sabato 19 marzo 2016

Riecco le tre tirate d'orecchie (più la quarta) al Cammino Neocatecumenale

Ieri (18 marzo 2016) alle 11:45 papa Francesco ha ricevuto in udienza migliaia di aderenti al Cammino Neocatecumenale in occasione delle 50 nuove missioni neocatecumenali.

Il Santo Padre ha sostanzialmente ribadito le tre "tirate d'orecchie" del suo stesso discorso ai neocatecumenali del 1° febbraio 2014, quando disse:


  1. «...camminare insieme, come unico gregge, sotto la guida dei Pastori delle Chiese locali. La comunione è essenziale: a volte può essere meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli ciò che il vostro itinerario esigerebbe, pur di garantire l’unità tra i fratelli che formano l’unica comunità ecclesiale, della quale dovete sempre sentirvi parte...»;

  2. «...la necessità di una speciale attenzione al contesto culturale... Tanto più importante sarà il vostro impegno ad "imparare" le culture che incontrerete...»
  3. «La libertà di ciascuno non deve essere forzata, e si deve rispettare anche la eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal Cammino, altre forme di vita cristiana che lo aiutino a crescere nella risposta alla chiamata del Signore».
Stavolta il Papa ha addirittura rincarato la dose. In breve, come diceva Lino:
Udienza assolutamente sottotono. Kiko silenziato. Occorrerà leggere il discorso ma mi è parso evidente che i (doverosi) saluti e incoraggiamenti alle persone in procinto di partire abbiano assorbito una minima parte del discorso. L'accento è stato posto sull'unità e sul rispetto delle culture locali: non si esportano modelli! Non da poco il riferimento al carisma che si perde quando si sposta l'attenzione sulla gloria umana.
Fossi un neocatecumenale, rileggerei il discorso trenta volte. C'è poco da esserne allegri.
Ed ecco il discorso di ieri (tratto dal Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede): notate come ha rincarato la dose rispetto al discorso di due anni fa.




Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Kikos impegnati a fare "nueva evangelizzazione"
Sono contento di incontrarvi e vi ringrazio, perché siete venuti così numerosi. Un saluto speciale a quelli che stanno per partire! Avete accolto la chiamata ad evangelizzare: benedico il Signore per questo, per il dono del Cammino e per il dono di ciascuno di voi. Vorrei sottolineare tre parole che il Vangelo vi ha appena consegnato, come un mandato per la missione: unità, gloria e mondo.

Unità. Gesù prega il Padre perché i suoi siano «perfetti nell’unità» (Gv 17,23): vuole che siano tra loro «una sola cosa» (v. 22), come Lui e il Padre. È la sua ultima richiesta prima della Passione, la più accorata: che ci sia comunione nella Chiesa. La comunione è essenziale. Il nemico di Dio e dell’uomo, il diavolo, non può nulla contro il Vangelo, contro l’umile forza della preghiera e dei Sacramenti, ma può fare molto male alla Chiesa tentando la nostra umanità. Provoca la presunzione, il giudizio sugli altri, le chiusure, le divisioni. Lui stesso è “il divisore” e comincia spesso col farci credere che siamo buoni, magari migliori degli altri: così ha il terreno pronto per seminare zizzania. È la tentazione di tutte le comunità e si può insinuare anche nei carismi più belli della Chiesa.

Voi avete ricevuto un grande carisma, per il rinnovamento battesimale della vita; infatti si entra nella Chiesa attraverso il Battesimo. Ogni carisma è una grazia di Dio per accrescere la comunione. Ma il carisma può deteriorarsi quando ci si chiude o ci si vanta, quando ci si vuole distinguere dagli altri. Perciò bisogna custodirlo. Custodite il vostro carisma! Come? Seguendo la via maestra: l’unità umile e obbediente. Se c’è questa, lo Spirito Santo continua a operare, come ha fatto in Maria, aperta, umile e obbediente. È sempre necessario vigilare sul carisma, purificando gli eventuali eccessi umani mediante la ricerca dell’unità con tutti e l’obbedienza alla Chiesa. Così si respira nella Chiesa e con la Chiesa; così si rimane figli docili della «Santa Madre Chiesa Gerarchica», con «l’animo apparecchiato e pronto» per la missione (cfr S. Ignazio di Loyola, Esercizi spirituali, 353).

Sottolineo questo aspetto: la Chiesa è nostra Madre. Come i figli portano impressa nel volto la somiglianza con la mamma, così tutti noi assomigliamo alla nostra Madre, la Chiesa. Dopo il Battesimo non viviamo più come individui isolati, ma siamo diventati uomini e donne di comunione, chiamati ad essere operatori di comunione nel mondo. Perché Gesù non solo ha fondato la Chiesa per noi, ma ha fondato noi come Chiesa. La Chiesa non è uno strumento per noi: noi siamo Chiesa. Da lei siamo rinati, da lei veniamo nutriti con il Pane di vita, da lei riceviamo parole di vita, siamo perdonati e accompagnati a casa. Questa è la fecondità della Chiesa, che è Madre: non è una organizzazione che cerca adepti, o un gruppo che va avanti seguendo la logica delle sue idee, ma è una Madre che trasmette la vita ricevuta da Gesù.

Questa fecondità si esprime attraverso il ministero e la guida dei Pastori. Anche l’istituzione è infatti un carisma, perché affonda le radici nella stessa sorgente, che è lo Spirito Santo. Lui è l’acqua viva, ma l’acqua può continuare a dare vita solo se la pianta viene ben curata e potata. Dissetatevi alla fonte dell’amore, lo Spirito, e prendetevi cura, con delicatezza e rispetto, dell’intero organismo ecclesiale, specialmente delle parti più fragili, perché cresca tutto insieme, armonioso e fecondo.

Seconda parola: gloria. Prima della sua Passione, Gesù preannuncia che sarà «glorificato» sulla croce: lì apparirà la sua gloria (cfr Gv 17,5). Ma è una gloria nuova: la gloria mondana si manifesta quando si è importanti, ammirati, quando si hanno beni e successo. Invece la gloria di Dio si rivela sulla croce: è l’amore, che lì risplende e si diffonde. È una gloria paradossale: senza fragore, senza guadagno e senza applausi. Ma solo questa gloria rende il Vangelo fecondo. Così anche la Madre Chiesa è feconda quando imita l’amore misericordioso di Dio, che si propone e mai si impone. Esso è umile, agisce come la pioggia nella terra, come l’aria che si respira, come un piccolo seme che porta frutto nel silenzio. Chi annuncia l’amore non può che farlo con lo stesso stile di amore.

E la terza parola che abbiamo ascoltato è mondo. «Dio ha tanto amato il mondo» da inviare Gesù (cfr Gv 3,16). Chi ama non sta lontano, ma va incontro. Voi andrete incontro a tante città, a tanti Paesi. Dio non è attirato dalla mondanità, anzi, la detesta; ma ama il mondo che ha creato, e ama i suoi figli nel mondo così come sono, là dove vivono, anche se sono “lontani”. Non sarà facile per voi la vita in Paesi lontani, in altre culture, non vi sarà facile. Ma è la vostra missione. E questo lo fate per amore, per amore alla Madre Chiesa, all’unità di questa madre feconda; lo fate perché la Chiesa sia madre e feconda. Mostrate ai figli lo sguardo tenero del Padre e considerate un dono le realtà che incontrerete; familiarizzate con le culture, le lingue e gli usi locali, rispettandoli e riconoscendo i semi di grazia che lo Spirito ha già sparso. Senza cedere alla tentazione di trapiantare modelli acquisiti, seminate il primo annuncio: «ciò che è più bello, più grande, più attraente e allo stesso tempo più necessario» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 35). È la buona notizia che deve sempre tornare, altrimenti la fede rischia di diventare una dottrina fredda e senza vita. Evangelizzare come famiglie, poi, vivendo l’unità e la semplicità, è già un annuncio di vita, una bella testimonianza, di cui vi ringrazio tanto. E vi ringrazio, a nome mio, ma anche a nome di tutta la Chiesa per questo gesto di andare, andare verso l’ignoto e anche soffrire. Perché ci sarà sofferenza, ma ci sarà anche la gioia della gloria di Dio, la gloria che è sulla Croce. Vi accompagno e vi incoraggio, e vi chiedo, per favore, di non dimenticarvi di pregare per me. Io rimango qui, ma col cuore vengo con voi.

[00431-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0198-XX.02]

110 commenti:

  1. Già l'ho scritto ieri: credo che, questa volta, le tirate di orecchie siano state quattro, non tre. Il riferimento a "Esort. ap. Evangelii gaudium, 35" è pesantissimo: "Una pastorale in chiave missionaria non è ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine che si tenta di imporre a forza di insistere".
    La quarta tirata di orecchie concerne la pastorale missionaria. L'insistenza del Cammino sul proprio modello è oramai cinquantennale. Dell'ossessione giudaica e gnostica (soltanto per citarne due, di dottrine) nell'annuncio del Cammino discutiamo da anni. Nel modello sul quale il Cammino insiste c'è sicuramente la nuova estetica di canti, icone, architetture, addobbi.

    La Sala Stampa del Vaticano certamente la parentesi (Esort. ap. Evangelii gaudium, 35) non l'ha messa per allungare il testo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ne sono tanto preoccupati che adesso nelle parrocchie neocatecumenali in parrocchia si fanno 2 veglie pasquali una alle 20 :30 e una alle 22 aperta a tutti (ma in effetti è per i neocatecumenali chi non lo è si deve sorbire tutto il rito alla neocatecumenale)quest'anno a cagliari si è svolta con i due riti , e per il prossimo anno verrà fatto anche a carbonia nella parrocchia ormai neocatecumenale con un parrocco di stampo kikiano, e non solo, stanno costruendo un tempio stile kiko all'interno della parrocchia ... naturalmente nei cartelli esterni al cantiere non è scritto che cosa sarà ma solo "COSTRUZIONE"... INSOMMA IL PAPA PARLA ma loro se ne fregano ormai dove c'è un prete filo kikiano si fanno cose assurde, .

      Elimina
  2. ....A proposito dell'amore per la verità, per l'unità e dell'obbedienza dei neocatecamenunali...Qualche giorno fa, durante un'attività parrocchiale serale, alla presenza di almeno una dozzina di persone, alle osservazioni di disubbidienza presentate da una mia amica, ben informata e senza tanti peli sulla lingua, rispetto alle modalità di celebrazione ed assunzione dell'Eucarestia nelle salette sotterranee il sabato sera e, soprattutto, rispetto all' abituale celebrazione di due veglie pasquali con battesimi separati, dalle 21 alle 24 per "i cristiani della domenica" e dalle 24 alle 6:00 per gli "eletti", sapete come ha risposto il parroco emerito, con oltre 50 anni di sacerdozio alle spalle??!! che non era vero!!! Dopo tale tracotante negazione dei fatti, la mia amica ha prodotto documenti, raccomandazioni papali e cardinalizie con timbro vaticano, sul rigoroso rispetto della liturgia, lo stesso statuto del cammino che prevede una più ricca animazione della Veglia da parte del movimento, non già due distinte e separate celebrazioni, articoli del Redemptoris Sacramentum, del C.C.C., del C.J.C......A questo punto è iniziato il classico arrampicamento sugli specchi e l'inevitabile scivolamento, ancor più penoso, dell'iniziale negazione ed è stato risposto che quei documenti erano,- udite udite! del tutto secondari e che non era possibile organizzare un'unica veglia per mancanza di spazio: in un moto di necessaria ma educata e pacata ribellione abbiamo fatto presente che la chiesa parrocchiale ha una capienza certificata e sperimentata di 450 persone, oltre ad esservi una serie di pertinente limitrofe, quali un auditorium e una struttura polisportiva sul retro che si presterebbero benissimo ad ampliare la possibilità di accoglienza dei fedeli! Risposta finale: "beh, magari, la maggior parte delle persone non è abituata e forse si addormenterebbe ......"Scrivo dalle Marche, la parrocchia è una di quelle più in vista del CamminoN, dove però, la presenza vivace, assidua e qualificata di Azione Cattolica , Cl, gruppi e realtà di vario genere e di tutto il resto dei parrocchiani che non appartengono né agli uni né agli altri, fa del suddetto, pur in numero consistente, una oggettiva minoranza.Quest'anno, alla fine del solito ciclo di catechesi inziali, a quanto è dato sapere, non sono riusciti a formare una nuova comunità per la resicata adesione di persone, non più di 5-6, che sono state fatte confluire in un'altra comunità, più numerosa ma composta quasi interamente da figli di camminanti. Le mie e le vostre preghiere siano per tutti. Ciao e Buona Pasqua a tutti

    RispondiElimina
  3. Un post su CruxSancta, fa notare come non ci sia stata alcuna parola del Papa nei confronti degli "iniziatori".

    Guardatevi tra l'altro la registrazione di Radio Vaticana(link al post precedente), dal minuto 48:00 al minuto 51:00: un fugace saluto a Carmen visibilmente sofferente(e ciò umanamente e cristianamnte ci dispiace), un fugacissimo saluto a Padre Pezzi e, alla fine, Kiko che insegue il Papa, che, dopo aver salutato i Cardinali e Vescovi presenti, se ne stava andando...

    RispondiElimina
  4. Questa frase del papa mi ha fatto riflettere:
    "Voi avete ricevuto un grande carisma, per il rinnovamento battesimale della vita; infatti si entra nella Chiesa attraverso il Battesimo."
    L'oggetto del rinnovamento qui non è il Sacramento del Battesimo 'sopito' o 'da risvegliare', che nel discorso di Francesco non viene messo in dubbio o indebolito, anzi, si dice, è tramite esso che "si entra nella Chiesa"!
    Ciò che va rinnovato è la vita e, secondo il papa, è questo il carisma del cammino neocatecumenale.
    Guardate, questa è una rivoluzione Copernicana! Mentre per i fondatori al centro c'è il cammino, che fa crescere la Fede vivificando il Sacramento del Battesimo, per il papa al centro ci sono la Chiesa e il Battesimo, ciò che può e deve rinnovarsi, anche tramite il cammino, è la nostra vita (non la fede, né il nostro rapporto con Chiesa e Sacramenti).
    Davvero questo papa ha saputo rimettere ogni cosa al posto giusto, riportando al centro la barra del timone.
    Ringrazio il Signore perché ci ha dato un papa così pragmatico: era quello che ci voleva!

    RispondiElimina
  5. In questi ultimi tempi, ho molto pensato, alla storia del Cavallo di Troia, storia, mitologia, leggenda o, tutte e tre le cose assieme?....

    Nessuno può dirlo; però una cosa è certa: il diabolico Kiko, in circa cinquant'anni di cammino, questi "cavallucci"
    li ha praticamente disseminati dappertutto.

    Cavallo di Troia del Cammino è pagare le utenze al Parroco in difficoltà,

    Cavallo di Troia è l'"oliarura" al Vescovo,

    Cavallo di Troia, sono le confessioni pubbliche, con tutte le schifezze di tipo pornografico che ne vengono fuori, puoi ricattare questo mondo e quell'altro!....

    Momentaneamente, mi fermo a questi primi tre:

    Fratelli del Cammino e non: Guardatevi dai "Greci", soprattutto, quando portano "doni".
    ---

    RispondiElimina
  6. @ Valentina Giusti ha detto...
    Questa frase del papa mi ha fatto riflettere:
    "Voi avete ricevuto un grande carisma, per il rinnovamento battesimale della vita; infatti si entra nella Chiesa attraverso il Battesimo."
    ---
    Infatti, ed anche se hai pochi giorni di vita, entri, in modo irreversibile e per l'etrnità, nel Corpo Mistico della Chiesa, ovvero, la Comunione dei Santi; poi quando sarai oltre l'età della ragione, confermerai, sempre se vuoi, in quanto la Chiesa non obbliga nessuno, attraverso il Sacramento della Cresima, le tue Promesse Battesimali, con tanto di unzione Crismale a sigillo, da parte del Vescovo.

    Il Cattolicesimo, è semplicissimo, lineare chiaro nelle sue prescrizioni e soprattutto rispettoso della libertà altrui.

    RispondiElimina
  7. Kiko dice chiaramente *l'incontro è andato bene * Non ha minimamente colto le tre o quattro sottolineature papali. Kiko ricorda altro. Angelica

    https://it.zenit.org/articles/kiko-arguello-grato-al-papa-le-missio-ad-gentes-una-bomba-in-cina-e-europa/

    RispondiElimina
  8. Scusate ma quindi questo articolo intende dire che il papa, per poter avere l'occasione di tirare le orecchie al cammino ha: organizzato (ok partecipato a) questo incontro, ha benedetto 270 famiglie del cammino, ha detto loro "io sono con voi", ha detto "benedico il Signore per il dono del cammino", ha detto "vi ringrazio a nome mio e di tutta la chiesa"....TUTTO QUESTO solo per poter tirare le orecchie???
    Ma non vi sembra strano? Non vi sembra strano che gli ultimi 4 papi sono stati TUTTI INGANNATI?

    È qualche anno che non leggo questo blog e l'ho ritrovato con lo stesso identico risentimento.

    Ma non è più facile cominciare a dire: ok ho incontrato catechisti idioti, incapaci di essere tali, ho ancora delle ferite che bruciano, ma FORSE il cammino l'ha ispirato davvero lo Spirito Santo, forse alcuni nel cammino diventano davvero santi, forse alcuni rinnegano Gesù Cristo (come in tutta la chiesa d'altronde)...
    Davvero, non ho niente contro di voi personalmente e non mi sento affatto migliore, ma tutto questo blog é molto triste, oltre doloroso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ok capovolgiamo le cose: è lo Spirito Santo che ha ispirato a Kiko che ... Non si può non peccare?

      È lo Spirito Santo che ha ispirato a Kiko l'uso del pane sbricioloso alla comunione in modo che frammenti del Corpo di Cristo vadano persi e cadano per terra o sul tappeto?

      Spero di avere una risposta o almeno un contraddittorio. Grazie

      Elimina
  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  10. https://www.facebook.com/groups/neocatecumenali/?fref=ts La conferma che il carisma del cammino neocatecumenale è nel cuore di Papa Francesco. Imparino tanti parroci che ci hanno cacciato anche al sottoscritto. Facciano autocritica

    RispondiElimina
  11. Mentre stavo pensando 'questa volta, finalmente, i fratelli del cammino cominceranno a porsi delle domande', mi è capitato di leggere in un gruppo fb già citato qui in Osservatorio, in coda all'intervento di papa Francesco di ieri, i seguenti commenti:
    - La conferma che il carisma del cammino neocatecumenale è nel cuore di Papa Francesco. Imparino tanti parroci che ci hanno cacciato anche al sottoscritto. Facciano autocritica.
    - I grandi Papà Francesco e Kiko fondatore del Cammino Catecumenale ispirato dalla madre di nostro Signore Gesù
    - Grande Kiko!
    Devo dire che soprattutto l'ultimo commento al discorso del Papa mi ha lasciato esterrefatta.

    RispondiElimina
  12. Fresh: immagino che tu sia in buona fede. È evidente che il Papa vi ama ed apprezza la generosità di chi parte in missione. Ma è impossibile non leggere nel suo discorso quel cumulo di raccomandazioni. È altrettanto evidente che il Papa pensa siano molte, direi troppe le cose da correggere nel vostro stile di evangelizzazione.
    Il cammino può averlo ispirato benissimo lo Spirito Santo, ma lo Spirito Santo non ne ha ispirato di certo gli errori, la superbia, la grande miopia.
    Il cammino deve correggersi, è il Papa ad averlo detto, stavolta, non questo blog. E ve l'ha detto con grande amore, attitudine che a volte, per molti motivi, su queste pagine può mancare o essere mal espressa.

    RispondiElimina
  13. @Angelica oggi 16:31, non è che Kiko non ha colto", ha colto benissimo e come!... Le orecchie per sentire ciò che ha detto il Papa in perfetto italiano, le abbiamo avute tutti, tranne gli adepti del Cammino, i quali, avendo insito nella prpria mente, una sorta di processo di "rimozione", cancellano tutto ciò che contrario o di critica a Kiko ed al Cammino.

    Infatti Kiko tempestivamente, si è fatto intervistare da un giornalista neocatecumenale di Zenit e, come sappiamo tutti, i neocatecumenali, non di diritto, ma di fatto, devono obbedienza a Kiko.
    ---

    RispondiElimina
  14. @fresh

    " Non vi sembra strano che gli ultimi 4 papi sono stati TUTTI INGANNATI? "

    Carissimo, 3 Papi (Giovanni Paolo I non lo conto, e non dovresti farlo nemmeno tu, perchè in 33 giorni di pontificato di voi non ha mai parlato) vi hanno dato, in tutte le salse e persino con documenti scritto, indicazioni ben precise per correggere quegli errori che, come ha detto ieri papa Francesco, possono rovinare I CARISMI PIU' BELLI.

    Ti faccio una domanda: SI SONO TUTTI SBAGLIATI?

    Se sì, spiegami perché, ma se non si sono sbagliati perché cavolo fate finta di niente?? Facci caso, in queste 24 ore NESSUNO e dico NESSUNO, in primis Kiko, ha citato le parole di papa Francesco sull'unità.

    Secondo te perché?

    sarà che, forse forse, di quello che dicono i Papi, se non vi conviene , non ve ne frega un cavolo?

    RispondiElimina
  15. @Valentina Giusti
    Valentina, l'ho sempre pensato ma adesso ne sono assolutamente sicuro; è una questione mentale, ovvero, se Kiko & Co, ti instillano nella testa. con assoluta certezza, che il Cammino Neocatecumenale "salverà" e sostituirà la Chiesa attuale, "tu", il Papa, a parte i soli aspetti formali che ti servono, non te lo fili proprio di pezza...

    Ragazzi, impariamo a metterci nei panni degli altri, anche se non ci stanno molto simpatici!...
    ---

    RispondiElimina
  16. Domanda Semplice.
    Potreste indicare con esattezza una fonte giornalistica, oppure anche un servizio televisivo, insomma qualsiasi cosa che parli o anche accenni a quello che dite voi sui rimproveri di ieri.
    Mi sembra anche un atto dovuto a comprova del vostro vessillo "la verità "

    RispondiElimina
  17. Io, invece, Valentina, immagino che Fresh sia un circonciso mentale. Non sono solito dirlo, ma questa volta lo dico e lo scrivo a lettere maiuscole: io immagino che Fresh sia il solito FANATICO cerebroleso da circoncisione mentale mediante la corona di spine secondo Kiko - non si offendano, è una lezione di Kiko questa - come l'autore del commento di cui al link delle ore 17:44.

    Del discorso del Papa, Fresh ha tirato fuori soltanto gli aspetti positivi, è stato diligente nell'estrarli tutti.
    Sulle raccomandazioni, invece, niente di niente. "Ma quindi questo articolo intende dire che il papa, per poter avere l'occasione di tirare le orecchie al cammino ha..." e bla... bla... bla.
    Diccelo tu, Fresh, cosa ha inteso dire il Papa da "Vorrei sottolineare tre parole" fino a "altrimenti la fede rischia di diventare una dottrina fredda e senza vita". Praticamente il 95% del discorso.
    Non interessa cosa intende dire questo articolo: interessa cosa ha inteso dire il Papa. Spiegacelo, Fresh.

    RispondiElimina
  18. Il Cammino Neocatecumenale è fondato sulla menzogna.

    Ascoltiamo perciò con attenzione le panzane del fratello Fresh delle 17:09, dove ci dice che:

    1) il Papa ha organizzato l'incontro;
    2) il Papa ha lodato le famiglie allo scopo di non fare la tirata d'orecchie
    3) nessun Papa è mai stato ingannato
    4) il riportare le parole del Papa corrisponde a risentimento
    5) il problema del Cammino sono solo i pochissimi "catechisti" idioti che avremmo incontrato solo noi (tutti gli altri "catechisti" non lo sono)
    6) noialtri faremmo male ad avere dubbi sul Cammino
    7) l'esistenza di questo blog gli ispira tristezza e dolore.

    Facciamo tutti dunque un ricco applauso al frescone ("fresh") che ci ha deliziato con il suo intervento, tutto protesto a dimostrare la "circoncisione della ragione".

    Se avesse ragionato un pochino, almeno un pochino, avrebbe ammesso che:

    a) la critica non è al buon cuore di chi va in missione, ma al metodo del Cammino

    b) il Papa elogia il buon cuore (come ad esempio il sincero desiderio di partire in missione), così come hanno fatto sempre i suoi predecessori

    c) il Papa però raccomanda di seminare il primo annuncio, non l'annuncio di Kiko che è sbagliato, ambiguo, eretico
    d) il Papa esige (giustamente) di portare la fede della Chiesa, non le "linee degli iniziatori" del Cammino

    d) ciò che rattrista in realtà i fratelli del Cammino è che il Papa non ha minimamente salutato gli autonominati "iniziatori", e - caso più unico che raro nella storia dei movimenti ecclesiali - il redentor Kiko non ha potuto tenere la sua solita omelia

    e) bisogna essere proprio grandi amici della menzogna per non riconoscere l'evidenza delle reiterate tirate d'orecchie al Cammino.

    RispondiElimina
  19. Il diario di Papa Francesco - Puntata del 18 marzo 2016 https://www.youtube.com/watch?list=PL6AqvbxnE8H68UlDTsZTum6MOZftxvoce&v=hpOjzdumMMc don fabio d'amora dice siamo stati contentissimi di questo discorso che ha fatto papa francesco lo fa per aiutare noi stessi e noi questa unità la cerchiamo, innanzitutto perchè è quello che ci ha detto la vergine maria quando ha ispirato questo cammino a kiko.... al minuto 7:41

    RispondiElimina
  20. "...Senza cedere alla tentazione di trapiantare modelli acquisiti..."

    Come faranno? Conoscono solo il cosiddetto cammino, nel quale è tutto obbligatorio e immodificabile.

    Possono rinunciare ai segretissimi mamotreti?
    No, conoscono solo quelli.

    Possono rinunciare alla liturkikia del sabato sera?
    Assolutamente proibito.

    Possono frequentare la parrocchia del luogo?
    Ma se anche in Italia sono abituati a rinchiudersi per conto loro nelle salette.

    Possono almeno dialogare con le persone che incontrano nella vita quotidiana?
    Macché, non conoscono nemmeno la lingua.

    Poi arriva Sankiko con la favoletta del bambino di quattro anni che vuole evangelizzare i cinesi.

    Che hanno mai combinato le famiglie in missione?

    Vogliamo parlare dei soldi che sborsano i camminanti per mantenerle?

    Vogliamo parlare delle ragazze che vanno a fare le serve gratis per gli itineranti?

    Ho sentito della famiglia a San Pietroburgo. Sbaglio o la Chiesa Ortodossa non farà salti di gioia?
    La famiglia parla russo?

    E quella che va in Cina, quale vescovo l'ha invitata?
    Parla cinese? No? Come farà a "evangelizzare"?

    E delle famiglie che tornano a pezzi non si parla?

    E dei loro figli?

    Come la fanno facile i camminanti che vengono qui a strillare. Perché non andate voi a fare i servi gratis? O fate come Sankiko martire, che aspetta il martirio in un bell'appartamento vicino al Vaticano.

    Begli ipocriti, tutti quanti.

    Ripeto la domanda: il cosiddetto cammino è in Spagna da cinquant'anni, se in quel Paese oggi ci sono seicento divorzi al giorno (Sankiko dixit) a che è servito il cosiddetto cammino? Che ha concluso in cinquant'anni?

    Raccontatela meglio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ben detto..... sono curiosa di conoscere la storia VERA di figli di famiglie in missione perché la vulgata kikiana dice che sono tutti saldi nella fede anche se nelle difficoltà. .. perdonatemi ma non ci credo

      Elimina
  21. Il fratello anonimo delle 19:02 sta chiedendo un articolo di Sandro Magister.

    Tranquillo, tranquillo, arriverà.

    RispondiElimina
  22. @ Anonimo ha detto...
    Domanda Semplice.
    Potreste indicare con esattezza una fonte giornalistica, oppure anche un servizio televisivo, insomma qualsiasi cosa che parli o anche accenni a quello che dite voi sui rimproveri di ieri.
    Mi sembra anche un atto dovuto a comprova del vostro vessillo "la verità "
    ---
    Non c'è ne bisogno, caro amico, tu come tutti, hai orecchie per sentire ed occhi per vedere:

    Il discorso del Papa:

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2016/03/18/0198/00431.html

    magari poi, ci fai sapere.

    RispondiElimina
  23. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  24. Non avrai risposta... tranne i soliti insulti anonimi che finiscono direttamente in "spam".

    Se sono così sordi alle parole del Papa, perché mai dovrebbero ascoltare un giornalista (che ripete le cose dette dal Papa) oppure un blog (che ripete le cose dette dal Papa) ?

    Sono ancora convinti che con questo Papa possono farla franca - dopotutto, col mite Benedetto XVI, stavano perfino riuscendo nella truffa liturgica (cfr. articolo Tutto all'insaputa del Papa).

    In questi ultimi vent'anni Kiko è stato richiamato più volte "ai piedi di Pilato", e per quanto sia riuscito a limitare i danni, il destino del Cammino è segnato. Tanto più che il Papa attuale, benché poco sensibile alle questioni liturgiche, è un osso troppo duro anche per Kiko e Carmen.

    RispondiElimina
  25. Possibile che la famiglia in missione in Svezia de 'Il diario di papa Francesco' segnalata prima da Anonimo, sull'argomento 'Unità' del discorso del papa trovi solo da dire che 'gli svedesi non hanno unità' (oltre a non avere senso della famiglia e capacità di intessere relazioni più profonde)?
    E che il presbitero in missione con loro dica che la mancanza di unità è la divisione in se stessi e non gli venga in mente null'altro (se non l'ispirazione data al fondatore dalla Vergine, confondendo unità con umiltà)?
    Oltre alle raccomandazioni di mantenere l'unità, sembrano pure essere cadute nel vuoto le seguenti parole di Francesco "familiarizzate con le culture, le lingue e gli usi locali, rispettandoli e riconoscendo i semi di grazia che lo Spirito ha già sparso".

    RispondiElimina
  26. @ Valentina

    "...riconoscendo i semi di grazia che lo Spirito ha già sparso..."

    No, cara Valentina, Sankiko crede di essere lui a precedere lo Spirito, e non viceversa.

    Santa umiltà e modestia, insomma.

    Aspetto sempre qualche neocat che mi spieghi il fiasco del cammino in Spagna sul fronte divorzi.

    RispondiElimina
  27. Perché vi stupite? Quando si sta nel cammino si è come uccellini che mangiano la pappa predigerita dalla mamma. Il discorso i neocatecumenali lo leggono con l'interpretazione dei catechisti, o con il filtro neocatecumenale impiantato nel cervello. È inutile. In fondo anche noi eravamo così.

    RispondiElimina
  28. @Valentina Giusti

    "E' possibile" ?

    Beh, la risposta te l'ha data Sandavi. A me personalmente, da "esterna" è questo che fa ammattire. Il Papa ha fatto un discorso chiarissimo, limpido, cristallino. Per intendere l'unità come "unità in se stessi" bisogna O costringersi ad un twist mentale degno del miglior funambolo OPPURE essere COMPLETAMENTE INCENTRATI SU SE STESSI. Essere EGOCENTRICI. Il CN (e mi dispiace dirlo) in questo senso è COMPLETAMENTE AUTOREFERENZIALE.

    Solo con questo presupposto puoi comprendere come si possa dire "in Svezia manca unità" mentre poco prima il Papa aveva detto che "lo Spirito ci precede"

    Con tutto il rispetto e l'amore che ho quelle famiglie, ma pensarla in questo modo è degno del peggior colonialismo per cui si va in Svezia o in Etiopia (che ha una tradizione cristiana antichissima peraltro) ad "evangelizzare" con lo stesso spirito dei colonialisti inglesi che andavano a civilizzare i Mau Mau.

    E questo, mi dispiace ripeterlo, ma è il risultato di riempire la Liturgia con parole ed opere di uomo. La Parola di Dio si perde. Con il risultato che magari, dopo 10 anni di cammino ed alla soglia dello Shemà rispondere alla domanda "tu ci credi che il pane consacrato diventa il Corpo di Cristo" con

    "beh certo che no.. è una rappresentazione... e tu credi che l'ostia è il corpo di cristo?

    è una raffigurazione del corpo di cristo si sa benissimo che alla fine è pane e non carne...è un senso metaforico"

    NON STO SCHERZANDO. POTREI DIRE NOME E COGNOME.

    A quel punto l'unica cosa che mi è venuta da dire (anche perché mi erano un po' cascate le braccia) è stata: "ti do una notizia: sei protestante e non cattolico. Ripassati il Catechismo e fallo ripassare a chi ti ha insegnato queste cose."

    E lui, senza fare una piega mi dice:

    "ok.. va bene... una domanda.. per te che cosa è la fede? sei consapevole che cristo esiste realmente nella tua vita? Dimostralo e spiegalo con fatti concreti"

    Ora, dopo che gli do "fatti concreti" (cosa che, sia ben chiaro, ho fatto) come fai a ragionare di evangelizzazione quando non si sa neppure l'ABC?



    RispondiElimina
  29. @ Anonimo ha detto...
    Il diario di Papa Francesco - Puntata del 18 marzo 2016 https://www.youtube.com/watch?list=PL6AqvbxnE8H68UlDTsZTum6MOZftxvoce&v=hpOjzdumMMc don fabio d'amora dice siamo stati contentissimi di questo discorso che ha fatto papa francesco lo fa per aiutare noi stessi e noi questa unità la cerchiamo, innanzitutto perchè è quello che ci ha detto la vergine maria quando ha ispirato questo cammino a kiko.... al minuto 7:41
    ---
    Scusa, ma cosa ti vuoi aspettare da un presbitero Kiko?...
    Che limiti i danni e indori la pillola al suo padrone!...

    RispondiElimina
  30. @URIA

    La prossima volta chiedi al tuo parroco chi gli ha dato l'autorità di decidere autonomamente cosa sia "secondario" e cosa no. Poi digli tranquillamente di prendersi un anno sabbatico perché evidentemente, in 50 anni di sacerdozio, non ha capito l'essenziale.

    RispondiElimina
  31. Per fare un esempio quando il Papa disse di non fare figli senza ragione, cioè come i conigli, tanti neocatecumenali caddero in crisi. Questo perché non ci si abitua a ragionare e scegliere ma a seguire direttive imposte da altri, spiritualità conto terzi.
    Dunque non ci si può aspettare niente di più: il neocatecumenale di truppa ascolta il bollettino radio Londra, anche se ha sentito la viva voce di Pietro.

    RispondiElimina
  32. @ Valentina Giusti

    Ho visto una parte del filmato, quello sulla Svezia. Intervengo in qualità di cittadina svedese.
    Questi si lamentano che è difficile entrare in contatto con gli svedesi (vero, in parte, gli amici sono quelli d'infanzia, gli altri sono buoni conoscenti), ma poi chiamano miracolo trovare soldi nella cassetta delle lettere.
    Non si sono mai chiesti se questo possa essere stato un vicino discreto o qualcuno che non voleva mettersi in mostra (cosa orribile per uno svedese)?
    Non credo che il Signore abbia una zecca clandestina di corone svedesi!

    Facile criticare la Svezia, ma sicuramente i 100 e più Euro che hanno ricevuto dallo Stato come assegno familiare per ogni figliolo al mese (il barnbidrag è indipendente dal reddito, anche i figli della principessa Vittoria lo ricevono) e maxtaxa, ossia lo sconto dal terzo figlio alla scuola materna non fanno certo schifo.
    Potrei anche spiegare in che cosa consistono bostadsbidrag, bostadstillägg, socialbidrag, ma mi fermo qui. Questa è la loro Provvidenza? La loro provvidenza (con la p minuscola) sono le mie tasse! No avete idea di quanto mi faccia infuriare essere presa per i fondelli e che altri vengano presi per i fondelli allo stesso modo! Se poi quasti soldi finiscono nelle tasche di Kiko mi fa infuriare ancora di più! Purtroppo come cittadini EU non gli può essere negato il permesso di soggiorno, furbi questi, eh.

    In una parola: ipocriti, ignoranti e ingrati.

    Scusate lo sfogo, ma quando ci vuole ci vuole.

    Saluti e hej då, Simonetta

    RispondiElimina
  33. Il video della famiglia missionaria in Svezia ieri mi ha depresso. Davvero c'è poco da argomentare con queste persone: non possiedono comprensione testuale, adottano un linguaggio differente. Il discorso del Papa è stato chiarissimo ma a questi manca il senso del vocabolo, lo leggono davvero reinterpretandolo nel gergo neocatecumenale. Credo che il vocabolo unità (oltre alla mancanza di unità per la divisione in se stessi) lo abbiano inteso come comunità, per il riferimento alla supposta ispirazione data al fondatore dalla Vergine. Se non c'è comunità NC non c'è unità.
    Non comprendere il discorso di Francesco (lo si intenda o no come una serie di raccomandazioni) significa non conoscere il linguaggio cattolico.
    Lascio perdere il solito mantra della famiglia: matrimonio salvato, la provvidenza che produce soldi (trovati nella cassetta delle lettere!), svilimento delle persone da "evangelizzare".

    RispondiElimina
  34. @Lino

    Guarda, anch'io ho trovato una volta soldi assolutamente inaspettati nella cassetta della posta.
    Era la motorizzazione che mi restituiva parte dell'importo versato per la richiesta della patente di guida, mai da me ahime' conseguita.
    Assegno totalmente inaspettato, ormai davo quei soldi per persi.
    Ma ho chiamato in causa la provvidenza? Certo che no!
    Uno semplicemente ringrazia per stare in uno stato che funziona e finita li'.
    Questa provvidenza tirata per i polsini a destra e sinistra mi pare piu' sintomo di incapacita' di dare struttura alla propria vita che altro.

    Simonetta

    RispondiElimina
  35. @ Simonetta
    :-)


    E, visto, che ci siamo, vi segnalo la più energica tirata di orecchie, la quinta, a mio avviso, che sta nel testo e che evidenzio in grassetto.
    Il Papa ha detto: "Senza cedere alla tentazione di trapiantare modelli acquisiti, seminate il primo annuncio: «ciò che è più bello, più grande, più attraente e allo stesso tempo più necessario» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 35)".
    "Seminate il primo annuncio" (senza cedere etc.): fossi stato un neocatecumenale, che riferisce di diffondere un kerygma che si rifà al cristianesimo delle origini, io mi sarei offeso. Il modello acquisito che si è tentati di trapiantare è addirittura contrapposto al primo annuncio!

    RispondiElimina
  36. Scusate,
    ma voi ce li vedete i compassatissimi svedesi, fare il "girotondo col passetto"?!..
    ---

    RispondiElimina
  37. @ Ruben
    :-)))
    Gli svedesi sanno anche essere scherzosi, all'occasione.
    Quello che davvero non ce li vedo a fare e' lo strimpellare le chitarre in modo cacofonico.
    Ho guardato il filmato dell'akkeda' e mi son detta ecchede'?
    Come se sette chitarre e un povero flauto potessero sostituire una melodia inesistente!
    Gli svedesi hanno una grande tradizione musicale e amano cantare "come si deve".
    Non a caso la musica pop e' una delle principali voci dell'export svedese. Non ci sono solo gli Abba!
    A me i neoc. ricordano tanto invece le frikyrkor, chiese protestanti indipendenti dalla chiesa luterana ex di stato.
    Li' succede di tutto e di piu' e mi preoccupa il fatto che uno dei grandi capi di una di loro, Livets Ord, si sia convertito al cattolocesimo, mmmh...
    Speriamo bene, altrimenti due Kiko al prezzo di uno (questo era uno che gridava: i vostro soldi vi fanno male, dateli a me...).
    Beh, adesso vi saluto, sono andata anche troppo OT.

    Simonetta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Uh, scusate scrivo dallo smartphone.
      Cattolicesimo, ovviamente.
      Livets Ord (parola della vita) e' il nome della congregazione, non del capo di cui, scusate, ora mi sfuggono nome e cognome.
      Simonetta

      Elimina
  38. Oggi mi trovo a non condividere quasi nessuna delle vostre riflessioni, né quelle da parte neocat né le altre.
    Sull'udienza del papa posso dire che contano le parole, ma anche le immagini. E' vero che Kiko ha subito una scaletta che non ha preparato lui, ed ha cercato di essere autoreferenziale come al solito, come se fosse lui il centro e il regista di tutto, - ed era anche particolarmente stonato! Ma c'è stato comunque un invio e un mandato ufficiale.

    E' pur vero che il papa ha messo in evidenza 'alcuni' - e solo 'alcuni' - dei punti deboli del cammino, ma è anche vero che in ogni mandato il vescovo elogia e contemporaneamente evidenzia i punti deboli di quel ministero. Non è detto che sia un rimprovero, è un ricordare le derive a cui si può andare incontro come catechisti, come missionari, come laici impegnati e così via.

    Allora il discorso del papa di due anni fa come pure quello di venerdì vanno a toccare la dimensione ecclesiale del cammino sui temi del tipo il lasciare libere le persone, l'evangelizzazione rispettosa dell'altro e non impositiva, l'isolazionismo e la superbia del cammino. Ma non fanno emergere i problemi alla radice.
    Se tutto questo fosse stato detto in un incontro o in una lettera avrebbe avuto un certo peso, ma la contemporaneità con l'invio missionario rende queste parole delle semplici indicazioni, dei blandi rimproveri, ovvero delle raccomandazioni che non vanno ad intaccare costitutivamente il cammino.

    E' pure evidente che la Chiesa non sa, non può o non vuole analizzare seriamente quale è la causa di questi atteggiamenti tipici del cammino.
    un esempio:
    Che senso ha chiedere l'unità quando si permettono le veglie separate?
    E perché i neocat hanno il bisogno di fare veglie separate?
    Proprio perché si sentono ,e di fatto lo sono, estranei alla Chiesa.
    Quindi non potrò mai pretendere l'unità con la Chiesa da un neocat, se non intacco le motivazioni che lo portano a fare liturgie diverse e separate.
    La Chiesa continua a considerare queste cose come 'stranezze', correggibili e modificabili, probabilmente frutto di due iniziatori a loro volta 'strani', e non vi legge la presenza di una sapiente catechesi dietro le quinte.

    Invece le parole del papa servono ai singoli sia neocat che non-neocat. Sono un discrimine per valutare i comportamenti concreti, servono per capire che c'è qualcosa che non va.

    RispondiElimina
  39. Un fratello neocatecumenale anonimo, in mezzo ad una scarica di insulti (non pubblicati qui), ha tirato fuori il comodo slogan secondo cui «il Papa ama il Cammino».

    Gli slogan neocatecumenali sono costruiti ad arte sulla menzogna e sull'ambiguità.

    Quando si parla del "Cammino", si intende generalmente il metodo inventato da Kiko e Carmen. Un metodo che non è cattolico (tanto meno "ispirato" dallo Spirito o dalla Beatissima Vergine), poiché parte da madornali errori riguardo alla fede, errori che si rispecchiano nella liturgia e nelle dinamiche interne.

    Tale metodo ha ricevuto meritati rimproveri perfino dagli ultimi Pontefici (Giovanni Paolo II, già nel 1983, redarguiva i neocatecumenali a rispettare il foro interno, a seguire le norme liturgiche «senza aggiunte né omissioni», ecc.), rimproveri e correzioni che sono poi divenuti parte integrante dello Statuto del Cammino.

    Altre volte, per brevità, col termine "Cammino" si intendono anche coloro che professano tali errori. Che possono essere complici di tali errori, oppure vittime, a seconda di quanto si rendono conto delle differenze tra il Cammino e la fede cattolica.

    Dunque quando un kikos tira fuori l'ambiguo slogan secondo cui "il Papa ama il Cammino", sta dicendo una mezza verità e una totale menzogna.

    La mezza verità è nel fatto che il Papa ama il suo gregge, nonostante il fatto che tali pecore vengano nutrite con erba velenosa (cioè il metodo del Cammino). Il sincero desiderio di servire la Chiesa partendo in missione è encomiabile - ed infatti gli ultimi Pontefici non hanno perso occasione per elogiarlo, tentando di fare leva sul buon cuore dei fratelli del Cammino per riportarli sulla retta via.

    La menzogna di quello slogan è nel fatto che il Papa non può amare errori, eresie, strafalcioni: ed infatti, ad aprile 2015, per lettera di mons.Becciu, confermò proprio l'articolo dello Statuto che condanna gli strafalcioni liturgici. Proprio lui, proprio papa Francesco - che non è particolarmente sensibile alle questioni liturgiche - proprio lui confermò la condanna degli strafalcioni neocatecumenali.

    Nel criticare il Cammino, papa Francesco ha detto testualmente: «...la Chiesa, [che] è Madre: non è una organizzazione che cerca adepti, o un gruppo che va avanti seguendo la logica delle sue idee». La Chiesa non è il Cammino, la Chiesa non è un'organizzazione a caccia di adepti seguendo la "logica" delle idee di Kiko Argüello e Carmen Hernàndez. Il sincero desiderio di partire in missione merita lode, ma non meritano lode i contenuti e il metodo del Cammino, che infatti vengono criticati anche da questo Papa.

    I neocatecumenali che vengono qui adoperando il Papa come loro strumento propagandistico dovrebbero rileggere con onestà le parole del Santo Padre, che contraddice i loro comodi slogan e le loro astute menzogne.

    Quanto al discorso di venerdì 18 marzo 2016 possono rileggerlo sul sito web della Sala Stampa della Santa Sede e, se proprio non riescono a notare le espressioni del Papa, possono trovarne una copia qui sul blog con evidenziati in "giallo" ed in "neretto" le espressioni più salienti contro il Cammino.

    RispondiElimina
  40. Michela anche io la penso come te, ma c'è da dire una cosa: non mi risulta che un Papa del dopo concilio sia mai intervenuto con il pugno di ferro contro una realtà composta essenzialmente da laici. Potevano farlo sulla Liturgia ma purtroppo i rimproveri non hanno sortito nessun effetto. Tecnicamente un Papa non può impedire a dei laici di riunirsi, può invece vietare definitivamente le liturgie del Cammino. Ma quando Benedetto XVI ha comandato ad Arinze di emettere quelle norme il mondo neocatecumenale si è ribellato, i grandi nobili del Cammino hanno contattato i potenti appoggi di cui godono in Vaticano (ricordo che Kiko fece firmare una lettera a 22 cardinali e vescovi per indurre il Papa a cambiare idea) col risultato che il Cammino ha continuato a fare quello che voleva. Se il Papa si rifiutasse di inviare, provocherebbe una differenza enorme alle anime semplici che desiderano sinceramente servire il Signore. Se emettesse un decreto comandando ai vescovi di vietare le liturgie del cammino causerebbe probabilmente uno scisma o comunque rischierebbe di autodistruggere la propria autorità, perché si vedrebbe disobbedito dai Vescovi.

    RispondiElimina
  41. p.s. Dimenticavo di dire che in altre occasioni ci sono stati interventi diversi su gruppi laici ma erano gruppi piccoli. La dimensione del cammino non permette un intervento con la mazza chiodata.

    RispondiElimina
  42. per Sandavi,

    ho in mente solo l'udienza a CL dell'anno scorso, in cui sono stati usati termini forti.

    Non chiedo un intervento forte della Chiesa, ma chiarezza. E' possibile che i problemi del cammino si devono ridurre all'unità, alla partecipazione alla vita parrocchiale e cose simili? Ovvero problemi umani, di incomprensione, di difficoltà di relazione.
    Personalmente mi offendo se il papa ( o un vescovo- come accaduto a me) mi compatisce perché i miei fratelli non mi parlano più.
    Devo pensare che alle orecchie della gerarchia sono arrivati solo questo tipo di problemi? Veramente nessuno si domanda la causa alla radice di questi problemi, nessuno si fa domande sulla settarietà, sulla segretezza del percorso?

    Per esempio, il papa parla di inculturazione della fede. Come può esserci inculturazione se non vi è nemmeno rispetto per i bisogni del singolo che, pur appartenendo alla stessa cultura, deve stravolgere la sua vita per poter fare il cammino?






    RispondiElimina
  43. Michela ha detto... "Ma c'è stato comunque un invio e un mandato ufficiale"

    Non poteva non esserci. A meno di non aver prima revocato lo Statuto, che nell'art. 33 recita: "§ 1. L’attuazione del Cammino Neocatecumenale può essere aiutata da famiglie in missione che, su richiesta dei Vescovi, si stabiliscono in zone scristianizzate o dove sia necessaria una implantatio ecclesiae". Lo stesso ragionamento è sulle veglie separate: l'art. 12 è il massimo dell'ambiguità mai approvata. E sulle liturgie separate (art. 13).

    Personalmente, cara Michela - è il mio criterio di analisi - non m'interrogo mai su cosa serva o non serva un testo. L'interrogazione diventa un pre-giudizio, nel senso di una precomprensione. Fisso, invece, l'attenzione sul testo e sul contesto. Il testo - almeno noi - sappiamo leggerlo. Il contesto è un'udienza - anche questa un atto dovuto - accordata a un movimento come si concede a ogni altro. Testo e contesto riferiscono quello che nel Cammino non si dovrebbe fare.
    Non credo che le parole della Papa possano essere di aiuto ai singoli neocatecumenali, Kiko compreso. In grande maggioranza non distinguono, non vogliono distinguere, tra benedizione, incoraggiamento, raccomandazione, richiesta di obbedienza; fissano l'attenzione solo sulle lodi e sulle benedizioni sbianchettando il resto. Possono servire, però, ai vescovi e ai presbiteri che li appoggiano.
    Cosa servirebbe? La famosa Ferie IV, naturalmente, non una udienza in presenza di tante brave persone, in buona fede, catturate nella rete.

    RispondiElimina
  44. Cronaca della S.Messa della Domenica di Passione svoltasi nella parrocchia di cui vi ho parlato in una testimonianza dello scorso gennaio ed in altri post(riepilogo:Diocesi di Roma,Settore Est,circa 4000 abitanti,limitrofa al G.R.A.e con 4 comunità neocat).

    Ci si è radunati,per la processione,in una chiesetta succursale(che è stato il luogo principale di culto della parrocchia in questione fino al 2004,quando venne inaugurata la nuova chiesa)ebbene,comunità neocat al gran completo(mai avevo visto la "bellezza" di 5 o 6 cantori con relative chitarre)rami di palma ovviamente tutti per loro,a noi "semplici"cristiani della domenica ci sono toccati i rami d'olivo,benedizione tutto ok,proclamazione del Vangelo cantata,anzi direi letteralmente urlata da parte non del parroco,ma di un sacerdote che,da un po di tempo,risiede in parrocchia(ignoro se sia collaboratore parrocchiale,perchè nemmeno il sito della diocesi dice nulla a tal riguardo)naturalmente accompagnata dal sottofondo di chitarre,poi inizio della processione,con croce astile,sacerdoti(5 in totale,compresi il parroco e il vicario parrocchiale)poi loro,i neocat,che portavano le "palme alte"(si,non ci crederete:così ha detto il parroco nell'ordinare la processione prima di partire:davanti le "palme alte"ossia i neocat,e dietro le "palme basse"ossia i rami d'olivo,ossia i "semplici"cristiani della domenica).

    Durante la processione,canti cantati,anzi,urlati solo da loro,dai neocat,il resto della processione in silenzio assoluto,me compreso(ed è pure comprensibile visto che i canti non li conosceva nessuno dei "cristiani domenicali")ingresso in chiesa con Osanna straurlato dai cantori e relative chitarre,si svolge poi tutto pressochè regolare fino al Santus,quando i neocat alzano le loro palme e le cominciano a sventolare,seguiti a ruota,purtroppo,anche dai "cristiani della domenica"(io ho evitato di alzare i rami,visto che in OGMR non è prevista una tale cosa)ma la cosa più grave,secondo me,è la seguente:il sacerdote che ha proclamato il Vangelo prima della Processione(e a questo punto non ho più dubbio alcuno che sia anch'egli neocat)alle acclamazioni urlate di Osanna,batte letteralmente le punte delle palme sul pavimento della chiesa(che cos'è questa se non una pagliacciata?A che serve battere le palme a terra?Forse a far vedere che l'Osanna arrivi più in alto?O a far vedere che loro sono gli eletti che cantano le lodi a Dio,e gli altri sono nulla?)

    Per fortuna poi tutto si conclude regolarmente,senza ulteriori pagliacciate.

    Scusatemi la lunghezza del post,ma credo ne valesse la pena.

    Mi sono amaramente pentito di aver partecipato a una tale scempiaggine,il prossimo anno,con più discernimento,cercherò una parrocchia dove non avvengano di queste vergogne,senza che alcuno muova un dito.

    Mi ero illuso che le cose,almeno nella diocesi del Papa,stessero pian piano cambiando a questo riguardo,invece mi tocca constatare che non è così.

    Anche se oggi la parrocchia in questione era strapiena in ogni ordine di posti(cappellina feriale compresa)resta sempre il fatto che il C.N.è portatore di divisione e fa svuotare le parrocchie in cui si insedia.Se qualcuno non pone un freno,e non interviene con decisione e fermezza,ho la sensazione che ci troveremo dinanzi ad una gravissima crisi.Immaginate voi quali potrebbero essere le ulteriori conseguenze.

    Tanto dovevo,in questa mia testimonianza.

    RispondiElimina
  45. A Lino che scrive
    In fondo Testo e contesto riferiscono quello che nel Cammino non si dovrebbe fare.

    mi permetto di con-testare :-) la tua frase.
    Il testo è chiaro e dovrebbe mettere in crisi il cammino, il contesto, invece, è pro-cammino.

    Penso che le parole del papa servano moltissimo ai singoli, a quelli in ricerca della verità, ovviamente, proprio come criterio di giudizio. Si tratta di dati oggettivi ( anche se non valutati completamente, come desidererei). Sono oggettive le incomprensioni con il resto del mondo cattolico, che a questo punto vengono riconosciute ufficialmente anche dalla Chiesa.

    Non servono al gruppo, perché il gruppo le legge solo in termini di autoesaltazione, scartando le parole e valorizzando le immagini.
    E purtroppo non servono ai vescovi. Da quando ci sono gli statuti i vescovi non parlano più. Le immagini sono un linguaggio forte, il bagno di folla, gli applausi che abbiamo visto non devono essere riservati solo al papa. Anche i vescovi hanno diritto a un po' di affetto popolare....
    Se i vescovi aspettano l'intervento di Roma e il papa si aspetta che i vescovi siano più normativi, il cammino può tranquillamente andare avanti ancora per un po'.

    RispondiElimina
  46. @Michela
    Per contesto intendevo le circostanze nel corso delle quali si realizza un atto comunicativo. Si fosse trattato di una udienza a CL oppure alla Caritas o alla nazionale di calcio argentina, avrei pensato: "Ma il Papa che sta dicendo? E' un Papa off topic?" :-)

    Per il resto, dobbiamo convenire che non è facile per il Papa. Un'azione forte sarebbe di fatto una sconfessione di quelle precedenti, da cinquant'anni fa fino a oggi. E non è facile sconfessare, specie se si sa che i "modelli acquisiti" oggi trapiantati sono i medesimi di sempre, nel tempo e nello spazio.

    RispondiElimina
  47. OT:"Dimenticare è facile."

    Non dimentchiamoci, quindi, che nel dicembre del 2012, ci fu una IV feira, disastrosa per il Cammino.

    Tutto fu rimandato per una decisione definitiva, per la seconda metà di gennaio 2013.
    Non se ne fece più nulla; Papa Benedetto, si dimise una ventina di giorni dopo, e Kiko, tirò un gran sopiro di sollievo.

    Così, tanto per non dimenticare...

    Fine OT.





    RispondiElimina
  48. Quest'anno,
    chissà com'è, mi sa che le 100 piazze, non si faranno.
    ---

    RispondiElimina
  49. Continuo a vedere un contesto favorevole al cammino, fatto di vescovi che 'chiamano', un papa che in qualche modo invia e dei cardinali che assistono sorridenti.

    O forse si vuole adottare il 'metodo CL' di non rinnegare nulla, salvare tutto per il momento, salvo poi, una volta messi da parte i fondatori, dichiarare che il cammino non è più fedele al suo carisma e risolvere così il problema.

    Io credo molto al valore anche formale dei gesti. Per questo non mi importa molto della feria IV perché non ci sono documenti formali e non vedo ricadute concrete nella vita della Chiesa, anzi nella mia zona sono aumentate le veglie separate rispetto a qualche anno fa. Invece credo che un papa possa ricevere un gruppo, ammonirlo ed incoraggiarlo, secondo quello che è il suo compito, e lasciare ai vescovi locali l'onere dell'invio missionario.
    Anche questo è un modo per zittire il vescovo locale, perché la missione deve essere in primis diocesana, è la chiesa locale che se ne fa carico sia materialmente che spiritualmente.
    E' una fortuna che queste missioni non se le fila nessuno nei luoghi in cui vanno: quanti problemi verrebbero fuori se fosse detto chiaramente che è Roma ad inviare nei paesi ortodossi, in Cina o in Israele.

    RispondiElimina
  50. Anonimo Wolf ha detto...
    ero illuso che le cose,almeno nella diocesi del Papa,stessero pian piano cambiando a questo riguardo,invece mi tocca constatare che non è così.


    una volta le comunità ce avevano fatto la reddito e quindi avevano la palma grande, salivano all'altare o comunque avevano posti riservati davanti e cantavano il credo kikiano scuotendo le palme.

    Vedi che c'è qualche miglioramento....:-)

    RispondiElimina
  51. Michela lo fanno ancora, sull'altare però sale solo la comunità che ha fatto la redditio durante la quaresima e gli altri stanno giù. Poi il Credo lo cantano tutti scuotendo le palme. Non è cambiato proprio nulla. Tommaso

    RispondiElimina
  52. @ Michela ed a tutti gli altri:

    Nella mia cronaca ho dimenticato di dire che anche il Credo(è stato utilizzato il Simbolo degli Apostoli,ma suppongo sempre musicato da Kiko)è stato cantato,anzi urlato,letteralmente urlato all'ennesima potenza,dai neocat con le loro "palme alte"sventolanti e battute in terra.

    Effettivamente quelli con le "palme alte" stavano nei posti davanti,sull'altare non c'erano coloro che avevano fatto la redditio,ma in loro vece,i sacerdoti che hanno concelebrato,li hanno sostituiti "benissimo"(purtroppo dico io:uno sventolava la palma che aveva in mano,l'altro sventolava e batteva la palma sul pavimento.....

    Insomma,uno spettacolino-pagliacciata niente male........

    RispondiElimina
  53. Scusate non ho capito una cosa, anzi non mi torna. Guardando il filmato su tv2000 della famiglia che partirà in Svezia mi sono chiesta:le destinazioni e le famiglie sono state sorteggiate, in un cestino le famiglie e in un altro la destinazione. Quante possibilità ci sono che una stessa famiglia ritorni nella stessa località? Mah!

    Xz

    RispondiElimina
  54. Pietro (NON del Cammino)20 marzo 2016 alle ore 21:38

    Un Camminante ha scritto: Il Papa ha a cuore il CARISMA del Cammino.

    E CHI LO NEGA?
    Il Papa ha a cuore TUTTI i carismi e non uno in particolare. Per cui ha a cuore anche quello del Cammino.
    Quello autentico, intendo, riportato dagli statuti, e non quello millantato da Kiko di superChiesa, in contrapposizione ai cristiani della domenica, in cui lo stesso Papa si riconosce.

    Faccio notare ai CAMMINANTI che sono ormai centinaia le volte che in questo blog si dice di accettare il riconoscimento del Carisma del Cammino. E' inutile che lo ripetano. Del resto non è questo il punto.
    Il punto è che il Papa ha detto CHIARO E TONDO che il Cammino deve ubbidire altrimenti il CARISMA SI INARIDISCE.
    Su questo deve nascere il dibattito.

    Altrimenti i camminanti diranno sempre: siamo riconosciuti. E si risponderà: sì ma NON ubbidite, perciò è come NON foste riconosciuti.
    Come se uno dicesse: mi sono confessato. Ok, ma se non sei pentito e prendi la Comunionme fai sacrilegio.

    Se il Papa è stato messo da Dio a guidare la Chiesa, perché ai Camminanti da tanto fastidio se dice loro come devono comportarsi? Perché si credono perfetti? O perché pensano che l'unico che può guidarli, l'unico loro vero Papa, è Kiko?

    Faccio un solo esempio: il Papa ha detto che i missionari non devono pretendere di FONDARE NUOVE COMUNITA', ma devono solo ad annunciare la fede. Come fanno tutti i missionari del mondo.
    Camminanti: PROMETTETE DI FARLO?

    RispondiElimina
  55. Scusate, una nota sulla doppia veglia.
    Anche nella mia parrocchia si sono fatte doppie veglie da diversi anni a questa parte, però non è mai stata vissuta come segno di divisione.
    Tutta la parrocchia è invitata ad entrambe...chi preferisce una versione diciamo "più breve" va alle 21 e altri alle 24.
    Diversi parrocchiani, fra cui giovani dell'oratorio non Neocat partecipano volentieri alla veglia lunga.
    Insomma...era per dire che credo che la doppia veglia sia impostata per andare incontro alle esigenze di tutti. Effettivamente fare 9 letture (come da messale romano) potrebbe essere faticoso per alcuni.

    RispondiElimina
  56. Oggi nella mia città la processione della Domenica delle Palme è stata molto partecipata e veramente bella. Cantando il Credo non abbiamo scosso le palme, ma le abbiamo solo tenute davanti a noi.

    RispondiElimina
  57. @ Antonella Lignani

    "...cantando il Credo..."

    Avete cantato il Credo neocat che conoscono solo i neocat o il Credo che conoscono anche i cristiani della domenica?

    RispondiElimina
  58. Non sono le nove letture come da Messale Romano ad essere 'faticose per alcuni' (come scrive Nicola) visto che ieri in tutte le chiese d'Italia si è svolta la lettura del Passio che, in quanto lunghezza, le equivale.
    La Veglia neocatecumenale è lunga perché viene fatta durare con aggiunte di canti lunghissimi e altri siparietti non liturgici.
    È questa falsità nelle affermazioni che per me è insopportabile: far passare coloro che amano e rispettano la autentica liturgia della Chiesa come dei cristiani diminuiti che non vogliono ascoltare nove letture, è vergognoso e becero.

    RispondiElimina
  59. a Nicola e Antonella Lignani:il fatto non è che le due veglie vengono o non vengono sentite come un segno di divisione, il fatto è che due veglie costituiscono un abuso contro lo statuto stesso del cammino, secondo il quale la veglia di Pasqua sarà "arricchita"dal cn. E visto che il Messale prevede nove letture allora ben tre ore di tempo, cioè dalle 21 alle 24 possono tranquillamente bastare anche per tutti i battesimi che volete!!Anche nella mia parrocchia, guarda caso, sempre con il beneplacito dei parroci neocatecumenali, la processione ha visto, come sempre, in prima fila i soliti e dietro tutti gli altri così come in chiesa i soliti sull'altare e in basso tutti gli altri e il solito credo con le palme vibrate e alzate.

    RispondiElimina
  60. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  61. Ho trovato un articolo interessante sulla rivista svedese Dagen.
    Dagen è una rivista cristiana a carattere ecumenico rivolta prevalentemente ai membri delle chiese protestanti indipendenti.
    L'articolo si intitola:

    Più missionari nella "pagana" terra di Svezia.

    Nell'ultimo capoverso interviene con il suo solito mantra (ma sa dire qualcosa di diverso ogni tanto?) il Nostro missionario (di cui non scrivo nome e cognome perché non voglio avere questo come risultato su Google):
    ------------------
    EGP, che appartiene al movimento missionario cattolico "Cammino neocatecumenale", è stato inviato in Svezia dal papa Giovanni Paolo II per diffondere il vangelo e per ricostruire la famiglia.

    - Il concetto è che la famiglia vivrà come una famiglia cristiana e mostrerà che è possibile che uomo e donna siano fedeli l'uno all'altro, e che la famiglia nella sua interezza sia immagine della presenza di Cristo. Questo dà speranza alle persone che vivono in solitudine e che non hanno gioia nella vita, egli afferma.

    --------------------
    Ho lasciato il testo il più fedele possibile all'originale, anche le minuscole dove noi forse metteremmo le maiuscole, Non è mancanza di rispetto, in svedese è normale così.

    Ovviamente salta all'occhio quell' "inviato da Giovanni Paolo II", l'incontro dal papa viene usato ovviamente come accredito.
    L'articolo è interessante anche nella sua interezza, se volete leggerlo attraverso Google translate o simili lo trovate qui:

    http://www.dagen.se/dokument/fler-mission%C3%A4rer-till-hednalandet-sverige-1.94788

    Simonetta

    RispondiElimina
  62. Antonella sparisce sempre nel momento in cui si parla di qualcosa di serio.

    Poi improvvisamente riappare e dice: oooh, che bello, la liturgia, noi abbiamo fatto la liturgia, e pure l'evangelizzazione, oooh, che bello.

    E poi sparisce di nuovo.

    Non è che i neocatecumenali sono decerebrati. È proprio il Cammino che ti circoncide la ragione e il cervello.

    RispondiElimina
  63. "...Passio che, in quanto lunghezza, le equivale.
    La Veglia neocatecumenale è lunga perché viene fatta durare con aggiunte di canti lunghissimi e altri siparietti non liturgici..."


    Qualche neocat è in grado di controbattere a quel che ha scritto Valentina?

    RispondiElimina
  64. Promemoria per Antonella riapparsa qui dopo un mese per dire solo "oooh che bello abbiamo cantato il Credo, chebbello chebbello chebbello".

    Ecco alcune questioni su cui da un mese ancora non ha risposto:

    - il 28 febbraio Valentina chiedeva:
    In particolare, chiedo agli educatori, come Antonella Lignani, se sembra loro opportuno proporre a delle personalità ancora in fase di formazione certe catechesi senza un necessario ripensamento che tenga conto della sensibilità e delle diverse problematiche dei ragazzi nell'età dello sviluppo.

    - il 25 febbraio Lino diceva:
    La signora Antonella - nuova tra i difensori del Cammino, non è un troll ma non credo che la rileggeremo perché sa poco o niente del Cammino, si interessa di altro. Dubito che la leggeremo sulla parabola eretica delle vergini stolte che vanno a visitare l'ammalata invece di prendere l'olio del Cammino.

    - il 24 febbraio il sottoscritto ironizzava:
    ora magari interviene la sorella Antonella dicendo: "Dio? avete nominato Dio? ma io l'ho sempre rispettato! avete parlato dei sorrisi? oh, che bello, anch'io sorrido sempre".

    -il 24 febbraio Donna Carson scriveva:
    Il punto, Jack, Antonella e chi per voi, non è quello di dire se e quanto personalmente conoscevate questa storia di Don Fabio. Il punto non è neanche se credete al 100% di come è stata ricostruita in queste pagine, e se ci sono toni e incisi che non condividete e che possono infastidire. Il punto secondo me è semplicemente se ritenete verosimile, plausibile, in base alla vostra esperienza diretta e indiretta del cammino, di Kiko Arguello, dei catechisti e del potere che si attribuiscono, del rapporto che in genere il cammino neocatecumenale instaura con le altre realtà parrocchiali, questa storia. Ovvero se in coscienza ritenete che in effetti ci può anche stare che uno come Kiko si sia ritenuto in diritto di intromettersi nell’opera di evangelizzazione di un sacerdote e delle disposizioni del Vescovo e che arrabbiato e deluso abbia dato il via a procedimenti rancorosi e aggressivi di allontanamento.

    - il 22 febbraio l'apostata le scriveva:
    alla smarrita Antonella
    "...Nelle restanti considerazioni mi.smarrisco..."
    Gentile signora, non si smarrisca, rilegga il suo corposo cursus honorum che così cortesemente ha linkato nell'altra discussione e riprenderà fiducia in se stessa. Provare per credere.
    Quanto alla faccenda carismi l'aiuto io.
    E' Sankiko che ha sentenziato che i kikatekisti parlano per ispirazione, hanno il discernimento e cacciano i demoni.
    Le chiedo: crede a Sankiko? Si o no?
    Vede, anche se (parole sue) non sa argomentare, la rispostina è facile facile.
    Ci vuol provare a dire si o no?


    Inutile precisare che fino ad oggi Antonella ha sempre evitato di rispondere.

    Le è impossibile perfino dire sì o no.

    RispondiElimina
  65. Io confesso che una parte di me (non certo la migliore) avrebbe goduto a vedere un incontro molto diverso, un discorso netto e chiaro, con veti, aut aut e disposizioni irrevocabili. Il mio senso di giustizia avrebbe forse trovato un po’ di sollievo. A parte questo, però, a mente fredda, sono felice che questo Papa abbia dimostrato ancora una volta di essere Pastore della Sua Chiesa, che ha a cuore tutte e 100 le pecorelle e non vuole perderne neppure una (lui sì, a differenza di Kiko che se potesse, se avesse i numeri, non ci penserebbe due volte a buttare all’aria tutta la Chiesa che non aderisce al suo cammino). Credo che la misericordia, il lasciar passare, il far finta (quasi) di niente, le critiche talmente velate da riuscire a essere così bellamente ignorate siano proprio questo: l’amore e la cura per ogni piccola anima che rischierebbe di rimanere ferita da uno scontro frontale. Il resto è rimesso alla coscienza dei singoli, perché è a quella che questo Papa ha parlato (credo che ormai sia chiaro che i fondatori siano delle mine impazzite impossibili da gestire, ma ormai sempre più ridotte al silenzio). Personalmente dunque rileggo il discorso e lo trovo di una ricchezza inestimabile e sono felice perché mi conferma di aver fatto una scelta sana lasciando il cammino. Perché da interna sarebbe, ed è, semplicemente impossibile mettere in pratica gli ammonimenti e le indicazioni del Santo Padre. E mi risparmio i contorcimenti mentali e spirituali per dare un apparente equilibrio a tutto questo. L’unità in se stessi quando il papa richiama a quella della Chiesa? Ma poveri voi, che ormai non sapete far altro che parlarvi addosso sempre delle stesse cose, con le stesse parole e siete incapaci di ascoltare qualcosa di diverso, di vero, di così ricco e profondo. Un bell’esercizio da fare che consiglio a tutti i Nc in buona fede per provarsi nella fede alla Chiesa e al cammino sarebbe quello di meditare ogni singola frase di questo discorso e rispondere alle domande che tanto vi sono care: Come si realizza questa indicazione del Papa nella vita del Cammino? E come si realizza nella mia personale? Donna Carson

    RispondiElimina
  66. Wolf ha detto: "A che serve battere le palme a terra?"

    Mumble... mumble...
    Domanda molto intrigante, Wolf. Una possibile risposta è negli ebraismi del CNC.
    Per la celebrazione della festa delle Capanne in memoria del cammino nel deserto - una fissazione dei neocatecumenali - vengono sbattuti a terra rami di salice (uno dei quattro rami, tra i quali quelli di palma, che gli ebrei portano). Il rituale è simbolico: sbattendo i rami cadono le foglie, a significare la caduta dei peccati.
    Niente di più probabile che, in luogo dei rami di salice, i neocatecumenali compiano l'azione con i rami di palma, riportando l'azione dalla festa delle Capanne all'ingresso di Gesù in Gerusalemme.
    Nel Cammino, come ho scritto molte volte, nessuna azione simbolica è casuale.

    RispondiElimina
  67. ...o molto più semplicemente perché i neocatecumenali confondono allegria, letizia e fracasso e identificano il fracasso con l'espressione massima di felicità.
    E te lo assicuro. E' così. Se avessi sentito i discorsi che ho sentito io sulla "scelta" dei canti per Pasqua, rimarresti inorridito.

    Concordo con Valentina, la Veglia neocat è lunghissima perché infarcita dei seguenti elementi:

    a) una processione che dura mezz'ora, con una benedizione del fuoco che dura quindici venti minuti, compresa una "monizione" al fuoco.

    b) monizioni a tutte le letture (9 letture, 9 monizioni) divise fra le comunità presenti

    c) tre momenti di risonanza/eco della parola

    d) battesimi per immersione dopo ognuno dei quali viene cantata la strofa "cavallo e cavaliereeeee"

    e) canti dopo ogni lettura allungati dalla teatralità dei cantori

    f) preghiere spontanee che a Pasqua diventano interminabili

    g) domande dei bambini (circa tre quarti d'ora)

    h) comunione allungata in modo atroce dal canto della benedizione eucaristica (obbligatoria a Pasqua)

    i) ballo finale che ovviamente si distingue per lunghezza.

    Risultato: si sono fatte le 5 del mattino.

    RispondiElimina
  68. @Sandavi

    Come giustamente hai fatto notare tu, ed altri, la Veglia NC non dura così tanto perché ci sono tutte le letture. Nella mia parrocchia si fanno tutte e tutti i salmi sono cantati (fosse anche solo il ritornello ripetuto con l'organo). Le monizioni durano 10 (e sottolineo 10) secondi.

    Ora: i canti del cammino durano sempre una eternità
    Le preghiere devono essere SEMPRE spontanee (non sia mai che si seguano i testi consigliati)
    Risonanze come se piovesse

    domande dei bambini (ovvero rito EBRAICO) illecito

    Battesimi anche lì allungati senza motivo

    Non è una Veglia Pasquale: è un rito tribale. E me la vogliono spacciare per "vera Veglia" ??

    Mapperpiacere

    RispondiElimina
  69. La scorsa Veglia pasquale, nella parrocchia che frequento, i neocatecumenali non l'hanno fatta separata, nel senso che hanno imposto la propria a tutti. A parte i battesimi, le domande dei bambini e il balletto finale, è stato giusto quello che ha descritto Sandavi. La Veglia si è conclusa dopo le tre di notte. Poco male la durata, se i neocat non avessero costretto i "non adulti nella fede" a sorbirsi monizioni, risonanze, canti a squarciagola, schitarrate e bonghi che percuotono le orecchie. Che cosa c'entrano questi frastuoni ed esibizionismi con la Veglia pasquale, per me rimane un mistero della fede neocatecumenale.
    Spero che quest'anno possa essere diverso: in parrocchia si è formato un coro, un coro "normale", presente in ogni Messa domenicale. Sarebbe un'assurdità che, proprio nella Veglia, dovesse cedere il passo alle scenate all'ambone dei kikochitarristi e dei kikourlanti.

    RispondiElimina
  70. Saranno pure opera dello Spirito Santo, ma devono ascoltare e obbedire. Avranno anche raggiunto un buon grado di conoscenza reciproca, ma essa va estesa a tutti gli appartenenti e in ogni singola parrocchia, e non ristretta alle élite dei vertici. Saranno anche strumento di avvicinamento alla fede, ma "non sono la Chiesa": rappresentano una espressione della Chiesa, ma non sono la Chiesa. Che vive invece dell'unità, di tutti. Il cardinal Ersilio Tonini

    RispondiElimina
  71. Non è affatto detto che un gruppo che si riunisca con qualche particolare obiettivo o con qualche specifica ispirazione abbia per ciò stesso diritto alla legittimazione da parte della Chiesa. Di movimenti eretici ne sono nati tanti, creando guai infiniti. Proprio perché il gran fiorire dei movimenti è opera dello Spirito Santo, la Chiesa ha la responsabilità di garantire ai fedeli tutti il rispetto delle regole, e di garantire poi a quanti vi entrano la sicurezza di essere pienamente inseriti nella Chiesa. La Chiesa deve proteggere il fedele: il papa e i singoli vescovi hanno il diritto e il sacrosanto dovere di controllare per davvero le attività di questi gruppi e - se necessario - di porre condizioni e limiti, e di suggerire correzioni.

    La famosa obbedienza…
    Certo. Si pensi - è storia di appena qualche mese fa - alle correzioni date dal papa ai neocatecumenali riguardo al loro modo di celebrare l'Eucaristia. Vedete, l'entusiasmo dei singoli, l'entusiasmo dei fondatori, per quanto positivo non può prevalere sul resto. I fondatori, gli iniziatori, possono anche essere dei santi, ma devono attenersi a quanto stabilito dalla Chiesa. Lo hanno fatto anche i grandi santi, uno su tutti San Francesco. Se la Chiesa non avesse impedito a Francesco di realizzare il suo programma in modo totale, il francescanesimo sarebbe scomparso, perché immerso in una rigidità che alla lunga lo avrebbe reso insopportabile. La Chiesa ha salvato il francescanesimo ponendo dei limiti al suo rigore, e di questo - fatte le debite proporzioni - devono essere consapevoli anche i movimenti.

    Ascoltare i vescovi delle singole diocesi, dunque.
    Ascoltare e obbedire. Bisogna che i movimenti ascoltino, ma occorre anche - sia chiaro - che i vescovi parlino, e parlino chiaramente, dicendo chiaro e tondo cosa può essere ammesso e cosa no. Insomma, ciò su cui non si possono avere dubbi è il fatto che i movimenti non sono una chiesa. Essi sono una espressione di Chiesa. Ma non sono "la" Chiesa. La Chiesa è una sola.
    cardinal Tonini

    RispondiElimina
  72. Il fenomeno delle parrocchie date - come dire - "in mano" a questo o a quel movimento è pericoloso. Parrocchie che sono etichettate come appartenenti ad un gruppo specifico, dove si dà risalto sempre agli stessi aspetti, dove i canti sono sempre e solo quelli di quel tale gruppo… insomma, non è una realtà buona, questa. Occorre dire forte - ad ogni appartenente ai movimenti, ad ogni fedele - che pur conservando ognuno il suo specifico carisma, c'è una Chiesa tutta unita e tutta intera, ed è a questa che apparteniamo. Anche se sei legato a quel particolare stile, a quel particolare modo di espressione, vivi ugualmente con gioia quegli incontri che non seguono le modalità espressive che preferisci! La parrocchia deve essere il luogo di tutti, il luogo della moderazione. Alla fine, è il Signore, è il Signore che cerchiamo. E Lui è sempre lo stesso!

    RispondiElimina
  73. Le citazioni del cardinal Tonini sono reperibili nel testo (formato RTF) "Movimenti e responsabilità della Chiesa".

    RispondiElimina
  74. "siamo contentissimi di questo discorso"
    ma proprio non riescono ad utilizzare espressioni fotocopiate?

    erano anche "contentissimi" della lettera di Arinze.

    s'è visto!

    H.

    RispondiElimina
  75. Il problema non e' fare le monizioni, le domande dei bambini e tutte le cose "inventate" dai catecumeni ma aspettare la prima stella del mattino. Se non sbaglio dice il preconio:O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere il tempo e l'ora in cui Cristo è risorto dagli inferi. Vegliare come dice il preconio e non andare di fretta. Le veglie vanno preparate,vanno preparate le letture da tutta l'assemblea, vanno preparati i bambini, va preparata la sala, vanno preaparati tutti i segni etc. Quanti vanno alla veglia e conoscono le cose di cui sopra? Quanti anche frequentatori della parrocchia conoscono tutti i segni. Io vivo la parrocchia da catecumeno e la vivevo anche prima e conosco le realta'. Voi mettete in discussione il fatto che facciamo un digiuno lungo. Gesu' ha digiunato 40 giorni e nella mia parrocchia "FRANCESCANA" i frati digiunano solo dalla carne mangiando pesce anche il sabato santo. Sono 26 Pasque che faccio e non ricordo nessun caso di morti o feriti a causa del digiuno. Criticate anche il fatto che facciamo le lodi ogni giorno mettendo in risalto il fatto che siamo esaltati e che solo i consacrati sono "obbligati" a farle. Amici se non prego la mattina mi manca qualcosa e non e' la stessa cosa, poi fare se io faccio le lodi e un altro fa altro non e' importante. Non e' che in voi si compie un antico proverbi che dice " quando la volpe non arriva all'uva dice che e' acerba". Un' ultima cosa e vi saluto, ripeto sono intervenuto solo perche' tirato in ballo, apostata non cantiamo il Credo apostolico e ti sembrera' strano, lo dovrebbero conoscere tutti, non e' il Credo dei catecumeni. JAck

    RispondiElimina
  76. Il commento del fratello Jack evidenzia alcune tipiche fissazioni neocatecumenali.

    La prima fissazione è quella di far meglio di come fa tutta la Chiesa, interpretando meglio di tutta la Chiesa i testi liturgici in vigore in tutta la Chiesa: «bisogna aspettare la stella del mattino!» (la Chiesa non lo richiede)... «noi facciamo il Credo apostolico!» (la liturgia non lo prevede)...

    La seconda fissazione è quella del preparare lo spettacolino: preparare, preparare, preparare e ancora preparare. Il Cammino Neopreparatore prepara sempre tutto: prepara la Parola, prepara la liturgia, prepara la saletta, prepara le pagnottone sbriciolose di Kiko, prepara i canti, prepara di qua, prepara di là... Prepara tutto, tranne che l'essenziale: l'anima.

    La Chiesa cattolica chiede ai suoi fedeli poche semplici cose, poiché la liturgia non è uno spettacolino da "preparare" e del quale assicurarsi una "buona riuscita". Il neocatecumenalismo, invece, esige tutto un "darsi da fare" per mettere in piedi la sceneggiata kikologica.

    La terza fissazione, cioè il sadomasochismo neocatecumenale, è perfettamente imparentata con l'ipocrisia. Esigono di fare molto più di quanto richiede la Chiesa (poiché devono guardare dall'alto in basso i «cristiani della domenica»), e perciò impongono pesantissimi fardelli ai "fratelli" di comunità. I quali, se sono ipocriti, riusciranno nell'intento (basta mangiucchiare qualcosa tutte le volte che nessuno ti vede), e se invece sono onesti, pagheranno tutte le conseguenze del caso (dolori di stomaco atroci, ecc.): il tipico neocatecumenale digiuna allo stesso modo di Pannella, riuscendo a ingrassare anche durante mesi consecutivi di sciopero della fame.

    La quarta fissazione è il difendere il Cammino a costo di mentire: lui dichiara di non aver mai visto ciò che gli altri hanno ripetutamente testimoniato, pertanto tutti gli altri sarebbero mentitori e solo lui sarebbe quello che non si sbaglia mai (ed è perfino in grado di giudicare non solo il menu dei francescani della sua parrocchia, ma anche il loro cuore). Dopotutto il fratello Jack è uno che «fa le lodi» a Kiko per poi vantarsene qui.

    RispondiElimina
  77. Quanti vanno alla veglia e conoscono le cose di cui sopra? Quanti anche frequentatori della parrocchia conoscono tutti i segni.
    Nessuno, né oggi né ieri né l'altroieri, conosce tutti i segni che i neocatecumenali mettono nella Veglia di Pasqua. Ciò dovrebbe far insospettire, non lusingare, cioè che ci siano delle novazioni, mai viste in 2000 anni di storia della Chiesa.
    Attenzione all'argomento dell'attesa della Stella del Mattino, in latino Lucifero.

    RispondiElimina
  78. @jack

    "Vegliare come dice il preconio e non andare di fretta"
    Ancora con questa storia del Preconio??

    Caro Jack, quella chiamasi "figura retorica": "la stella del mattino" è Gesù Cristo

    "Salga a te come profumo soave,
    si confonda con le stelle del cielo.
    Lo trovi acceso la stella del mattino,
    questa stella che non conosce tramonto:
    Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti
    fa risplendere sugli uomini la sua luce serena
    e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. »"

    Li vedi i due punti?? E' un segno di interpunzione che serve quando devi SPIEGARE una cosa. L'italiano almeno lo capisci?

    Inoltre, a rigor di logica, dato che siete fissati con la storia dei "primi cristiani" l'Exultet non o dvreste neanche fare e lo sai perché?

    Perché non ci sono tracce storiche di questa parte della Veglia prima dell'VIII secolo http://it.cathopedia.org/wiki/Exultet

    E adesso chi lo dice a Kiko Arguello che deve modificare i suoi disegnini? Che sufrimiento..

    RispondiElimina
  79. Jack ha detto: "Il problema... è aspettare la prima stella del mattino... Gesu' ha digiunato 40 giorni"
    Ma tu sei certo, Jack, di queste vostre letture?
    Gesù ha digiunato quaranta giorni? Il diluvio universale durò quaranta giorni e quaranta notti? Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti? "Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta"?
    Jack, ma non è per caso che se tu leggessi un po' meno alla lettera, la "stella del mattino" potresti vederla anche all'una e trenta?
    Se proprio non capisci, domanda la spiegazione: "chiedete quel che volete e vi sarà dato", dice il Signore. Il problema è che voi non chiedete mai, pretendete di sapere senza chiedere, per (supposta) ispirazione dello grande spirito kiko.

    RispondiElimina
  80. @ aleCT
    Jack mi preoccupava :-)
    Siccome sta scritto: "il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte", avrebbe potuto intendere male Mt 24,29. Mi fa piacere che tu gli abbia spiegato che nel Preconio trattasi di figura retorica e non letterale, rassicurandolo.

    RispondiElimina
  81. Ecco qua siamo alle solite io intervengo in buona fede e subito vengo aggredito. Cominciamo rispondendo al sommo Tripudio. Tutele preparazioni servono proprio perparare l'anima per vivere la Santa notte. Il digiuno sara' un fardello per te per me e' un aiuto e non solo in questa occasione. Alect io non giudico il fatto che si possa vivere la Pasqua anche in una messa vespertina ma difendo la veglia per tutta la notte. So benissimo che la stella e' Gesu Cristo ma so anche che le Veglia Pasquale va vissuta tutta la notte senza perche' il Signore passa e come dice il preconio non si sa l'ora, puo essere a mezzanotte, l'una o le cinque, poi se uno vuole finire alle ventitre e un altro alle cinque di mattina e ben libero di farlo. Lino ho capito benissimo e sono d'accordo con te ma era per difendere il fatto che uno vuole fare un digiuno lungo e subito viene attaccato di fanatismo. Vi prego di perdonarmi se non rispondo sempre ma il mio lavoro mi porta spesso ad essere fuori e quindi non sempre riesco a stare in vs compagnia. Trippudio fammi una cortesia inserisci tutti i miei interventi e non solo quelli che ti fanno "COMODO". Jack

    RispondiElimina
  82. @ Jack che resta sveglio per guardare le stelle ed è tanto attaccato alla lettera del testo, che non capisce ma, come direbbe Antonella, è tanto beeeello!

    "...aspettare la prima stella del mattino...

    Egregio conoscitore di "segni", se il cielo è nuvolo che si fa, si annulla la veglia?

    "...va preparata la sala, vanno preparati tutti i segni..."

    Egregio conoscitore di "segni", guarda che c'è poco da preparare la sala, la Chiesa ordina (già, ordina) di usare solo un altare consacrato, o se mobile benedetto. I vostri tavolacci da picnic non devono essere usati. Perché disobbedisci?

    Egregio conoscitore di "segni", vieni e parli di "conoscere i segni" disprezzando i cristiani della domenica: "...Quanti vanno alla veglia e conoscono le cose di cui sopra? Quanti anche frequentatori della parrocchia conoscono tutti i segni..."
    Ci spieghi, egregio conoscitore di "segni", che segno è il candelabro ebraico, anche questo vietato dalla Chiesa?

    "...sono intervenuto solo perche' tirato in ballo, apostata non cantiamo il Credo apostolico e ti sembrera' strano, lo dovrebbero conoscere tutti, non e' il Credo dei catecumeni..."

    Egregio conoscitore di "segni", a parte il fatto che io mi ero rivolto ad Antonella Lignani, non solo non hai capito niente dei "segni", ma nemmeno quel che ho chiesto alla giuliva Antonella, che ovviamente non risponde mai a nulla.

    Egregio conoscitore di "segni", anche se non ci credi, sappi che il Simbolo degli Apostoli è noto pure ai cristiani della domenica.

    Egregio conoscitore di "segni", quello che ho domandato ad Antonella è se l'hanno cantato secondo Sankiko o con una melodia che conoscono anche i derelitti e mediocri cristiani della domenica, così da poter cantare tutti.

    Adesso hai capito, egregio conoscitore di "segni"?

    Egregio conoscitore di "segni", la notte di Pasqua pensa che disobbedirai volontariamente alla Chiesa utilizzando i tavolacci da picnic, addobbandoli con un candelabro a nove braccia, manducando in branco.

    In compenso urlerete solo i cani di Sankiko, così che i mediocri cristiani della domenica tacciano guardandosi intorno allibiti.

    Egregio conoscitore di "segni", mi levi una curiosità? Come mai si devono cantare solo i canti di Sankiko? Perché gli altri non vanno bene? Servono solo per la sceneggiata davanti al papa, tipo Pater Noster in latino?
    Cosa hanno che non va? Perché non si può cantare il Salve Regina, mater misericordiae ma solo Mariaaaaaaaa, beata Mariaaaaaaaaa, Oppure Shlom lech Mariaaaaaam?

    Ci illumini, egregio conoscitore di "segni"?

    p.s. Cordialità anche al tuo demonio muto, lui quale ammonizione farà?

    RispondiElimina
  83. @ Jack

    "...il Signore passa e come dice il preconio non si sa l'ora, puo essere a mezzanotte, l'una o le cinque, poi se uno vuole finire alle ventitre e un altro alle cinque di mattina e ben libero di farlo...

    Sacrilego!!! Blasfemo!!! Vergogna!!!

    Sappi che come dice Sankiko il Signore passa solo negli scrutini quando vogliono i kikatekisti!!! Sono loro e solo loro che aprono e chiudono la porta!!! Non c'è cognata malata che tenga!!!

    Va', va' e tornatene alle kikatekesi iniziali, non hai capito nulla...

    RispondiElimina
  84. Jack ha detto: "ma so anche che le Veglia Pasquale va vissuta tutta la notte senza perche' il Signore passa e come dice il preconio non si sa l'ora, puo essere a mezzanotte, l'una o le cinque, poi se uno vuole finire alle ventitre e un altro alle cinque di mattina e ben libero di farlo"

    Non ho capito bene, Jack, anzi faccio finta di non aver capito. Quando un neocatecumenale accenna al Signore che passa nelle Liturgie NC e c'è chi rischia di perderselo per questioni di presenza o di orario, io preferisco far finta di non aver capito.
    Comunque, hai omesso il passaggio successivo a quello che hai citato: "Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno, e sarà fonte di luce per la mia delizia". Che mi dici, Jack, magari è tutta la notte che (simbolicamente) splende come il giorno, o no? Sembra, allora, che leggete alla lettera solo quello che vi fa comodo. Non lo dico per te, bensì per qualche non adulto nella fede che, qui leggendoti, potrebbe pensare di essersi sempre perso nelle Veglie pasquali "normali" il passaggio del Signore.

    RispondiElimina
  85. È tutta una questione di Kairòs, momento opportuno. Come un uomo calvo con un unico capello in testa che passa ad un certo punto davanti alla tua finestra e tu devi essere pronto ad afferrarlo. Questo insegnavano i catechisti: un'idea pagana, legata alla antropoformizzazione greca della divinità, beffarda e maligna, fondamentalmente nemica dell'uomo.
    Il cristiano invece vive il kairòs, come il tempo presente, il tempo di Dio, che ci ama e che quindi ci dà l'opportunità di incontrarlo senza contare le ore e senza giocare a nascondino.

    RispondiElimina
  86. @ Jack/Saverio/e non so quanti altri

    Preparare, preparare, preparare, fare, fare, fare... Mah, termini che sento utilizzare unicamente da voi (alla faccia dell'unità della Chiesa... Ah, già, lo ha detto il Papa, mica kiko... In quel caso avreste già ubbidito!). E poi, cosa significa il Signore passa, ma solo se si veglia tutta la notte? Allora mi vuoi dire che in tutte le Veglie "normali" (quelle della Chiesa di Cristo, quella che celebra anche il Papa, non so se hai presente... ) che non durano tutta la notte, lì il Signore non passa? E per me allora, ad esempio, che ammetto di non riuscire ad andare alla Veglia, e che vado alla Messa della domenica di Pasqua il Signore non passa? O non è presente in quella celebrazione? Ma ti rendi conto, tu e tutti voi NC, di ciò che andate dicendo?

    RispondiElimina
  87. Jack ma chi ti attacca? Sei prigioniero dei tuoi schemi mentali. Il Signore passa e forse te lo sei perso... Non è un concetto cattolico.
    Lo usano i catechisti per ricattarti moralmente. Dio è fuori del tempo e ne è il padrone. Sta alla porta del tuo cuore e bussa devi solo aprirgli. Senza momenti, senza passaggi. Egli ti aspetta fino all'ultimo istante. Voi aspettate continuamente miracoli e segni ma della gente che faceva cosi Cristo ha detto "generazione perversa".

    RispondiElimina
  88. @jack

    "Alect io non giudico il fatto che si possa vivere la Pasqua anche in una messa vespertina ma difendo la veglia per tutta la notte"

    Carissimo, intanto GIUDICHI ECCOME, poi nessuno qua fa "veglie vespertine". Si fa la veglia così come dice LA CHIESA. Papa Francesco a San Pietro non starà certo tutta la notte a fare chissà che cosa. Voi , per fare quello che fate, ROMPETE L'UNITA' DELLA CHIESA. Unità che, proprio per la Veglia Pasquale la CHIESA raccomanda. Ed è il colmo che siano GLI ALTRI a doversi adeguare a voi e non viceversa.

    "So benissimo che la stella e' Gesu Cristo"
    Me ne compiaccio, perché in unaltro post di questo blog, alla mia stessa domanda, hai risposto che "NON NE AVEVI IDEA" Lieta di averti edotto

    "ma so anche che le Veglia Pasquale va vissuta tutta la notte senza perche' il Signore passa e come dice il preconio non si sa l'ora, puo essere a mezzanotte, l'una o le cinque, poi se uno vuole finire alle ventitre e un altro alle cinque di mattina e ben libero di farlo."

    Fai pace con il cervello perché non puoi dire PRIMA che la Veglia VA vissuta tutta la notte e poi dire che "uno è libero".

    Anche perché
    1) Dire che il "Signore passa e non sai quando" è, scusami tanto, una EMERITA str..
    Il Signore non gioca a nascondino.

    Tempo fa, i vescovi della Puglia avevano dato direttive precise per cui:

    "dopo aver celebrato una sola Veglia pasquale, i gruppi neocatecumenali (senza escludere altri fedeli eventualmente disponibili) potranno intrattenersi ancora fino all'alba, però senza ripetere nessuno dei quattro momenti liturgici essenziali previsti dal Messale romano (la liturgia della luce, della parola, dell'acqua - con eventuali battesimi - e della eucaristia), ma solo aggiungendo altri elementi celebrativi e didattici, preghiere, canti, meditazione personale, scambio di esperienze, momenti di festa e di fraternità. Non dunque due Veglie successive, ma dopo l'unica Veglia liturgica vera e propria un prolungamento celebrativo"

    Non so se mi spiego..

    RispondiElimina
  89. Non fate un casino ogni volta. Non voglio arrivare allo scontro. Ho sempre premesso che sono uno che vive la parrocchia e di conseguenza non posso parlare di cristiani di serie a o serie b visto che molti non catecumeni sono miei amici con i quali aiutiamo i poveri e con i quali tre giorni fa abbiamo pulito la Chiesa. Con me sbagliate atteggiamento perché il sottoscritto non fa il digiuno o le lodi perché glielo dice qualcuno ma perché qualcuno ha consigliato di farlo ho fatto esperienza ed ho visto che era buon per me. Stop. Il Signore passa attraverso la parola che puo' aiutarmi nella vita e quindi se si fanno le cose con calma che ve frega. JAck

    RispondiElimina
  90. @AleCT potranno intrattenersi ancora fino all'alba, però senza ripetere nessuno dei quattro momenti liturgici essenziali previsti dal Messale romano (la liturgia della luce, della parola, dell'acqua - con eventuali battesimi - e della eucaristia), ma solo aggiungendo altri elementi celebrativi e didattici, preghiere, canti, meditazione personale, scambio di esperienze, momenti di festa e di fraternità. Non dunque due Veglie successive, ma dopo l'unica Veglia liturgica vera e propria un prolungamento celebrativo

    Io la interpreto così, poi può darsi che mi sbaglio, ma i vescovi pugliesi in sintesi hanno detto: "ben vengano risonanze, super-monizioni, esperienze, canti e domande dei bambini, MA SOLO DOPO LA VEGLIA. Poi ci aggiungete l'agape alla fine e tutti sono contenti."
    Dirò di più, questa forma di "post-veglia" forse attirerebbe gente extra-NC ancor più della veglia "farcita" di tutti questi elementi.

    Etneo

    RispondiElimina
  91. @ Jack e al suo demonio muto

    "...sono uno che vive la parrocchia e di conseguenza non posso parlare di cristiani di serie a o serie b..."

    "...Quanti vanno alla veglia e conoscono le cose di cui sopra? Quanti anche frequentatori della parrocchia conoscono tutti i segni. Io vivo la parrocchia da catecumeno e la vivevo anche prima e conosco le realta'..."

    Ovvero, raccontala meglio.

    Cordialità ad entrambi e buona manducazione alla faccia della Chiesa Cattolica.

    RispondiElimina
  92. @jack

    "Non voglio arrivare allo scontro". Ci sei già arrivato, caro Jack. Ma non con me o con gli altri che scrivono in questo blog, ci sei arrivato con la Chiesa Cattolica istituita da Gesù Cristo.

    La quale, alla tua affermazione "se si fanno le cose con calma che male c'è" ha risposto con decisioni quali quella della Conferenza Episcopale Pugliese per cui, se vuoi stare fino all'alba, devi però farti la Liturgia della luce, della Parola, dell'Acqua e dell'Eucarestia INSIEME AGLI ALTRI.

    E questo perché la CHIESA E' UNA SOLA e nella Veglia Pasquale questa cosa deve risaltare ancora di più.
    Pero sembra che a te questa cosa non ti interessi...tu devi "stare bene"

    Capito jack?..ora perché non dici anche a loro "che vi frega?"

    RispondiElimina
  93. @Etneo

    "ma i vescovi pugliesi in sintesi hanno detto: "ben vengano risonanze, super-monizioni, esperienze, canti e domande dei bambini, MA SOLO DOPO LA VEGLIA"

    Il punto è, molto semplicemente che si può fare tutto, ma FUORI da un contesto EUCARISTICO. E' l'Eucarestia che ci fa chiesa, non le risonanze che ci stanno in mezzo.

    Fare una Veglia Pasquale con Cero separato, battesimi separati, Liturgia della Parola separata ed EUCARESTIA SEPARATA è AUTOMATICAMENTE dimostrare con "fatti concreti" di non sentirsi parte della Chiesa.

    RispondiElimina
  94. @ Jack/Saverio/e non so quanti altri

    Visto che sembra che non vuoi intendere, te lo scrivo un po' più chiaramente: la vostra "veglia" non è la Veglia della Chiesa cattolica, quella che anche il Papa (ricordi, quello che ha parlato di unità, di non trapiantare modelli acquisiti, ecc. ecc.) celebra! E quanto al fatto che il Signore passa, questa è un'espressione che mai si è sentita utilizzare dalla Chiesa cattolica. Il Signore è padrone del tempo e dello spazio - come ben detto da sandavi -, è il Re dell'universo e di tutte le cose in Cielo e sulla terra, non è che passa solo nelle "celebrazioni" NC. E te lo ripeto: fare, fare, fare, preparare, preparare, preparare, sono concetti solo ed esclusivamente NC. Il fatto che facciate (già il termine da voi utilizzato è errato, casomai celebriate... ) veglie separate è indice, come ha detto aleCT, che non siete e non vi sentite in unità (toh, ritorna questo concetto... ) col resto della Chiesa cattolica. Quando dite che non c'è spazio nelle parrocchie, che non ci entrate tutti ed altre cose del genere, quelle sono soltanto scuse! Ti cito quello che ha detto il parroco della mia parrocchia: "Nel caso in cui saremo tanti - cosa che lui forse non pensa avverrà, ma lo ha detto -, metteremo i palchetti in alto nei muri per far entrare tutti". Questo per dire che se si vuole, si può cercare ogni modo per essere tutti insieme, in unità (ricordi chi ha detto questa parola?)! Se si vuole e non ci si sente differenti...

    RispondiElimina
  95. Quella nota della CEP è del 1997. Vedi tu quanti passi in avanti sono stati disposti a fare i neocatecumenali!
    Come fate a dire di essere "parte della Chiesa" quando ne ignorate i comandi e i decreti?
    A voi della Chiesa Cattolica non vi frega un tubo! Voi volete solo vivere il vostro cammino. Vescovi di altissimo livello in tutto il mondo, Italia compresa, vi hanno ammonito, comandato e corretto in ogni modo e voi, sbattendovene altamente di queste correzioni siete andati avanti diritti per la vostra strada. Per voi il Papa non conta un fico secco, conta solo quando vi loda, i Vescovi sono i vostri Pastori solo quando vi fa comodo, altrimenti li ignorate. Voi non siete parte della Chiesa, siete una massa di scismatici. Il brutto è che il 90% dei neocatecumenali nemmeno lo sa.

    RispondiElimina
  96. @aleCT ieri 23:15
    Ti sei spiegata benissimo!

    Ho visto veglie separate, anche nel simbolo della liturgia della luce.
    Ovvero, nella Veglia della Parrocchia, sul sagrato della stessa, ci si limita ad accendere una candela o al massimo, qualche ramo d'olivo dell'anno precedente.

    Nella veglia neocatecumenale invece, sempre sullo stesso sagrato, si accende un tale "focaraccio", da poterci arrostire un capretto sano!...

    L'esagerazione degli stupidi...

    RispondiElimina
  97. LA nostra veglia, come dice Vincenzo, e' celebrata da un sacerdote ordinato dalla Chiesa CAttolica e ti assicuro non neocatecumeno.Il Signore passa? Significa che la sua parola ha il potere di cambiarmi la vita in meglio. Le parrocchie sono piene? E' questo il problema? O la gente si scoccia perche' ha sonno e non vede l'ora di andare a dormire. Non ci nascondiamo dietro un dito. Sapete quante volte la gente si lamenta perche' il prete la domenica fa durare la messa 5 minuti in piu? No? Informatevi. Vincezo tu parli di preparare, preparare,preparare. Si prepara perche' la si vuole vivere intensamente e non per adempiere un precetto. Alect non mi permetto di sparlare di alcuni Vescovi della conferenza episcopale pugliese a cui fai riferimento, chiedi ad Aldo, pero' a parte quel pariodo, VIVACE non abbiamo mai avuto problemi. Jack

    RispondiElimina
  98. @jack
    "Alect non mi permetto di sparlare di alcuni Vescovi della conferenza episcopale pugliese a cui fai riferimento, chiedi ad Aldo, pero' a parte quel pariodo, VIVACE non abbiamo mai avuto problemi."

    A parte che era, TUTTA LA CONFERENZA EPISCOPALE PUGLIESE e non "alcuni vescovi"
    Resta il fatto che avevano dato delle indicazioni precise. Si sono rispettate, o, come al solito, si è fatto come sempre? Se sì bene, se no chiediti il perché.

    Tutto il resto E' FUFFA.

    RispondiElimina
  99. Notate le tipiche astuzie neocatecumenali messe in opera dal fratello Jack.

    Affermazione: le celebrazioni neocat sono separate dalla Chiesa e sono zeppe di strafalcioni.

    Risposta neocatecumenale: la Nostra Veglia (elegante menzione del separatismo NC) è celebrata da un Sacerdote Non Neocatecumeno (cambiamento di discorso: ha parlato di "chi" celebra, non di "come" viene celebrata).

    Affermazione: i neocat dicono che «il Signore passa» ma intendono che passa solo negli "scrutini" neocat quando vogliono i kikatekisti (sono loro e solo loro che aprono e chiudono la porta).

    Risposta neocatecumenale: "il Signore passa" significa che la sua parola ha il potere di cambiarmi la vita in meglio (praticamente per i kikos il Signore è solo un miglioratore della vita terrena; ha evitato di parlare dei cosiddetti "scrutini" neocat).

    Affermazione: la Chiesa celebra la Veglia pasquale senza strafare.

    Risposta neocatecumenale: la gente si scoccia [della Veglia NC] perché ha sonno e non vede l'ora di andare a dormire (dunque la colpa delle inutili lungaggini neocat è scaricata sulla gente che non fa il Cammino).

    Affermazione: la liturgia deve essere come comanda la Chiesa, senza aggiunte né omissioni.

    Risposta neocatecumenale: Sapete quante volte la gente si lamenta perché il prete la domenica fa durare la messa 5 minuti in più? (dunque quando i preti allungano inutilmente la Messa la colpa sarebbe della gente; mentre gli eroici neocatecumenali sottostanno alle interminabili "liturgie" neocat, loro sì che sarebbero eroi...).

    Affermazione: i neocat hanno la sterile fissazione del preparare-preparare-preparare lo spettacolino liturgico.

    Risposta neocatecumenale: nel Cammino la si vuole vivere intensamente e non per adempiere un precetto (solita superbia e solite calunnie: i "cristiani della domenica" sono esseri inferiori e abietti che non vogliono vivere intensamente la liturgia; come se l'intensità della liturgia dipendesse esclusivamente dal "prepara-prepara-preparare").

    Affermazione: il Cammino ha creato tanti problemi in Puglia.

    Risposta neocatecumenale: a parte un periodo "vivace" non abbiamo mai avuto problemi (traduzione: abbiamo sempre fatto come ci pare).

    Ognuna delle risposte neocatecumenali conferma che per i kikos la liturgia è solo uno spettacolino.

    RispondiElimina
  100. @ Jack/Saverio/e non so quanti altri

    Mah, bah, boh... Una risposta, come ha detto aleCT, che è una "non risposta"! Come del resto una "non risposta" ho avuto alle altre domande da me poste anche in precedenti interventi! Non me ne sorprendo, sempre meglio del solito "siamo approvati, il Papa ci loda (quando non vi richiama pesantemente all'ordine, inascoltato come sempre peraltro), ecc. ecc.". Purtroppo, quando si tratta di rispondere nello specifico alle legittime domande che vi vengono poste, le risposte o non arrivano, o sono del tipo di quella che hai dato a me!

    RispondiElimina
  101. @ aleCT

    Ovviamente, il "non risposta" è paragonato al tuo fuffa! :)

    RispondiElimina
  102. @ Jack e al suo demonio muto


    "...O la gente si scoccia perche' ha sonno e non vede l'ora di andare a dormire. Non ci nascondiamo dietro un dito. Sapete quante volte la gente si lamenta perche' il prete la domenica fa durare la messa 5 minuti in piu? No? Informatevi..."

    Ma voi due non eravate quelli che non distinguevano tra cristiani di serie a e di serie b?
    Come siete contraddittori.

    Il tuo demonio muto sarà contento a Pasqua, Jack. Disobbedirai a Papa e Chiesa consapevolmente e sarai gonfio di orgoglio spirituale, da bravo adulto nella fede.

    Buona manducazione ad entrambi.

    RispondiElimina
  103. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  104. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina

  105. @Jack 22 marzo 17:35
    Verissimo che i Cristiani della Domenica, spesso si lamentano delle Messe trppo lunghe, tant'è che Benedetto XVI, che tanto amavate (a parole), stabilì, che le omelie, non superassero i 10 minuti.
    ---

    RispondiElimina
  106. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.