domenica 11 marzo 2018

Liturgia romana vs. liturgia kikiana-carmeniana

Nonostante le pie intenzioni di tanti fratelli, il Cammino Neocatecumenale trasforma la liturgia (culto a Dio) in una carnevalata.

Liturgia cattolica: culto a Dio in un luogo consacrato appositamente (chiesa, altare), preghiera riverente (anche l'inginocchiarsi), senso del mistero (specialmente col silenzio), elevazione del proprio cuore e della propria mente a Dio, il sacerdote celebra i divini misteri e i fedeli ne beneficiano, Dio è il centro della liturgia...

Liturgia neocatecumenale: cerimoniale umano in una saletta laterale (la hall dell'albergo o la stanzetta parrocchiale), comodamente seduti (specialmente alla Comunione), l'interminabile frastuono delle chitarre e dei tamburi (esclusivamente i canti di Kiko), enfasi sul dare la propria omelia ("risonanze", "monizioni"), balletto-girotondo conclusivo, l'andirivieni continuo...

Chiesa cattolica: il rispetto e la devozione per la presenza reale, il tabernacolo al centro, il ringraziamento dopo la Comunione (il rapporto personale con il Signore!), il soffermarsi in preghiera anche al di fuori degli orari delle liturgie...

Comunità neocatecumenale: indifferenza verso la presenza reale, la Comunione "self-service" e tutti insieme contemporaneamente (svalutazione del rapporto personale col Signore), il ripulirsi sulla gonna o sul pantalone le dita dai frammenti di Eucarestia, la continua dispersione di frammenti del Santissimo...

Pontificale di Pio XI nella Cappella Sistina
Cattolicesimo: le verità di fede universali insegnate da venti secoli dalla Chiesa, vita e opere dei santi, devozioni popolari incoraggiate dalla Chiesa...

Neocatecumenalismo: mistificazione delle verità di fede universali, indifferenza verso i santi (tranne quando c'è da mistificarli per far credere che il Cammino avrebbe ragione: Mopsuestia! Crisostomo! Giovanni Paolo II!) disprezzo delle devozioni ("religioso naturale!"), insegnamento esclusivo del kikismo-carmenismo...

Tradizione cattolica:
il Canone della Messa è essenzialmente lo stesso da quindici secoli, dai tempi di sant’Ambrogio (e forse più, ma la mancanza di documenti liturgici dei primissimi secoli impedisce di verificarlo);

Tradizione neocatecumenale: si usa solo la II Prex Eucharistica e soltanto nella forma modificata da Carmen e Kiko.

Spiritualità cattolica: partecipazione alla liturgia significa unione con Dio; la liturgia non è uno spettacolino da far riuscire a furia di fare cose e dire cose, ma «l'unico culto a Dio gradito»; tutto è regolato da precise leggi per proteggere la purezza del culto e della dottrina.

Spiritualità neocatecumenale: partecipazione alla liturgia significa unione con Kiko; le carnevalesche liturgie neocatecumenali sono una sagra del parolame, in cui si abusa fino all'assurdo di "monizioni", "risonanze", "preghiere dei fedeli", col risultato che la parola degli uomini finisce per coprire la Parola di Dio; la norma assoluta del culto neocatecumenalizio è "fare come vuole Kiko" a costo di fare il contrario di ciò che richiede la Chiesa.

Appollatati in poltrona "sì, per il Signore"
Sacerdozio cattolico: il triplice munus (insegnare la verità di fede, guidare spiritualmente, santificare i fedeli mediante i sacramenti); il sacerdote compie il Sacrificio Eucaristico, che è buono in sé anche se non c'è nessun fedele che partecipi al rito.

"Presbiterato" neocatecumenale: il "presbitero" è solo un addetto ai lavori, il vero attore e centro della messinscena è la comunità (Kiko: «non c'è eucarestia senza comunità»), le "omelie" dei fedeli di fatto disperdono e nullificano la Parola di Dio e anche l'omelia del celebrante.


26 commenti:

  1. Dopo lo sconvolgente post precedente, efficacissimo, ci voleva questo post, in cui si evidenziano FATTI.
    A chiacchiere il Cammino è approvato (è approvato in verità lo Statuto del Cammino) nei FATTI il Cammino si mette fuori dalla Chiesa, perché è il Cammino a non seguire lo Statuto, che non prevede, ad esempio, che il Pane consacrato possa essere una pagnotta. Deve obbligatoriamente essere pane azzimo!

    Questo post evidenzia come il Cammino, nei FATTI CONCRETI, non è affatto un cammino nella Chiesa. Se lo fosse non dovrebbe avere una speciale spiritualità.
    Sono i movimenti ad avere una speciale spiritualità che però, se i movimenti sono cattolici, deve essere riconducibile alla Chiesa Cattolica. Ad esempio CL e Focolarini.

    Nel Cammino TUTTO E' DIVERSO: verità annunciate, liturgia, prassi, spiritualità...
    Il Cammino non solo è un MOVIMENTO, ma è un movimento non cattolico e, più precisamente, è una SETTA. Non in teoria, ma nei FATTI.
    Perché, ripeto, il Cammino disattende gli statuti approvati! E questo è un FATTO.
    Un po' come Hans Kung: in teoria era un professore di teologia cattolico e insegnava in un'importante facoltà teologica. Ma, sebbene APPROVATO, i suoi insegnamenti DI FATTO tradivano l'approvazione avuta nell'insegnare.
    Fin quando non fu cacciato.

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  2. L'osservare le norme della Chiesa, soprattutto nei riguardi dell'EUCARISTIA, è fondamentale.

    Proprio ieri sera ero a cena con amici, tra cui uno di una diocesi vicina alla mia che fa parte di un'equipe RICONOSCIUTA DAL VESCOVO, composta da un sacerdote che è l'esorcista ufficiale della diocesi, due altri sacerdoti e due laici di fiducia a supporto, che hanno l'incarico di fare preghiere di liberazione su chi le chiede (agli esorcismi ufficiali pensa il padre esorcista).

    A un certo punto ho letto, il post di ieri e perciò la riposta di padre Bellon al giovane camminante dubbioso sul modo di accostarsi all'Eucaristia nel Cammino.
    Questo mio amico, che da un po' di tempo da estrema importanza a come accostarsi all'Eucaristia, ha poi rivelato come, tra coloro che hanno bisogno di liberazione, sia PIENO di appartenenti al Cammino!
    Molti camminanti con gravi problemi spirituali, invece di chiedere aiuto al catechisti, hanno cominciato a rivolgersi all'equipe diocesana!

    E non c'è da meravigliarsi: a furia di dare ordini diretti al demonio nonostante la proibizione della Chiesa e a furia di calpestare i Frammenti dell'Eucaristia, il demonio tende ad impossessarsi di loro!

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  3. Quello che ti ha rivelato il tuo conoscente, Pietro, che cioè sono molti i fratelli e sorelle del cammino bisognosi di preghiere di liberazione, non mi stupisce, per molti motivi, oltre agli effetti deleteri della pratica di rivolgersi direttamente al demonio, il nominarlo continuamente, e gli abusi eucaristici.
    Chi frequenta il cammino si porta appresso, come bagaglio sempre più opprimente, tutta una serie di pensieri e di sensazioni, di ribellioni a un modo di proporre fede e fratellanza che in realtà tradisce il rispetto a Dio e anche il rispetto nei confronti degli altri, della propria famiglia, di sé stessi, che in cammino vengono etichettate come mormorazioni e ricacciate nel calderone dei peccaminosi "giudizi", per cui alla fin fine, ogni pensiero critico personale diviene peccato, contro Dio e contro la comunità, e il peggior nemico della fede diviene il proprio libero pensiero.
    Avere la convinzione che ogni proprio giudizio è suggerito direttamente dal demonio ed è un grave peccato, come anche il sentirsi circondati da persone a loro volta preda del demonio ogni volta che mettono minimamente in difficoltà il proprio essere ligi ai dettami dei catechisti, crea una sensazione di assedio da parte del male che non mi stupisce induca a ricorrere all'esorcista.

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  4. Pio XI......ma per favore......
    Non vi hanno avvertito del CVII????

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    1. Perché, Il CVII ha abolito Pio XI?
      Cristianesimo primitivo... ma per favore...

      Pio XI no e il Cristianesimo primitivo sì, vero?

      Scrivi al Papa e digli di far abolire questa pagina:
      http://gsearch.vatican.va/search?client=default_frontend&output=xml_no_dtd&proxystylesheet=default_frontend&sort=date%3AD%3AL%3Ad1&entsp=a__policy_documenti&wc=200&wc_mc=1&oe=UTF-8&ie=UTF-8&ud=1&exclude_apps=1&filter=0&q=Pio+XI

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    2. Non inviano un solo commento decente! Poi si lamentano che li definiamo pasqualoni.

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    3. O forse tu sei un completo ignorante????

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    4. Dimostralo. Al momento, e da cinque anni, non avete dato una sola risposta alle mie critiche. Dimostrami, per esempio, che Zaccheo sale sul sicomoro per montare sugli altri, per isolarsi nella sua avidità. Questa te la sei bevuta tu, non io. Hai la risposta al presente commento per dimostrare di essere un dotto.

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    1. C'è qualche principio generale della liturgia che i neocatecumenali ignorano (spesso deliberatamente). Ricordiamolo qui a beneficio di coloro che ci seguono da poco tempo.

      Nostro Signore ha detto «fate questo in memoria di me». Ha istituito personalmente la liturgia. Su quel pane e quel vino ha detto «questo è il mio corpo, questo è il mio sangue». Insomma, la liturgia è efficace perché Lui garantisce che sia efficace, non perché ci siano i pii sforzi del celebrante e dell'assemblea.

      Il centro della liturgia è il sacrificio eucaristico. Il sacerdote, istituito tale dalla Chiesa per agire in persona Christi, compie quel sacrificio. Dato che Cristo stesso, personalmente, ha comandato quel sacrificio, allora quel sacrificio è un'opera buona in sé, con o senza la partecipazione dell'assemblea.

      Non ha senso voler compiere il sacrificio in modo diverso da come lo celebra la Chiesa. Significherebbe pretendere di correggere Cristo e gli Apostoli e l'autorità della Chiesa di tutti e venti i secoli. La liturgia della Messa, «unico culto a Dio gradito», ha delle norme, e quelle norme vanno seguite e basta. Chi pretende di modificare la liturgia, sta con ciò stesso ammettendo di averla già ridotta a uno spettacolino da adeguare alle mode e alla mentalità degli spettatori.

      La liturgia non è uno spettacolino, non è la recita parrocchiale dello zecchino d'oro, non è il variety canoro in cui la "fede adulta" dei partecipanti si misura da quanti gesti compi e da quante canzonette canti. Del resto, mettetevi ipoteticamente nei panni del Signore e osservate una di quelle patetiche liturgie schitarranti e canzoneggianti, e chiedetevi: ma a cosa diavolo serve tutta 'sta pagliacciata? In che modo onorerebbero Dio coloro che si sforzano di essere protagonisti di uno spettacolino?

      Le preghiere ci avvicinano a Dio, ma l'unico culto a Dio gradito è il sacrificio eucaristico, il sacrificio del suo Figlio mediante il metodo che Lui stesso ha scelto. Un metodo incruento, sorprendentemente semplice, comprensibile, adatto ad ogni età, ad ogni mentalità, ad ogni epoca. Un metodo che la Chiesa, al preciso scopo di educare alla fede e di farlo vivere meglio, nel corso dei secoli ha circondato di piccole ma importanti necessità: altari consacrati, paramenti adeguati, architettura liturgica, letture bibliche, gesti come l'inginocchiarsi, momenti di silenzio, calendario liturgico... E il risultato lo abbiamo visto, con un'incredibile fioritura di santi - cioè di gente che ha capito bene la fede, assaporando un po' di felicità celeste già prima di partire da questa valle di lacrime.

      Il modo di celebrare la liturgia è inevitabilmente specchio del modo di vivere la fede. Chi modifica la liturgia, è perché ha già modificato la fede. Chi celebra una liturgia "ingessata", o peggio una liturgia carnevalesca come quella neocatecumenale, con ciò stesso sta gridando al Signore "ti sei sbagliato, dovevi dire «Fate Come Vi Pare, in memoria di me»".

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  6. Pubblico il link che mi è stato inviato (io lo tengo bloccato) per farmi ridere perché merita:
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/29133613_10211427302453566_5581537870641889280_n.png?oh=8246d2e469ec35fe640d7f0e7b12cb10&oe=5B3D1097

    Ah Pasqualò, ma è mai possibile che mi addebiti tutti i mali del Cammino, le decine di migliaia di critiche fatte al CNC nel mondo intero? Dimmi la verità: mi sogni pure la notte?
    Con tutto il rispetto per chi ha scritto a padre Belon, ma proprio mi pare che si esprima quasi come ti esprimi tu, solo un po' meglio, specie per la punteggiatura. Dimmi la verità, Pasqualò: nel Cammino quando vogliono identificare l'autore di una scrittura primitiva chiamano te, vero?

    Ah Pasqualò, dimmi un'altra cosa: il problema per te non è far cadere a terra il Corpo di Cristo, bensì quanti piattini occorrerebbero e come mettere le mani a trono, vero?
    Per i piattini non preoccuparti: dillo a Kiko, sarà felice di disegnarne uno e venderme centinaia di migliaia. Ti farà itinerante in California a spese di Gennarini, credimi.
    Questi davvero fanno sbellicare.

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    1. Aggiungo: ah Pasqualò, immaginiamo che uno non abbia mai presenziato a una celebrazione del Cammino, da foto come questa non capirebbe? https://2.bp.blogspot.com/-FmhKiBs_r70/WmwxqSEzyJI/AAAAAAAAC3E/guiJT72aMiEO3pNKBbR2Kf3mbsHz25VCwCLcBGAs/s320/IMG_7891.jpg

      C'è da pensare che quando digiti post e commenti, Pasqualone, prima depositi il cervello in un cassetto per non affaticarlo.

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    2. Povero Padre Angelo che deve sopportare da anni uno così, talmente rompipalle da avere la faccia di bronzo di scrivergli per ogni cretinata che gli viene in testa.
      Ma il Pasquale lo sa che la sua è diffamazione conclamata e che se tu Lino volessi potresti costringerlo a vendersi pure la bicicletta per pagarsi le spese legali?

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    3. Infatti, Bps. Il problema è che a quello oltre la bicicletta (ammesso che ne abbia una) non potrei togliere. Povero padre Angelo, al quale ha scritto un'altra volta senza aver capito un'acca di quello che il teologo ha detto:
      "Inoltre per il futuro accostati alla Santa Comunione secondo le norme prescritte dalla Chiesa, anche se questo dovesse andare contro le abitudini contratte in alcuni gruppi dal Cammino".
      "Ma è stato volontario invece il voler disattendere le norme della Chiesa e fare di testa propria".
      Praticamente gli ha detto che la prassi del CNC non è quella della Chiesa, indipendentemente dalla domanda ricevuta.

      Il Pasqualone è talmente narcotizzato da non poter immaginare che un sacerdote come padre Angelo del Cammino sa molto, tante sono le domande che sicuramente gli arrivano sul CNC. Credo davvero che anche ci sia un problema di intelligenza, mi spiace dirlo ma lo credo.

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  7. OT
    Ora si sono messi anche a realizzare un documentario sulla vita di Carmen...

    http://kairosterzomillennio.blogspot.it/2018/03/documentario-su-carmen-hernandez.html?m=1

    Annalisa

    fine OT

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    1. Annalisa è roba vecchia è stato fatto vedere durante l'annuncio di di avvento del 2016 se non sbaglio.

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  8. Qualcuno dei nostri lettori romani sa perché l'incontro con Kiko di oggi a San Paolo, che prevedeva l' invio nelle periferie di 20 comunità che hanno finito il cammino, è stato rinviato?

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    1. Non sapevo neanche ci fosse l'invio.

      Ma posso facilmente dedurre che, l'attuale Arcivescovo Vicario(che non è il Card. Vallini!!!), bensì Mons.Angelo De Donatis, che in altri tempi fu mio viceparroco, non si sia prestato.
      Ruben.

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    2. In teoria quell'incontro doveva servire per individuare le comunità da inviare, l'invio vero e proprio dovrebbe farlo il Papa a Tor Vergata...chi vivrà vedrà

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  9. Caro osservatorio spero che quello che sto scrivendo non diventi solo un commento ma che diventi un post su cui riflettere. Vorrei porre l'attenzione sul fatto che tante volte si dice che "dai frutti si riconoscerà l'albero"....a parte il fatto che io penso non si possa adottare questo unico criterio no al cammino ma a qualsiasi realtà ecclesiale;perché se fosse così ad esempio tanti appartenenti a sette protestanti a santità di vita battono i cattolici 10-0, quindi la chiesa cattolica la buttiamo, la accantoniamo, penso di no perché per noi cattolici la pienezza della Verità, l'intero deposito della fede risiede nella nostra chiesa indipendentemente dalla santità o meno dei fedeli....comunque volendo adottare il criterio sopra citato volevo portare alla luce dei fatti a me succesi poco tempo fa. Io ho fatto parte del cammino fino alla tappa della redditio (convivenza fatta ma non ho più proseguito perché non mi andava di raccontare la mia situazione a tutta la parrocchia!!!!). Ovviamente i miei fratelli sono andati avanti nel cammino.....si neocatecumenale.....quello di santità ho dei dubbi su tanti aderenti...io abitualmente incontro qualche fratello e abbiamo modo di parlare. Loro parlando del cammino hanno cominciato a dire: stiamo arrivando!!! (dove!?).......siamo arrivati ad un momento in cui siamo chiamati a spogliarci (da cosa l'ipocrisia????)....comunque per farla breve dopo un po' di tempo un mio caro amico mi dice che quel caro fratello che mi aveva detto queste cose chissà quanti soldi gli stava fregando per un lavoro che gli doveva fare, fortunatamente questo mio amico che era esperto in materia lo ha bloccato in tempo e lo ha mandato a quel paese. Di questi esempi ne posso fare a bizzeffe....abito in una piccola realtà, ci conosciamo tutti ed è perfettamente inutile che ci si rivesta di virtù inesistenti tanto prima o poi la verità viene a galla. Concludendo penso che guardando la vita di tanti neocatecumenali che chissà cosa vorrebbero far capire al mondo io molto semplicemente rispondo con la Parola di Dio che in primis rivolgo a me stesso ma che si applica benissimo al 80%dei neocatecumenali :
    E quant’è a te, figliuol d’uomo, i figliuoli del tuo popolo discorrono di te presso le mura e sulle porte delle case; e parlano l’uno con l’altro e ognuno col suo fratello, e dicono: Venite dunque ad ascoltare qual è la parola che procede dall’Eterno!
    E vengon da te come fa la folla, e il mio popolo si siede davanti a te, e ascolta le tue parole, ma non le mette in pratica; perché, con la bocca fa mostra di molto amore, ma il suo cuore va dietro la cupidigia.
    Ed ecco, tu sei per loro come una canzone d’amore d’uno che abbia una bella voce, e sappia suonar bene; essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica Ezechiele 33, 30-32....che il Signore Gesù ci illumini e ci benedica tutti..neocatecumenali alla fine del cammino dei gamberi!!!.....compresi.

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    1. Dai frutti li riconoscerete...
      I frutti non sono subito visibili: occorre aspettare la loro stagione.

      Non si può giudicare un albero dalle foglie, anche se belle. Cioè: non bastano le opere da sole, ma occorrono che le opere siano assunte da Cristo e diventino di Cristo per poter essere salvifiche.
      L'opera è come un contenitore: va riempita di amore, altrimenti non salva.
      Scrive san Paolo: "Il frutto dello Spirito... è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé".
      Questo vale le singole persone e per le comunità.
      Ci possono essere persone sante in comunità eretiche, ma l'eresia rappresenta sempre un ostacolo alla santità, anche per chi è in buona fede.
      E ci possono essere comunità non eretiche con aderenti tutt'altro che santi.

      Le comunità protestanti possono dare frutti buoni se progrediscono nella verità e nell'amore, mentre comunità cattoliche danno frutti cattivi se retrocedono nell'amore e diprezzano la verità

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    2. Quello che volevo dire è che a chi dice che il cammino porta frutti anche se ci fossero (e dall'esempio riportato sopra pare non ce ne siano) non può essere assunto come unico criterio per valutare la bontà di questo cammino visto le eresie a go go che propina....

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  10. Mi dicono dalla regia:
    - Pasqualone: incapacità di astrazione, incapacità di comprensione del testo
    - Enzo: incapacità di astrazione, incapacità di comprensione del testo
    - Isaia Jafet Anania Geremia: incapacità di astrazione, incapacità di comprensione del testo
    - Eliseo: capacità di astrazione, ma incapacità di comprensione del testo
    - Jeff: capacità di astrazione, ma incapacità di comprensione del testo
    Il punto comune a tutti questi facinorosi neocatecumenali che hanno appestato i blog da anni a questa parte è che o sono incapaci di capire, o non vogliono capire gli argomenti presentati.

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  11. Domenica di Pasqua 1 aprile in piazza del plebiscito a Napoli grande raduno dei giovani neocatecumenali. .

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    1. Bene, lo segnalerò a un amico mio rappresentante di libri. Gli suggerirò di mettere un banchetto con in esposizione un testo con le prove invalsi di italiano :-)

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  12. Isaia Paolo Geremia eccetera eccetera ne ha un altro, nonostante il suo livello culturale più elevato: incapacità di comprensione della natura del simbolo. Non ha inteso che il simbolo - forse non ha letto Pavel Florenskij - nella sua forma nasconde una stratificazione di significati, una stratificazione che si sedimenta nel tempo e nei luoghi dove il simbolo fu e viene utilizzato nel linguaggio speciale dei parlanti. Isaia Geremia eccetera eccetera se non ha letto Florenskij certamente non ha letto me, che definii il simbolo con l'immagine più rappresentativa di una stratificazione, una matrioska: con la medesima forma, con il medesimo significante, nel tempo e nello spazio si generano e sovrappongono significati differenti. Se è vero che soltanto con il simbolo si possono figurare le cose del Cielo per le quali il linguaggio comune non può aver ideato vocaboli idonei, è altrettanto vero che soltanto con il simbolo il Cielo può comunicarle all'uomo, non potendo questi intenderle con parole che non conosce. Ecco, allora, il grande misunderstanding degli gnostici come lui: pretendono di comprendere le cose del Cielo fondendo assieme significati simbolici appartenenti ad ere diverse e culture di popoli differenti. Ecco perché gli gnostici come lui - Kiko compreso - ripetono sempre le medesime chiacchiere. Per rendersene conto basta poco: il loro sincretismo è incapace di analizzare un passo dei Vangeli o un'opera d'arte simbolica producendo una lettura coerente. Isaia eccetera eccetera si limita a esporre teorie generali, a citare scaffali di libri del medesimo genere che a loro volta si citano l'uno con l'altro con le medesime citazioni. Perciò come facevo notare ieri, i loro massimi esponenti quando entrano in gruppo in una "dimora filosofale" come il tempietto dei San Severo a Napoli - chiamiamolo Pietatella, perché fu eretto intorno a una immagine considerata miracolosa di santa Maria della Pietà, con buona pace dei massoni tutti - pubblicano articoli che fanno ridere i polli.

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