mercoledì 17 dicembre 2014

Non "presbìteri", ma sacerdoti!

Assenza del senso del sacro nelle liturgie neocat:
è solo un cerimoniale casereccio
Citiamo la lettera della Congregazione per il Culto Divino, 20 settembre 1997 (prot. 760/96/L, 761/96/L; testo originale in inglese, traduzione italiana reperita su PagineCattoliche):
Fra di essi un problema preminente è la decisione dei traduttori di interrompere la comune usanza cattolica e tradurre il termine latino presbyteri non con "sacerdoti", ma con "presbìteri".

Questo non può ottenere il consenso della Santa Sede poiché rischia di essere frainteso dal popolo e rappresenta una tendenza teologica inaccettabile.

In particolare, esso costituisce l'abbandono di un termine che contiene un senso di sacralità, che porta in sé la storia dello sviluppo della fede, a favore di un termine che non lo fa.


Tale lettera del 20 settembre 1997 riguarda la traduzione in lingua inglese del Messale Romano. Nella lettera però vengono espressi dei giudizi che evidentemente non valgono solo per la lingua inglese:

Il sacerdote neocat
è puramente ornamentale

nel cerimoniale kikiano
1) c'è una riconosciuta comune usanza cattolica di chiamare "sacerdoti" i sacerdoti;

2) tale usanza contiene un senso di sacralità e porta in sé la storia dello sviluppo della fede;

3) c'è poi una inaccettabile tendenza "teologica" di chiamare "presbìteri" i sacerdoti;

4) tale tendenza (cioè tale moda) è inaccettabile e perciò non può avere il consenso della Santa Sede.



Anche nel Cammino Neocatecumenale vige l'inaccettabile tendenza di chiamare "presbìteri" i sacerdoti.

Questo avviene perché i neocatecumenali si sentono superiori ai cattolici "della domenica", e perciò vogliono sfoggiare un linguaggio esotico e complicato.

Famiglia neocat in "missione"
in Perù per conto di Kiko:

celebrazione "domestica"
all'insaputa del vescovo
e del parroco
Purtroppo nel Cammino il sacerdozio è assai squalificato e banalizzato: lo si nota in modo particolare dal modo di celebrare la liturgia nelle comunità neocatecumenali e nelle cosiddette "famiglie in missione", dove il sacerdote non viene inteso come l'intermediario tra Dio e il suo popolo, col suo ruolo di guida, insegnamento e santificazione, ma solo come un incaricato liturgico.

Si pensi ad esempio al fatto che, nel Cammino, a vagliare le vocazioni al sacerdozio sono dei laici. Oppure al fatto che a "scrutinare" (cioè umiliare) i sacerdoti - con le diaboliche "confessioni pubbliche" - sono dei laici (i cosiddetti "catechisti" del Cammino). E che nonostante tutti i possibili proclami di ubbidienza al vescovo, l'ultima parola sui presbìteri neocat resta sempre quella dei cosiddetti "catechisti". O ancora pensiamo alle "alzate emotive", alla ridicola cerimonia delle "chiamate vocazionali di Kiko", alla necessità di creare una rete kikiana di "cento seminari" per evitare che i futuri presbìteri di Kiko abbiano modo di conoscere la liturgia della Chiesa Cattolica e l'insegnamento della Chiesa Cattolica. E soprattutto per evitare che tali futuri presbìteri si rendano conto che per il loro triplice compito sacerdotale (sacramenti, dottrina, guida) dipendono esclusivamente dal vescovo, e non dalla gerarchia dei cosiddetti "catechisti" neocatecumenali.

Tutti quei discorsoni pomposi sulla terminologia "teologica" (presbìteri piuttosto che sacerdoti) sono dunque soltanto la foglia di fico per nascondere la superbia e per dare sottilmente a intendere che per i kikos la gerarchia che conta è quella neocatecumenale, fatta da laici fedelissimi di Kiko e Carmen, non quella della Chiesa Cattolica fondata sul sacramento dell'ordine sacro.

29 commenti:

  1. Da leggere assolutamente l 'articolo di oggi su MessainLatino (MIL).
    Sono tanti i matrimoni distrutti o sofferenti per colpa del cammino neocatecumenale, di conseguenza le famiglie, perché anche i figli e tutti i familiari ne subiscono le conseguenze.
    Suggerisco alla signora di pregare, pregare, pregare perché ai vertici si rendano conto di ciò che accade e mettano fine a tutto. Scempi liturgici e familiari.

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  2. Allora come al solito dimostrate di essere degli ignoranti in malafede che scrivono solo idiozie e stupidaggini.Spero che non censurerete perchè svelo la vostra abissale ignoranza e malafede.

    Punto primo le parole sacerdote e presbitero non sono uguali ed hanno due significati diversi.
    Il sacerdote è incaricato di dare culto al Signore.Sotto questo punto di vista tutti i battezzati diventano sacerdoti di un sacerdozio comune con il battesimo.Tutti i battezzati infatti sono incaricati di dare a Dio, anzi di prolungare nel tempo e nello spazio, il culto espresso da Gesù.I cristiani,nella Sacra Scrittura,sono chiamati SACERDOZIO SANTO.Il popolo santo di Dio è un popolo sacerdotale.

    I presbiteri o preti invece sono i collaboratori del Vescovo nel suo triplice incarico di insegnare, di santificare e di governare le anime.E poichè il principale di questi tre è quello di santificare le anime ed esso si esprime nel culto e nella celebrazione dei sacramenti, i presbiteri sono chiamati ANCHE sacerdoti.Il loro sacerdozio, come insegna il Concilio, si differenzia da quello comune dei battezzati,non solo per grado, ma di essenza.I Presbiteri infatti esercitano il sacerdozio di Cristo agendo in persona Christi, identificandosi con Cristo. Hanno il potere divino di consacrare, di rimettere i peccati...Per questa particolare partecipazione al sacerdozio di Cristo sono detti sacerdoti.

    Ma il loro nome proprio è quelli di presbiteri, che significa anziani. Nella forma abbreviata e più comune sono chiamati preti.
    Quindi la maniera più corretta è Presbitero non sacerdote quindi vi sbagliate.

    Se non ci credete leggete la risposta che Padre Angelo Bellon ha dato ad un fedele su questa questione a questo link


    http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=935

    Inoltre leggete il Decreto sul ministero e la vita dei PRESBITERI non sacerdoti del Beato Papa Paolo VI che si chiama
    PRESBYTERORUM ORDINIS.

    Per cortesia leggete i documenti della Chiesa e la Sacra Scrittura non fate le capre.Con questi argomenti non convincete nessuno.

    Alessandro Del Bono.

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  3. Ora parliamo con serietà
    Lettera agli Ebrei - 5

    1Ogni sommo sacerdote, infatti, è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. 2Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. 3A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo.
    4Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. 5Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato, gliela conferì 6come è detto in un altro passo:
    Tu sei sacerdote per sempre,
    secondo l’ordine di Melchìsedek.

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  4. Come al solito c'è il neocatecumenalissimo Alessandro che viene a fare acrobazie equestri pur di difendere l'uso sbagliato invalso nel Cammino. Andiamo per ordine:


    1) "sacerdote" e "presbitero" non sono sinonimi - ma allora perché nel Cammino dicono sempre "presbìteri" anziché "sacerdoti"?

    2) nel Cammino il sacerdozio viene svilito - ma allora perché i neocatecumenali fanno tanto i pomposi dicendo sempre "presbìteri" anziché "sacerdoti"?

    3) la citata risposta di padre Angelo spiega la terminologia ma non giustifica «l'inaccettabile moda» in vigore nel Cammino.

    Il fatto è che i neocatecumenali vogliono per forza sembrare più "esotici" degli altri cristiani, vogliono a tutti i costi sembrare più "aggiornati" degli altri, si sentono superiori ai "cristiani della domenica"... insomma, il Cammino educa alla superbia e alla tracotanza.

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  5. la didascalia di una foto riporta: Il sacerdote neocat è puramente ornamentale nel cerimoniale kikiano.

    Cioè possono celebrare senza il prete ?

    Pazzesco

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  6. Il "neocatecumenalissimo" Alessandro Del Bono è un assiduo frequentatore del sito di Padre Angelo. Il vocabolo da lui più amato è "idiozia". Ciò che più detesta, invece, è la corretta punteggiatura: per principio preso, non lascia spazi dopo i segni di interpunzione, spesso li lascia prima, forse intende creare un nuovo standard neocatecumenale.

    Pasquale, non ti vergogni a mistificare così? Firmati: chi mente addirittura sul suo nome, quale diritto può mai vantare per definirsi cristiano?

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  7. Le foto parlano da sé.

    Il sacerdote (scusate, "presbìtero" kikiano), più che l'intermediario tra l'uomo e Dio, in quelle foto sembra un incaricato di un cerimoniale.

    Fra parentesi, è noto che Kiko segretamente spinge per l'abolizione del celibato sacerdotale - il che permetterebbe di "presbiterizzare" tutti i cosiddetti "catechisti" e "responsabili" (un po' come "premio produzione" e un po' per avere un celebrante sempre a disposizione della comunità).

    E - arcano tra gli arcani, rivelato solo ai più selezionati kikos del livello più alto - in fin dei conti Kiko e Carmen vogliono anche il cosiddetto "sacerdozio femminile" (nonostante il maschilismo vigente nel Cammino), poiché detestano il sacramento del sacerdozio della Chiesa Cattolica.

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    1. Puoi fornire delle prove concrete di quello che dici riguardo al sacerdozio femminile e a sul celibato?? Grazie
      Federico

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  8. Le foto parlano da sé.

    Il sacerdote (scusate, "presbìtero" kikiano), più che l'intermediario tra l'uomo e Dio, in quelle foto sembra un incaricato di un cerimoniale.

    Fra parentesi, è noto che Kiko segretamente spinge per l'abolizione del celibato sacerdotale - il che permetterebbe di "presbiterizzare" tutti i cosiddetti "catechisti" e "responsabili" (un po' come "premio produzione" e un po' per avere un celebrante sempre a disposizione della comunità).

    E - arcano tra gli arcani, rivelato solo ai più selezionati kikos del livello più alto - in fin dei conti Kiko e Carmen vogliono anche il cosiddetto "sacerdozio femminile" (nonostante il maschilismo vigente nel Cammino), poiché detestano il sacramento del sacerdozio della Chiesa Cattolica.

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  9. Alessandro alias il solito Pasquale, non hai capito come al solito un tubo.
    La Congregazione del Culto Divino (quella che vi stava mettendo in riga!) condanna l'uso che si fa del termine presbitero per riferirsi in modo prevalente, continuo e improprio ai Sacerdoti, intendendo per Sacerdoti quelli che hanno ricevuto il Sacramento dell'Ordine, riservato solo ad alcuni, i quali Dio CHIAMA e che non è comune a tutti i battezzati. La risposta di Padre Angelo riferisce sul significato del termine, con il senso teologico e non fa considerazioni sull'uso. Chissà come mai i preti diocesani quando si firmano sui documenti ufficiali scrivono l'abbreviazione Sac.! Te lo sei mai chiesto ASINO?
    Scrivi al Culto Divino e ordina per i tuoi sommi poteri di far cambiare questa vile usanza, da ora in poi che si firmino Presb.!

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  10. p.s. Doppiamente ASINO, il Culto Divino ammoniva precisamente l'errore di tradurre la parola latina "presbyter" con "presbitero" anziché "sacerdote" com'è uso nella Chiesa Cattolica. Nell'enciclica di Paolo VI si usa anche il termine Sacerdote ovviamente, parlando proprio della sacra potestà che viene conferita a chi è unto dell'ordine sacro.

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  11. http://www.amicidomenicani.it/sacerdote.php

    Sta scritto: "Un sacerdote risponde
    Le vostre domande al sacerdote. Nella carità della Verità un sacerdote domenicano si mette a vostra disposizione"

    Asino di un pasqualone, scrivi a padre Angelo e domanda di modificare "sacerdote" in "presbitero".

    E poi anche si lamenta del fatto che io l'abbia immortalato con il sonetto caudato 'O ciuccio prufessore :-)

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  12. Ai catechisti responsabili regionali della Campania (che sicuramente ci leggono):
    ricordate l'estate scorsa, quando obbligaste il vostro fratello Pasquale T. a chiudere lo spazio commenti del suo blog e gli ordinaste di non intervenire più nel blog Osservatorio?
    Ebbene, il vostro catechizzato non è obbediente e, sotto mentire spoglie, continua ad affossare il cammino che proclama di voler difendere intervenendo su queste pagine.
    Permettetemi un'osservazione: non siete poi così autorevoli se le vostre indicazioni vengono così platealmente trasgredite!

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  13. A litigare come bambini su chi detenga la verità, nel frattempo sia una squadra che l'altra si perdono la partita, meno post e commenti, più preghiere.

    Siete tutti (pro e contro) monotoni e ripetitivi, non credo vi leggerò più

    Un re Magio

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  14. Abbiamo avuto un diacono permanente qui a Guam che è stato chiamato un "presbitero" dalla sua comunità neocatecumenale ...

    We had a permanent deacon here on Guam who was called a "presbyter" by his Neocatechumenal community...

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  15. la mia esperienza nel cammino risale all'anno 1995-1998. quando nella mia parrocchia iniziarono le catechesi tutti erano entusiasti, una buon numero di persone aderimmo al cammino. io avevo poco più di 20 anni, la mia fede poggiava, grazie a Dio, sull'esempio di tanti santi del passato e del nostro presente, e fin da subito senti che nel cammino c'era qualcosa che non quadrava, pero non riuscivo a capire bene cosa, e cosi sono andato avanti fino a che non ho trovato sugli scaffali delle paoline il libro di padre enrico zoffoli, eresie dei neocatecumenali, e leggendolo tutto d'un fiato sono riuscito finalmente a dare un nome a tutto il disagio che avvertivo nelle liturgie nc, e mi rendevo conto che già tanta altra gente viveva questo disagio. cosi decisi di portare il libro con me durante una riunione con i catechisti per discutere su alcuni temi del libro. non lo avessi mai fatto, i catechisti andarono su tutte le furie, ma io non fui da meno, alla fine la comunità nc della mia parrocchia si sciolse, ed io alla luce di ciò che ancora oggi succede nel cammino nc, ringrazio Dio di avermi aperto gli occhi, perchè il Cristo nutre per l'uomo sentimenti completamente diversi da quelli insegnati dal cammino, il Cristo non umilia, il Cristo non offende, il Cristo non mortifica, il Cristo non abbatte, il Cristo se vede uno stoppino appena fumigante non lo spegne, il vero Cristo rialza, risuscita, riabilita, rida dignità divina al peccatore pentito, il Cristo converte nel silenzio e nell'umiltà, il Cristo è Luce che illumina ogni uomo, il Cristo è la verita che ci rende liberi, tutte cose che nel cammino non si vivono e non si respirano, ma la cosa più triste è constatare come chi di dovere non intervenga, e ciò lascia perplessi.

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  16. la mia esperienza nel cammino risale agli anni 1995-1998. Quando nella mia parrocchia iniziarono le catechesi tutti erano entusiasti, una buon numero di persone aderimmo al cammino. Io avevo poco più di 20 anni, la mia fede poggiava, grazie a Dio, sull'esempio di tanti santi del passato e del nostro presente, e fin da subito senti che nel cammino c'era qualcosa che non quadrava, pero non riuscivo a capire bene cosa, e cosi sono andato avanti fino a che non ho trovato sugli scaffali delle paoline il libro di padre Enrico Zoffoli, eresie dei neocatecumenali, e leggendolo tutto d'un fiato sono riuscito finalmente a dare un nome a tutto il disagio che avvertivo nelle liturgie nc, e mi rendevo conto man mano che leggevo il libro, che già tanta altra gente viveva questo disagio. Cosi decisi di portare il libro con me durante una riunione con i catechisti per discutere su alcuni temi del libro. Non lo avessi mai fatto, i catechisti andarono su tutte le furie, ma io non fui da meno; alla fine la comunità nc della mia parrocchia si sciolse, ed io alla luce di ciò che ancora oggi succede nel cammino nc, ringrazio Dio di avermi aperto gli occhi, perchè il Cristo nutre per l'uomo sentimenti completamente diversi da quelli insegnati dal cammino, il Cristo non umilia, il Cristo non offende, il Cristo non mortifica, il Cristo non abbatte, il Cristo se vede uno stoppino appena fumigante non lo spegne, il vero Cristo rialza, risuscita, riabilita, ridà dignità divina al peccatore pentito, il Cristo converte nel silenzio e nell'umiltà, il Cristo è Luce che illumina ogni uomo, il Cristo è la verità che ci rende liberi, il Cristo E' il Pane di Dio per l'uomo, Il Cristo E' il Pane vivo disceso dal cielo, tutte verità che nel cammino non si vivono e non si respirano, ma la cosa più triste è constatare come chi di dovere non intervenga, e ciò lascia perplessi.

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  17. @ Valentina

    Hai scritto: "...Ai catechisti responsabili regionali della Campania...".

    Non ti facevo così cattiva! ;-)

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  18. Nella foto non si vede il candelabro a 9 braccia, si nota invece il crocifisso al centro della tavola e un'altra cosa vicino che, personalmente, non riesco a identificare.
    Ho dei dubbi che stiano celebrando l'Eucarestia
    Giacomo70

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  19. @ un Un re Magio ha detto: "...non credo vi leggerò più"

    Io, invece, ti credo. Sono certo che hai da fare, re Magio NC, hai da festeggiare con Benigni il Natale sul Sinai :-)

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  20. Visto che non mi avete pubblicato ribadisco che i responsabili della Campania non hanno mai obbligato nessuno a chiudere nessuno spazio nè proibito affatto di scrivere su questo blog.Questa è una bugia,una calunnia inventata di sana pianta Non proibiscono proprio nulla continuate ad inventare sciocchezze chefanno solo ridere.
    I responsabili della Campania non leggono affatto questo blog e non conosono affatto alcun Pasquale T.
    Ve lo posso garantire.Dite solo sciocchezze.

    Alessandro Del Bono

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  21. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  22. Giacomo70, quell'altra cosa è un reliquiario. Alle famiglie in missione di solito viene consegnato perché venga messo sulla mensa. Forse non è una eucarestia, ma potrebbero essere invece la Liturgia delle Ore. Mi sbaglierò ma mi pare di vedere un breviario davanti al "presbitero"

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  23. In verità i responsabili della CAMPANIA lo sono pure per il MOLISE giusto per quelli che fanno finta di conoscere il cammino.

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  24. In Campania si chiamano PASQUALE circa 91704 persone (10° nome più comune della regione). Invece si chiamano ALESSANDRO circa15458 persone (45° nome più comune della regione).
    Quindi...la statistica dice che è quasi 5 volte più probabile che i catechisti campani conoscano un Pasquale piuttosto che un Alessandro.
    Comunque...
    disturbo ancora una volta i catechisti della Campania per chiedere loro di tenere d'occhio anche il loro caro amico e confidente fin delle più segrete cose Alessandro Del Buono (nel caso non lo conoscano, chiedano pure lumi a Pasquale T.: per telefono, però. Perché lui, obbedientemente, da quest'estate non chatta più su internet ... :-)

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  25. Anonimo ha detto...
    Visto che non mi avete pubblicato ribadisco che i responsabili della Campania non hanno mai obbligato nessuno a chiudere nessuno spazio nè proibito affatto di scrivere su questo blog.Questa è una bugia,una calunnia inventata di sana pianta Non proibiscono proprio nulla continuate ad inventare sciocchezze chefanno solo ridere.
    I responsabili della Campania non leggono affatto questo blog e non conosono affatto alcun Pasquale T.
    ---
    Ah si? E tu che ne sai?
    Stai a vedere che lo vengono a dire proprio a "TE"!

    RispondiElimina
  26. In verità i responsabili della CAMPANIA lo sono pure per il MOLISE giusto per quelli che fanno finta di conoscere il cammino.

    Anonimo: grazie per la preziosa informazione.
    Immagino che sia una delle cose che sia necessario sapere del cammino prima di poter dire alcunchè in proposito.
    Sicuro di non aver inavvertitamente svelato un arcano? :-)

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  27. gli arcani esistevono una volta quando non c'erà internet !Il vero arcano della nostra vita è quando è come trapasseremo tutt'al più !

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  28. I farisei, di fronte alle "prove concrete" (i miracoli di Nostro Signore), ugualmente si rifiutavano di credere. E addirittura si lamentavano delle circostanze relative alle "prove concrete" ("ha operato di sabato!").

    Ora, mettiamo il caso che tu abbia in mano delle "prove concrete" inoppugnabili. Cosa faresti? Le presenteresti ai tuoi cosiddetti "catechisti" affinché te le smontino? Avresti forse il coraggio di trarre le conseguenze (cioè di uscire dal Cammino)? Scriveresti al tuo vescovo per denunciare le malefatte del Cammino?

    Non credo proprio. Per te l'idolo Kiko è da adorare anche quando pronuncia eresie.

    Nostro Signore ha detto: «...a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».

    Kiko Argüello, a riguardo del sacramento della confessione e dei peccati mortali, ha detto: «...domani, se vuoi, lo sigillerai».

    Kiko ha dichiarato facoltativo ciò che Nostro Signore ha stabilito come obbligatorio e necessario.

    Lo puoi ascoltare tu stesso, dalla viva voce di Kiko, su Youtube. Una "prova concreta" di eresia. Ma finora non sei uscito dal Cammino, non hai nemmeno osato criticare Kiko, neppure una sonora pernacchia. Nulla di nulla.

    E allora tienti pure l'eretico Kiko, e aspetta che costui - attraverso i suoi fedelissimi scagnozzi, i cosiddetti "catechisti" - ti riveli a poco a poco gli arcani più assurdi e impensabili. Dopotutto nelle prime cosiddette "catechesi", ti dicono che non ti chiederanno soldi... e invece i soldi li chiedono eccome, e dal secondo passaggio scatta l'obbligo della "decima". E tu, tontolone, ci sei cascato, e paghi.

    Ora, visto che tutto questo ti sta bene, visto che tu hai liberamente accettato di farti ingannare dai cosiddetti "catechisti" e farti perennemente prendere per il sedere dal Cammino, a cosa ti servono le "prove concrete"?

    Comunque, per la cronaca, il defunto cardinal Policarpo - molto amico del Cammino - tirò fuori la questione del sacerdozio femminile, all'improvviso, dopo un incontro con Kiko, facendosi addirittura convocare a Roma per essere sgridato dal Sant'Uffizio. E un altro cardinale molto amico del Cammino, O'Malley, pochi mesi fa ha fatto la stessa cosa - con termini più ambigui, "qui lo dico e qui lo nego", ma ha fatto lo stesso.

    Oggi, alla tua "tappa", ti diranno che il sacerdozio è solo per gli uomini celibi. Poi, quando scalerai la classifica kikiana, ti verrà concesso di conoscere "l'arcano" sui "preti sposati". E infine, se sarai tra i fedelissimi più fedelissimi, ti verrà concesso l'onore di conoscere "l'arcano" sul cosiddetto "sacerdozio femminile". Devi solo pazientare e pagare, e credere - di volta in volta - a tutto ciò che ti verrà detto, anche se è il contrario di ciò che ti veniva rivelato in precedenza. Benvenuto nel Cammino Neocatecumenale, Federico, un "itinerario di riscoperta" in cui ti devi fidare. Ciecamente.

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