lunedì 14 giugno 2010

Pedofilia Chiesa: spostare lo sguardo dalla morale alla Verità

Francamente il battage mediatico cui abbiamo assistito e stiamo ancora assistendo è veramente abnorme e cavalca l’accaduto come un maglio distruttore nei confronti della Chiesa, focalizzando ed assolutizzando un problema serio e degno di attenzione e di soluzioni trasparenti - nel senso del resto in cui sta ora operando Benedetto XVI - ma non tale da fare di ogni erba un fascio.

Non dimentichiamo che il fenomeno, purtroppo, è trasversale a tutti gli ambiti della società e riguarda la Chiesa solo per una percentuale minima. Peraltro esso non risulta assolutamente legato al celibato, come si tenderebbe a far credere nei confronti degli ecclesiastici; il che non ne riduce la gravità, proprio trattandosi di persone che hanno dedicato la vita al Signore e al bene delle anime... Tuttavia, da qui a prenderlo a pretesto per una campagna massiccia di odio e di riprovazione condotta con artata aggressività, in un tempo di scarsa sensibilità al sacro e a tutte le sue manifestazioni come quello che stiamo attraversando, rischia di essere un 'vulnus' di non poco conto per la Chiesa e la Cristianità, se non sorgono voci ferme e autorevoli capaci di contrastare le accuse e di inquadrare la realtà nelle sue giuste dimensioni. A questo proposito, mi sembra che né la Curia né i media cattolici abbiano brillato per prontezza né per precisione confutativa di interventi...

Quello della pedofilia nella Chiesa sembra esser divenuto un fenomeno di “panico morale”. L'entità dello stesso in termini numerici non è proporzionale al modo con cui i media lo descrivono con titoli urlati e spesso ambigui, che risultano sferzate sull'emotività di chi legge, alimentate dalle imprecisioni e dalle omissioni atte ad enfatizzarlo, con toni forzati mirati a gettare il fango sul Papa e indurre massima confusione in credenti e non credenti. Per contro, non si riscontra, da parte delle fonti ecclesiali una efficace azione che, senza sminuire il crimine, che rimane riprovevole e ripugnante, richiami all’oggettività e all’equilibrio.

Soprattutto la generalizzata ed eccessiva autoaccusa, indotta dalle sferzanti denuncie di connivenza ed omertà, non presenta alcun accenno al fatto che la relazione preti-vescovo è ''una relazione sacramentale che crea dei legami molto speciali di paternità spirituale". Sempre nell'ottica di trasparenza e di penitenza perseguita da Benedetto XVI, è giusto inquadrare l'intervento del vescovo in due direzioni:
  • paterna e sollecita attenzione al colpevole accertato prendendo tutte le iniziative atte al suo ravvedimento ma contemporaneamente mettendolo in condizioni di non nuocere ulteriormente, a massima salvaguardia delle potenziali ulteriori vittime,
  • massima collaborazione con la giustizia civile.
Non dimentichiamo che la Chiesa, nel Mistero che essa incarna, non è tutta in quella visibile che, oltretutto, non può essere rappresentata soltanto da chi sbaglia. Inoltre gli errori non vanno visti ed enfatizzati, come sta avvenendo, unicamente nella sfera della sessualità. Purtroppo, se pensiamo:
  • al generalizzato idolo del carrierismo;
  • alla schiavitù dalle ideologie dominanti;
  • al ‘sociale’ messo al primo posto invece del vero culto a Dio che è la primaria funzione della Chiesa e dal quale la storia personale e collettiva si innerva di Vita che anima sane e costruttive relazioni;
  • alla banalizzazione del sacro;
  • all’asservimento ad una teologia che non ha al centro Cristo, ma l’uomo e inficia di “opinioni” la verità cattolica;
il peccato più grande ci appare l’egoismo e l’autosufficienza: il resto non è che conseguenza dell’estromissione del Signore e della sua Opera di Salvezza.

Inoltre questa esasperata attenzione alla morale - che vediamo presente in molti aspetti del vivere: si pensi ad esempio a tutte le varie facce della bioetica che oggi fanno tanto discutere scelte inedite fino ad oggi - rischia di distogliere l'attenzione dalle verità di Fede, soprattutto da parte dei Pastori, che sono coloro che dovrebbero custodire e diffondere la Verità; tant'è che li vediamo occuparsi prevalentemente di morale (o anche di politica) invece di diffondere e difendere i principi che ne sono Fondamento... Infatti il cristianesimo non E' un'etica, ma HA un'etica, che sgorga dal rapporto vivo e autentico con la Persona di Cristo Signore, vissuto nella perseveranza e quindi nella fedeltà, nutrito dalla vita sacramentale nella Sua Chiesa... Con questo non intendo sostenere che gli esponenti della Chiesa non debbano 'occuparsi' o parlare di morale o di politica; ma che debbano farlo a partire dalle ragioni che sottostanno alle affermazioni di cui sono prodighi nei confronti dei media: il loro diventerebbe quindi un vero Annuncio che feconda le scelte di vita e di comportamenti e non uno sterile moralismo di fatto ostico ai più.

Ebbene, oggi, è proprio la Verità che è oscurata. Non è la Verità 'posseduta' che si pretende imporre agli altri; ma la Verità conosciuta e accolta dalla Rivelazione Apostolica e 'mostrata' per quello che di essa ci è dato sempre ulteriormente 'conoscere' (in senso biblico) e vivere. Mi accorgo, con sconcerto e disorientamento, da molti segnali, che la Verità, nella Persona Adorabile del Signore, è sfigurata e tradita: basta ricordare recenti esternazioni di vescovi francesi, austriaci e tedeschi sulle quali si potrebbe molto discutere... e certe presenze di dubbia ecclesialità che agiscono a nome della Chiesa portando la "nuova evangelizzazione" - talmente "nuova" da risultare "altra" - in tutti i continenti.

Di fatto, tranne che in alcune omelie di Benedetto XVI, delle verità fondamentali della fede e del ritorno ad un senso del Sacro, che permetta di uscire dalla banalizzazione antropocentrica nella quale siamo invischiati, non si parla affatto e non ci sono molte voci capaci di accendere i cuori ad una Vis trasformante, ad una Speranza Trascendente che 'entri' nel quotidiano di ogni storia personale e comunitaria e fecondi e dia senso a tutte le sue espressioni. «Custos quid de nocte?» («Sentinella, che notizie porti della notte?») (Isaia 21, 11).

13 commenti:

  1. lo avevo dentro da un pezzo e le parole di Mordunolbo mi hanno spinta a esplicitarlo.

    Tutto quel che riguarda la Chiesa fa parte del nostro percorso e di volta in volta possiamo soffermarci su questioni particolarmente cogenti

    spero non mancheranno anche le vostre di riflessioni

    RispondiElimina
  2. Partiamo con questo post di Mardunolbo che in serisco anche qui, perché mi pare pertinente:

    "...Anche la Chiesa deve usare il bastone del pastore, il bastone col quale protegge la fede contro i falsificatori, contro gli orientamenti che sono, in realtà, disorientamenti..." Ma che allude agli "Orientamenti ai catechisti" di Kiko Arguello? Ehi neocat., che ci dite ?

    "..Come pure non si tratta di amore se si lascia proliferare l'eresia, il travisamento e il disfacimento della fede, come se noi - ha detto il Papa tra gli applausi dei preti - autonomamente inventassimo la fede...."

    Parole che evidenziano l'inconciliabilità tra il reinventarsi liturgie e dottrine e la chiesa Cattolica. In queste parole l'evidente sottolineatura che i dogmi e la dottrina ereditata nei secoli non è frutto di invenzioni ma di accurate analisi ed interpretazioni dotte delle predicazioni scritte nel Vangelo. Ovvero, scusate (e mi scusi Sua Santità) se faccio una traslazione delle sue parole in linguaggio più incisivo: " Ma non crediate che si possano inventare dottrine e liturgie da chi è digiuno di teologia ed esegesi biblica! Scrivere di orientamenti quando in realtà sono disorientamenti richiede una bella bastonatura per impedire che simili aberrazioni si diffondano e traggano in inganno gli sprovveduti....Come pure non è amore e nemmeno "dialogare" lasciare che un'eresia prenda piede, si diffonda ed in seguito venga parzialmente fermata dalla burocrazia poichè si scoprono di essa aberrazioni dottrinali in contrasto con quanto la Chiesa ha sempre detto e scritto... il travisamento dei postulati sull'Eucaristia, il sacramento della Penitenza, del Battesimo, uno e valido tutta la vita... il disfacimento della fede cattolica causato da pratiche sincretistiche e di matrice ebraica o protestante che minano il cuore della fede cristiana, sono dannose per la Chiesa stessa e vanno impedite dai pastori con il loro bastone, pronti ad accogliere ed a fortificare col vincastro, poi chiunque, allontanatosi da pratiche eretiche ed aberranti voglia ritornare nel seno di Madre Chiesa"

    Beh, non credo proprio di discostarmi da quello che voleva dire il Papa. Chiederei di fare il suo segretario, laico, ma userei troppo spesso il bastone,credo come Stefano78, di questi tempi e troppi cardinali ne avrebbero a male e durerei ben poco nel mio ruolo, cacciato come "non adeguato ai tempi moderni"

    14 giugno, 2010 23:12

    RispondiElimina
  3. ... a me sembra che il Papa stia usando molta prudenza e pazienza.
    A noi a volte può sembrare eccessiva; ma continuiamo ad attendere fiduciosi, può darsi avremo delle soprese!

    E' un bel dilemma dover garantire i 'piccoli' ancora reclutandi e nello stesso tempo preoccuparsi di quelli nelle grinfie dei lupi, che potrebbero uscirne pesti e delusi da interventi troppo traumatici. Ma non credo si possa lasciar correre in eterno...

    RispondiElimina
  4. Intervista a Don Bux

    Domenica scorsa, all' Angelus, Papa Benedetto XVI ha ricordato che bisogna essere "intrasigenti" col peccato. Chiediamo a Monsignor Nicola Bux, teologo e liturgista molto stimato dal Papa che cosa intendesse dire il Pontefice:
    "semplice, che non bisogna lasciarsi sopraffare dai tentativi del maligno che vuole allontarci dalla bellezza di Dio. Il peccato é la negazione di Dio, significa non ascoltarlo. Peccando si viola il primo comandamento, ascolta il Dio tuo, se noi riusciamo a tagliare le gambe al peccato vivremo più vicini a Dio e potremo guardare Dio". L' uomo é fragile: " certo, tutti siamo fragili e deboli e abbiamo bisogno della grazia di Dio, ma almeno uno sforzo per cercare di resistere dobbiamo farlo". Poi sorprendentemente, ma non troppo, Monsignor Bux afferma:
    " il senso del peccato si é affievolito con la diluizione della sacralità nella liturgia. Tra ethos e culto esiste uno stretto legame". Che cosa intende dire?: "che i valori oggi mancano perché spesso non rendiamo degnamente culto a Dio, proprio nella messa. E molti anche atei dovrebbero vivere come se Dio esistesse". Ma torniamo all' aspetto liturgico: "la gente ha bisogno del senso del sacro per riscoprire Dio. Il peccato é una negazione di Dio, ma se viviamo anche nella messa lontani da Dio come possiamo evitare di peccare"?. Poi precisa: " la liturgia é sacra, divina e gloriosa, ossia verticale nel senso di tendere all' alto, al bello e e al celeste e non una cosa circolare e orizzontale, una specie di stadio, assemblea, un festino. La idea di una liturgia fruitiva e creativa inevitabilmente fa perdere il senso del sacro e dunque ci allontana da Dio avvicinandoci al peccato. Il popolo, che é molto più intelligente di quanto si possa credere, percepisce dove sta il sacro che non é una cosa astratta, ma concreta. Lo dice il Vangelo. La donna voleva toccare il mantello di Cristo, dunque per sconfiggere il peccato si ha bisogno di segni certi, univoci e fermi, non fluttuanti". Dunque la creatività liturgica crea danni: " molti, specie dopo il Concilio, ma non per colpa del Concilio, hanno ceduto a questa idea malsana della creatività,benché il Concilio nulla avesse abrogato o cancellato della liturgia di sempre. Una messa sciatta, manipolata o peggio ancora violentata, é di ostacolo al sacro, allontana la gente dalle chiesa. Celebrare messe creative é una profanazione del senso del sacro, perché ci allontana da Dio. Il ministro di culto non sia mai un attore, spesso mediocre,e fonte di scandalo, ma pensi che il suo compito principale é servire Dio, mai la sua voglia di protagonsimo sfrenato. Solo recuperando o restaurando una corretta liturgia verticale, in parte limiteremo l' effetto del peccato riscoprendo Dio".

    Bruno Volpe

    RispondiElimina
  5. in effetti i guasti sono tanti: non è solo il protagonismo del sacerdote che dimentica di dover agire "in persona Christi" senza allettamenti e divagazioni, ma rispettando la liturgia,

    c'è anche il grave problema degli abusi e delle manipolazioni, come arbitrariamente avviene nel rito NC, che è diventato "l'esultanza dell'Assemblea", che non si perde nella Santa e divina Liturgia, ma in essa è Opera del Signore... e c'è molto di più dell'esultanza, che è conseguenza della Redenzione e della autentica salvezza che scaturisce dalle Grazie escatologiche attinte da Cristo Signore e non di artifici umani...

    RispondiElimina
  6. Già Mic, proprio così come scrivi! Sembra che la Chiesa corra di quà e di là a tamponare le emergenze sottolineate dai media e non tamponi le falle enormi causate da ben altri problemi. E' ben vero che il dramma pedofilia sta squassando la Chiesa, perchè è un'emergenza di lunga data, mai sistemata a dovere. In questi tempi in cui attacchi di ogni genere cercano di annientare la Chiesa, molti ecclesiastici angosciati turano queste falle decennali prima tacendo poi, sottoposti alla pressione dei giornali, minimizzando, infine dicendo che si sta facendo il possibile. E' proprio il gioco dei nemici ! Far correre da una parte per attaccare in massa da un'altra...Le eresie sono anch'esse frutto dela desacralizzazione della liturgia e della Messa in primis. Ora sta montando come marea la sollecitazione di tutti gli errori commessi dal Concilio Vaticano II in poi, nonostante le grida disperate che cercano di proteggere i risultati di quel concilio. Quali risultati ? Se non vi fosse la Grazia divina con i papi che radrizzano la barca inclinata, colare a picco sarebbe stata la logica inevitabile. E' il solito discorso: al Concilio hanno lasciato fuoriuscire una serie di proposizioni che non erano le proposizioni finali del Concilio. Per il solito buonismo del "dopo s'aggiusta" tutto è straripato e dopo si è cercato con colpi delicati di radrizzare le cose storte che richiedevano invece colpi di mazza furiosa. Cos' è andata e così ora sta andando. I vari "cammini" e spiritualità sparse che sono frutto di interpretazioni soggettive della Grazia e delo Spirito, sono state una ventata di energia nella Chiesa? A me pare siano state ventate di sparpagliamento e di erosione della fede unita ad una religiosità "fai da te" libera da precisi ordinamenti. E' chiaro che nascono dei Kiko Arguello, e pure Wirtz, che, o per invenzione personale, frutto di sindromi che sanno di psicosi o per strategie a noi ignote, salgono alla ribalta con la sola proclamazione di una religione più accettabile ed addomesticata rispetto alla tradizionale ! Il risultato è ancora lo stupore e l'indolenza a rispondere da parte di chi di dovere. Poi, quando il movimento diventa molto ampio allora si comincia a chiedere da dove parte e dove vuole arrivare;per l'intanto si accontentarono di vedere e gioire di tanto entusiasmo come fosse frutto di sani principi...Anche nell'Islam si mobilitano grandi masse che tripudiarono di gioia all'11 settembre. I tripudi di gioia sono sempre da guardare con attenzione da parte della Chiesa specialmente se partono dal suo interno. Mai Cristo o la Madonna, Sua e Nostra Madre, promisero felicità e gioia terrena, piuttosto serenità profonda del bene compiuto.

    RispondiElimina
  7. Di tante cose viene accusata la Chiesa oggi, adesso anche di buonismo perchè omette di usare la mazza furiosa.
    Un cristiano che dice queste cose si dovrebbe solo vergognare.

    A mardunolbo
    Vatti a confessare per quello che hai scritto.

    RispondiElimina
  8. " la liturgia é sacra, divina e gloriosa, ossia verticale nel senso di tendere all' alto, al bello e e al celeste e non una cosa circolare e orizzontale, una specie di stadio, assemblea, un festino. La idea di una liturgia fruitiva e creativa inevitabilmente fa perdere il senso del sacro e dunque ci allontana da Dio avvicinandoci al peccato..." Queste parole di monsignor Bux come le possono interpretare i neocatec. ? possono pensare ancora che non riguardino le loro "messe" con tamburelli ? E, grazie che parla di "liturgia fruitiva e creativa" per essere decoroso e non insultante! Perchè se si volessero chiamare le situazioni col nome più esatto che evocano sarebbero proprio "mense" o "banchetti conviviali tra amici".Ma purtroppo è ben questo il senso che viene dato dai neocatecum. che, ignoranti del senso della ritualità e del suo significato profondo (Rinnovazione Sacrificale di Gesù ad ogni Messa)credono, intruppandosi in un'allegra mensa, di celebrare una messa ignorando che dovrebbe essere proprio il contrario" ossia verticale nel senso di tendere all' alto, al bello e e al celeste e non una cosa circolare e orizzontale, una specie di stadio, assemblea, un festino." Caro mons. Bux, che sollievo che restituisci, con le tue parole e come sono medicina per le piaghe della Chiesa! Ti ascoltassero tutti, ogni parroco, ogni parrocchia, ogni convertito, ogni "camminante", ogni vescovo ed ogni cardinale ! Noi cesseremmo di gridare come voce nel deserto e potremmo rientrare felici nei nostri ambiti senza più dolore per i fratelli dispersi e soggiogati nelle sette.In effetti, se il mons. Bux è ascoltato dal papa, possiamo ben sperare che le ultime parole spese dal nostro papa abbiano un significato ed un indirizzo preciso ...e non finiranno lì! Mons. Bux, ascolta il nostro grido, càpita qui e leggi quanto c'è bisogno di chiarezza per tanti massificati e coinvolti, senza accorgersi, in una mistificazione del cattolicesimo.

    RispondiElimina
  9. A Oberammergau, un paesino della Germania, si celebra ogni tot anni una rievocazione fedele ai Vangeli, della Passione di N.S.Gesù. Da un po' di tempo la Lega Antidiffamazione Ebraica, (sì c'è anche questa, peccato che un analogo per la Chiesa Cattolica esista ma sconosciuta ai media ed a tutti noi)si è spinta a pretendere delle modifiche della rappresentazione perchè offende gli ebrei, mostrando la cattiveria del popolo quando chiese la crocifissione. Dopo vari tentativi di ammorbidire la questione, l'organizzazione è scesa a vari compromessi per non irritare la Lega ebraica. Questo per evidenziare come di attacchi alla Chiesa ve ne siano a dismisura.Ogni occasione è buona per cercare di modificare, e deturpare, quello che la tradizione ed i Vangeli ci propongono da secoli. Non basta l'islam, invadente da sempre, non bastano le leghe ebraiche che vogliono far pagare ai cristiani, forse per i secoli a venire, il fatto di esistere e di aver scatenato con la libertà di spirito che il cristianesimo stesso induce, forme degenerate di filosofie come il nazismo ed il comunismo. No! Anche i movimenti settari ci sono, che dal di dentro erodono il senso religioso, come avverte mons. Bux.Come si evidenzia l'attacco è generalizzato, non è limitato alla pedofilia, al relativismo od alla secolarizzazione,alle proibizioni di manifestazioni a carattere sacro perchè offendono questi o quelli, ma è anche la degenerazione liturgica, accettata e mai condannata apertamente, che produce una disgregazione spirituale, confusione sul sacro ed infine alla perdita della Fede.
    Per finire con monsignor Bux:"Celebrare messe creative é una profanazione del senso del sacro, perché ci allontana da Dio."
    Punto e stop! Chi ha da contestare questo taccia ! E questa perdita del senso del sacro introduce anche una perdita di coscienza cristiana che fa piegare ogni ginocchio, senza alcuna ribellione, di fronte ad ogni prepotente che voglia imporci le sue direttive qui, nella Europa cristiana costruita con fatica e sangue e guerre dai nostri avi.

    RispondiElimina
  10. Claudio,

    nessuno di noi ha parlato di "mazza furiosa"!!!

    forse nessuno ti ha detto che certe parole 'forti' le ha usate il Papa in chiusura dell'Anno Sacerdotale. Del resto, mentre i vostri presbiteri brillavano per la loro assenza (e conmunque non sono loro che vi ammaestrano), di certo i vostri catechisti non si nutrono degli insegnamenti del Papa...

    Ti trascrivo le parole di Benedetto XVI perché tu le legga e ne faccia tesoro (e vedi se non riguardano anche i tuoi iniziatori, anche se so che non lo potrai mai ammettere)

    Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza”: il pastore ha bisogno del bastone contro le bestie selvatiche che vogliono irrompere tra il gregge; contro i briganti che cercano il loro bottino. Accanto al bastone c’è il vincastro che dona sostegno ed aiuta ad attraversare passaggi difficili. Ambedue le cose rientrano anche nel ministero della Chiesa, nel ministero del sacerdote. Anche la Chiesa deve usare il bastone del pastore, il bastone col quale protegge la fede contro i falsificatori, contro gli orientamenti che sono, in realtà, disorientamenti. Proprio l’uso del bastone può essere un servizio di amore. Oggi vediamo che non si tratta di amore, quando si tollerano comportamenti indegni della vita sacerdotale. Come pure non si tratta di amore se si lascia proliferare l’eresia, il travisamento e il disfacimento della fede, come se noi autonomamente inventassimo la fede. Come se non fosse più dono di Dio, la perla preziosa che non ci lasciamo strappare via. Al tempo stesso, però, il bastone deve sempre di nuovo diventare il vincastro del pastore – vincastro che aiuti gli uomini a poter camminare su sentieri difficili e a seguire il Signore.

    RispondiElimina
  11. Cari fratelli,
    Ci e' ormai penso chiara la nostra missione in questo tempo travagliato e apocalittico. Noi dobbiamo essere i fedeli testimoni della verita' . Credo che verita' e' Cristo e dal VaticanoII purtroppo per usare le parole di Paolo VI
    Il fumo di Satana e' entrato nella Chiesa. Perche'? Perche'
    si e'data licenza ad andare incontro al vento del '68. Si e' creduto di ringiovanire la Chiesa permettendo a sedicenti profeti di dare una nuova liturgia un senso distorto della
    Eucarestia nei loro movimenti, per chi avesse la pazienza di leggere la catechesi di Arguello al primo scritinio salterebbe subito all'occhio giá' dalla lettura delle prime 3 pagine, di come si concepisca subito l'idea di una Chiesa da ''rivoluzionare'' la si deride dicendo che essa e' animata
    da una ''religione naturale'' quasi che il sacramento del battesimo sia una sorta di devota rappresentazione. ''Mica si credera' veramente che si faccia una magia''?! E il conducator del CN comincia a parlare di una Chiesa gnostica di una Chiesa segno ripiena di Spirito Santo, rivolta a degli eletti storpia il significato dell'Eucarestia a mera transignificazione ( non sara' per caso anche questa un'altra ''magia'' della ''religiosita' naturale''?!) E cosi' eccoci qui' a ripetere ancora, a testimoniare per chi non lo sapesse, che basta leggere 3 pagine di catechesi, mai finora pubblicate ufficialmente, per rendersi conto che non i piccoli del Cn, abilmente manipolati e ingannati ma i testi dottrinari dell' iniziatore e che i suoi catechisti ripetono a pappagallo , questi testi sono inconfutabilmente eretici.
    Questo movimento ha metastatizzato nell Chiesa come un cancro corrompendo, blandendo e usando prassi '' violente'' che hanno prodotto risultati ai limiti della legalita'.
    L'amara realtà' e' che gli scritti dei Papi soprattutto
    Giovanni PaoloII e BenedettoXVI condannano implicitamente il Cn ma d'altro canto lo lodano . Preghiamo affinché' alle parole seguano i fatti.

    FREEDOM

    RispondiElimina
  12. Ringrazio Stefano, Mardunolbo e Freedom per i loro interventi che danno un contributo molto ampio e profondo alla riflessione, mettendo in campo molti aspetti interessanti e cogenti che cercheremo di approfondire

    RispondiElimina
  13. Basterebbe che un qualsiasi nc, povero illuso settario, leggesse i commenti di chi,al di fuori di me, povero ultimo arrivato, ha provato e sperimentato nel suo spirito il travaglio di questo miserabile "cammino" pieno di eresie, per capire qualcosa di più e nutrire dubbi sulla sua scelta ! Basterebbe leggere i commenti di Freedom,Jonathan, Aldo per, avendo, proprio un minimo minimo di umiltà, cominciare a nutrire qualche dubbio sulla strada neocatecumenale intrapresa. Ma ci sono di quelli che non vogliono aprire gli occhi e non vogliono sentire. Proprio come gli ebrei del tempo, riprendendo proprio gli oggetti e le usanze di quel tempo,inveleniti contro la Verità che viene continuamente detta loro, si incancreniscono vieppiù con le loro danze e musiche eretiche intorno agli altari trasformati in mense celebrando sè stessi, la loro superiorità "cattolica" ed i loro maestri mistificatori.Nulla è possibile contro questi mistificatori di sè stessi e della loro realtà costruita sulle eresie sessantottine e sul verbo di un pittore "teologo" costruttore di nuova dottrina cattolica. Andiamo avanti per quelli che ancora conservano umiltà e capacità di discernimento -cristiano-

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.