sabato 17 marzo 2018

Condannato il vescovo pedofilo neocatecumenale


Dal sito web della Santa Sede:

COMUNICATO STAMPA
DEL TRIBUNALE APOSTOLICO
DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

Il processo canonico in relazione alle accuse, incluse quelle di abusi sessuali su minori, imputate contro il Reverendissimo Anthony Sablan Apuron, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Agaña, Guam, si è concluso.

Il Tribunale Apostolico della Congregazione per la Dottrina della Fede, composto da cinque giudici, ha emesso la sentenza di primo grado, dichiarando l'imputato colpevole di alcune delle accuse e imponendo all'imputato le pene di cessazione dall'ufficio e il divieto di residenza nell'Arcidiocesi di Guam.

La sentenza rimane soggetta ad eventuale ricorso. In assenza di appello, la sentenza diventa definitiva ed effettiva. In caso di appello, le pene imposte sono sospese fino alla risoluzione finale.

[00436-IT.01] [Testo originale: Inglese - Traduzione di lavoro]


70 commenti:

  1. Qual è la reazione del vescovo neocat? La stessa di tutti i neocat. Negare l'evidenza, condannato, si proclama innocente

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    1. Per logica conseguenza quindi tutti quelli che si appellano sono neocat. A quale categoria appartengono allora coloro che chiedono la revisione del processo?
      Chiacchiere inutili l'appello è un diritto costituzionalmente garantito, da voi un poco meno.

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    2. Da notare:

      - l'arcivescovo Byrnes ha scritto che la Congregazione per la Dottrina della Fede ha «concretamente» riconosciuto «colpevole» Apuron (ed ha aggiunto di pregare per le vittime, esprimendo loro gratitudine per il coraggio dimostrato nel denunciarlo);

      - per dichiararlo innocente, i neocatecumenali devono dimostrare che non solo le vittime non sarebbero tali, ma anche che il collegio giudicante avrebbe sbagliato tutto, a cominciare dalla sentenza di colpevolezza; un appello non può aggiungere nuove "prove", ma solo chiedere di riconsiderarle;

      - pur essendo una condanna in primo grado, non va sottovalutata: al colpevole è stato infatti offerto di accettarla senza ricorso, il che significa che gli estremi per considerarlo colpevole ci sono tutti;

      - il fatto che sono state riconosciute come credibili solo "alcune" delle accuse non significa che le altre sarebbero "false", ma solo insufficientemente documentabili (penso ad esempio ad una delle vittime, per il quale ha testimoniato sua madre in quanto è morto prima del 2016);

      - visto che la Santa Sede ha compiuto un primo serio passo per far giustizia, potrebbero esserci numerose altre vittime disposte adesso a venire allo scoperto, e il vescovo pedofilo neocatecumenale potrebbe doversi confrontare con altre delle sue vittime e ulteriori punizioni;

      - è vero che il vescovo pedofilo neocatecumenale per adesso se l'è cavata con la rimozione dall'incarico, cioè non ha più il titolo di Arcivescovo di Agaña (e quindi, fra qualche anno, non ne sarà "emerito"), e per di più è obbligato a star lontano da Guam; la pena tutto sommato lieve non riduce la gravità dei suoi peccati di pedofilia, molestie ai minori, stupri omosessuali persino ai danni di suoi parenti (peccati commessi almeno nell'arco di tempo 1963-1990, stando alle testimonianze finora note);

      - tutto ciò non toglie nulla al processo civile in corso a Guam contro di lui: la prima udienza si terrà fra pochi giorni e peserà come un macigno la (meritatissima) condanna vaticana - ma anche se non pesasse nulla, il vescovo pedofilo neocatecumenale comunque dovrà difendersi dall'accusa di diffamazione nei confronti delle vittime e dai pasticciacci finanziari messi in atto col suo consenso e con la sua firma;

      - i fratelli neocatecumenali dovranno pagargli vitto, alloggio e sfizi, visto che continuano a proclamarlo innocente. Magari qualcuno di loro, avendone ascoltato le "confessioni pubbliche", potrebbe chiedersi perché mai deve sborsare soldi per un pedofilo conclamato e continuare ad etichettarlo innocente: il prestigio del Cammino esige davvero che i fratelli siano mentitori per tutta la vita?

      - Jungle Watch commenta anche la patetica pezza a colori comparsa su EWTN dal "Cernuzio" locale; in particolare il fatto che il comunicato del pedofilo rilasciato subito dopo è arrivato tramite l'avvocato civile che non c'entra niente con il processo canonico autorizzato da papa Francesco stesso (fra parentesi, tale avvocato è per pura coincidenza la responsabile della comunità neocatecumenale in cui il fratello pedofilo Toni Apuron fa il Cammino).

      È mia impressione che il furbesco tentativo apuroniano di parlare col Papa qualche settimana fa (quando gli si presentò a sorpresa durante un'udienza del mercoledì) per proclamarsi innocente sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Papa Francesco notoriamente detesta chi tenta di prenderlo per il sedere, e avrà dato ordine di non rinviare più la pubblicazione del verdetto di colpevolezza.

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    3. Questa logica conseguenza la trai tu, imbecille. La logica conseguenza è che tutti i neocat negano l'evidenza.
      Siccome siete idolatri vi sfugge il quadro generale.
      Il Vescovo è un apostolo, i cardinali pure lo sono. Il tribunale apostolico agisce per la Santa sede, quindi in nome di Dio. Il giudizio che hanno dato va letto anche in questa chiave. Il collegio degli apostoli ha giudicato un altro apostolo reo di crimini orrendi e l'ha privato del suo ufficio. Anche Apuron era stato scelto da Gesù, ma l'ha tradito come Giuda. Voi siete in questo caso dalla parte di Giuda. Può appellarsi certo, ma come ti ha ricordato tripudio questo non è un processo civile. Non per niente i giudici gli hanno chiesto di farsi da parte, senza appellarsi. La condanna di appello segnerà solo un altro gradino nella discesa verso l'inferno.
      Non hai niente da dire su Kiko che privo di ogni prudenza ha dichiarato Apuron vittima di persecuzione.
      E non dici niente sul Cernuzio che sosteneva avere fonti che dicevano che le indagini dei cardinali avevano trovato molte lacune.
      Settari, diabolici. Renderete conto a Dio della sofferenza di quei bambini.
      Sei dalla parte dei pedofili!

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    4. "I extend my prayers as well as gratitude to the courageous individuals and their families who came forward to share their agonizing stories of being abused by then Father Tony Apuron in years past: Mr. Roy Quintanilla, Mr. Walter Denton, Mr. Roland Paul Sondia, and the late Joseph 'Sonny' Quinata, represented with deep love by his mom Doris Concepcion.
      I offer prayers and thanks as well to Mark M. Apuron, for his brave decision to come forward regarding his uncle".

      Il testo virgolettato sta nella dichiarazione dell'arc. Byrnes. E' una dichiarazione pesante, che dà l'idea delle prove schiaccianti portate al Tribunale. E' altamente probabile che le persone e le famiglie alle quali è andata la gratitudine siano relative ai casi di pedofilia acclarati dal Tribunale vaticano, nel senso che le prove sono state giudicate valide. Non si ringraziano "alcuni" ma cinque nomi. Io resto dell'idea che "alcuni" significa "capi di accusa", vale a dire accuse per reati differenti (tra essi c'erano quelli finanziari).

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    5. Cari fratelli del Cammino,

      che vi piaccia o no, Apuron era pedofilo fin da quando era seminarista diciannovenne.

      Ora, non possiamo credere che Apuron «sia stato scelto da Gesù» per l'episcopato. Uno che ritiene di avere la vocazione ma che ha compiuto peccati del genere anche durante la formazione al sacerdozio, è indegno del sacerdozio, ed è ancor meno degno della sua pienezza (cioè dell'episcopato).

      Anche se fosse stato totalmente e convintamente pentito di ciò che aveva fatto prima del sacerdozio (nel qual caso avrebbe scelto una vita di penitenza e di riconciliazione con Dio, non la vita sacerdotale), non avrebbe dovuto accedere agli ordini sacri. Lo stesso Diritto Canonico nega l'accesso al sacerdozio a coloro che si sono macchiati del peccato di omosessualità, anche se sinceramente pentiti. Apuron ha fatto di peggio: molestato e stuprato chierichetti. Era inadatto e basta. Cari fratelli del Cammino, lo capite o è troppo complicato per i vostri "cervelli circoncisi"?

      Dunque, per accedere al sacerdozio e all'episcopato, il pedofilo condannato che cosa aveva fatto? Ha nascosto quelle cose al confessore e direttore spirituale? Oppure quest'ultimo è stato in qualche modo complice? Coloro che lo hanno proposto per il sacerdozio erano del tutto ignari? (si direbbe di no, visto che alcuni di loro sono stati implicati in casi di pedofilia a loro volta).

      E quando il pedofilo ha ricevuto la nomina all'episcopato - dopo essere stato seminarista pedofilo e prete pedofilo -, perché l'ha accettata? Forse pensava di essersi tolto il vizietto? E allora come mai pochi anni dopo aver ricevuto l'episcopato si permette comodamente di tentare di stuprare suo nipote?

      (Sì, l'arcivescovo Byrnes, che certamente ha letto i documenti relativi al caso, ha parlato del coraggio delle vittime menzionando anche il nipote del vescovo pedofilo neocatecumenale).

      Infine: se i fratelli neocatecumenali acclamano Apuron "vescovo", allora come dovranno acclamare il cardinal Burke e gli altri vescovi del collegio che ha emesso la sentenza su Apuron? Uno è vescovo solo se è favorevole al Cammino?

      Se un fratello del Cammino definisce "innocente" il vescovo pedofilo neocatecumenale, è già pienamente nello scisma, perché ha disconosciuto l'autorità episcopale di Burke e degli altri giudici incaricati dalla CDF di affrontare il caso, oltre che del Papa (fino a prova contraria, il Papa ha approvato l'operato di questi ultimi).

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  2. Il guaio per il Cammino non è che ci sia un camminante pedofilo, fosse anche Vescovo. Il guaio è che il Cammino sia a favore del pedofilo contro la stessa sentenza della Chiesa.
    Una sentenza che, visti i tanti testimoni che sono concordi contro il Vescovo, non sarà ribaltata in un futuro eventuale appello.
    Cammino complice dei pedofili: comincia da qui la fine del Cammino di Kiko.

    Pare che i camminanti siano obbligati a impegnarsi solo a seguire fedelmente tutti gli infiniti obblighi del Cammino e i loro catechisti e non a combattere il peccato.
    Pare che al peccato non si da importanza e l'ascesi a lottare contro il male (per poi aprirsi alla GRAZIA!) si riduce allo sforzo per diventare un buon soldatino di Kiko.
    Questo disprezzo della lotta al peccato, insieme alla difesa preconcetta del padofilo in questione, mi mette una pulce nell'orecchio: visto che lo stesso Kiko dice di essere uno schifoso peccatore, cosa avrà da nascondere il fondatore del Cammino? Perché non lo rivela in qualche scrutinio?

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  3. In qualsiasi campo si applichi la giustizia è da detestare il principio opposto ad essa dei due pesi e due misure.
    Per quello che si sa per decenni la curia ha "coperto", fin che ha potuto, migliaia di gravi schifezze (non parliamo di soldi che è altro discorso) operate dal clero a tutti livelli della gerarchia, clero che sovente si compiaceva addirittura, con massima blasfemia, di coniugare insieme eucarestia e pedofilia/pederastia quasi che fossero momenti liturgici.
    Inutile fate le verginelle, non è proprio quella cattolica la casa del pudore. E' un arcivescovo cattolico come gli altri e i neocat sono la sua comunità, che lo difendano è normale è come difendere i lproprip padre da quelòla che viene percepita come un'infamia nei suoi confronti. Ci sono tante comunità che hanno difeso il loro parroco fino alla condanna definitiva
    Qual è la differenza?
    La pagliuzza e la trave ve la ricordate? Rileggetevela, questo dobrebbe essere un momento di dolore per i cattolici, non di trionfo degli uni sugli altri.
    MI ricordate il PD (forse per questo andate tanto d'accordo)

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    1. Questo fratello anonimo delle 10:39 che ce l'ha a morte con tutta la Chiesa è ingenuo esattamente come i fratelli neocatecumenali.

      Questi ultimi sono ingenuamente "innocentisti", per i quali se uno è neocat allora è assolto a prescindere. Lui invece è ingenuamente "colpevolista" verso qualsiasi membro della gerarchia cattolica, da condannare a prescindere.

      Ora, alla luce degli scandali dei "preti pedofili" di una quindicina di anni fa - quando le false accuse furono tante e accanite, e la questione fu sollevata non tanto per fare giustizia ma per punire le autorità ecclesiastiche che si opponevano a una nuova inutile guerra -, nessuno ha il diritto di generalizzare. Sarebbe come dire stupidamente che se hai caldo ai piedi, devi mettere la testa nel frigo.

      Il fatto che una difficilmente precisabile parte della Curia (non "la Curia", ma parte della Curia) abbia "coperto" certi scandali è assodato, e noi siamo i primi che desiderano che vengano portati alla luce e si faccia giustizia.

      Ma la mentalità secondo cui qualsiasi cosa relativa alla Curia vada automaticamente da considerare inquinata, nasce solo dall'ingenua ossessione di chi odia a morte la Chiesa e gode solo quando la Chiesa viene travolta da scandali.

      Infine: ogni volta che si promuove la giustizia, di conseguenza si protegge la Chiesa tutta. Quando la Chiesa scomunica qualcuno, di fatto sta affermando la verità gridandola sui tetti. Quando la Chiesa condanna un vescovo pedofilo, anche se la pena al momento è solo quella di togliergli il titolo di arcivescovo di Guam e di proibirgli la residenza lì, di fatto sta affermando che la pedofilia e l'omosessualità sono gravissimi dinanzi a Dio. Anche se a compiere tali peccati sono degli illustri fratelli neocatecumenali persino dotati di episcopato.

      Ci auguriamo ovviamente che la questione non si concluda qui, anche se c'è da temere che il vescovo pedofilo neocatecumenale possa andare incontro alla proverbiale "morte naturale procurata" in modo che i difensori di qualche imprecisato prestigio possano ancora ipocritamente mentire blaterando che il pedofilo, avendo fatto appello, non sarebbe morto condannato. Il meglio che può succedere ad Apuron è che si converta e riconosca i suoi peccati, prima di finire nel profondo dell'inferno a far compagnia (e prepararsi a far compagnia) ad altri pedofili neocatecumenali.

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  4. Infatti, i capi di accusa erano sei. Gli avvocati della difesa sostengono che della maggior parte di essi Apuron è stato considerato non colpevole, e colpevole solo di alcuni. Dunque, per logica, di due su sei è stato ritenuto colpevole. Uno di questi due è sicuramente quello riferito agli atti di pedofilia violenta nei confronti dei più convenuti (uno dei quali rappresentato dai familiari perché deceduto). Mi sembra che sia sufficiente per avere la conferma del fatto che il cammino ha difeso e tutelato con tutti i suoi mezzi un criminale. A questo punto, sarebbe più logico un atteggiamento di cautela, che però il cammino non può mostrare, perché evidentemente sono troppi i "casi irrisolti" al proprio interno, e il dimostrare un atteggiamento di remissione e collaborazione, potrebbe farli emergere tutti, uno dopo l'altro, come i grani di una collana di morte, dalla base ai vertici.

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    1. E' la mia lettura. Ora bisogna attendere per conoscere il secondo capo di accusa per il quale è stato giudicato colpevole. Strano che non sia stata data una migliore specificazione. Inoltre, la locuzione "alcune delle accuse" non va intesa necessariamente come due ma anche come tre. C'è anche la storia del seminario RM tra esse? Qui potrebbe cascare l'asino.

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    2. Se è vero ciò che dicono gli avvocati della difesa, cioè che sono la "maggior parte" le accuse di cui è stato ritenuto non colpevole, quelle per le quali è stato condannato sono due. Magari le più "pesanti".

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  5. @Anonimo 17 marzo 2018 09:59
    "Per logica conseguenza quindi tutti quelli che si appellano sono neocat. A quale categoria appartengono allora coloro che chiedono la revisione del processo?
    Chiacchiere inutili l'appello è un diritto costituzionalmente garantito, da voi un poco meno."
    ---
    Come sempre pasticcioni ed approssimativi!

    In Italia l'appello è sicuramente un diritto costituzionale ma Apuron è stato giudicato e condannato in Vaticano, da un tribunale del "Sant'Uffizio".

    Il Vaticano non è una monarchia costituzionale, bensì assoluta, quindi;
    i diritti vengono sanciti "ex lege" dalla legislazione vigente al momento.
    ---

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    1. Attenzione sempre a non confondere la colpevolezza con la sentenza di colpevolezza.

      Se io vedo uno che ti ruba la macchina e lo chiamo "ladro" e ti avviso del "furto", il ladro è ladro e il furto è furto anche se non c'è stato ancora alcun processo conclusosi con condanna definitiva da parte della Corte di Cassazione.

      Un po' di ragionevole certezza che Apuron è pedofilo e omosessuale si poteva acquisire già a maggio 2016, quando la prima vittima si è fatta avanti personalmente giocandosi la faccia e la reputazione proprio nel momento in cui aveva tutto da perdere e nessun appoggio legale. Bastava esaminare i video e decidere se il soggetto che piangeva davanti alle telecamere raccontando la sua storia era un pazzo esaltato incaricato di distruggere la reputazione del vescovo recitando una parte senza coperture legali, oppure se era uno che ha davvero vissuto i drammi di cui parlava.

      Le ragionevoli certezze si moltiplicarono nelle settimane successive quando altre vittime dello stesso pedofilo neocatecumenale si sono fatte avanti.

      Un onesto fratello del Cammino, onesto di cuore e timorato di Dio - dell'unico vero Dio -, a questo punto avrebbe dovuto dire fra sé e sé: ma dunque il "nostro" Apuron può davvero essere colpevole? se è colpevole, merita ancora di essere chiamato vescovo e fratello del Cammino? se uno è pedofilo e omosessuale, Dio cosa penserà di lui? e cosa penserà di lui se costui è pure vescovo?

      Invece no: i fratelli del Cammino, almeno quelli intervenuti in questi ultimi due anni sul caso nelle pagine del nostro blog, non hanno mai accettato neppure di considerare come ipotesi che il vescovo pedofilo omosessuale neocatecumenale sia un vescovo pedofilo omosessuale. Cioè i neocatecumenali sono complici del pedofilo. Punto.

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  6. Ci sono tanti fatti che la chiesa nasconde copre !
    Così come hanno fatto con me con la mia famiglia! ( Mi dicevano che avevo il demonio) per aver denunciato un catechista pedofilo del cammino neocatecumenale! Il vescovo Adepta al cammino ci disse ( voi come famiglia avete la macchia del peccato la macchia della denuncia!)
    Cacciando dal seminario nostro figlio per non aver ritirato la denuncia!
    Questi non sono pastori ma mercenari!

    Guai a voi pastori che pascolare i vostri interessi che camminate con lunghi vesti e con l'anello grosso al dito!Guai a chi scandalizza uno di questi miei piccoli e'MEGLIO PER LUI CHE SI LEGHI una macina al collo e si butti nel mare!L'invito che fa il Signore a queste bestie al suicidio è MEGLIO per te!
    Dimmi infine cacciato anche dal cammino !
    ( Dovevano difendere la credibilità del cammino neocatecumenale l'immagine della chiesa e la figura del parroco!
    Senza dimenticare ( i fratelli) che erano a conoscenza che aveva qsti atteggiamenti con i bambini arrivai in tribunale dei due ( fratelli) hanno ritrattato tutto! Avevano paura di perdere la leadership unocome catechista l'altro come capo cantore! Sergio e Andrea!
    Noi come famiglia non più vittime ma carnefici

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    1. La tua testimonianza è preziosissima. Il Cammino difende la pedofilia dei suoi membri!
      E' più di una "copertura". Copre chi tace, ma la Chiesa dice di non coprire.
      Quella del Cammino pare una presa di posizione ufficiale.
      La tesi di Tripudio, per cui il Cammino, ribellandosi a una sentenza ufficiale della Chiesa, di fatto è scismatico, è da prendersi in seria considerazione.
      Mi piacerebbe che il Cammino si esprimesse UFFICIALMENTE. Sempreché ne abbia il coraggio

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  7. In ogni caso, ai pasqualoni che ora cercano di prendere le distanze dall'arcivescovo neocatecumenale condannato per pedofilia - ma chi li ha autorizzati, Kiko è d'accordo? Gennarini 'o 'mericano condivide? - mostriamo questa foto:
    http://4.bp.blogspot.com/-CCTMxiEnbY4/U8wTZu4839I/AAAAAAAAHdo/ctMpFKffI9k/s1600/Photo-Rectors-Meeting-1024x643.jpg

    Fino a un po' di mesi fa era il fratello Apuron che donava proprietà da 75 milioni di dollari al seminario RMS del Cammino, oggi i pasqualoni vogliono scaricarlo come un vescovo della Chiesa. Come vescovo della Chiesa i cattolici di Guam lo hanno rifiutato da anni.

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  8. Il Vaticano non è una monarchia costituzionale, bensì assoluta, quindi;
    i diritti vengono sanciti "ex lege" dalla legislazione vigente al momento.
    E allora dimmi, sommo conscitore del diritto ecclesiastico, l'appello che si fa fare, per raccontarsi le barzellette?
    Ma il punto non è questo. Il vulnus è mella chiesa, non in Apuron e C, se l'arcivescovo non fosse stato di "tendenza neocat" sarebbe stato pedofilo/ pederasa e ladro lo stesso (qualora lo sia naturalmente). Non è il cammino che l'ha cambiato in peggio, era peggio dalla nascita a riprova che non c'è nessuna metanoia nella pretesa progressione spirituale ma solo una semplice, laica carriera, accompagnata dalle ben laute prebende che si conoscono.
    Come volevasi dinostare
    E che a voi ve piace (voluto gergalismo) intingere la penna nel'odio, perchè di quello avere pieno il cuore, non avete distacco nel giudizio.
    Ma dove volete andare? In paradiso? Fate ridere!
    Torquemada della penna riparati dall'anonimato.

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    1. Aggiungiamo pure qualche altro spunto di riflessione per i fratelli del Cammino, che a giudicare dal numero di visite al blog ci leggono sempre numerosi.

      A maggio 2016 c'è stata la prima pubblica accusa, davanti alla cattedrale, di una delle vittime del vescovo pedofilo neocatecumenale. Che ci ha messo la faccia e la reputazione, proprio nel momento in cui non aveva nessuna copertura legale.

      Ora, nell'ambiente diocesano di Guam era già noto che il vescovo era uno sporco pedofilo. Era una di quelle cose dette a mezza voce, di cui non si poteva parlare, ma di cui "si sapeva". Tim, l'autore del blog Jungle Watch aveva raggiunto sufficienti certezze da poter pubblicare un annuncio sui giornali locali invitando le vittime a farsi avanti.

      Tali certezze, oltre alle numerose testimonianze, illuminano eventi di parecchi anni addietro. Un caso che mi ha colpito riguarda una riunione nella curia di Guam per rispondere agli attacchi della SNAP, l'associazione delle vittime degli abusi sessuali del clero (associazione che purtroppo tende più a far arricchire avvocati che a ottenere giustizia). Di fronte al silenzio del vescovo e degli altri presenti, Tim - invitato in qualità di laico impegnato - prese la parola e disse che se la diocesi non aveva nulla da nascondere allora poteva benissimo concedere alla rappresentante della SNAP tutto ciò che lei avesse richiesto. Restarono tutti in silenzio, a cominciare dalla tizia della SNAP che vedeva tramontare il suo "scoop", e stranamente in silenzio anche gli altri della curia e lo stesso Apuron.

      Tra gli altri, Tim parla di una suora che tenne per tutto il tempo gli occhi bassi e restò muta e addolorata. Quella suora sapeva di Apuron, ma per qualche motivo non poteva parlare - né di fronte alla SNAP, né altrove. Anni dopo quella suora si portò il segreto nella tomba. (Quanto ciò sia drammatico è comprensibile probabilmente solo a chi ha provato di persona il dolore di vedere anime consacrate che per oscuri motivi evitano di promuovere la giustizia di Dio... L'episodio mi ha colpito perché ho conosciuto anch'io anime del genere, temendo seriamente per la loro salvezza).

      In giro qualcosa si sapeva che Apuron era un maledetto pedofilo stupratore di chierichetti e del suo stesso nipote. Ma nessuno riusciva a parlare, per il potere (e la vendicatività) di Apuron stesso. Che alle sue vittime diceva: "tanto non ti crederà nessuno", ed è per questo che le vittime hanno taciuto per interi decenni: quale sperduto poveraccio potrà mai aver ragione contro il Potente Apuron del Potente Cammino? Ma in giro qualcosa si sapeva, e lo sapeva anche quella suora, dotata di incarico in curia, cioè tenuta a stare nei pressi del pedofilo e dei suoi collaboratori e complici e ricattatori.

      Complici e ricattatori: questo "si sapeva" è molto probabilmente il fulcro su cui erano basati certi avvenimenti (come il regalare al Cammino la struttura multimilionaria per il seminario R.M. di Guam, successivamente chiuso) e anche alcune carriere, come quelle di certi "presbiteri" neocatecumenali e di certi "catechistoni" del Cammino. Non sappiamo fino a che punto si siano spinti, e non sappiamo di quante porcate il soggetto si è accusato nelle tipiche "confessioni pubbliche" neocatecumenali.

      L'adesione del pedofilo al neocatecumenalismo era piuttosto scontata. Di fronte a gente che anziché chiamarti alla conversione insinua l'idea eretica che "l'uomo non può non peccare", proclama gnosticamente che devi "conoscere il tuo peccato", insiste sadicamente a "spalmarti fango", un peccatore incallito che non desidera convertirsi ma solo "sembrare convertito" si troverà a suo agio. Meditate, fratelli neocatecumenali!

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    2. Non sono sommo conoscitore di nulla.

      Sono solo un Cristiano della domenica con il buon senso delle cose. Ti faccio un solo un eloquente esempio: se il Papa in questo momento decidesse che l'appello ad Apuron non si fa, l'appello ad Apuron non si farà.

      Fai ridere per aver declassato Apuron a vescovo di "tendenza" neocatecumenale.

      Quanto all'anonimato, in passato, mi sono reso disponibile con precise istruzioni sul blog, per rendermi riconoscibile a chiunque avesse voluto incontrarmi "de visu":

      "s'ha fusse presentato nu'cane!!"

      Ruben
      ---

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  9. In altre parole la carriera di Apuron, grazie al materno silenzio della chiesa (more solito omertoso), avrebbe per oltre cinquant'anni, come l'altro campione della fede Marcial Maciel (nomen omen!), agito indisturbatamente compiendo atti tanto abominevoli che farebbero inorridire un ateo.
    Questi sempre protetto, chissà perchè e chissa per che cosa, dalle solite alte sfere della spectre vaticana.
    Accendete il cervello un attimo, please. Secondo voi, quando l'istituto che tanto venerate aveva completa mano libera sul destino degli uomini (avendo una territorialità oltre ché il potere di scomunica), quanti Apuron e "Marci Macelli" può aver allattato alla sua tetta velenosa?
    Peccato che i morti non parlino.

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    1. Il commento delle 13:34 non riesce a distinguere tra la Chiesa santa e peccatrice.

      "Santa" perché fondata da Cristo affinché proseguisse la Sua divina opera, che consiste nell'insegnare le verità di fede, nel guidare spiritualmente i fedeli, nel santificarli mediante i sacramenti.

      "Peccatrice" perché composta da peccatori.

      Non mi dilungo perché padre Zoffoli ha già spiegato mille volte meglio tale distinzione, nel lungo ma eccellente articolo Apologetica a rovescio: Chiesa e "uomini di Chiesa" [link qui].

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  10. Sicuramente è una macchia seria per il mondo nc. Sugli effetti sarei invece cauto, il 99% dei nc manco sanno chi è apuron, per non dire di zoccoli ecc. Penso all'attuale serbatoio di aderenti nc, che in europa oramai è fermo o al massimo cresce di frazioni di decimale, mentre mi dicono che in paesi come la Colombia, Zambia ecc. Cioè america latina asia, africa, ci sono catechisti che ancora nel 2018 formano 4 o 5 comunità al mese. Li non arriva internet, libri, info, niente. È una questione che durerà ancora a lungo. Salvo disposizioni vaticane di censura e chiusura.

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    1. La propaganda neocatecumenalizia parla di 4-5 comunità al mese... ma fate sempre attenzione ai sottintesi.

      Il primo sottinteso è che una comunità, per il solo fatto di essere stata "formata", durerà per interi decenni. Certo, come no.

      Il secondo sottinteso è che la comunità pagherà "decime" tali da compensare la chiusura di comunità italiane e spagnole, consentendo alla giostra neocatecumenale di continuare a girare allegramente, e ai cosiddetti "catechisti" (specialmente "itineranti") di continuare la pacchia e la vita da pascià.

      Il terzo sottinteso è che lì non arriverebbero mai libri, internet e informazioni, per cui tali comunità sapranno del Cammino solo ciò che vien detto dai cosiddetti "catechisti".

      Il Cammino è opera di mani d'uomo e come tale perirà.

      L'ottanta per cento dei membri del Cammino è concentrato tra Italia e Spagna, esattamente i due paesi che accusano di più lo sfaldarsi delle comunità neocat. L'ottanta per cento delle comunità "ricche" (paesi del primo mondo) accusa tragica decrescita, e loro s'infervorano pensando al venti percento delle comunità "povere" (paesi del terzo mondo) che secondo la loro propaganda "crescono".

      La notizia della condanna di Apuron è arrivata ieri sera anche alla CNN, per cui oggi era su Avvenire e Repubblica e parecchie altre testate (inclusa RaiNews), la leggeremo domani negli altri quotidiani.

      Tra questi sottolineerei Il Messaggero, che dice che non è stato ridotto allo stato laicale (e che "continuerà a fare il prete") perché vive "da buon pensionato" in Cile. Chissà da chi hanno avuto la notizia del Cile, visto che il soggetto è latitante e solo i capi-kikos sanno dov'è. La giornalista dichiara inoltre che i cattolici di Guam faranno «fatica a comprendere» la condanna: sta confondendo i cattolici con i neocatecumenali.

      Il Faro neocatecumenalizzato di Roma pure canta vittoria per la "condanna mite... una sentenza di compromesso..." per dire che siccome non c'è la riduzione allo stato laicale, allora Apuron sarebbe innocente. Sarebbe come dire: "la signora è incinta sì, ma solo un pochino".

      L'articolo, che ha il pregio di menzionare anche il nipote di Apuron, ci dà una chicca tutta kikiana: «Attualmente le difficoltà della Chiesa sull’isola di Guam sono aggravate da un conflitto che si è creato tra monsignor Byrnes e il Movimento Neocatecumenale, che sembra credere all’innocenza di Apuron ed è presente con diverse famiglie di missionari laici.

      Il “Cammino neo catecumenale” aveva aperto un grande seminario “Redemptoris Mater” destinato a formare sacerdoti provenienti dall’intera area del Pacifico. L’amministratore apostolico non condivide l’impostazione di questo Movimento e ritiene inoltre che Guam non sia il luogo adatto a un seminario internazionale. Inn merito, il Papa ha ricevuto un ricorso canonico firmato da circa venticinque tra sacerdoti, avvocati e personalità preminenti di Guam, che si appellavano al Pontefice per intervenire sulla decisione di Byrnes in quanto essa – si legge – “ha inflitto un danno spirituale, morale e fisico ai fedeli di Guam come risultato del suo agire senza rispettare il diritto canonico”. In effetti però rientra pienamente nelle competenze di un coadiutore con pieni poteri (o di un vescovo ordinario) decidere in merito alla pastorale sul suo territorio, comprese le spiacevoli decisioni che hanno riguardato il Movimento Neocatecumenale a Guam».

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  11. ANONIMO delle 10 e 39:

    la pedofilia, se pure da sempre esistita nella società, è riesplosa con fragore dopo il SESSANTOTTO, grazie ai LAICI (o meglio laicisti) atei e agnostici, come i pedofili che hanno guidato il sessantotto francese, e sopratutto nel mondo PROTESTANTE americano.

    Poi è stata contagiata la Chiesa Cattolica. Ma il motivo è che, purtroppo, molti pastori e cattolici impegnati si sono laicizzati e protestantizzati.
    NON che la dottrina sia cambiata, ma molti cattolici hanno tradito la loro dottrina, che rimane sempre valida.

    Un paio di esempi: la Chiesa ha SEMPRE condannato la pedofilia e la condanna anche ora, che molti dei suoi, traditori, sono pedofili.
    Le verginelle sono i LAICI, che fino a ieri rivendicavano la pedofilia come un diritto. Vatti a vedere le ultime righe dell'intervista a Vendola fatta da Repubblica nel 1985: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/03/19/il-gay-della-fgci.html

    E pensa che i protestanti hanno ammesso come "vescovi" gay, lesbiche e quant'altro. Siamo a un passo dal riconoscimento protestante della pedofilia! Per non parlare degli scandali nascosti, uno su tutti quello di certi politici protestanti inglesi negli anni scorsi, in cui si parla anche di omicidi.

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  12. scusate ma....non vi sembra strano?
    non è stato ridotto allo stato laicale.....

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  13. Non è stato ridotto allo stato laicale, per ora.

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    1. Bella domanda. La riduzione allo stato laicale di un vescovo è un evento rarissimo. Io ricordo solo di Milingo. Mi viene da supporre che sia una decisione che solo un Pontefice possa prendere: per Milingo fu Benedetto XVI a deciderlo. In ogni caso, con il diritto all'appello e la presunzione di innocenza fino al III grado, sarebbe stato strano leggere: ridotto allo stato laicale con sospensione della pena. Concordo con Bps.

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  14. Ritengo che gli abusi del vescovo Apuron , siamo fatti gravissimi , ma mi viene da pensare anche alle tantissime vittime di abusi mentali e di manipolazioni che tuttora avvengono nel cnc . Quante persone fragili vengono private della libertà dei figli di Dio ,

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  15. Quante altre persone hanno subito abusi sessuali all'interno del cammino, anche di adulti su minori. Ne abbiamo testimonianza.
    Viene da pensare molto male, sinceramente.
    I casi di abusi nella Chiesa Cattolica che pure sono stati dolorosi e numerosi non sono nati dal nulla, ma da persone che non hanno mai creduto o hanno perso la fede, l'hanno inquinata, avevano delle turbe non curate. Nel cammino oltre tutte queste cose c'è anche una visione luterana dell'uomo e una visione gnostica del peccato che aggravano la situazione.

    Viene da pensare molto molto male... Che cosa avrà fatto Kiko, che nelle sue annotazioni ripete come un mantra di essere un porco e un lussurioso?

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    1. Stesso viene da pensare da chi pubblica giudizi dall’anomimato.
      NON GIUDICARE!!!!
      Conosci???

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    2. "Non giudicare!" - "Lasciati fare da Dio!" - "Affidati a Lui!" - "Il cammino non è per tutti!" - "Chi non ha sperimentato non può capire!" - "Muori all'altro!" - "Il Signore mi ha fatto capire [...]!" - "Il Signore mi ha [...]!" - "Entra nell'umiltà!" - "Entra nell'obbedienza!" - "non ti preoccupare di questa persona, a lei ci penserà il Signore!" ... ...

      Certo che conosciamo.
      Sono le frasi della dottrina neocatecumenale, tratte in forma minimalista dal Vangelo e da altre fonti apocrife, predigerite, malamente reinterpretate, avulse dal contesto, spacciate al popolo come ispirazione dello "spirito santo" ma ripetute a pappagallo dai mamotreti segreti di Kiko e Carmen.
      Frasette corte, mezze vere e mezze false ma che non significano più niente perché applicate indifferentemente a qualsiasi contesto e a qualunque persona, delegando a questo "Signore" inventato da Kiko & C. la responsabilità delle proprie azioni. Queste frasette sono come bottoni ON/OFF che accendono e spengono le funzioni cognitive ed attuative dei camminanti, a piacimento dei boss del Cammino, tramite i catechisti.
      Conosciamo, eccome se conosciamo.

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    3. L'anonimo delle 8:43 si lamenta di chi "pubblica giudizi dall'anonimato".

      Povero cretino.

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    4. @anonimo 12.47

      Grazie di questo elenco di frasi fatte tipiche del cammino! Sentirle tutte insieme dopo anni che uno e' uscito e' come essere nuovamente sotto una specie di mitragliatrice. Fa male.

      E ringrazio il Signore di avermi aperto gli occhi ed essere uscita.

      Ognuna di quelle frasi, come hai ben detto, senza alcun discernimento, hanno avuto delle conseguenze negative sulla vita di molte persone.

      Grazie

      EX-NC-???

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    5. PS al commento delle 12:47
      Scusami, EX-NC-???, non volevo certamente mitragliare te o nessun ex ma scuotere chi non vuole neppure iniziare a vedere il Cammino per la setta che è. Condivido le tue impressioni, scusami per davvero.

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    6. Avevo capito, non ti preoccupare e non ti devi scusare di niente.

      La mitragliata era rivolta ai NC che usano quelle frasi fatte per annientare ogni senso critico, per instillare sensi di colpa, senza rendersi conto della persona che su ha davanti e della sua storia.

      Grazie ancora della tua testimonianza.

      EX-NC-???

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  16. Il male peggiore non sono i preti o i vescovi pedofili ma il cnc

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    1. Sì, purtroppo dal punto di vista della fede da una pessima teologia discende una pessima morale.

      Una fede inquinata produce invariabilmente una morale inquinata. Mi torna in mente l'esempio dei Padri Pellegrini che andarono a colonizzare l'America. Erano protestanti e credevano sinceramente di poter creare un paradiso in terra costruendo da zero una società nuova.

      Nei loro primi anni si dedicarono alacremente al lavoro manuale di giorno, e alla composizione di opere teologiche e religiose di sera. Ma dato che l'uomo è incline al peccato, a poco a poco i piccoli insignificanti "incidenti di percorso" si moltiplicarono, al punto che nell'arco di una generazione costoro dovettero teologicamente giustificare l'ipocrisia come peccato necessario.

      Non bastano le buone intenzioni, la lettura della Bibbia, canti molto religiosi, una terra vergine e tanta buona volontà di piacere a Dio: l'uomo resta sempre incline al peccato, e non è un caso che Nostro Signore abbia istituito il sacramento della riconciliazione. Se l'uomo non ha la possibilità di pentirsi e di rialzarsi e di venire fortificato nella grazia, inevitabilmente costruisce una società ipocrita.

      L'ipocrisia come peccato socialmente utile: esempio lampante che da una pessima teologia (l'eresia protestante) discende una pessima morale. (Fateci caso: anche i camminanti più zelanti ritengono che ipocrisia, inganno e menzogna siano strumenti sacri se utilizzati per difendere il Cammino).

      L'autorità della Chiesa ha tutto l'interesse a spazzar via pessimi soggetti come Apuron, poiché ciò significherà fare giustizia davanti a Dio e davanti agli uomini.

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  17. "Non giudicare", eh sì! Un altro mantra del cammino. In realtà però vuol dire "non discernere"... Umilia la tua intelligenza, circoncidi la ragione, lascia che siano altri a dirti ciò che devi pensare e credere.
    Una volta che riescono a convincerti che il tuo libero giudizio sia demoniaco, sei in mano loro, non hai neppure la libertà di dare una valutazione di ciò che vedi con i tuoi stessi occhi... Devi andare dal catechista a chiedere "Che cosa ho visto? Cosa devo pensare?"

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  18. Sono solo un Cristiano della domenica con il buon senso delle cose. Ti faccio un solo un eloquente esempio: se il Papa in questo momento decidesse che l'appello ad Apuron non si fa, l'appello ad Apuron non si farà.
    Aspettiamo che il papa lo decida, ma se non lo decide allora è innocente?
    Mica stiamo facendo la schedina 1 X 2. parliamo dei fatti quando questi avvengono non immaginiamo cosa potrà essere secondo le conveniene di ciascuno. Se poi Apuron fosse preso a pedate: un porco di meno, uno dei tanti purtroppo.

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    1. Come già detto mille volte (e anche nel mio commento di ieri delle 13:17 in questa setssa pagina), evitate di confondere la colpevolezza con la sentenza di colpevolezza.

      Chiunque volesse onestamente ascoltare le accuse (sfogliando JungleWatch e relativi video su Youtube) può facilmente convincersi che il vescovo pedofilo neocatecumenale è un pedofilo che tenta disperatamente di farla franca e che i suoi alleati neocatekiki sono tutt'altro che disinteressati. Ostinarsi ad ipotizzare che quel pedofilo sarebbe innocente, se non è crassa ignoranza, è sicuramente diffamazione a carico delle vittime. E che facciamo? Per presunta misericordia verso il pedofilo, colpiamo duramente e senza alcuna misericordia le sue vittime?

      Ora, tutto il sistema giudiziario fatto di denunce, tribunali, difese, sentenze, appelli, ecc., serve per evitare che uno subisca ingiustizie da parte di gente più furba, più ignorante, o più maliziosa di lui. Nella mentalità corrente, alla luce di certi scottanti abusi giudiziari e delle loro conseguenze, si tende a considerare falsa ogni accusa fino alla condanna definitiva, tanto più quando l'accusato è un chierico (ci dà ancora dolore lo scandalo dei "preti pedofili" di una quindicina d'anni fa quando a causa di alcuni veramente colpevoli furono tirati in ballo tanti veramente innocenti, e alcuni di questi ultimi, non reggendo alla vergogna, preferirono addirittura il suicidio, qualcosa che pesa in modo gravissimo sulla coscienza di quegli avvocati avidi e quelle false vittime che credevano di aver trovato il modo di arricchirsi velocemente senza nemmeno metterci la faccia). Questo perché sappiamo che la giustizia degli uomini non è perfetta come quella di Dio.

      Il commento delle 10:58, invece, non solo pare credere che la giustizia umana sarebbe perfetta, ma tira assurdamente in ballo il Papa, illudendosi che la verità possa essere alterata da una decisione di un personaggio importante e dimenticando che papa Francesco aveva comunque tuonato "tolleranza zero" nei confronti del clero pedofilo. Ma il Papa non è un tribunale, pur essendo la massima figura legislativa della Chiesa. Il Papa, in qualità di vicario di Cristo, è tenuto a proseguire l'opera di Cristo. E Cristo, riguardo a coloro che «scandalizzano questi piccoli», augurava una macina al collo e negli abissi del mare (cfr. Mt 18,6). In altre parole, il Papa non ha poteri infiniti, poiché se prendesse una decisione sballata chiunque potrebbe comodamente appellarvisi per devastare la Chiesa.

      Per decisione sballata intendiamo non solo il proclamare che due più due fa cinque (cosa che piacerebbe molto ai neocatecumenali), ma anche l'intervenire per ammorbidire il procedimento a carico di un pedofilo (cosa che piacerebbe molto ai pedofili che ancora non sono stati beccati).

      Come già detto in altre occasioni, è ragionevole ritenere che il Papa sia oggi assai preoccupato da altri casi di "vescovi pedofili" che potrebbero emergere da un momento all'altro, e che anche se fossero soltanto uno o due colpevoli si scatenerebbe un immane diluvio di scandali sulla Chiesa, di fronte al quale lo scandalo dei preti pedofili di una quindicina d'anni fa sembrerà una breve pioggerellina primaverile. Ma questo non implica che un pedofilo vada protetto.

      Da un lato dobbiamo gioire che la Chiesa condanni un membro indegno come il vescovo pedofilo neocatecumenale, poiché condannare l'errore significa affermare la verità, condannare il peccatore impenitente significa chiamare alla santità.

      Dall'altro lato dobbiamo considerare la faccendaccia tutt'altro che conclusa. Il canone 1395 del Codice di Diritto Canonico prevede, contro gli abusi sessuali, «anche» la riduzione allo stato laicale, e ci aspettavamo che contro il vescovo pedofilo venisse usato lo stesso pugno di ferro usato contro i preti pedofili.

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    2. A casa mia, al mio paese, nel mio ordinamento, la sentenza non è passata in giudicato
      PUNTO
      Non simo nel mondo dei quanto in cui gli avvenimento sono probabili. qulla che proponete è la legge di Lynch è pura barbarie.
      Ribadisco poi che trattandosi di adolescenti (maschi) si dovrebbe parlare casomai di "vescovi pederasti", apposta adoperiamo la lingua italiana per comunicare perchè le parole hanno un senso.
      Non si tratta di pugno do ferro sono solo dei mestieranti che fanno il mestiere di prete perchè alla fine li gratifica di potere.
      Tutto qua
      Furbi e falliti insieme

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    3. Ecco un altro amico dei pedofili: il commentatore delle 13:03.

      State pur certi che se anziché un vescovo pedofilo neocatecumenale fosse stato un qualsiasi "faraone" anti-neocatecumenale, avrebbe utilizzato tutt'altri pesi e tutt'altre misure.

      Per difendere il Cammino occorre proteggere i pedofili.

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    4. @Tripudio
      Ho ricercato i precedenti di vescovi ridotti allo stato laicale. E' un evento rarissimo, ne ho trovati due e in entrambi i casi è avvenuto col decreto di un Papa. Dal punto di vista della gerarchia ecclesiastica, considerando che è il Papa a nominare i vescovi, mi pare logico. Credo che una volta emanata la sentenza definitiva, dovesse essere confermata la colpevolezza (la qualcosa è più che probabile), questa è la sorte che lo attende.

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    5. A titolo di promemoria, ricordiamo qui il caso del fondatore del Banco Alimentare.
      Commise abusi sessuali su minori (sia pure senza stupri e senza rapporti sessuali) ma già prima della riduzione allo stato laicale i giornali lo chiamavano pedofilo, e specialmente gli appartenenti al suo stesso movimento ecclesiale.

      Il soggetto fece poi appello contro la riduzione allo stato laicale e gli fu concesso nuovamente di celebrare Messa ma non in pubblico, e comunque gli fu imposto di sparire dalla scena pubblica. Indovinate un po'? Ebbe la faccia di bronzo di partecipare pubblicamente ad una conferenza sulla famiglia e sui bambini. Ecco cosa succede ad essere troppo "misericordiosi". Fu dunque nuovamente ridotto allo stato laicale.

      Blaterare di sentenze "non ancora passate in giudicato" significa promuovere il pedofilo e violentare di nuovo le vittime del pedofilo. Cari fratelli neocatecumenali, nel giorno del giudizio dovrete rispondere anche di questo. E vi ribellerete al Signore urlandogli contro: «ma come?! la sentenza non era ancora definitiva! e poi io ero puntuale alle convivenze! facevo le 100 piazze! facevo le lodi a Kiko! Signore, come ti permetti? Tu giudichi!».

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  19. anonimo ha detto: "NON GIUDICARE!!!! Conosci???"

    No, non lo conosciamo. Mica ti riferisci alla storia della pagliuzza? E chiamala pagliuzza, questa! In ogni caso, scrivi al Tribunale vaticano, alla CdF per lamentarti. Sono loro che hanno giudicato. Magari scrivi anche all'arc. Byrnes, che ha ringraziato i denuncianti e le loro famiglie.

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  20. Ai neocatecumenali sfugge completamente il punto, tanto sono accecati dall'ira.

    Intanto, per mesi abbiamo detto che il vostro vescovo facente cammino era un pedofilo, e voi nel contempo lo avete difeso, coprendoci di ogni tipo di insulti, diffamandoci, diffamando i cattolici di Guam.

    Ora che è colpevole in modo concreto, con sentenza di un Tribunale apostolico, tirate fuori la storia che bisogna aspettare l'appello.

    Cari neocatecumenali, pensate davvero di prendere per il sedere noi e voi stessi?
    Questo non è un processo civile: un ministro di Dio si è reso colpevole di un crimine che grida vendetta contro Dio. I suoi pari lo hanno giudicato già colpevole. L'appello non è dovuto, non è scontato e non può mettere in discussione fatti già acclarati.
    Questo non è un film crime americano. Se il Papa interviene nel caso, può decidere come meglio crede.

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  21. E' stato emesso un GIUDIZIO ma non non un GIUDICATO.
    Scegliendo il giudizio, in luogo del giudicato vi siete messi contro la stessa civiltà giurdica romana che, sul giudicato, si fonda per stabilire la realtà della punibilità degli accadimenti sottoposti all'esame de giudice.
    Avete strappato duemila anni di diritto per il vostro miserevole profitto (im)morale.
    Chi legge VI GIUDICHERA' PER QUELLO CHE SIETE: VIPERE VELENOSE ASSETATE DI UNA VENDETTA CHE NON È NEANCHE DI VOSTRA APPARTENENZA.
    C'è un Rubicome e voi lo avete oltrepassato.
    Punto

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    1. Qui le sole vipere sono rappresentate dalla retroguardia di quella Chimera che è il CNC.

      Per tutto quello che ha fatto Apuron, coperto dai suoi omertosissimo complici, ti assicuro che le parole che si spendono in questo blog sono pazientissime e cristianissime.

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    2. Tutta questa sottile distinzione fra «giudizio» e «giudicato» tirata in ballo proprio adesso serve solo a difendere il pedofilo.

      Quando sono comparsi gli annunci sui giornali di Guam nella primavera 2016, i neocatecumenali, amici dei pedofili, per ordine di scuderia, dicevano che si trattava solo di false illazioni.

      Quando le vittime hanno testimoniato pubblicamente davanti alla cattedrale, mettendoci la faccia e giocandosi la reputazione proprio mentre non avevano alcuna copertura legale, i neocatecumenali, amici dei pedofili, per ordine di scuderia, dicevano che si trattava di un complotto per infangare il vescovo.

      Quando stava per partire il procedimento canonico i neocatecumenali, amici dei pedofili, per ordine di scuderia, dicevano che la "presunta vittima", un bambino di dieci anni, era «consenziente» (per chi volesse verificare, il commento di "Diana" è ancora online, cliccate [qui]).

      Ora che è arrivata la condanna in primo grado i neocatecumenali, amici dei pedofili, per ordine di scuderia, devono blaterare sulla differenza fra «giudizio» e «giudicato»...

      Il Cammino è amico dei pedofili.

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    3. No;
      il Tribunale del Sant'Uffizio che ha emesso un giudizio nei confronti di Apuron, di cui il Card. Burke è stato Presidente, non è soggetto ad alcuna forma di diritto, in quanto lo stesso Tribunale non dipende da nessuno Stato di Diritto.
      La possibilità di appello concessa ad Apuron, non è un diritto regolamentato, bensì una benevola facoltà, concessa dal Tribunale giudicante.
      Ruben
      ---

      Elimina
  22. Il Rubicone l'ha già passato Kiko, quando ha definito le accuse ad Apuron delle "persecuzioni", e nei confronti di chi, se non del cammino?
    Ha così legato le sorti dell'allora vescovo di Guam a quelle del cammino.
    Noi non siamo contenti per la condanna del vescovo, ma per la condanna di chi, proteggendo lui, ha protetto i diritti acquisiti con protervia sulla pelle di innocenti. Si può essere soddisfatti per questa sentenza di primo grado che dimostra che la Chiesa non è sorda e muta di fronte alle richieste di giustizia e che non fa parzialità per gli "ammanigliatissimi" del cammino.
    Ricordiamo come ci siamo arrivati, a questa condanna: con una protesta della parte sana di una diocesi contro quella malata, che voleva quel Vescovo perché ricattabile e in loro mano e che aveva già allontanato tutti i sacerdoti non neocatecumenalizzati che avrebbero potuto sostituirlo.
    Personalmente, sono felice perché si è cominciato a fare giustizia, e questa è la Chiesa che mi piace.

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  23. Fra l'altro, a me sembra di riconoscere in questo Anonimo del "giudicato" lo stesso che tante volte, sul nostro blog, ha protestato contro le prepotenze delle gerarchie ecclesiastiche nei confronti dei più deboli. Improvvisamente il potente vescovo Apuron, che pensava di poter disporre dei soldi della diocesi, dei beni, dei parroci della diocesi e dei parrocchiani, delle vite dei seminaristi ed anche di quelle dei ragazzini che purtroppo gli sono capitati a tiro, è diventato ai suoi occhi una vittima, solo perché, dopo tanto, troppo tempo, si è cominciato a pensare di fare un po' di giustizia? Ma cosa vuole allora? Gli piace solo fare il bastian contrario? Ci sono mille siti in cui sfogare questo desiderio di litigio sempre e a tutto campo. Noi non abbiamo bisogno di aumentare il numero di commenti scatenando inutilissime "vampate" o flames. Ha sbagliato completamente indirizzo, lo sappia.

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  24. La possibilità di appello concessa ad Apuron, non è un diritto regolamentato, bensì una benevola facoltà, concessa dal Tribunale giudicante.
    Ruben
    Mai sentito parlare di una corte di tal fatta sarà mia ignoranza ma sapevo che il diritto canonico regolava tali controversie. A questo punto se la sentenza fosse ipoteticamente rovesciata il primo grado potrebbe ricusare la nuova sentenza perchè non trova fonte nel tessuto normativo vigente??
    Sarebbe gradi to a me e altri conoscere dove si trova descritta tale disposizione

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    1. Apuron,
      è stato condannato da un Tribunale straordinario della Sede Apostolica: Burke Presidente, è stato nominato "ad acta" dal Papa che rimane in ogni caso Giudice Supremo.

      Questo tipo di tribunali non ordinari, non sono necessariamente soggetti al CJC,
      che puoi trovare in rete.

      Il lavoro delle controdeduzioni,
      cominciate a farvelo da soli;

      fammi sapere, il tema mi interessa.
      Ruben.
      ---

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  25. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  26. Qui non siamo nel caso classico di un sacerdote giudicato dal suo vescovo che poi presenta appello al Tribunale apostolico. Si parla di un vescovo, caso mai accaduto prima.
    La CDF ha agito sulla norma dei delitti più gravi.
    L'appello NON POTRÀ MAI ribaltare la sentenza! Dovrebbe sconfessare la decisione dello stesso Tribunale che l'ha emessa! Non è UNA SERIE CRIME AMERICANA.

    L'appello non è automatico, deve essere accolto.

    La massima autorità canonica della gerarchia della Chiesa si è espressa.
    Attenti! Il Papa ha sempre facoltà di intervenire!

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  27. Poveri CAMMINANTI! Si dibattono come pesci all'amo. Li immagino isterici pigiare sui tasti tutta la loro rabbia. Da ridere.

    CAMMINANTI: non agitatevi, tanto non c'è NIENTE DA FARE: Apuron è stato condannato, sarà condannato anche in appello, sarà ridotto allo stato laicale e sarà dichiarato colpevole anche dal tribunale civile e condannato penalmente. CHIARO? Come dite voi: entrate nell'obbedienza!

    Ma la cosa che è veramente sconvolgente per una persona normale, è che continuate a difendere il pedofilo!
    Questa è PERVERSIONE! Siete raccapriccianti.

    Se volete salvare il salvabile, a questo punto dovreste condannare Apuron, dire che vi eravate sbagliati, perché, strano ma vero, anche voi potete sbagliare, e chiedere scusa.
    Questa difesa mafiosa che fate di Apuron dà ragione a chi dice che siete una setta da estirpare. Possibile che non ve ne rendete conto?
    Tanto Apuron è finito. E se continuate così tirerà a fondo il Cammino.

    Per quel che mi riguarda non mi resta che ASPETTARE con interesse la prossima puntata. Quanto a voi, non ve la prendete: contro il mal di fegato una volta c'era l'amaro medicinale Giuliani

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  28. Purtroppo ogni pedofilo condannato è un grave problema per il cammino, che mai potrà accettare: perché era già stato perdonato dalla comunità (senza aver chiesto perdono a chi aveva offeso), era il fratello vescovo in cammino con i fratelli e stava espiando con comodità i propri errori ("chi sei tu per giudicare? Lo sapevano i suoi catechisti, in che modo aveva scontato le proprie colpe!") e una sanzione della Chiesa (aaa, ma allora il cammino NON È la Chiesa!) fa crollare tutto il sistema-cammino: è semplicemente il primo pedofilo a pagare, e tirerà con sé tutti gli altri.

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  29. Buongiorno, si sa esattamente per quali capi di accusa é stato giudicato colpevole?

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    1. L'unica fonte ufficiale, cioè il comunicato della Santa Sede, fa tutto un giro di parole per non precisare quali sono i capi d'accusa per i quali è stato giudicato colpevole ("ci sono «anche» le molestie, è stato giudicato colpevole di «alcune» delle accuse...": è una faccenda scottante, nella curia vaticana passano un quarto d'ora di apprensione ogni giorno quando leggono la rassegna stampa).

      Possiamo però essere sicuri che almeno uno riguarda le molestie sessuali poiché, se non ci fossero state, sia la Santa Sede che il diretto interessato avrebbero avuto tutto l'interesse a dirlo.

      Nel frattempo notiamo che ora il vescovo Byrnes, nei comunicati ufficiali dell'arcidiocesi di Agaña (Guam), non si firma più "Arcivescovo Coadiutore", ma si firma direttamente "Arcivescovo di Agaña". Questo ci conferma che Byrnes ha validi motivi per ritenere che l'appello presentato dal colpevole non cambierà la condanna. Dunque Byrnes non è più un mero "coadiutore con diritto di successione", ma è proprio l'arcivescovo: la "successione" è avvenuta.

      A proposito: un annetto e mezzo fa Byrnes chiese ai responsabili del Cammino di Guam i testi delle cosiddette "catechesi", per esaminarli. Ancora non hanno ubbidito. Anche i pretonzoli neocatecumenaloidi installati a Guam, e diversi di loro ordinati dalle mani del pedofilo, sono tenuti ad ubbidirgli.

      Due anni fa Guam era una diocesi neocatecumenalizzata, fiore all'occhiello di Don Kikolone, con vescovo neocatecumenale, seminario neocatecumenale R.M. (di fatto proprietà di un'equipe neocat italiana), curia neocatecumenalizzata, ordinazioni sacerdotali a gogò di neocatecumenali inetti e incapaci, 150.000 cattolici succubi delle paturnie di 500 neocatecumenali (500 compresi infanti e animali domestici).

      Oggi si ritrovano il seminario chiuso, "Gennarini go home", un vescovo sveglio e non corrompibile dal Cammino, i pretini kikiani sotto osservazione, il vescovo "fratel Toni" spodestato, in disgrazia, latitante, e ufficialmente condannato dalla Santa Sede, e tutte le sporche faccende finite da tempo sui giornali.

      E tutto è partito dall'arroganza di "fratel Toni" nel favorire accanitamente il neocatecumenalismo a danno dei fedeli cattolici. Se fosse stato un filino più onesto nel governare la diocesi, molto probabilmente non sarebbe scoppiato nessuno scandalo e si sarebbe ritirato a 75 anni come "arcivescovo emerito", trionfante, impunito, addirittura osannato.

      Sarebbe divertente conoscere il piano B del potente Filoni, tanto più che in altre diocesi del mondo ci sono vescovi neocatecumenali e perciò gli stessi problemi di Guam. Vorrei augurare a Kiko una lunga vita, non solo per il fatto che più parla e più danneggia il Cammino, ma anche per permettergli di vedere come si sta sgretolando il suo impero.

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  30. Mistificatori di fatti fino alla falsità
    Apuron è stato condannato per abusi su minori, la sentenza al condannato non è stato graziosamente concesso l'appello era suo diritto e pare che l'abbia esercitato. Siete talmente assetati di sangue che deformate persino i virgolettati
    Città del Vaticano, 16 mar. (askanews) – “Colpevole di alcune delle accuse”: condanna canonica vaticana in primo grado per l’arcivescovo francescano di Guam, Anthony Sablan Apuron, processato dalla congregazione per la Dottrina della fede con l’accusa di abusi sessuali su minori.

    “Il processo canonico in relazione alle accuse, incluse quelle di abusi sessuali su minori, imputate contro il Reverendissimo Anthony Sablan Apuron, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Agaña, Guam, si è concluso”, rende noto la sala stampa vaticana. “Il Tribunale Apostolico della Congregazione per la Dottrina della Fede, composto da cinque giudici, ha emesso la sentenza di primo grado, dichiarando l’imputato colpevole di alcune delle accuse e imponendo all’imputato le pene di cessazione dall’ufficio e il divieto di residenza nell’Arcidiocesi di Guam”.

    “La sentenza rimane soggetta ad eventuale ricorso. In assenza di appello, la sentenza diventa definitiva ed effettiva. In caso di appello, le pene imposte sono sospese fino alla risoluzione finale”.

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    1. Ecco un altro commento cretino che insulta senza aver nemmeno letto una riga.

      Anzitutto accusa di "falsità" e "mistificazione", senza spiegare dove, come e quando.

      Poi riporta una notizia che dice esattamente le cose dette e ripetute in questo blog in questa pagina e altrove, e cioè:

      - che il vescovo pedofilo neocatecumenale è colpevole;

      - che è colpevole di almeno "alcune" delle accuse (come se un medico neocat dicesse: "sua moglie è incinta, ma solo un pochino"):

      - che è stato il Vaticano a condannarlo, a conclusione di un processo canonico per abusi sessuali su minori;

      - che al colpevole è stato tolto il titolo di Arcivescovo di Agaña e gli è stato vietato di risiedere a Guam;

      - che la sentenza è di primo grado e pertanto c'è la possibilità di fare appello (ricorso).

      Da altri articoli sulla stampa e su internet, specialmente di parte neocatecumenale, abbiamo appreso inoltre che:

      - il vescovo pedofilo neocatecumenale, tuttora latitante, alloggia attualmente in Cile;

      - il suo avvocato (incidentalmente la responsabile di comunità neocat dove il vescovo pedofilo neocat è fratello di comunità) ha presentato appello, ma questo non cambia le carte in tavola, non rende l'imputato "meno colpevole", non rende automaticamente "sbagliata" la sentenza di colpevolezza già emessa, non rende automaticamente "inaffidabili" le vittime che hanno testimoniato contro di lui, e non può nemmeno aggiungere nuovi elementi al processo già compiuto.

      Da maggio 2016 - cioè da quando è scoppiato il pubblico bubbone del vescovo pedofilo neocatecumenale di Guam - stiamo seguendo il caso sui blog, su facebook, su altre piattaforme, e finora nessun fratello delle comunità neocatecumenali ha mai osato ipotizzare che il vescovo pedofilo neocatecumenale possa essere veramente colpevole. Improvvisamente innocentisti e ossessivi garantisti, i fratelli del Cammino seguono il classico ordine di scuderia neocatecumenale: "siate ipocriti, ingannate, mentite, fate qualsiasi cosa pur di difendere il prestigio del Cammino e dei suoi membri più prominenti".

      Vogliamo sperare che ora, con la sentenza vaticana, i fratelli delle comunità neocat riescano ad ammettere almeno come ipotesi di aver difeso uno che la Santa Sede ha condannato come molestatore sessuale e stupratore di bambini e ragazzini. Ammettere tale ipotesi si chiama "onestà intellettuale" (è merce particolarmente rara nel Cammino): accanirsi a ipotizzarlo sempre innocente significa calunniare non solo le vittime ma anche i giudici vaticani che hanno esaminato la questione ed emesso la sentenza di primo grado.

      Nota tecnica: "primo grado" non significa sentenza incompleta, significa solo possibilità di appellarsi; se il colpevole avesse scelto di non fare appello, la condanna sarebbe diventata definitiva. Dunque è solo per l'ostinazione di quest'ultimo che il caso non è ancora chiuso.

      Piccola parentesi: questa settimana iniziano nel tribunale di Guam le udienze del procedimento civile a carico del vescovo pedofilo neocatecumenale. Mano al portafoglio, fratelli! Non solo dovete pagargli vitto e alloggio e sfizi: dovrete anche risarcire le vittime a causa dei suoi "vizietti"!

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  31. Per Anonimo19 marzo 2018 09:21

    commenta questa storia che è di casa nostra ops,"di cosa nostra",dai fai uno sforzo,bla bla bla bla bla bla bla



    Anonimo17 marzo 2018 11:08
    Ci sono tanti fatti che la chiesa nasconde copre !
    Così come hanno fatto con me con la mia famiglia! ( Mi dicevano che avevo il demonio) per aver denunciato un catechista pedofilo del cammino neocatecumenale! Il vescovo Adepta al cammino ci disse ( voi come famiglia avete la di casa nostra macchia del peccato la macchia della denuncia!)
    Cacciando dal seminario nostro figlio per non aver ritirato la denuncia!
    Questi non sono pastori ma mercenari!

    Guai a voi pastori che pascolare i vostri interessi che camminate con lunghi vesti e con l'anello grosso al dito!Guai a chi scandalizza uno di questi miei piccoli e'MEGLIO PER LUI CHE SI LEGHI una macina al collo e si butti nel mare!L'invito che fa il Signore a queste bestie al suicidio è MEGLIO per te!
    Dimmi infine cacciato anche dal cammino !
    ( Dovevano difendere la credibilità del cammino neocatecumenale l'immagine della chiesa e la figura del parroco!
    Senza dimenticare ( i fratelli) che erano a conoscenza che aveva qsti atteggiamenti con i bambini arrivai in tribunale dei due ( fratelli) hanno ritrattato tutto! Avevano paura di perdere la leadership unocome catechista l'altro come capo cantore! Sergio e Andrea!
    Noi come famiglia non più vittime ma carnefice

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  32. La trained lawyer ("avvocata esperta", così si autodefinì) e responsabile della comunità neocat in cui "cammina" il vescovo pedofilo neocatecumenale, ha rilasciato alcune dichiarazioni prontamente sottolineate in rosso su Jungle Watch.

    La pagina è interessante poiché la signora neocatecumenale starà seguendo alla lettera tutto lo script per lei preparato dai capibastone della setta kikiana-carmeniana. Anzitutto tende a minimizzare la condanna (come a dire che una donna è "incinta, ma solo un pochino pochino"). Dice poi che è già in corso un appello, ma Jungle Watch fa notare che da parte vaticana non è stata ancora confermata alcuna procedura di appello.

    Poi si lamenta di sentirsi offesa (il termine "disturbed", nell'inglese americano, è molto più pesante dell'italiano "disturbata") dal fatto che l'arcivescovo Byrnes nel suo comunicato stampa abbia condannato Apuron senza averne letto i documenti del processo (e quindi a mezza bocca aggiunge che finora "nessuno sa" quali siano le accuse di cui è stato dichiarato colpevole: ma allora perché parla?).

    Osa anche etichettare Byrnes come "coadiutore", come se la condanna non ci fosse stata. Quindi aggiunge che i canonisti a disposizione di Apuron stanno seguendo tutta la faccenda (chissà quali neocatecumenali canonisti sono stati mobilitati alla bisogna!) e poi dice che Apuron "prega sempre per la gente di Guam". Ohibò: un pedofilo che si è dato alla latitanza non appena sono cominciate le prime accuse pubbliche, si ricorda persino di pregare per la gente (mica confrontarsi con le vittime, eh! mica chieder loro perdono!).

    Quindi dice che il verdetto vaticano non influenzerà il processo civile a carico di Apuron che inizia questa settimana. Il bello è che nove mesi fa aveva detto esattamente il contrario: evidentemente all'epoca i capicosca del Cammino pensavano di poter sterilizzare la sentenza (che era prevista per luglio 2017 e slittò a ottobre 2017 e l'abbiamo vista pubblicata solo a marzo 2018). Burke dev'essere un osso duro anche per il Cammino. Questo dietrofront è particolarmente significativo perché non c'è alcun motivo di pensare che le pubbliche dichiarazioni dell'avvocata esperta siano anche solo per un minimo aspetto secondario divergenti dai desiderata di Kiko e dei suoi pretoriani.

    Dunque, riepiloghiamo:

    - i vertici del Cammino hanno accusato un brutto colpo (cosa che ci induce a considerare che in qualche modo hanno fatto pressioni sui giudici che collaboravano con Byrnes, ma l'unico risultato è stato quello di posticipare il botto di otto mesi);

    - il piano B dei vertici del Cammino è decisamente misero: prender tempo, minimizzare, proclamarsi offesi, tentare di far dimenticare... questo significa che non hanno a portata di mano una tattica migliore. Cioè che tutte le loro scappatoie sono bloccate, e che i potenti agganci in Vaticano (a cominciare dal Filoni) arrancano parecchio. Intanto sui media di Guam continuano a trasmettere nei riepiloghi sul caso anche le scene significative del "Gennarini go home", a dimostrazione che almeno lì i cattolici hanno capito che il Cammino non è evangelizzazione, ma solo una setta di parassiti;

    - in altre parole, tra i sullodati pretoriani è già in corso il "si salvi chi può", sia per far digerire a Kiko l'amaro boccone, sia per sbarazzarsi di Apuron senza far notare la cosa ai vescovi neocatecumenalizzati, sia per conservarsi uno strapuntino per dopo la tempesta (non appena la condanna passa in giudicato, le scosse di assestamento apriranno numerose altre crepe: e figuratevi il finimondo qualora Kiko stesso si ritrovi al centro di uno scandalo).

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  33. Intanto una cosa è e sarà assolutamente sicura: il Neocatecumenale Apuron non è
    e non sarà mai più Vescovo di Guam con tra l'altro l'interdetto della residenza nella diocesi.
    Ruben.
    ---

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  34. https://cieloroma.blogspot.it/2018/03/muore-il-cardinale-scozzese-obrien.html

    è morto il cardinale che abusò sessualmente di due seminaristi e di un sacerdote

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  35. C'è un interessante articolo di Usa Today (commentato oggi su JungleWatch) che riepiloga la questione del processo canonico.

    In particolare fa notare ai pasqualoni innocentisti neocatecumenali che c'è una sonora differenza tra il "chiedere" appello da parte dell'imputato e il "concedere" appello da parte della corte. Per cui, dato che fino a questo momento dalla Santa Sede non risulta che sia stato concesso l'appello, dobbiamo ritenere che la condanna e la pena sono tuttora in vigore, e mons. Byrnes non è più "coadiutore" ma effettivo vescovo di Guam.

    C'è da ritenere che fino all'ultimissimo momento prima della pubblicazione della sentenza i neocatecumenali abbiano lavorato alacremente: il giorno prima il potente Filoni andava in udienza dal Papa (sì, sì, illudetevi pure che non abbiano parlato di Apuron, illudetevi pure che Filoni non abbia giocato tutte le sue carte a favore di Apuron e del Cammino...).

    L'articolo di USA Today aggiunge che il ritardo nella pubblicazione della sentenza (agosto 2017, ottobre 2017, marzo 2018) è stato dovuto al fatto che sono emerse nuove testimonianze a carico del colpevole, da parte di sue vittime che avevano scritto privatamente al Vaticano (senza esporsi sui media).

    Tim fa pure notare che è curioso il fatto che a presentare ai media i presunti proclami di innocenza di Apuron sia stata l'avvocatessa divorzista e responsabile di comunità di Apuron anziché uno dei canonisti che Apuron ha mobilitato per difendersi - gli unici che sicuramente conoscono bene il caso e che hanno letto da cima a fondo tutte le relative carte.

    Tim prevede che se venisse concesso l'appello (ripristinando così ad Apuron il titolo di Arcivescovo e a Byrnes quello di Coadiutore), i neocatecumenali lo trascinerebbero per almeno un paio d'anni - quanto basta per portare Apuron "all'età pensionabile" e farlo ritirare a 75 anni ancora da arcivescovo - e che non sono minimamente intenzionati a sloggiare da Guam, a costo di fare la solita recita del "siamo perseguitati". In altre parole, per ordine dei vertici neocatecumenali, i kikos devono difendere a tutti i costi il pedofilo.

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  36. Ma non è assolutamente vero che è stato condannato bugiardi!!!

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    1. Prenditela col sito web del Vaticano, che ha detto che è vero che è stato condannato:

      https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2018/03/16/0201/00436.html#it

      dove dice:

      Il processo canonico in relazione alle accuse, incluse quelle di abusi sessuali su minori, imputate contro il Reverendissimo Anthony Sablan Apuron, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Agaña, Guam, si è concluso.

      Il Tribunale Apostolico della Congregazione per la Dottrina della Fede, composto da cinque giudici, ha emesso la
      sentenza di primo grado, dichiarando l'imputato colpevole di alcune delle accuse e imponendo all'imputato le pene di cessazione dall'ufficio e il divieto di residenza nell'Arcidiocesi di Guam. [...]

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