giovedì 11 febbraio 2010

Inaudito! Come può il Card Schönborn mettere i Neocatecumenali sullo stesso piano dell'Opus Dei e di Comunione e Liberazione??

Il Cardinale Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna, è intervenuto davanti ad un uditorio gremito di studenti, docenti, ecclesiastici e laici alla Catholic University of America (CUA). La conferenza, organizzata congiuntamente dalle Facoltà di Teologia e Studi Religiosi, di Filosofia e di Diritto Canonico dell'Università, era aperta al pubblico, la cui affluenza è stata copiosa oltre ogni previsione.  Nella sua conferenza del 3 febbraio scorso, il porporato ha trattato il tema "Cristianesimo: presenza estranea o fondamento dell'Occidente?". Ne riportiamo alcuni stralci significativi tratti da Zenit, con le "inclusioni" che hanno destato il nostro sdegno e il nostro sconcerto, alla luce della realtà  che ben conosciamo:

Il Cardinale Schönborn ha iniziato il suo intervento delineando tre legati, che ritiene essenziali, che l'Occidente ha ereditato dalla cultura cristiana: un senso di integrità morale, per il quale i cristiani sono spesso riconosciuti non solo per ciò che fanno, ma anche per ciò che non fanno; il concetto di umanità intesa come famiglia unitaria universale; l'idea che la libertà sia ciò che rende l'uomo più simile a Dio e costituisca la più grande ricchezza dell'uomo. [molto riduttivo che il cardinale parli di "legati", che appaiono valori, ma non pronunci il Nome di Colui, il Signore Gesù, dal quale -Unico- essi scaturiscono e trovano fondamento e vivificazione]

[.....] A testimonianza della forza della libertà cristiana, il Cardinale Schönborn ha ricordato i grandi movimenti spirituali che sono diventati movimenti culturali nella storia occidentale. "Quest'anno segna esattamente 1.100 anni dalla riforma monastica di Cluny", ha ricordato. [....] Il cardinale ha quindi sostenuto che nel corso dei secoli la libertà di poter seguire Cristo in modo radicale ha sciolto enormi energie creative in tutto il mondo occidentale, e rappresenta "una delle fonti permanenti della vitalità europea". Allo stesso modo, ha manifestato la sua gioia per il risorgere di movimenti spirituali nella Chiesa di oggi. "Perché la storia non dovrebbe ripetersi?", ha chiesto. "Perché non dovremmo anche noi avere quella sorta di sorpresa, che non ci si sogna nemmeno, che Francesco d'Assisi portò all'Europa 800 anni fa?". I movimenti laici della Chiesa di oggi sono "un segno molto vitale", secondo il Cardinale, e puntano allo stesso Spirito creativo che nei secoli precedenti diede vita ai rinnovamenti cristiani, spirituali e culturali. In particolare l'Opus Dei, i Neocatecumenali e Comunione e Liberazione.
[....] [Francamente mettere - e in quale cornice contestuale (!) - sullo stesso piano dei Neocatecumenali, movimenti come l'Opus Dei e Comunione e Liberazione, che hanno come fondatori Sacerdoti che non hanno scritto un loro Catechismo, introdotto prassi, istituito un rito diversi da quelli della Chiesa, a differenza del laico iniziatore del cammino NC, appare quanto meno improprio. E' un'affermazione tale da confondere le idee di chi ascolta e permettere il perpetuarsi della confusione e del disorientamento che nella Chiesa regnano sovrani. La cosa non stupisce poi molto perché in molte sue esternazioni il cardinale si è mostrato decisamente "modernista". Ma tutto questo non fa che intorbidare le acque e conferire un ulteriore autorevole avallo all'orda dei "riformatori", incontrovertibilmente giudeo-luterano-gnostici. Ma, se oggi nella Chiesa 'c'è posto per tutti' tranne , sembra, per i cattolici... ci chiediamo che senso ha essere cattolici, oggi: quanti sanno cosa significa? che fine farà la Chiesa se prosegue su questa rotta? Come si può continuare a legittimare una realtà divenuta ecclesiale che rappresenta un "unicum", rispetto ai veri movimenti, conservando intatti ed intoccabili strutture, insegnamenti, prassi e rito?]

Mi limito, oltre alle chiose inserite nel testo, a riportare l'intervento di un lettore, che sottoscrivo, inserendo successivamente un capitolo su sconcertanti precedenti del Card. Schönborn: 

...è terrificante rendersi conto di come questo gruppo sedicente cattolico, da quel lontano '68, anno dopo anno, lavorando indisturbato nei sotterranei della Chiesa, come una infaticabile pattuglia di castori (o di termiti...), sia riuscito, "catechizzando" due generazioni, ad erodere e scalzare le sue stesse Fondamenta, sgretolando il Depositum Fidei bimillenario, sbriciolandolo e rimpastandolo, per consegnarlo così contraffatto e inquinato da elementi estranei ad esso -anteriori o deteriori- ai nefasti "formatori" di coscienze ignare e inermi ad essi affidate, per nutrirle (previo lavaggio coatto e tabula rasa d'ogni retta nozione cattolica precedente) ed addestrarle, ben manovrate dai "capi", alla fondazione di una Nueva Iglesia, in concorrenza occulta e palese (cfr. "Noi siamo la vera Chiesa in opposizione alla Chiesa Gerarchica") e volontà di sostituzione progressiva e irreversibile della Santa Chiesa di Cristo, da Lui fondata nell'anno 33 !    
Essi sono quasi riusciti nell'intento del loro "carismatico" leader a compiere un'impresa, inedita nei 1967 anni di storia fin qui, alla quale Lutero stesso non avrebbe mai posto mano né mente, e della quale forse, anch'egli resterebbe inorridito, se fosse redivivo !    
Il tutto sotto gli occhi (assonnati o semichiusi) dei custodes....  Confidiamo nel "Non praevalebunt!"

Alcuni precedenti del cardinale

Pensando al Card Schönborn la nostra mente non può non andare alla provocazione al museo della cattedrale cattolica di Vienna per la quale riportiamo stralci dell'articolo di A. Tornielli su il Giornale del 9 aprile 2008. "L'arcivescovo è intervenuto solo dopo otto giorni di proteste... l’esposizione di un’Ultima cena gay, con gli apostoli distesi sul tavolo ... avrebbe provocato lo sconcerto, e le critiche, di tante persone. Soprattutto perché l’«opera» in questione (le virgolette sono d’obbligo) veniva esposta nientemeno che all’interno del Museo della cattedrale di Vienna. È l’ennesima oltraggiosa ferita alla fede cristiana quella che è andata in scena nella capitale austriaca con l’iniziale compiacenza delle locali autorità, in un’Europa dove si deve portare il massimo rispetto verso ogni fede religiosa ad eccezione di quella che ha maggiormente contribuito alla nascita della sua stessa civiltà." In questi termini ne parla poi Tornielli anche nel blog "...che stiamo parlando di una rappresentazione dell’Ultima cena, durante la quale Gesù istituì l’eucaristia, il sacrificio che si rinnova ad ogni celebrazione: raffigurarla come un’orgia gay - per di più motivando questo fatto con l’assenza delle donne sulla scena! - lo trovo ributtante. L’“artista” si proclama ateo. Nessuno gli vieta di dipingere ciò che vuole e come vuole. Ma esporre quell’opera - come alcune altre presenti nella mostra - in un museo diocesano lo trovo un atto irresponsabile. E trovo pazzesco, scusate la franchezza, che i responsabili del museo diocesano non abbiano compreso l’assoluta sconvenienza di esporre scene così blasfeme in un luogo legato all’arcidiocesi."

Dello stesso Card. Schönborn pubblichiamo l'estratto di un'omelia molto citata nel cammino nc, da lui pronunciata a Porto S. Giorgio  nelle Convivenza del settembre 2008, condensata in questi termini dal documento ufficiale redatto dal Cammino per l'occasione, fattoci pervenire da un sacerdote presente, inorridito per questa ed altre esternazioni...:
"...E' intervenuto il card Schönborn, Arcivescovo di Vienna, proprio qui a Porto S. Giorgio. Nella sua omelia la settimana scorsa ha detto che: Il Concilio afferma una differenza non gradu tantum sed essentia, dice il latino, tra il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale dei presbiteri, del vescovo. Non gradu tantum non c'è una differenza di grado perché, se il presbitero avesse un grado superiore al livello comune del sacerdozio battesimale, sarebbe un "supercristiano", un cristiano a livello maggiore, sarebbe un'ingiustizia che certe persone siano escluse dal ministero sacerdotale, dal ministero presbiterale. Per esempio sarebbe un'ingiustizia che le donne non possono diventare prete perché sarebbero escluse da un grado superiore di vita cristiana. No, non è una differenza di grado, non gradu tantum sed essentia. Alcuni si sono sbagliati sull'espressione "essentia". Vuol dire che noi presbiteri siamo superiori a voi laici, siamo esseri diversi di essenza diversa? No, no, siamo poveri peccatori forse più di voi. No, cosa vuol dire? Lo spirito in termini tomistici: il sacerdozio battesimale è nell'ordine del fine, delle finalità, tutta la vita cristiana è orientata alla santità realizzata" (cap V Lumen Gentium - vocazione ministeriale alla santità). Tutto, tutto nella Chiesa è al livello di mezzi e al servizio di questa santità. Quindi per non diventare clericali dovete sempre pensare che diventare presbitero è diventare uno strumento nelle mani di Gesù Cristo per aiutare i fedeli per raggiungere la santità..."[l'ultima affermazione ha del vero, ma ignora le prerogative e funzioni irrinunciabili, nonché diverse nell'"essenza", del sacerdozio ordinato, che il cardinale tenta protestantemente di diluire] "
Sostanzialmente l' "essentia" sulla quale molti si sarebbero sbagliati secondo l'arcivescovo, è quella 'investitura' determinata dal 'carattere' conferito dal Sacramento dell'Ordine', con il quale viene conferita la successione apostolica e per mezzo del quale il sacerdote può agire nella Chiesa in persona Christi, celebrare il Sacrificio, operare la "Consacrazione" e inoltre tutte le altre sue prerogative e cioè l'opera di santificazione, d'insegnamento e di governo, queste ultime nettamente in mano ai catechisti nell'ambito del cammino NC; mentre, quanto alla Celebrazione conosciamo tutte le derive neocat: basti partire dal fatto che, come dice Kiko: "noi non abbiamo altari": tant'è che la celebrazione avviene unicamente sulle ipertrofiche "mense", con tutte le altre difformità dai libri liturgici... e tenendo soprattutto conto della diversa teologia che abbiamo più volte evidenziato

44 commenti:

  1. "Perché la storia non dovrebbe ripetersi?"

    " I movimenti laici della Chiesa di oggi sono "un segno molto vitale", secondo il Cardinale, e puntano allo stesso Spirito creativo che nei secoli precedenti diede vita ai rinnovamenti cristiani, spirituali e culturali."


    Dice un cardinale di Santa Romana Chiesa ed io semplice fedele sono allibita.
    Ma come può un pastore paragonare il cammino nc ai movimenti spirituali del passato, addirittura a San Francesco!
    Ma come può paragonarli all`opera creata da due sacerdoti innamorati della Chiesa, obbedienti e fedeli alla Dottrina e alla Liturgia.
    Ma come può mettere in paragone lo "Spirito creativo" di coloro che di certo non hanno rinnovato sovvertendo la dottrina, ignorando la Tradizione, sconvolgendo la Liturgia, con lo spirito che ha soffiato nella mente di un laico, che ha creato un suo sistema, un cammino "altro"?
    Ma è questo che vuol dire " nella Chiesa c`è posto per tutti ?"
    Non solo c`è posto per chi sovverte la dottrina, la Liturgia, ma sono mostrati come esempio ?
    Parole come quelle del card.Schönborn non fanno che aumentare la confusione e ciò che è ancor più igrave è che possono essere accolte senza sollevare l`indignazione o al minimo la sorpresa.
    Siamo giunti a questo nella nostra Chiesa?

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  2. Il cardinale Schonborn( mai porpora fu più oltraggiata) appartiene decisamente alla scuola dei Martini, degli Arguello, ma anche a quella dei Vito Mancuso e dei peggiori nemici della Chiesa - Istituzione, travestiti malamente da agnelli ( stavo per dire da pecoroni).
    Un personaggio che ha legittimato tante forme di oltraggio alla Chiesa di Cristo e l'immagine stessa di Cristo, che dai tetti della Domus Galilaeae (dove è stato ospitato più volte a spese dellle tasche dei neocatecumenali che versano le loro consistenti offerte e non sanno dove vadano a finire)ha lanciato, come un caporione della piu bassa lega, la sfida al Papa accreditando la necessità di approvare l'azione evangelizzatrice del Cammino, dovrebbe essere messo al'indice come si faceva un tempo con i più scostumati libercoli proibiti.

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  3. Anche se può risultare una precisazione pedante, va fatta: l'Opus Dei non è un movimento, bensì una Prelatura personale, vale a dire un'istituzione gerarchica della Chiesa Cattolica. La differenza è sostanziale.
    Fra l'altro gli statuti sono stati approvati dalla Santa Sede dopo un esame attento e compiaciuto e sono in qualche modo "scolpiti" in modo imperituro. Invece i movimenti cambiano nel tempo, anche a motivo delle condizioni storiche.
    All'amarezza per quanto si legge in questo post, può fare da contrappeso la gioia della festa del 14 febbraio:
    http://www.opusdei.it/art.php?p=37150.

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  4. Conosco la fedeltà e l`obbedienza assoluta di San Jose Escriva alla Chiesa, al Papa, so che ha sempre domandato ai suoi sacerdoti la stessa obbedienza, se ad esempio lui aveva ottenuto di potere celebrare la Messa Tridentina, i suoi sacerdoti da subito hanno seguito la riforma liturgica.
    Fedeltà al Magistero, obbedienza, nessuna rottura, nessuna novità che rompesse con la Tradizione, nessuno "Spirito creativo" che soffiasse così forte da deformare, Dottrina, Liturgia,coscienze

    Come non vedere nelle parole del cardinale la conferma della volontà di taluni di imporre l`idea della " normalità" o meglio "normalizzazione" del cnc, come se quel gruppo fosse già "riordinato nell`unione con la comunità della Chiesa".
    Così non è, sappiamo quanto il cnc e i nc continuano la loro strada "altra", fieri di farlo, fieri della loro diversità, una diversità che è "altro".

    E questo è grave, non solo per chi guarda il cnc dal di fuori, ma sopratutto per i nc stessi, che sono così mantenuti nell`errore di credere che chi li guida è obbediente al Magistero della Chiesa, che chi li guida lo fa in conformità alla dottrina della Chiesa, alla sua Tradizione.

    Sì, paragonare il cnc con l`Opus Dei e dunque, e forse sopratutto, Kiko Arguello con San Jose Escriva, e che a farlo sia un cardinale di Santa Romana Chiesa, è inaudito, è scioccante, ci lascia sbigottiti.

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  5. Anche andando per sommi capi, ma cogliendo l'essenziale:

    1. Don Luigi Giussani, un sacerdote che ha aperto gli orizzonti e le coscienze di molti giovani oggi meno giovani che hanno radunato altri, attraverso la concretezza di "un incontro" significativo perché è con Colui che dà senso alla vita e continua ad orientarla...

    2. Escrivà, un sacerdote proclamato santo, che ha insegnato a cogliere anche nella realtà quotidiana in tutte le sue espressioni il "valore" immenso della Presenza e dell'efficacia dell'Azione del Signore...

    3. Kiko Arguello, un laico che pretende di parlare A NOME DI DIO e la stessa facoltà attribuisce ai suoi catechisti, che ha creato una struttura, introdotto prassi e insegnamenti simil-protestanti e simil-giudaici in un pout pourri sincretistico e arbitrariamente dirompente, inventato un proprio rito, imposto metodi e tappe iniziatiche che deformano e coartano le coscienze e che ora si sta cercando di imporre a tutta la Chiesa

    Come pretendere di metterli insieme! Cos'hanno in comune?

    Come pretendere inoltre di inquadrare contesti del genere - sia pur positivi gli uni, negativo l'altro - nel novero di un fenomeno ineguagliabile e grandioso come il monachesimo, che ha tutt'altro spessore, ampiezza larghezza e profondità, capace di forgiare, incidendovi profondamente la nostra storia e la nostra civiltà???

    E' un grande inganno, un ignobile tentativo di "normalizzare" ciò che normalizzabile non è, pena un vulnus irreparabile per la Chiesa e non solo, uno dei tanti dai quali sarebbe ora guardarsi, aprendo gli occhi la mente e il cuore alle Verità Perenni che la Chiesa Cattolica custodisce, ma che -oggi come oggi- sembra far fatica a ri-conoscere e ad insegnare!

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  6. E' che siete dei poveri dementi che come al solito la sapete più lunga di tutti,. Non prevalebunt su cosa? SUGLI IMBECILLI PRESUNTUOSI quando non palesemente fuori della Chiesa come voi, vero MIC tu e i tuoi seguaci della S. PIO X???
    VERGOGNATEVI!!

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  7. nessuno di noi è seguace della Fraternità San Pio X ma non c'è dubbio che, se dovessimo scegliere tra loro e voi, sapremmo da che parte sta il vero cattolicesimo!

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  8. glisso su imbecilli e presuntuosi, anche se insulti invece di argomenti non è simpatico riceverne!

    Ma "fuori della Chiesa", no! caro mio, perché il cammino non è un dogma di fede e, per come stanno le cose, denunciare e criticarlo è un dovere prima ancora che un diritto!

    Avremmo da vergognarci se non lo facessimo!

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  9. Magnifico, comico, è chi fa parte di un gruppo che è cresciuto a lato della Chiesa, che ancora oggi fa tutto a modo suo, un modo diverso, "altro", chi segue le direttive e l`insegnamento "altro" del suo leader, che dice a chi è nella Chiesa da sempre, che ne è fuori!
    E può farlo in virtù di uno Statuto che non è nemmeno applicato e che è incompleto perchè il direttorio catechetico non è ancora pubblicato !
    Complimenti, non ci sono più limiti al ridicolo!

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  10. Eccoli questi famosi frutti del cammino !

    E' questo che vi insegnano nelle comunità neocatecumenali sig. Guido63, vero ?
    Eppure avete sempre la stessa parola da dire ipocritamente: "pace".
    Lo sappiamo essendoci passati.
    Mentre è ovvio che il cattolicesimo insegna altro, ma questo lo si capisce fuori dal cnc.

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  11. L'aspetto che fa piu' tenerezza di questi ultimi... anni di thread e' il continuo senso di stupore che li pervade.

    Inaudito! Il Card Schoenborn mette i NC, CL e l'OD sullo stesso piano!

    Incredibile! Il Papa che elogia dei disobbedienti!

    Mai visto! Centinaia di cardinali alla Domus in un atto di prevaricazione contro il Papa!

    Assurdo! Tornielli che si trasforma in un filo-NC!

    Impossibile! Preti che celebrano il VO e la messa NC!

    No! Ma come fa Canizares a dire che non c'e' nulla che non va

    Voi vi lamentate che non rispondiamo mai alle obiezioni che sollevate. Ma per quale follia e arroganza io, povero piccolo Zufolo, dovrei mettermi a rispondere quando c'e' gente tanto insigne che lo fa gia' al mio posto e con l'autorita' che gli viene dritta da Gesu' Cristo?

    Z

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  12. Caro Zufolo,

    credi che quando saremo davanti al Signore conti più quel che diceva la gente insigne (anche "tanta") o quel che Insegna e Opera Suo Figlio, il diletto, nel quale si compiace?

    Il dramma, in questo momento della nostra storia è proprio quella che ormai chiamo la "transumanza" per "altri" lidi del gregge, forzata e sviante, che certi pastori provocano proprio in virtù di quell'Autorità tradita e mal esercitata!

    Non è evidente che il nostro stupore, che è anche sconcerto disorientamento dolore, deriva proprio da questo?

    Chi ha ricevuto il dono della Rivelazione autentica e trae il suo nutrimento dalla pienezza del Signore Risorto -e non dalle sue contraffazioni- non può non vivere proprio questo: lo stupore e anche lo scandalo continuano, ma quella che non verrà mai meno è la fiducia nel Signore, nella cui mani è la nostra Storia e la nostra Vita!

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  13. ...Chiunque non annuncia la verità,
    quando può farlo,
    è colpevole davanti a Dio».
    (S. Giustino)

    ...c'e' gente tanto insigne che lo fa gia' al mio posto e con l'autorita' che gli viene dritta da Gesu' Cristo?

    Il Signore Gesu' Cristo non ha dato l'autorita' di difendere, nei casi meno gravi ma gravi, e di propagare le eresie come i personaggi che tu hai citato.
    E che voi siate una combricola di eretici e facilmente comprovabile, basta leggere le sozze catechesi del vostro falso profeta, ma daltronde voi ci state molto bene in questa nuova chiesa fondata e portata avanti dai modernisti nello sconcertante Concilio Vaticano II.

    quindi ripeto chiunque difenda, sia in buona fede che no, il vostro diabolico movimento, non agisce con nessun mandato del Signore, ma agisce, consapevole o no, col mandato dello spirito del male, vostro degno capo.

    L’errore che voi non contrastate,
    voi l’approvate!.
    (Papa Felice III)

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  14. Caro Zufolo ti ricordo che:
    ...Il potere del Papa non è illimitato:
    non solo Egli
    non può cambiare nulla
    in ciò che è l’istituzione divina,
    ma, messo per edificare
    e non per distruggere,
    è tenuto dalla legge naturale
    a non gettare confusione
    nel gregge di Cristo...
    (Cfr. diet. De Th. Cath. T. II, cell. 2039-40)

    Quindi smettila di difendere cio' che e' stato ampiamente dimostrato, cioe' che il CN non viene da Dio, togliti i prosciutti che porti negli occhi e ammetti la verita'.

    Per quanto mi riguarda:

    ...Se un Angelo dal cielo
    viene ad annunciare un Vangelo
    diverso da quello da Me annunciato,
    sia anatema!..
    Non già che esista un altro Vangelo,
    ma ci sono eretici che pretendono
    stravolgere la verità!...
    (S. Paolo, Lettera agli ebrei)

    perche' voi questo siete eretici che pretendono di stravolgere la Verita', quindi nessun papa o Cardinale o Vescovo mi convincera' del contrario.

    ...La verità genera odio
    e perciò porta al patibolo...
    (S. Antonio di Padova)

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  15. Bella scusa Zufolo per non rispondere, meglio inveire, vero ? E' più facile: non c'è bisogno di accendere il cervello.
    Invece scopo di questo blog è anche far riflettere, nella libertà. Concetto che i neocatecumenali non riescono a comprendere perchè condizionati.

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  16. Vorrei fare una riflessione.

    Non discuto sul fatto che i contenuti dei post di Gianluca siano veri e sacrosanti e scaturiscono anche dal suo temperamento. Riconosco anche che l'anatema è commisurato alla gravità della situazione del momento

    Personalmente, tuttavia, mi sento a disagio quando sento apostrofare persone, che in fondo sono vittime (e sono coloro ai quali ci rivolgiamo e anche molti di quelli che fanaticamente ci contestano), con termini forti che sono invece adeguati per chi è in mala fede e per chi è più di loro responsabile della brutta storia che il cammino sta scrivendo nella Chiesa.

    E preferirei - se possibile - evitarli, perché coloro a cui sono davvero mirati e pertinenti non leggono o, se leggono, se ne infischiano.

    Invece penso più al fatto che ci leggono molte persone coartate o dubbiose che andrebbero messe di fronte alla verità semplicemente 'mostrandola' e raffrontando le cose, come faticosamente cerchiamo di fare, e non sbattendogliela crudamente in faccia... il che, a chi è già traumatizzato, provoca la fuga più che la 'sosta' ristoratrice (la consapevolezza piena può venir dopo).

    E generalizzo anche un po': secondo me una persona non si converte dal suo peccato se se lo vede lanciato in faccia come un'accusa; ma se lo si mette in condizioni di ri-conoscerlo, vederne gli effetti, le conseguenze negative per la sua anima, la sua vita, il suo rapporto col Signore... e allora gli occhi e le orecchie si aprono, la mente e il cuore accolgono.

    O no?

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  20. Zuffolo non e' una vittima, e' un catechista corrotto e corruttore e questo volontariamente, e questo si evince da quello che dice, come si evince da tanti altri, come per esempio;
    guido63
    E' che siete dei poveri dementi che come al solito la sapete più lunga di tutti,. Non prevalebunt su cosa? SUGLI IMBECILLI PRESUNTUOSI quando non palesemente fuori della Chiesa come voi, vero MIC tu e i tuoi seguaci della S. PIO X???
    VERGOGNATEVI!!
    Chiaro ?
    …Invece penso più al fatto che ci leggono molte persone coartate o dubbiose che andrebbero messe di fronte alla verità semplicemente 'mostrandola' e raffrontando le cose, come faticosamente cerchiamo di fare, e non sbattendogliela crudamente in faccia... il che, a chi è già traumatizzato, provoca la fuga più che la 'sosta' ristoratrice (la consapevolezza piena può venir dopo).
    E quando mai la Verita’ e crudele?, crudele invece e non dirla perche’ la Verita’ libera ed e’ chiaro che la Verita’ sconquassa e fa’ avvolte soffrire, tanti di noi ci sono passati, ma per chi e’ plagiato e’ necessario difatti:
    "HUMANI GENERIS" di PIO PP. XII
    SERVO DEI SERVI DI DIO
    I dissensi e gli errori degli uomini in materia religiosa e morale, per tutti gli onesti, soprattutto dei i sinceri e fedeli figli della Chiesa, sono sempre stati origine e causa di fortissimo dolore, ma specialmente oggi, quando vediamo come da ogni parte vengano offesi gli stessi principi della cultura cristiana.

    Veramente non c'è da meravigliarsi, se fuori dell'ovile di Cristo sempre vi sono stati questi dissensi ed errori. Benché la ragione umana, assolutamente parlando, con le sue forze e con la sua luce naturale possa effettivamente arrivare alla conoscenza, vera e certa, di Dio unico e personale, che con la sua Provvidenza sostiene e governa il mondo, e anche alla conoscenza della legge naturale impressa dal Creatore nelle nostre anime, tuttavia non pochi sono gli ostacoli che impediscono alla nostra ragione di servirsi con efficacia e con frutto di questo suo naturale potere. Le verità che riguardano Dio e le relazioni tra gli uomini e Dio trascendono del tutto l'ordine delle cose sensibili; quando poi si fanno entrare nella pratica della vita e la informano, allora richiedono sacrificio e abnegazione.

    Nel raggiungere tali verità, l'intelletto umano incontra ostacoli della fantasia, sia per le cattive passioni provenienti dal peccato originale. Avviene che gli uomini in queste cose volentieri si persuadono che sia falso, o almeno dubbio, ciò che essi "non vogliono che sia vero". Per questi motivi si deve dire che la Rivelazione divina è moralmente necessaria affinché quelle verità che in materia religiosa e morale non sono per sé irraggiungibili, si possano da tutti conoscere con facilità, con ferma certezza e senza alcun errore. (Conc. Vat. D. B. 1876, Cost. "De fide Cath.", cap. II, De revelatione).

    Anzi la mente umana qualche volta può trovare difficoltà anche nel formarsi un giudizio certo di credibilità circa la fede cattolica, benché da Dio siano stati disposti tanti e mirabili segni esterni, per cui anche con la sola luce naturale della ragione si può provare con certezza l'origine divina della religione cristiana. L'uomo infatti, sia perché guidato da pregiudizi, sia perché istigato da passioni e da cattiva volontà, non solo può negare la chiara evidenza dei segni esterni, ma anche resistere alle ispirazioni che Dio infonde nelle nostre anime.

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  21. continua...

    …Ora queste tendenze, che più o meno deviano dalla retta strada, non possono essere ignorate o trascurate dai filosofi e dai teologi cattolici, che hanno il grave còmpito di difendere le verità divine ed umane e di farle penetrare nelle menti degli uomini. Anzi, essi devono conoscere bene queste opinioni, sia perché le malattie non si possono curare se prima non sono bene conosciute, sia perché qualche volta nelle stesse false affermazioni si nasconde un po' di verità, sia infine, perché gli stessi errori spingono la mente nostra a investigare e a scrutare con più diligenza alcune verità sia filosofiche che teologiche.

    Discorso del cosiddetto beato Giovanni XIII
    ...Non c’è nessun tempo in cui la Chiesa non si sia opposta a questi errori; spesso li ha anche condannati, e talvolta con la massima severità. Quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore; pensa che si debba andare incontro alle necessità odierne, esponendo più chiaramente il valore del suo insegnamento piuttosto che condannando.

    ...Quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore.

    questo nefasto pensiero ha permesso alla setta dei CN , come ad altri, di proliferare all'interno della Chiesa, e guardando ai frutti di questa mentalità nuova e modernista si rende necessario tornare a parlare senza calcoli o rispetti umani, perche’ cio’ sarebbe oltraggioso nei confronti di Dio stesso.
    Se non si ha questo coraggio forse e meglio cambiare strada, se poi i miei interventi creano imbarazzo a chicchessia ditemelo e cambiero’ aria.

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  22. Mic, non mi danno certo fastidio i toni di Gianluca che vogliono essere sinceramente taumaturgici: "il medico pietoso fa la piaga cancrenosa" [Prov, 71: 1-4)

    Riguardo alla necessita' di riflettere, Zufolo vorrebbe invece rispondere a Miciomacio (anche se dubito che uno scambio di riflessioni tra due persone con questi nomignoli possa generare qualcosa di serio): Zufolo, nonostante la maschera da zombie, riflette sempre, legge e confronta: semplicemente, sulla questione del Cammino e' arrivato a una conclusione diversa dalla vostra. Zufolo non fuma, non ha la barba, non e' affetto da nessuna sindrome imitativa e non e' affascinato da un personaggio come Kiko, di cui non condivide lo stile. Ma si e' convinto, anche prima dell'approvazione, che in questo Cammino ci sia l'impronta dello Spirito Santo, e dopo l'approvazione e' stato confermato in questa sensazione, perche' crede fermamente che sia compito dell'autorita' ecclesiastica e nessun altro a dover certificare questa presenza dello Spirito Santo. Ascoltare qualcun altro o credere ciecamente alla propria intuizione sarebbe per me come diventare protestante: se non posso credere all'autorita' e mi devo fidare solo della mia interpretazione della tradizione della Chiesa, non faccio un po' come Lutero?


    Le ragioni per cui non mi fido dei vostri ragionamenti sono tre:

    (1) li trovo un po' formalistici riguardo alla questione della liturgia, quasi neo-levitici, mentre tutto quello che ho imparato dai profeti, da Davide, dal Vangelo, e' che il formalismo nasconde sempre un rifiuto del soffio dello Spirito Santo e un tentativo di intristirlo con una pesante checklist per assicurarsi che non si manifesti in modo eccepibile. In questo mi sembrate piu' vicini agli ebrei hassidici con la loro ossessione per le regole talmudiche;

    (2) la narrativa che avete cercato di imbastire in questi anni per cercare di spiegare l'approvazione (che vi ha colto di sorpresa), le lodi papali (che vi hanno colto di sorpresa) ecc -- fatte di un Papa non al corrente di come stanno le cose, congiure di palazzo ecc -- semplicemente non mi hanno convinto, anche perche' tutte le cose che sono successe mi sembravano molto piu' semplicemente interpretabili come la logica conclusione di una crescente fiducia della Santa Sede nel Cammino;

    (3) meno convincente di tutto, il tentativo di far dire ai documenti l'opposto di quello che dicono, al punto di far dire agli Statuti che la messa alla domenica dopo i primi vespri deve essere un'eccezione (quando chiunque leggerebbe l'esatto contrario!)... quando uno vede questo livello di distorsione persino nelle cose scritte nere su bianco, come fa a dare credibilita' a illazioni su quello che succederebbe dietro alle quinte nella Santa Sede?

    Mi scuso per la mia atipica lunghezza ma naturalmente e' frutto del mio crescente affetto per voi.

    Z

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  23. Dice Mic.

    O no?

    O Sì.

    E ci sarebbe da dire anche su coloro che agiscono con malizia. Dio fa piovere anche su di loro...Anzi soprattutto su di loro.

    RispondiElimina
  24. Dal Libro dei Salmi.

    Non irritarti a causa dei malvagi,non invidiare i malfattori.

    Come l'erba presto appassiranno;
    come il verde del prato avvizziranno.

    Confida nel Signore e fa' il bene:
    abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.


    Cerca la gioia nel Signore:
    esaudirà i desideri del tuo cuore.

    Affida al Signore la tua via,
    confida in lui ed egli agirà:

    farà brillare come luce la tua giustizia,

    il tuo diritto come il mezzogiorno.

    Sta' in silenzio davanti al Signore e spera in lui;

    non irritarti per chi ha successo,
    per l'uomo che trama insidie.

    Desisti dall'ira e deponi lo sdegno,
    non irritarti: non ne verrebbe che male;


    Ancora un poco e il malvagio scompare:
    cerchi il suo posto, ma lui non c'è più.

    I poveri invece avranno in eredità la terra e godranno di una grande pace.

    Il malvagio trama contro il giusto,
    contro di lui digrigna i denti.

    Ma il Signore ride di lui,
    perché vede arrivare il suo giorno.

    È meglio il poco del giusto che la grande abbondanza dei malvagi;

    Il Signore conosce i giorni degli uomini integri:
    la loro eredità durerà per sempre.

    Non si vergogneranno nel tempo della sventura e nei giorni di carestia saranno saziati.

    Il Signore rende sicuri i passi dell'uomo e si compiace della sua via.

    Se egli cade, non rimane a terra,perché il Signore sostiene la sua mano.

    Sono stato fanciullo e ora sono vecchio:non ho mai visto il giusto abbandonato né i suoi figli mendicare il pane;

    ogni giorno egli ha compassione e dà in prestito, e la sua stirpe sarà benedetta.

    Sta' lontano dal male e fa' il bene e avrai sempre una casa.

    Perché il Signore ama il diritto e non abbandona i suoi fedeli.

    I giusti avranno in eredità la terra e vi abiteranno per sempre.

    La bocca del giusto medita la sapienza e la sua lingua esprime il diritto;

    la legge del suo Dio è nel suo cuore: i suoi passi non vacilleranno.

    Spera nel Signore e custodisci la sua via:
    egli t'innalzerà perché tu erediti la terra

    Ho visto un malvagio trionfante,
    gagliardo come cedro verdeggiante;

    sono ripassato ed ecco non c'era più,l'ho cercato e non si è più trovato.

    Osserva l'integro, guarda l'uomo retto:perché avrà una discendenza l'uomo di pace.

    La salvezza dei giusti viene dal Signore:nel tempo dell'angoscia è loro fortezza.

    Il Signore li aiuta e li libera,
    li libera dai malvagi e li salva,
    perché in lui si sono rifugiati.

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  25. ...Quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore.

    caro Gianluca,
    la mia riflessione non è a questo che voleva arrivare. Anch'io un sacco di volte ho lamentato questa "desistenza dall'Autorità" da parte della Chiesa.

    Sinceramente solo in pochi casi potrei mettere la mano sul fuoco che il nostro interlocutore era uno di quei catechisti più "volponi" che in buona fede e penso che il rigore non si addica a noi, ma a chi detiene l'Autorità, anche se è normale che non debbano esserci estranei né la parresìa (cioè la sicurezza e il vigore delle affermazioni) né l'apologia della Fede, che non va più di moda perché una cosa vale l'altra e c'è posto per tutto e per tutti nella Chiesa...

    La distinzione che facevo io, Gianluca è tra il 'mostrare' la Verità e lo sbatterla in faccia con anatemi

    Poi posso capire che ognuno di noi ha il suo modo di esprimersi

    RispondiElimina
  26. questo nefasto pensiero ha permesso alla setta dei CN , come ad altri, di proliferare all'interno della Chiesa, e guardando ai frutti di questa mentalità nuova e modernista si rende necessario tornare a parlare senza calcoli o rispetti umani, perche’ cio’ sarebbe oltraggioso nei confronti di Dio stesso.
    Se non si ha questo coraggio forse e meglio cambiare strada, se poi i miei interventi creano imbarazzo a chicchessia ditemelo e cambiero’ aria.


    anche questo è sacrosanto, Gianluca, nessuno lo mette in discussione... quello di cui io sto parlando, Gianluca non è "rispetto umano", ma intendo dire che ritengo più efficace 'mostrare' confrontare, piuttosto che anatemizzare, pensando alle persone a cui ci rivolgiamo, che non sono certo i responsabili del Cammino, che se ne infischiamo di quello che pensiamo noi, ma quelli che sono in bilico, che sono a disagio, disorientati... sono loro che sono già anatemizzati in senso opposto all'interno del Cammino e così corriamo di rischio di metterli tra due fuochi...

    Ho espresso un mio 'sentire', su cui è bene confrontarsi, e non mi sembra che si sia nessun motivo per cui tu debba cambiare aria. Mi daresti un dispacere!

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  27. Leggo adesso il post di Zufolo.

    Finalmente un intervento più consistente al quale mi riservo di rispondere a fondo, più tardi, quando avrò tempo di soffermarmi un po' di più

    adesso non mi resta che esprimere la mia meraviglia su questa uscita inconsueta nell'incipit:

    Mic, non mi danno certo fastidio i toni di Gianluca che vogliono essere sinceramente taumaturgici: "il medico pietoso fa la piaga cancrenosa" [Prov, 71: 1-4)

    dopo esserti espresso in termini molto ma molto intolleranti e pesanti, mi meraviglia questa comprensione proprio adesso!!!

    RispondiElimina
  28. Scrive Zufolo:

    "
(1) li trovo un po' formalistici riguardo alla questione della liturgia,"

    Se si parte, e si deve partire, dalla certezza che lex orandi, lex credendi, la Liturgia non può e non deve essere lasciata nelle mani di chi la manipola a suo piacimento, a chi toglie, aggiunge, modifica.
    La Liturgia ci è stata data, non è creazione umana, non è una proprietà privata, non si può lasciare entrare nella Liturgia elementi che le sono estranei.

    L`allora card. Ratziger, diventato Papa, ha speso molte parole sulla Liturgia, se Zufolo, dice di leggere, riflettere, confrontare, e lo credo, come può non vedere o restare indifferente o giustificare le novità introdotte da Arguello, che non troverà in nessun documento del Magistero?

    Se Zufolo legge, riflette e confronta come può, dopo avere letto i testi del Magistero, ascoltando le catechesi del Papa, le sue omelie, restare indifferente e giustificare le "deviazioni", le differenze significative introdotte da Kiko Arguello?

    RispondiElimina
  29. Rispondo a Zufolo:

    1. La questione non è mai stata di forma ma di sostanza. Anche a me risulta incomprensibile come si possano leggere o interpretare parole che ad esempio, sulla Lettera del Papa NON ESISTONO mentre sono chiari, limpidi, indiscutibili i richiami e le correzioni che il Papa Stesso attendeva e che non sono state eseguite, a meno della reintroduzione delle rubriche, peraltro neanche omogenea. Kiko e Gennarini hanno fatto dire a quella lettera l'esatto opposto di quello che, uno che abbia due occhi funzionanti e un cervello attivo comprendeva......
    Il tanto fariseizzato Catechismo Cattolico spiega chiaramente cosa si intende per Rito, cosa Esso stabilisce (l'esatta professione della Fede Cattolica!), che valore abbiano i Simboli e la Forma. Per questo il Concilio Vaticano II ha ribadito che chi cambia una sola virgola ai Riti, che non sia direttamente la Sede Apostolica, il Papa (e manco liberamente, perchè lo dovrebbe fare con motivi gravi e in linea retta con la tradizione), incorre nella completa dis-comunione! E questo lo dice il Concilio Vaticano II, non io. A me è balzato agli occhi, quantmeno, che per quasi un quarantennio il CnC ha operato ciò che il Concilio Vaticano II vietava categoricamente, per giunta senza NESSUN PLACET, nemmeno ipotetico, ma anzi con una serie di richiami a "essere come tutta la Chiesa", come gruppo integrato, contenuti nel vecchio e nel nuovo statuto, aggiunti della Lettera del Papa. Anche a me risulta incomprensibile come si sia osato solo ventilare la "segretezza" della Lettera di un Dicastero Vaticano, dopo la richiesta PUBBLICA di obbedienza e la citazione diretta fatta dal Pontefice a Gennaio 2006, dopo l'intervista PUBBLICA di Arinze a radio vaticana, dopo la pubblicazione della Lettera su NOTITIAE, dopo l'inserimento della Lettera negli Statuti Definitivi! Come vedi entrambi abbiamo dubbi irrisolti. E se continuiamo ad averli probabilmente dovremmo aprirci più l'uno all'altro.

    2. A me non ha convinto per nulla quello che è accaduto PUBBLICAMENTE e non tanto le "congiure di palazza" a cui neanche a me va di favoleggiare. D'altro canto io credo che se uno vuole fare una ipotese deve portare dei fatti a sostegno e non delle altre ipotesi! Infatti quello che mi colpì molto fu ascoltare le VOCE DEL PAPA mentre a Roma, con il Suo Clero, parla DIRETTAMENTE del Cammino NEocatecumenale, sentendolo dire che è in esame la situazione di codesto Cammino, che occorre capire se ci sia qualcosa da cambiare, da riesaminare gli statuti o meno. Ancora il Papa nell'incontro ad limina con il delegato della conferenza episcopale giapponese dichiara pubblicamente che l'approvazione definitiva degli statuti è ancora al vaglio e non è in programma. Dopo tutto questo che succede? Gli statuti vengono approvati. Questo è sicuramente un fatto. Ma dopo l'approvazione, come sia avvenuta a questo punto non interessa, si va a vedere il contenuto. Anche perchè l'approvazione dello Statuto è anche questo un fatto che si pone sotto il naso! Che sia stato approvato dal Card. Rylko è un altro fatto chiaro. Ma poco importa! L'approvazione è siglata dalla Santa Sede! Sarebbe bello vederne i contenuti, per ripartire tutti da questa! Ripartire davvero dallo statuto.

    (continua)

    RispondiElimina
  30. (segue)

    3. Come ripeto, a me risulta incomprensibile come questo "far dire ai documenti il contrario di quello che dicono" sia esercitato continuamente dai responsabili del CnC. Risulta evidente da come Kiko abbia "interpretato" Lettere e Statuti. Ha davvero dell'incredibile. Cosa ricordata dal Papa anche a Gennaio scorso, quando insieme alle immancabili esortazioni e accoglienze, ha dichiarato ANCORA che il Cammino deve integrarsi, guardare a Roma come MOdello, essere in fedele comunione conla santa sede, ecc, ecc, ecc... Anche queste parole a me sembrano EVIDENTI. Ma forse quello che manca al CnC è proprio una visione d'insieme. Forse sollecitato da chi di noi preferirebbe vederlo "fuori". Dovrebbe cadere questo pre-giudizio sia da parte di chi lo ostacola che da parte vostra. E ripartire da ciò che dice DAVVERO lo stauto, per fare in modo che non accada come col Concilio, di cui si può dire cha dopo 40 anni nessuno conosce gli intenti!
    Gli Statuti chiedono che il CnC si integri. Si basano su acluni punti-cardine che tendono a favorire questa integrazione.
    Ed essi non possono essere più "normativi" di una norma diramata direttamente dal Papa, e nei fatti non lo sono. Lo sono per chi NON LI VUOLE ATTUARE, vuole interpretarli SENZA LEGGERLI e senza coglierne lo spirito, vuole GIUSTIFICARE la propria opera SENZA concedere che abbia potuto commettere errori o che abbia fatto, magari in buona fede, delle forzature su cui ritornare!

    Infatti Kiko, nonostante risulti chiaro anche ai muri che ha cambiato rito e catechesi cattolica, invece di fare ammenda scrive una risposta al Papa giustificando il proprio metodo, correggendo il Papa, continuando a essere certo della sua validità. Conferma il suo metodo SENZA DIRE UNA PAROLA riguardo i cambiamenti che ha apportato, soprattutto ai suoi associati. Tutto continua come se nulla fosse. Così vale per le catechesi di cui continua ad assicurare l'approvazione, sebbene NON VE NE SIA TRACCIA DA NESSUNA PARTE e non siano state pubblicamente riconosciute con il placet. In un arrampicamento continuo sugli specchi, nonostante tutto sia chiaro, si continua a non voler ammettere di poter sbagliare.

    Cosa che invece, visto che siamo cattolici e lui dice che iL CnC è "cattolico serio", sarebbe quanto mai normale!

    Questo mi rattrista profondamente.

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  31. Dice Zufolo

    al punto di far dire agli Statuti che la messa alla domenica dopo i primi vespri deve essere un'eccezione (quando chiunque leggerebbe l'esatto contrario!).

    Vedi caro Zufolo. Non sono solo ad affermare questa verità cristallina dello statuto. Infatti un Decereto Ufficiale di una Diocesi, per l'esattezza quella di Taranto, ha messo per ISCRITTO quello che lo Statuto afferma a riguardo dandole valore ATTUATIVO.

    Il vescovo di tale diocesi, non mi risulta ancora scomunicato...

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  32. Caro Stefano,
    sono concorde con quanto scrivi nei tuoi interventi, in particolare nel ripartire dalla lettura serena ed oggettiva dello Statuto.
    Riprendo solo una piccola parte di quanto da te scritto per dire che, purtroppo, in tanti e tanti anni di Cammino, neanche davanti a degli errori palesi, ho mai sentito un Catechista dire di aver sbagliato!
    E questo temo derivi da una perversione che posso sintetizzare così: i Catechisti sono convinti che ogni loro azione sia dettata dallo Spirito Santo, i Catecumeni devono credere che i Catechisti sono guidati dalla Spirito Santo -> lo Spirito Santo non sbaglia mai e quindi i Catechisti non sbagliano mai.
    strl

    "
    In un arrampicamento continuo sugli specchi, nonostante tutto sia chiaro, si continua a non voler ammettere di poter sbagliare.
    "

    RispondiElimina
  33. "un Decereto Ufficiale di una Diocesi, per l'esattezza quella di Taranto, ha messo per ISCRITTO quello che lo Statuto afferma a riguardo dandole valore ATTUATIVO.

    Il vescovo di tale diocesi, non mi risulta ancora scomunicato..."

    I fratelli di Taranto fanno benissimo a seguire tutti i decreti e le decisioni del vescovo di Taranto (che e' a capo del Cammino di Taranto), le cui legittime decisioni e decreti naturalmente non valgono nella diocesi di Westminster -- anzi se vuoi fare incavolare il vescovo di Westminster non c'e' modo migliore che dirgli di seguire quello che ha detto il vescovo di Taranto (o di qualsiasi altra diocesi che non sia la sua).

    Per quanto ne so, nella maggior parte delle diocesi i vescovi interpretano l'Art 13.2 dello Statuto ("I neocatecumeni celebrano l'Eucarestia della domenica nella piccola comunita' dopo i primi vespri di sabato") come se significasse che l'Eucarestia i NC la celebrano il sabato sera in comunita' -- un'interpretazione non molto sofisticata, forse, ma che ha il vantaggio che riesco a capirla persino io che non ho una laurea in diritto canonico. (Tra parentesi non mi ricordo di avere mai sentito una "interpretazione" di questo articolo da Kiko o dai catechisti... tutti sembrano averlo capito alla prima.)

    Z

    RispondiElimina
  34. Caro Zufolo, non serve affatto una "laurea in diritto canonico" per capire che il richiamo di Mons. Benigno Papa coglie proprio nel segno.
    Non ci sarebbe stato motivo di metterlo nero su bianco se i ncn tarantini avessero concepito e vissuto la messa del sabato sera in maniera conforme a quanto previsto espreswsamente dallo Statuto.

    A proposito...tu che hai una laurea in diritto canonico...giudichi legittimi gli Orientamenti kikiani?
    E, secondo te, lo statuto ncn monco della pubblicazione- approvazione di tali "Orientamenti" (che dovrebbero essere inutili vista l'esistenza del CCC)è compiutamente attuabile o siamo ancora in una fase di transizione tutt'altro che chiara e definità?

    RispondiElimina
  35. E come potrebbero ammettere di sbagliare se in ciò che viene loro detto dalla somma autorità della nostra Chiesa, il Papa, vedono solo le lodi e i ringraziamenti?

    Come potrebebro ammettere di sbagliare se cancellano i richiami, come se non esistessero?

    E purtroppo, noi, dobbiamo, con grande tristezza, ammettere che questo comportamento è avallato, legittimato da chi non sorveglia, non impone l`applicazione dei richiami, NON ha mai corretto le storture o meglio NON ha mai imposto le correzioni.

    Quando il Prefetto della CDF, l`allora card.Ratzinger, vede rifiutato il lavoro di correzione delle catechesi nc, e sembra non avere voluto imporlo con la sua autorità,
    quando la Congregazione per il culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti è costretta a dover combattere con un laico che difende il rituale da lui inventato, per poi arrivare, sembra, ad un compromesso dei più vergognosi perchè riguarda la divina Liturgia,
    che cosa possiamo noi pretendere da chi vede esaltati all`interno del cammino queste vittorie ottenute dal loro leader?

    Noi possiamo solo testimoniare, informare, presentare il Magistero perenne della Chiesa e metterlo in confronto con l`insegnamento e la pratica nc.

    È forse poco, una goccia, ma resta un diritto -dovere-responsabilità, anche quello di dire il nostro sconcerto nel vedere che esiste nella Chiesa un gruppo che può continuare la sua strada senza collaborare ma imponendo e assorbendo, senza obbedire ai richiami ma trovando sempre nuove strategie per evitare di obbedire.

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  36. Avevo posto qualche domanda a Zufolo, non è di certo obbligato a rispondermi, ma la sua reazione mi interessa.
    Avevo scritto:

    L`allora card. Ratziger, diventato Papa, ha speso molte parole sulla Liturgia, se Zufolo, dice di leggere, riflettere, confrontare, e lo credo, come può non vedere o restare indifferente o giustificare le novità introdotte da Arguello, che non troverà in nessun documento del Magistero?

    Se Zufolo legge, riflette e confronta come può, dopo avere letto i testi del Magistero, ascoltando le catechesi del Papa, le sue omelie, restare indifferente e giustificare le "deviazioni", le differenze significative introdotte da Kiko Arguello?

    RispondiElimina
  37. Se Zufolo legge, riflette e confronta come può, dopo avere letto i testi del Magistero, ascoltando le catechesi del Papa, le sue omelie, restare indifferente e giustificare le "deviazioni", le differenze significative introdotte da Kiko Arguello?

    Emma, sai benissimo che la giustificazione addotta alla diversità del cammino sta nei presunti Indulti. E che il Cammino viene considerato alla stregua di un altro tipo di "rito approvato" fra quelli Cattolici (!!!).

    Su questa base non c'è nessun problema, dandola per scontata, nel confrontare i discorsi del Papa con la realtà del CnC. Non c'è nessun problema nel celebrare una Messa VO e anche una Messa Nc (!!!). Sono due "forme". Perchè chi accusa gli altri di formalismo, forse lo attua allo stesso modo.

    Anche perchè i contenuti che si danno alle forme, da parte di un Nc, sono gli stessi. Anche se per esempio la forma VO esprime una fede ben precisa.

    C'è una reinterpretazione del valore del Culto e del Rito. Da fonte e culmine a cui tendere a da cui trarre vita, a FUNZIONE utile.

    RispondiElimina
  38. Francesco: "A proposito...tu che hai una laurea in diritto canonico...giudichi legittimi gli Orientamenti kikiani?"

    Temo che non ci siamo capiti... io ho detto che NON HO una laurea in diritto canonico!

    Se poi vuoi la mia opinione da due pence, giusto per passare il tempo, non sono sicuro di capire cosa intendi per "legittimi": suppongo che la loro esistenza sia legittima visto che viene citata da un documento ufficiale della Santa Sede (lo Statuto)! Poi non si tratta di un sostituto del CCC, che va certamente letto e poi consultato quando uno ha dei dubbi teologici, ma di un supporto per un ciclo di catechesi.

    Suppongo anche che lo statuto sia attuabile, altrimenti non sarebbe stato pubblicato -- evidentemente l'autorita' ecclesiastica ritiene che per ora la versione provvisoria degli orientamenti in mano ai catechisti sia sufficiente.

    Vedo che vi meravigliate sempre molto del fatto che a un gruppo ecclesiale sia dato il permesso di operare prima di una formale approvazione... in realta' avviene sempre cosi' con le realta' ecclesiali, prima le si stanno a guardare per un tempo anche lungo (30-40 anni in questo) per vedere che frutti danno, e in questo periodo le si guida informalmente, come ha fatto Giovanni Paolo II: se poi si ritiene che non siano una moda passeggera si da' loro una struttura giuridica piu' rigida, possibilmente prima della morte del fondatore, in modo che continuino a dare frutti nel modo migliore.

    Z

    RispondiElimina
  39. Emma: "L`allora card. Ratziger, diventato Papa, ha speso molte parole sulla Liturgia, se Zufolo, dice di leggere, riflettere, confrontare, e lo credo, come può non vedere o restare indifferente o giustificare le novità introdotte da Arguello, che non troverà in nessun documento del Magistero?"

    Emma, come avrai capito non sono particolarmente appassionato ai formalismi liturgici, ma per una persona che era abituata a messe parrocchiali prive di dignita', con omelie infarcite di storielle e canzonette che parlavano di tutto meno che di Dio, assistere a una celebrazione vissuta con piu' dignita', in cui Cristo recupera la sua centralita', con omelie in cui si parla di Gesu' Cristo e canti non certo bellissimi ma se non altro tratti dai salmi e' stato molto rinfrescante. Su alcuni aspetti (e.g. la comunione da seduti, l'omissione di certe preghiere) ci e' stato chiesto di cambiare e abbiamo cambiato -- questo per me e' stato un grande segno di obbedienza che, in una Chiesa in cui tutti se ne fregano di quello che dice il Papa e dicono che e' tagliato fuori, e' stato molto importante nel convincermi a restare.

    "Se Zufolo legge, riflette e confronta come può, dopo avere letto i testi del Magistero, ascoltando le catechesi del Papa, le sue omelie, restare indifferente e giustificare le "deviazioni", le differenze significative introdotte da Kiko Arguello?"

    Non so di quali differenze tu stia parlando. Trovo gli insegnamenti di Kiko molto piu' vicini a quelli del Papa, degli ultimi papi, dei santi e della tradizione della Chiesa piuttosto che il buonismo di cui sono infarcite le omelie dell'80% delle parrocchie che frequento. In ogni caso Kiko non e' infallibile e se ho dei dubbi su un aspetto particolare ricorro al CCC e questo ha l'ultima parola.

    Z

    RispondiElimina
  40. Dice Zufolo:

    Per quanto ne so, nella maggior parte delle diocesi i vescovi interpretano l'Art 13.2 dello Statuto ("I neocatecumeni celebrano l'Eucarestia della domenica nella piccola comunita' dopo i primi vespri di sabato") come se significasse che l'Eucarestia i NC la celebrano il sabato sera in comunita' -- un'interpretazione non molto sofisticata, forse, ma che ha il vantaggio che riesco a capirla persino io che non ho una laurea in diritto canonico. (Tra parentesi non mi ricordo di avere mai sentito una "interpretazione" di questo articolo da Kiko o dai catechisti... tutti sembrano averlo capito alla prima.)


    Caro Zofulo, sorvolo sull'ironia che forse ci sta anche bene per farti notare un elemento dell'articolo 13-$2 dello statuto che è lo stesso citato da Mons Papa: "Tale celebrazione ha luogo secondo le disposizioni del Vescovo diocesano

    Mons. Papa, non a caso, ha citato proprio questo articolo per motivare il suo decreto diocesano.

    Della sperata attuazione di questa volontà, presente anche negli statuti provvisori, si ha notizia in due diocesi: Roma, con l'allora Card Ruini; e Tranto. Magari ce ne saranno altre non conosciute.

    Il Vescovo Papa non ha fatto altro che tutelare e adoperarsi per l'integrazione del CnC. MAgari fosse così ovunque.
    In questo non ci vedo nulla di strano e terribile. Anzi. So bene che l'articolo in questione è stato interpretato come un avallo all'uso del CnC di dir messa di sabato. Ma leggendo semplicemente, senza lauree in teologia o diritto, senza interpretazioni personali, ma leggendo solo l'italiano, si capisce bene cosa voglia l'articolo.

    La frase citata ha un soggetto sottinteso. Tale soggetto è la Celebrazione del Sabato sera, citata nella frase precedente dell'articolo. Tale celebrazione HA LUOGO (ovvero AVVIENE, SI COMPIE) su DISPOSIZIONE del Vescovo della Diocesi. Il Vaescovo, infatti, siccome la Messa per le comunità è definita parte della pastorale della parrocchia, deve armonizzarla e inserirla nel contesto pastorale della parrocchia.

    Per questo, non è affatto l'unica celebrazione domenicale a cui partecipano le comunità (o così dovrebbe essere) ma quando avviene è disciplinata dal Vescovo, che dà disposizioni riguardo la celebrazione stessa. Questo in accordo con la lettera del Papa, citata per intero (quando si citano parti specifiche di documenti, nelle note compaiono gli articoli del documento su cui ci si basa. Non è così per la lettera del Papa) nello statuto. Il Santo Padre chiedeva che il Cammino almeno una volta al Mese si ritrovasse nel giorno del Signore unito a tutti. Così lettera e statuti adempiono questa volontà.

    Mi sembra di una chiarezza cristallina. Non trovi?

    RispondiElimina
  41. Zufolo: Se tutto quello che hai imparato lo hai imparato in cammino non hai imparato niente o, forse, nonostante tu non lo ammiri per niente, hai imparato ciò che Kiko voleva tu imparassi. Infatti, come dice mic il problema non sono i neocatecumeni, ma i loro cattivi maestri.
    Inoltre per quanto riguarda i documenti esistenti io penso che vi rifiutate proprio di leggere.
    Cito solo la lettera di Arinze e quella del Papa in occasione del compleanno del cardinal Cordes

    RispondiElimina
  42. Dice Zufolo.

    Non so di quali differenze tu stia parlando

    E' proprio questo il problema. Proprio questo.

    RispondiElimina
  43. Ringrazio Zufolo per avermi risposto.

    E, facendolo, conferma quanto grave sia la responsabilità di chi doveva correggere, e anche sanzionare, tutti gli abusi, le creazioni, le fantasie liturgici, e non lo ha fatto.
    Quanto grave sia la responsabilita di quei sacerdoti che hanno trattato male la divina Liturgia, anche celebrando in modo sciatto, mostrando così il poco rispetto e anche l`ignoranza nei confronti della fonte e del culmine della nostra vita di fede.
    Quanto grave sia anche la confusione e l`ignoranza che hanno generato nei fedeli.
    Quell`ignoranza che permette che un cattolico finisca per dirsi che, dopotutto, il rituale creato da Kiko Arguello è più degno rispetto a ciò che vedono in parrocchia, che in quel rituale Cristo è al centro!

    Ma così NON è!

    Il "rituale" creato da Kiko Arguello è "altro", NON è previsto in nessun testo del Magistero, è centrato sull`emozione, è l`assemblea ad essere al centro, ad essere la protagonista.
    Questo "altro" porta su elementi fondamentali, non sono formalismi liturgici, toccano l`essenza della Liturgia.

    RispondiElimina
  44. Caro anonimo,

    come leggi scritto sulla casellina commenti, «i commenti totalmente anonimi verranno cestinati».

    Tanto più se contengono solo insulti e illazioni come hai fatto tu.

    La pagina su Schoenborn è del febbraio 2010. Non saprei dire, oggi, se il cardinale abbia cambiato idea.

    Ma sono sicuro che CL e CN non hanno cambiato idea.

    CL fa delle liturgie seguendo il messale romano «senza aggiunte né omissioni».

    Il Cammino Neocatecumenale (CN) celebra invece gli strafalcioni liturgici ideati da Kiko e Carmen.

    E Kiko se ne vanta pure!

    Kiko si vanta della vostra disubbidienza!

    Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno rimproverato il Cammino per quel che riguarda la liturgia, e voi ancor oggi continuate a disubbidire!

    RispondiElimina

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