mercoledì 29 luglio 2020

A quanti però lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio

Il Prologo di San Giovanni è un inno di perfetta bellezza e al contempo il brano più complesso tra tutti i Vangeli. Sant' Agostino e San Crisostomo affermavano che lo scrivere questo prologo andava ben oltre le capacità umane, poichè ogni espressione è un condensato di teologia ed esperienza dal contenuto di inesprimibile elevatezza.
Per questa ragione darò la parola a Lino Lista, esperto di esegesi biblica.
«Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato il potere di diventare figli di Dio»

Lino Lista
Lino Lista:  « Il nostro Sommo Simbolo è Cristo, sin dal Prologo del IV Vangelo: "E il Verbo si face carne e venne ad abitare in mezzo a noi". Cristo unisce perfettamente in sé la natura divina, il Verbo, e quella umana, la carne. Simbolo in tali termini è l'Eucarestia, che unisce in sé la componente tangibile e visibile, il pane e il vino, con quella del Corpo e del Sangue del Signore.

É  questa, dal mio punto di vista, la massima eresia di Kiko Arguello e del Cammino: trasportare tutti i simboli dei Vangeli sul piano meramente terreno, esistenziale, antropologico, rimuovendone la meta trascendente. Lo è perché da questa eresia scaturiscono tutte le altre, in primo luogo l'Eucarestia trasformata in banchetto e trasmessa prevalentemente con un "tipo", la prefigurazione dell'Esodo. Oramai i neocatecumenali, più che il pane e il vino, più che il Corpo e il Sangue del Sacrificio di Cristo, vedono l'Esodo, il passaggio nella Terra promessa, il passaggio dalla morte alla vita figurato anche nel loro balletto attorno alla mensa.

I neocatecumenali, nell'unzione di Gv 9, non riconoscono la Grazia che porterà a "vedere" Cristo, soltanto una lordura che mostra i peccati.

I neocatecumenali, nel sicomoro di Zaccheo, non riconoscono l'ascesa, lo sforzo per "vedere" Cristo: per chi ha ascoltato Kiko alla GMG di Rio, il sicomoro è un'altra kenosis, un'altra discesa nei propri peccati; è un montare sugli altri, un isolarsi sull'attaccamento "al denaro e al mondo", come predicò Arguello.

Per i neocatecumenali (perlomeno per quelli che sono giunti alla tappa del "Padre nostro" e hanno ascoltato i catechisti ripetere la catechesi di Kiko sulle Nozze di Cana) la mancanza di Vino non significa la sopravvenuta insufficienza della Legge, della Torah per la salvezza, l'inadeguatezza sostitutiva colmata da Cristo con il Sacrificio dell'Ultima Ora: essa significa che "nella tua vita, nel tuo matrimonio, nella tua famiglia manca il vino c’è una sofferenza!".

Si potrebbe continuare per ore, perché questo è il criterio "esegetico" di Kiko Arguello, quando non si produce (per l'assenza di simboli nei passi evangelici che tratta) in allegorie forzate e fondamentaliste, che non hanno alcuna corrispondenza con la lettera dei Vangeli, quando non tira fuori interpretazioni sballate come per il peccato originale che, per decenni fino alle correzioni dei mamotreti, è stato insegnato come "una realtà che ci circonda".

Purtroppo per i neocatecumenali (quelli fanatici, intendo), la favola del bambino che svela la nudità del re ha una sua morale. Una volta mostrato l'imbroglio, in tanti si rendono conto che i sarti del re sono imbroglioni e che il re è nudo (e non di una nudità biblica, è nudo di una nudità oscena)»

- Non è da poco la mistificazione del simbolo: falsificare il simbolo significa falsare i Vangeli e il deposito della Fede. 
Il simbolo è un codice della teologia, il linguaggio umano non ha parole e locuzioni per figurare l'Altro e l'Altrove. Soltanto con il simbolo si riescono a rappresentare contemporaneamente le cose di questo mondo e le idee concernenti le realtà invisibili. 
Giovanni afferma che si diviene “figli di Dio” nella pratica di un amore simile a quello del Padre; un amore che fa crescere l' uomo e che necessita di un'adesione perpetua a Cristo. Quindi si è  certi di essere in comunione con Dio perché si è dato assenso a Gesù, modello dell’uomo e modello d’amore. Il Cammino persegue invece una strada avversa fondata sulla convinzione d' essere figli del demonio, trovandosi quindi in contrasto con quanto affermato nel IV Vangelo.
Kiko: «Gesù Cristo non è affatto un ideale di vita. Gesù Cristo non è venuto a darci l’esempio e ad insegnarci a compiere la legge» (p. 125) «La gente pensa che Gesù Cristo è venuto a darci una legge più perfetta della precedente  (l‘ebraica) e che, con la sua vita e la sua morte, la sua sofferenza soprattutto, ci ha dato l’esempio perché noi si faccia lo stesso. Per queste persone (ossia per tutti i santi) Gesù è un ideale, un modello di vita… » (p. 126)
«…Il Cristianesimo non è per nulla un moralismo. Perché, se Gesù Cristo fosse venuto a darci un ideale di vita, come avrebbe potuto darci un ideale talmente alto, talmente elevato, che nessuno lo può raggiungere?» (p. 126)
In questa maniera Kiko smorza ogni desiderio di pienezza di vita, propaga le tenebre e allontana le anime dalla fede.
Dice Giovanni: “questa luce brilla nelle tenebre”. La comunità dei credenti che ha accolto questo messaggio di Gesù, nel viverlo emana la luce e non vive il senso di oppressione e avvelenamento che il cammino dell' Argüello imprescindibilmente provoca.  Nel movimento vige la cecità.
Chi ha letto "Il fango e il segreto" sa che la critica di Lino era incentrata insistentemente sulla catechesi di Kiko Argüello concernente la guarigione del Cieco Nato. La mistificazione base su cui è impiantata l' intera "teologia" del Cammino e da cui sgorgano tutte le distorsioni.
"Guarigione del cieco nato"
(Duccio Buoninsegna)
Prosegue Lino: «"Che cosa è il catecumenato? Un tempo in cui ti si metterà fango sugli occhi. Questa è l'azione di Gesù Cristo. Perché non sai che sei cieco. Non sai che sei sporco e perciò non ti vuoi lavare [...]", dice il fondatore del Cammino. È la mistificazione di uno dei miracoli più significativi di Gesù, mistificazione che serve a giustificare trent'anni di scrutini (dei peccati) condotti da laici.
In gioco non c'è soltanto la diffusione di una esegesi sballata. La questione concerne l'incomprensione del fondamentale messaggio insito (sin dal Prologo) nel Vangelo di Giovanni: "la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie" (Cfr. Gv 3,19)
In gioco c'è il verbo "vedere", nelle sue varie forme: bleso, theorein, horaô al perfetto. Scorgere, osservare con attenzione, contemplare: è una progressione che conduce a riconoscere il Verbo fatto carne, il Signore, che porta a vedere in Lui il Padre. Ne diede uno splendido conto p. Ignace de la Potterie, gesuita, teologo, esegeta e professore della Facoltà Biblica del Pontificio Istituto Biblico.

È questa la progressione che muove lo sguardo e il pensiero del cieco nato, altro che visione di quei peccati del cieco che Cristo in Gv 9 nega e sui quali a insistere sono i farisei!

Dapprima, essendo nato cieco, il mendicante non poteva aver visto Cristo. Perciò non aveva peccato, perciò la catechesi del fango/mota del Cammino è sballata . Una volta sanato nel visus fisico, l'ex cieco inizialmente scorge un uomo, poi osserva un profeta, infine nel possesso sia del visus fisico sia di quello mentale riconosce il Signore e si prostra. I farisei, invece, dicevano di vedere ma nemmeno riuscivano a scorgere il Cristo. Perciò il loro peccato rimane.

C'è, nella progressione del cieco-nato, la fede che scaturisce dalla grazia del miracolo e dalla ragione che approfondisce l'evento:  Fides et Ratio. Negli altri ciechi evangelici guariti ci sono altri insegnamenti , che si desumono dalla natura della cecità, da come gli si accostano, da come sono portati a Gesù, da come vengono sanati in una o due fasi.

Il Cammino riferisce di rivolgersi ai "lontani", "lontani" che tecnicamente sono dei "ciechi nati", da trattare quindi con il balsamo di Cristo. Per trent'anni, invece, ogni neocatecumenale è infangato al fine di mostrare ogni suo idolo. Più che la taumaturgia di Cristo, l'approccio è quello dei farisei di Gv 9.
In realtà, il Cammino pesca la maggior parte degli adepti nelle parrocchie, non tra i "lontani": quindi diverso dovrebbe essere il cieco evangelico di riferimento, non il cieco nato.»
L' inganno esegetico sulla guarigione del cieco nato rappresenta l' elemento costitutivo ed essenziale del movimento. Ringraziamo di cuore Lino Lista per averne rilevato la mistificazione.
Sottoponiamo alla lettura due pagine di Ignace de la Potterie, compianto teologo ed esegeta, tra i massimi esperti del Vangelo di Giovanni.
Durante i nostri ultimi dialoghi, Lino volle che gli leggessi il Prologo di San Giovanni per almeno tre volte di fila e, con la poca voce rimastagli, sussurrava: "che bello".
Il Prologo di San Giovanni è un inno solenne, una meravigliosa preghiera che possiede l'incisiva bellezza delle cose antiche, nella quale troviamo le radici autentiche della nostra grandezza, le ragioni della nostra fede e la sorgente di ogni preghiera. Lino  aveva capito benissimo che nel Prologo giovanneo c'è la chiave di lettura di tutta la Rivelazione divina, poiché egli contemplava di già il mistero; Lino aveva di già da tempo trasceso e ciò risultava chiaro a chi gli era accanto.
«A quanti però l'hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio»
Accogliere Gesù significa credere nel suo Nome. Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Credere in Gesù significa amarlo, seguirlo secondo i suoi insegnamenti non travisati da menti superbe, significa dare la vita per questo ideale di salvezza. Significa adorarlo per l'Amore infinito che ci dona. Significa accoglierlo nella sua pienezza nella Chiesa e non nelle salette impregnate di subdolo kikianesimo.
Essere figlio di Dio quindi significa lasciarsi immergere nel Suo Sangue prezioso, nella Sua totale volontà. Lino aveva ragione ad affermare con costanza e convinzione, nei momenti cruciali della malattia: IO SONO FIGLIO DI DIO!

29 commenti:

  1. cmq i figli di dio devono passare la decima ?

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    1. O aprire per 3 anni in nome della misericordia a chi non potevano fare oltre che il minimo....
      In casi del genere l'unghia del dito sono profanazioni o illusioni perché immagino sia o serva adesso la grana,la presenza,la risposta,l'esame,l'udienza...
      Grande Kiko...
      Ha già preparato mia omelia e anche dinamica di incidente...
      Che religiosità cristiana...
      Che livelli che tocchiamo...

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  2. Era da un anno o poco più che meditavo questo thread senza mai riuscire ad assolverlo. Non mi consideravo all'altezza di intraprendere un tema così immenso e di valore, che richiede una spiegazione magistrale ed un' istruzione a riguardo che io non posseggo. Poi l' illuminazione sorta da Lino e dagli insegnamenti da lui impartitomi riguardanti l' anima e la genuinità. Per dirla con parole povere, egli mi ha insegnato la "semplicità" sostante nell' affermazione: io sono figlio di Dio!
    È un concetto alla portata di tutti, da accogliere per poter rigettare il demonio che prepara strade, per meglio dire cammini - come quello neocatecumenale - , dove i passi sono incerti e le cadute, provocate dallo squallore della mistificazione della Parola di Dio, incessanti. In fondo, l' unico mezzo per poter sviare e convincere le persone d' essere chiamati al male, fornendogli una motivazione fintamente teologica per peccare, è rinnegare la verità manipolando i concetti contenuti nei Testi Sacri; in ciò l' Argüello è stato ed è (se ancora vive) da manuale.

    Lino illustra il fondamento del cammino, il fulcro da cui si diramano tutte le eterodossie caratterizzanti la setta: La distorsione del brano sul "cieco nato". Un inquietante filo logico unisce tutti i tasselli, difatti un Cristo che sporca (che deviazione) dà senso alla persuasione d' essere figli del maligno, e ciò si associa all'affermazione secondo cui Gesù non è modello di santità per nessuno. Invito tutti i lettori ad approcciarsi agli scritti di Lino Lista, il quale illustra, motiva e spiega sapientemente tali concetti, tanto da dissolvere ogni dubbio a riguardo.

    Il buio generato dal fango di Kiko contraddice il Prologo, dove invece si dice che - la Parola, vita di tutto ciò che esiste, è luce degli uomini. Gesù, Parola diventata carne, si manifesta come luce. Vita e luce sono intimamente connesse: venire alla luce significa nascere. -
    Nel cammino vige il buio, ciò si evince dall' inquietudine costante presente negli animi degli affiliati; d'altronde come potrebbe essere diversamente dato il contesto in cui sono immersi?

    - Si dice spesso che la fede è cieca, la fede cristiana e invece essenzialmente un “vedere”! -

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  3. Meno male che 1 ad 1 morirete anche voi...

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    1. Calma ragazzo...
      Che commento devastante

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    2. Prima o poi si muore tutti, carissimo. L'importante è morire in Grazia di Dio. Su Lino sono abbastanza sicura, su Carmen un poco meno.

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    3. Beh...caro Pasqualone, debbo darti un'amara notizia che certamente ti coglierà di sorpresa. Siediti e respira, poiché ho da dirti un concetto essenziale che è bene tu conosca. Senti e non sconvolgerti: essere un prediletto di Kiko non ti esonera dalla morte. Ebbene sì, siamo tutti diretti verso un unico epilogo terreno, senza sé e senza ma.
      Non te lo comunico per insinuarti dell' ansia ma per aiutarti ad essere meno sprovveduto, poiché un' altra cosa che ci accomuna è l' incontro con Dio Giudice. Non si scappa. Felice è la sorte del figlio di Dio, terribile quella del figlio del demonio.

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    4. Caro anonimo, questo è quello che ti insegnano sull'amore al nemico? No perché a me il Vangelo prima ed in comunità dopo mi è sempre stato insegnato che amare il nemico significhi perdere la vita per lui e non augurargli la morte. Per di più noi cristiani dovremmo assomigliare a Cristo, il quale sulla croce ha detto a Dio Padre "Perdona loro perché non sanno ciò che fanno" dopo aver assolto il ladrone pentito e mi pare che Gesù Cristo non abbia mai condannato nessuno, anche se nell' Ultimo Giorno Dio condannerà i peccatori mai pentiti. Ha ragione Alect che prima ti ha ammonito dicendo che l' importante è cercare di morire essendo in grazia di Dio.

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    5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    6. Pur di ottenere la possibilità di sguazzare tranquillamente come un maiale nel fango, anzi nella melma kikiana, il tipo ci augura la morte con un cinismo degno del suo guru. Ma come ha di già espresso Pax la Verità non trova riposo ed essa non termina di dichiararsi con la morte dell'uomo. Ma un' altra amara verità mi tocca dirtela idiota, non funziona esattamente così come credi, altrimenti le vostre "occhiatacce" d' odio avrebbero di già sterminato mezzo mondo. La morte, così come la nascita, appartengono a Dio solo, l' unica cosa a fare la differenza, come di già è stato detto, è morire in uno stato di grazia. Circostanza che il cammino elude accuratamente.

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    7. Chi muore non rompe più le palle e conosce finalmente e inconfutabilmente la verità: il CN è voluto da Dio, é una cosa santa, preziosa per la chiesa, unica e straordinaria. Kiko e Carmen sono 2 profeti mandati da Dio ad annunciare la verità. Per questo spero che lo sappiate presto morendo.

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    8. Cosa ti brucia così tanto, piccolo adoratore di Kiko Arguello?
      Cosa ti spinge a dire che questo blog rompe le palle a te, "cristiano dalla fede adulta"?
      Cosa ti preoccupa, per venire su questo blog a difesa dei tuoi idoli?
      Se il CN è ispirato da DIO, come tu affermi come verità inconfutabile, cosa ti spinge a commentare sulla morte degli altri?
      Amico mio, forse non ti rendi conto, ma tu hai qualche problemino da risolvere con te stesso.
      Prima auguri la morte alla gente che non è d'accordo con la tua "idea" di cristianesimo e poi vieni a raccontarci che il CN è Santo è Divino ed è gestito da due profeti del Signore.
      Fai pace con te stesso, rimani tranquillo nel tuo piccolo mondo neocatecumenale, ma evita ti venire qui ad augurare la morte della gente perché "ti rompe le palle".
      Il tuo "movimento" è inserito nella Chiesa Cristiana Cattolica Romana, tienilo presente quando commenti.

      Il tuo cristianesimo personalizzato neocatecumenale non ti fà onore, anzi esprime un "giudizio" una "cattiveria" un "odio malato" che mette paura.
      Quello che scrivi non aiuta i tuoi "profeti", ma spaventa la gente e la allontana ancora di più dal tuo "perfetto e potente cammino neocatecumenale" ( ammesso che ci sia bisogno di ulteriori conferme per scappare a gambe levata dalla tua piccola setta).

      LUCA

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  4. HO ACQUISTATO IL LIBRO DI LINO LISTA, CHE DOVREBBE ESSERE LETTO DA CHI NON VUOL FARSI FREGARE DA KIKO E DAI SUOI KLONI

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  5. Grazie Rebel, per aver inserito questo post, che illustra in maniera logicamente chiara e semplice la radice di tutte le eresie del Cammino. Hai perfettamente ragione, nel Cammino si respira un'inquietudine costante, perché tutto ti porta ad essa, e non trovi mai pace, mai il riposo dell'anima in Gesù Cristo. Nel Cammino, lungo dallo sperimentare l'amore fraterno, si sperimenta spesso il timore di essere calunniati, di ricevere "colpi bassi" da fratelli e catechisti. Se ogni tanto qualcuno mostra solidarietà e aiuto verso gli altri, è un'eccezione più che la norma. Le convivenze, mensili, lungo dall'essere nutrimento per lo spirito, diventano spesso degli agoni dove si scatenano gli istinti più bassi e dove molto scaricano le proprie frustrazioni sui "fratelli".

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  6. Scriveva Lino che la massima eresia di cui è colpevole il Cammino è quella dell'Eucarestia "trasformata in banchetto e trasmessa prevalentemente con un "tipo", la prefigurazione dell'Esodo."
    Su YouTube forse è ancora visibile una processione del Corpus Domini, forse addirittura a Roma, animata dai neocatecumenali esclusivamente con letture dell'Esodo e commenti di qualche predicatrice-catechista rigorosamente sullo stesso tema veterotestamentario.
    Ricordo un aneddoto della mia infanzia: quando chiedevo a mia madre di insegnarmi a cucinare, mi rispondeva invariabilmente: intanto comincia a pelare le patate (o a lavare i piatti) e alla lezione di cucina non ci arrivavo mai.
    I neocatecumenali mi sembrano proprio fermi a pelare le patate.

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  7. Concordo con Rebel: "Lino illustra il fondamento del cammino, il fulcro da cui si diramano tutte le eterodossie caratterizzanti la setta...". E le illustra da par suo, con un'evidenza, se così si può dire, quasi matematica. E' vero, Lino mette a nudo le eresie di Kiko. Quello è il credo del Cammino. Se Kiko non si mascherasse da cattolico, ma avesse il coraggio umano che ha avuto Lutero, sottoscriverebbe questo post. Lino dice quello che crede Kiko meglio di Kiko. Kiko dice: "Gesù Cristo non è affatto un ideale di vita. Gesù Cristo non è venuto a darci l’esempio e ad insegnarci a compiere la legge... se Gesù Cristo fosse venuto a darci un ideale di vita, come avrebbe potuto darci un ideale talmente alto, talmente elevato, che nessuno lo può raggiungere?". E' sconcertante l'ignoranza di Kiko e il suo modo di intendere il Vangelo terra terra. Pensando che la Chiesa prima di lui abbia proposto un ideale irraggiungibile, dimostra che usa lo stesso metro per cui condanna gli altri, perché il Cammino, che lui propone come rimedio a un ideale irraggiungibile, è tutta una serie di opere da fare e esami da superare. In realtà l'ideale che la Chiesa propone e che Kiko rifiuta perché dice che Gesù non propone un ideale, si chiama CARITA' ed è raggiungibilissimo, perché Dio la dona. Le opere non saranno mai perfette senza questo amore divino, invece lo diventano, non per se stesse, ma per esso. I santi lo dimostrano e dimostrano che Kiko non ha capito nulla (ma lui forse si crede di categoria superiore). Come i modernisti, e gli eretici in generale, Kiko frammenta il Vangelo. Come se la forma fosse in contrasto con la sostanza, la sana dottrina si opponesse alla compassione, l'amore alla verità e la morale non fosse compatibile con la misericordia. E' come se nel matrimonio si contrapponesse la fedeltà all'amore: in realtà la fedeltà non solo protegge l'amore, ma lo realizza e manifesta. Allo stesso modo l'aspetto morale del Vangelo, cioè i comandamenti di Gesù, realizzano il Vangelo. Non a caso Gesù ha detto che chi lo ama segue i suoi comandamenti.
    Da Pietro (NON del Cammino)

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  8. all'anonimo delle 13.09

    tutti dobbiamo morire
    solo kiko non se ne accorge , la incongruenza delle sue affermazioni , a forze di dirle e di ridirle , ci crede anche lui.
    diventare figlio di Dio .
    solo la misericordia di Dio ci fa diventare figli , ma dobbiamo fare un passo.
    se te la dai tu la misericordia non serve Dio serve un'altra persona e non è DIO
    ciao - giovanni

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  9. "Io sono figlio di Dio" vs. "Io sono figlio del demonio".

    Questa la pura e "semplice" realtà, la verità che emerge - è proprio il caso di dirlo - a fugare le tenebre e a mettere un poco di ordine.

    È sempre complicato giungere al cd. nocciolo del problema. In ogni analisi sensata è essenziale scavare fino a scovarlo. Si dice anche "trovare il bandolo della matassa". Senza il bandolo tra le mani è impossibile sbrogliare il filo che si è aggrovigliato su se stesso.

    Kiko e Carmen - lo sappiamo bene noi che siamo da anni impegnati sul fronte del mettere in luce le mille criticità del cammino - sono stati maestri dell'imbroglio, strapazzando a mani basse le Sacre Scritture, piegandole alla loro insana dottrina, mettendole al servizio delle loro mire di potere e di una gloria tutta terrena.

    Sempre Giovanni riporta le parole di Gesù.

    Giovanni 5, 41-44
    Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma io vi conosco e so che non avete in voi l'amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste. E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo?
    Venire nel proprio nome, prendere gloria gli uni dagli altri. Kiko è sempre stato avido di adulazioni inconcludenti davanti alle quali sorrideva compiaciuto, mentre più volte l'ho visto redarguire violentemente chi stentava a sottomettersi alla sua autorità. Falso maestro sotto tutti gli aspetti.
    Lino ci ha dato la chiave di lettura del Kikiano/Carmeniano imbroglio.
    Come una chiave ci ha consentito di penetrare nel cuore della loro insana e perversa dottrina fino a scovarne la radice velenosa.
    Quanti frutti cattivi ha prodotto!

    Se la radice non viene estirpata, portata alla luce, continuerà a produrre per il male.
    ......

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  10. .........

    Dice Rebel:

    VITA E LUCE SONO INTIMAMENTE CONNESSE: VENIRE ALLA LUCE SIGNIFICA NASCERE.

    ... Portare alla luce significa già spianare la strada alla Verità, perché la menzogna non sopporta la Luce dalla quale resta smascherata e... Si dissolve.
    Come le tenebre che vengono fugate dalla luce del mattino.

    Per questo il Cammino non sopporta di essere vagliato. Per questo il Cammino si fa scudo degli "arcani". Per questo ha chiuso nella penombra delle impenetrabili salette i suoi affiliati condannati a una tristezza e inquietudine costante di cui neanche si rendono più conto. Volti grigi e scontenti. Annunciano la "buona novella" con dei ghigni sul volto che fanno impressione. Seriosi, supponenti, insopportabili. Ho davanti agli occhi alcuni di loro, quelli che se la comandano e dettano legge.

    Sempre per tornare all'Apostolo Giovanni sono proprio per loro le Parole di Gesù:

    Giovanni 5, 45-47

    Non crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre; c'è già chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. Se credeste infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

    Dimostrano, infatti, che dopo aver ebraicizzato tutto nel Neocatecumenato non hanno capito neanche il Vecchio Testamento, questi ignoranti.

    Gente pericolosa che preclude la salvezza a se' e agli altri.

    Dalla Lettera di San Giuda Apostolo. Versetti 11-13

    Guai a loro! Perché si sono incamminati per la strada di Caino e, per sete di lucro, si sono impegolati nei traviamenti di Balaàm e sono periti nella ribellione di Kore. Sono la sozzura dei vostri banchetti sedendo insieme a mensa senza ritegno, pascendo se stessi; come nuvole senza pioggia portate via dai venti, o alberi di fine stagione senza frutto, due volte morti, sradicati; come onde selvagge del mare, che schiumano le loro brutture; come astri erranti, ai quali è riservata la caligine della tenebra in eterno.

    Tornando all'inizio. Si definiscono coloro che, dopo aver camminato lunghi decenni in un percorso bislacco, hanno finalmente scoperto di "essere figli del demonio"?

    Per loro è la Parola dell'Apostolo Matteo, capitolo 23 versetto 15:

    Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.

    Pax

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  11. Anonimo delle 13 e 09:
    Giusto! Questa non è un'eresia! Per cui la tua affermazione non mi da alcun fastidio. Anzi, la faccio mia volentieri.
    Ma la tua lingua è biforcuta, perché citi la verità per odio, a fin di male, come il demonio che citava la Bibbia per tentare Gesù.
    E' chiaro che le parole di Lino, a cui non puoi rispondere, ti hanno frustrato e rovinato la giornata.
    Fanne tesoro e se hai dei dubbi in proposito, chiedi pure spiegazioni, c'é chi ti saprà rispondere esaurientemente

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  12. @ Anonimo 29 luglio 2020 13:09

    Meno male che 1 ad 1 morirete anche voi...
    _______________

    Mi fai pena ma comprendo il tuo sdegno.

    Intanto Lino oggi è più vivo che mai.

    Se pensate di vincere augurandovi che uno ad uno tiriamo le cuoia state freschi!
    Che brutta fine avete fatto!

    Somigliate a coloro che, stanchi di ascoltare Gesù, decretarono la sua fine condannandolo a morte e pensando che così si sarebbero liberati per sempre di Lui. Illusi!
    E' duro ricalcitrare contro il pungolo? Vero?

    Poi se noi taceremo, grideranno le pietre.
    Alla Verità non può essere tappata la bocca per sempre!
    Essa si impone da sola.
    Mentre la menzogna e chi mente hanno in se stessi la loro condanna.

    Suvvia! Piuttosto rileggi il post e prega, che la sana dottrina ti pulisca dalle scorie velenose deposte in te dal cammino.

    E poi, canta con Kiko "Portami in cielo, perché il morire è certamente migliore"
    Non fate voi festa ai funerali? E non piangete i morti se no significa che non avete fede ma la religiosità naturale dei cristiani della domenica... alla messa di mezzogiorno?

    Sei proprio affezionato perché ci auguri l'unico bene a cui Kiko aspira quando con un sospiro esclama "Ragazzi! Spero di morire presto! Ma se il Signore vuole che stia ancora qui... continuerò ad annunciare..."

    Buona continuazione, amico anonimo.
    Auguro a te e a Kiko lunga vita.

    Pax

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  13. Anonimo delle 13,03
    Sei un uomo kikkolo kikkolo
    Spero che sei under 18

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  14. Giusto Pax, lunga vita a Kiko Arguello.
    Io gli auguro di continuare a guidare, ispirare, predicare la sua falsa dottrina del suo falso cammino di fede ancora per tanti, anzi tantissimi anni.
    Kiko stesso ci aiuta nel compito di smascherare il suo "movimento".
    Ogni volta che Kiko parla conferma le cose che noi scriviamo in questo blog, anzi ispira sempre nuovi modi di provare le eresie che escono dalla sua bocca.
    Come dite voi neocatecumenali, Kiko Arguello ci fa un grande "servizio", ci aiuta a fare luce sulle tenebre in cui si muove il vostro "perfetto cammino".
    Anche tu anonimo delle 13:09, come il tuo guru, ci riveli la vera natura del tuo cuore ispirato dal tuo "movimento".
    Ti ringrazio per il tuo commento, intervieni più spesso, ci serve conoscere la vera ispirazione che nasce nel tuo cuore con la frequentazione del tuo "cammino neocatecumenale".
    Continua così, sicuramente ti stai "guadagnando il tuo regno", regno che spetta di diritto ad ogni "figlio del Demonio" tuo pari.

    LUCA

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  15. 《 Essere figlio di Dio quindi significa lasciarsi immergere nel Suo Sangue prezioso, nella Sua totale volontà. Lino aveva ragione ad affermare con costanza e convinzione, nei momenti cruciali della malattia: IO SONO FIGLIO DI DIO! 》

    Ho letto tutto di un fiato e alla fine mi sono sentito commosso. Io nel cammino ho trovato solitudine, mi sono sentito catturato da un vortice e non capivo più niente. Non avevo più i miei sensi ma i loro, la mia vita non mi apparteneva più. Se nel cammino c' è questa filosofia dello 《 SPORCO CHE SALVA 》 capisco perchè mi sentivo male senza capirne il motivo.

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  16. Domanda urticante: ma come mai tutti sti figli di Dio, che son legioni, oggi come ieri, si comportano da figli di puttana.Che cos'è sta flgliolanza il passpartouut per il sopruso?

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  17. Icardinali ,i vescovi e tutta la gerarchia della chiesa, non vedono l'eresie del cammino? perchè non lo chiudono? Forse vengono unti con molti euro?

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  18. Metto in evidenza alcuni passaggi di Lino Lista riportati nel post.
    Sono un condensato di tutto. Hanno il pregio della sintesi estrema che ha il vantaggio di rimanere ben impressa. Sviluppando poi il discorso, partendo da essi, si arriva a sviluppare analisi e a raggiungere conclusioni.

    Questa affermazione, ad esempio, che riporto di seguito:

    "I neocatecumenali, nell'unzione di Gv 9, non riconoscono la Grazia che porterà a "vedere" Cristo, soltanto una lordura che mostra i peccati."

    Come poteva Gesù fare il giochetto dell'insozzamento per spingere a lavarsi nella Piscina di Siloe, immagine del Battesimo?
    Quello che Gesù fa è non insozzare ma "ungere". Egli compie un gesto liturgico, un gesto che dona la "grazia".
    Mi tornano alla mente le Parole stesse di Gesù

    Matteo 11,27
    Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare..

    Non indulge Gesù sul peccato. Il cammino è fondato invece sulla sua conoscenza approfondita ed estenuante. Un percorso di addestramento a convivere con esso tutta la vita, visto che "non possiamo non peccare" e visto che - ad ascoltare loro - pare che Dio si diverta a "toglierti la mano dalla testa ogni volta che giudichi e ti ritieni migliore del peccatore" così ti convinci che tu sei capace di commettere i peccati più schifosi e non giudichi più nessuno.
    Sarebbe inutile l'esortazione che Gesù rivolge a tutti i peccatori che incontra, senza nessuna eccezione. "Va e non peccare più" "Ti sono rimessi i peccati" oppure "Neanche io ti giudico"
    MA TU VA' E NON PECCARE PIU'

    Cosa è questo?
    E' forse Gesù un illuso?
    Esorta l'uomo a qualcosa che non può essere?
    Egli non dice: Va e non giudicare più... se vuoi non peccare più...
    Non dice questo.
    Anche quando guarisce da malattie fisiche sempre Gesù rimette i peccati perchè l'uomo non pecchi più.
    Il Signore ci chiama alla santità. Possono esserci cadute e debolezze ma l'obiettivo deve essere chiaro e anche la Volontà di Dio per noi.

    Mi ha stupito sempre che quando un servo va da Gesù per riferirgli di un altro servo che maltratta i sottoposti Gesù non gli dice: CHE FAI GIUDICHI?? TU SEI PEGGIORE, ATTENTO CHE CADI.
    Gesù chiama il servo spietato e gli chiede conto del suo operato scandaloso e lo punisce pure severamente. Proprio come si fa nel Cammino!!!
    Ma Kiko che dottrina segue?

    Eppure per anni ho ripetuto anche io le stesse assurdità.

    Grazie Lino Lista per la tua chiarezza.

    Pax

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  19. Anonimo del 29 luglio ci visita ancora.
    Lo chiameremo L'"Anomimo fissato con la morte" che come un fantasma appare una volta al giorno.

    Questa volta scrive:

    Anonimo 30 luglio 2020 08:40

    Chi muore non rompe più le palle e conosce finalmente e inconfutabilmente la verità: il CN è voluto da Dio, é una cosa santa, preziosa per la chiesa, unica e straordinaria. Kiko e Carmen sono 2 profeti mandati da Dio ad annunciare la verità. Per questo spero che lo sappiate presto morendo.

    :::::

    L'ho ricopiato nel timore che qualcuno se lo perda questo fenomeno.

    Sei a corto di argomenti. E pur di parlare te ne esci con queste trovate.

    Ti rispondo che "vivendo" abbiamo giù scoperto da noi che sono 2 cialtroni. Ciarlatani, approfittatori e perversi. Se ti metti di traverso e smetti di stare sottomesso si preoccupano loro di farti capire a dovere chi sono in realtà e di cosa sono capaci.

    Pax

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  20. Nei Riti di Conclusione della forma straordinaria della Messa, si prevede ancora una lettura biblica: il sacerdote, infatti, benedetto il popolo, si volge di nuovo all'altare, al lato del Vangelo, e proclama il Prologo del Vangelo di Giovanni, introducendo la lettura con le stesse formule e i medesimi gesti che si usano per la proclamazione del Vangelo all'interno della Liturgia della Parola. Nel leggere «Et Verbum caro factum est», egli si genuflette. Il Prologo del Vangelo di Giovanni veniva apprezzato già dal secolo XIII come formula di benedizione, quindi viene a far parte della benedizione finale.
    Non so se Lino Lista amasse la liturgia della Messa nella sua forma straordinaria; ma la lettura assidua del prologo e il conforto estatico che ne traeva, mi induce a credere di sì.
    La conclusione della Messa e la benedizione finale avviene ricordando, con il Prologo, l'incarnazione di Cristo che è il momento preciso dell'inizio della Sua Passione offerta per la nostra Redenzione; questo momento intensamente vero ci fa avvicinare al cielo, ci fa genuflettere e spazza via con sé ogni balletto e rastrellamento di fiori dall'altare e risate sguaiate proprie del "rito neocatecumenale".
    Grazie Lino e grazie Rebel per la preziosità di questa riflessione che resterà sempre nel mio cuore.

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