mercoledì 17 febbraio 2010

A tutti i credenti nel Signore "Buona Quaresima di fedeltà"

Oggi è il giorno delle "ceneri" e cogliamo l'occasione per esprimere a tutti noi e a chiunque legge le nostre pagine, BUONA QUARESIMA, in attesa di celebrare la Pasqua di Resurrezione!

E' un augurio che abbiamo ricevuto con gioia anche dai nostri interlocutori NC e mi dà l'occasione per sottolineare la visione autenticamente cattolica della "conversione". Lo faccio estraendo e sintetizzando dal thread precedenti i relativi post in questo nuovo articolo per dare maggiore visibilità a questo argomento, esattamente in tema col periodo dell'anno liturgico che ci accingiamo a vivere.

Inizia Paolo156 col dirci: "Buona Quaresima di conversione a tutti." Ed io gli rispondo: Buona Quaresima anche a te Paolo"! E aggiungo un piccola precisazione, per lui e per tutti noi, che non è pignoleria.

"Quaresima di conversione" lo puoi dire a chi ancora "non ha scelto il Signore" e di vivere con Lui nella Fede nella Sua Chiesa, perché la conversione è la scelta basilare che si fa per il Signore e che implica un cambiamento di vita -spesso radicale- e adesione piena, che è anche affidamento, a Lui; il cammino successivo non è di "conversione continua", ma consiste nel "rimanere" nel suo amore liberante risanante vivificante e così riuscire ad "osservare", divenendo sempre più connaturali nell'Amore, i Suoi comandamenti.

E questo richiede fedeltà e quindi coerenza (nel senso di fare del proprio meglio, non di essere già "perfetti, com'è perfetto il Padre"). Perché è la Grazia Santificante -data dalla vita sacramentale nella Chiesa (Eucaristia e Penitenza in primis), dalla preghiera, dall'Adorazione- che opera la nostra trasformazione, la nostra 'configurazione' a Cristo.

Quindi, a chiunque è credente auguriamo "Buona Quaresima di fedeltà" e "Buona Quaresima di conversione", l'auguriamo a chi ancora non lo è!

Questo mi ha fatto venire in mente un ricordo, che risale a quando ancora frequentavo la mia parrocchia solo neocatecumenale. In quel periodo attingevo gli insegnamenti che irrobustivano la mia fede in un movimento di spiritualità perfettamente cattolico (doc) , dal quale ho ricevuto molto e avevo portato in Parrocchia, per poterli mettere a disposizione di chi volesse, dei piccoli libri di meditazione per ogni giorno della Quaresima. Ebbene, il parroco (neocatecumenale), appena ne lesse il titolo "Quaresima, cammino di perfezione", storse la bocca con aria di commiserazione e disapprovazione, dicendomi che la "perfezione" era per i superbi, per quelli che presumevano di sé... credo che non ricordasse la frase evangelica « Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste » o comunque non gliene avevano trasmesso l'esatto significato, che è quello dato dalla Chiesa e non da Kiko

... e mi ricordo ancora di quando, nel cammino si ripeteva a Suore e Religiosi, che evidentemente la loro scelta per il Signore l'avevano già fatta, il ritornello che si dovevano convertire: evidentemente era piuttosto al Cammino che dovevano convertirsi, ed è lì che la conversione è continua perché richiede riaggiunstamenti ri-orientamenti continui basati sulle tappe, sui 'passaggi', ecc.

La vera conversione è scelta fondamentale, il resto è fedeltà e magari ri-orientamento se si perde la rotta giusta, ma rimane sempre fedeltà, fedeltà e ancora fedeltà...

E ora interviene NC: BUONA QUARESIMA DI CONVERSIONE - ogni giorno siamo chiamati alla conversione mic - ogni giorno. E io gli rispondo: OK, NC, vedo che NON HAI LETTO o se l'hai letto non hai recepito un'acca di quello che ho scritto. Ti invito a leggere e rifletterci su e magari è una sottolineatura che alla fine può sembrare secondaria, ma a ben rifletterci non lo è affatto! NC risponde di aver letto ed è per questo che insiste sulla sua sottolineatura, mentre io speravo riuscisse ad attivare un'altra chiave di lettura da quella che ha già incorporata...

La realtà è che, come spesso succede avendo a che fare col cammino nc, si usano gli stessi termini, ma con significato completamente "diverso". Infatti nel cammino sono abili ad usare il 'gergo' cattolico, ma coincide solo l'involucro delle parole, non il loro contenuto... basta ricordare i termini kerigma e kénosis e i mondi diversi che schiudono a seconda del significato che loro si dà e il significato nc NON COINCIDE con quello cattolico... ed è così che l'interiorità delle persone e quindi le loro vite vengono nutrite con cibo adulterato... Lo abbiamo dimostrato in altri documenti e ne riparleremo. Intanto questo è un piccolo saggio, alimentato da un tentativo di dialogo in diretta, che dà la percezione della situazione...

Ancora sulla "conversione continua":

essa riguarda chi è "inesorabilmente peccatore" e, quindi, il cambiamento radicale che la conversione comporta può riguardare un aspetto della vita che si dice "il cammino ha salvato" ad esempio un matrimonio traballante che trova i suoi nuovi equilibri nel rigore e nel sostegno della comunità ma, per quanto riguarda i comportamenti personali in genere, non è richiesto alcuno "sforzo" (anzi lo sforzo personale è addirittura escluso), per migliorare se stessi.

Questa visione del peccato  ( per chi volesse approfondire vi rimando a questo thread ) e quindi quella della conseguente mancanza di responsabilità personale è assolutamente luterana e non cattolica... ecco da che cosa deriva parlare di "conversione continua" ed ecco cosa significa, al posto di "conversione + fedeltà" come ho spiegato prima...

Ovviamente "migliorare se stessi" non significa che non rimaniamo peccatori, ma è l'effetto del radicarsi sempre più nel Signore e assimilare e vivere e suoi insegnamenti e non è opera del solo nostro sforzo (altrimenti saremmo Pelagiani); anzi, secondo quel che insegna la Chiesa, può avvenire soltanto nella fedeltà al Signore e ad Opera della Sua Grazia Santificante ricevuta e accolta soprattutto nei Sacramenti e richiede lo sforzo di una 'buona volontà' già e costantemente orientata (e quindi 'convertita') e poi ancor più aderente, proprio nel senso di 'attaccata' a Lui, a Lui solo e non a sue contraffazioni che purtroppo non mancano nella Chiesa, oggi, anche e non solo nel cammino NC

Quindi ribadisco:
  • una cosa è dire "conversione continua" e avere l'alibi di rimanere sempre peccatori senza sforzarsi di adeguarsi a Cristo (il quale, viene detto esplicitamente, "non è il nostro modello" : cioè in realtà non è il modello di coloro che aderiscono al cammino, perché così insegna Kiko, ma per i cattolici vale l'evangelica 'configurazione' a Cristo di Paolo; per cui Cristo non solo è modello ma anche artefice della nostra 'trasformazione', termine molto usato dal Papa e che nel Cammino non ha diritto di cittadinanza...)
  • altra cosa è dire (e vivere) "conversione + fedeltà", che significa aver fatto una scelta seria e basilare per il Signore e mantenerla viva e costante nella fedeltà con il suo aiuto, che non è altro che la Sua Presenza, cioè Lui stesso e il Suo Spirito di Risorto, di cui è la Chiesa l'unica e certa portatrice!
Dove sono i nostri pastori che devono custodire e trasmettere la Rivelazione Apostolica e invece lasciano via libera alle rivelazioni 'fai da te' dei falsi profeti?

25 commenti:

  1. Stupendo, aprire la riflessione con questo post di Chisolm pescato sull'altro thread e che, di fatto, conferma la mia intuizione!

    ogni giorno siamo chiamati alla conversione mic - ogni giorno…

    Un giorno, il nostro professore di morale, ci spiegò che cosa si intende per “conversione continua”. Ci disse che, male interpretando il concetto di “perfezionamento”, si rischiava di girare in tondo (come in una rotatoria) attorno ad un fulcro centrale.
    La conversione diventava, allora, un sorta di cerchio fatto col compasso e, come si sa, in un cerchio l’ultimo punto della circonferenza tocca il primo, come a dire, che la conversione continua era un girare attorno ad un obiettivo che non si raggiungeva mai…

    Lui preferiva di parlare di “opzione fondamentale”, cioè di un’adesione da nutrire con la perseveranza, un giorno dopo l’altro, senza mai tradire quella scelta fondamentale fatta una volta per tutte. Certo, la debolezza umana ha il suo bel da fare per distogliere la persona agente dall’obiettivo, ma qui si innesta il tema della Grazia, per nulla piccolo nel concetto di conversione.

    Direi, a mio modo di vedere, che la scelta di ogni giorno non è una nuova conversione, ma la fedeltà a quella scelta fatta la prima volta: ci faceva l’esempio della macchina che sbaglia strada: la macchina non comincia a girare in tondo, ma fa una “inversione” a “u” per riprendere la strada giusta. Ecco, la “conversione” è prima di tutto una “conversione a u”: si lascia la strada sbagliata per prendere quella giusta.

    Certo, può finire la benzina, bucarsi una gomma, rimanere in panne, insomma, ma il muso della macchina deve essere sempre rivolto verso la meta. Anche un matrimonio è una forma di perseveranza ad un “sì” definitivo pronunciato una volta per tutte: non ci si converte ogni giorno al matrimonio, ma si persevera in esso con l’aiuto della Grazia e – non è poco – con la volontà di tenere in piedi una promessa reciproca per tutto il tempo che Dio concederà.

    Forse è più giusto parlare di “vocazione nella vocazione”, cioè percepire nei toni scuri di una chiamata particolare i toni più caldi di una luce in divenire. Ma questo argomento andrebbe sviluppato ulteriormente.

    Vi auguro, a tutti, di vivere questo tempo di Quaresima nella disposizione di fedeltà a quella prima volta in cui, con Lui, ci siamo scambiati gli anelli, il consenso, l’amore fedele…

    Chisolm

    17 febbraio, 2010 13:05

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  2. ti pongo una domanda- che formula usa il sacerdote o il diacono quando ti impone le ceneri in questa giornata - forse non usa una formula che parla di converasione «Convertiti e credi al Vangelo».
    (può usarne anche un'altra "ricordati che sei cenere e cenere ritornerai").
    caspita dovrebbe usare perfezionati e torna al vangelo visto che impone le ceneri a chi già battezzato e convertito.

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  3. Infatti, NC, nel rito romano si usa solo memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris

    è il concilio che ha introdotto la seconda come facoltativa; ma poi è diventata quella normale... e le riserve cattoliche - non solo da parte mia, ma anche da parte di un professore di teologia morale citato da Chisolm - che hai letto fin qui ci stanno tutte

    anche questo è significativo di una "doppia" teologia ed ecclesiologia presenti nella Chiesa a partire dal concilio ed è questa una delle ragioni per la quale le storture neocat non hanno fatto immediatamente scalpore

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  4. Con queste parole il Papa apre il suo "Messaggio per la Quaresima di quest'anno":

    Cari fratelli e sorelle, ogni anno, in occasione della Quaresima, la Chiesa ci invita a una sincera revisione della nostra vita alla luce degli insegnamenti evangelici. Quest’anno vorrei proporvi alcune riflessioni sul vasto tema della giustizia, partendo dall’affermazione paolina: "La giustizia di Dio si è manifestata per mezzo della fede in Cristo" (cfr. Romani 3, 21-22).

    "revisione della nostra vita" è un'introspezione, un'esame di coscienza più approfondito, non è "conversione", perché questa riguarda l'uscita da una vita o da una situazione di peccato grave per ri-orientarsi a Dio, da cui ci si era allontanati o che non si era ancora trovato...

    I credenti, se sono veri credenti, si sono già "convertiti", devono solo approfondire e custodire la "fedeltà" e la perseversanza nella loro relazione con il Signore, con limiti e cadute, s'intende -dai quali la Grazia unità alla buona volontà li risolleva- ma senza perdere l'orientamento e senza uscire dall'Approdo già raggiunto (punto di partenza e non d'arrivo)

    Alla fine il Papa conclude: Che questo tempo penitenziale sia per ogni cristiano tempo di autentica conversione e d’intensa conoscenza del mistero di Cristo, venuto a compiere ogni giustizia. Con tali sentimenti, imparto di cuore a tutti l’apostolica benedizione.

    Tempo di "autentica conversione", significa verifica dell'autenticità della propria conversione, tante volte essa sia un fatto solo di facciata o di abitudine o di superficialità o forse anche l'adeguarsi a slogan imposti dall'esterno...

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  5. MEDITAZIONE
    DEL PREDICATORE DELLA CASA PONTIFICIA
    21 febbraio 2000

    Marco 1, 15: « Convertitevi e credete al Vangelo »

    N. B. Prego di osservare come la “decisione dell’ora” coinvolga la “stessa azione fondamentale” del credere: “convertirsi è prendere la decisione che salva” e una decisione, una volta presa, rimane comunque l’opzione fondamentale, certo da nutrire giorno per giorno, se vogliamo, rinnovare giorno per giorno, ma, di fatto, è “quell’opzione” ad incarnare la conversione vera e propria… Interessante è il fatto che, pur nel paradosso, quella “conversione” primaria che ci fa mutare rotta non riguarda il semplice tornare indietro, ma invita a guardare “escatologicamente” in avanti. Se poi vogliamo fare ermeneutica delle formule liturgiche, possiamo pure farlo.

    Stralcio del testo

    La prima è la conversione che abbiamo sentito proclamare nel brano evangelico di questa liturgia: « Convertitevi e credete al Vangelo ». Cerchiamo di capire cosa significa qui la parola conversione. Prima di Gesù, convertirsi significava sempre un « tornare indietro » (il termine ebraico, shub, significa invertire rotta, tornare sui propri passi). Indicava l'atto di chi, a un certo punto della vita, si accorge di essere « fuori strada ». Allora si ferma, ha un ripensamento; decide di tornare all'osservanza della legge e di rientrare nell'alleanza con Dio. Fa una vera e propria « inversione di marcia ». La conversione, in questo caso, ha un significato fondamentalmente morale e suggerisce l'idea di qualcosa di penoso da compiere: cambiare i costumi, smettere di fare questo e quest'altro...
    Questo è il significato abituale di conversione sulla bocca dei profeti, fino a Giovanni Battista compreso. Ma sulle labbra di Gesù questo significato cambia. Non perché egli si diverta a cambiare i significati delle parole, ma perché, con la sua venuta, sono cambiate le cose.
    « Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è venuto! ». Convertirsi non significa più tornare indietro, all'antica alleanza e all'osservanza della legge, ma significa piuttosto fare un balzo in avanti ed entrare nel Regno, afferrare la salvezza che è venuta agli uomini gratuitamente, per libera e sovrana iniziativa di Dio.
    Conversione e salvezza si sono scambiate di posto. Non prima la conversione e poi, come sua conseguenza, la salvezza; ma al contrario: prima la salvezza, poi, come sua esigenza, la conversione. Non: convertitevi e il Regno verrà tra di voi, il Messia arriverà, come andavano dicendo gli ultimi profeti, ma: convertitevi perché il regno è venuto, è in mezzo a voi. Convertirsi è prendere la decisione che salva, la « decisione dell'ora », come la descrivono le parabole del regno.
    « Convertitevi e credete » non significa dunque due cose diverse e successive, ma la stessa azione fondamentale: convertitevi, cioè credete! Convertitevi credendo!

    Chisolm

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  6. miciomacio ha detto...
    Guido63, sorpresa di quaresima sarebbe kiko che catechizza il magistero della chiesa cattolica.
    Lo speriamo tutti, con altrettanta carità.
    Purtroppo penso che sarà la solita storia: l'annuccio di quaresima secondo kiko e raccolta monetaria finale per il sostegno della setta.
    Miao






    Non sapevo se postarlo qui...ho preso questo da un altro post...volevo solo informarvi che nell'annuncio di quest'anno si è proprio letto il catechismo della chiesa cattolica per quanto riguarda l'eucarestia. Credo che chiunque del cammino possa confermare.

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  7. Tempo di "autentica conversione", significa verifica dell'autenticità della propria conversione,

    Baaaa Mic - sempre ad interpretare!?
    la frase e l'augurio è molto limpida e cristallina --
    sia per ogni cristiano tempo di autentica conversione e d’intensa conoscenza del mistero di Cristo

    Mi associo all'augurio del Papa.
    Chiamatela come volete voi conversione - ri conversione - perfezionamento - purificazione - etc.. etc...
    ci siamo capiti.

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  8. Convertitevi credendo

    e credendo non è un discorso intellettuale, ma globale della persona tutta intera e significa: fidandosi, af-fidandosi, aderendo, stabilendo custodendo e coltivando un rapporto intimo profondo costante col Signore, rapporto personale prima che comunitario!

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  9. volevo solo informarvi che nell'annuncio di quest'anno si è proprio letto il catechismo della chiesa cattolica per quanto riguarda l'eucarestia. Credo che chiunque del cammino possa confermare.

    ma guarda!
    Se si legge il Catechismo della Chiesa Cattolica e poi si vive tutt'altro, sa tanto di sempre maggiore 'mimetizzazione'!
    Allora come mai continuano le celebrazioni parcellizzate, con tutte le innovazioni che sappiamo e nelle quale non ci si inginocchia mai?

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  10. scusate Chislom e Mic ,a questo mi sembra degno di nota:

    "Il 'convertitevi e credete al vangelo' non sta solo all'inizio della vita cristiana, ma ne accompagna tutti i passi, permane rinnovandosi e si diffonde ramificandosi in tutte le sue espressioni. Ogni giorno è momento favorevole e di grazia, perché ogni giorno ci sollecita a consegnarci a Gesù, ad avere fiducia in Lui, a rimanere in Lui.

    estratto da catechesi del Papa dell'Udienza Generale di oggi

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  11. Mi associo all'augurio del Papa.
    Chiamatela come volete voi conversione - ri conversione - perfezionamento - purificazione - etc.. etc...
    ci siamo capiti.


    il nostro non è sterile legalismo, NC, nelle nostre "interpretazioni" c'è il senso di quello che si vive e le ragioni della nostra fede. Interpretare nel giusto senso le parole, significa vivere nel modo corretto e secondo verità quello che veicolano!

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  12. "Il 'convertitevi e credete al vangelo' non sta solo all'inizio della vita cristiana, ma ne accompagna tutti i passi, permane rinnovandosi e si diffonde ramificandosi in tutte le sue espressioni. Ogni giorno è momento favorevole e di grazia, perché ogni giorno ci sollecita a consegnarci a Gesù, ad avere fiducia in Lui, a rimanere in Lui.

    estratto da catechesi del Papa dell'Udienza Generale di oggi


    scusa, NC, non lo vedi proprio il richiamo alla 'fedeltà' nelle parole del Papa? Quel "rimanere" in Lui di Giovannea memoria, cosa significa, altrimenti?

    ma direi di lasciar perdere, perché mi sembra un dialogo tra sordi...

    l'importante è che la conversione ci sia stata e sia autentica... il resto è per richiamarci all'autenticità e alla perseveranza, altrimenti non serve a nulla.

    se sei convertito e perseverante, nel maturare umanamente e spiritualmente attraverso la fede, non c'è nulla da dire; se però pensi di aver sempre bisogno di convertirti continuamente perché tanto non cambi mai, ebbene, qui c'è un errore che ti rende luterano e non cattolico... questo per chiamare le cose col loro nome.

    Non che tu non sia libero di essere quello che ti pare, ma almeno sarebbe bene che lo sapessi e lo capissi e che il considerarti "inesorabilmente peccatore" senz'appello, beh questo cambia e non poco il tuo atteggiamento nei confronti del Signore e di te stesso in rapporto con Lui e con gli altri e si ripercuote sui comportamenti e conseguenti responsabilità, non implicando la disponibilità a lasciarti plasmare da Lui e non da un metodo solo umano...

    In ogni caso è l'ennesima riprova di come la "griglia di lettura" neocatecumenale riesca a dare un significato col suo esclusivo imprinting a qualunque testo si abbia davanti e l'assoluta 'impermeabilità' ad ogni altra apertura d'orizzonte

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  13. "Il 'convertitevi e credete al vangelo' non sta solo all'inizio della vita cristiana, ma ne accompagna tutti i passi, permane rinnovandosi e si diffonde ramificandosi in tutte le sue espressioni."

    mi pare che quel "permane rinnovandosi e si diffonde ramificandosi in tutte le sue espressioni" segni proprio un processo di evoluzione e non continuo tornare allo stesso punto

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  14. Milingo era Vescovo
    ma forse non era ancora convertito ?
    Io penso che lui fosse convertito, ma per un istante ha pensato che non doveva convertirsi. Già lo era, i suo ruolo di vescovo gli dava garanzia. E' stato un attimo, un secondo della sua vita. In quell'istante ha perso tutto.

    Ecco perchè dico a me per primo e a voi tutti "Buona Quaresima di conversione", per non dimenticare.
    A chi di ha dato inizio alla sua conversione per esortarlo a progredire, chi invece non ha ancora cominciato, per sollecitarlo a cominciare, chi è già andato oltre l'inizio, per stimolarlo verso la perfezione.

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  15. Caro Paolo,
    ci porti come esempio Milingo che è un caso limite di persona (vescovo o non vescovo che sia) che ha perso la rotta ... ed è un'ipotesi, purtroppo, che non può escludersi per nessuno (è per questo che è necessaria la fedeltà) rimettendo tutto al giudizio di Dio che, solo, conosce il cuore di ogni uomo.

    Il resto del tuo discorso è accademico e va più che bene; va solo chiarito quello che ho scritto nel mio ultimo post a NC, nei confronti della valenza che il cammino dà alla "conversione continua", rispetto a quella della Chiesa cattolica

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  16. Dove sono i nostri pastori che devono custodire e trasmettere la Rivelazione Apostolica e invece lasciano via libera alle rivelazioni 'fai da te' dei falsi profeti?

    I Pastori ci sono e sono ben presenti scendendo a patti con codesti eretici, li accolgono accettano denari da loro, accettano presunte vocazioni formate da una dottrina diabolica, gli benedicono i loro templi spelonca costruiti estorcendo denaro ai loro adepti, ed infine gli donano uno statuto falso e gli danno varie benedizioni per poi inviarli per la cosidetta nuova evangelizzazione secondo l'inaccettabiloe modalita' del Concilio Vaticano II, concilio comandato e diretto dai modernisti di cui la setta eretica CN sono figli diretti.

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  17. salve gianluca,
    col tuo ultimo commento non hai fatto altro che metterti al disopra della chiesa stessa.
    essa infatti attraverso vescovi e teologi ha vagliato il contenuto sostanziale del cammino e lo ha giudicato meritevole di fiducia.
    quindi mi chiedo: ma chi è che veramente disconosce il primato di pietro (benedetto xvi)???? e delle sue indicazioni????
    da tempo vi seguo e leggo in silenzio ciò che scrivete nei confronti del cammino ma sinceramente vedo solo anime sole che deluse o offese vagano nell'etere alla ricerca di una verità fatta su misura, che non metta in discussione le vostre convinzioni.
    ma non è tempo perso quello sprecato a parlare di congetture??? non è sottratto alle opere buone potenziali che ogni giorno si possono fare???
    io dico sempre che ci vogliono i fatti e non le parole.
    questo è il mio modesto pensiero.

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  18. Sono molto contento che nell'annuncio neocatecumenale si sia letto il catechismo cattolico.
    E' una goccia nel mare ma pur sempre una goccia.
    Poi bisogna confermare il cambio di rotta con la pratica (come la conversione, no ?)

    Quando sono entrato io nel cnc non si diceva il credo che è il simbolo della nostra fede. C'è voluta a lettera di Arinze per obbligarci, ma ormai il danno era fatto:
    1) non ho professato la mia fede quando potevo e dovevo;
    2) non avevo nessuna idea di cosa fosse il credo (e mi dicevo cristiano cattolico)
    3) ..."a noi neocatecumenali ci mettono il bastone tra le ruote"... e patapim patapam giù a criticare, mentre, ovviamente ero io in torto.

    Tutto per aver seguito un uomo invece che Cristo e la sua Chiesa.

    Spero che un giorno i nc siano nella Chiesa Cattolica, una e santa, ma per adesso fanno anche parecchi danni e ci vorranno anni per recuperarli ed ognuno di questi danni ha un volto.
    E poi se hanno letto il catechismo e lo hanno spiegato i catechisti nc... ah beh... allora siamo a posto !

    Dio ti ringrazio di avermi fatto vedere i falsi profeti e di avermi preservato nella fede.
    Miao

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  19. Benedetto XVI ha detto ieri che la pedofilia è.

    «non solo un crimine odioso, ma anche un grave peccato che offende Dio e ferisce la dignità della persona umana».

    un grave peccato che offende Dio

    Ma nel cammino neocatecumenale non si insegna che i nostri peccati NON possono offendere Dio?

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  20. Cara Emma,
    noto che nell'affermazione del Papa ci sono due questioni importanti:
    - offesa a Dio
    - ferita della dignità della persona umana

    Nel cammino, come giustamente dici, Carmen insegna che "abbiamo una concezione verticale del peccato, individualista: che siamo noi che offendiamo, in maniera particolare Dio, come se il peccato fosse un'offesa a Dio, nel senso di rubare a Dio la sua gloria. Accreditiamo l'ipotesi che possiamo causare danno a Dio. La prima cosa che dobbiamo pensare è che non si può causare danno a Dio. Dio non può essere offeso nel senso di togliere a Lui la gloria, perché allora Dio sarebbe vulnerabile e non sarebbe più Dio (Or. p. 140)"

    Trascrivo qui, dato che vado un po' di corsa, quel ne ho scritto altrove:

    Come teologa, davvero carente, Carmen non sa che si distingue la gloria intrinseca di Dio - invulnerabile, infinita e immutabile - dalla gloria estrinseca di Dio, gloria che può essere maggiore o minore, e che risulta diminuita a causa dei peccati degli uomini. Per questo S. Ignazio ha scelto per la Compagnia di Gesù il motto "Ad maiorem gloriam Dei", affermando che essa avrebbe dovuto lottare per la "Maggior gloria di Dio".
    Del resto, basta notare quanto il peccato drammaticamente escluda dalle situazioni della storia individuale e collettiva la "Presenza" del Signore, basta vedere il vuoto e i drammi umani e sociali di questo nostro mondo in cui si è perso il senso del peccato. E purtroppo si è perso il senso del peccato come responsabilità individuale, perché è sempre una mancata risposta alla chiamata costante di Dio alla conversione e al progetto che ha per ognuno di noi. Questo non esclude né un ambito comunitario e sociale né la nostra responsabilità anche nei confronti del prossimo; ma tutto è fondato nel rapporto IO-TU che ogni creatura ha col suo Signore, un rapporto che può anche arricchirsi in ambito comunitario (ek-lesìa = la Chiesa di coloro raccolti insieme in comunione nel Signore) per poi dispiegarsi nelle relazioni interpersonali e nelle scelte individuali e collettive; ma è innanzitutto un rapporto pieno e profondo individuale, non di gruppo né in simbiosi. Il Signore ha creato e vuole relazionarsi con delle persone, non con dei burattini.
    Il Sacro Cuore di Gesù è un cuore vivo, che gioisce per le cose belle che facciamo e si rattrista per i peccati. In questo senso, il peccato è un'offesa, eccome se è un'offesa... oltre a offendere Colui che è il Sommo Bene, rompe la comunione tra l'uomo e Dio e quindi, senza mezzi giri di parole, offende anche la dignità umana dal momento che l'uomo è tempio del Dio vivente. Duplice offesa, quindi. È ovvio che il peccato ha anche una ripercussione sociale, ma questa è una dimensione successiva, che non sostituisce ma si va aggiungere a quella individuale.
    Lo stesso Gesù nel Vangelo dice: "C'è più gioia nel cielo per un peccatore che si converte che per 99 giusti che non hanno bisogno di conversione". Dunque se c'è gioia, va da sé che c'è anche tristezza se non camminiamo nella retta via. Poi è ovvio che si potrebbe discutere anche del fatto che ogni peccato è un altro chiodo conficcato in quella Croce e su quella croce Gesù non ha fatto salti di gioia, mi pare, ma ha gridato, magari pianto... sofferto per tanta indifferenza...
    Come può non soffrire tuttora per i tanti peccati che commettiamo?
    Ricordiamo il grido di S.Francesco per i boschi de La Verna: "L'Amore non è amato". Gridava a squarciagola, e probabilmente soffriva anche lui, dopo aver sperimentato quell'amore nella sua vita.

    E, poi, a proposito di dignità della persona, ci chiediamo come essa sia rispettata quando nel cammino, a dispetto dello statuto, si continua a violare il foro interno delle persone, altrimenti il cammino non sarebbe più il cammino: questa è la verità...

    RispondiElimina
  21. salve gianluca,
    col tuo ultimo commento non hai fatto altro che metterti al disopra della chiesa stessa.
    essa infatti attraverso vescovi e teologi ha vagliato il contenuto sostanziale del cammino e lo ha giudicato meritevole di fiducia. quindi mi chiedo: ma chi è che veramente disconosce il primato di pietro (benedetto xvi)???? e delle sue indicazioni????


    cara Nella, intanto ti rispondo io.

    Nessuno di noi disconosce il primato di Pietro, perché si può dissentire da lui quando tesse lodi frutto di una fiducia mal riposta: quando non parla ex cathedra e probabilmente ricevendo informazioni fasulle, dato che la nostra esperienza non è campata in aria, il Papa è criticabile -col garbo e rispetto che gli sono dovuti- come qualunque altro dottore privato

    Inoltre qui nessuno si mette al di sopra della Chiesa, perché dovremmo intanto stabilire di QUALE Chiesa stiamo parlando, dato che attualmente e malauguratamente, all'interno della Chiesa cattolica albergano molte anime che cattoliche non sono. Ciò è potuto accadere grazie a molte falle aperte dalle ambiguità conciliari e questo ormai è storia ed è comprovato da illustri e autorevoli testimoni, e anche da teologi e credenti che riescono a vedere la portata, le conseguenze e anche le origini delle "variazioni" di essenza, apportate alla nostra Fede. Posso affermarlo senza ombra di dubbio, in rapporto al Magistero perenne e non sulla falsariga delle nuove rivelazioni 'fai da te' di troppi falsi profeti e cattivi maestri e della creatività selvaggia, frutto del soggettivismo, che ha preso il posto della fedeltà creativa, frutto di una Fede viva e ancorata ai Fondamenti e non scissa dalle Radici come avviene nell'ambito del cammino e in altri ambiti ecclesiali da oltre 40 anni a questa parte.

    Certo che chi non conosce queste Radici non se ne accorge neppure, ma la sua interiorità viene indirizzata su una rotta diversa rispetto a quella cattolica; questo è un FATTO provato da molte testimonianze e documenti ineccepibili, ai quali non posso far altro che rinviare, sul sito.

    Il problema serio è che, per come stanno le cose, è più scomoda la nostra posizione perché, pur parlando secondo verità e in base al Magistero perenne della Chiesa, che evidentemente non solo non conoscete, ma che dis-conoscete così come lo disconoscono i vostri iniziatori negli insegnamenti "a porte chiuse" per gli 'eletti' (ignorati o bypassati dai pastori che dovrebbero vigilare, molti dei quali hanno perso la bussola anche loro).

    Il Papa, invece, ha parlato molto chiaro a proposito della cosiddetta "ermeneutica dell continuità": "Non si può congelare l’autorità magisteriale della Chiesa all’anno 1962. Ma ad alcuni di coloro che si segnalano come difensori del Concilio deve essere pure richiamato alla memoria che il Vaticano II porta con sé l’intera storia dottrinale della Chiesa. Chi vuole essere obbediente al Concilio, deve accettare la fede professata nel corso dei secoli e non può tagliare le radici di cui l’albero vive".

    E allora chi è che veramente disconosce Benedetto XVI? (magari scritto maiuscolo!)

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  22. (segue)

    da tempo vi seguo e leggo in silenzio ciò che scrivete nei confronti del cammino ma sinceramente vedo solo anime sole che deluse o offese vagano nell'etere alla ricerca di una verità fatta su misura, che non metta in discussione le vostre convinzioni.

    ancora la favolla delle persone deluse e offese! Ma perché prima di parlare non ti sei documentata su quello che diciamo e il perché lo diciamo? Non si tratta di lamentele o di re-azioni, come vi piace credere e far credere, ma di critiche serie e fondate e documentate: non opinioni personali, ma vere e proprei analisi 'comparate' tra insegnamenti del Cammino e autentica Rivelazione Apostolica... Di quale "verità su misura" vai parlando, se parliamo secondo la fede cattolica ricevuta e assimilata nella Chiesa?

    ma non è tempo perso quello sprecato a parlare di congetture??? non è sottratto alle opere buone potenziali che ogni giorno si possono fare??? io dico sempre che ci vogliono i fatti e non le parole.

    "parlare di congetture", buttato lì come un assioma, ma non dimostrato, è stato già smentito dal mio discorso precedente

    Quanto alle opere buone che ognuno di noi fa, tu che ne sai e chi sei per giudicare? Quanto ai fatti, mi pare che ne abbiamo portati e mostrati abbastanza. Smentisco il fatto che lo dica tu: non fai altro che ripetere un trito e noto ritornello di conio dei catechisti

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  23. ciao mic,
    purtroppo sei giunto alle conclusioni sbagliate.... io non sono neocatecumenale ma ho ovuto modo di vedere alcuni frutti di esso, in termini di conversioni.
    guardando al risultato non riesco, come te, a dare un giudizio negativo.
    comunque resta sempre il mio modesto parere.
    ho alle spalle qualche esperienza e ti confesso che il bisogno di spiritualità è presente in ognuno di noi, tale bisogno viene poi soddisfatto in vari modi a seconda della persona...che sceglierà il cammino adatto a sè.

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  24. sacrosante considerazioni, cara Nella,

    il rpoblema è che chi rimane invischiato nel cammino non ha libertà se non nel 'circuito chiuso' del suo mondo settario nelle sue strutture e nelle sue modalità e nei suoi contenuti, con confrontabili e non discutibili: prendere o lasciare!

    A me non sembra razionale. E in tutto ciò che non è razionale non c'è neanche il Logos, che è il Signore, il Figlio di Dio!

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  25. "purtroppo sei giunto alle conclusioni sbagliate.... io non sono neocatecumenale ma ho ovuto modo di vedere alcuni frutti di esso, in termini di conversioni."

    avrai visto conversioni al Cammino, che non significano perciò stesso autentiche conversioni, come Mic ha ampiamente cercato di spiegare in questa pagina.

    se non sei del CNC hai assimilato molto bene il gergo e gli argomenti ;)

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