lunedì 18 maggio 2020

IL VESCOVO NEOCATECUMENALE DEL CALLAO, JOSÉ LUIS DEL PALACIO Y PÉREZ-MEDEL, HA DOVUTO DEPORRE LO SCETTRO. 1°

Proponiamo a partire da oggi alcuni articoli sul vescovo neocatecumenale José Luis Del Palacio y Pérez-Medel, di origine spagnola, fiore all'occhiello del Cammino Neocatecumenale (di cui in precedenza era “Presbitero Itinerante”) ed ex vescovo della diocesi del Callao in Perù (diocesi di quasi un milione di battezzati, con 56 parrocchie).
Nonostante non avesse raggiunto l'età canonica per ritirarsi, né avesse problemi di salute, ha ufficialmente presentato la rinuncia alla sede episcopale, prontamente accettata da papa Francesco. Si è poi lamentato dell'essere stato scacciato proprio durante il triduo pasquale 2020, confermando così che tale rinuncia non è stata volontaria. Possiamo ben immaginare le macchinazioni neocatecumenali tuttora in corso per agguantare di nuovo quella sede, o almeno avervi un vescovo che non ficchi il naso negli sporchi traffici del Cammino.
Era notorio già da prima che questo vescovo di nazionalità spagnola, nato e cresciuto all’ombra del Movimento Neocatecumenale, non era assolutamente gradito ai fedeli del Callao. Ci siamo occupati di lui su questo blog in diverse occasioni (invitiamo i lettori a cliccare sui link segnalati di volta in volta come fonti delle notizie o approfondimenti): un vescovo neocatecumenale, infatti, non poteva non farsi notare nel calpestare i fedeli cattolici e nell'imporre il kikismo-carmenismo (a cominciare, ad esempio, dal suo stemma episcopale kikiano-ottagonale, e la copertina kikizzata di una sua lettera pastorale).

Ricordiamo anche che il suo predecessore, il vescovo Miguel Irizar Campos, aveva la pessima nomea de «il miglior amico del Cammino in Perù». Dunque Del Palacio, installandosi come suo successore nel 2011, aveva terreno fertile per "kikizzare" ancor di più la diocesi.

Nel 2015 fu lanciata una petizione per sollecitare le sue dimissioni.

Fu attivata dai cattolici anche una pagina facebook Callao necesita pastor”, tuttora attiva: già all'epoca il vescovo neocatecumenale Del Palacio non era considerabile come “pastore”.
Ed è proprio da questa pagina facebook che traiamo le più preziose informazioni riguardo a come erano trattati i fedeli cattolici e i sacerdoti della diocesi.

"Grazie, però BASTA"
Leggiamo dunque alcuni commenti, perché sempre è la voce del popolo che evidenzia cattiverie e bontà.

La notizia del suo imminente siluramento era già nota qualche mese fa; per esempio il 26 gennaio 2020 tra i commenti di quella pagina si vi leggeva:

- Il vescovo del Callao trema!!
I fedeli sono andati dal vescovo a chiedere il cambio del Parroco perché questi mancava di etica e morale. Il parroco Cesar Nuñez, accusato di corruzione è stato cambiato, il vescovo sa di avere i giorni contati!!!
Arriva la giustizia per la chiesa chalaca!!!!

- Si vocifera che Jose Luis non sarà più vescovo del Callao; per la prova, non sono più ADM (armas de destrucción masiva). I preti ora sono parroci…

- Che se ne vada con tutta la sua comunità.

- Sta arrivando il momento!

- Che il vescovo se ne vada! Molto male ha fatto alla chiesa del Callao; ora trema signor Vescovo. Vogliamo un pastore con profumo di Cristo non con odore di marciume.

- Secondo te, lo Spirito Santo ha detto ai 'kikkos' che nella sua "comunione" si distribuiscano il corpo di Cristo come se fossero panini??
Per favore, questa è proprio la desacralizzazione giunta come conseguenza del Concilio Vaticano II, oltre alla confusione che vediamo.
Solo le mani consacrate (del sacerdote) possono toccare l’ostia, a causa della loro consacrazione, non mani qualsiasi.

"Ama Kiko e fa' ciò che vuoi"
(ironia sul suo motto episcopale "ama e fa' ciò che vuoi")
Questi sono i commenti giunti dopo che Del Palacio è stato "fulminato" da papa Francesco in piena settimana santa e covid-19:

- È stato così tiranno e se ne va da solo, senza addii trionfali. L'amministratore [diocesano] dovrà indagare su tutte le denunce, tutta l'amministrazione della diocesi, scuole, attività, fondi, proprietà vendute ecc, Duro lavoro attende Sua eccellenza Monsignor Robert prima che venga il nuovo vescovo [residenziale].

- Questa era la soluzione: che se ne vadano i preti neocatecumenali del Callao.

- L'hanno fulminato da Roma e ben fulminatoDall'arrivo dei "Neo Catecumenali" il clero diocesano è stato distrutto e scomparso.
Così non si fa mai chiesa.

- La pagina Facebook della diocesi è ancora presa dagli scagnozzi del Potere uscente, mette solo informazioni favorevoli a loro e continuano a censurare le opinioni delle persone. Spero che il nuovo vescovo e il suo vicario intervengano in quella pagina, simbolo della tirannia precedente che è già caduta.

- Il popolo di Dio l’ha eliminato e i soldi delle donazioni spariscono laddove ci sono i neocatecumeni, e la chiesa li copre. Il Callao non li vuole.

- Grazie a Dio altissimo e ora che se n'è andato c’è da indagare su tutti i suoi seguaci e buttarli fuori da questa diocesi - appena 20 anni fa eravamo un modello da seguire...

- Che si indaghi sulle quote bingo, pagamenti mensili alle fratellanze, il mancato sostengo alle chiese che non hanno avuto, grazie a Dio, nessuno dei suoi preti lecchini…
- (interviene un fratello del Cammino Neocatecumenale): Buona fortuna a tutti voi stupidi cattolici di oggi e speriamo che con il nuovo vescovo possiate fare quello che avete fatto... E ricordatevi che se se ne vanno i preti neocatecumenali non c'è un solo prete deprecabile un altro gruppo cattolico visto che danno vocazioni… Se non vedono i loro carismatici e altri gruppetti vediamo cosa esce.. Che se ne vadano e così non ci saranno più messe di tanti ipocriti come voiSolo la laicità si impossesserà del Callao e smetteremo di ascoltare e leggere tanti ipocriti e codardi come quelli che si nascondono su questa pagina.. Siate felici finché dura.. E quei preti rossi dietro questa pagina.. Moriranno ma non x i sicari.. Se non è la malattia che portano nei loro cervelli nelle loro anime e nei loro corpi.. Ciao ciao.. E che il loro inferno li accompagni
- Un nuovo seminario lontano da un carisma totalitario, un seminario diocesano è indispensabile per ordinare sacerdoti santi con un vero spirito secolare e sana dottrina.

- Bene, ma è arrivato il giorno ed è questo il bello, sta a noi pregare che ora tolgano dal vescovato quegli adulatori canaglie che rimangono ancora e depurino alcune parrocchie dai sacerdoti neocatecumeni che non hanno nemmeno la vocazione.

Signor vescovo del Callao, noi calachos non siamo:
madri scarse, oziose, adultere, prostitute…
Poi un post, con commenti a seguire:

Finalmente giustizia sarà fatta! Ringraziamo Papa Francesco per le decisioni prese per il bene della chiesa al Callao.
Diamo il benvenuto a Mons. Robert Francis Prevost, O.S.A, l'amministratore apostolico della diocesi del Callao, che sarà responsabile delle indagini su tante denunce fatte, denunce di corruzione come quella dei colletti bianchi, insabbiamento di abusi di minorenni, appropriazione di immobili, licenziamenti arbitrari e violazione dei diritti umani.
Chiediamo che si indaghi su tutti i casi denunciati in modo che non si permetta mai più di attentare a religiosi e laici, e si elimini la corruzione esistente nella diocesi del Callao.
Inoltre, non si perpetri più alcuna violenza ai poveri e a tante persone che sono state e continuano ad essere colpite dai sacerdoti vicini a questo regime [neocatecumenale].

[Del Palacio] se ne va senza saluti protocollari, senza ringraziamenti del Vaticano come normalmente succede ufficialmente al momento di presentare le dimissioni, senza saluto dalle autorità. Perché questo?
Signor Jose Luis Del Palacio a lei è stato chiesto di rinunciare un paio di anni fa, gliel'ha detto lo stesso nunzio apostolico ma lei si è rifiutato, ora che ha le spalle al muro non le rimane altra scelta, lei è stato sconfitto dalle sue stesse azioni.
Ora dovrà affrontare tutte queste accuse perché non è sufficiente riconoscere errori e chiedere perdono, ora dovrà riparare i danni commessi con tanti abusi. Questo lo vedrà nel foro penale.

- Superbo e dittatore

- Finalmente è finita l'egemonia dei kikkos al primo porto, peccato che Arequipa [città di oltre 900.000 abitanti, nel sud del Paese] non si possa più salvare.

- Domanda: da dove viene tutto quello che aveva…
Ruba anche mentendo…
Dove sono i soldi delle attività.
Dove sono i soldi delle donazioni che andavano a una destinazione e lui le prendeva…
Come è successo a molte comunità.

- Io sono testimone della sua mancanza di carità e d'amore per coloro che non erano del Cammino.

- Nessun kiko diventa santo o lo è; per esempio c'è Carmen Hernández.
Tanto si vantavano gli arequipeños (abitanti di Arequipa, altro presidio neocatecumenale) di essere molto cattolici e non si sono nemmeno mobilitati contro il loro "arcivescovo"; o hanno reclamato di restituire a Chapi il suo Santuario, lasciando che si costruisca un grande shopping center.

- Quanto male [del Palacio] ha fatto alle comunità [cattoliche], pretendendo di sottometterle e togliergli i loro locali, imponendo interessi per niente santi. Ha fatto piangere fedeli chalachos.

- Finché non lo vedrò fuori con tutto il suo corteo... non ci crederò; questi Kikos ricorreranno a tutti i loro soliti inganni e cavilli per rimanere; ricordatevi che hanno un buon sostegno economico… è il momento di presentare e rinfacciare tutti i loro abusi!!

- Arequipa [sede di neocatecumenali] li finanzierà… Tutti gli affitti di Del Rio uff… aggiungo... se sei in ritardo nei pagamenti si dimenticano la misericordia…

- Molte famiglie torneranno alle attività di parrocchia.
Preghiamo che Dio ci dia un buon e santo Vescovo.

- Che gioia… Dio ha ascoltato le nostre preghiere per il miglioramento del nostro Callao…

- SÌ, TUTTO NEL CALLAO ANDAVA MALE E PER PEGGIORARE LE COSE FINO ALLA CHIESA, INVECE DI DARCI PACE E TRANQUILLITÀ CI HANNO INCULCATO PAURA, O PER MEGLIO DIRE, TERRORE, CON LE MINACCE AI NOSTRI PRETI CHE SONO FINITI PER ESSERE PRESI DI MIRA E QUINDI SOSTITUITI.
CHE COSA TERRIBILE. CON QUESTO NON ABBIAMO AVUTO TRANQUILLITÀ.

- Il peggior vescovo del Callao. NON RITORNARE MAI PIÙ. MAI PIÙ CATECUMENI NÈ NEOCATECUMENI IN CALLAO E IN PERU.
Finalmente giustizia è stata fatta per la diocesi del Callao

- Non è solo al Callao che hanno seri problemi con gente come questo vescovo

- Viva la Chiesa del Callao, ora libera dagli abusi, menzogne e maltrattamenti dovuti a questo vescovo...

- Finalmente se ne va quel demone vestito da pastore, il peggiore dei vescovi che è passato per la nostra Diocesi

- Finché i kikkos non vengono in massa ad Arequipa va tutto bene.

- Sì, Arequipa è già persa da tempo, come prova inconfutabile c'è il "centro commerciale" di Chapi [che ha preso il posto di una parrocchia]

- Finalmente quest'uomo lascia il Callao; non è mai stato un vescovo buono, è venuto per fare le sue cattiverie da buon spagnolo quale è.

- Una vergogna quel video che [del Palacio] ha fatto per salutare la sua diocesi, ringraziava tutti quelli che ha promosso lui stesso. Gli è mancato solo di ringraziare i suoi amici corrotti, cioè l'ex governatore regionale Felix Moreno, Juan Sotomayor e tanti altri collusi e infognati con la corruzione.

- Finalmente si chiude il cerchio mafioso di chimpum, si credevano intoccabili e ora? Vogliamo giustizia, che cadano tutti i corrotti con e senza tonaca, che hanno sostenuto e assecondato tutto questo.


"Vogliamo un pastore che ci ami,
ci ascolti, ci apprezzi e rispetti"





Giusto per avere conferma dal lato opposto, vorremmo suggerire di visitare la pagina facebook del fratello del Cammino Neocatecumenale W. Cruz, che commenta a più riprese a favore del Movimento. Non è per essere moralisti, ma questo soggetto, che tra i “mi piace” mescola la chiesa con pagine facebook inquietanti, di pornografia e omosessualità, non mi pare possa dare grandi garanzie di santità (né tanto meno di affidabilità del Cammino). Naturalmente i suoi fratelli di comunità vicini e lontani si guarderanno bene dal criticarlo o dal farlo smettere; dopotutto, come dicono Kiko e Carmen, «l'uomo non può non peccare», l'unica cosa importante è che «devono mollare il malloppo»…

(fine prima parte)

22 commenti:

  1. UN ALTRO FRANCHISING DEL CAMMINO È STATO CHIUSO, IL VESCOVO DEL CALLAO MERVIGLIAO DOVRÀ RESTITUIRE LA CHITARRA...

    RispondiElimina
  2. Vogliamo ricordare qui alcuni punti ai nostri lettori che piovono su questo blog da ricerche google che non c'entravano niente col Cammino.

    Il buon cuore dei singoli non è mai stato in discussione. Però, in qualità di fedeli cattolici, sappiamo che se quel buon cuore è accompagnato da ignoranza e guidato da malizie altrui, cammina suo malgrado sulla cattiva strada. Cioè sappiamo che le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni. E sappiamo che "consigliare i dubbiosi", "insegnare agli ignoranti", "ammonire i peccatori", sono le prime tre grandi opere di misericordia spirituale.

    Questo blog è "anonimo" perché l'identità dei testimoni generalmente non aggiunge nulla al valore degli argomenti trattati. Due più due fa quattro indipendentemente da chi lo dice. Inoltre, desideriamo che l'attenzione dei lettori sia concentrata non sulle persone, ma sugli argomenti: questa cosa l'ho mai sentita prima? nella mia parrocchia/diocesi i kikos potrebbero aver mai fatto cose del genere? rispetto alla mia esperienza diretta e indiretta del Cammino, come considero questa notizia? L'unica eccezione all'anonimato, come nel caso presentato in questa pagina, è quando il soggetto in questione è un personaggio pubblico (in questo caso un vescovo), quando il suo nome e cognome sono ripetutamente pubblicati sui giornali, o al limite quando lo stesso soggetto liberamente decide che per dare valore alle proprie affermazioni occorre metterci il nome e la faccia.

    Quest'ultimo è il caso di don Ariel Levi di Gualdo, sacerdote e teologo e autore di numerose pubblicazioni, che alcuni mesi fa - settembre 2019 - ha pubblicato un libro La setta neocatecumenale ben documentato e rigoroso. È il più recente di una lunga serie di libri e articoli pubblicati da diversi sacerdoti e teologi che "ci hanno messo il nome e la faccia" spiegando da diversi punti di vista quel tumore spirituale che è il Cammino Neocatecumenale. Invitiamo a leggere il libro di don Ariel (e a farne omaggio al proprio parroco e ancor più al proprio vescovo) per farsi un'idea precisa sulla setta senza farsi abbindolare dagli slogan preconfezionati del Cammino.

    Criticare le eresie è un'opera santa perché per definizione esige la riaffermazione delle verità di fede. Per dire che "2+2=5" è sbagliato, occorre necessariamente ricordare che la Chiesa ha sempre insegnato che "2+2=4". Molti di noi - compreso il sottoscritto - criticando le eresie neocatecumenali, si sono ritrovati ad approfondire documenti del Magistero, vite e scritti dei santi, interventi autorevoli dei Papi, ecc., traendone grande beneficio spirituale e una maggior coscienza delle verità di fede.

    Testimoniare le storture del Cammino, anche quelle non esclusive del Cammino perché presenti "un po' dappertutto" nella Chiesa, serve a far aprire gli occhi a tanti fratelli del Cammino. Questo blog esiste da ben quattordici anni: non sappiamo immaginare quante anime, capitate per caso su una qualsiasi pagina, si sono rese conto di quanto è spiritualmente velenoso il Cammino. La stragrande maggioranza di loro non lascia neppure un commento - e la cosa non ci dispiace affatto, perché Nostro Signore scruta i cuori e non ha bisogno di leggere i loro commenti su un blog per accertarsi dello stato delle cose.

    Di tanto in tanto, però, ci capita di venire a sapere (con o senza questo blog) che qualcuno ha "voltato pagina" nella sua vita, ripudiando il Cammino e riabbracciando l'unica vera fede dell'unica vera Chiesa. La gioia nei cieli per la conversione di queste anime è inimmaginabile, rispetto alla nostra, fosse anche solo per il fatto che sono anime che si sono liberate dei ceppi in cui il Cammino le aveva incatenate.

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. OT
    Intanto domani ci sarebbe dovuta essere la convivenza a Porto San Giorgio (se non disobbediscono come loro solito)e invece salta tutto ,compreso l'incontro con Papa Francesco questo sabato.
    Speriamo salti anche il concerto di giugno a Cagliari.

    Frilù

    RispondiElimina
  5. «Coloro che non fanno distinzioni tra opportunità e pericoli associati alla globalizzazione stanno negando la realtà. Papa Francesco si oppone anche al fatto che gli stati e le organizzazioni internazionali impongono l’aborto ai popoli poveri in modo neocolonialista revocando gli aiuti allo sviluppo se lo rifiutano. In Perù, durante il periodo Fujimori, io stesso ho parlato con donne e uomini che erano stati inconsapevolmente sterilizzati e che erano stati ingannati con denaro e false promesse sulla salute e la felicità nella vita. E questa sarebbe “teoria di cospirazione”?»

    (cardinal Müller, citato qui)

    RispondiElimina
  6. Fra tutti i vari commenti di fedeli cattolici giustamente indignati a causa della gestione clientelare del Vescovo e dei kikos e sollevati per il suo defenestramento, il commento dell'utente neocatecumenale svetta non solo per le offese personali, quanto per la minaccia dell'inferno per i detrattori di Del Palacio e della sua genia.
    È sempre interessante avere una conferma del fatto che quella dei neocatecumenali, anche in Perù, è proprio un'altra religione, visto che si appropria del giudizio divino già su questa terra e confonde i piani del terreno e dell'ultraterreno, di ciò che è competenza della giustizia umana e ciò che è nel potere della giustizia divina.

    RispondiElimina
  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qui in Italia invece La Stampa ufficiale, generalmente in questo periodo pro Vaticano, tace. Pure l'ineffabile neocatecumenale Cernuzio, di Vatican Insider, che aveva addirittura gridato al complotto per il caso Apuron, ha dovuto inghiottire il boccone amaro, almeno per ora.
      Parlano invece le voci dei blogger cosiddetti tradizionalisti che, si vede, non hanno ben approfondito le notizia oppure per i quali è semplicemente un'occasione ghiotta per confermare le inclinazioni di questo pontificato.
      Nell'errore di scambiare i neocatecumenali per dei neoconservatori, d'altronde, ci cascano un po' tutti coloro che non li conoscono dall'interno.

      Elimina
  8. Le testimonianze dei vari leader dei movimenti a TV 2000 sono state girate in questo periodo di covid19. Compreso il coniglio Kiko.

    Frilù

    RispondiElimina
  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  10. Gli eventi del Callao lasciano sconcertati.
    Non ho mai conosciuto un caso simile, di un vescovo che invece di cercare di unire e mediare tra cristiani, come un capo ultras qualsiasi guida i suoi all'attacco dei rivali come fossero tifosi avversari (e invece sono supporter della sua stessa squadra).
    Sembra chiaro che la percezione del Vescovo del Cammino è quella di due chiese diverse: quelle tradizionale e quella del Cammino.

    Definire il Cammino in termini di progressisti o conservatori in effetti può essere difficile per chi non lo conosce bene perché, se è vero che si propone come difensore della famiglia (anche se non si esita a far dividere i coniugi se uno dei due si oppone al Cammino), cosa che lo fa apparire come un movimento "conservatore" o comunque amante della tradizione cattolica, in realtà il carattere che più lo contraddistingue è quello di un MOVIMENTO DI ROTTURA con la Tradizione ecclesiale del passato, sia in campo dottrinale che liturgico.

    E' così forte la coscienza di Kiko che il Cammino è un movimento di rottura, cioè un movimento RIVOLUZIONARIO all'interno della Chiesa, che dice senza mezzi termini che è sorto per RICOSTRUIRE la Chiesa.

    Il termine RICOSTRUIRE, non si usa a caso.
    Chi vuole imbiancare casa o cambiare qualche mobile, dice che la vuole rinfrescare, o rinnovare.
    Chi invece la vuole accomodare, usa il termine ristrutturare (che però riferito alla Chiesa è già un termine inammissibile, perché solo la Chiesa può riformare se stessa, nessun movimento può farlo).

    Ma Kiko parla di RICOSTRUZIONE della Chiesa, come lui fosse un secondo Cristo e il Cammino il prototipo della nuova chiesa.
    E il termine RICOSTRUZIONE non si usa per sbaglio. Se uno dice che vuole RIcostruire una vecchia casa, TUTTI capiscono che vuole abbattere un rudere per ricostruire ex novo.

    RispondiElimina
  11. A precisazione di quanto ho detto, poiché ci può essere qualcuno che obietta che, però, San Francesco ha riformato la Chiesa, dico che san Francesco NON l'ha affatto riformata in senso disciplinare e liturgico, ma solo con la santità e l'esempio di vita, sua e dei frati (come anche San Domenico).
    Né mai ha preteso, o solo pensato, che tutta la Chiesa, per essere riformata, dovesse abbracciare il suo stile di vita.

    Non solo, quando il Crocifisso di San Damiano gli disse di riparare la sua casa che andava in roivina, Francesco si mise a fare il muratore. Non pensava minimamente di riformare la Chiesa.
    Fu il sogno del Papa con Francesco che sorreggeva il Laterano, a dare l'interpretazione delle parole del Crocifisso.
    In tal senso la riforma francescana fu una riforma della Chiesa stessa che, attraverso il Papa, fece proprio il messaggio che il francescanesimo, al di là del suo stile di vivere il Vangelo, era chiamato a testimoniare.

    Il Callao, dove il movimento kikiano è forte e dove si è tentato, come a Guam, di catecumenalizzare tutta la Chiesa locale, sta a dimostrare che per il Cammino la Chiesa è il Cammino stesso.
    Come se dopo Costantino la Chiesa fosse morta e 1700 anni dopo si fosse "reincarnata" nel Cammino.

    La cosa strabiliante è che per i camminanti la cosa più naturale del mondo è che là, dove il Cammino è forte e la diocesi è guidata da un Vescovo del Cammino, la Chiesa si DEVE neocatecumenalizzare.
    Lo dovrebbe fare spontaneamente, ma se ciò non avviene, allora lo farà forzatamente.

    Il Cammino non si presenta, infatti, come un'esperienza aperta a tutti, come può essere l'esperienza che i Cursillos offrono a tutti che, però, non richiede che poi si debba far parte del loro movimento come una cosa indispensabile per rispondere lla chiamata di Dio.

    Il Cammino, a differenza dei Cursillos, per Kiko non è un'esperienza spirituale, né un movimento, ma LA Chiesa.
    Eppure gli statuti riconosciuti dalla Chiesa sono come fosse un semplice movimento ecclesiale, uno dei tanti. Anche per questo gli statuti approvati non si possono applicare al Cammino reale, quello che vuole Kiko

    RispondiElimina
  12. Segnaliamo oggi un nuovo video di don Ariel riguardante la triste piaga dei "preti omosessuali".

    Come già notato altrove (anche nel suo libro E satana si fece trino), il problema non è banalmente limitato a determinati soggetti che compiono atti contro natura.

    Ricordiamo anche che la piaga dell'omosessualità alligna parecchio anche nei seminari neocatecumenali Redemkikos Mater, per almeno tre specifici motivi:

    1) ai capicosca della setta neocat interessa fabbricarsi "presbiteri" utili al Cammino, non alla Chiesa, pertanto se ritengono possibile silenziare uno scandalo interno oppure trasferirlo in qualche paese lontano, lo faranno. Esempio lampante: il seminario kikiano di Karagandà, in Kazakhstan, soppresso dal vescovo mons. Lenga dopo pochi mesi perché imbottito di seminaristi-kikos omosessuali;

    2) nel Cammino vige la sbagliatissima (ed eretica) idea che "l'uomo non può non peccare" (èire òa convinzione che "il Signore ti ha già perdonato", cioè che il perdono divino non richiederebbe né pentimento né conversione del cuore), e che quindi un soggetto scandaloso può e deve restare al suo posto, almeno finché i suoi soldi e la sua opera tornano utili al Cammino. Esempio lampante: Kiko, che si vanta di essere casto (menzogna spudorata), nel giugno 2015 affermava che i cosiddetti "catechisti", anche quando omosessuali, sono "ottimi catechisti" e non fornicano...

    3) il Cammino si è sempre servito delle debolezze dei fratelli delle comunità per piegarli all'agenda kikiana-carmeniana. Si veda ad esempio fratel Tony, cioè il vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron, condannato anche dalla Santa Sede. Al Cammino piace avere a che fare con soggetti ricattabili che hanno un armadio "pieno di scheletri": ed infatti il losco Apuron si era piegato a tutte le truffe neocatecumenali (come se ogni volta che gli chiedevano azioni profondamente immorali, avesse risposto: "qualsiasi cosa purché il mio passato non venga a galla!"). Il Cammino ancor oggi lo ospita e lo difende, senza che costui si sia mai minimamente pentito. E non parliamo dello spretato omosessuale McCarrick, ospitato con tutti gli onori nel seminario neocatecumenale di Newark, circondato da giovani seminaristi neocatecumenali...

    RispondiElimina
  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  15. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  16. In Perù la lotta della Chiesa contro le infiltrazioni della Teologia della Liberazione ha partorito mostri.
    Un esempio? Luis Fernando Figari. Laico. Nato nel 1947, ha fondato una associazione, Sodalitium Cristianae Vitae, ora commissariato, da cui è stato estromesso qualche anno fa per vari gravissimi scandali legati alla pedofilia, nei quali è stato personalmente coinvolto.
    Ora vive a Roma, in un un'appartamento vicino al Vaticano.
    Altra inquietante analogia: ha scritto un libro dedicato alla famiglia che viene introdotto con queste parole: il libro offre una profonda analisi della situazione attuale, come chiave di comprensione e con illuminanti orientamenti affinché venga favorita la crescita di autentiche famiglie cristiane, su modello della sacra Famiglia di Nazareth.

    RispondiElimina
  17. C'è ancora qualcuno dal New Jersey (dove abita il Gennarini, quello col "complesso di Napoleone", il maggior pretendente al trono di Kiko) che ancor oggi consulta la pagina di Jungle Watch che lo riguarda.

    Secondo l'articolo citato, scritto a gennaio 2016 a firma "Frenchie", l'ineffabile Gennarini (traduco qualche riga): ha piazzato membri della sua famiglia in tutti i rami del business neocatecumenale - "dal racket delle kikone all'oggettistica liturgica e perfino una vineria per vino da Messa, oli d'oliva, servizi di stampa in Italia e Francia... più il business del consulting per architettura e immobili (con tariffe ridicolmente esagerate)".

    "Questo business raddoppia grazie all'invadenza nei mercati relativi alla Chiesa (ristrutturazioni di parrocchie, impianti solari, pitture, etc...) dove la committenza è composta da membri del Cammino e paga i Gennarini in contanti attraverso una rete di conti correnti sparsi su tutto il pianeta. Il grosso sembra legale, ma le apparenze ingannano. I due fratelli, i loro figli e familiari sono coinvolti in pressoché tutti i campi del racket commerciale del Cammino".

    "Tim [Rohr], qui [a Guam], ha anche dimostrato come riescono a usare i fondi diocesani sotto false motivazioni per coprire tutta una serie di spese difficili da tracciare: viaggi, alloggio, spese vive, stipendi per posti di lavoro farlocchi, la lista è infinita. Se lo hanno fatto qui, si può ipotizzare con abbastanza certezza che lo hanno fatto dovunque abbiano agganci e protettori, come O'Money [il card. O'Brien], e altri. E non ho neppure citato il Sud America..."

    "Siamo venuti a sapere di alcune inchieste partite in USA sul loro conto, che però hanno trovato un sacco di interferenze..."

    "È attraverso quei loro strani network che si consente ai loro presbiteri che hanno già dato scandalo, di continuare a nascondersi, presso il pubblico ignaro, e sparpagliare gente in giro in modo da rimanere «fuori dal radar» [e non farsi notare dalle autorità]".

    RispondiElimina
  18. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  19. Tripudio,invece di blaterare e partorire fesserie, fatti un giro nei seminari diocesani e poi ne parliamo. Lago

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli eventuali problemi di certi seminari diocesani non cambiano di una virgola lo schifo che c'è nei seminari neocatecumenali.

      Elimina
  20. Non abbiamo ancora ricevuto e-mail da parte di Daniel Lifschitz (ho controllato anche la casella "spam" e non c'è nulla).

    L'indirizzo della casella della redazione blog è redazione.osservatorioncn@gmail.com

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.