giovedì 18 settembre 2014

Il modello rigido del Cammino

Fate largo! arrivano i kikos!
Vorrei fare un riflessione sulla metodologia d'evangelizzazione proposta dal Cammino, che consiste nel passaggio da una pastorale sacramentale ad una di evangelizzazione. Il punto è questo, dalla mia esperienza, il Cammino, negli ultimi tempi, costituisce comunità formate, per lo più, da "figli del cammino", entrando in contrasto con 2 principi che il Cammino stesso afferma:
1) le comunità debbono essere diversificate al proprio interno (giovani,anziani,adulti)
2) la pastorale d'evangelizzazione serve per richiamare a conversione quell'80%-90% delle persone che vivono fuori dalla Chiesa.

Con lo slogan "non ci servono le masse, serve poco sale, molti sono i chiamati pochi gli eletti" il Cammino si autogiustifica: secondo me, però, al di là di tutto, tradisce quella sua vocazione di evangelizzazione dei lontani. La vera ragione, a mio parere, di questa decrescita, oltre all'influsso di internet ecc, è proprio nell'impianto stesso del Cammino, e cioè la mancanza di una nozione, che la Chiesa ha ammesso in se stessa col Concilio Vaticano II e che il Cammino stesso taccia come moralistica, "buonistica" e da rifiutare: e cioè il principio del dialogo e del confronto.

Il dialogo ammette il principio della diversità ed è (secondo l'enciclica Lumen fidei) "elemento non accessorio, ma essenziale nella vita del cristiano". Può essere anche modello di evangelizzazione, per esempio il Cortile dei gentili del cardinal Ravasi. Ecco spiegato il modello rigido del cammino, completamente verticistico, ultra-catechetico, in cui le stesse catechesi puzzano di uno stantio,sterile ed invecchiato esistenzialismo sartriano e kierkegaardismo, e, soprattutto, non si possono rivedere; un modello in cui se qualcuno ha figli che convivono o stanno con separati, il compagno del proprio figlio non deve essere accolto e conosciuto; un sistema in cui i single sono invitati a frequentare e a fidanzarsi con gente all'interno del Cammino, e uscire con gente "fuori" è visto come rischioso, ecc.
Scenario tipico per cerimoniali NC



Insomma: manca il "dialogo col mondo" che la Chiesa ha ammesso, uscendo dal "conflitto col Mondo". Il Cammino liturgicamente vuole proporsi come post-conciliare, ideologicamente, secondo me, come pre-conciliare, storpiando elementi della dottrina stessa. Papa Francesco, con la sua fede solida ma ricca di misericordia e dialogo, ha catturato l'attenzione di molta gente fuori dalla Chiesa che si è risentita accolta. Un cristiano al 90% serve? O forse anche un cristiano al 40%-50%-60%, anche se non rigoroso, ha la sua importanza perché ritorna dal Padre e ricomincia, nonostante i dubbi (che tutti abbiamo), a rifrequentare comunque la Chiesa. Dialogo o "sbattere in faccia la verità"?

Continuo il discorso sulla mancanza di dialogo interno (fra i membri) e esterno, col mondo, tacciato di buonismo, moralismo: da qui il rifiuto di un'altra nozione, ammessa dalla Chiesa col Concilio Vaticano II, intimamente connessa col principio del dialogo, quella di "coscienza". In questo paesaggio di idee, ecco spiegato il DISPREZZO del Cammino per ogni forma di laicità e libero pensiero, anche religioso, e l'anticomunismo anacronistico e ottuso: comunismo (oramai ultrapassato) come produttore simbolico di ogni idea laica.

Il Cammino vuole rifarsi al cristianesimo delle origini: in realtà questa affermazione è grossolana, è sbagliato parlare di UN cristianesimo delle origini, ma è più corretto parlare di "cristianesimi", varie declinazioni dell'annuncio cristiano originario e quindi varie forme di cristianesimo. A quale matrice attingono Kiko e Carmen? Alle comunità paoline, a quelle di Giovanni che le hanno soppiantate, alle primissime giudeo-cristiane di Gerusalemme? Ad un insieme di caratteri? Le prime comunità poi avevano forme assembleari, in cui si discuteva, il Cammino al contrario è completamente verticistico, in capo appunto Kiko e Carmen. Come si può essere a contatto con lo spirito dei tempi se non si discute e non c'è circolazione di idee e c'è un impianto rigido? Come si può capire cosa succede nella realtà e perché la gente è lontana e come attirarli, se non se ne parla liberamente, alla pari, iniettando freschezza di idee nuove? Perché il mondo degli anni '60, anni della nascita del Cammino, è cambiato ed è, ora, in continua e rapidissima evoluzione.

Imbarazzante "girotondo con
battimani e passetto" per
compiacere Kiko
I cosiddetti "catechisti" NC, i "catechisti itineranti", ecc, replicano le idee del fondatore, stop. Nella Chiesa, concili, concistori ecc., c'è la presenza di una struttura sicuramente assembleare. La Chiesa è più avanti del Cammino. Ecco anche spiegato perché le catechesi sono ferme all'esistenzialismo di Sartre (ultrapassato) e ad un kierkegaard kikiano (ultravecchio). Oggi magari assistiamo ad un vuoto ideologico (Lyotard, Vattimo, Galimberti...) e i neocatecumenali ancora parlano di Sartre, Kierkegaard, Mao, "il capoccione di Marx" ecc.

Un'altra stonatura, a mio parere, è il j'accuse del Cammino rivolto al principio cristiano dell' "amore al prossimo". Amore al nemico sì, amore al prossimo, sì... buonismo. Anche i comunisti aiutano il prossimo. E qui si intende, quando si parla di amore al prossimo, di aiuti concreti, di opere di bene. "L'opera di bene la fanno anche i comunisti ma non è cristiana", afferma la doxa neocatecumena: è quel "buonismo sociale" che ha fatto tanto male alla Chiesa ed è da debellare. Ma nelle prime comunità cristiane non è stato San Paolo con la sua predicazione, ma sono state le comunità stesse, con vividi segni di "carità" ad aver convertito l'Impero Romano. Anche Papa Francesco, nello scambio epistolare con Scalfari, ha affermato che un non-credente seguendo la propria idea di bene, può salvarsi. La Chiesa vede la solidarietà non cristiana come punto di incontro, il Cammino come oggetto da cestinare. Con questo non affermo che la fede debba limitarsi al "volemose bene", anzi, è una esperienza spirituale profonda. Ma neanche credo che un principio storicamente ancorato nel cattolicesimo, come l'amore al prossimo (opere di carità, istituti caritatevoli ecc) debba essere cancellato, caso mai si dovrebbe ritrovare la centralità di Cristo e delle Scritture che è un'altra cosa. Ormai penso che una realtà così verticistica sia difficilmente riformabile, e che invece di un cammino di approfondimento della fede, il CN sia piuttosto una scuola di formazione ultra-cattolica, con varie storpiature teologiche, che ormai attira poca gente, bisognosa di un modello leggero, accogliente, ma profondo, un "ospedale da campo".

Se la canta e se la suona:
e i kikos lo lusingano
Il frutto dell’abolizione della coscienza e del dialogo in Cammino è proprio quello che Noemi nell'altro commento descriveva come fariseismo. Il fariseismo non è niente di più che un insieme di precetti o meglio di codici di comportamento, da applicare rigidamente e da imporre, per sentirsi apposto, giusti, retti, cristiani, salvati, cattolici di serie A. Niente di più contrario al Vangelo, in cui una novità importantissima e rivoluzionaria, apportata da Cristo, è di aver spostato il baricentro della fede e della spirito, dall’esteriorità, dai riti esteriori, dalla precettistica, al cuore dell’uomo, alla sua interiorità: “Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!”. Da qui nasce poi la logica dell’intenzione e la “coscienza”, come luogo interiore dell’uomo. Hai fatto questa cosa, okm ma dimmi che intenzione avevi ecc. Persino, per fare un esempio, un “greco” come Galimberti ammette che la grandezza e umanità del nostro diritto e giurisprudenza sta nel fatto di essere cristiana e di essere imbevuta della logica dell’intenzione: delitto colposo ecc, con tutte le classificazioni. Si deve recuperare la dialettica farisei-dottori della legge e Cristo, assieme al netto rifiuto di Cristo della precettistica. La Chiesa col Vaticano II ha riscoperto la realtà della coscienza, soprattutto in materia di libertà religiosa, di coscienza, politica ecc, agganciandola alla nozione di dialogo. Nell’ultima enciclica Lumen fidei, si afferma che il cristiano non può essere arrogante, non si può imporre la fede, esaltando il dialogo come elemento fondamentale della vita del cristiano. Non si può neanche dire io ho fede, ma è la fede che ci avvolge, ci abbraccia, ci accoglie. Tutte idee che il Cammino taccia di essere “buoniste”, lassiste, deboli perché la vera fede è monolitica, rigida, e la verità non si discute, non si comunica in un dialogo, ma si “sbatte in faccia”, si “mette nella verità”. E’ una fede alla Full metal jacket, “palla di lardo, dimmi palla di lardo”, in barba allo spessore concreto di vita e al vissuto psicologico della persona. La verità caso mai “illumina” la mia strada, facendomela vivere meglio, ma non mi viene sbattuta in faccia da qualcuno, e soprattutto non mi dice che strada devo prendere e come devo viverla, altrimenti sono un cristianuncolo all’acqua di rose.

La coscienza è il luogo dell’intenzione che il Cammino non guarda mai, perché considera una storpiatura buonista, forse catto-liberale, del Vaticano II. Il CN, col suo fantomatico ritorno alle origini, si è dimenticato per strada le innovazioni introdotte dalla Chiesa, dimenticandosi che lo Spirito soffia anche lungo la storia, ispirando: quindi via le sovrastrutture teologiche buoniste della Chiesa. Infatti il problema del Cammino Neocatecumenale è che nella sua smania di purezza originaria, cade in un letteralismo becero. Il letteralismo è sempre sbagliato, perché estremizza: se ne rese conto S. Paolo, dicendo: “La lettera uccide, lo Spirito dà vita”. S. Agostino, a Milano, se lo sentiva sempre ripetere in maniera martellante da S Ambrogio nelle sue prediche: la lettera uccide, lo Spirito dà vita. S. Ambrogio osteggiava il letteralismo, e proponeva una lettura allegorica delle Scritture. S. Agostino, pur avendo letto per intero la Bibbia, grazie a quella nuova interpretazione, rimane affascinato, rilegge la Bibbia, e piano piano si converte. Noemi, guardiamo all’intenzione del nostro cuore, e credo che Dio, che è amore, non sbatterebbe all’Inferno suo padre, né lei se parlaste col compagno di vostra zia; non vi ci sbatterebbero, neanche se foste d’accordo con la sua scelta, perché appunto è in primis la scelta di sua zia, e secondo perché il Dio in cui credo è ricco di misericordia verso il peccatore, ci capisce. La situazione non deraglierebbe se aveste un dialogo con quell’uomo, ma neanche se ve lo metteste dentro casa a vivere, perché la questione è fra sua zia e il suo compagno, è dentro di loro, è nel loro sentimento, nel loro cuore e Dio è dentro di noi.

Il trofeo kikiano nelle mani:
una caricatura del Crocifisso
con le braccia piegate all'insù
e il braccio sinistro sottosopra
Un’ultima riflessione sul catecumenato, ma prima spiego il mio nickname "l'Eresiarca", cioè fondatore e capostipite di una eresia, ironicamente insomma, eresia nei confronti del Cammino, ovviamente non nei confronti della Chiesa. Dicevo volevo fare una riflessione sul neocatecumenato, anche se qualcuno obietterà che è utopico, irreale, non realizzabile; va bene amen e così sia.

Incomincio dicendo che non sono contrario ad un cammino di fede, di riscoperta del battesimo, ma va fatto in modo diverso e riformato rispetto a quello neocatecumenale. Non sono contrario neanche ad una visione esistenziale del Vangelo (è la mia) ma sono contrario all’esistenzialismo (riduzione di tutto a fatto, via la teologia e il pensiero) e al letteralismo. Non sono contrario ad un ritorno delle origini, ma va fatto senza far fuori la modernità. Sono per un catecumenato, sì, fatto di piccole comunità, sì, ma che assieme alle catechesi affianchi il dialogo, che ammetta in sé il confronto e la diversità di idee, spiritualità e visioni religiose, in cui l’affermare ”su questo non dono d’accordo” non costituisca scandalo, in cui il dialogo possa anche essere strumento d’evangelizzazione, in cui l’evangelizzazione possa essere eseguita nelle parrocchie dal basso autonomamente, in maniera creativa, anche assieme all’aiuto di altre realtà. Sono per un itinerario di fede in cui il catecumeno possa avere qualche ruolo decisionale, in cui vi siano quindi anche forme assembleari partecipate, in cui la base dell’evangelizzazione siano il kerigma e l’annuncio della resurrezione, senza rifiutare il confronto con le problematiche attuali. Sono per un cammino di riscoperta del battesimo in cui gli scrutini vengano considerati “consigli spirituali” (o vengano aboliti), in cui la liturgia venga rinnovata, senza cadere in una fissazione che vada a configgere con la Chiesa, in cui un catecumeno con una fede più leggera, vada bene lo stesso, l’importante è che venga accolto. Sono per questo catecumenato. Sono per un cammino di riscoperta della fede, non per una scuola di formazione ultra-cattolica e farisaica.

(da: l'Eresiarca)

62 commenti:

  1. I fratelli del Cammino che vengono a copiaincollare i soliti slogan, sono invitati ad interrogarsi sui temi trattati in queste pagine, non a ripetere i copiaincolla e le mormorazioni. Kiko vi inganna!

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  2. Alcuni punti della riflessione di Eresiarca sono condivisibili, altri meno.
    Sarebbe bene sottolineare che il dialogo può esistere solo partendo dall'affermazione della Verità. Non ti escludo perché commetti adulterio, ti accolgo certamente, ma non posso smettere di dire: "sei un adultero".

    Questo non è "sbattere in faccia la verità" ma è essere misericordiosi come lo fu il Signore: "Hai detto bene "non ho marito"; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero"

    Il Signore dialoga con la samaritana, la accoglie, ma le dice la verità sulla sua situazione, motivo per cui lei Gli crede.

    Il cammino più che una chiusura al dialogo vive una schizofrenia: con le persone di fuori si è intolleranti, intransigenti e ultraortodossi. Con le persone di dentro si è dolci e dialoganti fino al lassismo, tanto da tollerare situazioni assurde (per esempio due divorziati conviventi con 4 figli).

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  3. Apprezzo tutto del post iniziale, penso a Pasquale che ha dovuto chiudere il suo blog per ordine dei catechisti,
    penso a un cammino ormai datato e connotato dalle ideologie del XXsec e dai tentativi di fare qualcosa di nuovo del post '68.
    Sono cresciuta tra i collettivi degli anni '70 e non posso non sorridere alla somiglianza tra i 'giri d'esperienza' e le 'riunioni di autocoscienza' di Moretti in Ecce Bombo.

    Sono anche d'accordo con lo stile di dialogo che oggi è necessario. Oggi dire la verità in faccia a una persona significa lasciarla sola con il suo problema.
    Me l'ha fatto notare una ex catecumena, sposata civilmente che voleva trovare una 'casa' per sè e la sua famiglia nel cammino e nella chiesa. Un giorno una persona antipaticissima, invece di dirle semplicemente che lei non poteva accostarsi alla comunione, in un dialogo tra pari, ha segnalato la cosa ad un sacerdote che è giustamente intervenuto. Però questa persona si è sentita tradita.
    Che differenza tra un intervento giusto, lecito, ma distante ed autoritario rispetto a un qualcosa che si poteva dire bevendo un caffè assieme!
    Non basta essere annunciatori di contenuti veri, bisogna anche aver a cuore le persone.
    Se il termine dialogo può far pensare al compromesso, alla svendita della verità, allora lo sostituirei con 'relazione', il pilastro fondamentale per poter annunciare il Vangelo all'uomo di oggi.
    (anche l'incontro con la samaritana mi parla di una relazione di amore sponsale, in senso spirituale, cioè di un incontro molto profondo con il Signore)

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  4. Solo un esempio sul quale magari tornerò con un discorso più ampio: ho conosciuto recentemente (lo avevo accennato) una coppia di catechisti NCN di altra regione.

    Hanno 5 figli e, ovviamente, mi hanno orgogliosamente detto che 4 di loro sono in comunità.
    Andando un po' a scavare (a tavola il vino aiuta...) nel discorso, è venuto però fuori che:

    - uno convive da 3 anni e frequenta la comunità con la compagna. Sono cantori.
    - il secondo ha due figli, con la prima compagna, ed ora è in comunità con la seconda. I figli sono con la mamma (che non è nel cammino) e lui gli passa gli alimenti ("perchè questo è giusto", dice il padre catechista).
    - il terzo è il più piccolo e non ha situazioni particolari: è in comunità ma soffre di disturbi del comportamento dovuti a non meglio specificati "traumi". E' seguito da uno psicologo del cammino.
    - il quarto vive da solo, va in comunità ma si è fidanzato - nel tempo - praticamente con tutte le sue "sorelle di fede". Che sistematicamente lo mollano dopo averci vissuto insieme qualche mese perchè "lui è uno spirito libero".
    - il quinto non è in comunità ma è sposato, con un figlio, e fa parte del movimento di RNS.

    Questo per dire che Sandavi dice bene quando afferma che, nel cammino, "con le persone di fuori si è intolleranti, intransigenti e ultraortodossi. Con le persone di dentro si è dolci e dialoganti fino al lassismo, tanto da tollerare situazioni assurde"

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  5. Invece nel cammino che conosco io i comportamenti contro l'insegnamento della chiesa non erano ammessi neanche all'inizio prima del 1° passaggio.
    Adulteri in quantità, ma tenuti nascosti....

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  6. Negli assurdi atteggiamenti NC, nei cambi di rotta, nei dietrofront, nel giustificare tutto o condannare tutto ci vedo semplicemente quello che Tripudio sempre sottolinea: fede inquinata, vita inquinata.

    Se il cammino applicasse quello che insegna la Chiesa in materia di matrimonio, senza aggiunte, omissioni o furberie non ci sarebbero macelli continui.

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  7. Sugli "adulteri in quantità, ma tenuti nascosti...." siamo d'accordo.

    Nella prima comunità in parrocchia da me ci sono almeno due signore (in comunità con i mariti) rese ampiamente e ripetutamente "cornute" (passatemi il termine, colorito ma che rende l'idea) dai rispettivi coniugi.
    Visto che la cosa è di pubblico dominio anche fuori dalla parrocchia i loro fatelli di comunità, non potendo negare, parlano di "spada nella carne" di questi fratelli...

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  8. @ Michela ha detto: "(anche l'incontro con la samaritana mi parla di una relazione di amore sponsale, in senso spirituale, cioè di un incontro molto profondo con il Signore)"

    Perfettamente d'accordo. Qui, se mi consentite, il piano simbolico dell'incontro con la samaritana è quello che maggiormente specifica le contraddizioni del Cammino.
    "Le disse: «Va' a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene "non ho marito"; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare»" (Gv 4,16-20).

    A meno che la donna samaritana non abbia capito fischi per fiaschi, rispondendo con la questione teologica del luogo dove Dio si adora all'appunto di Cristo sui suoi mariti, il senso è soprattutto teologico e spirituale. Cristo sta parlando dei suoi suoi cinque mariti/sposi/Baal, degli idoli adorati su cinque monti. Lo sposo, biblicamente parlando, è anche la divinità.

    Nel CNC anche adorano cinque signori/sposi/idoli: il Cammino, Kiko, il rituale NC, l'oggettistica NC, i canti NC. Sul sesto marito dite voi, non so come giudicare.

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  9. @ La verità vi farà liberi
    Ho letto solo ora la tua segnalazione. L'uomo non è stupido: l'uso del mandorlo nella sua favola rinvia a Geremia 1:11-12 («Che cosa vedi, Geremia?». Risposi: «Vedo un ramo di mandorlo». Il Signore soggiunse: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla»).

    Anche è un "samaritano", però. Quando scrive: "Non possono esserci frutti tanto abbondanti senza le radici di questa modalità celebrativa tanto specifica" condiziona i frutti a una modalità celebrativa inventata da uomini e... senza di essa il Signore non agisce! Il rituale NC come un idolo, così ho scritto prima.

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  10. 3d molto bello e interessante.
    L'opera di proselitismo del cammino (vedi le 100 "piazzate") non può essere chiamata evangelizzazione perché non applica le indicazioni della Chiesa a riguardo. Insieme alla "Lumen fidei" giustamente citata, anche la "Nota pastorale sul primo annuncio del Vangelo" della CEI al numero 6 afferma:

    "In senso stretto, «l’evangelizzazione propriamente detta è il primo annuncio della salvezza a chi, per ragioni varie, non ne è a conoscenza o ancora non crede». Essa è preceduta e preparata dal dialogo".

    E il dialogo prevede:

    - L'ascolto profondo delle persone che si incontrano.
    - L'empatia.

    Il cammino propone un pacchetto uguale in tutto il mondo, in barba al dialogo, all'ascolto dell'altro e all'empatia.

    Papa Francesco nel discorso del 1 febbraio 2014 alle comunità neocatecumenali si è raccomandato in questi termini:

    "Un’altra indicazione: dovunque andiate, vi farà bene pensare che lo Spirito di Dio arriva sempre prima di noi. Questo è importante: il Signore sempre ci precede! Pensate a Filippo, quando il Signore lo invia per quella strada dove incontra un amministratore seduto sul suo carro (cfr At 8,27-28). Lo Spirito è arrivato prima: lui leggeva il profeta Isaia e non capiva, ma il cuore ardeva. Così, quando Filippo gli si avvicina, egli è preparato per la catechesi e per il Battesimo. Lo Spirito sempre ci precede; Dio arriva sempre prima di noi! Anche nei posti più lontani, anche nelle culture più diverse, Dio sparge dovunque i semi del suo Verbo. Da qui scaturisce la necessità di una speciale attenzione al contesto culturale nel quale voi famiglie andrete ad operare: si tratta di un ambiente spesso molto differente da quello da cui provenite. Molti di voi faranno la fatica di imparare la lingua locale, a volte difficile, e questo sforzo è apprezzabile. Tanto più importante sarà il vostro impegno ad “imparare” le culture che incontrerete, sapendo riconoscere il bisogno di Vangelo che è presente ovunque, ma anche quell’azione che lo Spirito Santo ha compiuto nella vita e nella storia di ogni popolo."

    Lo stesso San Paolo conosceva benissimo le culture dei luoghi dove andava ad evangelizzare, ad Atene (tanto per fare un esempio) prima di annunciare il kerigma si è preoccupato di conoscere la cultura del luogo, per avere un punto di contatto con la popolazione, con i pagani usava un linguaggio, con gli ebrei un altro. La Chiesa si è sempre appoggiata ai culti e alle culture precedenti per evangelizzare, difatti le prime chiese erano templi pagani; la stessa cosa hanno sempre fatto i gesuiti che preparavano l'annuncio cercando di ambientarsi e di conoscere culture e tradizioni locali, questo non vuol dire tradire il Vangelo ma creare i presupposti perché possa essere accolto.

    Invece Pasqualone nel suo blog (il commento è stato rimosso), contrariamente al discorso del Papa ma in comunione con gli iniziatori del cammino aveva scritto:

    "La fede non nasce,come ti ho detto,da tecniche sociologiche o psicologiche.Non nasce dai bei discorsi e nemmeno dall'ascolto [...]
    Il Cammino si basa su Parola,Liturgia,Comunità che sono tre elementi universali che prescindono dalla cultura."

    Per Papa Francesco e per il Magistero NON si deve prescindere dalla cultura, dall'ascolto e dal dialogo, mentre per il CNC evangelizzare significa VENDERE ASPIRAPOLVERI ovvero vendere un pacchetto uguale in tutto il mondo.
    Come si fa a chiamare una roba del genere EVANGELIZZAZIONE? Qual'è il vero scopo di un tale proselitismo? Vogliono far crescere la Chiesa di Cristo o quella di Kiko?

    Scusate la lunghezza del post.


    Razor

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  11. ho guardato il link di
    'la verità...'
    mi è sembrato strano, di solito chi critica il cammino, critica tutto il cammino,non solo la liturgia.
    Sembra un discoso rivolto al papa o alla gerarchia che apprezza la missionarietà neocat ma non le sue Messe.
    In questo discorso si risentono le parole di Kiko ( 2007? ) quando con l'approvazione degli statuti è riuscito a mantenere l'Eucarestia come la vuole lui. Stanno mettendo le mani avanti o stanno minacciando la gerarchia, dal momento che tra le opere buone del cammino c'è anche la carità abbondante alle diocesi?

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  12. continua
    il discorso è del 2012, quindi si voleva evitare l'analisi dell'Eucarestia di papa Benedetto.

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  13. Ottimo, Razor. Tutto gira ma... non stiamo andando a ruota libera :-)

    "Non possono esserci frutti tanto abbondanti senza le radici di questa modalità celebrativa tanto specifica" ha detto il professorone (di filosofia) NC: ma se tanto è specifica, come fa il tripode di Pasqualone a essere definito universale? Nemmeno tra loro vanno d'accordo!

    Cristo, nel discutere con la samaritana, lo fa argomentando con la cultura di lei (v. 2Re 17).

    San Paolo, all'Areopago, parla con il linguaggio di Arato di Soli, filosofo stoico, rileggendolo in chiave cristiana.

    Solo i neocatecumenali portano le chitarre dove suonano il qin.

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  14. Sembra un discoso rivolto al papa o alla gerarchia che apprezza la missionarietà neocat ma non le sue Messe.
    Michela, certo! Non capivo di CHI parlasse...chi, fra i detrattori del cammino, ne apprezza la missionarietà e ne critica la liturgia-faidate?
    È una chiara minaccia: se vuoi i frutti (principalmente i SOLDI perché per il resto sappiamo bene che il cammino pubblicizza se stesso, non evangelizza ) devi tenerti anche il marcio...che sta alla radice...
    E il bello è che, facendo questo paragone, l'ammettono, che la liturgia è guasta!
    Che dire? Siamo arrivati agli avvertimenti mafiosi. Fra poco Francesco troverà nel suo letto una testa di cavallo...dipinta da Kiko. Orrore!!!

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  15. Mi sono fermato alla prima riga e sono saltato sulla sedia:

    Dottore in Filosofia presso l’Universidad Complutense di Madrid con la tesi “Il paradosso del desiderio di René Girard”

    Attenzione a questo articolo di Chuck White:

    THE XIPHIAS GLADIUS PROJECT

    Quel Desiderio Parrilla dell'articolo linkato da "la verità" fa parte di questo strano gruppo, il Xiphias Gladius Project, che esiste davvero:

    http://www.xiphiasgladius.es/inicio.html

    Solo a me risulta inquietante e di sapor complottista??

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  16. Quell'articolo di cammino.info sarebbe teoricamente condivisibile se non contenesse una forzatura evidente: la Santa Sede ci ha approvati. Ma la Santa Sede ha richiesto che il Cammino celebri secondo i Libri Liturgici della Chiesa, senza aggiunte né omissioni, quindi il prof. mente, dicendo che la Liturgia è approvata. Inoltre nasconde il fatto che migliaia di persone vengono massacrate dal cammino. Quei frutti marci vengono sepolti, ovviamente, ma sarebbero la maggioranza. Per avere dieci chili di frutti succosi il cammino ne lascia marcire cento facendo però finta che esistano solo quei 10 chili.

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    1. Perché non vai a leggerti la lettera inviata da Papa Francesco a Kiko in relazione alla liturgia.

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  17. Certo che su Vanity Fair (il titolo è tutto un programma: la fiera delle vanità) vanno a vantarsi di avere sedici figli grazie al Cammino.

    Quanto a Xiphias Gladius, non c'è da meravigliarsi: se la mentalità neocatecumenale poggia su arcani, sul ricatto morale del "non ti fidi?", su deliberate infrazioni della legge (ecclesiastica, liturgica, ecc. - il che spiega anche l'inusuale quantità di legulei e avvocati neocat, tantissimi di loro ispirati all'idea del "la legge c'è ma io conosco un modo per fare di testa nostra"), su bizzarre "rivisitazioni" di autori non cattolici (Bohnoeffer, i testimoni di geova, ecc.) come meravigliarsi di tale progetto?

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  18. ma i fratelli del cammino non si rendono conto di qu anto sono ridicoli quando vogliono far credere che le famiglie numerose sono un'esclusiva mondiale del cammino?.....tutti gli altri cattolici con famiglia numerosa non si mettono a sbandierare ogni giorno il numero di figli e la propria appartenenza a un movimento....

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  19. Quanto sei cretino.

    Precisiamo bene:

    1) la lettera non l'ha inviata il Papa, ma mons. Becciu

    2) la lettera non stabilisce alcuna eccezione: dice solo che gli articoli 12 e 13 dello Statuto del Cammino sono il punto di riferimento

    3) il Cammino invece disubbidisce al suo stesso Statuto, celebrando veglie pasquali separate, celebrando ridicoli strafalcioni condannati dai Pontefici, ecc.

    4) Kiko stesso, nel parlare della lettera, afferma di essere preoccupato perché ci sono dei neocatecumenali che preferiscono ubbidire al Papa piuttosto che a Kiko (cfr. il caso del "famoso parroco di Madrid" che si è rifiutato di celebrare la veglia pasquale neocatecumenale, citato da Kiko stesso)

    5) infine, avevamo già ricordato anche noi che Kiko fa il furbo col Papa... ed anche papa Francesco, infatti, se ne è accorto. Non la passerete liscia.

    Cari fratelli kikos, i vostri trucchetti e inganni funzionano solo con gli sprovveduti.

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  20. Gli strafalcioni che dici tu sono stati vagliati da ben 5 congregazioni della santa sede.Per vagliare il tuo di cervello basterebbe un corso di un giorno da parte della " Clementino"

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  21. Caro fratello "Clementino",

    gli strafalcioni sono proibiti dai libri liturgici, sono stati proibiti nuovamente per iscritto il 1° dicembre 2005 anche da Benedetto XVI e dalla Congregazione per il Culto Divino, proibizione confermata personalmente da Benedetto XVI il 12 gennaio 2006, proibizione pienamente recepita dallo Statuto del Cammino (art. 13, nota 49) e confermata anche da Francesco il 1° febbraio 2014.

    Comunque ti ringrazio perché hai mostrato a tutti l'ennesimo esempio di mentalità neocatecumenale: quando una cosa è sgradita al Cammino, voi reagite con la menzogna e l'inganno (lo sapete benissimo - e lo sanno anzitutto Kiko e Carmen - che il Cammino sbaglia nella liturgia e sbaglia nella dottrina, oltre che sbagliare a danno dei fratelli).

    Per voi la verità è tale solo se fa comodo al Cammino.

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  22. Ue trypudio riuscirai un giorno ad azzeccare qualche profezia sul sanzioni che ci pioveranno addosso. Non ne azzecchi una. Dai uno sguardo negli anni addietro e scopirai che ne avete prese di cantonate. Chi di speranza campa disperato muore. saverio

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  23. Caro fratello troll Michele-Saverio-Clementino-eccetera,

    come mai hai bisogno di adoperare la menzogna per difendere il Cammino?

    Io non ho fatto nessuna "profezia" sulle sanzioni: non ho neppure motivo di farla, visto che voi disubbidite sempre. Ti ho solo fatto notare ciò che tutti notano e che tutti possono personalmente verificare: cioè che la risposta di mons.Becciu conferma il divieto dei vostri strafalcioni e dei vostri abusi.

    Verifica tu stesso.

    E comunque ormai sanno tutti che voi disubbidite al Papa e alla Chiesa, che voi celebrate strafalcioni liturgici disonorando il Signore con le vostre ridicole pagliacciate liturgiche: non devi prendertela con me, ma col Papa e col Signore.

    Sbraitare contro di me non ti serve a nulla: le vergogne neocatecumenali restano le stesse, e tutti possono verificarle. Nostro Signore conosce benissimo quanta menzogna avete nel cuore e quanta cattiveria avete sempre usato (e ancor oggi usate) contro i fratelli che capiscono che il Cammino è zeppo di errori e strafalcioni.

    Più ti adiri contro di noi, e più fai capire la vera "spiritualità" neocatecumenale, fondata sull'inganno e sulla menzogna, sull'ira e sulla mormorazione, sull'idolatria dei due sedicenti "iniziatori".

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  24. Manco il vostro stesso Statuto sapete leggere. Nel vostro stesso statuto IN NOTA è riportata LA LETTERA DI ARINZE.

    La quale, e sono indicazioni DEL SANTO PADRE BENEDETTO, vi diceva di SEGUIRE I LIBRI LITURGICI.

    Ma voi da questo orecchio non ci sentite e avete fatto SEMPRE di testa vostra. SEMPRE.

    RASSEGNATEVI, non vi hanno approvato NESSUNA LITURGIA VOSTRA e quando Benedetto XVI lo ha ribadito quel famoso 20 gennaio (preceduto da manovrine poco pulite non ancora del tutto chiarite)

    dicendo che la Messa è una sola ed è quella della parrocchia A CUI VOI DOVETE RITORNARE, voi siete andati nel panico...i primi dieci minuti..poi è arrivato Kiko che ha chiosato tutto con un "sono cose che il Papa doveva dire"..

    Per la serie: A NOI CHE CE FREGA...

    Tralascio il DELIRIO di spiegazioni astruse che avete inventato dopo aver strombazzato in questo blog CHE DOVEVAMO ANDARCI A NASCONDERE PERCHE' SAREBBE ARRIVATA UNA "BOMBA"

    Si vede come andata a finire...

    Caro saverio, invece di prendertela con Tripudio dicci un pò...ma il famoso incontro MEGAGALATTICO a PORTO SAN GIORGIO nel quale il Santo Padre Francesco doveva venire a celebrare la VOSTRA messa quando si fa?

    Non si doveva fare a giugno? Ah no scusa...a settembre...no a settembre no... Ne sai qualcosa?

    Ne sai qualcosa dell'incontro privato con Kiko del quale NESSUNO SA NULLA? Di solito fate super mega comunicati..stavolta nulla? Niente di niente?

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  25. Questo troll (che si riproduce mediante clonazione nella provetta "anonimo" di blogspot) le tirate di orecchie - con le orecchie dure che si ritrova - le prende per carezze.

    Parlaci del mercatino ortofrutticolo dove "celebrate con le primizie", Saverio: ti stanno bene le banane, i fichi d'india e i "tarocchi" sulla mensa?

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  26. Se osservi con attenzione i passi della nostra ""danza" c'è ne uno in particolare più accentuato quello con il passo in avanti quel passo simboleggia il piede di "CRISTO" CHE SCHIACCIA LE TUE DI "MENZOGNE. IL PAPA CI INCORAGGIA AD ANDARE AVANTI E CI RINGRAZIA PER IL BENE CHE FACCIAMO PET LA NOSTRA AMATA CHIESA TU CHE FAI APPARTE AVERE PENSIERI CONTORTI????????

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  27. Dai, Saverio, oggi a Napoli è festa, si è ripetuto il miracolo di san Gennaro. Fanne uno anche tu: dicci, le tue "5 congregazioni della santa sede" hanno approvato la celebrazione con i fichi d'india, gli ananas e le banane? Non far finta di non leggere più, Saverio & cloni vari: cita il documento nel quale è esplicitamente autorizzata questa "celebrazione".

    Con voi, a ragionare sul generale, si è perdenti: avete sempre un'approvazione/pezza a colori (di colori vaghi). Bisogna infilzarvi con gli spilli dei particolari, che sanno come perforare le pezze a colori.

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  28. Questa dei "passi" della "danza" è una delle boiate più mastodontiche del Cammino, e fa ridere persino i polli.

    Del resto, in venti secoli di storia, la Chiesa non ha avuto bisogno di fare balletti con girotondo a passo di "danza".

    Dunque chi ha ragione? la Chiesa o il Cammino?

    I fratelli del Cammino vengono qui a negare l'evidenza (per esempio raccontando il loro sogno secondo cui sarebbe superata la "lettera di Arinze", cioè la lettera ufficiale del cardinale Francis Arinze della Congregazione del Culto Divino del 1° dicembre 2005 che mette nero su bianco le «decisioni del Santo Padre», lettera pienamente recepita dallo Statuto del Cammino del 2008: non stanchiamoci mai di ricordarlo).

    Ma Benedetto XVI non si è mai rimangiato le sue decisioni contro il Cammino, e pochi mesi fa Francesco ha fatto mettere per iscritto a mons.Becciu che gli articoli 12 e 13 dello Statuto del Cammino sono il quadro di riferimento.

    Dunque chi ha ragione? i Pontefici o Kiko?

    È proprio vero che l'idolatria acceca le anime e le trascina nella menzogna.

    Ed è esattamente questo il motivo di tante sofferenze del vero e proprio popolo di ex neocatecumenali, "colpevoli" solo di desiderare la verità della fede e di non accettare di chiamare bianco il nero e nero il bianco.

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  29. "...quel passo simboleggia il piede di 'CRISTO' CHE SCHIACCIA LE TUE DI "MENZOGNE"
    Ah Ah Ah! Demenziale! E in quale Vangelo, in quale tomo cristiano, in quale symbolarium posso ritrovare il simbolismo di quel passo "più accentuato", anonimo? Io scommetto che te lo sei inventato tu, come inventate il fango/peccato, il sicomoro/arrampicarsi sugli altri, la pietruzza dell'Apocalisse/sale, l'olio delle vergini che si prenderebbe nelle convivenze NC ecc. ecc. eccetera.

    In una danza che si riconduce alla spiritualità ebraica si ritrova il piede di Cristo! Dai, non farti bocciare al prossimo passaggio, anonimo: il passo è un passaggio, dall'uomo vecchio al nuovo, dall'Egitto alla Terra Promessa.

    E anche ti permetti di cianciare di pensieri contorti?

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  30. La danza la introdusse Lifschitz, come testimonia egli stesso nel suo libro molto chiaramente chiudendo con queste parole: "Del resto Kiko quella danza dove l'avrebbe imparata? Ai Cursillos de cristianidad?"

    Sul "passetto" si è detto tutto e il suo contrario nel cammino e fuori.

    Il passaggio del Mar Rosso...
    Il passaggio dalla morte alla vita...
    Il salto nella Terra Promessa...
    L'ingresso nella libertà...

    ma questa di Cristo ... MMMAHHH!

    Sveglia Saverio, nessuno ha autorizzato un bel niente.

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  31. Caro fratello Giona,

    "approvati" non significa autorizzati a celebrare strafalcioni e a devastare la fede e la vita dei fratelli.

    Così come "patentato" non significa autorizzato a guidare bendato contromano in autostrada.

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  32. Come ha detto bene Sandavi, la danza venne introdotta nei primi anni del cammino, non posso dire se fosse stato proprio Lifschitz ad introdurla, ma sta di fatto che tantissime cose del cammino, in origine, vennero realizzate anche assieme ad altri che erano i primi "catecumeni" di Kiko.

    Storicamente, bisogna dire che il cammino in origine era meno rigido di come lo è oggi. Questo posso confermarlo perché ebbi la possibilità di parlare, quando ero itinerante e nel cammino, con catecumeni di vecchia data, addirittura catechizzati da Kiko.

    Dai loro racconti, come anche è riscontrabile leggendo "L'immondizia ama Dio" di Lifschitz, emerge una idea di comunità molto pionieristica, forse più gioiosa di quello che è oggi diventato il cammino.
    Molte innovazioni vennero eseguite assieme (molti canti di quel periodo non sono opera di Kiko), infatti.
    Oggi esiste un solo faraone, purtroppo...

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  33. @giona

    Approvati a far cosa?
    La liturgia non ve l'hanno approvata. Questo è sicuro.

    La faccio anche a te la domanda: il super mega galattico incontro a Porto San Giorgio quando si fa?

    E Papa Francesco a Kiko in udienza privata cosa gli ha detto?

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  34. @ Anonimo ha detto...
    "Se osservi con attenzione i passi della nostra ""danza" c'è ne uno in particolare più accentuato quello con il passo in avanti quel passo simboleggia il piede di "CRISTO" CHE SCHIACCIA LE TUE DI "MENZOGNE."
    ---
    Ragazzi, ma qui siamo arrivati alla quintessenza della follia! Al punto che, della follia stessa, viene finanche fatta anche "doverosa" esegesi!
    Ed il tragico e l'avvilente, è che ci credono pure, e con conseguente fermezza!....

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  35. Al troll Saverio e agli altri anonimi della sua risma. Poche settimane fa ho assistito ad un matrimonio NC celebrato in una parrocchia (non NC)...beh quelle due ore sono bastate per confermare quanto da anni si legge su questo e altri blog. A metà celebrazione metà dei presenti (compresi molti NC invitati all'evento) erano fuori a fumare. per non parlare di quanto dettomi da una invitata non NC ma di famiglia NC sui retroscena: gli stessi che ormai conosciamo a memoria, la stessa ipocrisia targata Kiko. Gli sposi avevano facce che era tutto dire. Solo la madre della sposa, NC fino al midollo, il giorno dopo davanti al parroco che gli richiamava le C.....e che il loro presbitero, portato a celebrare per l'occasione, (il loro parroco della domenica evidentemente non poteva andar bene a tal punto che gli hanno invaso la parrocchia), aveva pronunciato durante l'omelia, ha dichiarato che non era vero e che aveva capito male. Ed eravamo almeno tre presenti al matrimonio che il giorno dopo abbiamo sentito questa "sorella" negare l'evidenza di fronte a due preti non NC che avevano avuto il coraggio di concelebrare col presbitero. Ecco cosa siete: Eretici e Bugiardi!San Paolo dice che "Veritatem facientes in caritate". Voi Nc negate la Verità, per cui sarete trattati senza carità. Ted.

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  36. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  37. Confermo ciò che dice C. Mia madre è in cammino dal 1971, il cammino era in Italia da appena 3 anni e molte cose erano del tutto improvvisate. Il cammino si è nutrito dell'entusiasmo di queste primissime persone, che riscoprivano la Chiesa spesso dall'ateismo.
    Mia madre mi racconta spesso che nei primi anni non c'erano arredi kiki come oggi (patena ottagonale, calice dodecagono, leggio iconico e altre menate), per cui ogni comunità (a cui era proibito di solito toccare gli arredi di chiesa) si arrangiava come poteva. C'era chi portava il calice d'oro di famiglia, chi un piatto prezioso d'argento, chi tovaglie ricamate finemente, chi candelabri preziosi, ceri, tappeti e così via. Mia madre donò una serie di tovaglie di cotone e di lino dei primi 900 tesoro della nostra famiglia tenuti come reliquie per decenni.
    Era tutto un po' così, alla buona. Poi il cammino si è cristallizzato nella forma che conosciamo oggi. Proprio mia madre mi disse, quando si iniziarono a vedere i primi arredi kiki e tutti gli altri ammennicoli, "il cammino si è seduto".
    Da allora non si tocca più niente che non sia voluto nelle altissime sfere. L'ultimo responsabile che ho avuto sfiorava il patetico (ma lo dico senza sfottere, nel senso che mi causava dispiacere): a ogni domanda la risposta era: "chiedo ai catechisti".
    Mi è sempre rimasto il dubbio che se gli avessi chiesto "venite a cena a casa mia" mi avrebbe risposto "chiedo ai catechisti"

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  38. Inoltre la maggior parte delle iniziative ormai sono organizzate a livello aziendale. In faccia ti faranno sempre vedere che è tutto "affidato al Signore", ma in realtà è l'esatto contrario: è tutto nelle mani di persone in una macchina che funziona anche abbastanza bene.
    Dalla sagra di parrocchia, alla missione, al pellegrinaggio ormai è tutto codificato.
    Mi aspetto prossimamente procedure e certificazione di qualità ISO 9000.

    Anche quando una famiglia parte, sebbene ci sia un certo grado di incertezze (lingua, studi, casa) ci sono già altri che attendono là, che hanno preparato aiuti, contatti, casa, scuole, ecc...

    E' vero: è un modello molto rigido! E guai a sgarrare!
    Stesso discorso per le missio ad gentes: sono codificati i modelli di comportamento, le persone da avvicinare, le catechesi dove e come farle, persino come si devono vestire i preti, come si devono comportare i ragazzi coi loro coetanei, ecc.
    E queste cose le ho sentite con le mie orecchie dai protagonisti, non invento nulla e non suppongo nulla (e non ne avrei bisogno).
    Ho conosciuto svariate famiglie missionarie e svariate famiglie ad gentes, nonché una infinità di seminaristi e preti, "grazie" al fatto che i miei genitori (mia madre in primis) sono stati catechisti della prima ora e hanno fatto catechesi del cammino per 40 anni in tutta la mia regione e pure in quelle vicine, quindi tutti conoscono i miei e io di conseguenza conosco tantissime persone (compresi i loro catechisti che sono stati i primi catecumeni di Kiko in Spagna, tanto per dire).

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  39. Condivido pienamente ciò che dice la mamma troppa"ESTETICA FA MALE'.

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  40. @ Sandavi ha detto:
    "Sul 'passetto' si è detto tutto e il suo contrario nel cammino e fuori.
    Il passaggio del Mar Rosso...
    Il passaggio dalla morte alla vita...
    Il salto nella Terra Promessa...
    L'ingresso nella libertà..."


    Puoi aggiungere anche l'uscita dell'anima dal peccato, Sandavi. Tutte queste cose, però, si rinviano l'una all'altra e sono coerenti con i discorsi di Kiko ("Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea, con il pane azzimo a significare la schiavitù e l’uscita dall'Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa). C'è una logica nei saltelli intorno alla mensa dopo una siffatta interpretazione.
    Quella del passo avanti che simboleggerebbe "il piede di 'CRISTO' CHE SCHIACCIA LE TUE DI "MENZOGNE", invece,
    va segnalata a qualche specialista di neurodeliri.

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  41. Perchè cancellare determinati commenti? Fanno capire con chi stiamo parlando!

    Il commento (anonimo) diceva:

    " PAPA FRANCESCO CONFERMA LA. PRASSI LITURGICA DELL EUCARESTIA. E DELLA VEGLIA PASQUALE. CHI. SONO. I. BUGIARDI. NOI. O. IN. TOTO VOI?"

    E questo dimostra che l'autore di questo commento o E' TERRIBILMENTE IN MALAFEDE, o NON SA LEGGERE oppure (e forse è la cosa più grave) E' SCHIAVO DELLE INTERPRETAZIONI DEL CN.

    Ti rispondo io, anonimo, il 16 maggio in quella lettera di BECCIU c'è scritto chiaramente che vi dovete rifare AL VOSTRO STATUTO.

    Il vostro statuto RIPORTA IN NOTA LA LETTERA DI ARINZE.

    Ora, invece di leggere la pravda NC, leggi IL TUO STATUTO e accendi il cervello..

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  42. Per accendere qualcosa, bisogna prima averla.

    Il motivo per cui è inutile dare spazio a questi troll neocatecumenali è che abbiamo risposto loro un milione di volte a testa, e nonostante questo loro vengono qui a ripetere sempre lo stesso mantra: non per ragionare, ma per infastidire ed estenuare.

    Il meccanismo con cui loro "dialogano" attraversa infatti queste fasi:

    - prima intervengono con tante belle frasi religiose di pace e di amore e di desiderio di dialogo

    - poi cominciano a rifiutare di riconoscere la realtà dei fatti, insinuando che noi non abbiamo capito qualcosa del Cammino

    - quindi passano alla menzogna, agli insulti e alle minacce (la realtà concreta diventa sempre più insopportabile per loro)

    - infine si limitano a fare copia-incolla delle solite frasi ingannevoli («siamo approvati!» come se l'avere la patente di guida autorizzasse a correre bendati contromano in autostrada).

    Insomma, il metodo neocatecumenale si fonda sull'inganno e sulla menzogna. Quando l'inganno e la menzogna non bastano, il tipico kikos conosce solo una soluzione: aumentare gli inganni e aumentare le menzogne, fino ad estenuare gli interlocutori. A meno che non si stanchi lui per primo.

    È per questo motivo che cancello gli interventi imbecilli che continuano a diluviare.

    Anche se si sono dati da fare per spargere la propaganda kikiana in tutti i forum e blog cattolici, è anche vero che nell'internet è facile trovare la descrizione delle magagne del Cammino, ed è per questo che i neocatecumenali più intelligenti stanno alla larga da internet, lasciando come carne da macello l'esercito dei pasqualoni baccalà che non provano imbarazzo a veder rendere pubblici certi segretissimi arcani (come la liturgia ortofrutticola neocatecumenale o la prima Comunione "seduti").

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  43. A proposito di strafalcioni liturgici, ma della preghiera eucaristica kikiana cantata ne vogliamo parlare? Parole cambiate (non quelle sostanziali) che cominque vanno contro la regola della chiesa che impone di non cambiare le parole della liturgia; cantata con una melodia ovviamente nota solo ai presbiteri nc...

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  44. @Tripudio

    Tutto vero, tutto giusto.
    E' anche vero che però da qua non passa solo chi non può fare a meno di fare quello che dici tu.

    Passa anche chi ancora non è del tutto assuefatto o semplicemente ha deciso di usare ancora il libero arbitrio che ci ha donato il Signore.

    Fosse anche uno solo, giova ripetere.

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  45. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  46. @Anonimo
    in realtà durante il canto le variazioni sostanziali sono molte! La preghiera eucaristica II cantata non è uguale al testo del Messale.

    Vedere per credere

    Per esempio:
    - il ripetere due volte "Padre"
    - dire "ti rese grazie", invece di "rese grazie" e basta
    - aggiungere "del vino" quando si dice "prese il calice e rese grazie", che quindi in neocatecumenalese diventa "prese il calice del vino"
    - aggiungere "elevando gli occhi a te" che non c'è nel testo

    Ora, chiaramente non sono le singole parole il problema, perché non è una formula magica, ma c'è un bel difetto di intenzione! Perché fare ciò che vuole Kiko invece che ciò che vuole la Santa Madre Chiesa? E se manca l'intenzione mi viene il dubbio che le Messe siano invalide! Perché rischiare stupidamente? Non sarebbe meglio semplicemente rispettare tutta la Chiesa e fare quello che fa la Chiesa "senza aggiunte né omissioni"?

    Negli ultimi tempi mi è sembrato che questa scemenza non si facesse più, ma non ne sono sicuro

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  47. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  48. @ Sandavi
    Fai bene a non esserne sicuro, perchè si continua a farla così. Sono uscita dal cammino solo da un mese, perciò lo posso confermare. La preghiera eucaristica cantata,associata a tutta una serie di monizioni e risonanze, mi risultavano così... strane che mi sono ritrovata a chiedere ad un sacerdote se queste celebrazioni NC fossero davvero valide! Perchè alla fine, e mi vergogno a dirlo, non ricordavo più il contenuto delle letture e il loro messaggio, che è Parola di Dio, sommerse da tanti commenti spesso fuori luogo. Mi sembrava di non aver partecipato alla Messa! Mi dispiace, ma questo è quello che provavo.
    Lara

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  49. Grazie Sandavi per la precisazione. Nella rabbia ho dimenticato di firmare il mio intervento. E adesso vediamo se i troll vengono a confutare pure questo. Ted.

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  50. La traduzione di quell'articolo dell'inserto del Die Zeit la pubblicammo su questo stesso blog il 19 maggio scorso: clicca qui sotto per reperire la pagina:

    neocatecumenali.blogspot.it/2014/05/articolo-die-zeit-christ-und-welt.html

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  51. Sono contento che vi sia piaciuta la mia riflessione e che ne abbiate fatta un articolo, vorrei approfittare allora per farne un'altra:

    Il modello rigido non convince, il radicalismo cristiano alla maniera kikiana non convince, convince il papa, con il suo operato all'insegna della misericordia, convince la Chiesa.

    "Il Dialogo è elemento non accessorio, ma essenziale nella vita del cristiano"( enciclica Lumeni Fidei), la fede non può essere arrogante, né impositiva, non si può dire neanche io ho fede, ma la fede è qualcosa che ci avvolge e ci comprende, secondo sempre l'enciclica. Il Dialogo come evangelizzazione, pensiamo per esempio il Cortile dei Gentili del Cardinal Ravasi, o la Cattedra dei non credenti del Cardinal Martini.

    Si potrebbe obiettare dicendomi che nelle Catechesi iniziali, ci sia un momento di dialogo. Ecco appunto un momento, che nel cammino non si rivedrà più. " Chi è Dio per te?", o qualcosa di simile. il modello catechetico(che non rifiuto) è preponderante nel Cammino,troppo. Un parte non fa il tutto, un momento non definisce l'orientamento generale. Lo insegnava anche il demoniaco profeta Hegel, se nel capo c'è un solo capello, si è ancora calvi, ma se vi è un aumento quantitativo, cioè molti capelli, c'è anche un cambiamento qualitativo, quella persona non è più calva. Nel cammino il dialogo è assente. Come potrebbe esserlo in un modello in cui i catechisti sono ispirati dall'alto, e le cose che dicono non vengono considerate alla stregua di semplici consigli spirituali, guidati da un parroco? Neanche un sacerdote ha questa pretesa di assolutezza, in un'omelia o simili. Il dialogo ammette che i due stiano sullo stesso piano, abbiano la stessa autorevolezza e si confrontino;se vi è una sproporzione, da inferiore a superiore, non c'è più dialogo, ma, al contrario, indottrinamento. che è un'altra cosa.

    Eresiarca

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  52. continua...

    Le vivisezioni fatti col bisturi, all'anima di una persona,e alla sua "storia", da parte di un catechista, non sono dialogo, né tanto meno convincono:

    in un mondo in cui i separati sono in aumento, le convivenze civili pure, gli atei di oggi non sono quelli di ieri, le ideologie sono cadute, viviamo un vuoto anestetico di valori e di orizzonti ideologici( l'odierna riflessione filosofica si concentra su questo), dialogare, significa sfrondare l'albero della fede e dell'evangelizzazione fino farne un bonsai?
    Perché Kiko può parlare di kierkegaard e Sartre( inseriti nelle catechesi, morte ontica ecc) e io non posso parlare di cultura? Perché lui può appellarsi alla cultura nell'evangelizzazione e io no? Neanche fosse Kant.

    Non mi si tiri fuori il discorso del dialogo del Cammino con gli ebrei, altrimenti tiro in ballo le catechesi di anni fa sull'Islam per far spiantare il senso di dialogo interreligioso che c'è nel Cammino.. Anche qui o si dialoga con tutte le religioni, oppure non si può dire di favorire il dialogo e di essere fautori di pace. S Francesco ne è un palese esempio di volontà dialogante.Ma passiamo ad altro adesso...

    Mi ero promesso di non parlare del dialogo, per concentrarmi su un'altro tema, quello del modello di parrocchia nucleare proposto dal Cammino.
    Modello per cui gli spazi in parrocchia per tutte le comunità non ci sono, i parroci scarseggiano, e allora... Catecumenion! No non è una parola magica, detta facendo vorticare nell'aria una bacchetta, alla Harry Potter. E' una struttura apposita, fatta costruire nel Cammino per far celebrare le comunità singolarmente in apposite stanze dalla nuova estetica kikiana. A parte il dubbio valore estetico, "de gustibus non disputando est", ok, sorgono delle domande:

    E' vero il territorio su cui si costruisce la struttura è della diocesi, ma non c'è il rischio di distaccarsi definitivamente dalla parrocchia? Di creare in una forma definitiva una Chiesa nella Chiesa? I fedeli esterni che vi entrano per la messa, dacché la messa è pubblica, in quale stanza si dovrebbero collocare? Etrerebbero poi in una struttura così?E' il solito esclusivismo del cammino? A voi la risposta.

    firmato
    Eresiarca

    RispondiElimina
  53. @ Eresiarca
    E' noto lo striscione pallini e cerchietti con il quale Kiko catechizzò il Papa:

    http://4.bp.blogspot.com/-kFE43GLfNIY/Uu0EI5adIjI/AAAAAAAABiY/otjUtQPGogc/s1600/pallini-cerchietti-e-simboletti.jpg

    La parrocchia, nella follia esibizionista del chitarrista spagnolo, è mostrata come "comunità di comunità" (neocatecumenali, naturalmente).

    "I fedeli esterni che vi entrano per la messa, dacché la messa è pubblica, in quale stanza si dovrebbero collocare?", hai chiesto. In uno di quei cerchietti, naturalmente. Immagino che i neocat si adegueranno a una simile estetica, con pannelli ad hoc progettati da Kiko per creare ambienti circolari chiusi nelle navate.

    RispondiElimina
  54. Ricordo quando la stanza in parrocchia dove ci si trovava (la condividevamo con il gruppo giovani, era molto stile 'comune anni 60', tappeti per terra, cuscini ecc.) fu kikizzata: moquette blu, crociona barbarica con merkabah, stampa di icona di Kiko su pannello di legno.
    Ci parve una vera forzatura, e mezza comunità si ribellò, in particolare per la croce orribile e l'altrettanto assurda icona, costate una cifra che, con mentalità da perfetti 'cristiani della domenica', pensavamo sarebbe stato meglio destinare ai poveri.
    Ora siamo arrivati al 'catecumenion'!
    Spero che un domani possa essere usato come 'oratorium'. I ragazzi credo non si formalizzeranno , per la moquette blu...

    RispondiElimina
  55. Valentina,
    adesso sarebbe bello entrare in quella stanza e vedere se dopo la fine del cammino è stato fatto l'affresco sul muro.
    Ma temo che non lo si saprà mai perchè se c'è l'affresco la stanza viene chiusa a chiave e nessuno lo potrà mai 'ammirare'.

    Secondo me il catecumenion lo hai conosciuto anche tu, è stato fatto a Scandicci già moltissimo tempo fa, ed è stato presentato come modello di parrocchia=comunità di comunità

    RispondiElimina
  56. La mia prima stanza stava nella mia parrocchia d'origine, che chiuse le porte al cammino e per questo perdette un bel po' di fedeli, tutti deportati dai catechisti e fusi alla bell'è meglio con le comunità di una parrocchia di 'fedelissimi'...quindi lì, assolutamente nessun affresco, e forse c'è ancora la nostra moquette blu! La crociona barbarica no, quella il parroco ce la tirò dietro!
    Invece Michela, nella parrocchia d'adozione, in una stanza, in tempi non sospetti, l'ho fatto, un affresco sul muro...senza foglia d'oro, però! E rigorosamente Kiko's free...
    Mi chiedo se anche quello è stato ricoperto da qualche Cena Pasquale con Giuda redivivo e S.Tommaso assente non giustificato, reo di non aver creduto a Kiko...
    Ti assicuro che ignoravo (felicemente) il Catecumenion di Scandicci. È stata la mia fortuna, essere fin da allora un po' dura d'orecchio! :-)

    RispondiElimina
  57. Un altro articolo:
    Titolo: Una nuova Chiesa?

    Il "colpo di genio" del Cammino, nella sua diffusione iniziale, è stato l'aver detto al mondo: noi siamo una nuova Chiesa. Una Chiesa svuotata delle sovrastrutture teologiche, libera dagli ingranaggi di potere, nata dai poveri, insomma una Chiesa pura come quella delle origini. Kiko stesso spessissimo, nei suoi kerigma, ha affermato: " I lontani ci vedono come una nuova Chiesa! ". Ma è davvero così? Il prezzo da pagare è lo scivolone che solitamente questi movimenti fanno, contraddicendosi sotto molti punti di vista.
    Vorrei concentrarmi però sull'aspetto teologico. Quasi tutti i fratelli del Cammino, sono convinti che il messaggio cristiano nel Cammino venga vissuto e perciò debba esser vissuto in maniera semplice, senza intellettualismi o speculazioni di alcuna sorta. Non c'è alcuna interpretazione allegorica che tenga insomma. In realtà, mi dispiace per loro, ma effettivamente non è così: il vero tripode filosofico del Cammino è costituito da Sartre, Kierkegaard e Karl Barth. Almeni questi sono gli autori che maggiormente compaiono nelle catechesi iniziali. Kiko stesso si definiva esistenzialista. Su questo tripode si costruisce gran parte della vera ermeneutica biblica neocatecumenale. Come non sentire dietro alla nozione di "storia", e d i riduzione di tutto a "fatto", Sartre e il suo esistenzialismo, con la sua concezione di riduzione della vita umana a esistenza. Dietro il calcare eccessivamente la mano sul passaggio dalla morte spirituale alla vita, la morte ontica di Kierkegaard e la vita estetica. Dietro S. Paolo, il pastore e teologo svizzero protestante Karl Barth, con la sua idea di sacrificio, l'uomo che sacrifica tutto a se stesso, secondo la sua interpretazione paolani, un po' pessimistica. Ripeto, ciò che ho detto in un articolo precedente, perché KIko può parlare di cultura nell'evangelizzazione ed io no, e tu no? E nessun altro? Nei miei precedenti articoli parlavo dell'arretratezza di certe convinzioni filosofiche, così storicamente invecchiate, presenti nelle catechesi iniziali. E' doveroso cambiarle e riadattarle ai tempi di oggi. E' un'operazione lecita, in un'evangelizzazione che si dica intelligente e libera. LA verità cristiana infatti è eterna e immutabile, la cultura invece no, cambia, è mutevole ed effimera, specialmente oggi, nei suoi connotati di celerità evidenti a tutti. S Agostino ne De Civitate Dei, affermava che la città di Dio è eterna e non passa, mentre la città degli uomini, quella terrena, passa , cambia e si trasforma. Per cultura intendo sia la produzione letteraria, filosofica, e scientifica, sia i costumi, le credenze ecc di un popolo o dell'umanità in una data epoca o in un dato periodo. Se la cultura non cambiasse, saremmo ancora oggi, rimasti ai tempi della Divina Commedia, dei guelfi e dei ghibellini. Bisogna anche adattarsi alle diverse culture che si va a visitare e ad evangelizzare. Perché allora le catechesi iniziali non possono essere rimaneggiate e corrette? Se l'uomo un giorno andasse su Marte, si continuerebbe a parlare di Sartre nel Cammino? Non è controproducente il tutto? Che gli Statuti siano stati approvati, non giustifica il fatto che le catechesi non possano essere riviste in alcuni punti e attualizzate: l'approvazione non deve essere sintomo di rigidità strutturale. Se la cultura vuole essere strumento a servizio dell'evangelizzazione, deve essere considerata per ciò che è, cioè cultura, riadattata via via secondo lo spirito dei tempi, non parole ispirate dallo Spirito Santo. A meno che non si voglia compiere una doverosa separazione nelle catechesi, fra Verità di fede e verità scientifico-filosofiche, insomma culturali, secondo ciò che affermava Galileo. Resta comunque il fatto chhe le seconde verità sono mutabili e modificabili. La Verità di fede deve essere quella della Chiesa, cioè quella elaborata dalla Chiesa sulla base delle Scritture. Ma questo è un altro discorso.

    Firmato:
    Eresiarca

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  58. Valentina ha detto
    Invece Michela, nella parrocchia d'adozione, in una stanza, in tempi non sospetti, l'ho fatto, un affresco sul muro...senza foglia d'oro, però! E rigorosamente Kiko's free...
    Mi chiedo se anche quello è stato ricoperto da qualche Cena Pasquale con Giuda redivivo e S.Tommaso assente non giustificato, reo di non aver creduto a Kiko...


    qui ci vuole una spedizione esplorativa!

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  59. Il meccanismo con cui loro "dialogano" attraversa infatti queste fasi:

    - prima intervengono con tante belle frasi religiose di pace e di amore e di desiderio di dialogo

    - poi cominciano a rifiutare di riconoscere la realtà dei fatti, insinuando che noi non abbiamo capito qualcosa del Cammino

    - quindi passano alla menzogna, agli insulti e alle minacce (la realtà concreta diventa sempre più insopportabile per loro)

    - infine si limitano a fare copia-incolla delle solite frasi ingannevoli («siamo approvati!» come se l'avere la patente di guida autorizzasse a correre bendati contromano in autostrada).

    Volevo solo confermare quanto scritto in questo copia e incolla del commento di Tripudio. Aggiungerei anche che, togliendo alcuni estremismi come le minacce e gli insulti e una metodologia di reazione un pò diversa dato anche il contesto (e a parer mio, anche perchè la famiglia con cui mi sono scontrato era ed è decisamente, una famiglia di NC di un certo livello, scaltri e psicologicamente avanti); sembra palesemente, il modo in cui sono stato trattato e lasciato in seguito, dalla mia ex ragazza NC (vorrei specificare che era una persona molto importante per me). Questo loro comportarsi è trasferibile alla vita quotidiana, escludendo per un attimo la vita spirituale. Ovviamente inserito nei vari contesti sociali quali: blog o interventi sulla rete, public relations, situazione sentimentali, ecc. Sono d'accordo anche nel differenziare NC ed NC. Come nelle forze armate c'è la truppa e il ramo dirigenziale, ovvero i così detti "ufficiali". Tralasciamo la mezzaria dei "sottoufficiali". Io purtroppo mi sono ritrovato ad essere il Don Chisciotte della situazione, combattendo contro dei mulini a vento. Cervantes non dava di certo il senso che do io alla sua opera. Ma per banalizzare, non è servito a nulla. GLOCK

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