martedì 13 gennaio 2015

Il caso di p.Blockley

Guam: vescovo neocatecumenale
celebra la "liturgia di Kiko"
Riprendendo il tema delle gravi intimidazioni neocatecumenali (nel Cammino, infatti, non si effettuano solo "oliature"), riportiamo qui sotto il caso di p.Blockley, che ha inviato la sua storia su Jungle Watch (traduzione a cura di Valentina). La curia neocatecumenalizzata di Guam ha tutto l'interesse a screditare p.Blockley o almeno a coprirlo con una cappa di silenzio.

Per capire il contesto, è utile sapere che mons.Apuron, arcivescovo di Guam, si professa fratello nel Cammino Neocatecumenale, così come i citati p. Cristobal, p. Tenorio, p. Pius Sammut.




Storia di p.Matthew Blockley

Nel 1992, mentre ero seminarista al Pontificio Collegio di Beda, andai a Guam su invito dell'arcivescovo Apuron. Avevo conosciuto l'Arcivescovo Apuron tramite amici comuni del Nord California. Dovevo scegliere la diocesi in cui venire incardinato e avevo alcune possibilità, così accettai l'invito dell'arcivescovo Apuron di venire a Guam.

Appena arrivato, fui assegnato alla Basilica Cattedrale con il Direttore Vocazionale padre Adrian Cristobal. Fu chiaro fin dall'inizio che a padre Adrian non ero simpatico. Mi ordinò di sedere con lui, mangiare con lui, stare sempre con lui come voleva facessero i chierichetti.

Quando pretese che io gli facessi da cameriere e gli pulissi la sua camera, mi rifiutai di farlo e lui si arrabbiò. Sbraitò e farneticò come un pazzo e mi ricordò, urlando, la sua posizione nell'arcidiocesi e come poteva influire sul mio futuro. Addirittura in un'occasione, nella cucina del rettorato, lanciò tegami e padelle urlando e sbraitando a tutta forza contro di me, imponendo la sua autorità.

Dopo che mi rifiutai di fargli da domestico e di lasciarmi intimorire dai suoi deliri di onnipotenza, Adrian riportò ad Apuron che ero "disobbediente" e che non ero adatto per Guam. Così decisi di andarmene da Guam e di tornare a Roma.

Comunque, prima di partire, avevo incontrato il vescovo Camacho con cui rimasi in contatto anche una volta rientrato a Roma. Nell'estate del 1993 il vescovo Camacho mi invitò a partecipare con lui all'anno pastorale nell'isola di Saipan [delle isole Marianne, nell'oceano Pacifico, ndt], ed io accettai. Comunque, padre Adrian e il vescovo Apuron erano molto infuriati per la notizia del mio ritorno nel Pacifico.

Finalmente fui ordinato sacerdote il 7 luglio 1996 per la Diocesi di Chalan Kanoa in Saipan: l'arcivescovo Apuron era presente. Il giorno seguente, mentre non ero visto, udii l'Arcivescovo Apuron che esprimeva a qualcuno la sua rabbia nei miei confronti; fui sorpreso da ciò che sentii, ma me lo tenni per me.

Nel 1998 l'arcivescovo Apuron con padre Pius, per il tramite di padre Tenorio, cominciarono ad avviare il Cammino Neocatecumenale nell'isola di Saipan.

Conoscendo la storia del CNC in Inghilterra, da dove provenivo, e che era stato denunciato da diversi vescovi, compreso il vescovo di Clifton, che [nel 1994, ndt] definì il Cammino Neocatecumenale «una forma di "schiavismo spirituale"», mi impegnai per fermarne la diffusione a Saipan.

Fu allora che cominciò a scatenarsi il pandemonio.

Diedi gran voce alla mia opposizione al Cammino. Padre Pius si arrabbiò molto con me. Mi disse che stavo ostacolando la volontà di Dio e che il Cammino Neocatecumenale si sarebbe installato a Saipan con o senza di me.

Non posso dire se ciò che sto per raccontare ora sia collegato con la mia opposizione al Cammino Neocatecumenale, ma, come potrete vedere dalla seconda minaccia ricevuta, la prima può esservi collegata.

Era notte. Stavo attraversando in automobile uno dei villaggi.
Fui bloccato e tirato fuori dalla macchina da un uomo armato che minacciò di uccidermi.
Fui poi tenuto ostaggio per varie ore. Non mi disse mai perché mi aveva sequestrato. Forse fu solo per spaventarmi. Mi rilasciò dopo alcune ore.

Nel frattempo, oltre alla mia opposizione al Cammino Neocatecumenale, mi ero scontrato con il vescovo Camacho per una serie di situazioni nelle quali avevo, per motivi di coscienza, rifiutato di cooperare con lui.

Al momento non riferirò quali fossero queste situazioni, dico solo che la mia relazione con lui continuò a peggiorare e cominciai a sentirmi minacciato, soprattutto per il fatto che ora la mia parrocchia veniva regolarmente vandalizzata.

In quel periodo (era il 2000) mi misi in comunicazione con l'arcivescovo Apuron offrendogli aiuto, visto che lui era l'Arcivescovo Metropolitano dell'Arcidiocesi di Agaña (Guam) di cui Chalan Kanoa è una diocesi suffraganea. Mi fece sapere tramite padre Roger Tenorio che non era interessato alla mia assistenza e, di fatto, mi voleva FUORI dalle isole.

Sapevo che il suo tenermi lontano dalle isole era dovuto alla mia opposizione al Cammino, specialmente dopo la grande sfuriata di padre Pius. Quando Apuron confermò di volermi tenere lontano dalle isole, capii che lui e Camacho si erano alleati contro di me.

Comunque, decisi di rimanere e di combattere e presi contatto con l'arcivescovo Patrick Coveney che, allora, era il Delegato Apostolico per la nostra regione. Ma prima che l'arcivescovo Coveney potesse intervenire, il vescovo Camacho mi informò che, visto che non avevo corrisposto alle sue richieste (una di queste era di accettare il Cammino Neocatecumenale nella mia parrocchia, ma ce n'erano anche altre), dovevo firmare una lettera di dimissioni dai miei incarichi di parroco, responsabile finanziario ed esecutivo.

Se non l'avessi fatto, allora la mia vita sarebbe stata in pericolo.

Gli dissi che intendevo oppormi e che sarei andato a Roma. Egli mi ripetè di firmare la lettera di dimissioni, urlandomi di abbandonare la diocesi perché altrimenti «se non lo fai, la tua vita è in pericolo».

Gli risi in faccia e gli dissi che «la mia bocca non avrebbe taciuto i segreti che lui e Apuron non voleva fossero rivelati».

Poco dopo, mentre me ne tornavo a casa dall'Hotel Aqua Resort dove soggiornavano i miei genitori in visita dall'Inghilterra, mi accorsi che mi stavano seguendo.

Cercai di seminare la macchina e pensai di esserci riuscito, ma, mentre stavo andando verso il mio appartamento, fui avvicinato da due uomini.
Uno dei due mi puntò una pistola al cuore. Mi dissero che mi avrebbero ucciso se, il giorno dopo, non avessi firmato la lettera di dimissioni per andarmene via da Saipan.

Potete immaginare la paura che mi strinse il cuore. Volevo ancora oppormi, ma ero senza protezione.
Il giorno dopo mi incontrai con il vescovo Camacho e gli riferii quanto era successo.
Egli si limitò a chiedermi di firmare le lettere dicendomi: «oppure la tua vita è in pericolo».

Gli risposi: «Firmerò le lettere di dimissioni e lascerò Saipan, ma lo faccio per la terribile pressione e l'ansia che lei mi ha instillato. Può usare la sua strategia del terrore da Vescovo Cattolico e vincere, lei ha il potere ed io no. Spero solo che il Signore la perdoni.»

Firmai e me ne andai.



Nostre note a margine.

Nota 1: mons.Tomas Aguon Camacho dal 1985 è stato vescovo di Chalan Kanoa (isola di Saipan, a 200 km circa da Guam) e si è ritirato ad aprile 2010 per raggiunti limiti di età. Non sappiamo i motivi per cui la sede è tuttora vacante (ancor oggi non è stato nominato un successore).

Nota 2: p.Blockley ha avuto paura anche di rivolgersi alla polizia, per questo è andato via da Saipan. Anche chi si rifiutasse di credere alla testimonianza di p.Blockley deve ammettere che c'è del marcio dietro le quinte (Camacho prima finge di non sapere che Blockley è sull'isola e poi lo caccia via in malo modo nel 2008, pubblicamente, pochi giorni prima di presentare le dimissioni per limiti di età e proprio quando Blockley aveva trovato una diocesi pronta ad accoglierlo).

La campagna diffamatoria di Camacho e della curia di Guam contro p. Blockley evidentemente riguarda non solo l'opposizione al Cammino ma anche i "segreti che Apuron e Camacho non vogliono veder rivelati". Notiamo fra parentesi che in tempi recenti sono emerse accuse di molestie sessuali a carico di mons.Apuron, oltre che di malversazioni ai danni dei fedeli cattolici e a vantaggio del Cammino.

Chi si oppone al Cammino si può dunque ritrovare sequestrato e con una pistola puntata al cuore, e abbandonato o addirittura minacciato dal suo stesso vescovo, come avvenuto anche in Perù.

28 commenti:

  1. Credo in pieno a questa storia.Molti anni fa fui testimone di qualcosa di simile nella mia parrocchia.Il parroco di allora che si era opposto al cammino fu perseguitato ridicolizzato e mandato via.Lo fecero addirittura passare per pazzo.I fratelli che si erano schierati o meglio parlavano solo di questa storia furono sottobanco minacciati e costretti a tacere.Faceva comodo che il parroco ormai definito"INDEMONIATO" fosse creduto pazzo.Tempo dopo questo parroco morì per una brutta malattia ma credo molto abbia influito il dolore di tutta quella storia.Sono passati tanti anni e il cammino ancora prospera nella mia parrocchia anche se non spadroneggia più come un tempo.Credo abbia aderenze troppo alte per sparire.

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  2. Non ho parole! Riguardo invece "usare" i seminaristi come servi credo sia noto a tutti. Infatti il loro percorso è molto più lungo perché i primi cinque sei anni in seminarioRM li passano a servire. Adriana

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  3. Ma in seminario si dovrebbe innanzitutto studiare, e duramente.
    Altrimenti che preparazione si ha? Non è sufficiente fare il cammino per poter essere sacerdoti.
    C'è qualcuno che ne sa al riguardo?

    Andrea

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  4. Ma ora padre blockey dove e' incardinato?

    Non mastico l'inglese ma da google vedo che e' stato impelagato in polemiche legate ad un suo amico telepredicatore.

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  5. La tendenza a usare i seminaristi come servi e camerieri c'è dappertutto, perfino in certi ambienti tradizionalisti.

    L'idea di fondo è che se uno è veramente motivato al sacerdozio, allora è disposto a subire umiliazioni e fatiche.

    Naturalmente i formatori non sono tutti candidi come padre Pio, e perciò il "mettere alla prova" un seminarista significa in fin dei conti... sfruttarlo come cameriere personale. Conosco storie allucinanti di false vocazioni molto "servizievoli" che sono giunte al sacerdozio, mentre altre vere vocazioni - imbranate in cucina e non dotate della salute e della pazienza necessarie a spazzare e lavare ambienti già puliti - sono state eliminate.

    Il problema non è nel lavoro manuale (un po' di lavoro manuale fa bene, per evitare che un animo cominci a "filosofeggiare" troppo, il lavoro manuale è utile per evitare che uno si stacchi dalla realtà); il problema è invece che nei seminari (specialmente quelli neocatecumenali) le vocazioni vengono vagliate in base all'utilità dell'organizzazione che li forma anziché in base alla fede e al sincero e continuo desiderio di onorare Cristo.

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  6. avendo un nipote in Seminario Diocesano so bene come funziona Tripudio. convengo con te che il servizio anche concreto allena al servizio totale. rimane il fatto che pure studiano e studiano duro e fanno servizio in una parrocchia. Potrei descrivere benissimo tutto il percorso. Cosa succede nei RM?
    proprio pochi giorni fa una mia sorella anziana di comunità mi raccontava tutto il suo dolore per vedere che suo nipote che si è alzato per diventare sacerdote dopo sei anni che è partito deve ancora iniziare il percorso specifico degli studi di Teologia (quando mio nipote sta già teminando il sesto anno)in compenso ha imparato quattro cinque lingue (tra cui ebraico) perchè devono poi andare in giro per il mondo e da un anno sta facendo servizio alla DOmus Galilae facendo letti, lavando pavimenti ecc... senza mai ovviamente studiare. Posso confermare che funziona così anche perchè ho visto fare questo quando sono andata alla Domus Galilae dove a mandare avanti un albergo a 5 stelle sono proprio loro e altre famiglie in missione. quindi la cosa è un pò diversa. Poi mi dicevano che sveltiscono il tempo degli studi ma non fanno esperienza in parrocchia piuttosto come itineranti. Vedo quanto sia invece importante l'esperienza inuna parrocchia perchè apre alla Chiesa a 360° con servizio agli scout, alla catechesi dei bambini, delle coppie, all'Azione Cattolica, ecc...Un prete uscito dal RM può soloessere un prete del CN. Adriana

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  7. Non sappiamo dove sia padre Blockley; sulla sua sorte possiamo solo attendere notizie.

    Per onestà bisogna precisare che la sua figura non è tutta rose e fiori; essere perseguitati dal Cammino non implica automaticamente giudizi morali di alcìun genere.

    Lo scopo di questa pagina è presentare un altro di quei gravissimi episodi che dimostrano l'essenza del Cammino.

    Chi si oppone ai focolarini, al Rinnovamento, a CL, ecc., non ha mai dovuto subire niente del genere.

    Che ciò avvenga a causa di semplici facinorosi, oppure avvenga su ordine di "mandanti" (materiali o ideologici), lo lasciamo stabilire alla giustizia civile. Quello che ci interessa è la conferma che per difendere il Cammino occorrono menzogne, inganni, e diavolerie del genere.

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  8. Il problema della violenza nasce sempre da un certo fondamentalismo, che fa vivere nella realtà una continua dicotomia tra il 'noi' e il 'loro'.
    Ora, il vittimismo di Argüello, diffuso ai suoi, può essere pericoloso per delle menti deboli desiderose di affrettare con la spada l'avvento del suo regno.
    Pius idelogizza questa convinzione, dicendo a padre Blockley 'o con te o senza di te il cammino attecchirà a Saipan': manca solo il fatidico 'Dio lo vuole'.
    Non capite che la violenza (anche solo verbale) genera violenza?
    E che Dio non vuole la diffusione del cammino ma la diffusione della concordia e della pace?

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  9. Sto film non l'ho mai visto. Mi dite il titolo?

    TRE

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  10. Si tratta di un film-documentario dal titolo: "Il Cammino Neocatecumenale - minacce a sacerdoti - ennesima puntata".

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  11. Mule ha detto, nell'altro thread:

    A conclusione devo dire che i Sacerdoti/Presbiteri/Preti (gli unici che hanno formazione e ministero ed esperienza) sono i veri responsabili. Se non hanno voglia di difendere il gregge vadano a lavorare!

    Direi che questa è una delle cose che può succedere ai sacerdoti quando decidono di difendere il gregge.

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  12. Adriana, dipende dal seminario. Che io sappia in quello di Roma studiano parecchio, essendo comunque studenti della Gregoriana. D'altra parte sapevo anche io che alla Domus Galilaeae fanno di tutto meno che studiare, e che sono usati come servi per tutti i visitatori che vengono accolti.

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  13. Dipende dal seminario, dal rettore e dai catechisti. Il ritornello e' che gli studi non sono importanti, tanto basta sapere le catechesi. ..hahaha. poi ci sono I rettori che ritengono gli studi importanti per due motivi: prestigio e competizione visto che in genere c'e'un seminario diocesano normale e non si puo' fare la figuraccia del branco di somari oppure per un genuino apprezzamento della conoscienza delle cose divine. Ma sto parlando dei rettori!
    Ci sarebbero anche I catechisti che decidono (ahinoi!) E che in genere sono nevrotici e complessati. Visto che non si addice che un prete ne sappia piu' di loro, e ci vuole molto poco, altrimenti potrebbe insuperbirsi ed elevarsi sopra di loro (non sia mai! ) I catechisti in genere sono scettici sugli studi ulteriori e quanto agli studi regolari in preparazione al sacerdozio, si preoccupano sempre che I seminaristi ricevano formazione adeguata anche attraverso corsi propedeutici finalizzati alla rikikizzazione delle nozioni di teologia imparate negli istituti normali. E cosa nota come in alcuni seminari grandi il cammino voglia la scuola di teologia interna con la scusa che quella dove studia l'altro seminario sarebbe inadeguata. Era una vecchia idea di kiko quella della universita' itinerante, cioe preti, del cammino o affiliati, che girassero per I seminari piu' remoti per offrire corsi "adeguati" (o adeguanti? )
    Mah. ..mai disperare. In fondo parecchi preti rm tendono a manifestare "ribellione". Si vede che il sacramento funziona lo stesso

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  14. Un amico i primi tre anni visse l' inferno. Diceva che era peggio della caserma. Altri hanno avuto sorte migliore

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  15. a macerata x esempio sembrano usciti dall'alberghiero !

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  16. Pietro Soave ha detto...
    "Era una vecchia idea di kiko quella della universita' itinerante, cioe preti, del cammino o affiliati, che girassero per I seminari piu' remoti per offrire corsi "adeguati" (o adeguanti? )"
    ---
    Questa costante gitano-picaresca dell'"itinere", molti iberici ce l'hanno nel sangue; Kiko è uno di questi, infatti gira in continuazione non trovando pace.

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  17. Comunque quello che studiano lo studiano con anni di cammino ormai alle spalle. Ormai sono riprogrammati secondo il kiko-pensiero, e quindi affrontano gli argomenti con preconcetti neocat. Per cui quando un'affermazione andrà contraria alla teologia neocat, a chi credete che daranno retta?
    Per non considerare poi le eresie che vengono diffuse normalmente anche nelle università pontificie... Non deve essere facile distinguere il grano dalla zizzania, e nel dubbio, la parola di Kiko è verità.

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  18. Cari amici del blog, sono Tabata, come avete notato è da un po' che non intervengo, nonostante vi segua sempre. Questa è l'ultima volta che Tabata posta un commento e lo fa per salutare e ringraziare tutti quelli che gli sono stati vicini e l'hanno aiutata nei suoi momenti difficili.
    Sono stata identificata, e questo ha creato qualche problema. Non mi interessa degli altri, mi interessa solo non ferire mio marito ed è solo questo il motivo che mi spinge ad non intervenire più.
    Prima però vorrei lasciare un messaggio ad A.Del Bono o Pasquale, come preferisce lui, che ha definito la mia testimonianza non credibile in malafede e un cumulo di sciocchezze e tante altre cose. Come vedi proprio da quella testimonianza la comunità ha riconosciuto la propria celebrazione Eucaristica. Cronaca troppo ben dettagliata nei minimi particolari.
    Grazie ancora Tabata

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  19. A Guam è già sorto il sole del15 gennaio e Tim Rohr ha trovato, sulla sua pagina che riprende questo nostro thread, il gentile commento 'fuckyou doucebag' (=fottiti coglione).
    Il suo commento? 'Una normale mattina per me :-)'...

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  20. Sei grande, Tabata! Quel personaggio dai molti nomi sapeva anche troppo bene quanto la tua descrizione fosse accurata e veritiera. Grazie a te, un forte abbraccio! :-)

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  21. Complimenti al Mossad nc, questa è la "libertà"dei figli d'Israele,individuarti e fartela pagare cara
    Zittirti, annullarti,perseguitarti,
    Anche io ho smesso di fermarmi,stavano per individuarmi,non che abbia paura di loro ma solo non voglio coinvolgere la mia famiglia,la terrò sempre lontana da loro,

    Continuo aseguirvi ed intervenire in anonimo,credo possa farlo anche tu Tabata.:-)

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  22. Leggere gli ultimi post di stamattina mi ha provocato un grande dolore! non rabbia ma dolore! un grande senso di nausea non perchè fanno schifo ma perchè infliggono dei terribili dolori a dei Figli di Dio! non ho parole veramente! non può esserci Gesù dove c'è paura. Non può esserci Gesù dove si spiano i fratelli e per fratelli intendo non solo fratelli NC ma fratelli perchè tutti figli di Dio! Leggendo Tabata mi si è stretto lo stomaco! ho pensato che forse "individueranno" anche me! Bella sta cosa perchè predicano di non bazzicare questi blog perchè sono del demonio e poi vengono a spiare per tenere in fondo sotto controllo la situazione! Che DIo abbia Misericordia delle loro anime e credo invece che dovremmo proprio pregare per loro e per chi tengono schiavi. Vi sembrerò dura? credetemi non è rivendicazione ma è un sano distacco che mi ha regalato Dio per vedere con lucidità. Ho ancora dei figli in CN ma non voglio prestare il fianco al demonio cedendo alla paura delle conseguenze su di loro! Pregherò solo Dio che li protegga. Rimane il fatto che ho un grande dolore per queste persone come Tabata. Adriana

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  23. Dall'ultimo commento di Tabat si può capire che questo blog ha una diffusione enorme tra i fratelli del cammino.
    Basta mettere qualche particolare specifico e subito si viene identificati.
    Considerato che ci sono migliaia di comunità e che il cammino è identico in tutto il mondo...
    Non me l'aspettavo...

    Andrea

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  24. Tabata, puoi continuare a scrivere in modo anonimo, oppure più generico,
    Comunque, anche se sembra assurdo, comprendo la paura di essere riconosciuti per le conseguenza che questo può avere sulle nostre vite private.

    Non smentisco una riga e neanche una parola di quanto ho scritto nei vari anni su questo blog, scrivo cose di cui sono assolutamente convinta e che so con certezza. Non temo nessun tribunale e neanche di dover rendere conto ad una autorità ecclesiastica. Ma temo i ncn e faccio fatica a dire quello che penso chiaramente davanti a loro. Ho ancora paura che mi possano riconoscere e in qualche modo vendicarsi. Per adesso sono al corrente di varie maldicenze nei miei confronti, ma si tratta di piccole cose, di cui non mi preoccupo.
    Solo chi è stato nel cammino può capire quanto ci siamo sentiti soggiogati e quanto ancora oggi costi una gran fatica parlare di questa esperienza.

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  25. Notizie da Guam....
    Il Seminario si trova in difficoltà perchè molti benefattori hanno smesso di elargire per le storie fuoriuscite del Vescovo......

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  26. @ Anonimo ha detto...
    "Complimenti al Mossad nc, questa è la "libertà"dei figli d'Israele,individuarti e fartela pagare cara
    Zittirti, annullarti,perseguitarti,"
    ---
    A questo punto, l'unica differenza con
    altre "entità organizzate" è che almeno,
    non ti uccidono fisicamente.

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  27. Quante bugie strumentalizzate , io sto in csmminoda 35 anni e non è assolutamente cosi. Io amo la chiesa e amo e obbedisco al papa al nostro vescovo e al sacerdote prima di tutto è un meraviglioso cammino di fede!

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  28. L'inutile maldicenza di giov spiega molto bene la spiritualità del Cammino: negare qualsiasi problema, rifiutare qualsiasi testimonianza sfavorevole all'idolo Kiko.

    I fatti riguardanti padre Blockley sono solo una minima parte delle circostanziate denunce già pervenute alla Santa Sede a proposito dei neocatecumenali di Guam, e sono sostanzialmente identici a ciò che è avvenuto moltissime volte in Italia e Spagna.

    Questo blog si limita a riportare le notizie e le testimonianze.

    Il Cammino è un percorso di "fede", sì, ma non è la fede cattolica. Del resto voi neocatecumenali siete famosi da interi decenni perché ubbidite solo ai sacerdoti del Cammino e agli amici del Cammino.

    Il sabato sera, in particolare, celebrate gli strafalcioni liturgici di Kiko e Carmen che sono vietati dalla liturgia cattolica, sono vietati dal Papa e sono vietati perfino dal vostro stesso Statuto (art. 13, nota 49, «decisioni del Santo Padre» del 1° dicembre 2005 e discorso di conferma del Santo Padre del 12 gennaio 2006)... ma per voi l'idolo Kiko è più importante del Papa e di tutto il resto.

    Intanto ti suggerisco di leggere l'articolo Kiko: alla Comunione stiamo seduti.

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