mercoledì 17 maggio 2017

Traditio Symboli (episodio VI): L'epitaffio della CDF sugli scrutini kikiani.

Il santino (autografo) di SanKiko!
Scavando, come al solito, nei mamotreti, abbiamo scovato una vera perla, che vale la pena condividere, in particolare con i fratelli neocatecumenali. Cominciamo a capire perché Kiko non vuole la pubblicazione dei suoi sacratissimi mamotreti: le correzioni sono tante e tali che il cammino come lo concepisce lui ne esce completamente disossato... 

Per mostrarvi la "perla", vi chiediamo solo un minimo di pazienza.

Kiko vanta continuamente, come accaduto anche di recente, che il Cammino Neocatecumenale "si ispira" all'OICA, ovvero all'Ordo Initiationis Christianae Adultorum, aggiornato nel 1972, il quale rappresenta un itinerario di iniziazione cristiana per adulti non battezzati, della durata di 2 o 3 anni, durante i quali il candidato viene formato sulle verità cattoliche, sul catechismo, sulla fede, secondo un percorso che termina con il Battesimo.

Ripetiamolo meglio: si tratta di uno strumento rivolto, nella sua forma più completa, a persone non battezzate (mentre i battezzati che non hanno ricevuto la Prima Comunione o la Confermazione seguono un percorso "semplificato" e adattato alla loro condizione di già battezzati).

Durante questo percorso sono previsti tre scrutini, i quali sono liturgie (quindi culto pubblico) presiedute da un ministro ordinato e di norma inseriti nella Messa, durante le domeniche di Quaresima.

Domanda: Cosa sono dunque gli "scrutini" secondo la Chiesa Cattolica?

Risposta: Cominciamo con una breve digressione.
Ciascuno scrutinio consiste in una preghiera, fatta in silenzio, in ginocchio, davanti al ministro di Dio e davanti all'assemblea dei fedeli. Di seguito lo schema del primo:
158. Gli scrutini sono celebrati dal sacerdote o dal diacono che presiede la comunità, perché dalla liturgia degli scrutini anche i fedeli ricavino profitto e nelle orazioni intercedano per gli eletti.

159. Gli scrutini si svolgono nelle Messe degli scrutini che si celebrano nelle domeniche III, IV e V di Quaresima; si scelgano le letture del ciclo «A» con i loro canti, come sono assegnate nel Lezionario domenicale e festivo. Se, per ragioni pastorali, non si possono tenere in queste domeniche, si scelgano altre domeniche di Quaresima o anche giorni feriali particolarmente adatti. Tuttavia la prima Messa degli scrutini sia sempre la Messa della samaritana, la seconda del cieco nato, la terza di Lazzaro (nn. 386-389).
   
PRIMO SCRUTINIO

160. 
Il primo scrutinio si celebra nella III domenica di Quaresima, usando le formule che si trovano nel Messale (Messa rituale «Per gli scrutini battesimali») e nel Lezionario domenicale e festivo, ciclo A (cfr nn. 386-387).
OMELIA
161.
 Nell'omelia il celebrante, soffermandosi sulle letture della sacra Scrittura, spiega le ragioni del primo scrutinio, tenendo presenti sia la liturgia quaresimale come anche l'itinerario spirituale degli eletti.
PREGHIERA IN SILENZIO
162.
 Dopo l'omelia, gli eletti insieme con i padrini e con le madrine si dispongono davanti al celebrante. Questi, rivolgendosi anzitutto ai fedeli, li invita a pregare in silenzio per gli eletti per chiedere in loro lo spirito di penitenza, il senso del peccato e la vera libertà dei figli di Dio.

Poi, rivolgendosi ai catecumeni, invita anche loro a pregare in silenzio e li esorta a esprimere anche esteriormente il senso della penitenza o inchinandosi o inginocchiandosi. Infine conclude con queste parole o con altre simili:

Eletti di Dio, inchinatevi [oppure: inginocchiatevi ] e pregate. Gli eletti si inchinano o si inginocchiano. Tutti pregano per qualche tempo in silenzio. Poi, secondo l'opportunità, tutti si alzano.
E fine. Ripetiamo: Messa, omelia, preghiera in ginocchio, in silenzio, in Chiesa, sempre durante l'Eucarestia.

D.: E ora domandiamo: cos'è uno scrutinio nel Cammino Neocatecumenale?
(Prima di leggere la risposta, è bene tenere a mente che il Cammino Neocatecumenale si rivolge ai battezzati, in prima istanza, come da Statuto.)

R.: È un interrogatorio individuale condotto dall'équipe di cosiddetti "catechisti" neocatecumenali che segue la comunità NC. Ciascun candidato viene sorteggiato a caso da un cestino o sacchetto dove si trovano tutti i nomi dei partecipanti. A volte i "catechisti" neocatecumenali possono scegliere d'imperio chi debba parlare, non esiste una vera e propria regola scritta.

Il candidato, seduto in assemblea o, come accade nel Secondo Scrutinio, al centro della stanza su una sedia vicino alla croce con tutta l'equipe davanti, risponde alle domande di un questionario, consegnato all'interno di una convivenza di tre giorni (o quattro, nel caso del Primo Scrutinio).
Le regole sono che bisogna rispondere "con fatti concreti" della propria vita e non si deve nascondere nulla.

Niente preghiere in silenzio e riflessione nell'intimità della propria anima, no. Tutti i fatti della vita - specialmente quelli più dolorosi e scandalosi - vengono tirati fuori davanti a decine di persone, spesso anche completi estranei. Accade così che siano confessati pubblicamente peccati occulti, [1] sia personali che dei propri familiari (genitori, figli, parenti) o conoscenti (datori di lavoro, amici, ecc.). In uno scrutinio, in particolare dal secondo "passaggio" in poi, può venir fuori ogni genere di sofferenza e di sconcezza: abusi, violenze, peccati sessuali, impurità, adulteri, omosessualità, ruberie, furti, corruzione e cose del genere [2].

Non è permesso sottrarsi all'interrogatorio, il quale è condizione indispensabile per il superamento del "passaggio", quindi dello scrutinio, inoltre i cosiddetti "catechisti" giudicano il "fratello di comunità" in base alle risposte che dà: se sembrano loro troppo generiche, non pertinenti o semplicemente non rispondenti allo schema kikiano, essi chiederanno integrazioni e scaveranno più in profondità finché non si sentiranno soddisfatti del risultato. Si tenga presente che nei volumi dei mamotreti in versione anni '80, prima della correzione della Congregazione per la Dottrina della Fede, erano presenti molti esempi di scrutini con domande e risposte tipo, estrapolate da veri scrutini fatti da Kiko. C'erano le domande, le risposte dei candidati e le correzioni di Kiko, nonché le reazioni specifiche a certi casi - per esempio se il candidato non voleva rispondere, se il candidato oppone dubbi, se non vuole effettuare una certa attività, se non esegue compiutamente i dogmi kikiani riguardanti la decima mensile, la preghiera, ecc. - In questo modo il cosiddetto "catechista" non avrebbe dovuto "inventare" niente, essendo già previsti tutti i casi possibili più frequenti.

Durante tale interrogatorio il malcapitato non può contraddire i cosiddetti "catechisti", a meno di voler intavolare una discussione penosa e fiaccante, che si conclude in ogni caso con l'umiliazione pubblica del candidato che verrà rimandato "indietro" nel cammino di fede, un "itinerario di iniziazione" che somiglia più al gioco dell'oca che a una vera formazione cristiana...

E ora veniamo a noi... Tutto quanto sopra esposto è una pratica vietata dalla Chiesa, addirittura dal Codice di Diritto Canonico:
Can. 220 - Non è lecito ad alcuno ledere illegittimamente la buona fama di cui uno gode, o violare il diritto di ogni persona a difendere la propria intimità.
canone ripreso pari pari dal famigerato (e inapplicato) Statuto del Cammino art. 19 §2, nota 79:
§ 2. Gli scrutini, ispirati all’itinerario catecumenale dell’OICA, aiutano i neocatecumeni nel loro cammino di conversione, nel rispetto della coscienza e del foro interno, secondo la normativa canonica.
Chiaro? DIFENDERE LA PROPRIA INTIMITÀ.
Ma questo è lo Statuto, non il Direttorio Catechetico, non sono le "linee degli iniziatori", si potrebbe obiettare. Gli scrutini sono qui solo citati, la modalità con cui si svolgono è invece inserita negli Orientamenti (o Direttorio), cioè nelle catechesi.

Il neocat duro e puro urlerà: "Siamo approvati! Siamo approvati!", con la bava alla bocca e il fumo dalle orecchie, e in effetti avrà ragione: gli scrutini sono nel Direttorio, quello approvato, del 2010. Ma il neocat sa ESATTAMENTE COSA è approvato? No? Bene, glielo diciamo noi...
Pag. 89 Traditio Symboli, 2001, volume 6:
Si ricorda ai catechisti che la richiesta di leggere le risposte al questionario nel gruppo e forse davanti a tutti sia fatta in modo che nessuno si senta obbligato e sempre venga delicatamente rispettata la libertà e la sensibilità di ogni persona.
Avete capito stupidi neocatekiki?!

Non è lecito al catechista ledere la buona fama, indagare sui peccati passati e presenti, occulti o manifesti, certamente non davanti a tutti!
Non è lecito umiliare, ironizzare le persone, non è lecito chiedere informazioni ad altri della comunità!
Non è lecito forzare la libertà dei singoli!
Non è lecito ferire la sensibilità di ciascuno!

Al prossimo scrutinio rifiutatevi di parlare davanti a tutti e se subite un abuso qualsiasi (tipo essere "rimandato" per non aver parlato di questioni di coscienza, del foro interno, di peccati...) potete DENUNCIARE il catechista al Vescovo, per violazione del canone 220 del codice di Diritto Canonico!

Lo scrutinio a modo di Kiko NON È APPROVATO dalla SANTA SEDE!

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Note:
[1] Aggiunge, a tal proposito, Aldo:
«alla fine dello scrutinio il capo equipe (che è l'unico a parlare) chiede ai fratelli di comunità "se hanno da dire fatti sul fratello scrutato" sia positivi che negativi... a quel punto le temperature nella sala diventano davvero alte:
1) nessuno dice niente: per i katekiki non è un buon segno perché significa che i fratelli non ti conoscono e/o tu ti nascondi;
2) dicono cose positive: non va bene perchè sei "idolatrato" ai delle maschere e sei un piacione... così i fratelli non ti dicono la verità;
3) dicono cose negative: attaccano il fratello parlante e lo accusano di "fare giudizi" però intanto la katekika che scrive sull'agenda (sappiate che viene tutto scritto di solito dalla moglie del capo equipe su una agenda) annota "i fatti" che poi saranno usati contro di te.Esempio di scrutinio nc: una mia sorella di comunità disse davanti a tutti che aveva "fatto degli aborti"... non bastò, volevano sapere il numero... a tutti i costi, la incalzarono così tanto che questa sorella tra le lacrime disse il numero "11 aborti"... immaginate l'esplosione che ci fu nell'assemblea e le conseguenze di quell'ammissione... fu una tragedia.
ecco perché io li definisco "stupri dell'anima"»

[2]: Ciò è anche contro la parola di san Paolo agli Efesini: "Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi - come deve essere tra santi - né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie!"

95 commenti:

  1. Esemplifico sinteticamente quello che ho sentito negli scrutini neocatecumenali dai malcapitati seduti davanti all'equipe:

    -adulterio;
    -impurità;
    -relazioni illecite;
    -omosessualità;
    -abusi familiari;
    -scandali di sacerdoti;
    -violenze domestiche;
    -aggressioni e lesioni;
    -abitudine alla menzogna.

    Senza dimenticare le tante persone che ho visto piangere a dirotto durante l'ignobile inquisizione dei kikatekisti.

    Bella iniziazione cristiana degli adulti...

    Vi basta, adulti nella fede?


    p.s. Cialtroni.

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    1. Solo cavolate..... il cammino è stato approvato già da giovanni paolo II da Benedetto XVI E DA PAPA FRANCESCO. NIENTE È OBBLIGATO E TUTTO NELLA LIBERTÀ

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  2. Grande post. Lo rileggerò con più calma.

    Per ora dico solo che leggendo mi sono venuti in mente i nazisti e i campi di "rieducazione" cinesi del tempo di Mao.

    In ogni caso è chiaro in modo incontestabile che Kiko e i catechisti DISUBBIDISCONO ALLA CHIESA.

    Credo proprio che NESSUN camminante interverrà a commento di questo post.
    Sa che, se lo facesse, verrebbe, come si dice oggi, ASFALTATO

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  3. Riporto qui il mio commento al post precedente per continuare la riflessione.

    Kiko nazista, il duce Kiko, si arriva sempre alle stesse conclusioni.
    Non ci stanchiamo di smascherare il grande inganno!
    Il bello è che, quando parla, tutti pendono dalle sue labbra, nessuno osa mettere in dubbio una sola delle sue farneticanti affermazioni, ma le beve come dottrina pura da assimilare e sposare e a cui immolare totalmente se stessi.
    (Ringrazio Tripudio per l'ottimo articolo: Kiko nazista?, che lo letto con grande interesse)
    Ricordo che, se provavi a scambiare qualche legittima riflessione con altri partecipanti alle convivenze di itineranti, nessuno mai si poneva domande e venivi guardata come una bestia rara.
    È inquietante come Kiko riesca a tenere, allineati e coperti, sotto stretto controllo le menti e i cuori di chi è alla sua sequela!
    E di come renda ancora più efficace il sistema interno di controllo attraverso l'emarginazione che viene inflitta, da parte di tutti gli altri, a chi non sta lì come un beota, ma ogni tanto pone domande, dichiara di non capire, chiede spiegazioni......

    Pax

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  4. Riporto ancora questo. Neanche io ho tempo ora, a dopo......

    Anonimo ha detto...
    Il problema è che se dai i due testi, con le correzioni evidenziate come ha fatto BPS (che ringrazio) ad un NC, questo ti dice che i due testi sono uguali, e che noi soppesiamo troppo le virgole e le singole parole.

    Per loro la Chiesa non ha corretto, ha semplificato un discorso per essere più chiaro, per questo motivo ha cancellato dei pezzi.

    Una volta ho avuto una discussione con un NC sul discorso del Papa al cammino, quando la frase "il cammino fa bene NELLA chiesa" fu cambiata dai NC in "il cammino fa bene ALLA chiesa".
    Mi fu detto che ero cavillosa e che davo troppo importanza ad una singola parola in un intera frase. Inutile il mio tentativo di spiegare che le due frasi erano profondamente diverse grazie al cambio di quella parolina.

    Anch'io non ci avevo fatto caso, poi leggendo questo blog, e le osservazioni fatte in merito, mi resi conto della manipolazione delle parole del Papa.
    EX-NC-???

    Il lavoro che si sta facendo su questo Blog è prezioso perché quello che tu dici è la dimostrazione di un fatto incontestabile:

    Kiko tutto quello che ha detto e fatto lo ha detto e fatto per diretta ispirazione dello Spirito Santo.

    Quando la Chiesa, nel suo discernimento, dice qualcosa a Kiko, egli CHE HA INSEGNATO L'ASCOLTO OBBEDIENTE -aspetto fondante del catecumeno (colui che ha l'orecchio aperto)- NON ASCOLTA ASSOLUTAMENTE NULLA, a sua volta, non ha nulla da apprendere da nessuno, né nulla da imparare.
    Kiko NON SI SOTTOMETTE AL DISCERNIMENTO DELLA CHIESA, NON PUÒ ASSOLUTAMENTE FARLO, per come ha costruito il suo personaggio.

    Ricordo anche io quello che dici e confermo:
    mai è stata organizzata una convivenza per riportare ai fratelli delle comunità le "correzioni" della Santa Sede, per evidenziare le parti della predicazione kikiano/carmeniana cancellate dalla Chiesa nel Direttorio e presenti nei primi mamotreti.

    Dire questo, così, ai camminanti, avrebbe significato dover spiegare come mai lo Spirito Santo, che Kiko autoproclama suo unico incontestabile maestro, avrebbe suggerito tali e tante corbellerie.

    Si comprende bene che una simile ammissione fa crollare tutto il castello incantato, dissipa in un attimo l'alone di soprannaturale di cui Kiko si è sempre circondato.

    Per questo ha cambiato ogni correzione in approvazione e conferma, dichiarando che, gli articoli del CCC, riportati nelle note del Direttorio, avevano l'unica funzione di confermare, sottolineare la ispirata predicazione alla base del c.n.

    Questo solo io ricordo di aver ascoltato SEMPRE da loro, i dubbi erano tutti miei e ho dovuto soluzionarli da sola.
    Che ci sia una sistematica manipolazione delle coscienze degli aderenti è evidente, come sempre dico, nessuno si fa domande, ciò che Kiko dice è per tutti parola di dio.
    Pax

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  5. Esiste veramente un posto nella chiesa dove si possano denunciare gli abusi subiti?
    Io ho scritto due volte al Papa, parlato con in vescovo della diocesi e tanti preti sanno della mia storia, ma nessuno fa qualcosa! C'è un ufficio delegato a cui mi posso rivolgere e ricevere risposte? Finora Ho incontrato solo tanti "Ponzio Pilato".
    Veterano

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    1. Caro veterano non c'é nulla che si può fare. IL fanatismo religioso non perdona. Certe cose si possono solo prevenire .

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  6. Il cuore di tutto è quella espressione totalmente aliena dal linguaggio kikiano, e dai precedenti mamotreti. Come mi ha fatto notare Lino, Kiko non avrebbe mai scritto "forse davanti a tutti", essendo che la natura stessa del suo scrutinio prevede la lettura pubblica delle risposte.

    Come evidenziato nel post sullo scrutinio dell'adultero neocat, è assolutamente necessaria la risposta pubblica, davanti a tutti. Quel "forse" è la firma di Cardinali che non hanno mai visto uno scrutinio in vita loro ai quali, molto probabilmente, è stata comminata qualche gigantesca frottola (es. no! noi non chiediamo ai fratelli di rispondere in pubblico! solo qualcuno, per semplice esempio!)

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  7. Kiko assolutamente non avrebbe potuto da sé dire: "forse davanti a tutti".
    Nella tappa del II scrutinio il fondatore espone la prassi in modo evidente:
    http://i.imgur.com/ueLePib.png
    Kiko chiede alla moglie di quest'altro signor Z. scrutinato, si rivolge alla comunità, chiama a testimoniare il responsabile per domandare conferma delle risposte e conoscere "un fatto concreto" nel quale si sia visto "un segno cristiano".

    Il passaggio nell'articolo è innegabilmente redazionale e porta "la firma di Cardinali che non hanno mai visto uno scrutinio in vita loro". D'altra parte la precisazione (in corsivo, nel testo!) non poteva essere inserita nelle note a pié di pagina, che hanno un'altra funzione e rimandano al CCC.
    I Cardinali "non hanno mai visto uno scrutinio in vita loro", però quel "forse" dà a intendere che erano informati della pratica e credettero di potersi lavare la coscienza con un "forse".
    I tomi della Traditio stanno scoperchiando tutto il marcio delle approvazioni.

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  8. Volevo fare una aggiunta che mi sembra rilevante: alla fine dello scrutinio il capo equipe (che è l'unico a parlare) chiede ai fratelli di comunità "se hanno da dire fatti sul fratello scrutato" sia positivi che negativi... a quel punto le temperature nella sala diventano davvero alte:
    1) nessuno dice niente: per i katekiki non è un buon segno perchè significa che i fratelli non ti conoscono e/o tu ti nascondi;
    2) dicono cose positive: non va bene perchè sei "idolatrato" ai delle maschere e sei un piacione... così i fratelli non ti dicono la verità;
    3) dico cose negative: attaccano il fratello parlante e lo accusano di "fare giudizi" però intanto la katekika che scrive sull'agenda (sappiate che viene tutto scritto di solito dalla moglie del capo equipe su una agenda) annota "i fatti" che poi saranno usati contro di te;

    Esempio di scrutinio nc: una mia sorella di comunità disse davanti a tutti che aveva "fatto degli aborti"... non bastò, volevano sapere il numero... a tutti i costi, la incalzarono così tanto che questa sorella tra le lacrime disse il numero "11 aborti"... immaginate l'esplosione che ci fu nell'assemblea e le conseguenze di quell'ammissione... fu una tragedia.
    ecco perchè io li definisco "stupri dell'anima"

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  9. Mi fate ricordare che nella prima comunità' c' erano 2 sorelle veramente delle brave ragazze, dissero che x il Signore non facevano nulla visto che non avevano neanche un fidanzato.Addirittura parlando con una di loro, che quasi quasi erano una nullità'.E se non era x la vicinanza della loro famiglia , qualche gesto brutto avrebbero fatto.Cosi''si allontanarono dal cammino.Ma purtroppo ritornarono sempre x il fatto che ti in vulcano che senza il cammino non c' e' salvezza .Scusate spero che abbiate capito non sono brava a scrivere, soprattutto a farvi capire la drammaticità' di questa storia.

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  10. Veterano, se hai già parlato col tuo Vescovo puoi provare a scrivere al Tribunale della Segnatura Apostolica.

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  11. @Lino

    Pensa cosa succederà quando arriveremo a pubblicare Padre Nostro ed Elezione. Dato che nel Cammino si va solo peggiorando...

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  12. Bellissimo e illuminante articolo, che apre un mondo di riflessioni.

    Personalmente da una parte apprezzo la mano della Chiesa che ha voluto dare un segnale chiaro, dall’altra però non posso non riconoscere che si tratta di una pezza troppo piccola rispetto alle proporzioni del problema.

    In cammino l’attitudine a “obbligare” e non “rispettare la libertà e la sensibilità di ogni persona” è purtroppo una prassi consolidata e uno dei pilastri su cui si regge tutto.
    Scrutini nei passaggi, Redditio e Traditio in pubblico, haggadah in convivenza, risonanze in celebrazione, persino le forzature dei didascali sui bambini che devono fare preghiera e risonanza hanno la stessa matrice.
    Non ci sono e non ci devono essere limiti, perché il cammino può funzionare solo nella misura in cui tu ti apri senza reticenze, pudori o prudenze.

    Quando sei dentro al sistema ti sembra che sia giusto così, e se hai resistenze a parlare (per indole, per riservatezza o per giusto pudore) sei indotto a pensare che sia sbagliato, a forzarti e a sentirti pure in colpa per questo!

    La Chiesa ci ricorda che non è così, non c’è nulla di male o di sbagliato a preservare la nostra intimità, e quando si tratta di peccati l’unica sede opportuna per parlarne è il confessionale.

    E ricordiamo che i catechisti non ricevono nessuna formazione specifica per gestire adeguatamente confidenze così intime e personali e non c’è nessuna garanzia che le loro indicazioni non ingigantiranno i problemi piuttosto che risolverli, così come non c’è nessuna garanzia che i fratelli che ascoltano (e a volte per delle casualità capitano perfetti sconosciuti a sentire gli scrutini) sapranno comprendere e trattare con la dovuta delicatezza quello che ascolteranno. Forzatura e abuso sono le uniche certezze.

    P.s. Inizio a pensare che la stessa Chiesa non stia premendo troppo per pubblicare le versioni corrette dei Mamotreti perché in fondo è evidente che seppure sia stato fatto un lavoro importante e apprezzabile, il risultato è ancora piuttosto imbarazzante in molti punti. La verità è che il cammino, le sue prassi e catechesi sono su molti fronti del tutto incorreggibili!

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  13. @ Donna Carson

    "...E ricordiamo che i catechisti non ricevono nessuna formazione specifica per gestire adeguatamente...

    Più precisamente, i kikatekisti hanno ricevuto una "deformazione specifica".

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  14. Ovviamente nel Cammino i numeroni sono sempre giganteschi: "venti figli di cui dodici in cielo", "sette parti cesarei", "undici aborti", "ventimila preti per la Cina"...

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  15. Riporto un passo del post.

    "Al prossimo scrutinio rifiutatevi di parlare davanti a tutti e se subite un abuso qualsiasi (tipo essere "rimandato" per non aver parlato di questioni di coscienza, del foro interno, di peccati...) potete DENUNCIARE il catechista al Vescovo, per violazione del canone 220 del codice di Diritto Canonico!".

    Se volete denunciare, forse è il caso che portiate delle prove: esistono dei registratori vocali molto discreti, che funzionano egregiamente anche se messi nel taschino della camicia... Magari chissà... quando tocca a voi parlare lo accendete.... E poi andate dal vescovo!

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  16. In teoria un cattolico ha come riferimento il suo parroco e - per casi in cui il parroco non ha competenza oppure non dà ascolto - il suo vescovo, ossia l'ordinario del luogo, e qualora anche il vescovo faccia orecchie da mercante, i dicasteri vaticani e il Papa.

    Purtroppo - per motivi ovvi: il Papa ha sulle spalle un miliardo di cattolici e una fittissima rete di precari equilibri ecclesiali - il Papa spesso non dà ascolto, o si limita a prendere atto e benedire il mittente. Molto più spesso è accaduto che la catena dei "segretari" (del Papa o di un prelato qualsiasi) riesca a filtrare la corrispondenza "fastidiosa" (come quella che denuncia le storture di certi intoccabili), talvolta facendolo addirittura in buona fede (ne abbiamo testimonianze direttissime); ricordo perciò con piacere anni fa quando contattai un vescovo di una piccola diocesi: rispose al telefono e quando gli chiesi di passarmi sua eccellenza mi rispose che era lui e che che non aveva segretari.

    Noialtri abbiamo più volte scritto a tutte le autorità competenti in materia - il Papa, dicasteri vaticani, vescovi, parroci. Qualcuno ha anche scritto, per disperazione, ad autorità "non competenti" in materia, inclusi cardinali, personalità ecclesiali importanti, ecc.

    La maggior parte delle volte, senza risultato, poiché il Cammino è una mafia i cui tentacoli sono temuti da tutti (e le cui bustarelle sono piuttosto apprezzate anche da certuni che passano per "tradizionalisti": dopotutto pecunia non olet), nessuno vuol farsi rapidamente etichettare come "l'antikiko che critica i carismi dello Spirito".

    Alcune volte, invece, con piccoli ma significativi risultati, come quando una diocesi toscana bloccò i fondi (centinaia di migliaia di euro di soldi dei fedeli cattolici) che servivano e kikizzare una chiesa (cioè a finire dritti in tasca a Don Kikolone e al suo cerchio magico). Tale kikizzazione avvenne ugualmente, ma coi soldi dei fratelli del Cammino, non coi soldi dei cattolici.

    Per rispondere al commento delle 11:26 occorre notare che la realizzazione di un'anima passa esclusivamente attraverso l'unione con Dio. Sebbene Dio abbia detto che non è bene che l'uomo sia solo, è anche vero che il matrimonio è una vocazione sebbene riguardi solo la vita terrena (lo spiega Gesù quando risponde sul paradosso dei sette fratelli che sposarono a raffica una donna morendo uno dopo l'altro subito dopo il proprio matrimonio), e che per un buon matrimonio occorre essere in due ad avere la vocazione al matrimonio (cosa che lo sosterrà anche in assenza di infatuazioni, ricchezze, bellezze e quant'altro).

    Per cui il Cammino sbaglia gravemente a far sentire in colpa chi non si è sposato e non si è nemmeno fatto prete o fatta suora. Se il Cammino fosse un dono dello Spirito, ricorderebbe a tutti che il sentirsi chiamati al matrimonio non è affatto un giudizio negativo che dura finché non ci si sposa. Ricorderebbe a tutti che chi non si sente chiamato al matrimonio non è automaticamente da indirizzare verso la vita consacrata (non puoi imporre una vocazione religiosa a chi non ha avuto la fortuna di trovare rapidamente l'anima gemella dotata di altrettanta vocazione al matrimonio). L'anima si realizza solo nell'unione con Dio, con o senza matrimonio, con o senza consacrazione. Il matrimonio o la consacrazione dovrebbero sostenere tale unione con Dio, anziché illudersi di simularla.

    Per questo moltissime "vocazioni neocatecumenali" sono false: sono infatti o il risultato di un ricatto morale (il cosiddetto "catechista" che ti "invita", cioè obbliga, a "fissare la data entro l'anno" oppure ad "alzarti" davanti a Kiko), o il risultato di una superbia (metti il figlio di cosiddetti "catechisti" che sa che i suoi apprezzerebbero tanto tanto il suo eventuale "alzarsi", e che comunque avrà vita facile visto che è figlio di aristocratici kikiani...).

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  17. @ L'Apostata:
    Più precisamente, i kikatekisti hanno ricevuto una "deformazione specifica".

    Parole sante!!!

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  18. "Se volete denunciare, forse è il caso che portiate delle prove: esistono dei registratori vocali molto discreti, che funzionano egregiamente anche se messi nel taschino della camicia... Magari chissà... quando tocca a voi parlare lo accendete.... E poi andate dal vescovo!"

    Sarebbe da ridere, ma dovrebbe accadere con persone già con un piede fuori del cammino, e molto arrabbiate. Chi vuole andarsene in genere sono già anni che prende le distanze dai catechisti, è già visto come un piantagrane, o è ai margini della comunità. E' difficile - ma non impossibile comunque - che qualcuno che vuole andare via decida di sostenere un altro scrutinio e registrarlo anche.

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  19. @ Anonimo ha detto...
    "Esiste veramente un posto nella chiesa dove si possano denunciare gli abusi subiti?
    Io ho scritto due volte al Papa, parlato con in vescovo della diocesi e tanti preti sanno della mia storia, ma nessuno fa qualcosa! C'è un ufficio delegato a cui mi posso rivolgere e ricevere risposte? Finora Ho incontrato solo tanti "Ponzio Pilato".
    Veterano"
    ---
    No Veterano,
    non esiste e probabilmente non esisterà mai; quando la Chiesa prende dei provvedimenti, li prende e basta, senza stare a specificare se l'ha fatto su denuncia di un povero disgraziato che non conta nulla.

    Il Cardinal Carlo Maria Maria Martini, Card. Arcivescovo di Milano, oltre che insigne biblista, affermava che "la Chiesa Cattolica era in ritardo di circa 200 anni sui tempi attuali".

    E' intuibile quindi, che le proteste cadranno nel vuoto.

    Il Cardinale in questione non consenti, fino a quando era in carica, l'accesso alla Diocesi Ambrosiana del Cammino Neocatecumenale.

    Per altre rispettabilissime ragioni, che rispetto ma non condivido; Martini non è mai stato
    stimato da molti componenti di questo blog.
    ---

    RispondiElimina
  20. P.S. Per Veterano:
    Mi scuso per le pregresse incomprensioni tra noi intercorse, in qualche precedente post.
    ---

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  21. @BPS Grazie per l'informazione,ma questo Tribunale è in ogni diocesi o solamente a Roma? Se solo a Roma e hai l'indirizzo lo puoi pubblicare? Grazie!

    @ Ruben Non hai niente da scusarti, visto le persone che si presentano in questo Blog hai Ragione a dubitare di tutti. Anch'io ho apprezzato diverse omelie di Carlo Maria Martini!

    Io sono anche testimone di Fratelli in missione che dopo gli scrutini per l'elezione si sono dovuti ritirare dal luogo della missione ed entrare in terapia intensiva con uno psicologo. La Cosa grave è che questo psicologo era indicato Dagli stessi catechisti che lo avevano ridotto al limite della pazzia. Per non parlare della reazione dei figli e del Partner.
    Veterano

    RispondiElimina
  22. @Beati pauperes spiritu

    Credo che se qualcuno volesse fare un "tiro mancino" ai kikatechisti, se ne fregherebbe di ciò che viene fuori dallo scrutinio e l'imbarazzo sarebbe minimo; del resto l'interesse sarebbe quello di documentare e non quello di non essere respinti, quindi non sarebbe necessario esporre la propria anima, ma documentare la volontà dei kikatechisti a volere che uno la esponga anzi! Se urlano o aggrediscono sarcastici perché uno no si espone, forse è anche meglio.

    Ricordate sempre: il potere dei kikatechisti arriva fino all'estremità del dito che puntano e non oltre, poi c'è sempre la vostra libertà che concede o non concede loro altro potere.

    RispondiElimina
  23. Mi chiedo quale è il limite, il punto di rottura, oltre il quale i camminanti non sono più disposti a considerare Kiko un santo ispirato costantemente da Dio. Il limite oltre i quale dichiarino "KIKO HA TORTO!"
    Perché ci dovrà pur essere un limite!

    Per i tedeschi ci vollero i bombardamenti a tappeto, la fame, e la sconfitta, per fargli rinnegare Hitler. Per i camminanti cosa occorre?
    Ognuno avrà un suo limite, immagino.

    Invito i camminanti a FOCALIZZARE il loro punto di rottura con Kiko. Si mettano alla prova come fosse un esercizio spirituale.
    Se disubbidire spudoratamente alla Chiesa non basta, cosa ancora ci vuole per rinnegare Kiko?
    Se coprire gli abusi contro la propria figlia per alcuni del Cammino non è bastato, cosa altro ci vuole?

    E mi chiedo cosa deve accedere affinché certi Vescovi mandino a quel paese il Cammino.
    Se andare contro il Codice di Diritto Canonico non basta, cosa altro occorre?

    Davvero non ci si può meravigliare di nulla: quando si arriva a coprire i preti pedofili, nella Chiesa come nel Cammino, si può arrivare a tutto.

    Spero nello Spirito Santo e in Papa Francesco

    RispondiElimina
  24. La moglie del capo equipe, colei che scrive tutto, la ricordo ancora... prende appunti, scrive, sottolinea, annota, in alcuni momenti quando alle domande non "seguono le risposte volute" "Lei" si avvicina all'orecchio del capo e suggerisce qualcosa a bassa voce... lei è la "memorycard" ha registrato tutto... quindi: Ti contraddici? ci pensa lei a ricordare al capo; Balbetti..? neghi..? non ricordi..? sempre lei che con fare furtivo avvicina quella "maledetta agenda" ed indica sul foglio... qualcosa... quel frase che hai detto perchè eri sotto pressione, perchè non volevi sfigurare, perchè non volevi essere "fermato" ne "rimandato"... soprattutto non volevi essere "un fratello minore". Allora il capo-equipe ti "inchioda" alla tua frase/croce... ormai l'hai detta e come ti ripetono fino allo sfinimento..."la bocca parla della pienezza del cuore" e vorresti tornare indietro, rimangiarti quello che hai detto... ma non puoi.
    l'assemblea è disposta in modo tale che tu sia al "centro": il sinedrio davanti, i fratelli dietro a semicerchio, occhi puntati su di te, dietro, di lato davanti... e "Lei" l'addetta a prendere nota... scrive...scrive... di solito ignorante come una capra ha il "suo momento di gloria", quel giorno e solo quel giorno la sua "sedia" è una "sedia di potere"... solo quel giorno "lei conta qualcosa"... e ti scruta, si sporge per ascoltare meglio, lei è la "psicologa/suggeritrice".
    ai tempi delle scuole l'avremmo chiamata "l'infame"... la "lecchina"... nei neocatecumenali è la moglie del capo-equipe.
    Le più brave riescono anche ad avere quel finto sguardo "misericordioso"... ma in realtà hanno il compito di pugnalarti in silenzio e quello sguardo si trasforma in commiserazione... "povero te, ormai ho scritto... sei fregato"

    RispondiElimina
  25. Il roteare la mano del capo-equipe nel cesto, ecco un altro "gesto ad effetto"...
    il primo giorno, sanno benissimo che il primo giorno non è caso, non sarà la "dea della fortuna" ad estrarre il mio nome, il primo giorno tocca al "responsabile", toccava a me... e loro lo sapevano tutti, ma il "gesto" andava fatto come una "roulette russa" dove nel caricatore ci sono tutte le pallottole, non ho speranza... "il colpo sarebbe partito comunque nella mia tempia":
    Aldo... "cominciamo da te"... "hai scritto"?, si ho scritto cazzo... ho scritto, e sì perchè se non hai scritto non ti scrutano; ed apro quel foglietto dove c'è tutta la mia vita... tutto il mio dolore... tutte le mie ferite, il cuore sanguina ma ormai sono inchiodato su quella sedia, non posso scappare, gli occhi sono come frecce.. tutti si aspettano che parlo... tutti aspettano di conoscere "il mio segreto più profondo"... vorrei morire, ma solo dopo, solo molto tempo dopo ho scoperto che quel giorno "ero morto" ... su quella sedia avevo lasciato il mio cuore, i miei peccati, il mio sangue

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  26. Riferendomi a quello che ha scritto @Aldo il 17 maggio 2017 15:44

    Tutto il potere kikatechistico si basa sul "peccato", sul non voler sfigurare, sul non voler essere "bocciati"... Immaginate se ognuno o almeno se la maggioranza degli scrutinati facesse una buona "stica77iterapia" e rispondesse con calma e con sincerità: cosa accadrebbe? Tutti bocciati? E dopo? Bocciati ancora e ancora? A parte il fatto che ognuno potrebbe ripetersi: "Ma sti beneamati ca... che mi bocciano", ma in pochi anni la "comunità" si sgretolerebbe, tutti si stancherebbero di essere apostrofati in quel modo e tutto il PRESUNTO potere dei kikatechisti si sgonfierebbe, afflosciandosi come un pallone bucato...
    Immaginate una, due, tre comunità che falliscono: quale "buco" creerebbero? Quale danno d'immagine in parrocchia ed in diocesi? Si spegnerebbe anche il cammino! Immaginate questo in 10, 20... 50 parrocchie tanto per iniziare... non di più...

    Insegniamo di nuovo alle persone che OGNUNO E' LIBERO! La Verità ci rende liberi... A volte basterebbe ricordare alle persone che sono libere, libere di scegliere... sempre... I martiri, a cui spesso si beano di assomigliare, l'hanno fatto: hanno scelto liberamente grazie alla libertà guadagnata gratuitamente grazie a Cristo

    Parliamo della libertà alle persone che leggono, parliamo della possibilità di scelta che abbiamo sempre... SIAMO LIBERI


    RispondiElimina
  27. La testimonianza di Aldo che ho letto e riletto molte volte in questo blog come fonte di ispirazione, al pari della triste esperienza di Anna Rita, mi ha aiutato ad aprire gli occhi sul CNC. Come può essere buono un cammino nel quale si permette questo stupro dell'anima, del foro interno inviolabile delle persone?

    Quel luogo è il luogo della coscienza, intimo punto di incontro fra l'uomo e Dio, punto di dialogo con Lui, con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

    Qualcuno diceva che il foro interno è materia del confessionale, il che è vero ma non completamente. Certi dettagli non si svelano neppure nella confessione: «Non siate curiosi nel confessionale. Ci sono quei confessori che domandano, domandano. Ma dimmi, per favore, hai bisogno di tanti dettagli per perdonare? O ti stai facendo il film?»

    Cosa penserebbe il Papa Francesco dei catechisti neocatecumenali e di tutti i fratelli neocatecumenali che ascoltano robe indicibili, cose di cui nemmeno si dovrebbe parlare?

    RispondiElimina
  28. Veterano ha detto.....
    Io sono anche testimone di Fratelli in missione che dopo gli scrutini per l'elezione si sono dovuti ritirare dal luogo della missione ed entrare in terapia intensiva con uno psicologo. La Cosa grave è che questo psicologo era indicato Dagli stessi catechisti che lo avevano ridotto al limite della pazzia. Per non parlare della reazione dei figli e del Partner.

    Lo dico sempre che tu Veterano sei molto prezioso, ogni volta che ti leggo ricordo che il tuo diretto catechista è stato Kiko Arguello.
    Già solo per questo motivo ogni tua testimonianza vale doppio.

    Quante volte ho sentito dire che non era colpa del cammino, ma di qualche catechista che andava furi dalle righe. Invece è Kiko che traccia la strada!

    Intanto confermo anche quello che tu racconti.
    Io stessa ho conosciuto famiglie in missione che hanno vissuto situazioni limite, per nulla aiutate dai catechisti itineranti responsabili nei paesi in cui erano state inviate, che hanno subito da questi stessi itineranti tantissimo e poi, dal momento che durante lo scrutinio veniva fuori tutta la rabbia, il rancore, i giudizi verso questi capi spietati la coppia non superava la tappa dell'elezione, in un caso venne mandata nella successiva comunità e non tornò più in missione.

    Inverosimile e fa anche sorridere, se non ci fosse da piangere!, ascoltare che lo scandalo più grande è che la famiglia NON HA VOLUTO ENTRARE NELLA CROCE, certo, il cristiano entra nella croce, non si ribella al male.....MA QUA LA CROCE È RAPPRESENTATA DALLA EQUIPE ITINERANTE E TU NON DEVI RESISTERE ALLE CROCIATE IN TESTA CHE TI DANNO I RESPONSABILI DI NAZIONE, MESSI Li DA CHI? MA CERTO, DA LUI, DA KIKO ARGUELLO.

    Pax

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  29. Caro Osservante, pensa il paradosso... "conoscerete la Verità e la Verità vi renderà liberi" è la "frase grimaldello" che usano per spingerti a parlare a "dire tutto"... così dopo sei "libero":
    libero di essere schiacciato, libero di essere umiliato, libero di essere usato, libero di obbedire, libero di mollare la decima, libero di essere additato/giudicato, libero di essere tele-guidato, libero di peccare, libero di sentirti un super-cristiano, libero di essere in gabbia, libero di camminare...camminare...camminare.

    sei uno schiavo... libero

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  30. ....e se durante lo "scrutinio" dicessi (ovviamente mentendo) : ho rotto le ossa ad un fratello/catechista ,e mi è piaciuto ,ma sono pentito?
    Nel primo scrutinio sono già eletti ?
    Quindi giá salvati?
    Come San Paolo quindi .
    " Ho combattuto la buona battaglia ho conservato la fede ".
    Non ha mai detto " sono eletto"
    Lui attende solo la " corona di Giustizia" a seguito del suo sangue che sta per essere versato in "libagione"

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  31. @Aldo
    Grazie! Mi sono ritrovata pari pari nei tuoi commenti e mi è salito un groppo alla gola, un brivido alla schiena e le lacrime agli occhi. Hai descritto benissimo gli scrutini: quanto male mi hanno fatto.

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  32. @Veterano
    La Segnatura Apostolica si trova al Palazzo della Cancelleria di Roma. In ogni caso, prima si passa appunto dal Parroco, come ricordato da Tripudio, poi dal Vescovo, e infine ci si può rivolgere alla Santa Sede. E' la Santa Sede stessa che eventualmente può passare alla Segnatura problemi che non si riescono a risolvere in altro modo.
    E' insomma l'extrema ratio.
    Ho visto che diversi comitati di fedeli, costituiti per i problemi più vari, hanno cercato di rivolgersi alla Segnatura, ma non so con quale esito (ad es. si veda il caso di un gruppo di fedeli che cercava di impedire l'assegnazione di una chiesa del proprio comune alle riunioni di una setta evangelica: inascoltati dal proprio Vescovo hanno cercato giustizia presso la curia romana).

    Resta il fatto che chi è "incaricato" di un ministero eccelsiastico, come avviene tacitamente per i catechisti del cammino (e ti assicuro che i responsabili regionali o diocesani del CN sono conosciuti dal Vescovo), non può abusarne, non ha il diritto di violare l'onorabilità, la dignità e la buona fama di un altro fedele obbligandolo a rivelare i propri peccati in pubblico.

    RispondiElimina
  33. Kiko, in una conferenza stampa del 2008, ebbe a dichiarare:

    "Oltre 2200 citazioni del catechismo sono state aggiunte ai nostri testi, che oggi è lo strumento di lavoro dei catechisti. Grazie a Dio non è cambiato moltissimo, e anzi siamo stati lodati..."

    Che idea della verità può avere uno che sa che la CdF gli ha cassato metà kerigma e dice che non è cambiato quasi nulla?

    Cosa possiamo dire della faccia tosta di chi ha attribuito allo scrutinio pubblico il valore di "giudizio divino" (dal mamotreto del 2° passaggio) e sa che, in corsivo, nella versione emendata, viene messo in chiaro che nessuno deve sentirsi tenuto a "leggere le risposte" al questionario (sia chiaro, neppure si accenna al dover rispondere a all'interrogatorio che ben conosciamo) non solo davanti a tutti (e con il forse si intende che le risposte pubbliche sono del tutto opzionali), ma neppure nei piccoli gruppi durante la convivenza?
    L'attitudine alla menzogna di questa persona sembra superare quella di certi nostri politici.



    RispondiElimina
  34. Fides... ogni volta che ritorno con la mente a quei momenti rivivo le stesse sensazioni, è una fatica ogni volta ricordare, perchè si riaprono ferite, dolori... torno nrgli ambienti cupi e tristi di quelle atmosfere, il senso di oppressione, non c'era gioia, felicità, letizia... c'era: paura, senso di spaesamento, dubbi, angoscia, cattivi odori, cattivi umori, facce tristi... preoccupate, camere della tortura, stanze della paura... "insonorizzate alle grida di aiuto" che provenivano dai nostri cuori... il passo lento seguito dagli sguardi volutamente rigidi degli "squadroni dell'equipe"... breve preghiere di invocazione dello "spirito", oggi mi chiedo: quale "spirito" scendeva in quelle stanze? perchè il mio ritorno a casa era triste? angosciato? pieno di dubbi? ma davvero Cristo mi avrebbe "ridotto in quel modo" se mi avesse trovato moribondo e pieno di peccati al ciglio di una strada?

    RispondiElimina
  35. Aldo: 17 maggio 2017 18:20
    "Fides... ogni volta che ritorno con la mente a quei momenti rivivo le stesse sensazioni, è una fatica ogni volta ricordare, perchè si riaprono ferite, dolori... torno nrgli ambienti cupi e tristi di quelle atmosfere, il senso di oppressione, non c'era gioia, felicità, letizia... c'era: paura, senso di spaesamento, dubbi, angoscia, cattivi odori, cattivi umori, facce tristi... preoccupate, camere della tortura, stanze della paura... "insonorizzate alle grida di aiuto" che provenivano dai nostri cuori... il passo lento seguito dagli sguardi volutamente rigidi degli "squadroni dell'equipe"..."
    -----------------
    Caro Aldo
    Dopo gl'interrogatori da parte "squadrone dell'equipe" della STASI NeoCat di Santa Chiara di CT, abbandonai il CN nel 1999 e non ci ho rimesso più piede.
    Ringrazio Iddio di averlo fatto perchè a quest'ora anche le mie figlie sarebbero finite sotto le loro infami domande che come artigli avrebbero fatto scempio delle loro anime. Tutt'oggi nulla è cambiato nel loro modo di fare!!

    P.S. A bontà delle mie decisioni, nel periodo d'Avvento del 2001 l'Arcivescovo Bommarito bastonò con una lettera i responsabili del CNC affermando:
    7)Non vorrei parlare degli scrutini che, spesso, scarnificano le coscienze con domande che nessun confessore farebbe. Ma come ciò può essere permesso ad un laico sia pure catechista?

    Non vorrei parlare neppure delle confessioni pubbliche... Ma chi può autorizzare uno stile che la Chiesa, nella sua saggezza e materna prudenza, ha abolito da secoli?

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  36. 30anni

    Pax Intanto confermo anche quello che tu racconti.
    Io stessa ho conosciuto famiglie in missione che hanno vissuto situazioni limite, per nulla aiutate dai catechisti itineranti responsabili nei paesi in cui erano state inviate, che hanno subito da questi stessi itineranti tantissimo e poi, dal momento che durante lo scrutinio veniva fuori tutta la rabbia, il rancore, i giudizi verso questi capi spietati la coppia non superava la tappa dell'elezione, in un caso venne mandata nella successiva comunità e non tornò più in missione.


    Ti riferisci per caso allAustria? In un messaggio passato citasti l'Austria e quindi penso che tu abbia conosciuto o conosca famiglie romane in missione in quel paese.

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    Risposte
    1. Anche a me è noto che ci sono stati dei problemi di questo tipo con famiglie in missione in Austria (ma non romane)

      Elimina
  37. Qualcuno di voi è a conoscenza della nuova iniziativa dei NC? Nella mia città si stanno organizzando per un'evangelizzazione "a due a due" in una città ancora non nota in cui si trasferiranno per una settimana minuti di sacco a pelo. Non ho informazioni più accurate a riguardo. Ma di che si tratta?
    Claudia

    RispondiElimina
  38. @Donna Carson
    Concordo pienamente con quanto hai scritto, soprattutto con quanto dici:
    "Inizio a pensare che la stessa Chiesa non stia premendo troppo per pubblicare le versioni corrette dei Mamotreti perché in fondo è evidente che seppure sia stato fatto un lavoro importante e apprezzabile, il risultato è ancora piuttosto imbarazzante in molti punti. La verità è che il cammino, le sue prassi e catechesi sono su molti fronti del tutto incorreggibili!"

    La questione neocatecumenale e' stata inizialmente sottovalutata ed ora è diventata una patata bollente di non facile gestione.

    Ora ci sono vari posizioni nella Chiesa:
    -C'è chi ha bisogno dei soldi e il cammino drena molti, ma molti soldi che fanno gola a tante persone

    -c'è chi ha bisogno potenza del cammino per motivi politici, ha bisogno della sua capacità di riempire le piazza, la sua capacità di avere un esercito sempre obbediente

    - C'e' chi ha paura di scandalizzare le persone, in quanto la chiusura del cammino sarebbe vista come il ritorno all'inquisizione, soprattutto dalle persone interne al cammino che lo vedono come un percorso buono e ispirato dal Signore

    -Chi ha paura, come dice donna Carson, che venga fuori le varie responsabilità sui comportamenti non chiari di alcuni ecclesiali sull'approvazione statuto e correzione mamotreti

    - chi ha paura che venendo fuori i problemi ci siano strumentalizzazioni da parte di chi è contro la Chiesa.

    Alla fine tutti stanno fermi, per ragioni diverse, perché per qualcuno e' come camminare su un campo minato.
    La Chiesa sta cercando di porre rimedi ma lavorando lentamente con cautela e non ponendosi in modo diretto ma indiretto.

    Ho visto che domenica 21 il Papa visiterà una chiesa romana in cui oltre alla caritas c'è anche il cammino. Vediamo quello che dice. Sicuramente non si rivolgerà esplicitamente al cammino, ma dipende dai temi trattati, ovvero, se anche sembreranno rivolti a tutti, potranno essere dei messaggi indiretti a Kiko e cammino.

    http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_maggio_17/papa-visita-parrocchia-s-pier-damiani-casal-bernocchi-6f8a77e8-3b18-11e7-935a-b58ef33c02e7.shtml

    EX-NC-???

    RispondiElimina
  39. @Aldo

    Mi dispiace tantissimo della tua sofferenza e ti ringrazio di averla condivisa con noi. So che non è facile parlare e quindi rivivere certi episodi: e' come riaprire delle ferite.
    Per questo la tua testimonianza e' ancora più preziosa.
    Grazie per la tua generosità.
    EX-NC-???

    RispondiElimina
  40. Dal decreto conciliare Dignitatis humanae - Concilio Vaticano II: "Questo sinodo Vaticano dichiara che la persona umana ha diritto alla libertà religiosa. Tale libertà consiste in questo, che tutti gli uomini devono essere immuni dalla coercizione da parte sia dei singoli, sia di gruppi sociali, sia di qualsivoglia potestà umana, in modo tale che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire contro la propria coscienza".

    RispondiElimina
  41. Claudia,
    Kiko sta riprendendo in mano un modello di "predicazione" che adottava al principio del cammino. Ne parla estesamente nella traditio. Lo aveva annunciato alla convivenza di inizio corso. Avrebbe mandato 7000 itineranti a due a due senza niente per tutta l'Europa. La loro predicazione sarà "il soffio della bocca del "Signore" che distruggerà l'anticristo".
    Ai limiti della follia.
    Comunque non ë una novità, lo ha fatto per anni. Se ritorna al proprio modo primitivo, vuol dire che Kiko ë alla frutta.

    RispondiElimina
  42. @Beatipauperes
    Lo ha fatto per anni, sì. Ma questa iniziativa è una iniziativa "di massa" nel senso che sono coinvolti tutti coloro che vogliano parteciparvi da secondo passaggio in poi. Se consideriamo che il secondo passaggio si effettua dopo 5/6 anni di Cammino, è facile capire che quasi tutti i NC potranno partecipare. Per le missioni, invece, era necessario essere giunti alla Traditio.
    Non sapevo che non fosse una novità. È allarmante: un'iniziativa in proprio, una "chiesa" che agisce da sé e che sradica individui dalla propria casa, famiglia, lavoro per lanciarli in una missione primitiva, che nessun effetto avrà se non quello di confondere ancor di più la loro vita.
    È impressionante.
    Claudia

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  43. @BPS
    Quest'anno non manderà gli itineranti ma tutti quelli di tutte le comunità disposti a farlo ( poi vediamo quanto li lasceranno liberi ). Verrà fatto in estate.

    RispondiElimina
  44. Il vero spirito di missione neocatecumenale: andare, anzi, "mandare" allo sbaraglio senza conoscere lingue, luoghi, contesti insieme a perfetti estranei abbinati a sorte con i soli biglietti di andata e ritorno, per una, due settimane, mangiando mele dagli alberi, bevendo dalle pozzanghere e dormendo sulle panchine dei parchi e don kikolone, con il sacro posteriore, al comodo del suo appartamento a scrocco all'ombra del Vaticano.Quante conversioni riuscirai a dimostrare con questa emerita str....ta?

    RispondiElimina
  45. @Aldo

    E' vero, credimi: siamo liberi! Prova a riflettere: ORA, OGGI, puoi dire che eri costretto? NO! Eri "solo" (e ti pare poco...) ingannato! Ingannato in un modo tale che l'inganno ti sembrava l'unica strada, eri ingannato e quindi indotto a dimenticare che POTEVI DIRE BASTA... Ma alla fine l'hai detto e questo dimostra che sei sempre stato libero, avevano solo fatto in modo che tu dimenticassi la tua libertà.... Per questo continuo a ripetere che è importante ricordare che siamo liberi.

    RispondiElimina
  46. Buongiorno, volevo dire che tutto questo mi porta ansia e agitazione.Non so se aver paura di Kiko oppure ha ragione lui.Ex

    RispondiElimina
  47. Come Tripudio ha già fatto notare in altri commenti, l'idea di Kiko di "vincere l'anticristo", "sconfiggere la bestia" è un'assurdità completa. In ogni generazione esistono mali, anche molto grandi, che sono manifestazione dell'anticristo degli ultimi giorni. Il ruolo di Salvatore spetta solo a Gesù Cristo, il cristiano non è chiamato a "vincere la bestia" - parlando di scrittura infatti solo l'Agnello ha questo potere nell'apocalisse - ma a fare la propria parte seguendo il Signore, esercitando le virtù, in particolare la carità, e annunciando la buona notizia ovunque ci si trovi.
    Kiko in sostanza vuole addirittura sorpassare il Signore e si illude totalmente - e perciò penso ormai sia preda di se stesso - se pensa che i suoi "itineranti" possano "sconfiggere" chi sa che.
    Il mondo è il regno del maligno, che ne ha il potere, perché tutto è stato messo nelle sue mani e non è possibile sottrarglielo: solo Dio può farlo e lo farà solo alla fine dei tempi.
    Questa "missione" serve, a mio parere, solo a rinforzare le fila della sua truppa, che evidentemente è fiaccata dalle molte defezioni.

    Anni fa annunciò 20.000 preti per la Cina, che ovviamente non si sono mai visti. L'anno scorso vaneggiava di 7.000 itineranti per tutta l'Europa come il soffio della bocca di Cristo... vedremo quanti saranno disposti a seguirlo andando come barboni e rischiando la vita.

    Prego più che altro Dio di custodire queste persone, considerando che Kiko nella sua follia manderà anche ragazze in giro, esponendole - e non ho timore a dirlo - a rischi spaventosi di violenze.

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  48. OT:

    riprendo data 19 aprile u.s. da Cammino.info, quanto segue:

    Francesco Voltaggio(dalla faccia sempre incazzata,ndr) – Due nuove puntate
    Abbiamo aggiunto ai download due nuove puntate della trasmissione di Francesco Voltaggio su Radio Maria:
    34 28 02 2017 Purim.mp3
    35 28 03 2017 Cafarnao.mp3

    risultato? Non si apre nulla anche se andate direttamente sul sito.
    ---

    RispondiElimina
  49. Ruben ha detto...
    P.S al OT
    Dal sito: http://www.vicariatusurbis.org/?page_id=202&IDPERS=272

    "Don Francesco Giosuè VOLTAGGIO
    - Clero Romano -

    nato nel 1974
    nazionalità italiana


    Ordinazione Presbiterale 14/05/2000 San Pietro in
    Vaticano - ROMA Diocesi di ROMA


    fidei donum
    Clero diocesano di Roma
    opera nella Patriarcato di Gerusalemme dei Latini (Israele)

    Seminario Missionario Redemptoris Mater di Galilea (Israele) P.O. Box 909 - Tiberias 14105 - ISRAEL
    tel. +972-4-68.09.100 - fax +972-4-68.09.111
    e-mail: fravolt@gmail.com


    Incarichi attuali:
    [data nomina | N. Decreto | data inizio | data fine ]
    Presbitero «fidei donum» nel Patriarcato di Gerusalemme dei Latini (Israele)
    [ | | | ]
    Rettore Seminario Missionario "Redemptoris Mater" di Galilea
    [ 01/08/2009 | | 01/08/2009 |
    ---
    Don Francesco se sei stato incardinato a Roma, cosa ci stai a fare "sine die" a Gerusalemme?

    RispondiElimina
  50. Dice ex:
    "Buongiorno, volevo dire che tutto questo mi porta ansia e agitazione.Non so se aver paura di Kiko oppure ha ragione lui."

    Non ridurrei tutti i nostri ragionamenti ad un semplice voto pro o contro Kiko. Kiko è una persona umana, può avere ragione o torto e questo alla fine fine neppure ci riguarda.

    Ciò che ci interessa è: dice la verità?
    Se leggi i nostri ultimi thread sui mamotreti della Traditio, la risposta è "no".
    Kiko per decenni ha dichiarato di obbedire alla Chiesa e per decenni ha disubbidito.
    Ha detto che il suo catechismo non era stato cambiato mentre invece è stato rivoluzionato.
    Non ha preso atto delle modifiche e ha perseverato nel diffondere la propria ideologia.
    In questo modo, ha ingannato e inganna centinaia di migliaia di cattolici.

    Ha ragione e la sua è la vera dottrina? Lo dichiari apertamente e accetti tutte le conseguenze.
    La smetta di nascondere la verità.
    Noi stiamo lavorando per questo, con lo spirito che animò Padre Zoffoli, e non dobbiamo avere paura della verità né di chi la vuole velate o ottenebrare.

    RispondiElimina
  51. Vorrei aggiungere che l'opera che stiamo compiendo, con fatica e duro lavoro, perdendo il nostro tempo libero, per quanto mi riguarda è una riparazione ai mali perpetrati contro Dio aderendo a queste idee malsane ed eretiche.

    E così i catechisti pentiti che ci hanno consegnato i volumi finora segretati, disseppellendoli dal luogo oscuro nel quale il PCpL li aveva cacciati e che lottano con noi per portare alla luce (e distruggere) le tenebre di Kiko.
    Certo abbiamo sbagliato per tanti anni, ma abbiamo cambiato idea, e ora lavoriamo per mettere rimedio agli errori diffusi senza colpa, fidandoci sia della gerarchia ecclesiastica sia delle parole di catechisti "amici", caduti anche loro nell'inganno.

    Caro Aldo, per molti versi, anche se negli articoli spesso li maltratto, credo che anche i catechisti siano delle vittime (non tutti di certo), così come tante famiglie in missione, così come tanti itineranti, irretiti dal fascino di Kiko e Carmen in una trappola, e ora - o per tanti anni - complici volontari e involontari del desiderio di dominio del pittore spagnolo.
    Non è facile accorgersi di una eresia, ma hai dato un indizio fondamentale:

    "perchè il mio ritorno a casa era triste? angosciato? pieno di dubbi? ma davvero Cristo mi avrebbe "ridotto in quel modo" se mi avesse trovato moribondo e pieno di peccati al ciglio di una strada?"

    E' infatti impossibile che lo Spirito di Dio possa generare questo tipo di angosce e pensieri tristi. Lo Spirito dà vita, quello di Kiko invece dà la morte. Gli scrutini non sono ispirati da Dio ma da Satana, che è quello che ti accusa fino a farti sentire uno straccio, chiudendoti il cielo.

    Il mio parroco mi disse "quando, dopo un peccato, senti una voce che ti dice "fai schifo, ma ti rendi conto di cosa hai fatto?" e che ti umilia nel tuo peccato, quello è il diavolo". Ecco dunque Kiko si è fatto voce del diavolo. Lo Spirito è consolatore, e anche se ti aiuta a capire l'errore, ti sprona a chiedere perdono, a risollevarti, ti dona coraggio. Negli scrutini accade tutto, meno che questo. Dunque negli scrutini non c'è Dio.

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  52. Fidei donum è quella forma di missione "a tempo" (stabilita nel 1957 da Pio XII) nella quale un chierico diocesano (di una diocesi in cui teoricamente abbondano i sacerdoti), dopo aver dato la propria disponibilità per un determinato periodo (in genere 4-6 anni, raramente di più; spesso avviene per il solo periodo degli studi teologici), previo accordi tra vescovi, viene mandato in missione in un'altra diocesi (a corto di sacerdoti).

    Ricordo in particolare il grottesco caso di un diacono con seri problemi psicologici che fu mandato come Fidei donum in una diocesi distante quasi venti chilometri, per ben quattro anni, dopodiché - per miracolosi equilibri ecclesiali - il suo vescovo (alle soglie del pensionamento) lo ordinò al sacerdozio lasciando la patata bollente al successore. Sapete com'è: a un prete "molto potente" in diocesi non si può dir di no, nemmeno quando esige che il proprio figlio naturale (ah! i segreti di pulcinella) benché sommamente ignorante e psicolabile, venga ordinato prima diacono e poi - dopo una pur lunga attesa nel fidei donum durante la quale tutto il clero sperò che il soggetto facesse guai abbastanza grossi da venir bloccato - ordinato anche al sacerdozio.

    La Chiesa di oggi, purtroppo, funziona anche così. Il meccanismo del fidei donum, studiato per permettere piccole missioni ai sacerdoti "in esubero", è diventato la comoda scappatoia per i preti dotati di "potenti appoggi" e viene sfruttato anche per allontanare soggetti scomodi - che poi alla fine ugualmente la fanno franca perché hanno potenti appoggi anche loro... Tanto il cerino in mano resta sempre al successore. Che perciò non vede l'ora di andarsene, cioè di essere promosso ad altra diocesi.

    La Chiesa è santa e peccatrice: santa nel momento in cui prosegue l'opera di Nostro Signore (di guida, di insegnamento delle verità di fede, di santificazione mediante i sacramenti), e peccatrice nel momento in cui prevalgono le piccinerie e le idolatrie.

    Sulla carica di "rettore del seminario R.M." ci sarebbe veramente da ridire parecchio. È una di quelle cariche onorifiche da impiegatino nullafacente che passa le giornate su facebook. A differenza di un vero rettore di seminario - che ha tutta una serie di incombenze riguardanti il discernimento, il contatto coi vescovi che hanno seminaristi, la guida delle attività e delle liturgie, ecc., il rettore di un Redemkikos Mater non deve fare assolutamente nulla, visto che i seminari R.M. sono praticamente una convivenza perpetua coi seminazisti kikiani trattati come pascià e perennemente in giro a fare la bella vita (con tanto di cameriere "itineranti di servizio" che oltre a comprar loro i sigari debbono lavarne la biancheria e preparare i soliti lussuosi pranzetti, vedi ad esempio testimonianze da una diocesi peruviana neocatecumenalizzata), i "presbiteri" del Cammino sono figure puramente ornamentali (che i cosiddetti "catechisti" del Cammino eliminerebbero volentieri ma per dare una pervenza di cattolicità occorre che le liturkikie siano presiedute da un presbitero), e il "discernimento" delle vocazioni lo fanno i laici "catechisti" del Cammino (vedi i numerosi viaggi del Gennarini a Guam, che decideva chi diventa prete e chi no, tanto il vescovo è solo ornamentale).

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  53. Carissimo Beati Pauperes Spiritu,

    Vittime? ci ho pensato tante volte, ma quando affondavano la loro lingua/lama nelle anime dei poveracci sottoposti erano vittime? quel gusto sadico nel martellare il malcapitato mossi dal "delirio di potere" dato da una sedia li rendeva vittime? era per "ingraziarsi" i loro capi che il loro accanimento era così crudo? è una ruota che gira? a volte sei martello a volte incudine... quindi oggi toccava a me essere incudine?

    non lo so... non ne sono sicuro, perchè quando hanno messo le loro mani nella vita di mia figlia di 15 anni non credo fossero "vittime"... la bava alla bocca, bramosa di scavare nell'intimità, nel chiuso di una casa, 6 adulti con una ragazzina, dando indicazioni precise di mentire a mamma e papà... "non dire nulla a Papà queste sono cose che riguardano la Tua comunità"

    vittime/carnefici

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  54. Beati pauperes spiritu ha detto... "Dunque negli scrutini non c'è Dio"
    Infatti negli scrutini di Kiko (questi della Traditio ne danno pieno conto) c'è il vuoto cosmico. Nemmeno sono scrutini, a volerla dire tutta: sono domande retoriche, a risposta non libera.
    E' roba da far ridere (piangere, nel caso) una commissione esperta di questionari.
    Da decenni ripetono sempre gli stessi, quindi c'è la diffusione delle risposte attese dai catechisti. I questionari sono relativi alla catechesi sul fango, e quindi le risposte che gli "esaminati" dovranno dare possono soltanto essere in accordo con la mistificazione di Gv 9 attuata da Kiko.
    Qualcuno non risponde perfettamente in linea? La decisione di Kiko è: "Questa sorella deve attendere alcuni mesi".
    Leggete la seguente vergogna: praticamente Kiko è sintonizzato sulla medesima frequenza dei farisei di Gv 9: http://i.imgur.com/MSNkCLM.png
    Non è una evangelizzazione, è una "de-evangelizzazione".

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  55. Nella parrocchia dove ho fatto il cammino gli scrutini venivano fatti
    anche senza la presenza disacerdoti.

    Ex catechista

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  56. Gli scrutini sono vissuti come una passaggio importante del Signore nella propria vita. Non dire certe cose e' vissuto come nascondere qualcosa a Dio, ovvero mentirgli. Questo approccio viene incoraggiato anche dicendo che in quel contesto Dio parla attraverso i catechisti.

    Non si insegna il discernimento, per far capire le cose da dire e quelle da non dire.

    Ad esempio in quel contesto scopri davanti a tutti che tua moglie ti ha tradito, oppure altre cose intime.
    Secondo voi come starà il marito?
    Se il marito sentendosi ferito non accetterà il perdono della moglie, sarà considerato un moralista.

    Perché quella confessione della moglie in quel contesto assume una forma di sacralità.

    La contraddizione e' che durante gli scrutini si entra nei dettagli, anche i più minuziosi. Fuori dallo scrutinio, se i catechisti sanno che hai un problema o che stai male, non ti vengono a cercare per sostenerti, incoraggiarti, darti una parola di speranza.
    Fuori dagli scrutini non esisti creando questi due paradossi: Durante scrutini entrano nelle parti più profonde della psiche umana, fuori scrutinio ti ignorano completamente.

    Perché nel cammino non si creano relazioni, non si insegna a prendersi cura delle persone.
    I catechisti rimangono sul piedistallo, sei tu che devi cercarli.

    Magari negli scrutini ti hanno detto cose anche molto pesanti, ma dopo non ti cercano per sapere come stai, se le loro parole ti hanno messo nell'angoscia, se hai bisogno di aiuto. Oppure sono venuti fuori problemi da monitorate e aiutare (droga, alcool). Tutto questo non interessa perché a tutto questo pensa il Signore.

    I catechisti devono solo parlare e annunciare, il resto ci pensa il Signore .

    In questo modo si deresponsabilizzano dalle conseguenze delle loro parole.

    Grazie di questo post, leggere questo blog e' fare un corso accelerrato di catechismo della chiesa cattolica.

    EX-NC-???

    Ps: Verso le 9.30 di oggi avevo scritto una piccola osservazione sulla nuova missione al posto dell'invio delle famiglie. Se e' stata cancellata non importa.

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  57. @aldo
    "..perchè il mio ritorno a casa era triste? angosciato? pieno di dubbi? ma davvero Cristo mi avrebbe "ridotto in quel modo" se mi avesse trovato moribondo e pieno di peccati al ciglio di una strada?"

    Hai ragione riflettevo anch'io su questo, sono andata ad un incontro spirituale non NC di un giorno con 7 ore di viaggio. Mentre tornavo a casa assaporavo il senso di benessere, gioia, entusiasmo.
    Lo confrontavo con con il mal di testa, pesantezza che avevo quando tornavo dalle convivenze di un giorno con solo 30 minuti di viaggio!

    Con giri di esperienza pesanti, ma non perché non bisogno avere problemi, ma pesanti per come erano esposti e vissuti.

    EX-NC-???

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  58. Ricordo quanto detto più volte da Lino: il Cammino è un grande gioco di ruolo.
    Il catechista, il responsabile, l'ostiario, il Giuda, l'adultero, il faraone...sono tutti ruoli che vengono interpretati da ciascuno, secondo un copione già fissato, più dettagliato del più sacro dei mamotreti.
    Chi è stato anni in cammino, come Aldo, come Michela, come Pax, come me, ha accettato il proprio copione, firse ne ha sofferto e forse no,, probabilmente ci si è divertito e ne ha preteso il rispetto anche da parte degli altri: alzi la mano chi non ha esultato quando la sorella "isterica" è stata zittita dai catechisti, e chi non ha considerato giusto che venisse "bocciato" il furbetto di turno che non si era fatto scarnificare negli scrutini come noi...
    Abbiamo avuto i catechisti che ci siamo meritati, siamo stati peggio di tanti di questi poveracci con la stella da sceriffo di cartone con discernimento incorporato. Prendiamoci le nostre responsabilità, se vogliamo essere credibili e creduti. Nessuno ci costringeva, al grande gioco abbiamo partecipato tutti, non perpetuiamolo ora con un troppo facile gioco al massacro.

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  59. Nessuno ci costringeva? Non ne sono tanto certa, @valentinagiusti!
    Sai, lo scrutinio del secondo passaggio, in cui tu, davanti a tutti, metti allo scoperto peccati, paure, segreti, intimità, finanche legati alla tua famiglia di appartenenza, quello è il momento in cui la tua libertà finisce. Da quel momento i catechisti e i fratelli di comunità varcano un cancello che non si può più chiudere. Superano un limite che da quel momento non sarà più tale. Lì finisce la tua libertà.
    Allora potrai rivestire qualunque ruolo, ridere della sorella isterica zittita, provare soddisfazione per le tirate dei catechisti, inorgoglienti di essere tu stesso catechista. Ma tu, il tuo io più profondo non esiste più. Lo hanno invaso e riempito di nozioni ispirate a Kiko. Che tu lo voglia o no quelle cose resteranno sempre iscritte dentro di te.
    È così per me, e credo lo sia anche per voi.
    Claudia

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  60. Sono d'accordo Valentina, ma si può essere "costretti" anche senza esserlo e ritrovarsi a recitare una parte contro la propria volontà.
    In tanti ambiti il ruolo te lo assegnano altri, un po' come a scuola quando si finisce per diventare lo sfigato di turno. E' vero che nel cammino si assume un ruolo, voluto o non voluto, però è anche vero che quello stesso sistema poi ti impedisce di uscire dal ruolo stesso. Insomma c'è chi ci crede, chi crede di fare il bene, chi sa di fare il male ma ci gode perché ha dei privilegi, chi ci trova l'amicizia e la compagnia, chi se la passa in modo neutro perché non ha altro nella vita, chi vorrebbe fare del bene e soffre per anni e anni, per poi uscire e liberarsi.
    Essendo una setta non è facile incasellare e catalogare le situazioni, ed è difficile anche spiegarle.

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  61. Concordo con Valentina e Aldo

    le 'vittime' del cammino sono solo vittime di se stesse, della superbia di voler essere meglio di altri. Si è eletti per scelta divina, non perché si risponde responsabilmente ad una vocazione. Tutto ciò comporta un costo in termini di sensibilità quando si tace davanti a persone che piangono agli scrutini, davanti ai maltrattamenti e in termini di umanità quando si tagliano i legami affettivi, e così via.

    Inoltre il cammino è un ambiente chiuso in cui circola la violenza. La violenza che si subisce accettando le regole senza obiettare, i rimproveri, le richieste di denaro, deve poter trovare uno sfogo. Alle volte si aspetta il momento in cui si potrà restituire le prepotenze subite a nuovi malcapitati, illudendosi che imporsi su nuovi adepti pretendendo obbedienza assoluta e silenziosa sia il modo per farli crescere nell'umiltà.
    Peggio ancora quando la violenza si scarica in famiglia con i più piccoli oppure si trasforma in depressione.
    Il cammino non implode proprio perché riesce a gestire questa violenza al suo interno in un equilibrio continuo tra violenza subita ed agita. Soltanto in questo senso potrei accettare l'idea di una vittima e carnefice allo stesso tempo. Ma proprio per rompere con i meccanismi neocat preferisco distinguere l'atto del carnefice da quello della vittima, anche per rompere il circolo vizioso per cui tutti siamo peccatori e tutti ci assolviamo....e la verità si allontana.

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  62. Come avevo previsto all'inizio NESSUN CAMMINANTE ha osato intervenire.
    In questo post, infatti, ci sono i riferimenti lampanti e verificabili della disubbidienza di KIKO.
    Senza giudicare nessuno, il silenzio dei camminanti mi fa sospettare che alcuni sbagliano sapendo di sbagliare.

    Molti però sono in buona fede: continueranno a credere in Kiko anche se disubbidisce alla Chiesa perché, se l'uomo non ha la forza di mettersi in discussione, crede in quello che vuole credere.
    Come gli ultras del calcio che vedono lo stesso episodio contestato in modo diametralmente opposto, a seconda della squadra per cui tifano.
    Potenza delle IDEOLOGIE, che azzerano la ragione e perciò l'obiettività.

    Un po' come BROSIO, che però stimo: ai voglia a dirgli che il Papa quando parlava della Madonna capo ufficio postale si riferiva a Medjugorje! Non ci credeva (non voleva credeteci).
    Tirava fuori di alcune false apparizioni in Brasile, eppure era chiarissimo che il Papa si riferiva (anche) a Medjugorje.
    Ora, dopo l'ultima sortita del Papa si sarà convinto.
    Lo dico da ex ultrà medjugoriano che, da quando il Papa ha espresso i suoi dubbi, ha fatto un passo indietro e rimane in attesa.

    Ma almeno i vari BROSIO e PADRE LIVIO, al contrariodi Kiko, dottrinalmente sono a tutta prova e, sono certo, se dovessero uscire delle disposizioni restrittive riguardo Medjugorje, obbediranno. Forse a collo torto, ma obbediranno.

    Kiko invece è un disubbidiente seriale

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  63. Bella questa del disubbidiente seriale!😉
    Sì naturalmente Claudia, Beati pauperes Spiritu e Michela, avete ragione: la mia è stata una provocazione, anche se continuo a pensare che manchiamo in carità e in obbiettività se addossiamo ad alcuni "ruoli" nel cammino la responsabilità di tutto il male. Fra l'altro, rischiamo di fare il gioco proprio di chi ha stabilito che, all'interno della casta degli eletti del cammino, ci fosse una super-casta, quella dei catechisti degli eletti.
    Come sempre, chi profitta della situazione, non è chi sta nella casta o nella super-casta, ma chi è abbastanza furbo o cinico da utilizzare la Matrix del cammino per il proprio personale tornaconto.

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  64. Ah senza dubbio, cara Valentina. Non dobbiamo comunque dimenticare che il cammino è un sistema di caste semi chiuse. Quindi il meccanismo di violenza circolare che ha descritto Michela funziona anche meglio. Un po' come in un esercito, la violenza va dall'alto in basso e quando chi sta in basso sale in alto restituisce quanto ricevuto.
    Manca quasi totalmente la semplice comprensione. Mancano le sfumature, è solo tutto bianco o tutto nero. Anche nelle famiglie nc è così. Se così noi fosse il cammino non avrebbe potuto sopravvivere fino ad ora

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  65. Quello che dice B.P.S. mi ricorda il meccanismo diabolico con cui certe vittime del neocatecumenalismo sono diventate carnefici, che è quello che per semplificare ho indicato come "bivio". Quel bivio nella vita in cui non hai più scampo, quando ti ritrovi di fronte a qualcosa di profondamente ingiusto e devi scegliere da che parte stare.

    È quel momento in cui si risveglia la coscienza per un attimo, quel momento - che prima o poi, nel Cammino come in qualsiasi altra setta o falsa religione, viene per tutti, immancabilmente - sei costretto a scegliere da che parte stare. Dalla scomoda parte del "bene", che comporta ulteriori sofferenze e strazi, oppure dalla comoda parte del "male", che comporta la perdita della dignità, che comporta l'ipocrisia, che comporta lo stare al gioco pur sapendo che le regole del gioco sono quelle scritte dal demonio, e che è tutta una via in discesa verso abiezioni sempre maggiori: dire alle mogli che devono mentire ai mariti, dire alle adolescenti che devono mentire ai genitori, dire che il male inflitto loro da qualche cosiddetto "catechista" sarebbe in realtà una grazia e che il tentare di ottenere giustizia sarebbe un affronto fatto a Dio stesso...

    Non è qualcosa che avviene velocemente. Le tentazioni sono sempre calibrate per degradare l'anima, per cui qualcuno "con più coscienza" verrà tentato più lentamente.

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  66. @Aldo 18 maggio 2017 18:21
    @Valentina Giusti 18 maggio 2017 22:11
    @Anonimo (Claudia) 18 maggio 2017 22:58

    Si vittime, sono sicuramente vittime! Lo siamo tutti! Anche il carnefice è una vittima, è vittima dell'inganno, vittima di chi l'ha convinto ad alimentare il proprio ego! Se ci riuscite pregate per loro ma sul serio, perchè ne hanno veramente tanto bisogno...

    Claudia, una volta esposta l'anima non si può tornare indietro, però si può dire di no prima, esercitando la propria libertà; anche dopo essersi esposti, si può comunque dire no pagando, ovviamente, un prezzo più alto.

    Il meccanismo vittima/carnefice (o giudice/imputato) è classicamente scatenato dall'ego più becero, sono ruoli che ci diamo e spesso anche in maniera schizofrenica passando dall'uno all'altro in poco tempo, ma è l'ego che giudica, che punta il dito, a farci assumere questi ruoli... Ricordate sempre: SIAMO LIBERI! Siamo tanto più liberi quanto riusciamo a discernere ciò che ci dà vita, ciò che è vitale, da ciò che ci dà morte, ciò che è mortale: una volta che abbiamo presente il vitale ed il mortale, possiamo liberamente scegliere tra i due... Ovviamente sapendo dove ci portano le due strade.

    RispondiElimina
  67. @Anonimo ha detto...
    Nella parrocchia dove ho fatto il cammino gli scrutini venivano fatti
    anche senza la presenza disacerdoti.

    Ex catechista
    ---
    Almeno senza la presenza dei Sacerdoti, evitavate un atto sacrilego; ovvero il tutto si riduceva ad una chiacchierata pornografica "tra amici", sempre con le conseguenze del sesto Comandamento, e le conseguenze dello "scandalo ai minori".

    Nulla di personale nei tuoi confronti Ex catechista; e grazie per la preziosa testimonianza.

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  68. Per Aldo. Ho letto i tuoi post e mi hanno fatto andare indietro nel tempo. Tuttavia io ho vissuto un'esperienza diversa.

    E' vero che nel CN si tende ad imitare altri "più alti in grado", quindi con catechisti dell'ultima ora che scimmiottano quelli più anziani di cammino, durante gli scrutini ecc, quindi i modi di fare sono spesso simili. Tuttavia, sulla base della mia esperienza, posso dire che non tutti i catechisti forzavano le persone a parlare.
    Ti porto la mia esperienza: io ero uno che diceva molto delle sue cose, anche intime, oggi potrei dire che ero più esaltato di tanti altri. Quando abbiamo fatto il 2° scrutinio, c'erano fratelli che della loro vita non dicevano praticamente nulla, o perché non volevano o perché non si rendevano molto conto dei loro peccati. Bene, posso assicurarti che nessun catechista della mia equipe li ha forzati, e questo dava un po' fastidio a me che, al contrario, parlavo tanto.
    Non so se questo era l'effetto del famoso rispetto del "foro interno" degli statuti appena usciti (ti parlo del 2004-2005) o semplicemente perché era una equipe "buona", a detta di altri che vantavano invece di aver fatto scrutini con equipes "dure", come se fosse una stelletta da apporsi sul petto.

    Per concludere, qualche hanno dopo io lasciai il cammino, quelli che non avevano detto molto allo scrutinio erano ancora lì dopo qualche anno (adesso non ho idea in quanto ho perso ogni contatto e vivo in un'altra città).

    Concordo che spesso gente immatura e non preparata (soprattutto donne) vuole avere il suo momento di gloria su quella sedia.

    Matteo

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  69. @ Matteo ha detto: " Bene, posso assicurarti che nessun catechista della mia equipe li ha forzati"

    Tu non devi assicurare questo, Matteo.
    Tu devi assicurare che questa dei tuoi catechisti è la prassi che leggiamo dai mamotreti, che è questo che si legge dagli scrutini di Kiko. Tu devi assicurare che Kiko non vuole che sia seguita la sua catechesi per gli scrutini con sgridate e insulti per far uscire fuori la realtà di peccato dell'infangato (attento, è il direttoro corretto!): http://i.imgur.com/1gqcbVQ.png
    Tu devi assicurare che tutti i catechisti in giro per il mondo sono disobbedienti come i tuoi a Kiko.

    RispondiElimina
  70. Caro Lino, io non ho potuto conoscere TUTTI i catechisti in giro per il mondo, quindi la mia è solo un'esperienza personale. Tra l'altro, ho avuto a che fare con l'ingerenza di un catechista nella mia vita (o almeno ci aveva provato), NON in sede di scrutini, ma in altre occasioni (pellegrinaggi)...e qui mi fermo.
    Non potrei mai affermare che durante il 2° scrutinio della mia ex comunità c'erano stati insulti e sgridate, se lo facessi direi semplicemente il falso. Ma, come detto, io mi sto riferendo solo a quelli che furono i miei catechisti in quell'occasione particolare, che può non essere rappresentativa, ma così è stato.

    Non devo difendere niente e nessuno, ho solo portato la mia esperienza e non metto assolutamente in dubbio le esperienze negative di Aldo o altri.

    Matteo

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  71. Vorrei fare un'obiezione sul metodo:

    «...non ho potuto conoscere TUTTI i catechisti in giro per il mondo, quindi la mia è solo un'esperienza personale...»

    Cambiamo i termini senza cambiare la sostanza:

    «...non ho potuto conoscere TUTTI i ciuchi in giro per il mondo, quindi se dico che un ciuco volò ad Empoli, la mia è solo un'esperienza personale...»

    In altre parole, Matteo chiama "esperienza personale" quella che è in realtà un'opinione basata su una conoscenza dei fatti uguale a quasi zero.

    Il che potrebbe ancora andarci bene se il discorso fosse centrato sulla singola comunità di Matteo, cioè se tale opinione non fosse stata la base del tentativo (volontario o involontario, non importa) di negare il valore di un'infinità di testimonianze contrarie abbondantemente documentate.

    RispondiElimina
  72. Caro Tripudio

    se intendi "pari a zero" il fatto che 3 coppie di catechisti sono una briciola rispetto a tutti quelli in giro per il mondo, allora ti do ragione. Ma se per "pari a zero" intendi la mia conoscenza, allora ti sbagli in quanto la mia non è una "opinione", ma una conoscenza dei fatti basata su oltre 14 anni di cammino (1995-2009) seppur limitata, come ribadito, alla mia personale esperienza.

    Cortesemente, non iniziare a vedere fantasmi, ovvero ciò che non c'è, cioè il "tentativo di negare il valore delle testimonianze degli altri", quando ho scritto a caratteri cubitali, nel precedente post, che non metto ASSOLUTAMENTE in dubbio le esperienze negative degli altri.

    Matteo

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  73. Infatti non mettevo in dubbio che possano esistere dei "catechisti" meno facinorosi di altri (che prima o poi escono dal Cammino), ma il mettere anche involontariamente questi ultimi sullo stesso piano di tutti gli altri. È un errore di metodo il contrapporre una singola "esperienza" personale a qualcosa di molto più autorevole. Tant'è che Nostro Signore ha istituito la Chiesa al preciso scopo di dare un riferimento autorevole per qualsiasi "esperienza" che proclami di essere cristiana.

    Il metodo cattolico - che è il metodo della ragione - di fronte ad ogni affermazione precisa modi, metodi e circostanze per verificare. Il metodo protestante, invece, abusando del detto «vieni e vedi», sotto sotto invita al soggettivismo, invita ad esaltare la propria esperienza facendo a meno dei criteri necessari a verificarla.

    Purtroppo siamo letteralmente sotto il diluvio protestante, e quindi anche nella vita di tutti i giorni ci sfuggono le conseguenze di certi modi di dire che affollano le nostre orecchie. Come ad esempio la moda del dover leggere la Bibbia, come ad esempio l'uso del termine "esperienza" per significare "opinione", come la furbata del contrapporre l'universale al particolare dicendo "da me mai successo", ecc.

    In questo i neocatecumenali sono purtroppo campioni. Per questo occorre tanta pedanteria a rifiutare i loro metodi protestanti.

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  74. @ Matteo
    @Lino
    @Tripudio

    Vorrei aggiungere, per la mia lunga esperienza nel c.n., che purtroppo è vero che quando vivi il "ruolo", fondamentale in questo particolare contesto, di catechista vieni, a tua volta, addestrato per svolgerlo "secondo le linee degli iniziatori", e con questo si dice tutto.

    Questo argomento taglia la testa al toro, come suol dirsi, e unifica quelli che possono apparire, a prima vista, diversi punti di vista.

    Ci sta che Matteo racconti la sua esperienza, che è consistita nell'aver avuto in sorte "catechisti garbati e rispettosi", ma egli stesso subito precisa, autodefinendosi da solo "più esaltato degli altri", che non gli stavano poi tanto bene, perché mentre lui raccontava tutto della sua vita, senza eccessivo pudore, soffriva al non vedere MESSI SOTTO TORCHIO COME SI DEVE quei fratelli della sua comunità più ritrosi, riservati, diciamo la verità neocatecumenale IPOCRITI-INGANNATI-CIECHI.

    Questo per me è il punto cruciale e risolutivo della questione che significativamente viene fuori proprio dalla esperienza "diversa" che Matteo racconta.

    Come dice molto bene Lino: non conta tanto la singola esperienza particolare (che, in quanto esperienza ha sempre una sua indubbia valenza intrinseca) quello che conta è la prassi consolidata del cammino, le linee direttive fissate dagli iniziatori che caratterizzano e strutturano il ruolo dei catechisti laici nel c.n.
    E qui casca l'asino.
    Il lavoro dei catechisti con le comunità che conducono, di tappa in tappa, per tutto il percorso descritto nel Direttorio Catechetico del Cammino è impostato su alcuni punti qualificanti che sono
    1. Dio ti ha chiamato per una missione, di condurre questa generazione a riscoprire il proprio battesimo.
    2.Il Signore ha fatto una storia con te, ti ha donato dei catechisti, rivoluzionando la loro vita in funzione tua, essi ti conducono e hanno discernimento su di te, l'obbedienza ai tuoi catechisti è il pilastro del cammino, l'obbedienza ai tuoi catechisti è il cordone ombelicale che ti tiene unito alla Chiesa, nella gestazione del bimbo nell'utero materno, frase topica: "SENZA OBBEDIENZA AI CATECHISTI NON ESISTE CAMMINO NEOCATECUMENALE"
    Potrei già fermarmi qui, perché credo che sia tutto chiaro.

    Continua

    Pax

    RispondiElimina
  75. Ma, visto che ci siamo, meglio andare fino in fondo ed affondare il coltello.

    Ora, il discorso sul ruolo dei catechisti, che viene fatto dalle prime catechesi già con molta enfasi e che si consolida sempre più durante tutto il percorso neocatecumenale, crea in ogni singolo fratello della comunità una dipendenza inossidabile dal "catechista che Dio stesso ha scelto per lui".
    Immaginate essere SCRUTATI da un tale inviato che comporta, ricevere da un tale illuminato una "parola da compiere" come consegna personale a te....nel tempo del Secondo Scrutino, piuttosto che della Traditio o della Redditio -altrimenti non potrai professare la tua fede come i tuoi fratelli di comunità- o, infine, nel tempo dell'Elezione, quando la minaccia diventa DOPO 30 o 40 anni.....che tu non andrai in Israele con la tua comunità.

    Può sembrare assurdo, ma chiunque è stato per lungi anni nel cammino sa che le cose stanno davvero così.
    E che nessuno osa mettere in discussione nulla di nulla di tutto questo....piuttosto mente al parroco, mente al proprio marito o ai propri figli, mente alle persone che frequenta, mente anche a se stesso.

    È evidente, mi pare lo diceva prima Tripudio, se tu, oltre a fare il cammino SOTTO i tuoi catechisti e con le coordinate date, sei catechista a tua volta, ma questa sorta di dominio indiscusso sulle coscienze NON TI CONVINCE, avere persone che vengano da te dicendoti "Io farò tutto quello che tu mi dica" (sottolineo che questa è una frase che usualmente si rivolge ai propri catechisti) LO TROVI INACCETTABILE.......prima o poi te ne vai via, per forza.

    In conclusione, non è questione di catechisti bravi o cattivi, violenti o gentili, duri o morbidi, è il ruolo che è stato loro affidato quello che fa la differenza, le consegne che ricevono da Kiko, ciò che a suo nome li invia a compiere, il "bottino" che Kiko si aspetta gli venga consegnato come testimone della "missione compiuta".....si dovrò raccontare qualche aneddoto esplicativo, non oggi.

    Ma soprattutto che, alla fine della fiera, quando qualcuno va avanti, facendo tutto prima sotto gli occhi di Dio, con grande timore e trepidazione, poi sotto il controllo kikiano/carmeniano (scusate che mai tralascio Carmen, ancorché morta la sua influenza sul "Sistema" è stata infinita....quindi oltre morte) e, una volta finito il cammino, gli viene strappato via anche il "siamo servi inutili" e il " quando il cammino finisce e NON C'è più Catechista" si rende conto del grande bidone che ha preso e che sta propinando ad altri, suo malgrado, e taglia, decisamente, TAGLIA QUESTO SCANDALO. Che altro può fare?

    Certamente poi devo confermare, per tornare al punto di partenza, ossia scrutini nelle comunità ai singoli fratelli, che tutto è strutturato e pensato ad hoc per creare una soggezione totale e duratura in ciascuno. Non per donare una statura adulta di fede, come con la menzogna ci era stato detto all'inizio per attirarci dentro, che ti consenta di camminare con i tuoi piedi, ma piuttosto per restare tutta la vita al guinzaglio, completamente addomesticati.
    La gioia di un padre e una madre è vedere i figli, finalmente adulti, essere diventati veri uomini, che non hanno più bisogno in nulla di te, se non del tuo amore, quello resta sempre e del rispetto!
    Mai ho consentito ad alcuno di dire la orribile frase....."farò tutto quello che VOI/TU mi dica", mai. Specie quando si trattava di fratelli ormai alla fine del cammino.
    In una convivenza udii Kiko elogiare un deficiente di Cefalo stra/maturo che, come un burattino, diceva al suo cantastorie-burattinaio trettre doctor (h.c.) Arguello: "KIKO, TU LO SAI, NOI, SE NON CHIEDIAMO PRIMA A VOI, NON FACCIAMO NEANCHE UN PASSETTINO".... È il Kiko Arguello, sorridendo compiaciuto: "Bravo, bravo, diamo un applauso a..........!"
    I mie occhi, ormai, si stavano aprendo, sempre più!

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  76. Il mio parere? Matteo avrà anche fatto oltre 14 anni di Cammino, ma non ha compreso minimamente il suo funzionamento, la sua missione, le sue pratiche.
    1) Il suo funzionamento sta nello Statuto: "il Cammino Neocatecumenale si attua nelle diocesi: "1°. sotto la direzione del Vescovo diocesano e con la guida dell’Équipe Responsabile internazionale del Cammino, o dell’Équipe responsabile delegata, di cui all’art 3, 7º; 2º. secondo «le linee proposte dagli iniziatori», contenute nel presente Statuto e nel Direttorio catechetico del Cammino Neocatecumenale, che raccolgono la tradizione orale e la prassi ultra trentennale del Cammino; detto Direttorio è costituito dal testo dei volumi: “Cammino Neocatecumenale. Orientamenti alle équipes di catechisti”.
    2) La sua missione è anticipata sin dagli Or. per la fase di conversione, illustrata in dettaglio in quella della Traditio e fino all'Elezione: condurre gli adepti alla scoperta di se stessi mediante la conoscenza "concreta" dei propri peccati
    3) La missione è fatta conseguire mediante il "fango secondo Kiko". Le azioni dei catechisti obbedienti, piaccia o no a Matteo, sono chiaramente indicate nella catechesi che ho segnalato: http://i.imgur.com/1gqcbVQ.png . Il catechista fedele è autorizzato, anzi obbligato, a ogni azione (insultare, gridare, criticare, nel vecchio mamotreto anche "menare") pur di fare uscire fuori la realtà di peccato dello scutinato. E questo "a fin di bene": se l'infangato non riuscirà a vedere i propri peccati, non potrà vedere il Signore.

    Piaccia o no a Matteo, questo è il Cammino secondo il fondatore, lo Statuto e il direttorio catechetico. Ogni testimonianza personale dalla quale non si evinca quanto sopra è particolare, soggettiva, "eretica" per il Cammino.

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  77. Perfetto Lino,
    Come noi siamo stati per loro anatema.

    Pax

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  78. X Lino
    Il mio parere? Matteo avrà anche fatto oltre 14 anni di Cammino, ma non ha compreso minimamente il suo funzionamento, la sua missione, le sue pratiche.

    Hai scritto bene, è un tuo parere, e come tale soggettivo.

    Premesso che non avevo mai letto gli OR durante il Cammino,ho guardato adesso la pagina in http://i.imgur.com/1gqcbVQ.png. Non so se scrivendo che i catechisti sono autorizzati ad insultare ti riferissi a quanto scritto nella pagina linkata o ad altri passi che però non ho letto.

    Se fosse il primo caso (pagina linkata), ad essere obiettivo, in quel pezzo non c'è scritto che i catechisti possono/devono insultare, sgridare ecc.

    il significato, a mio parere, è che se un fratello pensava di non avere certi peccati, cioè di essere, ad esempio, docile, attraverso una parola detta male da un altro, es. in una convivenza (ma io direi ovunque al di fuori dell'ambiente comunità es. in famiglia o al lavoro o in fila alle poste), si accorgerà, prendendosela o arrabbiandosi, che in fondo così docile non è, che è permaloso e non accetta critiche, giuste o sbagliate che siano. L'insulto o il rimprovero del fratello viene considerato come un'occasione attraverso cui tu ti scopri peccatore (in questo caso irascibile o superbo ecc..).

    Matteo

    RispondiElimina
  79. Quindi, come scrive Kiko nella pagina da te citata, è Cristo che ti mette in faccia il peccato altrui per farti vedere il tuo? È questa la pedagogia di Gesù? Molto, molto strano. Sarebbe interessante capire dove Gesù ha predicato questo modo di evangelizzare. Naturalmente, al di fuori dei passi evangelici così come vandalizzati da Kiko.

    RispondiElimina

  80. @Anonimo Matteo,

    Valentina ha ragione ...

    Tu dici :
    "L'insulto o il rimprovero del fratello viene considerato come un'occasione attraverso cui tu ti scopri peccatore (in questo caso irascibile o superbo ecc..). "

    Questa potrà essere 1 considerazione che uno fa da se stesso su se stesso,
    Non un intento "premeditato" da parte di una persona x raggiungere su 1 altra persona questo obiettivo!

    Un male nn si evidenzia e nn si vince con 1 altro male, uno si accorge di 1 male confrontandolo con 1 bene,

    Pietro si pente del suo rinnegamento qndo incontra lo sguardo pieno di amore di Gesù ...

    È il vedere la MISERICORDIA di Gesù che ci fa accorgere e PENTIRE del nostro peccato.

    Hai avuto occasione di ascoltare il Papa ?

    Appena ieri ha ripetuto: "DOLCEZZA e RISPETTO".

    Ora vado alla processione ..
    A presto.
    Roberta

    RispondiElimina
  81. Vedi, Matteo, anche se non te ne rendi conto sei ancora permeato dalla mentalità del Cammino, perché puntualmente parti da un moralismo. Dopo aver passato quattordici anni in quella bolgia non c'è troppo da meravigliarsene.

    Tu infatti parti dal presupposto che il fratello di comunità "pensava di non avere peccati" (ma davvero? e chi è che gli ha scrutato l'anima?), e che pertanto in seguito a fattori esterni (cioè qualcuno che lo infanga e lo insulta, per esempio i cosiddetti "catechisti" o gli altri fratelli di comunità) dovrà accorgersene, «prendendosela o arrabbiandosi» eccetera.

    Questo è esattamente il presupposto del moralismo: martellare senza pietà qualcuno che - a giudizio degli altri - "pensava di non avere peccati". Questi altri che si arrogano il diritto di giudicare la sua anima pretendono di misurarla su come lui se la prende, su come lui si arrabbia, su come lui recita la parte del "convertito".

    Pretendono, in altre parole, di divertirsi (e possibilmente vendicarsi, esercitando gratuita crudeltà) proprio fanno come i cosiddetti "catechisti", gli intoccabili che nessuno può riempire di fango se non i loro diretti superiori.

    Ma credi forse che questo sarebbe un sostenersi vicendevole a crescere nella fede?

    O non rischia di diventare - come diventa praticamente sempre - il solito teatrino dell'ipocrisia, delle vendettine trasversali, dello sfogare la propria rabbia sul fratello? (per poi magari lavargli i piedi nella Settimana Santa e illudersi di essere stati perfino caritatevoli e umili...)

    Inutile precisare che il Vangelo insegna tutt'altro.

    Ciò che è importante è anzitutto la conversione. Chi davvero si converte, decide di cambiar vita ancor prima che qualcuno glielo dica, ancor prima che qualcuno lo insulti. Zaccheo è il caso più eclatante: per la gioia di aver incontrato il Signore, si ravvede, cioè cambia vita proprio perché ha incontrato la Verità.

    Perfino quando Nostro Signore sgrida i farisei chiamandoli "vipere" e "avete per padre il diavolo", ultimamente compie un'opera educativa perché lo fa dopo aver chiarito cosa è giusto e cosa non lo è, e si degna addirittura di compierla anche verso persone che in cuor loro avevano già deciso di non convertirsi (meditavano in cuor loro di ucciderlo), affinché sia chiaro l'insegnamento che stava dando.

    Un qualsiasi itinerario di formazione cristiana deve necessariamente trasmettere la Via, la Verità e la Vita. La morale cristiana è il risultato (sottolineo: il risultato) della fede, non la sua premessa. È la fede che ti dà la forza di allontanarti dai peccati, il motivo per allontanarti, il desiderio di starne lontano (la tua volontà di non peccare più, per quanto fragile, è indispensabile).

    Il neocatecumenalismo mette in corto circuito questo schema e pretende di giudicare la fede dal numero di peccati verificabili e conteggiabili in uno scrutinio o in comunità. Così, tanti fratelli, gonfi di sé, tornano a casa soddisfatti: "gliel'ho fatta capire io, per una buona volta! non se ne rendeva conto, e gliel'ho cantata!" - che è esattamente lo stesso sadismo dei cosiddetti "catechisti" neocatecumenali.

    RispondiElimina
  82. Matteo ha detto: "L'insulto o il rimprovero del fratello viene considerato come un'occasione attraverso cui tu ti scopri peccatore (in questo caso irascibile o superbo ecc..)"

    Davvero?
    Innanzitutto 'sta storia di scoprirsi peccatore mediante sedute nelle quali un laico (ma anche se fosse un sacerdote non combierebbe) valuta la necessità di insultare il fratello bisognoso di scoprirsi peccatore è roba solo vostra, magari un po' copiata dall'Inquisizione.
    Anche si potrebbe copiare da eventi storici più recenti: consiglio l'olio di ricino, magari meditano meglio i loro peccati.
    Non hai letto bene la catechesi di Kiko. Se l'avessi letta bene, avresti considerato irascibile il catechista che insulta, non lo scrutinato. Se lo scrutinato fosse irascibile, il catechista che lo insulta al fine di violarne il foro interno si beccherebbe un bel po' di calci sui denti. Spero che da qualche parte sia accaduto, non perché io sia un violento, ma perché a udire queste abnormità divento irascibile.

    RispondiElimina
  83. Tu infatti parti dal presupposto che il fratello di comunità "pensava di non avere peccati"

    Io non sono partito da alcun presupposto, ho solo cercato di interpretare quello che c'era scritto nella pagina linkata da Lino, pagina scritta non da me.

    Ho anche scritto che anche al di fuori di una comunità potrebbe esserci il tizio che ti insulta, ad esempio per un banale problema di traffico stradale, e tu potresti anche infuriarti. Non credo che il tizio per strada sappia nulla di cammini vari, di peccati o che lo faccia apposta per farti "vedere" che sei "peccatore".

    Tu scrivi: ciò che è importante è anzitutto la conversione. Chi davvero si converte, decide di cambiar vita ancor prima che qualcuno glielo dica, ancor prima che qualcuno lo insulti.

    Si, sarebbe bello, ma credo che, a PRESCINDERE dal CN o qualsiasi altro gruppo, quando vai a confessarti prima di fare Eucarestia dovrai comunque confessare i tuoi peccati (lo dice la Chiesa, non io) al sacerdote, e per vedere i tuoi peccati (vedere, ovvero riconoscere, i propri peccati non è qualcosa inventata dal CN, ma credo appartenga alla Chiesa) spesso devi partire da episodi che ti hanno portato a peccare (anche solo con il pensiero).

    Che poi molti dicano di essere peccatori senza riconoscersi davvero tali (già perché dire è una cosa, riconoscersi è un'altra), ma solo perché vogliono apparire "umili" o perché pensano che più ne dici meglio è, o perché in Cammino "si usa fare così" è un altro discorso. Oppure attacco il fratello così gli altri dicono di me che sono uno che "dice le cose in faccia". E nel NC, questo spesso succede.

    Bada, questa consapevolezza ce l'avevo anche quando ero in comunità, e la esternavo in qualche risonanza.

    Mi dispiace aver "riesumato" un thread ormai "morto", ma avevo trovato interessanti alcuni interventi.

    Matteo

    RispondiElimina
  84. Ah, dimenticavo, Matteo:
    http://i.imgur.com/kTSGb1b.png
    Magari qualche vostro "cieco nato" ha avuto bisogno di tripli insulti, perché in aggiunta ai suoi doveva vedere anche i peccati dei genitori. Proprio uguale a Gv 9.
    Vergognatevi, Kiko ha insudiciato una delle più affascinanti pagine del Vangelo giovanneo e ora che ve lo stiamo mostrando, direttorio alla mano, anche vi permettete di difenderlo!

    RispondiElimina
  85. Ho risposto a Tripudio e, indirettamente, anche a Lino (23:13) prima ancora di leggere il suo commento. Tuttavia, per ragioni che ignoro, il mio commento non è stato pubblicato.

    X Lino
    Non ho letto la catechesi di Kiko, ho solo letto la pagina che mi hai inviato.

    Una cosa però mi fa sorridere di Lino:
    è roba solo VOSTRA
    Magari qualche VOSTRO "cieco nato"
    VE lo stiamo mostrando
    VI permettete di difenderlo

    Si vede parlo (o scrivo) arabo...

    Matteo

    RispondiElimina
  86. A Matteo

    Vorrei aggiungere qlcsa alla discussione di ieri sera,
    perchè quella riguardava il fatto dei "catechisti che insultano",

    ma i tuoi primi commenti avevano 1 sfumatura leggermente diversa poichè trattavano dei "catechisti che NON insultano" ... e questo (purtroppo!) m'interessa, dal momento che da parecchio tempo mi fa star male l'atteggiamento di varie persone attorno a me che, adducendo le tue stesse motivazioni "giustificano" di fatto il CN pur dichiarandosene contrari a parole. (!)

    Qua da me è successo quanto segue.

    Quando quelli che "usavano l'insulto" hanno sciolto le comunità tirandosi dietro molti, altri che non se la sentivano di seguirli sono rimasti ma non hanno abbandonato la loro "anima neocatecumenale" aspettando tempi migliori. Infatti i tempi migliori sono arrivati quando Kiko ha mandato altri itineranti "diversi" (capirai!) che anzichè dell'"insulto" fanno uso dell' "ossequio", in particolare con Vescovo e preti, instaurando così di nuovo il CN nella mia città (anche se, grazie a Dio, non nella mia Parrocchia).

    Tu Matteo hai detto la tua esperienza:
    "Quando abbiamo fatto il 2° scrutinio, c'erano fratelli che della loro vita non dicevano praticamente nulla .... Bene, posso assicurarti che nessun catechista della mia equipe li ha forzati".

    Poi rispondendo a Lino hai ribadito:
    " Non potrei mai affermare che durante il 2° scrutinio della mia ex comunità c'erano stati insulti e sgridate, se lo facessi direi semplicemente il falso. Ma, come detto, io mi sto riferendo solo a quelli che furono i miei catechisti in quell'occasione particolare, che può non essere rappresentativa, ma così è stato."

    E sottolineo, poichè ho visto che ci tieni a dirlo e per assicurarti che non parli affatto arabo, un'altra tua affermazione:
    "Non devo difendere niente e nessuno, ho solo portato la mia esperienza e non metto assolutamente in dubbio le esperienze negative di Aldo o altri."

    Ora avrei 1 domanda da farti:
    CONTINUA

    RispondiElimina

  87. CONTINUA

    che cosa ne concludi (circa il CN) da queste tue citate esperienze?
    Quale sarebbe il punto dove vuoi arrivare?
    Se già lo hai detto, scusa, ma io non l'ho capito.

    Come già diceva Tripudio .. anch'io ho "1 obiezione sul METODO" ed è la seguente.

    Un' ESPERIENZA (perchè sia veramente tale) non basta farla, occorre anche GIUDICARLA per trarne una conclusione più GENERALE e UTILE per il futuro; nel fare questo lavoro di giudizio non si deve puntare l'attenzione su 1 solo particolare ma tener conto di TUTTI i fattori presenti.
    Da cui il perchè delle mie domande.
    Penso che lo scambio di commenti con Lino, Tripudio e Pax ti abbiano fatto vedere questi fattori .. a cui va aggiunto il fatto che sei andato via dal CN ... anche di questo gesto è importante chiarirsi le motivazioni (lo dico riferito a se stessi, non che tu debba darne per forza le motivazioni ad altri).
    Quindi ... c'è molto materiale su cui lavorare ... se sei motivato a farlo!

    Vorrei concludere che personalmente sono molto d'accordo con l'affermazione di Pax:

    "In conclusione, non è questione di catechisti bravi o cattivi, violenti o gentili, duri o morbidi, è il ruolo che è stato loro affidato quello che fa la differenza, le consegne che ricevono da Kiko, ciò che a suo nome li invia a compiere, il "bottino" che Kiko si aspetta gli venga consegnato come testimone della "missione compiuta" ".

    E' quello che, con altre parole, dico sempre alle persone cui accennavo all'inizio:
    questi (cioè i nuovi itineranti e altri catechisti "di grado inferiore" .. non so come si dice :) ) NON sono affatto DIVERSI, perchè provengono tutti dalla stessa radice, hanno tutti lo stesso PADRONE! Anzi semmai sono più PERICOLOSI dei precedenti perchè tramite la "gentilezza" si insinuano meglio e, che lo facciano in buona o in cattiva fede (questo lo sa solo Dio), perpetuano una realtà erroneamente ritenuta cristiana, che può causare danni seri alla vita (psichica, materiale, affettiva e spirituale .. in 1 parola: UMANA) delle persone.

    La fede veramente cristiana dà libertà, significato e compiutezza all' IO della singola persona umana, non lo seppellisce sotto il "fango" del peccato, e lo colloca, senza omologazione, nell'unica vera Comunità in cui 1 cristiano dovrebbe stare, cioè la Chiesa.

    Grazie a Matteo e a tutti.

    Roberta

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  88. Matteo ha detto: "vedere, ovvero riconoscere, i propri peccati non è qualcosa inventata dal CN, ma credo appartenga alla Chiesa"
    Matteo ha detto: "Si vede parlo (o scrivo) arabo..."

    Sì, per me parli arabo. Dovessi tu dirlo a Kiko, ti faresti insultare, lo faresti infuriare. Hai ammazzato la "kenosis secondo il Cammino", la più originale invenzione gnostica degli ultimi diciannove secoli.
    "Che cosa è il catecumenato? Un tempo in cui ti si metterà fango sugli occhi. Questa è l'azione di Gesù Cristo. Perché non sai che sei cieco. Non sai che sei sporco e perciò non ti vuoi lavare". Un tempo: decenni. Come a tutti è noto, nella Chiesa si fa un cammino di trent'anni per per riconoscere i propri peccati, dalla fase di conversione fino allo scrutinio dell'Elezione. Come a tutti è noto, nella dottrina della Chiesa il Signore permette di peccare in modo che l'amato possa conoscere se stesso, anche commettendo peccati che egli ignorava di poter commettere. Come è noto, nella Chiesa, "attraverso questo tempo", l'unzione di Gv 9 serve far commettere anche l'adulterio, affinché i maiali possano riconoscersi tali: http://thoughtfulcatholic.com/wp-content/uploads/2017/05/vXo1dbw.png
    Non rispondere più, Matteo: io non parlo l'arabo.
    In compenso, leggo bene l'italiano. Cerca di meditare il Vangelo di oggi: "Quanto al peccato, perché non credono in me". Magari capirai che nel Cammino c'è un po' di confusione sui ciechi nati. Anzi te lo spiego, così potrai riferirlo ai tuoi ottimi catechisti: il peccato, in questa pericope, intende l'incredulità che Gesù incontrò nel mondo,non solo tra i farisei di Gv 9 (e non dal cieco nato, una volta sanato), non significa le maialate che il fango di Kiko fa vedere nei vostri scrutini (e insisto con "vostri", perché li hai difesi).

    RispondiElimina
  89. Ringrazio Roberta,

    Concludo con una ultima cosa, profondamente radicata nella mia dolorosa esperienza.
    Quando oramai uscire dal cammino era solo questione di tempo, capire il momento opportuno e la modalità, ultimo ostacolo da superare fu l'insistenza di chi, fino all'ultimo, ha tentato in ogni modo di convincere a restare per "cambiare le cose da dentro".

    Roberta ha ragione, non è questiono di buona o cattiva fede, neanche di fare le cose bene o male, il Padrone di tutto è sempre Kiko, comunque si porta acqua al suo mulino - e si sa fin troppo bene costui come macina! - anzi, se qualche catechista "si comporta bene" finisce per coprire tante ambiguità e favorire che l'esperienza venga valutata cosa buona........
    mentre, come tutti quelli che lavorano per l'espansione del cammino, anche loro, come Roberta sottolinea,
    "perpetuano una realtà erroneamente ritenuta cristiana, che può causare danni seri alla vita (psichica, materiale, affettiva e spirituale .. in 1 parola: UMANA) delle persone."

    Pax

    RispondiElimina
  90. L'ultimo post (mi auguro), e la chiudiamo altrimenti non si finisce più

    Roberta dice:
    che cosa ne concludi (circa il CN) da queste tue citate esperienze?
    Quale sarebbe il punto dove vuoi arrivare?
    Se già lo hai detto, scusa, ma io non l'ho capito.

    A dire il vero non volevo arrivare da nessuna parte. Sono partito dalla lettura dell'esperienza di Aldo e ho portato la mia che era leggermente differente. Capisco che in questo blog DEVI parlare male del Cammino a prescindere, altrimenti pensano che stai mentendo dicendo che lo hai lasciato da anni, e ti trattano come una sorta di "spia" kikiana, un infiltrato (voi, vi, vostri ecc.).
    Non credo sia questo il luogo adatto per dire le motivazioni che mi hanno portato a lasciare il Cammino. La rabbia l'ho smaltita nei 4-5 anni successivi. Adesso credo di essere più sereno e obiettivo, pur considerando il CN come un'esperienza passata che non si ripeterà mai più.

    Matteo

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  91. Il vero motivo del nervosismo di Matteo è l'aver scoperto, grazie ai commenti di queste pagine, che anche dopo essere uscito dal Cammino gli è rimasta intatta quella deleteria mentalità neocatecumenale che gli costerà ancora parecchio nella vita - e sarà sempre troppo tardi quando se ne renderà conto.

    Anche la fissa di dover per forza sciorinare qui qualche punto "positivo" del Cammino è un chiaro indicatore di ciò: per quel tipo di mentalità, infatti, l'importante non è la verità (testimoniata dal Magistero perenne della Chiesa e da indicibili fatiche e sofferenze di un vero e proprio popolo di ex neocatecumenali), ma è solo una specie di "equilibrio" costruito sul galateo, un "volémose 'bbene" che deve sembrare "al di sopra delle parti".

    Su questo blog non si "parla male" del Cammino, ma si riporta la dolorosa verità, dolorosa solo per coloro che hanno quella mentalità sopra descritta. Solo la vera fede cattolica guarisce quei mali, sempre tenendo presente che le ferite dell'anima sono come quelle del corpo, come minimo una cicatrice resta sempre. E quella cicatrice significa che il male andava prevenuto e curato, senza perdersi nei soliti buonismi da sinodo diocesano.

    In ambito aeronautico, in caso di incidente, partono contemporaneamente due inchieste autonome. Una è per stabilire le responsabilità e punire i colpevoli, ed è quella che fa testo in tribunale. L'altra, altrettanto seria, dell'ANSV, è esclusivamente per stabilire le "raccomandazioni" tecniche (obbligatorie per tutti gli operatori del settore) affinché l'incidente non si ripeta più.

    Nella Chiesa purtroppo la seconda procedura non esiste, e la prima è piuttosto lenta. Col risultato che a far notare certe storture sono i laici, non solo quelli che ne sono stati colpiti, poiché con le opere del demonio non si può scendere a compromessi.

    RispondiElimina
  92. Mah...se qualcuno mi insulta perché non gli ho dato la precedenza, magari, anche se il mio temperamento è assai mite, potrei reagire...ma quello sarebbe il peccato? Il peccato maggiore e ben più grave è quello di essere scorretti e prepotenti, quello di mettere in pericolo la vita altrui, non quello di reagire magari di fronte a chi fa del male o ad una sua offesa immeritata e gratuita.
    Non ho mai sentito le seguenti raccomandazioni in comunità: siate onesti...non approfittate della suocera che vi tiene i bambini giorno e notte...del datore di lavoro con richieste di permessi... dei colleghi obbligati a sostituirvi...siate "buoni" (che schifo, vero? Che cosa terribile, borghese, ipocrita essere semplicemente buoni, onesti, generosi).
    Non occorre fare kenosi, per esserlo. Non occorre trasformare il mondo in tuo nemico per poi amarlo.
    Abbiamo così tanto ascoltato Kiko da aver dimenticato che esiste una morale cattolica che non ha assolutamente a che vedere con i suoi vaneggiamenti. Una morale che dovrebbe impedirgli di sfruttare le famiglie per buttare soldi negli alberghi, per esempio, o di tutelare personaggi che hanno commesso degli abusi solo perché sono dei funzionari del cammino, o di propagare dottrine errate facendole passare per ortodosse e celando le correzioni ricevute.
    Ma no, non funziona così! Lo sbagliato sei tu se lo "giudichi" o ti arrabbi.
    Comoda, questa filosofia, costruita apposta per noi, che siamo stati così gonzi da cascarci.

    RispondiElimina

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