mercoledì 26 gennaio 2011

Travaso di bile di un neocatecumenale

L'amore per la Verità (cioè il motivo per cui esiste questo blog) ogni tanto produce anche situazioni divertenti: in modo particolare, quando qualche nemico della Verità sbotta con furia e livore contro chi non difende i suoi idoli.

Ecco dunque un esempio di come un neocatecumenale ha appreso una (per lui) penosa notizia (questa pagina è dedicata a tutti coloro che pensano che siamo poco diplomatici e poco politically correct).

Primo esempio. Il neocatecumenale mostra di ragionare in questo modo:
  • l'arcivescovo dice che i cosiddetti "catechisti" neocatecumenali sono ignoranti
  • ma il Direttorio sarebbe stato già approvato da tempo
  • per cui l'arcivescovo avrebbe torto e sarebbe pieno di pregiudizi.
Quiz: di quale fallacia si tratta?

Risposta esatta! Ad ignorantiam!

Nella seconda parte del suo sillogismo presume senza essere capace di dimostrarlo (ed esclusivamente a suo vantaggio, e comunque contro ogni ragionevole indizio accumulato fino ad oggi) che i cosiddetti "catechisti" seguano alla lettera il Direttorio che, benché "approvato", non è stato ancora pubblicato. Esilarante!

Vediamo un altro esempio:
  • l'arcivescovo dice che i cosiddetti "catechisti" neocat interpretano la Bibbia in modo fondamentalista
  • ma se lo dice, allora è per pregiudizio e antipatia
  • altrimenti si esige che l'arcivescovo indichi con esattezza quali parole e quali episodi e quali persone gli abbiano dato tale impressione.
Quiz: di quale fallacia si tratta?

Risposta esatta! Ad hominem e ad judicium!

Infatti: dapprima nega che il vescovo possa aver detto quelle cose in base ad un motivo ragionevole, e subito dopo pretende che gli si presenti formalmente (per giudicarla da solo) la montagna di eventi e parole che hanno convinto il vescovo a formulare legittimamente quel giudizio e a trarre legittimamente quelle conclusioni.

Subito dopo il neocatecumenale, nel furore dell'ira, si lascia andare alla solita noiosa invettiva:
  • la Santa Sede ha "approvato"
  • dunque un singolo arcivescovo non può mettersi contro la Santa Sede
  • perciò sarebbe evidente che l'arcivescovo è dispotico e conosce poco il Cammino.
Quiz: di quale fallacia si tratta?

Risposta esatta! Ad hominem e ad auctoritatem!

Non è affatto la prima volta che vediamo qualche neocatecumenale lanciare insulti furiosi e giudizi temerari e forzare il significato dell'approvazione nel divieto di criticare in qualsiasi modo il Cammino.

Ma il momento più spassoso e più veritiero è quando il tipo neocatecumenale di cui sopra afferma che le decisioni dell'arcivescovo vanno nella direzione opposta al Cammino...

Ma questo è proprio ciò che abbiamo sempre detto! Il Cammino, per normalizzarsi, per diventare cattolico, deve procedere in direzione opposta, sostituendo le dottrine kikiane-carmeniane con il Catechismo, sostituendo le risonanze e monizioni con la recita del rosario, sostituendo l'esclusivismo con l'integrazione nella parrocchia, eccetera, eccetera, eccetera e... diventando trasparente nella gestione economica!

Il tipo sopra citato insiste ancora affermando che non sarà il fermare il Cammino a renderlo più disponibile alla comunione ecclesiale!

Questa è davvero interessante. Il nostro caro amico neocatecumenale sta dicendo che il Cammino si apre alla comunione ecclesiale soltanto se nessuno lo ostacola. Sembra proprio una minaccia mafiosa...

Ma più vado avanti e più le invettive di quel neocatecumenale diventano comiche: un attimo dopo dice che il divieto di accogliere nuovi adepti del Cammino (divieto imposto dall'arcivescovo sopra citato) corrisponderebbe nientemeno che al divieto di annunciare Gesù. Divieto contro il quale il 'tipo' osa utilizzare addirittura una citazione di san Paolo.

Sì, sì, avete capito bene: vietare al Cammino di fare nuovi adepti sarebbe contrario alle Sacre Scritture! Che umorismo!

Infine, come pennellata finale, c'è la solita affermazione che i vescovi non devono fare nulla che non abbia il pieno consenso dei fondatori del Cammino.

Lo dice velatamente, affermando che bisogna essere sì uniti ai vescovi ma seguendo le "linee-guida" dei fondatori del Cammino.

In parole povere ci sta dicendo che per i neocatecumenali vale più Kiko che la gerarchia cattolica.

E invocando nientemeno che un "intervento del Papa" contro tale arcivescovo (reo di essere in piena comunione col Papa ma non abbastanza in comunione col Cammino), il neocatecumenabile dimostra che per lui e i suoi pari il Papa sarebbe solo uno strumento per far andare avanti Kiko, Carmen e il Cammino.

Della serie: più chiari di così...!

25 commenti:

  1. Nella seconda parte del suo sillogismo presume senza essere capace di dimostrarlo (ed esclusivamente a suo vantaggio, e comunque contro ogni ragionevole indizio accumulato fino ad oggi) che i cosiddetti "catechisti" seguano alla lettera il Direttorio che, benché "approvato", non è stato ancora pubblicato. Esilarante!

    Temo che il Direttorio recentemente "approvato" (evidentemente solo nei frontespizi se è vero che Mons. Rylko ne chiede ancora tre copie rilegate a Kiko dopo l"approvazione") non sarà mai pubblicato e reso di pubblico dominio, com'è giusto per uno strumento di catechizzazione fatto proprio dalla Chiesa Cattolica appunto con l"approvazione".

    Occorre una vera e propria mobilitazione, pacifica ma insistente, da parte di tutto il mondo cattolico ( compreso questo blog) per ottenere la pubblicazione in parola, che è sempre più indispensabile ormai.....per tutti!

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  2. "Dici che i nostri canti sono brutti? Ma i nostri sono canti biblici! Tu dunque critichi la Bibbia!"

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  3. Caro Tripudio, sono maestri nel sillogismo. Kiko, anzi, nella sua catechizzazione ai propri fidi catechisti fa un uso smisurato del sillogismo, elevandolo quasi alla dignità di strumento diabolico di manipolazione psicologica.

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  4. L'argomento "pubblicazione del Direttorio" è scricchiolante, per i motivi che abbiamo già discusso:

    1) "dove" sarà pubblicato? nelle librerie San Paolo? in copia cartacea disponibile alla sola lettura (e previo appuntamento un pomeriggio al mese) in una libreria di qualche ufficio di curia romana?

    2) una volta pubblicato, "chi" si impegnerà a leggerlo? (3600 pagine di elucubrazioni kikiane-carmeniane!)

    3) una volta letto, "come" si potrà verificare che i cosiddetti "catechisti" neocat lo stanno applicando? Andando nel chiuso delle comunità neocat ad ascoltare le catechesi di qualche "tappa" che ancora non ha raggiunto? E se poi al cosiddetto "catechista" scappa qualche affermazione di quelle sbagliate che invece nel Direttorio è stata corretta? Cosa si fa, lo si denuncia al vescovo o gli si fa presente che deve correggere?

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  5. Tentativo di risposta:

    1) Nelle librerie , versione integrale.

    2) Chi è responsabile, adulto, fornito di un cervello autonomo (includo evidentemente i vescovi), chi si vede imposto nella sua parrocchia il catechista neocat di turno, chi è nel cammino e che, non ancora svuotato de falsi concetti di sè e di Dio e godendo dunque ancora di una certa autonomia, vuole verificare quali sono gli errori con i quali è stato ammaestrato ed essere sicuro che i catechisti seguono i testi CORRETTI e non quelli originali di Arguello.

    3) La verifica sarà difficile ma non impossibile, se ( dovrei dire quando) un catechista continua ad ignorare le correzioni, deve essere denunciato al vescovo , se niente succede, se la denuncia cade nel vuoto delle abituali complicità, resta sempre il web!

    Sono un`inguaribile ottimista?

    Comunque, una cosa è certa, il direttorio catechetico del cammino cn deve essere pubblicato.
    Non c`è nessun`altra via da percorrere.

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  6. Nell'era di Internet le difficoltà, reali o presunte, di pubblicare/pubblicizzare/consultare/verificare il Direttorio Neocatecumenale suonano molto come giustificazioni "pelose".
    D'altra parte, una volta approvato dalla Santa Sede, diventa documento ufficiale della medesima e, come tale, va reso fruibile al popolo di Dio.
    Posso capire che non saranno in molti ad essere interessati, ma se rinunciamo anche noi in partenza a reclamarne la pubblicazione/pubblicizzazione...

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  7. Siamo, peraltro, sicuri che gli oltre mille visitatori quotidiani di questo blog ( a parte gli habituèes) siano completamente disinteressati ai contenuti del Direttorio Neocatecumenale?

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  8. Ammettiamo che il Direttorio non venga reso disponibile al pubblico... ma dovrà perlomeno essere messo a disposizione delle parrocchie. Il parroco avrà pure il diritto di consultarlo, per valutare l'opportunità di aprire o mantenere il cammino nella propria parrocchia. E i fedeli che ne faranno richiesta potranno consultarlo. Mi sembra davvero il minimo.

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  9. Qualcuno ha 'rimosso' questo messaggio di Alessio, che io avrei fatto passare perché contiene una notizia:

    Dice Alessio
    Io non capisco questo parlare e riparlare di pubblicazione sì, pubblicazione no.
    Sarà sufficiente che un Vescovo lo richieda alla Congregazione per la Dottrina della Fede, o al Pontificio Consiglio per i Laici, e attendere risposta.


    per ora non è nella alla Dottrina della Fede né la PCL ma, da quanto risulta dalla lettera di Rylko, in attesa di rilegatura presso il Cammino

    Se loro dicono di sì, saranno le stesse Congregazioni ad inviarglielo (non ci chiederete mica di pagare la stampa di un documento ufficiale della Chiesa)? A me basta lo Statuto (questo sì stampato, perchè stabilisce delle indicazioni che devono seguire non solo i catechisti, ma tutti gli altri).
    Se loro dicono di no, non rimarrà che chiederlo ai catechisti del CNC, che glielo daranno sicuramente (ma si fiderà?).


    semplice, no?

    A quel punto voi glielo prendete (Mic ha un contatto)....
    A PROPOSITO MIC: tu hai il CONTATTO!!!
    Chiedilo a lui, ci sono 3 copie rilegate, una andrà alla CdF, ma questa volta chiedigli di cercare meglio...


    allora, ci sono tre copie rilegate, una per la CDF: ma le copie non dovevano venire dalla CDF, cos'è che è stato esaminato, da chi e quando?

    E' vero, il mio "contatto" non era al corrente dell'imminente approvazione: evidentemente le copie o non erano alla CDF o sono state affidate come 'pratica riservata' ad una sola persona. E' normale anche questo?

    Insomma in un modo o in un altro potrete fare il vostro sospirato ed agognato confronto affiancato.
    Chissà se avrete sorprese... riuscirete a distinguerli?


    Insomma noi non trepidiamo dal fare confronti, anche perché dobbiamo presumere che i testi, se sono stati "emendati" come è scritto, non presentino nulla di men che formalmente corretto.

    Quel che a noi preme, auspicando la pubblicazione è che chiunque fa il cammino o chiunque aspiri a farlo sia messo in condizioni di verificare se quel che "fa" corrisponde ai Direttori o di conoscere cosa si accinge a "fare" sotto la marcatura stretta dei catechisti ai quali i sacerdoti (pardon, presbiteri) hanno delegato il loro munus regendi e anche quello docendi

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  10. Lo ripeto, e mi farò un dovere di comunicarlo fino dove potrò arrivare, se il direttorio del cammino nc non dovesse essere pubblicato, sarebbe per la Chiesa uno SCANDALO senza precedenti.
    E, purtroppo, significherebbe anche, e senza più alcun dubbio, che c`è in Curia chi ha maggior potere del Papa, sappiamo in effetti che Benedetto XVI ha chiesto la pubblicazione dei testi già nel 2008.
    Ma sono convinta che anche l`oscuro e anomalo potere del cammino neocatecumenale, per quanto abbia già potuto spingere al dilà del lecito i suoi tentacoli, debba sapere conoscere un limite e farsi più "discreto".
    Quel limite è la pubblicazione dei testi catechetici perchè NON PUÒ ESSERCI un solo vescovo, un solo sacerdote che possano giustificare il segreto di testi catchetici oramai corretti e approvati.
    NON ESISTE nella Chiesa, una dottrina segreta, un insegnamento segreto, un cammino segreto.
    Questo il Papa lo sa, i vescovi e i sacedoti lo sanno e noi lo sappiamo.

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  11. Non è una notizia nuova,
    nella lettera di Rylko a Kiko del 24 nov si dice che i direttori sono disponibili per i pastori ( sottinteso solo nel caso che ne facciano richiesta!).

    Quindi, cara Emma, formalmente sono pubblici, ma non disponibili ai fedeli semplici.

    Inoltre il cammino è un servizio di iniziazione cristiana, offerto ai vescovi, non alla chiesa nel suo insieme!

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  12. Non è che sia una notizia. che vuoi che notizie io abbia.

    Il Consiglio per i Laici ha richiesto 3 copie rilegate (insomma imbellettate), in modo che siano timbrate pagina per pagina come lo statuto.

    A quel punto la copia timbrata sarà consegnata a chi di dovere. Mi immagino anche alla CdF (che ce l'ha, ma non imbellettata, rilegata magari in oro....).

    I censori allora sono più d'uno....

    Se cerchi notizie da me stai fresca... non perchè non te le darei, ma perchè non ne so. Figurati non sono neppure catechista (del CNC), ma solo un umile catechista dei bambini di 5° elementare.

    Alessio

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  13. non è strano che le copie 'normalizzate' il PCL le chieda all'iniziatore del Cammino e non alla Dottrina della Fede?

    Per questo mi chiedevo chi e cosa hanno consultato alla Dottrina della Fede?

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  14. No, cara Michela, NON sono formalmente pubblici.
    Saranno formalmente pubblici SOLO il giorno in cui saranno pubblicati e a disposizione di TUTTI i CATTOLICI che vorranno prenderne conoscenza.

    La necessaria pubblicazione è un`evidenza che risulta anche dalla lettura di altri siti e blog cattolici.
    Non esiste un`eccezione che permetterebbe e giustificherebbe il segreto su dei testi catechetici, usati da quello che è stato definito un itinerario di formazione cattolica.

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  15. Non esiste nessuna presunta giustificazione per cercare di mantenere un direttorio catechetico "privato". Un direttorio catechetico cattolico DEVE essere pubblicato. E' un OBBLIGO e non è eludibile, perchè i direttori catechetici servono a insegnare la fede cattolica, la quale è pubblica, e non privata! Il Vangelo, che la fede cattolica incarna e che la cetechesi insegna, E' PUBBLICO e non privato! A maggior ragione un direttorio che è strumento per insegnarlo! I direttori catechetici nella Chiesa sono già presenti, e sono tutti PUBBLICI!

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  16. Sei stato chiarissimo, caro Stefano!
    È così e non può essere altrimenti.

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  17. Il commento di Alessio ( connotato al solito da grande e infantile insolenza) non l'ho fatto passare io. Inutile andare dietro le sue ciance...sanno tanto di discorsi da vecchie comari acide.

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  18. I direttori catechetici nella Chiesa sono già presenti, e sono tutti PUBBLICI!

    Bene!

    Facciamo sentire tutti la nostra voce di battezzati per RECLAMARE la pubblicazione e la pubblicizzazione del cd. Direttorio Neocatecumenale, rilegato o meno che sia.

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  19. la bile traviserà di più quanto più ognuno di noi divulgheremo questo breve testo e chiederemo ai nostri Parroci di farla finita con le trattorie neocatecumenali...

    ^__^
    leggete qui:

    http://www.zenit.org/article-25298?l=italian

    posto alcuni passi significativi, insegnamo la vera dottrina ai neocatecumenali....

    .... Tolta l’ara è compromessa totalmente la natura di quella specifica mensa imbandita per la cena pasquale. Nel cenacolo però il Signore opera la novità e crea la realtà di quello che fino ad ora era figurato nelle antiche profezie e nel sacrificio dell’agnello... (...)
    La Croce, quindi entra nel cenacolo si pianta sulla sua mensa ...
    (...)
    Non si trattò certamente di una corruzione della semplicità delle origini, ma di uno sviluppo necessario e legittimo, coerente con la struttura interiore del mistero e che si esprimerà nel pensiero cristiano nella successiva sistemazione teologica relativa al dogma eucaristico...
    (...)

    L’altare sta in alto

    L’altare sta in alto e se non eleva perde la sua natura più vera. Si può in tal modo affermare una semplice regola: all’altare si ascende come al battistero si discende.

    Se l’etimologia alta-ara potrebbe essere ancora discussa e non da tutti è accettata, la storia dell’ altare cristiano e ancor prima di quello ebraico e pagano, afferma la sua posizione elevata. In particolare, non potendo accedere all’altare mediante i gradini per questioni di purità cultuale, nel tempio di Gerusalemme si saliva mediante una rampa (Es 20, 24-26).

    Ma è soprattutto nell’approfondire l’atto liturgico che si celebra sull’altare, il sacrificio, che emerge in tutta chiarezza la necessità della posizione alquanto elevata dell’altare. Nell’offerta del sacrificio si cerca il rapporto con Dio, ci si eleva a lui e tutta la ritualità porta a proiettarsi verso il cielo, lì dove l’intuito religioso universale contempla il trono di Dio: il corpo sale i gradini dell’altare, le mani si elevano verso l’alto, lo sguardo fissa le profondità sideree dei cieli.

    Ecco le movenze più spontanee che il sacerdote assume nell’azione sacrificale, ed è logico che tale spinta interiore sia tradotta visibilmente nei gesti del corpo e fissata materialmente nella posizione alta e maestosa dell’altare.

    (...)

    E’ quindi consono alla natura più intima dell’altare salire e far salire tutti coloro che all’altare volgono lo sguardo adorante verso la contemplazione della Gloria divina. Il moto esattamente inverso, invece, si produce per la mensa.

    Essa deve discendere e rivolgersi fisicamente il più possibile verso i fedeli. Essa, infatti, porge la vittima immolata quale cibo e bevanda di salvezza. Questo moto del discendere e del rendersi prossima all’assemblea liturgica le è quindi necessario e connaturale ed è pienamente conforme al suo stesso essere mensa che nutre.

    Questo duplice ruolo di altare che ascende e attrae e di mensa che discende e si avvicina ai fedeli si esplica nella liturgia eucaristica che distingue la prece consacratoria in cui si compie il sacrificio, dai riti di comunione in cui la vittima immolata è data in cibo ai commensali. Possiamo allora rilevare che gli altari storici esprimevano la loro natura ascendente-sacrificale e, senza mai rinunciare alla mensa in essi incorporata, la integravano ulteriormente con la balaustra, che nella sua posizione bassa e prossima ai fedeli consentiva la distribuzione del Corpo del Signore.

    Gli altari postconciliari, invece sembrano aver abbandonato il loro moto saliente in favore di una totale riduzione al loro ruolo di mensa.

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  20. Caterina,
    è questa l'UNICA VERA STUPENDA REALTA' Cattolica e noi l'abbiamo da sempre difesa e diffusa

    leggi (e leggete) anche qui

    ma i nuovi barbari spirituali, le cui orde hanno invaso anche la Curia (ricordate il suono lugubre e incalzate della sinfonia del 17 gennaio ispirata da ezechiele 21, "la-spada-che-uccide"?) continueranno a fare orecchie da mercante, finché queste cose verranno scritte da illustri liturgisti, dette e mostrate dal Papa, ma non c'è nessuno che le fa valere!

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  21. Mic.... lo so, e tu sai che mandiamo avanti la medesima battaglia ^__^

    Ho notato, e spero anche voi,
    un crescente interessamento scritturale e divulgativo di testi come quello sopra.... ^__^

    E non solo, leggete quest'altra notizia:

    http://www.gloriosatrinita.org/template.php?pag=4705

    Nel 2000 Gesù ispira a don Andrea Swiecinski la volontà di realizzare un progetto per il risanamento delle famiglie e dei giovani di oggi. Per questo si è consacrato a Dio, in forma privata, insieme a dodici laici, alla presenza di p. Flaviano Tabbia (+Marzo 2001), da tempo loro padre spirituale.


    Tre anni dopo, questo progetto ha avuto la sua realizzazione concreta nella fondazione del Movimento Gloriosa Trinità. Esso si rivolge a tutti coloro che desiderano approfondire, scoprire o riscoprire la propria fede. È un cammino dedicato alla Santa Trinità, modello della perfetta famiglia alla quale i membri desiderano ispirarsi.


    La famiglia, icona della Trinità, è il luogo in cui nasce e si alimenta la santità. Si rivolge ai sacerdoti ed alle suore, alle famiglie, alle persone divorziate e risposate, ai separati ed ai giovani, single o che si stanno preparando al matrimonio cristiano cattolico, alla vita familiare, alla vita consacrata.
    E’ un mezzo attraverso cui la famiglia e i giovani possono scoprire la propria vocazione, la propria identità di figli di Dio, percorrendo la via della santità nella vita quotidiana e nel proprio ambiente.


    Una particolare cura si rivolge a chi sta vivendo un momento di difficoltà, sentendosi smarrito, rifiutato o addirittura fallito. Gloriosa Trinità, infatti, desidera costruire una “Comunità senza mura” dove le persone, pur continuando a rimanere nella propria realtà di vita specifica, vivono in una profonda comunione dei cuori, condividendo lo stesso cammino.

    Questo Cammino offre le proprie risorse umane e spirituali alle Parrocchie che lo desiderano, a sostegno della pastorale giovanile e familiare.

    IN PARTICOLARE QUESTO CAMMINO SI OFFRE ALLE PARROCCHIE..
    offre le proprie risorse umane e spirituali alle Parrocchie che lo desiderano, a sostegno della pastorale giovanile e familiare.

    SI OFFRE MA SENZA ALZARE MURI, SENZA INVENTARSI LITURGIE O PERCORSI ARCANI....
    e sta avendo molto successo....
    alcuni vescovi li stanno chiamando per operare in alcune parrocchie bisognose...

    A Kiko verrà la bile... da quel giorno con le braccia conserte davanti al Pontefice che gli dava l'Eucarestia ALLA BOCCA, egli subì la più vera testimonianza e catechesi che frenava la sua corsa...
    Oggi Kiko NON corre più, ma lavora per SOPRAVVIVERE....

    io ne sono sicurissima!!
    ^__^

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  22. Come fa un direttorio catechetico a contare più di 3.000 pagine quando il Catechismo (e non il compendio) ne fa 982 compreso l'indice?
    Volendo tralasciare i discorsi gravi sui veri e presunti abusi liturgici (non avendo la preparazione adatta per farlo), sul condizionamento e tutti quegli aspetti che vengono qui trattati in maniera approfondita, io ho riflettuto su altre questioni molto più semplici...
    1) i fedeli appartenenti ad una parrocchia impegnati nelle varie comunità, per l'impegno stesso che il cammino richiede, vengono in qualche modo sottratti alla comunità parrocchiale. Le chiese si svuotano anche dei membri del cammino (salvo quelli che per loro volontà continuano ad essere presenti in parrocchia) i quali non hanno tempo per partecipare alle altre attività parrocchiali o diocesane, soprattutto se coincidono con i giorni dedicati alla comunità. La maggior parte delle loro voci sarà impegnata nel coro della comunità e non in quello della parrocchia, le forze impiegate per preparare e pulire le sale predisposte agli incontri ed alle celebrazioni private loro sono il più delle volte tolte alla cura della chiesa e degli altri locali della parrocchia e così via. Non parlo di "tutti" ma di "maggior parte", soprattutto i convertiti che identificano la Chiesa nel cammino, in quanto prima non frequentavano o frequentavano poco...
    2)Il fatto che, come movimenti di vario tipo, sia stato approvato dalla Chiesa, non significa che il cammino debba per forza incontrare il "gusto" (passatemi il termine) di tutti e che chi ha qualche perplessità circa il modo di vivere la Fede del cammino sia un indemoniato, sia contro la Chiesa o roba simile. La Chiesa è andata avanti due millenni senza il cammino, anche nonostante prelati di moralità discutibile che gli storici ci spiattellano ("ci"= a noi cattolici) sui libri anche con qualche bel ricamino non dimostrabile. Ci sono stati veri credenti, fari nelle tenebre per gli altri uomini, che nella Chiesa ci hanno creduto sul serio e che sono stati veramente esempi di obbedienza. Non mi sembra, ad esempio, che San Francesco abbia tuonato e mobilitato masse perché fosse approvata la sua Regola; piuttosto mi ricordo che si presentò umilmente al cospetto del Papa.
    Ditemi se sbaglio, ma per ognuno di noi il Signore ha un particolare disegno; ora, se uno esce dal cammino perché è altrove che la sua vocazione lo porta, chi può mai permettersi di dargli contro? Nessuna tra le congregazioni di religiosi (spesso fondate da Santi) si è mai vantata di essere la sola ed unica che rappresenta la Chiesa, perché mai ora il cammino dovrebbe essere uno strumento necessario per distinguere i cattolici "veri" dagli "altri"? Se uno non è "degno del cammino" è un credente di serie b? o peggio, un infedele? I fratelli sono solo quelli in seno al cammino o sono anche quelli che dimostrano con la loro vita che sono cristiani?

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  23. 3) 2696 - I luoghi più propizi per la preghiera sono l’oratorio personale o familiare, i monasteri, i santuari meta di pellegrinaggio e, soprattutto, la chiesa, che è il luogo proprio della preghiera liturgica per la comunità parrocchiale e il luogo privilegiato dell’adorazione eucaristica. (ovviamente, CCC).
    Con tutti i monasteri e conventi e le loro foresterie, con tutte le comunità religiose che hanno a disposizione luoghi e locali più che idonei ad ospitare degli incontri di preghiera, perché gli alberghi? Perché un luogo che nulla ha a che vedere con la preghiera, in cui farsi servire, in cui alla fine dei pasti si buttano (solo di scarti) quantità di cibo ingenti, in cui non c'è neanche una cappella per la preghiera personale e l'Adorazione? Non è più bello avere a disposizione una foresteria con la cucina e collaborare tutti al pasto? Io ho fatto dei ritiri alloggiando in camerata da 40 persone con bagno in comune..
    Già spesso dobbiamo “accontentarci” di casermoni di cemento che però sono stati consacrati come chiese ed in cui c'è la Presenza del Signore, io mi chiedo come si possa celebrare regolarmente in “sale convegni” o salette parrocchiali piuttosto che in chiesa, lontani dal Santissimo ed in luoghi non predisposti per la Messa che dovrebbero essere utilizzati solo nel caso in cui non ci siano chiese, almeno penso.

    Esprimendo queste mie perplessità volutamente non ho parlato di prassi, liturgia, contenuti delle catechesi ecc. Ho fatto solo delle considerazioni che chiunque potrebbe fare e che già dimostrano che viene creata una sorta di divisione nella Chiesa cattolica.

    Tralascio il discorso sulla musica e sui momenti di silenzio... io personalmente ho ben altri gusti... questo però non mi impedisce di avere un'amicizia con persone del rinnovamento ad esempio....

    Seguo sempre il blog ed apprezzo il vostro lavoro e le vostre energie spese per amore della Verità, mi dispiace soltanto leggere ogni tanto le critiche al Papa. Ognuno di noi può vedere come si rivoltano nella propria diocesi alcuni tra quelli che hanno promesso obbedienza il giorno dell'ordinazione. Figuriamoci cosa può succedere nel cuore della Chiesa!

    Concludo con un link che proviene da un posto fantastico: la Basilica di San Benedetto a Norcia.
    http://www.youtube.com/watch?v=5_W0EPpNr5s

    un abbraccio!

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  24. Grazie, davvero, Obsculta Fili...
    basterebbe solo applicare l'uso di ragione, uno dei tanti doni, uno più grandi che il Signore ci ha fatto.

    E tu l'hai usato insieme alla tua sensibilità e ce ne hai fatto dono. Purtroppo è la prima cosa che viene eliminata nel cammino non appena si "fa" sul serio e ci si addentra oltre la soglia dei preamboli...

    Ricambio l'abbraccio!

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  25. Grazie di cuore Obsculta Fili...
    ottime ed edificanti riflessioni le tue...
    ^__^

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