domenica 22 luglio 2018

"Il re è nudo": Kiko Arguello NON ha lo "spirito del cammino".

È una notizia - meglio "la notizia" - che fa scalpore!
Ragazzi abbiamo le prove, ed è lui stesso ad offrircele,
Kiko NON ha lo "spirito del cammino"!

Si espone in pubblico, convinto di sfoggiare il più bell'abito dell'«Uomo nuovo».
Fa le sue sfilate, tutto impettito, si esibisce volentieri, e gongola perché tutti lo esaltano, lo adulano, lo seguono docili e lo osannano.
Ma, tra le fila, serpeggia l'eco di un grido che è uscito dalla bocca di un bimbo che ha gli occhi limpidi per vedere quest'uomo splendidamente vestito, un piccolo che esclama per primo: "IL RE È NUDO!"
E moltissimi videro, come per incanto e con chiarezza, che è proprio così!


Solo il denaro resta, al "Re nudo"!
Che triste e miserevole eredità,
per uno che predica la "Vita Eterna"
e canta "Portami in Cielo"!
(da Bruno):

Un mantra del cammino è sempre "Dio Provvede", hai 20 anni ti sposi?, non hai casa nè lavoro sicuro?, nessun problema: Abbi fiducia in Dio e Dio ricompenserà questa fiducia facendoti trovare tutto quello che ti serve.
Viene scambiata quella che è una cosa buona "la fiducia in Dio" per una cosa cattiva che è "sfidare Dio" metterlo alla prova, vedere se è tutto risolvibile tipo lampada di Aladino.
Viene presa esattamente la frase del demonio "Buttati e Dio verrà a salvarti" (cfr. Mt 4,6-7) come un totale affidamento a Dio e non viene visto come un metterlo alla prova (non tenterai il tuo Dio: mi pare sia uno dei 10 comandamenti...!).

Il risultato è che poi a "salvare" questi sventurati devono arrivare i soldi di altri "poveri disgraziati" (*), e il tutto viene esaltato come una vittoria del cammino "visto che anche senza casa e senza lavoro non siete morti?"

Altro frutto del miracoloso cammino; anzi alcuni invertono pure il tutto e arrivano a dire che "Il cammino ti ha salvato grazie all'annuncio della parola di Dio" quindi chi agisce è il cammino che usa come mezzo Dio che risulta solo uno strumento nelle mani di Kiko.

Tutto questo è assurdo, ma ancora più assurdo è che questo ragionamento "demoniaco" viene chiesto a voi di applicarlo nella vostra vita.
Lui preferisce avere 1.000.000 di euro, molto più sicuri che un continuo sfidare Dio.

(*) Questo va rimarcato: Sempre i fratelli, col loro portafoglio, devono correre in aiuto, per consentire alle profezie kikiane il loro compimento. 
Kiko annuncia: "Fidati! Il Signore provvederà!"...e i fratelli pagano! È proprio così.

Un altro esempio ricorrente: molte famiglie vengono mandate in missione per il mondo, letteralmente allo sbaraglio. Le spese si moltiplicano per il mantenimento della famiglia numerosa, molte volte neanche la casa è assicurata dal Vescovo ad quem, cosa che, per le prime famiglie - inviate nel 1988 - era condizione imprescindibile. Ma si sa, le cose con Kiko possono sempre cambiare!
Così, totalmente alla mercé di un discernimento ballerino, le povere famiglie cadono, come pesi morti, sulle ancor più povere e agonizzanti comunità di appartenenza, che non sanno più se far fronte alla decima, alle collette per le convivenze, al mantenimento dei seminaristi della Parrocchia, inviati nei R.M. più improbabili sparsi anch'essi per il mondo, alle famiglie in missione della propria comunità (da non dimenticare i costi esorbitanti dei voli aerei intercontinentali, per una media di 10 persone per famiglia con al seguito ragazze in aiuto, le "non sposate", che vanno anch'esse spesate) e, ovviamente agli itineranti loro catechisti, oppure alle richieste a sei cifre delle lettere kikiane per la raccolta fondi per l'«Evangelizzazione del potente cammino», che oramai si rinnova a cadenza annuale.


Altro ordine di considerazioni:

Quando si parla di "denaro e cammino neocatecumenale" sempre rispunta fuori la decima (anche se, come nel nostro caso, si parla d'altro, ossia di raccolte per l'evangelizzazione itinerante).
Ma questo è normale, dal momento che la decima è quella che ritma il rapporto dei singoli fratelli con il denaro per tutto il percorso neocatecumenale e anche dopo la fine del cammino. Una consegna per la vita.
La decima è il termometro della libertà dalla schiavitù dei soldi, è quella cosa che ti consente, ogni mese, di metterti alla prova davanti alla domanda: "Chi è il tuo dio?".
"Non potete servire Dio e Mammona"

È interessante mettere a confronto quanto Kiko argomenta nella sua Lettera -per giustificare la richiesta di denaro e concludere con il fatidico "Capite bene che abbiamo bisogno dei vostri soldi..." - e lo "spirito" che Kiko consegna alle comunità sul senso della decima.

Tutto mi è apparso chiaro quando, leggendo Isaia Paolo Geremia nel post "Facciamo due conticini..." e il dettaglio accurato dei suoi conti, ho pensato che la decima, per le consegne del secondo scrutinio, non è quella che Isaia tanto bene descrive quando fa fare ai fratelli dei conti precisi, come Kiko fa per i costi dell'evangelizzazione neocatecumenale in quello che chiameremo, a questo punto, lo "spirito del cammino" secondo Kiko. Ossia, come Kiko stesso vive lo "spirito del cammino" che predica agli altri!, facendosi "esempio del gregge".

Alla consegna, dopo il secondo scrutinio, si dice:
Da ora in poi darete la decima tutti i mesi in comunità. La decima è la primizia di tutti i tuoi guadagni di quel mese.
Si spiega appunto lo spirito della primizia dicendo che, appena prendi lo stipendio, tu togli la primizia, la decima parte che è del Signore e la dai in comunità.
SENZA FARE NESSUN CONTO. Cosicché, se prevedi spese oltre i tuoi guadagni NON DEVI PREOCCUPARTI (i pagani si preoccupano del domani) tu confida nel Signore che provvederà. E se poi hai bisogno, non ce la fai quel mese, chiedi aiuto al responsabile e lui ti aiuterà.

Kiko, dunque, con tutti i suoi conti esposti nel dettaglio, con una previsione anche dei debiti futuri ed eventuali, per motivare una richiesta di denaro che, mantenendosi un poco larghi, viaggia sul milione di euro - così tutti stiamo più tranquilli - è di uno squallore ancora più grande.

Kiko ha paura, teme di doversi fermare nell'evangelizzazione perché senza soldi è impossibile tutto.


Una cosa è certa:

Kiko NON ha lo "spirito del cammino"


Ragazzi questa è proprio una grande notizia. Una di quelle notizie che fanno una impressione esagerata.

78 commenti:

  1. Come sempre, il problema che qui indichiamo non è di natura "economica" ma di natura teologica.

    Kiko chiede soldi perché teme di doversi fermare nell'«evangelizzazione».

    "Senza soldi non si cantano messe", vero, Kiko?

    I fratelli che non vogliono darti i soldi sono "in braccio a mammona e schiavi del demonio", esatto, Kiko?

    Lo "spirito del Cammino" che esigi dai fratelli delle comunità non riguarda te, giusto, Kiko?

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  2. "...E se poi hai bisogno, non ce la fai quel mese, chiedi aiuto al responsabile e lui ti aiuterà...."

    Questa e' la teoria....poi c'è la pratica!

    Veramente molte persone non sono aiutate, se chiedi il motivo ti dicono che non ci sono soldi, se allora chiedi quanti soldi sono stati raccolti, ti rispondono che non ti deve interessare. Se insisti ti dicono che hai l'idolo dei soldi.

    Se una persona dice ai catechisti, in uno scrutinio, che non dà più la decima perché quando ha avuto bisogno non è stato aiutato, la sola risposta e' che la decima va data. Non viene chiesto al responsabile perché non gli è stato aiutato.

    Ricordo per l'ennesima volta che la decima viene gestita unicamente dal responsabile senza alcun rendiconto pubblico, senza alcun bilancio, il tutto nella totale segretezza.

    EX-NC-???

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    1. Una bella denuncia per truffa non riesce a farla nessuno?

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    2. Per farla è necessario liberarsi di tutti i legacci e ricatti morali della setta, quindi raccogliere adeguata documentazione (e le registrazioni nascoste non sono utilizzabili in sede di tribunale), infine assoldare un buon avvocato. E nel frattempo continuare a pagare perché se i catechistoni si accorgono che stai per ribellarti, ti sistemano per bene.

      Quindi, caro anonimo, prova ad accendere il cervello e a ragionare un minutino prima di fare stupide domande retoriche.

      E se lasci che un pochino di caffeina ti entri in circolazione, potresti perfino arrivare a capire che la truffa del neocatecumenalismo non è una questione banalmente economica, ma un problema di ordine liturgico e dottrinale che a sua volta produce tutta una selva di problemi in campo affettivo, familiare, ecclesiale, economico, ecc.

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  3. ... Finisco il mantra precedente:

    Se poi cerchi di far capire che forse è il caso di cambiare il responsabile ai catechesi, ti viene risposto:
    - Il Signore ti ha dato quel responsabile
    - tu sei una persona superba che hai l'arroganza di sapere come stanno le cose.
    - chiedi cosa vuol dirti il Signore alla tua vita con quel responsabile..

    Quindi una persona può rimanere nel ruolo di responsabile per decenni. Non esiste il principio di rotazione come in altre percorsi spirituali.

    Io posso testimoniare di persone lasciate nel bisogno economico, altro che amore fraterno!

    EX-NC-???

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    1. Confermo tutto! Pagato caro sulla nostra pelle! Libero per Grazia ricevuta dopo 30 anni di schiavitù

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  4. E' vero hai ragione!!!Come mai non ci avevo pensato!Ora lascio il Cammino.

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    1. Attento! Per lasciare il cammino ci vogliono le palle o la Grazia!

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    2. Io dopo 5 anni e varie (troppe) intromissioni nella mia vita personale di uomo separato sono uscito senza guardarmi indietro, e non mi è mai mancato un solo istante.

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    3. Anche io sono uscita dal cammino e non sono pentita.

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  5. Cara "Pax", sei la PAX spagnola, che si era incaricata di tradurre il mio libro "Kiko ARGUELLO, SANTO o IMPOSTORE?" e poi si è dileguata nel nulla? Se sì, dimmi perché ti sei dileguata? Se no, accetta le mie scuse.
    Daniel Lifschitz

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    1. No, non sono spagnola; ho capito di chi parli, anche io l'ho conosciuta La Paz, una donna speciale, ma con troppo dolore che si è abbattuto sulla sua vita, a causa del cammino!
      Anche io non l'ho più sentita. Ricordiamola nella preghiera!

      Pax

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  6. IL CAMMINO NEOCATECUMENALE AVVELENA A NCHE TE!
    DIGLI DI SMETTERE!

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  7. OT (un poco ..)

    Vorrei condividere qsta semplice riflessione sull'atteggiamento del cristiano verso i beni materiali, quindi il denaro, che può far sorgere ai NC qualche domanda circa invece l'atteggiamento di Kiko.

    "O si serve Dio o si serve la carne, non è possibile servire due padroni ..
    L' obiezione nostra è spontanea. Signore: se non serviamo anche il mondo moriamo di fame, non avremo di che vestire noi e i nostri figli .. La parola di Gesù è esplicita. I beni materiali sono assolutamente secondari: Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, il resto vi sarà dato, diremmo noi, automaticamente.
    Nel campo della scienza questo è l'atteggiamento del ricercatore. Applicare rigorosamente le leggi della natura, cioè la volontà di Dio impressa nella natura dalle leggi che Lui stesso ha voluto, e il risultato della ricerca e dell'applicazione tecnica è sicuro.
    Perché questo non dovrebbe avvenire nel mondo morale, che è assai più importante di quello degli atomi? Se gli uomini avessero le virtù elencate da Paolo [Gal 5, 16-24] immenso sarebbe il benessere anche materiale, e grande la felicità sulla terra dei figli di Dio. Il Padre che è nei cieli, che manda ogni giorno il sole sulla terra, che ha creato un ordine meraviglioso di esseri per permettere la vita del nostro corpo, non ci abbandona davvero.
    La lentezza del progresso scientifico e sociale è dovuta alla presenza del peccato. Questo è vero anche da un punto di vista di un'economia provvidenziale naturale. Ma che cosa di meraviglioso diventerebbe l'umanità sotto tutti gli aspetti, se si lasciasse anche alla Provvidenza straordinaria e misericordiosa di Dio padre nostro, operare con la pienezza del suo amore fra i figli degli uomini? "
    (Enrico Medi - servo di Dio)
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    I continui richiami di Kiko a fidarsi della Provvidenza sarebbero credibili se lui stesso per primo desse l'esempio di fare così; chi è nel bisogno deve essere umile e deve chiedere .. benissimo! Allora se Kiko è nel bisogno, anziché vantarsi di elargire ricche elemosine, dovrebbe mettersi lui col cappello in mano fuori dalle chiese.
    Se Kiko ha notato qualche "lentezza" o inciampo nel progresso del suo "cammino" dovrebbe chiedersi se per caso ciò non sia colpa di qualche peccato .. di non aver messo al primo posto, nella concretezza, il Regno di Dio che vuole annunciare "a parole".
    Ha invertito l'ordine delle cose: prima vuole GARANTIRSI la "Provvidenza" e solo dopo fare la volontà di Dio (quella che lui spaccia per "volontà di Dio") .. è come voler costruire un edificio senza rispettare le leggi di natura che ne sono alla base, non può che venirne fuori 1 gran pasticcio .. destinato a crollare.

    Roberta

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. Kiko come tutti i capi di SETTE: ciò che richiede agli altri non va bene per il "fondatore". E questo non solo per il denaro, ma anche per l'UBBIDIENZA.

    Vorrei chiedere ai camminati come Kiko dimostra il proprio distacco col denaro.
    Nel cibo? Nell'astenersi dal fumare? Per i suoi viaggi "apostolici" forse usa mezzi di seconda classe e alberghi a 1 stella?
    Le 50 euro di elemosina che fa ai poveri che incontra (testimone lui stesso) mi fanno ridere alla luce di quanto ha detto Gesù quando la povera vedova offrì 2 spiccioli, cioè TUTTO quello che aveva.
    Troppo facile offrire 50 euro per chi ha a disposizione fondi ILLIMITATI e poi VANTARSENE di fronte al suo popolo osannante, tremebondo e ammirato.
    50 euro investiti bene: grazie ai suoi devoti creduloni gli renderanno non 100 volte tanto, ma 100.000.

    E Kiko a chi ubbidisce? Non mi si dica a Dio, perché tutti possono dirlo, anche i terroristi islamici.
    Chi è il suo direttore spirituale? Don Pezzi, suo servile ammiratore? Sarebbe un'aberrazione.
    In realtà tutti sanno che Kiko fa esattamente TUTTO ciò che vuole e che "sente" di dover fare.

    Lui ai suoi tremebondi e osannanti creduloni dice che fa tutto ciò che Dio gli "ispira" .
    E, al contrario dei veri santi, senza nessun DUBBIO di sbagliare.
    I santi, infatti, per timore di essere ingannati, si SOTTOMETTEVANO al giudizio dei loro direttori o di Vescovi, rinunciando spesso ad alcune cose che loro avevano pensato avessero dovuto fare.
    Kiko, invece, perfino se il Papa lo corregge diventa una belva schiumante rabbia. E va avanti senza tentennamenti

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  10. A costo di risultare monotono, io continuo a pensare che la "fame" di opere è la causa che sta portando al fallimento sia economico che spirituale del cammino, al netto delle eresie. Con Pax abbiamo più volte constatato che esisteva una freschezza iniziale che si è persa nelle opere, non solo di pietra, ma anche "spirituali" , incontri che si ripetono troppo spesso, missioni "forzate" in ogni momento, convivenze di vescovi e/o rabbini, sinfonie, e chi più ne ha più ne metta. Un capitolo a parte meritano i seminari e le missio ad gentes, tanta roba da mantenere. Insomma troppo da gestire per essere lucidi rispetto alle correzioni, che si sarebbero potute fare senza colpo ferire, invece bisogna difendere il format come un dogma perché deve garantire tutto il resto, il risultato è davanti agli occhi di tutti. Dall'interno non si invita più nessuno perché si hanno troppi dubbi e non si vuole "fregare" una persona cara, chi è dentro resiste perché un po lo aiuta un po ha il terrore dell'ignoto. Perfino ai piani alti si stanno accorgendo che c'è crisi, ma sono capaci solo di chiedersi se è così anche da altre parti. Tutti i "grandi" non vedono l'ora che il guru muoia per essere finalmente nuovamente liberi.

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  11. Sono stufo.

    In ogni forum cattolico, appena si nomina il cammino, arrivano torme di cialtroni con le loro affermazioni apodittiche. E’ inutile discutere con loro. In pratica, in qualsiasi discussione vincono sempre i cialtroni, perche’ la competenza costa piu’ dell’incompetenza.

    Ma c’e’ un motivo di tipo umano che mi induce a non discutere. Il fatto, cioe’, che queste persone siano arrabbiate.

    Oh, non arrabbiate come mi arrabbio io con il cane se mi scava una pianta di susini per seppellirci il pane.

    Sono arrabbiate come stile di vita, nel senso adleriano del termine. La rabbia per loro e’ una condizione permanente, ontologica, e’ un metodo di ricerca: la tal cosa e’ vera nella misura in cui pensarla sostiene la mia rabbia. Kiko ha ragione perche’ sostiene la mia rabbia, la mia ipocrisia, la mia insignificanza. Se qualcuno si arrabbia con me significa che io esisto (“sono perseguitato”).

    Poiche’ molte delle verita’ che sono passate alla storia sono state inizialmente scomode, queste persone ritengono che ogni affermazione che suscita rabbia sia scomoda, ergo vera. Percio’ le scrivono qui, le pubblicano su fb, le dicono in parrocchia.

    Il problema e’ che esse non suscitano una vera e propria rabbia, e non sono nella media nemmeno “scomode”: si tratta quasi esclusivamente di affermazioni fastidiose. Fastidiose perche’ il neo-catecumeno si ostina ad ammorbare i commenti dei blog di mezzo mondo con la sua parafilosofia e la sua patafisica.

    La strategia di queste persone e’ di ammorbare la vita alla gente con la propaganda delle loro idiozie. Poiche’ ad un certo punto ricevono una reazione di fastidio, deducono che la loro “verita’ sul cammino” sia “scomoda” anziche’ capire che il problema sta nella loro fastidiosa presenza, e non nella loro scomoda verita’.

    Lo scopo e’ quello di arrivare ad uno scontro, appunto, rabbioso. E questo e’ dovuto molto semplicemente al fatto che, come ho gia’ scritto, la rabbia e’ la loro condizione esistenziale: rabbia perche’ si sentono impotenti di fronte a chi ragiona e documenta, rabbia perche’ il cammino non è la loro soluzione ma il loro problema, rabbia perche’ si sentono maltrattati dagli altri cristiani, eccetera.

    La colpa di tutto questo, ovvero delle loro disgrazie ultime, sta proprio nelle leggende, nei mulini a vento che combattono; e verso i quali rivolgono la loro rabbia. Ma il fatto che la rabbia sia la loro condizione ontologica fa si che essa non sia l’effetto dei mulini a vento,ma la causa.

    La loro condizione esistenziale e’ di essere arrabbiati, soprattutto, prima di ogni cosa ed a prescindere. (e per come vengono trattati dal cammino, sono arrabbiati perenni). Di fatto questi individui si aggirano nella chiesa, digrignando bile e vomitando odio astioso, con una vocina dentro che chiede loro “perche’ tanto odio?”

    Ora, qual’e’ la realizzazione massima della rabbia? Contrariamente a quanto si pensa, la massima realizzazione e’ la sua stessa diffusione; perche’ ogni volta che l’arrabbiato vede che qualcuno si arrabbia con lui trae conferma del fatto che fa bene ad arrabbiarsi, e quando qualcuno si arrabbia contro di lui, ha conferma del fatto che le sue teorie sono scomode (quando invece e’ la sua presenza ad essere fastidiosa). “Mi perseguitano! Voi non capite! Siamo approvati!”

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  12. Come scriveva Adler in Psicologia Individuale, “il nevrotico trovera’ nella propria nevrosi le energie per sostenere la nevrosi stessa, per quante ne siano necessarie”.

    Tradotto in soldoni, essi produrranno sempre piu’ rabbia di quanta ne possiate sopportare; piu’ provocazioni di quanto possiate mantenere la calma, piu’ fastidio di quanto possiate tollerare: l’energia libidica a loro disposizione, la grandezza della forza che li spinge in questo processo ha la cardinalita’ del continuo.

    C’e’ un solo modo di neutralizzare questa gente: stabilito che lo scopo principe di queste persone sia di perpetuare e di diffondere lo stato di rabbia “a priori” che produce il loro stato esistenziale, il solo modo di fermarli e’ di evitare i contatti con loro.

    Essi sono profondamente malati, di una malattia invisibile che si chiama rabbia. Lo scopo ultimo di questa malattia e’ il contagio, e nient’altro che il contagio; non cambierebbe nulla nell’esistenza materiale di queste persone se si scoprisse che Kiko e’ veramente un santo ispirato, ne’ se si scoprisse che questo blog e’ pieno di falsita’, eccetera.

    Lo scopo ultimo della rabbia e’ propagarsi.

    E la sua sconfitta e’ il fatto che gli altri abbiano una vita di fede serena, gioiosa, per nulla arrabbiata.

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    1. Mi è un po'difficile capire il passaggio dall'essere persone "serene, gioiose e per nulla arrabbiate" quando si è in cammino alla supposta idrofobia nel momento in cui se ne esce.
      Mi puoi illuminare? Grazie.

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  13. Spesso mi chiedo, visto che il Cammino tutto è, tranne che un'organizzazione moralmente etica;
    ma almeno queste "missioni", hanno un ritorno economico tanto meno di pareggio, visto che è un continuo chiedere soldi?

    Il buon senso dice, che quando un attività economica od altro non funziona, dopo un ragionevole periodo di tempo, si chiude.

    Il Cammino no, infatti con la richiesta
    continua di danaro, continuano a sostenere all'infinito iniziative che non servono a nulla, esempio: se una missione Cattolica vera, costruisce un ospedale nel terzo mondo, il Cammino, nel primo, nel secondo e nel terzo mondo, si produrrà solo in chiacchiere che non porteranno a nulla, impoverendo solo chi paga.
    Ruben.
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  14. Mav non è un andarti contro, ma è una mia integrazione al tuo commento.

    Hai detto: Dall'interno non si invita più nessuno perché si hanno troppi dubbi e non si vuole "fregare" una persona cara, chi è dentro resiste perché un po lo aiuta un po ha il terrore dell'ignoto. Perfino ai piani alti si stanno accorgendo che c'è crisi, ma sono capaci solo di chiedersi se è così anche da altre parti. Tutti i "grandi" non vedono l'ora che il guru muoia per essere finalmente nuovamente liberi.

    Caro Mav quale "terrore dell'ignoto"? Se una persona ha detto che il Cammino gli ha fatto incontrare Gesù Cristo, mi chiedo: come fa ad aver paura dell'ignoto? Gesù, è quel Gesù che ha Perdonato sulla Croce i suoi carnefici, e per cui di quale cosa devi aver terrore? Il Signore ti ama sia dentro il Cammino e sia fuori. Dio è ovunque ed è sempre con te. Per cui, se una persona sente che il Cammino non fa più per lei, deve andare via tranquillamente. Ma una cosa vorrei sottolineare, cioè di non pensare che non porti con te la tua croce se stai fuori o dentro al Cammino. La croce ti accompagnerà sempre. Per cui, se hai il sentore, dentro di te, che Dio ti voglia fuori dal Cammino, puoi andartene tranquillamente, anzi te ne devi andare subito per fare la Volontà di Dio. Senza nessun ripensamento. Ma non pensando che non porterai la croce con te.
    Hai aggiunto i piani alti si stanno accorgendo... Se è vera questa cosa che pensi, potrebbe essere io non so, su questo io penso questo: Il Mondo è in continua evoluzione, cioè in movimento, il Cammino è già superato, fece presa per la novità che portava, ma ora la sua novità si è esaurita. Ora se una persona rimane, è perchè si sente di stare lì. Il messaggio di Kiko non ha più effetto, ormai la sua presa sta scemando e le lacune mano a mano stanno venendo a galla. Poi altra cosa, questa la dico io, è un mio pensiero personale: una persona si stufa a sentire dalla mattina alla sera schitarrate, canti di Kiko e compagni, catechesi ripetitive sullo stesso argomento. E daie, vogliamo ridurre il Signore a questo: https://www.youtube.com/watch?v=tGK556cZlwc minuto 12:40 circa osservate gli urli in alto. Ora io vi dico quello che penso del video. Ripeto è il mio pensiero. Potrei sbagliarmi, chiedo perdono a Dio di qualche eventuale errore.
    Questo è il mio pensiero.
    E' andato Giovanni Paolo II, nulla contro, anzi è cosa buona, specialmente per il Cammino, cioè la struttura ha un mandato apostolico, cioè il Papa l'ha benedetta e tanto altro. OK!! E' bene rispettare il mandato e l'impostazione data. Ma penso questo: in Paradiso ci sono chitarre e cantori che ti urlano per tutta l'eternità così? Se dovessi subirmi tutti i giorni, perpetuamente, una cosa del genere, chiederei pietà a Dio. Non credo che Dio voglia gli urli a quel modo, in maniera ripetuta. Si potrebbe urlare in un momento particolare di spiritualità, cioè mostrando tutto questo, ma in un momento ben stabilito.

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  15. segue da precedente.


    Perchè questo? Perchè le persone hanno bisogno di silenzio, hanno bisogno di Pace, hanno bisogno di interiorità. Se tu vai ad una Celebrazione NC, appena entri, tutti a parlare, appena inizi si parla in continuazione e ci sono: ambientali, monizioni, sacerdote che fa l'omelia, risonanze, canti e altro. Un parolaio immenso, dove ti perdi. Urla, battiti di mani e altro. Non sono contro tutto questo, ma credo che il Silenzio sia molto prezioso davanti alla Parola del Signore. Per cui, una persona, dopo essere stata del tempo al Cammino, se gli scatta quella molla si stufa. Si stufa perchè ha bisogno di Pace, si stufa perchè ha bisogno di ascoltarsi dentro spiritualmente, si stufa perchè ha capito che Dio ti parla al tuo cuore. Si è vero, c'è bisogno di qualcuno che ti dia la giusta comprensione della Parola, ma tra il qualcuno ed il parolaio continuo c'è una bella differenza. Troppo frastuono, troppo parlare, troppo schitarramento, e poi, non me ne voglia il fondatore, troppo Kikianesimo.
    Le catechesi di Kiko, secondo me, in parte aventi lo spirito da comunista, cioè tutte incentrate sui soldi, sull'accusa dei ricchi e dei borghesi. Senza ricordare che Giuseppe aveva la sua bottega, e sarebbe ai giorni nostri un datore di lavoro, cioè un artigiano. Ricodatevi tutti cosa hanno fatto i comunisti ai proprietari, andatevi a leggere l'Enciclica di Leone XIII "Rerum Novarum", quando parla della proprietà. Ma io non sono la CDF, per cui non posso intervenire. Si parla solo di Peccato, le monizioni sono incentrate sul Peccato, non sulla Grazia. Se si accenna qualcosa sulla Grazia, e per dire: ero Peccatore, ora il Signore mi ha tirato fuori e... E giu con l'elenco dei peccati, delle colpe, delle omissioni ecc, ecc, ecc. Ma è Gesù che ti ha liberato dal Peccato, tu vai a celebrare il Signore che ti ha liberato. Basta la prima parte della Messa, cioè quando si accusano i Peccati, dopo basta. Dopo si deve pensare alla Grazia. In Paradiso non ci sarà il Peccato, ma la Grazia Eterna. Per cui, è vero, sono peccatore, ma non devo frustarmi nel pensare al Peccato in ogni momento e in ogni circostanza. Diventa un peso insopportabile. Già li hai fatti, ti sei accorto dell'errore, ti ci sei frustato addosso, sei rinsavito, li hai confessati, poi li devi raccontare sempre e in ogni momento, anche durante le risonanze.E basta no!!! Non vedi che il Peccato ti domina sempre! Figlio mio, Gesù è Grazia. Il Peccato c'è, ma bisogna neutralizzarlo con ogni mezzo, anche nel ricordo. Per neutralizzarlo dobbiamo pensare a Gesù, cioè a Dio. Per cui: Dio convive con il Peccato? NO!! Per cui, basta con il nominarlo sempre.

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    1. Per capire di quale silenzio si parla nel Cammino basta assistere quando si da la pace durante la messa del Sabato sera. Si tratta davvero di un frastuono ....altrxo che devozione!

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  16. U.
    non so chi tu sia, ma hai ragione, questa è gente che si nutre della propria stessa rabbia.
    Ruben.
    ---



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  17. Tocchi un tema molto importante, caro Isaia Paolo Geremia, e siamo in piena sintonia. Molto presto sarà pubblicato un post sulla forza del silenzio contrapposta alla violenza dialettica di Kiko, oltre che al rinomato chiasso che regna sovrano nelle comunità. Grazie alla nostra preziosa Rebel e alla sua sensibilità. A presto.

    Pax

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  18. Caro U.
    non ho la cultura ne la capacità di rispondere al tuo livello su questo tema che però mi ha aperto un altro punto di vista sul Cammino.
    Innanzi tutto la rabbia che si genera nelle comunità è spesso nascosta da una patina enorme di ipocrisia.
    Basta vedere i sorrisi finti, la gioia costruita durante le celebrazioni oggettivamente inaffrontabili.
    Oppure ascoltare i commenti, ipocriti anch'essi, dopo delle "esperienze" allucinanti a cui il cammino ti costringe, vedi ad esempio i vari pellegrinaggi alla ventura da cui si torna distrutti, sia emotivamente che fisicamente, per poi andare alla immancabile giornata della memoria (o delle esperienze) dove tutti si stracciano le vesti e fanno a gara ad elogiae, ringraziare ricordare gli "immemorabili" momenti, le dicine di "miracoli" avvenuti, le centinaia di conversioni scaturite, ....
    Un altro ricordo che mi hai riportato alla memoria è quando all'inizio del percorso, i catechisti ci dicevamno che se non ci sono momenti di forte tenzione durante le sedute di condivisione delle esperienze, ad esempio alla fine delle convivenze, allora "la comunità non sta camminando"... quindi se nella comunità non si genera la "RABBIA" come tu bene la descrivi, ed essa non trabocca in quei pochi momenti di vera condivisione, allora qualcosa non va. La RABBIA come propellente per la tenuta del cammino. Davvero interessante.
    In un articolo di qualche mese fa qui pubblicato, scaturito da una mia riflessione sugli "Intrappolati nel cammino", non avevo messo la rabbia come possibile motivo di giogo per i camminanti. Ma un recente commento di un catechista sul fatto di aver passato la vita ad essere preso a calci dal "clero" non allineato a Kiko, arrabbiato come mai lo avevo visto, mi ha convinto che la rabbia è di certo un collante per restare imbrigliati.
    Finisco dicendo che prossimamente avrò degli scrutini e mi stavo preparando a vomitare loro addosso tutta la mia di Rabbia, quella di chi si sente preso in giro da anni, ma a questo punto tu mi hai aperto un mondo. LA mia rabbia avrebbe finito per essere motore di ritenuta nel Cammino, interpretata come segno che il demonio ha operato nelle mie conclusioni. I catechisti mi avrebbero vomitato addosso altrettanta rabbia, senza che nulla cambiasse.
    Sto riconsiderando il tutto.
    Grazie per la tua passione e per il tuo post

    M.A.

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  19. Tornando ai soldi, è stupefacente come la donna necessaria ogni anno aumenti. Mo viene il dubbio che Kiko con le sue cretinissime faraoniche opere stia velocemente andando in bancarotta.
    Il denaro, la sua vera ossessione, con il quale martella la testa e le palle di tanta povera gente, sarà la sua rovina?
    Quando più di dieci anni fa annunciò in pompa magna che avrebbe costruito la domus Jerusalem, più grande di quella in Galilea, sembrava fosse cosa fatta, già Dio avrebbe provveduto a tutto!
    Che ne è ora di quella costruzione? Sul sito nessun aggiornamento... In comunità nessuno ne parla più.
    Allora anche kiko fallisce?
    ah caro Arguello, Carmen che ben ti conosceva aveva previsto tutto: non resterà pietra su pietra!

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  20. La questione dei soldi Kiko la tratta in modo particolare. Assolutamente non dice che la povertà sia una virtù, tutt'altro. Per Kiko povertà non è avere le pezze al didietro, ma è la precarietà.
    Cito dalla convivenza di inizio corso 2917-18:
    "Allora chiedono una cosa che è
    molto reale, cioè un po’ di sicurezza, che si calmi questa angustia, questa precarietà. Il popolo non sopporta vivere nella precarietà, nella povertà. Ci sono tre voti: obbedienza,
    castità e povertà. Ma la povertà non è vivere poveramente con i pantaloni rotti, senza soldi, o vivere in una casa povera, malfatta, no. Non è questa la povertà cristiana, la povertà è accettare la precarietà, la precarietà che tu cammini in una religione in cui Dio va davanti a te ed è Lui che mostra quello che vuole e come vuole."
    È chiaro? Povertà non è uno stile di vita sobrio, non è privarsi di qualcosa per fare cosa gradita a Dio, povertà è mettersi volutamente in una situazione di precarietà, per poi aspettare dalla Provvidenza che accontenti le tue richieste.
    E questo esattamente fa Kiko, cioè si mette nella precarietà, aspettando che i fratelli, incarnazione della Provvidenza divina, si privino del necessario per permettergli di pagare alberghi a itineranti e vescovi, arredi kikiani per seminari e ciò che gli abbisogna per fare una vita che non deve essere povera, ma precaria.
    Non so se sono stata chiara. Questo è il motivo per il quale nessuno di loro si vergogna di usare le sostanze altrui per il proprio sovrappiù.

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    1. La vera "precarietà", secondo me, è quella di cui parla San Paolo:

      "So vivere nella povertà come so vivere nell'abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all'abbondanza e all'indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza.
      Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni. Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù."
      (Fil 4, 12-19)
      ------------
      Paolo mette al primo posto la ricerca del Regno Dio e la sua missione di diffonderlo in tutti gli ambienti e ciò "adattandosi" ad essi, cioè ACCETTANDO le circostanze che di volta in volta incontra.
      Se ha ricchezza ne usa, se è in povertà .. è uguale, evangelizza ugualmente con la sua povertà, cioè praticamente LASCIA FARE alla Provvidenza.
      E lascia fare liberamente anche alle comunità, apprezza la loro decisione di aiutarlo economicamente, e sembra quasi lo faccia perché sappiano che così guadagnano merito e ricompensa agli occhi del Signore, ma NON chiede di essere sostentato.

      Kiko sa vivere solo nell'abbondanza, è allenato solo alla sazietà, non invoca benedizione su coloro che gli elargiscono liberamente, perché coloro che gli elargiscono lo fanno costretti dalla coercizione psicologica che egli opera nel momento che CHIEDE soldi in maniera spudorata, insistente e per niente umile;
      dicendo l'enorme falsità che se essi "non pagano", non ci potrà essere "evangelizzazione" sta praticamente affermando che Dio nn può scegliere le Sue modalità ma deve sottomettersi alle condizioni di Kiko.
      Come se il Signore non potesse comunicare Se Stesso attraverso la povertà .. San Francesco ha evangelizzato con la sola povertà!

      Kiko non riuscirebbe a vivere nella povertà, lo dimostrano il suo stile di vita e il fatto che davvero per breve tempo ha vissuto tra i poveri, all'inizio della sua sciagurata opera, ma appena ha potuto si è trasferito nelle parrocchie benestanti o ricche e li è rimasto collocato per sempre.

      Lo dimostra anche la PAURA che traspare dalle sue lettere succhia soldi .. tra le righe, qsta paura emerge, secondo me, chiaramente .. è come 1 persona che chiede l'elemosina insistendo nell'elencare i suoi bisogni
      e dicendo "voi capite" vuole che la sua paura diventi tua .. fermare l'"evangelizzazione"? Quindi finirà il cammino? si chiede il NC intossicato e dipendente e preso dal terrore di perdere la sua sicurezza e unica ragione di vita, preferisce pagare.

      Dovrebbe proprio capire che se non ha i soldi per fare 1 certa cosa, significa che a quella cosa deve proprio rinunciare .. Questa non è mancanza di fiducia nella Provvidenza, è solo UMILTÀ.

      Roberta

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  21. Chiarissima Valentina e ti sono grata. Come diceva M.A. un mondo si apre grazie agli ultimi commenti. Non siamo ripetitivi, no. Il lavoro svolto su questo Blog è enorme - oggi per una mia ricerca mi sono lette o riletta diversi post e me ne sono resa conto - stiamo chiudendo il cerchio. Ma non siamo ancora alla fine......il cammino è molti cerchi concentrici.

    Pax

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  22. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  23. Voglio mettere in evidenza alcune affermazioni di U.

    "il problema sta nella loro fastidiosa presenza, e non nella loro scomoda verità’."
    Un manifesto!

    "La loro condizione esistenziale e’ di essere arrabbiati, soprattutto, prima di ogni cosa ed a prescindere. (e per come vengono trattati dal cammino, sono arrabbiati perenni). "

    Essere arrabbiati perenni come frutto della formazione ricevuta.

    "Di fatto questi individui si aggirano nella chiesa, digrignando bile e vomitando odio astioso, con una vocina dentro che chiede loro “perche’ tanto odio?”"

    ......inteso contro di noi N.C.?.... (Questo mi pare di capire intenda U.)

    "Ora, qual’e’ la realizzazione massima della rabbia? Contrariamente a quanto si pensa, la massima realizzazione e’ la sua stessa diffusione; perche’ ogni volta che l’arrabbiato vede che qualcuno si arrabbia con lui trae conferma del fatto che fa bene ad arrabbiarsi, e quando qualcuno si arrabbia contro di lui, ha conferma del fatto che le sue teorie sono scomode (quando invece e’ la sua presenza ad essere fastidiosa). “Mi perseguitano! Voi non capite! Siamo approvati!”"

    "stabilito che lo scopo principe di queste persone sia di perpetuare e di diffondere lo stato di rabbia “a priori” che produce il loro stato esistenziale, il solo modo di fermarli e’ di evitare i contatti con loro."

    Infatti, una volta che sei fuori del cammino, non c'è cosa più deleteria che incontrarli, specie se sono in gruppo, non comprendo fino in fondo, ma non posso non dare ragione a U. per questa lucida analisi.

    L'approccio più produttivo con loro resta quello sereno, distaccato. Tanto difficile perché, a furia di coltivare la "rabbia" e vivere della rabbia propria e di quella altrui, questo retaggio accompagnerà per lungo tempo (o forse per sempre?) anche gli ex camminanti, chi più chi meno. Questo poi dipende dal temperamento di ognuno. Non facciamo moralismi, già troppo ci hanno strizzato la coscienza, se guardo me stessa potrei anche andare in crisi.
    Ma, da un'altra parte, se una buona dose di capacità di incavolarmi non mi avesse accompagnata, forse, oggi starei ancora nella mia comunità.
    Mi si gela il sangue al solo pensiero.
    Ciò non toglie che devo dare ragione a U. anche in questo.......

    Dal momento che....
    "Lo scopo ultimo della rabbia e’ propagarsi.
    E la sua sconfitta e’ il fatto che gli altri abbiano una vita di fede serena, gioiosa, per nulla arrabbiata."....
    ...Facciamo e faremo del nostro meglio.

    Sai U., mi hai fatto riflettere, quel veleno che mi hanno iniettato dentro forse ancora fino ad oggi - e tanti tanti anni sono ormai passati - mi impedisce di vivere conoscendo la serenità, il riposo interiore, la Pace di cui pure porto il nome!

    Pax

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  24. U.
    Non avevo mai visto il loro comportamento da qsto punto di vista .. arrabbiati nel senso di prepotenti, saccenti e sgarbati nei modi, questo sì.

    Non so se dentro di sé essi vivano sempre arrabbiati con se stessi e gli altri "fuori" ma concordo sul fatto che la rabbia è "infettiva" e che essi hanno la capacità di suscitarla in coloro che hanno "sperimentato" i loro trattamenti.
    Perciò, visto il mio basso sistema immunitario, per me personalmente, l'unica "difesa" è quella che hai detto :

    "C’e’ un solo modo di neutralizzare questa gente: stabilito che lo scopo principe di queste persone sia di perpetuare e di diffondere lo stato di rabbia “a priori” che produce il loro stato esistenziale, il solo modo di fermarli e’ di evitare i contatti con loro."
    --------------------

    Roberta

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  25. Si sicuramente Valentina hai ragione. Solo che ora si sarà accorto che invece Dio va nella direzione opposta, e che le fortune avute finora sono finite...

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  26. Il termine "arrabbiati" (nel senso di arrabbiati con la vita e con tutto) descrive una vasta categoria di persone, non solo i neocatecumenali, per i quali la "rabbia" in questione assume anche altri aspetti: il godere nel farsi maltrattare dai cosiddetti "catechisti", il disprezzare sé stessi non in senso spirituale ma in senso psicologico (l'umiltà consiste nell'essenziale ed è parente della verità; la falsa umiltà, cioè il proclamarsi sempre "peccatori", il tentare di convincersi di essere sempre inferiori agli altri, è invece una forma mascherata di superbia), ecc.

    Detto questo, vorrei far notare che il problema neocatecumenale, anche se si riesce a descriverlo in termini psicologici, è in realtà un problema spirituale.

    Il Cammino, infatti, non sazia l'anima, poiché fa scempio dei sacramenti, inquina la dottrina cattolica, svilisce la vita di fede, è fondamentalmente staccato dalla Chiesa (quest'ultimo punto lo si nota in modo particolare riguardo ai fuoriusciti: invece di gioire che un fuoriuscito ha conservato la fede, lo disprezzano: "il Cammino non fa per lui", gli tolgono il saluto, ecc.: perfino papa Francesco ha rimproverato i neocatecumenali per il fatto che non ammettono che qualcuno possa scegliere "altre strade" per vivere la propria fede).

    Nel testimoniare su questo blog le storture del Cammino, stiamo mettendo in guardia i fratelli delle comunità - e tutti i cattolici - sui pericoli di quella setta tanto gradita al demonio (quello vero). Per il demonio (quello vero) è importante inquinare la fede anche solo di un pochino, è importante inquinare i sacramenti anche solo di un pochino, perché una volta che un cristiano accetta quel poco di inquinamento, una volta che il cristiano accetta di tenere per vero un singolo punto falso, il resto verrà da sé. L'arroganza dei capibastone del Cammino nel chiedere continuamente soldi e nello scarnificare le coscienze dei fratelli, è un diretto frutto dell'inquinamento dottrinale e liturgico.

    E non è affatto un caso che tanti di coloro che avevano aderito al Cammino decisi a far crescere la propria fede, ad un certo punto si accorgono che per far crescere davvero la fede devono abbandonare il Cammino. Sappiamo di persone che a furia di prendere sul serio gli slogan neocatecumenali sull'amore di Dio, alla fine hanno lasciato il Cammino proprio in virtù del fatto che davvero desideravano vivere l'amore di Dio, e il Cammino glielo impediva materialmente e spiritualmente.

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  27. Ringrazio Tripudio per aver centrato la questione. Usiamo spesso termini psicologici, ma è verissimo che il problema, alla sorgente, è spirituale.
    U. Ha accennato ai social: effettivamente quando sui blog cattolici o non cattolici (vedi quello dedicato alle spose, oppure anche il blog degli ex TdG) emerge l'aggettivo "neocatecumenale" si scatenano subito le cosiddette "flames", cioè i litigi, i botta e risposta molto animati, spesso rabbiosi.
    Così successe sul blog della Costanzo quando definì Kiko Argüello un santo, oppure anche sulla pagina di Aleteia, come anche su pagine fb di orientamento cattolico.
    L'animosità generalmente viene introdotta dagli ex nc che mettono un bel po' di puntini sulle "i", interrompendo la catena dei neocatecumenali che si confermano a vicenda ripetendo i mantra che ormai conosciamo.
    Quindi i "sereni" sembrano loro, come verifichiamo anche in questo blog, quando addirittura si giustificano le collette che sappiamo essere invise ormai da tutti e si ostenta una sicurezza che sono ben lungi dal possedere, visto che un dialogo più approfondito, anche con Neocatecumenali di lungo corso e di buona preparazione, si conclude sempre, nella migliore delle ipotesi, con una negazione della realtà e un arrampicarsi sugli specchi.
    Si veda per esempio il nostro amico Simone che non ha voluto o saputo dirci se è successo davvero che, in Cammino, siano stati riabilitati catechisti stupratori ma, quel che è peggio, non ha chiaramente detto: "nel caso in cui questo sia successo, lo depreco, è un errore".
    Da questo capiamo il guasto spirituale, la cancrena dell'anima: davvero si pensa che il cammino sia come il superuomo di Nietzsche, che è superiore alla legge ed alla comune morale, non deve adeguarvisi, i propri fini sono così necessari da far ammettere i mezzi più riprovevoli, come ha evidenziato anche Lino Lista nel suo recente thread.

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    1. Mi correggo, il blog era della Costanza Miriano, non Costanzo.

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  28. Illuminati gli ultimi due interventi di Tripudio e Valentina.

    Come Roberta faccio mia la frase di U:
    "il problema sta nella loro fastidiosa presenza, e non nella loro scomoda verità’."

    C'è anche una giusta rabbia, come quella che ogni tanto ha espresso Gesù.
    O come quella del povero che ha subito ingiustizie e vuole far sapere al mondo la verità, un po' come tanti internati nei lager, come Primo Levi, che era mosso non dall'odio, ma dalla verità.
    E più l'ingiustizia vissuta è stupida e insensata, più è colossale. E più c'è l'esigenza che non venga rivelata.
    Così è per tanti che hanno subito umiliazioni disumane nel Cammino.
    Più ancora che una condanna ufficiale da parte della Chiesa, la loro esigenza primaria è che la verità si manifesti.

    A me, personalmente, di per se non infastidisce né la verità del Cammino, né l'invadenza, che, invece, mi divertono. Ma questo forse è dovuto al fatto che non ho mai aderito al Cammino.
    Ma qualcosa mi fa arrabbiare: la confusione che creano all'interno della Chiesa.
    Se dicessero di essere protestanti e dicessero chiaramente che per loro i cattolici normali sono cristiani di serie B, non me ne importerebbe nulla.
    Ma poiché si dicono cattolici senza esserlo, sento di dovere di smascherarli

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    1. E più c'è l'esigenza che venga rivelata... Nel mio intervento precedente c'è un NON di troppo

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  29. @ Pietro (NON del Cammino)

    Se dicessero di essere protestanti e dicessero chiaramente che per loro i cattolici normali sono cristiani di serie B, non me ne importerebbe nulla.
    Ma poiché si dicono cattolici senza esserlo, sento di dovere di smascherarli.


    Mi ritrovo pienamente e condivido.
    Il fatto che sono bugiardi li rende più pericolosi.
    Lupi travestiti da pecore.
    Smascherarli è un dovere.

    Pax

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  30. Certo il cammino ha le sue lacune e ve lo dico io che ne faccio parte pero' ha tantissimi lati buoni e credo che sia per questo motivo che i Papi, in particolare, le alte sfere e tantissimi sacerdoti lo appoggiano. Comunque un po' di critiche, quando sono costruttive aiutano a crescere. Un consiglio, voi, parlo degli assidui, giustamente, evidenziate le marachelle di cui si macchia il cammino e spesso e volentieri citate nomi, cognomi e localita' pero' sinceramente di voi, delle vs vite, non si sa niente. E' facile guardare in casa degli altri e ricamare giudizi e non permettere agli altri di guardare in casa propria. Grazie. Tony

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    1. Caro Tony, è per te che ho pubblicato il commento che segue. Grazie.

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    2. Intendo dire, Tony: perché non tenti di capire qualcosa della vita di questo signore? https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=445191822665186&id=432046850646350 Non partire dal nome Massimiliano, è naturalmente falso. Giacché lui di me conosce laurea, lavoro, scritti, città di nascita e residenza, magari potresti scrivere tu a lui chiedendo di sapere qualcosa della sua vita. O no?

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    3. Per commento che segue intendevo quello del 23 luglio 2018 18:46
      Mi riferisci un tuo parere sui post di quel nick fasullo, Tony?

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  31. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1961215203900321&id=100000355813125

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  32. Ho letto una volta che la rabbia è una reazione dell'istinto di conservazione a una minaccia. Questo mi pare abbastanza accettabile nel caso dei fanatici neocat. Nello stesso catechismo di Kiko, d'altra parte, i critici del CNC sono assimilati a figure minacciose, "distruttive": il Faraone e il Giuda in primis, verso i quali la rabbia scaturisce come moto spontaneo. La più evidente critica fatta al Cammino è considerata una espressione di odio e nell'odiato si genera rabbia, rancore.
    Esiste un antidoto al veleno dello spirito che è la rabbia: la dialettica mista all'ironia. E' la cura che io preferisco.
    Per esempio, un "fatto concreto". C'è in giro in FB un individuo che non dorme la notte pur di pubblicare in FB decine di post e centinaia di commenti contro la minaccia che, a suo avviso, i miei scritti rappresentano per il CNC. Anche io dovrei sentirmi minacciato da lui, quindi dovrei arrabbiarmi; invece mi diverto, come ieri :-)
    Chi ha un account FB si faccia due risate, siamo al colmo:

    https://www.facebook.com/groups/1542863609337329/permalink/1945878702369149/

    Non si discute che quel tizio anonimo sia arrabbiato, anzi idrofobo.

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    1. Lino! In tutta onestà e verità, davanti a tutti, cioè al blog e ai Catecumeni che lo seguono, vorrei chiederti questa cosa: Kiko ha veramente detto questa cosa, cioè questa cosa è riportata negli appunti così come è:

      "... Cosa ha fatto il cammino con voi? Ha preso questo fango che sono i vostri peccati e ve li ha messi nella faccia!"

      Per favore si si no no. Tutti noi abbiamo diritto di sapere.Invito anche qualche Catecumeno a riportare se non è vero. Ma tutto nella verità.Noi tutti siamo davanti a Dio, possiamo sbagliare tutti, anche io, anche Kiko, anche Lino, anche altri. Ma è importante sapere la realtà.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    2. Ora, noi sappiamo che tutto ciò che dice la legge lo dice per quelli che sono sotto la legge, perché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio.

      [20] Infatti in virtù delle opere della legge nessun uomo sarà giustificato davanti a lui, perché per mezzo della legge si ha solo la conoscenza del peccato.

      [21] Ora invece, indipendentemente dalla legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti;

      [22] giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. E non c'è distinzione:

      [23] tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio,

      [24] ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù.

      E' la Legge che fa vedere il Peccato. Gesù è la Grazia, Gesù è il Perdono, Gesù è la Pace.
      Io non ce l'ho con il Cammino, neanche con Kiko, ma devo difendere la Fede che mi è stata donata. Per cui, se sento che viene attaccata, devo difendermi con tutte le mie forze. Gesù è venuto per liberarci dalla Morte, ci ha trasferiti nel regno della Grazia.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    3. Questo è il testo della catechesi iniziale, Isaia, che forse anche tu hai ascoltato. Sono fascicoli che sono stati consegnati ai catechisti neocatecumenali perché li imparassero a memoria riportandoli parola per parola, fingendo fosse farina del loro sacco. Vai a pagina 16 e troverai ciò che cerchi.
      Non solo Kiko ha detto quelle frasi, ma le ha fatte trascrivere e ripetere per migliaia di volte.

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    4. Valentina. Sono andato a pag. 16, ma questa frase non c'è:
      "Cosa ha fatto il cammino con voi? Ha preso questo fango che sono i vostri peccati e ve li ha messi nella faccia!"
      Vorrei capire veramente dove è riportata.
      Anche se io non sono per nulla d'accordo con la catechesi di Kiko,cioè sul fatto di dire che Dio, in Gesù, è venuto in quel preciso momento a far vedere i Peccati. Per me Gesù è venuto a far vedere la Grazia. Il Peccato è stato mostrato dalla Legge. Comunque, ognuno è libero di vederla come gli pare. Riguardo me, mi basta che non mi diano fastidio.Se vogliono sentirsi ciechi, e se vogliono vedere i Miracoli di Gesù, credendo che Gesù si ferma al Peccato. Se vogliono questo. AMEN! Per me Gesù va oltre.Molto oltre.Il Peccato c'è, ma Gesù va oltre: la Resurrezione. Ognuno è libero di avere la sua interpretazione.
      Anzi, sapete cosa penso, che il cieco, se proprio la vogliamo interpretare all'umana maniera, ma sono pronto a chiede scusa a Dio per la mia rozza interpretazione del Santo Gesto,penso che il cieco è cieco perchè vede i suoi Peccati, solo quelli vede, e Gesù è venuto a fargli vedere la Misericordia. Gli ha pulito la cecità, ed ha illuminato tutto con la sua Misericordia.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    5. Caro Isaia, devi sapere - così, per conoscerci meglio - che mio direttore spirituale e amico, negli anni successivi alla mia conversione, fu il rettore di un Santuario mariano. Quando gli portai in visione la bozza di un mio libro sul Santuario, dopo averla letta mi sottolineò un errore: essendo stato fuorviato dal modo con il quale il Tempio era chiamato, io lo avevo collocato in un comune differente da quello al quale apparteneva.
      "Si può omettere, ma non mistificare" mi disse il mio amico rettore, scomparso da pochi anni: una lezione che mai trasgredisco.

      Di tutto quello che io scrivo virgolettando ho la disponibilità su carta, a scanso di errori in rete. Questa è la foto della pagina citata da Valentina. https://i.imgur.com/6WcYkCn.png

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    6. Isaia, esattamente la frase che citi tu sta nel mamotreto della Traditio, che è in fase di pubblicazione.
      Assolutamente però è quasi identica a quella del mamotreto delle catechesi iniziali di pagina 16.
      "Che cosa è il catecumenato? Un tempo in cui ti si metterà
      fango sugli occhi. Questa è l'azione di Gesù Cristo."
      Anzi la frase contenuta nel testo della catechesi iniziale è molto più esplicita di quella citata da te perché specifica che è una "azione di Gesù Cristo".

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    7. (Ha preso questo fango che sono i vostri peccati)

      Questa cosa che leggo è ciò che mi incute terrore. Lo so, ma io sono così! Mi fa paura una frase del genere. Per cui, se vedo ciò che vedo, la frase è chiara. Si è detto che il fango fatto da Gesù, nell'interpretazione dell'opera che sta facendo il Cammino, sono i nostri peccati. Cioè si è detto, ovvero io così capisco, se sbaglio riprendetemi, che il Cammino che opera in Cristo, fa come Cristo, forma il fango, che sono i nostri peccati, e te lo mette in faccia. Cioè Gesù produce... non lo scrivo neanche, perchè è una grande bestemmia. Se è così come vedo, ripeto se è così come vedo, è gravissimo.
      Se, al contrario, vi è un errore di qualsiasi genere,cioè di scrittura, si è capito male ma Kiko ha detto altro, altro che non so, Amen! Gli errori li facciamo tutti. Ma se è una cosa diffusa e creduta giusta: è gravissimo.


      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    8. Isaia, sai perché non può essere un errore? Non perché è stato detto, trascritto, ripetuto, così tanto da essere diventato "moneta corrente" nelle risonanze di chi fa il cammino e nelle testimonianze in piazza.
      Il cieco nato che Cristo ha dovuto "sporcare" con il fango del peccato perché si potesse convertire è un sovvertimento della Parola di Dio su cui si basa la stessa esistenza del cammino.
      Non ci fosse questa interpretazione, non si spiegherebbero gli anni passati a scendere sempre più in basso nella propria realtà, non si spiegherebbero gli scrutini in cui se non ti trovi qualche grossa porcheria da raccontare, rischi di non passare, soprattutto se dici di aver conosciuto Dio e ricevuto i Suoi doni "prima" del cammino neocatecumenale.
      L'errata lettura della catechesi del cieco nato, come quella di altri episodi evangelici, come Zaccheo, le vergini stolte e le sagge, la Samaritana, la guarigione dell'indemoniato, la moltiplicazione dei pani e dei pesci e così via, è funzionale ad una tattica che ti vuole assoggettato al cammino, dipendente da esso e dai suoi catechisti, i quali ti convincono che tu non eri nulla prima del cammino e che, al di fuori d'esso, perderesti la fede e, nel frattempo, ti fanno costare ogni cosa che la Chiesa ti dà in modo completamente gratuito.
      Se rileggi l'articolo che ha scritto Lino qualche giorno fa, "Perché il cammino è un percorso di formazione acattolico", questo concetto è illustrato nel migliore dei modi.

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    9. Non è il fango segno del peccato, ma la terra. Anzi il fango, grazie alla parola di Dio che è la saliva di Gesù, i peccati che non vuoi vedere, li porta alla luce.
      Ps. Scusate, ho perso altri 10 minuti visto che non pubblicherete il commento. Ma va bene lo stesso

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    10. Perché la terra dovrebbe essere segno del peccato?

      In tal caso, quando la Genesi dice che Dio creò l'uomo con la polvere del suolo, significa che lo creò GIÀ col peccato?

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    11. @roberta Salerno, la terra oltre a segno della creazione, è anche segno della fragilità umana (polvere sei e polvere tornerai) e quindi kiko ci vede il segno della tua vita concreta, fatta anche aimè dei peccati. Questi, per mezzo della saliva di Gesù (la parola di Dio ), vengono ALLA LUCE e allora possono essere perdonati.

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    12. Grazie per aver ripetuto la catechesi eretica di Kiko, a conferma che proprio questa barbarie predica e questa tenete ben inculcata dentro.

      La saliva di Gesù ricrea, non insozza. Rileggi Gv. 9, dimmi dove dice che il cieco, dopo essersi lavato, vede i suoi peccati!
      Egli trova la Luce della Grazia e riconosce il Figlio di Dio, la vita nuova.
      Un Cammino di grazia in grazia
      Non di conoscenza di peccato in conoscenza di peccato.

      Pax

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    13. Isaia Paolo Geremia confermo la veridicità perché ricordo benissimo lo scrutinio dove mi hanno chiesto se il Signore mi avesse buttato questo fango in quegli anni di cammino (non ricordo quale scrutinio fosse), ricordo bene che risposi che il Signore mi aveva buttato addosso il fango a carriole! Non aggiungo altro. Sicuramente avrai sentito anche te questa catechesi ma mi rendo conto che molte cose le abbiamo "sentite" ma non "ascoltare" magari per la stanchezza di fine giornata con la quale si arrivava ad ascoltare i catechisti la sera.

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    14. Voglio facilitarti, ti riporto per intero il capitolo 9 del Vangelo di Giovanni, con qualche piccola sottolineatura.
      Rileggendolo anche io, con semplicità, non pretendo di interpretare la Parola dei Vangeli, ma riporto il testo per intero che è di una chiarezza disarmante, almeno per ciò che è il racconto di questo miracolo di Gesù.
      Per anni nel cammino io stessa mi sono bevuta la catechesi di Kiko e l'ho riportata a mia volta, perché riportavamo tutto con fedeltà ai mamotreti, così come ci era stato consegnato di fare.
      Quando lessi Lino per la prima volta e il suo "fango e il segreto" MI SI SONO APRETI GLI OCCHI e, come puoi vedere tu stesso, carissimo Anonimo che vieni qui a difendere "cause perse" ho trovato solo conferme delle sue teorie, che mettono Kiko all'angolo e mandano al macero tutta la predicazione di Kiko stesso il cui pilastro è questa catechesi del "cieco nato" da lui completamente travisata.

      Devo queste note semplici in riparazione delle storture che a mia volta ho divulgato, dalle quali, come poi ho toccato con mano, sono discese mille e mille sciagure sulla vita dei camminanti che a questa scuola sono stati indottrinati.

      Questo perché sono stufa di leggere sempre le stesse stupidaggini, ripetute da voi senza un minimo di senso critico.

      Non ho tempo, ma me lo riprometto, di andare a vedere anche qualche omelia dei Padri della Chiesa o dei Papi su questo meraviglioso Vangelo, per più e più chiudere, una volta per tutte, questo argomento sul quale dovreste solo fare un solenne "mea culpa", come io faccio ogni giorno e mi chiedo come ho fatto a restare tanto a lungo "cieca" e connivente, senza mai pormi una domanda.
      Kiko è considerato un vero profeta. Questo fa sì che, qualunque cosa dica, viene supinamente presa per vera. Punto.

      Mai ringrazieremo Lino abbastanza, un dono grande della Provvidenza.
      Ognuno, leggendo la catechesi di Kiko e le confutazioni di Lino, può farsi un suo convincimento. Tutti noi Iddio ci ha dotati di un cervello, usiamolo, almeno quello.

      CONTINUA....

      Pax

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    15. CONTINUAZIONE....

      GV. 9

      1 Passando vide un uomo cieco dalla nascita 2 e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». 3 Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. 4 Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. 5 Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo
      -------------
      Prima notazione:
      Di fronte ai discepoli che pongono subito la cecità dalla nascita in relazione al peccato e su questo interrogano Gesù, il Maestro risponde come al versetto 3.

      Ora, se Gesù voleva fare di questo miracolo una "scuola per la conoscenza del peccato" che senso ha dire che costui non ha peccato???
      Gesù sgombra il campo dal peccato e mette al centro la sua opera, che è l'"opera di Dio, che è opera di LUCE non di TENEBRA.

      Pax

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    16. 6 Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7 e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 8 Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: «Non è egli quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?». 9 Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». 10 Allora gli chiesero: «Come dunque ti furono aperti gli occhi?». 11 Egli rispose: «Quell'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va' a Sìloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista». 12 Gli dissero: «Dov'è questo tale?». Rispose: «Non lo so».
      -----------------------------

      Seconda notazione:
      Gesù spalmò il fango, come si spalma un unguento, non INSOZZO'. Segno della Ri-creazione.

      La prima parola che il cieco guarito pronuncia non è:
      "cosa vedo?! Quanti peccati ho commesso!? Che orrore!!"

      Egli pronuncia il Nome del Salvatore. Dice la Scrittura che nessuno può riconoscere Gesù se non gli è dato dallo Spirito Santo. Il cieco lo riconosce, ha ricevuto la Luce vera, il Dono perfetto......qui i peccati sono lontani mille miglia.....

      Pax

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    17. 13 Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14 era infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15 Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo». 16 Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri dicevano: «Come può un peccatore compiere tali prodigi?». E c'era dissenso tra di loro. 17 Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!».
      ------------------------
      NOTAZIONE IMPORTANTE

      Come ben si vede il cieco NON PARLA MAI DI PECCATO, sono i farisei che CERCANO DI CHIUDERGLI LA BOCCA E NEUTRALIZZARE LA SUA TESTIMONIANZA ACCUSANDOLO DI ESSERE UN PECCATORE ( davvero interessante, mi ricorda qualcuno!!!)

      Intanto il cieco guarito cosa fa?
      Proclama che Gesù e un Profeta.

      Dunque:
      1 lo riconosce
      2 ne dà testimonianza

      Fino al versetto 17 del capitolo 9 di Giovanni, a cui siamo arrivati, il cieco ancora non sente il bisogno di informarci che HA VISTO I SUOI PECCATI RIACQUISTANDO LA VISTA.

      Pax

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    18. 18 Ma i Giudei non vollero credere di lui che era stato cieco e aveva acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19 E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?». 20 I genitori risposero: «Sappiamo che questo è il nostro figlio e che è nato cieco; 21 come poi ora ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a lui, ha l'età, parlerà lui di se stesso». 22 Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23 Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l'età, chiedetelo a lui!».
      -----------------
      Continuiamo con le notazioni:

      Davvero interessante questa parte del brano.
      Vengono interrogati i genitori del cieco nato e io mi domando: chi più di un genitore, se vede il figlio in grave pericolo, non si schiera dalla sua parte? (Ordire con lui o vivere con lui)
      Qui si narra che i genitori HANNO AVUTO PAURA dei Giudei e delle loro ritorsioni al punto tale da lasciare solo il figlio nella sua coraggiosa testimonianza.

      Questo a riprova che l'unzione di Gesù - da cui la guarigione del cieco - è un'unione di Grazia, ha con se i doni dello Spirito, tra cui la Fortezza.

      Il cieco, testimoniando e Rischiando la sua stessa vita, dimostra una forza è un coraggio che tra gli uomini non si trova neppure nell'amore paterno o materno! Questi due genitori abbandonano il proprio figlio al suo destino.

      Pax

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    19. 24 Allora chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore». 25 Quegli rispose: «Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo». 26 Allora gli dissero di nuovo: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». 27 Rispose loro: «Ve l'ho già detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». 28 Allora lo insultarono e gli dissero: «Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè! 29 Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». 30 Rispose loro quell'uomo: «Proprio questo è strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31 Ora, noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 32 Da che mondo è mondo, non s'è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33 Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». 34 Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?». E lo cacciarono fuori.
      ------------------------

      Qui viene il bello!

      Faccio notare che, di fronte al cieco guarito che testimonia INCONFUTABILMENTE con la sua persona la Nuova Vita nella Grazia, la Rigenerazione

      La FINE DEL DOMINIO DEL PECCATO SUGLI UOMINI E LA TRASFORMAZIONE DELL'UOMO CHE ENTRA NELLA LUCE CHE È CRISTO (luce che i farisei non sopportano)
      .....mentre il cieco continua a proclamare Gesù i farisei NON FANNO ALTRO CHE ACCUSARE DI PECCATO, GESÙ STESSO DA UN LATO, IL CIECO DALL'ALTRO.

      ma il cieco dice:
      SAPPIAMO CHE DIO NON ASCOLTA I PECCATORI
      SE COSTUI NON FOSSE DA DIO NON AVREBBE POTUTO FAR NULLA

      ( dunque, sono i farisei che, per SCANSARE LA CONVERSIONE - che detestano - accusano gli altri di peccato, cercano di irretirli GETTENDO LORO IL PECCATO ADDOSSO, ohibò, mi ricordano qualcuno!!)

      Pax

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    20. 35 Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: «Tu credi nel Figlio dell'uomo?». 36 Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». 37 Gli disse Gesù: «Tu l'hai visto: colui che parla con te è proprio lui». 38 Ed egli disse: «Io credo, Signore!». E gli si prostrò innanzi. 39 Gesù allora disse: «Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi». 40 Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo forse ciechi anche noi?». 41 Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane».
      -----------
      SIAMO FINALMENTE ALLA CONCLUSIONE DEL BRANO GIOVANNI 9
      Sigillo di tutto il discorso

      Notazione finale, dunque:
      Gesù è il cieco chiudono questo quadro evangelico, di nuovo sono Uno di fronte all'altro.

      Cosa dice Gesù al cieco guarito incontrandolo?
      Dice forse: Eccoti, finalmente, dimmi dunque HAI VISTO FINALMENTE IL PECCATORE SCHIFOSO CHE SEI? Sediamoci qua e raccontami tutto, così io ti faccio un bello scrutinio!
      DICE FORSE QUESTO GESÙ.

      Da dove Kiko ha tirato fuori il suo orrido SCRUTINIO DEL FANGO?

      Ai versetti 35 e 36 una delle più belle professioni di fede dei Vangeli:
      Gesù... incontratolo gli disse: «Tu credi nel Figlio dell'uomo?».
      Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?».
      Gli disse Gesù: «Tu l'hai visto: colui che parla con te è proprio lui».
      Ed egli disse: «Io credo, Signore!».
      E gli si prostrò innanzi.

      Una perla della Sacra Scrittura: Luce e Grazia.


      Conclusione:
      dunque, questa la domanda, possibile che nel Vangelo preso da Kiko per convincere di peccato i semplici camminanti, TUTTI INDISTINTAMENTE, non si legga una volta la parola "PECCATO" uscire dalla bocca di Gesù?

      Alla fine la risposta.
      Sì Gesù la pronuncia e dice

      «Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi...

      QUESTO RIVOLTO AI FARISEI

      Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane».


      DOBBIAMO CONCLUDERE che Gesù viene a fare un GIUDIZIO, con buona pace del perverso Kiko, ma questo giudizio va in senso opposto a quello insegnato da Kiko stesso.

      Gesù ridona la vista ai ciechi e RENDE CIECHI QUELLI CHE CREDONO DI VEDERE .....

      «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane».

      Ecco, Gesù mette i peccati in faccia a qualcuno in Gv. 9 ma NON IN FACCIA AL CIECO NATO (N.B. Anzi di lui ribadisce - tornando all'inizio del capitolo dove dice: né lui ha peccato néi suoi genitori! - che QUI IL PECCATO DEL CIECO NATO NON CI AZZECCA NIENTE!) Ma SULLA FACCIA IPOCRITA DEGLI IPOCRITI FARISEI (che mi ricordano qualcuno!) essi IPOCRITAMENTE chiedono "siamo ciechi anche noi?" Quasi beffardi.
      E Gesù dice loro chiaro e tondo....

      IL VOSTRO PECCATO RIMANE.....
      .....NON SICCOME ERANO CIECHI, MA PERCHÉ DICONO DI VEDERE.

      I FARISEI IPOCRITI CHE "PRETENDONO" DI SCRUTARE LA VITA ALTRUI E LORO NON VOGLIONO ESSERE SCRUTATI DA NESSUNO, NEANCHE DA GESÙ STESSO NS SIGNORE.

      Tizzoni d'inferno!

      Pax

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    21. Alcuni errori, me ne scuso, di battitura o correttore automatico. Ho scritto in fretta, ci tenevo, ma ho anche una vita impegnativa da vivere. Spero si comprenda ugualmente il senso.

      Pax

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    22. anonimo "23 luglio 2018 23:39 ha detto: "la terra oltre a segno della creazione, è anche segno della fragilità umana (polvere sei e polvere tornerai) e quindi kiko ci vede il segno della tua vita concreta, fatta anche aimè dei peccati".

      "Polvere sei e polvere tornerai" é Genesi 3:19, successiva quindi al peccato di Eva e di Adamo, i quali non furono creati per il peccato e per la morte. "Polvere sei e polvere tornerai" è conseguenza del cattivo uso del massimo dono di Dio, il libero arbitrio, non è un vulnus della Creazione: in Genesi 1:31 c'è scritto "Dio vide poi tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono". Come si sarebbe potuto definire "molto buono" un essere creato con la terra fragile, quindi votata al peccato e alla morte? Già in voi, con la catechesi del fango, c'è il germe dello gnosticismo, della negatività della materia. In fatti non scrivete mai "argilla" come nei manoscritti greci, con "argilla" nella catechesi di Kiko la sporcizia non avrebbe senso.

      Kiko, per poter vedere qualcosa nel Vangelo di Giovanni, dovrebbe conoscere la teologia giovannea, che è una teologia cristologica, in larga parte fondata sul verbo "vedere" Gesù nelle varie declinazioni del verbo in greco, non su una teologia del vedere il peccato. Giovanni il teologo non è il Levitico, con le sue imposizioni. Quando capirete questo sarete un po' meno gnostici e farisei.

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    23. Pax,
      è molto bello quello che hai fatto, una riflessione dettagliata sul Vangelo del "cieco nato" , punto per punto.
      Non lo dico per fare dei complimenti ma perché la ritengo ben fatta, in quanto semplice e profonda nello stesso tempo .

      Volesse il Cielo che qualche "catechista" (o anche non) NC ne attingesse perché desideroso in sincerità e buona fede di meditare sul vero significato di questo episodio evangelico, così importante nella "vita del cammino".

      A parte il fatto che ascoltando una qualunque omelia di 1 "normale" sacerdote non NC, è proprio così che spiega qsto Vangelo (senza i puntuali confronti con la "dottrina" NC ovviamente :) ).
      %

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    24. A proposito di scritti dei Padri della Chiesa, i seguenti paiono convalidare esattamente quanto Lino e tu avete detto.

      " A che cosa mira col miracolo del cieco nato colui che con un comando infondeva la vita, con un ordine ridava la salute, dicendo a un morto «Vieni fuori!» (Gv 11,43) Che cosa vuol significare ripeto, quando sputa e fa del fango con cui unge gli occhi del cieco e gli dice; «Va' a lavarti nella piscina di Siloe (che significa: Inviato); quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva » (Gv 9,7)? Qual è il motivo di tutto ciò? Grande, se non erro, perché

      chi è toccato da Gesù, vede di più.

      Riconosci la sua divinità e la sua santità. Come luce egli toccò, e la infuse; come sacerdote, prefigurando il battesimo, realizzò il mistero della grazia spirituale.
      ...
      Il fatto poi che egli fece del fango e lo spalmò sugli occhi del cieco significa che colui che aveva plasmato l'uomo col fango, gli rese la salute con lo stesso fango.

      E cioè che il fango della nostra carne riceve la luce della vita eterna mediante il sacramento del battesimo.

      Avvicinati anche tu a Siloe, cioè a colui che è stato mandato dal Padre, come disse: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato» (Gv 7, 1 8). "
      (dalle lettere di S. Ambrogio vescovo )
      -----------
      " E perché essi avevano bestemmiato a proposito delle sue parole: "Prima che Abramo fosse, io ero" (Gv 8,58), Gesú andò verso l`incontro con un uomo, cieco fin dalla nascita: ..
      E` necessario che io compia le opere di colui che mi ha mandato, finché è giorno" (Gv 9,2-4) ..
      Ciò dicendo, sputò per terra, formò del fango con la saliva,

      e fece degli occhi con il suo fango" (Gv 9,6),

      e la luce scaturí dalla terra, come al principio, quando l'ombra del cielo, "la tenebra, era estesa su tutto" ed egli comandò alla luce e quella nacque dalle tenebre (cf.Gen 1,2-3).

      Cosí «egli formò del fango con la saliva», e guarí il difetto che esisteva dalla nascita,

      per mostrare che lui, la cui mano completava ciò che mancava alla natura, era proprio colui la cui mano aveva modellato la creazione al principio.

      E siccome rifiutavano di crederlo anteriore ad Abramo, egli provò loro con quest`opera

      che era il Figlio di colui che, con la sua mano, "formò" il primo "Adamo con la terra" (Gen 2,7): in effetti, egli guarí la tara del cieco con i gesti del proprio corpo.

      Non fu la píscina di Siloe che aprí gli occhi del cieco (cf. Gv 9,7.11), ...è il comando del Signore che compie tutto. ... "Unse i suoi occhi con il fango" (Gv 9,6), perché i Giudei ripulissero l`accecamento del loro cuore.

      Quando il cieco se ne andò tra la folla e chiese: «Dov`è Siloe?», si vide il fango cosparso sui suoi occhi. Le persone lo interrogarono, egli le informò, ed esse lo seguirono, per vedere se i suoi occhi si fossero aperti.

      Coloro che vedevano la luce materiale erano guidati da un cieco che vedeva la luce dello spirito, e, nella sua notte, il cieco era guidato da coloro che vedevano esteriormente, ma che erano spiritualmente ciechi.

      Quel cieco fu una bella e inattesa fortuna per Nostro Signore; per suo tramite, acquistò numerosi ciechi, che egli guarì dalla cecità del cuore.

      In quelle poche parole del Signore si celavano mirabili tesori, e, in quella guarigione era delineato un simbolo: Gesú figlio del Creatore. "Va`, lavati il viso" (Gv 9,7),

      per evitare che qualcuno consideri quella guarigione piú come un stratagemma che come un miracolo, egli lo mandò a lavarsi.

      Disse ciò per mostrare che il cieco non dubitava del potere di guarigione del Signore, e perché, camminando e parlando, pubblicizzasse l`evento e mostrasse la sua fede."
      (Efrem, Diatessaron, 16, 28-32)

      Tratto da:
      Letture patristiche della Domenica “del cieco nato”
      IV di Quaresima - abbazia di Pulsano.

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    25. Grazie a te Roberta,
      solo ora ho letto i tuoi commenti.
      Vivo un periodo un poco travagliato, ma dedico sempre del tempo al Blog. Come posso!
      Desideravo leggere un poco qualche omelia o catechesi dei Padri. I brani che hai riportato sono di una ricchezza impressionante. Le conferme certo ci confortano. A Kiko le smentite clamorose, invece, dovrebbero farlo riflettere. Ma egli, purtroppo, parla solo su "ispirazione" si fida del suo carisma che non sottopone al vaglio della Chiesa, e questi sono i risultati!
      Alla base sempre la totale mancanza di UMILTA'. Non si accorge che, al di fuori dei suoi adepti, sui quali esercita un fascino indubbio e misterioso, fa solo delle pessime figuracce. Dovrebbe almeno studiare un poco, mettersi alla scuola dei veri maestri di cui la Chiesa è ricca.
      Intanto ringraziamo ancora una volta Iddio che ci ha sottratti alla loro nefasta influenza; cosicchè il nostro spirito, una volta aperto l'orecchio alla sana dottrina, possa inebriarsi nell'Amore di Dio, quello vero, che tutto "ricrea" a Sua immagine.

      Pax

      P.S. Meravigliosa la riflessione che parte dal contestualizzare Gv.9:
      in Gv.8 versetto 58: Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
      Allora è chiaro, l'"opera" di cui Gesù parla e che va ad attuare con il cieco nato - per dare testimonianza a coloro che "credono di vedere ma sono ciechi" (come Kiko e compagni) - è quella di manifestarsi "Figlio di Dio" e salvare tutti quelli che crederanno nel Suo Nome Santo.

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    26. ...Tutto parte da Lino col suo "Il fango e il segreto", ha aperto una vena inesauribile che esploriamo, e sono solo conferme. Per questo, come ripete Tripudio, solo che sentono il suo nome i troll e pasqualoni impazziti digrignano i denti. Né più, né meno dei farisei in Gv. 8 e 9.
      La Parola sempre si compie, ma non come Kiko insegna!

      Pax

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    27. Sto pensando, appena avrò tempo, di fare un post. La catechesi del cieco nato e lo scrutinio del fango con tutte le porcherie kikiane è il pilastro portante del c.n.. Immaginiamo se questo pilastro venisse meno, crollerebbe l'intero edificio: l'arroganza saccente dei catechisti scrutatori; la soggezione umiliante dei camminanti scrutati, insozzati e annichiliti dal loro discernimento distruttivo; tutto in funzione dell'esercizio di un potere insaziabile.

      Pax

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  33. Caro Tony, quali sarebbero le marachelle del cammino evidenziate qui sul blog la cui rivelazione ti ha aiutato a crescere?
    Ci sono per esempio alcuni abusi liturgici o comportamenti non corretti o non in linea con lo Statuto (penso al mancato rispetto del foro interno negli scrutini) che hai segnalato e che sono stati emendati, contribuendo così alla crescita spirituale del movimento o della comunità? Grazie per la collaborazione.

    RispondiElimina
  34. @ Anonimo (17:06)

    Un consiglio, voi, parlo degli assidui, giustamente, evidenziate le marachelle di cui si macchia il cammino e spesso e volentieri citate nomi, cognomi e localita' pero' sinceramente di voi, delle vs vite, non si sa niente. E' facile guardare in casa degli altri e ricamare giudizi e non permettere agli altri di guardare in casa propria. Grazie. Tony

    Anonimo Tony, che comunque anche tu sei anonimo, con un nickname. Benvenuto nel club!

    Ti rispondo volentieri.
    I nomi che citiamo, sono tutti di personalità di spicco nel cammino, quelli che contano, che fanno la differenza. Sono quelli che si sono seduti sulla cattedra di Mose', che siedono ai primi posti, che "se la comandano." La città collocata in alto....si può nascondere?
    Il palcoscenico lo hanno scelto loro. Fare le prime donne. E quante lotte intestine!
    Noi siamo "uno" o "nessuno" o forse "centomila".
    Siamo senza volto, perché puoi vederci nel volto di ogni semplice fratello camminante nelle comunità. Che importa il nome?
    Ma abbiamo subito nel cammino, o meglio, dovevamo essere noi lo scopo, il centro, "l'uomo", ci siamo ritrovati ad essere usati, strumentalizzati, abusati, mille volte.
    Per questo ce ne siamo scappati via, lontano mille miglia da loro.
    Cosa conta il nostro nome? La nostra storia? Dove viviamo?
    Chi comanda deve rendere conto della sua autorità, non chi obbedisce: ognuno deve rendere conto della vita degli altri, quando possono disporne, ognuno della propria rende conto a Dio e a se stesso.
    Ci hanno già sottoposti a scrutinio abbastanza, proprio non ci va di sottoporci ora allo scrutinio di Tony. Questo lo possiamo decidere autonomamente? Di cosa dobbiamo renderti conto?

    Pongono regole ferree - di cui all'inizio non ti fanno neanche sospettare che un giorno possano esistere, ti dicono che loro sono i servi inutili per amore alla tua vita - e le fanno rispettare, con bastone di ferro, non con il bastone misericordioso del pastore.
    Noi eravamo le pecore, li abbiamo conosciuti essere lupi travestiti e vogliamo mettere a disposizione la nostra testimonianza, perché a qualcuno, anche a uno soltanto, siano risparmiate le stesse nostre sofferenze e delusioni.
    Siamo persone normali, anonime, nel senso di gente comune che vive la propria vita e non pretende di fare il maestro a nessuno. Viviamo la nostra vita semplice, non passiamo l'esistenza, fuori dalla realtà, spadroneggiando sugli altri e sentendoci padroni del loro destino e del mondo intero, come fa Kiko Arguello e tutti i suoi generali in campo.
    Se dovessero leggerci, cosa che spero avvenga prima o poi, meglio non ci riconoscano.
    Dietro le nostre storie la loro mente si affollerebbe dei tanti fantasmi di cui la loro memoria è piena e la loro coscienza intorpidita, magari, conoscerebbe il rimorso.

    Pax

    RispondiElimina

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