lunedì 5 marzo 2018

I Neocatecumenali credono nel rispetto del foro interno?

I fratelli neocatecumenali, nei
gruppi facebook neocatecumenali,
scrivono che facebook è strumento del demonio
In questi giorni mi sono imbarcato in una discussione - devo dire, per onestà intellettuale, pacata e tranquilla, tanto per cambiare - con due neocatecumenali a riguardo della natura del foro interno e se questo venga o meno violato durante uno scrutinio neocatecumenale.

Lo scrutinio è una prassi fondamentale del Cammino, citata anche nello Statuto del 2008. Il neocatecumenale non può sottrarsi agli scrutini, che sono la porta di accesso al passaggio successivo. Checché ne dicano Kiko e Don Mario, gli scrutini del Cammino NON sono ispirati all'itinerario dell'OICA, con i quali non hanno niente in comune.

Tutti noi ex-neocat sappiamo benissimo cosa avviene in uno scrutinio, ma lo riassumiamo a beneficio di quelli che non conoscono il cammino. Altri chiarimenti possono essere reperiti a questa pagina. Durante la convivenza che "apre" il tempo del "passaggio", cioè di una tappa (ad esempio il Secondo Scrutinio battesimale, la Traditio, la Redditio), viene consegnato un questionario specifico, che contiene alcune domande specifiche - generalmente 3 o 4 - che sono collegate al "tema", per così dire, del passaggio stesso. Ad esempio (in tema con l'attuale tempo Quaresimale....) dal Secondo Scrutinio:

QUESTIONARIO 

1^ tentazione: del pane 
a) - Prima della catechesi dove mettevi la tua sicurezza? Dì fatti concreti. 
b) - Durante il cammino hai sperimentato un cambiamento di direzione? Dì fatti concreti. 
c) - Oggi, in quali cose concrete ancora metti la tua sicurezza? 

2^ tentazione: del tentare Dio - della storia 
a) - Prima della catechesi quali fatti concreti non accettavi della tua realtà di vita? 
b) - Hai sperimentato durante questo cammino un cambiamento? In che cosa? Dì fatti concreti. 
c) - Oggi, concretamente, ancora che cosa non accetti della tua vita o ti risulta difficile capire? 

3^ tentazione sugli idoli 
a) - Enumera gli idoli del mondo di oggi. Prima della catechesi sei stato loro schiavo? 
b) - Durante questo cammino hai sperimentato qualche vittoria di Gesù Cristo su questi idoli? Dì fatti concreti. 
c) - Oggi, concretamente, di quali idoli sei ancora schiavo?

L'adepto deve rispondere, senza riserve, per iscritto, e poi leggere le risposte davanti alla comunità, in presenza dei catechisti. Nel caso del Secondo Scrutinio le risposte vengono date dall'adepto seduto al centro della sala, fuori dell'assemblea, potendo guardare i soli catechisti e con la comunità alle spalle. Vicino all'adepto c'è il crocifisso kikiano, per esortare ciascuno a "mettersi in verità", che vuol dire non mentire e non nascondere nulla.

Gli scrutini si svolgono di sera. I catechisti arringano l'assemblea tutte le sere sia prima che dopo gli interrogatori, che possono durare anche diverse ore (mediamente due ore e mezza per il Secondo Scrutinio, 4 o 5 ore per la tappa finale dell'Elezione).
Davanti a domande del genere capita quasi sempre che vengano rivelati dettagli intimi della vita personale, l'assoluta maggioranza dei quali attiene alla coscienza, cioè al foro interno. Ribadiamo che persino la Chiesa non ha potere sul foro interno, ad eccezione del segreto del confessionale: è possibile giudicare gli atti esterni, ma riguardo all'intimità del cuore può parlare solo il confessore e solo quando agisce "in persona Christi". Il foro interno è il luogo della preghiera, del dialogo con Dio, delle scelte e meditazioni personali. A nessuno è consentito violare questo segreto, indurre a svelare dettagli della propria intimità, meno che mai davanti a tutti, ancora meno se a porre le domande è un semplice laico, investito di nessuna autorità.
Le domande sono insistenti, il capo equipe neocatecumenale, in genere l'unico che parla, può continuare a chiedere senza che nessuno lo fermi, finché non si senta soddisfatto delle risposte.
A rendere la situazione ancora più odiosa, nel caso qualcuno mentisse, o nascondesse qualcosa, i fratelli di comunità al termine dello scrutinio possono intervenire, correggendo o integrando quanto detto dall'adepto.
E' così grave che persino il Diritto Canonico vieta questo tipo di abuso (§220 CJC - è quindi a tutti gli effetti un delitto che potrebbe essere punito dal Vescovo), e la Congregazione della Dottrina della Fede fece scrivere su tutti i volumi del Direttorio questa frase estremamente rivelatrice:
Pag. 89 Traditio Symboli, 2001:
Si ricorda ai catechisti che la richiesta di leggere le risposte al questionario nel gruppo e forse davanti a tutti sia fatta in modo che nessuno si senta obbligato e sempre venga delicatamente rispettata la libertà e la sensibilità di ogni persona.
Addirittura l'adepto potrebbe non voler rispondere nemmeno nel gruppo che si forma in convivenza per rispondere alle domande, e la risposta davanti a tutti è presentata come fosse opzionale! Non può essere stato Kiko a volere questa roba scritta sui volumi del Direttorio.
È letteralmente impossibile che uno possa dire "non voglio rispondere a queste domande in pubblico" e che i catechisti gli accordino questo favore. Se a uno solo fosse concesso, dovrebbe essere concesso a tutti e questo significherebbe la fine degli scrutini stessi e quindi la fine dell'impalcatura che regge il Cammino.

La gravità degli scrutini è enorme, i danni che si possono provocare inimmaginabili.
Negli scrutini può accadere che sia rivelato di tutto, spesso e volentieri peccati mortali occulti e in certi casi anche peccati non ancora confessati (ricordo una sorella che confessò nello scrutinio del secondo passaggio di avere una relazione con un uomo sposato, con il quale era stata anche la sera prima dello scrutinio)(1).
Ciò detto, veniamo alla discussione. Riporto di seguito domande e risposte senza omettere nulla.
BPS: Spesso non ci capiamo perché sullo stesso termine voi intendete un significato e noi un altro. La risposta di Enzo, riguardo alla violazione del foro interno negli scrutini mi fa pensare che forse non intendiamo lo stesso. Cos'è il foro interno? C'è un bellissimo documento in rete, che vorrei leggeste, e che spero vi apra gli occhi.
Si parla molto bene del foro interno e della distinzione col foro esterno. Ai catechisti (ammettendo che abbiano una qualche forma di "paternità spirituale", sui neocatecumenali) non può essere concesso di accedere, né attraverso pressione psicologica, né con domande di nessun genere, né sfruttando un contesto comunitario (lo scrutinio), al foro interno di nessuno, luogo intimo di relazione fra noi e Dio. Nel foro interno sono i pensieri più nascosti, i segreti, sia positivi che negativi. Questi segreti devono essere rivelati solo in confessione, e solo in certi termini (persino il confessore non può indagare nei dettagli, per rispetto della dignità della persona). Negli scrutini accade sempre, sistematicamente, rispondendo alle domande dei questionari, che il foro interno sia esposto pubblicamente, non solo all'ascolto dei catechisti (che già sarebbe un abuso) ma anche a quello di decine persone, diverse delle quali non facenti neppure parte della comunità. Quello che i catechisti potrebbero fare eventualmente è giudicare il foro esterno, cioè le azioni pubbliche (ma voglio ancora vedere un'autorizzazione ecclesiale scritta per questo, quella che io non ho mai ricevuto pur essendo stato catechista neocatecumenale in diversi contesti). Negli scrutini, e voi lo sapete bene, se davvero siete o siete stati catechisti , può uscire ogni cosa immaginabile (e se dite il contrario mentite spudoratamente): avidità, peccati sessuali di ogni genere - irripetibili - pensieri cattivi, avarizia, problemi psicologici gravi come anoressia e bulimia, aborti, odi, menzogne, adulteri, e chi più ne ha più ne metta. Queste cose appartengono alla coscienza cioè al foro interno: se uno viene indotto a rivelarle in un contesto religioso (anche se sembrasse una rivelazione volontaria), in pubblico, da un soggetto non autorizzato quale un confessore, è oggetto di un abuso. È un delitto canonico. Dovrebbe essere denunciato all'autorità del Vescovo.
Chiarito questo, cos'è secondo voi il foro interno?
EA: Esattamente quello che ho sempre pensato io del foro interno, infatti non ho mai assistito ad uno scrutinio in cui sia stato violato il foro interno di chiunque. E dalle catechesi ricevute, mi risulta che è una prassi consolidata. Se in qualche caso si sia superato quel limite, è un problema locale e circoscritto, che il presbitero presente allo scrutinio avrebbe dovuto con fermezza bloccare. In 28 anni di cammino, in una comunità di 60 fratelli, mai visto un problema del genere. Non si può accusare un intero sistema, per un fatto locale che è successo.
BPS: Enzo, ma che dici. Che dici, per l'amor di Dio... Ma come si fa a condurre uno scrutinio, che per sua stessa natura è un interrogatorio sulla vita intima, su fatti concreti, su esempi ben precisi, senza che venga fuori ogni genere di cosa persona e segreta nella coscienza? Ma davvero credete io non sia mai stato in cammino e non sappia cos'è uno scrutinio? Ahi ahi...
EA: Allora il problema è la percezione della soglia del foro interno, che naturalmente può essere diversa da ognuno. Già che tu hai vissuto gli scrutini come un "interrogatorio", fa capire che la soglia del tuo foro interno è molto bassa. Non sono affatto un interrogatorio o giudizio sulla tua vita, ma un aiuto per avere luce sui fatti della tua vita. Il foro interno è, per me, ciò che è legato ai peccati e in quel caso si può decidere di non andare oltre.
PT: Beati Pauperes Spiritu Per quanto mi riguarda non mi è mai successo quello che leggo sul vostro blog.Scrutini addirittura che scarnificano!!!Boh!Non lo so avrò avuto catechisti "buoni"sarò fortunato ma quando leggo certe cose resto perplesso.
BPS: Quanto vorrei avere avuto le registrazioni degli scrutini cui ho assistito!
PT: Beati Pauperes Spiritu E cosa ne faresti?
BPS: Ti dimostrerei che non mento, e poi andrei dal Cardinal Vicario. Avrei dovuto farlo anni fa, prima di buttare l'agenda con gli appunti.
EA: Scrutini che "scarnificano", ma vi rendete conto delle stupidaggini che sparate, con l'obbiettivo di diffamare un movimento ecclesiale?
PT: Beati Pauperes Spiritu Allora per cortesia potresti fare i nomi di questi catechisti perché se è vero quanto dici lo possono rifare?
BPS: (...) Ti riporterò un aneddoto. Una coppia della mia comunità di origine aveva problemi di fertilità (lui per la precisione, a causa di una bassissima conta spermatica). Ebbero un primo figlio in condizioni quasi miracolose, dopo più di dieci anni che provavano ogni sorta di terapia, senza successo. Un secondo figlio lo adottarono dopo circa due anni, mossi dalla gioia di avere avuto il primo. Passarono alcuni anni, senza che arrivasse un terzo. Allo scrutinio della traditio (che non si definisce, di solito,  "scrutinio", ma ne assume le sembianze nella maggior parte dei casi), parlando proprio del miracolo della nascita del primo, il discorso cadde sui rapporti sessuali coniugali. I catechisti chiesero se loro due nell'intimità "facevano bene l'amore", che nel gergo catechistico significava se i rapporti erano completi oppure se mettevano qualche impedimento. I due nell'imbarazzo non rispondevano in modo chiaro e il catechista (blasonato, molto famoso) insisteva. Alla fine lui capì che loro "non erano aperti alla vita" e chiese: quindi che fate, applicate il coito interrotto? e lui rispose, arrossendo, di sì. La risposta di disapprovazione del catechistone fu "che tristezza!" e poi un fervorino sui rischi del rapporto portato avanti in quella maniera.
Ora, se siete onesti, dovete ammettere che una scena del genere l'avete già sentita mille volte, magari è capitato a voi stessi. Dovete ammettere che il catechista li portò a confessare un peccato mortale, davanti a tutti. Dovete ammettere che il catechista invase il foro interno nel quale risiedono questi pensieri E, nel caso delle coppie, L'INTIMITÀ CONIUGALE che nessuno può violare. Non ho inventato nemmeno una parola, potete crederci o meno, non me ne importa nulla. 




NOTE:
(1) Ho già fatto altre volte esempi su cosa può essere rivelato in uno scrutinio, e non voglio ripetermi, ma perché chi ci legge per la prima volta capisca bene - mi perdonino i gestori del blog - sarò molto duro: in uno scrutinio ho sentito confessare tentazioni e atti di pedofilia.

81 commenti:

  1. "Le domande sono insistenti, il capo equipe neocatecumenale, in genere l'unico che parla, può continuare a chiedere senza che nessuno lo fermi, finché non si senta soddisfatto delle risposte". Leggendo queste parole ho avuto la terribile sensazione, specifico che si tratta di una sensazione soggettiva, di trovarmi di fronte ad uno "stupro" psicologico, di per sé gravissimo. Per mia fortuna non ho mai fatto parte del Cammino ma ci sono andata vicina. La distruzione della dignità, dell'autonomia psichica della persona non può mai essere voluta da Dio. E mi rivolgo a chi, neocatecumenale, comincia ad avere dei dubbi: amare voi stessi non è mai un peccato, Dio non vuole la vostra mortificazione, non vuole trasformarvi in automi a cui viene indicato come vivere, non vuole sfruttare la vostra sofferenza. Vi auguro di avere il coraggio di amarvi, anche quando (erroneamente) vi diranno che uscendo dal Cammino non sarete buoni per il mondo. Potete farcela! Vi abbraccio.
    Annah

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  2. Non vi aspettate risposte per smentire quanto riportato perché non è possibile in quanto è tutto vero.

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  3. Piccolo elenchino di quel che ho sentito negli scrutini:

    - aborti

    - tentativi di incesto

    - abusi sessuali

    - droga

    - alcolismo

    - tentato omicidio

    - sacerdoti indegni

    - omosessualità

    - evasione fiscale

    - adulteri

    - masturbazione e pornografia

    - problemi sessuali dei figli

    - tradimenti fra fidanzati prima del matrimonio

    E i presbiteri, quando presenti, zitti.

    Eccolo, il foro interno secondo i neocat.

    L'importante è il rispetto assoluto della decima, tutto il resto è un dettaglio.

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    1. Secondo tè e negativo uscire fuori dalla schiavitù del demonio?...essere nella verità rende liberi,questa è una preparazione a quello che sarà il giudizio particolare nel nostro ultimo giorno ,mio caro a postata.

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  4. In verità, caro Mav, entrambi hanno smentito che uno scrutinio si svolga in questo modo. Ora le cose sono due, o mentono, o davvero non si rendono conto. La seconda ipotesi non è così assurda: è possibile che avendo preso tante di quelle botte psicologiche negli scrutini ormai non abbiano più sensibilità per l'abuso.
    Non sarebbe così strano, negli abusi fisici le vittime spesso si convincono di essere in qualche modo causa dell'abuso stesso, in altri si innamorano del proprio abusatore, in altri casi arrivano a pensare che sia normale o di meritarselo.

    Sono rimasto sorpreso nel vedere definita una fantomatica "soglia del foro interno". In una categoria di pensiero normale come può essere definita una zona grigia fra ciò che è privato/intimo e ciò che invece non lo è? Solo nel Cammino Neocat si può dire una cosa simile. Tutti noi ex siamo stati vittime di questo sistema becero.
    Se uno non sopporta di essere "sondato" e si ribella diventa poi colpevole, di non aver capito, di resistere. Lo scrutinio è presentato come una grazia, come appunta riportano questi neocat.
    Un abuso psicologico trasformato in grazia.

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  5. E.A.ha detto: "Il foro interno è, per me, ciò che è legato ai peccati e in quel caso si può decidere di non andare oltre"

    Il vostro problema è uno: le chiacchiere, rispetto alle prove documentali, valgono meno di zero.
    Come si fa uno scrutinio, cosa si deve domandare e come si deve rispondere lo comanda Kiko, nelle sue catechesi. "In questo scrutinio vedremo non solamente i nostri peccati, ma che siamo nati nello stesso peccato" lo dice Kiko nel tomo del II scr. battesimale, non Bps.

    Voi avete un problema, pagine come questa della tappa Traditio:
    http://thoughtfulcatholic.com/wp-content/uploads/2017/05/vXo1dbw.png
    Sai leggere, EA? Da quanto mandi in giro per FB non mi sembra.
    Sforzati, chiedi aiuto a una maestrina delle elementari: il sedicente maiale dello scrutinio di cui sopra confessa persino di aver commesso adulterio quando già stava in cammino, di essere un avido di denaro, di essere un egoista. Per il tuo foro interno, questa è una confessione di peccati, o no?
    Rispondi sì sì, no no. Non rispondete mai a tono, perciò siete perdenti nel mondo della Rete.

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    1. P.S.
      https://i.imgur.com/vIAnvCV.png
      "Per questo vi invito, fratelli, voi che siete angosciati, attanagliati dai vostri peccati, a non aver paura di riconoscere i peccati".
      Kiko sta parlando dello scrutinio, non di una Confessione.

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  6. Bel post, BPS!!!

    Uno dei cavalli di battaglia dei neocat quando si tratta di scrutini è "nessuno è costretto a farli, e si può rifiutare".
    Peccato che omettano alcune circostanze:

    - uno entra nel CNC per fare un percorso spirituale. Se continua, significa che crede nella bontà di quel percorso.
    - tuttavia, mentre in un percorso spirituale "sano" è tutto chiaro fin dall'inizio, nel CNC non è così: ci sono tante, troppe cose che "non possono venire rivelate". Questo accade perché, se si venissero a sapere prima, nessuno inizierebbe: nel caso di specie, nessuno entrerebbe nel CNC se sapesse in anticipo di doversi mettere a nudo davanti a decine di persone, parlando della propria vita privata nei particolari più intimi.
    - durante il periodo di indottrinamento, al camminante viene inculcato che i "cristiani della domenica" sono persone che non hanno capito nulla della vera fede, che al di fuori del Cammino c'è solo perdizione, e che è stato fortunatissimo (!) a trovare il CNC prima che la sua vita prendesse una deriva sbagliata.
    - quando si arriva allo scrutinio, il camminante è già bello che indottrinato. Perciò, davanti a lui, si pone una scelta non detta: o espone al pubblico le cose più intime della sua anima, oppure rimarrà fermo e non potrà fare il passaggio. La scelta, in altre parole, è: o tiri fuori tutto, oppure ti aspetta la dannazione.
    - nessuno sceglie consapevolmente una cosa del genere. Come diceva l'introduzione di un libro di una psicologa sulle sette che praticano la manipolazione mentale "nessuno entra in un culto distruttivo con cognizione di causa: ci entra pensando che sia una cosa benefica".
    - i catechisti fingono di ignorare la potenza della pressione psicologica, il voler soddisfare le aspettative altrui, l'aura di autorità che emanano e che mette in soggezione i loro camminanti.
    - pochi sono quelli che, davanti all'ipotesi di uno scutinio, hanno la forza d'animo di dire "ma nemmeno per sogno! se questi pretendono una cosa del genere da me, che vadano pure a quel paese!". Questo perchè, al momento dello scrutinio, si è già belli che indottrinati. E inoltre non dimentichiamo una cosa: chi entra in sette del genere lo fa perchè sta vivendo un momento di debolezza a livello personale: difficile, quindi, che sia in possesso di una forza d'animo tale da mandare a quel paese tutte in una volta le decine di persone che assistono al suo scrutinio.

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  7. Per fare un esempio, io sono tutt'ora in psicoterapia (sia per le conseguenze del post-culto, sia per altri motivi personali): durante le sedute, ho voluto tirare fuori tutte le cose più intime di me, che non avevo mai rivelato a nessuno, e l'ho fatto perché ritenevo controproducente tenere nascosto alla mia terapeuta delle cose che forse sarebbero state funzionali alla mia guarigione.
    Ma nonostante questa mia volontà, tirare fuori le mie cose più intime è stato difficilissimo: addirittura in certi casi mi si strozzava la gola a parlarne. Tuttavia, ho voluto fare ciò proprio per le finalità terapeutiche di cui sopra: ed è stata una scelta azzeccata.

    Premesso questo, e considerando la difficoltà che ho avuto a parlare di cose estremamente personali con una sola persona vincolata al segreto professionale e all'interno del suo studio, non oso pensare a come debba essere per i camminanti, che tirano fuori tutto ciò davanti a decine di persone, alcune delle quali sono lì apposta per giudicarlo, in un contesto in cui non vige nessun tipo di vincolo al segreto. E tutto ciò senza alcuna finalità terapeutica.
    E' un vero e proprio "usarsi violenza", il tutto senza uno scopo benefico per l'individuo, ma solo per obbedire al diktat di alcuni soggetti che pongono questa "pubblica esposizione" solo come requisito per il passaggio seguente.
    Non c'è comprensione, non c'è compassione, non c'è aiuto, non ci sono miglioramenti personali: ci sono solo un gruppo di persone che giudicano, intimano, fanno commenti inappropriati e indelicati (tipo il "che tristezza" del post BPS). Non mi stupisce, pertanto, che tanti camminanti escano dal CNC con la psiche fratturata.

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    1. "Per fare un esempio, io sono tutt'ora in psicoterapia (sia per le conseguenze del post-culto, sia per altri motivi personali): durante le sedute, ho voluto tirare fuori tutte le cose più intime di me, che non avevo mai rivelato a nessuno, e l'ho fatto perché ritenevo controproducente tenere nascosto alla mia terapeuta delle cose che forse sarebbero state funzionali alla mia guarigione.
      Ma nonostante questa mia volontà, tirare fuori le mie cose più intime è stato difficilissimo: addirittura in certi casi mi si strozzava la gola a parlarne. Tuttavia, ho voluto fare ciò proprio per le finalità terapeutiche di cui sopra: ed è stata una scelta azzeccata."

      Quanto dici è corretto, ma nella psicoterapia si è in un confronto 1 a 1 o al massimo nell'ambito familiare o coniugale e chi ti parla è un esperto che ha passato anni e anni addestrandosi a quel tipo di colloqui.
      Nel CNC chi ti si pone di fronte è al 99% uno che non capisce nulla di psicologia e applica a chiunque il modello di scarnificazione kikiana della coscienza. Ben inteso, sistema concepito da uno che si guarda bene dal sottoporsi a uno scrutinio.

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    2. Concordo, lo psicoterapeuta è un professionista formato, che negli anni della sua formazione si sente ripetere costantemente (lo dico per esperienza personale, è la formazione che ho intrapreso) che nel rapporto col paziente il suo compito è anche quello di "limitare i danni" che, inevitabilmente, l'incontro con il terapeuta comporta nella psiche del soggetto. Se già un professionista è consapevole di questi inevitabili "danni" che può provocare, cosa possiamo dire dei danni potenzialmente causabili da catechisti non formati dal punto di vista psicologico, che addirittura demonizzano la professione di psicologo?
      E credo sia necessario anche specificare che obiettivo di qualsiasi psicoterapia, indipendentemente dall'orientamento specifico, è quello di promuovere l'AUTONOMIA DEL SOGGETTO, in modo che possa "prendere in mano la propria vita" e compiere delle scelte che, in base ad un'ANALISI CRITICA PERSONALE del singolo,risultano più proficue per la propria esistenza. Non credo si possa dire lo stesso del Cammino.
      Annah

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    3. Infatti.
      Nella psicoterapia è un confronto con un esperto che ha come scopo la guarigione del paziente.
      Nel CNC, è un interrogatorio che ha come scopo la scarnificazione della coscienza dell'adepto (quindi tutt'altro che terapeutico).
      L'ultima frase che hai detto sarebbe un quesito interessante da sottoporre ai camminanti: come mai Kiko, Mario Pezzi, Gennarini, & co., non si sono mai fatti sottoporre a scrutinio?

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    4. Concordo con Annah.
      Allo psicoterapeuta viene insegnato a usare un'estrema delicatezza nel trattare certe questioni: addirittura, se identifica la fonte dei problemi di un paziente, aspetta che sia il paziente a tirar fuori la questione, perché sa che se la espone prima che il paziente ne prenda coscienza in modo autonomo, rischia di fare dei danni o di farlo fuggire.
      Il fatto che i catechisti si occupino della "psiche" dei camminanti è un vero disastro: lo vediamo nell'esodo verso i lettini degli psicologi di quelli che escono dal cammino con le ossa rotte.
      Vero: altra differenza abissale è che lo psicoterapeuta cerca di promuovere l'autonomia del soggetto, per fare in modo che cammini con le sue gambe. I catechisti del CNC, invece, cercano di stimolare la DIPENDENZA del soggetto nei confronti dell'equipe e della comunità.
      Potremmo quasi dire che, per certi versi, il CNC è una specie di psicoterapia al contrario: fa uscire i problemi della persona non per curarla ma per usarli con di lei, promuove la dipendenza anziché l'autonomia, e il suo scopo è fratturare la psiche del soggetto anziché curarla.

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    5. La risposta per Kiko è semplice: perché lui la "kenosis" (nell'accezione del CNC) già l'ha fatta, per opera di Dio.
      "Gli scrutini del fango" sono finalizzati alla kenosis, alla discesa nell'inferno dei propri peccati per poter conoscere se stessi: a questo servono gli scrutini nella Kiko-dottrina. "Perché tirare fuori il peccato è già luce, come dice Gesù Cristo nella catechesi del cieco" insegna Kiko nel mamotreto.

      In una famosa intervista il pittore disse: "Dio permise che io facessi un'esperienza di ateismo, o, se volete, una kenosis, una profonda discesa nell'inferno della mia esistenza, un'esistenza senza Dio. Dio ha permesso che io tagliassi tutti i lacci con la trascendenza".
      Chi ha letto lo scrutinio del sedicente maiale si rende conto che il linguaggio è il medesimo: "Il Signore ha permesso".
      "La discesa nell'inferno della mia esistenza" di Kiko evoca Carl Jung: da questo punto di vista, negli scrutini del Cammino c'è un approccio psicologico, i catechisti usano pratiche per l’individuazione di Sé. Da questo punto di vista i catechisti, pur demonizzando la psicologia, ne fanno uso e causano danni spesso irreparabili agli scrutinati.

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  8. E vogliamo parlare del fatto che durante gli scrutini vengono portati alla luce anche questioni intime (e quindi specifiche del foro interno) che riguardano altre persone, magari assenti o comunque non consenzienti, ma che comunque sono ben conosciute dagli altri presenti?

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  10. Penso sia evidente a tutti gli eventuali lettori a cui non è stato lavato il cervello come tali pratiche del Cammino siano tipiche delle SETTE.
    E' evidente, innegabile.

    La questione è: il Cammino è disposto a rinunciare a certe metodi? Perché se è disposto, possiamo dire che fin qui ha sbagliato tutto, che va POTATO drasticamente, così tanto da perdere i connotati di quello che si pensava fosse il Cammino, ma che, anche se invisibile, in esso c'è una radice effettivamente ecclesiale.

    Ma se, come penso e come temo, il Cammino non è disposto a emendarsi perché considera certe pratiche ANTICATTOLICHE come essenziali, allora è una SETTA DI FATTO, anche se ufficialmente il Cammino è riconosciuto.
    Un po' come certi coniugi che ufficialmente sembrano affiatati ma che, DI FATTO, vivono da separati in casa.

    In questo caso il Cammino non è da potare, ma da estirpare. Come l'edera quando arriva a ricoprire l'albero da cui ruba il nutrimento.
    Anche se a volte pare confondersi con esso, le radici dell'edera nulla hanno a che fare con quelle dell'albero. L'edera, infatti, è una specie PARASSITA

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  11. Bravi continuate. Un blog ha vinto le elezioni sconfiggendo i mostri sacri della politica, chissà che questo blog non riesca a distruggere davvero il cnc.

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    1. Sarebbe bello se fosse così (consiglio questo articolo di una settimana fa come spunto di riflessione).

      Intanto precisiamo che la "forza" di un blog è data dal passaparola dei suoi lettori (che sono molti più di quelli che scrivono commenti).

      La forza di questo nostro blog è l'immutabile verità di fede trasmessa dalla Chiesa Cattolica lungo venti secoli. Per esempio, se i migliori elementi della Chiesa (quelli che vengono comunemente indicati "santi") hanno fatto dell'inginocchiarsi, della pratica del rosario fin dalla fanciullezza, dell'adorazione eucaristica silenziosa, della confessione frequente, della Comunione devota e con la coscienza pulita, i loro strumenti più preziosi per nutrire la propria frede, abbiamo tutto il diritto di esprimere perplessità e di criticare quanti banalizzano quelle pratiche.

      Il Cammino, nella misura in cui propugna carnevalate liturgiche, ambiguità dottrinali, vere e proprie eresie, massacro dei fratelli scarnificando le coscienze, è ispirato dal demonio. Le buone intenzioni vengono da Dio, ma non bastano le buone intenzioni a rendere valido un itinerario di fede (del resto tanti itinerari verso l'inferno sono lastricati di buone intenzioni).

      Lo scopo di questo blog è gettar luce sulle opere del Cammino. Vari pontefici hanno elogiato lo spirito missionario dei fratelli delle comunità (ma sempre precisando che in missione si annuncia il Vangelo di Nostro Signore, non il vangelo del miserabile kiko), hanno elogiato il buon cuore dei fratelli (ma non basta il buon cuore per essere cattolici: anche Gandhi, pedofilo e omosessuale oltre che credente in false religioni, passava per un maestro di bontà), hanno elogiato il desiderio di vivere la liturgia (ma hanno criticato le pagliacciate liturgiche inventate da Kiko e Carmen).

      Quello che vogliono i Papi dal Cammino - la sana liturgia cattolica «senza aggiunte né omissioni», la sana dottrina cattolica senza ambiguità né eresie, la sana attitudine comunitaria senza arroganze né furberie, ecc.) - lo desideriamo anche noi. Questo blog diventerebbe completamente inutile se Kiko rinnegasse i suoi errori oppure se il Cammino venisse definitivamente dichiarato non cattolico (dal Papa o da Kiko).

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    2. Quando un fratello di comunità si convince - magari addirittura grazie a qualche fervorino sentito per caso in comunità - che l'unione con Dio è più importante dell'esibire risultati nelle cento piazze o nei cosiddetti "scrutini", ha già un piede fuori dal Cammino.

      Quando una sorella di comunità non riesce a dimenticare le raccomandazioni dei santi, non riesce a cancellare dai suoi occhi la bellezza dell'arte sacra cattolica tradizionale, non riesce a disprezzare la sublimità della liturgia cattolica a favore della carnevalesca accozzaglia di canti kikiani con tavolone smontabile al centro, beh, ha già non uno ma due piedi fuori dal Cammino.

      Sarebbe bello se questo blog diventasse inutile. Un blog è uno strumento particolarmente misero - pensiamo ad esempio a coloro che non navigano nell'internet o si limitano a pochi siti web senza mai cercare altro. Eppure, grazie a questo blog, in tanti hanno cambiato idea sul Cammino, uscendone, liberandosene, voltando pagina. Il nostro unico merito è stato quello di aver speso un po' del nostro tempo per riportare testimonianze e per trascrivere anche qui qualche verità di fede, qualche cosa di tradizionale della Chiesa, e di averne fatto notare l'abisso di distanza che c'è rispetto al Cammino.

      Il tempo che abbiamo già speso su questo blog per riaffermare l'unica vera fede che ci è stata garantita dall'unica vera Chiesa ci verrà ripagato nel regno dei Cieli e anche in un po' di "centuplo" quaggiù (parlo per esperienza personale, non solo per speranza).

      Del resto è stato abbastanza facile indicare le falle del neocatecumenalismo e della sua mentalità. Qualche giorno fa un catechistone neocatecumenale anonimo distorceva un passo di san Paolo per dichiarare che il vescovo pedofilo neocatecumenale, in qualità di vescovo, non è condannabile. Nemmeno i testimoni di geova sono così maliziosamente amici della menzogna e della distorsione della parola di Dio. Facilissimo identificare il suo ridicolo trucchetto. Pur di difendere il prestigio dei prominenti membri del Cammino, non solo calpesta le vittime del pedofilo, ma addirittura crede di avere il diritto di mistificare la Parola di Dio per difendere il pedofilo stesso, credendo di tappare la bocca al prossimo immaginandolo ignorante come lui.

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  12. Il nostro obiettivo non è distruggere il CNC, ma incoraggiare i camminanti a pensare con la propria testa. Quanto più i camminanti inizieranno a rigettare le eresie, tanto più il CNC sarà curato dalle malattie che lo affliggono (per esempio le violenze psichiche degli scrutini), tanto più diventerà quello che dovrebbe essere (mentre invece al momento è il contrario), un aiuto per vivere bene la propria fede.

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  13. Ma se, come penso e come temo, il Cammino non è disposto a emendarsi perché considera certe pratiche ANTICATTOLICHE come essenziali, allora è una SETTA DI FATTO, anche se ufficialmente il Cammino è riconosciuto.
    Un po' come certi coniugi che ufficialmente sembrano affiatati ma che, DI FATTO, vivono da separati in casa.

    Dormi tranquillo Pietro che ne hai tanto ma tanto bisogno. La chiesa è ancora aristotelica vi piaccia o non vi piaccia.

    "Dal principio di non contraddizione Aristotele fa conseguire quello del terzo escluso: tra enunciati contrari non esiste alcun termine intermedio, dal momento che di un solo soggetto si deve necessariamente affermare o negare uno stesso predicato, qualunque esso sia."
    Te lo spiego. Se è approvata, come dici tu, non può essere una "setta", altrimenti si violerebbe il pricipio del terzo incluso, penso che ci puoi arrivare da solo.
    La chiesa non è un partner, ne una "parte" è la CHIESA e voi non siete né i P.M. nè tantomeno i giudici piuttosto i giudicati.
    Abbassare le penne, please

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  14. Se è approvato, è approvato, nessuno dice che non lo sia, quindi puoi risparmiarti di chiamare in campo il tertium non datur.
    Il fatto che chi è approvato non possa essere setta, è un argomento ulteriore che introduci tu. L'essere setta, è un altro attributo dello stesso soggetto, che, se è setta, non si può dire che non lo sia. Tutto qua, con buona pace di Aristotele.

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  15. Setta semplicemente significa separato.
    I neocat non hanno una gerarchia propria e quindi non sono "separati" ma semmai paralleli.
    Piaccia o non piaccia è così e chi legittimaente vigila pare abbia poco o nulla da dire forse è indaffarato in altre "ispezioni" dove ci sono problemi più seri della comunione seduti.
    L'ecumenismo ha reso lasca la precedente disciplina e quindi che il corpo di Cristo si riceva n piedi, in ginocchio o seduti ciò non implica l'inefficacia del sacramento.
    Il vostro è solo puntiglio. Cristo invitava a pregare in piedi. Quante preghiere si fanno in piedi e con le braccia alzate...
    Nessuna

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  16. Forse la questione non è tanto se lo statuto del Cammino sia o non sia approvato; il problema è capire COSA sia stato approvato. É stato approvato anche ciò che viene mantenuto segreto? O meglio, è stata approvata la "clausola" che qualcosa resti segreta? O ancora, chi è deputato ad approvare é a conoscenza del fatto che ci sia qualcosa che resta segreta e si può svelare soltanto a chi fa parte del Cammino nella tappa stabilita?
    Annah

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  17. L'essere "approvati" dalla Chiesa, non è garanzia che il cammino non sia una setta. Per prima cosa,per i motivi detti dall'anonimo delle 14.23,nello statuto non viene detto tutto ciò che succede davvero,in primis la decima e l'eccessiva invadenza negli scrutini,e per secondo,mia opinione, la Chiesa,non è tanto una garanzia visto come protegge preti e vescovi pedofili e tutto il marcio che c'è allo ior...quindi direi che siete approvati dalla Chiesa non è garanzia che non siete una setta. E chi c'è stato ed è uscito e sono la maggioranza rispetto ai pochi rimasti dicono tutti la stessa cosa,anche in realtà diverse e vissuto in comunità diverse, e si sa come funziona,quindi siete un disco rotto voi catecumeni,parlare per frasi fatte,da Kiko,e non siete capaci di contrapporvi alle critiche con argomenti documentati e senza cambiare discorso e offendere chi la pensa diversamente.

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    1. In termini più precisi:

      - la Chiesa non ha approvato gli errori di Kiko e Carmen, ma ha dato uno Statuto da seguire. Il Cammino, invece, continua a professare gli errori liturgici-dottrinali di Kiko e Carmen, e fare diversamente da quanto esige lo Statuto;

      - occorre distinguere tra la Chiesa "santa" (continuazione dell'opera di Nostro Signore) e Chiesa "peccatrice" (cioè i singoli uomini di Chiesa che deviano da quanto voluto da Nostro Signore, come ad esempio il vescovo pedofilo neocatecumenale), poiché se si confonde la prima con la seconda, non ci si può più fidare della Chiesa;

      - dato che il Cammino non promuove la fede della Chiesa (e tanto meno la liturgia della Chiesa), è inevitabile per i "camminanti" che lo vogliono difendere dover adoperare inganni, menzogne e ipocrisia, che sono esattamente gli strumenti del demonio;

      - il successo di un movimento non implica la sua bontà (si veda ad esempio l'eresia protestante, che sta dando frutti spirituali avvelenati da oltre cinque secoli, oppure il valdismo, scomunicato oltre otto secoli fa).

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  18. Cari tutti, lasciamo le cose personali accadute in passato, tra di noi, per ora ( dopo ci riprenderemo a pesci in faccia). Ora mi inserisco, per la prima volta, in ciò che avete scritto e sull'argomento. Non per un parlare male, ma, credo, per contributo, senza dire cose accadute nel dettaglio, perchè credo al segreto dello scrutinio, per cui non si dovrebbe parlare in giro di ciò che si dice dentro quell'ambito.
    Il punto è questo: il catechista ( cioè colui che avete scritto che ha fatto quelle cose durante lo scrutinio, ma penso che non siano tutti come questi catechisti descritti) si sente inviato dalla Chiesa. Cioè lui crede che sta facendo la Volontà di Dio, attraverso la Chiesa, cioè atraverso il Cammino. Nella sua immensa presunzione e vanagloria, egli pensa che essendo inviato dalla Chiesa, che possa dire e chiedere tutto ciò che gli pare ad una persona. In un certo senso ( cercate di capire il discorso), si mette al posto di Dio additando se stesso come Dio 2Tessalonicesi 2,1-12 ( anche se queste cose vengono dette agli altri, cioè accusano gli altri di ciò, ma realmente fa parte del proprio peccato, senza sapere che quel metodo lo stanno applicando prorprio loro, e infatti vi accusano gli altri), e davanti a tutto questo, e sentendosi investito da tale investitura, può egli ( il catechista errante), secondo lui, agire in questo modo verso fratelli ( che sono Chiesa e figli di Dio):
    Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?".

    [10] Rispose: "Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto".

    [11] Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?". Genesi 3:11 e seguenti.

    Sappiamo che vi è una gerarchia, sappiamo che vi è un'obbedienza, sappiamo che vi deve essere uno scrutinio, ma sappiamo che alcune cose devono essere lasciate a Dio, solo Dio ha l'Autorità in simili ambiti. Infatti, credo nella mia ignoranza, che Dio abbia istituito il segreto della Confessione.
    Infatti si riporta:

    Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che il confessore è vincolato dal sigillo sacramentale al segreto assoluto, non soltanto per quanto riguarda i peccati, ma anche per quanto egli viene a conoscere riguardo alla vita del penitente.[3

    Il Codice di Diritto Canonico chiarisce le caratteristiche di tale sigillo[4][5]
    il sigillo è inviolabile;
    il sigillo vincola anche l'interprete, se presente, e chiunque abbia saputo dei peccati in qualunque modo dalla confessione;
    il sigillo proibisce al confessore di far uso o avvalersi delle conoscenze acquisite;
    il sigillo proibisce a chi è costituito in autorità ed ha avuto notizia dei peccati in una confessione, di avvalersi di tale notizia in alcun modo per il governo esterno.
    la violazione diretta del sigillo sacramentale da parte del confessore comporta la scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica;
    la violazione indiretta del sigillo da parte del confessore comporta una punizione proporzionale alla gravità del delitto;
    la violazione del sigillo da parte dell'interprete od altre persone comporta una giusta pena, non esclusa la scomunica.
    Cari tutti, io al posto del catechista ( che avete menzionato) suderei freddo, e non di poco, sapendo di stare a maneggiare, con imperizia tale situazione.
    Ho visto tante volte violato tale sigillo, parlo per esperienza, e vi devo dire che è stata una delusione immane e crea una ferita che solo Dio può sanare con la sua Misericordia.
    Spero che questa cosa serva non per fini di lotte intestine e verso rancori non colmati dalla Grazia del Perdono, ma serva per crescita verso ogni parte, sia verso qualche catechista, sia verso qualche parroco che gestisce le comunità, sia altri.
    Vi auguro a tutti la Pace, senza rancori, ci siamo scambiati i nostri punti di vista.

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    1. Il solito trucchetto del "catechista troppo zelante, più unico che raro". Orsù, si può darla a bere a chi non ha mai fatto o assistito ad uno scrutinio, non certo agli ex. Noi tutti, in tutte le parti d'Italia (e del mondo) abbiamo visto quel catechista trattare gratuitamente male questo fratello o questa sorella. Anche catechisti che, al di fuori del loro ruolo, erano persone di buon cuore, al momento degli scrutini tendevano tranelli e facevano domande impensabili (alle volte anche assurde) ai loro catechizzati. Tra l'altro, ed è successo nella mia comunità, spesso e volentieri aspettavano lo scrutinio pur conoscendo bene il catechizzato e avendo avuto più e più volte l'opportunità di parlare al di fuori dell'interrogatorio.
      E non parlare di mandato divino, sanno benissimo che l'unico mandante è Kiko (nemmeno la chiesa), tant'è che solo lui e i suoi gerarchi possono togliere l'incarico.

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  19. voi catecumeni,parlare per frasi fatte,da Kiko,e non siete capaci di contrapporvi alle critiche con argomenti documentati e senza cambiare discorso e offendere chi la pensa diversamente.
    Come ci hai preso! Infatti tra me e i neocatecumenali la distanza non è misurabile, siamo all'incommensurabilità.
    Provaci ancora Sam, la prossima volta andrà meglio.
    (ti faccio sommessamente notare che hai legittimato tutta la chiesa rimettendo a un organo terzo il giudizio sull'eresia)
    Non hai detto una piccola cosa renditi conto

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  20. scusa la fretta
    che hai legittimato
    volevo dire
    che hai de-legittimato

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  21. OT
    Ottima e interessante risposta di padre Angelo a un neocatecumenale nel blog amici domenicani.

    https://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=5190

    Frilù

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    1. Dio benedica Padre Angelo, che ho sempre stimato.
      Questa frase vale tutto il lavoro che facciamo per il blog: "per il futuro accostati alla Santa Comunione secondo le norme prescritte dalla Chiesa, anche se questo dovesse andare contro le abitudini contratte in alcuni gruppi dal Cammino."

      Ci sono le norme prescritte dalla Chiesa e le "abitudini contratte", quelle buone vecchie "prassi invalse" che segnalava come abuso il Cardinal Francis Arinze

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    2. Sì, bravo padre Angelo.
      Ma non vedo, di fronte all'orrore descritto, come avrebbe potuto sottrarsi!

      Avrei apprezzato molto un riferimento meno generico,

      Quando parla di....

      "abitudini contratte in alcuni gruppi dal Cammino."

      Perché non sono abitudini,
      né tanto meno contratte e
      neanche invalse in alcuni gruppi e......
      poteva completare il nome della realtà responsabile di simili scempi...

      CAMMINO NEOCATECUMENALE.

      Quando capiranno, finalmente, questi autorevoli uomini di Chiesa, che bisogna metterli in riga VIGOROSAMENTE?

      Glielo dici chiaro che fai riferimento a loro e non se ne curano, fanno orecchi da mercante
      e, il 99% delle volte, gli va pure di lusso....
      Figuriamoci se usi tanta delicatezza, come padre Angelo fa!

      Ma hanno capito con chi hanno a che fare?
      Sarà anche che, quando io mi sono rivolta a Padre Angelo per avere una parola chiara sulla vergognosa auto-canonizzazione perseguita da Kiko, tentando la precoce canonizzazione di Carmen con ogni sistema, ha risposto in modo ancor più laconico e...in seguito....non ha risposto affatto.

      Pax

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    3. P.S.

      Perché non sono abitudini,
      né tanto meno contratte e
      neanche invalse in alcuni gruppi

      Preciso:

      Abitudini no, perché sono le precise disposizioni date nel c.n. riguardo al modo disubbidiente di assumere il Corpo e Sangue di Cristo nelle eretiche liturgie delle salette.

      Dunque non sono state contratte, come una distorsione successiva invalsa in alcuni gruppi soltanto di questa realtà, ma sono la prassi seguita da tutte le comunità che si riuniscono, per gruppi, nelle parrocchie, celebrando tutte allo stesso identico modo, che non contempla, neanche per singoli componenti del gruppo stesso, la possibilità di un diverso modo di assunzione.
      Provare per credere.

      Pax

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  22. ANONIMO delle 13 e 19:
    a me sembra facile da capire. Te lo spiego aristotelicamente: Se il Cammino di Kiko di proposito NON UBBIDISCE alla Chiesa, di fatto non è il Cammino approvato.
    Un solo esempio: regola della Chiesa è che il sacerdote deve comunicarsi PRIMA dei fedeli. L'approvazione su questo non fa sconti.
    Ma il Cammino fa della disubbidienza una REGOLA. Ti sei chiesto il PERCHE'?
    Forse perché questa pratica per il Cammino ha un significato teologico CONTRARIO alla dottrina della Chiesa, ma che reputa fondamentale?
    Chiedi a Kiko please

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    1. il Cammino fa della disubbidienza una REGOLA

      Ecco, appunto, altro che..in qualche gruppo...abitudini invalse....anche perché ad una sola cosa non ci si può sottrarre nel cammino ed è all'obbedienza unica e assoluta ai catechisti che obbediscono, a loro volta a Kiko, pena l'espulsione dal gruppo per sempre.

      Pax

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  23. IPG:

    al di la di tante parole: molti ex camminanti mi hanno detto che durante gli scrutini hanno subito pressioni psicologiche pazzesche. E questo è sia peccato che reato.
    Questo avviene SEMPRE, perciò non rappresentano un errore, ma una prassi errata. E questi sono FATTI.
    Le tue parole dovrebbero servire a smontare dei FATTI realmente accaduti. La vedo dura.
    Cosa centra il rancore? Se c'è è da parte dei camminanti. Qui cerchiamo solo di aiutare

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  24. Grazie Frilù per la segnalazione della risposta di padre Bellon al neocatecumenale che si è fatto scrupoli per la dispersione dei frammenti del Corpo di Cristo. Il teologo domenicano ha dato una risposta che andrebbe fatta leggere a tutti. Ne faremo un thread.
    Vedo che padre Bellon, a poco a poco, va inanellando una serie di indicazioni che dimostrano quanto il cammino "approvato" sia piuttosto un cammino deprecato.

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  25. Constato solo che alla materna e sollecita attenzione della chiesa sfuggirebbero da circa 50 anni i c.d. macroscopici errori del cammino, le sue vessazioni psicologiche, le sue storture dottrinali.
    Cose che voi invece avete visto benissimo tanto che ogni due giorni date sfogo con sempre nuove testimonianze (anonime)al vostro empito missionario. Dimenticando però di far testimoniare anche coloro che, per ventura, sono cresciuti nei collegi di preti e /o monache. Anche loro ne avrebbero da raccontare (ci vorrebbe un poco di par condicio) anche parecchi di loro vanno avanti a psicofarmaci. Un nodo psichatra morto da poco mi diceva cehlui i soldi li aveva fatto grazie alle "mamme" e al "sacerdozio", megliostare zitti sul tema, molto meglio.
    Mi domando: forse siete Voi la chiesa oggi? siete voi la chiesa tradizionale, quella che non ha girato l'altare, quella della messa in latino etc.Ma, se è così, come mai solo rarissimamente si affaccia qualche sacerdote a questo sito a farvi l'applauso?
    Per quanto sia solo un ragazzo di campagna, che poco comprende dei sacri misteri, mi è perfettamente chiaro che la chiesa, oggi, uno se la becca con il cammino dentro, come si becca la lavanda dei piedi ai migranti che non sono certo apostoli. Si becca la chiesa onlus, la chiesa cinese, la chiesa con le chitarre e quant'altro.
    Si becca tutto perchè l'organismo è unico, è come la Trinità un'unica sostanza e tre persone. Si sa quanto strilla Socci su questo papa definendolo più o meno" eretico".e quindi, se così fosse, tutto discende a cascata. Eretico lui: liberi tutti.
    Mettiamola così: la chiesa sta facendo un esperimento di innesto, tanto nessuno può credere che tutto l'ambaradam sia stato messo in piedi dai tre dall'oggi al domani come Minerva che nasce dalla testa di Giove.
    Ci hanno studiato. Avranno messo anni a pianificare a tavolino la cosa e poi l'hanno fatta tipo Protocolli dei savi di Sion, ma l'hanno fatto i papaveri non i tre sfigati che sono stati ottimi medium (sono un anticchia complottista).
    Lo scopo: se si innesta, bene, se va male, alla fine, disconosceranno il cammino. Del resto la chiesa è un continuo esperimento di sovravvivenza a se stessa. Per non soccombere al laicismo l'ha sposato,come ha sposato tutti i valori secolari che da questo procedono.Non li ha anticipati, s'è accodata per sopravvivere e, pur essendo un'organizzazione monarchica, si batte per la democrazia e tutti i suoi derivati "ecumenici" (globalismo etc.). A me sembra che Chiesa e cammino siano indissolubilmente uniti, verso e recto della stessa medaglia e per conseguenza non può essere falso solo un lato di essa, tutta la medaglia che è fasulla. I vostri j'accuse d'eresia mi pare che servano solo per sentirvi importanti (a meno che coprano altre strumentali"cospirazioni" di cui non è dato conoscere)
    Il mistero rimane...
    A dimenticavo la comunione prima o dopo.
    Kiko mi ha detto che è solo uno sciocco formalismo che non cambia la sostanza dell'eucarestia, mica siamo i pagani dell'antica Roma che per il minimo errore formale ricominiciavano tutto da capo...Qui si bada alla sostanza: questo mi ha detto kiko (e sorrideva pure divertito al rilievo)

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    1. Personalmente credo che quando qualcuno esprime un'opinione o testimonia in prima persona attraverso un commento, lo possa fare per motivi differenti. Può commentare o testimoniare in anonimo (come lei stesso fa oltrettutto) o no, può farlo per sentirsi importante (oppure chi legge può percepire tale intento proiettando il proprio) o per condividere una sofferenza o una preoccupazione. Credo sia sottintesa la rigida condanna di qualsiasi forma di violenza fisica e/o psicologica perpetrata da parte di qualsiasi persona, uomo di chiesa, credente, ateo. Forse è un po' semplice generalizzare, considerando che (e parlo per ciò che concerne il mio commentare i vari post) il mio intento è solo uno: tentare di consigliare a chi legge di pensare, di analizzare criticamente esclusivamente con la propria testa la realtà in cui si trova inserito. É quello che faccio in prima persona costantemente, anche analizzando, riconoscendo e condannando aspramente le gravissime brutture che macchiano la Chiesa, tra cui quelle inerenti il Cammino. E lo consiglio alla luce della mia sofferenza attuale nonché della mia formazione.
      Detto ciò, credo che questo sia un discorso estendibile a tutti, anche a coloro che non si riconoscono nella Chiesa: possono analizzare la realtà in cui si percepiscono inseriti e trarre le conclusioni personali circa la situazione di tali contesti.
      Non vedo il problema nel celebrare una lavanda dei piedi coi migranti, anzi credo sia l'espressione dell'amore e dell'accoglienza nei confronti di fratelli sofferenti, quell'amore che Cristo ha indicato di moltiplicare lavando i piedi agli apostoli.
      Per ciò che concerne l'ultimo punto (il riferimento alla maggiore importanza della sostanza) sinceramente mi risulta un po' contraddittorio (è chiaro che si tratta di una considerazione mia personale), in quanto se ciò che importa davvero è la sostanza non avrebbe molta coerenza la ritualità rigida per tappe (o anche la strutturazione dell'ambiente per le liturgie o la gerarchia) che si individua nel Cammino.
      Annah

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    2. Che onore hai parlato direttamente con Kiko!

      Allora la prossima volta prova a chiedergli questo visto che non bisogna stare attenti ai formalismi:
      Durante l'eucaristia posso fare dei canti di Chiesa che però non sono del cammino?

      Poi ritorna qui e riporta i la risposta.

      Se dovesse dirti di si, allora dagli come consiglio di dirlo in un prossimo annuncio, perché i NC non lo sanno e sono ancora schiavi dei formalismi!

      EX-NC-???

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  26. Kiko è un eretico come te. Quello non è un errore formale: è la creazione di un nuovo rito, il rito neocatecumenale che non esiste, nemmeno secondo il vostro statuto. E non fare finata di essere un ragazzino: il Rito latino prescrive che ci si comunichi dopo il sacerdote, e non tutti insieme. Ve lo stanno dicendo i vescovi che vi bloccano, non noi: Byrnes e Campbell, negli ultimi mesi. La prossima volta che incontri Kiko digli di inviare il seguente smile all'arc. Byrnes, visto che ride: :-)
    Probabilmente ancora non hai capito che la sostanza per la quale Kiko ride è la seguente: sa bene che non solo è un abuso, anche è una eresia, perché deriva dalla dottrina dell'Eucarestia secondo Kiko e Carmen, quella che la Chiesa ha emendato, quella dell'Eucarestia che non esiste senza l'assemblea/comunità che celebra il banchetto tutta insieme, quella della Messa privata vana perché non ci sono gli 11 come tra gli ebreai. Quella della catechesi iniziale corretta, anzi stracciata, insomma.
    Dici a Kiko, la prossima volta che lo incontri, di mostrarti la concessione a celebrare in queto modo. Poi potrai mostrarla tu a noi.

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    1. "b)
      Regarding the communicant: "If Communion is given only under the species of bread, the priest raises the host slightly and shows it to each, saying 'The Body of Christ.' The communicant replies, 'Amen' and receives the Sacrament on the tongue or, where this is
      allowed, in the hand. The choice lying with the communicant. As soon as the communicant receives the host, he or she consumes the whole of it." (GIRM, para. 161)"

      Leggila a Kiko al prossimo incontro, conoscerà un pochino di inglese. E digli di spedire un messaggio con la smile :-) anche al vescovo Campbell.

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  27. Avrei bisogno di informazioni sul primo scrutinio battesimale (primo pomeriggio, in quanto una persona a me molto cara fra qualche giorno dovrà sostenerlo. Ho letto su internet le catechesi, sono da incubo. Chi lo ha fatto da poco mi conferma che è ancora così o sono state modificate?
    Astenersi pasqualoni, frequento il blog da tempo dunque vi riconosco.
    Per non essere completamente anonimo e agevolare il dialogo mi firmo :

    Luna

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    1. https://neocatecumenali.blogspot.it/2012/09/il-primo-scrutinio-del-cammino.html
      C'è abbastanza.

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    2. Da non perdersi il commento di Michela:
      Michela20 settembre 2012 09:37

      "e' uno scrutinio pesantissimo, perchè inizia giovedì sera, e si conclude domenica sera.
      Scrutinio e rito si fanno alla domenica, per cui con la fine della convivenza si conclude il passaggio.

      Venerdì c'è la famosa catechesi sull'odio ai familiari.
      Praticamente qui si mettono le basi solide del settarismo neocat:

      - allentare i legami con la famiglia di origine
      - costruire legami forti con la comunità, raccontando cose personali, e suggellando il tutto scrivendo il proprio nome sul libro della vita, cioè la Bibbia che resterà proprietà della comunità.
      - dimostrare di volere l'iniziazione( del 2° scrutinio) cominciando a pensare di dare i beni alla comunità".

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    3. Cara Luna, potresti spiegare cosa intendi per 'pasqualone', cortesemente?

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  28. Lino sono d'accordo, sono perfettamente d'accordo. Lo sposizionamento dell'Eucarestia rende eretico il rito e quindi invalida il sacramento.
    Grande ammiratore della "via romana agli dei" (come hai detto più volte sono qualificato "eretico", "razzista", "gnostico elementare" ma non sono nessuna di queste cose sono semplicemente perennialista, vedi Steuco) e del suo formalismo perchè nel rito la forma è indubitabilmente sostanza, per conseguenza non puoi che avee ragione e hai (avete) ragioni a iosa per incavolarti e io te la dico molto sinceramente.
    Purtroppo però lo scempio eucaristico si compie in chiesa e il rito è officiato da un sacerdore (o presbitero mi sembra secondo la dizione kikiana) e quindi torniamo al solito medesimo punto: può la chiesa, rispetto alle miglaia di celebrazioni eucaristiche kikiane, aver la testa girata dall'altra parte e quindi bonariamente consentire il compimento di un peccato mortale di apostasia (credo se sbaglio rettificami) tra le sue stesse mura?
    No! Mi risponde un coro indignato e zelante:giammai. La Chiesa, sposa di Cristo, è guardiana della Tradizione e mai e poi mai accetta innovazioni nate dall'escogitazione personale e quindi, per la logica "aristotelica" dell'uomo della strada, il rito kikiano essendo celebrato da 50 anni è "tollerato" nell'attesa di essere omologato.
    Hai voglia a frignare. Quello che sapete voi lo sanno in alto, molto in alto, ma a loro va bene così tanto che può succedere?
    Tu che parli tanto non conti niente (nella vita ecclesiale intendo) da laico sarai pure superman, le tue sono dotte opinioni e basta, per quanto , nel caso di specie,ben motivate esse siano.
    Penso che kiko abbia ottenuto nelle segrete stanze la concessione a ciò e opera secondo il principio della rana bollita. Se butti la rana nell'acqua bollente quella fa un salto e scappa via, mezza ustionata ma viva, diversamente se la metti in acqua tiepida e accendi un fuoco basso quella si cuoce senza neanche accorgersene.
    Oggi funziona così non solo in chiesa. Lo chiamano: cambio di paradigma.
    Mo' comunque vado da kiko e glielo domando ,se è in buona qualche parola me la dirà
    altrimenti ce (ve) lo dobbiamo tenere finchè morte non lo separi.
    Siamo (siete) nelle mani di Lassù

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    Risposte
    1. "Tu che parli tanto non conti niente (nella vita ecclesiale intendo) da laico sarai pure superman, le tue sono dotte opinioni e basta, per quanto , nel caso di specie,ben motivate esse siano".

      Letto questo brano del tuo commento, rispondo: "E che me ne frega, di contare, amico mio? E poi: cosa significa "contare qualcosa"? Magari mi rende più felice l'attimo nel quale rileggo pochi versi miei appena composti e mi dico "mi piacciono" (e non li butto nel cestino come nel 90% dei casi) che non quello nel quale scopro che mi sono stati pubblicati da un giornale del Nord o dal più grande portale di poesia in Europa. Non credi che sia possibile che uno la pensi così?

      Il principio della rana bollente mi aggrada, invece, a patto di revisionarlo per il caso: quando la Chiesa si è ritrovata con la rana bollente in mano, per paura che comunque scappasse, ha scelto di immergerla nella pentola senza nemmeno accendervi il fuoco sotto.
      Quando incontri Kiko chiedigli perché il card. Ratzinger fu "buonissimo" e non lo cacciò fuori dal proprio ufficio quando lo spagnolo rifiutò il "mattone". Mi interesserebbe saperlo :-)

      P.S.
      Naturalmente ti ho riconosciuto, perciò ho risposto. Mi chiedo quale alchimia stai attuando, la sintesi degli opposti bipolari o semplicemente la mutazione della sostanza della comunicazione? Io propendo per la kikizzazione totale: ti sei adeguato alle mutazioni del Cammino degli ultimi tempi :-)

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  29. Ovviamente non è primo pomeriggio ma primo passaggio.
    Grazie Lino.

    Luna

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  30. Non vedo il problema nel celebrare una lavanda dei piedi coi migranti, anzi credo sia l'espressione dell'amore e dell'accoglienza nei confronti di fratelli sofferenti, quell'amore che Cristo ha indicato di moltiplicare lavando i piedi agli apostoli.

    La lavanda dei piedi a qualsiasi quisque de populo (migrante o no) si fa fuori dal rito che l'ha istituita. Il problema della Chiesa sta tutto qua, non comprende più le ragioni profondissime che stanno dietro a un gesto rituale e tutto viene inquadrato in una cornice sentimentale se non sentimentaloide.
    Scusa ma ti risulta che qualche pontefice l'abbia fatta in passato. A me no ma magari mi sbaglio.
    il rito è una cosa, poi il "servizio agli ultimi", se così si può dire, è un'altra pregiovolissima cosa ma sono due piani distinti.
    Del resto questo rito era praticato anche a Roma perchè non si poteva entrare nel Tempio se non si avevano "i piedi ben lavati" e quindi l'atto presumeva un passaggio di stato. Dal "fuori" profano al "dentro" sacro ( solo i sacerdoti entravano nel Tempio) ). E' ben più d'una operazione di igiene fatta con umiltà e il togliere ogni sozzura dell'"anima" a chi doveva accedere ai penetralia.
    Infine è da dire che il rispetto della tradizione non può valere solo per alcune cose mentre le altre le lasciamo all'onda del policamente corretto.

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    1. "...Scusa ma ti risulta che qualche pontefice l'abbia fatta in passato. A me no ma magari mi sbaglio..."

      Si ti sbagli:

      https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/papa-profughi-lavanda-piedi.


      E non penso minimamente che Papa Francesco sia un eretico, e Socci & c. si rilassino!


      EX-NC-???


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    2. Mi permetto di evidenziare che probabilmente la questione viene affrontata a partire da piani interpretativi differenti. Nel mio commento non ho parlato io di Tradizione, non ho una visione del tipo tutto o nulla, in base alla quale la tradizione è tutta bene e l'innovazione tutta male (anche perché risulta un tipo di assetto cognitivo funzionalmente discutibile), credo sia importante sottolinearlo ma credo si sia capito in rapporto a quanto scrivo circa la celebrazione della lavanda dei piedi coi migranti di cui, tra l'altro, resto convinta. Il fatto che la Chiesa sia "sentimentaloide" resta una sua opinione, rispettabile in quanto opinione, ma personalmente non condivisa. Con il termine "sentimentale" invece mi trova d'accordo (tuttavia non nell'accezione negativa che ne dá), anzi credo proprio che l'apertura all'altro, la misericordia siano le acquisizioni più importanti che la Chiesa potesse fare proprie. D'altronde se si parla di misericordia é alla dimensione affettiva/emotiva che ci si riferisce.
      Non sono esperta nel campo in cui ci stiamo confrontando, ma in base ad una formazione cristiana, seppur io possa essere definita da alcuni "cristiana della domenica", non possiamo privare la lavanda dei piedi dal significato di amore verso il prossimo (quello che Papa Francesco intendeva sottolineare, a mio avviso) seppur il rito porti con sé la funzione di purificazione.
      Annah

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  31. Cara Luna. il primo passaggio, forse ancor più del secondo, è un momento nel quale ci si rende conto decisamente di non essere in un normale gruppo parrocchiale, sia perché i catechisti, pur ripetendo più volte d'essere mandati dal Vescovo, si arrogano un'autorità che lo stesso presule mai esercita sui fedeli, sia per l'impatto con la confessione pubblica (la dichiarazione della propria croce) e quindi con il meccanismo degli scrutini che tanta importanza esercita nel cammino e l'introfulamento nel foro interno (perché molto spesso la croce dichiarata non piace ai catechisti, che scavano per farti dire quella che loro hanno deciso debba esserlo).
    Quindi il primo passaggio può essere un momento di rigetto del cammino, per chi è cosciente di questi meccanismi manipolatori, oppure semplicemente per chi voleva stare in un gruppo biblico parrocchiale e non in qualcosa di molto diverso.
    Un altro elemento che può far allontanare è che già nel primo passaggio si comincia a ventilare la vendita dei beni, poi ripresa allo Shemà ed infine imposta al secondo Scrutinio, perché in fondo è per arrivare a quello che sono costruiti tutti questi step.
    Comunque, se una persona cara dovesse affrontare questa esperienza, all'andata le farei sottoscrivere una specie di protocollo sulle invasioni che ritiene non ammesse e non utili nella propria vita personale, con l'intesa che, al ritorno, ci ritroveremo a contare quante volte questo è avvenuto nei tre giorni di ritiro, e cioè quanti "falli" hanno perpetrato i catechisti.

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  32. @anonimo 13.45
    Intendo dire quelle persone che intervengono per dire che non è così, da me mai successo, niente violenza della persona e del foro interno, ognuno libero di dire quanto vuole.
    Grazie Valentina.

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    1. Ho capito. Te l'ho chiesto perché ho fatto il primo passaggio da poco tempo.

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    2. Leggerò il tuo commento.
      Luna

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    3. Cara Luna, sta scritto:
      'Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.' (Mt 7,6)
      E' la fine che farebbe qualunque commento non denigratorio sul primo scritunio.
      Non é un'accusa personale a te, ma alla struttura portante di questo blog, che parte dal falso presupposto di essere custode di veritá che non conosce, perché all'uomo non é dato conoscere i pensieri di Dio, non ne é in grado; e il cammino é un'espressione di Dio, attraverso una persona indegna come é Kiko, come lo siamo tutti noi in cammino di conversione, coi nostri limiti, la nostra 'stoltezza'.
      Ma Dio ha scelto ció che é nel mondo é debole per confondere i sapienti e gli intelligenti.
      Non puoi conoscere il cammino 'per sentito dire', perché il 'sentito dire' non é la veritá. Anche chi ne parla per esperienza diretta e propone come veritá la sua esperienza diretta incorre in una contraddizione.
      Un fratello ha un'esperienza negativa del cammino e mette in guardia i suoi amici per non farli cadere in questa infernale trappola.
      Un fratello ha un'esperienza positiva del cammino e invita i suoi amici a condividere con lui questa bellissima esperienza.
      Dov'é la veritá? Non c'é, perché la veritá, quando si trova dietro la percezione, non é piú veritá. Per questo l´unica veritá é Cristo-Dio.
      Questo per dirti che potresti semplicemente lasciare che questa persona faccia la sua esperienza e decida da solo.

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    4. "Dov'é la veritá? Non c'é, perché la veritá, quando si trova dietro la percezione, non é piú veritá. Per questo l´unica veritá é Cristo-Dio".

      Mi permetto di sottolineare, nel pieno rispetto delle opinioni e delle scelte di vita di ciascuno, che non per tutti l'unica-verità é Cristo-Dio, per l'ateo ad esempio. In tal senso un ateo potrebbe obiettarle che il suo considerare Cristo-Dio l'unica verità rappresenta una verità sua, dunque anch'essa frutto di una percezione.
      Se ci pensiamo, come lei stesso indica, sia la valutazione positiva che quella negativa del Cammino risultano essere delle percezioni, come lei dice, dunque, soggettive: la sua esperienza è positiva (e se la fa star bene sono sinceramente contenta per lei) quindi la sua percezione è positiva; l'esperienza di un ex neocatecumenale è negativa quindi la sua sensazione è negativa e forse è comprensibile che scoraggi o non consigli il Cammino. Come vede le due posizioni sono entrambe legittime, in rapporto alla loro essenza, considerando anche il fatto che, come lei stesso correttamente indica, essendo uomini non possiamo conoscere i pensieri di Dio.
      In tal senso è un po' contraddittorio nella sua risposta l'accusare sia perché ci si trova di fronte ad un'opinione (dunque soggettiva) diversa (ma uguale nell'essenza) dalla sua sia perché non solo il Cammino ma anche chi è uscito dal Cammino è immagine di Dio (in quanto uomo), dunque si andrebbe contro l'unica verità Cristo-Dio. Naturalmente sono d'accordo con lei se mi parla di modi di esprimersi, che credo debbano essere sempre rispettosi della diversità, in tal caso ognuno si assume le proprie responsabilità. La saluto affettuosamente, condividendo con lei la convinzione che l'unica verità è Cristo-Dio.
      Annah

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    5. Cristo dice di se stesso, che é la Via, la Veritá e la Vita. Chiaramente se usciamo dall'ambito della fede nella religione cristiana, questo discorso perde di senso. Tuttavia, seppure affrontassimo la questione dal punto di vista di un ateo, l'esperienza diretta dá una conoscenza piú profonda, piú vera del 'sentito dire'. In fondo é come se desiderassimo andare al cinema a vedere un film che ci incuriosisce, ma rinunciassimo a causa delle recensioni negative. Vedendolo potresti accorgerti che invece ti piace, e se anche non ti piacesse potrai dire 'Io l'ho visto'.
      La fede poi supera la percezione, perché 'É fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono (Ebrei)'; per questo se non hai fede non puoi neanche credere che Cristo é la veritá.

      Io, con la mia poca fede, dico che il primo scrutinio é un momento bellissimo e ció in cui piú si vede l'azione dello Spirito sono proprio gli scrutini personali. Quello che qui viene definito 'interrogatorio', per me é stato un poter conoscere i fratelli e un potersi far conoscere dai fratelli per poterli amare per quello che sono e per poter essere amati per quello che si é, con tutte le proprie sofferenze. Scoprire che gli altri ti amano in ció in cui tu ti sei sempre giudicato, é una gioia grandissima.

      Riporto un dialogo tra due ebrei aschenaziti:
      Boris, tu mi ami?
      Certo che ti amo.
      Boris, tu sai ciò che mi fa soffrire?
      Ma come posso sapere che cosa ti fa soffrire?
      Allora, Boris, se non sai neppure che cosa mi fa soffrire, come puoi dire che mi ami?

      Certamente non accuso nessuno per il fatto di avere un'opinione diversa, é il bello della dialettica.

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    6. Caro anonimo delle 8.54, io non ho chiesto informazioni sulle esperienze in quanto percezioni puramente personali. Se leggi bene ho chiesto informazioni sulla convivenza, in particolare sulle catechesi. Nessuno ha parlato di vietare anche perché si tratta di una persona adulta e che ragiona con la propria testa (spero ancora non completamente circoncisa dal cammino).
      Grazie invece a Valentina che mi ha dato un ottimo suggerimento che ho messo più o meno in pratica.
      Approfitto per chiedere delle preghiere.

      Luna

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    7. Assicuro le mie preghiere a Luna.
      Per quanto riguarda ciò che scrive il suo interlocutore, non ho nulla da dire. Con molto rispetto, perché la vita è sua ed ognuno ha diritto a viverla come gli pare, gli faccio presente che la metodica del cammino, che prevede tutta una serie di strumenti per manipolare la volontà ed indurre pensieri, abitudini e convinzioni, non è di per sè eticamente accettabile.
      Ovvero, lo sarebbe se facesse parte di un programma di recupero per tossicodipendenti, o di persone così incapacitate nella propria libera volontà, da aver bisogno che questa venga bypassata o comunque piegata, per poter tornare alla normalità e alla vita autonoma.
      L'esperienza di liberazione che ha avuto nel primo passaggio, l'impressione di aver capito meglio gli altri membri del gruppo una volta messo a conoscenza dei loro dolori, a volte segreti, o vissuti con vergogna, l'avrebbe potuta provare, allo stesso modo, in un gruppo in cui si fa auto-coscienza, o vivendo con altre persone un'esperienza limite, come succede nelle vacanze-avventura.
      Non è nulla di mistico, ed assolutamente non è la dimostrazione che lo Spirito Santo operi tramite i catechisti o negli scrutini che, spesso maldestramente - perché non hanno alcuna preparazione specifica in questo campo - portano a termine.
      Provare per credere: basta andare a un meeting organizzato da certe aziende piramidali per provare la stessa identica esperienza: apertura agli altri, condivisione di proprie esperienze intime, senso di liberazione, potenziamento della propria personalità...tutto per convincerti a comprare uno stock di prodotti e venderli a caro prezzo a tutti i tuoi amici e familiari.
      In sintesi, parafrasando il titolo di un film, tu credi che sia l'amore dello Spirito Santo, e invece è un calesse.
      Perché l'amore vero non circuisce, non forza la libertà con mezzucci, anche se lo scopo fosse buono.
      Per conoscere Dio e divenire miglior cristiano, non devi sottoporti a nessuna metodologia terapeutica, soprattutto se condotta da guru improvvisati, per quanto di buona volontà, che ti convincono che Dio sta nelle emozioni che ti fanno vivere e ti fanno diventare dipendente da loro, al punto di farti credere che chi non le ha provate non può capire.

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    8. Come ho già scritto, è una questione di punti di vista. Il tuo commento non si applica alla mia esperienza. Io non mi sono mai sentito forzato, circuito, manipolato, obbligato. Il paragone tra la terapia di gruppo e un'esperienza di fede è inappropriato. Se consideri manipolazione un certo cambiamento interiore, che io invece chiamo conversione, allora non c'è nessuna strada percorribile. Se definisci circoncisione mentale quella che io invece chiamo illuminazione della fede, allora l'unica religione possibile è l'esaltazione dell'io-Dio. Tu riduci quello che ho scritto ai minimi termini per piegarlo al tuo gioco. Io non ho 'avuto l'impressione di capire meglio i membri del gruppo', io sono certo di essere entrato in profonda comunione con i miei fratelli perchè li ho potuti conoscere, esperienza che tu forse non hai mai provato. E' esattamente questo che intendevo con il 'dare le cose sante ai cani'.
      Ti metti a sentenziare con la presunzione di saperne di più, parli per assoluti, mi spieghi come si manifesta lo Spirito Santo neanche fossi la Sapienza incarnata.
      La conversione richiede anche un 'piegare' la propria volontà per fare quella di Dio, quando lo Spirito ti illumina su quello che Lui vuole. In base a ciò che hai scritto, Dio non è eticamente accettabile, perchè usa degli strumenti, quali la parola, la preghiera, i sacramenti, per manipolare la tua volontà e renderla conforme alla Sua.
      Parli del cammino come se fosse un'aspirina, disprezzi i catechisti perchè non hai capito che il cammino non è un corso di teologia.
      Non ti limiti a citare ciò che ho scritto quando vuoi commentare, ma aggiungi del tuo facendolo sembrare mio, cosa che denota scarsa onestà intellettuale.
      Potrei continuare... ma francamente ho cose migliori da fare e trovo lo sviluppo di questo confronto decisamente sterile.

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    9. Non ho emesso un giudizio sulla tua conversione, né l'ho messa in dubbio in alcun modo e neppure ho asserito di sapere tutto di come opera lo Spirito Santo.
      Commentavo semplicemente queste tue frasi: "... e ció in cui piú si vede l'azione dello Spirito sono proprio gli scrutini personali. Quello che qui viene definito 'interrogatorio', per me é stato un poter conoscere i fratelli e un potersi far conoscere dai fratelli per poterli amare per quello che sono e per poter essere amati per quello che si é, con tutte le proprie sofferenze".
      Non ti sei mai chiesto perché pensi di vedere l'azione dello Spirito Santo quando assisti ad uno Scrutinio in cui dei praticoni con nessuna conoscenza di psicologia e quasi nulla di dottrina, mettono le mani nei vissuti delle persone per farli tutti coincidere con il medesimo pattern? E cioè, per esempio,: prima del cammino, deve dichiarare lo scrutinato, tutto era buio e desolazione, con il cammino improvvisa luce? Nessuno è mai uscito indenne da uno Scrutinio dichiarando di aver già intuito le verità della fede e di vivere il cammino come un approfondimento delle stesse, neppure i sacerdoti, e neppure dichiarando di avere un matrimonio felice e un ottimo rapporto con i genitori o i figli.
      Ma quando mai nella tua vita di ogni giorno pensi che, per avere amicizia o fratellanza con qualcuno , devi assistere alla confessione è all'esposizione della sua intimità?
      La Chiesa mai ha insegnato una cosa del genere, ma neppure la scuola, né i vari ambiti della vita sociale.
      Per questo, per trovare qualcosa di paragonabile, ho dovuto ricorrere al confronto con le terapie di gruppo, alle sedute di auto-coscienza.
      E tutto ciò tu hai definito "azione dello Spirito Santo".
      È esattamente questo che ho commentato, non altro, per cui evita, tu si, di deformare il mio pensiero, per quanto possa capire quanto per te sia fastidioso e destabilizzante.

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    10. Anonimo,
      non ci trovo "cose sante" nelle tue parole :
      " Dio ... usa degli strumenti, quali la parola, la preghiera, i sacramenti, per manipolare la tua volontà e renderla conforme alla Sua."
      ----------------
      Ciò è quanto fa l'idolo, non Dio, l'idolo pretende la perfezione e allo stesso tempo non offre nessuna possibilità (e tanto meno offre se stesso) di raggiungerla e quindi moltiplica le regole esteriori. Dio non pretende la perfezione ma sa adattarsi, camminare al passo dell'uomo, non però per lasciare l'uomo così com'è ma per portarlo all'unione con Lui e questo è 1 cammino interiore dove l'uomo, anche se inizialmente in piccola percentuale, comincia ad amare, SUBITO .
      Nulla fa fare o lascia fare, Dio all'uomo senza la sua (dell'uomo) volontà. Dio non manipola .. lascia liberi e libera .. se vuoi essere liberato .. se no, sta dove più ti aggrada.
      Le tue parole sono tutta 1 contraddizione, a cominciare da:
      "all'uomo non é dato conoscere i pensieri di Dio, non ne é in grado; e il cammino é un'espressione di Dio"
      --------------
      Chi te lo dice allora a te che il cammino è 1 espressione di Dio ?
      Si parla di "Rivelazione" proprio perché l'uomo non è in grado di conoscere da solo ciò che solo Gesú = Dio fatto uomo ci è venuto a far conoscere : l'amore altrimenti ininmaginabile di Dio che si abbassa, si adatta al passo delle sue creature, accetta di ricevere sofferenza, incomprensione e morte da parte di esse, col Suo Sacrificio perché esse (noi TUTTI) possiamo realizzarci nella Vita Eterna, unione con Lui, cominciando da questa vita dove Gesú si è inventato l'Eucaristia, di essere nostro cibo, per essere sempre il Dio in mezzo a noi; e così i Sacramenti tutti, che non "manipolano" ma agiscono e sono efficaci solo con la libera adesione del CUORE di chi li riceve. Non è 1 culto esteriore ma 1 "sacrificio di lode" cioè l'offerta della propria contrizione, della propria persona.
      Poi dici :
      " Dov'é la veritá? Non c'é, perché la veritá, quando si trova dietro la percezione, non é piú veritá" e contemporaneamente inneggi all'esperienza personale, all'andare a vedere il film x non stare col sentito dire, al lasciar fare la propria esperienza ... a che pro? Se tanto la verità non è conoscibile ? E, ripeto, se non lo è, allora che ne sai che il cammino viene da Dio?
      A che serve questo cammino?

      Gesù invece ci ha fatto conoscere quello che dovevamo conoscere e lo ha affidato alla Chiesa e ha detto "chi ascolta voi ascolta me" .. ma non parlava di Kiko e seguaci.
      E, ripeto, ha detto "sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo".

      Credi che vi lascerà per sempre a calpestare con le vostre zampe la Sua Vigna?
      Convertiti fratello! Abbandona l'idolo e invoca Gesú .. sarebbe così semplice se solo lo volessi ...allora sì diverrai sale e luce e lievito per TUTTI (senza cerchi ) .

      Una domanda:
      i tuoi "fratelli" che hai imparato ad amare perché hai imparato a conoscerli nella loro sofferenza, continuerai ad amarli anche se si dovessero allontanare dal cammino? E visto che il 1° scrutinio ti ha dato di poter entrare così intimamente nella conoscenza della loro sofferenza, questa conoscenza la chiami anche CONDIVISIONE? La chiami COMPRENSIONE? E soprattutto, continuerai a sentirti in comunione anche qualora tu capisca o ti venga detto, che di tale sofferenza è CAUSA il cammino? I suoi capi con l'intromissione nella coscienza, i suoi insegnamenti, le sue prassi non rispettose del prossimo e di Dio?

      PS
      Mi sembra che Valentina non parli del cammino come fosse 1 aspirina .. ma piuttosto 1 specie di malattia, che purtroppo però non basta 1 aspirina a guarire.

      Ma mai bisogna perdere la Speranza , perché Dio cammina con noi (TUTTI).

      Roberta

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  33. Secondo me il pane azzimo che utilizza nel cammino non è quello ebraico.

    Quello ebraico e' sottile e croccante.

    Oppure sbaglio?

    https://it.123rf.com/photo_26165331_primo-piano-del-matzah-a-tavola-che-%C3%A8-il-pane-azzimo-servito-a-cene-pasqua-ebraica.html

    EX-NC-???

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  34. Letto questo brano del tuo commento, rispondo: "E che me ne frega, di contare, amico mio? E poi: cosa significa "contare qualcosa"? Magari mi rende più felice l'attimo nel quale rileggo pochi versi miei appena composti e mi dico "mi piacciono" (e non li butto nel cestino come nel 90% dei casi) che non quello nel quale scopro che mi sono stati pubblicati da un giornale del Nord o dal più grande portale di poesia in Europa. Non credi che sia possibile che uno la pensi così?

    Lino, Lino ma possibile? "Contare" non è mica il valore che noi diamo alle cose, e il valore che gli altri gli danno.
    E' il rassegnarsi all'idea ostinata che il peso specifico che conferiamo a una idea possa far mutare l'andazzo che, se non muta, una ragione ci sarà.
    Questo volevo dire
    Lo so perfettamente che le cose si fanno perchè si sente il dovere di farle, per la gratificazione che ci da il farle in sè stesso.
    La butto, anch'io, sul personale, a specchio. Sono appassionato di "religioni" preistoriche dal medio paleolitico al neolitico e ho maturato un forte convincimento circa il fatto che i reperti che questi periodi ci hanno consegnato siano espressioni di una spiritualità assai profonda, una spiritualità tutt'altro che primitiva quanto piutosto primigenia.
    Sto mettendo a punto una relazione sui calendari lunari dell'aurignaziano. Non è il primo lavoro che faccio su questi temi. La leggeranno 500 - 1000 persone (se mi va bene) magari se vorranno, bontà loro, mi diranno "bravo", o "bravino". Io però nel campo non conto niente e non farò certo cambiare idea a quelli che pensano all'evoluzione delle religione secondo lo schema rettilineo animismo,politeismo, monoteismo, fine della storia. Non farò cambiare idea a coloro che pensano che al massimo questi genti adorevano il dio sole, a dea luna il dio de "tuono". Più o meno quelli della religione naturale.
    Per me ciò è una bufala pazzesca, per me e pochi altri che la pensano come me, ma non sarò io a far cambiare quest'ordine di vedute. Io faccio il soldatino e porto il mio contributo, come voi il vostro, visto che questa causa è per voi una buona, anzi buonissima causa.
    Per carità ognuno ha i suoi gusti (inclinazioni), ci mancherebbe.
    Per la poesia è diverso perchè lì non devi sovvertire le idee di nessuno e quindi il paragone, se l'ho ben compreso, è un pochino inappropriato.
    Comunque, al di là di tutto, complimenti.

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  35. P.S.
    Naturalmente ti ho riconosciuto, perciò ho risposto. Mi chiedo quale alchimia stai attuando, la sintesi degli opposti bipolari o semplicemente la mutazione della sostanza della comunicazione? Io propendo per la kikizzazione totale: ti sei adeguato alle mutazioni del Cammino degli ultimi tempi :-)

    Bontà sua
    si vede che sto subendo una trasformazione genetica kikizzante a mia insaputa. Solo il tempo potrà dirlo

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  36. Per ciò che concerne l'ultimo punto (il riferimento alla maggiore importanza della sostanza) sinceramente mi risulta un po' contraddittorio (è chiaro che si tratta di una considerazione mia personale), in quanto se ciò che importa davvero è la sostanza non avrebbe molta coerenza la ritualità rigida per tappe (o anche la strutturazione dell'ambiente per le liturgie o la gerarchia) che si individua nel Cammino.
    Annah
    Considerazione impeccabile che le fa onore.
    Purtroppo, o per fortuna, mi sono abbeverato ad alte fonti e francamente ho una visione del rito molto arcaica. La "tenerezza di Dio" come concetto, mi scusi, ma da una certa orticaria, la trovo ruffiana e di cattivo gusto.
    I "piedi ben lavati" corrispondono esattamente (nonostante il bisticcio di parole) all'asciuttezza del rito primigenio, privo di coloriture.
    Lao tse è maestro di questo atteggiamento distaccato dei "sovrani delle origini"
    Ciò significa lasciare fuori tutto quello che rincalza il senso egoico perchè ci allontana dall'unica Realtà.
    Non ci può essere un soggetto che guarda la Realtà e la Realtà.
    Mi fermo qui per evitare improperi, constato che seguiamo due vie divise ma "non è peccato" è un problema di "equazione personale", come ha felicemente detto qualcuno.
    La Chiesa, in passato, è stata più vicina all'"asciutto" o al "bagnato".
    Io propendo per la soluzione numero 1
    Guardare Diana nuda costa. Atteone ci ha rimesso all'apparenza, è stato sbranato dai cani della dea, ma, il sagace Parmigianino ce lo fa vedere, mentre lo sbranano, a Fontanellato, tutto sorridente. Marsia è stato scuoiato da Apollo e Dante ne ha scritto "traesti Marsia dalla vagina delle membra sue",e questa insuperbile frase del Poeta contiene in nuce tutto il problema e la sua soluzione.
    E' una estremizzazione dei piedi ben lavati ma...ci sta.
    Per Kiko, non faccio il profeta, ma penso che questo movimento, nato nel tempo, morirà nel tempo per il semplice motivo che la sua origine è umana, per cui penso che abbia "dato" una risposta completamente errata condorme,ente alla natura errata del suo movimento.

    RispondiElimina
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    1. La ringrazio per la valutazione positiva di una parte del mio commento, se mai fosse effettivamente tale, altrimenti la ringrazio per il sarcasmo.
      Che percorriamo vie diverse è evidente, se ho capito bene lei assume la logica dell'aut-aut, personalmente prediligo quella dell'et-et come funzionale allo scambio con l'altro.
      Detto ciò, mi spiace davvero per l'orticaria che "la tenerezza di Dio" può provocare. Nella mia esperienza di vita la carezza, espressione fisica della tenerezza e delicata per essenza, è un'incommensurabile testimonanza d'amore. Rischio di essere sentimentale, lo so, ma correró il rischio. La carezza, in apparenza segno di debolezza, risulta all'animo umano fonte di grande forza. E il sofferente è di carezze che ha bisogno, non dell'evidenziazione ed estremizzazione della propria inettitudine, come avviene nel Cammino. È un discorso empatico il mio e mi rendo conto, anche alla luce di ciò che accade nella dimensione sociale, che l'empatia non è un emozione sviluppata da tutti, purtroppo.
      Il tutto resta comunque un'opinione personale che, in quanto tale, esula da qualsiasi pretesa di verità oggettiva, come del resto accade con qualsiasi altra opinione, compresa la sua.
      Annah

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  37. CAMMINANTE ANONIMO delle 9 e 42:

    ci sarebbe da ribattere su tutto quello che dici ma non ne ho voglia. Solo alcune precisazioni.

    1) Non siamo davanti a un giudice per cui dobbiamo dare i documenti e giurare che le testimonianze sono veritiere. Se ti fidi bene. Ma tu ti fidi perché SAI BENISSIMO che gli scrutini nel Cammino sono paragonabili agli interrogatori della STASI. Me lo hanno detto tanti ex ma anche, con un moto di orgoglio (perché gli scrutini li rendono diversi dai cristiani della domenica), tanti camminanti.

    2) Le norme della Chiesa: vedo che per te e per Kiko sono solo dettagli, piccole cose di nessun conto. Grazie per la preziosa testimonianza. Soprattutto per aver citato Kiko. Ormai nessuno può più mettere in dubbio che KIKO DISUBBIDISCE ALLA CHIESA.

    3) Se fare la Comunione in modo contrario alle norme della Chiesa è, come DICE KIKO, un dettaglio di poca importanza (!), se una cosa vale l'altra, perché non fate come dice la Chiesa? E perché se uno di voi OSA fare la Comunione in modo diverso viene aspramente rimproverato? Possibile che MAI a NESSUNO venga in mente di fare la Comunione in modo normale? Non ci vedi anche in questo una pressione psicologica?
    Se tutti nel Cammino tifassero Real Madrid perhé l'ha detto Kiko, non ti sembrerebbe una coercizione? E non penseresti che il tifare Real sarebbe un punto ESSENZIALE del Cammino e non un dettaglio?

    4)Le prassi educative umanamente sbagliate che sono avvenute nei seminari e conventi non sono paragonabili a quelle del Cammino, perché preti, frati e suore sono sempre disposti a cambiare, quando lo chiede la Chiesa, mentre il Cammino DISUBBIDISCE. E questo non è un dettaglio. Almeno per la Chiesa.

    5)Ma la cosa che più mi ha impressionato del tuo lungo sproloquio è il fatto che parli della Chiesa come fosse un'associazione umana qualunque. Riduci tutto a pianificazioni, esperimenti, tentativi, convenienze, cose che ci si deve "beccare"... senza considerare affatto il MISTERO!

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  38. Anonimo gnosrtico ha detto: "Lino, Lino ma possibile? "Contare" non è mica il valore che noi diamo alle cose, e il valore che gli altri gli danno".

    E allora, fissato come sei delle tue convinzioni, non tendi a leggere oppure ad ascoltare quello che dicono gli altri. Del valore che gli "altri" danno alle mie cose io me ne curo meno delle cose, perché gli altri non sono una multitudine informe come quella degli gnostici, che ripetono sempre le medesime nenie. E' solo una minoranza che va nel nucleo della sostanza. C'è chi chi fa finta di leggere, chi detesta il genere, chi lo stile, chi i contenuti, chi ti ama perché ti conosce e quindi non è affidabile nel giudizio della singola crezione, chi non ti apprezza perché ti conosce e gli sei antipatico. Rileggi Dante per l'ultima affermazione. Alla fine rimani tu e l'opera.
    Atteone viene sbranato dai propri pensieri perché si illude di aver visto Diana nuda, mi consenti questa lettura? La trasformazione in cervo, qundo visto come simbolo di salvezza, non mi appartiene in questa visione mitologico-gnostica, me lo permetti? Dalle mie parti la Sapienza non la vai a vedere, è lei che si mostra e quando si fa vedere un pochino schiarisce il pensiero, non lo sbrana. Dalle mie parti la Sapienza non ti illumina una volta per tutte, non dà la Scienza totale, la certezza gnostica o l'ispirazione H24 dei catechistoni di Kiko. Mi è lecito pensarla così?
    Dalle mie parti (sto parlando di arte, quella che sempre nominate, quella che a Kiko dà sofferenza) si gioisce in primo luogo per la creazione dell'opera, quando si riesce a dire "Questo è buono". Quando non ci riesci, al massimo sei tu a sbranare la visione, non la visione il pensiero. Funziona così, amico gnostico, non ti fermare alla superficie: è la diciottesima http://www.comitatodantenapoli.it/index.php?option=com_content&task=category&sectionid=5&id=40&Itemid=29

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  39. E allora, fissato come sei delle tue convinzioni, non tendi a leggere oppure ad ascoltare quello che dicono gli altri. Del valore che gli "altri" danno alle mie cose io me ne curo meno delle cose, perché gli altri non sono una multitudine informe come quella degli gnostici, che ripetono sempre le medesime nenie.

    Simpatico come al solito con l'ascia di guerra in mano.
    Vabbè, ci dobbimo rassegnare. Non ti ho capito evidentemente e mi sono spiegato male. "Gli gnostici ripetono le solite cose", veramente sei tu che ripeti le solite cose di cui la principale e la principiale è profondamente errata:LA GNOSI E'SOLO DUALISTA. Posso farmi assistere da uno "nuovo" per smascherare questa menzogna, mi mitigo, questa inesatteza.
    "Nella biblioteca di Nag Hammadi furono rinvenuti testi gnostici copti, molti dei quali sconosciuti, che illustrano come il movimenti gnostico FOSSE MOLTO MENO DUALISTICO di quanto lo avessero descritto gli studiosi precedenti.Moche Idel pag.20.
    Ho già citato in proposito Galiano, Corbin, Coomaraswamy, Virio, Viola: ma quanti te ne debbo menzionare per farti accettare l'idea che la gnosi NON È NECESSARIAMENTE DUALISTA SOLO PERCHÈ LO DICE LINO.
    Per quanto riguarda Atteone, Marsia, Socrate e Michelangelo ho citato l'interpretazione ermetica di Edgar Wind (sai Ficino interruppe la traduzione platonica per dedicarsi a Ermete Trismegisto e, per un altra volta, ti ricordo Steuco-Ficinio e Pico della Mirandola).
    Non ti va bene Wind, padronissimo, ma perchè ti arrabbi? Mica si è offeso nessuno, lui la vede così e io sono d'accordo con lui.
    Lo gnostico non dualista osserva il creato con lo strumento della percezione teofanica secondo cui "la percezione teofanica è percezione di UN'ANFIBOLIA , cioè del doppio senso di ogni essere manifestato, che allo stesso tempo vela e rivela l'invisibile"
    Cosa ti devo dire più di così per non sentirmi rinfacciata la prossima volta la formuletta dei due principi (che c'è, ma non esaurisce l'argomento)
    Io poi parlo di filosofia perenne e non di gnosi perchè la gnosi presuppone l'esperienzialita del soggetto praticante e quindi una reale psicagogia.
    Posso farti una domanda maliziosa. ma tutto 'sti gnostici secondo te si sono masturbati il cervello o in vita sono arrivati da qualche parte ANTE EXITUS?
    Spero che l'informazione prima i poi ti arrivi e comprenda ciò CHE NON VUOI COMPRENDERE. Poi tra il comprendere e l'accettare è un altro passo ma questo è appunto il foro interno. (festina Lente)
    Mi immagino il triste destino cestinatorio dello scritto, grazie per la pazienza comunque.

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  40. Immaginavi male: ti è stato pubblicato e non da me che sono come te un utente. Se hai immaginato male questo, accetta di poter immaginare male tanto altro.
    Secondo me questi gnostici (nel senso di cultori della gnosi) si sono masturbati il cervello. Infatti le masturbazioni del cervello si riconoscono dalle migliaia di mastini/pensieri che si buttano addosso ad Atteone per sbranarlo. E l'hanno sbrandellato molto bene, non c'è un pezzetto di Atteone che sia simile a un altro, a parte il dualismo dominante materia/spirito che contraddistingue anche te, che fino a prova contraria svilisti il corpo umano definendolo "un cappotto". Forse, però, era il tuo opposto, non quello di oggi, a commentare.
    Ciao, stammi bene, alla prossima.

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  41. Che non rispettino il foro interno è sicuro, il problema è che non capisco chi sta li dentro perchè non reagisce, di fronte a certe violenze che vengono effettuate perchè tutti tacciono, nessuno si accorge che certe pratiche fanno male?? E i nostri vescovi dove sono? Io sono scandalizzato seriamente dalla violenza e dalla cattiveria che questa realtà è stata in grado di esercitare. Chi tace è complice.

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    1. Queste sue domande sono assolutamente condivisibili. Provo però a esplicitarle l'idea che mi sono fatta. Per quanto riguarda gli adepti, non è così strano purtroppo che non si ribellino. Si trovano in una realtà che ha "saturato" la loro identità; non dimentichiamo, infatti, che la questione è proprio identitaria, l'induzione della paura e del senso di colpa portano il soggetto a dubitare prima di se stesso per poi convincersi di non valere nulla da solo e di essere qualcuno solo DENTRO la comunità. Quindi è anche abbastanza semplice considerare che sarà difficile per il singolo avere l'iniziativa di uscire da quel gruppo ed è anche comprensibile la tendenza ad attribuire qualità positive al gruppo di appartenenza demonizzando ciò che sta fuori da gruppo; è una "prevenzione" dell'identita. Non dobbiamo dimenticare che si tratta di persone che si avvicinano a causa di una qualche sofferenza che vivono. Qualcuno può cominciare ad avere dei dubbi, magari perché il processo di "distruzione" dell'identità del singolo non è stato del tutto efficace; ma anche in questo caso la demonizzazione del pensiero da parte della gerarchia interna al gruppo ("pensare è del demonio", "tu pensi troppo", "dovete mettere da parte la ragione") e il timore di restare da soli (spesso le uniche relazioni sociali del singolo si realizzano esclusivamente coi membri interni al gruppo) scoraggiano il processo critico.
      Per quanto riguarda i vescovi, sinceramente è una domanda incessante anche per me. Perché non se ne accorgono? È possibile che non conoscano tutto? Come scrivevo in qualche commento precedente, bisogna capire COSA effettivamente sia stato approvato del Cammino.
      Annah

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    2. La distruzione dell'identità è efficacissima, mi sono confrontato con frasi come "ora non so più chi sono" e "quella è la mia storia, ci sono nato, quelle cose le sento mie" o ancora "quando sento quelle cose sto bene si perchè le sento da sempre e le sento mie". Ma tanti altri personaggi all'interno vivono questa realtà in maniera molto più moderata, ritenendo anche altri degli invasati, e ancora ci sono persone che la vivono dall'esterno (mogli o mariti costretti), e dunque mi aspetterei che almeno costoro, nel rispetto della propria coscienza, di fronte all'insistenza di un interrogatorio che chiede di scendere in particolari che nemmeno Torquemada avrebbe richiesto, si alzassero e dicessero BASTA.

      Per tanti col senso critico riconosco che sia più semplice e sano abbandonare questa realtà piuttosto che cercare di salvarla, e altrettanto riconosco che sia difficile per molti fuoriusciti criticarla aspramente (come merita) perchè significherebbe per loro criticare la famiglia di origine e la sua ragione di esistere.

      Chi sa deve raccontare, non nascondere, ogni schifezza sia detta.

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    3. Ho dato uno sguardo in rete, e ogni volta che qualche notizia di ambito neocatecumenale esce in rete, ed è possibile inserire commenti, colleziona un diluvio di pernacchi.
      Vuol dire, a mio modesto parere, che molti hanno parlato e parlano, dall'anonimato, ma anche con nome e cognome, mettendoci la faccia, nonostante tutti i problemi psicologici e familiari che avete ben illustrato.
      D'altronde, i fuoriusciti del cammino, sono almeno tre volte tanto rispetto a coloro che ad esso ancora appartengono, quindi le voci, potenzialmente, sono così tante da sommergerli ogni volta che fanno sentire la propria.
      Per assurdo, ora il loro unico scudo sono lo Statuto e il Direttorio che mai avrebbero voluto dover fare, che li pone dietro allo scudo dell'approvazione di una Chiesa da loro tanto profondamente disistimata e, per quanto riguarda il loro layout sui mezzi di informazione, la faccia pulita e spendibile di un Gandolfini o quella artefatta di una amica "pelosa" come la Miriano.

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  42. "...e ancora ci sono persone che la vivono dall'esterno (mogli o mariti costretti), e dunque mi aspetterei che almeno costoro, nel rispetto della propria coscienza, di fronte all'insistenza di un interrogatorio che chiede di scendere in particolari che nemmeno Torquemada avrebbe richiesto, si alzassero e dicessero BASTA."

    A.A.A. lei fa un discorso comprensibilissimo, dall'esterno perfetto a mio parere. Però vorrei spiegarle alcuni aspetti che vivo in prima persona.
    La mia situazione è un po' diversa, io non faccio parte del Cammino, il compagno della mia vita si, anche se comincia ad avere dei dubbi.
    Anni fa frequentai le catechesi iniziali, le confido, lo feci per lui, anche perché frequenti erano le proposte di parteciparvi da parte dei suoi fratelli di comunità. Lo feci, le confesso che da persona razionale quale sono sempre stata stentavo a riconoscermi, avevo abbassato tutte le mie difese. Non entrai in comunità, forse la mia identità era talmente strutturata attorno alla razionalità che non ci riuscii. Ma non disprezzai e ancora oggi non disprezzo il Cammino, sia chiaro.
    I dubbi del mio compagno mi inducono adesso a riflettere bene e devo dirle che, in fondo, non mi sorprendono. Inconsciamente sapevo (e adesso consciamente appuro) che lui non riesce a sintetizzare le contraddizioni che comincia a rilevare nel Cammino. Ma per mia coscienza, spero mi comprenda, IO NON POSSO "RINCARARE LA DOSE"  come si suol dire, non posso marciare sui suoi dubbi, sarebbe alla stregua di sfruttare la sua sofferenza e non voglio farlo, perché il rapporto che abbiamo é per la vita. É doloroso, non sa quanto. Per questo mi sento di non condannare chi sta vicino, perché la scelta DEVE essere personale. L'unica cosa che posso fare é dare a lui la certezza che mi troverà sempre al suo fianco, che non sarà mai da solo, che lo ascolterò sempre e lo abbracceró costantemente. Non posso fare altro. O forse dico questo inconsciamente perché conosco chi ho a fianco e so che riuscirà a farcela.
    Annah

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    1. Comprendo perfettamente la situazione perchè anche io sono entrato in contatto con questa realtà per "amore", ma a differenza sua avevo già avuto esperienze negative con questa realtà, e sapevo benissimo che i frutti tanto decantati si contrapponevano a tanti aspetti negativi che io conoscevo, vedevo e vivevo sulla mia pelle e sulla pelle della persona cara. Certamente un approccio chi è vicino a chi subisce questo tipo di violenze deve essere come un cuscino e non come un incudine quando questi subiscono le martellate. Nel momento però in cui assisto a uno scrutinio di una persona a me estranea, che vedo palesemente violentata nella sua coscienza e che percepisco essere in balia di un attacco psicologico, ritengo mio dovere intervenire, non nei confronti della persona amata, ma dell'estraneo. C'è da dire poi che non tutte queste violenze avvengono durante lo scrutinio, ma ci sono dei momenti successivi in cui, di nascosto i catechisti fanno i loro bei discorsetti e danno le loro indicazioni senza che nessuno sappia.. e su quello anche gli altri "fratelli" possono farci poco. In generale io ammetto di essermi comportato forse eccessivamente al contrario rispetto ad un accoglienza come la sua nei confronti di questa realtà, e alla fine mi sento di aver fatto bene, perchè ciò che pensavo era vero, e tutte le persone che ne fanno parte si sono rivelate, chi più chi meno coscientemente, dei complici di questa setta pronti a sacrificare chiunque pur di avere ragione e di mantenere il proprio orgoglio.

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