venerdì 21 gennaio 2011

Giappone: vescovo sospende il Cammino

mons. Osamu Mizobe
Il vescovo parla dei Neo-cat

Il vescovo di Takamatsu, mons. Osamu Mizobe, ha pubblicato oggi la lettera pastorale per il Nuovo Anno intitolata "Il Cammino Neocatecumenale" nella quale descrive la visita dei vescovi giapponesi a Roma per discutere i problemi che sono sorti con quel movimento in Giappone.

Il vescovo ha annunciato che «finché non avremo ricevuto la visita dell'inviato del Santo Padre, tutte le attività del Cammino Neocatecumenale in questa diocesi sono sospese».

Il vescovo Mizobe ha detto che finora ha tentato di trattare i problemi del Cammino Neocatecumenale nella Chiesa in Giappone "nel modo più discreto possibile", sperando nella "autodisciplina".

Il 13 dicembre il vescovo Mizobe era tra i quattro vescovi giapponesi che hanno discusso con papa Benedetto XVI in Vaticano le loro preoccupazioni sul Cammino Neocatecumenale. Nel suo messaggio il vescovo dice che, contrariamente a quanto si aspettavano, i vescovi giapponesi hanno scoperto che al tavolo col Papa si erano aggiunti il Segretario di Stato card. Tarcisio Bertone, cinque altri cardinali, ed un arcivescovo.

La diocesi di Takamatsu è stata al centro dei problemi col Cammino Neocatecumenale dei vescovi giapponesi per decenni, specialmente da quando fu aperto nel 1990 un seminario diocesano Redemptoris Mater, affiliato col Cammino.

Il salesiano vescovo Mizobe (in precedenza vescovo di Sendai) è vescovo di Takamatsu dal luglio 2004.

La diocesi di Takamatsu conta circa 5000 cattolici.

Qui sotto il testo della lettera pastorale del vescovo Mizobe.

Lettera pastorale per il nuovo anno, dal vescovo Osamu Mizobe
Al clero, ai religiosi e ai fedeli della diocesi di Takamatsu

All'inizio di questo nuovo anno vi porgo i miei saluti, pregando che quest'anno camminiate insieme a me, vostro Vescovo, per portare "Rinascita e Unità" nella nostra diocesi.

L'anno scorso, il 13 dicembre 2010, dopo aver ricevuto un messaggio dalla Segreteria di Stato Vaticana in cui si chiedeva una discussione sul Cammino Neocatecumenale, mi sono recato a Roma con altri tre vescovi giapponesi. Ci aspettavamo di avere un incontro col Santo Padre, col Segretario di Stato card. Bertone, e col Prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei Popoli, card. Dias.

Invece, quando siamo arrivati al nostro alloggio, siamo stati avvisati che l'incontro si sarebbe tenuto in un diverso orario e un diverso posto e che eravamo attesi dal Santo Padre, da cinque cardinali e da un Arcivescovo (sottosegretario della Segreteria di Stato). Siamo stati sorpresi di vedere all'incontro anche il vescovo Hirayama, che è stato di aiuto per la traduzione simultanea. Non scenderò nei dettagli di ciò di cui si è parlato durante l'incontro.

Nelle edizioni del 2 e del 16 gennaio 2011 del Settimanale Cattolico giapponese c'è un articolo riguardante quell'incontro con informazioni concrete sulle fonti cattoliche nell'internet da cui si può sapere del contenuto di quell'incontro.

Alla fine dell'anno scorso e all'inizio di quello corrente molti sacerdoti e laici della diocesi hanno chiesto un resoconto dell'incontro a Roma. Mi è stato chiesto quale sarebbe stata la posizione della diocesi di Takamatsu a proposito del Cammino Neocatecumenale.

Mi è anche dispiaciuto l'aver ricevuto un appunto sul fatto che sarebbe stato inammissibile sostenere la posizione del "non sapere, non essere informato". Nell'internet, sia in Giappone che in altri paesi, è stata ampiamente diffusa la notizia che i vescovi giapponesi erano stati convocati a Roma. Nell'internet si può leggere di come la diocesi inglese di Clifton vietò tutte le attività del "Cammino", e della conferenza dei vescovi della Palestina che ha pubblicato un documento chiedendo al Cammino Neocatecumenale di autodisciplinarsi nella propria attività.

Recentemente l'arcivescovo di Lingayen-Dagupan nelle Filippine ha annunciato che sarebbe stata condotta un'inchiesta sul Cammino Neocatecumenale nella sua arcidiocesi. Nell'internet si trovano ovunque articoli sul "Cammino", in italiano, spagnolo e inglese. Ciò che tali articoli ci fanno capire chiaramente è che i problemi col Cammino Neocatecumenale non sono esclusivi della diocesi di Takamatsu e della Chiesa in Giappone. Il mondo intero attende con attenzione notizie dalla Chiesa in Giappone. Data la serietà di questa questione, ho deciso di dare un chiaro resoconto di ciò che sta avvenendo e di spiegarvi la posizione della nostra diocesi.

Dopo essere rientrati da Roma, il Nunzio Apostolico ha chiesto di avere un incontro con noi il 23 dicembre. A tale incontro hanno presenziato l'arcivescovo di Tokyo, mons. Okada, e tre vescovi. Ci è stato riferito che c'era una forte possibilità che sarebbe venuto in Giappone un inviato speciale del Santo Padre. Fino a quel momento, tuttavia, in relazione alle attività del "Cammino", si decise che ogni vescovo sarebbe stato libero di procedere liberamente per la sua diocesi.

All'incontro a Roma i quattro vescovi giapponesi fecero presente che la questione riguarda le leggi disciplinari della diocesi e come tale è sotto la giurisdizione dell'ordinario locale. Facemmo presente anche il fatto che l'approvazione del Cammino Neocatecumenale da parte di Roma non implica automaticamente che una diocesi debba accettarli.

Abbiamo anche ricordato il fatto che chi meglio può comprendere la situazione di una diocesi è il suo stesso vescovo e che perciò qualsiasi decisione presa a Roma deve anzitutto cominciare con una discussione con gli ordinari locali. Le opinioni dei cardinali presenti all'incontro sono state tuttavia diverse, e quell'incontro fu più semplicemente l'espressione dell'opinione di ognuno dei presenti piuttosto che una discussione. Era chiaro che la decisione della Conferenza episcopale del Giappone di sospendere le attività del Cammino Neocatecumenale era un grosso problema per il Vaticano, per cui è stato necessario riflettere su un piano d'azione. In tal senso il Santo Padre ha detto che era favorevole a mandare un suo inviato speciale in Giappone.

L'inviato del Vaticano sicuramente verrà nella nostra diocesi. Se consideriamo l'altro aspetto di tale decisione (di un inviato speciale), capiamo quanto sia ampia la spaccatura nella nostra diocesi. Peraltro questa è la seconda volta che arriva un inviato. Nel 2003 alla nostra diocesi fu inviato dalla Corea il card. Kim che, dopo la sua visita, compilò un rapporto dettagliato.

In quel rapporto analizzò la situazione della diocesi e propose dei metodi per rimediare. Il card. Dias, Prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, ha detto che l'inviato verrà ad ascoltare le opinioni dei cristiani della nostra diocesi. Fino ad oggi ho sempre tentato di affrontare il problema del Cammino Neocatecumenale nel modo più discreto possibile e senza pubbliche prese di posizione, aspettandomi che i membri del Cammino decidessero da soli per l'autodisciplina delle loro attività. Ma ora che il problema è conosciuto in tutto il mondo, non posso più attendere.

Ritornato da Roma ho capito di avere il dovere di parlare ai fedeli della diocesi. Se i fedeli infatti non fossero informati sulla situazione prima dell'arrivo dell'inviato, c'è la possibilità che si rifiuterebbero di parlargli o lo ignorerebbero per non essere stati informati in tempo, per cui l'inviato lascerebbe la diocesi senza avere una chiara visione della situazione.

Come vescovo della diocesi di Takamatsu sono giunto alla seguente conclusione a proposito del problema del Cammino Neocatecumenale. Questo problema riguarda una chiesa locale, cioè la diocesi di Takamatsu. Si tratta di un problema che può essere risolto solo qui in diocesi. Il Santo Padre e i Prefetti delle Congregazioni sono d'accordo che questo è un problema della chiesa locale e che è il vescovo a dover risolverlo.

Non si può permettere ad alcuna organizzazione o movimento di utilizzare tutto il suo potere per fermare il Vescovo nel governo della sua diocesi. Per tutti noi è importante considerare con serietà e gravità gli eventi che sono avvenuti nella nostra diocesi in questi ultimi vent'anni e che stanno tuttora avvenendo. Questo non è il momento di dedicarsi solo all'interesse di un gruppo, ma è piuttosto l'ora di riflettere in quali modi si può essere di servizio alla diocesi. Nella nostra diocesi, raccolta attorno al Vescovo, siamo ad un importante punto di svolta nella via verso "rinascita ed unità".

La conclusione a cui sono giunto è che finché non avremo ricevuto i risultati della visita dell'inviato speciale del Santo Padre, vi chiedo di sospendere tutte le attività del Cammino Neocatecumenale in diocesi. Questa decisione non significa che il dialogo è finito: è un'opportunità di riflessione per tutti noi.

Quando durante un percorso si perde l'orientamento, si dice sempre che c'è bisogno di ricominciare dal punto di partenza. Credo che "ADESSO" sia un ottimo momento per noi per ricominciare dal punto di partenza. Questa decisione non significa che i membri del Cammino Neocatecumenale siano esclusi dalla diocesi. Il mio desiderio è che si utilizzi questo tempo di riflessione per rendere possibile un vero dialogo. Rispetto i membri del Cammino Neocatecumenale e spero che prendano parte attiva nelle attività della diocesi. Spero anche che tutti i fedeli della diocesi abbiano un ruolo attivo nel percorso triennale che abbiamo cominciato, allo scopo di rivitalizzare la nostra diocesi. Non c'è nessuno, in questa diocesi, che sia esentato dall'avere una parte in questo processo.
20 gennaio 2011

Osamu Mizobe
vescovo della diocesi di Takamatsu

Fonte: UCA News 2011/01/20: "Bishop speaks out on neo-cats"

Note del traduttore:

1) il vescovo giapponese mons. Hirayama, ritiratosi nel giugno 2000 per sopraggiunti limiti di età, è rettore di un seminario Redemptoris Mater a Roma.

2) il Settimanale Cattolico (Katorikku Shinbun) è la rivista ufficiale delle diocesi cattoliche giapponesi.

3) Union of Catholic Asian News ha precisato che la traduzione dal giapponese all'inglese è stata fornita ad UCA-news dallo stesso vescovo Mizobe.


Tutti noi esprimiamo solidarietà e vicinanza spirituale ai vescovi del Giappone e uniamo alle loro le nostre preghiere per il Santo Padre e perché la "nuova evangelizzazione" sia portatrice di Cristo e di autentica "Rinascita e Unità" nel Signore.

62 commenti:

  1. Finalmente la verità è venuta alla luce! Notate bene che Mons. Mizobe parla anche dell'Inghilterra della Palestina delle Filippine oltre che del Giappone e fa anche un gratificante riferimento ad Internet (che in Giappone è molto più usato che da noi)...

    RispondiElimina
  2. Un vescovo coraggioso, degno del suo mandato in quella chiesa di frontiera nella quale il Cammino, come spesso accade, tenta di prevalere al solito su tutto e su tutti.

    RispondiElimina
  3. Ci chiedevamo cos'avrebbero fatto i vescovi giapponesi dopo essere stati messi sotto torchio in vaticano e dopo aver analizzato l'arrogante ed arrembante presa di posizione neocat , sconcertati dopo l'inusitato trattamento riservato dal Vaticano alla Conferenza episcopale giapponese, su iniziative dei fondatori del cammino e dei loro sponsor. Ci chiedevamo quindi se avrebbero suonato le trombe di Kiko o lecampane di Takamatsu...

    e dopo aver registrato la delirante autopercezione del cammino di agire "in nome della Chiesa": una percezione piuttosto inquietante... ll mistero della Chiesa non si esaurisce certo nel Cammino e nemmeno in tutti i movimenti e nemmeno aggiungendo ad essi ogni ordine religioso ed ogni credente

    oggi siamo in grado di avere la prova che esistono ancora pastori coraggiosi e determinati.
    Certo la storia non finirà qui. Chissà quante e quali altre pressioni verranno fatte sul Papa... nel frattempo siamo qui ad osservare e sperare, per il bene della Chiesa e di tante anime.

    RispondiElimina
  4. Sottolinerei alkcuni passi della Lettera, molto, molto importanti, le riporto dalle parole del vescovo:

    - Ho anche ricevuto penose ammonizioni secondo le quali mantenere la posizione di “non sapere e non parlare” sarebbe stato inammissibile. In internet sia in Giappone che a livello internazionale il fatto che i Vescovi del Giappone sono stati chiamati a Roma è stato ampiamente diffuso.

    Potete leggere su internet che l’Arcidiocesi di Clifton in Inghilterra ha vietato tutte le attività del Cammino e che la Conferenza dei Vescovi della Palestina ha pubblicato un documento che chiede al Cammino Neocatecumenale di praticare l’autocontrollo nelle sue attività.

    dunque non solo dal Giappone....

    - All’incontro a Roma, i quattro Vescovi del Giappone hanno enfatizzato che questo problema riguarda le leggi disciplinari della diocesi, dal momento che questa è sottoposta alla giurisdizione dell’ordinario del luogo. Abbiamo enfatizzato che il fatto che il Cammino Neocatecumenale sia stato approvato da Roma non implica automaticamente che una diocesi locale debba accettare i suoi membri.

    "noi" lo dicevamo.... si spera che ora i neocatecumenali che ci leggono comprenderanno che dicevamo il vero ^__^

    - Le opinioni dei Cardinali partecipanti all’incontro sono state differenti, e l’incontro è stato semplicemente una espressione dell’opinione di ciascuno lì presente. E’ stato chiaro che il fatto che la Conferenza Episcopale del Giappone abbia preso la decisione di sospendere le attività del Cammino Neocatecumenale è un grande problema per il Vaticano. E’ stato necessario, quindi, pensare ad un piano d’azione. In questo senso il Santo Padre ha affermato che avrebbe pensato positivamente all’invio di un inviato speciale del Papa in Giappone.


    immagino Kiko a ricattare vescovi e CARDINALI....lo aveva già fatto: "NOI DIAMO AI VESCOVI I NOSTRI SACERDOTI"....
    non aggiungo altro... ^__^

    - Fino a questo momento ho cercato di affrontare il problema del Cammino Neocatecumenale con la massima pazienza e senza fare dichiarazioni pubbliche. Aspettavo che i membri del Cammino Neocatecumenale decidessero di usare l’autodisciplina nelle loro attività. Ora che questo problema è diventato una questione mondiale, comunque, non posso più aspettare.

    "noi" reclamiamo da anni L'OBBEDIENZA alle direttive della Santa Sede.... ora i neocatecumenali che ci leggono, comprenderanno che stavamo dicendo la verità? ^__^
    Kiko nell'intervista recente ha detto che la Lettera di Arinze è superata: FALSO E BUGIARDO!! QUELLA LETTERA E' SEMPRE VALIDA FINO A CHE NON SARA' APPLICATA...nè il cardinale Canizares può renderla superata perchè c'è la parola del Papa quando un mese dopo disse "EGLI VI HA SCRITTO A NOME MIO"...

    - Il Santo Padre e i Prefetti delle Congregazioni sono d’accordo che questo è un problema della Chiesa locale e che è il Vescovo che lo deve gestire.
    Non è permesso ad alcuna organizzazione o movimento di usare qualsiasi potere nell’ostacolare il Vescovo dal prendere decisioni nella sua diocesi.


    Amen!!
    ^__^

    RispondiElimina
  5. Un vescovo coraggioso?
    No, direi di più.
    Un vero esempio di obbedienza alle autorità della chiesa cattolica!
    Lo vogliamo prendere come esempio?

    RispondiElimina
  6. Vorrei sottolineare brevemente alcuni punti.

    1) quanto alla diplomazia, alla pazienza, al tentare di riappacificare le parti, i giapponesi superano molto gli italiani. Pensate un po' cosa devono aver fatto i neocatecumenali per far pronunciare a mons. Mizobe parole così dure.

    2) il vescovo si esprime in modo ancor più duro di quanto non ci siamo espressi noi sul caso, precisando la sorpresa nel veder cambiare le carte in tavola dopo che i vescovi giapponesi erano giunti in Italia, e precisando che i cardinali autoinvitati all'incontro hanno espresso le loro opinioni sul Cammino, senza voler discutere del caso giapponese. Si può perfino dire che il Cammino è bello e utile, ma il dirlo non risolve nessuno dei problemi già creati dal Cammino!

    3) i vescovi giapponesi sono evidentemente seccati dal fatto che le decisioni "in casa loro", quando riguardano i neocatecumenali, vengano prese "a Roma", cioè da ecclesiastici amici del Cammino...

    4) osserviamo come il Papa abbia tentato una mediazione senza mettere i piedi in testa ai vescovi giapponesi (contrariamente a quanto afferma la propaganda neocat)... azione che fa il paio con quel suo abbracciare la croce del 17 gennaio 2011 (già, perché quel discorso, seppur pronunciato con un sorriso, sarà stata probabilmente la più difficile penitenza della sua vita!)

    5) infine, la lettera di mons. Mizobe qui tradotta, ripete esattamente quel che stiamo scrivendo da anni sul sito e sul blog. L'unico strumento per "indovinare" così tanto e con così tanto anticipo, è stato soltanto l'amore per la Verità.

    RispondiElimina
  7. Rispondo al drago che urla di furore:

    il mons. Mizobe ha agito d'accordo col Papa.

    Ma dato che avevi la vista accecata dall'ira, non lo avevi letto.


    Qualche link:

    - il Katorikku Shinbun ("catholic shinbun", letteralmente: "giornale cattolico", ma ha tiratura settimanale).

    - la versione in inglese del settimanale, pubblicata sul web, è stata aggiornata (nel momento in cui scrivo) aggiornata solo fino a ottobre 2010

    - il sito della Chiesa cattolica in Giappone e della CBCJ (Conferenza Episcopale Cattolica del Giappone). I siti web ufficiali offrono anche pagine in inglese.

    RispondiElimina
  8. X URLO
    Chi non è obbediente alle autorità della Chiesa Cattolica è il cammino neocatecumenale, che ha cercato di bypassare i vescovi giapponesi. Ma la decisione di Monsignor Mizobe è stata avallata dal Papa che ha intenzione di mandare un suo inviato per ascoltare le rimostranze dei "piccoli" della diocesi giapponese...

    RispondiElimina
  9. Urlo DD dovrebbe legger meglio la lettera del vescovo Mizobe, che dice testualmente:

    "Il Santo Padre e i Prefetti delle Congregazioni sono d'accordo che questo è un problema della chiesa locale e che è il vescovo a dover risolverlo.
    Non si può permettere ad alcuna organizzazione o movimento di utilizzare tutto il suo potere per fermare il Vescovo nel governo della sua diocesi.

    RispondiElimina
  10. Un vescovo coraggioso?
    No, direi di più.
    Un vero esempio di obbedienza alle autorità della chiesa cattolica!
    Lo vogliamo prendere come esempio?


    Non ti preoccupare, Urlo, voces clamantes in deserto, per quanto poche, ce ne stanno e si fanno sentire.
    E si faranno sentire sempre più....

    RispondiElimina
  11. Caro Urlodeldrago....

    solitamente uno grida quando sta per attaccare o quando sta per morire ^__^

    il vescovo si è attenuto scrupolosamente alle direttive della Santa Sede, infatti gira la palla ora alle comunità e parrocchie delle diocesi coinvolte a COLLABORARE.... accoglierà L'INVIATO DEL PAPA, oppure è vietato al Papa mandare degli osservatori?
    Inoltre è il Papa stesso che ha dato al vescovo l'ampia facoltà di governo della diocesi, o questo vale solo quando a ricevere un mandato è Kiko?
    credete davvero di essere gli unici nella Chiesa?

    E mi dica:
    con l'approvazione del CnC secondo lei o secondo Kiko o entrambi, è la Chiesa che è entrata nel cammino o è il cammino che sarebbe approdato nella Chiesa?
    una delle due una, e la differenza è fondamentale ed enorme....
    Le dò un aiutino:
    per una risposta corretta dovrà allora riconoscere la legittima e saggia decisione del Vescovo....

    e non è il solo vescovoso, si legga bene:

    l’Arcidiocesi di Clifton in Inghilterra ha vietato tutte le attività del Cammino e che la Conferenza dei Vescovi della Palestina ha pubblicato un documento che chiede al Cammino Neocatecumenale di praticare l’autocontrollo nelle sue attività.

    urli pure... la comprendo.. certe operazioni non sono indolori, ma fanno bene ^__^

    RispondiElimina
  12. Scusate ma nessuno si domanda perché il Papa Benedetto XVI non ha rimptoverato i neocatecumenali dando ragione ai vescovi del Giappone? Perché non ha detto voi vi sbagliate e dovete fare tutto quello che la Conferenza Episcopale nipponica vi chiede? Perché non ha detto i vescovi hanno ragione e voi no? Forse non avete capito che si tratta di un problema più serio e cioè lo scontro tra due modi di concepire la chiesa cattolica. Molti vescovi e non solo in Giappone pensano che non c'è bisogno di annunciare esplicitamente Cristo perché le persone sono già buone e non c'è bisogno di Cristo. Negano i martiri e l'evangelizzazione di San Francesco SAverio a favore di una presenza di chiesa che non ha nulla da dire se non benedire tutto quello che gli uomini fanno. Benedicendo i semi del logos presenti nelle loro tradizioni religiose. Quindi prima di schierarvi fate attenzione a non sostenere quelli che sembrano difendere la chiesa ma negano Cristo come unico salvatore. Ma sete così ingenui da credere che se il Papa si è schierato è solo per il Cammino e non perché forse i problemi sono più profondi e quell'episcopato rischia di avere una linea, come molti nel mondo... anche in occidente, ANTI ROMA?
    Meditate prima di schierarvi

    RispondiElimina
  13. si intravede finalmente una soluzione... spostare il papato nella diocesi di Takamatsu!

    da Takamatsu rinascera' la Chiesa dalle sue ceneri

    z

    RispondiElimina
  14. Caro Zufolo,
    la chiesa non deve rinascere da nessun luogo né da ceneri di sorta, perché non è incenerita, né poteva e potrebbe mai esserlo, dato che è VIVA per sempre nel Risorto.

    Certo la Chiesa militante, alla quale apparteniamo noi (insieme a quella Purgante e Trionfante già nella Gloria), è molto inquinata su tanti fronti (modernismo, apostasie varie, con in più l'unicum rappresentato dal cammino nc).

    Tuttavia non ci sono ceneri DELLA Chiesa, ma una crisi NELLA Chiesa non DELLA Chiesa, Corpo Mistico di Cristo Sua Sposa, dalla quale noi attingiamo la Grazia ad ogni istante perché vi siamo incorporati... e questa crisi, come tutte quelle che l'hanno preceduta nella storia millenaria da cui veniamo, passerà... ma le Sue Parole e le Sue Promesse non passeranno mai...

    RispondiElimina
  15. Scusate ma nessuno si domanda perché il Papa Benedetto XVI non ha rimptoverato i neocatecumenali dando ragione ai vescovi del Giappone? Perché non ha detto voi vi sbagliate e dovete fare tutto quello che la Conferenza Episcopale nipponica vi chiede?

    a noi non risulta cosa abbia detto Papa Benedetto e quindi ci basiamo sui fatti. Dall'accaduto inaudito della convocazione di una conferenza episcopale che ha agito nel pieno esercizio delle sue funzioni, sottoposta al fuoco di fila di pareri (lo dice il vescovo che non si è trattato di una discussione, ma che è stato costretto ad ascoltare i pareri difformi di chi la realtà giapponese non la conosce ma sponsorizza il potente -di mezzi materiali e arrembanti dispiegamenti numerici- cammino nc). Nonostante ciò, non risulta che il Papa abbia rimproverato i vescovi ma, non potendo mettere a tacere "i lupi", ha deciso salomonicamente per un 'inviato' in Giappone e si è dichiarato d'accordo insieme ai Prefetti delle congregazioni competenti, che sulle questioni locali è il vescovo il più qualificato a decidere. Questo significa anche che il vescovo è in sintonia col Papa, mentre non lo è il cammino, nella persona del suo inziatore, che non ha accettato una sconfitta ed è ricorso alla Curia dove Sa di avere, purtroppo, sponsor arcipotenti, dimenticando peraltro l'articolo dello Statuto che dice che il Cammino è al servizio dei vescovi e non viceversa.

    Questo smentisce anche l'inaudita pretesa del cammino di agire in nome della Chiesa, perché nessun movimento, come nessun ordine religioso, come nessun fedele può identificarsi con la Chiesa, ma semplicemente farne parte operando in base al suo carisma... e non mi risulta che al cammino sia mai stato dato "il potere delle chiavi"

    RispondiElimina
  16. ... segue

    ... Forse non avete capito che si tratta di un problema più serio e cioè lo scontro tra due modi di concepire la chiesa cattolica. Molti vescovi e non solo in Giappone pensano che non c'è bisogno di annunciare esplicitamente Cristo perché le persone sono già buone e non c'è bisogno di Cristo. Negano i martiri e l'evangelizzazione di San Francesco SAverio a favore di una presenza di chiesa che non ha nulla da dire se non benedire tutto quello che gli uomini fanno. Benedicendo i semi del logos presenti nelle loro tradizioni religiose. Quindi prima di schierarvi fate attenzione a non sostenere quelli che sembrano difendere la chiesa ma negano Cristo come unico salvatore. Ma sete così ingenui da credere che se il Papa si è schierato è solo per il Cammino e non perché forse i problemi sono più profondi e quell'episcopato rischia di avere una linea, come molti nel mondo... anche in occidente, ANTI ROMA?
    Meditate prima di schierarvi


    Quanto alla sua illazione sul presunto mancato annuncio esplicito di Cristo in Giappone, intanto non si è mai chiesto QUALE Cristo annunci il cammino (ricordo che di Cristo parlano anche i protestanti) e, poi, ha mai sentito parlare di "inculturazione", quella che vi hanno ricordato invano anche i vescovi di Terra Santa? E' normale che nella Chiesa ci sia una realtà che non obbedisce ai vescovi e può agire con tanta arrembante arroganza e disobbedienza oltre che ai vescovi anche al Papa, obbedendo unicamente al proprio iniziatore?

    Non credo che i vescovi giapponesi pensino che le "persone sono già buone", tutt'al più non le considereranno luteranamente inesorabilmente peccatrici, come avviene nel cammino... credo che l'autentico Annuncio cristiano si ponga come via di mezzo tra il peccato senza Grazia Santificante del Cammino e la Misericordia senza Giustizia di conio post-conciliare.
    In ogni caso non possiamo certo credere che il Papa, che quei vescovi li ha scelti lui, possa pensare e/o tollerare che "neghino Cristo come unico Salvatore"; il che, guarda caso è invece ciò che fa il cammino con le sue prassi se non con le sue parole... né peraltro possiamo prendere prendere noi per buona un'affermazione del genere da chi pretenderebbe di mettersi al posto dei vescovi...

    Noi siamo schierati con la Verità, non apparteniamo a 'fazioni'. Abbiamo semplicemente visto la Verità pesantemente attaccata in Giappone... del resto non le dice proprio nulla il coro di critiche convergenti indirizzate al cammino da tutto il mondo?

    Piccola chiosa sulla presunta "negazione dei martiri e di San Francesco Saverio", sulla quale non siete secondi a nessuno perché il cammino si pone come un assoluto negando la Tradizione della Chiesa da Costantino al Vaticano II e, se usasse solo un minimo della Carità e dello stile di evangelizzazione di S. Francesco Saverio, il mondo non sarebbe invaso da tanti cloni di comunità nc - con proprie funzioni, simboli, regole, prassi, insegnamenti e rito (!?) -, al posto delle parrocchie

    RispondiElimina
  17. Che strazio!
    Ma non si vergogna il signor Pellegrino?
    Adesso ci si serve dell`accusa contro i vescovi giapponesi per giustificare la propria arroganza e disobbedienza, sia ai vescovi che al Papa?
    Benedetto XVI che vi avrà pur lodato ma del quale non seguite le indicazioni e nemmeno le prescrizioni?
    Che bassezza, che prepotenza, ma i nodi stanno venendo al pettine.
    Nei giorni in cui pensavate assaporare tranquilli il gusto del trionfo, vi dovete confrontare con le reazioni dei cattolici che reclamano la pubblicazione dei vostri testi catechetici, e di certo continueranno a farlo, e con la lettera del vescovo giapponese.

    Per il resto mic ha risposto da cattolica, con un discorso cattolico che condivito e al quale non ho nulla da aggiungere.

    RispondiElimina
  18. Cara Caterina, ho già risposto ma non sono stato pubblicato.
    Quindi non rispondo più.

    Ma ti assicuro che ai miei figli non sto insegnando che per accettare un dialogo si sospende ciò per il quale si deve dialogare.

    Questo Vescovo il dialogo non lo vuole, e con ipocrisia si vanta di non aver cacciato i catecumeni dalla Diocesi ... ma non facendoli celebrare è come se li avesse già messi alla porta.

    Grazie.

    RispondiElimina
  19. Caro Pellegrino....
    dal Concilio Vaticano II si è promossa la strategia della misericordia attraverso la quale si richiede ai vescovi e al Papa in primis di limitare al massimo interventi drastici e drammatici....favorendo invece una continua apertura per far fronte ad un dramma sociale e mondiale, la scristianizzazione.... a tal proposito, anche l'Ecumenismo prese forma in modo errata a tal punto che il Papa, pur correggendo le linee guida, NON condanna ancora i responsabili dei danni seminati....

    Si tollera amico caro, ma tollerare non significa tacere non è un caso infatti che il Papa, insieme agli elogi, continua a chiedere al Cammino L'OBBEDIENZA ALLE DIRETTIVE DELLA SANTA CHIESA, OBBEDIENZA AI VESCOVI....

    ora, perchè non ti chiedi invece come mai il Papa ha legittimato la presa di posizione del vescovo giapponese?
    ^__^
    Forse che il Papa vuole alimentare la divisione con la Chiesa del Giappone?
    O forse che Kiko è un vescovo al quale si deve obbedienza?
    il neocatecumenale deve obbedire a Kiko o ai vescovi?
    Il Papa ha forse elogiato l'obbedienza a Kiko?
    La Chiesa è entrata nel Cammino, oppure è il cammino che dovrebbe entrare nella Chiesa?

    Secondo la strategia del Concilio l'atteggiamento del Papa nei vostri confronti, ma anche di altre situazioni, è di MISERICORDIA E DI INCORAGGIAMENTO A PERFEZIONARSI e non certo nell'errore, ma ascoltando Pietro e obbedendo ai Vescovi, al perfezionamento di una autentica assimilazione alla Chiesa....
    questo carattere è da voi completamente sfrattato....

    Ti rammento infine che il Papa da il mandato, si è vero, ma la decisione ultima a livello diocesano non è più competenza del Pontefice, ma DEI VESCOVI....
    Kiko deve obbedire ai Vescovi....
    e non il contrario...

    Infatti, tanto per fare un esempio, la situazione dei lefebvriani si inasprì quando si fece l'ordinazione dei nuovi vescovi, la scomunica oggi revocata, non scattò per la Fraternità ma per i 4 vescovi nominati senza l'autorizzazione...
    se per ipotesi assurda, la Conferenza Episcopale francese avesse appoggiato quelle 4 ordinazioni, il Papa stesso avrebbe concesso quelle ordinazioni....
    il primo NO partì dai vescovi francesi che si appellarono al Pontefice....

    nel caso di Kiko il Papa, su richiesta dei vescovi giapponesi, invierà un suo osservatore apostolico.... fino ad allora e a conclusione, le decisioni prese dai vescovi del luogo recano la firma implicita del Pontefice....il quale vi ha inviato laddove altri vescovi, al momento non hanno nulla da ridire...

    e questo con buona pace di Kiko che è un laico senza alcuna mansione canonica gerarchica...

    ^__^

    RispondiElimina
  20. Cara Caterina, ho già risposto ma non sono stato pubblicato.
    Quindi non rispondo più.


    UDD, quel che non viene pubblicato è sempre la solita solfa alla quale siamo stanchi di dover ripetere SEMPRE le stesse cose che non vengono recepite esi riparte come niente fosse. Come, del resto fai amche ora... Infatti:

    Ma ti assicuro che ai miei figli non sto insegnando che per accettare un dialogo si sospende ciò per il quale si deve dialogare.
    Questo Vescovo il dialogo non lo vuole, e con ipocrisia si vanta di non aver cacciato i catecumeni dalla Diocesi ... ma non facendoli celebrare è come se li avesse già messi alla porta.


    mi pare che non tieni conto che per dialogare bisogna essere in due e ascoltare anche le ragioni dell'altro.

    Quel che il cammino non accetta - e il vescovo invece è molto esplicito nel non sottrarsi né sottrarlo al dialogo - è di integrarsi con le altre componenti ecclesiali, perché il cammino è quello e non cambia e NON si integra, ma fagocita chi si lascia fagocitare.

    E questi non è certo un vescovo che, in maniera pastoralmente ineccepibile, senza escludere il cammino che afferma di rispettare, dice: "Spero anche che tutti i fedeli della diocesi abbiano un ruolo attivo nel percorso triennale che abbiamo cominciato, allo scopo di rivitalizzare la nostra diocesi. Non c'è nessuno, in questa diocesi, che sia esentato dall'avere una parte in questo processo."

    Ma è questo quel che non accettate, anche se l'ha raccomandato il Papa, perché pretendete di avere l'esclusiva, di essere il non plus ultra, gli eletti, quelli che possono dire chi ha o non ha lo Spirito Santo (!?)... ma con chi credete di parlare, con degli imbecilli?

    RispondiElimina
  21. ma non facendoli celebrare è come se li avesse già messi alla porta.

    non mi pare che i neocat siano stati esclusi da nessuna attività della diocesi, comprese le celebrazioni... ma forse pensano che sono valide e quindi degne di partecipazione solo le loro?

    Il fatto è che il cammino, senza i suoi passaggi, canti, metodi, martellamenti, rito sincretistico, non è più niente e, quindi, non è neppure Chiesa cattolica né prima né durante né dopo... questa è la realtà che il Papa con le sue 'indicazioni', oltre che lodi e icnoraggiamenti, spera di poter modificare. Ma credo che abbia a che fare con un osso molto più duro di quanto chiunque possa mai immaginare...

    RispondiElimina
  22. Urlodeldrago ha detto...
    Cara Caterina, ho già risposto ma non sono stato pubblicato.
    Quindi non rispondo più.

    Ma ti assicuro che ai miei figli non sto insegnando che per accettare un dialogo si sospende ciò per il quale si deve dialogare.

    Questo Vescovo il dialogo non lo vuole, e con ipocrisia si vanta di non aver cacciato i catecumeni dalla Diocesi ... ma non facendoli celebrare è come se li avesse già messi alla porta.

    Grazie

    *************************

    Caro Urlo.... a parte il fatto che le tue parole sono incomprensibili laddove tenti di spiegare cosa è che insegni ai tuoi figli....
    un dialogo non si sospende mai, ma dove è necessario si sospendono le attività senza rinunciare al parlarsi...

    ad ogni modo al vescovo si obbedisce anche quando da delle direttive che non ci piacciono...
    fino a "ieri" questo Blog è stato continuamente fatto oggetto di accusa di non voler accettare LE DECISIONI DEI VESCOVI A FAVORE DEL CAMMINO... ora che non solo una intera Conferenza (come dimostrato in passato anni '90) ma anche singoli vescovi si stanno svegliando nel denunciare la divisione che il Cammino porta nelle diocesi perchè pretende di sostituirsi a tutti i GRUPPI DELLE PARROCCHIE, allora non va più bene obbedire...

    ti pare coerente?
    "questo vescovo" ha diritto all'obbedienza quanto al vescovo che vi appoggia....
    il Papa non ha detto che sta sbagliando, al contrario, il vescovo sottolinea che il Papa è al corrente ed ha legittimato il vescovo alla decisione presa....punto!

    questo deve insegnare ai suoi figli!
    ^__^

    RispondiElimina
  23. Caterina, non ho la presunzione di essere un buon padre di famiglia e quindi può darsi che sbagli negli insegnamenti.
    Però, quello che intendevo dire è che il Papa o chi per lui in quel famoso incontro (è ovvio che io non c'ero ... quindi tutto ciò che è a mia conoscenza è "de relato") ha invitato i Vescovi al dialogo assicurandoli di aver letto e approvato tutto ciò che riguarda il cammino, e l'aver sospeso, quetso Vescovo, il cammino appena rientrato in diocesi, non mi sembra un buon modo per intraprendere questo dialogo.
    Anzi, al contrario mi sembra di essere lui per primo a non accettare il dialogo.
    Poi concordo con voi: esistono molti Vescovi (anche in italia) e tantissimi preti che il cammino per mille motivi non lo vogliono e lo chiudono (anche il mio parroco non lo vuole) e quindi se a Takamatsu il cammino verrà chiuso, buon per loro, amen.
    Mica deve esistere dappertutto!
    Certo mi dispiace per i miei fratelli che stanno dando la vita in quella città e anche se li ritenete dei plagiati, in realtà stanno vivendo un tempo di vera persecuzione.
    La mia considerazione iniziale era solamente legata all'invito al dialogo ad opera della S. Sede che a mio avviso è stato decisamente troncato da parte di questo Vescovo.
    Ed io, ai miei figli, insegno l'obbedienza all'autorità.

    Grazie.

    RispondiElimina
  24. Caterina, non ho la presunzione di essere un buon padre di famiglia e quindi può darsi che sbagli negli insegnamenti.
    Però, quello che intendevo dire è che il Papa o chi per lui in quel famoso incontro (è ovvio che io non c'ero ... quindi tutto ciò che è a mia conoscenza è "de relato") ha invitato i Vescovi al dialogo assicurandoli di aver letto e approvato tutto ciò che riguarda il cammino, e l'aver sospeso, quetso Vescovo, il cammino appena rientrato in diocesi, non mi sembra un buon modo per intraprendere questo dialogo.


    UDD. ti ostini a non voler ammettere che il cammino è stato sospeso perché "non si è auto-disciplinato" nelle sue attività, nonostante i ripetuti inviti

    La mia intelligenza mi impedisce di credere che il Papa abbia potuto affermare il suo appoggio al cammino sulla base di una assicurazione "di aver letto e approvato tutto ciò che riguarda il cammino"... è troppo sciocco per essere uscito dalla bocca di Ratzinger, prima ancora che del Papa... suvvia!

    Anzi, al contrario mi sembra di essere lui per primo a non accettare il dialogo.

    se Mizobe non avesse accettato il dialogo non avrebbe detto che rispetta il cammino a non avrebbe invitato TUTTI, compresi i camminanti, a camminare con lui sulla via della "Rinascita ed unità" della diocesi

    ti ricordo chetu stesso hai detto che il semplice fatto di non poter celebrare il vostro rito (ma è o non è un'Eucaristia?) lo considerate una chiusura al dialogo!
    Ma mi dici perché diamine NON POTETE partecipare ad una liturgia cattolica? Perché non cementa la Comunità? Ma CHI è che cementa la Comunità: Gesù Cristo o quello che "fate"?

    Poi concordo con voi: esistono molti Vescovi (anche in italia) e tantissimi preti che il cammino per mille motivi non lo vogliono e lo chiudono (anche il mio parroco non lo vuole) e quindi se a Takamatsu il cammino verrà chiuso, buon per loro, amen. Mica deve esistere dappertutto!

    se non deve esistere dappertutto, perché Kiko & C. non hanno accettato la decisione della Conferenza episcopale? E perché abbiamo sentito affermazioni deliranti sul fatto che il "cammino agisce a nome della Chiesa" e i vescovi non possono rifiutarlo, come se fosse un Dogma? Ma vi rendete conto?

    Certo mi dispiace per i miei fratelli che stanno dando la vita in quella città e anche se li ritenete dei plagiati, in realtà stanno vivendo un tempo di vera persecuzione.

    i tuoi fratelli che "stanno dando la vita in quella città", se l'hanno fatto e lo fanno per il Signore (e non per il Cammino), dovrebbero sapere, come dovresti saperlo tu, che tutto quanto facciamo per il Signore, anche se non è accompagnato dal successo visibile è comunque "materiale da costruzione per il Regno": possiamo offrirlo al Padre e diventa fecondo in Cristo... questa è una verità di Fede che appartiene all'ordine del Soprannaturale. Se lo escludiamo dal nostro orizzonte siamo vittime della 'concretezza' ebraica o protestante, che si accomunano (es: il successo è segno della benedizione di Dio... e allora la Croce?)

    e tutto il mondo della 'metafisica', dove lo mettiamo? Forse non si sono accorti davvero che il concilio, privilegiando il linguaggio feriale ed espungendo col linguaggio metafisico anche il mondo del Soprannaturale, ha espunto anche il 'cuore pulsante' della Fede e ha perso il contatto con la Trascendenza (cioè col Signore Totalmente Altro) immanentizzando e banalizzando tutto ciò che era Sacro, Solenne e non circoscrivibile solo nell'orizzonte del 'fare' umano...

    RispondiElimina
  25. ... segue

    La mia considerazione iniziale era solamente legata all'invito al dialogo ad opera della S. Sede che a mio avviso è stato decisamente troncato da parte di questo Vescovo.

    il vescovo non ha troncato un bel nulla! Leggi attentamente la lettera pastorale! Da quel dici tu è il cammino che non è capace di adeguarsi al dialogo con nessuna persona o realtà che non sia confrome a quel che dice il suo iniziatore

    Ed io, ai miei figli, insegno l'obbedienza all'autorità.

    io, nel cammino, non vedo Autorità, e conseguente obbedienza consenziente e consapevole; vedo solo autoritarismo e conseguente obbedienza cieca

    temo che, al solito, le mie parole rimbalzeranno su un muro di gomma ( o di non so cosa)...

    RispondiElimina
  26. Certo mi dispiace per i miei fratelli che stanno dando la vita in quella città e anche se li ritenete dei plagiati, in realtà stanno vivendo un tempo di vera persecuzione.

    ....a volte coloro i quali si ritengono perseguitati, forse senza accorgersene sono stati i primi persecutori degli altri...
    Un vescovo di Santa Romana Chiesa se giunge a sospendere il Cammino ha evidentemente molte ragioni.
    E anche molto gravi...

    RispondiElimina
  27. E' di oggi questa notizia, data da Messa in Latino:

    "Da una parte, un vescovo che concelebra cogli anglicani alle pseudordinazioni di similpreti e druidesse (vedete qui), che inaugura moschee e all'offertorio "presenta all'altare" scritte inneggianti ad Allah e Maometto suo profeta (leggete qui), che sul suo giornaletto diocesano fa pubblicare articoli dei soliti vezzeggiati teologi-would-be che liquidano come medioevale l'idea di transustanziazione e insegnano che l'eucarestia è solo un simbolo (confronta qui).

    Dall'altra un parroco qualsiasi, che confessa e dice Messa (la nuova e la vecchia), fa processioni e visita i malati. Date queste sue retrive attitudini, la sua è l'unica parrocchia della diocesi che non ha visto un crollo di parrocchiani; anzi tutti, sindaco in testa, sono con lui.

    Il vescovo lo odia, perché quel parroco è la vivente prova del fallimento di tutto il ciarpame modernistico in cui egli, degno successore degli Apostoli (cioè di Giuda) crede. E soprattutto incarna quel cattolicesimo vero e non adulterato che egli odia. Quindi decide di cacciarlo dalla sua parrocchia, per unirla a quella del paese vicino dove il prete è come piace a lui: scrive proclami sindacali, celebra alla chissenefregatantononcicredo, e naturalmente ha una chiesa desolatamente vuota. Quindi ha tutto il tempo per andare a far danno anche altrove. Il vescovo e il suo prete-cocco vanno a Thiberville, per scacciarne il buon parroco, l'abbé Michel. Tutti ricorderete la vicenda e, in caso contrario, ripassatela qui.

    Il parroco si appella a Roma. Notizia di questi giorni: il ricorso è stato rigettato dalla Segnatura Apostolica. L'abbé Michel dovrà partire, la parrocchia è dissolta e "normalizzata", i cattolici si impicchino, a Roma se ne fottono.
    Enrico"

    Scrive Francesco Colafemmina:
    Ottimo Enrico! Purtroppo è la dura realtà. Aggiungo una domandina: chi è il Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica?

    Ecco dunque in un giorno abbiamo il povero vescovo giapponese di Takamatsu che deve scontrarsi con la Santa Sede perché non gli è consentito sospendere le attività del Cammino Neocatecumenale, e ricevere pertanto una bella visitazione apostolica. E un altro vescovo che invece viene dichiarato nel giusto quando se la prende con un sacerdote tradizionale.

    Ci rendiamo conto che sta succedendo qualcosa di strano sì o no?

    Quanto poi al "fottersene", è un po' anglosassone (si è molto diffuso nel linguaggio attraverso i doppiaggi dei film americani), ma ci sta tutto. Sarebbe stato altrettanto grazioso usare l'espressione più volitiva e maschia "a Roma se ne fregano"...

    RispondiElimina
  28. Non per girare il coltello nella piaga, ma ecco quale" liturgia" il PCL ha fatto entrare nello statuto di un movimento.
    Ecco con quale "liturgia" si invia il cammino nc ad evangelizzare.
    Come si può pretendere che quelle persone credono alla Presenza reale di Nostro Signore Gesù Cristo?
    Sconvolgente.

    http://www.youtube.com/watch?v=IRM7kRWhTiM

    RispondiElimina
  29. Ed è presso l`inventore di quella "liturgia" che nei prossimi giorni andranno a lezione 250 vescovi.
    Vescovi cattolici, i custodi della Dottrina e della Liturgia, che andranno a lezione da chi ha devastato e calpestato la sacra Liturgia, da chi ha deformato le coscienze di due generazioni con le sue catechesi finalmente corrette dopo 40 anni di libera diffusione.
    Mi è stato detto che fra di loro vi sono pure vescovi che A PAROLE difendono la sacralità e la bellezza della Liturgia, che A PAROLE sembrano manifestare il loro assenso alla volontà di Benedetto XVi di ricuperare la dignità della Liturgia.
    Quale credibilità possono avere dei vescovi che vanno a scuola da un laico spagnolo, che forse anche celebreranno con il rituale neocat?

    RispondiElimina
  30. Caro Urlodeldrago.... se ha avuto modo di leggermi in questo Blog dovrebbe sapere che personalmente ho anche rischiato di non farmi ben comprendere dagli amici qui...
    Con mic ci confrontiamo spesso, anche con gli altri e come vede il DIALOGO PROCEDE....
    cosa voglio dirle?
    che il dialogare NON è stato tolto dal vescovo, egli ha solo ritenuto opportuno, dopo sue CONSTATAZIONI, che qualcosa in questi gruppi non va....potrebbe forse negare che il neocatecumenale NON partecipa alle Messe Liturgiche della Parrocchia?
    il NC va alla messa della PARROCCHIA o a quella DEL SUO GRUPPO, FATTA APPOSITAMENTE PER LUI?

    Questo non fa parte degli accordi e Kiko vi inganna quando dice che la Lettera del 2005 è superata!
    Vi inganna quando dice che il cardinale Canizares ha detto che è superata perchè, avendo il Papa detto che quella Lettera ERA A SUO NOME, se il Papa non dice ufficialmente che è stata superata, questa resta attiva fino a che non sarà applicata....

    Gli accordi sono ripetuti continuamente dal Papa:
    - OBBEDIENZA AL VESCOVO DEL LUOG:
    - COMUNIONE CON GLI ALTRI GRUPPI DELLA PARROCCHIA;
    - FEDELTA' ALLE DIRETTIVE EMANATE DALLA SANTA SEDE...

    Kiko vi inganna e vi nasconde queste direttive, il Vescovo in questione ha detto "basta" a questa disobbedienza, non a VOI...

    Ora, può in tutta onestà dimostrare che quanto ho riportato non è vero?
    Per il resto non si butti giù, sono madre anch'io e so quanto sia difficile insegnare ai figli l'obbedienza e la fedeltà....
    ^__^

    Fraternamente la saluto!

    RispondiElimina
  31. Mons. emerito, eroico Mizobe, degno erede dei samurai cristiani che difesero i cristiani poi martirizzati, onore a te!
    Ti sei ricordato dei martiri giapponesi, tu cristiano e vescovo, ma con l'impronta dello scintoismo che onora e ricorda gli antenati ed ha il rispetto dei morti, HAI ONORATO i fratelli cristiani martiri giapponesi e ci ricordi quei samurai che cristiani e non cristiani decisero insieme di difendere la massa di famiglie di contadini e borghesia convertiti, che vollero difendere il loro diritto a genuflettersi davanti a Dio ,non all'imperatore.
    Mons Mizobe, ci dai l'esempio concreto di come dovrebbe comportarsi un vescovo che scopra una liturgia e dottrina differenti dalla tradizione ecclesiale, nella sua diocesi. Sappiamo che hai letto internet, blog ed hai ascoltato le voci di allarme.Sei quindi anche un pastore attento ai tuoi cristiani e sai guardarti attorno e prendere decisioni importanti per salvaguardare la fede dei tuoi. Possano tanti e tanti vescovi ben pasciuti e "pacifici" dell'Europa, imparare da te e dagli altri vescovi d'Asia che mantengono il decoro della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, come puoi fare tu ed hai dimostrato di fare! Grazie a nome di tutti i cattolici del mondo non appartenenti a sette!

    RispondiElimina
  32. P.S.
    per Urlo del drago....

    in Iraq i cristiani perseguitati NON sono del Cammino.... onestamente non avrei sottolineato questo fatto se lei non ne avesse fatto cenno...
    sono state colpite comunità DOMENICANE e diocesane.... i catechisti colpiti erano diocesani non del cammino...
    idem in India e in Pakistan...
    questa precisazione è importante, perchè come lei sa il problema è proprio dei catechisti che ci tengono a definirsi DI KIKO, DEL CAMMINO E NON DIOCESANI... e per eseperienza di 23 anni in 6 regioni italiane, lo posso confermare...i catechisti del cammino NON FANNO IL NOSTRO CAMMINO DI PREPARAZIONE...

    ovviamente questo NON toglie l'eroismo di chi, per predicare Cristo, è e viene perseguitato, e molti sono anche cristiani PROTESTANTI...
    ma ha mai visto SPOT PUBBLICITARI DOMENICANI per rivendicare la loro missione E LA LORO BRAVURA?

    ci rifletta....
    ;-)

    RispondiElimina
  33. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  34. Dice Jo

    E tuttavia, non credete che il web cattolico, i siti in particolare che hanno a cuore la difesa e la rinascita della Tradizione, debba darsi delle regole? Non credete che la denuncia giustamente indignata debba essere con la stessa forza supportata da una spinta oltre il dato di fatto, da una visione alta e altra delle cose? Non credete che suscitare l’allarme non è utile se prima e insieme non si approntano i rimedi, o le armi o anche solo una vigorosa speranza che non tutto è perduto, speranza che non sia il solito ‘non praevalebunt’ a cui sembra non si creda quasi più?


    ASSOLUTAMENTE SI'! Incornicio queste parole, prima che sulla roccia (^__^) sul cuore!

    RispondiElimina
  35. Si, Jonathan, ne sono convinto anche io. Troppo a lungo i sinceri difensori della Tradizione vera della Chiesa ( non mi sento tradizionalista affatto e credo che nessuno in questo blog lo sia) hanno rinunciato a far sentire la loro voce.
    C'è, per contro, chi briga a infiltrare nella CEI, nella Curia, persino nella Segreteria di Stato vaticana i propri uomini..... e ci riesce benissimo. In fatti tra un viaggetto e l'altro alla Domus Galilaeae ( tutto spesato ovviamente) tra una visita discreta e l'altra in via del Mascherino, riescono ad assumere o a far assumere , guarda caso, decisioni sempre favorevoli al Cammino Neocatecumenale.
    Anche quando si tratta di sfidare ogni logica, ogni forma di buonsenso, ogni evidenza contraria.
    Penso allo schiaffo dello Statuto a brevissima distanza dalla lettera del Papa tramite il card. Arinze lettera MAI ritirata , come osserva Caterina).
    Penso alla boutade dell"approvazione" degli Orientamenti Catechetici, la cui redazione definitiva e "rilegata" è stata chiesta con sarcasmo verso il mondo ecclesiale al sig. Arguello addirittura dopo l'avvenuta "approvazione".

    Occorre far sentire in qualche modo delle voci fuori dai cori prezzolati....

    RispondiElimina
  36. una vigorosa speranza che non tutto è perduto, speranza che non sia il solito ‘non praevalebunt’ a cui sembra non si creda quasi più?

    personalmente una vigorosa Speranza non l'ho mai persa, anche se sono costretta a vedere molte cose 'strane', come le chiama Francesco Colafemmina... i rimedi non sono alla nostra portata. Noi non possiamo far altro che continuare a non tacere e, soprattutto, a pregare e fare del nostro meglio dovunque siamo

    i tempi sono bui, ma la Luce continua a splendere tra le tenebre e le tenebre, se non l'hanno accolta, non l'hanno nemmeno avvinta ed Essa continua a splendere per quelli che l'accolgono "i quali non non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati"

    RispondiElimina
  37. Il commento di UDD delle 12:54, dove giudica (con maldicenza e ira) il vescovo che per tanti anni ha tentato di dialogare (inutilmente) col Cammino, andrebbe incorniciato (...e non solo perché delle notizie su Takamatsu si fida esclusivamente dei tronfi comunicati neocatecumenali - quelli prontamente smentiti dai fatti).


    Ma c'è un altro punto che merita un po' di riflessione.

    Dopo quasi vent'anni finalmente è stato possibile riuscire a chiudere il seminario di Takamatsu (sebbene col trucco neocatecumenale di spostarlo a Roma).

    Ma i neocatecumenali rimasti nella diocesi di Takamatsu hanno dichiarato guerra al vescovo, ancor più guerra di prima. Altrimenti il vescovo non avrebbe proseguito fino a sospendere il Cammino.

    Ecco dunque uno dei più famosi frutti del Cammino Neocatecumenale: la divisione.

    Un vescovo esacerbato dopo mille e mille falliti tentativi di dialogo, cosa fa? Non lo definirei un "eroe": ha soltanto tratto le logiche conclusioni restando in accordo col Papa. Per far finire la divisione occorre sospendere le attività che la creano.

    Infine mi chiedo quanti siano i neocatecumenali nella diocesi di Takamatsu, e quanti di loro non sono giapponesi...

    RispondiElimina
  38. Un vescovo che trae le logiche conclusioni rimanendo in accordo col papa, dopo essere stato pressato in un incontro in Vaticano, con spostamento di luogo ed orario, è un EROE. Non ho voluto chiamarlo martire visto che in un blog cattolico questa parola ha ben altro significato, ma in un linguaggio comune potrebbe anche essere chiamato così, visto che tra i suoi diocesani vi sono certamente gli stranieri "settari" infiltrati , mugugnanti e calunnianti che "il Giappone non ha mai aumentato il numero dei convertiti al cristianesimo per via della indolenza dei vescovi..." A QUESTO SONO ARRIVATI! ALLA CALUNNIA SU CHI ERA DAPPRIMA DI LORO E CONOSCE LA REALTA' DEL SUO PAESE MOLTO MEGLIO DI QUESTI PROTESTANTI GIUDEIZZATI CAMUFFATI DA CATTOLICI,ULTIMI ARRIVATI A SUON DI TAMBURELLI..
    Questa bella bastonata alla loro protervia arrogante era quel che ci voleva e mi sono complimentato col vescovo a nome di tutti i veri cattolici del mondo, ed auspico che altri facciano !Aggiungo che nelle Filippine, a Taiwan, in Cina, in Giappone (caso eclatante)in Sri Lanka ormai la "setta" è conosciuta e segnalata come essa è nella realtà.Oltre al crollo continuo del numero degli adepti, presto, nonostante i sotterfugi e le trame e l'avallo di cardinali e pontefice, la rivolta contro di loro sarà ancora più vasta e diffusa e finiranno come gli ariani eretici:additati e svergognati se non si convertiranno in massa, battendosi il petto a causa dell'orgoglio smisurato nel quale sono stati educati.

    RispondiElimina
  39. "Non credete che suscitare l’allarme non è utile se prima e insieme non si approntano i rimedi, o le armi o anche solo una vigorosa speranza che non tutto è perduto, speranza che non sia il solito ‘non praevalebunt’ a cui sembra non si creda quasi più?"

    Posso seguirti Jonathan ma solo fino ad un certo punto.
    Che cosa credi che facciamo qui, che cosa credi che facciano Colafemmina o Messa in Latino e altri siti e blog all`estero? Se non effettivamente dire e dire ancora ciò che abbiamo sotto gli occhi, ciò che ci sconcerta e anche disgusta, ciò che non capiamo e per il quale non solo non riceviamo spiegazioni ma al contrario vediamo atti e parole che vanno nel senso di ciò che ci sconcerta.

    Che cosa possiamo fare se non tentare di far giungere la nostra voce ai pastori, al nostro sommo Pastore ?
    O vorresti che stessimo zitti, come se niente fosse, come se non vedessimo, come se non sapessimo, come se mettessimo un bavaglio alla nostra coscienza?
    Possiamo e dobbiamo parlare, nei modi corretti e rispettuosi che si impongono, ma è nostra responsabilità farlo.

    Tu parli di rimedi, di armi. Ma i rimedi non siamo noi a doverli prescrivere e sorvegliarne la corretta applicazione, le armi, le nostre "armi" sono le nostre parole, le nostre testimonianze, il nostro sgomento, le nostre domande e riflessioni, sono armi che non uccidono, che al limite hanno solo un uso difensivo, e di questi tempi in cui ci si sente aggrediti, scherniti , usarle diventa quasi una legittima difesa!
    Più che armi sono strumenti dei quali possiamo e dobbiamo servirci con intelligenza e talvolta la prudenza è anche una forma di intelligenza.

    Ma contesto e non condivido il discorso di chi vorrebbe zittire di nuovo chi ha ritrovato la voce dopo così tanti anni di silenzio imposto, anche se talvolta il discorso diventa duro, anche se ogni tanto la voce esce un pò troppo forte.
    Condivido invece l`intuizione di Colafemmina, che poi non è il solo ad avere, che tira un`aria un pò strana, che l`influenza di certi ambienti sta facendosi sentire in modo sempre più palese, il loro tentativo di colpevolizzare i tradizionalisti che si esprimono, accusandoli di essere contro il Papa e di fare il gioco dei progressisti è una manovra-strategia molto grossolana.

    RispondiElimina
  40. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  41. Cara Jo,
    non è mai meglio tacere. :)

    E’ l’esegesi della chiesa che viene fatta, spesso a briglie sciolte, per avvalorare una tesi piuttosto che un’altra. E’ un prendere posizione gli uni contro gli altri, nella stessa chiesa, addirittura nella stessa ‘fazione’ di chiesa. Questa non è più parresia, non è più libertà. Certamente non è il mio modo di appartenerle e di servirla.

    sono d'accordo su questo che ho quotato e anche su tutto quel che dici tranne che sul fatto che ti troveresti al seminterrato del condominio di Colafemmina.

    Credo che un metro di giudizio ce lo possiamo fare tutti, per quanto digiuni di ecclesialese, che non è la nostra specializzazione, né quella di Francesco, che è schietto, preparato e anche coraggioso ;)

    ci può essere più o meno abilità dialettica e quindi essere più o meno convincenti quando si esprime una propria opinione e di opinioni in giro ne vediamo fin troppe... il metro di giudizio, dicevo, sono le argomentazioni che si portano a sostegno di quel che si dice ed anche lo stile ha un suo valore perché rivela molto della persona... anche lo stile può talvolta avere qualche caduta, perché stiamo vivendo un tempo in cui non indignarsi è impossibile; ma dopo si ragiona e si prosegue il percorso.

    Alla fine ognuno di noi ha le sue 'antenne' interiori per ri-conoscere dove sta la Verità e non è obbligato a 'sposare' le tesi di nessuno; ma 'sente' chi gli è affine e chi magari con altre parole o in altri ambiti, usa lo stesso linguaggio ed ha la stessa sensibilità e 'sente' anche chi parla per convinzione e per esprimere quel che gli si muove dentro su ciò che gli sta più a cuore (come nel caso della nostra Chiesa, così 'oscurata') e non per strumentalizzare o per portar acqua al proprio orticello, come accade in alcuni blog della cosiddetta Tradizione, che ormai ha assunto una identità poliedrica e multiforme quant'altre mai...

    RispondiElimina
  42. Tu parli di rimedi, di armi. Ma i rimedi non siamo noi a doverli prescrivere e sorvegliarne la corretta applicazione, le armi, le nostre "armi" sono le nostre parole, le nostre testimonianze, il nostro sgomento, le nostre domande e riflessioni, sono armi che non uccidono, che al limite hanno solo un uso difensivo, e di questi tempi in cui ci si sente aggrediti, scherniti , usarle diventa quasi una legittima difesa!
    Più che armi sono strumenti dei quali possiamo e dobbiamo servirci con intelligenza e talvolta la prudenza è anche una forma di intelligenza.


    quoto con grande convinzione, Emma, ma anche tutto il resto!

    Quel discorso dei tradiprotestanti e dei sedevacantisti ce lo soffriamo in continuazione e detto da chi proprio non potrebbe parlare in questi termini...

    RispondiElimina
  43. Fintantochè nelle parrocchie,nelle diocesi, sui media,i cattolici "della domenica" non faranno sentire la loro voce contro l'invadenza interessata degli "addetti ai lavori"(come li ha definiti il Papa di recente), e segnatamente i neocatecumenali,contro le orrende divisioni da loro create in ogni contesto in cui operano, la situazione non si sposterà di un millimetro. Saremo sempre emarginati e additati come sognatori tradizionalisti: i vescovi purtroppo ormai hanno imparato l'arte del marketing e all'azione pastorale il più delle volte preferiscono i risultati e i "pacchetti" chiavi in mano loro offerti da gente interessata.

    RispondiElimina
  44. Hai ragione, Francesco, sarà, anzi, è la responsabilità di ogni comunità parrocchiale, che non ha altra scelta se non quella di seguire le catechesi neocatecumenali, di esigere di potere leggere i testi usati dai catechisti, è la responsabilità di chi subisce l`invadente e prepotente presenza dei neocatecumenali di far sentire la propria voce denunciando la divisione che portano le comunità neocat.

    È compito di chi vede il potere e la libertà di cui dispone il cammino nc, di chi ne osserva e subisce gli effetti, di testimoniare.
    Ma, dove? Come? Presso chi?
    Sappiamo quanto i vescovi siano chiusi, ermeticamente chiusi, i media cattolici infiltrati se non in mano a neocatecumenali, la Santa Sede sappiamo che è stata innondata da informazioni e testimonianze, con quale risultato? Zero.

    Dobbiamo per questo rinunciare?
    NO!
    I pastori finiranno prima o poi per ascoltare i loro fedeli quando, in modo organizzato, serio e pacato, si rivolgeranno a loro per descrivere i risultati della presenza nc.

    E poi esiste il web!
    L`informazione circola senza conoscere frontiere.

    L`approvazione dello Statuto ed ora dei testi corretti conferisce al cammino nc non solo diritti come sembrano crederlo e pretenderlo, con la solita arroganza, ma OBBLIGHI, uno di questi obblighi È la PUBBLICAZIONE dei testi, il cammino nc deve uscire dalla segretezza, aprire le porte delle sue comunità e celebrazioni blindate a chi NON è neocatecumenale e NON ha l`intenzione di diventarlo.

    Luoghi come questo, ma credetemi non è il solo, offrono la possibilità di informarsi e testimoniare, ma poi è responsabilità di ognuno di far circolare l`informazione.
    Il cammino nc pone dei problemi, sempre gli stessi, ovunque arrivi, non è perchè chi dovrebbe vigilare chiude occhi e orecchie e coscienza, che quei problemi cesseranno di esistere.

    RispondiElimina
  45. carissima Emma ti volevo chiedere, dato che tu conosci il Francese, se mi potresti tradurre da questo sito della San Pio X questo articolo:

    http://www.laportelatine.org/district/france/bo/voeux2011/voeuxpour2011.php

    Ti ringrazio in anticipo...

    gianluca.cruccas@gmail.com

    RispondiElimina
  46. Caro Gianluca, sono andata sul sito della FSSPX, ho visto che il testo è lunghissimo e molto impegnativo, purtroppo non mi sento di farlo.
    Ti suggerisco di ricorrere ai servizi di traduzione del web, non sono perfetti ma ti danno una prima versione che poi tu puoi correggere.
    È così che fanno alcuni gestori di blog che conosco, ad esempio con testi in inglese.

    RispondiElimina
  47. Purtroppo non possiamo sperare in una protesta dei "cristiani della domenica" perché moltissimi fedeli si sono già arresi allo stato di cose attuale (per esempio tanti "praticanti" non aprirebbero bocca neppure se venisse tolta loro la messa parrocchiale: si limiterebbero ad andare in un'altra parrocchia).

    Molti altri, invece, anche se più ferrati e con le idee chiare, ugualmente preferiscono tacere e occuparsi di altro. Anche tra quelli pronti a far baccano contro certi soprusi perpetrati nell'ambiente ecclesiale.

    Nel dire queste cose ho davanti agli occhi molte persone concrete, persone che conosco bene. Per questo sono convinto che sia assai più efficace informare, continuare ad informare, ed informare sempre.

    RispondiElimina
  48. Molti altri, invece, anche se più ferrati e con le idee chiare, ugualmente preferiscono tacere e occuparsi di altro. Anche tra quelli pronti a far baccano contro certi soprusi perpetrati nell'ambiente ecclesiale.

    atteggiamento riscontrato in diversi blog e forum cattolici,

    1. come se la questione fosse appannaggio di persone 'anti-neocatecumenali' che tali ovviamente non sono perché non si tratta di tifoserie e o di fazioni, ma di difesa della nostra Fede e

    2. come se il problema, che oltretutto non è più circoscritto, non riguardasse la Chiesa TUTTA e non solo chi ha avuto a che fare in un modo o nell'altro col cammino
    a) perché lo ha sperimentato dall'interno o
    b)lo ha visto all'opera nella sua parrocchia o
    c) si è dovuto occupare professionalmente della difficile riscostruzione di persone ridotte a malpartito

    RispondiElimina
  49. Come al solito condivido alla lettera il sentire di Jo.

    E credo che quello che manchi alla "parte buona" della Chiesa, oggi, è proprio la consapevolezza di abbracciare la "parte buona".

    La situazione è trascesa in guerra, in troppi casi.

    E, c'è poco da fare, il risultato di queste guerre, per chi vorrebbe soltanto essere figlio della Chiesa e vorrebbe fare qualcosa per lei, è l'allontanamento e la dispersione di energie.

    Di questo, troppi intenti a guerreggiare si dimenticano spesso.

    La disaffezione e lo scoraggiamento, come anche l'allontanamento IMPAURITO di tanti a causa di queste guerre, fa un servizio altissimo al Nemico.

    E soprattutto l'indifferentismo per le varie coscienze, che non sono tutte UGUALI e non hanno tutte gli stessi strumenti, che troppo spesso si auto-assolve come una specie di "certe cose non ammettono ignoranza", o giù di lì,provoca grandi, grandissimi problemi.

    Si tratta di comprendere il modo giusto di veicolare la Verità con fermezza, ma cercando di comprendere che le cose non posson essere trattate come si stanno trattando. Non si può rispondere con la stessa moneta!

    Infatti chi sentenzia di tradiprotestantesimo e affini, certamente essendo bue, dà del cornuto all'asino, ma all'asino sono spuntate le corna! L'asino permette al bue di chiamarlo cornuto!

    Risolvere la questione con la problematica del modernismo di chi contesta certo tradizionalismo, non rende un buon servizio alla tradizione perchè non fa una giusta autocritica.

    RispondiElimina
  50. Risolvere la questione con la problematica del modernismo di chi contesta certo tradizionalismo, non rende un buon servizio alla tradizione perchè non fa una giusta autocritica.

    caro Stefano,

    io di autocritiche ne faccio fin troppe e se è 'scomodo' chiamare le cose col loro nome, se lo faccio col dovuto rispetto, non me lo chiedo neanche se è o non è un buon servizio alla Tradizione, lo faccio e basta, perché ritengo che sia giusto e non ho un altro modo, al momento, di vedere le cose...

    Estraggo dal Messaggio del Papa, diramato proprio oggi per la 45ma Giornata delle Comunicazioni Sociali:

    i credenti devono contribuire "affinché il web non diventi uno strumento che riduce le persone a categorie, che cerca di manipolarle emotivamente o che permette a chi è potente di monopolizzare le opinioni altrui". Benedetto XVI non si esime da qualche consiglio pratico per "uno stile cristiano di presenza" nella Rete, a partire da "una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell'altro".

    Il Papa chiede anche sul web di "testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare, scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo". Esso "non è qualcosa che possa essere oggetto di consumo, o di fruizione superficiale" e "non trae il suo valore dalla sua 'popolarità' o dalla quantità di attenzione che riceve".
    Questa verità va fatta "conoscere nella sua integrità piuttosto che cercare di renderla accettabile magari 'annacquandola'".

    RispondiElimina
  51. La situazione è trascesa in guerra, in troppi casi.

    se penso alla nostra esperienza penso anche che la guerra non l'ho mai voluta né cercata. Se è venuta fuori è perché c'è davvero in atto una battaglia che è più grande di noi, ma dalla quale non possiamo sottrarci, combattendola innanzitutto nelle nostre persone, ma non sottraendoci alle relazioni significative e impegnative...

    Faccio mie queste parole del mio caro amico Francesco Colafemmina, al quale mi accomuna la nomea di "tradiprotestante" o "tradizionalista esagitato", tanto arbitraria quanto costruita come nuova 'strana' vulgata che si sta tentando di imporre, secondo la quale i cattolici fedeli alla Tradizione che esprimono perplessità e pongono domande talvolta anche 'scomode' sarebbero cripto-sedevacantisti o tradipotestanti... ma questo non può aver presa che su menti deboli e influenzabili o che non conoscono a fondo i problemi di cui si parla... si tratta di un gioco ormai scoperto e nemmeno più tanto sottile, se mai lo è stato

    Dice Francesco:

    "il pensiero dominante del momento riflette semplicemente il grado elevato della battaglia spirituale terrena. Bisogna pregare e accettare tutto ciò che accade con serenità, perché è sempre volontà di Dio. E Dio non ci ha promesso di essere tanti nel numero e nel potere, ma continua a chiederci se al Suo ritorno vi saranno ancora uomini che crederanno in lui."

    RispondiElimina
  52. "Infatti chi sentenzia di tradiprotestantesimo e affini, certamente essendo bue, dà del cornuto all'asino, ma all'asino sono spuntate le corna! L'asino permette al bue di chiamarlo cornuto!"

    No e poi no!
    Sono più che stufa di leggere questo nuovo ritornello che lui sì non aiuta, non serve, se non a seminare divisione e confusione, sono stufa di vedere denigrati i cattolici che si esprimono, che dicono il loro malessere, che pongono domande,che descrivono le incoerenze e le ambiguità.
    Sono cattolici, non sono asini cornuti, sono cattolici , non sono come le tre scimmie che non vedono, non ascoltano e non parlano, sono cattolici che guardano al loro Pastore, come dei figli guardano il loro padre e a lui si rivolgono, perchè non capiscono, perchè stanno male.
    Ci mancherebbe altro che si voglia tappare loro la bocca , e che a farlo sia chi si dice tradizionalista .
    Come se ci fossero i buoni cattolici e fra di loro i buoni tradizionalisti e i cattivi cattolici, i cattivi tradizionalisti quelli che non se ne stano zitti, quelli che non dicono sì e amen a tutto.
    Con rispetto ma con fermezza, con onestà e sincerità, con consapevolezza e responsabilità, chi sente il bisogno di esprimersi può e deve farlo.

    RispondiElimina
  53. Io penso che siano moltissimi i cattolici scontenti del monopolio di " cose di chiesa" esercitato sempre più da pochi e invadenti, tra cui, in massima parte i neocatecumenali.
    Importante è coagulare il dissenso, adoperando temo elinguaggi semplici e non ( a nostra volta) solo per iniziati...!
    Ci siamo domandati che moltissimi " cristiani della domenica" sono tali soltanto perchè c'è chi impedisce loro di essere cristiani anche dal lunedi al sabato?

    RispondiElimina
  54. Io sono sicura che ci sono molti neocatecumenali che seguono questo blog.
    In internet ho trovato un sito neocatecumenale nel quale viene spiegato il Sacramento dell'Eucarestia.
    Come si fà a non accorgersi che gli insegnamenti neocatecumenali si allontanano moltissimo dalla dottrina cattolica?
    Ai neocatecumenali che si trovano ai passaggi superiori viene insegnato che Gesù è presente solo simbolicamente e non realmente nell'Eucarestia. I siti neocatecumenali ne mostrano la realtà.
    Ecco il sito da me visto
    liturgiadomenicale.blogspot.com/search/label/Eucarestia

    RispondiElimina
  55. Importante è coagulare il dissenso, adoperando temo elinguaggi semplici e non ( a nostra volta) solo per iniziati...!

    il dissenso può essere 'coagulato' se finalmente ci si comincia a render conto che non è un problema di anti-neocat, ma che riguarda TUTTA la Chiesa... ci sono testimonianze che gridano forte con linguaggio semplice e diretto comprensibile da chiunque non abbia una montagna di peli sullo stomaco!

    Ci siamo domandati che moltissimi " cristiani della domenica" sono tali soltanto perchè c'è chi impedisce loro di essere cristiani anche dal lunedi al sabato?

    normalmente sono sempre meno le chiese dove si celebra la S. Messa anche dal lunedì al sabato e ancor meno le Chiese dove si celebra una vera Messa anche la domenica (almeno dalle mie parti, dove tutte -o quasi- le parrocchie) sono neo-cat

    RispondiElimina
  56. Oggi Benedetto XVI ha ricevuto il card. Rylko.
    Che cosa si saranno detti?
    Forse la prima manovra per far pressione sul Papa per la non pubblicazione dei testi corretti?
    È solo un pensiero, non poi così assurdo, ma in fondo il PCL non si occupa solo dei neocat!
    Anche se la signorina Hernandez aveva predetto al PCL un grande avvenire se avesse appoggiato il cammino nc !

    RispondiElimina
  57. Io sono sicura che ci sono molti neocatecumenali che seguono questo blog.
    In internet ho trovato un sito neocatecumenale nel quale viene spiegato il Sacramento dell'Eucarestia.
    Come si fà a non accorgersi che gli insegnamenti neocatecumenali si allontanano moltissimo dalla dottrina cattolica?
    Ai neocatecumenali che si trovano ai passaggi superiori viene insegnato che Gesù è presente solo simbolicamente e non realmente nell'Eucarestia. I siti neocatecumenali ne mostrano la realtà.
    Ecco il sito da me visto


    Cara piccolo gregge,

    ho visto quel sito e mi stupisco nell'ascoltare un brano di Mozart, leggere un articolo sul miracolo di Lanciano e trovare un mare di citazioni dalla Summa Teologica di S. Tommaso...
    ebbene, qualcuno di voi ha mai fatto esperienza di cose del genere all'interno del cammino?

    Del resto quel che si VIVE durante il rito neocat (youtube mi pare che docet abbastanza) parla e agisce da solo...

    RispondiElimina
  58. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  59. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  60. Dice Emma

    No e poi no!
    Sono più che stufa di leggere questo nuovo ritornello che lui sì non aiuta, non serve, se non a seminare divisione e confusione, sono stufa di vedere denigrati i cattolici che si esprimono, che dicono il loro malessere, che pongono domande,che descrivono le incoerenze e le ambiguità.


    Anche io sono stufo di vedere che non si accetta che anche i tradizional-isti possano sbagliare e che spesso quello che veine definito "porre domande e sollevare dubbi" IN REALTA' TALE NON E'! Ma è invece scendere in GUERRA.

    Ma, come dice Jo, evidentemente abbiamo dei criteri di valutazione diversi.

    RispondiElimina
  61. Non intendo nutrire una discussione che è OT , ma è palese che su questo punto, Stefano, non abbiamo la stessa opinione.
    Ma serve a poco o niente scrivere in lettere capitali, perchè non gli conferisce un criterio di verità, una tua opinione personale secondo laquale domande e dubbi espressi non sarebbero tali ma sarebbero un scendere in guerra.
    È anche una mancanza di rispetto per chi, come me,non è un`asino cornuto e non mente.
    Forse c`è chi teme per principio il confronto, chi teme che degeneri in guerra, ma chi si esprime su ciò che vede e vive nella sua realtà, e non nella sua immaginazione,non scende in guerra, perchè la guerra c`è e chi ne subisce i colpi e le ferite sono appunto coloro che oggi parlano avendo ritrovato la voce e lo spazio per farsi sentire, al limite si difendono, ed è grave e triste che le loro testimonianze siano schernite e screditate proprio da chi dovrebbe condividere le loro inquietudini.
    Che poi ci sia chi alza troppo la voce, è vero, ma è profondamente ingiusto e controproducente, a causa di qualche eccitato, e fra di loro molti sono i provocatori che di certo tradizionalisti non sono, inventare e diffondere questa nuova vulgata tendente a screditare cattolici profondamente consapevoli, responsabili e radicati nella loro fede cattolica, quella che è stata trasmessa loro, quella che vedono sfigurata nell`indifferenza di chi dovrebbe vigilare.

    Detto questo, penso non sia utile continuare,almeno io non lo farò,a sviare da un thread che dovrebbe riguardare tutti i cattolici, in primis coloro che assistono consapevoli ma impotenti al potere del cammino neocatecumenale.

    Questo spazio mi sembra sia consacrato all`informazione e alle testimonianze sul cammino neocatecumenale e non alle divergenze di opinione dei singoli partecipanti, che non riguardano il tema del blog.
    Mi scuso dunque di aver alimentato un OT che non deve distogliere la nostra attenzione da ciò che sta succedendo nella Chiesa.
    Manteniamo alto il livello di vigilanza, in particolare sulla pubblicazione dei testi catechetici.

    RispondiElimina
  62. Molto significativo il comunicato odierno della Congregazione per il clero, riportato da Radiovaticana:

    Lettera della Congregazione per il Clero sull’identità missionaria del sacerdote

    ◊ “Rinvigorire lo zelo apostolico e missionario dei sacerdoti”. Questo lo spirito della Lettera circolare, pubblicata dalla Congregazione per il Clero, intitolata “L’identità missionaria del presbitero nella Chiesa quale dimensione intrinseca dell’esercizio dei tria munera”, ovvero dei tre uffici di insegnare, santificare e governare. La Lettera riprende e rilancia il tema dell’ultima Assemblea plenaria del Dicastero, svoltasi nel marzo 2009. Per questo ripropone nella premessa l’allocuzione di Benedetto XVI, al fine di offrire le direttrici fondamentali, riconducibili nella cornice teologica benedettina, per approfondire “questioni attuali di cruciale importanza per la vita della Chiesa”, come spiega il cardinale Mauro Piacenza, prefetto della Congregazione per il Clero, in un articolo di presentazione del testo pubblicato su L’Osservatore Romano. “La Chiesa peregrinante per sua natura è missionaria”, sottolinea la Lettera, ricordando che “il Concilio Ecumenico Vaticano II, sull’onda dell’ininterrotta Tradizione, è quanto mai esplicito nell’affermare la missionarietà intrinseca della Chiesa. La Chiesa non esiste da sé e per se stessa: essa trae la sua origine dalle missioni del Figlio e dello Spirito; la Chiesa è chiamata, per sua natura, ad uscire da se stessa in un movimento verso il mondo, per essere segno dell’Emmanuele, del Verbo fattosi carne, del Dio-con-noi”. I padri della Plenaria hanno concordato, osserva il cardinale Piacenza, su “la necessità di un rinnovato impegno missionario”, a fronte del “progressivo costante avanzare della secolarizzazione, con il conseguente disfacimento di quelle strutture culturali e sociali, che concorrevano in maniera non irrilevante alla trasmissione della fede”, suggerendo quindi “un autentico ‘sussulto’ di responsabilità, sia in ordine alla missione ‘ad gentes’, sia nei confronti del quotidiano esercizio del ministero, il quale domanda di essere vissuto in maniera autenticamente apostolica e, perciò, missionaria”. La Lettera pone in evidenza – osserva ancora il porporato - “la necessità universale di una rinnovata prassi missionaria, la quale dipende in primo luogo dalla coscienza che ciascuno ha di essere discepolo”. “La missione, in tal senso, non è tanto un’organizzazione di eventi, la cui riuscita sarebbe legata alle capacità umane, né tantomeno una strategia di progressivo ‘indottrinamento universale’. La missione accade ed è efficace laddove vive, prega, soffre e opera un autentico discepolo di Cristo”. “L’auspicio – conclude il prefetto del Dicastero vaticano – è che la Lettera possa continuare a contribuire a sostenere il quotidiano impegno missionario dei sacerdoti, nella consapevolezza che esso deriva, e in certo modo dipende, fondamentalmente, dall’accoglienza orante dell’opera dello Spirito Santo nella loro vita”. (A cura di Roberta Gisotti)


    Ci si domanda però a cosa servono i tria munera ai sacerdoti che operano nel Cammino Neocatecumenale, i quali si ritrovano relegati pressoche al ruolo di comparse...

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.