giovedì 31 gennaio 2019

La sceneggiata di Panama: Kiko Argüello fa la "chiamata vocazionale" al kikismo.

Non ce la fa proprio a cantare. Fa pena! Ma non ha la saggezza neanche di farsi aiutare, a ottant'anni suonati, da un cantore bravo: eppure ce ne sono nel cammino. Tutto deve fare lui. Perché? Perché attraverso di lui passa lo "spirito del cammino" a chi ascolta, e l'infestazione è assicurata!


Javier, sposato con Sandra, itinerante in Panama, tutto esaltato dice per prima cosa: "Siamo contentissimi che qui con noi è Kikooooooo Argüellooo…un applauso! Ha compiuto 80 anni e ci ha detto che è qui 'per miracolo!' … diamo un forte applauso!!". Parla così adulante, questo a Kiko piace.

"Il cammino, una realtà enorme… blablabla… questo stadio sia come una piattaforma, risuoni il Kerigma, ci siano numerose vocazioni" (sic!)

Il solito palco imbottito di cardinali ornamentali
(da Youtube)

Eccolo il Kikolone superstar.
Annuncia subito che ci sono TV e Internet e fa dare un applauso, anche a Internet! Che si metta d'accordo con la sua testa! Certo, quando serve per la sua propaganda va benissimo, quando diventa strumento per aprire gli occhi e le menti dei suoi adepti non più.
(N.B. vedi foto più avanti e leggi quanto Kiko predica ai giovani su internet (*), caro camminante che "per caso" stai leggendo, e medita!)

Presentazioni che se volete sentite. Solita sfilata di Cardinali prestati alla causa. Quanta inutile ostentazione! Direi che… noia, per non dire altro!

Inizio ad ascoltare, sottoponendomi al supplizio, ma ragazzi, non è possibile!
Sempre la stessa solfa trita e ritrita, ascoltata in tutte le altre GMG/kikiane e subito mi convinco che questo si chiama solo in un modo: mancanza di rispetto per chi ha fatto mille sacrifici per andare ad ascoltarlo a Panama.

Kiko non ha mai preparato una predicazione. Parte e annuncia quello che definisce il Kerigma sempre, sempre lo stesso, con le stesse forme, le stesse modalità. Ci sarà pure una ragione se Carmen Hernandez ripeteva, ogni volta che Kiko saliva sul leggio a farsi "ispirare": "Ecco! ora mette il compact disc n°1..." e rideva divertita.
La tentazione è grande di lasciar perdere, di non commentare affatto questo ennesimo squallido spettacolo.
Ma poi, mentre lo ascolto, vado appuntando quel che mi suscita interiormente e lo condivido con voi. Qualcuno degli ex che bene lo hanno conosciuto deve pur dirgli qualche verità diversa dalla sua, la sola che ama ascoltare?

Kiko canta e poi inizia enfatizzando l'importanza dell'evento in funzione della chiamata. Kiko va subito al sodo: "Qua la vita di molti di voi va a cambiare!" Sta parlando a giovani! Essi non sanno che vanno a seguire Kiko e non il Signore… "la tua vita si va a trasformare, lascia la famiglia, lascia il lavoro e segui il Signore per salvare questa generazione". Pone se stesso come esempio: Lui che ha "lasciato" tutto (dobbiamo crederci?). Poveri giovani!

"Il cristiano vive nell'altro come uno, perfettamente uno, in Cristo completamente dato a te. Se si dà questo amore il mondo crederà, questo amore, che qui nessuno ha. I catechisti non vi hanno insegnato bene!".


L'omino in piedi non è risuscitato: sta solo
tentando di salvarsi dal "fonte" kikiano,
e grida: "aiuto! aiuto!"



Davvero spiritoso! Spera di cavarsela così: i catechisti non vi hanno insegnato bene! Perchè non dice piuttosto IO vi ho mentito, IO vi ho dato per certo quello che non era! Chi ha insegnato ai kikatechisti quello che dovevano insegnare agli altri in SUO nome? Kiko sa meglio di noi che il cammino ha fallito e che questo amore promesso, assicurato fin dalle prime catechesi, non si realizzerà mai. Il fallimento delle comunità che da anni hanno terminato il cammino è ormai sotto gli occhi di tutti! Ma certo la colpa non è mai sua.


Blatera e parla d'amore (N.B. quelle tra virgolette e in corsivo sono le sue stesse parole):

"la comunità, essere perfettamente uno…" e non si vergogna! E dove "si dà questo amore" nelle sue comunità? "Un gruppo di fratelli perfettamente uno, per la forza del battesimo. Chi è salito dall'acqua è un uomo nuovo, ha la natura di Dio mostrata nella croce di Cristo." E quando nelle sue comunità "si sale dall'acqua"?
Si scende e scende e scende, al fondo delle "acque del battesimo" (ma dovrebbe vergognarsi di ripetere che i kikatechisti accompagnano i fratelli alle acque del battesimo, ma quali acque del battesimo?). Le acque che attendono, al fondo di un pozzo, i camminanti neocatecumenali sono piuttosto acque putride, acque dalle quali non si risorge più. Acque nelle quali, per anni e anni, attraverso sadici scrutini - fatti da laici spietati, senza cuore, forgiati nelle innumerevoli convivenze di itineranti a sua (di Kiko) immagine e somiglianza e della defunta Carmen che per insensibilità e disumanità superava il Kiko - hanno raccolto tutte le sozzure di un intero popolo, imbrattato dal fango orrido di una assurda predicazione senza misericordia.

Kiko, che ha vissuto solo del suo io io io, vuole spiegarci, di grazia, con chi egli si è fatto uno in Cristo? Quando? Di modo che possa offrire a noi se stesso come esempio?

Non ha una comunità, essendo maestro di tutti.
Non è stato mai uno con Carmen che lo ha accusato tutta la vita di andare per la sua strada di megalomane e di avere difficoltà continue a confrontarsi con lei per vagliare le sue autonome decisioni per le quali mai si è fatto condizionare. Voleva fare e faceva tutto di testa sua, punto. Questo per i Seminari, per le Costruzioni che Carmen detestava, per i suoi show: dai raduni oceanici, ai concerti, alle esibizioni delle sue "opere d'arte" che di artistico non hanno nulla.
Vogliamo fare un accenno a padre Mario? Non è stato mai uno col padre Mario, in barba anche alla "regula soci" alla quale nessuno sfugge tra gli itineranti dal "carisma primitivo" e che, detto fra noi, è un ottimo sistema per Kiko stesso di controllare e tenere sotto vigilanza queste "teste calde", ognuno spione del proprio fratello, in buona sostanza! Ottimo stratagemma inventato da Kiko per "governare il cammino". Kiko si porta dietro il padre Mario da una vita, come un cane al guinzaglio. Se Pezzi, ricordo, osava rendere palese un suo parere per due volte di seguito, quasi uscendo dal letargo - non di due, sei, otto mesi ma di tutto l'anno per kikiana disposizione - si vedeva appellato da Kiko in assemblea: "Mario che dici? Ti invio in Africa e di pronto mi prendo un altro presbitero in equipe! Sei Comboniano, giusto?" Facendo finta di dimenticare che, per sacrificare al suo idolo tutta la sua vita, il Mario Pezzi da lungo tempo ormai e per sempre era fuori dalla sua congregazione, avendo come tanti altri chiesto e ottenuto l'esclaustrazione. Come la gran parte dei suoi seguaci, senza Kiko il povero Mario ormai non è nessuno, non vale nulla. Ecco che allora, sufficientemente terrorizzato, si ritirava all'istante nel suo cantuccio, il suo posto, cadendo nell'oblio a cui Kiko lo ha destinato per l'eternità.

Infine, non sappiamo se ridere o piangere, Kiko mai è stato uno con la Santa Chiesa, con i Pastori della Chiesa, ad essi si accosta e approccia solo per sottometterli al suo "ispirato carisma" grazie al suo infallibile "fascino". Non ha un direttore spirituale fuori da sé, non ha un padre nella fede, non ha sottomissione, amore, obbedienza. Poiché Kiko ama e onora solo se stesso e se la canta e se la suona.

"Dica una parola il padre Mario", concede il Sommo, dopo aver tenuto da solo la scena tutto il tempo. Patetico Mario! Altro non fa che ripetere il nome di Kiko infinite volte. Povero padre Mario! Ha imparato bene la lezione. Lo seguo con pena, ma non nomina il Papa Francesco neanche mezza volta. Attento Papa Bergoglio! In verità neanche Kiko, nel suo sproloquio interminabile, ha nominato il Santo Padre una sola volta. Ne vogliono prendere atto in Vaticano?

Ascen non merita commento alcuno. Sempre umile e gratificata di essere nientemeno che la sostituta dell'insostituibile Carmen. Una cosa è certa, appare felice e contenta. Ma chi glielo doveva dire?

E ora le chiamate. Che dolore!
Kiko, ormai allo stremo della voce intona, in onore a Carmen, il canto "Carmen '63". In verità stona come una campana. Tira le corde vocali oltre ogni sopportazione tanto che a volte si tace e lascia andare l'assemblea.
Comunque canta senza nessuna "unzione" (espressione che él Kiko ama moltissimo), con voce stridula. Oh Kiko, lascia il posto a chi tocca! Credo sia ora.
Un appunto comune voglio fare al canto e alla proclamazione della Parola. Sì perché Kiko proclama anche la Parola (che esagerazione!), fa tutto da solo.
Proclama come canta: malissimo!

Poi il canto di Carmen dice, sembra una barzelletta in bocca a loro:
"Sono rotti i miei legami PAGATI I MIEI DEBITI… le mie porte spalancate, me ne vado da ogni parte!"

Quel "PAGATI I MIEI DEBITI" ci fa trarre un sospiro di sollievo.
Fratelli, fedeli camminanti, quest'anno nessun debito! Ci credete?
Bugiardo quando proclama la Parola:
"Essere uno" e non lo è.
Bugiardo quando canta:
"Pagati i miei debiti" e il passivo nel cammino aumenta sempre più.

Sono arrivata a 2 ore, 01 minuti, 50 secondi e, forse non ci credete, introducendo la chiamata Kiko riprende la storia delle baracche. Aiuto! "Non ho mai pensato di fare comunità, ad aprire il cammino nelle parrocchie, né nada de nada…"
Kiko, ma davvero dobbiamo crederti?
Ancora con questa storia farlocca?

Kiko predica ai giovani su internet (*)
"Estoy aquí para hacerte
una oferta única, así que escucha.":
Cioè, in pratica: "Giovani!
Lasciate perdere ogni altra cosa!
A distruggervi ci penso io!"

La chiamata e lo sciame di giovani si snoda come un fiume in mezzo alla folla. Una spettacolarizzazione a cui è difficile resistere. Lo speaker continua a ripetere "incredibile!" Spettacolarizzazione e miracolismo, questa la ricetta infallibile del Cammino Neocatecumenale. Alcuni sono poco più che bambini. Che fanno in un itinerario per adulti? E i genitori dove sono?
Kiko esclama… "sono 700"!
E canta… "Eres hermoso"

Ora chiama las chicas… Lo speaker già dice che sono molto più numerose dei chicos! Veder piangere quelle più emotive, vederle avanzare fino a straripare dal palco! È la foto/santino di Carmen lì a vegliare.
Ma poi il numero dato è 650!

Infine la chiamata per le famiglie: "Sono… !", scandisce lo speaker in estasi!
(2 ore, 33 min., 30 sec.) non si sente bene il numero, fate voi. Solo appare chiaro che lo speaker è stupefatto al massimo grado! Quindi desumo che le famiglie che andranno al macello sono tante, ancora tante, troppe.

Cala il sipario su quest'ultima (temo non sia poi l'ultima ancora) devastante sceneggiata.


Ritorniamo con i riflettori su Kiko Arguello, per il gran finale e per chiudere in bellezza la serata con la sua più esilarante e memorabile esibizione.

A noi è chiaro che negli "incontri vocazionali di Kiko" al centro non sono i giovani, nè las chicas, nè le famiglie e neanche i numerosi itineranti così come i Cardinali e Vescovi e neanche l'evangelizzazione.
E dunque, non per infierire ulteriormente, lasciamo in conclusione, come è doveroso, tutta la scena al protagonista assoluto del lungo spettacolo a cui anche noi abbiamo assistito.

Kiko tra jet e elicotteri privati neanche sa dove lo portano!
Kiko nel cuore della kerigmatica predicazione - è proprio il colmo! - mentre richiama l'approvazione e provvidenza di Dio che parla in lui sempre (sic!), che lo porta in un dato luogo (sic!), dimentica dove si trova. Per poi girarsi e chiedere: "dove siamo? Dove siamo???" "Ah sìììì...viva Panamà! Viva Panamà!".
Tentare di uscirsene così, alla maniera dei grandi cantanti nei Concerti da stadio, che inneggiano alla città che li ospita mentre il pubblico in delirio gli fa eco, dà al nostro personaggio un tocco inedito.


In questi 50 anni, non c'è che dire, Kiko è diventato un perfetto showman. E' incontestabile! Ma di creatura nuova neanche l'ombra.

Riportiamo le parole di Kiko per finire:

(cfr. video a - 1: 03: 33):
"...quello che stiamo aspettando in Guatemala! In Guatemala? No...in...non ricordo: dove sono?...Ah, in Panamà! Dove sto? Sto in Panama..io sto percorrendo il mondo e non ricordo dove sto! In che Nazione sto? Sto in Panamà! Panamensi. Ecco Viva Panamà!!! Viva Panamà!!!...

 (cfr. video a - 1: 04: 15):
"Dio mi ha portato qui, ha portato Mario e Ascension e me....

(ndr: ora in Kiko parla dio  - il suo dio minuscolo - che va con lui ovunque):

...Io sto con te, tu parla, Io metterò il mio spirito nella tua parola e i fratelli che stanno qui mentre tu parli ascolteranno Me e la loro vita cambierà, diventeranno cristiani, per cambiare il mondo, perchè si annunzi il Vangelo a tutte le nazioni...

93 commenti:

  1. @ Pax
    Ti ricordi quando Carmen chiamava Kiko Pippo Baudo?
    Veterano

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  2. Guardando l'incontro in diretta streaming, quando ancora i partecipanti stavano assestandosi nello stadio e la trasmissione ogni tanto si interrompeva nell'audio, qualcuno parlava dal palco. Se non ho capito male, non essendo in italiano, i ragazzi partecipanti venivano informati che avrebbero ricevuto un omaggio dal Papa: un rosario fatto in legno di olivo da Betlemme per beneficenza.
    Bene. Questa cosa, azione, auspicio, da parte del Papa, è stata collocata tra gli "annunci di servizio" prima dell'ingresso della rock star e non credo sia stata più ripresa.
    Se qualcuno che ha visto interamente l'incontro può confermare o smentire quello che ho affermato, lo ringrazio.
    La mia conclusione è che i vertici nc hanno perso una ulteriore buona occasione.
    Alice de'

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  3. Anche su CruxSancta oggi commentano la carnevalata kikiana di Panama, in particolare facendo notare che:

    - il luogo dell'incontro era "troppo grande" per il numero di partecipanti... (oppure i partecipanti erano troppo pochi rispetto al previsto!)

    - sul palco c'erano parecchi seminaristi dei Redemkikos Mater a far numero per far sembrare "tante" le vocazioni suscitate dal sommo sbruffone Kiko;

    - il Tripode Kiko-Ascen-Pezzi, gigante di piedi d'argilla, aveva gli occhi tristi e sconsolati...

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  4. Quando Kiko morirà, pretenderanno di "farlo santo".

    Tale pretesa indicherà solo il loro invincibile desiderio di approvare sé stessi, cioè dipende dalla superbia di aver fatto qualcosa che non deve essere corretto. In fondo in fondo sanno di aver sbagliato di grosso, perciò temono anche la più piccola delle correzioni.

    Dal loro punto di vista hanno ragione. Non temono di dannarsi l'anima: temono solo il momento in cui diverranno di pubblico dominio le vergognose pastoie di Kiko - non tutte note ai "cristiani della domenica". A cominciare dal fatto che la liturgia non si può "personalizzare", e che quindi il Cammino ha clamorosamente sbagliato dal 1964 ad oggi. E dal fatto che per cinquantacinque anni hanno predicato un falso cristianesimo, con un "dio" che ti punisce se "giudichi" i tuoi strupratori, ma che ti premia (anzi, premia tutta la tua comunità poiché "salva a grappoli") quando utilizzi la calunnia, l'inganno, la menzogna, per difendere il Tripode Kiko-Carmen-Cammino.

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  5. Il travestimento da prete è molto usato a Carnevale, compreso su quel palco catecumenale...

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  6. @ Veterano

    Prima cosa: sono contenta di ritrovarti qui, grazie.
    Certo che ricordo. Kiko si esibiva e Carmen continuava a prenderlo in giro e metterlo in ridicolo nell'assemblea di itineranti e lui santamente ripeteva: "Carmen, Carmen!!! Statte zitta! Carmen!!!"
    Inutilmente però.

    Pax

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  7. Le ultime righe del post sono sconcertanti.
    Kiko dice "...Io sto con te, tu parla, Io metterò il MIO spirito nella tua parola e i fratelli che stanno qui mentre tu parli ascolteranno ME e la loro vita cambierà, diventeranno cristiani, per cambiare il mondo, perchè si annunzi il Vangelo a tutte le nazioni..."

    Kiko è fuso! Si crede il nuovo Elia!
    Altro che il Cammino come una realtà ecclesiale tra le altre, che ha la sua strada nella Chiesa! Questo è quello che dice per moderare l'impatto che il Cammino potrebbe avere su tante persone.

    Ciò che sembra invece evidente dalle parole di Kiko, è che nel Cammino, cioè tra i vertici del Cammino, si ha la coscienza e la pretesa di essere il resto di Israele. Non parte del resto, ma tutto il resto.
    Kiko non si presenta come un profeta, ma come IL profeta. Non come un fondatore, ma come IL fondatore.

    Quando è tra i suoi Kiko si scatena e dice quello che pensa. Ma se dice queste cose sapendo che le sue parole possono diventare di dominio pubblico, quali farneticazioni manifesterà nel segreto ai suoi più stretti collaboratori?

    E ora che il Cammino, come le armate di Hitler alla fine del '44, sono in rotta e il suo Raich si sta sbriciolando, crederà ancora nella vittoria finale? Crederà a una sorta di '"arma segreta" capace di ribaltare le sorti sel Cammino, ormai avviato ad una sconfitta inesorabile, ma ancora capace di vendere cara la pelle?
    O spera solo di durare ancora tutti gli anni necessari da qui alla sua morte?

    Se il Cammino durasse solo gli anni necessari per non vederlo finire, in fondo per Kiko sarebbe meglio che niente.
    Forse i suoi sogni di gloria sono già da ora infranti, basti pensare a quello che era il Cammino 15 anni fa. Ma rimane pur sempre il monarca assoluto del suo piccolo mondo, cosa che, almeno, gli garantisce una bella vita e visibilità tra i suoi.

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  8. IL TRAVESTIMENTO DA PRETE È MOLTO USATO A CARNEVALE, ANCHE SU QUEL PALCO NEOCATECUMENALE...

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  9. Avere tutto questo tempo per scrivere contro un santo e togliere tempo q fare opere buone è segno di contraddizione (ci tengo a sottolineare che non ho letto tutto l'articolo perché mi ha davvero dato noia). La pace.

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    1. Ciao Riccio, una prece per te..

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    2. Adesso la Santa Chiesa ha anche approvato le canonizzazioni di persone in vita? Confesso la mia ignoranza, mi era sfuggito.
      Magari si tratta di un indulto specifico per il Cammino, come lo scambio della pace anticipato.

      Tomista ex NC

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    3. Santo chi? Kiko? Ahahah
      Vabbe' a carnevale ogni scherzo vale, altrimenti dovrei pensare che sei da TSO

      Frilù

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    4. Tomista. Si la chiesa ha la possibilità di canonizzare persone, degne, ancora in vita. È un iter diverso e molto più problematico, ma ci sono regole che lo consentono di fare.

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  10. Scusate se irrompo ma da Cristiano praticante quale mi ritengo, certe cose vanno chiarite.
    Non appartengo a questo movimento che voi con tanta tenacia combattete, ma, dal mio punto di vista, mi sembra che sia uno dei pochi che all’interno della Chiesa e sotto il placet del Papa, faccia qualcosa di veramente concreto seguendo quasi alla lettera il Vangelo.
    Ora capisco le critiche; ma suggerirei di mettere sul piatto della bilancia le attività che voi, dalla vostra parte fate a livello di evangelizzazione che ricordo essere uno dei primi doveri di un Cristiano.
    La critica soprattutto dall’anonimato e senza possibilità di risposta è sempre qualcosa di demoniaco; lasciatemelo aggiungere, e non ha nulla (se fatta in questo modo) di Cristiano.
    Ringrazio anticipatamente per la possibilità che mi darete nell’esprimere la mia opinione.
    Saluti.
    Carlo Bonanni

    PS qualore foste voi i gestori delle relative pagine facebook contro questo movimento, consiglio di controllare bene la moralità di chi vi pubblica o aderisce vista la presenza di alcuni personaggi dal profilo morale dubbio. (Sara silvi facebook)

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    1. aheii, ancora con questi falsi profili in cui vi dichiarate esterni al cammino.
      Solo chi è del cammino lo difende, chi non ha avuto la sfortuna di esserci stato non ha nessun interesse a difenderlo, anzi si conosce bene anche all'esterno della ipocrisia e che è una setta il cammino.
      ex fratello
      PS. come siete noiosi e voler sapere chi scrive, non lo saprete mai, perché voi siete il male.
      pps. I sensi di colpa tipico del metodo catecumeno,con noi non attaccano più, siete alla frutta.

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    2. <scusa Carlo Bonanni ma anche tu come loro segui alla lettera il vangelo regalandosi appartamenti,automobili costosissime di lusso, affittando aerei privati o viaggiare in prima classe, elicotteri, visggi in Cina sulla grande muraglia, ( Tu ci sei stato mai in Cina in gita sulla grande muraglia ad "Evangelizzzzzzzare i demoni cinesi)?con costosissime chitarre, mangiando aragoste, fumando sigari cubani, vivendo a scrocco un intera vita senza lavorare e affrontare i veri problemi che tutti noi incontriamo ogni giorno?

      No soldi no party

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    3. “La critica soprattutto dall’anonimato e senza possibilità di risposta è sempre qualcosa di demoniaco...” qui caro ti tradisci, sei un neocatecumeno...DOC

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    4. Si capisce che è un neocatekiko DOC dalla sua profonda ipocrisia: viene qui a contestare l'anonimato... firmandosi con un nome e cognome che non sono i suoi.

      Ai kikos non interessa Cristo.
      Interessa loro solo il prestigio della setta di Kiko.

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  11. Povero Kiko....tra un po niente più nuovi seminari di lusso, niente più viaggi "apostolici", niente più hotel di lusso, niente più aragoste e niente più sigari....le ultime due cose per la salute.
    Brodino e minestrina...
    LUCA

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    1. Presto niente più di niente perché anche lui dovrà rendere conto a Dio delle sue azioni, e restituire a Lui l'anima.
      Nulla di tutto il suo cammino lo seguirà nella tomba. Né aragoste, sigari, alberghi di lusso, elicotteri....

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  12. @ Luca Riccio

    Se non sei riuscita neanche ad arrivare infondo significa che l'articolo ha sortito l'effetto per cui l'ho scritto e ne sono contenta.
    Noia è troppo poco, lo avresti considerato innocuo e non tale da costringerti a scrivere su questo Blog tanto discutibile per te.
    A proposito di "opere buone" è poi questione di punti di vista.
    Per noi questa è opera meritoria davvero. Buona buonissima.

    Dice il Signore di gridare sui tetti le iniquità che si tenta di tenere nascoste perché troppo vergognose per venire da sole alla luce.
    Questo facciamo.
    Per questo Kiko CHE PURE SI SERVE DI INTERNET PER I SUOI FINI PROPAGANDISTICI lo sconsiglia, anzi lo proibisce ai suoi adepti, pena essere rimandati alla comunità indietro.

    Chi fa il bene non teme la luce, anzi vuole che le sue opere siano manifeste perché si renda gloria a Dio.
    Ma Kiko dà gloria solo a se stesso per questo si è isterilito e con lui tutta la sua discutibile opera.

    Leggi il nostro motto:
    da Pascendi Dominici Gregis

    Ormai sarebbe colpa non denunciare costoro che tanto mal si camuffano ...
    ... e fanno tanto male che in tanti ne portiamo segni indelebili.

    Pax



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    1. Scusa Luca, copiando il tuo nome avevo letto Lucia.

      Se non sei riuscito.....

      Il resto uguale.

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  13. Post perfetto e incontestabile. Che amarezza vedere il cammino neocatecumenale finire così. Quanta speranza ci avevano dato le catechesi iniziali. E’ tutto vero quello riportato dai fratelli. Dopo 30 anni passati all’interno del cammino lo posso affermare anch’io. Ma perché nessuno interviene. Perché?... Perché sta implodendo da sè… e nessuno potrà dire che è stata colpa di qualche faraone che il cammino è finito. A quel punto si porranno qualche domanda?
    Camminante non più confuso

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  14. A proposito di:
    "IL TRAVESTIMENTO DA PRETE È MOLTO USATO A CARNEVALE, ANCHE SU QUEL PALCO NEOCATECUMENALE..."
    Ohibò !! La presenza del degno discepolo di cotanto maestro mi ha fatto quasi vincere la scommessa: Fr. Edivaldo Da Silva Oliveira meglio conosciuto come (Don Gorilla e fedele Rottweiler del Arcivescovo pedofilo --> Cfr. video 50 anni TOR VERGATA) e costretto (poverino!) a rifugiarsi a Miami dalla persecuzione del vescovo faraone Byrnes, va a raccogliere il suo momentino di notorietà salendo sul palco a fine Kermesse, min 2.44.34 e 2.46.35, oppure i "fedeli occhi e orecchi del suo amato padrone) erano lì a per cercare di carpire gli ennesimi attestati di stima e benevolenza del Karismatico Ràis?

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  15. Il papa dice che è una cretinata fare proseliti e voi che cercate di farne siete solo dei cretini. e' con l'esempio che si attirano le persone, voi con l'esempio le fate solo scappare. Non siete in grado di amare che è la vera cartina di tornasole. Siete in parole povere dei falliti.

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    1. Mettiamo qualche puntino sulle "i" a beneficio di chi ci leggesse la prima volta.

      Il termine proselitismo, oggi, contiene il sottinteso del procacciare clienti per l'azienda per poi infischiarsene di loro. Questo è molto diverso dall'annunciare Cristo risorto e dal compiere opere di carità. Quando il Papa critica il proselitismo, sta criticando questa mentalità da "schema Ponzi", di procacciare nuovi clienti paganti altrimenti la piramide crolla e i soldi investiti non rientrano.

      In qualità di fedeli cattolici sappiamo che il problema di ogni singola anima - nostra e altrui - è quello di guadagnare la vita eterna. Noi desideriamo che la Chiesa cresca, sì, ma non nel senso di "oh che gran bel numero di clienti paganti". Non stiamo mica compilando la classifica del campionato delle religioni. A che serve guadagnare il mondo se poi si perde l'anima?

      Inoltre, annunciare Cristo Risorto non significa diluviare il prossimo di frasi fatte, persino se si trattasse di soli versetti del Vangelo. Statisticamente il prossimo, qui in Italia e in Europa e in Occidente, ha già sentito parlare di Cristo e ha già preso posizione - favorevole o indifferente/contraria. Per cui succede che certe cose oggettivamente vere ("Dio ti ama", "il Signore vuole incontrarti"...) vengono percepite dall'interlocutore come trite banalità che non gli cambiano la vita, perfino se è già cristiano: si prenda per esempio uno che ritiene di aver raggiunto un equilibrio nel suo rapporto con Dio (e nella sua appartenenza alla Chiesa) e che sapeva già che Dio lo ama. In tal caso l'autoeletto evangelizzatore, neocatecumenale o meno, sta producendo l'effetto contrario a quello sperato, perché induce a pensare: "già lo so che Dio mi ama, dunque questo cretino cosa vuole da me? vuole sentirsi al centro dell'attenzione? vuole vendermi qualcosa? vuole fare proseliti per rimpinguare il fiume delle Decime?"

      I kikos, nella loro tipica cretineria, vanno più in là senza accorgersi di quanto sono mostruosamente ridicoli: "Dio ti ama così come sei" - e quindi uno si chiede a cosa servirà mai il cristianesimo e i sacramenti se Dio "già" mi ama così come sono. (E poi, se "Dio ti ama così come sei", significa che ti ama anche se non paghi la perfida Decima al perfido Kiko!). O peggio, sentirsi dire: "il Signore si vuole incontrare con te" - e quindi uno capisce che non si tratta del Signore Dio Onnipotente, ma si tratta del signor Kiko e della sua banda di scagnozzi esattori assatanati di denaro e della tua acritica ubbidienza.

      Se non ricordo male era il cardinal Biffi a spiegare che "la fede si trasmette per contagio". Salvo certi rari miracoli, sei tu con la tua libertà che scegli di seguire qualcosa che riconosci come "fede" (anche se magari all'inizio non la chiami così). È qualcosa che disseta la tua ragione e la tua sete di infinito, è qualcosa che ti cambia la vita per davvero. Ed è qualcosa che devi costantemente verificare alla luce della Chiesa, per evitare di prendere fischi per fiaschi. Un tremendo e ridicolo errore dei kikos è vivere tutto questo esattamente al contrario: credere che la fede possa essere fabbricata da una serie di attività, anzi, che vada direttamente confusa con tali attività (tant'è che se ti vanti di non essere andato in convivenza perché avevi tua cognata malata, insinueranno che non hai fede).

      Tali madornali errori del Cammino sono comicamente testimoniati dal fatto stesso che i kikos accalappiano i fedeli solo dalla parrocchia. Nella vulgata kikiana-carmeniana, il mito di "atei e lontani" è smentito dalla stessa prassi neocatecumenale di adescare parrocchiani nelle cosiddette "catechesi iniziali" per intrappolarli nelle comunità.

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    2. Come pure immaginare che la fede sia una specie di automagia, che "arriva", senza che uno per lo meno non debba desiderare, e scegliere, nella libertà. Perché tanto la fede in Kiko arriva PUM! e de pronto te converti hermano!

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  18. Carlo Bonanni:

    noi non combattiamo il Cammino, ma i suoi ERRORI, per il bene della Chiesa e di tanti fedeli.
    Ti risulta che qualcuno accusi il Cammino per le famiglie numerose? Nessuno. Al massimo potrai trovare critiche sul fatto che, a volte, nel Cammino si fanno figli per "contare" di più, per cui anche i figli non sono un valore per se stessi, ma viene loro dato un valore in funzione di qualcosa attinente al Cammino.

    Ti risulta che qualcuno critichi lo zelo del Cammino nell'annunciare il Vangelo? Caso mai viene criticato il fatto che, più che annunciare il Vangelo, spesso si annuncia l'interpretazione del Vangelo secondo Kiko, che è infarcita di errori. E viene criticato il modo aggressivo e spesso esaltato in cui viene fatto.

    Se il Cammino evangelizzasse secondo i testi di Kiko CORRETTI dalla Chiesa, e non secondo quelli zeppi di errori, chi avrebbe nulla da ridire?
    Se il Cammino non si proponesse come una conoscenza gnostica, per cui basta la predicazione del Cammino per ottenere la salvezza anche senza un vero impegno anche ascetico di lotta al peccato (oltre che di apertura alla grazia), chi criticherebbe il Cammino?

    Non metto in dubbio il placet del Papa, nonostante ciò ci sono pratiche del Cammino che sono una manifestazione chiara di disubbidienza alle norme della Chiesa. Queste pratiche sono MOLTE. Ad esempio: la consacrazione di focacce invece che pane azzimo.

    Kiko mi ricorda quei maghi e pranoterapeuti che si fanno fotografare col Papa e poi appendono le foto nel loro studio: come se così i loro "poteri", invece che provenire dal demonio (o, se va bene, che provenire dall'imbroglio), provenissero da Dio.

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  19. Se il Cammino non si proponesse come una conoscenza gnostica, per cui basta la predicazione del Cammino per ottenere la salvezza anche senza un vero impegno anche ascetico di lotta al peccato (oltre che di apertura alla grazia), chi criticherebbe il Cammino?

    E' di tutta evidenza che è meglio una conoscenza gnostica (quella vera come direbbe Tripudio) che un'ignoranza fideistica come quella che qui si mostra.
    Il rifiuto della gnosi produce mostri, apposta la barca di Pietro è al naufragio (e non a causa di Kiko)
    Ma a voi serve l'uomo nero per darvi una ragione di vita come nel film The Village di Manoj Nelliyattu Shyamalan...
    A proposito ne abbiamo appresa una nuova i pranoterapeuti sono "diabolici" e pensare che ne conosco uno cattolicissimo, mò glielo vado a dire ma mi sa che si dispiace
    Al giardino d'infanzia siamo!!!!!!!

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    1. I pranoterapeuti sono diabolici nello spillar quattrini ai gonzi, come fanno i tanti guru delle religioni e pseudoreligioni, della medicina alternativa, della politica, ecc....

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    2. Chiunque "maneggi" il soprannaturale/preternaturale senza averne autorità e conoscenza, o è un demente o un imbroglione, e in entrambi i casi va contro almeno il primo comandamento. Per esempio la pranoterapia e il reiki si basano su concetti religiosi mutuati dall'induismo. Maghi, fattucchiere, stregoni e cartomanti si illudono di poter maneggiare il soprannaturale per produrre risultati materiali. Perfino l'ufologia, al di là di tutte le scemenze che propugna, è una forma di religiosità e i cosiddetti "rapimenti alieni" sono solo il modo con cui certi non cristiani chiamano le possessioni diaboliche.

      Il patetico gnostikiko che ha scritto il commento delle 18:30 da molto tempo sta disperatamente tentando di superare in asineria il club dei pasqualoni. E tenta di farlo dallo spazio commenti di questo blog perché non sempre è stato preso a sberleffi. È un superbo incallito, che crede di guadagnare importanza e autorevolezza ostentando bizzarre citazioni di bislacchi autori che non ha mai letto né compreso, e - essendo un neocatekiko - crede di poter intontire l'interlocutore sommergendolo di paroloni altisonanti corredati dal sottinteso "non hai capito, non potevi capire". Poveraccio. Dev'essere dura la vita, se crede di dover spendere tante ore su questo blog per deragliarne le discussioni e mettersi finalmente in mostra. Chissà quante volte ha recitato il salmo 8 senza rendersi conto che ad affermare di più il Signore sono "bimbi e lattanti", non i sapientoni, e tanto meno quelli come lui che cercano di fingersi tali.

      Intanto noi cattolici sappiamo che col soprannaturale (le cose di Dio) e col preternaturale (superiore alla natura umana ma non necessariamente proveniente da Dio) non si scherza, né si commercia. Per il primo abbiamo il sacerdozio e le preghiere, per il secondo abbiamo... il sacerdozio e le preghiere.

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    3. Anonimo delle 18 e 30:
      che intendi per: "conoscenza gnostica (quella vera)"? E che intendi per: "ignoranza fideistica"?

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    4. Quel soggetto - qui etichettato come "lo gnostikiko" - finge di non sapere che lo gnosticismo è un'eresia ed è ossessionato dall'idea di gloriare sé stesso tentando di sembrare acculturato e accademico (e lo fa tipicamente alla maniera neocatecumenale, cioè imbottendo i suoi discorsetti di paroloni altisonanti miscelati a caso e senza rispetto per il filo del discorso). Comunque occorre ricordare che Nostro Signore si è rivelato senza fondare club esclusivi segreti, confermando che anche i bambini (anzi: soprattutto i puri di cuore, i semplici: «se non diventerete come bambini...») possono accedere alla più alta conoscenza di Dio, senza fare "percorsi" iniziatici bislacchi e complicati (e costosi), cosa peraltro ampiamente predetta anche nell'Antico Testamento.

      Lo gnosticismo esiste in millemila forme, ma il nocciolo fondamentale è che la conoscenza di Dio (e quindi la propria realizzazione) avviene non per iniziativa di Dio e risposta dell'uomo, ma per ricerca dell'uomo "dentro di sé" e con qualche "santone" (non importa se sotto forma di persona, di libro, o cos'altro) che ti "rivela" i misteriosi "segreti super segretissimi" (magari a pagamento) a cui tu puoi accedere solo se li mantieni iper segretissimerrimi. Presumono infatti che la salvezza sarebbe proporzionale a queste "illuminazioni iper segretissime" - delle quali si vantano "io ce l'ho e tu no" - col sottinteso che le persone semplici sarebbero colpevoli di non essere intelligenti...

      Anche il fideismo è sostanzialmente un tradimento di Dio, perché pretende di conoscerLo attraverso solo gesti di fede e senza mettere in campo la ragione. Un po' come l'islam. Il fatto è che Dio ci ha donato la ragione e vuole che tale talento non sia sotterrato. La ragione sostiene la fede, e la fede comincia proprio dove la ragione è impossibilitata ad andare più in là. Anche quando i santi sembrano detestare la ragione, in realtà aggrediscono le deviazioni come il razionalismo.

      Quindi, quando uno dice "ignoranza fideistica", sta criticando sia il Cammino Neocatecumenale sia coloro che proclamano di voler far "circoncidere la ragione" o di voler sottomettere la ragione alla volontà (in realtà la volontà umana non può non tener conto della ragione, per evitare di lanciarsi verso qualcosa di irragionevole).

      p.s.: è proprio la ragione che ci fa capire che il cosiddetto "segreto messianico" (Gesù che comanda di "non rivelare") era del tutto temporaneo e perfettamente in linea col Suo metodo di insegnamento (alla gente parlava in parabole - e non consegnava perle ai porci -, ma agli apostoli spiegava i dettagli; una volta risorto, ciò che ancora restava "segreto" andava gridato sui tetti).

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    5. Il diavolo ci ha gabbati facendoci concentrare su un fronte secondario, mentre le sue forze avanzavano indisturbate alle nostre spalle. I russi la chiamano maskirovka, strategia diversiva. Il Vaticano II era già superato alla sua conclusione, dato che, nei progetti di coloro che ne avevano preso il controllo, era soltanto uno strumento per aprire un varco alla loro gnosi anticristica. Mentre ci lambiccavamo a capire come interpretare l’ultimo concilio in modo corretto, cioè in continuità con la Tradizione, questa gnosi ha dilagato fino a sommergere tutto e a sostituire la fede. Ai novatori non importa più nulla di quello che è stato il concilio per antonomasia: da intoccabile superdogma esso è diventato, come tutto il resto, un rottame del passato. Dopo che quell’evento è stato sfruttato per cancellare quanto lo aveva preceduto e abbattere così ogni barriera, sono andati ben più lontano delle premesse poste allora; ormai lo rievocano solo di tanto in tanto come puro nome, privo di contenuto reale, per giustificare le loro derive senza fine.

      Le dottrine gnostiche articolano la storia in cicli distinti sempre più perfetti; in ognuno di essi sorge un nuovo mondo, la cui comparsa comporta la distruzione del precedente e l’instaurazione di un ordine diverso, più corrispondente a quello occulto della sapienza iniziatica, noto – ovviamente – soltanto a pochi eletti, ma consistente in realtà nella totale distruzione dell’ordine naturale (e con esso della Chiesa, degli Stati e dell’umanità stessa, in omaggio all’odio satanico che lo ispira). La storia recente della Chiesa Cattolica si spiega così; non c’è dunque da meravigliarsi più di tanto, alla luce di tutto ciò, della progressiva demolizione del dogma, della morale, dei Sacramenti e dell’autorità gerarchica: è l’obiettivo scientemente voluto e sistematicamente perseguito dalle società segrete, secondo un preciso programma elaborato alla fine dell’Ottocento.

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  20. Vi cito un dato di fatto, nella mia parrocchia, francescana, la Gifra non esiste piu' per mancanza di giovani. Ci sono altri gruppi ma tutti over 40, gli unici che hanno giovani nelle loro file sono i NC. Il parroco, non catecumeno, deve chiedere una mano a questi per portare avanti le pastorali della parrocchia. Corso nubendi, catechismo bambini, pastorale battesimale,caritas,etc., tutto portate avanti dai nc. Capisco tutte le vs rimostranze ma questa e' la realta' della mia parrocchia centrale di una cittadina di 200.000, abitanti. Kevin il barbaro.

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    1. Toh, ma guarda, il solito neocatekiko che ha la fissazione di voler misurare la fede a partire dai risultati vantabili...

      La realtà di quella parrocchia è solo la neocatecumenalizzazione forzata - che ha avuto come risultato la scomparsa di qualsiasi gruppo che non era neocatecumenalizzabile.

      Ma poi chiediamoci onestamente: a che serve "riempire i gruppi" se poi non si insegnano le cose della fede? A che pro avere una parrocchia tutta pimpante e scalpitante, se poi i soggetti coinvolti, quando vanno in vacanza, si guardano bene dall'andare a Messa e dal frequentare i sacramenti?

      Forse che Nostro Signore ha detto di "portare avanti le iniziative parrocchiali"? Forse che la Chiesa sarebbe un'azienda che deve mostrarsi iperattiva davanti agli azionisti umani?

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    2. Fra l'altro proprio ieri riportavamo la testimonianza credibile di una catechista della parrocchia (non una cosiddetta "catechista" del Cammino) che è stata estromessa da ogni incarico - e addirittura il figlio scacciato dall'oratorio - dalla setta neocat nel momento in cui lei ha smesso di fare il Cammino.

      Per la cronaca, simili atteggiamenti c'erano solo nello stalinismo più feroce: quando arrestavano qualcuno (come ad esempio la donna arrestata perché secondo gli accusatori era andata in chiesa per "pregare contro Stalin"), sbattevano nei Gulag anche i suoi familiari in quanto "sicuramente complici".

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    3. Vi cito un dato di fatto, nella mia parrocchia, francescana, la Gifra non esiste piu' per mancanza di giovani

      Hai detto bene , nella mia parrocchia.Per cui ripetiti: nella mia parrocchia. Ripetitelo almeno 5000 volte, forse ti entrerà in testa la realtà.
      Mi chiederei il perchè? Forse, i francescani sono diventati neocatecumenali, ovvero hanno tradito lo spirito di San Francesco? Ripeto: TRADITO. Ma non tradito, come credete voi, per cui accusate traditore chi lascia il vostro cammino, che non serve a nulla, parlo per me, non per voi. Perchè, se non sapete, ognuno ha la sua spiritualità. Non tutti amano battere le mani e urlare dalla mattina alla sera, ci sono persone che cantano e gioiscono, ma in maniera ordinata, pacifica, gioiosa e calma. Ci sono cantori che usano la chitarra, in chiesa, ma non urlano e non battono le mani, cantano bene e con tanta spiritualità, ma un canto dolce e armonioso. Ci sono fedeli che s'inginocchiano davanti al Signore, perchè sanno che hanno Dio davanti a loro, per cui bisogna comportarsi in maniera degna. Non che voi siate indegni, ma siete voi che vi credete migliori, e, sono sicurissino, non lo siete per nulla. Sono anni che mi chiedo in cosa, eppure la risposta non l'ho mai trovata, e vi dico che le ho pensate tutte.
      Vi sottolineo una cosa, quando si vuole vendere un prodotto, film, metodo, cura, ecc, ecc, la persona che deve mettere sul mercato tutto questo, cosa deve fare per avere successo e per prendersi la sua fetta? Deve creare una novità, o mettere a credere che il suo sia migliore, o dare al suo delle caratteristiche diverse, così si distingue dagli altri, così crea attenzione. Questo nel mondo, e credo che anche dentro la Chiesa non sia molto diverso. Ma vi è un punto, che conoscono tutti gli operatori del mercato, cioè coloro che si occupsano delle vendite, prima o poi il prodotto perde quella novità, perde la sua presa sul mercato, per cui è destinato a decrescere, o, nei casi più evidenti, a sperire, in quanto è obsoleto. Un caso, che mi viene in mente in questo momento, è la pellicola dei film, un tempo molto usata, con l'ingresso del digitale è quasi sparita. La locomotiva a vapore, a quel tempo era una novità, poi è stata rimpiazzata da quella elettrica, e via dicendo, ognuno si faccia le sue considerazioni. Sicuramente nell'ambito spirtuale non è uguale, ma, credo, che sia simile. Ci sarà la fase ascendente, ovvero vi sgonfierete. Badate bene che a me non interessa nulla, per me, potete gonfiarvi a dismisura, fino ad occupare tutto il globo, non mi interessera mai nulla di quello che fate. Sapete perchè? Perchè chi ha incontrato Cristo, realmente, a quella persona tutto ciò che si muove intorno a lei non attacca più di tanto, perchè sa dove deve guardare, e sa ciò che va considerato nella vita. Voi, per me, potete essere 25000, 75000, 125000, 150000 agli incontri, vi dico di più, vi auguro di essere anche 150000000, non mi interessa, a me interessa che Gesù sia con me e che Lui no abbia un qualcosa contro di me, solo di ciò mi preoccupo.

      Messaggio per gli Apostoli della Resurrezione:

      Noi non abbiamo bisogno dei numeri e delle piazze, e di altro, per noi conta il cuore e che sia sempre verso il Signore. Basta solo uno di noi, che è con il Signore, per cui è tutto fatto.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    5. Hai detto proprio bene e la tua analisi evolutiva è molto appropriata al cammino kiko/carmeniano perchè essendo opera di mani d'uomo certamente perirà, seguendo le leggi di natura comuni a tutte le cose di matrice umana e non divina.

      Dice Gesù "Io compio le opere del Padre mio e anche voi le compirete e ne farete di più grandi!".
      Da questo la smisurata fioritura di Santi meravigliosi nella Chiesa Cattolica che con le loro opere e la loro vita ci fanno respirare la vita eterna quando ci accostiamo a loro. Per essi il tempo non esiste, puoi avvicinarti ad un Santo contemporaneo o di trecento anni fa o delle origini della Chiesa, è sempre la stessa cosa.
      Non hanno tempo, non invecchiano mai, la loro spiritualità non è un format che prima o poi diventa obsoleto perchè superato da nuove tecnologie. Poichè davvero i Santi non hanno vissuto per loro stessi; Cristo stesso, in chi in una forma in chi in un'altra, ha vissuto nei secoli in loro (anche questo è un modo che ha scelto il Signore dai primordi della Chiesa per non abbandonarci mai, ma restare per sempre in mezzo a noi).

      Tutto questo per Kiko non vale: lui è visibilmente invecchiato e con lui il suo "potente cammino" e la sua predicazione che fa addormentare l'uditorio più ben disposto.
      La sua musica, i suoi dipinti i suoi scritti (sic!) non è che li ho omessi da questo processo degenarativo ineludibile.
      No. E' che sono solo cose nate già bell'e morte!

      Pax

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    6. La Gifra nella cittadina del centro da cui vieni non c'è più perché l'avete sofficata in tutti i modi, complici i preti che ve lo hanno permesso. Forse la Chiesa sarà pure in una profonda crisi, ma dietro ci siete voi che la prendete a spallate per farla piombare nel crepaccio.

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    7. Una "cittadina" di 200.000 ab. se togliamo le milionarie Roma, Napoli e Milano, e' una citta' di
      tutto rispetto e come tale, prevede un Vescovo ed una Cattedrale e non cio'che definisci "parrocchia centrale" come se fosse la stazione.

      Tra l'altro un Parroco si rivolge intimamente alla Divina Provvidenza e non al Cammino che poi, inevitabilmente chiedera' il conto.
      Ruben.
      ---

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  22. E ora la campagna mediatica contro i cattolici per via del ddl Pilon, fervente neocatecumenale, con posizioni spesso lontane dal cattolicesimo. Ma vallo a spiegare alla gente che in realtà quest'uomo con i cattolici non dovrebbe avere nulla a che fare...eppure fanno ancora parte della nostra Chiesa

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    1. Credo che l'obbiettivo di quel disegno di legge (di cui il Pillon è solo uno dei firmatari) sia principalmente quello di evitare di importare in Italia la stessa feroce crisi della famiglia che sta massacrando gli USA.

      In pratica in USA le mode femministe tramutatesi in legge hanno trasformato il divorzio in un'opportunità economica: una donna si sposa già sapendo che appena si stufa può comodamente divorziare mangiandosi la metà delle ricchezze del marito (a cominciare dalla casa), estraendo gli "alimenti" e i soldi del child support, e negando di fatto all'ex marito di poter vedere i figli, il tutto persino in barba alla saperazione dei beni (che lì si chiama prenups, cioè "accordi prematrimoniali"). Lo scempio è di dimensioni enormi (oltre 50 miliardi di dollari tra "alimenti" e spese legali), specialmente per tutto il vastissimo popolo di alienati - i figli di tali separazioni.

      Se quel DDL contribuisse un pochino a rendere economicamente non vantaggioso il divorzio, prima di fare la stessa porcata all'americana certa gente ci penserebbe due volte. E questo sarebbe un risultato positivo. Certo, si possono contestare alcune parti del DDL (come l'introduzione di un improbabile "albo di mediatori familiari", cioè di ulteriore burocrazia, di cui il citato neocatecumenale è casualmente esponente).

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    2. Nell'ultimo paragrafo hai espresso la mia grande perplessità
      Ma aldilà del ddl che non voleva essere oggetto della mia critica ma solo uno spunto, è proprio il personaggio e alcune sue dichiarazioni che mi infastidiscono. Soprattutto perchè viene etichettato (per carità, giustamente) come esponente cattolico

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    3. Non sono d'accordo, carissimo Tripudio, non credo che da noi siano la maggioranza quelli che arrivano al divorzio con la stessa "leggerezza americana" che hai descritto.
      Se 2 coniugi, genitori, arrivano a questo punto non sarà il fatto che "costa separarsi", a sanare i loro problemi e soprattutto a "fare il bene dei figli". Molti dicono (anche Kiko lo ha detto, mi pare nell'ultimo annuncio) che quando i genitori si separano i figli soffrono e "hanno traumi"; è ovvio che soffrono, ma in quanto ai "traumi" vorrei far riflettere su 1 cosa: quando i figli subiscono di più?
      Quando i genitori si separano da persone civili o quando continuano a stare insieme litigando tutti i giorni, menandosi, coinvolgendo INEVITABILMENTE i figli, che vengono associati negli insulti reciproci: "sei proprio figlia di tuo padre" (o madre, a seconda) come offesa peggiore di tutte, che ti toglie l'autostima e la stima nell'altro genitore (è qui la vera alienazione!) e che INEVITABILMENTE ti fa sentire COLPEVOLE, tu,
      bambino/a di questa violenza psicologica e anche fisica.
      In tal caso, posso assicurare che è il figlio stesso a DESIDERARE che i genitori si separino .. e loro non lo fanno e la tortura continua.

      "Il bene dei figli" consisterebbe quindi nel mantenere la "famiglia UNITA" a TUTTI I COSTI ?
      Un'unità APPARENTE, ovviamente, magari perché i genitori hanno l'etichetta "cattolici" da salvaguardare agli occhi degli altri cattolici (dimenticando poi che 1 cosa è "divorzio" e 1 altra "separazione" che anche la Chiesa, saggiamente, consente) .

      Non è obbligando a stare insieme "per forza" che si ripristina l'amore coniugale (se mai c'è stato) e se c'è stato e i coniugi sono entrambi "veramente" cattolici e credono nel Sacramento, non hanno bisogno di "dissuasori economici", sanno da soli che è necessario provare di tutto per evitare la separazione .. farsi aiutare, da uno psicologo o magari da un sacerdote che è tutt'altro, mi pare di capire, da questa figura del "mediatore famigliare" a PAGAMENTO.
      A me questa pare solo l'n-esima figura burocratica (come hai detto) creata per lucro e che non darebbe nessuna garanzia di IMPARZIALITÀ .. potrebbe infatti diventare solo come 1 avvocato "aggiuntivo" della parte più forte.

      Questa "unità" FORZATA, può più facilmente sfociare in violenza e anche omicidio.

      Inoltre, questo fatto di far spostare i figli in continuazione tra mamma e papà e per periodi così prolungati non può che essere DESTABILIZZANTE (per qualcuno di meno ma per qualcun'altro di più):
      è giusto che il figlio abbia buoni e frequenti rapporti con entrambi i genitori ma ci deve essere uno più "abituale" dell'altro, il figlio ha bisogno di seguire abitudini quotidiane, perché lo rassicurano e gli danno stabilità, ha bisogno di 1 posto (UNO!) da chiamare CASA .. quando ha questo, poi può anche andare volentieri il fine settimana o per le vacanze "a casa di papà" (o mamma) senza che questo gli causi traumi.

      Mi pare che in questa proposta di legge si tratti in realtà il figlio come "oggetto" di proprietà "rigorosamente condivisa", non mi pare per niente 1 cosa buona.

      Non si tratta di essere "femministi" ma di provare a mettersi nei panni delle parti più DEBOLI.

      Ma purtroppo in queste cose molti guardano più agli schieramenti politici che ai contenuti (le conseguenze REALI e non le belle parole) e molti cattolici (e la Chiesa stessa, come sempre fa tramite la CEI) si lasciano incantare da chi si riempie la bocca della parola DIFESA della FAMIGLIA.

      Questo è 1 cavallo di battaglia per i NC, un'occasione ghiotta che come vediamo non si lasciano sfuggire.

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    4. Avrei dovuto immaginare che Pillon fosse neurocatecumenale, anche per la sua agghiacciante somiglianza estetica e mentale a Gandolfini, ad imitazione di kiko

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  23. Carissimi... Sono un sacerdote della Chiesa cattolica. Più volte ho avuto la possibilità di confessare durante penitenziali ordinarie e dei passaggi. La situazione è molto più grave di quanto descritta. La crisi del cammino non è dovuta ai soldi, ai pesi che sono più delle gioie (hai moltiplicato loro la gioia, hai accresciuto l'allegria). La crisi vera è l'aver imposto che nelle comunità non ci debbano essere "amicizie" per non creare "divisioni". Non è visto di buon occhio non solo sposarsi con chi non è del cammino, ma nemmeno che due fratelli della stessa comunità possano fare una cena,vacanza o approfondire delle relazioni sane aldilà degli incontri ordinari. Risultato? Un veleno potente che addormenta ogni tipo di affetto e relazione. Il cammino è un dovere, non un'occasione per amare nella relazione. Tutto questo è stato già fatto secoli prima dai Farisei che avevano regolato le relazioni tra uomini e persino quella con Dio con i precetti. Persino fare l'amore con la propria moglie diventa un dovere e a volte un sacrificio come andare a trovare i genitori o accudirli. Fidatevi. La crisi del cammino non sono i numeri, o la liturgia o la teologia o gli impegni diventato molto elastici rispetto ad anni fa. La vera crisi è aver sostituito la pietà con la legge.

    Questi piedi di argilla franeranno a poco a poco e con grande sofferenza di chi ci è passato. Onde evitare scismi e cacce alle steghe, il tempo sarà garante delle opere. Questa ruggine ha intaccato già molti pilastri considerati stabili come i matrimoni nc che stanno implodendo a perdita d'occhio.

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    1. Grazie, grazie, grazie di questa testimonianza. Sarebbe il caso di prendere "provvedimenti" a livello alto, ma a quanto pare non c'è mai stato l'interesse per via dei numeri del cammino. Speriamo che, come dice lei, il tempo sarà garante delle opere e che questo grande problema molto sottovalutato si risolva "da solo" con l'implosione.

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    2. Ringrazio anche io il Sacerdote cattolico che ha voluto confermare, con la sua autorevolezza, quanto sempre più mettiamo in evidenza del progressivo interno disgregarsi del c.n.

      Il disfacimento, che è ormai sotto gli occhi di tutti e che Kiko sempre meno riuscirà a "camuffare", è paradossalmente il "frutto" finale e vero del suo percorso iniziatico...iniziatico di che?
      Presto arriveremo alla definizione compiuta di questo "capolavoro" kikiano.
      Ci hanno rotto la testa per anni con "i frutti del cammino", ostentati e sciorinati in ogni occasione e con grande superbia spirituale.

      Una cosa che mi faceva impazzire, dopo la mia uscita definitiva ed irrevocabile dall'esperienza, era ascoltare (quelle poche volte che, pur incontrandoli, i miei cari ex fratellini di comunità) sempre la stessa frase: "Tu hai ragione (ma si sa che la ragione è dei fessi!), ma io resto nel cammino PER I FRUTTI"!

      Ma quali frutti? Solo che c'è voluto del tempo, come per tutte le cose, perchè il disastro - tenuto abilmente sottotraccia tanto a lungo con vessazioni, terrorismi, ipocrisie, obbedienze di silenzio, mistificazioni di ogni genere - straripasse incontrollabile come un fiume in piena e "implodendo a perdita d'occhio" come, con una espressione felice, dice il nostro caro sacerdote della Chiesa Cattolica.

      Questo contributo merita di essere messo in evidenza ancora, sperando che in tanti, sacerdoti e non, prendano finalmente coraggio e condividano con noi la loro diretta esperienza del C.N., senza più timori nè remora alcuna.

      Dico, in forma liberatoria, ORA BASTA DAVVERO! Non se ne può più.
      Anche perchè, in una sorta di doloroso contrappasso, chi sta subendo il peggio del peggio di questa brutta esperienza sono proprio i matrimoni, fiore all'occhiello, "pilastro stabile", "frutto" più di ogni altro ostentato da Kiko e Carmen (che facciamo bene a non dimenticare mai accanto al suo sodale).

      Pax

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    3. All'anonino (sacerdote di Santa Romana Ecclesia) delle 11,15:

      Sono d'accordo con la sua analisi, Don (N), ma mi dispiace dirlo, solo parzialmente. e le spiego le mie ragioni. Sono assolutamente d'accordo con lei quando dice che nel cammino la grazia della relazione è radicalmente sostituita dall'imposizione alla regola (ai modi farisaici), sotto questo aspetto non ci sono ulteriori elementi da aggiungere, è un fatto pratico che nel cammino il "si deve fare così" è trasformato in una virtù positiva e che anche a Dio piacerebbe. Ma, nel momento stesso in cui lei dice che il problema del cammino non è la "Teologia" (in tutti i suoi ambiti), devo esserle altrettanto onesto nel dirle che dissento da lei. La teologia del cammino, ossia l'ideologia kikiana, cioè un sincretismo di concetti protestanti mischiati ad ebraismo rivisitato, non di certo può aprire le porte ad una "pastorale" dell'amore relazionale, caro don (N). Lei, sa molto meglio di me che dietro il termine pastorale possono nascondersi tante insidie inerenti all'interpretazione dello stesso termine (e kiko ne è un esempio più che accertato) ma, appunto, una pastorale che non fonda su principi teologici fondamentali rischia di diventare "pastorizia" (per non utilizzare altro termine). Kiko & C. si nascondono dietro il becero concetto secondo il quale il CVII avrebbe cambiato la teologia millenaria della Chiesa Cattolica (le pare il caso?), che lo stesso Concilio possa essere riletto alla luce di uno spiritualismo deliberato e smisurato (tutto è spirito, compreso ciò che kiko stesso è riuscito a realizzare in barba a ben 2000 anni di Tradizione). Insomma, sono d'accordo con la prima parte, non mi trova d'accordo sulla questione della teologia: proprio pochi giorni fa abbiamo rivissuto il "giorno della memoria" ricordando cosa tra gli anni 30 e 40 del secolo scorso una "ideologia" è stata capace di fare.

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    4. Penso che il sacerdote si riferisse ai motivi della crisi interna al Cammino e non ai problemi insiti nel Cammino stesso.
      Ad ogni modo l'ideologia kikiana è stata ben esposta negli anni da questo blog e ci sono pochi dubbi sulla lontananza dal Cattolicesimo

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    5. Scusa se ti faccio notare una cosa.
      Il sacerdote non dice che il problema del cammino non è la "Teologia" ma che:

      "La crisi del cammino non sono i numeri, o la liturgia o la teologia o gli impegni..."

      E' diverso.

      Pax

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    6. Pensiamo la stessa cosa ma con tempo cronologici e logici diversi. La teologia è in difetto perché in difetto è 'antropologia (un idea di uomo desunta dal modo di vivere di Kiko e dei primi assolutamente disordinato nelle relazioni del tutto impari). La teologia e la liturgia come la prassi pastorali sono nate dopo uno stile di vita relazionale e non prima. Il problema è quindi non teologico ma antropologico (poi a cascata anche morale, sociale ecc) per dirla breve. La teologia è venuta dopo uno stile di vita impietoso, cioè privo di pietà sintetizzato nei manotreti.

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  24. Se volete potete metterlo come articolo... troppe cose avrei da dirvi. Il cammino è nato nel post concilio in un epoca dove alcuni sacerdoti celebravano con i bicchieri di carta. Ci si stupisce che ci sia la fruttiera. Ripeto, la liturgia,la teologia e kiko stesso (che avete ben compreso che da persona è diventato nei decenni personaggio) sono solo effetti visibili ma non la causa della fine del cammino. Ci si lamenta che un 80enne dica come un mantra le stesse cose. Lo fanno tutte le persone anziane. Non è questo il problema. Il dramma è aver fatto il passo falso dei farisei mettendo la legge al posto della pietà. Cristo non rimprovera i riti e le tradizioni degli uomini perché non sono in asse con la sua volontà, ma perché sono lontane dalla pietà. Svariati salmi e parole di Gesù lo confermano.

    Il cinismo ieratico dei genitori neocatecumeni come degli sposi, con maternità forzate nonostante dolori e salute precarie, sono la causa prima e ultima della fine di questo cammino.

    Nessuno regge più la legge. Ne è dimostrazione l'esodo di massa fuori dalla "terra promessa".

    Noi sacerdoti dove siamo ? Non so dove sono i miei confratelli. Personalmente mi trovate in piedi nelle penitenziali ad asciugare le lacrime. (Fregandomene della confessione fatta con la lista dei peccati perché tanto la parola parla da se è basta quella).

    La consolazioen più grande ? Chiedere ai neocatecumeni se la vita sia più bella così,alla fine della confessione e loro piangendo sorridono e dicono di si. Concludo il tutto dicendo "buon matrimonio" Ora che sanno che la moglie o il marito non è la croce ma il paradiso, la consolazione di Dio.

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  25. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  26. Ops! non avevo letto quest'ultimo commento, ecco il sacerdote si spiega da sè:

    Ripeto, la liturgia,la teologia e kiko stesso (che avete ben compreso che da persona è diventato nei decenni personaggio) sono solo effetti visibili ma non la causa della fine del cammino.

    Grazie ancora. Anche del bene che fai cercando di far arrivare una parola diversa nelle orecchie neocatecumenali e infine ti ringrazio per la tua testimonianza sulle penitenziali del cammino, questa:

    (Fregandomene della confessione fatta con la lista dei peccati perché tanto la parola parla da se e basta quella)

    Significa che, come immaginiamo, nulla cambia e la confessione individuale è tutta una cosa a modo loro, diversa dalla confessione della Chiesa, altro senso, altro proprio.

    Pax

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  27. Quello che sostenevamo è che il legalismo neocatecumenale - figlio diretto della pessima teologia di Kiko e Carmen - era insopportabile anche prima, dal 1964 ad oggi. La differenza più importante pare piuttosto essere il fatto che non ci sono più parrocchie da conquistare e che i tanti segreti segretissimi (di cui ai kikos è vietato chiedere) sono stati ridicolizzati su internet e nei libri, nonché - da loro stessi - su youtube e facebook.

    Quando il Cammino si è autoapprovato due volte lo Statuto (nel 2002 e nel 2008, Ryłko prima e Ryłko dopo), era già cominciato il declino, e dopo qualche annetto già ridevamo del fatto che le statistiche ufficiali del Cammino continuavano a non crescere. Crescevano piuttosto le iniziative e le richieste di soldi e i maneggioni maneggi dell'entourage di Kiko, per il cui smisurato ego si sta architettando un rientro in grande stile in Giappone nella diocesi di Tokyo (laddove era stata soppresso con ignominia il seminario kikiano di Takamatsu) e sull'isola di Guàm (laddove è stato soppresso con ignominia il seminario kikiano a Yona), senza contare la segretissima mega-Domus in progettazione (quella "spaziale" dei Jetsons: armiamoci e pagate).

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  28. E' incredibile come Kiko stia distruggendo il cammino.
    Molti alti catechisti e presbiteri sostengono (fra di loro) che Kiko debba lasciare il posto a altri.
    Sta diventando patetico, molto diverso dal Kiko anni '70/90.
    Altre cose che stanno distruggendo il cammino da dentro:
    - mancanza di preti che seguano le comunità;
    - diversi matrimoni in crisi (per crisi intendo separazioni);
    - catechisti di secondo e terzo livello con poche responsabilità;
    - la nuova generazione di matrimoni catechisti a cui non viene data nessuna responsabilità;
    - gli itineranti non vengono sostituiti. Sono sempre gli stessi, hanno 80 anni ormai!
    Ci sarebbero tantissime giovani famiglie pronte a prendere il loro posto, ma niente,
    immobilismo completo.
    - nuove adesioni dai lontani ai minimi storici.

    Romano Apostolico

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    1. "- nuove adesioni dai lontani ai minimi storici."
      Beh mi sembra anche "normale" se si considera che quelli che entrano in cammino poi frequentano solo quelli del cammino trattando gli altri come se avessero la peste, entrano ormai solo i figli. Ci sono realtà in assoluta controtendenza, e sono quelle realtà "vergini" dove il cnc appena arrivato esplode, perchè ancora si hanno relazioni con il "mondo esterno", poi a lungo termine rientreranno nella casistica che stiamo menzionando.
      Il cnc ha una dinamica iniziale da "guerra lampo" che "stordisce" gli osservatori ma ha anche ubriacato gli "iniziatori", mentre a lungo termine si trasforma in "logoramento da trincea" per mantenere le posizioni, asfittico in quanto chiuso e settario, e di questo gli iniziatori non si sono resi conto, tanto da andare in giro a chiedere cosa succede.
      Kiko ha sempre dipinto la Chiesa pre CVII come statica etc etc, mentre alla lunga nel suo "piccolo" si è ritrovato per le mani quello che lui stesso aborriva. Alla fine della fiera la società stà cambiando ad una velocità 100 volte superiore a quello che capitava negli anni 60 70, e Kiko invece è rimasto ai comunisti contro i capitalisti, magari non lui, ma le sue catechesi si, e puzzano ormai di anacronistico e di vecchio.


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    2. Kiko attualmente delira dicendo che la parrocchia non è di istituzione divina per arrivare a poterne fare a meno, per il cnc ovvio.

      Quello che penso io è che se la parrocchia non è di istituzione divina a maggior ragione non lo è il CNC, con buona pace di tutti, e con tutte le conseguenze del caso.

      Forse molto semplicemente il cnc ha fatto il suo tempo....ma Kiko questo non lo accetterà mai.... il suo "Reich" deve durare mille anni

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  29. Come più volte ribadito, tutti i nodi vengono al pettine, alcuni prima di altri, ma in ogni caso è proprio sul lungo periodo che vengono fuori le contraddizioni, o meglio le conseguenze delle stesse. I matrimoni che arrivano al "collasso" perché ci si è spinti oltre le proprie forze, tentando Dio, rimanendone schiacciati, non essendo più in grado di "governare" la famiglia si fa come gli altri.... si scappa... e..ciliegina sulla torta si riesce anche a farsi annullare il matrimonio pur con tantissimi figli. Scelte scellerate anche sul fronte lavorativo, i famosi lavori che non si dovevano accettare perchè non cristiani, o solamente perchè non ti avrebbero consentito di fare il cammino, destinazioni non accettate perchè li non c'era il cammino... e via discorrendo. Tutto questo quando si è giovani e forti forse "funziona" ma con il tempo si rischia di vivere arrabbiati e con tantissimi rimpianti, ed invece di guardare comunque avanti, si getta la propria vita alle ortiche rinnegando tutto. Come al solito con Pax potremo non solo scriverci sopra dei libri ma anche fare nomi e cognomi.

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  30. Buonasera, apellandomi all'articolo precedente nel cammino c'è una categoria di ex che ne costituisce la fortuna, gli ex con rimpianto. Purtroppo ce ne sono molti di ritorno anche dopo 25 anni dall'abbandono che rientrano ben oltre il tempo della disintossicazione in maniera incomprensibile. Su di questi vengono costituite le nuove comunità dei figli del cammino che altrimenti chiuderebbero subito per assenza o quasi di adulti. Gente che conosce il sistema, organizzazione e prassi. Terribile.

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  31. Amici miei, non volevo "vantare" il cammino a danno dei francescani (dei miei figli, una si chiama Francesca e un'altra Chiara) volevo sottolineare la realta' che si vive nelle parrocchie. Ora, voi volete dare in testa ai camminanti pero' resta un dato incomputabile......i figli frequentano la parrocchia, degli altri gruppi sono rimasti solo i genitori ultra cinquantenni.

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    1. Sii onesto! Non è vero che i figli dei nc rimangono in parrocchia! Sempre più si allontanano e rimangono quei pochi inquadrati di genitori talebani.

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    2. Nessuno da in testa ai camminanti, è un blog, ognuno è libero di dire la sua. Ovviamente su questo blog, si riportano le esperienze legate al Cammino, ma si parla anche di altro.
      Molte volte, online, ho parlato con gli atei, che mi scrivevano la loro su Gesù Cristo, e su altre cose, come i miracoli, santi, la fede, ecc, ecc. Tutti mi scrivevano,grossomodo, ma l'hai visto? hai visto i miracoli? e tante altre frasi.
      Io gli rispondevo: ora vedi i Giapponesi? hai mai visto Giulio Cesare,?hai mai visto il Polo Sud? NO! Per cui, tutto ciò non significa che Dio non esiste e Gesù non è mai esistito.
      Se ci basiamo, solamente, su ciò che vediamo con gli occhi sensi, e su ciò che ascoltiamo con le orecchie, ecco che la tua interpretazione potrebbe essere errata, o incompleta. Anzi, proprio chi vedeva e ascoltava, a quel tempo, era ingannato, anche dai sensi. Se i figli non frequentano la parrocchia, non significa che si siano persi e siano dei lontani, potrebbe significare che si trovano in altro luogo, e che frequentano quando possono, perchè esiste un'altra spiritualità.
      Vedi, ti faccio una confidenza su un fatto che ho notato. Ho frequentato dei neocatecumenali, e tutti facevano l'errore di giudicare per via dei sensi, cioè se ti vedo celebrare è ok, se non ti vedo ti sei perso. Se ti vedo preparare, è ok, se non ti vedo significa che hai poca fede.Certo, il Cristianesimo si basa, anche, sulle opere, altrimenti che Fede avremmo. Ma le opere, non le puoi giudicare tu con il tuo giudizio. Cioè, mi spiego meglio. Se io non vado alla celebrazione della parola, è un esempio, ma sto in casa a dire il rosario, secondo te, dove sta l'errore? Non c'è, a mio avviso. Certo, capisco che per il neocatecumenale c'è, perchè si dovrebbe mettere al primo posto la comunità.Ma se giudichi, a quel punto devi dimostrare che ne vale la pena, ovvero devi dimostrare le opere, altrimenti è solo fumo.

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    3. Ma io so, per certo, che è ipocrisia, sai perchè? Perchè vai in comunità, e celebri, per cui dovresti essere UNO con tutta la comunità, ma girato l'angolo partono le coltellate: giudizi, incomprensioni, sorrisi durante le richieste de soldi dicendoti fratello, e poi ti controllano ciò che dici e ciò che fai, manipolazioni, invidie, bugie,ipocrisie, imposizioni, credersi i Padroni, credersi migliori, credersi gli illuminati, credersi le guide, odio, calunnie, e tanto altro. Tutte cose vissute. Ovviamente, quando mi vedono, fanno finta di nulla, come se nulla fosse, e fanno gli angioletti. Ho visto persone che mi davano il bacio della pace, e poi mi parlavano male dietro le spalle. Passaggi fatti con solennità, e poi coltellate. Io l'ho fatto poco, per poco tempo, ma ho letto testimonianze di fratelli che l'hanno fatto per tanti anni, 30 anni, e poi sono fuoriusciti, e nessuno li ha chiamati e calcolati. In quello ci vedo UNO con Cristo, ovvero ci vedo l'abbandono che ha provato Gesù sulla Croce. Carissimo, Gesù è venuto a prendersi ogni dolore e ogni situazione, per trasformarla in Amore e per Risollevare l'Umanità, altrimenti sarebbe rimasta schiacciata dal Male. Immaginati per un attimo, anni passati con dei fratelli, convivenze, dove metti soldi, tempo, cuore, spiritualità, ecc, ecc, e poi come se nessuno ti conoscesse.Carissimo, le parole se le porta il vento. Non dico che è tutta tenebra, assolutamente no, vi sono anche le cose buone, io parlo di luci e ombre. Ma, ti ripeto, se tu giudichi, e ti permetti di giudicare, a quel punto devi dimostrare che sei in grado. Non ho visto persone in grado di giudicare, ho visto presunzione, fallacità, e altro. Devi sapere che non li condanno, perchè io non sono migliore, forse sono peggio, ma dobbiamo dircele le cose, altrimenti viviamo di illusioni.
      E poi, credo in una cosa, se c'è una Sacra Famiglia, quella non si può rinchiudere, solamente, dentro quattro mura, con leggio, tappeto, coprileggio, croce, vaso, cero e porta cero e sedie. Noi tutti formiamo il Corpo di Cristo, e quando vado a fare la spesa, se davanti a me, comunque sia, vedo una creatura di Dio, vedo persone che come me lottano in questa vita, chi lavora fuori casa, chi fa la casalinga, chi è malato, chi fa altro, ma ci vedo dei figli di Dio, e io sono con loro, anche nel silenzio, ma spiritualmente sono vicino a tutti, ecco che in quel momento formiamo una Sacra Famiglia, perchè è il Signore che ci unisce spiritualmente, anche se gli altri non lo sanno, perchè non hanno ricevuto questa consapevolezza.

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  32. Dalla testimonianza del Sacerdote delle 14 e 04, si nota che il Cammino, proprio come i farisei, più che la Legge di Dio, che è legge di misericordia, segue un'altra legge, una "tradizione di uomini", che apparentemente sembra quasi una "regola" come quella dei consacrati, ma che in realtà si sovrappone alla legge di Dio, soffocandola.

    L'approvazione? La Chiesa ha approvato gli statuti, non le innumerevoli regole quasi tutte non scritte ma ugualmente vincolanti del Cammino!
    E poi se perfino la Parola di Dio può essere usata contro i fratelli (la usò perfino il demonio per tentare Gesù), come abitualmente si fa nel Cammino, figurarsi delle leggi.

    Scrive il Papa: "San Tommaso d’Aquino ci ricordava che i precetti aggiunti al Vangelo da parte della Chiesa devono esigersi con moderazione -per non rendere gravosa la vita ai fedeli-, perché così si muterebbe la nostra religione in una schiavitù" (Gaudete ed exultate, 59)

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  33. Faremmo bene a riflettere su questo che è un tema centrale. Il commento del sacerdote lo ha riportato alla ribalta. Una delle peggiori devastazioni il cammino la sta producendo proprio nei matrimoni. Ironia della sorte. Era questo il pilastro portante di tutto. All''inizio Kiko e Carmen, idealisticamente avevano pensato la conduzione del cammino nelle mani di equipe che riproducessero la loro. Capo equipe laico nella maggior parte dei casi, il famoso "carisma primitivo", uomo ovviamente, simil Kiko, con una "ragazza" anche se attempata simil Carmen, e un presbitero simil padre Mario Pezzi. Ma poi, essendo poca la materia prima e visto che quei pochi single cominciavano ad "intrigarsi" l'uno con l'altra (esempio storico Eusebio e Giulietta che iniziarono sullo schema dato ma poi si innamorarono l'uno dell'altra) cosa che suscitò lo sgomento degli iniziatori scandalizzati (alla faccia che non ci si deve mai scandalizzare), in un secondo momento hanno detto che Dio "li ispirava" essere giusto si sposassero. Da allora le equipe hanno cominciato ad avere una coppia responsabile - un matrimonio - un ragazzo e il presbitero. Poi le famiglie in missione....con tutto quello che Mav ha descritto ora i matrimoni sono maciullati, stritolati nella macchina da guerra del cammino.
    E comunque il disastro dei matrimoni è molto frequente anche nelle comunità, quelle che hanno anni e anni di cammino. Non ci sono scrutini che tengono, mariti e mogli se ne danno di santa ragione e non c'è chi li possa frenare, neanche la numerosa prole che assiste sgomenta e impotente.
    D'altra parte chi ha "allenato" in tanti anni i neocatecumeni a vedere sempre il marcio in se stessi e il peggio negli altri? L'altro il tuo nemico, la tua morte? Impossibile amarlo, sopportarlo è vietato, compatirlo troppo sentimentale. È la frittata è fatta.
    Che soluzione salomonica hanno trovato? Più di una testimonianza ho raccolto di istigazione a separarsi...perseguendo, magari con i loro potenti appoggi, la dichiarazione di nullità da parte della Sacra Rota. Confermo quello che già è stato scritto in un commento. Una autentica vergogna.

    Pax

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  34. @ Commento anonino (sacerdote di Santa Romana Ecclesia) delle 11,15

    Condivido l'analisi del sacerdote, una analisi evidentemente dedotta dalla partecipazione a numerose penitenziali ordinarie e dei passaggi. La crisi "interna" del CNC è una crisi scatenata dalla mancanza di relazioni di amore tra i camminanti. Ancor di più, però, condivido Giuseppe Verdi. Quello descritto dal sacerdote è solo l'effetto. Quali sono le cause? La risposta giusta mi pare data dallo stesso Verdi: è nella dottrina malata del kikianesimo, una dottrina mistificatrice del Vangelo, del cattolicesimo, della Liturgia, della teologia.

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  35. Questa volta il Papa mi è piaciuto molto, ma veramente molto. E' un buon messaggio, e fatto con stile e modo.Mi è piaciuta,tantissimo, la frase finale. Un Papa che riesce a dialogare con i Musulmani, è cosa buona, in quanto porta un messaggio di speranza, ovvero il Vangelo.Speriamo che porti la Pace e la tranquillità per tanti cristiani perseguitati in quelle terre.

    https://www.youtube.com/watch?v=qx1vHDEMc5Q

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  36. Fidatevi non smetterò mai di ripeterlo: dietro ad ogni difetto teologico c'è un difetto antropologico. Dietro ad ogni parola bugiarda, c'è una bocca che mente. Dietro ad ogni idea sbagliata, una mente in errore. Dietro ogni legge, c'è una mano che l'ha scolpita. Questo difetto è frutto di una visione della vita che prima ancora che essere un manotreto è stata ed è uno stile di vita personalissimo. Come si pone la persona nei confronti del prossimo, la dice lunga. Manca del tutto il sapersi collocare all'interno del progetto della salvezza, proprio come mancava a Giobbe e la risposta di Dio la dice lunga. Questo si chiama errore antropologico il non sapere le misure dell'uomo, dove sta, dove può andare e cosa può dire o fare. Ecco perché nel cammino, parlando pane pane e vino al vino, ciascuno di voi ha potuto assistere a scene turche: parole urlate con una cattiveria e un pulpito che mai nessuno si è arrogato di presiedere senza il minimo scrupolo che quello che si urla potrebbe non essere buono o utile alla vita del prossimo. Si vedono genitori urlare maledizioni ai figli, come gli sposi, come i fratelli di sangue e di comunità. Manca del tutto il darsi una misura. Una visione dell'uomo (antropologia) nomade e zingara. Ecco perché posso entrare ed uscire come e quando mi pare nella vita intima delle persone lasciando emorragie. Ecco perché posso forzare la vocazione e plagiare a più non posso fino a forzare scelte che della libertà dei figli non hanno neanche l'odore.

    Questo disordine antropologico, teorizzato e ponendolo in relazione con Dio è divenuto teologico e dottrinale, liturgico, morale ecc..

    Un consiglio è quello di non combatterli su questi campi cronologicamente e logicamente secondari, ma di andare alla radice di tutto: "ma che uomo sei?". Domane semplici. "Ma tu sei libero? Sei felice? Sei innamorato? Sei pietoso? Sei fedeli? Sei paziente? Sei mite?" ecc.. Detto a persone che si gonfiano la vena appena gli tocchi la mensa, la veglia di pasqua ecc, queste sono le cose da chiedere perché questi sono i piedi di argilla. Il resto sono idee così radicate che non le schiodi.

    Un mio carissimo amico d0infanzia e itinerante da tanti anni non mi ha saputo rispondere alla mia semplice domanda "Ma il Cammino secondo te, ha dato più sollievo e consolazione o ansie e pesi alle persone? Mi riferisco alla maternità a tutti i costi, alla decima e le collette ecc..". Dicono di essere UNO, ma si ammazzerebbero a vicenda pur di cantare il preconio. Su queste stupidaggini, su questi piedi di argilla che solo la totale apatia, l'essere spietati che non possono in alcun modo controbattervi e rispondervi, imbarazzati.

    Ora in questo blog chiaramente si parla del cammino, ma sapete perfettamente che tante altre esperienze ecclesiali hanno dei difetti antropologici e quindi teologici impressionanti che hanno apportato anche loro la buona dose di danni. Come si sono sfiaccate queste esperienze? Con qualche annetto di semplici e banali contraddizioni. Queste piccole crepe nello scafo, fanno colare a picco qualsiasi impero. Tanti naufraghi e tanti dispersi e sofferenze purtroppo. Ma come dice una canzone: Nessuno ha detto che sarebbe stato facile.

    Il prete di prima

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    1. Ancora grazie! Queste parole per me sono state illuminanti! Una cosa Non ho mai pensato e cioè di aver buttato 30 anni della mia vita e questo perché Dio mi ha preservato e tenuto vivo il mio libero arbitrio anche se l'ho pagato a caro prezzo.

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    2. Dicono di essere UNO, ma si ammazzerebbero a vicenda pur di cantare il preconio.
      si vede che li conosci molto bene, questa del Preconio - visto che ci si esibisce semel in anno - è sintomatica. Davvero si scannano e chi lo canta si gonfia come un pavone e gli altri si intossicano tutta la Veglia. Che squallore. questo è un canto liturgico che dovrebbe fare con decoro un sacerdote o al massimo un diacono.
      Ma loro sono Re Sacerdoti e Profeti e non hanno bisogno di nessuno e si distruggpno in un esibizionismo sterile.
      Il problema è che si sentono invasati, pervasi da uno "spirito straripante" alla Kiko e se no possono dargli sfogo scoppiano....
      Pax

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  37. Ritorno ad Anonimo delle 14:23. Il nostro Sacerdote di Santa Romana Chiesa.

    Vorrei aggiungere qualche considerazione, ciò che penso di aver capito del suo discorso e che condivido.

    Esordisce:

    "Pensiamo la stessa cosa ma con tempi cronologici e logici diversi....
    ...La teologia è in difetto perché in difetto è l'antropologia (un idea di uomo desunta dal modo di vivere di Kiko e dei primi assolutamente disordinato nelle relazioni del tutto impari).

    Vero è che nel cammino c'è un problema antropologico serio, che affonda le radici nel fatto che il modello di uomo modello "umano" è Kiko stesso. Una iattura! Kiko deve far quadrare il cerchio, tra le sue intemperanze (e di Carmen che mai dobbiamo dimenticare) e la sua incorreggibilità strutturale e cronica (e di Carmen che mai dobbiamo dimenticare) ha dovuto per forza piegare a questo tutta la predicazione, per farla a sua misura.

    Il problema è quindi non teologico - ab origine - ma antropologico (poi a cascata anche morale, sociale ecc)

    A parte che trovo molto illuminante la definizione del modo kikiano di vivere: disordinato nelle RELAZIONI DEL TUTTO IMPARI. Qui è tutto un programma e io aggiungo che è proprio vero: il modo di vivere di Kiko, trasmesso pari pari agli itineranti, è un modo disordinato, basato su relazioni IMPARI. Nulla di più contrario al cristianesimo.
    Come descritto nel post, Kiko non si è mai fatto uno con nessuno, mai. E' un uomo solo, completamente, centrato sul suo IO, per questo le relazioni sono IMPARI, lui è il capo, il numero uno, gli altri tutti sottoposti e, diciamo la verità, una specie di razza inferiore con la quale non si può confondere, gente che deve obbedire, marciare a comando, non pensare, obbedire SENZA CAPIRE...e come potrebbe? Di fronte a tanta scienza superiore e imperscrutabile? Kiko somiglia sorprendentemente alle divinità pagane mentre non somiglia affatto a Cristo, eppure spudoratamente afferma che Egli "abita in lui!"

    Peccato che il Maestro si è fatto, diversamente da Kiko, UNO con ciascuno di noi, si è fatto tutto a tutti e pur di mettersi al nostro livello ha accettato di farsi nostro servo.
    Mc. 10, 45 Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. (cfr. Gv. 13,1-15)
    Proprio uguale a Kiko!

    La teologia è venuta dopo uno stile di vita impietoso, cioè privo di pietà sintetizzato nei mamotreti.

    Questo è condivisibile, così le pagliacciate liturgiche. Come farsi catechizzare dalla potenza della eucarestia che prima e più che rendimento di grazie ed esaltazione ed esultanza è offrirsi con Cristo come vittima sull'altare?
    Offrirsi, vittima, sacrificio...termini che a Kiko e Carmen, gaudenti per natura, danno l'orticaria solo a sentirli.

    Pax

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    1. Hai colto in pieno quanto detto stamane. Il modello antropologico innesca sempre la miccia in tutti i secoli, in tutti i tempi. La domanda di Dio nell'Eden spiega molto bene questo dramma "Dove sei?". I più grandi crimini contro l'umanità sono stati resi possibili perché si è giocato con l'antropologia. "Non è un uomo, è solo un sacco di vermi" (Lutero); "Non è un uomo, ma un peccatore"(perché siedi con i peccatori e mangi con loro?); "Non è un uomo ma solo un grumo di cellule"(aborto); "Non è un uomo, è solo un ebreo" (olocausto).

      Rende l'idea?

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  38. L'errore antropologico in questo blog secondo me lo segnaliamo con tutti gli articoli, e gli innumerevoli commenti, che evidenziano il profilo settario del Cammino Neocatecumenale.
    Perché il tragico problema morale, che provoca danni e ferite personali e familiari che sappiamo, in parte ha una grave responsabilità personale, soprattutto per alcuni che abbracciano il Cammino proprio per eccedere vigliaccamente in ciò per cui sono già versati, ma in parte è legata ad un vero e proprio plagio mentale.
    E il plagio ha potuto essere messo in atto, purtroppo, attraverso elementi dottrinali e scritturali.
    Il neocatecumenale che manda il figlio nel seminario kikiano pur sapendo le sue incerte tendenze sessuali a perdere dieci anni di vita, si sente Abramo sul monte Moria; quando inganna e mente, si sente Giacobbe, furbo e non più degno davanti a Dio di Esaù, eletto per motivi imperscrutabili, gli viene insegnato da opportuna catechesi; quando approfitta del proprio ruolo di catechista per comprarsi la macchina o l'appartamento a spese dei fratelli, crede di vivere nella precarietà e nell'attesa della Provvidenza, quindi di averne tutti i diritti, quando, da marito, impone alla moglie già gravemente depressa il decimo figlio crede d'essere aperto alla vita. E così via.
    Quindi, volevo concludere, vanno battute ambedue le strade, quella dottrinale e quella antropologica.
    Perché finché una persona è soggetta psicologicamente e spiritualmente al cammino, può soffrire di certe problemi morali e comportamentali ma pensare che siano episodici e, più che altro, degli infortuni; è il rendersi conto che ti è stato mentito per anni su ciò che ritenevi il punto forte di questa esperienza, cioè sulla Parola di Dio, per poter mettere in atto un meccanismo di servitù e di soggezione nei tuoi confronti, e in quelli di molti altri, che veramente ti permette di capire tutta la Matrix neocatecumenale e di liberartene.

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  39. Pax esempio storico Eusebio e Giulietta che iniziarono sullo schema dato ma poi si innamorarono l'uno dell'altra

    Altri esempi: Maurizio (the African) e Rosalita, Carlo(ne) + e Mariangela.

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    1. sì gli esempi sono tanti, perchè iniziarono tutti ragazzotti e giovani donzelle, Kiko e Carmen erano "primitivi" e fecero molte equipe come la loro. Ora o li facevano sposare, o sarebbe diventato un macello tutto....macello è poco....

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    2. Questo a conferma che la loro ispirazione veniva dall'alto! Hanno sempre idealizzato se stessi e si sono posti come modello, ma queste equipe a conduzione di laici ignoranti, istruiti con una dottrina gnostica e materialista, sono una peste nella Chiesa....sembrano gli sciami di bestie strane che piombano sulla terra per punire i peccati dell'umanità...

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  40. @Anonimo 21:54
    Padre, quando lei pone qste domande a un NC, le pare che abbiano qualche effetto?
    Le domande sono giustissime ma il fatto è che se 1 persona non le fa "sue" è inutile che gliele ponga 1 altro.
    Nel CN le persone hanno tanti di quei motivi, puramente materiali e psicologici, per restarci, che queste domande proprio non se le vogliono fare, anzi, le tengono ben alla larga dalla loro mente perché intuiscono che se solo aprono 1 breccia potrebbero portare al crollo di tutto il loro mondo.
    Certo, il CN ti svilisce nella tua dignità di persona, ti impone tasse e fatiche fisiche, ma in cambio ti dà la SICUREZZA che dà ogni setta: psicologica, economica, senso di appartenenza, di "difesa" dal "cattivo" mondo esterno e per qualcuno possibilità di esercitare "potere", di "sentirsi chiamare Rabbi dalla gente" (praticamente il "rispetto" che ogni bulletto ha dai componenti della sua banda), di mangiare a sbafo a spese di altri, o anche semplicemente, a livello più basso, di avere un "tuo ruolo", fosse anche solo quello di "cantare il Preconio" o essere "ostiario" .. poco importa il contenuto che c'è dietro ogni ruolo (anzi "carisma") basta che Kiko se lo inventi e tale ruolo inizia ad esistere, anche se contiene il nulla .. come giochi di bimbi che fingono di bere dalla tazzina vuota.

    " Ma tu sei libero? Sei felice? Sei innamorato? Sei pietoso? Sei fedeli? Sei paziente? Sei mite?"
    ------------
    Mi scusi, ma se fa queste domande a Kiko o a qualche "catechista", magari non le risponderanno male per ipocrisia, ma sono sicura che dentro di sé si farebbero 1 grandissima risata!
    Ci sono persone, credenti o non credenti, a cui "non importa" essere felici .. preferiscono il benessere o la sicurezza di cui parlavo sopra.

    E questo dà il CN, indipendentemente dalla religione che prende a pretesto.

    Non è anche questa antropologia?

    Allora, ammettendo sia come dice lei, che è 1 antropologia sbagliata a generare 1 teologia sbagliata, questa antropologia non mi pare per niente costituisca "i piedi di argilla", bensì la parte più resistente dell'idolo!

    Perciò, se dei laici non possono fare nulla più che le domande che lei ha suggerito, non le pare invece che gli ECCLESIASTICI dovrebbero agire ANCHE su un altro piano?

    Quello teologico e dottrinale, appunto!
    Ribadendo CHIARAMENTE, ad ogni occasione, qual'è la VERITÀ della nostra fede, i suoi CONTENUTI (che i NC stravolgono e strumentalizzano) che il Signore Gesù ci ha consegnato, di questo abbiamo BISOGNO .. tutti, NC e non.

    Soprattutto chi ha ruoli decisionali e, nel grande o nel piccolo, TUTTI voi sacerdoti (vescovi, cardinali ..) lo avete. Altre volte ho sostenuto che 1 semplice parroco può fare molto più del Papa, dicendo un fermo NO alla presenza del CN nella sua parrocchia (NO da parte di 1 vescovo nella sua diocesi ecc.).
    Ma anche 1 qualunque sacerdote, a cui viene chiesto il favore di sostituire 1 suo confratello nella "celebrazione eucaristica NC" , può dare 1 ottima testimonianza, dicendo: NO, perché è in disobbedienza alle prescrizioni della Chiesa .. e magari, se è come lei propenso alle "domande", chiedere al suo confratello: perché tu accetti di celebrare in questo modo che non rispetta il Messale?

    Se secondo lei, padre, queste sono cose "secondarie" e la maggioranza dei sacerdoti la pensa così, allora non abbiamo molta speranza, la Chiesa si merita i Neocatecumenali e altri mali affini, ma se per VOI SACERDOTI, la Chiesa è ancora la depositaria della fede, il Corpo di Cristo, se ci credete davvero nell'efficacia dei Sacramenti e in Gesù Santissimo dentro i tabernacoli .. allora, dal mio punto di vista, dovreste agire come ho detto sopra .. non solo ne avete il potere (a differenza di noi laici), ma soprattutto il DOVERE.

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    1. Sono secondarie nel senso che sono conseguenti al problema esposto ampiamente prima. Non sono secondarie per importanza. Ritengo sia una guerra persa parlare di dottrina con chi ti dice che il papà approva mostrandoti foto o statuti o la solita frase di JPII. Piuttosto basta chiedere come va con i figli o con la moglie o con j genitori con i colleghi. Questi sono i piedi d'Argilla eccome. Questo è il tallone d'Achille che padre Rino sta cercando di sistemare con un torrente di figli devastati dai genitori e comunità. Ci sono itineranti e catechisti che lasciano 6 e più figli per l'amante. Se dovessi dire una cosa a kiko, anche se mi può ridere in faccia, gli direi: troppe volte ti ho visto spingere Carmen. Offendervi e fare a gara per chi tenesse il microfono. Questo lo chiamo volersi bene ?

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    2. Per le celebrazioni non temere. Nemmeno i preti del cammino riescono più a celebrare visto il numero di messe in parrocchia e diventa sempre più imbarazzante celebrare in 10 persone. Ormai i gruppi di preparazione sono esasperati perché devono preparare 2 volte al mese. Date tempo al tempo.

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  41. ritorno al commento del 1 febbraio ore 21:54 del
    "prete di prima"

    per richiamare il suo commento riporto questa sua frase:

    Il resto sono idee così radicate che non le schiodi.

    per dire che, purtroppo è la mia ultraventennale esperienza, non li schiodi su nulla questi, neanche se li prendi sul piano antropologico, sulla contraddizione vivente della loro esistenza. Almeno questo è stato per me, quando provavo a mettere in evidenza il loro essere scandalosi dopo anni e avendo finito da tempo il cammino, la risposta era:
    "Che capisci tu?" "Sei una moralista! Noi siamo peccatori! Tu pensi di essere meglio degli altri. Stai in comunità per la tua santità, non per NON giudicare il fratello peccatore incallito e per NON scandalizzarti"...ecc.ecc.
    Una tragedia.
    Ossia come esci dal loro schema ralazionale IMPARI e quant'altro già sei fuori del cammino, isolata, emarginata e reietta e prima o poi te ne vai piena di ferite e di amarezza.

    Pax

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    1. Pax scrive: "Ossia come esci dal loro schema ralazionale IMPARI e quant'altro già sei fuori del cammino, isolata, emarginata e reietta e prima o poi te ne vai piena di ferite e di amarezza."
      Come è vero, scopri che le persone con cui hai condiviso tutto di te,troppo, per più di 20 anni,sono" persone"aride, false, soprattutto che non hanno nulla di Dio, ma davvero sono figli del demonio!Si riempiono la bocca di belle parole,parlano di comunione durante gli scrutini,ma nei fatti, appena dici qualcosa che non gli va bene e te ne vai,diventi il nemico da combattere! Non ho pietà per queste persone,almeno fino a quando non escono dalla setta e si può parlare come persone normali.
      ex fratello!

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  42. Ottimo post e commenti illuminanti.
    Portiamo pazienza e continuiamo a scavare.
    Esce sempre qualcosa di buono quando ci si confronta.
    Ci manca un po' di aiuto dalla Chiesa.
    Condivido il pensiero che anche un parroco possa fare molto.
    Molti catecumeni non sanno niente della Chiesa, quella vera, non sanno niente di teologia,niente della dottrina cristiana e niente della liturgia.
    Quando si raccomanda continuamente di circoncidere la ragione e di obbedire ciecamente al catechista, si arriva a questi livelli di disordine "antropologico", mentale,psicologico, comportamentale, etc.
    È vero,il cammino diventa una sicurezza, anzi l'unica sicurezza che resta ai camminanti dopo averli separati da tutto il resto.
    C'è gente che i problemi li ha già è gente che accetta il plagio pur di avere un posto una minima sicurezza sociale nel cammino.
    Che poi si vive in una finzione, in una realtà distorta, non fa nulla perché tanto finché si continua ad obbedire non si vede mai il rovescio della medaglia.
    Quando capita qualcosa che ti mette in contrasto con il cammino allora cominciano i dolori.
    Quando si prendono i calci dal cammino si comincia ad aprire gli occhi.
    Pultroppo in alcuni casi si è talmente legati nel cammino da non essere più padroni della propria vita.
    Interi clan familiari all'interno del movimento, datori di lavoro che ti hanno assunto solo perché sei nel cammino, tanti figli da mantenere con il supporto economico del cammino, etc.
    Mi preoccupa molto quel commento in cui si parla di camminanti che rientrano dopo anni che sono usciti.
    In questo ci vedo una dipendenza al cammino che mi spaventa.
    LUCA

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    1. Questo è sempre avvenuto.

      La dipendenza che il cammino crea, col suo ghettizzare le persone e renderle pian piano inadatte alle normali relazioni umane, è davvero grande. Questo un enorme problema perchè negli anni assottiglia sempre più i contorni della libertà profonda di una persona che si vanno rarefacendo man mano fino a scomparire del tutto: credi di aderire di volta in volta con il tuo AMEN sempre più scontato, ma infondo nulla più sei capace di scegliere da solo.
      Allora perchè questi che hanno la vocazione innata alla riconversione un giorno si allontanano?
      In genere accade perchè il cammino è davvero duro e gravose tutte le mansioni da svolgere. Ogni tanto qualcuno scoppia e non ce la fa più. Ma fuori non se la passa bene, ormai è incapace di mantenere rapporti normali e di vivere una vita normale. Ed ecco che alla prima occasione fa dietro front.
      Certo che smacco per un cammino che doveva insegnare a vivere alle persone e renderle libere!
      Fatto sta che non per problemi di sostanza costoro si erano allontanati dal cammino, fuggendo dall'angusta gabbia neocatecumenale, che per loro ormai è più un luogo di rifugio, l'unico.

      Negli ultimi tempi tornare è anche più semplice, le redini si sono allentate, come abbiamo analizzato in un recente post, non si è più così rigidi e severi su tante consegne, visto la penuria di nuovi adepti, la moria dei vecchi e la stanchezza cronica di tanti che stanno con un piede dentro e uno fuori. Ecco che è più facile tornare. Nessuno ti impone più di tanto: basta fare numero e dare la decima...almeno qualche mese all'anno!
      Una cosa è certa, se avessero avuto un'esperienza come la nostra mai e poi mai sarebbero tornati indietro, come noi non torneremo mai. Il solo pensiero è intollerabile, ritrovarsi lì in mezzo tra risonanze, monizioni, canti, convivenze e giri di esperienze interminabili e poi i catechisti di nuovo e magari Kiko Arguello!!

      Pax

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