giovedì 14 ottobre 2010

Nel deserto presente nella Chiesa, oggi, la coscienza può essere vista come un 'lusso' pensando alle false attrattive dei 'surrogati'

Vi prego di leggere con attenzione, meditare e rispondere a questa nuova testimonianza, che non è pubblicata per darla in pasto a visuali superficiali, ma per condividerne con rispetto e compartecipazione il significato profondo e il grido di sofferenza - soffocato dalla delicatezza d'animo in comune con la testimonianza precedente -, che erompre da una ferita evidentemente non ancora rimarginata. E per dare risposta al tema della 'coscienza'... mi colpisce che in questo tempo di 'deserto' essa venga definita un 'lusso...

Anche questa testimonianza era diretta a me; ma la pubblico, nei punti essenziali, col permesso di chi l'ha inviata, omettendo 'perle preziose' che custodisco nel mio cuore...
Mi appello a tutti, anche a chi di solito legge senza intervenire, perché rispondiate alla domanda finale; con la stessa delicatezza che traspare da questo scritto, focalizzando l'attenzione sul sottotitolo del Libro di Ratzinger che ho scelto come immagine: "la Verità interroga il cuore"...
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Perdona la lungaggine, per iscritto mi viene più naturale e facile parlare. Effetto collaterale della solitudine.

In questi giorni mi è capitato di pensare, col cuore in lacrime, che la coerenza con me stessa, con l’appello della mia pur piccola fede, con la mia coscienza cristiana, è forse un lusso che non avrei dovuto concedermi. Forse avrei dovuto preferire il compromesso, appunto per restare in tema, ed evitare la sterilità del mio silenzio e di una solitudine che forse il Signore non ama. So che non sei d’accordo. Ma non sempre so impedirmi di vergognarmi di me. Quel lusso di concedermi il ‘primato della coscienza’, di sottrarmi all’errore di seguire un dio falso e falsificato, ha prodotto aridità, senso di estraneità dalla chiesa, sterilità.

Sono forse più gradita a Dio per averlo cercato per questa via vuota, in apparenza, vuota e aspra? ‘Amica mia, mia bella’, mi cantava una volta dalle pagine della Sua Parola e ho voluto illudermi che l’abbraccio dei ‘fratelli’ fosse il Suo abbraccio, comoda illusione, inutile come tutte le illusioni.

Come faccio a sentire ancora e di nuovo quel canto? Se dubito di me, e di Lui in me? Che cos’è la coscienza? Un alibi? No, perché non siamo più sotto la legge, e la legge sì, quella sì è un alibi che la Croce ha smascherato. Fino a che punto posso o devo fidarmi della mia coscienza? Qual è il limite a cui arrestarsi? Ho tentato di parlarne col primo prete che mi è capitato e lui mi ha detto ‘ti confesso che mi vergogno dell’incoerenza della Chiesa’. E va bè.

33 commenti:

  1. non ho tempo ora di dare il mio contributo, che inserirò più tardi. Queste parole, come quelle della testimonianza precedente hanno mosso in me molte cose che sarò felice di condividere con voi.

    intanto aspetto i vostri contributi e, prima di scollegarmi inserisco una sottolineautura significativa e anche drammatica della trstimonianza precedente.

    il cammino fa veramente molti danni. Del resto si vede da come scrivono quelli dell'altro blog, è una setta che uccide l'indvidualità e i sentimenti personali e li sostituisce con quelli decisi da Kiko. Ma all'esterno i ncn 'funzionano' molto bene, e i vescovi e sacerdoti non comprendono chi si trovano davanti.

    la realtà è questa:
    1. i danni seri
    2. la non comprensione di chi dovrebbe

    Non è una considerazione asettica, perché è compenetrata da 'mondi' di dolore e di deviazione psichica e spirituale che sembrano ineluttabili, ma non lo sono...

    ecco perché continuiamo a parlarne

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  2. "Sono forse più gradita a Dio per averlo cercato per questa via vuota, in apparenza, vuota e aspra? ‘Amica mia, mia bella’, mi cantava una volta dalle pagine della Sua Parola e ho voluto illudermi che l’abbraccio dei ‘fratelli’ fosse il Suo abbraccio, comoda illusione, inutile come tutte le illusioni."

    Le parole di questa sorella mi toccano nell'intimo perchè io ho provato e provo, le stesse cose. L'unica differenza, penso fondamentale, è che il richiamo d'amore del cantico dei cantici, io l'ho sentito, non nel cammino neocatecumenale, nè nel rinnovamento dello spirito....L'ho sentito frequentando tutti i giorni la messa e, dopo che ho fatto la cresima, ormai gia'grande. Credo che se avessi avuto quell'esperienza nel cammino neocatecumenale, sarei rimasto completamente plagiato oppure sarei uscito con allucinanti sensi di colpa.
    Per fortuna cio' non è accaduto. La verita' è che, nonostante il cammino neocatecumenale, il Signore docissimo Gesu', ci fa sentire che siamo la sua creatura, che ci ama teneramente, così come siamo. Anche io adesso attraverso un periodo di grande aridità e capisco molto bene questa sorella. Mi sento di darle un grosso abbraccio...spero che il Signore non ci abbandoni e ci renda forti, per condurre la buona battaglia e finire la corsa, senza perdere la fede.

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  3. Grazie, Mic, per il tuo prezioso ascolto, e per la tua delicata discrezione che credo tocchi a me ‘violare’, per rispetto di chi tra queste pagine ho avuto il piacere di conoscere. E sempre in nome di quella misteriosa cosa chiamata coscienza che non vuol saperne di tacere… Aspetto il tuo pensiero e quello di chi lo voglia condividere.

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  4. Cara Sorella in Cristo,
    chi più e chi meno credo che un pò tutti siamo passati per quella "valle oscura" o Notte dell'anima per san Giuovanni della Croce ed ora, queste tue parole, risvegliano in noi le croci portate....condivido così le tue esperienze e le depongo ai piedi del Santissimo Sacramento!

    Un sacerdote che risponde ad una Croce rivelata che si VERGOGNA della Chiesa che per lui vivrebbe di incoerenze, bè, sta denigrando semplicemente se stesso...e dovrebbe così vergognarsi di sé stesso...affidiamo e deponiamo anche lui ai piedi del Santissimo Sacramento....

    Cara sorella....non dobbiamo e non possiamo mai confidare negli altri...ogni volta che confidiamo in qualcuno dimenticando la nostra LIBERTA' DI FIGLI e a quale prezzo siamo stati riscattati, facciamo del destinatario del nostro confidare UN FETICCIO, UN IDOLO e noi restiamo a secco, a bocca asciutta, con l'amarezza, con la solitudine...

    Ma allora non dobbiamo confidare neppure nel Papa?
    Dipende da cosa intendiamo per CONFIDARE...
    Un conto è ascoltarlo in qualità di Vicario e mettere in pratica ECCLESIALMENTE, quanto insegna, altra cosa è ritenerlo una sorta di vip rassicurante, che ci conferma nella fede e poi ognun per se...ognuno se ne va per il suo gruppo...
    questa mi appare per altro la tua triste esperienza: l'aver confidato, a torto o a ragione, in un Gruppo che ritenendosi "la verità" ha finito per sfiancarti...

    Che dire?
    in questi casi c'è solo da CONDIVIDERE tanto dolore...
    le parole da dire non ci sono, quando un Anima tocca il fondo o si vede perduta, altri discorsi servono a poco...occorre rilanciare una MANO che risollevi quell'Anima e la tiri fuori dal baratro della solitudine...

    In questi casi consiglio di guardare anche al Rosario il quale, come diceva santa Teresina del Bambin Gesù: è una corona che ci unisce TUTTI, dove una parte la teniamo noi, l'altra parte la tiene MARIA per tirarci fuori dalle nostre delusioni...

    Coraggio allora!
    Guardiamo a questa Corona, prendiamola e vediamo davvero Maria dall'altra parte che ci tira su...

    Un abbraccio

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  6. "Ho tentato di parlarne col primo prete che mi è capitato e lui mi ha detto ‘ti confesso che mi vergogno dell’incoerenza della Chiesa’."

    Cara Jonathan, doppio abbraccio.

    Come il sacerdote da te consultato, anche io(che sono lungi dall'esserlo)mi vergogno dell’incoerenza della Chiesa. Sacerdoti che stimavo molto, ho sentito dire e poi ho constatato di persona, si sono fatti "rincitrullire" dal cnc. In breve, il cnc, dove c'è all'interno un membro, colonizza un intera parrocchia. A me, si sono premurati di informarsi se dopo che ero uscito dal cnc, avessi abbandonato la fede! Costoro si sentono addirittura depositari della fede! Quindi, secondo certi preti, sei veramente "indemoniato" come ti dicono nel cammino, anzi sei "maledetto"! E' veramente inconcepibile come uomini di Dio, di cultura e talento, siano così ciechi da prestare il loro ingegno a favore del cammino neocatecumenale....che spara questi sfondoni che vanno contro gli insegnamenti di Cristo!!!
    E' inconcepibile che siano lodati dal Papa ( che peraltro aveva lodato assai piu' apertamente Padre Maciel).....Per fortuna non tutti sono così, anche dalle mie parti. Ricordiamoci che un grande Santo ha definito i NEOCATECUMENALI: I NUOVI FALSI PROFETI.
    Per la cronaca il Santo in questione, è SAN PIO DA PIETRELCINA...Se ci venisse qualche dubbio confidiamo in Lui.

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  7. a me preme più condividere questa riflessione sulla 'coscienza' e sul fatto che, pur essendo consapevoli di averne fatto buon uso, si possa essere nella sofferenza.

    Jonathan apertis verbis dichiara cosa è consapevole di aver abbandonato: "di seguire un dio falso e falsificato"; ma ugualmente sente in sé una mancanza, soffre di una solitudine che identifica con aridità, silenzio che identifica con sterilità... un po' come gli ebrei quando tardava il raggiungimento della Terra Promessa, avvertivano tutta l'asperità del cammino nel deserto e rimpiangevano le cipolle d'Egitto...

    Il problema è questo:
    premesso che la nostra Terra Promessa è il Signore e quell'"Amica mia, mia bella" risuona in continuazione nel nostro cuore, talvolta non riusciamo a sentirlo, perché per sentirlo dentro di noi, abbiamo umanamente bisogno di trovare anche una corrispondenza concreta intorno a noi, nel nostro quotidiano e il nostro quotidiano è povero non di presenze ma di Presenza e questa sembra essersi eclissata persino nella Chiesa...

    Intanto penso che la solitudine materiale non coincide necessariamente con quella spirituale, perché possiamo sentirci soli anche in mezzo ad una folla dalla quale non ci sentiamo riconosciuti, mentre possiamo non sentirci soli se il nostro mondo interiore è popolato di presenze, fatte anche di ricordi di attese e di speranze, di un' 'apertura alla vita' che attingiamo dal Soprannaturale perché nel nostro intimo manteniamo vivo il dialogo con un Tu che non solo ci riconosce, ma ci rivela a noi stessi rivelandosi a Sua volta nelle meraviglie che fa per la nostra vita.

    continua...

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  8. ... segue

    E forse dobbiamo chiedergli uno sguardo più limpido, un cuore più acceso e sgombro di altre aspettative per riuscire a cogliere queste meraviglie, che ad esempio -per quanto mi riguarda- sono rappresentate dal semplice fatto che sono arrivata fin qui, a cercare sempre di scoprire qualcosa di più del e con il mio Tu, nonostante... e in questi puntini potrei inserire una marea di difficoltà di prove di inganni di infedeltà (queste ultime mie ovviamente!)

    E' dura quando questa voce sembra sottrarsi al nostro 'sentire' e allora emerge la parola 'dubbio'... Ma è questo il momento in cui tener duro e attaccarci fortemente alla certezza che il nostro Sole splende tra le tenebre, che "non l'hanno avvinto" e che questa apparente dolorosa tenebra che attraversiamo è culla del nostro nuovo essere è Promessa della Luce piena... Non è il nostro 'sentire' che La realizza (perché già ERA E' e SARA' al di là del nostro 'sentire' che di solito identifichiamo col provare emozioni, sensazioni) o che è prova della sua Presenza... non è il nostro 'sentire', ma il nostro continuare ad aver fede e ad offrirGli anche la nostra aridità che così, in Lui. diventa feconda e fa fiorire chissà quanti deserti sconosciuti...

    Poi il 'silenzio' secondo me non va identificato con la mancanza di voce o meglio con la mancanza di occasioni di parlare o anche dal fatto che ci sia chi vorrebbe spegnere la nostra voce... il vero silenzio è quando non abbiamo nulla da dire perché la Parola non risuona dentro di noi. Ma è solo un momento di aridità, forse anche di prova perché ognuno di noi è qui ed è e si fa parola perché il Padre ha pronunciato anche noi nella Parola che scaturisce dal Suo seno e che è sempre "rivolta verso di Lui". E se per qualsiasi ragione non riusciremo più a pronunciare parole, a farci ascoltare dagli altri, se anche fossimo nella solitudine più cupa (penso a momenti estremi magari riferiti a malattie o altro), il nostro silenzio sarebbe un grido come quello di Gesù sulla Croce, momento estremo di un mare di silenzio che sperimenta anche l'Abbandono, ma è denso di Amore e di donazione suprema. Possiamo mai abbinare la parola 'sterilità' al nostro silenzio, qualunque ne sia la causa?

    Questo è l'essenziale... tutto il resto partirà da qui perché il discorso sulla coscienza non è neppure cominciato

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  9. Possiamo mai abbinare la parola 'sterilità' al nostro silenzio, qualunque ne sia la causa?

    e magari solo perché degli "pseudo-testimoni" ci hanno infarcito la mente e il cuore che dobbiamo ripetere quello che loro ci impongono di dire e non la parola originale e unica pronunciata dal Padre nel Verbo, che è ognuno di noi, anche quando tace o non riesce a parlare?

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  10. Anch'io mi ritrovo nelle parole di Jonathan
    parole che mi hanno fatto pensare anche che i ncn che escono dal cammino devono fare i conti con il proprio peccato, come tutti, ed in più con il peccato che deriva dalle comunità neocatecumenali.

    In altre parole io sono stata uno strumento nelle mani di Kiko & catechisti, e ho diffuso errori in buona fede,oppure sono stata uno strumento attivo che, come dice Caterina, ha più o meno consapevolmente aderito ad un'illusione, per cercare una via comoda ed eludere la 'porta stretta'?

    Questa è la mia notte oscura: non sapere e non vedere la presenza di Dio nel mio passato neocatecumenale che mi porta a chiedermi 'se non fossi stata neocatec per una parte così rilevante della mia vita, avrei avuto gli occhi aperti per accorgermi di cosa stava succedendo ai miei figli e nella mia famiglia?'

    L'errore che abbiamo fatto nel cercare una via comoda, (in cui ci veniva detto cosa fare e anche come vestirci!),
    nel pensare che eravamo chiamati nientedimeno che a salvare il mondo,
    oltre ad indicare orgoglio ed ingenuità, ha portato conseguenze dirette nelle nostre vite e nei rapporti con gli altri. Ha causato il male direttamente o indirettamente, consapevolmente o inconsapevolmente.
    E in che modo il cammino è responsabile di tutto questo?
    Se il cammino può essere anche buono, come sembra dire il papa, allora la volontà di Dio nella mia vita mi dice che il male che è accaduto era 'necessario', per un qualche fine ( esattamente come pensano i ncn).
    Capisco se davanti a queste sofferenze, anche i sacerdoti non sanno cosa dire. Nessuno può dire nulla. Solo il perdono può aiutare, un perdono che, per adesso, non sento totale, perchè spesso ritornano i dubbi e le tentazioni di cui ho scritto adesso.
    Io attendo solo un perdono finale, nell'incontro definitivo con Gesù Cristo, che sarà l'unico a dare un senso a questa storia.

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  11. "i ncn che escono dal cammino devono fare i conti con il proprio peccato, come tutti, ed in più con il peccato che deriva dalle comunità neocatecumenali."

    Cara Michela,
    è vero: anche io mi sono offerto come testimone del cnc, forse per questo potrei ritenermi responsabile dei peccati della mia comunita'...Ma, proprio per questo, mi sono impegnato a testimoniare la Verita' sul cammino neocatecumenale.E' vero che nel cnc ci sono stato 4 anni, comunque non credo che Dio mi faccia pesare i peccati della mia comunita'(tra parentesi questo modo di ragionare è tipico dei nc...). Io ho perdonato la mia comunita' e se il Signore mi sta facendo scontare dei peccati, penso che siano miei personali. Comunque, ammesso e non concesso che sia così, continuo a conservare un'idea di Dio molto lontana dal Dio vendicativo veterotestamentario dei neocatecumenali. Un abbraccio.

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  12. Carissima Jonathan,

    per 16 anni ho vissuto il cn da responsabile e catechista, ho vissuto di tutto, pellegrinaggi, convivenze, missioni popolari.. ho distrutto la vita di un Parroco che non ci voleva accettare come realtà,
    ho allontanato tutti quelli che come "pagani" non volevano "entrare nel cn" ho convinto una coppia a me cara a lasciare il proprio figlio malato per venire ad un pellegrinaggio... ed al ritorno gli è morto fra le braccia.. ho convinto mia moglie a venire in Canada con il Padre morente - e non lo ha potuto neanche salutare - ho giudicato/massacrato tutti quei fratelli che dal primo passaggio in poi abbandonavano la comunità.. li definivo vigliacchi...
    ho portato mio figlio e mia figlia in comunità e sapete tutti cosa hanno fatto a mia figlia..

    come mi sento? come mi guardo allo specchio oggi?
    come faccio a fare i conti con la mia coscienza?
    io credevo di stare nella Chiesa, pensavo di agire in nome di Dio...
    credevo di essere nel giusto..

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  13. ma nella mia vita posso dirti che ho molto peccato.. e Ti assicuro sapevo benissimo che ciò che facevo non era giusto.. non mi sentivo bene, non ho mai pensato di far fare a qualcuno ciò che io commettevo..
    oggi un caro amico mi ricordava che Dio riesce a scrivere dritto sulle righe storte.. le righe della mia vita.. ciò che ho fatto inconsapevolmente sono certo che Dio non me lo imputa, se andrò all'inferno non è certo per ciò che ho fatto come "camminante".. ma per l amore che non ho saputo dare.. per l amore, il "SUO", che non ho fatto entrare..
    mi guardo allo specchio e sono "solo" non ho più fratelli da abbracciare, ma ho i miei figli e mia moglie, il cellulare non squilla più "tanto", ma squilla poco "e bene", non vado più in comunità, ma vado in Parrocchia...
    ho chiesto perdono a quel Parroco senza che ci fossero catechisti a dirmelo ma ci ho messo 2 anni..
    parlo di Dio, mi faccio il segno di Croce davanti ad una Chiesa o prima di mangiare e non mi vergogno..

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  14. parlo con voi della mia vita in fondo faccio "risonanze" e neanche Vi conosco.. ho visto il volto di Mic una sola volta e sento di "amarla" da sempre.. ho parlato con strl al telefono e mi sembra di conoscerlo da una vita..con larus neanche per telefono ma per chat, e che dire prego per la Sua famiglia.. e così con altri..
    prego quando posso, quando ci riesco, solo ma non abbandonato,
    spesso di mercoledì vado in una cittadina vicino Foggia ad offrire il mio corpo per aiutare un anziano Esorcista, e vedo lo scempio che compie il demonio... quello vero, non quello dei super-catechisti, e resto senza parole per giorni..
    so quello che ho dato e so quello che ho ricevuto... e so che un giorno risponderò non solo di ogni mia azione ma anche di ogni mia parola... sono certo che il Signore è più grande del mio cuore

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  15. Caro Aldo,
    non tormentarti, credo che il Signore Gesù che è un Dio d'amore, avra' piu' pieta' di quanto noi siamo stati, siamo o saremo mai capaci. Io ho scambiato solo poche parole con te al telefono, ma da quello che scrivi e da come lo scrivi , penso che tu sia un uomo coraggioso e leale, una persona onesta. Mi sentirei onorato di conoscerti di persona.

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  16. Che Iddio ti benedica , Aldo. Mi hai scosso e commosso ancora una volta.

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  17. Caro Aldo, mi sono commosso a leggerti! Grazie!

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  18. L’oscurità che sto attraversando è una cosa difficile da vivere, da condividere. Ma non la respingo. E’ così, punto. Né respingo i dieci anni di cammino, vissuti come tutti voi in buona fede. Non mi sento affatto in colpa per aver sbagliato strada e per aver indotto anch’io altri a sbagliare con me, perché allora non lo sapevo che la ‘via’ del cammino è sbagliata; non è comoda, è solo sbagliata. E per cominciare a vederlo e filtrare dubbi e cose varie, ho dovuto fidarmi di me, della mia memoria di Dio e della nostalgia della mia Chiesa di un tempo. Ho dato credito alla mia coscienza e questo è stato un 'lusso' perché mi ha portato ad andare contro la ‘corrente’ di una Chiesa che proprio in quei giorni aveva concesso la sua approvazione, contro un parroco di cui mi ero fidata e che mi ha dato della clericale per aver difeso la dignità del suo ruolo, contro la mia affezione per una comunità che però si stava sostituendo a Dio. Perché così è nel cn: Dio è la comunità.

    Ma dice Mic :”il Padre ha pronunciato anche noi nella Parola che scaturisce dal Suo seno e che è sempre "rivolta verso di Lui".Io credo in questa verità che mi riassume in Cristo e dà senso ad ogni cosa. E’ una certezza che in mezzo a tanta oscurità mi illumina il cuore, e mi basta, nonostante tutto. A Lui ogni onore e gloria, sempre.

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  19. La coscienza è il 'luogo' dell'incontro e del dialogo col Signore, quindi è il 'luogo' nel quale la Verità risplende e noi possiamo riconoscerla, soprattutto quando stride con quello che ci fanno sperimentare....
    In interiore homine stat Veritas. Bisogna allenarsi a guardarsi dentro, a leggere nel proprio cuore, a custodire e interiorizzare quanto il Verbo Incarnato e Presente nella Sua Chiesa, alla quale apparteniamo con il Battesimo, dice ad ognuno di noi. Per far questo dobbiamo "rientrare in noi stessi", pensare paragonare, riflettere, accogliere e assimilare o rifiutare: si tratta di operazioni normali per ogni creatura libera che applica l'uso della Ragione, una delle facoltà più nobili che qualificano l'uomo, che è immagine di Dio Trinità proprio in quanto dotato di intelletto (cui è collegata la ragione), volontà e libertà. Basta disattivare o delegare una di queste facoltà, e l'uomo sfigura l'immagine della Trinità in sé stesso e sconvolge il Disegno di Dio in tutto quello che incontra. Un'immagine che nella vita di Fede viene sviluppata "come somiglianza" (Genesi); somiglianza che non è altro che 'configurazione' a Cristo Signore

    E' per questo che Jonathan può pronunciare parole come queste che esprimono sentimenti, ma soprattutto volontà di aderenza alla Verità:

    Ho dato credito alla mia coscienza e questo è stato un 'lusso' perché mi ha portato ad andare contro la ‘corrente’ di una Chiesa che proprio in quei giorni aveva concesso la sua approvazione, contro un parroco di cui mi ero fidata e che mi ha dato della clericale per aver difeso la dignità del suo ruolo, contro la mia affezione per una comunità che però si stava sostituendo a Dio. Perché così è nel cn: Dio è la comunità.

    La coscienza è diventata un 'lusso' perché in questo momento di massificazione, persino la Chiesa non aiuta con le sue 'inclusioni' anomale a distinguere i veri maestri dai falsi profeti.
    E' la nostra coscienza, illuminata dalla Fede della Chiesa di Sempre dalla quale abbiamo accolto l'autentica Rivelazione Apostolica, che ci ha fatto smascherare e rifiutare quanto di estraneo il cammino nc sta purtroppo ancora introducendo...

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  20. Per far questo dobbiamo "rientrare in noi stessi", pensare paragonare, riflettere, accogliere e assimilare o rifiutare: si tratta di operazioni normali per ogni creatura libera che applica l'uso della Ragione, una delle facoltà più nobili che qualificano l'uomo, che è immagine di Dio Trinità proprio in quanto dotato di intelletto (cui è collegata la ragione), volontà e libertà.

    questa interiorizzazione, che è sempre nuova presa di coscienza e sua evoluzione nella Verità che è il Signore, nel cammino quando si realizza, se tutto (canti, clima di esaltazione, martellamenti dei catechisti) induce ad 'uscire' da sé stessi e a provare sensazioni epidermiche sempre da rinnovare, anzichè aprire il cuore, accogliere, interiorizzare, assimilare e custodire ciò che il Signore dona ad ognuno di noi, innanzitutto per sua Grazia, e secondariamente a seconda della nostra continua e fedela risposta, che significa resposnsabilità personale e non identità di gruppo?

    Se tutto è mirato a 'svuotare del fatto concetto di sé e di Dio' che è tutt'altro dall'imparare a conoscersi e liberarsi dalle false immagini e dalle schiavitù congenite o acquisite che solo la Grazia Santificante può aiutarci a fare mentre accogliamo il Signore che viene realmente a donarsi a noi proprio per questo?

    Cosa e soprattutto chi diventiamo se, una volta svuotati, viene distrutta la nostra interiorità autentica e poi sostituita da modelli prefabbricati da altri?

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  21. Cara Jonathan.

    Anche io, come tutti, mi riconosco nelle tue parole sofferte, e nella sofferenza grande che stai attraversando.

    Questo, se possiamo dire così, è il "luogo della prova", luogo in cui incontriamo Gesù Cristo Crocifisso.

    Io ho sofferto atrocemente (e soffro ancora) per quei fratelli che ho lasciato, soprattutto per due di loro, a cui sono legato da un profondissimo amore, e per i quali mi pesa ancora la lontananza e la perdita irrimidebiale di quella quotidianità che mi faceva pensare a quel "guardate come si amano"!

    Ma, indubbiamente, Dio non è "inganno". Sappiamo bene quale dio sia quello dell'inganno. Hai detto bene: la Coscienza (e noi sappiamo che è mossa dallo Spirito Paraclito!) ti impone una scelta. E ti dirige verso la Verità, se la assecondi.

    E quando la assecondi, ecco che si aprono per noi le porte dell'Orto degli Ulivi!

    Dice il Salmo: "avanzavo tra la folla, la precedevo fino alla casa di Dio,fra canti di gioia e di lode
    di una moltitudine in festa.
    Perché ti rattristi, anima mia,
    perché ti agiti in me?
    Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
    lui, salvezza del mio volto e mio Dio."

    Ora è la Speranza a cui dobbiamo aggrapparci! Perchè nella nostra solitudine, abbiamo il Santo Angelo della Pace al fianco, e attendiamo che Gesù "trasformi il nostro lamento in Gioia"!

    La solitudine, il respingimento, il biasimo, l'accusa, l'allontanamento, la "separazione" con gli affetti che ci allontanano, tutto questo può essere il luogo dell'Offerta e l'attesa della fruttificazione di questo immenso dolore. Non possiamo fare altro che Confidare in Gesù e Maria. Sembra una frase fatta, ma è davvero ciò che possiamo e dobbiamo fare. Gridando, gemendo (pregando con il Salterio), perchè Gesù ci doni la Pace sperata. E PREGANDO PER COLORO CHE CI HANNO FATTO SOFFRIRE, benedicendoli e pregando perchè comprendano il perchè di questa sofferenza! Questo è "compiere la Sua Volontà", compierla nella nostra carne, sentendo i chiodi che la perforano e i flagelli che la colpiscono. Questa Volontà, però, non ci lascerà "nella fossa"! Ma ci porterà, CERTAMENTE, alla Gloria della Resurrezione!
    Coraggio! Coraggio! Non siamo soli! Nessuno di noi è solo. Nel pianto, ricordiamoci di noi tutti, nelle lacrime gridiamo al Signore!

    Ti supplichiamo Gesù. Guarda a questa sofferenza, abbi pietà della tua Chiesa che sembra averti dimenticato. Pietà di noi, o Dio, secondo la Tua Misericordia.

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  22. Il nostro aiuto, inevitabilmente, deve venire dalla preghiera del Salterio: sia i Salmi della Sacra Scrittura SIA IL SALTERIO DEI PICCOLI, OVVERO IL SANTO ROSARIO!

    Anzi, verrebbe da dire che il Rosario Benedetto di Maria, dolce Catena che ci lega a Gesù Cristo Signore, sia la "corda di salvezza" a cui rimanere attaccati con forza, gridando alla Madre nostra l'afflizione che ci inonda...

    Mater mea, Fiducia Mea.

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  23. Non avevo voglia di rispondere a questa sollecitazione perché ... perché è duro farlo.
    E’ duro ammettere i propri errori; quelli che scopri in ciò che prima ritenevi buono; quelli commessi da chi non vede e quelli di chi non vuol vedere.
    E’ duro ripensare a quanto hai scommesso di te dando fiducia alle parole, a volte vere e proprie di-rettive, irresponsabilmente date da persone che poi si sono rivelate prive di vero discernimento.
    E’ duro prendere coscienza che la fratellanza era soltanto un’impalcatura dietro alla quale non c’era nulla.
    E’ duro scoprire che ciò che pensavi vita era soltanto uno stare in scena recitando inconsapevolmen-te un copione scritto da un’altro.
    E’ altrettanto duro uscire dalla scena e sbattere il muso contro una macroscopia leggerezza evange-lica, quando non è proprio ateismo, e ritrovarsi soli ad affrontare la dura realtà del tuo essere in rap-porto agli altri.
    E’ duro comprendere che tutto ciò che non andava, dopotutto, scaturiva dai limiti e dal peccato di ognuno, cose che si trovano ovunque ma, è ancora più duro accorgersi che fino ad allora, il CNC aveva già fatto “terra bruciata” tutt’intorno.


    Cos’è che mi ha permesso di continuare ad aver fede?
    Dio stesso che, per la Chiesa con la Chiesa e nella Chiesa si è fatto Cristo Gesù ed attraverso i Sa-cramenti e la Liturgia, ha continuato a starmi vicino e a farmi apprezzare la sua Bellezza.
    “Tu sei bella amica mia”...“alzati e vieni” sono Parole che Dio rivolge da e per l’eternità a tutti i suoi figli, non sono appannaggio di pochi.
    Il tuo cuore lo vedo abbastanza “aperto” per ascoltarle, non aspettare di risentirle con le sole orec-chie.



    Un abbraccio fraterno cara johnatan

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  24. Gentili fratelli

    sono la verità vi farà liberi,non ho bisogno di dire chi sono il mio vero nome e cognome lo consoscete tutti benissimo e lo ripetete continuamente.Ultimamente,come avrete notato,intervengo raramente su questo blog avendo constatato l'impossibilità di ogni dialogo con voi.Praticamente mi cancellate a "prescindere".Voglio fare una deroga alla mia decisione di non intervenire piu' su questo blog per dirvi alcune cose che mi stanno a cuore.Il vostro blog e sito si presenta come di testimonianza e di informazione pertanto spero che una testimoniaiza di segno diverso dal vostro sia accettata e non censurata.Ho letto l'esperianza che avete pubblicato.Forse non sapete che anche io sono stato,come dite voi, un fuoriuscito,espressione molto infelice che non capisco.
    Fuoriuscito da cosa?Nel Cammino si entra e si esce liberamente io lo posso testimoniare.In ogni caso anche io nel 1994 ho lasciato il Cammino Neocatecumenale dopo 10 anni di Cammino.Allora ero anche molto giovane.Avevo avuto vari fallimenti lavorativi,sentimentali,
    non riuscivo a realizzarmi come persona ed ero caduto in
    depressione.Ero stato catechista e avevo speso molte energie per l'evangelizzazione.
    ATTRIBUIVO AL CAMMINO I MIEI PROBLEMI.PENSAVO CHE IL TEMPO CHE AVEVO DEDICATO AL CAMMINO MI AVESSE IMPEDITO DI IMPEGNARMI E REALIZZARMI.Lasciai allora la mia comunità pensando di rifarmi del tempo perduto.Nel tempo successivo al mio abbandono lasciai anche la Messa domenicale e la confessione
    e mi diedi ad avventure sessuali disordinate.Anche la castità mi aveva indotto a lasciare il Cammino.Pensavo che un giovane dovesse fare certe esperienze mentre il Cammino ci chiamava alla castità fino al matrimonio.Dopo un iniziale entusiasmo e dopo una uniziale senso di APPARENTE LIBERTA' e sollievo,cosa che rivedo in alcuni di voi.CARI AMICI
    E' UN INGANNO CHE DURA POCO!
    Sentivo comunque il bisogno di Dio.
    Cominciava ad insinuarsi in me il dubbio sulla mia scelta.Ma pensavo che non sarei mai più tornato nel Cammino.Non mi bastava comunque andare solo alla Messa domenicale.
    Conobbi una ragazza che mi piaceva la quale mi invito' in un gruppo di preghiera chiamato Eureka Jesus giovani per i giovani.Ci entrai per solitudine ma non mi convinceva
    e mi sentivo un pesce fuor d'acqua.
    Dopo due anni di quel gruppo mi stufai e pensavo di lasciarlo. Erano passati quasi quattro anni da quanto avevo lasciato il Cammino e quando incontravo i miei ex fratelli di comunità,cambiavo STRADA.Avevo un senso di risentimento nei loro confronti,
    pensavo che la mia EX COMUNITA' e I MIEI EX CATECHISTI mi giudicassero e condannassero,MA ERO IO A GIUDICARE LORO.In quel periodo mi ritornava in mente sempre il SALMO 50 COME LO CANTAVA KIKO.Cominciai a sentire nostalgia dell'Eucarestia ma non avevo ancora intenzione di ritornare in Cammino.Ogni tanto mi ricordavo della serietà del Cammino della sua profondità e la confrontavo con le attività del gruppo che frequantavo e quelle della parrocchia,c'era un abisso!Ad un certo punto pensai ma che ho fatto?Ma cosa sto facendo?Dopo tanti tentennamenti nel 1999 chesi ai catechiosti di tornare in Cammino.Sono ritornato e ne sono felice.Ora sono ritornato da 11 anni.LASCIARE IL CAMMINO E' STATO UN GRANDE ERRORE!MA CAPISCO LA SENSAZIONE CHE PROVATE VOI L'HO PROVATA ANCHE IO.attribuire le responsabilità agli altri E' LA COSA PIU' FACILE DEL MONDO!MA SIAMO NOI A SBAGLIARE.Siamo noi ad opporre resistenza alla Parola di Dio e vogliamo giustificarci attribuendo la responsabilità al Cammino,ai catechisti.
    nella parrocchia nè in qualunque altro gruppo o esperienza sarà come il Cammino.Quando avete fatto una esperienza di fede forte come quella del Cammino tutte le alte esperienze vi deluderanno.

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  25. Caro LVVFL, l'unica cura consigliabile per te è intensiva: confessione e messa quotidiane e una buona guida spirituale. Provaci!

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  26. per lvvfl

    qui si parla di COSCIENZA illuminata dalla FEDE nella Chiesa e non di nostalgia di una certa Eucaristia né di un canto di Kiko, ma di vera nostalgia di DIO.

    qui non si giudicano i catechisti né i cosiddetti fratelli, che sono loro a non guardarti più in faccia, ma le idee e le prassi devianti, che la coscienza, 'luogo' di incontro con Dio, non il gusto personale o il disimpegno ha rifiutato

    hai ben chiarito le ragioni che avevano indotto te ad uscire dal cammino; ma non sono le nostre!

    ci sei voluto rientrare e ti trovi tanto bbene? Restaci!

    Non so perché ti ho pubblicato dato che, come al solito fai il tuo proclama senza tener conto di nulla di quel che è stato detto se non secondo la tua chiave di lettura unidirezionale.

    Forse l'ho fatto perché si possa verificare ancora una volta come chi è arrivato a certi livelli di dipendenza e condizionamento risulti una nota stonata in un contesto che parla dal cuore e secondo coscienza, appunto, non dalle viscere emozionali che l'hanno avvolto come un sudario...

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  27. ATTRIBUIVO AL CAMMINO I MIEI PROBLEMI. PENSAVO CHE IL TEMPO CHE AVEVO DEDICATO AL CAMMINO MI AVESSE IMPEDITO DI IMPEGNARMI E REALIZZARMI.

    Scusa ma... perché scrivi in maiuscolo? Qui di sordi non ce ne sono molti. Vorresti insinuare qualcosa? Questa è la tua esperienza, non la nostra. O forse strumentalizzi anche te stesso non riuscendo a toglierti, nemmeno per un attimo di sincerità, il mantello del ‘salato’?


    Sentivo comunque il bisogno di Dio

    Ascolta bene le parole proferite, anche con sofferenza... qui nessuno ha mai detto di non sentire il bisogno di Dio ma, pur cosciente della Sua costante presenza, pur sapendo di incontrarLo nei Sacramenti, non ne avverte più la stessa sensazione di una volta. Non devo essere io a ricordarti “la notte oscura” di San Giovanni della Croce, o se non la canta Kiko non la riconosci?


    .attribuire le responsabilità agli altri E' LA COSA PIU' FACILE DEL MONDO!MA SIAMO NOI A SBAGLIARE

    Hai detto bene! Pertanto, se sei catechista, stai ben attento a ciò che dici e riporti e come lo dici a quelle povere anime semplici perché ci credono veramente e poi? Vedi quanti rottami?


    nella parrocchia nè in qualunque altro gruppo o esperienza sarà come il Cammino.Quando avete fatto una esperienza di fede forte come quella del Cammino tutte le alte esperienze vi deluderanno.
    Riguardo a ciò devo fare un appunto a mic...


    Carissima è controproducente anche se sei in buona fede, lo so...
    Ma ti sei fatta rilasciare la fattura commerciale per questo spot che sembra del tutto gratuito?

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  28. Caro LVVf
    purtroppo non racconti nulla di nuovo,
    come sempre le esperienze dei ncn sono molto simili tra di loro, e questo è proprio un brutto segno.

    Anch'io avevo lasciato il cammino, sentivo il bisogno di camminare da sola, vedevo il cammino come una stampella. C'era stato un lutto in famiglia e sentivo i fratelli e il cammino stesso molto distanti ( come tu dici 'li giudicavo').
    Ed è successo che non partecipavo più in maniera assidua alla S. Messa, in parrocchia non mi confessavo più con regolarità, come quando ero nel cammino.
    Inoltre, col passare del tempo, sentivo crescere l'aridità in me. La Parola non mi diceva più nulla, non avevo più quella ricchezza di parola e di espressione che avevo nel cammino.
    SAentivo la nostalgia dei canti, delle Lodi, e in più c'era un sottile senso di colpa, che mi diceva che stavo privando i miei figli di un'esperienza che poteva aiutarli.
    Un giorno i catechisti ci chiamano, dopo una convivenza, e noi decidiamo di tornare. L'angoscia si placa, mi sento di nuovo a casa, i miei figli adesso saranno al sicuro ( così pensavo), ritorno ad essere assidua ai sacramenti.

    Poi, dopo qualche anno capisco che si tratta di un'illusione, in realtà, io, come te e molti altri che ci leggono e hanno vissuto la nostra stessa situazione, nel cammino abbiamo trovato una pace fittizia, un installarci, un affidare la nostra vita, non a Dio, ma ad una realtà umana, che in cambio ci ha dato una sicurezza che è solo psicologica e non ha nulla a che fare con la conversione.
    Forse non te ne accorgi, ma tutti i benefici che hai tratto dal cammino sono di natura psicologica, ti senti meglio, sei capace di... perdonare, accettare il nemico, la sensazione di fare un'esperienza di fede molto forte ( cosa che detta al di fuori del gergo neocat non ha nessun senso) e così via. Questa non è conversione, dove è la notte oscura di Giacobbe, che pure conosci bene, dove è il rapporto unico e personale con Dio? La tua testimonianza è perfettamente sovrapponibile a quella di tanti ncn, è identica alla mia Redditio.
    E' questo che Dio ha pensato per te: una copia conforme di tante piccole caricature di Kiko?

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  29. Al di la' delle varie e personali esperienze che si possono fare nel cnc cio' che tutte le accomuna è la condanna del modo di fare inquisitorio e fariseo dei catechisti, testimoniato del resto da una persona che ha scritto immeritatamente su questo Thread e dal titolo del suo blog che è tutto un programma. Costui pensa di fare un favore al Cnc ma invece, nonostante i suoi tentativi di mimetizzarsi da cattolico, è la chiara e malsana espressione del classico catechista neocatecumenale. Personalmente non gli avrei pubblicato neanche l'intervento.

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  30. Carissimi tutti che raccontate la vostra esperienza e che esprimete il vostro pensiero in sintonia con il tema, qualche volta sono via per lavoro e non posso partecipare all'inculturamento che deriva dal leggere ecomunicare con voi. Altre volte non deisdero aggiungere nulla e non esprimermi poichè quanto scritto basta ed avanza. Ma in questo caso leggo molte parole di dolore e desidero mettervi al corrente di alcune mie riflessioni che sono anche ,da qualche tempo,certezze.
    1 "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo..."
    2 tratto da un segnalibro:" il deserto, come l'ARIDITA' è la patria dei FORTI. Gli altri ? Vi morirebbero !"
    3 Il papa sbaglia, ora come hanno sbagliato papi nella storia della Chiesa. Punto! Non esistono tentativi di arzigogolare e scusare l'inescusabile (umanamente.Dio solo sa quanto è grande l'errore e quanto imperdonabile) Non è giusto razionalmente e cristianamente confondere e confonderci con maldestri tentativi di scusarlo! Lui sbaglia come altri vescovi e cardinali.Il prete che dice che si vergogna dell'incoerenza della Chiesa è un VERO sacerdote che ha aperto il suo animo al fedele che si confessa e che cerca conforto. E' stato un modo di confortare rendendo partecipe il credente dell'incoerenza umana anche nella Chiesa.
    Riassumendo mi sento di comunicare che l'aridità umana (deserto)da cui sono stato circondato spesse volte nella mia vita, per scelte difficili, che allontanavano molti da me, mi hanno reso impermeabile allo scherno, al disprezzo degli altri, al fatto che non facessi "gruppo". La mia solitudine ("aridità") mi ha permesso di sentire il silenzio di Dio , che stava accanto a me, che sopportava i miei errori in attesa del mio ravvedimento. Lo stesso Dio che mi ha tenuto per mano nei momenti di sconforto per l'aridità o deserto che incontravo intorno. Non ho mai frequentato ambienti parrocchiali, se non l'oratorio da molto giovane, nè adesso li frequento per ragioni di lavoro, opportunità .Sono peraltro compagnone e integrabile in ogni gruppo (anche parrocchiale o religioso) che abbia un minimo di legame comune, non sono quindi un misantropo.Questo per confortare quelli che dopo l'ubriacatura neocatecum.e l'intruppamento sentono quel senso di vuoto e di aridità. Capisco in parte, ma posso garantire ancora che: IL DESERTO COME L'ARIDITA' E' LA PATRIA DEI FORTI, GLI ALTRI VI MORIREBBERO! Sursum corda !

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  31. Carissimi tutti che raccontate la vostra esperienza e che esprimete il vostro pensiero in sintonia con il tema, qualche volta sono via per lavoro e non posso partecipare all'inculturamento che deriva dal leggere ecomunicare con voi. Altre volte non deisdero aggiungere nulla e non esprimermi poichè quanto scritto basta ed avanza. Ma in questo caso leggo molte parole di dolore e desidero mettervi al corrente di alcune mie riflessioni che sono anche ,da qualche tempo,certezze.
    1 "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo..."
    2 tratto da un segnalibro:" il deserto, come l'ARIDITA' è la patria dei FORTI. Gli altri ? Vi morirebbero !"
    3 Il papa sbaglia, ora come hanno sbagliato papi nella storia della Chiesa. Punto! Non esistono tentativi di arzigogolare e scusare l'inescusabile (umanamente.Dio solo sa quanto è grande l'errore e quanto imperdonabile) Non è giusto razionalmente e cristianamente confondere e confonderci con maldestri tentativi di scusarlo! Lui sbaglia come altri vescovi e cardinali.Il prete che dice che si vergogna dell'incoerenza della Chiesa è un VERO sacerdote che ha aperto il suo animo al fedele che si confessa e che cerca conforto. E' stato un modo di confortare rendendo partecipe il credente dell'incoerenza umana anche nella Chiesa.
    Riassumendo mi sento di comunicare che l'aridità umana (deserto)da cui sono stato circondato spesse volte nella mia vita, per scelte difficili, che allontanavano molti da me, mi hanno reso impermeabile allo scherno, al disprezzo degli altri, al fatto che non facessi "gruppo". La mia solitudine ("aridità") mi ha permesso di sentire il silenzio di Dio , che stava accanto a me, che sopportava i miei errori in attesa del mio ravvedimento. Lo stesso Dio che mi ha tenuto per mano nei momenti di sconforto per l'aridità o deserto che incontravo intorno. Non ho mai frequentato ambienti parrocchiali, se non l'oratorio da molto giovane, nè adesso li frequento per ragioni di lavoro, opportunità .Sono peraltro compagnone e integrabile in ogni gruppo (anche parrocchiale o religioso) che abbia un minimo di legame comune, non sono quindi un misantropo.Questo per confortare quelli che dopo l'ubriacatura neocatecum.e l'intruppamento sentono quel senso di vuoto e di aridità. Capisco in parte, ma posso garantire ancora che: IL DESERTO COME L'ARIDITA' E' LA PATRIA DEI FORTI, GLI ALTRI VI MORIREBBERO! Sursum corda !

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  32. Il prete che dice che si vergogna dell'incoerenza della Chiesa è un VERO sacerdote

    Infatti, Mardunolbo, è così: è un bravo sacerdote, monaco benedettino, giovane e appassionato. Che Dio lo benedica.

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