lunedì 10 aprile 2023

Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi



Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.(Gal. 5,1)



La salvezza si è compiuta sulla croce di Cristo, nessun cammino possiede questa medesima facoltà nè può garantire un'elezione d'eccezione seppur la prometta. Ed è proprio da lì, dalla croce di Cristo, che siamo stati liberati dal peccato.

Esattamente da quel peccato che il cammino neocatecumenale esalta e colloca ad un gradino superiore applicandogli un significato di guarigione. Un controsenso che Kiko chiama "stoltezza della predicazione", uno stratagemma verbale che rende plausibile quanto appare più illogico e subdolo. 

Nella realtà, incontrare il Risorto significa cambiare radicalmente vita, è Paolo a dircelo, ma occorre restare nella vita nuova donata da Cristo, non ricadere nelle dinamiche dell’uomo vecchio, nell’affermazione di sé. 

Ma davvero si può evitare di essere egoisti e tronfi, dunque superbi, quando proprio Kiko e i catechisti suoi vicari, idoli ammirati ed emulati, sono tali?
Per acquisire la pace e mantenersi in uno stato di grazia bisogna fissare lo sguardo perennemente su Gesù. Ma come si può orientare lo sguardo a Cristo se le pareti sono interamente tappezzate di ritratti raffiguranti un idolo, Argüello che si sostituisce a nostro Signore, e le Sacre Scritture risultano mistificate? 

Come poter compiere dei passi edificanti sulle orme di Cristo se Carmen ha dichiarato a gran voce, come se fosse un comando intransigente proveniente da un'ispirazione mistica (credenze e sensazioni prettamente neocatecumenali): "Gesù non è modello di santità per nessuno"

Questa donna, la Hernàndez, nella sua particolare fede (che purtroppo ha divulgato imprimendola in molte anime) non ha tenuto conto del fatto che la Croce di Cristo è nostra gloria, salvezza e risurrezione, e che non può sussistere una croce senza il Crocifisso...senza Gesù!


È importante notare che è Cristo che ci ha liberati, non siamo noi a liberare noi stessi. Ragion per cui non è pensabile che delle tappe umane, determinate da dimostrazioni consecutive e faticose (consegna dei beni, obbedienza cieca ai catechisti, preghiere diurne e notturne secondo regole prefissate e rigide, confessioni pubbliche e via dicendo), possano donare quella libertà ambita. Questa è semplicemente l'illusione dello schiavo che pensa di essere libero.

La libertà è un dono di Gesù, dataci e ricevuta per fede. Quando facciamo degli sforzi - inoltre imposti da uomini dalle intenzioni dubbie e inique - per ottenere la liberazione, ritorniamo ad essere ridotti sotto il giogo della schiavitù.

 
 
Nelle comunità di Kiko sussiste un dominio psichico indotto mediante suggestione. Pensiamo ad esempio ai noti e temuti scrutini che invadono il foro interno degli affiliati, vale a dire l'ambito più riservato e delicato della coscienza che dovrebbe esser tema di confessori o padri spirituali, i quali vengono preceduti da catechesi battenti e incalzanti che indeboliscono la psiche e la dispongono ad accogliere l'abuso.

Gli scrutinatori non sono altro che i catechisti del contesto, i quali giurano e spergiurano che le confessioni pubbliche sono destinate ad essere dimenticate nell'immediatezza.

Ma quei segreti vengono appuntati nella mente d'ogni singolo 'fratello' e sfruttati come merce di ricatto.

Gli immusoniti catechisti esigono un abbandono totale di sé, una consegna incondizionata del proprio essere, un affidamento senza riserve; un'apertura del cuore che sfora nell'abuso. Il tutto nasce da una pretesa di obbedienza inconcepibile che pressa le coscienze e le condiziona a rivelare ciò che dovrebbe esser confidato nel dominio sacramentale della confessione.

Tutto ciò fa paura, deprime, scoraggia, toglie ogni briciola di dignità e rende servi dell'uomo, succubi del cammino; la sensazione è quella di avere un cappio al collo che si stringe inesorabilmente di più ad ogni confidenza, una trappola che strugge la vita del soggetto, della sua famiglia, ma anche dei semplici presenti nell'assemblea. Nelle sale si scandalizza e si uccide l'anima con una facilità allarmante e sconvolgente.

Questi personaggi, le divinità del cammino, privi di reale autorità esercitano dominio sulla coscienza altrui, operando dei soprusi che, proprio per la loro natura spirituale, sono più infidi e rovinosi di qualsiasi altro tipo di abuso.

 

Nessuna persona può esercitare autorità sulla coscienza dell’altro, neanche una guida spirituale - vera e santa - è dotata di una simile libertà. È un principio che non sopporta eccezioni o deroghe.

Kiko promette una libertà: la libertà di peccare. Come se fosse una condizione appetibile, un frutto tutto da godere, una torta donata a dei golosi che null'altro aspettano.

Invece si tratta di una contraddizione in termini. Per comprendere basta leggere queste parole tratte dal capitolo 8 di Giovanni, in cui Gesù dice: “chiunque commette il peccato è schiavo del peccato”. Quindi Kiko non regala la libertà ma la schiavitù.

A tutti è donata la facoltà di scegliere, il libero arbitrio, la condizione di pensiero in virtù della quale ogni individuo può determinare in assoluta autonomia la finalità delle proprie azioni. Ma è necessario capire che una scelta peccaminosa comporta inesorabilmente l'oppressione, la prigionia.

Dato che il peccato ci rende schiavi, di converso l’azione di Gesù Cristo ci rende liberi! La libertà è Gesù stesso!

 


Molti neocatecumenali desiderano compiere il bene, ma non ci riescono, perché si sentono legati. Sono schiavi del peccato inteso come necessario. La filosofia kikiana, assimilata come se si trattasse della Parola di Dio, comporta la convinzione dell'ineluttabilità del peccato, una realtà che si protrae per tutta la vita e che deprime sino alla disperazione.

Il fedele neocatecumenale necessita di incessanti drammi e di peccati di una certa importanza da poter annunciare con atteggiamento altero - quasi si trattasse di un vanto e non di un vizio di cui liberarsi -, solo così può evitare di essere ritenuto un superbo.

Durante questi eventi ho veduto il volto più luttuoso del cammino: gente disperata (sconsolata e oppressa da un pianto incessabile), isterica (tremante, colta da un nervosismo irrefrenabile), crudele (accusatori furenti). Nessuna consolazione, solo l'inconfondibile ombra di quella obbligatorietà al peccato che rende schiavi!

Perchè vi incastrate così cari neocatecumenali? Non vi rendete conto che vi viene assicurata la libertà da un prigioniero alla perseverante ricerca degli onori, della riuscita ad ogni prezzo dei suoi disprezzabili obiettivi? Kiko è uno schiavo che a causa della ripetitività dei suoi peccati (infatti ancora illude e svia anime) è giunto a perdere anche la sua dignità.

Il cammino è segnato dall'ingiustizia, uno stato pietoso che sospinge a peccare contro la carità. Pertanto, allontanandosi dalla legge morale, l'uomo attenta alla propria libertà, si fa schiavo di se stesso, spezza la fraternità coi suoi simili e si ribella contro la volontà divina.

Gv 8,32: "la verità vi rende liberi".

Kiko non può consegnarvi la libertà, perché in lui alberga palesemente la schiavitù della menzogna!




73 commenti:

  1. Complimenti Rebel per questo bellissimo argomento. Ricordo durante gli scrutini ricordo la "gara" a chi diceva le schifezze più assurde, tanto è che in quel periodo che non avevo tanti casini, ero costretto a inventarmi qualche crisi o difficoltà perché se dicevo che andava tutto bene, non era possibile .Mi viene da ridere e da piangere nello stesso momento,pensando a quanto fossi stupido. Oltre che ricordo che tutti, uguali, non volevano sposarsi, non volevano figli, ma poi grazie al cammino, ualà, magia, hanno trovato nel matrimonio e nei tanti figli la vita. Come diceva Rebel poi ricordo le persone più debole, negli scrutini, vessati ed attaccati e indagavano fino in fondo, che poverino/a avevano attacchi di panico, pianti e davvero nessuno,compreso io, ho avuto il coraggio di dire basta, ma come vi permettete. Altri invece i figli di catecumeni o comunque figli di amici delle proprie comunità venivano trattati con le piume, ed anche se non dicevano nulla di concreto, e specialmente non indagavano scrutini leggeri ed io sapevo invece della loro vita fuori dalla campana di vetro in cui erano visti li dentro. Schiavi di dover partecipare alle convivenze di passaggio, uguali a tutte le altre, e soprattutto anche se non andavi potevi rispondere a quelle assurde domande. Ma perché rispondere li e non a casa ragionandoci,come ho sempre fatto io. Perché le risposte date li al momento sono condizionate dal lavaggio del cervello delle loro assurde catechesi. E nessuno tornato a casa li rivedeva,io invece, avendo capito che volevano mi preparavo le risposte a casa. Sono rimasto troppo tempo, per paura di rimanere solo, per abitudine, perché non avevo il coraggio di andare via e perché purtroppo, volevo essere accettato perciò preparavo le risposte, per andare avanti, come a scuola, per non essere bocciato, ma di Dio, amore, ti ama come sei, non c'è nulla. Schiavo del loro giudizio,altro che libertà.Non ha fatto altro che aumentare le mie insicurezze, le mie paure e come un bambino facevo le cose per fare contenti i catechisti anche se non capivo e dentro soffrivo. Poi la solita solfa, è tutto vanità, sei timido, è presunzione, hai paura, non ti metti in gioco, hai insicurezze, sei superbo non vuoi perdere la faccia. Non avrei voluto avere la faccia di bronzo, tanta sicurezza coraggio e strafottenza?ero così per vanità. È normale che poi non solo sono scoppiato e sono andato via, ma allo stesso tempo non cerco di cambiare, perché è una vita che mi sono sempre sentito sbagliato, per fare contento gli altri, da quando ero piccolo. Ed in comunità che pensavo di trovare finalmente la libertà di trovare me stesso, grazie all'aiuto di dio, invece ho trovato una realtà che mi ha finito di affossare. E per concludere, oltre ai catechisti, tutti, si sentivano in dovere di dare "consigli" o giudicarti usando come degli automi le parole usate dai catechisti. Sentito uno sentiti tutti parlano tutti uguali, libertà di parola e di usare il cervello cercasi in comunità. Ex fratello

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  2. Dunque Carmen diceva che "Gesù non è modello di santità per nessuno".
    Ma, se così, allora la sua santità non si comunica a noi, e la sua misericordia rimane inefficace.
    Forse è per questo che i rapporti personali, nel Cammino, invece di tendere a migliorare, tendono a peggiorare.

    In natura non esistono rapporti totalmente non tossici, ma ciò non è dovuto alla natura umana, ma al peccato originale, per cui per rendere i rapporti interpersonali sani, occorre, attraverso la grazia e il nostro impegno, combattere il peccato, che è la condizione principale perché la grazia possa comunicarsi.

    Perciò là dove si manifesta la sudditanza psicologica, non agisce la grazia.
    La grazia infatti dona la libertà, che non fare quello che si vuole, ma è uno stato di vita, un sentirsi liberi che permane anche quando si fa la volontà di Dio e non la nostra.
    La libertà può far soffrire, ma fa sempre dormire senza agitazione, come Gesù in mezzo alla tempesta.

    Santi come Ignazio da Loyola e Giovanni Bosco raccomandavano di cercare sempre la tranquillità, perché l'angoscia non viene da Dio.
    Non è che l'angoscia sia peccato, ma va combattuta ed evitata perché ostacola la grazia, e una comunità che fa peggiorare i rapporti interpersonali e mette angoscia, non serve a niente, se non a rendere schiavi.

    Anche io, come anonimo delle 13 e 13, sono cosciente di tanti miei handicap psicologici da cui vorrei guarire, ma mi rendo conto che la guarigione psicologica è un po' come quella fisica: o avviene attraversio un miracolo, o avviene attraverso un processo naturale che, però, la grazia non solo favorisce, ma spesso innesca.
    E, in ogni caso, la prima forma di guarigione psicologica è, come dice anonimo, la pazienza anche verso se stessi, è accettare le proprie malattie quando non sono dovute ai propri peccati personali, ma sono frutto di condizionamenti dovuti al peccato originale e ai limiti altrui.

    Una cosa che da "esterno" anche io ho notato dei caminanti, è che hanno sempre una risposta per tutto: per loro è come se il mistero non esistesse e ogni mistero e ogni anima vengono ricondotti ai criteri del cammino, che sono così semplicisti e rustici da far ridere.

    Tutte le spiegazioni nel Cammino vengono date come attraverso un ricettario: è tutto scritto lì, nei mamotreti, come nell'Artusi. Un ricettario che, alla fine, può essere riassunto in poche pagine: il resto è spettacolo, come in certi programmi televisivi.

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    1. Ricettario è l'acronimo di :

      Ridicole Idee Catecumenalmente Eretiche Terribilmente Troppo Astruse Repellentemente Ignobili Ormai

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  3. È impressionante il parallelismo tra i Galati, che si erano fatti convincere dai giudei cristiani che non poteva essere così semplice una devozione che prometteva così tanto -la salvezza eterna-, ma di certo dovevano rispettare anche tutte le regole della legge di Mosè, e i neocatecumenali, che si sono fatti convincere da dei falsi profeti con il pallino dell'ebraismo praticamente della stessa cosa, e cioè di non poter essere dei veri cristiani se non sottoponendosi ad una serie di regole, imposte da un percorso che addirittura viene considerato ispirato da Dio e dalla Vergine Maria.
    Uno dei criteri di giudizio però è proprio quello della libertà: se nella fede e nella Chiesa siamo stati lasciati liberi, di aderire in modo personale e spontaneo, senza un limite minimo prefissato, senza leggi che non fossero i precetti e l'insegnamento morale della Chiesa, e senza neppure un prefissato limite massimo, perché è sempre stato un obbiettivo della Chiesa e dei suoi santi (come San Giovanni Bosco e San Domenico Savio) l'aspirazione a farsi santi, nel Cammino invece lo spazio di libero movimento viene via via sempre più limitato, soprattutto verso l'alto, perché se vuoi farti santo ti danno l'obbiettivo di diventare una persona improponibile, anche solo umanamente parlando, come Carmen Hernàndez.
    Il bello (o il brutto) è proprio che al momento dell'adesione e molte volte anche in seguito, è la Chiesa ad essere accusata d'essere costrittiva, bigotta e moralista; la Chiesa, e la parrocchia, vengono subito identificate, per restare sempre tali, come le nemiche naturali del Cammino, al punto tale che neppure dopo trent'anni si lascia la possibilità alle comunità di sciogliersi nelle parrocchie, come promesso esplicitamente invece fin dall'inizio.
    Infatti, è per questo motivo che le defezioni dal Cammino non avvengono solo nei primi anni: queste vengono in qualche modo messe in conto, anche se si cerca di porvi un freno, dopo pochi anni, con il secondo passaggio e la "porta che si chiude" (altra potente immagine di segregazione e di perdita di libertà); ci sono uscite dal Cammino anche dopo venti o trent'anni e anche oltre, proprio perché anche i più ingenui o volonterosi si tendono conto che non vengono mantenute le promesse, e che l'essere adulti nella fede, e quindi liberi e autonomi nelle proprie scelte, è un obbiettivo che mai potrà realizzarsi all'interno delle salette (dette "kikogabbie" da Lifschitz che, avendo frequentato intimamente i due iniziatori, la sapeva lunga...).

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    1. Lifschitz la sapeva lunga.......................................................................................................................

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    2. Grazie per l'opportuna sottolineatura. È proprio così. Da certe testimonianze vissute non c'è chi li salvi!

      Pax

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  4. Cristo non è un modello per nessuno semplicemente perchè è impossibile fare ciò che ha fatto Lui. Nato senza peccato. Ci si avvicina soltanto mediante il dono dello Spirito Santo lasciatoci in eredità dopo la sua morte che tutto ha riscattato. Il peccato ci lascia una ferita aperta che non si estingue, eppure non ci uccide più. Come è possibile questo? Immaginiamo di avere un auto con una ruota forata. Il peccato originale ha compromesso la funzione della ruota e ci portiamo dietro questa tendenza ad uscire dalla retta via. Cristo paga i danni causati dalla nostra umanità, ma noi continueremo purtroppo a causarne di altri. Lo Spirito Santo ci aiuterà a guidare sempre meglio questa imperfetta macchina umana, ed essendo paraclito ci aiuterà a riconoscere il problema, e a giustificare le nostre debolezza senza farci cadere nella disperazione di giuda. Perchè Cristo è un'assicurazione Casco totale costosissima, che non avremmo potuto permetterci visto che la nostra condizione umana è viziata da un collaudo mal realizzato, il peccato di Adamo ed Eva. Questa grazia è stata lungamente attesa da tutti i profeti saliti al cielo prima di Gesù. Ha neutralizzato anche i loro danni passati e quelli futuri di tutti gli uomini che verranno. Un'assicurazione Retroattiva e anche per il futuro

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    1. Gv 14,12
      Leonardo sei battezzato?

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    2. compiere le opere di Gesù non vuol dire essere come Gesù Dio uomo. Un giorno puoi compiere le opere di Abramo e il giorno dopo puoi rinnegare Cristo come Pietro. Abbiamo questa ferita del peccato originale che sanguina, e finchè avremo vita in questo corpo corruttibile rimarremo soggetti alle debolezze che ne conseguono. Come disse Gesù a Pietro, dove vado io voi ora non potete venire. Servirà l'arma dello Spirito Santo, e cioè Dio in Spirito, Per compiere le opere di Cristo. Manon saremo mai confermati in grazia, e avremo tante cadute.

      http://www.foglimariani.it/index.php?option=com_content&view=article&id=644:non-tentare-il-signore-dio-tuo&catid=39&Itemid=113

      "...Si narra di un monaco orientale dei primi secoli di cristianesimo, di un monaco molto umile, molto pio e caritatevole, molto impegnato nell’onorare il Signore e i suoi insegnamenti. Questo monaco aveva un solo problema anche se rilevante: l’incontinenza, un’esuberante sensualità che egli riusciva solo a reprimere con atti solitari di impurità. La sua preghiera a Dio, perciò, era costante e drammatica. Pare che il Signore una volta gli rispondesse: “figlio, apprezzo il bene che fai e il modo in cui cerchi di essermi fedele, ma la tua particolare vulnerabilità ti è necessaria finché la tua fedeltà a me non sia perfetta!”. Qualche anno prima della sua morte, quel monaco sarebbe stato esaudito."

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    3. leonardo:
      sbagli, perché è Dio stesso a porsi come modello di santità: "Siate santi perché, il io, il Signore Dio vostro, sono santo".
      E San Polo dice: "Siate miei imitatori come io lo sono di Cristo".
      Si può imitare qualcuno solo prendendolo a modello. Questo non significa essere tanto santi quanto Gesù, ma la santità di Gesù è un modello per noi. E lo è anche perché egli è senza peccato, e proprio perché Gesù è senza peccato noi dobbiamo combattere il peccato.
      Noi dobbiamo essere sepolti con Cristo e MORTI al peccato, se vogliamo risorgere con lui, dice San Paolo.

      E' evidente che San Paolo non sbaglia, dunque ha svagliato Carmen.
      Infatti, se Cristo non può essere nostro modello perché non ha peccato, significa che noi dobbiamo imitare chi ha peccato, cioè Adamo, l'uomo vecchio. Ma questo rende inefficace la salvezza.

      Carmen perciò ha detto un'eresia. Poco male se le fosse "sfuggita" parlando a braccio, ma la tua difesa dell'eresia dimostra che gli errori del Cammino rimangono inculcati in voi, condizionado il vostro comportamento.

      Avresti dovuto rispondere che Carmen ha detto sì un'eresia, ma non lo ha fatto apposta.
      Io allora ti avrei chiesto perché, se non lo ha fatto apposta, l'errore non è stato corretto ed è riportato nei mamotreti, e tu mi avresti potuto rispondere che lasciarlo scritto sui mamotreti è stato un errore grave, ma che supponi fatto in buona fede.
      Cosa che avrei potuto anche ammettere.
      Ma il difebdere una evidente eresia, rende lecito sopettare il Cammino di essere una setta.

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    4. ma non è forse lo stesso San Paolo che disse: di cosa posso vantarmi se non delle mie debolezze?
      Come l'accordi questa chitarra? L'accorda Gesù Cristo, perchè come San Paolo disse di completare nella sua carne ciò che mancava alle sofferenze di Cristo, così Cristo stesso vive nel nostro spirito e completa sulla croce ciò che manca a noi per essere santi. Come Simone di Cirene, ci è offerta l'occasione di partecipare al suo calvario con la nostra natura umana, per la santificazione del nostro Spirito in Cristo e per grazia di Cristo morto in croce. Ma non moriamo più, è risorto per noi tutti e lascia nel testamento del battesimo la promessa dell'eternità, perchè è lui che vive in noi. E' sempre lui che compie i miracoli mica la nostra forza. La fede ci giustifica più delle opere. Noi non siamo redentori e non potremo mai esserlo. Neanche Maria concepita Immacolata ha potuto compiere ciò che ha compiuto Gesù. E' questo che intendeva dire, e non altro!

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    5. Ooh, ma che bello, che belle cose che ci dice Leonardo, però, ci sono due piccole obiezioni:

      1) per il monaco orientale il peccato era "necessario" alla sua salvezza [eresia] oppure era semplicemente una circostanza difficile della vita, un vizio da combattere per potersi salvare?

      2) al di là delle omelie, perché il Cammino celebra carnevalate liturgiche, disubbidisce ai vescovi, insegna eresie, calpesta e sfrutta i suoi fratelli più piccoli e deboli? queste cose come si configurano davanti all'Apostolo delle genti, davanti alla Chiesa, davanti al Signore? E sono cose "necessarie" al Cammino, oppure il Cammino se ne deve pentire, correggere, sbarazzare immediatamente?

      Su, la risposta non è difficile.

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    6. leonardo:

      "Il Verbo si è fatto carne per essere nostro modello di santità" (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 459.
      Per cui Carmen ha detto un'eresia e tu dici un'eresia.
      Non c'è nessun accordo da fare, è così e basta.

      Per quanto riguarda San Paolo, egli dice di vantarsi delle proprie debolezze proprio perché ha Gesù per modello: Gesù per primo ha operato facendosi debole, soprattutto sulla Croce.

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    7. eresia qua, eresia là... tanto noi siamo riconosciuti trallalalalà... la Chiesa si è espressa fatevene una ragione

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    8. Ma certo che siete riconosciuti! Tutti ormai vi riconoscono... e si tengono infatti a debita distanza, anche se nei cartelloni non lo scrivete, che siete voi.

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    9. Anonimo delle 11 e51:
      siete approvati ma in estinzione.
      Dunque Dio non combatte per voi. Vi lascia fare. Fate tutto da soli.

      Tutti i movimenti ufficiali sono approvati, e anche le parrocchie sono approvate.
      Tutti i matrimoni celebrati in Chiesa sono approvati, ma molti si sfasciano. Come il Cammino

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  5. Se non si vive in libertà con gli amici (nella comunità si dovrebbe essere amici), ma dagli amici ci si sente giudicati e colpevolizzati, non si è liberi neanche di fronte a Dio. Per cui non si ha confidenza e fiducia in lui.

    Se uno in una comunità di cristiani è sempre giudicato e copevolizzato, non si può parlare né di comunità, né di fratelli, né di amici. E come fa Gesù a manifestare il suo volto attraverso una tale comunità?
    Una tale comunità, piuttosto, allontana da Cristo, perché lo presenta come un accusatore, e chi accusa non vuole salvare, ma vuole costringere, vuole piegare la libertà, e non realizzarla attraverso la carità.

    Gli amici sono tali proprio perché con lporo non si vive in tensione, e anche se uno sbaglia qualcosas, non deve dimostrare niente a nessuno, perché non è richiesta nessuna prova di fedeltà, che è data per scontata.
    Nel Cammino, invece, si vive sull'attenti e viene chiesto conto di ogni cosa.

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  6. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. quello più tibetano

    Kiko ha visto in tv la scena del Dalai Lama che scherza con un ragazzino, al quale dice di succhiargli la lingua. Orrorizzato, ha implorato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita ha modificato le immagini, per cui si vedeva il Dalai Lama che offriva un bellissimo uovo di Pasqua al ragazzino. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "splendido, hermano cardenal. Esto interviento de Carmensita dimostra il senso estetico de ella, prodromo di un senso etico fuori dal comune, tipico de los sanctos. Quindi, procedamos con la beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un plico con due fogli, uno con la foto originale e l'altra con quella modificata, più un biglietto : "Sancto Padre, le garantisco che la modifica non è stata fatta con il DVD di Arenzulla. Saludos Kiko". E il Papa contento.

    e la causa continua....

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    1. Sempre simpatici i miracoli di Carmen!
      Solo, devo osservare che Kiko non si orrorizza per niente, di fronte alla pedofilia. Nelle baracche riuscì a "convertire" un pedofilo, dimostrandogli d'essere come lui. Kiko è uno che moltiplica per centomila il numero degli incesti, perché gli paiono troppo pochi. Chissà qual è il suo metro di misura...

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  7. Il Signore Gesù ci ha liberati perché restassimo liberi. Mai più schiavi di nessuno.
    Come coniugare questo con i fondamentali del cammino (pilastri portanti di una realtà ecclesiale che si è ramificata e radicata, indisturbata, da troppi anni nella Chiesa)?

    1. Il Cammino è fondato sulla obbedienza ai catechisti.
    Senza obbedienza ai catechisti il Cammino non esiste.

    2. La trasmissione della fede nelle comunità neocatecumenali, secondo le varie tappe, va fatta attraverso le catechesi di Kiko e Carmen che vanno riportate alla lettera. I catechisti chiamati ad evangelizzare per fondare nuove comunità devono ripetere le catechesi a memoria (si preparano in equipe leggendole e rileggendole insieme... si dice che è uno spirito che si deve assimilare ogni volta e riscoprire ogni volta... sempre nuovo... come fossero le Sacre scritture che sono Parola viva!).

    3. Rispettare e riportare fedelmente anche tutte le consegne ricevute. Tanto è importante questo che, ad esempio, se pure sei catechista e hai vissuto, per la tua vita il 2° Scrutinio, lo devi ri-vivere come uditore altre 2 volte prima di farlo tu alle comunità che dipendono da te e dalla tua equipe.

    3. Quindi l'essenza del C.N. è ESSERE LEGATI a Kiko e Carmen fino al punto - messo in evidenza più volte - che se per seguire e attuare "lo spirito del cammino" (cosiddetto) devi metterti contro il tuo parroco o il tuo vescovo tu ti metterai contro e farai la guerra. Come da Kiko e Carmen hai imparato. Discuterai fino allo sfinimento, mai cedendo il punto, mai arretrando di un millimetro sulle "consegne".

    Pax

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  8. Emerge evidentemente un cammino ingabbiato. E tu con lui.
    Ridotto a rigide regole inderogabili.
    Di che libertà possiamo parlare?

    Ossia, la tua personale esperienza, il tuo contributo di vita, la storia individuale che Dio fa con te, ai fini dell'apporto di ciascuno al cammino di fede che sta facendo vale meno di zero.
    Tutto per Kiko si traduce in un insano desiderio di emergere, di "farti il tuo idolo" nel Cammino, o il tuo piccolo regno o impero. Con queste accuse ha soffocato e massacrato i migliori, sempre.
    Kiko è proprio ossessionato. E ha stroncato iniziative e contributi che potevano essere preziosi, anche per lui stesso, dandogli modo di riflettere magari, almeno una volta; perché si aprisse la sua mente e cuore ottusi. Offuscato da una presunzione assoluta di superiorità, tutta da dimostrare.
    Dimenticando che lo Spirito soffia dove e quando vuole.

    Appare plasticamente ai nostri occhi che il c.n. è Kiko, porta a lui.
    Mentre ti dice con Carmen che Gesù non è un modello per noi, lui stesso si fa tuo modello, ti impone di plasmarti scendendo nel suo calco preparato, ti plagia pian piano. E più gli somiglierai in tutto, più avrai un futuro alla sua sequela.

    Tutti cloni. Li ho visti. Tutti in fila tutti uguali. E il suo compiacimento.
    Di che libertà parliamo?

    Pax

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    1. Ormai ha un piede nella fossa e il diavolo già gli ha preparato un bel posto con schiaffoni e calci nelle terga se non ubbidira' al satanasso suo custode e credo che di sberle e calci ne prenderà molti perché non è abituato ad obbedire e dirà al satanasso:
      tu ti credi più intelligente di me? e il satanasso giù schiaffoni e calci in cxxo 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

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    2. Satanasso è l'acronimo di :

      Solo Adesso Troviamo Assurdità Neocatecumenalmente Abnormi Straordinariamente Satanassiche Ormai

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  9. E la creatura nuova? Adulti nelle fede?
    Ora ci hanno ripetuto che il Cammino è la Chiesa, perché ne è la "porta". Relegando nel disprezzo o ai margini tutte le altre realtà a cui non vogliono neanche essere paragonati.

    Ripeto spesso questo che acuisce la gravità di uno scenario già fosco.

    Perché per Kiko (e Carmen) è chiaro - e non ci giriamo intorno - il Cammino è l'unica e vera realizzazione del CVII.

    Quale "libertà dei figli di Dio" da questa menzogna?

    Pax

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  10. Quando ti inculcano che solo con loro va lo Spirito Santo? Tutto il resto è inutile, al massimo banale.
    Difatti impongono di fare il cammino anche ai parroci che li accolgono, sempre. E ai vescovi, perché no?

    Nei primi anni dicevano che se il parroco non voleva fare lui per primo il Cammino per la sua vita il Cammino non si poteva aprire in quella parrocchia.

    Poi sono scesi a più miti consigli. Altrimenti avrebbero dovuto rinunciare a molte, troppe nuove conquiste. Il loro scopo principale, il proselitismo.
    Piuttosto che niente... meglio piuttosto.
    Giusto?

    Pax

    P.S. Grazie Rebel!

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  11. Dice @pietro non del cammino, "Anonimo delle 11 e51: siete approvati ma in estinzione." Questo è quello che vi piace ripetervi e che vi fa stare sereni, ma non è così. Quest'anno molte comunità hanno dovuto fare la Veglia in altre parrocchie perché nella propria non c'entravano. Il cammino si sta riducendo in proporzione con tutta la Chiesa, molte diocesi si stanno accorpando, molte parrocchie spariscono e solo voi non ve ne accorgete. Chiedete a don Ariel se non ci credete e leggete il suo articolo sull'isola.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. Le asinerie del Fallace Asino Vinicio sono un continuo "full damage control", cioè un tentativo di vendere chiacchiere per limitare i danni.

      Se qualche comunità kikolatrica ha dovuto spostare la liturkikia pasquale "in altre parrocchie", non è per mancanza di spazio, ma perché il parroco glielo impedisce. Anche i parroci modernisti sono arcistufi del neocatecumenalismo - che poteva andar loro bene quando erano solo grosse pagliacciate e grosse bustarelle; ora invece sono grosse arroganze e scarse bustarelle...

      Le diocesi "accorpate" sono un fenomeno ancora non veramente esploso, mentre sono almeno due decenni che nel Cammino si parla continuamente di fusioni di comunità e di chiusure.

      Don Ariel è al corrente - quanto e più di noi - della crisi che sta vivendo la Chiesa, e se cita il Cammino è solo per indicarlo come una delle cause, «la portata e la gravità» della crisi, e per evidenziare la ridicolaggine dei kikolatri: «...il surreale Vangelo fatto di danze al ritmo dei bonghi di certi Neocatecumenali».

      Quando crollerà il Cammino, gli asini come il Fallace Asino Vinicio continueranno a raccontare a sé stessi storielle inventate, come in quella vignetta del «Tutto Andrà Bene» in cui il personaggio - un cane con cappello a bombetta e dall'aria piuttosto scema - finge di ignorare l'incendio di casa sua e beve un drink un attimo prima di essere travolto dalle fiamme.

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    2. Fanno la Veglia fuori dalla propria parrocchia perché vorrebbero tendere a farla comunità per comunità. Queste erano un tempo le consegne ed ancora oggi ne resta il miraggio.
      Ma non ce la fanno, perché una Veglia in meno di 30 persone è una cosa ridicola e triste.
      Allora mettono insieme più comunità per raggiungere i numeri.
      C'è da considerare poi che scarseggiano i preti, perché ormai molti non neogatti non si prestano più alla sceneggiata, nemmeno quelli a pagamento.

      Se poi, invece che farla in alberghi o salette come sempre raccomandato, addirittura la fanno in altre parrocchie diverse dalla propria, allora vuol proprio dire che di preti non ce ne sono e tocca emigrare dove almeno uno c'è.

      Conosco troppo bene il funzionamento del Cammino, le affermazioni di Vinicio sono vanità mal fondata. Parole al vento.
      Purtroppo, o per fortuna, conosco bene anche il Cammino attuale, perché per motivi diretti ne ho comunque notizie. E non sono mai buone per il Cammino.

      Proprio ultimamente, dopo aver fiondato in una comunità diversa quattro persone reduci dalla chiusura del Cammino in una certa parrocchia (dico quattro: solo in quattro si sono trasferiti), un tale mi ha detto che ora sono tanti. Cioè non sono nemmeno 25.
      Prima non erano nemmeno 20. Dopo anni e anni di Cammino a loro pare di essere tanti in 25 (compresi quelli che vanno sporadicamente, una volta sì e dieci no).

      Se poi il Cammino fosse la risposta alla crisi della chiesa, dovrebbe succedere non che ne segua le sorti, ma a dispetto di una chiesa vuota dovrebbe crescere esponenzialmente per accogliere quelli attirati dal tanto proselitismo.
      Invece nulla.
      Non è la risposta.

      Io mi accorgo della crisi della Chiesa, ma mi accorgo anche della più profonda crisi del Cammino, che non è la risposta per nessuno, una volta conosciuto.
      Prima vigeva la beata ignoranza, per questo molti vi cadevano, compreso io.
      Adesso non è più così e si vede bene il risultato. Tutti stanno alla larga dal Cammino e in molte parrocchie viene pure buttato fuori. In molte altre i parrocchiani nemmeno sanno che cos'è il Cammino Neocatecumenale, perché ne sono rimasti incontaminati da sempre.
      Quindi la parrocchia continua ad esistere, ma il Cammino non c'è più. Oplà.

      Stanno veramente alla frutta. Arrancano, per lo più, tranne le eccezioni.

      Però, attenzione, è proprio quando stanno più nei guai che sferrano le peggiori strategie per cercare di continuare a galleggiare.
      La menzogna è la prima, ma so anche di altro che qui non è il caso di riportare.
      Non per nulla il toro, quando ormai è stremato dalle lance dei picadores, è molto più inferocito.
      Marco

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    3. EPCF
      "proporzionale?", ti consiglio un ripasso di matematica e statistica.
      Le comunità non sono costrette ad andare in altre parrocchie, le comunità fanno battaglie per andare fuori parrocchia ( anche se vuota ) e non in altre parrocchie ( non sei serio )

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    4. Il fratello Fallace Asino sta cercando di convincere sé stesso, non noialtri. La sua più furiosa paura è che almeno qualcosa di questo blog sia vero. Ha il terrore che tutta la sua idolatria crolli da un momento all'altro.

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    5. Marco,
      è troppo facile pensare che i problemi del cnc siano legati alla conoscenza,
      non è quello il motivo.
      Il motivo vero, che non vogliono affrontare, è quello che hanno perso attrattiva, la gente li guarda e li schiva, non perché conosce gli "arcani" ma perché li guarda in faccia.
      Loro oggi si nascondono dietro la "società", la crisi della Chiesa etc, in fondo cercando sempre i problemi fuori di loro.
      Nelle catechesi iniziali dicono apertamente che avrebbero attirato i lontani riempito le parrocchie ( atomiche ) salvato la Chiesa etc.
      La società che dipingono era già "malata" allora.
      Prima c'era la fila per entrare in cammino, oggi no, anzi, e dipende da loro e loro soltanto.

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    6. @Fallacio
      Sìsì, Fallacio lo sappiamo. Voi siete sempre poco gestibili perchè "siete tanti"..E siete così tanti che siete "costretti" (poverini) a farevi le Veglie per i cavoli vostri e alle GMG ci andate per conto vistro perchè "siete così tanti" che l'organizzazione fatta di poveri cristianucci della domenica non hanno le capacità logistiche di gestirvi. Continuate a prendervi in giro così. Tanto la verità sapete benissimo qual è.

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    7. GMG Roma Tor Vergata
      Partecipanti 2.500.000
      Incontro con Kiko Circo Massimo
      Partecipanti 100.000
      Fatevi il calcolo geni della matematica!

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    8. @neo
      Ma loro fanno cose serie. La loro celebrazione "vale 10" e la Messa "vale 2". Lo sono "i meglio"

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    9. Promemoria geografico: Tor Vergata si trova a Roma, capitale d'Italia.
      In Italia c'è quasi la metà del Popolo Neocatecumenale mondiale.
      E l'altra "quasi metà" è in Spagna, da cui non è troppo arduo raggiungere Roma.
      Inoltre "centomila partecipanti al Kiko Massimo" è una statistica di fonte neocatecumenalizia, che notoriamente aggiunge almeno uno zero (dopo aver già arrotondato per eccesso) ai numeroni dei propri partecipanti.

      È un pessimo segnale cercare di gloriare sé stessi adoperando menzogne.
      Ricordiamo ai gentili fratelli del Cammino che non è in corso alcun Campionato Ecclesiale da vincere inventandosi numeroni sempre più grossi.
      Nostro Signore vede benissimo cosa ha in cuore ciascuno di voi.
      E se anche riusciste a ingannare noialtri, non riuscirete a ingannare il Signore.

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  12. Fallacio:

    io mi rifaccio alla mia esperienza personale. Non ho le statistiche mondiali, ma dove vivo io, nelle parrocchie che ospitano il Cammino, le comunità si sono ridotte o sono scomparse del tutto. Dove ce ne stavano 5 o 6, in qualche caso ne rimane 1 e con meno di 20 persone.
    Inoltre le catechesi di iniziazione vanno per lo più deserte, a parte qualche figlio del Cammino.
    In pratica il Cammino ormai se la canta e se la suona. Come chi canta e contemporaneamente suona la fisarmonica, il tamburo che porta sulla schiena, e i piatti sopra al tamburo azionati da un cavo attaccato al piede... e nessuno ascolta.

    Ma non mi interessa tanto parlare di numeri, ma di eresie.
    La mia era una risposta adatta al linguaggio usato dal camminante che vantava l'approvazione della Chiesa, senza però vantarsi anche dell'ubbidienza alla Chiesa.

    Parliamo dunque di eresie: per te ha ragione il Catechismo della Chiesa Cattolica, che dice che il Verbo si è incarnato per proporsi come modello di santità (CCC, 459), o ha ragione Carmen che rinnega Gesù come modello di santità?

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    1. @pietro non del cammino, il catechismo della chiesa cattolica indica Gesù come modello di santità inteso come la perfezione a cui tutti i cristiani dovrebbero aspirare, infatti poco avanti dice che: " In realtà, egli è il modello delle beatitudini e la norma della Legge nuova: "Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati (Gv 15,12). Questo amore implica l'effettiva offerta di se stessi alla sua sequela.82". Ma sai benissimo e lo sa anche il catechismo che per quanto ci si impegni nessuno può arrivare a simili livelli di perfezione. Lo diciamo nell'atto di dolore: "PROPONGO col tuo Santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato." Noi possiamo "proporci" di non peccare, ma la sicurezza di non peccare non ce l'ha nessuno. Anche i santi sono peccatori e Pr. 24, 16 dice "il giusto pecca sette volte al giorno". Quindi le parole di Carmen che avete estrapolato da una lunga catechesi, nella vostra solita caccia alle eresie, non sono incompatibili con il catechismo, perché Gesù chiama tutti alla santità ("siate santi perché io sono santo...) ma non dice "COME io sono santo", ma PERCHÉ io sono santo. Gesù sa benissimo che nessuno può essere santo COME LUI, ma ci chiama alla santità. Cioè nessuno può essere santo come Gesù, perché si farebbe Dio, ma tutti possiamo essere santi PERCHÉ Gesù è santo.
      Fallacio Asino Vinicio

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    2. Riporto da "Eresie del movimento neocatecumenale" di padre Zoffoli, il capitolo V, scritto proprio in risposta all'affermazione degli Orientamenti "Cristo non è un modello di santità per nessuno".

      "La Chiesa è il Corpo Mistico di Cristo, il quale, appunto perché suo Capo e Mediatore, è anche supremo Modello di santità per i credenti. Modello sublime, ma – con la sua grazia – realmente imitabile da tutti secondo la particolare vocazione di ciascuno. Kiko lo nega…; ma, se avesse ragione, la Chiesa quale tipo ideale di perfezione dovrebbe proporre ai fedeli, se questi possono piacere al Padre soltanto se si configurano al suo divin Figlio?... Cosa può insegnare al mondo, come può educare le anime e osare di dichiararne la santità prescindendo dal Cristo, unica Via che conduce alla Vita? Unico Maestro di verità ed anzi la Verità in Persona? Egli ci ha comandato di restare inseriti in Lui come i tralci nella vite per trarne la linfa vitale della grazia che ci rende simili a Dio stesso nella partecipazione alla sua beatitudine.
      Tutto questo non sarebbe vero, secondo Kiko che, al riguardo, presume di capovolgere duemila anni di Cristianesimo predicato e vissuto: «Gesù Cristo non è affatto un ideale di vita. Gesù Cristo non è venuto a darci l’esempio e ad insegnarci a compiere la legge» (p. 125) «La gente – incalza – pensa che Gesù Cristo è venuto a darci una legge più perfetta della precedente
      (l‘ebraica) e che, con la sua vita e la sua morte, la sua sofferenza soprattutto, ci ha dato l’esempio perché noi si faccia lo stesso. Per queste persone (ossia per tutti i santi) Gesù è un ideale, un modello di vita… » (p. 126)
      Non basta; «… Molta gente pensa (…): ci ha dato l’esempio con la sua vita, dicendoci: Vedete come faccio io? Così fate anche voi”. Se poi chiedi alla gente: “Tu lo fai?”, ti rispondono: “Via, io non sono Gesù Cristo, non sono mica un santo…”. Il Cristianesimo non è per nulla un moralismo. Perché, se Gesù Cristo fosse venuto a darci un ideale di vita, come avrebbe potuto darci un ideale talmente alto, talmente elevato, che nessuno lo può raggiungere?» (p. 126)
      Qui la mistificazione è palese, irritante, anche per il credente più superficiale e distratto.
      In tutto il N.T. l’invito a seguire e imitare Cristo, di partecipare alla sua Passione, condividere i suoi sentimenti, ecc, è così frequente ed insistente che se ne potrebbe ricavare un florilegio del più alto interesse. Ricordo qualche espressione presa a caso:
      «chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me…» (Mt, 10,38; 16, 24s; Mc 8,34s; Lc 9,23s; 17,23; Gv 12,25);
      «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre…» (Gv 8,12);
      «Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore…» (Mt 11,29);
      «Rimanete nel mio amore…» (Gv 15,9). «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati» (Gv 15,12). «Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità nel modo che anche Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore» (Ef 5, 1-2);«Fatevi miei imitatori, come io sono di Cristo» (1 Cor 11,1).
      «Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù…» /Fil 2,5). «Quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte…». «Siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua…». «Il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui…»; «siamo morti con Cristo…»; «morti al peccato, ma viventi per Dio in Cristo Gesù» (Rm 6,1-11);
      «Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme…» (1 Pt 2,21).

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    3. Kiko, perciò, fa supporre che non abbia mai letto il N.T., o abbia creduto che nessuno dei suoi «catechisti» avrebbe verificato la fondatezza delle sue affermazioni;
      se Cristo non è il Tipo esemplare di santità per tutti i fedeli, la Chiesa li inganna quando stimola a seguire l’esempio dei santi e venerarne la memoria: la loro santità è tutta e solo quella di Cristo e certamente non altro li rende venerabili…;
      Se non siamo tenuti ad imitare Cristo, la Chiesa erra gravemente quando impone ai suoi figli il dovere di santificarsi secondo la loro condizione, lottare contro se stessi, far trionfare in sé l’amore che li trasforma in Lui. Kiko forse ignora quanto al riguardo insegna il Vaticano II; secondo il quale «il Signore Gesù Maestro e Modello divino di ogni perfezione, a tutti e ai singoli suoi discepoli di qualsiasi condizione ha predicato la santità della vita, di cui egli stesso è Autore e perfezionatore…». «Tutti i fedeli, di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza delle vita cristiana e alla perfezione della carità (…) seguendo l’esempio di Lui (Cristo) e fattisi conformi alla sua immagine…» (LG 40)."

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    4. Fallacio:
      la tua predica da Grillo parlante non c'entra nulla col fatto che Gesù è il nostro modello di santità, e lo è proprio perché NON ha peccato.

      Le parole di Carmen estrapolate da una "lunga" catechesi? Quale catechesi?
      Perché non ci riporti l'intero l'eresia nel suo contesto? Basta il paragrafo interessato.

      Eresie come: "Gesù non è un modello di santità", oppure: "La Madonna non è immacolata", oppure: "Se Gesù avesse voluto essere adorato al Tabernacolo si sarebbe fatto pietra che non va a male e non pane", anche inserite in un bel contesto, rimangono eresie.

      A meno che Carmen non avesse detto: "Ci sono dei balordi rincitrulliti che affermano che Gesù non è nostro modello di santità, ebbene io affermo che dicono un'eresia, perché Gesù è nostro modello di santità".
      Se il contesto è simile a questo, allora hai ragione.
      Ripeto l'invito: riportaci l'eresia inserita nel suo contesto e il riferimento sui mamotreti, in modo da poter controllare nella nostra collezione di mamotreti.

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    5. Fallacio: ti ringrazio perché col tuo intervento hai dato a Valentina l'occasione di risponderti.
      Leggi bene quello che scrive.

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    6. @valentina, quello che dice padre Zoffoli è giusto, ma quello che descrive con paroloni antisonanti (come direbbe tripudio...) è la chiamata alla santità alla quale tutti dobbiamo aderire, ma nessuno può farsi Dio e dichiarare di essere uguale a Gesù e di non essere un peccatore. È l'obbiettivo di ogni Cristiano seguire Gesù, farsi suo discepolo ecc. ma nessuno può farsi Dio e dire di essere uguale a Lui. Come dite voi? Anche i Papi possono sbagliare (riferito alle approvazioni che hanno dato al Cammino), secondo me anche padre Zoffoli ha sbagliato se pensava di aver trovato una eresia.
      Fallacio Asino Vinicio

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    7. Invece, purtroppo, l'eresia individuata da padre Zoffoli c'è. Perché Kiko non si preoccupa, come dici tu, di chiarire che non possiamo essere perfetti come lo fu Gesù, questo è un obbiettivo che la Chiesa non si pone, ma si preoccupa invece di smentire che Cristo possa essere un modello, cioè che, con l'aiuto della Grazia, si possa non peccare; e questo perché, altra grande eresia, nega il libero arbitrio dell'uomo e ne postula la irrimediabile schiavitù al peccato.
      Dice infatti: "La gente pensa che Gesù Cristo è venuto a darci una legge più perfetta della precedente e che, con la sua vita e la sua morte (la sua sofferenza soprattutto), ci ha dato l'esempio perchè noi si faccia lo stesso. Per queste persone Gesù Cristo è un ideale, un modello di vita, un esempio. Non è così. Questo sarebbe convertire il cristianesimo in un moralismo: la giustificazione della persona mediante il compimento della nuova legge, con l'aiuto dei sacramenti. Così molta gente pensa: Gesù Cristo ci ha dato dei sacramenti perchè, accostandoci ad essi, abbiamo la forza di compiere la legge". E poi conclude: "il cristianesimo non è un moralismo".
      Cosa preme a Kiko? Fare una semplice operazione: etichettare la morale cattolica come un moralismo e paragonarla all' antica alleanza, alla legge mosaica, rispetto alla quale la visione del Cammino interviene in modo liberatorio, sciogliendo il cattolico dagli obblighi morali e dai precetti della Chiesa, come se questa fosse la Sinagoga. Affermazione questa ripetuta da Kiko anche molto recentemente.
      È un'idea nuova? Ma no! È esattamente ciò che sosteneva Lutero.
      Lutero infatti identificò il legalismo giudeo cristiano, condannato dall’Apostolo Paolo soprattutto nella lettera ai Romani, con l’ordine di vita della Chiesa cattolica; la Chiesa per lui e per la Riforma appariva quindi come espressione della schiavitù della legge alla quale opporre la libertà del Vangelo.
      Le catechesi di Kiko e Carmen non sono altro che Lutero in pillole.

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    8. EPCF,
      "Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo” (Lv 19, 2)"

      Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5, 48).
      Queste sono le citazioni corrette

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    9. Fallacio:
      come ti ha fatto notare Valentina, la Chiesa non ha MAI detto che la nostra santità deve essere grande come quella di Gesù. Non ha mai detto infatti che la nostra santità deve essere infinita come quella di Dio, per il semplice fatto che non ha mai detto che noi siamo Dio.

      E tu ci vuoi far credere che Kiko abbia detto tutte quelle boiate per convincere i cattolici a non considerarsi Dio?
      Sarebbe come dire che Kiko dicesse che la Madonna non è immacolata solo per convincerci a non crederci immacolati come lei!
      Tu, da buon "catechista" del Cammino ci stai trattando come i tuoi servi sciocchi. Sei abituato così.
      Ma assomigli solo a uno studente balbuziente che all'interrogazione pretende di ingannare, con la parlantina, il professore sullo stato della sua preparazione.

      Appare infatti evidente che Kiko ha detto tutte quelle boiate non per convincere i cattolici a non credersi grandi quanto Dio, che lo sanno benissimo da sempre, ma per qualche altro motivo.

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    10. Ok @valentina, allora prendo che se Gesù avesse chiesto al blog: chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra, la Maddalena sarebbe morta lapidata.
      Fallacio Asino Vinicio

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    11. Io prendo atto invece che non hai nulla da dire sul mio commento precedente, in particolare sull'influenza di certa dottrina protestante su ciò che pretendono di insegnare Kiko e Carmen; quindi preferisci buttarla in gazzarra, mentre faresti molto meglio a rifletterci un po' su.

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    12. E che cavolo, FAV, sempre a fare la vittima per non far vedere che non hai fatto i compiti! Guarda che se insistiamo così tanto, non è per fare la gara del lancio del peso come dici tu, ma per tirare voialtri zucconi fuori da questa setta, oltre che per diserbare via questa setta dalla Chiesa!

      FungKu. Se la buttate in gazzarra mi raccomando chiamatemi, che porto pure mio cugino che lo chiamano Lo Zampone di Modena!

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  13. Dopo la vestizione della veste bianca nella notte pasquale ,i neurocatecoanali fanno la 50intina in che consiste?

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    1. Nel celebrare l'eucarestia feriale privatamente con la comunità indossando le vesti bianche.
      Celebrazione che viene fatta "solennemente", processsione incenso etc. Ogniuno deve avere un ruolo.
      Nella settimana in albis viene aggiunto al termine il "rito" del latte e miele ( gustate quanto è buono il Signore ).

      n.b.
      anche qui ormai non celebrano più tutti i giorni perché non me possono più se ne fanno due a settimana è già un risultato.

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  14. Qui in Texas, non tutto il texas (infatti in alcune citta il cammino e' gia stato vietato dal vescovo) le cosa vanno benino. Negli ultimi 15 anni sono state formate molte comunita con molti membri, ricordo che il 99% sono del latinoamerica.

    Pero ho notato che negli ultimi 5 anni, le nuove comunita sono fatte interamente dai figli del cammino, con coppie volontarie di altre comunita per avere adulti responsabili. Dopo la pandemia il cammino non attecchisce tanto nemmeno qui, ma ripeto le comunita gia formate sono piu o meno numerose.
    Sfornano un po di presbiteri dal loro seminario (conosco almeno 12 formati negli ultimi 6,7 anni).

    Ho anche notato che le prime generazioni formate hanno sfornato un bel po di figli, cosa comune tra le famiglie latinoamericane. Ma le generazioni giovani si guardano bene dal sfornare figli come conigli...

    Penso che nei prossimi 5 anni anche qui i numeri cominceranno a diminuire se si continua cosi.

    L altro giorno ho conosciuto una persona che e' felice perche alla figlia piace un ragazzo in comunita, quindi adesso e' piu prone a frequentare la comunita'. Ma si puo' essere felici come madre per una situazione cosi? Io spero che in futuro i miei fligli andranno in chiesa per amore a Dio e Gesu', non per una cotta...
    Purtroppo qui con i latinoamericani c'e molta ignoranza, e l'ignoranza va a braccetto col cammino... i latinoamericani sono persone che crederebbero ad un asino che vola se uno dice tal cosa con convinzione. Infatti quando ci sono italiani qui a vendere profumi e oggetti falsi nei parcheggi dei negozi, solo i latinoamericani ci cascano...

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  15. Ricordiamo ai gentili lettori che la misericordia di Nostro Signore si applica a coloro che sono sinceramente pentiti del male fatto. Come l'adultera che stava per essere lapidata. Come Zaccheo, che per la sola gioia di aver incontrato il Signore si converte e decide da solo di restituire ciò che aveva frodato. Come il buon ladrone, che riconosce l'ingiustizia patita da Gesù ma si spinge a chiederGli di ricordarsi di lui. La misericordia non è un fatto automatico altrimenti non avrebbe alcun valore il pentirsi, il ravvedersi, il convertirsi.

    I farisei, infatti, non incontrano la misericordia, ma una ricca dose severi avvisi ("là sarà pianto e stridor di denti!") e di insulti piuttosto brutali. "Razza di vipere!" (il serpente - animale che striscia, quindi indegno - era simbolo del male). "Sepolcri imbiancati!" (detto a gente che aveva l'ossessione di purificazioni, abluzioni, purezza rituale). "Voi avete per padre il diavolo!"

    Quando Nostro Signore dice che pubblicani e prostitute passeranno avanti nel regno dei Cieli, si riferisce a soggetti che si sono pentiti del male fatto, contrariamente a gente che pur avendo dato per una vita intera l'impressione di essere gente tutta pia e ligia ai doveri, non si è mai pentita delle proprie malvagità, delle proprie idolatrie, della propria arroganza...

    I farisei erano espertissimi del rispettare ogni "precetto di uomini", e altrettanto esperti nel trovare escamotage. Quando Nostro Signore li chiama "ipocriti", è Parola di Dio, è ciò di cui hanno bisogno per la loro salvezza. Chiamarli "ipocriti" è stata vera misericordia di Dio.

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    1. Prima di ogni cosa, la misericordia è gratis. Per chi la chiede e per chi non la chiede. Perdona loro perchè non sanno quello che fanno.
      Salvatore

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    2. Oh, che strano. Allora come si spiega che i farisei questa misericordia non l'hanno avuta? Forse che il Vangelo è sbagliato?

      E come mai Nostro Signore si è spinto a dire: «a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi»? Forse che il Vangelo Kikizzato è "più misericordioso" del Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo?

      Nella furente ossessione di contraddire e annichilire chi non loda il vostro idolo, finite per proferire eresie su eresie - e azzeccare figuracce su figuracce.

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    3. Perdona loro perchè non sanno quello che fanno è scritto nei vangeli. O no? La croce di Cristo è grazia certa. E questo non vuol dire contrapporsi al fatto che chi non perdona non sarà perdonato. Paga Cristo per te e per me e per tutte le occasioni in cui ciascun uomo non perdona. E Cristo che compie la legge. Non noi
      Salvatore

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    4. Salvatore,
      quindi la distinzione tra i due "ladroni" è inutile...
      ....come inutile sarebbero tante "cose" Chiesa compresa...
      Magari ti sei solo espresso male

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    5. Non si è espresso male. È solo la sua assoluta convinzione che chi non loda il vitello d'oro di categoria superiore Kiko-Carmen-Cammino, dev'essere odiato, disprezzato, ingannato, diffamato, infangato. A costo di fare sofismi sul Vangelo, a costo di mettere assurdamente la misericordia di Dio contro la giustizia di Dio, a costo di mentire, di ingannare, di mistificare la santa croce di Nostro Signore, e i suoi stessi insegnamenti.

      L'odio che i kikolatri come il pasqualone che oggi si firma "Salvatore", ha un che di ossessivo-compulsivo, oltre che di diabolico. Poiché in tutti questi anni che sfogliano questo blog non si sono mai fatti un'unica semplicissima domanda: «ma se anche soltanto l'un per cento di ciò che dice il blog fosse vero... davanti a Dio, cosa dovrei fare nei confronti del Cammino?».

      Lo sanno benissimo che la risposta è una sola: abbandonare il Cammino, rinnegare il Cammino e i suoi autonominatii «iniziatori», convertirsi all'unico vero Dio rigettando le false concezioni di "Dio" insegnate dai due eretici Kiko e Carmen.

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  16. Non avendo letto le regole dei commenti del blog cercherò di esprimermi nuovamente!
    Sono una ragazza di 23 anni e da pochi giorni ho chiuso la mia relazione con un neocatecumenale convinto (che, ovviamente, non si è presentato come tale). Scampata appena in tempo la famosa e attesa veglia di Pasqua con annessa agape mattutina in cui non so come alle 6 di mattina mi sarebbe dovuto andare l’agnello arrosto.
    Dopo un anno e poco più di relazione ho detto basta. Basta ai discorsi sulla castità, sulla cieca ubbidienza ai catechisti, sulle missioni, sulla perfetta famiglia cristiana, sul “segno”, sul matrimonio; basta ai “se non fai il cammino ti lascio” (spoiler, poi non mi lasciava, la sua capacità di decisione era sempre più inibita), “se non entri non puoi capire”, “se fai le catechesi vedi che poi ti succede che ti piace e non ne esci”, ai “tu non puoi dire di avere Fede se non fai il cammino”.
    Basta ai weekend passati con ansia nell’attesa del ritorno del mio (ex) fidanzato dai ritiri a Porto San Giorgio. Non tornava mai la stessa persona che avevo salutato, un pezzo di lui rimaneva lì e quello che ne restava aveva gli occhi spiritati e la mente e la bocca piene di ideologie assurde e di “tu non puoi capire, ci vedi sempre del marcio invece è una cosa così bella, basta non ne voglio parlare”.
    Ho passato giorni interi, settimane, mesi a sentirmi inadeguata, inesatta di fronte a una cosa “così bella” che non potevo capire.
    Ringrazio questo blog e chi se ne prende cura. L’ho trovato in un buio periodo dopo varie ricerche e mi ha fatto sentire meno sola, legittimata a provare certe sensazioni. Un periodo in cui mi sono sentita stupida, non all’altezza, giudicata, impura, PECCATRICE (scrivo grande, tante sono le volte che questa parola ha risuonato dentro di me), ignorante, cattiva, marcia, sotto pressione, diversa. Come solo un neocatecumenale sa farti sentire, se non sei uno di loro.
    Gli aneddoti, le storie, le assurde frasi sono tante e varie che tu non credi che possano essere uscite dalla bocca di un cristiano o perlomeno non da uno che predica determinate cose. Eppure.
    Un abbraccio grande a chi si è trovato nella mia stessa situazione. Uno ancora più grande a chi c’è dentro e non sa come uscirne.
    Coraggio, c’è una vita piena d’amore che ti aspetta.
    Grazie, Memole.

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    1. Più che con un fidanzato cattolico sembra che tu abbia avuto a che fare con uno zelante pioniere dei Testimoni di Geova!
      Sei stata brava a sopportarlo, ma ancora più brava a lasciarlo, anche se sicuramente non sarà stata una cosa indolore; come purtroppo abbiamo constatato molte volte, è difficile che l'amore sopravviva quando solo uno dei due fidanzati è in Cammino.
      A volte sono gli altri, all'esterno della coppia, catechisti, genitori o amici a creare problemi, e in questo caso è possibile trovare una soluzione di compromesso, ma quando invece uno dei due è immerso nel Cammino fino ai capelli e l'altro è invece determinato a non volersi far coinvolgere, il rapporto non può durare, è solo una questione di tempo.
      Infatti gli impegni neocatecumenali sono molti, e assorbono molto dello spazio che normalmente un giovane dedica agli amici e al tempo libero, e questa non è certo una casualità. Abbiamo sentito anche noi dire: i nostri giovani il sabato sera vanno in comunità, così non vanno a bere, le altre sere hanno la Parola, la preparazione, l'incontro con i padrini, il rosario, il gruppo vocazionale, il pellegrinaggio, l'incontro dei cantori eccetera eccetera, così non vanno con le cattive compagnie; ma è vero allo stesso modo che togli il tempo e le occasioni per frequentare anche le buone compagnie che non facciano parte del mondo della comunità, e in fondo è questo il vero obbiettivo.

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    2. Ricordiamo ai fratelli del Cammino ciò che loro stessi sanno benissimo ma non osano ammettere: cioè che nel Cammino vige un moralismo ipocrita e imborghesito.

      Cioè sono abituati ad autorizzare sé stessi a peccare, "eh, sapete, quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni!"

      Cioè prima ti fanno discorsi di fuoco sulla castità (hanno una vera e propria ossessione morbosa per il sesso) ma poi al momento buono "eh, ne combino di ogni!" (dopotutto i kikolatri nelle "confessioni pubbliche" - giri d'esperienze, scrutini, "testimonianze", eccetera) devono sempre prepararsi una lista pruriginosa e scabrosa di robacce da sciorinare... è la prassi invalsa del Cammino. Se non vanti peccatoni super-giganti, i cosiddetti "catechisti" (a cui devi ubbidienza assoluta e cieca: i cosiddetti "catechisti" pensano dunque di essere Dio) ti rimprovereranno che stai nascondendo qualcosa...

      Cioè tutto il loro perbenismo puritano è fatto solo di parole: non ci credono per niente, e infatti alla prima occasione si daranno automaticamente l'autorizzazione a peccare. Da un lato ti fanno predicozzi perbenisti e clericalissimi, dall'altro si scatenano peggio del peggiore dei pagani. Ecco perché assistiamo a episodi assurdi, tipo che padri di famiglia le suonano alle figlie che mangiano banane senza usare forchetta e coltello, ma poi vanno letteralmente vantandosi - in convivenza e magari anche in piazza, davanti a quegli stessi figli che trascurano sempre tranne quando c'è l'opportunità di menar mazzate - di aver fatto porcherie immonde. E sono gli stessi che poi vengono da voi a fare i precisini professorini sul versettino veterotestamentario per spiegarvi che voi avete torto e Kiko ha sempre ragione.

      «Se non fai il Cammino, ti lascio»: ecco perché la chiamiamo "setta neocatecumenale", perché prevale perfino sugli affetti, prendendosi il posto che spetta solo a Dio. E prendendoselo con la diabolica arroganza di ricattare le persone a cui teoricamente amavano...

      Ed infatti per loro il Cammino è Dio: "non puoi capire Dio se non fai il Cammino"... eh già, bravi ipocriti, siete proprio gli stessi che poi vanno mormorando contro chi è uscito dicendo: "il Cammino non fa per lui", sottinteso che lui non capirà mai Dio perché è uscito dal Cammino. Lo stesso Kiko va blaterando che il Cammino è "parola, liturgia, comunità", per poi scrivere sui suoi dipinti che Dio è "parola, liturgia, comunità": cioè è proprio Kiko che va insegnando che il Cammino è Dio.

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    3. be ma la ragazza si lamentava della castità del ragazzo. Allora forse non ne combinava di ogni..., ma voleva vivere secondo la morale cristiana.
      Eros

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    4. Te lo dico io Eros in cosa consiste l ossessione per la castità dei neocatecumenali: nel fare ciò che piace loro quando gli aggrada e nell'accusare gli altri di averli provocati e fatti peccare. (Comunque complimenti per la scelta dell'alias, qui Eros invece di Leonardo casca a fagiuolo...)

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    5. Eros,
      allora per le ragioni ( vergognose ) che avanzi l'avrebbe dovuta mollare lui.
      Siete penosi, anche qui con il dito puntato, fai lo stesso ( se hai il coraggio ) con tutte le ragazze madri ( figlie di catechisti ) che stanno in cammino.
      Ipocrita!!

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    6. @blog,
      È incredibile che pur di gettare discredito sul cammino siete disposti a giudicare negativamente chi cerca solo di vivere secondo gli insegnamenti di Cristo. Siamo NEL mondo, ma non siamo DEL mondo ci ha detto Cristo e questo ragazzo voleva viverlo pienamente anche nella vita di coppia. D'altronde l'adesione a Cristo presuppone l'adesione di tutta la vita a Cristo, non solo alcune parti di essa e non solo di domenica. Probabilmente la ragazza non era pronta a questo e ha fatto bene a lasciarlo.
      Ps. @neo, come al solito hai commentato prima di aver veramente capito. Rileggi il commento di @eros.
      Fallacio Asino Vinicio

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    7. Diciamo che il giovane, che non conosciamo se non per quanto ci riferisce la sua ex, intendeva l'adesione a Cristo esclusivamente come un'adesione alla comunità neocatecumenale, addirittura dicendole "tu non puoi dire di avere fede se non fai il Cammino" e funestando il loro rapporto con atteggiamenti da vero gaslighter.
      Ne abbiamo parlato anche troppe volte, e raccolto molte vicende addirittura assurde, come quelle della ragazza che aveva avuto un figlio dal suo compagno, diceva di amarlo, ma non lo voleva sposare finché non fosse entrato in comunità. Detto questo, sono assolutamente d'accordo con te, ha fatto bene a lasciarlo, male a mettersi con lui, ma non poteva sapere ciò che sarebbe successo, probabilmente pensava fosse un normale ragazzo cattolico impegnato in parrocchia e magari le sarà parso addirittura un punto a suo favore.

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    8. Qui alcune storie che abbiamo raccolto nel nostro blog: tutte simili, tutte che nascono dalla teoria kikiana del giogo disuguale: un ragazzo o ragazza che non fa il Cammino addirittura avrebbe una diversa "natura" e sarebbe da allontanare come la peste. "Che si suicidi pure", disse il misericordioso don Pezzi, riferendo il pensiero suo, di Kiko e Carmen.

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    9. @valentina dice: "probabilmente pensava fosse un normale ragazzo cattolico impegnato in parrocchia... " e magari aveva rapporti prematrimoniali? Vi ricordo che è il ccc a vietarli, non il cammino e anche voi dovreste apprezzare chi cerca di vivere secondo il ccc e la morale cristiana.
      Fallacio Asino Vinicio

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    10. @Memole
      Ho vissuto la tua stessa disavventura 10 anni fa con un clone femminile kikiano, dopo ho scoperto questo lodevole blog e un mondo sommerso, analogo a tutte le sette cattoliche e non. Trattasi di cloni nati nel Cammino, che sposano altri cloni, che partoriranno cloni. Se non diventi clone, sei monnezza da eliminare, ma ti sei salvata. Sono fatti in serie, falsi come una moneta da tre euro, tossici come l'amianto. Lasciamoli accoppiare e scoppiare tra loro!

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    11. Chi non ha rapporti prematrimoniali non ha l'ossessione della castità, ma è sereno, ha posto dei limiti, ed è così grande il rispetto soprattutto dell'altra persona che non la vuole sporcare, né rovinare la purezza dell'amore.
      Chi ne ha l'ossessione invece, è colui che non ha interiorizzato questa scelta, che si lascia travolgere dalle pulsioni, che non rispetta l'altro: e che poi lo accusa attribuendogli la responsabilità delle proprie stesse azioni e pensieri.
      Il problema della castità nasce prima di qualsiasi atto sessuale: sta nella mente della persona e nel valore che dà all'altro e al rapporto che sta nascendo.
      Un giovane così aggressivo, invasivo rispetto alle scelte interiori della fidanzata, assolutamente privo di rispetto e di considerazioni nei suoi confronti, addirittura che in certi momenti appare scisso, è sicuramente una persona insicura, tormentata oppressa e disadattata, incapace di concepire la purezza come rispetto dell'altro e di sè, perché in comunità il rispetto non si sa cosa sia, vieni violato e, per imitazione, ritieni giusto violare il tuo prossimo.

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    12. La castità prematrimoniale è una questione di lealtà e di rispetto della legge divina e della persona allo stesso tempo, ed è giusto che questa castità sia non solo serena ma anche condivisa. Altrimenti, ognuno per la sua strada.

      Ora, lasciando in pace i neocatecumenali che erano già cattolici prima del cammino, ce ne sono non pochi che, dopo aver predicato bene, poi razzolano male, razzolano dove capita, razzolano nell'aia altrui, con la scusa del "che volete da me, non mi sono mica ancora convertito".

      E ne ho visti di quelli che si fissano su qualcuno che sarebbe indubitabilmente favorevole nella loro vita, però hanno già in bene in mente come ristrutturarlo per kikizzarlo.

      Profondamente sleali, irrispettosi e scortesi, non c'è niente, ma niente, che un cattolico possa ricordargli, per farli desistere, perché si sentono troppo superiori.

      E giustamente, che questi qua si accoppino tra loro come l'amianto e la moneta da tre euro.

      A. Non.

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    13. EPCF,
      purtroppo invece l'ho letto bene quello che ha scritto, e proprio da cosa ha scritto e da come lo ha scritto si e qualificato, da qui la mia risposta.
      Tu invece che pare capisci tutto al volo cosa fai, rispondi accusando tutta una categoria di persone che a tuo dire non anelano a vivere i valori Cristiani.
      Ma tu ti rileggi che cose che scrivi? Non ti rendi conto ancora della assurdità delle cose che affermi?

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    14. Perché tu e il tuo socio non avete trovato di meglio da affermare che la ragazza avesse idee "duscutibili" e non vi è nemmeno passato per la mente il ragionevole dubbio che l'argomento castità potesse travaricare nelle interpretazioni "bislacche", proprie del vostro cammino, della castità matrimoniale.

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