venerdì 11 agosto 2017

Salviamo la nuova evangelizzazione dalle grinfie dei falsi profeti

Un blog cattolico ora chiuso aveva pubblicato tempo fa questa riflessione, dalla quale prendo le mosse per trarre alcune conclusioni.
Sedicente "nuova evangelizzazione"
degli adepti del Cammino
Spesso si sente parlare della necessità di una nuova evangelizzazione dell'Europa. Prima di avanzare progetti di evangelizzazione dobbiamo porci alcune domande: perché è in corso la scristianizzazione della società? Di chi è la colpa? Io penso che gran parte del disastro è stato causato dal modernismo. Sì, anche comunisti, laicisti, massoni e compagnia bella hanno le loro responsabilità, ma se non ci fossero stati i modernisti, il cristianesimo avrebbe alzato una diga invalicabile contro la secolarizzazione. Insomma il modernismo è stato il cavallo di Troia per far penetrare il fumo di satana nel Tempio di Dio.

Il Vangelo rimane l'unica via di salvezza, ma è necessario viverlo con più coerenza, non in maniera annacquata. Non è possibile nessun compromesso tra mondo e Vangelo. Dunque, chi dovrà svolgere la "nuova evangelizzazione"? Se i nuovi evangelizzatori saranno gli stessi personaggi che ci hanno portato alla catastrofe con le loro eretiche dottrine moderniste, allora è meglio lasciar perdere onde evitare che si propaghi la confusione e la catastrofe. Per intenderci, se tra i nuovi evangelizzatori si infiltrassero coloro che di fatto negano la divinità di Cristo, la Risurrezione, la Presenza Reale, l'eternità dell'inferno, l'esistenza del purgatorio, la verginità perpetua della Madonna... allora sarebbero guai seri. Qui c'è bisogno di gente come San Francesco Saverio, san Pietro Canisio, San Roberto Bellarmino, Sant'Alfonso Maria de Liguori, cioè di persone ricche di buona dottrina e di zelo per la salvezza delle anime. Per rievangelizzare le terre cristianizzate bisogna recuperare la Tradizione: liturgia ben celebrata, canto gregoriano, catechismo fatto seriamente, sermoni alla Sant'Alfonso, recupero dei novissimi, riutilizzo nell'insegnamento della Somma Teologica di San Tommaso, propagazione della vera devozione alla Madonna, ecc.

Con le chiacchiere dei modernisti non si converte nessuno, anzi, si allontana sempre più la gente dalle chiese.

E tra le chiacchiere dei modernisti annoveriamo il "fare come i [presunti] primi cristiani" e l'evidenziare di più l'aspetto "conviviale" della liturgia.

Indovinate di chi si parla.

Kiko indiavolato mentre fa la sua protesta sindacale
lamentandosi col Papa che ancora non esiste
in tutte le parrocchie l'iniziazione neocatecumenale

74 commenti:

  1. Abbiamo bisogno di santi, non di catene di montaggio che li sfornino, tutti uguali a quell'uno e a quell'una che fra l'altro santi non sono.
    Ho ascoltato un'intervista di un caporione neocat friulano: parole roboanti, finta umiltà, come un venditore di spazzole, vende solo la formula della evangelizzazione by Kiko. Nessun accenno di pietà personale. Un orrore. Per fortuna c'è stato il lato comico quando ha riferito che il proprio idolo vuole morire ai piedi di un povero.

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  2. Ai piedi di un povero? Ma Kiko non aveva profetizzato che sarebbe morto martire dell'islam, non appena il Cammino avesse convertito il centesimo musulmano? (infatti Kiko ha quasi 78 anni e ne mancano ancora cento alla lista).


    Talvolta un termine come "modernismo" può suonare complicato alle orecchie dei cristiani, e perciò il suo punto fondamentale su cui invitarli alla riflessione è che l'errore avrebbe gli stessi diritti della verità.

    Per un cattolico, o anche soltanto un uomo ragionevole, tale punto è inaccettabile perché la sua prima conseguenza è che la verità non esiste, oppure è del tutto irrilevante. E perciò chi sbaglia è libero di continuare a farlo. Chi mente merita gli stessi onori di chi dice il vero. Chi afferma la verità va trattato come chi afferma un'opinione qualsiasi. Il dialogo si riduce ad uno scambio di salamelecchi, perché non c'è più una verità alla quale i dialoganti possono fare riferimento. E così via, fino alle conseguenze in campo pratico - ad esempio: "storpiano la liturgia? ma su, lasciateli in pace, chi siete voi per denunciare lo scempio liturgico?"

    Ora, seguendo quest'ultimo esempio (vissuto con dolore da chiunque abbia denunciato le carnevalate liturgiche neocatecumenali, che sono un'offesa a Dio ancor prima che un insulto all'uomo) abbiamo sempre distinto il caso di ecclesiastici che tollerano loro malgrado le ingiustizie perché impossibilitati a rimediare senza far gran danno, e quelli che tollerano volentieri perché "la Chiesa non deve essere esclusiva ma inclusiva e bla bla bla".

    Nella mentalità modernista l'errore ha gli stessi diritti della verità, cioè non va corretto ma addirittura posto sullo stesso piano della verità. Pertanto vedrà come "lamentoso, intollerante, retrogrado, tradizionalista, ecc." chiunque osi affermare un principio giusto senza ammettere diritto di cittadinanza a qualsiasi versione sbagliata di quel principio. Per la mentalità modernista, dato che la verità ha gli stessi diritti dell'errore, qualunque confronto e qualunque dialogo vanno ridotti a cercare un compromesso, e qualunque discorso va ridotto ad un ammorbidire i termini.

    Parliamo di mentalità perché non è necessario essere modernisti al 100%: è sufficiente concedere mentalmente che "in certi casi" l'errore non venga chiamato errore ma venga considerato avere gli stessi diritti della verità. È il caso - per proseguire l'esempio sulla liturgia - di tantissimi ecclesiastici che pur sapendo degli scempi liturgici del neocatecumenalismo non si permettono neppure di indicarlo come errore.

    Il normale fedele cattolico conosce la differenza tra verità (da desiderare, e a cui adeguarsi) e opinione (che può essere smentita, che va adeguata alla verità). Sa che Nostro Signore è la via, la verità e la vita, e che chi scende a compromessi con la verità compromette inevitabilmente anche la via e la vita.

    Se l'errore ha gli stessi diritti della verità allora tutte le istituzioni - inclusa la stessa gerarchia ecclesiastica - non hanno senso, e sentono di non avere neppure autorità per imporre il rispetto delle leggi ecclesiastiche e liturgiche a coloro che si dicono cristiani. Il Papa comanda di celebrare la liturgia «senza aggiunte né omissioni», ribadendo così una legge già valida per tutta la Chiesa, e coloro che sono inquinati dalla mentalità modernista non si sentono minimamente chiamati in causa.

    p.s.: insisto sempre sulla questione della liturgia perché è fondamentale: i neocatecumenali testimoniano la loro fede inquinata celebrando una liturgia inquinata.

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  3. Povero e con sankiko morto ai propri piedi...
    Oltre a essere povero dover anche rimuovere il cadavere, che situazione tragicomica (per il povero solo tragica)!

    Del povero e di poter dare una mano non gliene importa un fico secco, della propria gloria eccome!
    Insomma come dire: tu resta povero, con la tua bella etichetta di povero in fronte, che sei utile a darmi gloria, anche dopo la mia morte.
    A me questo tipo di atteggiamento fa davvero ribrezzo.
    Morale della favola: meglio essere poveri e basta che poveri con un kiko alle calcagna (vivo o morto che sia).

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  4. Mi permetto di segnalare un (vecchio ma tuttora insuperato) saggio di Rino Cammilleri, Juan Donoso Cortés, il padre del Sillabo.

    Fu il pensatore laico Donoso Cortés a consigliare (come richiestogli) a Pio IX di pubblicare un elenco degli errori del tempo. Il modernismo - all'epoca chiamato anche liberalismo -, mettendo sullo stesso piano la verità e l'errore, apre la porta a qualsiasi eresia. Ed è perciò meritatamente chiamato "la madre di tutte le eresie", o "la sintesi di tutte le eresie".

    La potenza dirompente del Sillabo (disprezzato e detestato ancor oggi perfino nei seminari e negli ambienti ecclesiastici) sta nel fatto che quella lista di errori è facilmente comprensibile non solo se esaminati singolarmente (di sicuro meglio di una generica enciclica contro il modernismo in sé), ma anche se letta per intero perché è una collezione di esempi che rende chiara la mentalità che li genera. Cammilleri ha scritto più volte sul Sillabo (per esempio Elogio del Sillabo. L'ultima difesa del papa re).

    Le condanne espresse nella Quanta cura (l'enciclica) e nel Sillabo ivi allegato (l'elenco delle proposizioni condannate come errore) sono ancor oggi attualissime.

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  5. Coloro che in fondo in fondo ammettono che "almeno in qualche caso" l'errore avrebbe gli stessi diritti della verità, finiscono inevitabilmente per adeguare il loro comportamento. In termini più tecnici, da quella convinzione segue sempre una morale.

    Esempio: gli adepti della setta neocatecumenale di fatto non credono che Nostro Signore sia presente nel Santissimo Sacramento. A parole gridano il contrario, ma di fatto i neocatecumenali si comportano come se il Signore non fosse presente: non si inginocchiano, fanno la "comunione seduti" (cioè tengono il Santissimo "sotto sequestro", seduti, finché non scatta il segnale manducatorio), non si genuflettono, si puliscono le dita sui pantaloni (e nessun cosiddetto "catechista" ha da ridire, anzi, magari dà il pessimo esempio lui stesso, e nessun fratello di comunità ha da condannare il gesto), non si bada né a briciole né a frammenti, come se l'eucarestia fosse banalmente uno snack che simboleggia qualcosa di genericamente sacro.

    Sono chiaramente errori gravissimi, poiché se uno crede che nel Santissimo è presente il Signore, si adegua, senza limitarsi a fare proclami e discorsini. A che serve proclamare di credere nella Presenza Reale se poi in presenza del sindaco si scatta in piedi e in presenza di Nostro Signore si sta comodamente seduti?

    Allora, sbagliano coloro che seguono le indicazioni della Chiesa, o sbagliano i neocatecumenali? Ebbene, i kikos rispondono che il loro modo "va bene", cioè insinuano che la prassi giusta indicata dalla Chiesa ha lo stesso valore (o inferiore) rispetto alla prassi sbagliata invalsa nel Cammino. La verità viene posta sullo stesso piano dell'errore.

    Il criterio neocatecumenale è l'idolatria: «se lo dice Kiko allora è giusto anche se è sbagliato, se lo vuole Kiko allora dobbiamo farlo anche se è sbagliato».

    Non più l'ubbidienza a Cristo attraverso la Sua Chiesa, ma l'ubbidienza a Kiko attraverso il Suo Cammino anche se in contrasto con la Chiesa.

    A parole i neocatecumenali urleranno di essere ubbidientissimi al Papa e alla Chiesa, e magari qualcuno di loro è perfino convinto che ciò sia vero, ma nei fatti ciò che dice e fa Kiko vale più di ciò che dice e fa la Chiesa. Se un neocatecumenale comincia a desiderare di seguire la Chiesa, di fatto è già fuori dal Cammino, poiché sta implicitamente riconoscendo che è la Chiesa, non Kiko, ad essere la guida sicura per la verità, sta implicitamente riconoscendo che la verità e l'errore non possono essere posti sullo stesso piano.

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  6. Io credo che Dio sia il tutto, e che faccia muovere il mondo come pensa che giusto sia. Se veramente questo cammino neocatecumenale e tutti i loro riti (che secondo voi offendono la Chiesa) fosse una piaga per Dio e per il mondo, Dio stesso non avrebbe fatto in modo che crescesse e si affermasse,ed invece tutti vediamo il contrario. Non credo Dio abbia bisogno di paladini della giustizia e siti internet per bloccare ed eliminare cose che gli vanno contro. Possiamo parlare per anni qui di tutte le cose, magari pure non vere ma pensate da noi, che riteniamo cattive.. Ma la verità è che questo itinerario (come San Giovanni Paolo 2 lo ha riconosciuto) è dentro la chiesa, è approvato dalla chiesa, e presenta migliaia e migliaia di fedeli. Tutto il resto ahimè sono chiacchere.. Ripeto : pienamente convinto che se questo cammino non andrà più bene un giorno, Dio rimedierà anche senza il nostro aiuto..
    Emanuele

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  7. Emanuele, mai sentito parlare di libero arbitrio? Se fosse come dici tu, ovvero che Dio non dovrebbere permettere nessun male all'interno della Chiesa non ci sarebbe stata nessuna eresia nella storia della Chiesa, nè alcuno scandalo tipo quello recente sulla pedofilia perchè Dio non lo avrebbe permesso. Invece guarda un pò il male esiste e resiste anche nella Sua Chiesa e Dio tante volte si è servito di uomini di buona volontà per combatterlo. È chiaro che fa molto più comodo andare avanti per la propria strada senza assumersi le proprie responsabilità perchè Dio se proprio vuole ti fermerebbe, ma non è così che funziona e lo vediamo tutti i giorni. A proposito, secondo te perchè Gesù avrebbe detto Guardatevi dai falsi profeti? Secondo il tuo ragionamento sarebbe bastato un semplice Tranquilli, se non li riconoscerete comunque no problem perchè non dureranno. Ma che discorsi...

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  8. Quando leggo i commenti come il tuo Emanuele, mi ricordo perché a un certo punto ho sentito la necessità di smettere, almeno per un tempo, di intervenire qui confrontandomi con i paladini del CNC.

    Il problema è che il Dio che ti hanno letteralmente inculcato (e il tuo commento ne è un fulgido esempio) semplicemente non esiste. A leggere il tuo commento, Dio sembra una specie di burattinaio capriccioso ed egoista, intento in un gioco che dovrebbe perennemente soddisfare il suo ego. Peccato che non ci sia niente di più lontano dalla Verità. Questo è quello che fa Kiko. Se il tuo discorso fosse vero non esisterebbero la libertà è la volontà umana, che significherebbe in sostanza che Dio non ti ama. Ci sono state nella storia della Chiesa eresie combattute per secoli, che faticavano a morire, perché facevano adepti e si espandevano, esattamente come il CNC. Eppure erano eresie. Ora, avete gli statuti e non li rispettate. È questo a porvi fuori, non un blog o un sito internet. È la disobbedienza tua che ti mette fuori, non il fatto che qualcuno te la fa notare e ne parli. Invece di cercare di zittire chi osa non osannare Kiko, prova a pensare a come mai ancora non ti hanno comunicato le disposizioni impartite da Papa Francesco il 1 luglio 2016, data dopo la quale il tuo santone ha iniziato a ripetere la nuova preghiera del cuore made in Appartamento a S.Pietro: "se serve ce ne andiamo dalle parrocchie".

    Autore della Lettera

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  9. Carissimo Emanuele, sono pienamennte convinto che il CNC non andava bene 40 anni fa, non andava bene 30 anni fa, non andava bene 20 anni fa, non andava bene 10 anni fa, ed il continuo reiterarsi degli stessi errori ampiamente documentati, fanno arrivare alla conclusione che il CNC non va bene ne oggi ne per domani.
    L'altra cosa che voglio dirti è che Dio stabilisce tempi e modi perchè la sua Giustizia trionfi, permettendosi il lusso di delegare dei servi inutili quali noi siamo, a gridare la Sua Verità, poichè non può esistere giustizia senza che sia messa in luce la Verità.Stai tranquillo che noi siamo fiduciosi nella sua Parola e per amore della verità noi insistiamo come la vedova importuna affinchè Questa si adempi. (cfr. Lc 18,1-8).

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  10. Di San Roberto Bellarmino non ne sento proprio la necessità

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  11. @ fab ha detto...
    Di San Roberto Bellarmino non ne sento proprio la necessità
    ---
    Penso che non ne sentisse tanto la "necessità" neanche GPII, che avete tanto amato, quando tolse la Parrocchia romana a Lui intitolata, togliendola ai Gesuiti, di cui il Bellarmino faceva parte, per consegnarla al Clero Secolare.

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  12. P.S.
    Giovanni Paolo II non amava affatto i Gesuiti, e li aveva di fatto "commissariati".
    Figuriamoci se poteva ancora tollerare la "più ricca Parrocchia" di Roma ancora in mano a
    loro!
    ---

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  13. Io non sono uno di loro, Dio me ne scampi, ma mi sento una persona libera. Proclamare Santo uno che mandava al rogo non fa parte del Dio in cui credo.

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  14. Una cosa è non intervenire, un altro è farlo andare avanti e farlo crescere.. In ogni caso la chiesa esiste per questo, per rinnegare i falsi profeti.. Ma la chiesa sta facendo il contrario, anzi, lo sta appoggiando.. Quindi ripeto che sono convinto che se un giorno questo cammino non sarà più buono, andrà via dalla chiesa. Ad oggi non è così, non mi sento di giudicarlo.. Corro il pericolo di giudicare lo spirito, e per sicurezza, ed anche perché non si giudica, e i peccati contro lo spirito dice la bibbia non andranno perdonati..
    Emanuela

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  15. Emanuele, il disco rotto.
    Risalendo un po' più in su, secondo io ragionamento deficiente di Emanuele, Dio non avrebbe dovuto permettere nemmeno la propria crocefissione.
    Oppure, anche meglio, in media ogni anno muoiono 56 milioni di bambini per aborto procurato, dunque dato che Dio non prende provvedimenti contro questo peccato che grida contro di Lui e che offende la dignità umana, dobbiamo concludere che l'aborto è volontà di Dio.
    Emanuele ma che religione professate esattamente voi?

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  16. Emanuele, ma il vangelo del grano e della zizzania non ti dice proprio niente?
    Possibile che hai tutti i neuroni in stato d'ipossia acuta?
    Ma proprio non lo capisci che se ti puoi permettere di sparare stupidate così eclatanti è proprio perché Dio rispetta la tua è la mia libertà con la quale ci facciamo gioco persino di lui e non ci fulmina con uno schiocco delle sue dita (immagine antropomorfica che ha soltanto il compito d'esemplificare)?
    Emanuele, Dio con noi, ma di che religione sei?
    M.i.B.

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  17. Fab, non volerne, per favore, ma penso che tu esprima un chiarissimo esempio di relativismo, in questo caso, religioso. Se si comincia a giudicare l'operato della Chiesa negli anni bui della Riforma protestante e della Riforma cattolica senza calarsi nel contesto socio-culturale-religioso del tempo, non considerandone situazioni politiche, ambientazioni complessive che hanno avuto strati e substrati formativi perdurati per secoli, allora possiamo cancellare tutta la Storia e la Tradizione pervenutaci. Anch'io non capisco e non apprezzo la storia di quei secoli bui, ma non li giudico. Soprattutto non giudico i Santi e chi li ha fatti Santi, cioè la Chiesa.
    Ottima serata a tutti.
    M.i.B.

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    1. La contestualizzazione è relativizzare un principio universale quale quello di non uccidere. Premiare con la santità chi dava caccia agli eretici mi pare una pagina buia nella storia a prescindere. È commovente leggere cosa scriveva Giordano Bruno prima di essere portato al rogo è quanti di quel pensiero oggi è di attualità all'interno del pensiero religioso.

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    2. Sei proprio così certo che Giordano Bruno non fosse un ostinato orgoglioso superbo testardo al quale non fosse stata data, proprio dal Bellarmino, la possibilità di ridiscutere le sue tesi (cosa che lui fece nel 70% delle sue contestazioni riallineandosi alla Dottrina - Galileo lo fece per paura, per stupidità o per umiltà?)? Io non ne sono certo, può essere per tutte queste cose.
      Comunque sono periodi storici ai quali studiosi molto più preparati di me hanno dedicato gran parte della vita, io mi soffermo soltanto a segnalare ipotesi e non vado oltre. So soltanto che ogni azione e reazione è figlia del suo tempo e in esso va considerata, se no mi ritrovo a giudicare Dio che ordinava di passare a fil di spada intere popolazioni e papi che organizzavano crociate e vescovi lussuriosi e preti fuori di testa e persino camminanti con i neuroni sedati. Tu forse hai più competenze per poter speculare ancora, buona continuazione. Ti auguro buon fine settimana.
      M.i.B.

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    3. Ostinato, superbo, testardo va condannato a morte? La sua ostinazione, "gli infiniti mondi" oggi sono stati ripresi dalla Chiesa. In Vaticano c'è la commissione per lo studio di forme di vita extra terrestri, il Vaticano ha fatto costruire nel deserto del Nevada, un osservatorio astronomico costato 14 milioni di dollari, in una montagna chiamata figli delle stelle, dove gli indiani andavano per incontrare le divinità...tutto frutto di un caso? Lasciamo stare le immagini cruente della Bibbia, altrimenti si perde la fede. Buon fine settimana a lei

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    4. Da Magister: "E così, cerca cerca, negli anni Ottanta nacque la decisione di creare un nuovo osservatorio in Arizona. L'università di Tucson fornì la lente a specchio, diametro metri 1,83, prototipo della più avanzata tecnologia. Un gruppo di magnati americani offrì 3 milioni e mezzo di dollari per l'intera struttura. E il Vaticano disse a tutti grazie."
      Non facciamo complottologia anche sul Vaticano... L'area 51 e scie chimiche lasciamole a Napalm 51
      Enrico

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    5. Fab - mi dà del lei (in questo blog non mi pare si usi) quindi le rispondo in maniera formale - ma non si accorge che proprio le argomentazioni da lei prodotte circa l'oggi della Chiesa, vanno a supportare proprio le mie tesi circa il passato della stessa?
      Comunque chiudo questo dialogo che rischia di diventare accademico e non vi sono particolarmente portato.
      La saluto caramente.
      M.i.B.

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  18. Emanuele 18:15,
    questi sono discorsi da tentatore.

    Il vero Timor di Dio infatti ispira domande come "questo cammino è un modo santo di onorare il Signore oppure no? Stiamo facendo cosa gradita a Dio o stiamo peccando contro di Lui e contro la Chiesa?"

    E quanto ai peccati, ne ho sentiti di cammninanti infoiati (anche presbiteri) ripetere che: "avete bisogno di peccare!!! perché, tramite quei peccati, il Signore vuole convertirvi!!!". Ed altri, altrettanto drogati da questi infoiati, ripetere a loro volta, con la stessa foga cieca.

    È lecito anche peccare, perché tanto poi ci pensa Dio a rimediare?

    Neocatecumenali, veramente credete che ogni correzione che arriva dall'esterno sia il modo di Dio di darvi ragione? Non potrebbe essere semplicemente solo quello che sembra: e cioè un richiamo ad uscire dal coma dello spirito?
    Oppure tutti i dischi debbono sempre girare al contrario con voi?

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  19. @Emanuele,

    @Donna Carson ti ha risposto

    “Emanuele, mai sentito parlare di libero arbitrio?”

    Infatti, ne parla anche il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Il diritto all’esercizio della libertà è proprio d’ogni uomo, in quanto è inseparabile dalla sua dignità di persona umana. Pertanto tale diritto va sempre rispettato, particolarmente in campo morale e religioso”;

    Anch’io credo che Dio sia “il tutto” ma in quanto a ” far muovere il mondo” .. è come diceva un santo, che Chi ci ha creato senza aver bisogno di noi, non ci salverà senza il nostro concorso.

    Infatti , poco più avanti, dice ancora il Catechismo: “Con la sua grazia lo Spirito Santo ci conduce alla libertà spirituale, per farci suoi liberi collaboratori nella Chiesa e nel mondo”
    e in seguito, parlando di solidarietà umana: “ La virtù della solidarietà attua anche la condivisione dei beni spirituali della fede, ancor più importanti dei quelli materiali”,

    ciò significa che ogni cristiano è chiamato ad essere, per volontà stessa di Dio, collaboratore .. e tu dici che Dio non ha bisogno di “paladini della giustizia e siti internet”?

    A questo proposito, sempre il Catechismo parlando della falsa testimonianza e dei mezzi di comunicazione sociale dice: “Ogni persona è chiamata alla sincerità e alla veracità nell’agire e nel parlare ..
    … Il cristiano deve testimoniare la verità evangelica in tutti i campi della sua attività pubblica e privata”

    ed anche: “L’informazione mediatica deve essere al servizio del bene comune e nel suo contenuto dev’essere sempre vera e, salve la giustizia e la carità, anche integra.”

    Quindi, è corretto dire che il CNC è “dentro” la Chiesa , certo che anche San Giovanni Paolo II ha riconosciuto il fatto che esso sia “dentro” la Chiesa, perché così è … è proprio lì, dentro la Chiesa, che il CNC si è collocato, proprio come la zizzania si è insinuata in mezzo al grano per sfruttare il suo nutrimento …

    E ( anche se io e altri preferiremmo fosse strappata via) sappiamo tutti cosa ha comandato Gesù a tal riguardo .. quindi fa bene qualunque Papa ci sia ad obbedire a Gesù, ma ciò non significa che la Chiesa approvi il CNC, infatti NON è vero che la Chiesa lo abbia approvato, la Chiesa ha approvato il suo Statuto che NON è la REALTA’ del CNC.

    Il fatto che ci siano migliaia di cattolici che praticano il CNC non significa che tutti i cattolici lo debbano essere, non ne fa ne’ una cosa “cattolica” ne’ una cosa buona; infatti la Chiesa, che tollera di vederlo lì in mezzo al grano buono, NON lo può “approvare” perché è un’organizzazione FALSAMENTE cristiana e il suo permanere nella Chiesa dimostra solo la bravura e la malvagità dei suoi dirigenti (ai vari livelli) nel fare apparire il MALE come un BENE.
    CONTINUA

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  20. CONTINUA

    Tu dici che sono solo chiacchiere parlare delle cose “magari pure non vere ma pensate da noi, che riteniamo cattive” ….
    Renditi conto che davanti a Colui che tu stesso affermi essere “il tutto” non c’è niente di nascosto e di segreto e neanche di ambiguo: il bene è bene e il male è male, non è questione di “pensare o ritenere”, non è questione di “opinioni “ .. San Giovanni Paolo II non ha mai sopportato questo RELATIVISMO!

    Perciò non vorrei essere nei tuoi panni che intervieni a parlare del CNC solo per dire : “se questo cammino non andrà più bene un giorno, Dio rimedierà anche senza il nostro aiuto” ..
    Questo cammino non va già bene oggi, come non è andato bene fin dall’inizio e come continuerà a non andare bene in futuro se non provvederà a modificarsi; il tempo (anche se tu per intendere “il tempo” in modo SUPERSTIZIOSO dici Dio) non basta a far diventare buona una cosa cattiva se questa non viene MODIFICATA .. e nessuno di noi può, senza sentirsi in qualche modo “in colpa”, disinteressarsi della questione, ne’ tu che sei NC, ne’ io che ho compreso che quella è una strada sbagliata..

    .. ha detto bene @Donna Carson “fa molto più comodo andare avanti per la propria strada senza assumersi le proprie responsabilità perché Dio se proprio vuole ti fermerebbe, ma non è così che funziona e lo vediamo tutti i giorni”.

    Hai usato un’espressione significativa: “.. una piaga per Dio e per il mondo ..” che mi ha fatto pensare come invece sia vero che di ogni male noi facciamo a una singola persona Dio ne “soffre” come fatto a Lui ..

    Dice il Catechismo riguardo al Sacrificio di Gesù: “ Ogni singolo peccatore, cioè ogni uomo, è realmente causa e strumento delle sofferenze del Redentore, e più gravemente colpevoli sono coloro, soprattutto se cristiani, che più spesso ricadono nel peccato o si dilettano nei vizi”.

    Emanuele, spero tu non sia un sacerdote ….. O MEGLIO
    .. spero non ci siano dei sacerdoti che la pensano come Emanuele.

    Roberta

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  21. @ Emanuele preoccupato del rischio di giudicare lo spirito, io devo proprio dirtelo, a me pare che tu corra il rischio di dare via il tuo tempo, le tue energie, il tuo denaro e persino la tua responsabilità nelle scelte di coscienza a cui sei chiamato solo per alimentare i deliri di onnipotenza di uno squilibrato spagnolo, e mi sembra un rischio ben più concreto rispetto allo spauracchio della bestemmia contro lo Spirito che è tutta un'altra storia rispetto a come te l'hanno opportunamente propinata i tuoi carcerieri, pardon, catechisti

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  22. @ fab ha detto...
    Io non sono uno di loro, Dio me ne scampi, ma mi sento una persona libera. Proclamare Santo uno che mandava al rogo non fa parte del Dio in cui credo.
    ---
    Ti comprendo, ma bisognerebbe contestualizzare i tempi e le persone:
    attraverso i secoli, da parte della Chiesa, si è passati da crudelissime punizioni esemplari, non dimentichiamoci però che le più disparate eresie e relativi movimenti stavano prendendo il sopravvento, ad un lassismo negativamente esemplare, che rasenta il più becero menefreghismo; ricordiamoci però, che in tempi storici relativamente recenti, anche Pio IX, voluto Santo da GPII, mandava a morte.

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  23. A proposito di complottologia:
    "Si è confrontato con alcuni dei maggiori ricercatori ufologici in tutto il mondo, da Paola Harris a Jaime Maussan, da Zecharia Sitchin a Eufemio del Buono, che ha da poco raggiunto, concludendo la sua vita terrena dopo una lunga malattia.
    L’argomento ufo e vita extra-terrestre è sempre stato caro al teologo e demonologo del Vaticano, che solo recentemente ha ottenuto un supporto pubblico dalle istituzioni ecclesiastiche di cui era alto prelato, grazie alle affermazioni di padre José G. Funes, direttore della Specola Vaticana, sulla possibilità dell’esistenza di vita extra-terrestre.
    Questa però per Balducci ormai da decenni era considerata molto più che una semplice possibilità: “Deve per forza esserci qualcosa di vero. Le centinaia, le migliaia di testimonianze non lasciano spazio a dubbi, pur considerando le possibili illusioni ottiche, fenomeni atmosferici e altre spiegazioni scientifiche.”
    Questo asseriva il teologo durante il suo incontro a Bellaria Igea Marina, con il noto ricercatore Zecharia Sitchin.
    “Come teologo cattolico – continuava il monsignore – non posso semplicemente ignorare queste testimonianze.
    La testimonianza diretta è un modo di trasmettere la verità e in particolare nel caso della religione cristiana, stiamo parlando di una Rivelazione Divina, in cui la testimonianza gioca un ruolo cardine nella credibilità della nostra fede.”. (Corrado Balducci)

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  24. @ Emanuele (11 agosto 18:15)

    Ma la verità è che questo itinerario (come San Giovanni Paolo 2 lo ha riconosciuto) è dentro la chiesa, è approvato dalla chiesa, e presenta migliaia e migliaia di fedeli. Tutto il resto ahimè sono chiacchiere..

    Ti risponde bene
    Roberta (12 agosto 2:35)

    infatti NON è vero che la Chiesa lo abbia approvato, la Chiesa ha approvato il suo Statuto che NON è la REALTA’ del CNC.
    ______________________

    Quale la nostra funzione qui? Chiamiamola pure "missione".
    Noi siamo testimoni delle loro menzogne scandalose.
    Avendo vissuto a lungo tra loro, essendo dei loro, abbiamo visto con i nostri occhi e ascoltato con le nostre orecchie che È VERO ciò che Roberta dice:
    la chiesa ha approvato uno Statuto che Kiko, Carmen e compagni HANNO SUBITO,;
    ricordo benissimo che dicevano molto male del fatto che la Chiesa li costringeva a darsi delle regole, le regole avrebbero ammazzato il Cammino, dicevano.
    Le norme dello Statuto le hanno subite e, dal giorno dell'approvazione, hanno fatto di tutto per farle scivolare nel nulla.
    Tamquam non esset.
    Di questo noi siamo testimoni, loro mentono, nascondono, fanno i finti obbedienti. Che dici , Emanueele, non è nostro preciso dovere testimoniare? Chi più di noi?

    Questo loro inqualificabile comportamento ha fatto sì che alcuni di noi, volendo restare figli della Chiesa, e non volendo più farci "imbastardire" da Kiko/Carmen, ce ne siamo andati via.


    Emanuele dice anche:
    Non credo Dio abbia bisogno di paladini della giustizia e siti internet per bloccare ed eliminare cose che gli vanno contro.

    Vi piacerebbe ci facessimo i fatti nostri?
    Mettetevi bene in testa, dopo aver speso tutta la nostra vita nel c.n., VOI SIETE I FATTI NOSTRI.

    Infine, se Dio non ha bisogno di alcuno per " eliminare cose che gli vanno contro",
    A maggior ragione non ha bisogno di nessuno per instaurare il suo regno,
    Quindi ti domando:
    "Che si sbatte tanto a fare, Kiko, diventando anche violento e inopportuno con il Papa, perché gli sia concesso di darsi da fare come un pazzo irrequieto per fondare comunità dappertutto?
    Stai calmino, Dio pensa e fa ogni cosa, senza bisogno di servirsi necessariamente di lui.

    Pax

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  25. "Kiko vuole morire ai piedi di un povero".

    Un essere umano povero come lapide vivente di Kiko.
    Esiste una raffigurazione più esemplare di come Kiko sfrutti i poveri per la sua propaganda, ma in realtà non gli interessi la loro reale condizione?
    Scusate l'ironia, forse fuori luogo, ma con questa frase Kiko ha involontariamente rivelato la sua vera natura (come ha già fatto altre volte).

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  26. Emanuele ha detto: "Io credo che Dio sia il tutto, e che faccia muovere il mondo come pensa che giusto sia. Se veramente questo cammino neocatecumenale e tutti i loro riti (che secondo voi offendono la Chiesa) fosse una piaga per Dio e per il mondo, Dio stesso non avrebbe fatto in modo che crescesse e si affermasse,ed invece tutti vediamo il contrario"

    Discorsi come quello di Emanuele sono tipici di chi si è educato alla scuola di Kiko Arguello e non ha mai ricercato una sana lettura del Vangelo con teologi ed esegeti veri: tutto il Vangelo è improntato al rifiuto di Cristo di intervenire nelle questioni politiche del mondo, (e il Cammino, con i suoi potenti sponsor è una questione di potere mondano, politica quindi).
    Invito (come ho fatto nel post precedente) a leggere o rileggere il "Gesù di Nazaret" di BXVI. La pretesa di un intervento divino continuo nelle questioni umane è contemplata - addirittura! - nel paragrafo delle tentazioni di Satana, la terza. E BXI (lo riferisco al bravo M.i.B, questo) dà sugli anni del potere temporale della Chiesa un giudizio severo: "La debolezza della fede, la debolezza terrena di Gesù Cristo doveva essere sostenuto dal potere politico e militare. Nel corso dei secoli questa tentazione - assicurare la fede mediante il potere - si è ripresentata continuamente, in forme diverse, e la fede ha sempre corso il rischio di essere soffocata proprio dall'abbraccio del potere". Mediante il potere che genera la paura dei roghi, possiamo aggiungere per i tempi bui dela Chiesa. Oppure di Dio che manda castighi e malattie, nel CNC. Condivido, naturalmente, M.i.B in relazione alla necessità di "calarsi nel contesto socio-culturale-religioso del tempo", ma questo non può esimere dal giudicare quel contesto contrario al Vangelo di Cristo. BXVI con parole pesate lo fa, addirittura inquadrandolo nella terza tentazione di Satana.

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  27. C'è un libro, che mi dicono nei seminari RMS venga studiato, che si intitola "Una storia della Chiesa".
    L'autrice è la neocatecumenale Angela Pellicciari.
    Nelle sue pagine, in modo naturalmente più elevato e colto, ho visto in azione la stessa forma mentis del/la nostro/a Emanuele/a.
    La Chiesa è voluta da Dio, da Lui costituita? Ebbene allora tutti gli avvenimenti, anche quelli più degradanti e criminali che purtroppo storicamente hanno riguardato la Chiesa come istituzione umana e i suoi rappresentanti anche ad alto livello, vescovi, cardinali, pontefici, sono stati voluti da Dio per uno scopo più alto, un fine che trascende ogni valutazione morale o storica. Naturalmente sintetizzo in modo estremo, ma immagino sia questo il motivo per cui ha vouto o dovuto premettere l'aggettivo indeterminativo "una" davanti al titolo "storia della Chiesa".
    Ebbene, è proprio questa mentalità che produce i tanti guasti che rende il cammino ciò che è, cioè una trappola per molti credenti, con conseguenze terribili come l'accettazione supina e fideistica dell'ingiustizia e persino della criminalità. Il cammino è voluto da Dio, ispirato dallo Spirito, accolto dalla Chiesa? Allora anche la disumanità, la rapacità, l'aridità, persino l'immoralità e la pedofilia, se a carico di "uomini e donne del cammino", hanno "un senso".
    Cioè: Dio ha ispirato il cammino? Ebbene, allora in qualche modo ne ammette anche gli errori o meglio: ciò che alla nostra limitata e mondana percezione appaiono come errori, ma che nella visione provvidenzialistica dei creatori del cammino sono solo delle "prove" che Dio stesso ha voluto per confermare e far crescere la Sua opera.
    Per questo il cammino non è in grado di correggersi e perirà, facendo purtroppo perire con sé molte anime.

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  28. Ti ringrazio, gentile Lino, per l'apprezzamento con cui traguardi alle mie parole. Per quanto riguarda il giudizio, scottato come sono da precedenti esperienze di revisionismo, non avendo lo sguardo storico ampio di BXVI, oltre che la sua caratura culturale e di uomo di fede, mi limito a ribadire quanto ho già asserito nel mio primo intervento:" Anch'io non capisco e non apprezzo la storia di quei secoli bui, ma non li giudico. Soprattutto non giudico i Santi e chi li ha fatti Santi, cioè la Chiesa".
    Buon pomeriggio a tutti!
    M.i.B.

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  29. Su san Roberto Bellarmino avrei solo un paio di cose da aggiungere.

    Anzitutto è stato canonizzato nel 1930, quando la Chiesa aveva criteri molto più severi di quelli attualmente in vigore, perché i numerosi tentativi precedenti di canonizzarlo si erano scontrati con argomenti principalmente di natura politica. Nel 1931 è stato proclamato anche Dottore della Chiesa. Se fosse stato banalmente un sanguinario sterminatore di poveri eretici non avrebbe avuto tutti questi onori.

    Dobbiamo poi aggiungere che per parecchi secoli "eretico" - salvo rari singoli casi, facilmente riconoscibili - era ciò che oggi chiameremmo "terrorista", visto che in nome della propria eresia gli eretici davano fuoco alle chiese, strangolavano sacerdoti o li gettavano da un dirupo, profanavano, stupravano, uccidevano, andavano minando le fondamenta della società civile in ogni modo. Nessuno piange la morte di terroristi di Al Qaeda (al massimo rimpiangiamo che siano stati bombardati poco), nessuno piangeva la morte dei poveri "eretici" finiti al rogo (l'uso politico che si fece dell'Inquisizione spagnola è una questione diversa dal vero e proprio garantismo dell'Inquisizione romana). Nel medioevo i roghi per gli eretici venivano accesi dai laici che timentes mollities episcopi, temendo la mollezza di giudizio del vescovo, temevano che l'eretico se la cavasse con un rimbrotto e un po' di preghiere. Il Barbarossa, per sembrare più cattolico dei cattolici, non faceva altro che bruciare eretici. Che non erano certo assimilabili ai testimoni di geova incravattati che si limitano a bussare al citofono. Del resto, per fugare ogni accusa di eresia, era sufficiente fare una pubblica professione di fede e rinnegare gli errori di cui si era accusati, cosa facilissima anche per un cattolico tiepido.

    La fiaba politically correct secondo cui l'eretico sarebbe un povero innocente "libero pensatore" che affronta la morte per le sue strambe idee è stata inventata molto più tardi, un secolo e mezzo dopo la morte di Bellarmino, dai nemici della Chiesa, e fra parentesi non tiene conto dell'enorme popolo di ex eretici che per convinzione o per paura abiurarono le proprie "idee" e hanno vissuto normalmente senza finire nei pamphlet illuministi e perciò nei libri di storia.

    Quanto a Giordano Bruno, fu condannato al rogo proprio nel momento in cui stava per cavarsela "alla Galileo" (cioè con un mezzo rimbrotto e un po' di preghiere), a quanto pare per dei crimini indicibili che -purtroppo!- le autorità ecclesiastiche preferirono non pubblicizzare (se mandassimo oggi al rogo un pedofilo, ci sarebbero solo applausi - tranne dai radicali...). La storiografia non è ancora riuscita a ricostruire le imputazioni, ma si scatenerà un putiferio quando si scoprirà che Bruno tutto era fuorché un "martire del libero pensiero". Fra parentesi l'usanza della damnatio memoriae, la condanna all'oblio di un personaggio e dei suoi eventuali scritti, era intesa a evitare di ispirare strane idee ed eventuali emuli nei secoli successivi (il Bruno, per sua scelta personale, sta probabilmente bruciando tra le fiamme dell'inferno).

    Ovvio che in questi nostri anni, subissati da proposte assurde - il laico Bianchi da nominar "cardinale", la laica Carmen addirittura "santa", ecc. - diventiamo facilmente sospettosi e rischiamo di non considerare il contesto storico.

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  30. Condivido Tripudio, avrei usato esattamente le stesse parole. Anche io la pensavo al modo di fab, e al modo di Emanuele, ai tempi del cammino. La verità è, come ha detto bene Tripudio, che l'eresia aveva delle connotazioni sempre violente. I catari per esempio causarono danni enormi, stupri ed eccidi in intere zone d'Europa dove riuscirono a instaurare vere e proprie roccheforti espellendo le autorità cattoliche del luogo. Se i papi fossero rimasti inermi avrebbero fatto forse il loro dovere? Lasciando il gregge nelle mani dei lupi rapaci? Perciò essi furono sterminati e dispersi, e non mi risulta nessun santo che li abbia mai pianti.
    In nome dell'eresia luterana sono state combattute almeno quattro guerre europee con decine di migliaia di morti, nonché carestie, malattie e violenze. La Chiesa non è per la violenza, ma di certo non poteva permettere la dissoluzione della civiltà in nome di una falsa misericordia d'accatto!

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  31. Premetto che non faccio parte del cammino neocatecumenale, perché già presente in parrocchia in molte attività. Io anche parlo per testimonianza: in parrocchia da noi esistono 5 comunità, che si impegnano molto in parrocchia ed in attività extra cammino. Tutto ciò che leggo qui da noi non esiste: partecipiamo alle celebrazioni molte volte con loro, e sicuramente hanno un carisma nel prepararle, davvero molto solenni.. 1 volte al mese viene anche il vescovo che celebra la messa ed è molto contento della nostra comunità parrocchiale. Io vi credo quando dite che parlate per testimonianza, ma magari non è dappertutto come lo avete vissuto voi, magari tutto quello che vi è successo è causa dell'uomo, anzi sicuramente.. Ma ripeto che da me non è affatto così, non sono corpo estraneo, sono fratelli come noi che in più hanno scelto di percorrere un cammino di fede, che a quanto vedo è approvato dalla chiesa, che si dica il contrario.. Io sono contento della loro presenza in parrocchia, perché aiutano moltissimo.. Sono bravissime persone, sempre disponibili.. Non li vedo come eretici o persone cattive contro la chiesa.. Anzi, hanno forse il senso di chiesa più me, visto il loro continuo servire la parrocchia.
    Emanuele

    RispondiElimina
  32. Premetto che non faccio parte del cammino neocatecumenale, perché già presente in parrocchia in molte attività. Io anche parlo per testimonianza: in parrocchia da noi esistono 5 comunità, che si impegnano molto in parrocchia ed in attività extra cammino. Tutto ciò che leggo qui da noi non esiste: partecipiamo alle celebrazioni molte volte con loro, e sicuramente hanno un carisma nel prepararle, davvero molto solenni.. 1 volte al mese viene anche il vescovo che celebra la messa ed è molto contento della nostra comunità parrocchiale. Io vi credo quando dite che parlate per testimonianza, ma magari non è dappertutto come lo avete vissuto voi, magari tutto quello che vi è successo è causa dell'uomo, anzi sicuramente.. Ma ripeto che da me non è affatto così, non sono corpo estraneo, sono fratelli come noi che in più hanno scelto di percorrere un cammino di fede, che a quanto vedo è approvato dalla chiesa, che si dica il contrario.. Io sono contento della loro presenza in parrocchia, perché aiutano moltissimo.. Sono bravissime persone, sempre disponibili.. Non li vedo come eretici o persone cattive contro la chiesa.. Anzi, hanno forse il senso di chiesa più me, visto il loro continuo servire la parrocchia.
    Emanuele

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  33. Mi permetto di ricordare che il papa non ha caso ha chiesto perdono per alcuni eccessi e non a caso ha riconosciuto che Lutero portava avanti alcune istanze di rinnovamento condivisibilissime, tant'è che la Chiesa ha fatto un Concilio per contro riformarsi. Non ci deve pesare l'ammissione che alcune scelte degli uomini di Chiesa abbiano contravvenuto a umanità e carità, semmai possiamo dibattere si quali esattamente possano essere state tali scelte e quali invece potessero essere storicamente giustoficabili; se però non fosse possibile ammettere l'errore, se non altro almeno l'umanissimo errore di valutazione, non ci sarebbe davvero spiegazione oggi alla tolleranza nei confronti di un movimento che inquina la fede e che ne sta minando le fondamenta.
    Sostenere per partito preso la Chiesa senza macchia va perfettamente a favore delle argomentazioni di Kiko e compagnia.

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  34. EMANUELE:

    non ne hai azzeccata una. Tutto quello che hai detto è sbagliato, storicamente e teologicamente. Sei la conferma che i bikini nulla hanno a che fare coi cattolici.

    1) il Nazismo, il Comunismo, l'Arianesimo erano piaghe. Eppure Dio ha permesso che crescessero eccome. Poi, colmata la misura, sono stati immancabilmente spazzati via.
    Più che fede la tua mi sembra fideismo, religione naturale.

    2) Eccome se Dio ha bisogno di quelli che tu chiami "paladini di giustizia" e che io chiamerei invece "difensori della fede". Ne ha bisogno perché vuole averne bisogno. Non ti hanno spiegato i catechisti che i cristiani devono COLLABORARE con Dio?
    Certo noi non vogliamo sostituirci ai Pastori, ma come battezzati siamo chiamati a testimoniare la verità.

    3) La Chiesa ha riconosciuto il Cammino che fa riferimento agli Statuti approvati. Ma il Cammino di cui tu fai parte, quello di Kiko, come sai bene disubbidisce agli Statuti (Comunione seduti e tutti insieme.... ecc.).
    Come saprai bene (spero) l'approvazione è valida solo se si seguono delle regole, se non si seguono NON VALE.
    E poiché il Cammino di Kiko disubbidisce sistematicamente, cioè non disubbidisce inconsapevolmente, ma sapendo di disubbidire, è DISAPPROVATO dalla Chiesa.
    Disubbidirete anche stasera, comunicandovi seduti.
    Se la Chiesa ha detto che dovete farlo in piedi, come puoi dire che vi approva?

    Come hai detto: "Tutto il resto sono chiacchiere" (su questo hai ragione)

    RispondiElimina
  35. Eliminato il noiosissimo correttore automatico, che più che correggere fa sbagliare, rispondo al 2° intervento di
    EMANUELE:

    il Cammino è solo incoraggiato? Non mi pare.
    Non ti hanno raccontato i catechisti di come il Papa abbia "tirato" per 3 volte le orecchie al Cammino. E poi, in un altro incontro, gliele abbia tirate per altre 3 volte?
    E di come Kiko, nel luglio scorso, è andato a chiedere delle concessioni al Papa ed è uscito furioso? Non si sa cosa voleva, ma pare che all'uscita dell'udienza privata fosse una belva.

    E nessuno ti ha detto di come a GUAM, la "perla" del Cammino, dove tutta la Chiesa era catecumenalizzata, a Guam, la "profezia" della Chiesa di domani, PAPA FRANCESCO ha sostituito il Vescovo del Cammino con uno piuttosto contrario ad esso, che a sua volta ha messo come riferimento per il Cammino un sacerdote che in passato ha avuto vari scontri coi camminanti?

    Ma in tutti i rimproveri che vi ha fatto il Papa un incoraggiamento in effetti lo vedo: quello a UBBIDIRE.

    Riguardo al post, molto azzeccato, vorrei però precisare che il canto Gregoriano, per quanto bellissimo, non è indispensabile perché la Liturgia sia rispettosa. Ci può essere una celebrazione bellissima e non modernista anche senza il canto Gregoriano.

    E' vero però che il modernismo quando attacca anche il canto Gregoriano, lo fa per un secondo fine: per rompere con il passato, cioè per rompere con la Tradizione.
    Il canto Gregoriano è tradizione ma non Tradizione, con la T maiuscola, cioè Rivelazione. Ma è una tradizione sorta come espressione genuina di fede.
    In senso assoluto, perciò, se ne può fare a meno, ma non si può DISPREZZARE, in quanto si disprezzerebbe la fede.


    RispondiElimina
  36. @"Emanule"
    Sai leggere l'inglese? Allora studiati queste due lettere pastorali:

    http://www.lancasterdiocese.org.uk/wp-content/uploads/2017/06/BISHOP-CAMPBELL-ISSUES-LITURGICAL-NORMS-FOR-THE-NEOCATECHUMENAL-WAY-IN-THE-DIOCESE-OF-LANCASTER-1.pdf

    https://drive.google.com/file/d/0B7_obLzypeFwVVBTRm9RaC1PQmc/view

    Poi, se non lo sai leggere, cercati un fratello neocatecumenale che lo parli e domandagli: "Come mai, da Guam nel Pacifico fino a Lancaster in Inghilterra, i vescovi scrivono che voi fate quelle cose contrarie alla Liturgia?
    Magari, Emanuele, se le fanno lì le fanno anche altrove, da molte parti. Naturalmente, come sempre negli interventi in questo blog, soltanto nella tua parrocchia è diverso.
    Facci sapere la risposta, la tua o delle persone NC della tua parrrocchia, che essendo sempre disponibili non vorranno negarti una spiegazione.

    RispondiElimina
  37. Nelle Eucarestie molto solenni per caso la comunione si fa da seduti insieme al prete? Perché già solo questa è pratica vietata espressamente dalla Chiesa. E se fanno cosi e si rifiutano di cambiare, di fatto hanno compiuto un grave atto scismatico, cioè sono una chiesa separata.
    Non sono io a dirlo ma il magistero.

    Quindi senso ecclesiale un corno!

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  38. Emanuele premette che non fa parte del Cammino Neocatecumenale.

    Però, al pari di tutti i neocatecumenali:

    - anziché fare riferimento alla realtà dei fatti (documentata dallo scempio neocat in tutto il mondo da mezzo secolo a questa parte), "parla per testimonianza", ossia esprime una propria opinione valida al massimo nei confini della sua parrocchia;

    - anziché fare riferimento alle verità della fede (che notoriamente contraddicono la dottrina kikiana-carmeniana), conteggia il numero di comunità NC (ben cinque) e le loda perché «si impegnano molto in parrocchia», come se ciò le assolvesse da qualsiasi eresia passata, presente e futura, da qualsiasi sacrilegio passato, presente e futuro, da qualsiasi porcata passata, presente e futura, ecc.

    - afferma (stavolta col plurale maiestatis) «partecipiamo alle celebrazioni molte volte con loro», senza specificare se si tratti delle loro celebrazioni a porte chiuse del sabato sera;

    - riguardo alle imprecisate celebrazioni crede ciecamente in uno dei dogmi neocatecumenali, il «carisma nel prepararle», quando ogni fedele cattolico sa che l'unica "preparazione" necessaria per vivere santamente la liturgia è l'unione con Dio. La liturgia non è uno spettacolino che riesce "meglio" se si "prepara" meglio. La liturgia è culto a Dio, e la sua preparazione non ha nulla di carismatico, preparazione che in ogni caso è esclusivamente competenza dei ministri sacri e riguarda esclusivamente il seguire fedelmente le norme valide per tutta la Chiesa. Sono solo i neocatecumenali che hanno la maniacale fissazione del preparare-preparare-preparare, uh, ma sentiteli, hanno il Carisma del Preparare. Li vedrete arrabbattarsi qua e là per Preparare Preparare Preparare la Celebrazione, mentre i cristianucci della domenica sono invece preoccupati solo di arrivare in orario e di avere un pochino di tempo di raccoglimento in silenzio prima della Messa...

    - il fratello neocatecumenale Emanuele chiama «solenni» le pagliacciate liturgiche neocatecumenali, cioè - nel migliore dei casi - non sa cosa significhi "solennità". La vera solennità, nella liturgia, non solo ti favorisce l'intima unione con Dio, ma esprime anche l'immensità dell'amore di Dio indipendentemente da ciò che stanno facendo gli altri durante la liturgia. Nella liturgia veramente solenne, il tuo cuore si abbandona a Dio senza nessuna esigenza di recitare una parte o di eseguire operazioni. Le anime che cinquant'anni fa andavano ad assistere alle Messe di padre Pio percepivano (pur in ginocchio e in silenzio) tutta la solennità del sacrificio eucaristico, anche i tiepidi ne uscivano edificati e rinnovati, i lontani ne uscivano convertiti. La Messa di padre Pio, infatti, non era uno spettacolino in cui tutti devono arrabbattarsi a far qualcosa, tanto meno un diluvio di parolame di laici che non hanno niente da dire ma credono di "partecipare" dando la propria omelia;

    - Emanuele inoltre tenta di farci credere che i neocatecumenali come lui, notoriamente convinti loro stessi di essere corpo estraneo nella Chiesa Cattolica e di avere perciò il dovere di convertirla al kikismo-carmenismo, sarebbero "approvati" in tutto ciò che hanno detto e fatto, tutto ciò che dicono e fanno, tutto ciò che diranno e faranno; come mai il fratello Emanuele non ha minimo spirito critico? come mai non premette neppure come ipotesi che il Cammino possa esibire frequentemente le pecche di cui è accusato?

    - infine crede che il "servire la parrocchia" consista nel darsi da fare nelle attività parrocchiali, il che non è vero. Le attività sono puramente di contorno. Il vero servizio alla parrocchia è accrescere la propria fede, è conoscere di più le verità di fede, è vivere santamente i sacramenti: chi vive così, evangelizza senza saperlo, migliora la parrocchia senza accorgersene, testimonia Cristo anche quando non ne è cosciente.

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  39. Emanuele, fai un po'ridere. Tutti i parrocchiani che hanno a che fare con i neocatecumenali non li sopportano, per la poca flessibilità e la tracotanza. Questa è la regola, e pure l'eccezione. La tua è una visione delle cose neocatecumenale fino al midollo.
    Mi chiedo come tu ti senta a mentire così spudoratamente. Ma si sa, il fine per te giustifica i mezzi.

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  40. Mi dispiace voi pensiate io stia imbrogliando, ma non è così, perché non mi entra niente se difendo o accuso il cammino neocatecumenale. Io non sapevo nemmeno cosa fosse, lo sto scoprendo in questi giorni, quando il parroco ci ha invitato a venire a messa il sabato sera in occasione della venuta del vescovo.. Ora io non capisco perché elencate tutti questi "difetti" secondo la quale la Chiesa ripudia, ma che poi io vedo la chiesa stessa praticare.. Ora, magari parlassi della chiesa sotto la veste solo di un prete potreste dirmi che questo sacerdote sia simpatizzante verso il cammino.. Ma anche il vescovo ha celebrato con questi metodi.. Ora, per quanto possa pensare che dietro queste tastiere ci siano persone che hanno studiato o che sono interessate il metodo della liturgia, io mi vedo davanti un pastore di Dio, un vescovo, che celebra messa il sabato sera con i metodi del cammino, sarei matto nell'affermare che il cammino sia eretico.. Altrimenti questo non sarebbe successo.. Poi non so, voi sembrate più esperti in materia, per me è una cosa nuova, di cui conosco molto poco
    Emanuele

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  41. Quale sarebbe dunque questo vescovo che consente alla "comunione seduti tutti insieme contemporaneamente"?

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  42. Poi, smettetela di fare i furbi: qui vengono accusate le pessime pratiche del Cammino, non i fratelli che (più o meno volontariamente) le subiscono. Qui non si accusano persone, tranne nel caso di quei fratelli (specialmente cosiddetti "catechisti") che credono essere un loro sacro dovere il martellare i fratelli delle comunità.

    Infine, un fedele cattolico - anche uno simpatizzante del Cammino - è il primo ad ammettere almeno come ipotesi che le accuse al Cammino siano fondate, è il primo ad allarmarsi all'idea che nelle celebrazioni neocat possano avvenire sacrilegi, è il primo a preoccuparsi all'idea che nel Cammino vengano insegnate delle corbellerie.

    Per cui se uno viene a difendere a spada tratta e lancia in resta il Cammino senza minimamente ammettere che qualcosa di marcio nel Cammino c'è, significa o che è stupido (e desideroso di vederci diventare stupidi come lui), o che è un attivista kikiano sotto mentite spoglie.

    Il metodo usato nei confronti del Cammino vale anche per qualsiasi altro movimento o aggregazione ecclesiale, che vanno valutati non per la quantità di "approvazioni" ed applausi, non per i numeroni che possono esibire e le parrocchie che possono dichiarare di aver "aiutato", non per le attività svolte, ma solo per il loro atteggiamento nei confronti del Magistero e della Tradizione.

    Un vero movimento ecclesiale, per quanti "carismi" può vantare, gioisce nel sapere che un'anima si è avvicinata a Dio con o senza il movimento, esulta nel sapere che un'anima desidera conoscere meglio le verità di fede con o senza il movimento, perché il movimento è al servizio della Chiesa e del vescovo, non viceversa, e l'attività e l'insegnamento del movimento servono solo a facilitare alle anime l'accesso alle verità di fede, ai sacramenti, alla santità. E questo può avvenire solo se continuamente ci si adegua alla liturgia di tutta la Chiesa, alla Tradizione, al Magistero.

    Inutile avere il vescovo a presiedere, se poi sotto sotto si continuano ad insegnare corbellerie e a celebrare carnevalate. Perfino l'appoggio del Papa è da considerare tutto sommato secondario: ricordiamoci, ad esempio, che Giovanni Paolo II appoggiò fino alla fine l'impostore Marcial Maciel, che pure era dotato di vocazioni, approvazioni, applausi ed elogi (e per di più i suoi sacerdoti hanno sempre celebrato in modo impeccabile e insegnato la vera fede, altro che i "presbiteri" kikiani ignoranti, eretici e quasi sempre senza vera vocazione).

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  43. Seul, 10 ago. (askanews) – L’esercito nordcoreano sta mettendo a punto per la metà di agosto un piano per un attacco all’isola di Guam, territorio statunitense nell’arcipelago delle Marianne, nel Pacifico occidentale, con quattro missili che dovranno sorvolare il Giappone, lo rivela l’agenzia di stampa nordcoreana Kcna. Il piano sarà presentato a Kim Jong-Un per la sua approvazione, ha aggiunto l’agenzia, e rappresenterà un “monito importante agli Stati Uniti”. La Corea del Nord ha dichiarato che il presidente americano Donald Trump è “fuori di testa” e capisce solo la forza. “Un dialogo sensato non è possibile con un tipo come lui, fuori di testa, con cui funziona solo la forza assoluta”, ha detto il generale Kim Rak Gyom, citato dall’agenzia di stampa, poche ore dopo il monito lanciato dal presidente americano al leader Kim Jong-un. L’isola di Guam è un avamposto cruciale per le forze americane lungo la rotta asiatica: sono circa 6.000 i soldati presenti sull’isola (su 162.000 abitanti), attivi nella base aerea per i bombardieri pesanti americani. preghiamo per favore

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  44. E poi Emanuele rileggi un po' ciò che hai già scritto e cerca di non contraddirti! Li conosci da pochi giorni ma sai che sono persone che lavorano diuturnamente in parrocchia e conosci persino i "metodi" con cui celebrano, che sono approvati eccetera eccetera, trai delle conclusioni ed intervieni nel blog a discuterne con degli specialisti! Mi chiedo perché perdere tempo con un personaggio come te, non sei credibile sotto nessun profilo.

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  45. Mi dispiace tu non mi creda, ma è così. Non faccio parte di questo cammino, e ti ripeto che lo conosco da poco, e non mi rimangio ciò che ho detto.. Lo conosco da poco come realtà, perché non credevo fosse un movimento. Ma conosco le persone che ne fanno parte perché lavorano in parrocchia da anni, mi dicevano che facevano parte di questo cammino, ma non credevo fosse una realtà così grande.. Pensavo fosse una associazione che si vengono a creare all'interno della parrocchia, che curasse la parte sociale della parrocchia. Detto questo il vescovo è mons. Luciano Monari. Mi dispiace essere stato insultato così, preso pure come ignorante. Prima avevo dei dubbi a riguardo, ora non più.. Ora capisco perché ne parlate in questo modo, ed il problema non è il cammino.. Con questo messaggi chiudo la discussione almeno oggi.. Buona serata e buona domenica.
    Emanuele

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  46. News da la "don" fernando de la cilena.

    https://infovaticana.com/blogs/cigona/nuevo-obispo-procedente-del-camino-neocatecumenal/

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  47. Ecco a voi Emanuele, l'uomo dalle decisioni intuitive e fulminanti.
    Ci sono persone che hanno bisogno di mesi o di anni per farsi un'idea precisa di una realtà complessa.
    A lui bastano pochi giorni.
    Poi, quando naviga su internet,addirittura poche ore o pochi minuti.
    E pensare che c'è chi dopo quaranta anni non ha capito ancora nulla!
    Solo, difetta un po'di coerenza: prima, sostiene che la Chiesa ha approvato il cammino, poi, assicura che credeva si trattasse di un gruppo parrocchiale.
    Da quand'è che la Chiesa si scomoda per i gruppi parrocchiali che fanno attività sociale? (Il cammino... attività sociale?)
    Torna un'altra volta, con un altro pseudonimo, e preparati un po' meglio. Buona domenica.

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  48. @ Emanuele
    Fatti spiegare il tuo problema, Emanuele. Nel migliore dei casi, tu sei venuto a commentare qui forte soltanto della tua esperienza in una singola parrocchia, scrivendo tra l'altro "Anzi, hanno forse il senso di chiesa più me, visto il loro continuo servire la parrocchia". Ora, devi sapere, in questo blog intervengono ex itineranti che hanno impiantato il Cammino in vari Paesi esteri (l'autore del primo e terzo libro sulla sinistra della Home Page), persone che il Cammino lo hanno finito, persone che possiedono tutto il catechismo di Kiko (ancora segreto per il mondo intero: chiedi ai tuoi conoscenti di dartelo in lettura e facci conoscere la loro disponibilità), persone che sono giunte a tappe avanzate, persone come me che hanno pubblicato un saggio sul Cammino letto da un notevole numero di persone. Ora di "servizi" dei neocatecumenali nelle parrocchie tutti questi ne conoscono uno solo: la formazione di comunità chiuse nelle quali si insegna e si attua la dottrina di Kiko.
    Allora, Emanuele, ammesso e non concesso che tu non sia un troll, volendoti accordare credibilità, non ti pare di essere stato un po' presuntuosetto nel venire a dare lezioni?
    Ti ho fornito due elementi per i tuoi prossimi messaggi: 1) chiedi ai tuoi conoscenti di darti in visione il loro catechismo 2) chiedi come mai i vescovi di cui al mio precedente commento hanno bloccato la liturgia eucaristica neocatecumenale, imponendo ai neocat di adeguarsi al rito ammesso dalla Chiesa. Facci sapere se con la loro disponibilità ti hanno dato risposte positive.

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  49. Ieri, ad una catechesi tenuta da un responsabile del RdS, sul tema del paradiso ha affermato che le malattie e le sofferenze sono la conseguenza del peccato...sottoliheo che il tizio è un medico...

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  50. Emanuele, un bugiardo matricolato ma goffo. Ovvero un neocatecumenale.

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  51. Malattie e sofferenze sono la conseguenza del peccato originale.
    Alcune malattie e molte sofferenze possono essere conseguenza di peccati personali propri o altrui.

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  52. Un altro vescovo kikiano: Rubén Darío Jaramillo Montoya, 51 anni, per la diocesi di Buenaventura in Colombia. Come al solito i pessimisti dicono che "il Papa ha nominato", quando in realtà nella maggioranza assoluta dei casi il Papa si limita a mettere la firma (o ad opporre il veto) alle candidature provenienti dalle conferenze episcopali e passate al vaglio dalla Congregazione per i vescovi (per cui quello che conta è la documentazione che viene selezionata e presentata). Sono rari i casi in cui il Papa conosce personalmente un sacerdote e lo ritiene degno di diventare vescovo.

    La diocesi, stando a wikipedia, è particolarmente messa male: 21 parrocchie e 20 preti diocesani, per una popolazione di 424.000 battezzati. Magari la conferenza episcopale locale si illude che il seminario neocatecumenale di Medellìn. Il blog de la Cigueña si limita a dire che tale vescovo sarà mediocre come tanti altri, "né buono, né cattivo". Ma il problema è l'avidità dei kikos: chissà quanto sarà prono a ubbidire a Kiko e ai cosiddetti "catechisti" il nuovo vescovo...

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  53. Monari, attualmente amministratore apostolico di Brescia? In tal caso è finita la pacchia mi sa.

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  54. Almeno i kikos colombiani di Buenaventura risparmieranno in oliature, visto che il vescovo è di proprietà.

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  55. Che le malattie e le sofferenze sono la conseguenza del peccato è un affermazione anticristiana, visto la parabola del cieco nato tante volte richiamata

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  56. Dice San Paolo: “Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato” (Rm 5,12), e poco prima: “Giudei e Greci, tutti, sono sotto il dominio del peccato” (Rm 3,9).
    Quindi il peccato originale é la causa prima della decadenza, morte e sofferenza degli uomini.
    Il peccato personale non è causa diretta della malattia, ed è per questo che Gesù chiarisce che la menomazione del cieco nato non era dovuta a peccati personali suoi o dei suoi genitori.

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  57. Il peccato originale è un invenzione di San Paolo, vedi nota della Bibbia di Gerusalemme gn 2, oltre a chiederlo agli ebrei

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  58. "Pio XII nell' infelice enciclica Humani generis scriveva: "Però quando si tratti dell'altra ipotesi, cioè del politeismo, i figli della Chiesa non godono affatto della medesima libertà. I fedeli non possono abbracciare quell'opinione" (dh 3897). Come spiegare la chiusura totale del papà verso il poligenismo? Risponde lo stesso Pio XII: "Non appare in nessun modo come queste affermazioni si possano accordare con quanto le fonti della rivelazione e gli atti del Magistero della Chiesa ci insegnano circa il peccato originale, che proviene da un peccato veramente commesso da Adamo individualmente e personalmente, e che, trasmesso a tutti per generazione, è inerente in ciascun uomo come suo proprio (dh 3897). Pio XII ha ragione: in nessun modo i dati scientifici si possono accordare con il dogma del peccato originale commesso da un individuo di nome Adamo (Il cosiddetto peccato originale originante), da lui trasmesso a tutti e "inerente in ciascun uomo come proprio (Il cosiddetto peccato originale originato), e questo per un semplice motivo: perché i dati scientifici sul poligenismo sono veri, mentre il dogma del peccato originale è falso. Il peccato originale non è neppure insegnato nella Bibbia ebraica, come dimostra l'ebraismo che non lo conosce, ne' ne aveva conoscenza Gesù; esso è piuttosto scaturito prima da San Paolo che connette Adamo con Cristo, poi e sopratutto da una fallace interpretazione del passo di Romani 5, 12 in epoca patristica che ha trovato il suo acme nella cupa teologia del tardo Sant'Agostino durante la controversia pelagiana. Dalla Humanis generis (datata 1950) appare inoltre che Pio XII si riferisce ad Adamo come un nome proprio designate un personaggio storico concreto, cioè esattamente quanto il cardinale Ravasi ha negato in modo esplicito in "Il racconto del cielo" 1995.
    (IO E DIO - V. Mancuso)

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  59. Poligenismo ovviamente e non politeismo

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  60. Caro Fab, senza entrare nello specifico, per capire cosa sia il peccato originale, ed anche che non sia una invenzione di San Paolo, basta chiedersi che cosa abbia guadagnato per noi con la sua morte e resurrezione Gesù e cosa abbia sconfitto. Puoi usare tutti i termini che vuoi, ma il fatto è che Gesù ci ha aperto la strada per il Paradiso e chi ce l'aveva preclusa era proprio il peccato che aveva reciso la nostra figliolanza con Dio. Prima di Gesù non c'era Paradiso ma al massimo, per i giusti, il seno di Abramo. Non è assolutamente vero che sia stato Paolo ad inventare ciò che gli ebrei conoscevano benissimo, benché non immaginassero che Dio l'avrebbe sconfitto per il Suo grande amore.
    Non per nulla Davide dice, nel Salmo 51, "nella colpa io sono nato".
    Se neghiamo l'esistenza del peccato originale (forse per sentirci più liberi), indeboliamo il valore ed il senso del battesimo e apriamo le porte alla dottrina del "sola Grazia" perché la natura umana, non mondata dalla sua colpa originale, non può non peccare.
    Da qui, arriviamo al Protestantesimo, ma anche al catechismo di Kiko.
    Vito Mancuso sarà bravo ma, da cattolico, ti consiglio piuttosto la lettura di Sant'Agostino.

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  61. Fab, questo è un blog cattolico. Quindi se sei cattolico ti attieni al catechismo. Il peccato originale è nella Rivelazione, se non ci credi sei un eretico.

    Ribadisco: I peccati personali possono causare morte, malattie e sofferenze. CAUSA non origine.
    Se uno beve e si mette alla guida, e uccide un bambino morte, sofferenza sono evidentemente conseguenza di un peccato personale.

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    1. Quello che sono è un aspetto secondario, nella mia vita cerco di rincorrere il bene e la giustizia...se non erro Gesù nel Vangelo ci dice che manderà gli angeli a dividere i buoni dai cattivi e non i credenti dai non credenti...a proposito dell'origine del male...Is 45,7: "Io dormo la luce e creo le tenebre, faccio il bene e provoco la sciagura; Io, il Signore, compio tutto questo. Io dico solo che il problema del male è un qualcosa di molto serio...ti auguro una serena domenica

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  62. In riferimento all'affermazione secondo cui l'ebraismo non conoscerebbe il tema del peccato originale nutro delle perplessità. Infatti Elio e Ariel Toaff, eminenti personalità della cultura ebraica, hanno scritto un commento allo Zohar o “Libro dello splendore”. richiamando la dinamica caduta delle origini e i conseguente “addensarsi” del mondo con queste parole:”La colpa di Adamo, interrompendo il naturale flusso creativo nella natura, ha provocato il suo allontanamento dal creato. Dio è divenuto così trascendente ed il mondo è andato differenziandosi, sfumando e stemperando sempre di più il proprio “colore” divino. Nell’Eden infatti la realtà non era materiale e solo la colpa di Adamo l’ha fatta precipitare dal livello spirituale a quello sensibile” (dal commento introduttivo a “Il libro dello splendore” di Elio e Ariel Toaff pag. XX).
    Allo stesso modo non pare condivisibile quanto risponde Valentina Giusti in ordine all'impossibilità di accesso in Paradiso (ma forse meglio dire Regno dei Cieli) prima di Cristo. La stessa cultura ebraica propone un misticismo attivo che conduce in vita l'adepto alla contemplazione del Trono divino e, addirittura, all'intronizzazione dello stesso adepto al cospetto del Trono. Oltre non si va. Allo stesso modo, per dirla grossolamente, tutte le culture hanno una precisa cognizione dei luoghi postmortali e quindi sarebbe opportuno accostarci ad esse con un poco di attenzione "filologica", piuttosto che proiettare su di esse la nostra presunta superiorità. Del resto la visita ai "paradisi" è una possibilità non occasionale che esiste in vita, che può compiersi con adeguata pratica. La stessa via del cuore (traduzione pratica della preghiera incessante paolina) ha per finalità l'anticipazione (teosis) della piena "deificazione" che avverrà nel giudizio finale. Scrive uno specialista del tema:" grazie alo sforzo ascetico , alla fatica del cuore,la preghiera puramente mentale determinerà l'apertura del'occhio del cuore". Il dikr islamico, nella scuola Naqshbandiyya molto tecnica, pratica questa via del cuore con spostamento delle lettere della formula di fede islamica nei vari centri fisici (ombelico, fronte, spalla, cuore), movimenti "fisiologici" di lettere e respirazioni che si compiono anche nell'esicasmo in cui sono coinvolti ombelico, fronte e cuore. Tutto si comprende seguendo Rumi che scrive:"occorre dunque che egli sollevi lo sguardo del proprio cuore al di là della porta d'accesso al mistero per scorgervi , A OCCHIO APERTO l'inizio e la fine". L'apertura dell'occhio del cuore ristablisce la visione di Adamo in paradiso. e priva la realtà d'ogni appesantimento materico restituendola al suo splendore originario. Da qui san Paolo e la sua toccante Lettera ai Romani.
    Non per polemica ma per amore di verità.
    Anonimo

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  63. C'è anche da dire che l'ebraismo non è monolitico ma è composto da diverse correnti, e che i citati Toaff potrebbero non essere sempre espressione della maggioranza.

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  64. In riferimento a ciò che specifica Anonimo, chiarisco che i miei sono riferimenti biblici, non alla cultura ebraica nel suo complesso.
    Naturalmente poi la visione che ho cercato di esprimere in merito al peccato originale, è quella cattolica, in risposta al nostro amico fab che ha citato un teologo cattolico.

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  65. anonimo (ma non tanto per noi) ha scritto: "Del resto la visita ai 'paradisi' è una possibilità non occasionale che esiste in vita, che può compiersi con adeguata pratica"; "La stessa cultura ebraica propone un misticismo attivo che conduce in vita l'adepto alla contemplazione del Trono divino e, addirittura, all'intronizzazione dello stesso adepto al cospetto del Trono"

    Bravissimo, fa piacere che tu ce l'abbia rammentato. In effetti questo misticismo della tradizione esoterica ebraica qui lo conosciamo abbastanza bene: lo abbiamo spesso letto dai fondatori neocatecumenali il riferimento al misticismo della Merkabah, un parallelismo alle rivelazioni concernenti il regno del divino in varie correnti dello gnosticismo. Da qui si comprende (perlomeno) la tua simpatia per i neocat.
    Ora, siccome hai citato san Paolo, mi vuoi riferire con quale "adeguata pratica" Paolo di Tarso aprì il suo occhio del cuore? Sarei curioso di apprenderla da te, attendo lumi :-)

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  66. Gentile Lino (solo in poche cricostanze).
    La preghiera del cuore che non è solo di tradizione orientale (ma non mi dilungo) trae origine dal "pregare incessantemente" paolino, espressione enigmatica, da cui ha tratto spunto l'autore, anonimo, de "I racconti di un pellegrino russo".
    Il centro della preghiera del cuore è l'apertura dell'occhio del cuore (prima specchio, poi occhio).
    Senza perdersi in tante inutili chiacchiere, derivanti evidentemente solo dall'ignoranza (nel senso di sconoscenza del tema) rimando per le fonti dell'argomento al magnifico libro di Enrico Montanari La fatica del cuore, cap. 7 intitolato: L'apertura dell'occhio del cuore. Il metodo del dikr e quello esicata recano molte similitudini (l'apertura dell'occhio del cuore è l'obiettivo di entrambi i metodi sennò non si va da nessuna parte, come altrettante sono le differenze). Resta tuttavia il fatto che per risultato si ha, cito "l'esicasta non torna nel paradiso terretre, egli RINASCE IN CRISTO, NUOVO ADAMO, NON COME SE FOSSE IL VECCHIO ADAMO" .
    Inciso: credo che si aprofondamente stupido chiaccherare h 24 per difendere la fede e non applicarsi nella pratica (mi metto anch'io in questa critica naturalmente)
    Tanto sono simili che il convento di san Caritone in Siria ospitava al suo interno una moschea dove verosimilmente si praticava il dikr, congiuntamente alla preghiera di Gesù tanto che una celebre tariqa marocchina afferma che quel metodo di preghiera deriva direttamente dagli insegnamenti orali di Gesù (ma queste naturalmente è una loro opinione).
    Piuttosto Lino lei si dovrebbe domandare: chi ha istituto per primo questa via diretta alla conoscenza di Cristo, in senso di Cristo - identificazione di cui sopra, (visto che le fonti storiche scritte arrivano a Evagrio Pontico ma la tradizone è orale). Per l'Islam (e quindi per il dikr) si fa fa presto: è stato il Profeta stesso. Per il cristianesimo veda lei. Ricordo che come tutte le tradizoni la fonte non può essere che NON UMANA.
    Implicitamente le rispondo per Kiko i suoi metodi realizzativi, per quanto mi consta, non hanno alcuna origine non umana ma al contario appaiono molto ma molto umani e quindi legittimamente domando: di che stamo parlando? Perchè tutto quello che fa kiko infirma tradizioni a lui ben precedenti?
    In definitiva mi sembra di dover dimostarre che la luna non è una lampadina. Non esiste autore che non abbia parlato del centro cuore, solo San Tommaso ne ha eclissato l'importanza per questo forse non ha concluso la Summa (ma questa è una mia opinione plebea):
    Mi ha domandato e ho risposto:
    Anonimo


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  67. Sì, caro amico mio. Io, però, avrei voluto sapere da lei con quale "adeguata pratica" Paolo di Tarso aprì il suo occhio del cuore. A questo lei non ha risposto, pur avendo citato san Paolo come principio di autorità che suffraga le sue opinioni.
    Sulla via diretta alla conoscenza di Cristo, ("Per il cristianesimo veda lei", mi ha scritto) io vedo abbastanza bene: non me ne vado per sincretismi religiosi e citazioni di autori molto postumi, io vado alla fonte, al Vangelo: mi perdoni l'essere cristiano. Ora, andando al Vangelo, io vado al verbo "vedere" giovanneo, io vado a Gv 9, io vado alla sola conoscenza diretta possibile (limitata alla mia facoltà di comprensione umana). E' per Gv 9 che mi sono interessato dei neocatecumenali, della loro gnosi del peccato.

    Per quanto le consta su Kiko ("per quanto mi consta, non hanno alcuna origine non umana") questo è il suo parere: Kiko e i neocat la pensano differentemente :-).

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