mercoledì 21 marzo 2018

Due più due uguale cinque.

Lo Stato totalitario fa tutto il possibile 
per controllare i pensieri e le emozioni 
dei propri cittadini in modo persino più totale 
di come ne controlla le azioni.
(G. Orwell)

"...gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, 
perché le loro opere erano malvagie. 
Chiunque infatti fa il male, odia la luce
 e non viene alla luce perché 
non siano svelate le sue opere."
(Gv. 3,19-20)


   In un prestigioso istituto scolastico ("prestigioso" era l'attributo che i fondatori avevano attribuito alla loro creatura, in verità), studiava Alice, una ragazza obbediente e diligente, con un incurabile difetto: avere dei dubbi. 
   Nel Prestigioso Istituto i dubbi non erano ben visti. Dove tutti - più o meno - dovevano sembrare sicuri di se stessi, l'alunno dubbioso risultava solo un fastidioso piantagrane. 
   Il Prestigioso Istituto, infatti, aveva - sin dalla sua fondazione - come missione primaria una completa riforma dell'istruzione scolastica, che avrebbe dovuto essere sostituita integralmente con i metodi applicati di prassi nell'istituto. Per un così elevato obiettivo non può esserci spazio a tentennamenti. Gli alunni dubitabondi, o eccessivamente curiosi, che avevano l'ardire di manifestare le proprie perplessità, venivano rispediti a frequentare classi inferiori, a superare nuovamente estenuanti esami, compreso il temutissimo Secondo Scrutinio. Seguendo la sempreverde logica "colpirne uno per educarne cento", era sufficiente agli insegnanti bocciare un alunno, a volte un paio, per far si che tutti gli altri nel resto della classe capissero e se ne stessero buoni.
   Per scoraggiare le domande, poi, i fondatori del Prestigioso Istituto e tutto il corpo docente avevano elaborato un voluminoso Testo Unico, il "testo-con-tutte-le-risposte", il sussidiario definitivo che aveva soppiantato tutti gli altri. Nessun altro testo era ammesso, con l'eccezione di qualche volumetto scritto dai docenti del Prestigioso Istituto. 
  Il Testo Unico non poteva essere letto dagli alunni liberamente, la sua consultazione era appannaggio esclusivo degli insegnanti che lo ripetevano agli alunni. 
    Durante le lezioni non si potevano fare domande, ma si dovevano dare molte risposte. Questionari, interrogazioni, test...  Gli insegnanti, al contrario, non dicevano nulla di sé, limitandosi a ripetere i brani del Testo Unico e a ogni domanda insistente la risposta univoca era quasi sempre "questo non puoi capirlo ora, lo capirai dopo!". 
   Tutti annuivano, tranne Alice. 
   Scuoteva il capo, arrovellandosi sul perché ci fosse sempre un "dopo" che però non arrivava mai. Avrebbe voluto alzarsi in piedi in una di quelle lezioni estenuanti e dire che lei non era d'accordo su quello e su quell'altro, ma non ne aveva il coraggio. Tutti gli altri sembravano felici, in quella classe. Parlavano se interrogati, lasciando intendere sempre che avessero capito bene la lezione. Sapevano sempre scegliere le parole che causavano l'approvazione degli insegnanti. Pensò che il problema era suo, che non era in grado di adattarsi e smise di angustiarsi troppo.
   A nessuno sarebbe piaciuto essere espulso dal Prestigioso Istituto. Gli insegnanti non facevano che ripetere che fuori di là tutte le altre scuole erano vecchie, cadenti, ormai quasi abbandonate. Gli altri istituti non potevano fornire gli strumenti giusti per la propria crescita, gli altri insegnanti non erano così bravi come loro, nelle altre classi gli alunni non erano così uniti.
   Se fossero usciti dal Prestigioso Istituto non avrebbero avuto più modo di imparare, la loro formazione sarebbe stata compromessa per sempre. Avrebbero perso tutti gli amici con cui avevano condiviso tanti bei momenti. Sarebbero stati soli, costretti ad arrangiarsi da sé. Nella classe di Alice invece ci si sentiva così protetti, coccolati, seguiti. L'idea della solitudine era in fondo spaventosa. 
   Allora, perché lei avvertiva dentro di sé quella strana sensazione, quella pressante insoddisfazione? Com'è che la chiamava quello scrittore... "uggia", sì, rende bene l'idea. Alice sentiva una certa uggia, ma non sapeva di dove venisse e non aveva nessuno cui confidarla. Quelle poche volte che ci aveva provato, timidamente, parlando coi suoi compagni di classe, le avevano detto che si trattava solo di stupidaggini, che la sua fiducia era messa alla prova, che non doveva cedere alla tentazione di guardare oltre il muro che separava il Prestigioso Istituto dal mondo esterno, perché avrebbe visto solo tristezza e desolazione.
   C'erano dei momenti in cui si trovava bene in quella classe. Alcuni ragazzi erano dolci con lei, nel resto della scuola c'erano tante persone buone. Peccato però che non potesse davvero legare con loro... Non si poteva sapere cosa facessero le altre classi più avanti nel percorso di formazione.
Battesimo in liturgia kikista-carmenista
   Alice non se ne preoccupava troppo ed era quindi andata avanti, quasi fino alla fine, fino alla tanto desiderata maturità. L'aspettava l'ultimo Grande Esame Finale, che le avrebbe permesso di lasciare definitivamente alle spalle la Vecchia Alice, immatura, e abbracciare la Nuova se stessa, e infine continuare il suo percorso con la sua classe. Avrebbe avuto l'onore di indossare la divisa bianca degli ex-studenti, come quella dei suoi insegnanti. Forse un giorno avrebbe anche lei insegnato alle nuove giovani leve.
   Giunse il tempo del Grande Esame e gli insegnanti convocarono la classe di Alice per avviare l'ultimo scrutinio, il più difficile, e valutare la preparazione degli alunni. Chi fosse stato trovato impreparato sarebbe stato di certo inviato ad un'altra classe; nessuno voleva fare quella "fine".
   L'emozione iniziale si spense quando Alice assistette alle prime interrogazioni. Credeva forse che avrebbe ascoltato qualcosa di nuovo e invece... tutte le domande non facevano altro che rivangare lezioni apprese anni prima, costringendo i suoi compagni a parlare per ore, sotto lo sguardo inflessibile degli insegnanti. 
   Loro, che sembravano ogni tanto così magnanimi, così delicati, così comprensivi, così interessati alla vita degli alunni, si erano trasformati. Non facevano altro che parlare del viaggio di fine corso, e insistevano continuamente sul pagare la retta mensile, pure quella piuttosto salata. Avevano cominciato a paventare l'ipotesi che qualcuno sarebbe stato mandato via dal Prestigioso Istituto senza poterlo più terminare e il terrore si era diffuso nella classe. Non facevano altro che parlare dei "frutti", che secondo loro avrebbero dovuto raccogliere, che era arrivato il tempo di "mietere" dopo tanti anni di semina. 
    Le interrogazioni diventavano sempre più lunghe e dolorose. Tanti scoppiavano in lacrime, e Alice restò inorridita nel vedere che nessuno degli insegnanti si impietosiva minimamente. Anzi, diventavano più duri, dicendo che lo facevano per il loro bene. "Noi siamo i cani pastore, voi le pecorelle: quando rischiate di perdervi dobbiamo abbaiare", si giustificavano.
   Alunni che avrebbero meritato una solenne sgridata venivano rimandati con un paterno buffetto, altri che invece avrebbero meritato solo lodi, venivano massacrati dicendo che non avevano capito niente. Alice iniziò a preoccuparsi, man mano che si avvicinava il suo turno. Vedeva i suoi compagni provati, negli occhi di qualcuno vide riflessi i suoi stessi dubbi ma nessuno di loro osava dire una parola. 
   Cominciò allora a chiedere altrove, a cercare fuori del Prestigioso Istituto le risposte che nessuno voleva darle. Iniziò a parlare di ciò che si faceva nella scuola, per capire se fosse giusto ciò che le era stato insegnato fino ad allora.
   Scrisse anche a degli ex-alunni, che non avevano mai potuto terminare il percorso formativo ed erano stati allontanati dal Prestigioso Istituto, o avevano smesso di frequentarlo.
    Fu allora che Alice fece una scoperta sorprendente.
  Quelli-di-fuori, che le avevano detto essere destinati all'ignoranza eterna, al fallimento, alla solitudine e alla tristezza, avevano invece una vita ricca, rispondevano ai suoi dubbi, erano disposti ad ascoltare le sue domande, si confrontavano con lei. Quelli-di-fuori continuavano a studiare, ma con libertà. Andavano alle lezioni con gioia e potevano chiedere tutto ciò che volessero. Niente era noioso, o pesante per loro. Scoprì anche che le scuole del mondo di fuori non erano così orribili, che si insegnava con dolcezza e rispetto. 
   Il Prestigioso Istituto smise all'improvviso di sembrarle così perfetto. Cominciò a notarne le crepe, la tristezza sui volti degli alunni, la severità dei docenti che mai le avevano concesso un vero sorriso sincero.  Capì che in fondo l'avevano sempre mal tollerata, che anche gli altri compagni di classe pensavano di lei che fosse una rompiscatole insofferente.
   Ingenuamente, Alice parlò dei suoi dubbi con persone di cui pensava di potersi fidare. Scrisse una lettera e la inviò al capoclasse, un uomo che gli insegnanti tenevano in grande considerazione, e pubblicò quella lettera in un forum di ex-alunni dove tutti avrebbero potuto leggerla.
   Alice cercava solo delle risposte, ma purtroppo aveva scelto il posto sbagliato per chiederle.
  Il capoclasse inviò la lettera di Alice agli insegnanti, i quali la inviarono ai fondatori dell'Istituto in una busta con su scritto "urgente".
   Il fondatore numero uno, Francisco, la aprì, la lesse e andò su tutte le furie. Furono convocati i provveditori della zona, per un summit d'emergenza nel suo appartamento: la sediziosa, la traditrice - neppure il nome riusciva a pronunciare senza digrignare i denti - doveva essere punita in modo esemplare, pubblico! 
   Il Fondatore, urlò, gridò, batté i pugni. 
   - Com'è possibile che un'alunna abbia potuto spingersi così oltre e metterci alla berlina, senza che voi ve ne siate accorti! Farci fare la figura dei fessi! 
   Di solito erano abituati alle sfuriate del fondatore, ma quel giorno i provveditori se ne stavano mogi in piedi - al cospetto del fondatore si poteva stare solo zitti e ritti - con il capo chino a subire gli insulti. 
   - Dovete prendere immediati provvedimenti! O sarete voi a fare la sua fine. Vi caccerò fuori nelle tenebre! Là sarà pianto e stridore di denti! Ah, come soffrirete! - urlò.
   A un'ipotesi del genere i provveditori tremarono. Qualcuno pianse, torcendosi le mani. Il Maestro aveva ragione: la sediziosa meritava una punizione, doveva essere d'esempio.
   Corsero nella città di Alice, come se li mordesse il diavolo. Convocarono la classe per una seduta straordinaria, come furie entrarono denunciando Alice davanti a tutti, umiliandola. Dopo averla strigliata ben bene, la trascinarono fuori, mentre i tremebondi suoi compagni di classe già sussurravano: "stupida...", "se l'è cercata...", "era ora...". 
   La circondarono, per farla sentire in minoranza, le dissero che doveva vergognarsi, che sputava nel piatto in cui aveva mangiato per anni. Che non aveva il diritto di infangare il buon nome del Prestigioso Istituto. La minacciarono, minacciarono maledizioni fino alla settima generazione e quando si furono sfogati a sufficienza, chiesero:
   - Non hai nulla da dire?
   Gli insegnanti si aspettavano un flebile belato, una resa, un guaito. Alice invece li guardò con fierezza. Ripeté tutte le domande che aveva posto nella lettera, esigendo una spiegazione, con calma, con fermezza. La sua calma, li fece impazzire. Non potendo piegarla, la cacciarono, seduta stante. 
GMG Rio 2013: giovani kikos guardano
il loro "presbitero" armeggiare
con i gadget kikiani e l'Eucarestia
   Comandarono a tutta la classe, anzi a tutto l'Istituto, anzi a tutte le Sedi Prestigiose del Prestigioso Istituto di non rivolgerle più la parola. Damnatio memoriae! Sarebbe scomparsa, avrebbero detto a tutti il destino che attendeva chi si opponeva alle sacre leggi del Prestigioso Istituto. L'avrebbero fucilata moralmente, distruggendo il suo ricordo. In ogni esame avrebbero ricordato l'alunna rivoltosa, che per seguire le sue proprie idee si era ritrovata sola, e, forse, era pure morta. 
   Telefonarono subito dopo al Maestro, che attendeva, teso come una corda di violino. Neanche la consueta aragosta e il whisketto erano riusciti a calmarlo. 
   - O Sommo, abbiamo espulso la sediziosa. La rivolta è stata soffocata.
   - Mi raccomando - rispose - che tutti cancellino il suo numero di telefono, la sua posta elettronica, brucino le sue fotografie!
   - Sì, o Sommo! - dissero all'unisono.
   - E quel Face... Faceb... - l'ira gli impedì di pronunciare il nome del suo più acerrimo nemico, ma i provveditori capirono subito.
   - Immediatamente, o Sommo, intimeremo la cancellazione di ogni scritto, ordineremo agli studenti di chiudere quel programma demoniaco, finanche di bruciare i computer, se necessario!
Il Maestro si fregò le mani. Aveva fatto proprio un buon lavoro, con i suoi sottoposti.
Nello stesso tempo, Alice era stata cacciata dalla scuola.
Nei corridoi, in quell'ultimo giorno, aveva incrociato una compagna di classe. Lei l'aveva guardata, aveva esitato un momento sospesa sul filo del detto e non detto. Poi, distolto lo sguardo, di fretta era rientrata in aula a capo chino. Le grida degli insegnanti riecheggiavano rimbalzando sui muri.
Aveva avvertito dolore, ma, allo stesso tempo, libertà. Un ventaglio di opportunità sconosciute si apriva per lei. Nessun falso maestro avrebbe più potuto dirle cosa avrebbe, o non avrebbe, dovuto fare.



Da Facebook: discussione
"Kiko proibisce Facebook"
Ci perdonino i lettori se ci siamo presi una piccola licenza poetica per descrivere un fatto realmente accaduto. Per proteggere la privacy delle persone coinvolte abbiamo lavorato un po' di fantasia. "Chi ha orecchi per intendere..." potrà leggere facilmente fra le righe. Sarebbe bene che gli autori di questo episodio miserevole cominciassero a tremare, perché "Dio è vindice degli umili e degli oppressi". Ogni ingiustizia compiuta ai danni dei piccoli del Cammino sarà ripagata secondo merito. I supercatechisti autonominati dalla gerarchia neocatecumenale che distruggono la buona fama di cui uno gode, inducendo altri ad allontanarlo, a dimenticarlo, a lasciarlo solo, si rendono gravemente colpevoli di scandalo. Ci pensino bene, lorsignori! Cosa si può dire di un qualsiasi gruppo nel quale l'individualità è soppressa, nel quale è promossa la delazione, lo spionaggio, la pubblica denigrazione, semplicemente per aver espresso pareri difformi dal pensiero comune?Tutti noi che scriviamo qui e che abbiamo fatto il Cammino Neocatecumenale, conosciamo benissimo i metodi dei catechisti, e ne siamo stati vittime anche molti anni dopo l'uscita dal Cammino.Il Cammino è una setta, tanto più pericolosa e subdola perché inserita in seno alla Chiesa e perché ti lascia credere di essere completamente libero. L'adepto si convince di esserlo, ma non si accorge che la sua libertà è solo apparente, che la sua psiche viene modificata. In uno dei più bei romanzi del XX secolo "1984", il protagonista Winston, che aveva tentato invano una ribellione contro il sistema, dopo una lunga tortura psicologica operata dalla Psicopolizia del Socing, terminava la propria vita con la seguente riflessione:
«Alzò lo sguardo verso quel volto enorme. Ci aveva messo quarantanni per capire il sorriso che si celava dietro quei baffi neri. Che crudele, vana inettitudine! Quale volontario e ostinato esilio da quel petto amoroso! Due lacrime maleodoranti di gin gli sgocciolarono ai lati del naso. Ma tutto era a posto adesso, tutto era a posto, la lotta era finita. Era riuscito a trionfare su se stesso. Ora amava il Grande Fratello.»
A chiusura, vi invitiamo a vedere questo bellissimo corto cinematografico, che, in riferimento all'accaduto alla protagonista di questa storia, è emblematico di come funzionino le cose nel Cammino Neocatecumenale.

42 commenti:

  1. @ BPS

    Purtroppo, caro BPS, non si tratta solo di un fatto realmente accaduto. Questo è uno dei tanti fatti realmente accaduti.

    C'è Alice, ma ci sono anche Marco, Elena, Paolo, Antonio, Franca, Silvia, Giuseppe, Marcello, Stefano, Angela eccetera eccetera.

    Me li ricordo bene i kikatekisti quando minacciavano che al di fuori del cosiddetto cammino avremmo trovato solo pianto e stridore di denti.

    Vorrei aggiungere tante cose ma in questo complicato periodo che attraverso mi manca il tempo di scrivere.

    Comunque è uno schifo che di cristiano non ha nulla.

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  2. Sono tra quelli che non passarono il test di ammissione. Altri, tra cui persone molto migliori di me, sono stati ammessi al Prestigioso Istituto. Alcuni sono stati istruiti in modo talmente chirurgico e profondo che della bella persona originale rimane solo un simulacro. L'istituto ha tranciato via le loro doti migliori per accentuarne i vizi di pensiero e di comportamento. Ma loro non se ne accorgono, perché hanno anche perso la memoria del loro assetto personale originario. Per me questa trasformazione è una cosa francamente orribile a vedersi.

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  3. In fondo in fondo, c'è poco da meravigliarsi. Alice ha dubitato, ha mormorato, o no? Andava, quindi, applicata la pena detta "taglio del fico sterile", come da catechesi mamotretica di Kiko, che va comminata in ogni tappa del CNC, a qualsiasi Alice incorra nella trasgressione:
    "Il catechista, la Chiesa, dirà al Signore: 'Aspetta ancora un anno, lasciami un altro anno, un altro anno di cammino, che lo concimiamo, che diamo catechesi. Se dopo un altro anno questo tipo continua con il suo orgoglio, continua con il suo collo di ferro, mormorando tutti i giorni della comunità (che c'è una mormorazione a volte orribile! il demonio assolutamente!... distruggendo la carità, raffreddando la comunità costantemente...), allora se l'anno prossimo continua a succedere questo, allora tagliamo'...".
    Certo, nemmeno un anno hanno aspettato, ma Alice ha mormorato anche all'esterno, non solo in comunità, si può derogare dal vangelo secondo Kiko.

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  4. Quante Alice ci sono! Io stesso! Quanta sofferenza ho vissuto e visto, potrei scrivere un elenco interminabile di nomi ma io stesso devo preservarmi da vendette, accuse e ritorsioni. Non puoi e non devi porre domande, ne dentro né fuori pena la maledizione! Fosse solo un "taglio del fico sterile"! No, è molto di più, è una vera condanna all'esilio.

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  5. Quali erano le domande contenute nella lettera?

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    1. Toh, guardate: un finto tonto neocatecumenale alle 14:48.

      A fingersi tonti - cioè a "circoncidere la ragione" - riescono sempre alla perfezione.

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  6. Che una serie di commenti Facebook possa addirittura arrivare ai vertici del CN a Roma è qualcosa che mi provoca un disgusto profondo, un ribrezzo e una sonora, santa rabbia.
    A questa gente, andrebbe comminata una scarica di legnate, alla Don Camillo maniera, per ricondurli alla retta ragione. Che dialogo può esserci con loro?
    Gente che applica metodi come questi, di spionaggio, di delazione, ci è utile per un solo motivo: svelare la natura di setta del Cammino. Non puoi pensare, non puoi chiedere, non puoi dissentire, non puoi criticare. La Chiesa può essere oggetto di critica, il Cammino no.

    VOI neocatecumenali siete una massa di idolatri. Attaccati ai fissismi, alle insopportabili mitzvot del vostro fondatore, siete talmente schiavi, talmente ciechi! La vostra mente si è raggrinzita per aver praticato per decenni e decenni, accettandolo acriticamente, il metodo del "bipensiero" e della "neolingua" kikiana.
    Poche categorie di pensiero, un nuovo gergo per identificarvi, fallacie logiche, affermazioni apodittiche vi hanno atrofizzato.
    I catechisti megacapi di regione che sono stati incaricati del pubblico linciaggio della protagonista della vicenda, si dovrebbero vergognare, nascondere, per aver dimostrato di avere una pappa al posto della spina dorsale. Anche loro vittime/carnefici, lobotomizzati, come i ragazzi delle classi più avanzate con la fascia rossa al braccio che si vedono nel cortometraggio.
    Davanti alla richiesta di sgridare questa poveretta, se avessero avuto il fegato che si sono mangiati da tempo, avrebbero dovuto rispondere con un sonoro, liberatorio, vaffa.... e chiudere la cornetta. Ma se lo avessero fatto per ciò stesso sarebbero dovuti uscire dal Cammino e abbandonare il loro vergognosi privilegi e il loro piccolo mondo di potere.
    Che importa della sofferenza di una persona, in fondo?
    Comunque non sanno di averle fatto un ENORME favore. Ora finalmente potrà vivere una vita libera e piena.

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    1. Penso di non andare troppo in OT, postando il link ad un video di un life coach inglese, diplomato in psicologia ed istruttore di street fighting, nel quale racconta di una sua esperienza diretta con le sette.

      Anche se la sua prospettiva sulla vita è diversa da quella di molti di noi, trovo estremamente lucido ed incisivo il suo confronto diretto con gli equivalenti dei catechisti, in questo caso, del Landmark Forum e di Scientology, ed anche i suoi commenti su come i gruppi settari in tengono dipendenti le persone tramite la violazione comunitaria dei loro confini intimi (foro interno).
      Si assomigliano un po' tutti, questi gruppi che lavano il cervello per denaro però, da quando c'è internet, è finita la pacchia per la copertura omertosa.

      Video in inglese con sottotitoli, la parte di interesse inizia al minuto 9:55, fino al 22:22

      https://www.youtube.com/watch?v=qcdXiUv8ZDA

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  7. Si sa che le mode passano e dopo anni ritornano... Così è ritornato il medio evo neocatecumenale. Chissa se ripristineranno il rogo.
    Ma colpevole non è quell'invasato di kiko e soci ma di chi ancora oggi, gli permette di fare scempio delle persone e della chiesa, nonostante siano a conoscenza dei delitti che si consumano in quella setta. Verrà il giudizio di Dio e noi saremo testimoni contro di loro

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  8. Complimenti Beati Pauperes, azzeccatissima la storia di Alice e del Prestigioso Istituto! Effettivamente il Cammino è proprio questo, lo dicono loro stessi: un luogo di formazione, con le sue classi, gli esami (più o meno temuti), i compiti per casa...
    Invece che formare sempre più, però, deprime e frastorna! Al punto che potrebbe richiamare alla mente il racconto Sette Piani di Dino Buzzati.

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  9. Ahinoi, oggi il Bergoglio ne ha fatta un'altra delle sue. Ha semplicemente ricordato che ci si accosta alla Comunione processionalmente, e la si riceve alla bocca oppure alla mano laddove sia permesso.

    Il guaio è che solo noi cattolici abbiamo capito che non ha detto niente di nuovo. Tutti gli altri - neocatecumenali, atei, ecc. - hanno capito diversamente. Infatti il Messaggero, in un articolo di oggi, proclama trionfante: «Papa Francesco taglia la testa al toro... con buona pace del cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione del Culto Divino e capofila dei rigoristi».

    Quanto ci vorrà per cui un pasqualone verrà qui a proclamare che il Papa ha decapitato un bue?

    E poi: "rigoristi?" Che c'entra? E che c'entra Sarah? Sarah poteva dire la stessa cosa - si tratta infatti delle norme liturgiche attualmente in vigore - e però quella stessa identica frase, se la dice Sarah è un "rigorista", se la dice Bergoglio è un "tagliare la testa al toro".

    Chiaro, dunque, il punto della questione? Mentre i media presentano Bergoglio come instancabile sovversivo, indipendentemente da quanto ci sia di vero in tale immagine, nel momento in cui Bergoglio ribadisce le norme liturgiche l'accento viene immediatamente posto sulla libertà di fare in maggioranza ciò che dovrebbe essere di minoranza. Cioè di porre sullo stesso piano la Comunione sulle mani e la Comunione alla bocca, e quindi di indurre i lettori a pensare che la prima modalità debba ora prevalere sulla seconda, e che chi ancora preferisce "alla bocca" è un rigorista seguace del capofila dei rigoristi.

    A chi volesse schiarirsi le idee sulla questione della "comunione sulla mano" consiglio un insuperato agevole libretto compilato da un gruppo di laici nel 1989, Comunione sulla mano? NO! che riepiloga tutte le questioni per cui sebbene dal 1989 l'indulto della Conferenza Episcopale lo permetta (si tratta di un indulto, cioè di un permesso temporaneo che non si prevede che entri a far parte della liturgia), resta comunque preferibile comunicarsi "alla bocca" per numerose ragioni di ordine pratico e di ordine spirituale.

    p.s. l'autrice dell'articolo sul Messaggero è per purissima innocentissima coincidenza autrice di articoli di lode alla signora Carmen Hernàndez (cofondatrice del Cammino Neocatecumenale), sul vescovo pedofilo neocatecumenale (articolo innocentista e favorevole al Cammino), articoli in cui dice che tra i più grandi promotori del Family Day c'è Kiko Argüello (fondatore del Cammino Neocatecumenale), persino un articolo del 2011 in cui non nomina il Cammino ma parla dei suoi effetti (Vallini che posiziona presbiteri neocat "scarsamente attenti al valore liturgico" a capo di parrocchie romane), e il caro fratello neocatecumenale Cernuzio una volta ha avuto l'onore di intervistarla.

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    1. E come si fa a far capire alla frangia catto-egotista che ciò che essi chiamano "rigorismo" discende direttamente dal timore di offendere Dio e dalla riverenza verso il Santo Sacrificio di Nostro Signore?

      Ma no, per loro Dio non esiste finché non supera il filtro delle loro "emozzzioni" viscerali e della loro libera personalizzazione.
      Perché per i catto-egotisti viene innanzitutto la loro libertà di sentirsi liberi di vivere liberamente in tutta libertà, poi vengono i loro sentimenti, poi le loro emozioni, poi una larghisssssima misericordia verso le proprie debolezze, poi altre emozioni generiche, poi loro stessi ed i loro problemi, ed infine il "signore", fratellone maggiore (quando va bene) e compagno di bevute e di merende, da ammirare come il poster della band preferita appeso in camera.
      Adulteri nella fede, altro che adulti. A prenderli sul serio fanno venir voglia di buttarsi atei.

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  10. Facebook altro non è che un'immensa autoschedatura per buoni a nulla, con tante e tali potenzialità da far impallidire qualsiasi polizia politica del passato. Chi trae redditi o vantaggi da una posizione di vertice in un gruppo settario non lo apprezza, come non apprezza in generale il web, perché il blocco dei saperi settari e le prassi seguite possono esservi oggetto di denuncia, smentita e dileggio, minando così in modo irreparabile il funzionamento di organizzazioni che devono produrre lucro... e continue fotocopie di se stesse.

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  11. Grazie Bps, ci hai regalato un racconto proprio ispirato, vero nel suo apparire quasi un assurdo.

    Questa storia "di fantasia" lascia senza parole.
    Costruita per denunciare quanto, in un sistema poliziesco, si è costretti a subire. Ogni genere di abusi sulla coscienza e limitazione della libertà sono all'ordine del giorno e, dopo anni e anni, ci si fa l'abitudine.

    Questo è quanto succede quando si finisce in un sistema totalitario che non accetta critiche.
    Che riduce le persone a esseri inermi, pieni di paure, che si lasciano portare senza più chiedersi niente; intanto l'uomo è privato di ogni dignità.

    La descrizione del Sommo Francisco è perfetta, quando si trova davanti "un uomo" o "una donna" che, in quanto tale, non riesce a gestire, che non pende dalle sue labbra qualsiasi
    castroneria dica, perde completamente la trebisonda. Si manifesta per quello che è un idolatra di se stesso che sa solo comandare e imporsi, a cui non interessa nulla dell'altro che per lui è solo una pedina del suo scacchiere, un burattino da tirare per i fili.
    Si infuria come una belva, si calma solo quando riprende il controllo della situazione.
    Come? Se non riesce a ridurre in ceppi i ribelli, li sbatte fuori e completa l'opera ricoprendoli di calunnie, infangandoli, in modo che nessuno li cerchi o contatti mai più.

    Pax

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  12. Bellissimo post, veramente complimenti! BPS scrive: "L'emozione iniziale si spense quando Alice assistette alle prime interrogazioni. Credeva forse che avrebbe ascoltato qualcosa di nuovo e invece... tutte le domande non facevano altro che rivangare lezioni apprese anni prima, costringendo i suoi compagni a parlare per ore, sotto lo sguardo inflessibile degli insegnanti." È tutto uguale a se stesso, sempre le stesse domande, le stesse catechesi,le stesse umiliazioni, non c'è una crescita spirituale e umana,non c'è rapporto con sacerdoti o persone fuori dal cammino per ascoltare e confrontarsi con altre persone, non si può chiedere per avere dei chiarimenti su dubbi di fede e sui testi della Bibbia,nessun confronto con persone preparate che possono aiutare a togliere qualche dubbio,per accrescere la propria conoscenza e perché no la propria fede,attraverso un confronto aperto, libero,spontaneo;...invece solo silenzio,no dubbi,no protesta no pensare,se non è una setta questa! Probabilmente alla Chiesa umana,non quella di Dio va bene così perché avere adepti muti e senza personalità conviene anche a loro per allargare il loro potere,come diceva qualcuno,il ritorno al medioevo!
    Per mio parere i dubbi aiutano a crescere umanamente e nella fede,perché proprio chi ha dubbi vuol cercare di capire meglio e cercare di migliorare se stesso...
    Ex fratello

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  13. Naturalmente, anche se sono partito da una faccenda accaduta davvero, e ci ho costruito sopra un racconto, non ho detto niente di lontano dalla pura e semplice verità.
    Non posso dimenticare, ad esempio, nella mia ex comunità, un fratello che fu pubblicamente massacrato per aver osato contestare il prezzo esorbitante della ristrutturazione della sala principale della parrocchia, in cui celebravamo. Si chiedeva che senso avesse la foglia d'oro, la moquette, l'impianto luci iper moderno, le costose sedie pieghevoli trasparenti.... Gliene dissero di tutti i colori.

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    1. avevano ragione!!!! caro bps.....sei su un'altro pianeta....

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    2. Come diceva quel proverbio? Se un padrone cattivo ce l'ha con te, prenditela con i suoi servi, che sicuramente son più cattivi di lui.
      E infatti il Griso è peggio di Don Rodrigo, e alla fine lo tradisce pure.

      Lo sacro libro, aperto a caso, ha favellato!
      IGDDA
      All'occorrenza apriamo a caso anche i Promessi Sposi.

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  14. L'attitudine di tanti (troppi!) fratelli del Cammino spesso si riconosce pensando al cosiddetto reward system, il sistema che regola la sensazione di "ricompensa" del cervello umano. Che funziona secondo questo esempio:
    - se il "capo" fa qualcosa di buono per te, "provi un senso di soddisfazione";
    - se il "capo" fa qualcosa di male a chi detesti o qualcosa che detesti, "provi un senso di soddisfazione".

    Se il "capo" è un buon pastore, procurerà solo di fare il tuo bene.

    Se il "capo" è invece un mercenario, un dittatore, uno la cui autorevolezza consiste solo nel numero di cretini che lo idolatrano, la sua principale attività sarà di inventarti dei nuovi nemici, dei pericoli immaginari, qualcosa da temere, da odiare, da disprezzare, e lui stesso te ne darà l'esempio.

    Partiamo dunque dal vittimismo neocatecumenale ("siamo perseguitati!", "ci odiano perché evangelizziamo!"), necessario anzitutto ad evitare che i fratelli del Cammino riconoscano qualche errore del Cammino e decidano di correggerlo. Oppure nell'emarginazione del fratello di comunità che non gode del favore dei cosiddetti "catechisti" ("deve cuocersi nel suo brodo!") o nei diabolici scrutini che scarnificano le coscienze spettacolarizzando il peccato e il dolore. Oppure nelle omelie di Kiko, che deve sempre sciorinare un lungo elenco di catastrofi (amplificate fino all'impossibile: «trecentomila incesti a Napoli!») prima di sentirsi pronto a proferire le solite scempiaggini che va ripetendo da ormai cinquantaquattro anni.

    O ancora nell'instancabile accanimento dei vari troll neocatekiki che credono che aggredire noialtri equivalga a rendere gloria a Kiko e al Cammino: reward system, non potendo provare soddisfazione per la bontà del Cammino (che infatti non è buono), cercano soddisfazione del denigrare, insultare, giudicare, calunniare, infangare chiunque getti luce sugli errori del Cammino. Dopotutto è Kiko stesso che glielo insegna, come quando pubblicamente ci etichettò "zoffoliani". I fratelli del Cammino hanno appreso pienamente la lezione: padre Zoffoli ha dimostrato che il Cammino è eretico? Allora invece di sprecare fatica a correggere le eresie (cosa che ti darebbe una grande soddisfazione spirituale e scatenerebbe una gran festa nel regno dei cieli), applica l'altro metodo del reward system: aggredisci gli "zoffoliani", goditi la soddisfazione di calpestare con parole e fatti i "nemici" del Cammino, veri o immaginari che siano ("ricordati che stasera c'è la decima", sì, ma volete mettere la soddisfazione di pagarla per poter contunare a vantarsi in comunità dicendo "il Cammino mi ha salvato da divorzi aborti droghe ubriachezze eccetera"?).

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    1. ... e ti sarai salvato da divorzi eccetera, ma sei finito coi neocatecumenali! sai che guadagno!

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  15. "...Quelli-di-fuori continuavano a studiare, ma con LIBERTÀ. Andavano alle lezioni con GIOIA e potevano chiedere tutto ciò che volessero. NIENTE ERA NOIOSO, O PESANTE per loro...."

    Bellissima questa licenza poetica .)
    Rende veramente l'idea delle dinamiche del cammino.

    Grazie.

    Della storia di bps ho messo per inciso quello che secondo me è il fulcro del ragionamento, e attraverso il quale invito i dubbiosi CN a cercare un padre spirituale fuori del cammino e frequentare ANCHE altre realtà all'interno della Chiesa. Ma non una volta ogni tanto ma con cadenza regolare, questo per avere dei termini di paragone. Ho detto "anche", perché non è facile fare una scelta netta, mentre una fase di affiancamento con altre esperienze e' più facile, ed è molto importante.
    Almeno per me è stato così.

    Vi allego due articoli di qualche giorno fa su una psico setta.
    Interessante sono alcuni commenti di persone che non hanno voluto vedere il vero problema dell'episodio e lo hanno vissuto unicamente come un attacco alla macrobiotica, cosa non vera perche' non si dice niente a riguardo, senza spendere una parola su tutti i reati riscontrati: sopprusi, plagi, soldi rubati, sfruttamento. Come se non fossero accaduti.

    Queste reazioni mi hanno fatto riflettere, in quanto i plagiati reagiscono tutti nello stesso modo: Non vogliono vedere gli errori e le cose sbagliate dell'esperienza che stanno vivendo, anche se sono evidenti.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/17/psico-setta-macrobiotica-cosa-rende-possibile-la-manipolazione-delle-persone/4232854/

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/14/ancona-inchiesta-sulla-psico-setta-macrobiotica-adepti-come-schiavi-una-donna-pesa-35-chili-bimba-diventa-sorda/4224960/

    EX-NC-???

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  16. Su Netflix gira in questi giorni un docufilm veramente ben fatto sulla setta del criminale truffatore Osho, la setta dei sannyasin. Non dico che arriviamo a questo punto, ma c'è da riflettere su come centinaia di migliaia di persone si fossero lasciate abbindolare da un guru vizioso che ostentava la sua ricchezza sotto i loro occhi

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    1. https://blog.uaar.it/2011/04/27/sai-baba-parlano-fuoriusciti/

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  17. Nota di colore: "Diana", lo pseudonimo sotto cui diversi pasqualoni neocatecumenali di Guam tengono un blog di propaganda kikiana, si lascia sfuggire una dichiarazione interessante: ad un neocatekiko che dice "la battaglia comincia adesso", risponde: "non adesso. La battaglia comincerà al ritorno dal pellegrinaggio a Roma". Considerata l'attitudine di "Diana" di ripetere pedissequamente la propaganda neocatecumenalizia al punto di "anticipare" mosse e slogan che i kikos adoperano poi altrove, c'è da credervi.

    È dunque la solita minaccia mafiosa in stile neocatecumenale. Qualcosa deve succedere a Roma ai primi di maggio, chissà se si tratta di un fatto interno al Cammino o di un evento particolare della Chiesa (prevedono che dopo maggio il Papa si ritiri? prevedono di approfittare di qualche nuovo scandalo che ancora non è scoppiato?). I kikos di Guam hanno avuto ordine di stare quieti per un altro mese e mezzo (hanno bisogno di tempo per fabbricare "prove" contro qualche "cristiano della domenica"), dopodiché daranno battaglia. Non hanno mai mandato giù la chiusura del seminario neocatekiko di Guam e la messa in vendita della struttura multimilionaria che fino a due anni fa, grazie al vescovo pedofilo neocatecumenale, era di fatto divenuta proprietà esclusiva di un'equipe di kikos italiani. Non hanno mai mandato giù l'escalation che ha portato il loro vescovo pedofilo a perdere potere, faccia e dignità (tutto cominciò quando il povero don Paul fu allontanato con uno sporco trucco dalla parrocchia che gli era affidata: mentre andava in curia per una convocazione, i kikos cambiarono tutte le serrature di casa canonica e parrocchia). Non hanno mai mandato giù l'idea che la "loro" arcidiocesi (il successore del vescovo pedofilo sarebbe stato un altro neocatekiko: stavano infatti facendo terra bruciata ai preti non kikiani) smettesse di essere neocatecumenalizzata.

    Tutto questo avviene poiché i neocatecumenali non hanno a cuore la Chiesa, ma solo la loro setta. San Giovanni Battista non esitò a sciogliere e dichiarare inutile il "movimento" che aveva fondato e portato avanti per una vita intera: si limitò a parlare del Signore dicendo: "Lui deve crescere, io diminuire". Proprio il contrario di SanKiko che dice al Papa: "il Cammino deve crescere, le parrocchie devono sminuirsi (cioè trasformarsi in comunità di comunità neocatecumenali)".

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    1. @ Tripudio

      Io penso che Diana facesse riferimento al festeggiamento dei 50 anni del Cammino che si dovrebbe tenere a Roma l'8 maggio.
      Ovviamente in quell'occasione metteranno in mostra tutto il loro potere (e superbia).

      Annalisa

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    2. @ Tripudio

      Ops... ho sbagliato, errata corrige:
      il cinquantesimo anniversario del Cammino Neocatecumenale sarà celebrato a Roma sabato 5 maggio.

      Annalisa

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    3. allora.....e' il momento di risponderti seriamente.
      riguardo Guam; la Chiesa e' libera di decidere come crede ma il cammino continua come e più' di prima aiutato dal Papa. su questo non ci sono dubbi. per un seminario che chiude (temporaneamente) ce ne sono 10 nuovi; figurati se ci preoccupiamo di quello.

      La vicenda di apuron, (che tu hai già' battezzato, giudicato e condannato come pedofilo) non e' conclusa e non oso stilare una lista dei vescovi conservatori (a te associabili) che hanno lo stesso problema. Poi sinceramente il fatto che scrivi in anonimo mi lascia pensare mooooooolto male di te....chissa' che tu stesso non sia uno di quelli.

      NB: mi prendo la stessa libertà di giudizio che tu usi con apuron...la stessa identica caro Tripudio!

      Riguardo il 5 maggio; il solo fatto che il Papa sara' presenta e' una risposta a tutti i tuoi dubbi e le tue accuse; ora, dovendo trovare per forza qualcosa, ovviamente ti aspetti che il 5 maggio il Papa ci rimproveri......bene...cosa vuoi che ti dica...aspettiamo assieme e vediamo....se ci rimprovera, come sempre, obbediremo.....punto!

      Mi fa male che non abbia speso nemmeno un pixel con un commento su ciò' che il Papa ha detto a riguardo della comunione....malafede????? lo vedremo se pubblicherai o no il mio post....

      I fatti comunque parlano chiaro; il cammino e' una realtà' approvata, consigliata e sostenuta dalla chiesa.
      Il cammino non si permette di stilare correzioni fraterne al Papa (ricordati della reazione di Lutero ai presunti errori della chiesa.....beh...tu sei Lutero perché' stai reagendo con la stessa violenza e critica a tutto ciò' che fa il Papa....COMPRESA LA COMUNIONE SULLE MANI !!!)
      ATTENDO LA TUA REAZIONE...

      Marco

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    4. Quando la tipica asineria neocatecumenale proclama che il Papa "aiuta il Cammino", sta implicitamente definendo il Papa eretico, scismatico e collaboratore di strafalcioni liturgici, poiché questi sono i tre caratteri del Cammino.

      L'unica risposta possibile a tal genere di proclami è una risata. Per esempio, quando papa Ratzinger prese delle severe «decisioni» contro le liturgie del Cammino («decisioni» poi confluite nello Statuto stesso, e a cui il Cammino ha sempre disubbidito), Kiko subito sguinzagliò il fedele Gennarini per dire che era «la prima volta che vengono accettate variazioni liturgiche...» Cioè il contrario esatto della verità. Gennarini non si è mai pentito di quella pubblica menzogna, altrimenti avrebbe pubblicato una rettifica.

      L'evento del 5 maggio, originariamente pianificato per l'8 maggio (al punto che Kiko si è inventato un'inesistente devozione alla Madonna di Pompei), è solo la solita "benedizione" chiesta dalle famiglie neocatecumenali in partenza per la missione neocatecumenale. Il programma è banale ed è già scritto e pubblicato su JMJ-CNC e affini. Ma come al solito le aspettative neocat sono quelle fantozziane: "si diceva che l'Italia vincesse quaranta a zero... si diceva che il Papa avrebbe approvato la liturkikia..." (i pasqualoni annunciarono ripetutamente "un evento che vi tapperà la bocca per sempre": e invece...).

      Il caro fratel Toni (così chiamano Apuron in comunità neocatecumenale) è un pedofilo condannato come tale dalla Santa Sede. E potete star certi che la Santa Sede lo ha ritenuto colpevole senza dover leggere questo blog, e nemmeno Jungle Watch, che sono solo due blog che si sono limitati a riportare articoli dei giornali e a commentarli. Eh, sì, le accuse al vescovo pedofilo neocatecumenale sono state anzitutto un fatto pubblico e documentato (le vittime a testimoniare davanti alla cattedrale di Guam, coi giornalisti che riprendevano la scena, e nessuna copertura legale di fronte al vescovo che ha minacciato - per iscritto! - di ridurli al lastrico usando tutti i fondi della diocesi).

      Che ci siano altri vescovi con "scheletri nell'armadio" - una cosa che nulla toglierebbe alla colpevolezza di Apuron - l'ho ipotizzato io stesso, indicandolo come il principale motivo per cui la Santa Sede si è mossa con estrema cautela (e comunque mentre rinviavano la pubblicazione della sentenza di colpevolezza sono giunte ulteriori accuse a carico del vescovo pedofilo neocatecumenale, non riportate dai giornali). Che tali vescovi sarebbero "tradizionalisti" è un'illazione del tutto gratuita, fondata sull'odio viscerale dei kikos verso la Tradizione cattolica (ritengono che calunniare e infangare siano gesti sacrosanti, se rivolti contro coloro che il Cammino indica come "faraoni" da abbattere), tanto più -per esempio- che il cardinal Burke c'entra non solo con la condanna del vescovo pedofilo neocatecumenale, ma anche col segnalare a Benedetto XVI la furbata dell'autoapprovazione liturgica.

      Sulla Comunione "sulle mani" ho già scritto un commento ieri alle 17:52 su questa stessa pagina (bisogna essere ciechi come i kikos per riuscire a non vedere ciò che non è gradito al Cammino). I fatti parlano chiaro, ma per i neocatecumenali i fatti sgraditi al Cammino non sono autorizzati a esistere, ancor meno ad essere presentati e verificati.

      E alla luce di tutto questo facciamo notare ancora una volta che nessun kikos ha mai accettato almeno come ipotesi che almeno una delle vittime del vescovo pedofilo neocatecumenale abbia detto la verità e che perciò quel pedofilo è davvero pedofilo, come anche la Santa Sede ha riconosciuto.

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    5. Nel frattempo ti rispondo io
      1) puoi dire quello che vuoi, ma i Papi (compreso Papa Francesco) vi aiutano anche CORREGGENDOVI. Cosa che voi non avete mai accettato fino ad arrivare a censurare le sue stesse parole. Un comportamento da figli,non c'è che dire. Poi se chiami "seminari anche le stanzetta con 2 persone dentro fatti tuoi. Resta il fatto che quello di Guam è stato chiuso e con motivazioni che farebbero vergognare chiunque.. Tranne voi.
      2) Puoi dire quello che vuoi, ma (nella migliore delle ipotesi) avete difeso Apuron SOLO ED ESCLUSIVAMENTE perché NEOCATECUMENALE. Fino all'altro ieri I tuoi colleghi camminanti di Guam pur di difenderlo dicevano che "a 10 anni si può essere consenzienti". Capisci la gravità di questa frase o ti devo fare un disegnino?

      3) La Chiesa lascia la LIBERTA'(la capisci questa parola) di prendere la comunione sulla mano o in bocca. Io normalmente la faccio nel secondo modo e nessuno mi ha mai detto nulla. Quando la prendo sotto le due specie (sí, perché non è una vostra esclusiva) si intinge l'ostia (che è pane e non carta come dice quell'imbecille di Kiko).
      Voi non lasciate NESSUNA LIBERTÀ e inoltre commettere abusi che SONO ESPLICITAMENTE VIETATI. Attendo la tua reazione...
      4) il fatto che il Papa venga non significa che potete continuare a fare i vostri comodi. A proposito:come mai non celebrate messa? Ah giusto, Kiko non ha voluto. Chissà perché?

      Infine il cammino approvato è quello degli statuti.. Che voi stessi non rispettate. Quindi di che cosa stiamo parlando?

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    6. Anonimo delle 10 e 30, con il tuo commento hai appena illustrato il motivo per cui alle catechesi iniziali non vi fate conoscere per chi siete veramente.

      Il motivo è che il tuo commento descrive chi siete veramente, cosa che, ovviamente, non volete che si sappia subito:

      arroganti, prepotenti, presuntuosi, pretestuosi ed ignoranti, appena qualcuno vi spubblica per qualche porcheria insita al vostro movimento, ritorcete la porcheria su chi l'ha denunciata, senza se e senza ma.
      Da una parte (quella di Apuron) ci sono le prove provate, dall'altra (quella delle vostre risposte) soltanto il pensiero neocatecumenale secondo il quale la prima gallina che canta ha fatto l'uovo. E questa la chiami una risposta seria, figuriamoci quelle facete. Poverino chi vi crede, speriamo che spezzi presto il cerchio magico in cui lo avete rinchiuso.

      Ha ragione AleCT: MA NON RESISTETE AL MALE! Ringraziate Dio per la lezione che vuole impartirvi, non spargete minacce a destra e sinistra. Fate esattamente come dite agli altri di fare. O non ci credete neppure voi?

      Oppure, parlate, fatevi conoscere, uscite allo scoperto, fate sapere voi stessi al mondo come ci si automassacra nel CNC, almeno finisce presto, sto strazio. Se la gente lo sapesse prima, come siete, col cavolo che crederebbe al vostro autoproclamarvi cristiani: siete una setta subdola e pericolosa e il vostro pensiero è quello di una setta subdola e pericolosa.

      (E mo' non venite a rispondere che in realtà la setta sono io, che non attacca)

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  18. Complimenti BPS. Ho letto il racconto tutto di un fiato così come quello dei "sette piani" che ha proposto Valentina.
    Racconti tanto più efficaci in quanto i rimandi al Cammino sono incontestabili, dando il senso della tragedia che vivono molte anime.

    Il 5 maggio il Papa parteciperà alla commemorazione del 50 anniversario del Cammino. Che i camminati di Guam aspettano questa data per la loro "controffensiva"?
    Ma rimarranno delusi perché il Papa, dopo i saluti e gli incoraggiamenti di rito (che spesso usa fare anche ai laicisti), tornerà sul tasto dell'UBBIDIENZA ai Vescovi (per cui anche al nuovo Vescovo di Guam).

    5 giorni dopo, il 10 maggio, il Papa si recherà a LOPPIANO, la Porto San Giorgio del Movimento dei Focolari.
    Vuoi vedere che per loro ci saranno solo incoraggiamenti e ZERO rimproveri? Sono pronto a scommetterci fin da ora.

    Chissà l'invidia e la rabbia di tanti supercristiani duri e puri del Cammino! Prevedo una divertente prima metà di maggio.

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  19. Come come? "daremo battaglia?" E tutta la manfrina del "non devi resistere al male"? Evidentemente vale solo quando il male lo commettono loro..
    Suvvia camminanti, siate coerenti!

    Che al cammino della Chiesa importi poco è palese. Se in tutto il mondo fosse vietata l'Eucaristia TRANNE CHE A LORO, Kiko direbbe che è opera di Dio. Altro che "sentire cum ecclesiam"

    Basta sentire le testimonianze della (pseudo) evangelizzazione fatta da Pasqualone. Spende più parole per dire "quanto sono brutti ed ipocriti i cristiani della domenica" che per raccontarne i frutti (anche perchè...quali sarebbero?)

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  20. San Giovanni Battista non esitò a sciogliere e dichiarare inutile il "movimento" che aveva fondato e portato avanti per una vita intera: si limitò a parlare del Signore dicendo: "Lui deve crescere, io diminuire". Proprio il contrario di SanKiko che dice al Papa: "il Cammino deve crescere, le parrocchie devono sminuirsi (cioè trasformarsi in comunità di comunità neocatecumenali)".

    Ecco dopo l'abolizione della schiavitù (Corinzi 1 7 20Ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato. 21Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare; anche se puoi diventare libero, approfitta piuttosto della tua condizione) ecco un altro passo da oratorio che i detentori della verità propalano al popolo bue che li segue con la stessa passività del bestiame bovino.

    Il Natale di san Giovanni è l'unico Natale (24 giugno) che la chiesa celebri nel suo ciclo calendariale, oltre che il Natale di Cristo e la frase contenuta in Giovanni III, 30, indica un momento astronomico preciso quello solstiziale estivo (la porta del cancro) dove accadono "tante cose" in tutte le tradizioni della terra (Omero e l'antro delle ninfe nel commento di Porfirio e Numenio). Basti pensare che nel mondo romano si incentrano la festa della Fors Fortuna il 24 giugno (deità assai complessa) e quella del Sol invictus (ma anche Mitra petrogeneta). Così' facendoci guidare da un commento sul tema si può leggere." Il solstizi esrivo segna con il suo DECRESCERE la crisi solstiziale d'estate, mentre il sorgere di Gesù pone termine alla crisi solstiziale d'inverno", ecco spiegata la relazione tra i due

    Naturalmente essendo i due momenti collegati a "due porte spirituali" (cancro -che torna indietro e capricorno dalle due nature -nel mondo antico e il cristianesimo le ha fatte sue in toto basti vedere l'incredibile merletto strologico del pavimento di San Miniato in cui lo zodiaco inizia dal capricorno e dove accade ...bhé non lo dico tanto non buggera a nessuno.
    Qui mi fermo

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    1. Forse non buggera a nesuno perché è Off Topic. Riuscirai mai a commentare un post senza andartene per trasvolate gnostiche?
      In ogni caso, come al solito,te ne vai per sincretismi vari, essendo incapace di collocare un significante nel suo habitat storico-culturale, al fine di identificarne il significato nel suo contesto.
      Si tratta di eventi cosmici: quando capirai che i simbolismi cosmici generano stratificazioni di significati e vanno letti alla luce della tradizione che li usò? Capisci e non capisci, imbrogli il prossimo con le tue idee confuse quando introduci la Fors Fortuna venerata in saccello di Roma, il Sol invictus e Mitra.
      "Egli deve crescere e io invece diminuire" e il prologo del Quarto vangelo con i riferimenti alla luce sono più che sufficienti, nel contesto in esame, per comprendere la scelta fatta nel calendario dei santi, senza andarsene a navigare sulle rive del Tevere o del Nilo.

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  21. MARCO:

    La Comunione sulle mani PUO' essere fatta (bene, stando attenti che i frammenti non si disperdano) così come dice l'istruzione della CEI (mi pare del 1998), che ti invito a RILEGGERE perché è evidente che non la conosci.
    Al camminanti è stato concesso SOLO di prendere la Comunione al proprio posto. NON consumanta seduti e tutti insieme. Questo il Papa NON lo approva.

    Tralascio di risponderti sulla tua patetica e interessata difesa di Apuron, che, se si appella, sarà condannato ancora e subito dopo ridotto allo stato laicale.
    Ci puoi scommettere.

    Il Cammino certo che è approvato, il problema è che disubbidisce.
    Tu dici che se il Papa vi rimprovererà non c'è problema perché ubbidirete. Bene, mi compiaccio.
    Ti ricordo però che se vi rimprovererà è perché qualcosa NON VA e se ubbidirete al Papa vorrà dire che qualcosa dovrete CAMBIARE.

    SENZA CAMBIAMENTO NON C'E' UBBIDIENZA. Scrivitelo sulla fronte.

    Tu che dici: Kiko cambierà il Cammino? Io ci spero ma, sinceramente, ci credo mooooolto poco

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  22. Inutile lambiccarsi su cosa il Papa dirà o non dirà il 5 maggio (che ricordiamo essere l'anniversario della morte di Napoleone). Qualsiasi cosa dica sarà a favore dei kikos, tanto loro interpretano tutto così.
    Il 5 maggio andrò al mare coi miei piccoli, tempo permettendo.

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    1. Infatti. Interpretano sempre a modo loro. Non hanno nessuna voglia e capacità di comprensione.
      Prendiamo il caso Apuron, per esempio. C'è chi continua a sostenere che la condanna non riguardi la pedofilia. Il comunicato del Vaticano, però, recita:
      "Il processo canonico in relazione alle accuse, incluse quelle di abusi sessuali su minori, imputate contro il Reverendissimo Anthony Sablan Apuron, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Agaña, Guam, si è concluso.
      Il Tribunale Apostolico della Congregazione per la Dottrina della Fede, composto da cinque giudici, ha emesso la sentenza di primo grado, dichiarando l'imputato colpevole di alcune delle accuse e imponendo all'imputato le pene di cessazione dall'ufficio e il divieto di residenza nell'Arcidiocesi di Guam".

      Ora "alcune delle accuse" non riguardavano la pedofilia. Però: perché il Vaticano avebbe dovuto inserire l'inciso "incluse quelle di abusi sessuali su minori" nella comunicazione di un verdetto di condanna, se dalle accuse di pedofilia Apuron fosse stato assolto? Per invitare a nozze la stampa antiecclesiastica e i nemici della Chiesa, che Apuron manco sapevano chi fosse?
      Impossibile farglielo capire, troppo sottile per i pasqualoni specializzati solo nella retorica delle fallacie.

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  23. Uno di più o uno di meno che cambia? O cambia perchè è neocat?
    A proposito di omertà
    L' aspetto fondamentale è che le vittime sono «superstiti», carichi di ferite, segnati dall' orrore o dalla manipolazione della propria personalità. «Papa, funzionari del Vaticano e vescovi - scrive il domenicano Thomas Doyle - hanno mancato sistematicamente di accogliere le vittime come fratelli e sorelle in Cristo». Non è questione di brevi incontri dei papi con i «sopravvissuti» né di alcuni interventi, che condannano la mostruosità degli abusi. Il fatto è che finora né Giovanni Paolo II né Benedetto XVI sono arrivati a riconoscere fino in fondo le responsabilità dell' istituzione ecclesiastica e LE SUE MANOVRE DI OCCULTAMENTO. Se l' ex arcivescovo di Boston, cardinale Bernard Law, colpevole di non aver perseguito immediatamente i preti predatori, limitandosi a trasferirli di incarico, viene poi nominato (da papa Wojtyla) arciprete di una delle basiliche più venerande della cristianità, Santa Maria Maggiore, per sistemare lo scandalo dei vertici, l' esempio è assolutamente negativo. Ancora di più pesa che la maggioranza dei vescovi non abbia saputo instaurare un rapporto umano con le vittime. Troppi vescovi, commenta il gesuita James Martin, hanno finito per anteporre alle vittime gli interessi dei preti violentatori. Lo si coglie dalle strategie di fuga sistematicamente messe in atto dalla Chiesa allo scoppio di uno scandalo. La vittima ha enormi difficoltà a farsi sentire, i «superiori» invitano al segreto, il primo riflesso è di trasferire i colpevoli in altra parrocchia, poi si accusano i media, infine si pensa che il risarcimento economico chiuda la vicenda, magari concentrando l' attenzione sulla Chiesa «ferita». Così rimane al centro l' istituzione e non la vittima. E invece gli abusi pongono interrogativi di fondo. E' pronta la Chiesa a formare preti disposti a crescere con la propria comunità, ad ascoltarla, a considerarsi guide che «imparano» smettendo di autorappresentarsi in versione super-sacralizzata di «altro Cristo»? Il pastore che non è nutrito, sottolinea la pastora anglicana Anne Richardson, «divorerà la pecora».
    MARCO POLITI
    Democratica omertà clericale.

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    1. Mi pare chiaro che queste situazioni, condannate dalla Chiesa ora con più determinazione che in passato, non esprimono atteggiamenti fisiologici, ma patologici.
      Per intendersi, l'essere sposato, non assicura che il soggetto non sarà pedofilo. La pedofilia non nasce dall'astinenza, è dimostrato e non colpisce solo i preti, è dimostrato, per quanto sia riscontrabile più frequentemente fra chi ha il ruolo dell'educatore, nella parrocchia, a scuola, nelle squadrette sportive.
      I neocatecumenali li hanno, questi preti ben pasciuti che crescono con la comunità, ne abbiamo visto i tristi risultati.

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  24. "In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono".
    Gesù dice apertamente di se stesso di essere IHWH il tetragramma biblico che qualcuno ha riconosciuto nelle iniziali, in ebraico, delle parole del titulus crucis fatto redigere da Pilato e che in latino diventano INRI.

    I cristiani riconoscono in Gesù, il Cristo, vero uomo, l'incarnazione di Dio. Vero Dio.

    Un credente che si accosti al sacramento eucaristico ha sostanzialmente due possibilità:
    -- crede che lì vi sia un simbolo di Gesù = Dio
    -- crede che lì vi sia veramente Gesù = Dio (in corpo, sangue, anima e divinità).

    Se nel primo caso può essere lecito "non esagerare" con gli atteggiamenti che testimoniano l'adorazione, il culto, il santo timor di Dio, l'amore con cui credo, spero e amo Lui, nel secondo caso non si riesce a comprendere come possa essere "superficiale" l'approccio.

    Chi riconosce nell'Ostia Consacrata il Corpo di Cristo, come viene detto dal sacerdote, e nel Vino del Calice il Sangue preziosissimo di Nostro Signore, che gocciola sull'altare del sacrificio, mezzo e prezzo della nostra redenzione, non può non avvicinarsi con un sacro rispetto, con una serie di atteggiamenti che testimonino la fede, con una cura e dei riguardi volti a non banalizzare un incontro che ci proietta nell'eternità, che ci riempie di divinità, che ci fa responsabili della caduta al suolo, calpestata, di questa realtà.

    Nel tabernacolo c'è Gesù presente: chi lo visita, adorandone l'Amore che lo abita, non si capacita che sia lasciato solo, nell'indifferenza, tra gli oltraggi di chi vi transita dinnanzi senza nemmeno un cenno di consapevolezza.

    Nell'ostensorio Gesù si mostra svelato, chiedendoci adorazione, attendendosi che l'uomo, di fronte a Dio e di fronte a un Dio che si è lasciato crocifiggere, chieda umilmente perdono dei peccati e si disponga ad espiare e riparare, portando con Lui la croce.

    La Santa Messa, alla consacrazione e poi il momento dell'Eucaristia ci vedono parte attiva in questo santo sacrificio, unito al sacramento e al sacerdozio, in un tutt'uno sacro che ci coinvolge non da pari a pari, ma come umili penitenti e adoranti la Maestà del Re dell'universo.

    Che cosa ci dice uno ritto in piedi prima durante e dopo? Che cosa dicono le nostre zampe spesso sporche, messe sull'ostia per portarcela distrattamente alla bocca mentre mi incammino verso la sedia? Non posso dire che, in foro interno, per tutti non sia vero che lì c'è Gesù o che non ci credano a chi è Gesù.
    Di sicuro lasciano pensare che non sia tanto importante.

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  25. @Marco
    "...obbediremo come sempre ...."

    Mi dici quando avete obbedito?

    Dopo le raccomandazioni del febbraio 2014, avete modificato qualcosa? Avete avviato un processo di riflessione su quelle parole? Ne avete fatto oggetto di una convivenza?

    http://m.vatican.va/content/francescomobile/it/speeches/2014/february/documents/papa-francesco_20140201_cammino-neocatecumenale.html

    E dopo quelle del marzo 2016?

    http://m.vatican.va/content/francescomobile/it/speeches/2016/march/documents/papa-francesco_20160318_movimento-neocatecumenale.html

    Avete fatto delle convivenze per spiegare quali correzioni erano state fatte ai mamotreti, e perché erano state fatte?

    Avete spiegato perché negli anni 2000, avete introdotto durante la messa il credo e la recita dell'Agnello di Dio, per 30 anni assenti? E quindi avete spiegato per quale motivo e con quale autorizzazione per 30 avete fatto in modo diverso ?


    EX-NC-???

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  26. La Sacrosanctum Concilium non è affatto innocente - Si continua a citarla fuori contesto

    Non lo è poiché ha introdotto il principio di creatività nella liturgia, una novità assoluta ed inconcepibile, all'origine dell'attuale caos.
    Tale principio viene introdotto in quanto regolato dalla S. Sede. Ma l'introdurlo è stata cosa gravissima, all'origine delle successive riforme, tra cui la comunione nella mano.
    C'è un aspetto di cui bisogna rendersi conto: la Santa Sede che doveva controllare le sperimentazioni liturgiche condivideva spesso lo spirito nel quale erano fatte, che era appunto quello del Concilio: accomodata renovatio, aggiornamento, adattamento alle culture locali...In certi casi il controllo era impossibile, come nelle liturgie tradotte nelle innumerevoli lingue e dialetti dell'Africa (Amerio).
    Ora, SC 22 par. 1 stabilisce che "regolare la sacra liturgia compete unicamente all'autorità della Chiesa, la quale risiede nella Sede Apostolica e, a norma del diritto, nel vescovo.
    Par. 2. [Però] In base ai poteri concessi dal diritto, regolare la liturgia spetta, entro limiti determinati, anche alle compententi assemblee episcopali territoriali di vario genere legittimamente costituite.
    [Pertanto] Par. 3 Di conseguenza nessun altro, anche se sacerdote, osi, di sua inziativa, aggiungere, togliere, modificare alcunché in materia liturgica" [ci pensa la Conf. Episc.].
    Il contenuto rivoluzionario è nel par. 2 che attribuisce alle Conferenze Episcopali di regolare entro limiti determinati la liturgia. E lo è soprattutto per il fatto che questo "regolare" include le innovazioni liturgiche che le conferenze episcopali avessero voluto effettuare, prendendo in esame, "con attenzione e prudenza [ovvio] ciò che dalle tradizioni e dall'indole dei vari popoli può opportunamente essere ammesso dal culto divino. Gli adattamenti ritenuti utili o necessari vengano sottoposti alla S. Apostolica, per essere introdotti col suo consenso. La S. Apost. avrebbe poi dato facoltà di compiere "i necessari esperimenti preliminari"(SC, artt. da 37 a 40 e art. 40).
    Si sono così creati i presupposti delle future messe indo-cattoliche, afro-cattoliche, etc.
    Il contenuto esplosivo di questa normativa dovrebbe essere evidente anche ai sassi. Si continua però a citare il divieto di cui all'art. 22 par. 3, astraendolo dal contesto, in modo da poter conferire al Vaticano II, su questo punto capitale, una purezza di intenzioni che nei fatti non ha affatto avuto.
    Bisogna invece collegare quel par. 3 a tutto il contesto del quale fa parte, che in sostanza lo fa scomparire.
    PP

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