sabato 28 agosto 2021

Il carisma (bacato) del Fondatore

Il Carisma     del     Fondatore è:     “presenza e  azione dello Spirito Santo  in una persona da  lui  guidata per un cammino particolare di     sequela di Cristo e di scoperta del Vangelo fino a condurla ad un servizio specifico nella Chiesa”    (Ciardi, F. Il carisma del fondatore, in  Annales Theologici, 30 (2016) 144).

 

Riportiamo brani tratti da un editoriale di Tredimensioni 15 (2018), 9-17, rivista per formatori alla Vita Consacrata: riteniamo  che la trattazione di ciò che può succedere a un Istituto di vita consacrata o a una realtà laicale cattolica quando il 'carisma' del fondatore si scopre essere guasto, si adatta perfettamente al caso del Cammino Neocatecumenale.

Ci scusiamo per le tante evidenziazioni, ma questo articolo, oltre a fare un'analisi perfetta del caso in cui un carisma riconosciuto dalla Chiesa purtroppo si riveli perverso, di come esso sia inscindibile dalla personalità  umanamente deprecabile del fondatore e contamini ogni suo atto (catechesi, preghiere, canti, immagini...) traccia una possibile via di uscita nella totale rifondazione della realtà ecclesiale da parte di coloro che vi appartengono e che hanno saputo riconoscere e rifiutare in modo totale lo stile malato del fondatore.

La soluzione quindi, secondo questo editoriale, non starebbe, nel caso del Cammino Neocatecumenale, nato dal carisma bacato dei suoi fondatori Kiko Argüello e Carmen Hernández, nella sua chiusura, che provocherebbe una diaspora, all'interno della Chiesa, di tante 'mine vaganti', cloni dei fondatori dalla spiritualità corrotta, ma nella sua rigenerazione dall'interno della realtà ecclesiale stessa unita ad una forte presa di coscienza degli errori del passato.


In caso di carisma bacato è difficile dire: togliamo le mele marce e il resto si salverà.

Venuti a conoscenza degli scandali perpetuati dai fondatori e della loro doppia vita, per salvare il destino di un'opera si tenta spes­so l'operazione di scindere il carisma dell'Istituto dalla persona del fondatore. 

Ma questa è un'operazione ardua se non addirittura im­possibile. 

Il carisma nasce proprio perché ha trovato una persona che gli ha fornito il suo humus naturale per nascere. Senza quell'humus non sarebbe nato. Il carisma non è fatto solo di contenuti e proclami nati dalla parte intellettuale del fondatore ma è fatto di prassi, sim­boli, strutture, indicazioni comportamentali, modalità relazionali ... nate nell'intimo del fondatore preso nella sua interezza. Sono cose maturate lentamente e in silenzio dentro all'animo del fondatore e in quel carisma si riversa la totalità di quell'animo. 

Il nuovo vescovo del Callao visita il Seminario neocatecumenale:
è stato difficile trovare un'immagine cattolica da fargli benedire!

Il luogo d'incu­bazione del carisma non è solo l'area virtuosa del fondatore ma tutta la sua personalità, e nel caso questa abbia elementi bacati il marcio passa anche al carisma. 

Pensiamo, ad esempio, ai canti liturgici o al­le preghiere scritte dal fondatore:  

è davvero possibile che non lascino trasparire - anche se in maniera molto sublimata - il mondo irrisol­to delle sue pulsioni?  

È davvero possibile che, nello scrivere il testo, lui stesso fosse completamente dissociato dalla sua parte perversa, semmai attiva il giorno prima o il giorno dopo? 

E, per il discepolo, continuando a leggere quegli scritti sarà possibile ricostruire in sé quella figura del fondatore che lui aveva idealizzato ma da cui poi è stato ingannato, specialmente se quella autorità è stata il suo riferi­mento costante?

Non si può neanche scindere in due il carisma, tentando di sal­vare la parte buona e buttare via quella marcia. Il carisma non è un elenco né la somma di vari elementi, ma una proposta globale di vita che evapora se lo si frantuma conservandone solo alcune parti. 

Il carisma bacato è fatto di elementi che in sé, singolarmente presi, sono buoni, ma che in relazione fra loro e ad altri altrettanto giusti danno origine ad una rete di significati che è perversa.

Prendiamo, ad esempio, tre indicazioni: 

  1. Direzione spirituale a vita e solo con uno del proprio Istituto; 
  2. Condivisione comunitaria delle colpe; 
  3. Obbedienza al superiore. 

Le tre indicazioni, benché in sé buone, in interazione fra loro possono instaurare un clima di sequestro delle coscienze. Questo effetto non si realizza dopo, in un secondo tempo, semmai a causa delle resistenze di alcuni, ma è già all'inizio della co­stituzione del carisma stesso perché è la collocazione reciproca delle indicazioni che le rende già all'inizio sbagliate, nel loro stesso porsi. 

Ciò non dice che volutamente e maliziosamente il fondatore volesse il sequestro delle coscienze; questo non è e non era nella sua mente ma è una intenzionalità intrinseca ai suoi atti. Non è sua intenzione, ma comunque mette in moto un meccanismo che poi si incarica di dare i suoi frutti corrispondenti. Cambiare la rete delle indicazioni significa rivedere drasticamente il senso di quelle indicazioni e spes­so, per romperlo, bisogna sostituirle con delle diverse se non addirit­tura opposte.

È tipico di un carisma bacato il suo nesso con l'area del potere. 

Il nuovo vescovo del Callao visita il Seminario neocatecumenale:
è stato impossibile trovare un inginocchiatoio davanti al Tabernacolo!

Fra i seguaci più stretti ed intimi del fondatore (che di solito ha i suoi «preferiti») scattano dinamiche di controllo e copertura reciproca che, con il tempo, diventano dinamiche di boicottaggio reciproco. L'abuso del fondatore diventa complicità con i collaboratori che, con il tramonto del fondatore, diventa fra loro lotta per il potere. 

Se inter­viene un censore esterno, si troverà subito sotto gli attacchi di questo gruppo di potere e da solo gli sarà molto difficile assorbire gli ostru­zionismi che si concentrano su di lui e sottrarsi ai tentativi di «seque­stro» delle parti in lotta. Si tratta anche qui di uno stile difficilmente raddrizzabile finché quelle persone continuano ad avere posizioni di potere.

Anche qui la colpa non è loro; singolarmente prese sono delle brave persone ma vige un clima di aggressività coperta fatto di regole tacite che se venissero esplicitate sarebbero rinnegate da tutti eppure sono da tutti obbedite: un clima che tutti respirano ma che nessuno può apertamente verbalizzare, spesso contrabbandato come gestione carismatica (e quindi evangelica) del potere. 

Un esempio ovvio è la strumentalizzazione (in chiave di potere ma anche di erotismo) della direzione spirituale: chi si accorge di cosa veramente sta succedendo? Chi può smascherarlo apertamente e con quali conseguenze per se stesso? Chi può sottrarsi senza pericolo? Chi ha gli strumenti per rompere questa catena?

In caso di carisma bacato è difficile dire: togliamo le mele marce e il resto si salverà. O anche dire: aggiorniamo le costituzioni con dei tagli e delle aggiunte. 

No, perché la contaminazione partita dall'ori­gine si è estesa a tutta la realtà che ne è nata. 

Occorrerà invece aver il coraggio di porre in atto una vera e propria dinamica di rifondazione, che riesca a cogliere quel germe di motivo ispiratore intatto (presente in ogni carisma che abbia ricevuto un riconoscimento dalla Chiesa, a prescindere da chi lo riceve), e a partire da lì declinare e riempire di contenuti coerenti gli elementi essenziali del carisma: dall'espe­rienza mistica al cammino ascetico, dalla missione apostolica alla testimonianza dei voti. 

Non sarà certo un lavoro semplice né breve, e sarà legato, più che all'intuizione straordinaria di qualcuno, al lavoro d'insieme di coloro che non si sono lasciati contaminare dal virus del fondatore. 

Forse molti dovranno lasciare, e sarà un bene. Mentre pochi, o comunque meno d'un tempo, saranno quelli che entrano, ma anche questo sarà un bene.

L'istituzione avrà meno potere, sociale ed ecclesiale, e sarà un bene ancor maggiore

Cambierà soprattutto la logica di fondo: non più un'istituzione umana che cerca a tutti i costi un successo terreno con criteri mondani, ma un piccolo gregge che cammina verso il Regno con i piccoli e i poveri.

Il nuovo vescovo del Callao visita il Seminario neocatecumenale:
durante la Consacrazione, tutti devotamente si inginocchiano
fingendo devozione cattolica!

Il tema è più complesso di quanto un editoriale possa dire. Ma in questa sede interessava mettere in campo l'idea che di fronte a isti­tuzioni estremamente ferite il rimedio non sia la ricomposizione e il recupero del carisma iniziale ma la sua archiviazione

Al fondatore va tolto il suo alone di gloria e come fondatore gli va dato il diritto all'oblio, chi ha tenuto il potere deve lasciarlo anche per il futuro e non riprenderlo più, ciascuno deve distanziarsi da un passato che volutamente si vuole non conservare, va impedita la ricerca di nuovi protettori semmai in altre diocesi o nazioni. 

Del resto, anche alla vittima di abuso si consiglia di rompere con l'abusatore e denunciar­lo per dare a se stessa (ma anche all'abusatore) il diritto di ritornare normale.

Chiudere significa rimettere le persone in una posizione di libertà, da ri-giocare in modo diverso (con tutte le sofferenze che ciò com­porta). Chiudere significa anche risarcire economicamente le vittime. 

Chiudere non vuol dire «tutti a casa». Non è questione di restare o an­darsene: chi se ne va, va a perpetuare altrove lo stile malato e chi resta si contrappone stando dentro. Chiudere significa inserire una fase in cui ciascuno è chiamato a distanziarsi dal passato. 

È quel passato con il suo particolare tipo di spiritualità che deve morire. Il futuro, se ci sarà, dovrà essere qualcosa di nuovo e di diverso.

 

( Tredimensioni 15 (2018), 9-17, rivista per formatori alla Vita Consacrata)

61 commenti:

  1. Ma scusate, voi eravate lì?
    Sono un’assidua lettrice e per dovere di cronaca dovreste segnalare questa informazione per capire come generate i vostri commenti.
    Se fossero solo da foto scaricate online sarebbe ovviamente pochino giusto?
    In attesa di una vostra risposta cordialmente saluto,
    Laura

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    1. Spiegati meglio. Purtroppo questo blog è piuttosto esteso (oltre 2.500 pagine lungo 15 anni, oltre 170.000 commenti) e quindi non si può ripetere in ogni pagina quel che è stato già scritto mille volte nelle pagine precedenti.

      In particolare, se certi toni a prima vista sembrassero esagerati, è perché sono stati i capicosca del Cammino a compiere gesti ancora più eclatanti ed esagerati (cfr. ad esempio la testimonianza di Lapaz).

      Le foto di repertorio presenti sulle pagine del blog provengono quasi esclusivamente da pubbliche fonti neocatecumenali (si veda ad esempio Kiko e Carmen che si fanno ribattezzare nel Giordano).

      E comunque, chiunque abbia bazzicato il Cammino, dopo aver sempre visto i seminaristi neocatekikos evitare di inginocchiarsi alla consacrazione, non può non considerare la suprema ipocrisia del "tutti inginocchiati davanti al nuovo vescovo". Sono talmente idolatri che imitano ogni gesto di Kiko. Kiko si esibisce a braccia conserte? E loro fanno altrettanto, fino al cringe più esasperato (vedi qui le foto di Napoli...).

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    2. fringe = servilismo, in inglese é più chic

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    3. Il termine cringe (letteralmente: "strisciare") è colloquiale per indicare qualcosa di particolarmente imbarazzante.

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    4. Grazie per la risposta; quindi solo foto.
      Allora mi chiedo come é possibile generare tante affermazioni e pensare che i Papi siano stati meno jnformati di voi che avete solo....foto.
      Attendo risposta per favore concreta e senza rilanci ad altre (vostre) asserzioni.
      Grazie
      Laura

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    5. Non capisco l'osservazione di Laura. Se è una fedele lettrice, sa bene che traiamo le immagini da fonti neocatecumenali. Se conosce la 'nueva estetica' neocatecumenale, sa che la statua di san Giuseppe con il bimbo in braccio non è precisamente comune in un Seminario RM o una saletta nc (basta vedere a fianco l'impressionante Cena Pascual); sa che non ci sono inginocchiatoi di fronte al tabernacolo a due piazze nè altrove; se conosce i neocatecumenali sa che non si inginocchiano alla consacrazione nelle loro liturgie. Quindi è facile concludere che, per la visita del vescovo che ha sostituito il neocatecumenale Del Palacio, ex catechista itinerante, hanno modificato il proprio 'carisma'. Questa è ipocrisia nei confronti del presule: quando va in visita al seminario, fingono d'essere sempre in ginocchio di fronte al Santissimo, invece che imbastirgli la storiella della 'posizione dei risorti'! Come mai? Si vergognano di ciò che fanno? Prendono in giro il Vescovo? Pensano di ingannarlo?
      Non eravamo lì, è vero. Se fossimo stati lì avremmo potuto chiedere: ma perchè vi inginocchiate alla consacrazione, visto che non lo fate mai? Sarebbe stata l'unica differenza.

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    6. Rispondo a "Laura" (commento delle 11:39).

      Spiegati meglio: quelle foto sarebbero fotomontaggi? quelle foto non rispecchierebbero la realtà? le parole di qualche emerito anonimo ragliante su internet renderebbero invalide quelle foto?

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    7. Risposta concreta a Laura, che in prima battuta sembrava una cristianuccia parrocchiosa domenicale e poi si è rivelata essere una provocatrice kika, assidua lettrice del blog:

      Innanzitutto non sei tu che devi decretare come possono essere le risposte. Ognuno risponde alla sua maniera e, se non ti piace, libera di non leggere.
      Ciò che tu reputi rilanci potrebbero essere risposte e ciò che tu reputi (vostre) asserzioni potrebbero essere testimonianze.
      Tutto sta nello spirito con cui si legge, spesso, non solo in quello con cui si scrive.

      Detto questo, tutti sappiamo come funziona il Cammino, la maggioranza credo l'abbia fatto per decine d'anni, come me.
      Sappiamo quindi che nel Cammino non ci si inchina mai durante la Messa, sappiamo che nelle salette dove si fanno le Eucarestie comunitarie non esistono inginocchiatoi (ma non ci si inginocchia nemmeno in Chiesa, dove spesso gli inginocchiatoi ci sono).
      Sappiamo che gli RM pullulano di immagini kikiane e solo minoritariamente, se ci sono, si trovano statue o dipinti non riferibili a Kiko.

      Se quindi vediamo il vescovo (calacho, stavolta) in vista al RM ed i seminaristi che si inginocchiano, non può che suonare come un accomodamento estemporaneo per sembrare Chiesa davanti ai suoi occhi calacho.
      Lo stesso per la benedizione dell'immagine non kikiana, per l'appunto quella che il vescovo ha deciso di benedire e che mi pare Gesù.

      Le foto non sono photoshoppate, perché ce n'è una del tutto uguale sul sito della diocesi del Callao, anche se ritrae un momento diverso della celebrazione.

      Infine, forse stai invertendo i termini della questione: sono i vescovi e i papi che hanno solo foto, nel senso che conoscono il Cammino per come si presenta in loro presenza. Sapranno anche che in loro assenza le cose sono diverse, ma non le vedono coi propri occhi. Noi le abbiamo viste sempre, invece.

      Quindi, se il blog ha solo le foto di celebrazioni col vescovo in cui non era presente, ha anche conoscenza perfetta di come si svolgono le cose quando il vescovo non c'è. Per questo si notano le differenze.

      Magari, per tranquillità di questa Laura e di tutti i sospettosi, chiederei al blog di citare la fonte da cui sono state estratte le foto.

      Il seminario RM del Callao, inoltre, è la creatura di del Palacio, entrambi icone della neocatecumenalizzazione sudamericana.

      Non tutti forse lo sanno, ma quel seminario, benché sotto diverso nome (Juan Pablo II), fu istituito ben 2 anni prima di quello che tutti credono il primo seminario neocatecumenale, quello di Roma nel 1988.
      Poi fu deciso di chiamare i seminari neocatecumenali "Redemptoris Mater" e allora si cambiò anche il nome di quello peruviano, facendolo diventare "Seminario Missionario Diocesano Redemptoris Mater e Giovanni Paolo II". Ma erano sempre i soliti neocatecumenali.

      Il Callao ha quindi anticipato Roma e ciò mostra che lì la matrice neocatecumenale è profondissima.
      L'aver rimosso del Palacio per sostituirlo con un vescovo calacho può quindi significare molte cose, prima fra tutte il ridimensionamento del neocatecumenalesimo.
      Sia che ci si inginocchi che non ci si inginocchi davanti al nuovo vescovo.

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  2. @Blog

    L'elenco delle domande a cui vi chiedo di rispondere si allunga:

    1)Chi ha riferito l'episodio di p.Pio?In quale occasione il frate stigmatizzato, avrebbe detto che Kiko e Carmen, sono i nuovi "falsi profeti"?In quale data ciò sarebbe avvenuto?

    2)Su quale documento della Chiesa è scritto che il Messale Romano è prescrittivo?

    3)Quale legge canonica o civile, impone alle fondazioni di beni spirituali, di rendicontare le entrate economiche? Quale legge canonica o civile impone alle fondazioni private, di rendicontare le entrate economiche?

    4)Quale prova concreta e documentabile, avete a supporto della affermazione, secondo la quale, i catechisti prenderebbero le decime delle comunità?

    5)Quali prove concrete e documentabili, avete a supporto dell'affermazione secondo la quale, la domus galilelae, e altre costruzioni, sarebbe stato costruite con le decime delle comunità?

    6)Quali prove concrete avete a supporto del fatto che, le catechesi fatte nelle parrocchie, sarebbero diverse da quelle contenute nel Direttorio Catechistico?

    7)Quale legge della Chiesa impone la divulgazione, del Direttorio Catechistico del Cammino Neocatecumenale?

    8)Quale documento della Chiesa condanna esplicitamente, quindi non vostre interpretazioni o manipolazioni, Kiko come eretico?

    9)Quale documento della Chiesa, quindi non vostre false interpretazioni, condannano le celebrazioni del Cammino come piene di abusi liturgici?

    10)Se la lettera d Arinze vale ancora, come mai nè la Cong.per il Culto Divino, nè i Papi, hanno mai ingiunto al Cammino di eseguirla o rispettarla?

    Sono dieci domandine, facili, facili, spero risponderete. Vi faccio notare che, sono circa dieci volte, che vi pongo la domanda su p.Pio da Pietrelcina, non avete ancora risposto, attendo fiduciosamente.

    Barone Celestiale

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    1. Sono tutte domande retoriche e con insinuazioni.

      1) la testimonianza che padre Pio definì Kiko e Carmen «i nuovi falsi profeti» è riportata da padre Enrico Zoffoli (che non aveva alcun interesse a inventarsi cose che potevano essere smentite perché avrebbero gettato un'ombra gravissima su tutto il proprio impegno contro l'eresia neocatecumenale) ed è contenuta in una lettera che verrà pubblicata al momento opportuno, non a richiesta di un asino ragliante che cambia pseudonimo più spesso della biancheria. Se un asino ragliante tenta di attaccare quella testimonianza, è solo perché ha una fifa boia che sia vera. Padre Pio aveva "la vista molto lunga" (oltre ad un'altra gran serie di doni soprannaturali), e sapeva veder bene dove sarebbero approdate le opere dei singoli. Per cui, a titolo di curiosità, ricordiamo che quando mons. Lefebvre andò in visita da padre Pio per chiedergli benedizione, fu quest'ultimo a chiedere di essere benedetto da Lefebvre (vedi foto dell'incontro avvenuto poco dopo la Pasqua del 1967); anche chi ha un'opinione critica su Lefebvre (come me) non può non tener conto che pur con i suoi limiti l'opera della Fraternità San Pio X da lui fondata è stata di un valore spirituale enorme nel contribuire a salvaguardare la liturgia tradizionale;

      2) la definizione di Messale "prescrittivo" la diamo per far capire come stanno le cose; la domanda 2 andrebbe espressa così: "su quale documento della Chiesa è scritto che il Messale Romano è alterabile a piacere da chiunque, persino da due laici spagnoli arroganti ed eretici?"

      3) la domanda 3 è mal posta e andrebbe riformulata così: "quale legge canonica o civile consente ad una Fondazione di estrarre soldi dalle tasche degli adepti, a suon di ricatti morali, e avendo già deciso di non rendicontare mai nulla?" Attenzione che ad agitare troppo la questione delle Fondazioni, andrà a finire che la Guardia di Finanza e il Fisco potrebbero interessarsene e dare una brutta stangata al Cammino (ma magari avranno già preso provvedimenti a suon di mazzette, chissà).

      4) i cosiddetti "catechisti", al cosiddetto "Secondo Passaggio", dicono «darete la Decima». Chiunque abbia superato quella "tappa" lo sa, sa che è un'imposizione anziché un invito, sa che si viene controllati (dopotutto a quella tappa già si sa ognuno che lavoro fa, che stile di vita ha, che introiti ha, anche se fosse sempre riuscito a schivare domande dirette in tema). L'anno scorso abbiamo avuto notizia che in pieno lockdown i cosiddetti "catechisti" andavano casa per casa dei fratelli delle comunità per incassare la "decima" in contanti (suppongo che oltre ad infischiarsene del pericolo di contagio sapessero bene che i bonifici bancari sono tracciabili...) ed è comunque avvenuto tante volte anche prima della pandemia;

      5) sulle Domus e sugli altri monumenti che Kiko ha fatto erigere a sé stesso, ci sono sempre stati dovunque tanti giri del "sacco nero", specialmente in occasione di convivenze e grandi eventi kikiani; in particolare ricordiamo che nella testimonianza La tela del ragno viene riportato che vent'anni fa, a maggio 2001, Kiko chiese «a tutte le Comunità che avevano fatto il 2° passaggio di versare con urgenza (anche a costo di fare una fideiussione in banca) la somma di dieci milioni [di lire] per poter ultimare la costruzione della "Domus Galilaeae" e ciò avvenne quando il Cammino vantava in Italia nientemeno che seimila comunità (dunque immaginate i miliardi di lire...). Qualsiasi fratello del Cammino che nel 2001 aveva già fatto il 2° passaggio può confermarlo.

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    2. 6) il cosiddetto "Direttorio Catechetico" è ancor oggi segreto, cioè neppure l'asino ragliante può affermare cosa contiene e cosa non contiene. Ora, se il "Direttorio" fosse al di sopra di ogni sospetto, sarebbe stato già pubblicato. E invece...!

      7) nella Chiesa non possono sussistere "catechesi segrete": l'insegnamento della Chiesa è pubblico («predicatelo sui tetti», cfr. Mt 10,27), e reperibile su internet e nelle principali librerie e biblioteche; "segrete" significa che si sottraggono al vaglio dell'autorità della Chiesa, unica autorità che può stabilire cos'è l'insegnamento cristiano; "segrete" significa che hanno qualcosa da nascondere...

      8) a condannare le eresie di Kiko e Carmen sono le Scritture e i documenti magisteriali della Chiesa, a cominciare dal Catechismo della Chiesa Cattolica. Per esempio Kiko va insinuando che la confessione dei peccati mortali sessuali sarebbe facoltativa e rinviabile a piacere, mentre dal Vangelo apprendiamo che Nostro Signore ha detto chiaramente: «a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (cfr. Gv 20,23): chi è che sbaglia, Nostro Signore oppure Kiko?

      9) bastano già i libri liturgici della Chiesa a condannare gli abusi liturgici del Cammino. Esempio: se al posto del "segno della pace" si facesse una partita di calcio, è abuso liturgico sì o no? Dopotutto il Messale non vieta mica le partite di calcio, così come non parla della Comunione "seduti" e del balletto-girotondino da asilo infantile!

      10) la Congregazione per il Culto Divino ha già parlato - mediante lettera del 1° dicembre 2005 contenente le «decisioni del Santo Padre», pienamente recepita dallo Statuto del Cammino e mai "superata" né "abolita" - e non ha bisogno di ripetersi. Quando la Polizia ti fa la multa, non deve inviartela cinquanta volte solo perché per 49 volte consecutive hai fatto finta di non capire.

      In sintesi: bisogna essere non solo asini raglianti, ma soprattutto idolatri e ipocriti, per fingere di credere che la setta eretica denominata "Cammino Neocatecumenale" sia in qualche modo un ente "cattolico". Padre Pio aveva ragione.

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    3. x il blog.

      Una domandina semplice semplice. Sono anni che ve la faccio. Spero che rispondiate.

      Un anno fa ho fatto una rapina in banca, io e un altro collega. Ci siamo dileguati e nessuno ci ha preso.
      Ora vi chiedo: quale sentenza riporta che io e il mio collega siamo ladri?

      Altre domande semplici semplici.

      Sappiamo tutti che Stalin ha mandato in Siberia milioni di persone, ha ucciso, rinchiuso, ha propagato il Comunismo, ha distrutto chiese, perseguitato cristiani e altri, e tanto altro.
      Ora vi chiedo: quale sentenza della Corte di Giustizia riporta che Stalin sia un assassino?
      Vi potrei fare migliaia di queste domanda a partire da Alessandro Magno, Maometto ha decapitato la testa ad un'intera tribù di ebrei, i Musulmani quando sono entrati a Costantinopoli hanno trucidato i cristiani, poi si potrebbe chiedere chi ha scagliato Little Boy sul Giappone? chi ha diffuso il corona virus ( per stare ai temi attuali) da Wuham dove, guarda caso, c'è il laboratorio che studia proprio quel virus? Come mai non incriminano la Cina, diciamo così, e chiedono il risarcimento dei danni? Chi ha appiccato fuochi quest'estate? Chi truffa ogni giorno utenti e cittadini rifilandogli servizi e/o prodotti fallaci? ecc.
      Sono solo degli esempi che ci fanno capire come alcune cose si manifestano in un certo modo.

      Baro non è celestiale.

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    4. Mi sento in dovere di ringraziarti di cuore, Tripudio, per le tue 10 risposte puntuali alle 10 puntuali domande del nostro celestiale amico.

      Ti confesso che a leggerle tutte di fila mi era venuto già mal di testa. A parte che, come tu dici, a ciascuna già si è risposto mille mila volte su questo Blog.

      Ti ringrazio per la pazienza ed esaustivita', così questo capitolo è chiuso.

      Aggiungo solo, a proposito della domanda numero 5, che non solo si disse di provvedere, garantendosi con fideiussione, ma addirittura si incitò ad accendere un mutuo di cui il responsabile della comunità si facesse garante.
      Su una cosa non si poteva transigere: che ogni comunità versasse la cifra stabilita da Kiko di 10 milioni di lire. Non una lira in meno. E si disse espressamente che le rate potevano essere onorate alla scadenza attingendo alla decima.
      Sì, celestiale amico, hai capito bene, ALLA DECIMA destinata ai fratelli nel bisogno per fare uguaglianza nella comunità.
      A parte questo, poi, ti pare giusto che un poveraccio di responsabile dovesse accollarsi personalmente un debito, precludendo a se stesso l'accesso al credito in caso di bisogno?

      In alcune zone, sono testimone, l'incontro per organizzare questa ennesima estorsione di denaro fu organizzato addirittura presso banche. Magari dove fratelli di comunità catechisti i a loro volta lavoravano.
      Così si passava direttamente dal Kerigma messo al servizio del vile annuncio a fini di estorsione all'addetto bancario per la concessione di mutui.
      Tanto per far presto e far pervenire subito fiumi di denaro nel pozzo nero del cammino mai sazio.

      Da notare che intanto nessuna delle altre richieste ORDINARIE di denaro da parte del cammino fu sospesa. Tanto che molti iniziarono a boccheggiare.
      Da allora ad oggi tutto è andato sempre peggio.
      Fino a oggi che non hanno neanche il fondo del barile da raschiare.
      Ne vedremo delle belle, quando correranno qui e là in braghe di tela ululanti alla luna.

      Pax

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  3. Ho apprezzato lo scritto ed ho riconosciuto tratti tristemente noti.
    Concordo pienamente che le vittime debbano rompere con gli abusatori (morali, spirituali e di coscienza), in modo da poter riacquistare la normalità, la libertà ed anche, perché no, ottenere risarcimento economico.

    Per questo non comprendo totalmente la parte finale, dove si dice che chi lascia l'esperienza va a perpetuare altrove lo stile malato e chi resta si contrappone dall'interno.
    Se chi se ne va è una vittima, per esempio, non credo proprio che avrà intenzione di perpetuare lo spirito malato.
    Di solito, quando si riceve del male, si sviluppa una contrapposizione verso la modalità di chi te lo ha inflitto e ciò contribuisce anche a comprendere i punti dolenti dello spirito malato.
    Se uno riacquista la libertà, denuncia gli abusi e rompe con gli abusatori, come potrà replicarne lo spirito?

    Boh, forse si riferisce a quelli che sono ancora presenti al momento della cosiddetta chiusura e che, andandosene, riportano altrove lo spirito a cui aderiscono.
    Ma questo si può davvero evitare?

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  4. Bacato è l'acronimo di :

    Basisce Avere Catecumeni Ancora Troppo Ottusi

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  5. In sostanza, volete la chiusura del Cammino. La tesi è : il Cammino è bacato, non è recuperabile, va abolito. C'è un però : nel 2008 il Vaticano ha approvato lo Statuto del Cammino, quindi, se il Cammino era bacato, era bacato anche il Vaticano che l'ha approvato. L'altra ipotesi è che il Vaticano non sapesse che il Cammino era bacato, e allora il Vaticano è bacato due volte perchè non se n'è accorto. Conclusione : se si abolisce il Cammino, si abolisce anche il Vaticano. Che sia la volta che diventeremo tutti protestanti?

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    1. In breve: il Cammino contiene grossi e numerosi errori: se gli errori non possono essere corretti allora il Cammino va soppresso. Se la tua gamba va in cancrena e non può essere curata, va amputata, per evitare che la cancrena si diffonda.

      Gli errori in questione sono anzitutto del piano liturgico e del piano dottrinale, a partire da sacrilegi ed eresie. Nessuno nella Chiesa può essere "autorizzato" a professare eresie o a compiere sacrilegi o celebrare carnevalate o devastare la vita altrui. Pertanto il Cammino va soppresso.

      Se invece fosse ancora possibile (ma voi ci credete?) correggere il Cammino... beh, allora una volta corretto il Cammino potrà permanere nella Chiesa ed essere chiamato cattolico.

      Il problema è che correggere il Cammino significa demolirne tutti i suoi pilastri fondamentali, e cioè:

      - spazzar via le "catechesi", sostituendole con il Catechismo della Chiesa Cattolica; sono zeppe di ambiguità ed eresie ed ancor oggi non sono state pubblicate e quindi nessuno può credere che siano cattoliche (se fossero pubblicamente verificabili come cattoliche, non ci sarebbe bisogno di mantenerle super segrete);

      - spazzar via le "eucarestie" neocatecumenali, sostituendole con la liturgia della Chiesa Cattolica (proprio come esige lo Statuto facendo sue le «decisioni del Santo Padre» del 1° dicembre 2005, a tutt'oggi mai ubbidite);

      - spazzar via tutte le fabbriche neocatecumenali di eresie e strafalcioni (cioè i seminari Redemkikos Mater, i Catechumenium, eccetera), facendole assorbire dalle strutture ecclesiastiche già esistenti (seminari diocesani, centri pastorali, case di spiritualità, eccetera);

      - spazzar via la "gerarchia parallela" neocatecumenale, sostituendola con la gerarchia cattolica, in particolar modo per il vaglio delle vocazioni, la direzione spirituale, eccetera;

      - sospendere a divinis (cioè vietare la celebrazione di sacramenti e sacramentali) di tutti i presbikikos/vescovi/cardinali che sono stati "formati" nei seminari R.M., fino a che non avranno superato un completo e dettagliato esame teologico e liturgico al fine di assicurarsi che conoscano bene il Catechismo, le posizioni della Chiesa universale riguardo ai principali temi liturgici, morali, teologici, imparino a celebrare la Messa cattolica e abbandonino qualsiasi velleità di "kikizzare" la liturgia; coloro che non vogliono totalmente adeguarsi vanno "spretati" e invitati alla conversione, in quanto non cattolici;

      - spazzar via le "decime" e tutte le altre raccolte fondi, sostituendole con la libertà del cristiano di donare a chi gli pare, quando gli pare, quanto e come gli pare, avendo come unici consigli quelli ricevuti durante la confessione e la direzione spirituale; se proprio servono soldi, le raccolte fondi devono essere rendicontate e verificate da persone esterne al Cammino e scelte dall'autorità della Chiesa;

      - spazzar via tutti i "gadget" di Kiko e Carmen e ogni forma di kikolatria-carmenlatria, ivi inclusi i canti di Kiko, le kikone, i pellegrinaggi alla casa di Kiko e alle Domus, i santini di sankiko e sancarmen, le "prolunghe alla GMG" di Kiko, eccetera; se un neocatecumenale è cristiano, può benissimo adoperare l'arte sacra in uso in tutta la Chiesa anziché quella composta da Kiko; l'esibizione di "gadget" kikiani vale come perfetta idolatria fino al giorno in cui Kiko non rinnegherà pubblicamente tutte le eresie che per oltre cinquant'anni ha pubblicamente insegnato.

      In sintesi, il Cammino può benissimo essere cattolico, a condizione che sia fedelissimo alla Chiesa in materia dottrinale e liturgica, e che la sua eventuale "gerarchia" non abbia a che fare né col foro interno né col portafoglio né con le scelte di vita dei singoli membri.

      Non facciamo come quei ladri che appena usciti di galera si lamentano "non potete togliermi il mestiere che ho sempre fatto!"

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    2. @ al demente anonimo delle 11,42.

      NON IL VATICANO È BACATO

      MA SONO BACATI I CARDINALONI E VESCOVI CORROTTI, PEDOFILI E LADRI CHE CONOSCI BENISSUMO, IL BLOG NE HA PARLATO TANTISSIME VOLTE.
      Quindi caro demente il tuo dire che a te sembrava figo è un dire da scemo del villaggio.
      Comunque sei in buona compagnia, di scemi come te il cammino è pieno, sono gli scemi come te che permette a pochi furbi di fare una vita da nababbi, totalmente spesati con la tua decima.
      Che deficiente che sei!

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    3. Scemo del villaggio è l'acronimo di :

      Soltanto Certi Elementi Mamotreticamente Obnubilati Dovranno Esternare Le Velleità Inique La Loro Assurdità Generalmente Grandiosa Indecorosamente Oltraggiosa

      Deficiente è l'acronimo di

      Dove Eresie Formicolano Inevitabilmente Catecumeni Indegni Esprimono Neocatecumenalmente Travolgenti Eresie

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  6. L'errore fondamentale nei movimenti è credere che il "carisma del fondatore" abbia qualcosa da insegnare alla Chiesa, il che è sempre sbagliato, anche nel caso di un fondatore santo.

    I santi fondatori hanno infatti lavorato alacremente per la Chiesa stessa; che poi ciò sia avvenuto fondando una nuova opera, è solo per le circostanze. Per esempio don Bosco, al termine dei suoi giorni, aveva procurato alla Chiesa duemila vocazioni sacerdotali, e altre quattromila se contiamo quelle fiorite negli istituti che si rifacevano al suo carisma. Ora, anche a volerle seguire una per una, anche per un gigante della fede come lui, è impossibile realizzare una cosa del genere lungo il corso di una sola vita. Il suo carisma era qualcosa che anche ad averci poco a che fare si amava di più la Chiesa e il suo divin Fondatore. Di più: don Bosco fondò l'opera salesiana in un periodo di forte persecuzione (gli ordini religiosi venivano depredati dei loro beni, venivano vietate costruzioni di nuove opere, eccetera: per questo motivo la sua "società" non ebbe "priori" e "prepositi" ma "direttori" e "ispettori", in modo da non venir soppressa sul nascere dal governo massonico): se non fosse stato davvero necessario, si sarebbe limitato a sostenere direttamente la diocesi (nonostante invidie e ostacoli vari).

    Invece oggi va di moda blaterare un "noi abbiamo il carisma", espressione arrogante e superba che tradotta in italiano diventa: "noi facciamo X, diciamo Y, celebriamo Z, perciò essendo diversi dalla Chiesa abbiamo un carisma specifico che la Chiesa deve lodare e promuovere".

    C'è un episodio nel Vangelo in cui Nostro Signore sgrida gli Apostoli (cfr. Lc 9,49-50): «Giovanni prese la parola dicendo: "Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci". Ma Gesù gli rispose: "Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi"».

    Questo episodio viene abusivamente adoperato per contrapporre i "carismi" (autoproclamati) alle "istituzioni" (ecclesiastiche). In realtà contiene due punti fondamentali ineludibili:

    1) il fatto che quel "tale" agisse efficacemente nel nome del Signore; non era un autoproclamato "carisma" in vena di farsi convalidare, era uno che agiva efficacemente nel nome del Signore (si può tranquillamente supporre anche che insegnasse senza modifiche l'insegnamento del Signore);

    2) il fatto che l'unica obiezione degli Apostoli fosse la tessera di apparenenza al loro club. L'istituzione deve vagliare i carismi, non limitarsi a controllare la tessera di appartenenza, perché in quest'ultimo caso potrebbe (sia pur raramente) prendere una cantonata e compiere un'ingiustizia. Nostro Signore lo spiega in modo delicato: «chi non è contro di voi [chi non è contro la Chiesa], è per voi [cioè può ben essere di sostegno alla Chiesa]».

    Francesco d'Assisi - che di carisma ne aveva - era pronto a sopprimere tutta la propria opera se non avesse ricevuto l'assenso del Papa. Al contrario, i due laici borghesotti arricchiti Kiko e Carmen, hanno ripetutamente mistificato le parole del Papa che non gradivano - specialmente in tema liturgico, in quel fatidico 2005, e il Cammino disubbidisce ancor oggi.

    Infine ricordiamo che un "carisma" (etimologia dal greco: "dono"), provenendo dallo Spirito, non può contenere frutti del demonio, come ad esempio inquinamento liturgico, corbellerie dottrinali e vere e proprie eresie, arroganza, disubbidienza al Papa e alla Chiesa, superbia, inganno, menzogna, pretesa di essere lodati e onorati dalla Chiesa... Dunque il Cammino non è un carisma.

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  7. Carisma é l'acronimo di

    Come Adesso Rendiamo Immense Straordinarie Mamotretiche Affermazioni

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  8. Il Cammino è il Carisma con la C maiuscola, come dicono a Roma, é er mejo der bigoncio

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    1. Imparalo prima il romanesco che sei davvero scarso. La frase giusta è er mejo fico del bigonzo. Ed ora il cammino te lo puoi anche giocare a ruzzichella, visto che quel fico secco non serve più a niente! S.R.

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    2. Cosa pretendete da chi di Roma non è? Basta il significato.

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  9. @ ByTripudio

    1)Ripeto la domanda:Citami quale norma ecclesiastica impone la pubblicazione del Direttorio Catechistico;

    2)Ti dispiace indicarci, in base a cosa dici che nella Chiesa, non potrebbero sussistere catechesi segrete? Ti ricordo che Gesù nel Vangelo dice di non dare le cose sante ai cani e più volte ha detto che non poteva rivelare tutto, perchè gli apostoli non potevano portarne il peso, mi limito solo a pochi passi, ce ne sono altri che ti smentiscono. Il Direttorio è stato esaminato dalla Chiesa e ciò ti smentisce, non è affatto sconosciuto alla Chiesa;

    2)A condannare le supposte eresie di Kiko e Carmen, sarebbero le Scritture e i Documenti Magisteriali, oppure una tua falsa interpretazione? Citami i documenti Magisteriali o i passi biblici, che condannino esplicitamente ed inequivocabilmente le supposte "eresie" del Cammino, ti avverto che non accettiamo mistificazioni e distorsioni;Ti ricordo inoltre che nel Cammino, contrariamente alla maggior parte dei fedeli, abbiamo la penitenziale mensile . Quello che ha detto Kiko è chiaro, solo tu non lo comprendi;

    3)Sono i libri liturgici o una tua personale e pretestuosa e polemica interpretazione polemica mistificatoria, a condannare i supposti abusi liturgici del Cammino? Se questi abusi fossero veramente così gravi, come tu affermi, come spieghi che la Santa Sede non interviene? Eppure Papa Francesco non ha esitato a spazzare via il Summorum Pontificum, perchè lo riteneva non positivo e lesivo della comunione ecclesiale?

    4)Papa Benedetto XVI aveva parlato sul Messale Tridentino, liberalizzandolo con Il Summorum pontificum, ma Papa Francesco, considerando gli effetti nefasti che causava sulla comunione ecclesiale e sulla lex orandi, ha cancellato il SP, senza esitazioni. Nello stesso modo lo Statuto ha cancellato la lettera di Arinze, definitivamente e infatti la Congregazione per il Culto Divino, non ci è mai più tornata sopra, come nemmeno Benedetto XVI o Francesco, come te lo spieghi? Solo voi la ricordate ancora, ma è un fossile come il SP.Una lettura equilibrata, corretta dell'art.13 dello Statuto spiega come stanno realmente le cose mostrando come sia del tutto abrogata.

    Caro By Tripudio sei come il Summorum Pontificum e il Messale di Pio V, cioè un fossile superato, anacronistico con le tue bravate da quattro soldi, fai solo ridere, dovresti rassegnarti all'evidenza, una buona volta. Spero mi risponderai

    Barone Celestiale

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    1. Il finto tonto raglia sempre più forte ma non può cancellare i fatti.

      1) in quale norma del codice della strada c'è scritto che non puoi guidare un diesel in cui hai fatto accidentalmente il pieno di benzina? C'è bisogno del pronunciamento ufficiale della Motorizzazione Civile per rispondere a tale domanda?

      2) il "segreto messianico" era inteso solo a proteggere il ministero terreno di Nostro Signore, che infatti «stavano per venire a prenderlo per farlo re» (cfr. Gv 6,15), "ehi, costui fa miracoli, ora ci libererà dai romani e ci farà padroni del mondo!" Ma come già detto sopra, il segreto non era affatto destinato rimanere tale: «predicatelo sui tetti» (cfr. Mt 10,27). Detto questo, le cosiddette "catechesi" del Cammino non sono "cose sante", ma un guazzabuglio di errori, eresie, strafalcioni, che anche i cani schiferebbero. Quindi i problemi del cosiddetto "Direttorio" sono due, l'uno causa dell'altro: il fatto che sia zeppo di eresie e il fatto che sia ancora segreto.

      3) il chiamare eresia l'eresia, non necessita di un pronunciamento magisteriale o di tribunali ecclesiastici. Quando Don Kikolone l'Eretico va dicendo che «il Signore ti ha già perdonato [i peccati mortali sessuali]... poi, domani, se vuoi, sigillerai [nel sacramento della confessione]...» non c'è bisogno che un tribunale stabilisca che Kiko è un eretico. Così come se un asino ragliante grida che due più due fa trentuno, non c'è bisogno di una sentenza di tribunale o di un pronunciamento del congresso mondiale di matematica. La cosiddetta "penitenziale mensile" del Cammino non serve a niente se Kiko il Vitello d'Oro insegna che "il Signore ti ha già perdonato per cui domani, non oggi, ma un generico domani, se vuoi, ma proprio se davvero lo vuoi e hai tempo e voglia, "sigillerai" in confessione, mica come dice Nostro Signore, «a chi non li rimetterete resteranno non rimessi».

      4) gli abusi liturgici del Cammino sono abusi liturgici perché sono stati inventati da due laici, non sono previsti dal Messale, sono stati vietati dal Papa, lo Statuto ha pienamente recepito quei divieti e concluso che il Cammino deve tornare a celebrare la Messa come in tutta la Chiesa, cioè eliminare tutti quegli abusi. Il Summorum Pontificum non c'entra niente, anzi, così come il Cammino disubbidisce alla liturgia cattolica, così tanti vescovi nel mondo si sono "smarcati" dal Traditionis Custodes di fatto disubbidendo al Papa (il che è piuttosto comico, visti i tempi): come mai non arriva nessuna stangata sui fautori del Summorum? Come mai nelle parrocchie dove c'era la Messa tridentina, non è stata eliminata e abolita? Come mai dovremmo chiamarla "disubbidienza" quando si tratta di Summorum e dovremmo far finta di niente quando si tratta degli imbarazzanti e abusi liturgici neocatecumenali?

      Insomma, la pasqualoneria internazionale, forte della sua unica grande capacità - quella di ragliare sempre più forte - parte dall'ipocrisia e dalla menzogna: le regole, per gli altri vanno "fatte rispettare", ma per il Cammino andrebbero "interpretate".

      Tanti, troppi kikos si ritroveranno un giorno a urlare furiosi contro Nostro Signore: «ma come sarebbe a dire? io pagavo la decima, ero aperto alla vita, facevo le lodi, ero sempre presente alle convivenze! andavo alla giemmegì, esorcizzavo l'intero comune di San Giorgio a Cremano, avevo perfino conosciuto il Morfino! ma come ti permetti, Signore? Tu giudichi!»

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    2. FAV l'articolo 13 non abroga la lettera di Arize, anzi la interga nello stesso citandola in nota...
      ...meno male che di mestiere non fai il legale...altrimenti poveri clienti..
      ...sai com'è le note del CCC nei mamotreti puoi anche ignorarle ( senbbene siano li apposta )...quelle sullo statuto non puoi proprio

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    3. Barone, vuoi fare come FAV, che si fa insultare da by Tripudio con i suoi asini raglianti? Ti chiameranno FAV 2.0

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    4. Ma no, fa solo il finto tonto. Continua a porre domande per dimostrare agli altri e a se stesso che non ci sono risposte adeguate. Tutto un battere all'infinito sulla questione liturgica intrecciata con l'arcano neocatecumenale.

      Su un terreno vedo che ci va più cauto ad avventurarsi: quello economico. Il più spinoso senza dubbio.

      Pax

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    5. E' questione di tempo : quando FAV e Barone saranno stufi marci di essere chiamati asini raglianti, non scriveranno più su questo blog. Quel giorno radioso brinderemo a pasticcini e champagne, ma crediamo che dovremo aspettare ancora un po. D'altronde, se cosi non fosse, questo blog sarebbe troppo serioso, un po di brio non guasta.

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  10. Uomo Liberoooooo!!!!!!28 agosto 2021 alle ore 17:51

    LA SPECULAZIONE EDILIZIA È IL CARISMA DEL CAMMINO

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    1. Poi però attribuiscono la proprietà e la responsabilità alla diocesi, cosicché a Madrid quando hanno fatto saltare le caldaie del Catecumenium de La Paloma, i danni avrebbe dovuto pagarli il Vescovo. Motivo per il quale hanno concordato che la colpa era della neve, e l'assicurazione non ha risarcito le famiglie dei morti. Ma qualcuno pagherà mai, di questi infami?

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    2. L'incidente delle caldaie del Catecumenium de la Paloma è stato del tutto fortuito. Adesso volete attribuire la colpa a Kiko anche di quello? E poi, di cos'altro lo accuserete? Di aver creato in un laboratorio del Cammino il virus del Covid e averlo fatto propagare su tutto il mondo?

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    3. Andreotti diceva : in 50 anni di politica mi hanno attribuito di tutto, tranne di aver scatenato le guerre puniche, non ero ancora nato. A Kiko forse gli attribuiranno anche quello. Scommettiamo?

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  11. O.T.: il cardinale Cupich, arcivescovo di Chicago, ha ordinato di non recitare pubblicamente alla fine delle celebrazioni la Preghiera a san Michele Arcangelo, perché i fedeli possono recitarla in silenzio, da soli. Inoltre un sacerdote della diocesi riferisce che gli è stato ordinato di non recitare l’Ave Maria dopo la Messa. Mi pare che il porporato sia un amico - fiancheggiatore del CN, che dopo la Messa fa fare i balletti e prima ancora della benedizione finale bere sacralmente il latte e miele.
    Mi vergogno profondamente di questi vescovi che attivamente vietano la devozione dei credenti e nel contempo permettono al CN e ad altri di sporcare e deformare con le loro invenzioni la liturgia della Chiesa.

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  12. vi piace proprio il latino, eh?

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    1. Chiedi a Don Kikolone perché si chiamano missio ad gentes redemptoris mater neocatechumenale iter statuta eccetera.

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    2. Certamente, ci piace molto e lo parliamo da generazioni e generazioni e generazioni e generazioni. Inoltre ha una grammatica, il latino, pubblica e con delle regole chiare. Non abbiamo quindi nessuna intenzione di passare all'itagnolo sgrammaticato.

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    3. itagnolo sgrammaticato, quello di Kiko, presumiamo

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    4. Sgrammaticato, ciancicato, sregolato, azzardato, emulato e urlato. Sì proprio il suo.

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  13. L'articolo di oggi lo trovo molto utile: ci fa fare un passo in più nella comprensione del come la Chiesa possa riconoscere un carisma nel Cammino, o in altre realtà ecclesiali, e nel contempo mettere le mani avanti e decidere, dopo un periodo di osservazione anche lungo, che quel carisma era bacato, tarato, incompleto.

    "Il luogo d'incu­bazione del carisma non è solo l'area virtuosa del fondatore ma tutta la sua personalità, e nel caso questa abbia elementi bacati il marcio passa anche al carisma".

    Qui ci vengono i brividi: il carisma incubato nella personalità dei fondatori non ha potuto non assorbire anche le gravi pecche caratteriali e spirituali dei due.
    Nel caso di Kiko e Carmen, il problema è che i difetti provengono da due persone diverse. Quindi il carisma del Cammino ha assorbito la prepotenza e l'anaffettività di Carmen, unite al narcisismo e alla menzogna cronica di Kiko; l'odio di Carmen per la devozione e l'amore di Kiko per il lusso e lo sfoggio del danaro; l'irriconoscenza dell'una e l'abilità manipolatoria dell'altro; l'incapacità relazionale di lei e l'istrionismo di lui.
    Tutto il marcio di ambedue è sicuramente passato al carisma. Come ce ne accorgiamo? Dal modo in cui i catechisti sono diventati dei loro perfetti cloni.

    "Pensiamo, ad esempio, ai canti liturgici o al­le preghiere scritte dal fondatore:
    è davvero possibile che non lascino trasparire - anche se in maniera molto sublimata - il mondo irrisol­to delle sue pulsioni?
    È davvero possibile che, nello scrivere il testo, lui stesso fosse completamente dissociato dalla sua parte perversa, semmai attiva il giorno prima o il giorno dopo?"

    Senza dubbio! Da anni andiamo analizzando la produzione pittorica di Kiko, i suoi canti, la sua architettura: in ogni cosa ha espresso se stesso, le proprie pulsioni.
    E così pure Carmen nel suo diario, artefatto ma nello stesso tempo incapace di nascondere la desolazione di un'anima arida ed egoista.

    "E, per il discepolo, continuando a leggere quegli scritti sarà possibile ricostruire in sé quella figura del fondatore che lui aveva idealizzato ma da cui poi è stato ingannato, specialmente se quella autorità è stata il suo riferi­mento costante?"

    Impossibile per un discepolo di Kiko e Carmen, finché non riconosce il marcio del carisma dei due, riuscire a liberarsi dal legame con loro ma soprattutto dal legame con la loro concezione di fede e di vita.

    "Non si può neanche scindere in due il carisma, tentando di sal­vare la parte buona e buttare via quella marcia. Il carisma non è un elenco né la somma di vari elementi, ma una proposta globale di vita che evapora se lo si frantuma conservandone solo alcune parti.
    Il carisma bacato è fatto di elementi che in sé, singolarmente presi, sono buoni, ma che in relazione fra loro e ad altri altrettanto giusti danno origine ad una rete di significati che è perversa".

    Non si possono salvare i singoli elementi positivi del Cammino, perchè da soli, senza concorrere alla proposta neocatecumenale, non hanno senso compiuto.
    È questo l'errore che tanti buoni (e meno buoni) sacerdoti e vescovi stanno facendo da tempo: non si può salvare la proposta comunitaria del Cammino senza sposare anche l'intrusione nel foro interno o l autoritismo dei laici; non si può salvare la catechesi senza veicolare le eresie.
    Il Cammino andrebbe ripensato dall'interno, estromettendo completamente i fondatori e i loro cloni, sbaraccando la gerarchia, azzerando i privilegi, per poterne salvare qualcosa. Ma mi sembra una 'mission impossible'.

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  14. Chiediamogli anche perché nel Cammino si parla di merkabah, menorah, yeshiva, bema, Jahwe, Jahwe sabaoth, midrash, shemà, ketubah, haggadah, pesach, torah, shekinah, dajenu, beraka, maranatha...

    Poi chiediamo se nella Chiesa si utilizzano queste parole ebraiche (e altre che non mi sono venute in mente).

    Nel Cammino si canta normalmente "grazie a Jahwe", riepilogando tutte le opere fatte con Israele e non menzionando niente della Nuova Alleanza.
    Noi cattolici ringraziamo Gesù, Dio, il Signore per averci dato la Chiesa.

    Ci fu un tempo, nel Cammino, in cui ci fu vietato di inneggiare a Jahwe, non so se solo dalle mie parti.
    Cantavamo quindi "grazie al Signor", invece che "grazie a Jahwe", ma durò poco. In breve tempo tornammo alla versione originale kikiana.
    Qualcuno aveva tolto il divieto o i neocatecumenali ancora una volta disubbidirono?

    Poi vengono ad ironizzare sull'utilizzo del latino...

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  15. Infatti per un po' si canto " grazie al Signor ... " poi, come osservi tu, si tornò indietro.
    Delirio di onnipotenza che IL COVID 19, come un novello CIRO, sta' SONORAMENTE bastonando, e questi impuniti sono in preda al panico; forse per il Signore il calice è colmo?
    Se così è chi può si metta in salvo e si cerchi un lavoro, l ora dei bagordi a sbafo è al capolinea. 👋

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    1. Tra l'altro, una cosa particolarmente odiosa, oltre che rivelatrice, è l'insistenza imperterrita con cui chiamano "Servo di Jahwè" Nostro Signore Gesù Cristo.

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    2. Gli ebrei non pronunciano mai "Jahwè" e quindi è possibile che gli autonominati "iniziatori" abbiano diramato il contrordine... salvo poi scoprire che o era troppo complicato da rispettare, oppure che agli ebrei davanti ai quali volevan farsi belli non gliene importava nulla della canzonetta.

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    3. A che ne sappia l'ordine di non inneggiare a Jahwe proveniva dalla Chiesa.
      Come tutte le raccomandazioni, però, per un po' hanno finto di osservarle e poi, facendo gli gnorri come sempre, le hanno pian piano reintrodotte.
      Non sia mai che una produzione ispirata del santo fondatore debba subire deminutio da chicchessia.
      Kiko così l'aveva musicato e così doveva essere cantato. Nessuno, nemmeno la Chiesa, poteva metterci becco.

      È come la prescrizione di andare alla Messa in parrocchia almeno una domenica al mese, contenuta nella lettera di Arinze.
      Nelle parrocchie di mia conoscenza ci andavano solo le prime comunità, mentre quelle più piccole venivano "preservate".
      Motivo?
      Non erano pronte, per loro sarebbe stato un PESO troppo grande.
      Intanto, così facendo, istruivano al neocatecumenalesimo gli ultimi arrivati, di modo che una volta passato l'indottrinamento erano meno inclini ad apprezzare le Messe parrocchiali.

      Però se qualcuno chiedeva se si rispettava l'ordine di andare alla Messa parrocchiale una volta al mese, potevano dire di sì, omettendo che solo alcune comunità lo facevano e molte altre no. Normalmente quelle dei giovani (figli che non avevano mai preso una Messa parrocchiale in vita loro).

      Ora non ricordo se c'era un passaggio da avere superato per "poter partecipare" alla Messa parrocchiale, oppure se era a discrezionalità dei catechisti.

      Vallo ad insegnare a loro come si fa ad aggirare le raccomandazioni e gli ordini della Chiesa...
      Ne sanno una più del diavolo.

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    4. Egregio signor by Tripudio, gli ebrei chiamo Dio proprio Jahvè, c'è scritto su Wikipedia. Se lei sostiene il contrario, faccia l'opportuna modifica su Wikipedia, e vediamo cosa ne scaturisce.

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  16. Poiché Dio scrive dritto anche sulle righe storte, credo che, con l'approvazione degli statuti, la Chiesa abbia voluto dare un vero carsima al Cammino o, almeno, abbia voluto "raddrizzarlo".
    Ma la condizione è che il Cammino ubbidisse.

    Dio può trarre il bene anche dal male, cioè può permettere il male a fin di bene, ma non perché si continui a sbagliare che, tanto, c'è lui che ci pensa.
    Questo lo dice Kiko quando afferma che i "catechisti", anche quando sbagliano grossolanamente, vanno seguiti che, tanto, lo Spirito Santo rimedia.
    Come se, più sbagliano, più si evidenzia la potenza dello Spirito.
    Dio invece non vuole che si ricada nell'errore e, se ci si ricade, vuole che ci si corregga col proposito di non sbagliare ancora.

    Occorre perciò che il Cammino ubbidisca alla Chiesa, cosa che non sembra fare, né voler fare.
    L'approvazione c'è, ma è a certe condizioni, quelle degli statuti, altrimenti sono gli stessi statuti a "disapprovare" il Cammino.

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  17. Barone CELESTIALE (ovvero un "catechista" importante del Cammino, vista l'altisonanza del nik):

    Dove sta scritto che il Messale Romano è prescrittivo?
    Sul Messale Romano: se la Chiesa dice come si DEVE fare una cosa, PRESCRIVE come va fatta.

    Se si dice genericamente che occorre aiutare i bisognosi, ti prescrive di farlo, ma non ti prescrive esattamente come.
    Quando invece ti prescrive la Messa domenicale come obbligatoria, allora ci devi andare.
    Se il Messale Romano dice che il pane preparato per l'Eucaristia deve esse un'ostia, poiché lo SPECIFICA, non puoi fare una pagnotta che si sbriciola. E' PROIBITO.

    Se chiedi al navigatore come andare in una località, non puoi non fare come ti PRESCRIVE, se vuoi ottenere il tuo scopo.

    Voi siete abituati a rendere prescrittivo ciò che non lo è, come la DECIMA, che non è riportata in nessun documento approvato, e a interpretare liberamente ciò che è prescrittivo, come il Messale.
    O come i Comendamenti, visto che per Kiko il peccato è necessario.

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  18. Barone CELESTIALE (cioè inviato da Dio?):

    non abbiamo prove documentali che voi fate catechesi diverse da quelle approvate, ma il fatto che non le VOLETE pubblicare, ce lo fa LECITAMENTE credere, perché altrimenti dovreste fare catechesi che sbugiardano tutte le convinzioni di Kiko.
    Dovreste contraddire e smentire ilFONDATORE, l'INIZIATORE, il depositario del CARISMA (fasullo).
    Una cosa difficile da credere, ma se mi sbaglio, siete voi che dovete provarla, invece di nascondere il direttorio

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    1. Le prove indirette risiedono nel fatto che anche attualmente le comunità neocatecumenali celebrano secondo gli abusi eucaristici dei vecchi mamotreti.
      Qui sotto comunque riporto una lettera ad una famosa emittente cattolica su catechesi neocatecumenali tenutesi nel 2015. Lascio a chi legge la conclusione se si trattasse di eresie da vecchi mamotreti o meno.

      EWTN - Domande cattoliche -- Catechesi per adulti

      Domanda fatta da Enrique Velázquez il 27/6/2015

      Fratello Frank, che la pace di nostro Signore Gesù Cristo sia con voi.
      Ho frequentato un corso di catechesi per adulti (nel corso di due mesi, da fine aprile a giugno, martedì e venerdì) del Cammino Neocatecumenale, catechesi che furono esposte da un sacerdote ed una coppia della Spagna. Alla fine del corso si fece un ritiro di 3 giorni in un hotel: in questo ritiro affermarono che la Chiesa si è corrotta dopo Costantino e tutto ciò che conosciamo come Messa è una farsa molto ben organizzata dalla Chiesa, a cominciare dai grandi edifici, con troppa gente che assiste alla cosiddetta Messa, con dipinti celestiali o immagini disegnate per intrattenere, altari posticci di vergini e santi, con letture di assai basso contenuto liturgico, come anche canti mal eseguiti o cori troppo sfarzosi. A dir loro, il problema è uno scorretto uso liturgico, mentre è corretto usare il pane azzimo. Parlavano di falsità dell'altare ove si consacra, dicevano che la Chiesa ci insegna false processioni con statue, e che questa corruzione viene da Costantino fino al Concilio Vaticano. Hanno detto che lo Spirito Santo abbandonò la Chiesa fino al Concilio Vaticano II, e che con l'avvento di Kiko Argüello, che è un illuminato (1964), si riceve una nuova luce e ora con il neocatecumenato abbiamo la verità.
      Ci hanno esortato a non farci abbindolare dall'inganno delle cosiddette Messe e di cominciare a celebrare la cena pasquale cristiana primitiva in piccole comunità di 20 o massimo 40 persone, che la smettiamo di pensare ad un Dio che sta rinchiuso in un tabernacolo o in un ostensorio, Dio sta da tutte le parti e non in una casetta.

      Fecero la cena pasquale primitiva in un albergo, il sabato sera, e la cosa curiosa fu nello spezzare il pane azzimo caddero frammenti o briciole a terra, così come quelle che lasciarono nel piatto (non in una patena) le buttarono nella spazzatura...
      Non so più che dire, però cosa mi consiglia di fare? Sfortunatamente questo movimento si è installato in parrocchia già dalla scorsa settimana.
      Riceva benedizioni e grazie in anticipo.

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    2. Se hai visto quelle cose, di cui scrivi, la risposta è evidente e senza margine di errore: fuggire via immediatamente.
      Chi disprezza Dio disprezza il prossimo, e quindi ne riceverai solo del male.
      Guai a chi ha disprezzato, e disprezza, il Corpo di Cristo.

      CDD.

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  19. Vorrei solo ricordare ai saputi NC che l'ostia è fatta con pane azzimo. Quindi le vostra pagnotte al di la della forma che si sbriciola non ha nulla di nuovo in fatto di prescrizioni tratto dall'esodo
    cap.12

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    1. Le "ostie piccole" in uso in tutta la Chiesa sono infatti composte di pane azzimo. Non è necessaria la quantità di pane, visto che anche in una sola briciola - riconoscibile come briciola di pane consacrato - è realmente presente Nostro Signore (motivo in più per considerare completa la Comunione anche soltanto sotto una singola specie, del pane o del vino, anche solo una goccia: il cardinale Van Thuan, in carcere di isolamento, celebrava con una goccia di vino da una bottiglietta che aveva ricevuto per motivi medici).

      Il problema degli eretici kikolatri è quello di voler sembrare a tutti i costi più cristiani degli altri e perciò tentano continuamente di mettere in scena "cose cristiane" esagerando sulla quantità. Vale per lo sfornare figli come conigli (cioè senza criterio e irresponsabilmente), vale per le pagnottone sbriciolose, vale per le scenografie carnevalesche che abusivamente chiamano "liturgia", vale per la Comunione "per forza sotto entrambe le specie e coi boccaloni-insalatiera"... Animo hermanos!

      In particolare ricordiamo che per un lunghissimo periodo - e chissà, magari qualcuno ancor oggi - tanti "ostiari" del Cammino usavano insaporire le pagnottone con olio, aromi, olive, praticamente rendendo nulla la consacrazione - e questo non può che farci piacere, perché rende nullo il sacramento, rende nulla la Comunione e, insieme all'utilizzo di vini con additivi (spumanti, ecc.), ha evitato a tanti fratelli del Cammino parecchie comunioni sacrileghe. Il tipico kikolatra, infatti, si accosta alla Comunione non perché ha la coscienza linda da peccati mortali, ma perché è un "gesto comunitario e sembrerebbe brutto non fare la Comunione, chissà cosa mormoreranno i fratelli di comunità alle mie spalle...". Altro che la libertà dei figli di Dio.

      La Chiesa insegna che la materia valida per la consacrazione è il pane azzimo non lievitato e senza additivi, e il vino d'uva senza additivi. Sulla questione del lievito è bene andare sul sicuro e fare come si fa in tutta la Chiesa cattolica, cioè senza lievito (certi riti orientali consentono il pane lievitato ma entro particolari circostanze). Chi segue la Chiesa va sulla strada maestra, chi fa di testa sua cammina sulla strada sbagliata.

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    2. Scusate un attimo, quale sarebbe il problema? Se la pagnottona è di pane azzimo, e quindi a norma, basta usare un corporale tanto grande da contenere le briciole che si formano spezzando la pagnottona, le briciole si mettono nel calice o nel coppone-insalatiera, come lo chiamate voi, e si fa la comunione a norma. Come vedete, il Cammino cammina per la strada giusta. Si sta parlando di lana caprina.

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    3. @Anonimo
      Si sta parlando del Corpo del Signore e del fatto che le briciole possono cadere ed andare disperse ed è una cosa gravissima

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  20. Dato che secondo kiko, leggendo la lettera pubblicata nel 2005 da Enrique, lo S.Santo da costantino é andato in Ferie fino al vaticano secondo, bisognerebbe cancellare tutti i Santi del calendario e non abolendo la Chiesa stessa.Come si fa a dire scemenze simili. Semmai è la prova provatà che il movimento di kiko è diabolico. E c'è chi crede ancora a quel buffone!!!!

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    1. Buffone è l'acronimo di :

      Buon Uomo Francamente Fedele Ormai Neocatecumeno Eccelso

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  21. https://it.aleteia.org/2020/12/14/papa-francesco-sbagliato-convincere-non-credente/

    Vado un po' fuori tema, ma mi sembra che Papa Francesco non approvi le pagliacciate tipo le 100 piazze e che la cosa si possa estendere anche alle missioni NC.

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  22. Sempre dall'articolo riporto:

    "È tipico di un carisma bacato il suo nesso con l'area del potere.
    Fra i seguaci più stretti ed intimi del fondatore (che di solito ha i suoi «preferiti») scattano dinamiche di controllo e copertura reciproca che, con il tempo, diventano dinamiche di boicottaggio reciproco. L'abuso del fondatore diventa complicità con i collaboratori che, con il tramonto del fondatore, diventa fra loro lotta per il potere."

    Non si potrebbe spiegare meglio il rapporto che si è instaurato fra Kiko e i catechisti che stanno ai vertici del CN: predominano il controllo e la copertura reciproche. Il fondatore 'bacato' non è in grado di imporre un suo successore: non ha sufficiente autorità morale sulla banda di iene di cui si è attorniato, e che stanno insieme solo in virtù del reciproco ricatto e controllo. Per questo, alla morte del fondatore, si scatenerà la guerra di tutti contro tutti.

    "Se inter­viene un censore esterno, si troverà subito sotto gli attacchi di questo gruppo di potere e da solo gli sarà molto difficile assorbire gli ostru­zionismi che si concentrano su di lui e sottrarsi ai tentativi di «seque­stro» delle parti in lotta. Si tratta anche qui di uno stile difficilmente raddrizzabile finché quelle persone continuano ad avere posizioni di potere."

    Finora nessun censore esterno è stato fatto entrare nel Cammino: ma quanto è successo a Bose fa comprendere come il guru che non è riuscito ad imporre del tutto la sua autorità e si è dovuto affidare ad un controllore esterno, i visitatori del Vaticano, si è condannato all'isolamento.

    "Anche qui la colpa non è loro; singolarmente prese sono delle brave persone ma vige un clima di aggressività coperta fatto di regole tacite che se venissero esplicitate sarebbero rinnegate da tutti eppure sono da tutti obbedite: un clima che tutti respirano ma che nessuno può apertamente verbalizzare, spesso contrabbandato come gestione carismatica (e quindi evangelica) del potere."

    Anche in Cammino vige lo stesso clima omertoso e aggressivo: una specie di legge della giungla. Tutti lo avvertono, ma non riescono a descriverlo, e spesso sono convinti che sia il modo 'giusto' di vivere i rapporti, al punto da riproporlo persino nella coppia e con i figli.

    "Un esempio ovvio è la strumentalizzazione (in chiave di potere ma anche di erotismo) della direzione spirituale: chi si accorge di cosa veramente sta succedendo? Chi può smascherarlo apertamente e con quali conseguenze per se stesso? Chi può sottrarsi senza pericolo? Chi ha gli strumenti per rompere questa catena?"

    Anche nel CN c'è una sorta di direzione spirituale che in realtà è solo un'espressione di dominio, non certo di paternità spirituale. Ma nessuno può criticarla nè tantomeno correggerla, tanto è radicata.

    "In caso di carisma bacato è difficile dire: togliamo le mele marce e il resto si salverà. O anche dire: aggiorniamo le costituzioni con dei tagli e delle aggiunte.
    No, perché la contaminazione partita dall'ori­gine si è estesa a tutta la realtà che ne è nata."

    È la stessa impressione che ho del Cammino: impossibile individuare ed eliminare le mele marce, perchè il carisma stesso del Cammino verrebbe annullato insieme a loro, tanto la contaminazione del fondatore pervade tutta l'organizzazione neocatecumenale.

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