lunedì 24 gennaio 2011

La Sacra e Divina Liturgia, Azione di Cristo o dell'Assemblea?

Il 4 dicembre del 1963 tra la gioiosa attesa di molti e l'inquietudine di alcuni, Paolo VI unitamente ai Padri conciliari, promulgava la costituzione Sacrosanctum concilium sulla liturgia, approvata al termine della seconda sessione conciliare con una votazione plebiscitaria (2147 voti favorevoli e 4 contrari). Paolo VI, consapevole del valore e del significato di quanto era avvenuto, affermava: «Primo tema Sacra Liturgia... Noi vi ravvisiamo l'ossequio alla scala dei valori e dei doveri: Dio al primo posto, la preghiera prima nostra obbligazione; la liturgia, prima fonte della vita divina a noi comunicata, prima scuola della nostra vita spirituale, primo dono che noi possiamo fare al popolo cristiano».

A questo fine è rivolto il desiderio della chiesa, di cui la costituzione si fa espressione: «È ardente desiderio della madre chiesa che tutti i fedeli siano formati a quella piena, consapevole e attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche» (SC 14). Insistendo sulla finalità della partecipazione alla celebrazione liturgica, la costituzione ribadisce con forza che nella liturgia della nuova alleanza, ogni cristiano è pienamente leiturgos, in quanto l'offerta della sua vita, in comunione con il sacrificio di Cristo compiuto una volta per sempre, è il culto spirituale gradito a Dio.

Pertanto, il credente che celebra la sua fede battesimale deve accordare il primato all'interiorizzazione, partendo dall’Adorazione e quindi all'appropriazione personale di ciò che nell'azione liturgica ha ascoltato e compiuto nella consapevolezza che solo un'autentica interiorizzazione potrà garantire una esteriorizzazione capace di esprimere ciò che è vissuto in profondità.

La Santa e Divina Liturgia è culto umano divino, visibile ma dotato di dimensioni invisibili impegnato nell'azione e dedito alla contemplazione presente nel mondo e nella vita. In modo tale che quanto in esso è umano sia ordinato e subordinato al divino, il visibile all'invisibile, l'azione alla contemplazione.

Stima per i riti riconosciuti

La S.C., 4 considera di pari onore e diritto tutti i riti legittimamente conosciuti e conservati [già il concilio di Trento, decideva di non abolire il riti con una tradizione di almeno 200 anni. Sfatiamo quindi la leggenda che il rito neocatecumenale faccia parte di questo tipo di riti, che sono, ad esempio l'Ambrosiano, il Mozarabico, Siriaco, Copto, Melchita, Maronita... antichi di millenni e non appartenenti alle improvvisazioni ed alla creatività post-conciliare di un laico improvvisato liturgo.]

Ogni Liturgia è opera di Cristo Sacerdote e del Suo Corpo che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza e nessuna azione della Chiesa ne uguaglia l'efficacia allo stesso modo e allo stesso grado. (SC, 7)

Missione altissima del Sacerdote: guidare i fratelli alla piena consapevolezza ed attiva partecipazione interiore ed esteriore come fedele dispensatore dei misteri divini. Nella liturgia Dio parla al suo popolo e Cristo annunzia e realizza ancora il Vangelo.

"Communicatio in sacris"
Siamo nella settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Il problema di arrivare ad una piena “communicatio in sacris”, non è così semplice come sembra apparire a chi è per il dialogo a tutti i costi, perché il punto focale sono i ‘nodi’ della Liturgia , che non sono facili da sciogliere, dal momento che scaturiscono da una diversa concezione teologica che configura, com’è logico, anche una diversa antropologia… Lex orandi lex credendi, e quindi anche vivendi...

C’è molto da dire, ma mi limito a questo:

Se siamo tutti sacerdoti allo stesso modo (assolutizzando il ’sacerdozio regale’ che tutti riceviamo nel battesimo) e non abbiamo bisogno di un ‘mediatore’ nella celebrazione, siamo noi che celebriamo… e possiamo arrivare a pensare che il Signore si fa Presente in ragione di quella Assemblea che celebra… E’ l’Assemblea al centro e non il Signore...

Invece la Chiesa insegna e noi professiamo che il celebrante è il Signore, la Liturgia è “Opus Dei”, non opera dell’uomo… a noi infatti è chiesto di farci presenti all’evento che si compie (non al ‘memoriale’ che si racconta) con atteggiamento di fiducia di accoglienza e di consapevolezza di CIO’ CHE ACCADE: il Signore ri-presenta al Padre il Suo Sacrificio e ci introduce nel mondo della Risurrezione…

Vorrei entrare maggiormente nel senso profondo e nelle meraviglie che scaturiscono dal VIVERE la Messa in questo modo; ma un po’ per pudore, un po’ per non esser troppo lunga, mi limito a dire l’essenziale, perché tutti possiamo continuare a far tesoro di questi insegnamenti che la Tradizione viva della Chiesa non ha mai ripudiato... e il nostro Papa mi pare che sta andando proprio in questa direzione...

Ovviamente non mi riferisco soltanto alla riabilitazione del Vetus Ordo con il Motu proprio, che è già una cosa grandissima, anche se purtroppo non capita nemmeno da molti vescovi (!?), ma al fatto che con gesti e parole il nostro Papa sta facendoci riscoprire la dignità e la solennità che merita anche il Novus Ordo, oggetto purtroppo di tante, troppe, banalizzazioni abusi ed arbitrii, che non si confanno ad una cosa così SERIA come la Liturgia…

Oltre che espressione della fede, la Liturgia è anche difesa della fede in quanto teologia pregata o teologia in ginocchio. La lex orandi è una via molto facile per introdurre nel sentire comune della fede del popolo di Dio elementi non corrispondenti alla Rivelazione e alla Tradizione.

Da una preghiera fatta male e con contenuti impropri, deriverà inevitabilmente anche un modo di credere distorto e non in sintonia con la fede cattolica.

Partiamo da queste essenziali premesse per poi approfondire, nel prossimo articolo, la "partecipazione attiva"...

52 commenti:

  1. Paolo VI:
    «Primo tema Sacra Liturgia... Noi vi ravvisiamo l'ossequio alla scala dei valori e dei doveri: Dio al primo posto, la preghiera prima nostra obbligazione; la liturgia, prima fonte della vita divina a noi comunicata, prima scuola della nostra vita spirituale, primo dono che noi possiamo fare al popolo cristiano».

    quello che sconcerta è lo 'scollamento', che tuttora persiste, tra quanto di 'perenne' si riscontra negli insegnamenti e nei documenti e ciò che è accaduto e continua ad accadere nella 'prassi', la cosiddetta 'pastorale'...

    RispondiElimina
  2. mi sto chiedendo se la nuova approvazione delle catechesi approva anche la liturgia del cnc

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. Caro Juliano, capisco la tua domanda, ma penso che le decisioni del Papa sulla modifica della "liturgia" neocat non possono essere annullate che da un documento del Papa stesso.
    Non esiste Congregazione o cardinale che abbia il potere di annullare una DECISIONE del Papa.
    Staremo a vedere.
    Poi sappiamo che nei fatti il cammino nc è già riuscito a bypassare la volontà del Papa.
    È facile intuire a quali pressioni è stato ed è sottoposto il Papa da parte dei numerosi amici del cammino, ci sono quelle che conosciamo perchè sono venute allo scoperto e ci sono quelle che restano nel segreto dei colloqui privati.
    Le pressioni e manovre neocatecumenali, in questo momento, hanno senza dubbio come oggetto, appunto, l`approvazione della loro "liturgia" e la pubblicazione dei testi.

    RispondiElimina
  5. La 'liturgia' dei riti che si fanno al termine dei passaggi è descritta negli orientamenti
    La liturgia delle celebrazioni settimanali e dell'Eucarestia è descritta nello statuto.

    Che altro c'è da approvare?

    RispondiElimina
  6. La liturgia descritta nei documenti è quella Cattolica!

    RispondiElimina
  7. Rimanendo sul tread (molto interessante), ti faccio alcune domande:

    1) Come accorgersi che ci si trova di fronte ad una "un'autentica interiorizzazione", indipendentemente da una forma di esteriorizzazione? Ritieni che chi fa il CNC sia impedito a questa interiorizzazione autentica?

    2) perchè parli di rito neocatecumenale? non è forse il Novus ordo con alcune concessioni? Ritieni forse che fra 200 anni, questo che definisci "rito neocatecumenale", potrebbe assurgere alla dignità di rito?

    3) Ritieni che nel CNC si "assolutizzi" il sacerdozio regale e che chi fa il CNC sostenga che non abbia bisogno di un ‘mediatore’ nella celebrazione eucaristica?

    Oltre che alla tua opinione personale, come quella di tutti gli altri, vorrei che tu la argomentassi con qualche documento del CNC (chiaramente "io l'ho visto, io l'ho sentito, io, io ,io... non sono considerati propriamente validi).

    Scrivo questo commento perchè vivo l'Eucaristia come la descrive benissimo il Catechismo della Chiesa Cattolica, e vorrei capire dove sto andando.

    ("piccolo gregge" nel precedente tread sostiene che nei passaggi ulteriori del CNC si parlerebbe di presenza simbolica e non reale di Cristo nell'Eucaristia; non ho risposto subito a questa stupidaggine perchè ho preferito attendere una notte per sbollire...).

    Grato per una risposta,
    Alessio

    RispondiElimina
  8. "La liturgia descritta nei documenti è quella Cattolica!"

    con in più il permesso di ricevere l'Eucarestia al proprio posto

    RispondiElimina
  9. La liturgia descritta nei documenti è quella Cattolica!

    Anche l'uso della kannukiah sulla mensa, l'eliminazione dell'offertorio ecc?

    RispondiElimina
  10. Francesco, prima o poi troverò il coraggio di chiederlo al mio Vescovo, e capirò se sono cose che nla chiesa reputa importanti o meno.

    RispondiElimina
  11. Abbiamo già sovente discusso della "liturgia" neocat, quella praticata dalle comunità, quella che figura nell`articolo 13 dello statuto NON rispetta le DECISIONI del Papa, il modo neocat di comunicarsi NON è conforme al modo cattolico di comunicarsi,i segni e simboli presenti NON sono cattolici, le monizioni e risonanze NON rispettano le norme ricordate dal Papa attraverso il card. Arinze.
    Come quel rituale sia finito nello statuto di un movimento di laici fondato da laici, resta una pagina molto oscura della storia della Chiesa.

    RispondiElimina
  12. Stefano ha fatto uno studio molto approfondito sulla "liturgia neocat" e sulla validità sempre attuale della lettera del card. Azinze.
    Dovrei cercare nel blog i link, adesso non ho il tempo.

    RispondiElimina
  13. Alino la risposta al tuo post non può prescindere dal far riferimento anche ad esperienze personali.

    Se tu cercassi veramente una risposta, e non solo una conferma a quanto già credi di sapere,
    frequenteresti per un po' una parrocchia non neocat, prenderesti una breve pausa dal cammino, per vedere come sono le celebrazioni, e troveresti tutte le risposte che il tuo cuore cerca veramente.
    Se il cammino è la tua consolazione, non hai bisogno di altro, gli occhi e le orecchie restano chiusi per accorgersi che la celebrazione neocat è estremamente materialista ( o protestante, come dicono gli amici del blog)

    RispondiElimina
  14. Emma, l'articolo 13 è approvato dalla chiesa
    la lettera del card. Arinze è in nota o in allegato; in qualche modo l'articolo è più importante della lettera voluta dal Santo Padre.

    il fatto che Kiko sia stato disobbediente è evidentissimo, ma solo per chi può e vuole vedere la verità.

    RispondiElimina
  15. dice Alino
    "Scrivo questo commento perchè vivo l'Eucaristia come la descrive benissimo il Catechismo della Chiesa Cattolica, e vorrei capire dove sto andando."

    -------
    può darsi che il cammino stia cambiando per adeguarsi al fatto che formalmente fa parte della Chiesa Cattolica, per questo vorrei farti io alcune domande:

    fino a 3 anni si chiamava l'altare 'mensa' e si diceva che la mensa doveva portare i segni della festa, cioè i fiori, il pane e il vino, ( intesi come alimenti), cioè era una specie di tavola della domenica con tovaglia, fiori , candele e cibi

    - fino a 3 anni fa si faceva la danza davidica intorno alla mensa-altare, dando le spalle al Tabernacolo, dimostrando, senza tante parole, che la mensa vuota era più importante di Gesù Eucarestia.

    - la purificazione dei vasi sacri veniva fatta dall'ostiario e non dal sacerdote, sul tavolinetto accanto all'altare

    - L'Eucarestia viene distribuita a tutti, anche a chi non La desidera, perchè si vorrebbe confessare prima. Tutta la comunità DEVE partecipare alla Comunione.

    - Canti assordanti con uso di bonghi, battiti di mani al passaggio del Calice, canti che impediscono il raccoglimento e il ringraziamento dopo la Comunione

    Accadono ancora queste cose?
    Queste sono impercettibili - per i neocatecumenali- irrisioni alla presenza di Gesù,
    che non sono presenti nel CCC,
    che alla lunga inaridiscono il nostro partecipare alle celebrazione che diventa un'autocelebrazione della comunità e non un incontro PERSONALE con il Signore Gesù

    RispondiElimina
  16. l'art. 13 modifica - senza averne titolo, perché l'approvazione dello Statuto rientra nelle competenze del Pontificio Consiglio dei Laici, mentre la Liturgia dipende dalla Congregazione per il Culto Divino - una prescrizione già data in base alla propria competenza dalla Congregazione del Culto Divino il 1° dicembre 2005, dal Papa ricordata in una pubblica udienza come "norme impartite a mio nome". Si tratta della Lettera del Card Arinze -peraltro citata alla nota 49 del terzo comma dell'articolo- della quale resta solo questo fantasmatico accenno e nulla più, rimanendo di fatto vanificata dall'approvazione dello statuto nei termini di cui all'articolo citato, frutto di snervanti e annose trattative e evidente compromesso, come se la Verità possa essere oggetto di trattative e frutto di compromessi!

    E tuttavia l'art.13, nella sua nota 49, oltre alla Lettera del card Arinze rinvia:
    al discorso di Benedetto XVI del 12 gennaio 2006 che la richiama e
    alla Notificazione della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti che prevede come sole concessioni, la comunione sotto le due specie e lo spostamento "ad experimentum" del segno della pace: gli unici indulti concessi al cammino
    ...

    il che lascia fuori ad esempio, oltre alla danza davidica finale, le risonanze", i simboli giudaizzanti, le funzioni dei ministranti che passano con i vassoi pieni di pezzi di pane (e di briciole) e con i calici per distribuire la comunione al posto (ancora da seduti: ci sono foto e filmati), per non parlare della funzione degli ostiari, introdotta da Kiko, che tra le altre cose si occupano della purificazione dei vasi liturgici, che per la loro 'sacralità' devono esser toccati solo dai sacerdoti... questo è indicativo anche della banalizzazione con cui si trattano le cose sacre e nella quale 'scade' l'intera celebrazione

    RispondiElimina
  17. Oltre che alla tua opinione personale, come quella di tutti gli altri, vorrei che tu la argomentassi con qualche documento del CNC (chiaramente "io l'ho visto, io l'ho sentito, io, io ,io... non sono considerati propriamente validi).

    ho sempre motivato le mie affermazioni basandomi sui documenti del Cnc (cioè sui "mamotreti" e sulla mia esperienza; quindi torno a ripetere che NON HO MAI espresso opinioni personali, ma ho sempre fatto l'analisi comparata tra prassi del cammino e prassi della Chiesa (come sancito dal Magistero e dal 'sensus fidei' cattolico e non da come la penso io)

    Ora, finché le catechesi non sono rese pubbliche non ci si può ancora basare su documenti del Cnc, ma le prassi parlano da sole e chi le vive dovrebbe quanto meno accorgersene... molte cose non dette e non scritte 'passano' attraverso le prassi! Prima fra tutto la banalizzazione desacralizzazione e orizzontalizzazione dell'Eucaristia!

    RispondiElimina
  18. Forse sono io che non riesco a inseguire più di tanto i classici peli di lana caprina, ma mi pare che in complesso la liturgia neocatecumenale è comunque "altra" da quella cattolica.
    Se occorre ribadire certe cose in continuazione allora stiamo proprio freschi...

    RispondiElimina
  19. Ancora:

    art. 19.1.1- l’Eucaristia e la comunità aiutano gradualmente i neocatecumeni a svuotarsi dei falsi concetti di sé e di Dio ed a scendere alla loro realtà di peccatori, bisognosi di conversione, riscoprendo la gratuità dell’amore di Cristo, che li perdona e li ama."

    COM'E' POSSIBILE attribuire all'Eucaristia, mettendola sullo stesso piano della Comunità, qualcosa di tanto riduttivo e di tanto poi arbitrariamente e scorrettamente affermato e perseguito?

    E' ben altra la funzione dell'Eucaristia, che innanzitutto è il VERO CULTO DA RENDERE A DIO, che è la primaria funzione della Chiesa, dalla quale discende tutto il resto... è per mezzo dell'Eucaristia che diviene operante per noi e per il mondo intero la Redenzione del Signore Gesù e riceviamo ogni bene escatologico e cioè anche tutte le Grazie necessarie per conoscerci meglio e diventare uomini e donne autentici, crescendo nella pienezza di Vita e sviluppando l'Immagine del Figlio di Dio in noi: a Lui 'configurati', come dice l'Apostolo Paolo...

    Questo è il cristianesimo, altro è la scimmiottatura NC o addirittura eresia, nel senso che si prendono alcune cose e se ne escludono altre (ad esempio, si enfatizza la Risurrezione - che però, se rimaniamo inesorabilmente peccatori e davvero non veniamo trasformati dalla Grazia - non viviamo ma indossiamo luteranamente come un vestito. E parole come Redenzione, Espiazione, Grazia Santificante, non 'entrano' nel gergo né, conseguentemente, nello spirito degli adepti NC)

    Invece, un Rito sacro come la Santa e Divina Liturgia, nel Cammino non è opera del Signore, immersi nel Suo Mistero, ma viene arbitrariamente piegata alle esigenze della comunità, alla quale 'serve' e dalla quale è 'fatta': "senza Assemblea non c'è Eucaristia", ripete l'iniziatore". E, se anche ora non lo ripetesse più nelle catechesi 'emendate', la 'prassi' non fa altro che veicolare questo concetto... potete realisticamente immaginare che nella mente di Kiko e nella sua 'costruzione' del cammino possa avvenire una rivoluzione copernicana nel senso cattolico?

    RispondiElimina
  20. 2) perchè parli di rito neocatecumenale? non è forse il Novus ordo con alcune concessioni? Ritieni forse che fra 200 anni, questo che definisci "rito neocatecumenale", potrebbe assurgere alla dignità di rito?

    è il NO più alcune concessioni e in più ancora inclusioni arbitrariamente introdotte dall'iniziatore (insieme a funzioni e prassi non contemplate dal VO ed inoltre simboli non cattolici), concetti veicolati solo dalla "tradizione orale" e che nessuna catechesi scritta contiene, ad es.: il carro di fuoco (la merkavà che viene a trascinare l'assemblea...)

    fai delle domande così volutamente ingenue, che vogliono dare per scontata una realtà quando il cammino è "altro" e come se queste cose tu non le avessi mai viste e udite...

    NO, non penso che il "rito neocatecumenale" tra 200 anni possa assurgere alla dignità degli altri riti millenari cattolici, perché, se così fosse, significherebbe che la Chiesa cattolica, almeno nella sua espressione visibile, non esisterebbe più... ma qui mi affido alle promesse di Cristo

    RispondiElimina
  21. L'articolo 13 non contraddice la Lettera Arinze, perchè (come dimostrato dai Vescovi che l'hanno utilizzato!) si riferisce alla celebrazioni in piccola comunità e non alle celebrazioni officiate per il gruppo del CnC della Parrocchia. Si addusse come motivo di questa differenza, dallo stesso Kiko, il piccolo spazio delle salette.

    Ma l'articolo NON corregge Arinze. L'abbiamo detto più volte ma sembra che l'accordo con Kiko in questo caso sia assoluto, anche da parte nostra. E, lo ripeto: non è una ottusità insensata la mia,perchè i vescovi che hanno diramato correzioni al CnC hanno agito esattamente come sto dicendo!

    Però, in questo modo, vengo accusato anche di essere un illuso e fantareligioso. E purtroppo anche grazie a queste "smentite".

    RispondiElimina
  22. Capisco bene,
    si sta dicendo che l'articolo 13 vale per le celebrazioni del sabato sera, in piccole comunità
    mentre la lettera vale per la celebrazione in parrocchia?

    Perchè se è così, non c'è problema: il cammino è obbediente!

    RispondiElimina
  23. Perchè se è così, non c'è problema: il cammino è obbediente!


    Non è obbediente manco per niente, perhcè la richiesta del Papa, integrata nello statuto, chiede che "almeno una Domenica" partecipino in Parrocchia.

    E il Vescovo di Taranto ha fatto anche di più. Regolamentando le celebrazioni Nc, a suon di Statuto, gli ha impedito di celebrare in "sale"! E infatti anche per le celebrazioni "in piccole comunità", intervenendo la sua regolamentazione a norma di statuto (e lo cita!) arriva a stabilire che se "è possibile" possono rimanere in piedi, altrimenti fanno la processione anche nelle celebrazioni del sabato sera!

    RispondiElimina
  24. Quello che darà forza ai pregiudizi è questo confermare il Cammino in tutto, anche da parte nostra. Il fatto che noi lo confermiamo criticandolo non cambia assolutamente nulla. Ma lo confermiamo. E lo confermiamo indignati per le mancanze della Chiesa,che avrebbe confermato l'eresia.

    In questo modo sono tutti grandi calci di rigore a porta vuota che sfruttano volentieri.

    RispondiElimina
  25. Se scrivo polemico, sono cattivo e vengo (giustamente...) censurato. Se scrivo semplice sono volutamente ingenuo. Comunicare è difficile così...

    Il senso è questo.

    1) sono valide le messe "promosse" o "animate" dal CNC? Mi aiutano per la conformarmi a Cristo? Se sì allora non metterlo in dubbio.

    2) Un rito è buono se vecchio, o è buono se realizza quanto crede la Chiesa Cattolica? Se la Chiesa non obietta, perchè i suoi Apostoli celebrano queste messe, mi spieghi dove starebbe il male?

    3) Secondo te per chi fa il CNC serve o non serve il sacerdote durante l'eucaristia? ma pensi veramente questo? dove lo hai letto, o sentito?

    Sono ingenue queste domande, ma la risposta ti mette di fronte all'approvazione del Direttorio e quanto vi è scritto (e infatti rimandi alla pubblicazione, ma nel frattempo dici solo la tua).

    X Michela
    Non è vero che la risposta a queste domande non può prescindere dal far riferimento anche ad esperienze personali.

    Una cosa se è buona, allora è buona.
    Se è Azione di Cristo non dipende da come io la "sento", ma se lo è punto e basta.

    RispondiElimina
  26. La presenza della comunità almeno una volta al mese non è elemento rilevante, perchè tra assenze del presbitero, festività ecc, la cosa accade spontaneamente.

    Invece quello che non accade è il rispetto delle norme delle celebrazioni. Queste sì che vengono bypassate, le risonanze si fanno ancora. Sono concesse, anche se considerate straordinarie, da Arinze,
    mentre sono vietate dal vescovo di Taranto.

    Inoltre, come hai detto anche tu, il vescovo ha proibito la celebrazione in stanzette, mentre lo Statuto sembra addirittura incentivarle, perchè nella piccola comunità si 'cresce' meglio nella fede.

    Come ho già scritto è la sensibilità del singolo vescovo la discriminante. Perchè con quegli stessi statuti, altri vescovi e cardinali hanno celebrato e benedetto la liturgia neocatecumenale.

    RispondiElimina
  27. Dice Alessio:
    1) sono valide le messe "promosse" o "animate" dal CNC? Mi aiutano per la conformarmi a Cristo? Se sì allora non metterlo in dubbio.

    La Chiesa insegna che il Ministro del Sacramento, oltre ad essere un uomo a ciò deputato dalla Chiesa, anche se non deve essere necessariamente in stato di grazia ed avere fede (contro i Donatisti, i Valdesi, Wiclec, gli Anabattisti, ) deve porre, però, gli elementi costitutivi del sacramento, cioè: la materia, la forma ed agire secondo le intenzioni della Chiesa. E questo perché i ministri del culto devono dare ciò che hanno ricevuto dal Cristo ed essi stessi sono stati ordinati non per se stessi, ma per gli altri, cioè per tutti.

    se il presbitero neocat agisce secondo le intenzioni della Chiesa la messa è valida. Non sta a me stabilire quanto sia conforme all'intenzione della Chiesa quanto Kiko dice sull'Eucaristia (dalla Pasqua ebraica alla merkavà e altro...) ma i camminanti e i loro presbiteri sanno quello che celebrano, noi ci limitiamo a dire quel che abbiamo visto e sentito e quel che insegna la Chiesa

    2) Un rito è buono se vecchio, o è buono se realizza quanto crede la Chiesa Cattolica? Se la Chiesa non obietta, perchè i suoi Apostoli celebrano queste messe, mi spieghi dove starebbe il male?

    sei abbastanza intelligente per capire che la 'bontà' del rito sta nella sua 'fedeltà' alla Tradizione... la ragione della preservazione dei riti antichi di più di 200 anni da parte del Concilio di Trento, sta nel fatto che si trattava (e si tratta ancora) di Tradizioni consolidate e frutto di una retta Fede di generazioni.

    Quanto al non obiettare della Chiesa, si tratta di stabilire di QUALE chiesa si sta parlando.. ovviamente non sto tirando in ballo il Papa perché sono convinta che gli abbiano dato informazioni che tutto è OK secondo le sue indicazioni... E' assolutamente incredibile infatti che l'autore di "Introduzione allo spirito della liturgia" possa approvare il rito neocat, anche se penso che quando lo ha celebrato da cardinale fosse molto più simile al NO di quanto non lo sia nella realtà... sta di fatto che poi vi ha dato delle "norme" da rispettare, che ora sembrano bypassate

    Sorvolo su "i suoi Apostoli"...

    3) Secondo te per chi fa il CNC serve o non serve il sacerdote durante l'eucaristia? ma pensi veramente questo? dove lo hai letto, o sentito?

    non secondo me, ma secondo le prescrizioni della Chiesa! Gli ostiari che, secondo Kiko, fanno la 'purificazione' dei vasi sacri, esercitano una funzione che la Chiesa, invece, assegna al sacerdote in quanto gli è propria: mani non consacrate non possono toccare le 'cose sacre'. Banalizzare anche questa operazione, dimostra il valore che date a queste cose e alla sacralità e al rispetto per la Presenza Reale del Signore: se ci credi ti comporti di conseguenza, non solo perché lo insegna la Chiesa, ma perché di fronte ad una Presenza così Grande e Divina, se non c'è la disposizione interiore ed esteriore adeguata, vuol dire che o non ci si crede o si è superficiali e si manca di "timor di Dio", nel senso del "rispetto" che Gli è dovuto... Sono cose che non si dovrebbero nemmeno dire, tanto sono intuitive... e le prescrizioni cattoliche tuttavia sono ben precise e tengono conto di questa Presenza... intelligenti pauca non credo ci sia bisogno di aggiungere altro
    lo stesso discorso vale per il vostro obbligo di non ingonocchiarvi alla Consacrazione

    RispondiElimina
  28. ... segue

    Sono ingenue queste domande, ma la risposta ti mette di fronte all'approvazione del Direttorio e quanto vi è scritto (e infatti rimandi alla pubblicazione, ma nel frattempo dici solo la tua).

    continui a basarti sull'approvazione e sulla pubblicazione. Faresti bene invece a farti qualche domanda sulla sostanza... ma se non hai nessua intenzione di prendere in considerazione non quel che dico io, ma quel che insegna la Chiesa ed i motivi profondi per cui lo insegna, perché continui a scrivere?

    X Michela
    Non è vero che la risposta a queste domande non può prescindere dal far riferimento anche ad esperienze personali.


    ovvio che la risposta a queste domande non può prescindere anche da esperienze personali... infatti, oltre a parlare secondo la nostra formazione cattolica, parliamo anche per aver visto cosa succede durante le celebrazione nc...

    Una cosa se è buona, allora è buona. Se è Azione di Cristo non dipende da come io la "sento", ma se lo è punto e basta.

    infatti tutto dipende non da quello che 'senti' ma se è o non è Actio di Cristo.
    la VERA ACTIO di Cristo è il Suo Sacrificio ri-presentato al Padre... è questo che avviene nel cammino? Se avviene questo, allora puoi dire che si tratta di 'cosa buona' e anche che è Actio di Cristo e non dell'assemblea, che non credo sia la stessa cosa...

    RispondiElimina
  29. Ma l'articolo NON corregge Arinze.

    Stefano, Arinze ha detto una cosa e l'articolo ne prescrive un'altra (pur citando in nota Arinze)
    poi ci sono le altre cose che l'articolo NON DICE a fare la differenza: i simboli ebraici, la danza davidica, le risonanze-fiume (non è più una sacra celebrazione, è una terapia di gruppo) e la banalizzazione dissacratoria anche delle Sacre Specie, il clima di spesso di sguaiatezza e di grande emozionalità indotto dai canti urlati... del resto basta andare su youtube!

    E poi anche se l'articolo non correggesse Arinze, ti risulta corrisponde a quello che fanno nella realtà?

    E' lapalissiano il fatto che i vescovi posso 'far applicare' in maniera più o meno giusta ma lo fanno? e, quando lo fanno, con quale esito?

    RispondiElimina
  30. E poi anche se l'articolo non correggesse Arinze, ti risulta corrisponde a quello che fanno nella realtà?


    E' questo quello che andrebbe messo in evidenza, ogni volta (ricordandolo continuamente). E andrebbe messo in evidenza anche ciò che è interpretazione corretta degli statuti.

    Ma non credo che si possa percorrere qui questa strada. Pazienza.

    RispondiElimina
  31. In questo modo sono tutti grandi calci di rigore a porta vuota che sfruttano volentieri.

    sarebbero calci di rigore a porta vuota se non dimostrassimo la non corrispondenza nella realtà a quanto la Chiesa insegna e che probabilmente sarà scritto anche nel loro catechismo 'normalizzato' formalmente; ma poiché a noi sta a cuore la Verità e non l'ossequio alla 'forma', quando ci dimostreranno non a parole, ma nei fatti che è cambiata anche la sostanza, allora non ci sarà più bisogno di "osservare" nulla

    In ogni caso mi riprometto un momento di discernimento guidato e ne riparleremo

    RispondiElimina
  32. continui a basarti sull'approvazione e sulla pubblicazione. Faresti bene invece a farti qualche domanda sulla sostanza

    Non ci si baserà mai, perchè come sappiamo prima di tutto ci sono le "forme" e le "approvazioni". Per questo si deve partire da quelle...

    RispondiElimina
  33. Alino,
    io non so se sei veramente in ricerca, o se, difendendo il cammino, vuoi difendere te stesso e le tue scelte.

    "Una cosa se è buona, allora è buona. Se è Azione di Cristo non dipende da come io la "sento", ma se lo è punto e basta."

    La liturgia è azione di Cristo,
    ma le conseguenze, il mio aderire a Cristo, dipendono dalla mia volontà.
    Il neocat si trasforma solo nella direzione voluta da Kiko ( i coniugi sanno come devono comportarsi, le donne sole pure, e così via)
    La missionarietà del cammino esiste solo nelle forme volute da Kiko. La carità non si può esercitare nel modo in cui ognuno si sente portato, ma solo quando e come lo dicono i catechisti.
    Allora la carità, che è una conseguenza dell'azione di Cristo in noi,
    nei neocatecumenali assume un valore solo psicologico ( io neocat credo di essere cambiato, perchè 'sento' la gioia, la comunione con i fratelli, mentre ho il marito separato, metà dei parenti che non mi sopportano più, ...non riesco neanche a farmi capire da chi non è neocat, come quelli del blog :)....)

    Allora Alino,
    alle domande che ti ho fatto prima
    aggiungo
    -fate ancora le risonanze?

    L'azione di Cristo si attua nell'assemblea, ma attraverso il sacerdote.
    Diminuire la funzione del sacerdote, facendo fare ai laici ciò che nelle messe normali fa il sacerdote, non significa 'ridurre' l'azione di Cristo?

    RispondiElimina
  34. E' questo quello che andrebbe messo in evidenza, ogni volta (ricordandolo continuamente). E andrebbe messo in evidenza anche ciò che è interpretazione corretta degli statuti.

    ma non è proprio quello che facciamo continuamente?

    E non abbiamo messo in evidenza l'interpretazione anche corretta degli statuti? Ma, se nemmeno i vescovi (quelli che ci provano) riescono ad ottenere nulla, non pensi che è necessario continuare ad informare per come possiamo?

    Del resto non mi pare che stiamo facendo nessuna guerra, che del resto non abbiamo mai dichiarato a nessuno, continuando a 'mostrare' quel che insegna la Chiesa

    RispondiElimina
  35. ma non è proprio quello che facciamo continuamente?

    ...eccetto quando diciamo che lo Statuto corregge la Lettera di Arinze (dice Kiko: la lettera è abrogata dallo stauto...e lo diciamo pure noi!)e che le "approvazioni" hanno inserito il rito "nc" nella pastorale delle Parrocchie....^__^

    RispondiElimina
  36. Mi dispiace, Stefano, che tu prenda tutto su un piano così personale.

    Il tuo metodo è ottimo, nessuno lo critica, ma non è la via assoluta per convincere di errore i neocatecumenali.
    Io sto dicendo da anni, ormai, che il problema di comunicazione sta nel fatto che usiamo le stesse parole, dando ad esse dei significati diversi.

    Nel dialogo con i neocat non puoi prescindere da questa difficoltà.
    Nessuno dice che la lettera di Arinze non è più 'valida'. Ma il neocat scrupoloso, nei suoi statuti non la troverà, perchè è richiamata in nota.
    Gli statuti sono equivoci, menzogneri e bugiardi.
    Approvano quello che si è voluto approvare.
    Che ne sappiamo noi se i nostri pastori non vedono più lontano di noi, e magari vedono che le testimonianzae imparate a memoria e standard come quelle neocat sono meglio di nessuna testimonianza?
    A questi vescovi e a questi neocat non importa molto degli statuti

    Poi ci saranno di sicuro altre persone che vorranno che il camino sia fedele a quanto approvato dalla chiesa.
    E poi ci saranno altri neocat che rientreranno nella chiesa, quando si accorgeranno che il volto di Gesù presentato dal cammino, non è quello vero.
    Sono tante le vie che la chiesa ci dà per ritornare all'ovile, e lo statuto è solo una di queste vie.

    Se qualche volta ti sei sentito contestato da me è perchè, conoscendo un po' la neo-lingua, ho bisogno di concetti chiari e rigorosi. Parlando con i neocat, non bisogna dare nulla per scontato. Alle volte tu dai molte cose per scontate, come se la tua esperienza personale e spirituale dovesse andare bene per tutti.

    Spero che di essere stata chiara; prendi le mie 'punture' come uno sforzo per spiegarti meglio, sapendo che se ho fatto il cammino per tanti anni, non posso non ragionare come ragionerebbe un neocat!|

    RispondiElimina
  37. Ci sono le parole e ci sono i fatti, ci sono le decisioni del Papa : "sono a comunicarVi le decisioni del Santo Padre" e c`è l`articolo 13 dello statuto che non esegue le decisioni del Papa.

    Le parole sono chiare, la volontà di Benedetto XVI è chiara.

    Vediamo, dalla lettra del card. Arinze io leggo che il Papa VUOLE che:

    Nella celebrazione della Santa Messa, il Cammino Neocatecumenale accetterà e seguirà i libri liturgici approvati dalla Chiesa, senza omettere né aggiungere nulla.

    C`è forse bisogno di descrivere tutti i segni e simboli aggiunti dal signor Arguello?


    1. La Domenica è il “Dies Domini”, come ha voluto illustrare il Servo di Dio, il Papa Giovanni Paolo II, nella Lettera Apostolica sul Giorno del Signore. Perciò il Cammino Neocatecumenale deve entrare in dialogo con il Vescovo diocesano affinché traspaia anche nel contesto delle celebrazioni liturgiche la testimonianza dell’inserimento nella parrocchia delle comunità del Cammino Neocatecumenale.Almeno una domenica al mese le comunità del Cammino Neocatecumenale devono perciò partecipare alla Santa Messa della comunità parrocchiale.

    E invece il signor Arguello dice che il non dover più partecipare alla Santa Messa domenicale , quella dei cristiani della domenica per intenderci, è una vittoria del cammino nc, una sua vittoria, è una BOMBA.


    Continua....

    RispondiElimina
  38. 2. Circa le eventuali monizioni previe alle letture, devono essere brevi.

    3....Quanto ad interventi occasionali di testimonianza da parte dei fedeli laici, valgono gli spazi e i modi indicati nell’Istruzione Interdicasteriale “Ecclesiae de Mysterio”...

    § 2 - “È lecita la proposta di una breve didascalia per favorire la maggior comprensione della liturgia che viene celebrata e anche, eccezionalmente, qualche eventuale testimonianza sempre adeguata alle norme liturgiche e offerta in occasione di liturgie eucaristiche celebrate in particolari giornate (giornata del seminario o del malato, ecc.) se ritenuta oggettivamente conveniente, come illustrativa dell’omelia regolarmente pronunciata dal sacerdote celebrante. Queste didascalie e testimonianze non devono assumere caratteristiche tali da poter essere confuse con l’omelia”


    Prescrizioni rispettate?

    Continua...

    RispondiElimina
  39. 5.Sul modo di ricevere la Santa Comunione, si dà al Cammino Neocatecumenale un tempo di transizione (non più di due anni) per passare dal modo invalso nelle sue comunità di ricevere la Santa Comunione (seduti, uso di una mensa addobbata posta al centro della chiesa invece dell’altare dedicato in presbiterio) al modo normale per tutta la Chiesa di ricevere la Santa Comunione. Ciò significa che il Cammino Neocatecumenale deve camminare verso il modo previsto nei libri liturgici per la distribuzione del Corpo e del Sangue di Cristo.

    Questa la volontà del Papa (che poi non è la sua volontà ma la norma della Chiesa) ma non è il contenuto dell`articolo 13.
    Scioccante perchè sappiamo che Benedetto XVI, sommo teologo liturgico, ha voluto quelle modifiche perchè consapevole che quel rituale non era conforme.

    6. Il Cammino Neocatecumenale deve utilizzare anche le altre Preghiere eucaristiche contenute nel messale, e non solo la Preghiera eucaristica II.

    ....

    Insomma, solo il giorno che sentirò il Papa, e non un cardinale, non uno statuto, dirci che quel rituale è conforme, dovrò ammettere che Benedetto XVI è ritornato sulle sue decisioni, che ha cambiato idea sulla fonte e culmine della nostra vita di Fede.
    Ma ho l`intuizione, che confina nella certezza, che mai sentirò quelle parole.

    RispondiElimina
  40. Oltre che espressione della fede, la Liturgia è anche difesa della fede in quanto teologia pregata o teologia in ginocchio. La lex orandi è una via molto facile per introdurre nel sentire comune della fede del popolo di Dio elementi non corrispondenti alla Rivelazione e alla Tradizione.

    Lo abbiamo verificato dopo oltre 40 anni di abusi liturgici, da una preghiera fatta male e con contenuti impropri, deriverà inevitabilmente anche un modo di credere distorto e non in sintonia con la fede cattolica.

    RispondiElimina
  41. Rispondo alle tre domande di alino:


    (alino-1) sono valide le messe "promosse" o "animate" dal CNC? Mi aiutano per la conformarmi a Cristo?

    Conformarsi a Cristo non significa "allegria", non significa "autocelebrarsi".

    In sintesi: non ti aiutano a conformarti a Cristo.

    Si può perfino riuscire a lodare Cristo con le parole e i gesti, ma tenendo il cuore lontano da Lui, talmente impegnati nell'effettuare danze, balli, girotondi e trenini, canti, risonanze, monizioni, interventi, pagnotte e boccali... Dov'è l'anima commossa che adora il Signore in spirito e verità?

    Sì, si può piantare un chiodo nel muro utilizzando un budino anziché un martello... basta avere molto tempo, molta pazienza, e poca esigenza quanto al risultato.

    La liturgia neocatecumenale non è il martello adatto per piantare il chiodo della fede nel proprio cuore indurito come un muro. Tra i tantissimi che lo hanno affermato spicca anzitutto papa Benedetto XVI che vi aveva comunicato certe chiare «decisioni» il 1° dicembre 2005.


    (alino-2) Un rito è buono se vecchio, o è buono se realizza quanto crede la Chiesa Cattolica? Se la Chiesa non obietta, perchè i suoi Apostoli celebrano queste messe, mi spieghi dove starebbe il male?

    La Chiesa, nella persona del Papa attraverso la lettera di Arinze, ha deciso che il Cammino deve seguire il Messale Romano «senza aggiunte né omissioni». Il Papa si disse fiducioso che i neocatecumenali avrebbero «attentamente osservato quelle norme».

    I neocatecumenali hanno tradito quella fiducia fino ad oggi: lo sai meglio di me.

    Il Papa vi ha visti tradire quella fiducia, e non ha smesso di incoraggiarvi, poiché spera ancora (contro ogni speranza) di potervi riportare nell'ovile sicuro.

    Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno più volte incoraggiato i neocatecumenali (facendo buon viso a cattivo gioco), un po' come l'insegnante concede una sufficienza "per incoraggiamento" allo studente capriccioso e testardo, fino all'inseguire la pecorella recalcitrante lasciando le altre novantanove nel deserto. Domandiamocelo tutti, con onestà: sono forse "frutti dello Spirito" le stravaganze liturgiche e le ambiguità dottrinali? Sono forse un "ravvivare e consolidare le diocesi e le parrocchie" le disobbedienze ai vescovi e persino allo Statuto? Sono forse un "particolare dono dello Spirito" l'orgoglio, l'arroganza, l'ignoranza, il sentimento di superiorità, l'atteggiamento sprezzante e irrispettoso? Può essere mai uno "strumento prezioso" un Cammino che obbedisce a modo suo e che interpreta a proprio comodo insegnamenti e prassi della Chiesa? Perché quella fissazione sulla segretezza come gli gnostici?


    (alino-3) Secondo te per chi fa il CNC serve o non serve il sacerdote durante l'eucaristia? ma pensi veramente questo? dove lo hai letto, o sentito?

    Questa domanda è una sterile accusa, è inutile retorica, poiché tanto tu quanto noi sappiamo quanto nel Cammino sia scarsa l'importanza del sacerdote e quanto sia esagerata l'importanza attribuita ai cosiddetti "catechisti", e sappiamo anche quanto costoro siano robot ripetitori delle invenzioni dottrinali e liturgiche di Kiko e Carmen.

    RispondiElimina
  42. Il fatto è che per seguire Cristo occorre il metodo che Cristo stesso ha stabilito.

    Per cui è inutile e dannoso seguire chi tradisce quel metodo, chi lo semplifica o lo complica, o addirittura ne inventa uno nuovo, per quanto "adatto ai tempi odierni" voglia apparire.

    RispondiElimina
  43. Ricevo via mail e pubblico:

    "Già il Concilio di Trento affermava in uno dei suoi ultimi decreti sulla riforma generale della Chiesa: “Il santo sinodo, scosso dai tanti gravissimi mali che travagliano la Chiesa, non può non ricordare che la cosa più necessaria alla Chiesa di Dio è scegliere pastori ottimi e idonei; a maggior ragione, in quanto il signore nostro Gesù Cristo chiederà conto del sangue di quelle pecore che dovessero perire a causa del cattivo governo di pastori negligenti e immemori del loro dovere” (Sessione XXIV, Decreto "de reformatione", can. 1).Il punto con i modernisti sta come al solito nel metodo e non nel merito (dove sanno di non aver partita). Si dice che le catechesi sono state approvate - con opportune rettifiche - dalla CdF, ma nessuno le può vedere. Dall'altro lato si seguita a catechizzare come sempre - in eresia - così come si seguita a stravolgere il Rito cattolico in barba ai decreti della competente Congregazione vaticana. La forma è salva, si procede come sempre - ma con l'approvazione papale - e le anime rischiano l'inferno. Date le circostanze non basta ventilare un'approvazione della CdF, ma dimostrare de iure e de facto che l'approvazione è realmente basata sul depositum fidei. Altrimenti si tratterebbe di una "fiaccola" sotto il moggio, vietata dalle tanto sbandierate Scritture. E per leggere le loro catechesi non occorre, né l'aiuto dello Spirito Santo né quello di Kiko, ma la conoscenza delle dottrina cattolica. Se le catechesi fossero conformi a quest'ultima nessun avversario in mala fede potrebbe scalfirle. L'approvazione da parte della CdF di una dottrina destinata a restare a disposizione dei soli "inziati" è senza precedenti nel cattolicesimo."
    FdS

    RispondiElimina
  44. Cara Michela, ti avevo risposto ieri, ma sono stato censurato; evidentemente mi è concesso solo di colloquiare con Mic, oppure basta "difendere "un minimo il CNC per passare per "propaganda".

    Quindi Mic sei pregata di avvertirla che almeno avevo provato a risponderle.

    Alessio

    RispondiElimina
  45. Alino:
    basta "difendere "un minimo il CNC per passare per "propaganda".

    -----
    Alino,
    è proprio questo il problema:
    noi stiamo parlando in base alla nostra esperienza, conoscenze, sentire, ecc.
    invece tu non ti metti mai in gioco, non esprimi il tuo pensiero,
    'difendi' il cammino, come se questo fosse un tuo compito.
    Noi non siamo due partiti avversi che devono 'difendersi' e 'attaccarsi' per definizione.
    Siamo persone che cercano di dialogare su una realtà così controversa come il cammino.
    Non è possibile che tu non ti faccia domande sull'ambiguità di Kiko, sulle bugie che ha raccontato ( come l'approvazione deglli orientamenti, o la lettera di Arinze 'interpretata come una 'concessione' e non come un richiamo)
    Non può essere che una realtà umana come il cammino, non abbia nessun difetto.
    Non può essere che tu non veda come il cammino dica una cosa in pubblico, e faccia altro nel segreto delle sue stanzette.
    Lascia che siano Kiko e Carmen a difendere quello che hanno creato, e tu deponi lo scudo e cerca di entrare in dialogo sincero. Allora vedrai che nessuno ti censurerà.

    RispondiElimina
  46. Sai Michela?

    Non era "un minimo difendere il nc", era assolutamente realtà virtuale...

    RispondiElimina
  47. cara Michela, io lo scudo l'ho riposto da tempo. Altri hanno eretto scudi ufficiali che hanno di fatto reso non necessaria alcuna difesa aggiuntiva. Ma io avevo risposto sinceramente per ciò che vivo.

    Ora Mic, la chiami realtà virtuale.

    Spiegami in che senso. non rietro nel merito delle risposte.
    Se fosse come io ho risposto, e da me lo è, lo riterresti buona cosa, o proprio non ti andrebbe comunque?

    Se fosse cosa buona, perchè non far passare un commento, che letto da altri NC li avrebbe magari fatti interrogare? Credi veramente che io sia qui a fare propaganda?

    Ti dico una cosa: la lettera del Papa ha suscitato un tale entusiasmo nelle comunità che non ti puoi rendere conto, e non è stata neppure letta ufficialmente, probabilmente sarà fatto nell'annuncio di quaresima, ma già tutti la conoscono.

    immaginami come una piccola spina, fastidiosa sì, ma che magari vi protegge a non andare oltre un certo limite. In una comunità, o gruppo, c'è sempre quello che rompe, spesso le uova nel paniere.

    Alessio

    RispondiElimina
  48. Caro Alessio,
    tu non sei né una spina nel fianco né uno che rompe le uova nel paniere,

    sei semplicemente un "infiltrato" che cerca di cambiare le carte in tavola, senza peraltro riuscirci...

    L'entusiasmo delle comunità alle parole del Papa è intuibile; tuttavia, credo che nel cammino ci sia ancora qualcuno che ragiona con la propria testa e si chieda il perché della divaricazione, che esiste, tra quanto dice il Papa (il cui entusiasmo dimostra i filtri informativi di cui è vittima) e quanto il cammino "fa" seguendo le direttove dell'iniziatore.

    punto

    RispondiElimina
  49. infiltrato è chi non si mostra e finge di essere uno che la pensa in un altro modo. io mai ho mentito, ma tutto ciò che ho fatto è stato frutto di scelte, relative al CNC e alla Chiesa in generale, e conseguenti a riflessioni personali. basate su molte informazioni che anche tu hai fornito.

    se mi ritieni così, allora siamo ben lontani da ricostruire il contatto che c'era prima. e se pensi così di chiunque NC che scrive su questo blog, allora ti sarà impossibile crearlo con qualcuno.

    punto e virgola

    RispondiElimina
  50. infiltrato è chi non si mostra e finge di essere uno che la pensa in un altro modo.

    questa è l'impressione che danno i tuoi interventi più recenti

    io mai ho mentito, ma tutto ciò che ho fatto è stato frutto di scelte, relative al CNC e alla Chiesa in generale, e conseguenti a riflessioni personali. basate su molte informazioni che anche tu hai fornito.

    questo è quello che anch'io pensavo prima

    se mi ritieni così, allora siamo ben lontani da ricostruire il contatto che c'era prima. e se pensi così di chiunque NC che scrive su questo blog, allora ti sarà impossibile crearlo con qualcuno.

    sinceramente per me sei un enigma e mi riesce difficile capire che tipo di contatto abbiamo. Qualche scintilla di 'contatto umano' mi pareva di averla colta ed è per questo che ti ho dato tanto del mio tempo e del mio cuore... se penso a quel che ti ho visto scrivere di me in altri contesti, non posso che ricredermi

    Quanto alle tue scelte sono tue e le rispetto e mi parrebbe giusto che tu rispettassi anche le mie senza venir qui a ironizzare

    quanto ai rapporti che riesco a intessere, non puoi neanche lontanamente immaginare la bellezza la ricchezza e la profondità di molti dei miei rapporti, che è ovvio e normale non possono darsi con chi non condivide lo stesso 'sensus fidei' che poi porta anche un diverso atteggiamento nei confronti della Vita, anche della vita quotidiana...

    punto esclamativo

    RispondiElimina
  51. Di quale lettera del Papa si sta parlando? Ho perso il filo!

    RispondiElimina
  52. Mi scuso: "discorso", non "lettera"

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.