martedì 1 dicembre 2015

Dieci anni di disubbidienze

Lettera della Congregazione per il Culto Divino al Cammino Neocatecumenale a Kiko Argüello, Carmen Hernàndez e don Mario Pezzi.


La seguente lettera contenente le «decisioni del Santo Padre»
ancor oggi non vede attuazionenonostante sia parte integrante
dello Statuto del Cammino Neocatecumenale (art.13, nota 49).

Papa Benedetto XVI alle famiglie del Cammino ricevute in udienza il 26 gennaio 2006:

« ... Proprio per aiutare il Cammino Neocatecumenale a rendere ancor più incisiva la propria azione evangelizzatrice in comunione con tutto il Popolo di Dio, di recente la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti vi ha impartito a mio nome alcune norme concernenti la Celebrazione eucaristica, dopo il periodo di esperienza che aveva concesso il Servo di Dio Giovanni Paolo II. Sono certo che queste norme, che riprendono quanto è previsto nei libri liturgici approvati dalla Chiesa, saranno da voi attentamente osservate. Grazie all'adesione fedele ad ogni direttiva della Chiesa, voi renderete ancor più efficace il vostro apostolato in sintonia e comunione piena con il Papa e i Pastori di ogni Diocesi.»

Qui sotto, il testo della lettera del 1° dicembre 2005 (testo originale in Italiano - disponibile anche traduzione in English) che evidenziamo e commentiamo.


Dalla Città del Vaticano, 1 dicembre 2005

Egregi Signor Kiko Argüello, Sig.na Carmen Hernandez e Rev.do Padre Mario Pezzi,

a seguito dei dialoghi intercorsi con questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti circa la celebrazione della Santissima Eucaristia nelle comunità del Cammino Neocatecumenale, in linea con gli orientamenti emersi nell’incontro con Voi dell’11 novembre c.a., sono a comunicarVi le decisioni del Santo Padre.
La lettera non è una novità improvvisa, ma mette per iscritto gli orientamenti emersi nell'incontro dell'11 novembre 2005 tra i massimi responsabili del Cammino e la Congregazione per il Culto Divino.

Si tratta delle decisioni del santo Padre: decisioni, non suggerimenti.

Decisioni che giungono ad oltre tre anni dalla prima approvazione degli Statuti [temporanei] del Cammino Neocatecumenale [del 2002].

Decisioni che riguardano tutti gli aderenti del Cammino (altrimenti la lettera non sarebbe stata inviata ai tre massimi responsabili): pertanto è lecito supporre che nei giorni successivi questa lettera sia stata letta in tutte le comunità. In realtà, invece, nelle comunità se ne è parlato, e in versione edulcorata, solo quando le clamorose dichiarazioni di Gennarini hanno reso il caso di dominio pubblico.

Il neocatecumenale che si trovi a leggere questa pagina provi a ricordare in che modi e tempi è stata letta e commentata questa lettera nella propria comunità di appartenenza.

Magari provi anche ad interrogarsi sui motivi per cui di una lettera così importante non c'è traccia sul sito del Cammino, su cui invece è in bella vista l'innegabile 'risposta disobbediente' che scaturisce dall'intervista a Gennarini, il quale ha asserito che quegli ordini erano in realtà un’approvazione.

Quando il 27 dicembre 2005 www.chiesa.espressonline ha pubblicato la lettera di Arinze integrale, lo stesso Gennarini ne ha messo in forse addirittura l’autenticità. Ha aggiunto che, se anche la lettera fosse autentica, “questo non cambia la sua natura di instrumentum laboris confidenziale ed interno”, privo di forza normativa. Ha ribadito che l’unica norma valida “è la conferma della prassi liturgica del Cammino da parte del Santo Padre”. E a riprova ha citato la benedizione che il papa avrebbe concesso di lì a pochi giorni alle famiglie neocatecumenali in partenza per le missioni, nell’udienza del 12 gennaio. L’udienza infatti c’è stata. E anche la benedizione. Ma c’è stato anche un secondo, sonoro richiamo di Benedetto XVI ad obbedire.

E soprattutto, provi ad interrogarsi se, come e quando tali decisioni abbiano influito sulla liturgia della sua comunità.
Nella celebrazione della Santa Messa, il Cammino Neocatecumenale accetterà e seguirà i libri liturgici approvati dalla Chiesa, senza omettere né aggiungere nulla. Ecco la prima decisione del Santo Padre: il Cammino non può modificare la Messa “omettendo” o “aggiungendo”.

Il Papa ha deciso che il Cammino accetterà e seguirà i libri liturgici approvati.

Perché mai c'è bisogno di specificarlo ufficialmente? Perché mai il Papa scomoda i massimi responsabili del Cammino? Se il Cammino già accettasse e seguisse, senza omettere né aggiungere, non ci sarebbe alcuna necessità di chiederlo.

A meno di ipotizzare che il Papa sia completamente disinformato sulle liturgie del Cammino, la logica più elementare suggerisce che in molte (possibilmente tutte) le comunità del Cammino si celebri una Messa che “omette” alcune cose, ne “aggiunge” altre, con la motivazione che “non accetta” e “non segue” i libri liturgici approvati dalla Chiesa.

Questa decisione del Santo Padre è una conferma indiretta delle critiche che sono state rivolte ai neocatecumenali per le loro liturgie.

Il neocatecumenale che legge questa pagina, provi a chiedersi se le liturgie della sua comunità abbiano mai seguito i libri liturgici approvati, e – nel frequente caso di risposta negativa – provi a domandarsi se dalla pubblicazione della lettera ad oggi la sua comunità si sia adeguata alle decisioni del Papa.
Inoltre, circa alcuni elementi si sottolineano le indicazioni e precisazioni che seguono: La lettera potrebbe già essere conclusa, ma vengono fatte di proposito alcune sottolineature.
1. La Domenica è il “Dies Domini”, come ha voluto illustrare il Servo di Dio, il Papa Giovanni Paolo II, nella Lettera Apostolica sul Giorno del Signore. Perciò il Cammino Neocatecumenale deve entrare in dialogo con il Vescovo diocesano affinché traspaia anche nel contesto delle celebrazioni liturgiche la testimonianza dell’inserimento nella parrocchia delle comunità del Cammino Neocatecumenale. Almeno una domenica al mese le comunità del Cammino Neocatecumenale devono perciò partecipare alla Santa Messa della comunità parrocchiale. Almeno una domenica al mese? Dunque vuol dire che chi entra nel Cammino trascura completamente la Messa che non sia celebrata dal Cammino?

Chi ha accusato il Cammino di ergersi a una sorta di “chiesa parallela” trova in questa lettera una conferma indiretta.

Il Cammino deve entrare in dialogo con il Vescovo diocesano poiché, se la lettera ha da rimarcarlo, vuol dire che nelle liturgie del Cammino finora traspare che le comunità “inserite” in parrocchia lo siano solo... geograficamente.

Qui il neocatecumenale ha un bel po' di domande da porsi. Nei panni del neocatecumenale mi chiederei: «ma la mia comunità, ci va a Messa in parrocchia o no? almeno una volta al mese?» (c'è da supporre che le festività solenni non possano valere da “bonus” per aggirare la norma, altrimenti ad aprile c'era Pasqua, a dicembre c'erano Natale e l'Immacolata, ad agosto c'era l'Assunzione, ecc.ecc., e quindi ad aprile “no, abbiamo già dato”, ad agosto “no, abbiamo già dato”, a dicembre “no, abbiamo già dato, e dato pure per gennaio”, ecc.ecc.)

Naturalmente, quell'almeno è un valore minimo consentito, non il valore medio auspicato.
2. Circa le eventuali monizioni previe alle letture, devono essere brevi. Occorre inoltre attenersi a quanto disposto dall’“Institutio Generalis Missalis Romani” (nn. 105 e 128) e ai Praenotanda dell’”Ordo Lectionum Missae” (nn. 15, 19, 38, 42). Le eventuali monizioni: dunque non possono avere carattere di sistematicità. “Eventuale” significa che non ci deve essere sempre, e neppure molto spesso (altrimenti sarebbe stato usato un aggettivo diverso: “le frequenti monizioni” è ben diverso da “le eventuali monizioni”).

Leggiamoci le indicazioni dei Praenotanda citati:

«15. Nella liturgia della Parola si possono premettere alle letture, e specialmente alla prima di esse, delle brevi e opportune monizioni. Si deve porre attenzione al genere letterario di queste monizioni: devono essere semplici, fedeli al testo, brevi, ben preparate e variamente intonate al testo a cui devono servire come introduzione».

«19. (...) Potranno recare un certo aiuto brevi monizioni che illustrino la scelta del salmo e del ritornello e la loro concordanza tematica con le letture».

«38. Colui che presiede la Liturgia della Parola... riserva di norma a se stesso sia alcune monizioni, per ravvivare l'attenzione dei fedeli, sia specialmente l'omelia, per favorire nei fedeli stessi una più feconda recezione della parola di Dio».

«42. Spetta a colui che presiede introdurre talvolta i fedeli alla liturgia della Parola con opportune monizioni prima che vengano proclamate le letture. (...) Il compito delle monizioni può essere però affidato anche ad altri, per esempio al diacono o al commentatore».

Si “possono”, capite? E devono essere brevi e opportune, e possono essere talvolta introdotte, e solo da persona qualificata... Nei panni di un neocatecumenale, comincerei anzitutto a chiedermi se dal giorno in cui Kiko, Carmen e Pezzi hanno ricevuto la lettera, le monizioni siano diventate eventuali (cioè càpitino di quando in quando, e solo negli spazi e tempi previsti dall'Institutio e dai Praenotanda citati nella lettera) e se quelle eventuali siano diventate brevi.

Faccio un esempio: dato che le letture della Messa durano circa uno-due minuti ognuna, scommetterei che con tutta la buona volontà quel “brevi” non possa essere interpretato più largamente di una trentina-quarantina di secondi.

Ciò è avvenuto o no? E se non è avvenuto – se cioè nel Cammino le “monizioni” siano sempre onnipresenti e lunghe – perché non è avvenuto?
3. L’omelia, per la sua importanza e natura, è riservata al sacerdote o al diacono (cfr. C.I.C., can. 767 § 1). Chi ha accusato il Cammino di stravolgere la liturgia eucaristica facendo “predicare i laici”, trova qui una conferma.

Questa precisazione (fondata sul canone 767 del Diritto Canonico) può essere dovuta solo alla preoccupazione (evidentemente condivisa dal Papa) che nel Cammino viga in modo generalizzato l'abitudine di far predicare certi laici riducendo o eliminando del tutto l'omelia del sacerdote celebrante.

Questo canone del Codice di Diritto Canonico infatti dice:
«Can. 767 - §1. Tra le forme di predicazione è eminente l'omelia, che è parte della stessa liturgia ed è riservata al sacerdote o al diacono; in essa lungo il corso dell'anno liturgico siano esposti dal testo sacro i misteri della fede e le norme della vita cristiana».
Quanto ad interventi occasionali di testimonianza da parte dei fedeli laici, valgono gli spazi e i modi indicati nell’Istruzione Interdicasteriale “Ecclesiae de Mysterio”, approvata “in forma specifica” dal Papa Giovanni Paolo II e pubblicata il 15 agosto 1997. In tale documento, all’art. 3, §§ 2 e 3, si legge:

§ 2 - “È lecita la proposta di una breve didascalia per favorire la maggior comprensione della liturgia che viene celebrata e anche, eccezionalmente, qualche eventuale testimonianza sempre adeguata alle norme liturgiche e offerta in occasione di liturgie eucaristiche celebrate in particolari giornate (giornata del seminario o del malato, ecc.) se ritenuta oggettivamente conveniente, come illustrativa dell’omelia regolarmente pronunciata dal sacerdote celebrante. Queste didascalie e testimonianze non devono assumere caratteristiche tali da poter essere confuse con l’omelia”.

§3 - “La possibilità del ‘dialogo’ nell’omelia (cfr. Directorium de Missis cum Pueris, n. 48) può essere, talvolta, prudentemente usata dal ministro celebrante come mezzo espositivo, con il quale non si delega ad altri il dovere della predicazione”.
Gli interventi di testimonianza da parte dei laici devono dunque avvenire occasionalmente, anzi, eccezionalmente e comunque sempre adeguatamente alle norme liturgiche e offerti solo in particolari giornate e solo se ritenuti oggettivamente convenienti... ed in ogni caso non devono confondersi con l'omelia. Ugualmente si raccomanda prudenza per le omelie “dialogate”, sempre precisando che possono capitare “talvolta”.

In poche parole: le testimonianze sono la rara ed adeguata eccezione, non la regola!

Non c'è scampo: se c'è bisogno di ripetere tutte queste raccomandazioni e precisazioni, vuol dire che nel Cammino la funzione dell'omelia è stata almeno svilita fino a preoccupare seriamente il Papa e la Congregazione. C'è inoltre da notare che queste disposizioni risalgono almeno al 1997, cioè a cinque anni prima dell'approvazione degli Statuti e oltre otto anni prima la lettera di Arinze che stiamo commentando. Non sono perciò “concessioni” al Cammino, tanto meno “novità”.
Si tenga inoltre attentamente conto di quanto esposto nell’Istruzione “Redemptionis Sacramentum”, al n. 74. Rileggiamoci attentamente il numero 74 della Redemptionis Sacramentum: «Se vi fosse l’esigenza di fornire informazioni o testimonianze di vita cristiana ai fedeli radunati in Chiesa, è generalmente preferibile che ciò avvenga al di fuori della Messa. Tuttavia, per una grave causa, si possono offrire tali informazioni o testimonianze quando il Sacerdote abbia pronunciato la preghiera dopo la Comunione. Questo uso, tuttavia, non diventi consueto. Tali informazioni e testimonianze, inoltre, non abbiano un senso tale da poter essere confuse con l’omelia, né si può a causa loro totalmente sopprimere l’omelia stessa».
4. Sullo scambio della pace, si concede che il Cammino Neocatecumenale possa usufruire dell’indulto già concesso, fino ad ulteriore disposizione. Questo è l'unico punto della lettera che non ha un carattere restrittivo.

Però ci ricorda che il momento dello scambio della pace (anticipato nelle liturgie neocatecumenali all'offertorio) era un permesso già concesso da tempo (un indulto) e che comunque conserva il carattere di approvazione temporanea, visto che il Cammino ne potrà usufruire solo fino ad ulteriore disposizione.
5. Sul modo di ricevere la Santa Comunione, si dà al Cammino Neocatecumenale un tempo di transizione (non più di due anni) per passare dal modo invalso nelle sue comunità di ricevere la Santa Comunione (seduti, uso di una mensa addobbata posta al centro della chiesa invece dell’altare dedicato in presbiterio) al modo normale per tutta la Chiesa di ricevere la Santa Comunione. Ciò significa che il Cammino Neocatecumenale deve camminare verso il modo previsto nei libri liturgici per la distribuzione del Corpo e del Sangue di Cristo. Questo è un vero e proprio “ultimatum” dato al Cammino. Viene dato un “tempo di transizione” per passare dal modo invalso nel Cammino al modo normale di tutta la Chiesa. Viene ribadito ancora una volta che il Cammino deve camminare non a modo suo, ma verso il modo previsto dai libri liturgici.

Dunque il modo invalso nel Cammino non è normale: se ne deduce che andrebbe corretto subito.

L'abuso contestato viene brevemente riassunto in seduti (la Messa è la ripetizione incruenta del sacrificio della Croce, non un “banchetto” conviviale; l'Ultima Cena non fu mica un'allegra mangiata tra amici con annessa chiacchieratina religiosa) ed in “uso di una mensa addobbata ecc. ecc.” (la tradizione liturgica della Chiesa ha un significato che non può essere ignorato ed insultato).

Il Pontefice si rende conto dello sforzo richiesto alle comunità del Cammino (il che non torna certo a loro onore) e concede generosamente un breve “tempo di transizione”, non più di due anni a partire da dicembre 2005. Pertanto il termine ultimo è dicembre 2007.

Domanda retorica: se il Papa vuole un cambiamento, per giunta sulla liturgia (àmbito serissimo) e per di più entro “non più di due anni”... si può forse interpretare questo tempo di transizione come una sorta di “bonus” da sfruttare fino all'ultimo? Oppure è “più cattolico” chi intende obbedire subito al Papa senza sfruttare la moratoria concessa?

Ci vien facile supporre che un cattolico – che si dichiara tale, e dichiara di seguire un itinerario di fede cattolica che lo porti ad essere ancora più tale – subito accolga con gioia le indicazioni del Papa, specialmente quando sono così precise, specialmente quando sono restrittive (e perciò urgenti), specialmente per un ambito così importante (quale la liturgia), e le metta in pratica immediatamente dopo averle accolte con gioia (altrimenti che “accoglimento” è? «Ah, caro Papa, grazie delle indicazioni di ubbidienza; decideremo poi se, quando e come ubbidire»).

Quando il Papa dà un ultimatum di “non più di due anni”, il buon cattolico che ama il Papa ed obbedisce al Papa, che fa? aspetta i due anni e si adegua all'ultimo minuto? oppure obbedisce subito? Sarebbe davvero allarmante sapere di cattolici che dicessero di accogliere con gioia le indicazioni del Papa e poi... aspettare, procrastinare, rinviare... oppure, peggio, dare un'apparenza di obbedienza, conservando in cuor loro l'errore che il Papa aveva esplicitamente condannato, trovando sempre ogni sorta di scuse, giustificazioni, alibi... (magari, tu che leggi, ti starai chiedendo: «questa storia l'ho già sentita»; è esatto, è una storia vecchia, molto comune nella storia della Chiesa; anche lo scismatico Lefebvre, per esempio, aveva buone intenzioni, dichiarava di sentirsi in condizione di necessità, trovava ogni sorta di alibi per proseguire secondo la “tradizione” così come intesa da lui anziché dal Papa).

Insomma, a chi di tutto cuore intende seguire il Papa, non occorrono né il rinviare l'obbedienza, né degli stratagemmi per aggirarla!
6. Il Cammino Neocatecumenale deve utilizzare anche le altre Preghiere eucaristiche contenute nel messale, e non solo la Preghiera eucaristica II. Anche quest'ultima precisazione va correggere un eccesso dei neocatecumenali.
In breve, il Cammino Neocatecumenale, nella celebrazione della Santa Messa, segua i libri liturgici approvati, avendo tuttavia presente quanto esposto sopra ai numeri 1, 2, 3, 4, 5 e 6. Ancora una volta la lettera torna a ribadire la necessità di seguire i libri liturgici (questa lettera comincia e finisce dicendo qualcosa come: “basta con le liturgie neocatecumenali, potete celebrare la Messa solo nello stesso modo di tutta la Chiesa”), avendo “tuttavia” presente i sei punti esposti.

Osserviamo che quel “tuttavia” è formalmente riferibile al solo punto 4 (l'indulto temporaneo per lo scambio della pace), poiché tutti gli altri punti non fanno altro che confermare ed appoggiare quanto esposto nei libri liturgici.
Riconoscente al Signore per i frutti di bene elargiti alla Chiesa mediante le molteplici attività del Cammino Neocatecumenale, colgo l’occasione per porgere distinti saluti.

+ Francis Card. Arinze
Prefetto Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum
Conclusione della lettera: la condanna degli errori dei Neocatecumenali non implica (ancora, per adesso) una condanna definitiva del Cammino.

Si spera – con questo ennesimo atto di generosità e pazienza – che i fratelli del Cammino smettano di andare avanti di testa loro e procedano con la Chiesa anziché nonostante la Chiesa.

Il ritorno alla normalità nel campo liturgico darà i suoi frutti a suo tempo (sempre nella speranza che a questa lettera si obbedisca di cuore).

Considerazioni conclusive.

La sola lettura di questa lettera e delle citazioni contenute porta necessariamente ad alcune conclusioni:
  1. la Messa dei neocatecumenali non è buona per la Chiesa cattolica; per la Chiesa cattolica, la Messa è solo quella definita dai libri liturgici approvati; non sono ammesse modifiche, né “omissioni”, né “aggiunte”;
  2. le più importanti critiche che il Cammino aveva ricevuto sulla liturgia preoccupano anche il Papa, che con tutta evidenza ha deciso di porre un freno;
  3. la lettera del 1° dicembre 2005 è diventata parte integrante dello Statuto del Cammino Neocatecumenale (vedi articolo 13, nota 49) e perciò va integralmente rispettata;
  4. lex orandi, lex credendi! quando crolla la fede, crolla anche la liturgia.

48 commenti:

  1. Esattamente dieci anni fa venivano notificate per iscritto a Kiko, Carmen e Pezzi, le «decisioni del Santo Padre» contro le carnevalate liturgiche neocatecumenali.

    «Decisioni» che semplicemente ribadivano le norme liturgiche già valide per tutta la Chiesa.

    I neocatecumenali hanno sempre disubbidito: allora come oggi, per loro Kiko vale più del Papa.

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  2. Si pregano i neocatecumenali che qui intervengono di non partire per la tangente, involandosi sulla merkabah di Kiko. Il metodo serio per intervenire è uno solo: si sceglie uno degli argomenti sulla sinistra della tabella e si dimostra che tanto è stato fatto.

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  3. Ciao, mi è capitato di affrontare in comunità (come critica da parte mia) proprio il tema della disobbedienza alla lettera di Arinze e la mia catechista sostiene, piuttosto confusamente of course, che il suo super catechista le avrebbe riferito che questa lettera sarebbe stata superata in virtù di decisioni prese dal successore di Arinze che avrebbe "sconfessato" questa lettera, ma solo oralmente, ahimè, senza lasciare di scritto. Ovviamente è una storia che fa acqua da tutte le parti, ma volevo chiedervi se qualcuno sa qualcosa in più circa questa leggenda metropolitana che circola. Donna Carson

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  4. @ Donna Carson

    Prova a dire alla tua catechista che il successore di Arinze ha poi cambiato nuovamente idea e avrebbe sconfessato la sconfessione della Lettera di Arinze, sempre e solo oralmente.

    Se dubita, dille allora che verba volant, sed scripta manent, ovvero, la Lettera non è stata annullata da alcun atto scritto di pari valore ed è anzi inserita nello statuto neocat.

    Senti un po' che ti risponde...

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  5. Mi dispiace apostata, ma qualsiasi notizia riportata oralmente ha valore solo se sta nei sacri mamotreti, ove ogni affermazione estemporanea di Kiko ha sicuramente più peso dello Statuto stesso. La catechista di Donna Carson non è schiava della Legge né legge. L'unico modo per mandarla in confusione sarebbe dirle che tuo cugino, parente di uno dei 12, sa che papa Francesco ha richiesto l'osservanza dello Statuto e che Kiko sta predisponendo una circolare per tutte le comunità.

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  6. Il successore di Arinze, è stato Canizares Louvera, prefazioni ai libri di Kiko, nonché insignito, di laurea "honoris causa", dall'università filo-kika di Murcia.

    Traete voi stessi le conclusioni, per le sconfessioni orali.

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  7. P.S.
    Eventuali sconfessioni orali, che dal punto di vista normativo-giuridico della Chiesa, contano come il due di coppe a briscola, quando regna bastoni...

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  8. Quello che mi piacerebbe capire, anche per controbattere in modo netto alla questione, è se tale sconfessione orale c'è stata ed è supportata da qualche testimonianza ufficiale e in generale se nella prassi della Chiesa una lettera contenente delle disposizioni da parte del Papa può essere considerata bypassabile e superata in queste modalità quantomeno ambigue. Mi sento sempre più carne da macello, tra l'incudine del modus operandi Kikiano e alcuni rappresentanti ufficiali della Chiesa che permettono il perpetuarsi di queste situazioni. Donna Carson

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  9. Nel Cammino Neocatecumenale è vietato avere buonsenso.

    Quelle «decisioni del Santo Padre» sono state messe per iscritto dalla Congregazione per il Culto Divino e confermate pochi giorni dopo dal Santo Padre stesso.

    Dunque per essere eliminate occorre che il Santo Padre metta per iscritto la decisione contraria, e la confermi pubblicamente.

    Altrimenti, se fosse come dicono i kikos, qualsiasi pubblico documento pontificio può essere sconfessato oralmente e in privato da un qualsiasi ecclesiastico compiacente.

    Il fatto è che i neocatecumenali sanno benissimo di star disubbidendo al Papa ma a loro non importa niente del Papa.

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  10. E' opportuno rinfrescarsi periodicamente la memoria in merito a quella che personalmente ritengo la disobbedienza più grave; è interessante inoltre notare che è lo stesso Concilio - con la Sacrosanctum Concilium - a dichiarare “[...] nessuno, anche se sacerdote, osi di sua iniziativa aggiungere, togliere o mutare alcunché in materia liturgica” (SC 22)."
    Più chiaro di così.

    Stefano

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  11. La sconfessione orale sta alla Lettera di Arinze
    come le visioni di Sankiko stanno alla verità

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  12. Giova anche ricordare,
    che il Sig. Giuseppe Gennarini, n° 3 del Cammino Neocatecumenale, ma un perfetto signor nessuno, nella gerarchia Chiesa Cattolica; si permise(il passato è ormai abbastanza remoto),
    di considerare la lettera Arinze(Documento Ufficiale della Chiesa, con tanto di pubblicazione su riviste legali-ufficiali della Santa Sede), alla stregua di una lettera personale diretta ai fondatori del Cammino.
    ---

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  13. Il vero problema del "dialogo coi neocatecumenali" è che per essere coerenti con il Cammino devono «circoncidere la ragione», devono azzerarla, devono cambiare discorso, devono fuggire via dalla verità.

    Il vero nemico del Cammino è la verità. I veri "giuda" del Cammino sono quelli che iniziano a ragionare, sono quelli che desiderano prendere sul serio la fede della Chiesa, sono quelli che desiderano capire dove, come, quando, da chi sarebbero state "abrogate" le norme contro le pagliaccesche carnevalate liturgiche del Cammino.

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    1. Caro tripudio, sono anni che ti seguo; il vero problema non è il dialogo, ma il fatto che tu ed i componenti della tua cricca non siete e non sarete mai la Chiesa..... quella vera.
      Aggiungo grazie a Dio.
      Come grazie a Dio il Papa (i Papi) hanno il vero discernimento; non il tuo.
      Alfonso

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  14. Più che lusingarmi, l'Alfonso mi provoca solo uno sbadiglio.

    Infatti:

    1) quando il Papa ha condannato le pagliacciate liturgiche del Cammino, «aveva il discernimento» oppure no?

    2) e se ce l'aveva, come mai dopo dieci anni ancora non gli avete ubbidito?

    3) e se invece non ce l'aveva, come avete fatto a stabilire che non ce l'aveva?

    Benedetto XVI non si è mai rimangiato le sue decisioni contro il Cammino.

    Francesco non ha mai annullato le decisioni di Benedetto XVI contro le liturgie pagliaccesche del Cammino: anzi, le ha confermate ricordando che il quadro normativo è proprio quello costituito dagli articoli 12 e 13 dello Statuto del Cammino, articoli da leggere «integralmente», senza sotterfugi, senza furberie, senza eliminare la lettera del 1° dicembre 2005 che stiamo qui commentando.

    Inoltre:

    - il sottoscritto è un emerito signor nessuno che dice cose che non ti convincono, ma tu lo "segui" da anni: perché?

    - questo blog riguarda il Cammino, non la persona del sottoscritto (io sono solo uno dei tanti collaboratori): come mai ti interessa criticare le persone anziché ragionare sugli argomenti presentati?

    - hai mai riflettuto almeno sulla possibilità che Kiko Argüello e Carmen Hernàndez abbiano potuto insegnare errori liturgici e dottrinali? Perché li consideri infallibili?

    In tutto questo, non dobbiamo dimenticare la crisi in cui oggi versa la Chiesa - crisi estesissima (parrocchie, comunità religiose, laicato, ecc.), di cui il Cammino Neocatecumenale è solo uno dei peggiori bubboni putrescenti.

    Oggi infatti vediamo dovunque la fede inquinata, i sacramenti banalizzati, la dottrina resa ambigua, la morale disprezzata e derisa... e da quasi tre anni abbiamo anche un serio problema sulla cattedra di Pietro. E ce lo diciamo apertamente perché non siamo né ingenui, né ipocriti.


    A proposito del Papa: il metodo che si usa riguardo a Bergoglio deve essere lo stesso che si usa riguardo a Benedetto XVI, a Giovanni XXIII, a Pio X, eccetera.

    Chiaro il concetto? Il metodo che usi per papa Bergoglio, lo devi usare anche per papa Sarto, altrimenti stai facendo solo chiacchiere ambigue e menzognere, stai piegando la verità alla tua comodità momentanea.

    Un altro punto importante: se come dici tu «il Papa ha il discernimento», come si spiega che due Pontefici diversi presentano discernimenti diversi?

    Si spiega in un solo modo: quello che tu chiami "discernimento" non è materia di infallibilità pontificia.

    Per questo, di fronte alle questioni della fede, vale la Tradizione bimillenaria della Chiesa, vale il Magistero universale (identico per tutti i cattolici di tutti i luoghi di tutti i tempi).

    Il Papa non è il fabbricatore della fede e della verità, ma solo il custode.

    Per cui quando tu scagli addosso agli altri uno slogan tipo «il Papa ha il discernimento», stai sono arieggiando l'ugola, e stai dimostrando di non comprendere la differenza tra le decisioni personali del Papa (incluse quelle che gli vengono attribuite), e la verità immutabile di Nostro Signore.

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    Risposte
    1. E ovviamente il signor Alfonso si è dileguato. Peccato. Dopo tanti anni prende coraggio... scrive.... si apre un contraddittorio.... e poi.... basta spento... si è riaperta la circoncisione cerebrale e basta. Stop.

      Ma perché cari amici neocatecumenali non riuscite ad andare oltre il primo delirante post di apologetica spicciola del kikianesimo???

      Elimina
  15. Alfonso ha detto: "Caro tripudio, sono anni che ti seguo; il vero problema non è il dialogo, ma il fatto che tu ed i componenti della tua cricca non siete e non sarete mai la Chiesa..."

    Caro Alfonso, e in tutti questi anni hai sempre taciuto? Soltanto adesso sei guarito dalla paralisi digitale? Scommetto che sono anni che scrivi la medesima cosa, senza mai dimostrare di possedere qualche neurone vitale.

    Lo avevo scritto che "il metodo serio per intervenire è uno solo: si sceglie uno degli argomenti sulla sinistra della tabella e si dimostra che tanto è stato fatto". Il troll neocatecumenale, invece, conosce solo un solo criterio di argomentazione: la fallacia nelle varie tipologie.

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  16. E intanto arriva l'annuncio di Avvento 2015 di kiko. Si può leggere nel sito kairosterzomillennio. Di nuovo kiko bandisce internet, al posto del computer una bella Bibbia, come fa lui.

    Xz

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  17. Scusate non mi sono firmata

    Xz

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  18. Non riuscire e non volere spendere del tempo per spiegare e difendere le proprie idee e una forma di viltà e superbia allo stesso tempo.
    Viltà perché non si ha coraggio di affermare e difendere ciò che si pensa, motivarlo e rendere ragione del proprio pensiero.
    Superbia perché non si ritiene l'altro all'altezza di esservi in relazione, per discutere al fine di trovare un punto di incontro e arrivare ad una verità oggettiva.

    Qui non si parla di fede, di verità misteriose esplorabili solo con l'esperienza diretta. Qui si parla di fatti oggettivi e verificabili che meritano almeno delle spiegazioni credibili o almeno l'onestà di riconoscere che non ve ne sono.

    Questo è un punto di partenza per interrogarsi e riscoprire la verità dentro di sé. Nascondersi dietro al dito della ragione annebbiata è deleterio per il proprio cammino di santità che, come diceva san Giovanni Paolo II, è prima di tutto una forma di maturità umana, non un perfezionismo religioso.

    Cari amici neocatecumenali, se il carisma di kiko entra in contraddizione col Magistero e con il Papa c'è qualcosa che non va.

    Delle due, l'una. Davvero non vi sfiora il minimo dubbio? Qualunque ispirazione o carisma va evangelicamente messo alla prova. Consegnare inermi la propria vita in mano ad un sedicente carismatico che entra in più situazioni in contraddizione con il Magistero e in disobbedienza al Papa è almeno da irresponsabili.

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  19. KIKO ARGUELLO

    DALL'ANNUNCIO DI AVVENTO

    ROMA, S. FRANCESCA CABRINI
    24 NOVEMBRE 2015

    *

    Come sempre, fratelli, facciamo una breve lettura...

    2 Tess. 2, 1-17; 3, 1-2a.

    Bene, qui si parla dell'empio, dell'iniquo, dell'anticristo, in definitiva. E' interessante vedere quello che sta succedendo in Europa, perchè sapete che in Europa c'è un fenomeno che si chiama apostasia, l'Europa sta rifiutando il Vangelo. Avete saputo per esempio che la sindaco di Madrid ha proibito il presepio in tutte le piazze, un altro a Bologna ha detto che bisogna togliere tutti i crocifissi dalle classi, perchè sono cose del Medioevo; una professoressa non vuole che i bambini vadano a vedere una mostra di Chagall, bellissima, perchè c'è un quadro con un crocifisso e questo può ferire... sono segni che mostrano qualcosa, come nel Bataclan a Parigi c'era un gruppo metal rock che stava cantando in omaggio a satana, parlava del bacio di satana: il "Foglio" ha dato il testo di quello che stava suonando in quel momento.
    L'apostasia dell'Europa! Pensate che tutta l'Europa è stata cristiana, la Finlandia, la Svezia, la Norvegia, la Danimarca: dopo è venuta la scissione del protestantesimo, sono diventate luterane e oggi sono atee. In Francia più del 50% non sono battezzati, in Spagna il 40%. L'opera più importante dell'apostasia è la distruzione della famiglia, 265 divorzi al giorno in Spagna, 265 divorzi! Il divorzio che cosa è, un diritto? Sarà un diritto, ma è la distruzione della famiglia cristiana, è la rottura della famiglia, rompere la famiglia, distruggerla. Se distruggi la famiglia, distruggi la società, la società cristiana, perchè la base della società cristiana è la famiglia cristiana.
    L'apostasia: siamo in un momento importantissimo. Per questo Dio sta permettendo quello che sta succedendo, che siamo invasi dai musulmani.. Un articolo diceva: "Si toglie un dio e se ne mette un altro, il paganesimo in Europa è stato sostituito dal cristianesimo, adesso il cristianesimo va via e viene il Corano", così, tranquillamente.
    Apostasia: apostatare provoca un castigo di Dio - possiamo dire - , Dio permette che ci sia tutto questo. Noi vivremo in mezzo ad una società pagana, il paganesimo va invadendo tutto, in ogni senso, non soltanto sessuale. Alla fine detestano quello che è cristiano. Anche nel funerale di questa ragazza a Venezia non c'era neanche la croce e curiosamente i cristiani che restano non si rendono conto, sembra che tutto vada bene, ma non è vero, non va bene. Ecco, l'apostasia dell'Europa.


    (...)

    Bisogna stare attenti perchè nelle comunità quando si forma un gruppetto che chatta, distrugge la comunità. Questo bisogna dirlo chiaramente: è proibito facebook e il chattare nelle comunità, perchè senza saperlo i giovanotti si fanno una specie di comunità dentro la comunità, passano la vita parlando tra di loro, e poi non vengono più in comunità, stanno tutto il giorno chattando: questo è proibito! Bisogna dirlo chiaramente ai giovani: allora lasciate il Cammino, lasciatelo, cercate altre cose fuori del Cammino. Perchè la Chiesa dice che le amicizie particolari distruggono la comunione: se in un Seminario due seminaristi si fanno amichetti, anche senza essere omosessuali, passano la vita criticando il resto e distruggono la comunione nel seminario. Anche in una comunità, se si fa un gruppetto di amici distrugge la comunione nella comunità, si distrugge; per cui sono proibite le amicizie particolari, i gruppettini, il chattare e queste cose. Io, fratelli, non ho nessun computer, il mio computer è la Bibbia e sono contento che il Signore mi aiuta.

    (...)

    Chiedo al Signore che mi rafforzi la virtù della speranza... Che io desideri il cielo più delle cose della terra, che sono tutte corruttibili, che si corrompono; che io tenga il mio spirito nel cielo, ma per questo devo unire il mio spirito allo Spirito di Cristo. Buon Avvento a tutti!

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    1. Ahahahaha soprattutto la parte dei gruppettini scatena in me delle grosse grasse risate. Nella mia ex comunità ma soprattutto nell'ex comunità di mia madre i gruppettini sono proliferati come funghi, è stiamo parlando di una comunità a cui è stato consegnato il padre nostro, tutti durante le celebrazioni a chattare e sghignazzare come bambini, ovviamente gruppettini di elité responsabili, garanti e catechisti.
      Kiko parla di distruzione della famiglia cristiana senza pensare a quanto il Cn sia già causa di distruzione e separazione, basti pensare ai bambini abbandonati alle baby sitter che non assistono a nessuna celebrazione e che poi a 12 anni sono obbligati ad entrare in comunità e alla prima convivenza vanno a chiudersi nelle camere di hotel... Ma che mi faccia il piacere

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  20. Kiko ha detto: "sono segni che mostrano qualcosa, come nel Bataclan a Parigi c'era un gruppo metal rock che stava cantando in omaggio a satana, parlava del bacio di satana"

    Questa del Bataclan è vergognosa, supera in oscenità quella del femminicidio proferita nel Family Day di Roma. E' vero che il gruppo ha nel repertorio una canzone che si chiama "Kiss the Devil", e anche è vero che il gruppo stava cantando giusto quella - ci sono dei video al momento degli spari - ma cosa vuol dare a intendere Kiko riprendendo una tesi dei peggiori fondamentalisti cattolici? Che l'eccidio è stato una punizione di Dio? "Apostatare provoca un castigo di Dio" che fa massacrare centotrenta innocenti? E quelli al ristorante perché sono stati castigati, forse mangiavano cibi non-kosher? Mica Kiko sta confondendo il Dio cristiano con Allah Akbar dei musulmani dell'ISIS, che punisce gli infedeli?

    Pensare al caso no, vero? Un caso possibile, perché quel gruppo ha altre canzoni letteralmente sataniche. Fossero stati 120 i morti, chissà cosa Kiko si sarebbe inventato.

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  21. Il solito signor trettré dottor (h.c.) Arguello:

    * le consuete ossessioni: "...il paganesimo va invadendo tutto, in ogni senso, non soltanto sessuale...;
    le sue ossessioni a sfondo sessuale sono sempre le stesse, non pensa ad altro;

    * i divieti già sentiti da anni: "...è proibito facebook e il chattare nelle comunità...";
    già, e invece il papa utilizza i social network e invita i giovani ad usarli in modo responsabile, come per ogni cosa del resto;

    * l'atteggiamento maniacale verso i normali rapporti umani: "... sono proibite le amicizie particolari...";
    gli idoli, altra fissa di Sankiko: l'amicizia è un idolo e va bandita. Poi lui, guarda caso, si circonda solo della sua corte di eletti ed esclude gli altri;

    * il predicare bene e il razzolare male: "...Che io desideri il cielo più delle cose della terra...";
    vogliamo fare un piccolo elenco di alcuni beni della terra che gli piacciono tanto? Sigari cubani extralusso, aragoste, hotel a cinque stelle e viaggi in prima classe, magari con orchestra al seguito, l'elicottero, una bella casa gratis al centro di Roma, la chitarra super costosa. Eccetera, eccetera, eccetera.

    Non cambia proprio mai, Sankiko.

    p.s. "... Io, fratelli, non ho nessun computer..."
    E ti credo, usa a scrocco quello degli altri, come fa con ogni cosa!

    Arguello, raccontala meglio...

    RispondiElimina
  22. Lino delle 11.12
    Quella di Kiko e' una delle tante letture, secondo me non lontana dalla verita'. Vai anche su altri commenti e troverai lo stesso taglio (ad esempio Adinolfi sulla sua pagina facebook).

    Luca

    RispondiElimina
  23. Cito da un articolo di don Curzio un paio di paragrafi che sembrano parlare del Cammino Neocatecumenale:

    «...la dottrina... non si serve di dimostrazioni logiche e razionali, ma di una iniziazione misterica, magica ed occulta...

    Ora la retta ragione ci insegna che i veri segreti o misteri (i quali sorpassano ogni intelletto creato) non li possono conoscere neppure gli iniziati, che sono uomini anch’essi. Infatti i cosiddetti segreti esoterici sono segreti artificiali creati dall’uomo e non veri segreti superiori all’uomo e all’angelo. Ma la natura dell’uomo, che è creata e finita, comporta necessariamente dei misteri o segreti che lo sorpassano e siccome quelli veri e soprannaturali sono inconoscibili (sino a che Dio non ce li riveli), l’esoterista, lo gnostico e il teurgo se ne fabbricano di finti. Costoro ostentano, per vanità, presunti segreti (che sono favole inventate da loro per dirsi “Maestri” e “divini”) e rifiutano di ricevere da Dio la Rivelazione di quelli veri, che li sorpassano per non dover ammettere di essere discepoli.»


    I "segreti" artificialmente creati da Kiko e Carmen si chiamano "arcani". Come osi chiedere "cosa verrà dopo"? Non ti fidi del Cammino inventato da Kiko e Carmen? Non hai fede? (fede nell'invenzione dei due autonominati iniziatori, s'intende!).

    RispondiElimina
  24. @ Luca ha detto: "Vai anche su altri commenti e troverai lo stesso taglio (ad esempio Adinolfi sulla sua pagina facebook)"

    Forse non hai inteso bene il mio approccio, Luca. Io vado al sodo, sull'opera e non sull'autore. L'autore lo cito soltanto in quanto autore. Quindi nemmeno mi metto a ricercare Adinolfi, ti do credito. Il sodo, Luca, è: tu credi che siccome "apostatare provoca un castigo di Dio", i terroristi del Bataclan siano stati sospinti dal "Dio degli eserciti"? Credi - ma significherebbe la medesima cosa - che nel massacro di Parigi vada colto un segno, che dobbiamo intendere della volontà di Dio? Al passo, Luca: rispondi puntualmente alla questione.

    RispondiElimina
  25. P.S.
    Prima di rispondere, Luca, bada bene: sarebbe terribile questa concezione. La prossima sinfonia dedicata agli ebrei Kiko dovrebbe intitolarla "Il castigo dei colpevoli", non "La sofferenza degli Innocenti". Dovrebbe considerare Auschwitz un segno.
    Roba da voltastomaco.

    RispondiElimina
  26. Alcuni insegnamenti che "Kiko" impartisce ai suoi seguaci in oltre 30 anni di catechesi:
    tutti i preti sono dei tarati mentalmente, che hanno dei complessi sessuali terribili perché non sono sposati (Or, pag. 86);
    i catechisti del Cammino sono dei rappresentanti del Vescovo (I Scrut, pag. 34-35), ai quali si deve obbedienza perfetta (Or, pag. 353), essendo essi i giudici della fede degli altri fratelli (I Scrut, pag. 45);
    Cristo, di cui non si è mai provata la Divinità, ha dato a Kiko - fondatore del Cammino neocatecumenale - il dono di fondare la Chiesa (I Scrut, pag. 49; II Scrut, pag. 100). Per entrare in essa si deve iniziar un cammino catecumenale. in compagnia di altri e per mano di un catechista, quello del Cammino, a cui sarà sottomesso in tutto (I Scrut, pag. 58-59);
    Dio, col Cammino neocatecumanale vuol fare "la Chiesa nuova", la "Chiesa segno", non essendolo più quella esistente (I Scrut, pag. 59-60);
    Kiko, ha il compito di fondare la Chiesa (I Scrut, pag. 49);
    i catechisti del Cammino danno la grazia per aiutare gli aderenti a proseguire. ( I Scrut, pag. 67-68);
    ma nel Cammino non si sa che cosa sia la grazia santificante. La definizione che di casa si da a pag. 190 del primo volume di "Orientamenti" è peggiore di quella dello stesso Lutero: "non più un dono di Dio, ma una conquista personale.";
    la spiritualità del Cammino neocatecumenale non è quella di essere in grazia di Dio. (I Scrut, pag. 112- 118);
    vivere cristianamente, secondo Kiko, è vivere nella precarietà (II Scrut, pag. 142);
    e vivere nella precarietà è vivere senza la sicurezza spirituale (II Scrut, pag. 142), e cioè con la certezza che potrà continuare a peccare (II Scrut, pag. 143);
    il peccato non è offesa di Dio (Or, pag. 182);
    il peccato ha solo una dimensione sociale, mai personale o individuale. (Or, pag. 167);
    l'uomo non può non fare il peccato perchè è schiavo di Satana, che ne è il solo responsabile (Or, pag. 129);
    l'uomo non essendo libero non è neppure colpevole del peccato (Or, pag. 138; I Scrut, pag. 93);
    il sacramento della Penitenza è solo riconciliazione con la Chiesa (Or, pag. 173);
    e quindi non c'è bisogno di assoluzione ma basta sentirsi in pace e in comunione coi fratelli, per cui la confessione sacramentale è destinata a scomparire (Or, pag. 177);
    chi leggerà il Direttorio di Kiko non sentirà mai parlare di Gesù come fondatore della Chiesa, né del Capo che Egli avrebbe eletto, scegliendo Pietro e dotandolo di carismi e doni particolari;
    si dirà che condizione essenziale per entrare nel Cammino, e quindi nella vera Chiesa, è quella di vendere i Beni (I Scrut, pag.8; 105 ss; Shemà pag. 24, 34-35, 42-43, 96-97;ecc.);

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    1. Ottimo riassunto delle gravi eresie del cammino!

      Basta aver fatto il catechismo da bambini perché questi fondamenti del kikianesimo risuonino come stonati rispetto a quanto la Chiesa da SEMPRE insegna.

      E i frutti di anni di cammino sono ben peggiori.... se dapprima sembra vivere il cristianesimo in una modalità nuova e più autentica col passare del tempo vieni ingabbiato in logiche perverse e disumane che a tutto portano fuorché all'amore e all'autentica libertà dei figli di Dio.

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  27. ciao, volevo rendervi partecipe di una vicenda che testimonia quanto il cammino possa nuocere alle famiglie.....
    da qualche giorno vedevo l'auto della mia vicina di casa neocatecumenale parcheggiata in un'altra via del paese. Chiedo al marito se sapeva come mai e lui risponde che lei e il marito sono in cura da uno psicologo e lo psicologo ha loro consigliato di vivere separati per un pò. Famiglia neocatecumenale da sempre, sposati da almeno 35 anni, 12 figli, di cui l'ultimo avuto oltre i 40 anni nato con gravi sindromi genetiche ( non potrà mai essere autonomo ).
    Non li ho mai visti sorridere veramente, sempre stressati, nervosi, con i fratelli che litigano per chi deve accudire il piccolo che per la sua sindrome è molto difficile da gestire.
    decenni di cammino e questi sono i risultati....

    RispondiElimina
  28. Lino e' tutto molto piu' semplice di come lo vuoi far apparire: si parla di societa' secolarizzata, la nostra, che ha messo da parte Dio. Vedi l'esempio della scuola che nega le feste del Natale per non urtare la sensibilita' dei musulmani.
    Non cercare sempre un significato contorto a cio' che e' evidente, ti prego.
    Ma qui mi fermo perche' non sono un esperto di storiografia e/o religioni, eppure il messaggio mi e' apparso chiaro. Forse la tua saggezza ti impedisce di vederlo, perdona il sarcasmo ma ogni tanto attieniti ai fatti senza voli pindarici. Lo dico sempre per amore della verita'.

    Luca

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    1. Luca scusa se mi intrometto ma una cosa sono i frutti di una società secolarizzata dove l'uomo paga le conseguenze del suo essersi posto al posto di Dio additando se stesso come Dio e lasciando via libera a Satana a riscuotere il suo salario.

      Altra cosa è affermare l'esistenza di un Dio vendicativo che punisce l'uomo con fatti come quello di Parigi.

      Dio non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva.

      Sai perché te lo dico? Perché da ex nc ti posso dire che il cammino, antico testamento centrico, restituisce una incompleta e quindi falsa immagine di Dio. E questo condiziona non poco la propria fede il senso del sacro e in definitiva il rapporto personale con Dio.

      Solo questo.

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  29. Buonasera a tutti.

    Non so se vi può essere utile.

    Il cammino non fa' niente senza il permesso del vescovo a capo di ogni diocesi dove esiste .

    Ai tempi della lettera di Arinze la questione é stata risolta in questo modo , alla domanda da parte dell'équipe responsabile diocesana sul cosa fare? il vescovo o chi per lui rispondeva "fate come volete noi non ne sappiamo nulla".

    Il cammino risolve tutti i suoi problemi a livello diocesano in accordo con il Vescovo, l'omertà dei parroci davanti agli abusi di cui sono tastimoni diretti non ha altra spiegazione che quella di non mettersi contro il proprio vescovo.



    RispondiElimina
  30. Kiko legge Il Foglio, Luca cita Adinolfi.
    Tutti improvvisamente si preoccupano del presepe.
    Nessuno che legga Bergoglio?
    “Anche oggi Gesù piange perché noi abbiamo preferito la strada delle guerre, la strada dell’odio, la strada delle inimicizie.
    Siamo vicini al Natale: ci saranno luci, ci saranno feste, alberi luminosi, anche presepi ma tutto sarà truccato: il mondo continua a fare la guerra, a fare le guerre.
    Il mondo non ha compreso la strada della pace”. 

    RispondiElimina
  31. Una chitarra "Ramirez elite" costa più di 18.000 euro... Gli ineffabili canti di Kiko potrebbero mai essere strimpellati su una chitarrella qualsiasi?

    Oh, certo, i cosiddetti "catechisti" risponderanno che la chitarra di Kiko è stata un regalo che ha accettato "suo malgrado": hanno sempre pronta una comoda scusa per ogni questione.

    Ogni imprenditore è libero di scegliersi gli strumenti di lavoro che considera più adatti ai propri profitti e al proprio prestigio. Per cui quello che ci fa scandalo non è che Kiko usi una chitarra da 12-15-18.000 euro, ma è il fatto che in suo nome vengano tartassati e dissanguati i fratelli delle comunità - e penso ad esempio ai pensionati minimi a 500 euro mensili (immaginate quei 50 euro di "decima" obbligatoria mensile quanto sono drammatici, immaginate quanto è doloroso metter mano al portafoglio ogni volta che i cosiddetti "catechisti" bussano a denari per le inutili "convivenze" in alberghi inutilmente lussuosi o per le incessanti e inutilissime spese comunitarie...):

    Ecco lo scandalo: lo spreco e lo sfarzo, a spese dei poveri fratelli di comunità che "liberamente" (cioè sotto il ricatto morale dei cosiddetti "catechisti") sono costretti a "dare un segno che ti faccia sanguinare il cuore" (e soprattutto il portafogli).

    RispondiElimina
  32. OT
    @Valentina Giusti ha detto...
    "Il mondo non ha compreso la strada della pace”.
    ---
    Il mondo, dall'agosto 1945, tranne Corea e Vietnam, che si sono poi risolte, le strade della pace, o per amore, o per forza, le aveva comprese benissimo fino ad ottobre 1978; dopo di che "IL DILUVIO", che perdura, peggiora, e continua.

    Fine OT

    RispondiElimina
  33. Sarebbe ora che trovaste un po di pace. Troppe chiacchere, troppe parole al vento, troppa pseudo-saggezza. Ma dove è un po di misericordia e di pace in tutti questi commenti? Dov 'è Gesù risorto? Se come dite i neocatecumenali stanno sbagliando tutto, cosa c'è di buono in quello che dite voi? Forse l'amore di Dio si coglie nelle vostre parole? Mi dispiace leggere queste cose e, se il cammino neocatecumenale è una cosa sbagliata e nociva ci penserà il Signore a ridimensionarlo, noi cerchiamo solo di pregare gli uni per gli altri. Gettare veleno in questo modo fa male solo a chi lo fa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione Rosy.
      Peró il primo atto di carità è la verità.
      Purtroppo ci sono fratelli in buona fede che hanno bisogno di chiarirsi le idee sulle ambiguitá del cammino e questo blog serve soprattutto a loro.
      Nessuno combatte contro i mulini a vento ma un'ideologia ben precisa che sta rovinando non poche persone e non poche famiglie.

      Elimina
  34. Kiko, ha il compito di fondare la Chiesa (I Scrut, pag. 49);
    Se voi scoprite che non avete fede, dove andate a trovarla? Chi ve
    la darà? La Chiesa. Per questo verrete a chiedere la fede alla Chiesa
    perché essa ve la darà. Attraverso che? Attraverso segni sacramentali
    come per esempio gli esorcismi e l'imposizione delle mani, perché? Perché
    Cristo viene con gli Apostoli. Se io sono un apostolo di Gesù Cristo,
    Cristo viene risuscitato con me. Cristo sta in me come Kyrios, come
    Signore di ciò che sta in questo momento alienandovi, Signore di tutti i
    poteri che schiavizzano l'uomo. Se Cristo viene come Signore lo devo
    dimostrare a voi. Per questo gli Apostoli, per dimostrarlo, facevano
    miracoli, curando i malati nel potere di Gesù Cristo.
    Questa è una cosa molto semplice, per dimostrare che questo Cristo è
    stato costituito da Dio come Signore di tutti i poteri, come ad esempio
    quello della malattia. E se qui ci fosse bisogno di guarire ammalati per
    confermarvi nella potenza di Gesù Cristo, noi li guariremmo. Anche se
    questo diventerebbe orribile perché subito si sarebbe un altare e
    verrebbero da lontano a vederci, con tutto il miracolismo e il
    sentimentalismo che esiste. Per questo è meglio che il Signore non ci dia
    questo dono. Ci ha dato un altro dono che è quello di fondare la Chiesa,
    per cui pure è necessario il potere di Gesù Cristo, che è il Signore
    www.geocities.com/Athens/Delphi/6919
    50
    della incredulità delle persone.

    RispondiElimina
  35. Leggendo by Tripudio mi è venuto in mente:
    A quanto la laurea h.c. del conservatorio di Santa Cecilia ?
    Aggiungerei
    Quanto sufruimento fra i cantori senza Ramirez?

    Nonostante la crisi, i diversi disoccupati da mantenere, una comunità che è impoverita non ha esitato a comprare la terza Ramirez,più un'altra dello stesso calibro (da diversi mila euro)
    Tutto questo sperpero per suonare dei semplici giri armonici da prima elementare.
    È come se un operaio comprasse una :-Ferrari da F1 per andare a lavorare:-)

    E i poveri?????????

    RispondiElimina
  36. Anzitutto chiedo scusa ai fratelli paganti del Cammino, perché ora che si è diffusa la voce che Kiko ha soltanto il penultimo modello della Ramirez, nelle comunità è partita la caccia ai diciottomila euro per comprargli la "Elite" full-optional. Ecco perché i fratelli paganti del Cammino ci detestano: ogni pagina che viene pubblicata qui, parte una colletta urgente in più nelle comunità neocatecumenali...

    Vorrei rispondere a Rosy di applicare il suo metodo ad una qualsiasi altra ingiustizia: per esempio, se l'aborto è una cosa ingiusta, ci penserà il Signore a bloccarlo, per cui secondo Rosy noi dovremmo tacere di fronte alla strage degli innocenti, dovremmo fregarcene, "tanto ci penserà il Signore"...

    Intanto smettetela di parlare degli errori di Kiko: anche i libri, infatti, dicono che lui è «chiamato a salvare questa generazione» e perciò chi non loda Kiko non si salva.

    RispondiElimina
  37. @ ALDO e IOCEROIOSO

    Kiko durante l'Annuncio di Avvento (a Santa Francesca Cabrini, 24 Novembre 2015) ha detto:
    "la Chiesa dice che le AMICIZIE particolari distruggono la comunione: se in un Seminario due seminaristi si fanno amichetti, anche senza essere omosessuali, passano la vita criticando il resto e distruggono la comunione nel seminario. Anche in una comunità, se si fa un gruppetto di amici distrugge la comunione nella comunità, si distrugge."

    -----------------------------

    Io trovo assurdo che Kiko si permetta di parlare contro l'AMICIZIA bella e sana che può nascere tra due persone, perché la fonte e l'origine dell’amicizia è l'AMORE. Il sentimento di amicizia è stato impresso nell’animo umano dalla natura stessa. Ringrazio Dio per aver letto in questo blog (il 15 luglio 2015) la profonda storia di Amicizia tra Aldo e Ioceroioso.
    Voi cosa ne pensate? Io credo che Kiko tenti di isolare sempre più le persone togliendogli persino le amicizie interne alla Comunità, e facendone sempre più delle persone sole che dipendono unicamente dal gruppo in quanto tale. Non solo chi sta in Comunità prima o poi deve cancellare le amicizie al di fuori del Cammino, ma ora pretende che si faccia tale operazione anche dentro la stessa Comunità. Assurdo!
    Io sentivo delle ex-sorelle di Comunità dire: "noi non siamo amici, ma solo fratelli di Comunità"... in questa maniera si giustifica l'ipocrisia e gli attacchi agli altri privi di misericordia.

    Annalisa


    RispondiElimina
  38. llamados a salvar esta generación jose luis diez moreno
    https://books.google.it/books?id=z62-1fGyy-0C&pg=PA14&lpg=PA14&dq=llamados+a+salvar+esta+generaci%C3%B3n+jose+luis+diez+moreno&source=bl&ots=Y0WszPp56r&sig=APQy6G-JlrfkcmdWpDQm4SPcusQ&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwip6My3hsLJAhUKvxQKHaTkAh0Q6AEIKTAB#v=onepage&q=llamados%20a%20salvar%20esta%20generaci%C3%B3n%20jose%20luis%20diez%20moreno&f=false

    RispondiElimina
  39. @ Annalisa

    che ha scritto: "...Io credo che Kiko tenti di isolare sempre più le persone..." .

    Vero, da famiglia, amici fuori della comunità, colleghi, membri della comunità. E per questo vanno bene tutti i mezzi. Ricordo in occasione di collette straordinarie e dei passaggi come i kikatekisti raccontassero di persone che avevano dato beni non solo di valore materiale ma affettivo, legato alla propria storia familiare.

    Tipico delle sette, recidere tutti i legami e appropriarsi delle persone.

    E la Chiesa finge di non vedere.

    RispondiElimina
  40. Io non direi propriamente che "la Chiesa finge di non vedere".

    Per "vedere", infatti, sono necessari gli occhi dell'autorità.

    L'autorità c'è ma... non sta esercitando, perché l'autorità sa bene che solo una minoranza è disposta a ubbidire.

    Ricordiamoci sempre che l'ubbidienza all'autorità non è sinonimo di "eseguire gli ordini". L'autorità non può chiederti di commettere peccato o di credere in un'eresia. L'autorità è stata data a Pietro e agli Apostoli affinché proseguissero l'opera di Nostro Signore Gesù Cristo.

    RispondiElimina

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