venerdì 30 settembre 2011

"Noi siamo Chiesa" secondo il Papa

Dal discorso del Santo Padre ai seminaristi di Friburgo il 24 settembre scorso.
"Soltanto nel 'noi' possiamo credere. A volte dico: san Paolo ha scritto: 'La fede viene dall’ascolto', non dal leggere. Ha bisogno anche del leggere, ma viene dall’ascolto, cioè dalla parola vivente, dalle parole che gli altri rivolgono a me e che posso sentire; dalle parole della Chiesa attraverso tutti i tempi, dalla parola attuale che essa mi rivolge mediante i sacerdoti, i vescovi e i fratelli e le sorelle. Fa parte della fede il 'tu' del prossimo, e fa parte della fede il 'noi'. E proprio l’esercitarsi nella sopportazione vicendevole è qualcosa di molto importante; imparare ad accogliere l’altro come altro nella sua differenza, ed imparare che egli deve sopportare me nella mia differenza, per diventare un 'noi', affinché un giorno anche nella parrocchia possiamo formare una comunità, chiamare le persone ad entrare nella comunanza della Parola ed essere insieme in cammino verso il Dio vivente. Fa parte di ciò il 'noi' molto concreto, come lo è il seminario, come lo sarà la parrocchia,ma poi sempre anche il guardare oltre il 'noi' concreto e limitato al grande 'noi' della Chiesa di ogni luogo e di ogni tempo, per non fare di noi stessi il criterio assoluto. Quando diciamo: 'Noi siamo Chiesa', sì, è vero: siamo noi, non qualunque persona. Ma il 'noi' è più ampio del gruppo che lo sta dicendo. Il 'noi' è l’intera comunità dei fedeli, di oggi e di tutti i luoghi e tutti i tempi. E dico poi sempre: nella comunità dei fedeli, sì, lì esiste, per così dire, il giudizio della maggioranza di fatto, ma non può mai esserci una maggioranza contro gli apostoli e contro i santi: ciò sarebbe una falsa maggioranza. Noi siamo Chiesa: siamolo! Siamolo proprio nell’aprirci e nell’andare al di là di noi stessi e nell’esserlo insieme con gli altri!".

E' evidente che Benedetto XVI ha fatto leva sul nome di "Noi siamo Chiesa" per rovesciarne però il significato: da un "noi" separato e contrapposto a un "noi" che abbraccia la Chiesa "di tutti i luoghi e tutti i tempi". E' evidente anche che si riferiva ad una ben nota organizzazione contestatrice che si fregia di questa denominazione; ma è del tutto pertinente l'accostamento ed il riferimento che ci è venuto spontaneo.

Invitiamo i nostri interlocutori neocatecumenali a interrogarsi su come si pone in realtà il loro movimento, in tutti i suoi aspetti, all'interno della comunità ecclesiale (quella tutta intera).

51 commenti:

  1. Sarebbe da leggere e meditare anche questo incredibile discorso che fa comprendere molte code dello stato confusionale della Gerarchia della nuova chiesa partorita nel l'ultimo concilio di cui i neocatecumenali sono degno figli...

    http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.com/2011/09/scandaloso-discorso-sulleretico-martin.html

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  2. Cum ex Apostolatus officio Paolo IV

    Paolo, Vescovo,

    Servo dei servi di Dio

    “Ad perpetuam rei memoriam”

    Esordio: Impedire il Magistero dell’errore

    Poiché, a causa della carica d’Apostolato affidataci da Dio, benché con meriti non condicevoli, incombe su di noi il dovere d’avere cura generale del gregge del Signore. E siccome per questo motivo, siamo tenuti a vigilare assiduamente per la custodia fedele e per la sua salvifica direzione e diligentemente provvedere come vigilante Pastore, a che siano respinti dall’ovile di Cristo coloro i quali, in questi nostri tempi, indottivi dai loro peccati, poggiandosi oltre il lecito nella propria prudenza, insorgono contro la disciplina della vera ortodossia e pervertendo il modo di comprendere le Sacre Scritture, per mezzo di fittizie invenzioni, tentano di scindere l’unità della Chiesa Cattolica e la tunica inconsutile del Signore, ed affinché non possano continuare nel magistero dell’errore coloro che hanno sdegnato di essere discepoli della verità.

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  3. 1 - Finalità della Costituzione: Allontanare i lupi dal gregge di Cristo.

    Noi, riteniamo che una siffatta materia sia talmente grave e pericolosa che lo stesso Romano Pontefice, il quale agisce in terra quale Vicario di Dio e di Nostro Signore Gesù Cristo ed ha avuto piena potestà su tutti i popoli ed i regni, e tutti giudica senza che da nessuno possa essere giudicato, qualora sia riconosciuto deviato dalla fede possa essere redarguito (possit a fide devius, redargui), e che quanto maggiore è il pericolo, tanto più diligentemente ed in modo completo si deve provvedere, con lo scopo d’impedire che dei falsi profeti o altre persone investite di giurisdizione secolare possano miserevolmente irretire le anime semplici e trascinare con sé alla perdizione ed alla morte eterna innumerevoli popoli, affidati alle loro cure e governo per le necessità spirituali o temporali; né accada in alcun tempo di vedere nel luogo santo l’abominio della desolazione predetta dal Profeta Daniele, desiderosi come siamo, per quanto ci è possibile con l’aiuto di Dio e come c’impone il nostro dovere di Pastore, di catturare le volpi indaffarate a distruggere la vigna del Signore e di tener lontani i lupi dagli ovili, per non apparire come cani muti che non hanno voglia di abbaiare, per non subire la condanna dei cattivi agricoltori o essere assimilati al mercenario.

    Tutto cio' che e' scritto in questo documento, di perpetua memoria, eè diventato lettera morta...Chiaramente morta per i consacrati pubblicamente modernisti...

    http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.com/2011/09/i-gerarchi-della-nuova-chiesa.html

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  4. Ottimo e tempestivo il nuovo thread aperto da Mic: occorreva sottolineare subito, come ha fatto Sandro Magister, questo passaggio non casuale del discorso del Papa, questo accorato appello all'unità dei cattolici parcellizzati oggi in tante "realtà ecclesiali" che si fregiano di un "noi" spesso antagonista e settario ( neanche tanto larvatamente settario) ponendosi quasi in una situazione di contrasto con la Chiesa nel suo insieme.

    Riflettiamoci a lungo. Ci riflettano a lungo i fratelli neocatecumenali...ammesso che veramente e sostanzialmente si considerino fratelli dei cattolici "comuni" come noi.

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  5. La pienezza della Fede a cui siamo chiamati è quella della unità tra la liturgia e la vita. Nell'Opus Dei si insegna questo con la santificazione del lavoro e delle attività quotidiane. Siamo chiamati ad essere testimoni, come lo furono i primi cristiani che dovevano dare un buon esempio al mondo pagano e idolatra.
    Noi cattolici abbiamo ricevuto una grazia speciale, ma ce ne rendiamo conto? Come?
    Viviamo bene quello che la Madre Chiesa ci offre, a partire dai Sacramenti e portiamo Gesù nella vita.
    Un gran numero dI fratelli neocatecumenali che colpa ne hanno se viene loro offerto un certo modo di vivere la Liturgia e la vita cristiana?
    Forse se la liturgia fosse più consona a così come il Papa la vorrebbe, il CN sarebbe meno seguito?

    San Josemaria Escrivà non badava al numero, ma alla qualità. Un vescovo disse a San Josemaria che il compito dei laici è quello di
    animare cristianamente le strutture temporali per trasformarle. Il santo rispose:

    "Purchè abbiano anima contemplativa, Eccellenza! Altrimenti, non trasformeranno nulla, anzi saranno loro a farsi trasformare e i cristiani, invece di cristianizzare il mondo, si mondanizzeranno".

    L'anima contemplativa viene "forgiata" dalla preghiera e dai sacrifici.

    "La mentalità dei miei figli - diceva il santo - non è quella dell'emigrante: vanno in un
    nuovo Paese per amarlo, per servirlo con abnegazione".

    La curia della mia città non è favorevole al CN. Il Vicario del Vescovo mi disse che anche il CN nella città è in crisi e che non stanno combinando nulla di buono (ossia non ci sono vocazioni, manca lo spirito contemplativo, di cui parla San Josemaria E.). Al punto tale che sono dovuti venire, più volte i catechisti neoc. responsabili della regione nella Parrocchia della mia città.

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  6. @L'anima contemplativa viene "forgiata" dalla preghiera e dai sacrifici
    Sì, credo che questo sia il problema reale. Il dolore, il sacrificio, la preghiera insegnano a meditare, a riflettere seriamente su temi sia celesti sia terreni, attivando fides e ratio. Nella meditazione anche il silenzio diventa un fratello, e il silenzio è un simbolo biblico della presenza di Dio (Ap 8,1).
    Il problema è una questione di formazione e i fratelli neocatecumenali ne stanno subendo una pessima, una sorta di ammaliamento rumoroso che non stimola domande, che rifiuta ogni argomentazione non coerente con l'insegnamento ricevuto, nell'attesa della "rivelazione" dell'arcano successivo.
    Mi spiace dirlo - ho tentato di argomentare con essi - ma mi sono parsi simili alla metafora di un famoso libro, quella delle pecorelle che interrompevano ogni discussione seria ripetendo all'unisono e in continuazione: "Quattro zampe buone, due zampe cattivo".
    Lino

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  7. Mi dissero che Kiko fa l'Adorazione Eucaristica personale ogni giorno per un'oretta.
    C'è anche una cappella per l’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento sul Monte delle Beatitudini.
    Quindi, qualcosa di buono c'è.
    Se fosse più diffuso questo, in tutti i Redemptoris Mater e i neocatecumenali fossero invogliati e invitati alle preghiere di Adorazione sarebbe molto meglio.

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  8. M sapete dire qualcosa riguardo agli ordini religiosi che celebrano con la Santa Messa in latino? Se non erro ci sono i benedettini dell''Immacolata che curano molto la liturgia, e anche i francescani dell'Immacolata che pure celebrano ogni tanto in latino.
    Sapete altro?

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  9. Non c'è qualcosa che non quadra tra la prima parte del post sopra e la conclusione?

    Sembra si riconosca che, nonostante Kiko "faccia" l'"adorazione personale" e ci sia la cappella dell'adorazione alla Domus, inaugurata quando 250 vescovi andarono a perorare l'approvazione degli statuti, i neocat non sono sufficientemente invitati alla "preghiere di adorazione"... ma uno che parla in questi termini, lo sa che cos'è l'Adorazione?

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  10. Ottimo! Quindi se un neocat volesse fare adorazione eucaristica, dovrebbe andare sul monte delle Beatitudini piuttosto che in parrocchia, giusto? Ecco perché alle adorazioni della parrocchia i neocat non si sono mai visti!

    Kiko fa adorazione eucaristica? Ottimo! Vediamo quanti neocat lo imitano. Intanto lo imitano nel modo di strimpellare la chitarra, nel modo di gridare, nella foggia della barba, nel modo di vestire... Chissà perché proprio sull'adorazione eucaristica si guardano bene dall'imitarlo. E chissà perché in tutte le cosiddette "catechesi" ripetute a memoria pappagallescamente dai cosiddetti "catechisti" non si trova nessuna raccomandazione sull'adorazione eucaristica. E chissà perché Kiko è sempre stato famoso per avere scarsa sensibilità per l'Eucarestia...

    Ah, infine: Kiko sta veramente un'ora in ginocchio ogni giorno? Lui, inginocchiarsi? Sul serio? Di fronte al Tabernacolo? Lui che normalmente manca di rispetto all'Eucarestia? Lui che ha inventato il funereo "Tabernacolo a due piazze" per infilarvi dentro anche la Bibbia...

    E che adorazione può mai essere quella di Kiko, visto che all'eucarestia Kiko assegna nuovi significati, visto che la Comunione non l'ha mai fatta in ginocchio (neppure davanti al Papa: anzi, davanti al Papa è andato a braccia conserte, in atteggiamento di sfida!)


    Qui nessuno afferma che nel Cammino non ci sarebbe nulla di buono. Qualcosa di buono c'è davvero: ci sono tantissimi neocatecumenali di buona volontà ai quali, purtroppo, per volere di Kiko e Carmen, vengono somministrate dottrine ambigue e liturgie bislacche. Eppure lo stesso Statuto neocat raccomandava di introdurli all'adorazione eucaristica e alla recita del rosario (cose di cui sono capaci anche bambini di 6-7 anni)... senza dover aspettare anni e anni di "passaggi"!

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  11. Rispondo a Gianluca: le ingiustizie che vedi tu, le vedo anch'io.

    Certe uscite del Papa danno grande dolore anche a me poiché giornali e televisioni le banalizzano in titoloni gridati e slogan urlati (così come fanno ogni volta che c'è qualche notizia che riguarda la Chiesa).

    Però ci sono due importanti fattori che non mi stanco mai di ricordare:
    1) che il Papa è circondato da lupi;
    2) che la sua "strategia" più forte consiste nell'abbracciare la croce.

    Lui stesso, all'inizio del suo pontificato, chiese preghiera per avere il coraggio di non arretrare davanti ai minacciosi lupi che infestano i livelli più alti della Chiesa.

    Lupi che usano la solita strategia del "fatto compiuto" (cioè agiscono come se il Papa non esistesse), anche quando a parole si dichiarano obbedientissimi. Tali lupi non perdoneranno mai a Benedetto XVI l'atto per il quale Nostro Signore lo ha chiamato al pontificato: quel famigerato Motu Proprio che riporta fuori dalle catacombe la Messa Tridentina. Anzi, non gli perdoneranno mai il fatto di essere il successore di Pietro.

    Quanto all'abbracciare la croce, lo dico non per modo di dire, ma per indicare a chiari termini un gesto estremo. Proprio mentre certi lupi lavorano infaticabili per "crocifiggerlo", Benedetto XVI è stato capace di atti tanto grandi che ai più sono sembrati incomprensibili e scandalosi.

    E tuttavia lui non poteva fare diversamente, poiché persino il suo silenzio sarebbe stato interpretato come assenso. Sappiamo bene cosa ne pensa il Papa della liturgia, eppure sappiamo bene quanto si diano da fare i professionisti della disobbedienza (magari mentre si autoelogiano come "approvati").

    Sappiamo bene quanto restino lettera morta i suoi discorsi (ridotti a slogan dimenticati il giorno dopo) e le sue encicliche e lettere (dimenticate la settimana dopo).

    Sappiamo bene cosa ne pensa papa Ratzinger dell'obbedienza al successore di Pietro, eppure sappiamo altrettanto bene che quasi più nessuno è disposto ad obbedirgli.

    Viviamo insomma un'epoca in cui è stata realizzata una persecuzione "che non fa notizia". Un oggettivo stato di persecuzione... non dichiarata. Il Papa, sebbene sia libero di agire, in pratica è impossibilitato a farlo: ad una nave che rischia seriamente di affondare, nessun comandante osa dare scossoni, preferendo lavorare per tenerla a galla il meglio possibile.

    Il Papa potrebbe benissimo chiamare "eretici" gli eretici e "disobbedienti" i disobbedienti, ma servirebbe solo a confermare nella maniera più plateale il fatto che la sua autorità non è più riconosciuta da tantissimi sedicenti cattolici.

    E poi poteva benissimo chiamare "eretico" Lutero, ricordando le principali azioni per cui si è guadagnato l'inferno (e anche le orrende circostanze della sua morte che lo confermano).

    Invece ha preferito fare quei discorsi che vengono riassunti in titoloni scandalistici, che dimostrano ai protestanti che il Papa può perfino concentrarsi a guardare qualcosa di buono in Lutero o in chiunque altro, e che in fin dei conti dovrebbero (dico: "dovrebbero") indurre i cuori ancora ragionevoli a chiedersi che senso ha restare fuori dalla Chiesa, specialmente quelli che per una vita intera hanno idolatrato Lutero.

    L'ho detto: è una "strategia" disperata, una strategia ultimamente perdente (se la si considera solo dal punto di vista umano).

    Basterebbe una mossa "sbagliata" del Papa per decimare drasticamente il gregge che il Signore gli ha affidato (o addirittura a farlo sembrare il Papa inadatto al suo incarico: ecco perché continuamente tentano di indurlo alle "dimissioni").

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  12. Tante volte siamo tentati a desiderare che il Papa faccia quelle mosse "sbagliate", che chiami brutalmente nero il nero e bianco il bianco, ma a quanto pare a suo giudizio non è ancora il momento. Ripeto: a suo giudizio, giudizio che si può benissimo non condividere restando cattolicissimi (certa gente di oggi avrebbe sgridato santa Caterina per aver "osato" raccomandare caldamente al Papa di fare il Papa).

    Ma sappiamo bene che il Nemico è molto più astuto di noi e non aspetta altro che qualche mossa drastica del Papa, come al solito per banalizzarla, per giuridicizzarla, per applicarla a chi non merita, eccetera.

    Per dire queste cose non c'è bisogno di essere né contro il Papa né "più papisti del Papa", né "ratzingeriani" né desiderosi di vedere qualcun altro al soglio pontificio, né in disaccordo segreto né in sintonia totale.

    Mi fanno ridere quei neocatecumenali che considerano il Papa una sorta di asettico legislatore, contro il quale poter agitare lo Statuto, e del quale dimenticare le norme sulla liturgia che Kiko ha sempre aggirato. Mi fanno ridere perché tutti gli insulti che ci lanciano nel blog (per questo abbiamo dovuto attivare la moderazione) sono esattamente le parole che meriterebbero loro.

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  13. Certo se si vuole imitare Kiko che adora Gesù ben venga, ma imitarlo che prende Gesù con le braccia incrociate (nuovo simbolismo?)non è bello, come neppure imitare Carmen che va dal Papa con la maglietta "Adidas" scritto in grande (pubblicità subliminale)

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  14. Mi fanno ridere perché tutti gli insulti che ci lanciano nel blog (per questo abbiamo dovuto attivare la moderazione) sono esattamente le parole che meriterebbero loro.
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    E' stata attivata anche per impedire che si mostri (attraverso commenti non certo pieni di invettive) invece un altro modo di vivere il CNC, che avreste difficoltà a ritenere non conforme nella prassi a tutta la Chiesa post-conciliare.

    Ma giustamente, per motivi editoriali, vi conviene, mostrare solo quello che che lo distanzia esteriormente dal resto della Chiesa, soprattutto se come riferimento prendete sempre quella pre-conciliare.

    Alessio

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  15. una delle cose che capita spesso nel CN è che non pochi cantori sbagliano i canti, spesso nelle parole e anche nelle melodie. Per questo motivo, spesso si prendevano in giro fra di loro.
    Immaginate in una Liturgia il cantore che mette talvolta una parola al posto di un'altra (i canti sono salmi, cioè Parola di Dio) o non canta bene. Ora come fanno a dire che i canti del cammino sono semplici se molti cantori li sbagliano?
    Non era meglio un canto più idoneo alla liturgia, come quello gregoriano?

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  16. Caro fratello Alessio,

    la "moderazione" dei commenti è stata attivata per evitare questo tipo di messaggi:

    1) "spam" degli slogan ufficiali del Cammino (che tutti già conosciamo)

    2) ripetizione incessante di domande a cui abbiamo dato mille volte risposta

    3) testimonianze di comodo che riportano una visione paradisiaca del Cammino e che invece minimizzano e banalizzano il dramma e il dolore di chi ha ricevuto dal Cammino solo torti e ingiustizie, senza spiegare con serietà e verità come sarebbero mai stati possibili torti e ingiustizie.

    Purtroppo le vittime del Cammino sono tantissime. E non potrebbe essere diversamente, poiché chi distorce la liturgia distorce la fede, e chi distorce la fede produce (anche se non lo vuole, anche mentre predica la fratellanza, anche mentre propugna l'umiltà) gravi ingiustizie. Naturalmente la gerarchia neocatecumenale non ha mai fatto nulla per riportare giustizia: gli stessi Kiko e Carmen chiamano "demonio" chi non ce la fa più a stare nel Cammino, e lo ostracizzano cercando di danneggiarlo anche sul piano economico. Proprio quel tuo Kiko che andava augurando (cioè comandando) "umiltà" nientemeno che a papa Benedetto XVI.


    Quel leggendario modo di vivere il Cammino in modo conforme alla prassi della Chiesa può sussistere solo dopo aver azzerato gli strafalcioni dottrinali e le bizzarrie liturgiche. Cosa che è materialmente impossibile: lo stesso Kiko, a riguardo delle norme emanate dal Santo Padre sul rettificare la liturgia, gridava come un ossesso: "siamo perduti! qui finisce tutto!"


    Ti prego poi di notare che la Chiesa "pre-conciliare" e la Chiesa "post-conciliare" sono la stessa cosa.

    Rinnovare la Chiesa dimenticando la Tradizione è un errore che nell'ultimo mezzo secolo hanno commesso in tantissimi -- a cominciare da Kiko e Carmen che storicamente hanno inventato il Cammino mentre ancora vigeva la "Messa in latino" che loro tanto odiano (e odiano anche la "Messa di Paolo VI" visto che ci tengono così tanto alle proprie personalissime "variazioni liturgiche").


    Quanto alla tua ultima affermazione, è lo stesso papa Benedetto XVI che ti contraddice. Se fosse come dici tu, allora perché il Papa ha emanato quel Motu Proprio? Se fosse come dici tu, perché il Papa preferisce amministrare la comunione in ginocchio e alla bocca?

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  17. Un "altro" modo di vivere il CNC?

    Ma dai...

    Proviamo a ripescare questa vecchia pagina relativa a tanti anni fa, e proviamo a riflettere onestamente se sia mai veramente cambiato qualcosa nel Cammino.

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  18. @ Alessio: "E' stata attivata anche per impedire che si mostri (attraverso commenti non certo pieni di invettive) invece un altro modo di vivere il CNC..."
    Beh, Alessio, lei sa che si possono impedire altre visioni anche senza attivare moderazioni, soltanto chiudendosi alle risposte, considerando ogni tesi alternativa come una provocazione o un dileggio.

    P.S.
    Il signor Alessio è un neocatecumenale disponibile al dialogo. Ma, mi chiedo io, è nella norma o è un caso raro? La mia impressione - avrò argomentato con una trentina di persone del Cammino, finora - è che si tratti di un caso rarissimo. Ci sono convinzioni apocalittiche tra i suoi: che l'Europa sta "vomitando" il cristianesimo, che è tutto da rifare, che la struttura parrocchiale non ha più senso, che l'unica salvezza possibile è nei modelli di evangelizzazione (estetici?) proposti dal Cammino.

    P.P.S.
    A proposito di evangelizzazione, signor Alessio, mi è rimasto un dubbio sulla iniziazione per gradi: ma anche lei ritiene che "Gesù abbia vissuto anni insieme ai discepoli non parlando subito della sua passione e morte", che "non abbia rivelato subito che era il Messia,il figlio di Dio"? Io non credo che lei la pensi così. Mi meraviglia, però, che invece di criticare il mi approccio simbolico, non si bastonino - e sì, andrebbero metaforicamente bastonati - i neocatecumenali che applicano a Cristo la pedagogia di Kiko. Un caro saluto.
    Lino

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  19. Capito, di passaggio, su questo meritorio blog.

    Ho però tre domande , che pongo, suscitate dalla vostra attenzione verso il rito domenicale soprattutto ed anche per curiosità mia individuale.

    Se veramente avete così in stima la liturgia, non è bene rifarvi ai canoni di sicura derivazione patristica, senza modifica alcuna, come in oriente ( il rito romano nella vostra forma straordinaria non è immodificato, suvvia)?

    Perché vi ostinate, voi latini, a piegare le ginocchia di domenica innanzi al Signore?

    Perché non vi prosternate mai?

    ___

    E' chiaro che i neo-cat consapevoli di quel che stanno facendo e seguendo sono dei miscredenti.
    Il loro successo non può essere casuale.

    saluti, hhh

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  20. Anche Kiko, come chiunque abbia l'ossessione morbosa dell'"archeologismo liturgico" (condannato peraltro da papa Pio XII nella Mediator Dei 17 anni prima che Kiko e Carmen inventassero il Cammino), sceglie dai leggendari "primi cristiani" ciò che gli piace fingendo di non vedere ciò che non gli piace.

    Dico "leggendari" perché i primi cristiani erano peccatori come noi, con i nostri stessi problemi, le nostre stesse cadute, le nostre stesse fatiche... e anche le divisioni, le incomprensioni, le ubriachezze e i pasticci nella liturgia (basta leggere le lettere di Paolo per capire).

    Erano come noi ma gli autonominati "iniziatori" li fanno diventare "leggendari": bisogna tornare ai primi cristiani, bisogna fare come i primi cristiani, bisogna essere come i primi cristiani... come se i primi cristiani fossero l'unico modello ideale possibile.

    E allora, gli altri diciotto secoli di storia della santità cristiana non avrebbero alcun valore? La risposta è "sì", ed emerge dallo schema tipico dei neocatecumenali, che mette 17 secoli di storia cristiana tra parentesi come se da Costantino al Concilio Vaticano II non ci fosse niente di importante.

    Senza alcun dubbio san Paolo apostolo sgriderebbe anche Kiko e i suoi seguaci.

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  21. Se veramente avete così in stima la liturgia, non è bene rifarvi ai canoni di sicura derivazione patristica, senza modifica alcuna, come in oriente ( il rito romano nella vostra forma straordinaria non è immodificato, suvvia)?

    perché una delle ali della nostra Fede, insieme alla Scrittura è la Tradizione, che ci consegna la Fede maturata da generazioni di credenti.

    Perché vi ostinate, voi latini, a piegare le ginocchia di domenica innanzi al Signore?

    perché è l'atteggiamento proprio dell'Adorazione, che è la nostra prerogativa e rende veri e alimenta tutti gli altri aspetti della nostra relazione viva con la SS Trinità nella Persona del Figlio, Cristo Signore,
    Ti ricordo che l'Adorazione è l'atto rifiutato dal Nemico...

    Perché non vi prosternate mai?

    Forse perché anche nell'Antico Testamento (e anche nel nuovo: mi viene in mente proskynesis in Filippesi 2, 6-11) questo termine compare rarissimamente e forse perché non è agevole farlo materialmente nelle nostre Chiese; ma, in questo caso, posso tranquillamente dire che lo facciamo nel nostro cuore. Ma credo che molti di noi lo abbiano fatto materialmente in alcuni momenti di intensa preghiera durante esercizi spirituali, ad esempio.

    Inoltre, nei confronti del Signore Gesù, l'omaggio alla sua esaltazione, alla sua universale Signorìa, può farsi anche con l'exomologesis, cioè con la confessione: il riconoscimento intimo profondo irrevocabile vitale della Sua Divinità che ci fa aderire a lui, nel senso proprio di rimanerci attaccati, questo è il senso autentico della Fede...

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  22. qualcuno ha notizie sull'argomento della convivenza di inizio corso 2011

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  23. Credo che l'anonimo sia ortodosso.
    Sull'inginochiarsi ha perfettamente ragione anche se non condivido tutto quello ch dice. Presumo alluda al canone 20 del Concilio di Nicea sconosciuto ai
    Tradizionalisti o quantomeno obliato.Canone,mai abolito da nessun Concilio successivo e quindi ancora in vigore che di fatto vieta la domenica di inginocchiarsi.Non vale la citazione fatta da MIC della lettera ai Filippesi perchè certo i padri del Concilio di Nicea non la ignoravano questo passo della Lettera ai Filippesi.

    D'altronde è noto che la prassi di inginocchiarsi all'Eucarestia nella Chiesa Cattolica è tardiva e si è imposta,sostanzialmente,dopo il Concilio di Trento anche se ci sono tracce già nel medioevo.Gli inginocchiatoi poi risalgono a dopo il Concilio di Trento prima non esitevano.I nostri fratelli Ortodossi non li hanno mai usati e non li usano nenche adesso.Per quasi un millennio e forse di più i cristiani non si sono mai inginocchiati ma hanno adorato Gesù nell'Eucarestia come o meglio di noi.La preghiera in ginocchio è la posizione della preghiera privata,personale.Ma l'Eucarestia non è una devozione privata ma comunitaria pertanto la forma più appropriata di assistere all'Eucarestia è quella di restare in piedi.La prassi di inginocchiarsi è subentrata nella Messa quando il popolo ha cominciato a non comprendere più la liturgia a causa del latino e della marginalità rispetto al Sacerdote che se ne stava sull'altare rivolto verso il crocifisso celebrando in latino e in alcune parti sottovoce.

    D'altronde Gesù nel Vangelo ha detto ai suoi discepoli che non li chiamava più servi ma amici perchè i servi non sanno quello che fa il padrone.Siete proprio certi che Gesù voglia essere adorato in ginoccchio e non come un fratello pur essendo il figlio di Dio?Siete proprio sicuri che adorare Gesù sia mettersi in ginocchio?Questo insistere sull'inginocchiarsi e sull'indegnità dell'uomo,adorare Gesù in una forma penitenziale non vi sembra vagamente giansenista?Ricordate che l'esagerazione di questo tipo di devozione ha portato in passato proprio al giansenismo.La gente non si comunicava mai perchè si sentiva indegna!In certe epoche si è arrivati addirittura al punto di non guardare l'ostia durante l'elevazione.

    l'anonimo ha anche ragione circa il Rito Tridentino sul quale si fa ampia mistificazione storica.

    La Messa Tridentina è una Messa moderna non antica.Il Rito ortodosso invece si può dire antico come la Messa del 1969.

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  24. Per l'ultimo Anonimo:
    sul post dell'anonimo che citi. ci sono due possibili interpretazioni:
    1. o è ortodosso come dici tu
    2. o è un neocatecumenale che, di proposito, come stai facendo tu ora ha tirato fuori provocazioni che, tuttavia, mi hanno offerto lo spunto per fare una bella meditazione, prima ancora che delle precisazioni.

    Rispondo solo a questa ultima cosa per rispetto alla verità, dato che il resto sono le solite elucubrazioni neocat che, stringi stringi, non hanno cittadinanza nel nostro "credo".

    l'anonimo ha anche ragione circa il Rito Tridentino sul quale si fa ampia mistificazione storica.
    La Messa Tridentina è una Messa moderna non antica.Il Rito ortodosso invece si può dire antico come la Messa del 1969.


    la mistificazione storica la stai facendo tu, perché il cosiddetto rito Tridentino non è nato a Trento, ma nell'Africa romana del II secolo che parlava latino, anziché il greco della kionè come il resto dell'Impero. E la forma, rimasta immutata nel corso dei secoli e non introdotta da S. Pio V, ma da lui estesa a tutta la Chiesa latina con piccoli sfrondamenti di inclusioni non essenziali sedimentate nel tempo, è quella costruita intorno al canone Romano che si fa risalire a San Pietro e della quale si hanno documenti nei sacramentari Gelasiano e Damasiano.
    Vedi bene, se non siamo alle origini... altro che Trento!

    Lo stesso Papa Damaso (sto parlando di soli trecento anni dopo Cristo) NON OSO' apporre modifiche alla 'forma' mirabile e sublime della Vetus latina sostituendovi soltanto le letture nella traduzione della Vulgata fatta da S. Girolamo. Del resto, anche oggi, le letture vengono spesso lette nella lingua corrente.
    Definire antica la messa del 69, fabbricata a tavolino (parole di Ratzinger), oltre che un falso storico mi pare un falso e basta.

    Del resto i riti ortodossi risalgono a San Giovanni Crisostomo, a San Basilio e hanno la stessa dignità della forma extraordinaria del Rito Latino, che tu evidentemente misconosci o conosci solo attraverso pregiudizi e slogan ideologici.

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  25. Caro MIC stia calmo perchè si innervosisce?Ho citato solo la storia mi smentisca se è possibile.A me l'anonimo sembra un ortodosso ma chi può esserne certo?

    Mi permetta di farle notare che quanto dice è inesatto.Se non la disturba gradiri una risposta.

    Il Rito Tridentino non è altro che la rielaborazione del Rito della diocesi di Roma e fu imposto a tutta la Chiesa dopo il Concilio di Trento.Ma erano tanti i riti che coesistevano nella Chiesa fino al Concilio d Trento poi soppressi.

    Non è vero che il canone romano deriva da S.Pietro è un falso storico,se mi sbaglio mi mentisca per favore.Non esiste alcuna prova storica di quesa affermazione che è piuttosto mitologica.

    Il Canone romano risale al IV secolo
    ben dopo S.Pietro.

    E' noto che la prima lingua liturgica è stata il greco non il latino.Il Latino si parlava in tutto l'impero romano non solo nell'africa.Ma a Roma capitale dell'impero Romano si parlava più greco che latino.D'altronde le Sacre Scrittre ci sono arivate in greco poi tradotte in latino.

    La Messa Tridentina è una Messa moderna perchè è una rielaborazione
    ,fatta dai padri incaricati da Pio V ,del Rito romano dell'alto medioevo.Legga ma bolla quo primum con la quale fu promulgato il Messale di PIo V dice chiaramemte che i padri incaricati della riforma post Trento cercarono di riportare il Rito Romano allo
    "splendore dei padri".Gli storici più eminenti sono d'accordo nel dire che i Padri di Trento per mancanza di tempo e perchè non possedevano le conoscenze attuali,non poterono andare alle radici ma non poterono che fermarsi all'alto medioevo.

    A parte che sono stati anche loro archeolgisti casomai condannati da Pio XII ma poi è una Messa moderna,quella di Pio V perchè non si rifà all'eta antica,al primo millennio cristiano,come invece
    la liturgia ortodossa ma all'alto medioevo.La rifoma post Vaticano II invece ha riportato la Messa al pimo millennio anzi aai primi tre secoli quindi è antica.Grazie e scusi.

    Se può riponda.grazie

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  26. In certe epoche si è arrivati addirittura al punto di non guardare l'ostia durante l'elevazione.

    Non mi dire?! Che scandalo. Sarà forse che durante tali epoche era molto più chiaro di oggi che "l'Ostia è il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità di Gesù Cristo"? (Catechismo di S. Pio X). Ti dirò di più: la distanza tra la mia miseria e quell'Ostia consacrata è tale che pure a me viene istintivo abbassare gli occhi. Devo essere proprio fuori dal tempo.

    Stefano

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  27. x Tripudio:

    Concordo del tutto.

    x Anonimo:

    Esattamente, mi riferisco al santo concilio di Nicea.

    Ad ogni modo sia la preghiera in ginocchio sia il seguire la divina liturgia in ginocchio sono ortoprassi dei giorni feriali ( tranne il sabato, sempre secondo i canoni ).

    La questione della marginalità del saceerdote rispetto al popolo però è del tutto irrilevante.
    In oriente c'è l'iconostasi per cui il sacerdote è effettivamente separato dal popolo che non vede né ode determinate preghiere.

    Per quanto comunque io concordi sul fatto che il rito "tridentino" sia una modifica del rito romano antico, come anche sul concetto riguardante l' eccessiva enfasi della penitenza e l'illecita moda dell'inginocchiarsi di domenica da parte dei tradizionalisti cattolico-latini, scorgo una venatura alquanto aspra e polemica che non fà bene al dialogo né alla diffusione della Verità in sé stessa.

    Inoltre la vostra santa messa secondo il novus ordo non è affatto antica quanto i vari riti ortodossi.

    -saluti, hhh-

    RispondiElimina
  28. x Mic:

    "perché una delle ali della nostra Fede, insieme alla Scrittura è la Tradizione, che ci consegna la Fede maturata da generazioni di credenti.

    Perché è l'atteggiamento proprio dell'Adorazione, che è la nostra prerogativa e rende veri e alimenta tutti gli altri aspetti della nostra relazione viva con la SS Trinità nella Persona del Figlio, Cristo Signore,
    Ti ricordo che l'Adorazione è l'atto rifiutato dal Nemico..."

    Si ma come può la Tradizione contraddire sé stessa? Giust'appunto il canone XX del concilio di Nicea è chiarissimo oltre che degnamente autorevole ed impertivo.


    "Forse perché anche nell'Antico Testamento (e anche nel nuovo: mi viene in mente proskynesis in Filippesi 2, 6-11) questo termine compare rarissimamente e forse perché non è agevole farlo materialmente nelle nostre Chiese; ma, in questo caso, posso tranquillamente dire che lo facciamo nel nostro cuore. Ma credo che molti di noi lo abbiano fatto materialmente in alcuni momenti di intensa preghiera durante esercizi spirituali, ad esempio.

    Inoltre, nei confronti del Signore Gesù, l'omaggio alla sua esaltazione, alla sua universale Signorìa, può farsi anche con l'exomologesis, cioè con la confessione: il riconoscimento intimo profondo irrevocabile vitale della Sua Divinità che ci fa aderire a lui, nel senso proprio di rimanerci attaccati, questo è il senso autentico della Fede..."

    Non metto in dubbio, però tanto amore per l'inghinocchiamento e la genuflessione dovrebbe accompagnarsi per una sana divulgazione (nei limiti del lecito secondo la vostra giurisdizione ) per questa pia e mirabile pratica anch'essa simbolo di adorazione verso il Signore.

    Per quanto riguarda la problematica del rito romano , ti ringrazio per le tue preziose inforzazioni.

    -saluti, hhh-

    RispondiElimina
  29. Caro MIC stia calmo perchè si innervosisce?Ho citato solo la storia mi smentisca se è possibile.A me l'anonimo sembra un ortodosso ma chi può esserne certo?

    non vedo da dove possa arguire che mi sono innervosita. Di certo, aver a che fare con falsi storici e affermazioni sofiste non è 'riposante'; ma richiede pazienza e, soprattutto ripristinare la verità falsata punto per punto, cosa che ho fatto prima e mi accingo a fare adesso.

    Mi permetta di farle notare che quanto dice è inesatto.Se non la disturba gradiri una risposta.
    Il Rito Tridentino non è altro che la rielaborazione del Rito della diocesi di Roma e fu imposto a tutta la Chiesa dopo il Concilio di Trento.Ma erano tanti i riti che coesistevano nella Chiesa fino al Concilio d Trento poi soppressi.


    La 'forma' essenziale del Rito Tridentino proviene immutata, come ho già detto, dall'Africa settentrionale Romano-cristiana del II secolo. E' ovvio che nel corso dei secoli qualcosa sia stato aggiunto (penso a S. Gregorio Magno, che non possiamo confondere con un kiko qualunque, ad esempio), ma di certo il rito non è nato nel medio evo e si è costruito intorno al canone romano e ho detto e ripetuto che ne abbiamo traccia nei Sacramentari Gelasiano e Damasiano che risalgono ai primi secoli.

    Quanto ai riti coesistenti non sono stati infatti aboliti tutti; ma Trento ha lasciato in vigore quelli più antichi di 200 anni. Però ha imposto alla cristianità occidentale il Rito Romano, proprio per garantire l'universalità e, soprattutto, il rispetto della Tradizione perenne.

    Non è vero che il canone romano deriva da S.Pietro è un falso storico,se mi sbaglio mi mentisca per favore.Non esiste alcuna prova storica di quesa affermazione che è piuttosto mitologica.
    Il Canone romano risale al IV secolo ben dopo S.Pietro.


    L'unica cosa esatta che ha detto è che il Canone Romano, così come ci è pervenuto, risale al IV secolo; ma è ovvio che non nasce nel IV secolo: è solo allora che si fissa la sua forma definitiva ancora intatta fino ad oggi nella Liturgia usus Antiquior.

    E ribadisco ancora che la tradizione, che non mi sono inventata io, lo fa risalire a San Pietro. Se per lei le Fonti della Tradizione sono "mitologia", beh, sappiamo con chi abbiamo a che fare...

    E' noto che la prima lingua liturgica è stata il greco non il latino.Il Latino si parlava in tutto l'impero romano non solo nell'africa.

    questo glielo avevo già detto anch'io; ma il Rito Romano è nato in Africa settentrionale e da lì si è diffuso a Roma

    Ma a Roma capitale dell'impero Romano si parlava più greco che latino.D'altronde le Sacre Scrittre ci sono arivate in greco poi tradotte in latino.

    anche questo è noto, ma il Rito Latino si è diffuso a Roma e comunque è quello che San Pio V ha scelto come Rito universale della Chiesa Latina per metter fine alla confusione che regnava anche a quel tempo.

    RispondiElimina
  30. La Messa Tridentina è una Messa moderna perchè è una rielaborazione
    ,fatta dai padri incaricati da Pio V ,del Rito romano dell'alto medioevo.Legga ma bolla quo primum con la quale fu promulgato il Messale di PIo V dice chiaramemte che i padri incaricati della riforma post Trento cercarono di riportare il Rito Romano allo
    "splendore dei padri".Gli storici più eminenti sono d'accordo nel dire che i Padri di Trento per mancanza di tempo e perchè non possedevano le conoscenze attuali,non poterono andare alle radici ma non poterono che fermarsi all'alto medioevo.


    se i Padri di Trento non possedevano le conoscenze attuali, di certo ne possedevano ancora di più profonde. Non è detto che l'attualità e le nuove conoscenze siano sempre segno di progresso: a volte ci sono tante false interpretazioni, derive storicistiche e compagnia bella, per non parlare delle eresie, che possono trarre in inganno.

    I Padri di Trento 'per antichi splendori' non intendevano "rifare il rito", cosa che non si sono neppure sognati; ma sfrondarlo, come ho già detto di alcune inclusioni non necessarie ritenute sovrabbondanti, unica cosa che si sono limitati a fare: per cui basta con la leggenda metropolitana del Rito di San Pio V, che è il Papa che lo ha esteso all'Occidente cattolico. Non a caso lo stesso Rito si chiama anche indifferentemente Rito Gregoriano ben precedente, quindi, a Trento...
    Avevo già confutato proprio con il richiamo agli antichi Sacramentari che la Messa Tridentina (solo convenzionalemnte così chiamata) possa essere considerata una Messa moderna...

    A parte che sono stati anche loro archeolgisti casomai condannati da Pio XII

    guardi che lei sta delirando: Pio XII ha condannato nella Mediator Dei "l'insano archeologismo liturgico" di certi modernisti che poi purtroppo hanno avuto il sopravvento (vedi Bugnini & C.). Di certo NON i Padri di Trento!

    ma poi è una Messa moderna,quella di Pio V perchè non si rifà all'eta antica, al primo millennio cristiano, come invece
    la liturgia ortodossa ma all'alto medioevo.


    ho già ampiamente risposto sopra a questa leggenda metropolitana...

    La rifoma post Vaticano II invece ha riportato la Messa al pimo millennio anzi aai primi tre secoli quindi è antica.Grazie e scusi.

    la riforma post Vaticano II ha semplicemente trasformato il Sacrificio di Cristo in qualcosa di molto più vicino alla Cena protestante. Punto

    Si metta l'anima in pace: la Tradizione che è intercorsa dai primi secoli e ha attraversato due millenni è viva e, per essere buoni cristiani è essa che dobbiamo accogliere e non è necessario ritornare a improbabili quanto inverificabili usi che si sono persi nella notte dei tempi. E' quel che ci è arrivato sul Fondamento di Cristo e degli Apostoli che è VIVO E VERO, non i miraggi di cattivi maestri improvvisati liturghi.

    Se può riponda.grazie

    ho potuto, ho risposto. Ma si scordi di poter riapparire su questa pagina con le sue deliranti esternazioni.

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  31. Non metto in dubbio, però tanto amore per l'inghinocchiamento e la genuflessione dovrebbe accompagnarsi per una sana divulgazione (nei limiti del lecito secondo la vostra giurisdizione ) per questa pia e mirabile pratica anch'essa simbolo di adorazione verso il Signore.

    sono d'accordo.

    RispondiElimina
  32. ... di certo il rito non è nato nel medio evo e si è costruito intorno al canone romano e ho detto e ripetuto che ne abbiamo traccia nei Sacramentari Gelasiano e Damasiano che risalgono ai primi secoli.

    Devo aggiungere che le 'letture' (la cosiddetta Liturgia della Parola oggi così enfatizzata a scapito di quella Eucaristica nel NO molto impoverita) e molti salmi che fanno parte della Vetus Latina, vengono dritti dritti dalla Liturgia sinagogale che gli antichi cristiani non avevano affatto abbandonato, anche se si "distinguevano" per la Cena che è anche IL Sacrificio. Lo stesso canto gregoriano ci tramanda echi di antiche salmodie delle quali la "sinagoga" attuale ha perso ogni traccia che, di fatto, conserviamo noi (spero per sempre, nonostante l'aria che tira...)

    RispondiElimina
  33. Carissimi,

    rispondo un pò a tutti dato che tutti si mettono il nome "Anonimo" e io non capisco chi siano, a proposito di "Adorazione Eucaristica" "Adorazione alla SS. Comunione" ecc..

    Bene, parlo conoscendo, dato che, ricordo, PURTROPPO il cnc mi ha portato VIA dalla SS. Chiesa Cattolica per un po’ di tempo.

    Potrei forse testimoniare una mia esperienza che ho fatto ieri (Domenica 02 Ottobre).

    Ebbene, sono andato all'Eucarestia in Parrocchia, e al punto opportuno ho partecipato alla Comunione facendo la "fila" e aspettando di "assumere" la Comunione.
    Non potete immaginare cosa ho provato avvicinandomi sempre più a Cristo!

    Mentre mi avvicinavano mi riempivo di brividi, non di paura o altro, ma di gioia!

    E per la prima volta mi sono reso conto che non c'è nulla di più bello che assumere la Comunione in quel modo!

    Non stando seduti e aspettando che tutti abbiano finito come fanno i nostri cari amici nc! (Che tra l'altro per i più anziani (ma anche no), avvolte, si sentiva anche russare mentre il prete nc distribuiva la "Comunione" o mentre celebrava la loro "eucarestia"!).

    Mi sono anche reso conto che inginocchiarsi davanti a Cristo è una cosa fantastica, per la devozione, per tutto!
    (Non aspettando in piedi mentre il prete nc fà la loro messa).

    Penso che questa Domenica me la ricorderò a lungo, perchè è stata la prima volta, che mi sono reso conto di che cosa è una Comunione!

    Pregate per me.
    -Gabriele

    RispondiElimina
  34. Caro Gabriele,
    ti siamo molto grati per la tua bellissima testimonianza. E pieni di gioia per te e insieme a te.

    Continuo a portarti nel cuore e nella mia povera preghiera; rimaniamo uniti nella preghiera perché il Signore continui a benedirti e custodirti e a sostenerti con la Sua Grazia e sia Lui stesso la guida di tutti i Suoi piccoli ingannati e sviati dai cattivi maestri.

    Anche quando, a volte, la nostra fede è messa alla prova da momenti di aridità o da altre difficoltà, è proprio allora che, al di là del sentimento, è la volontà, la parte più profonda di noi che aderisce a Gesù e lo proclama Signore ed è solo questo che ci dà la forza per andare avanti e non lasciarci scoraggiare da nulla.

    RispondiElimina
  35. A proposito di "cose" vecchie e "cose nuove"

    Papa Benedetto XVI esorta i Vescovi europei a "individuare con audacia missionaria strade nuove di evangelizzazione al servizio delle nuove generazioni"

    Ma poi ancora

    Il Papa ha commentato il Vangelo di oggi che si chiude con un monito di Gesù particolarmente severo, rivolto ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo. "A voi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato ad un popolo che ne produca i frutti".

    Buona sera a tutti
    Claudio

    RispondiElimina
  36. è possibile smentire questo blog o non si viene pubblicati?

    xke è prassi da piu di qlk anno nel cammino neocatecumenale ke i giovani facciano ogni 2 mesi l'adorazione eucaristica e la si fa per educare all'adorazione di modo ke si abituino e imparino a farla... ergo ki dice ke il cammino è contro l'adorazione è falso...

    il Papa parla di fare delle parrochie delle vere comunita dove le persone si conoscano e diventino un noi... nella mia parrocchia le persone non sanno neanke come si chiamano di nome vi sembra brutta cosa vivere la fede in piccole comunità dove ci si conosce sempre di piu nella verita? il discorso del Papa non mi sembra come voi dite un attacco al cammino ma tt il contrario

    il papa dice di fare della chiesa un noi universale, voi non accentando il cammino ed escludendone i suoi membri dalla chiesa dandogli degli eretici andate contro l'unita della chiesa e poi accusate noi di essere chiusi mentre noi non abbiamo mai da ridire niente di nessuno

    sparate una marea di ca..te qua

    il cammino salverà la Chiesa e l'Europa (l'ho scritto cosi avete una scusa x non pubblicare, se non mettevo lo slogan nn avreste pubblicato lo stesso ma nn ci sarebbe stato motivo quindi x amore a voi vi ho dato il motivo cosi potete cancellare il commento senza sentirvi in colpa)

    RispondiElimina
  37. visto ke pubblicate al contrario di quello ke pensavo aggiungo ke siete dogmatici e clericali! la gente sta cercando la Fede e questa salva... le vostra teologie e boiate varie vi occupano tanto tempo x niente... la teologia ha senso se da teoria si fa viva nella vita non se resta sui libri... le cose vecchie sono passate e ne stanno nascendo di nuove, il signore sta ricostruendo la sua chiesa... l'ha riconosciuto il Papa, tanti Vescovi, tanti preti e tanta gente e voi siete ancora qui a mettere le toppe nel vestito vecchio...
    coraggio!

    RispondiElimina
  38. @ anonimo che col cammino salverà la Chiesa e l'Europa
    Potresti, nel frattempo, tentare di salvare anche l'ortografia? Non mi pare che - perlomeno al momento - l'ortografia sia stata annoverata nella "nueva estetica" salvatrice. Anche la lingua italiana ha senso se da teoria si fa viva nella vita, non se resta sui libri. Grazie.
    Lino

    RispondiElimina
  39. Rispondo agli SMS dell'anonimo delle 19:09 e delle 19:25.

    Anzitutto è Kiko che sta costruendo la "sua" chiesa. Tu ripeti uno slogan kikiano abbastanza conosciuto (fu Kiko stesso a fare la tua stessa rivendicazione sindacale usando le tue stesse parole).

    Se il livello di comunicatività dei neocatecumenali è pari al tuo, ci credo che non riusciamo a dialogare...!


    Un tipico trucco neocatecumenale è fare una cosa diversa e poi chiamarla con un nome cattolico.

    Per esempio, la Comunione: camerieri liturgici, insalatiere giganti, pagnotte sbriciolate, nessuno che si inginocchia, significati diversi da quelli insegnati dalla Chiesa... e sapete come la chiamano? "Comunione sotto le due specie".

    Oppure, altro esempio, il Papa dice che le parrocchie non possono essere fatte da individui sconosciuti... e i neocatecumenali come interpretano tali parole? Dicono che il Papa avrebbe nientemeno che comandato di fare il Cammino...

    Dunque, se uno viene qui a urlare che i cosiddetti "catechisti" promuoverebbero l'adorazione, onestamente si deve ammettere che è ancora troppo poco. Bisognerebbe circostanziare, bisognerebbe precisare, bisognerebbe spiegare... Spiegare anzitutto come mai, per la prima volta da quando esiste il Cammino, esistono dei cosiddetti "catechisti" che vanno contro le indicazioni di Kiko.


    Quanto al "dare dell'eretico", mi spiace, ma se uno parla in modo ambiguo ed eretico allora per amor di verità bisogna proprio dirlo che è eretico. Dopotutto è l'eretico stesso che si è allontanato dalla Chiesa: forse che sarebbe "carità" fingere che l'eresia non sia un problema?


    Passo ad altro argomento: la fede cattolica è qualcosa di sublime e di liberante: Nostro Signore diceva "il mio giogo infatti è dolce, il mio carico leggero".

    Qualora il giogo dovesse apparire pesante per motivi che non dipendono manifestamente dai propri peccati, c'è da chiedersi se il proprio cammino sia conforme alla fede cattolica oppure conforme a qualcos'altro.

    Mi torna in mente un esempio particolare: nel rito tradizionale in latino alla Comunione, quando il sacerdote ti amministra il sacramento, non è prevista la risposta "amen" da parte del fedele, poiché il Corpo e Sangue di Cristo, presenti anche nel solo più piccolo frammento di ostia consacrata, non hanno bisogno di avere una sorta di "O.K." di conferma.

    Per questo - proprio perché lì il Signore è presente indipendentemente dal tuo "O.K." - l'atto più logico, più umano, più vero, più umile, è quello di inginocchiarsi. Gesto che al di là del significato che ha avuto durante i secoli, oggi, proprio oggi, ha un significato così netto. Oggi il mondo non si inginocchia davanti a nessuno, per cui proprio oggi il gesto dell'inginocchiarsi è così chiaramente e visibilmente legato al suo antico significato.

    L'andare ad inginocchiarsi per il "ringraziamento" silenzioso dopo aver ricevuto la Comunione è il gesto che ha forgiato una innumerevole schiera di santi. Gesto a cui anelano, ancor oggi, perfino persone incapaci di stare in piedi. Altro che la "trattoria da Kiko", dove i gentili deretani neocat stanno comodamente in poltrona in attesa che passi il "cameriere liturgico" con i boccali a forma di insalatiera...

    RispondiElimina
  40. "A voi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato ad un popolo che ne produca i frutti".

    Beh, se ricordiamo l'affermazione di Alessio che i neocat rappresentano un 'popolo', forse è proprio questo che Claudio intende dire.

    Sappiamo che Gesù queste parole le ha pronunciate rivolgendosi agli ebrei per identificare nel popolo della Nuova ed Eterna Alleanza noi cristiani, che fino a prova contraria siamo noi, siamo Suoi, GLI APPARTENIAMO e non apparteniamo a nessun altro, specialmente se si chiama Kiko e insegna e fa praticare ciò che dice lui.

    Ma, costoro, si saranno bevuto il cervello?

    Ma non si rendono conto di non essere veri cristiani ma cripto-giudei luteranizzati? Vabbè che Lutero oggi va di moda, ma...

    RispondiElimina
  41. @ MIc: "Beh, se ricordiamo l'affermazione di Alessio che i neocat rappresentano un 'popolo', forse è proprio questo che Claudio intende dire"
    Questo lo puoi dare per certo, Mic: quando sostengo che i neocatecumenali spiegano i Vangeli non dal punto di vista storico-allegorico o anagogico, ma esotericamente (cioè secondo una interpretazione "interna") questo intendo dire. La dialettica interna ai Vangeli che essi espongono non è quella reale tra Cristo e capi dei sacerdoti, scribi e farisei bensì tra "quelli che stanno dentro" e "quelli che stanno fuori". Perciò Kiko si può permettere di mettere la tunica sacerdotale sul Crocifisso e sostenere la sua eresia su Giuda.
    Lino

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  42. "le cose vecchie sono passate e ne stanno nascendo di nuove, il signore sta ricostruendo la sua chiesa... l'ha riconosciuto il Papa,"

    Per signore, penso che l`anonimo neocat si riferisca al signor Arguello che effettivamente sa costruendo la sua chiesuola.
    E poi PIANTATELA di STRUMENTALIZZARE IL PAPA che mai ha detto o scritto le cavolate che vi inventate, quelle sono solo il frutto della votra fantasia delirante.

    RispondiElimina
  43. ExNeocatSalvatoDaDio4 ottobre 2011 alle ore 10:17

    Segnalo l'intervista a Monsignor Pozzo, in cui si chiarisce, tra le altre cose, che un conto sono i nuovi libri liturgigi ed un altro conto la loro attuazione. Attuazione che a visto e vede molti abusi.
    Vedi NC.
    Ciao

    RispondiElimina
  44. Claudio dice "xke è prassi da piu di qlk anno nel cammino neocatecumenale ke i giovani facciano ogni 2 mesi l'adorazione eucaristica e la si fa per educare all'adorazione di modo ke si abituino e imparino a farla... ergo ki dice ke il cammino è contro l'adorazione è falso..."

    ti è stato già risposto che non basta chiamare una cosa 'adorazione' perchè essa sia veramente Adorazione.

    sappiamo che Kiko fa fare l'adorazione obbligando i ragazzi a pregare per cose specifiche ( per i benefattori del cammino , adesso per la nuova evangelizzazione)

    Due appunti da fare al tuo post
    1. non sei sincero se non racconti tutto, e cioè che si tratta di adorazioni guidate in cui viene anche detto cosa chiedere.
    2. io credo che la prova migliore che tu ci possa fornire che nel cammino si fa adorazione è la testimonianza di un fratello che
    alle PRIME CONVIVENZE dica ai catechisti che lui:
    - ama pregare davanti a Gesù Eucaristia,
    -in ogni chiesa dove capiti di farlo.
    Se i catechisti non ribattono allora crederò alle tue parole.

    Comunque agli occhi dei cristiani di serie b ( come noi ) sembra strano che si faccia adorazione quando durante l'Eucarestia si canta urlando accompagnati dai bonghi.
    Qui sta l'inganno di Kiko, di farvi vivere l'adorazione in questo modo così schizofrenico,
    cioè urlando al sabato sera,
    e in maggior silenzio nelle altre occasioni.
    chiediti se è normale....


    quanto all'essere dogmatici e clericali, magari fosse vero per me!
    lo prendo come un complimento, anche se non meritato!

    RispondiElimina
  45. Veramente hanno il dente avvelenato con voi.

    Ad ogni modo vi invito a riflettere sul fatto che, per la dignità del giorno della Pasqua settimanele, è erroneo inginocchiarsi.

    Per quanto io non accetti né capisca tutte le vostre differenziazioni nella vostra santa messa ( una santa messa "bassa" è per me inconcepibile a priori ) ringrazio Mic delle interessanti risposte.

    -saluti, hhh-

    RispondiElimina
  46. michela non dire cagate ke sono in cammino da 8anni e non mi ha mai detto nessuno di pregare x i benefattori del cammino... mi parli di cose scritte e poi lanci ste stupidate dove le hai lette!?! te le ha raccontate qualche amico?? beh in tal caso è lui che ha mentito perche ripeto non mi è mai stato detto su cosa si debba pregare o cosa devo chiedere...
    pregare x la nuova evangelizzazione è una richiesta del Papa non di kiko ignorante ke non sei altro non sai neanke quello ke dici...

    RispondiElimina
  47. Caro Anonimo hhh

    comprendo il tuo punto di vista perché evidentemente hai una formazione e relativa sensibilità Ortodossa, basata sul concilio di Nicea, come giustamente ci hai citato.

    Il problema, con i nostri interlocutori, è che anche loro ci citano il concilio di Nicea, ma pretestuosamente, solo per l'atto dell'inginocchiarsi, dal momento che non credono nella Presenza Reale del Signore, e nel Santo Sacrificio che Lui ci ha consegnato fino alla fine dei tempi. Il fatto è che i NC hanno un rito sincretistico, inopinatamente introdotto da un laico, che vivono intorno ad una 'mensa' che non è un Altare, ricevendo la comunione seduti a mensa, appunto, con catechesi che insegnano loro che "il Signore viene a servirli" e li "porta sul carro di fuoco", con una evidente confusione con Elia.

    Mi limito qui, perché questo è solo un minimo accenno alla loro eresia, purtroppo introdottasi subdolamente nella Chiesa grazie alla confusione post-conciliare.

    Io non sono tra coloro che dicono che il Concilio debba essere rinnegato. Ovviamente si parla del Vaticano II che è diventato un mito e ci sono molti sforzi per smitizzarlo e leggerlo -e applicarlo- in 'continuità' e non in rottura con la Tradizione perenne. Purtroppo evidenti ambiguità del suo linguaggio e una 'pastorale' sganciata dalla dogmatica che paradossalmente ha introdotto 'superdogmi' difficilmente scardinabili (umanamente intendo, ma il Signore sta già provvedendo) hanno creato molti guasti ed una grande crisi nella Chiesa Latina d'Occidente.
    La secolarizzazione, il relativismo hanno il loro peso in ogni ambito della nostra vita e della nostra cultura e civiltà. Purtroppo non ne è rimasta immune la Fede. Ma è sempre possibile correre ai ripari e custodire, difendere e diffondere la Verità che ha un solo Nome, Gesù Signore.
    Noi lo facciamo fondandoci sulla Tradizione Apostolica e sul Magistero di sempre. Come sai la nostra Fede ha due ali. Scrittura e Tradizione e lo Strumento principe della Salvezza che è la Chiesa e il Santo Sacrificio e i Sacramenti.

    Anche l'inginocchiarsi, risponde ad una tradizione che probabilmente abbiamo ereditato per effetto della Riforma protestante e che i neo-protestanti di oggi stanno perdendo. Essa, secondo me, corrisponde all'esigenza intima e profonda dei veri Adoratori in spirito e verità... Tieni presente che ci si inginocchia in un momento sacro e solenne come quello della Consacrazione in cui il Signore si fa realmente presente e mi sembra il minimo adorarlo in ginocchio nel sacro silenzio e raccoglimento.
    Tieni presente anche che nella Santa e Divina Liturgia, ci sono MOLTI momenti in cui si sta in piedi: tutti gli "Oremus", il Gloria, il Vangelo, il Credo, il Padre nostro... Quindi è evidente che "i risorti" (già e non ancora) pregano in piedi. Ma ciò non toglie che si inginocchino in adorazione davanti al loro Signore che viene, come pure, in precedenza, durante l'Offerta...

    Ti ringrazio per l'attenzione.

    RispondiElimina
  48. ( una santa messa "bassa" è per me inconcepibile a priori )

    Comprendo perfettamente la tua esigenza della Messa solenne e posso condividerla.
    Tuttavia potrei scriverti un libro sulla sublime realtà della Messa "bassa", pur nella sua sobrietà e quasi scarnificata povertà, che non toglie nulla alla ricchezza mirabile e incommensurabile di ciò che accade per noi e attraverso noi, in Cristo, davanti al Trono dell'Altissimo...

    E, pensa, che siamo arrivati al punto di dover rendere grazie a Dio per pochi luoghi in cui è possibile viverla!

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  49. perchè mi insulti?

    nei RM si prega per i benefattori nell'adorazione Eucaristica.

    però ti avevo chiesto se è normale urlare e battere le mani, al ritmo dei bonghi davanti a Gesù Eucarestia al sabato sera....

    ma capisco che questa domanda ti crei degli imbarazzi interiori e preferisci insultarmi.

    comunque dispiace vedere una persona che dovrebbe fare un cammino cristiano, esprimersi in modo così volgare e sguaiato.
    Anche questo dovrebbe farti riflettere sul valore del cammino che stai facendo.
    E non venire a chiedere scusa o a dire che sei un peccatore,
    nè tantomeno chiedere di pregare per te,
    perchè io prego solo che tu apra gli occhi sulla menzogna neocat che ti fa diventare volgare fino a questo punto.

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  50. PER ANONIMO DEL 03 ottobre, 2011 19:09

    Carissimo,

    quello che dici a riguando di fare UNA "comunità" Universale è proprio il fine che si pone la SS. Chiesa.

    Il problema è che per "comunità" NON si intende COMUNITà NEOCATECUMENALE!

    Bensì una "comunità" di Cristiani Cattolici che OSSERVANO la SS. Chiesa!

    è di certo buono fare "amicizia", "conoscersi", ecc... ma stiamo attenti a non "idolizzare" la "comunità".

    Per "comunità" io intendo TUTTI i Cristiani CATTOLICI che credono nello stesso Dio.

    Tu intendi comunità NEOCATECUMENALE, ovvero seguendo quei benedetti statuti che tanto vi vantate ( ma che poi NON seguite per NIENTE! Fate l'ESATTO OPPOSTO!).

    Quando parlo di "idolizzare la comunità" intendo dire, che MOLTI nc o per meglio dire tutti, il sabato sera vanno in COMUNITà, il mercoledì vanno in COMUNITà, in "convivenza" vanno in COMUNITà!

    Ma che bello!

    Io credevo che si andasse all'EUCARESTIA! E il mercoledì all'ascolto della PAROLA! NON IN COMUNITà!

    Quando appunto parlo di "idolizzare la comunità", intendo dire che molti non vanno li per Dio, o per Cristo, o comunque per adorare Dio, ma vanno li SOLO per la "comunità"!

    Sicuramente tu sarai un nc, parla con gli altri adepti e sentirai che ti dicono che il sabato si va in comunità!

    Facciamo quindi attenzione a distinguere la "comunità" intesa come insieme di credenti, alla "comunità" idolizzata!

    Il Santo Padre infatti si riferisce alla comunità intesa come insieme di credenti, conoscenti, e amici, non comunità idrolizzata (neocatecumenale), perchè in questo modo un nc che va in "comunità" va li SOLO per la comunità, per gli amici, per i conoscenti, e finiscono per strumentalizzare Dio! Cosa che di certo non va bene e il Santo Padre non desidera che nessuno percorra questa strada!

    Grazie mic, anche io vi porto sempre nella mia umile preghiera!

    -Gabriele

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