giovedì 3 settembre 2020

Benin: fondatori e leader di comunità? Studino la dottrina o tacciano

Mons. Houngbédji, arcivescovo di Cotonou
A Cotonou (Benin), obbligo di formazione teologica per i responsabili delle comunità carismatiche

In una lettera circolare del 30 luglio e pubblicata a metà agosto, mons. Roger Houngbédji, arcivescovo di Cotonou, si è rivolto ai responsabili dei gruppi carismatici ed evangelizzatori della sua diocesi. Ha espresso, in tale occasione, la sua disapprovazione per le deviazioni di alcune comunità e ha dato istruzioni ferme per evitare abusi.

Ora, a Cotonou, "tutti i fondatori e i primi leader delle comunità sono tenuti a seguire una formazione". Lo ha stabilito con una circolare del 30 luglio e resa pubblica a metà agosto l'arcivescovo di Cotonou, mons. Roger Houngbédji. Questa formazione dei responsabili dei gruppi di preghiera carismatici deve essere fatta presso la Scuola di iniziazione teologica e pastorale istituita dalla diocesi per la formazione teologica dei laici.

"È tutto qui in mia capa"
"Tutti coloro che non l'hanno ancora iniziato, o che lo avranno sospeso, saranno privati, all'inizio dell'anno scolastico pastorale 2020-2021, di ogni facoltà di predicazione o di insegnamento, anche nella propria comunità", aggiunge il arcivescovo di Cotonou
Questa lettera circolare può essere letta come una risposta ferma a certi abusi nelle comunità di orientamento carismatico.

"Ho seguito con grande stupore alcuni interventi di leader di comunità sui social network, i quali non onorano in alcun modo la sana dottrina cattolica che tutti dovremmo portare e comunicare agli altri", ha osservato Mons. Roger. Houngbedji.

Con questa dichiarazione l'ordinario di Cotonou sembra alludere alla polemica scatenata poche settimane fa sul social network Facebook, quando Maxime Eliel, moderatore generale della Marie Mère de la Foi Audacieuse Community, gruppo carismatico, aveva aggredito un prete ivoriano.

Successe anche a Pinocchio
nel Paese dei Balocchi
Secondo il vescovo Roger Houngbédji, è stato proprio per preparare i responsabili delle comunità della diocesi ad affrontare i venti contrari alla fede cattolica che è stata creata la Scuola di Iniziazione Teologica e Pastorale.
Mette anche in guardia questi leader di gruppi di preghiera contro certi modi di predicare "pentecostali" che oscurano la Croce a favore di quello che lui chiama "il baco della teologia della prosperità".

L'Ordinario di Cotonou invita anche le comunità che hanno un ramo associativo, in questo caso le ONG, a presentare la loro situazione al cappellano e chiede un rigoroso ancoraggio parrocchiale delle attività delle comunità interessate.
"La parrocchia rimane l'unità di base e la cornice più adatta per raduni stabili di comunità e associazioni", ricorda.

Risposta dei gruppi di preghiera

“A livello di Rinnovamento Carismatico Cattolico (RCC), accogliamo con favore questa lettera del nostro padre arcivescovo che affronta elementi molto importanti tra cui la necessità di formazione per noi leader di gruppo riguardo alla proliferazione di gruppi e comunità oggi, così come la necessità per ciascuno di noi di avere un direttore spirituale ufficialmente dichiarato”, risponde Dominique Akotegnon, membro del nucleo nazionale della RCC in Benin.

Studiare? È finita…siamo perduti!
Da parte sua, Antoine Boco, capo nazionale della comunità cattolica di San Giovanni Paolo II, comunità carismatica, ritiene che "i gruppi carismatici, le nuove comunità evangelizzano in nome della Chiesa". "Questo è il motivo per cui è importante che come pastore il vescovo sia interessato a ciò che sta accadendo e che viene vissuto in questi gruppi e comunità", aggiunge. La lettera dell'arcivescovo è un'interpellanza, un segno che ci sta seguendo da vicino ".

Se questi gruppi hanno ancora qualche riserva sull'applicabilità delle istruzioni del loro arcivescovo relative all'ancoraggio parrocchiale e alla pratica dell'ascolto ammettono la necessità della formazione. "A livello di Rinnovamento Carismatico, siamo una trentina di noi già iscritti alla Scuola di Iniziazione Teologica e Pastorale e stiamo emanando le disposizioni di base affinché questa scuola diventi un passaggio obbligato per ciascuno dei nostri leader", assicura Pacôme Elet., un altro membro del Rinnovamento Cattolico Nazionale.

I neocatecumenali invece dichiarano:
"Non abbiamo bisogno di formazione" …

57 commenti:

  1. No puede ser... justamente hace unos días escuché una conversación entre un catequista itinerante y un catequista local. El segundo le preguntaba al primero que si podría hacer alguna formación o algo, que su rol de responsable y catequista a veces no sabía muy bien como ejercerlo...a lo que el catequista itinerante (español de origen pero itinerando en Sudamérica)le responde...vas a la convivencia de inicio de curso? Vas a tal anuncio? (No recuerdo cuál le dijo sinceramente). El responsable respondió que sí, y el itinerante con actitud de (te he resuelto un problema) dice; pues ya está! No te hace falta nada más! Tristemente, mi familiar responsable se quedó satisfecho con la respuesta...

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    1. Non può essere ... solo pochi giorni fa ho sentito una conversazione tra un catechista itinerante e un catechista locale. Il secondo chiedeva al primo se poteva fare una qualche formazione o qualcosa del genere, perchè a volte non sapeva molto bene come esercitare il suo ruolo di responsabile catechista... al che gli risponde il catechista itinerante (spagnolo di origine ma itinerante in Sud America) ... sei andato alla convivenza di inizio corso? Sei andato al tale annuncio? (Non ricordo a quale, sinceramente). Il responsabile risponde di sì, e l'itinerante, con atteggiamento tipo 'ti ho risolto il problema', dice; Bene, è tutto qui! Non hai bisogno di nient'altro!
      Purtroppo, il mio familiare responsabile è stato soddisfatto della risposta ...

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  2. Quello che mi ha colpito di più leggendo stamattina l'articolo è stata la piena e immediata disponibilità dei leader dei gruppi a seguire le indicazioni del vescovo, vedendo in questo la sua vicinanza. Immagino invece cosa diranno i neocatecumenali:NOI SIAMO APPROVATI, IL NOSTRO DIRETTORIO CATECHETICO È APPROVATO DUNQUE NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA FORMAZIONE.

    Frilù

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    1. E poi ipocritamente vanno dicendo "il Cammino è al servizio del vescovo e sotto la piena autorità del vescovo..."

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    2. Anche a me colpisce la differenza tra CNC ed altri movimenti, magari, essi stessi non esenti da problemi, ma che non temono che un approfondimento della dottrina cattolica possa provocare nei propri componenti un allontanamento dalla fede o dal movimento stesso.

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    3. Il cammino è noto per la sua disobbedienza, mai aderirebbe a queste indicazioni.
      Come spiega Valentina Kiko teme che un approfondimento della dottrina cattolica possa illuminare i suoi seguaci sino a renderli consapevoli delle contraddizioni e menzogne presenti nei suoi insegnamenti. L' istruzione è nemica del gruppo kikiano!

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  3. Il tipico fratello neocatekiko che interviene in queste pagine, in qualità di idolatra, parte sempre col piede sbagliato.

    Per esempio iniziando col fingersi offeso, perché è un tipico metodo neocatecumenale quello del cambiar discorso, e fingersi offesi è un ottimo metodo per cambiare discorso.

    Anzitutto dovrebbe chiedersi: se esiste questo blog, e ha pubblicato 2351 pagine fino ad oggi, è forse possibile che abbia delle solide ragioni per farlo? C'è questa possibilità o no? È forse possibile che il Cammino sia più perfetto di Dio e al di sopra di ogni critica/correzione?

    Anche ammettendo per ipotesi che di quelle oltre 2300 pagine il 99% sarebbe campato in aria, esistono almeno 23 buoni motivi (quell'un per cento di pagine restanti) per dubitare del Cammino. Il caro fratello Stefano cosa ha fatto finora per capire almeno qualcuno di tali buoni motivi?

    Non ha fatto niente. È un idolatra: il suo idolo è il tripode Kiko-Carmen-Cammino. Per questo, se anche soltanto capisse uno solo di quei 23 buoni motivi, la sua fede nel triplice idolo ne resterebbe drammaticamente disturbata.

    Per lui Kiko-Carmen-Cammino sono il superdogma intoccabile che va difeso a costo di mentire e ingannare (e sappiamo chi è il Padre della menzogna), a costo di fingere di non capire ciò che capisce benissimo, a costo di azzeccare la figuraccia di chi schiva gli argomenti o scappa appena la discussione diventa sfavorevole al kikismo-carmenismo, sopratutto a costo di fingere di non ricordare le ingiustizie commesse dal Cammino e dai suoi esponenti.

    Il tipico kikos è un idolatra che si rifiuta di riconoscere ragioni ed evidenze. Qualsiasi cosa dice, la dirà senza aver alcuna intenzione di adeguarsi alla verità, senza alcuna intenzione di riconoscere che non si può nascondere sempre la polvere sotto il tappeto, senza la minima intenzione di dire qualcosa tipo: «se questa cosa è vera allora devo darmi da fare affinché venga corretto il Cammino». Per lui la massima bestemmia è: "correggere il Cammino".

    Fingerà di sentirsi offeso senza accorgersi di essersi esibito come l'ennesimo esperto del vomitare slogan neocatecumenali che non ha letto nemmeno una riga delle discussioni a cui sta "rispondendo", mostrandosi talmente lobotomizzato da essere incapace di riflettere sugli argomenti che proponiamo, spacciandosi per uno che ha "capito tutto" (cioè che scruta i nostri cuori meglio di Dio) e che ha già pronta la risposta ad ogni obiezione passata, presente e futura.

    Eppure potrebbe per un attimo accendere il cervello e confrontare la propria esperienza con quanto viene proposto sulle oltre 2300 pagine di questo blog. Ricordarsi quante volte nel Cammino gli sono state riportate le stesse cose che pubblichiamo qui ma nel Cammino fanno di tutto per nasconderle. Ricordarsi di quante volte gli è stato imposto il silenzio ("non sputare nel piatto in cui mangi! il demonio vuole dividerci! tacete!...") e quante volte i fratelli sono stati calpestati, abusati, umiliati, nel nome di Kiko e della sua gerarchia di cosiddetti "catechisti".

    Ma no, non lo farà. Non sia mai che scopra di aver ingannato sé stesso e i propri cari per una vita intera. Non sia mai che cominci ad accorgersi che la fede cattolica non ha bisogno dei fardelli imposti dal Cammino, ed è estranea al metodo degli inganni e degli arcani.

    Gli eretici Kiko e Carmen hanno inventato un sacco di scemenze spacciandole per "riscoperta", per "fede", per "antichi cristiani", solo per crearsi un popolo di sudditi plaudenti e paganti. Guai ad accorgersene.

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    1. Ciò di cui i sedicenti "fratelli del Cammino" non riescono ad accorgersi (in realtà se ne accorgono ma impongono a sé stessi di fingere di non essersene accorti), è che il vero e proprio popolo di ex neocatecumenali ha riabbracciato la propria vita e spesso anche la propria fede.

      Non possono neppure immaginare (anzi, sì, possono, e possono anche capire ed avere anche prove e testimonianze) quanto quegli "ex fratelli", fuori dal Cammino, hanno ritrovato una vita serena e una fede viva. Quelle famiglie numerose che hanno lasciato il Cammino, che ora vivono momenti familiari che prima erano di fatto impediti dalle mille attività del Cammino; quella vita di fede, non più obbligata a sottostare a mille bislacche regole e a comprare mille gadget, ma accedendo direttamente ai sacramenti, come dei cristiani cattolici normali, in parrocchia, nei santuari, nelle grandi occasioni diocesane, senza occhiuti e torvi controllori, "responsabili", "catechisti" pronti ad annotare ogni minutino di ritardo.

      Soprattutto, non possono sopportare l'idea che la vita di fede degli "ex" non debba essere dettata dal cosiddetto "catechista" fino alle minuzie. Quando gli "ex" hanno un dubbio, chiedono consiglio nel segreto del confessionale; quando gli "ex" provano gratitudine per il Signore, compiono qualche gesto personale anziché aspettare l'iniziativa ufficiale comunitaria dettata dai vertici; quando decidono di fare un pellegrinaggio in un santuario, che sia a 500 metri da casa o dall'altra parte del mondo, non hanno bisogno di sbandierare né di proclamare la propria appartenenza a un club: hanno bisogno solo di vivere personalmente il gesto, senza inutili appesantimenti, senza essere trattati come bimbi capricciosi o come pedine su una scacchiera.

      Per questo l'idea che esistano degli "ex neocat" che vivono serenamente la vita personale e quella di fede, è una cosa che fa digrignare i denti a qualsiasi membro zelante del Cammino. Per gli zelanti kikos, infatti, il Cammino è Dio. Se il Cammino fosse uno strumento nelle mani di Dio, i kikos gioirebbero per gli "ex" che hanno conservato la fede; e si infurierebbero contro chi inquina la fede in Dio (cioè contro i cosiddetti "catechisti" e soprattutto contro gli autonominati "iniziatori"). Per loro il Cammino è Dio, cioè sono idolatri.

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  4. Quando ad Argüello venne chiesto quale preparazione abbiano i catechisti per indirizzare psicologicamente, vocazionalmente, affettivamente ed economicamente la vita dei membri della comunità, rispose, infastidito: ‘Quale preparazione hanno? Una preparazione meravigliosa. In comunità non hanno bisogno d’altro. Ci sono 3000 pagine di mamotreti che li mettono in grado di portare avanti la loro missione'.
    Ora, anche se fosse vero che l'attuale Direttorio neocatecumenale emendato è perfettamente congruente con il Catechismo della Chiesa Cattolica, quanti neocatecumenali hanno accesso effettivamente ai Sacri Testi? Solo i catechisti, e non tutti, hanno l'opportunità di leggere il Direttorio, cioè quelle tremila pagine a cui Kiko fa riferimento. Senza contare la parte mancante, sicuramente il passaggio del Matrimonio Spirituale, più tutte le catechesi annuali, consegnate solo ai catechisti.
    Mi si obietterà: ma solo i catechisti 'predicano' in cammino. Non è vero per nulla! In Cammino tutti catechizzano dall'ambone, in Chiesa, in Comunità, ma anche durante le Messe parrocchiali quando viene loro permesso.
    Eppure non hanno neppure una preparazione completa neppure sulle 3mila pagine di Kiko (e questa devo dire potrebbe essere una fortuna).
    Quindi sarebbe necessario, nel caso del Cammino neocatecumenale, rimandare a studiare dottrina un po' tutti; ma non basterebbe. Dovrebbero poter confrontare il catechismo di Kiko con quello cattolico, punto per punto. Non bastano certo poche ore di studio... e, prima che dai laici, bisognerebbe cominciare dai sacerdoti, purtroppo.

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  5. L'Arcivescovo di Cotonou dimostra che la Chiesa può porre rimedio e ha gli strumenti per intervenire. Una bella Lettera Circolare con tutto ben scritto, nero su bianco. Obbligo alla formazione presso la Scuola Teologica e Pastorale istituita dalla Diocesi per la formazione teologica dei laici. Obbligo alla formazione per gli ispirati post Concilio Vaticano II, che per molti ha inaugurato l'epoca dei "laici alla riscossa". Laici privilegiati agli occhi di Dio e che Dio stesso dall'alto ricolma di ogni dono spirituale per cui si vantano detentori di una "scienza infusa" non assoggettabile a discernimento perché si discerne da se'.
    Pretendono di dettare legge nella Chiesa al di sopra e al posto dei Vescovi nelle varie Diocesi in cui operano.
    L'Arcivescovo fa chiarezza e con la sua disposizione chiara e di carattere vincolante, permette il venire alla luce delle vere intenzioni dei cuori.
    La risposta dei gruppi di preghiera del RCC è chiara e in linea con l'obbedienza richiesta.
    La domanda che ci poniamo è sempre la stessa: ma ci vuol tanto per farsi valere e mettere a posto le cose??

    Cosa ha fatto di speciale l'Arcivescovo? Il suo mestiere ha fatto.
    Si è premurato di "ascoltare" e "vagliare" gli interventi di questi novelli predicatori contemporanei e ha riscontrato che
    "non onorano in alcun modo la sana dottrina cattolica che tutti dovremmo portare"
    Per cui si è regolato di conseguenza rimandandoli a scuola.
    Dalla risposta si comprende che hanno acconsentito grati.

    I neocatecumeni invece cosa avrebbero risposto? Quello che in casi simili hanno già risposto sempre. In questo caso, trattandosi di "formazione" peggio di peggio, visto che considerano la formazione per gli adulti loro peculiarità caratterizzante e unica.

    "Non abbiamo bisogno di formazione" …

    Bella e da ridere la foto conclusiva del post: sono ciucci e ciucci vogliono restare e, come i muli, ricalcitrano pure contro il pungolo impenitenti, presuntuosi e arroganti.
    In questo Carmen era una vera maestra di vita è un esempio!

    Pax

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  6. Finalmente qualcuno che fa il suo mestiere di pastore del gregge e di servitore della sana dottrina.
    Ci vorrebbe tanto a prenderlo per esempio è promuovere la stessa iniziativa anche per gli altri movimenti, specialmente per i piccoli ed ignoranti neocatecumenali?
    Sono sicuro che sarebbero i primi a guadagnarci qualcosa, non avrebbero più bisogno di arcani, avvocati di grido, catechismi segreti e forse riuscirebbero ad arrestare l'emorragia interna degli abbandoni.
    E si, diventare cristiani di nome e di fatto non sarebbe male.
    Tanto per come stanno oggi non penso propio che andrebbe peggio.

    LUCA

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  7. - Quando gli asini salgono in cattedra, giacché non si curano di tutto ciò che la cultura umana ha prodotto nei millenni, parlano da sè. Gli asini non meditano, bensì "intuiscono" come Kiko che, non a caso, considera l'intuizione superiore alla ragione e l'unica conoscenza alla quale dà valore è quella sperimentale del peccato.

    Lino lo ha sempre sostenuto, questi neocatecumenali senza formazione, che però si ergono a maestri della dottrina cattolica mentre in realtà recitano gli obbrobri scopiazzati di Argüello e gli stucchevoli mantra del Cammino, sono degli ASINI!

    - Secondo il vescovo Roger Houngbédji, è stato proprio per preparare i responsabili delle comunità della diocesi ad affrontare i venti contrari alla fede cattolica che è stata creata la Scuola di Iniziazione Teologica e Pastorale.

    Per i neoc., affrontare una preparazione teologica equiparrebbe ad un tradimento del proprio credo, ma vi si sottoporrebbero. Solo una rigida imposizione potrebbe sortire dei flebili risultati.
    È proprio il cammino ad essere uno di quei venti contrari alla fede cattolica cui si riferisce questo saggio ed illuminato prelato. A tal proposito riporto le parole di un certo sacerdote che fu per lungo tempo un catechista itinerante per conto di Kiko che, senza titubanza ma con piena convinzione, affermò: "tra qualche tempo il Cammino muterà la Chiesa".
    Una presunzione che esula l'istruzione sconfinante le materie prettamente kikiane, stilate e ideate dal leader del Cammino, perché in quei meandri risulta prevalente la persuasione d'essere depositari della verità.
    Come dichiarato anche nel thread, i Vescovi sono dei pastori e per tale devono dirigere questi gruppi e interessarsi ad essi con una visione ancorata alla dottrina cattolica ma purtroppo, ahimè, molti prelati sono rivolti a ben altro tipo di visuale e per chissà quale motivazione, facilmente intuibile in realtà, per simpatia o per convenienza personale, non si interessano d' approfondire certe realtà lasciando che l' asineria dilaghi in quegli ambienti a scapito di molte anime e della Chiesa tutta.

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  8. Dall'articolo emergono due caratteristiche che caratterizzerebbero i destinatari più propri del provvedimento del vescovo: proporre una "teologia della prosperità" e non essere ben ancorati alle parrocchie. Ho trovato questa definizione da "La civiltà cattolica":«Teologia della prosperità»: questo è il nome più conosciuto e descrittivo di una corrente teologica neo-pentecostale evangelica. Il nucleo di questa «teologia» è la convinzione che Dio vuole che i suoi fedeli abbiano una vita prospera, e cioè che siano ricchi dal punto di vista economico, sani da quello fisico e individualmente felici. Questo tipo di cristianesimo colloca il benessere del credente al centro della preghiera, e fa del suo Creatore colui che realizza i suoi pensieri e i suoi desideri.
    Potete fare molte critiche al CN, ma affermare che professi questo tipo di teologia e che non sia radicato nelle parrocchie ha del surreale. Grazie.

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  9. Ringrazio Stefano per aver letto l'articolo e fatto una ricerca in internet sulla teologia della prosperità.
    Che la predicazione kikiana abbia come obbiettivo principale la felice prosperità terrena e sia molto debole per quanto riguarda l'importanza del sacrificio e della espiazione terrena in vista della vita ultraterrena, è chiarissimo per tutti.
    Un solo esempio porterò per brevità dalla viva voce dell Arguello, riguardo alla promessa del centuplo (promessa molto in voga in certe comunità pentecostali perché sappiatelo: Kiko non ha inventato niente!) viene fatta durante lo Shemà per preparare gli adepti a mollare il malloppo.

    Dice Kiko Argüello: Per favore! Che nessuno mi dica che si tratta di essere poveri, perché non è che a Dio piaccia che tu abbia una casetta povera (come qualcuno di voi mi diceva), con le tendine di tela perché non si possono avere di creton perché ci sono molti poveri in India?
    Questo è falso! Abbiamo letto questa mattina nel Deuteronomio che Dio dà al suo popolo vigne, olivi, ecc. Per questo se voi parlate con gli ebrei vi diranno che il possedere denaro è segno che Dio ti aiuta. Perché se ti vanno bene gli affari non credere che è perché tu sei intelligente o perché rubi molto o poco, perché nessuno può fare niente in questo mondo se Dio non l'aiuta. Non è il senso stoico, che sempre insegna che bisogna fare rinunce per soffrire meno. (…)

    Ci fu un tempo in cui si credeva che per essere virtuoso era necessario sacrificarsi molto facendo piccoli atti per esercitare la volontà (mi tolgo ora questa sigaretta; domani…). Oggi questo non si accetta più. È stato per altre epoche. Io non ti consiglierei mai, fratello, questo stoicismo.

    Perché toglierti questa sigaretta, questo po' di acqua, o dare questa elemosina a un povero per acquistare virtù, può fare di te l'uomo più fariseo del mondo.
    Inoltre, questa faccenda della povertà è frutto della religiosità naturale, e non del cristianesimo.
    Nella religiosità naturale la povertà significa la purezza e la ricchezza la impurità. Questo c'è in tutte le religioni. Allora uno è considerato un religioso e ha un'automobile davanti alla porta di casa, la gente lo nota e dice: "guardalo" e fa i sorrisini.
    Il cristianesimo non ha affatto questo senso.

    Per il resto rimando al link inserito nell'articolo proprio sulle parole 'teologia della prosperità' che rimanda alla trattazione di Spadaro su Civiltà Cattolica che abbiamo letto tutto ed analizzato in parallelo alla dottrina neocatecumenale.

    In quanto all'essere 'radicato alla parrocchia' è verissimo: il Cammino è abbarbicato alla parrocchia, come il parassita al suo involontario ospite.
    La sfrutta e le toglie la linfa, la asserve a sè, lasciando le rovine e la desolazione quando questa riesce a liberarsene.

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  10. L' Argüello, durante la presentazione del libro "Annotazioni 1988-2014" del 25 novembre 2016 al Teatro Olimpico di Roma, riferendo delle origini del suo volume, piuttosto che dire "ai miei fratelli" ha detto "ai miei allievi".
    Un lapsus rivelatore che rende l' idea di quale tipologia d' "istruzione" si prediliga imporre ai NCN e di quanto questi ultimi siano predisposti ad insegnamenti che esulano quelli cattolici in virtù di quelli neoc.
    Il Cammino è un contesto ove il leader primo determina i suoi seguaci con il termine "allievi", assoggettandoli alla sua persona rappresentante un dio terreno senza scrupoli.
    Quindi, una possibile esortazione allo studio verrebbe dal cammino percepita come una violenza (ci opprimono; ci tentano; ci perseguitano!) perpetrata dal demonio. Da tale convinzione si degenera nella percezione del "Vescovo nemico" al quale è lecito disubbidire.

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  12. Il Cammino è frequentato da persone dove ognuna si trova nella propria posizione spirituale.
    Le persone,sappiamo, potrebbero essere deboli e per cui potrebbero causare dei danni involontari, ma non tutto nel Cammino si sbaglia, nel senso che vi sono tante cose positive, come lo stare insieme, il preparare la Parola ,le preghiere, l'avvicinarsi ai sacramenti, le vocazioni, i seminari ecc. Poi qualcuno potrebbe non essere d'accordo su alcuni punti, ma questo è il punto di vista personale, che non sono in grado di giudicare.Nell'insieme sappiamo che il Cammino è nella Chiesa, e il tutto si fa sotto lo sguardo del Papa e Cardinali e Vescovi e Sacerdoti.
    Vi sono tante brave persone che lo seguono e cercano di seguire Gesù Cristo.Per esempio, vi è un sacerdote che fa un buon programma su Radio Maria, che è del Cammino, verso il quale si può avere un senso di gratitudine per quanto riporta nello stesso.
    In sostanza vi sono tanti aspetti positivi che superano quelli negativi.Non nego che vi siano state fatte delle cose non buone, sicuramente vi sono state delle sofferenze le quali hanno causato delle ferite più o meno profonde.Per cui non si dovrebbe giudicare chi è stato ferito, come non si dovrebbe giudicare chi segue il Cammino con animo buono. Gli errori sono ovunque, anche fuori dal Cammino.
    Penso che ciò che conta è lo stare in pace con il prossimo,cercando di rispettarsi vicendevolmente.
    Un saluto a tutti.

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    1. Grazie per il tuo commento.
      In Cammino ci sono tante persone buone, altrimenti non potrebbe neppure reggersi in piedi.
      Ci sono tante persone buone e bravi sacerdoti.
      Gli errori non sono dovuti a queste persone, gli errori nascono da precise indicazioni, come quella di portare le particole consacrate nelle case dei neocatecumenali nei Tupperware come se il Corpo di Cristo fosse una pizza da asporto.
      Quello è stato indubbiamente un errore. Ma puoi tu, persona per bene, far sentire la tua voce e dire che non è giusto?
      Puoi dissociarti dai maltrattamenti al Corpo di Cristo?
      Puoi comunicarti devotamente in ginocchio, se lo volessi?
      Non puoi. Se protesti vieni ignorata o derisa.
      Per questo noi non possiamo che continuare a denunciare, dando voce a tutte le persone per bene del Cammino che per qualche motivo l'hanno persa, finché qualcosa non cambierà.
      Ricambio caramente i saluti.

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  13. Per Stefano

    - Mette anche in guardia questi leader di gruppi di preghiera contro certi modi di predicare "pentecostali" che oscurano la Croce a favore di quello che lui chiama "il baco della teologia della prosperità".

    Kiko oscura la Croce ponendo un Cristo con gli occhi sbarrati su di essa. Egli sfrutta, mistifica e manipola i concetti cristiani sino ad oscurarli per far posto alle sue idee.

    La teologia della prosperità gli calza a pennello, difatti offre ai suoi adepti castelli e agi, Domus e hotel 5 stelle; tappeti d' arredo di pregio e oggetti rifiniti in oro. Poi che in casa vivano in povertà non importa, per Kiko esiste soltanto il "mondo Cammino".
    Inoltre pasti succulenti e agi particolari per i suoi pupilli (casa, furgoncino e soldi per saldare le varie spese, "generosamente" offerti (sotto pressione) dai più miseri), perché dall'alto del loro privilegio non possono certamente vivere di stenti.
    Egli stesso sguazza nell' agio più incredibile ed è al centro dei pensieri dei NCN, i fautori di questa sua ricchezza.
    Kiko pone come nucleo il suo benessere, seppur nasconda ogni cosa sotto una coltre di menzogne proferite.

    Ha trasformato Dio in un potere al suo servizio e la Chiesa in un contesto da mutare, sfruttare e di cui sparlare (Kiko disse all'incirca: "se la Chiesa non accetterà le nostre disposizioni celebreremo nelle case") tanto chi se ne frega!

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  14. Leggere la lettera del Vescovo mi ha quasi commosso.
    Vedere un Pastore che GUIDA la sua comunità e che non si limita a fare l'OSSERVATORE mi fa sentire parte della Chiesa.
    I Vescovi africani mostrano un'attaccamento e un'amore per la sana dottrina e la verità che deve essere di esempio.
    Sono un dono di Dio

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  15. Per Stefano

    Stefano tu stai perdendo il tuo tempo tentando di difendere l'indifendibile.
    Forse non lo sai ma tu sei dentro una setta, magari con uno statuto approvato dalla Chiesa, statuto che non rispettate.
    Esatto Stefano il vostro statuto per esempio non prevede la decima obbligatoria mensile a favore del CN e l'obbedienza ai catechisti laici neocatecumenali.
    Quindi sarete anche approvati dalla Chiesa ma quello che fate non è quello che la Chiesa vi ha approvato.
    Affermò che siete in una setta perché siete sotto il controllo di una gerarchia laica che non ha niente a che fare con la Chiesa.

    Se non ci credi prova a rispondere a queste semplici domande:


    Chi ha il controllo totale del CN?

    Chi è in possesso del Direttorio catechetico?

    Chi decide i testi degli annunci di inizio anno, Avvento, Quaresima e Pasqua?

    Chi si rifiuta di pubblicare il Direttorio catechetico e tutti i documenti degli annunci, Avvento, Quaresima e Pasqua?

    Chi impone una tassa obbligatoria del 10 % di tutti, ma proprio tutti gli entroiti dei suoi adepti, al lordo dei loro guadagni e comprese eredità e vincite di qualsiasi tipo?


    Chi è il primo catechista a vita, il fondatore, l'iniziatore, colui che crea, modifica e cancella le mille regole e regolette del CN, senza mettere per iscritto nulla?

    Chi è ispirato h24 dallo spirito santo?

    Chi tenta di fare Santa a tutti i costi la sua ex socia Carmen Hernandez?

    Chi impone il suo percorso di fede a tappe senza aver mai fatto alcun percorso di fede a tappe?

    Chi pretende di gestire la direzione spirituale dei suoi adepti, senza aver mai avuto un direttore spirituale?

    Chi impone obbedienza agli adepti del CN con il suo esempio di disobbediente cronico ?

    Chi pretende di insegnare la corretta dottrina cristiana, senza aver fatto nessun studio in merito ?

    Chi pretende di conoscere i problemi delle famiglie, dei coniugi e dei loro figli senza avere mai avuto una sua famiglia un coniuge o dei figli e senza aver studiato nulla di sociologia o psicologia familiare?

    È facile Stefano, se ti impegni solo un po' ti esce spontaneo un nome.
    Quel nome ha in mano la tua vita, vita che gli hai affidato tu, vita che devi adeguare alle sue regole che cambiano secondo il suo estro, vita dove tu resti sempre un "allievo" anche dopo l'ultima tappa del suo ridicolo percorso ad ostacoli chiamato cammino neocatecumenale.

    LUCA

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  16. @Anonimo 04/09;19:38

    Eh no caro, non ci riesci a farmi accettare come "buono" il Cammino mandando avanti le "brave persone" , con le loro belle faccine sorridenti a fare da apripista per chi pratica e gode delle più grandi malvagità neocatecumenali.
    E poi, dopo tutte le testimonianze e documentazioni riportate su qsto blog, sei ancora qui ad INSINUARE che gli "sbagli" sono dovuti alle "persone deboli"? Che sarebbero quindi solo peccati personali dei singoli?
    Sei fuori strada oppure in totale MALA fede .. ti credi furbo a cercare di far passare questo concetto? Per difendere il Cammino?
    La verità è che lo SBAGLIO è COSTITUZIONALE nel Cammino, tutti gli errori (di fede, di dottrina, di liturgia), tutti gli ABUSI (psicologici, morali e anche materiali) dei "catechisti" e dei pezzi grossi ai vari livelli su gli altri (qsti altri sono le brave persone a cui alludi? Certo, possono esserlo se prima o poi se ne vanno ..) sono DECISI dai VERTICI, trasmessi a CASCATA ai livelli "di comando" via via inferiori, con il risultato che anche il più piccolo co-responsabile della più piccola comunità si sente autorizzato a fare il BULLO sui "fratelli" (che termine inappropriato! - fratelli, non bullo -) .. ma NON perché lui è "cattivo" bensì perché glielo hanno INSEGNATO i "catechisti" con la PAROLA e l'ESEMPIO.

    Quale delle due cose è peggiore? Giudica tu (e non dire "non sono in grado di giudicare" perché Dio ti ha dato questa facoltà).
    La debolezza della singola persona si perdona facilmente ma il peccato trasformato in dottrina, il male predicato come bene NO!
    E invece di sostenervi e aiutarvi a vicenda, come dice il NT con inni e cantici spirituali , cioè con cose buone e neanche parlando di quelle cattive, voi vi crogiolate in meschinità sempre più grandi, più si "avanza" nel Cammino, e vi incitate a vicenda per superarvi nell'essere sempre più "simili" ai "catechisti", cioè nel male anziché nel bene.

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    1. Questa è la sostanza delle "cose positive" che tu vuoi dar d'intendere ci siano nel Cammino.

      - stare insieme?
      Bisogna vedere COME si sta insieme, perché l'amicizia o la fraternità "a comando" non è 1 vero "stare insieme" tanto è che viene meno appena ti comandano: "quel fratello non lo chiamate e non lo salutate più". So per certo che non mi puoi smentire.

      -preparare la Parola?
      Cosa c'è da "preparare" ? Sono le prove per 1 recita?
      Ti sembra 1 cosa positiva che ognuno interpreti la Bibbia come gli viene in mente in quel momento senza confronto con la corretta interpretazione cattolica? Ancora più grave che tali "castelli in aria" uno non se li tiene per sé o nel gruppo ristretto ma li PROPAGA con certe scempiaggini come sono le ammonizioni o le risonanze. Ma che importa! .. sicuramente uno dirà qualcosa che a sua volta ha già sentito dire "in comunità" e quindi ha la garanzia che Kiko approva .. che importa dell'interpretazione cattolica!

      - quanto agli altri punti "positivi" che hai citato, li metto tutti insieme perché mi sono stancata:

      Sacramenti, SBAGLIATI come la Santa Comunione distribuita in modo vietato;

      vocazioni, SBAGLIATE perché indotte con la suggestione emozionale o il plagio psicologico;

      seminari, SBAGLIATI perché non formano al sacerdozio cattolico ma al "presbiterato NC" che è UN' ALTRA COSA;

      ecc., SBAGLIATO .. qualunque cosa tu ci voglia mettere perché da un albero MALATO possono venire solo frutti VELENOSI.

      Quanto allo sguardo di Papa-Cardinali-Vescovi-Sacerdoti .. diciamo che da mezzo secolo è volto dall'altra parte, non sia mai che se vi vedono VERAMENTE qualcuno di loro abbia ancora 1 moto di coscienza e gli venga da comportarsi come quel sant uomo di Vescovo del Benin o del sacerdote americano di cui al post precedente sul Battesimo.

      Quanto poi ai luoghi comuni con cui termini il tuo intervento, lascia che li espliciti con detti popolari :

      "Gli errori sono ovunque, anche fuori dal Cammino" = mal comune mezzo gaudio = sbagliate il più possibile così passiamo inosservati = così fan tutti.

      "ciò che conta è lo stare in pace con il prossimo" = vivi e lascia vivere = una mano lava l'altra = cane non morde cane.

      Mi spiace ma "il rispetto" non può essere vicendevole, perché dopo che la TUA combriccola, la combriccola di cui TU fai parte ha devastato la mia vita, non ci credo più al format delle "brave persone nel CN" .. le "brave persone" lo abbandonano il CN o, se proprio costretti a restarci, per lo meno NON lo difendono.

      La MALVAGITÀ e la MENZOGNA ISTITUZIONALIZZATA io non la rispetto!

      Non mi restano che i saluti.

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  17. @ Anonimo delle 19:38

    Il problema è proprio questo. Che il Cammino è nella Chiesa e tutto si fa sotto lo sguardo del Papa, Cardinali, Vescovi e Sacerdoti.
    Cosa guardano? Cosa vedono? Questa la domanda.
    L'Arcivescovo di Cotonou ha guardato e visto e ha agito.
    Anche Gesù quando si recò al Tempio guardò e vide ogni cosa. Poi si ritirò a Betania per trascorrere la notte e il giorno dopo agì e scacciò i venditori dal Tempio, perché avevano ridotto la Casa del Padre, luogo di preghiera, "una spelonca di ladri"! A dimostrazione che ponderava ogni azione e non agiva per impulso.
    Farebbero bene i Pastori a prendere esempio dal Maestro!
    Noi solleciteremo sempre il loro intervento. Anche se non ci ascoltano. Il nostro grido salirà notte e giorno.
    Mi dispiace caro Anonimo, ma quanto tu riporti non vale a giustificare e neanche come attenuante.
    Un sistema strutturato (lo diceva qualcuno in un precedente commento) sul potere (obbedienza cieca) e sul denaro (decime collette a cui Kiko dà valenza vitale poiché e lui stesso che afferma: "se non raccogliamo un milione di euro quest'anno, l'evangelizzazione si deve fermare!"), che sono i pilastri del "mondo". Questo Kiko ha fatto! Ed è semplicemente scandaloso se è un sistema messo in piedi per attuare il Regno di Dio. Siamo fuori dalle logiche del mondo, siamo nella Chiesa. Kiko poi pretende di essere "la" Chiesa. E non prova neanche vergogna!

    Dice Gesù: "non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo" (Gv. 15, 19)
    E ancora: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù." (Gv. 18,36)

    Di quali logiche parliamo? Gesù non ha chiesto mai soldi per attuare il suo progetto, e si è spogliato della sua potestà non imponendo mai a nessuno rigide obbedienze. Ha rispettato l'uomo nella sua libertà. Per questo si è fatto in tutto simile agli uomini assumendo la condizione di "servo".
    Gesù non era autoritario, ma rivestito di vera autorevolezza.
    "Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi." (Mc. 1, 22)
    Kiko, al massimo, è un Levita dispensatore di un regolamento inflessibile.
    Di cosa parliamo?

    Pax

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    1. Pax,
      condivisibile appieno il tuo commento e profonda questa tua riflessione:

      "L'Arcivescovo di Cotonou ha guardato e visto e ha agito.
      Anche Gesù quando si recò al Tempio guardò e vide ogni cosa. Poi si ritirò a Betania per trascorrere la notte e il giorno dopo agì e scacciò i venditori dal Tempio, perché avevano ridotto la Casa del Padre, luogo di preghiera, "una spelonca di ladri"! A dimostrazione che ponderava ogni azione e non agiva per impulso."
      ---
      Come riporta Vangelo Marco 11, 11-17 .
      Grazie di questo richiamo a non agire d'impulso.

      Speriamo che gli alti ecclesiastici non stiano agendo perché sono ancora in fase di ponderazione .. :-)

      Ma c'è 1 bella differenza tra il non agire d'impulso e il non agire per nulla.

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  18. Ringrazio intanto Frilu' per i suoi preziosi contributi. Sempre pronta a segnalare cose di grande interesse.

    Poi metto in evidenza questo che mi ha molto impressionato.

    "oscurano la Croce a favore di quello che lui chiama "il baco della teologia della prosperità""

    Oscurare la Croce e perorare la teologia della prosperità, esca per meglio accalappiare masse di scontenti della vita e della loro condizione.
    Nemici della Croce di Cristo.
    Oltre l'aspetto economico, già ben evidenziato questo mi riporta anche al l'orrore della catechesi del cammino sull'Eucarestia che oscura del tutto l' aspetto sacrificale della Messa a favore di quello conviviale che nelle loro mani si trasforma in uno spirito festaiolo e goliardico, rumoroso e da sazi ingordi che hanno sempre la pancia piena... della prosperità.

    Pax

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    1. Il presbitero che celebra l'eucarestia per la mia comunità è direttore spirituale nel seminario diocesano ( ho detto diocesano) della mia città. Strano non abbia notato gli obbrobri di cui parli che infatti sono luoghi comuni falsi che alimentate in questo blog. Quello che ho visto da quando ho iniziato a seguirvi è che siete sempre le stesse persone che si incitano e compiacciono a vicenda. A volte gli interventi sono sensati dal vostro punto di vista, ma il più delle volte si tratta di sparate che sono semplicemente false. Più che alla verità mi sembra che puntiate alla satira monotematica. Se uscisse dal club, forse potreste iniziare a criticare il CN ad un livello più alto. Grazie.

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    2. Carissima sono io che devo ringraziare tutti voi. Tanto ho imparato dai vostri interventi, e non soltanto sul Cammino ma anche sulla Fede. Mi mancano tantissimo quelli del caro Lino. Approfitto per salutare anche Aldo (magari ci segue ancora senza intervenire. Purtroppo ho perso il suo numero), che mi ha aiutato nel primo periodo.
      Purtroppo la maggior parte delle volte posso intervenire soltanto con commenti d'informazione trovati sul web per non essere individuata con commenti personali(già successo varie volte) e non avere poi problemi in famiglia.
      Un grazie a tutti e un abbraccio.

      Frilù

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    3. Cara Frilù, mi associo ai ringraziamenti di Pax! Tu sei la fonte primaria di tantissimi articoli del blog, la nostra vedetta sul fronte dell'informazione.
      Ti invio un grande abbraccio, saluto anch'io Aldo che immagino ci legga ancora, come sempre, ne sono certa, ci ispira Lino.😘

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    4. Per quanto riguarda Aldo, ha pubblicato più volte la sua mail sul blog, quindi te la ripropongo, forse è ancora attiva:
      aldodimichele@gmail.com

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    5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    6. Ah, ah, ah! Questa è bella: un kikolatra che tenta di spiegarci quali sarebbero i livelli su cui va criticato il Cammino.

      Mi riferisco al caro fratello Stefano e al suo commento delle 8:45 poco più sopra.

      Purtroppo per lui e per la sua setta, ciò che è importante agli occhi degli uomini non è importante agli occhi di Dio. Il fatto che un presbikiko sia nientepopodimenoche direttore spirituale del seminario diocesano ("ho detto diocesano!", e sbatte i piedini per terra), non significa prestigio davanti a Dio, ma solo una gravissima responsabilità in più per lui e per chi lo ha piazzato lì. Noi cattolici sappiamo benissimo che i vescovi, trovandosi a corto di preti, devono letteralmente fare il gioco delle tre carte per "coprire" tutti gli incarichi in parrocchia e nelle strutture diocesane.

      Riguardo all'«incitarsi e compiacersi a vicenda», il caro fratello kikolatra è come il porco che disse al gatto: devi lavarti perché sei tutto sporco. Come se nel Cammino non ci si incitasse e compiacesse a vicenda...

      Nella sua furbesca malizia, infatti, finge di credere che il valore di questo blog sarebbe nello spazio commenti anziché nelle pagine pubblicate. Mi vien quasi da pensare che per partecipare al Cammino occorra superare a pieni voti un durissimo esame di fintotontismo.

      Come abbiamo già detto mille volte, le oltre 2350 pagine pubblicate su questo blog sono rintracciabili su Google. A differenza di altri social network (dove gli interventi più vecchi di qualche giorno "spariscono" dal radar), qui pagine vecchie di molti anni restano ancora facilmente accessibili a distanza di un solo clic da Google. Articoli scritti molti anni fa da gente che ha smesso di frequentare il blog da un pezzo, continuano ad attrarre lettori - sia lettori casuali (che magari cercavano altro e che restano colpiti dall'aver trovato notizie non clerically correct sul Cammino), sia lettori che cercano di conoscere cose sul Cammino che i cosiddetti "catechisti" evitano accuratamente di nominare.

      Se non è un perfetto cretino, il kikolatra Stefano sarà letteralmente terrorizzato da ciò. Significa che un articolo vecchio - di documentazione, di testimonianza, di rant - resta per molti anni accessibile ai vecchi e nuovi "fratelli" delle comunità. I quali leggono la pagina, non necessariamente lo spazio commenti (specialmente se tale spazio contiene decine o centinaia di commenti). Vogliono conoscere la "situazione", non sono necessariamente interessati ai commenti (vecchi di anni); vogliono confrontarla con la propria (amara) esperienza del Cammino. Vogliono conoscere quei maledetti "arcani" neocatecumenali e capire quale diavolo di fregatura contengono.

      E quindi anche a leggere questa stessa pagina sul Benin, si chiederanno: dunque i vescovi del mondo non gradiscono dei "catechisti" ignoranti! Dunque chi approva che dei cosiddetti "catechisti" fai-da-te vadano "insegnando" emerite corbellerie, o è un venduto, o è un cretino, o è sotto ricatto. Dunque il Cammino, per farsi strada, ha bisogno di venduti, cretini, e ricattabili. Dunque...

      Il caro fratello che oggi si firma Stefano, ha per l'ennesima volta contribuito a far azzeccare ai kikos la figuraccia degli idolatri. Perciò merita di essere ringraziato: noialtri, qui, abbiamo sempre fatto notare che il Cammino è idolatria.

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  19. "Kiko, al massimo, è un Levita dispensatore di un regolamento inflessibile."

    Bellissima questa frase Pax.
    È una foto in HD di Kiko e del suo giocattolino.

    LUCA

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  20. Anonimo delle 19 e 38 di ieri:

    non nego che nel Cammino ci siano tante cose buone, ma in questo blog non si evidenziano le cose buone del Cammino ma quelle CATTIVE.
    Quelle cattive che non provengono da "esagerazioni" o da eccesso di zelo o da errori di alcuni che non possono imputarsi al Cammino come tale.
    Qui si parla di errori del Cammino STRUTTURALI, che nessun richiamo di Papi e Vescovi ha mai corretto perché Kiko e Carmen sono rimasti OSTINATI nei loro errori.
    E' per questo che esiste questo blog.

    La cosa positiva del Vescovo del Benin è che non si è limitato a fare un appello a fare riferimento al Catechismo della Chiesa Cattolica.
    Se si fosse limitato a questo, molte persone avrebbero detto di obbedire e poi, anche inconsapevolmente, avrebbero continuato come prima o quasi come prima.
    Il Vescovo invece OBBLIGA i formatori alla fede cattolica a seguire dei corsi di formazione. L'alternativa e non fare più i "catechisti".

    Ti immagini un Vescovo che dicesse alle comunità del Cammino della sua diocesi che prima di "predicare" e tenere le catechesi devono fare dei corsi di formazione al di fuori dei mamotreti?
    Kiko NON accetterebbe, questo lo sai bene, perché non ha mai ubbidito.

    Forse non tutti ubbidiranno al Vescovo del Benin, queste sono scelte personali, ma molti sì. E chi non ubbidirà non potrà fare catechesi ai cattolici.
    Forse diventerà evangelico: spiace, ma almeno le scelte sono chiare.
    Nel Cammino invece accadrebbe l'esatto contrario: sarebbero i VERTICI, cioè soprattutto Kiko, che, messo alle strette, non ubbidirebbe (come ha fatto nel non rispondere all'appello che la Chiesa ha fatto a tutte le realtà ecclesiali di sviluppare un protocollo per combattere la pedofilia).
    E i camminanti che aderirebbero ai corsi di formazione sarebbe per una scelta personale di coscienza, e lo farebbero sapendo di non aver più futuro come camminanti

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  21. STEFANO:

    il post non vuole tanto mettere in risalto il rapporto del Cammino col la teologia della prosperità o con il non ancoramento alle parrocchie.
    Sei tu che evidenzi questi aspetti più difficili a individuare nel Cammino e più facili da contestare per distogliere (forse inconsapevolmente) l'attenzione sul vero problema: il Cammino (non i singoli camminanti, ma il Cammino come organizzazione riconosciuta e perciò il suo profeta, cioè Kiko) come risponderebbe se fosse OBBLIGATO a piantarla con le cathechesi dei mamotreti, ma di andare a ripetizione di Catechismo della Chiesa Cattolica, altrimenti niente catechesi?

    Ti do un "aiutino" per indirizzarti verso la risposta giusta: quando i Vescovi del Giappone hanno imposto al Cammino di piantarla, il Cammino è uscito dalle parrocchie (non per ubbidienza, ma perché cacciato e, visto che le parrocchie non sono del Cammino, non poteva fare altro) ma è continuato nelle case in disubbidienza alla Chiesa giapponese.
    Per ordine di Kiko.

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    2. In ogni caso tra Cammino e teologia della prosperità c'è un forte legame, come ti è stato fatto ben notare nelle successive risposte.
      Io posso solo dire che, per i grandi catechisti, la teologia della prosperità è un dato di fatto.
      Più nel Cammino si conta più ognuno può fare come gli pare coi soldi estorti attraverso il pizzo.
      Solo per fumare dei sigari cubani non so quanti soldi spende ogni giorno Kiko.
      Per i camminanti delle caste più basse, invece, la teologia della prosperità si realizza attraverso la soddisfazione di essere riconosciuti dei bravi camminanti (non da Dio, ma dagli uomini naturalmente) e, perciò, di contare qualcosa, di avere un nome.
      Un cenno di assenso dei capi, per loro val bene la spesa della decima e dei tributi del sacco nero!
      Sanno di essere semplici pedoni, ma con un posto preciso nella scacchiera.

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    3. Pietro NDC, condivido! Infatti coloro che aderiscono alle chiese pentecostali che predicano la teologia della prosperità, sono proprio i poveri. È evidente che li attira la promessa di un futuro migliore. Per quanto riguarda il Cammino, la promessa del centuplo su questa terra non solo viene fatta, ma in seguito pure i catechisti controllano che si sia realizzata! E se non li si accontenta inventandosi grandi benefici ricevuti, allora partono alla ricerca del 'tuo' errore che impedisce alla loro promessa di realizzarsi! E sono dolori...
      Un po' come il sale di Wanna Marchi, che non si scioglieva: trappola per i poveri che poi spogliava senza alcun riguardo.

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  22. Piccolo off-topic.

    Un amico lamenta che i giovani d'oggi sono sostanzialmente sprovvisti di cognizioni sulla metafisica. "Metafisica", cioè "al di là della fisica", cioè le questioni sull'essere, l'esistenza, Dio.

    Si può essere apparentemente religiosissimi anche se a digiuno di "metafisica". Basta eseguire certi cerimonialismi, pronunciare certi formulari, comportarsi come la setta comanda ed è fatta.

    In altre parole, si può essere dei kikos modello senza neppure credere in Dio: basta recitare la parte, eseguire ciò che la setta vuole ("famiglia numerosa", le "alzate", le lodi domestiche del Kiko domestico, marcare presenza il sabato sera e alle convivenze, eseguire le pagliacciate e i girotondini, soprattutto pagare le Decime e pagare fior di quattrini ad ogni raccolta fondi), e si verrà indicati dai cosiddetti "catechisti" come modelli perfetti di fede adulta.

    Mi colpiva, quel termine "metafisica", perché quando una persona comincia a porsi onestamente le questioni essenziali sulla vita, la morte, l'aldilà, Dio, comincia a detestare i cerimonialismi, cioè "si comporta come se Dio esistesse davvero".

    Il paradosso è che abbiamo testimonianze antichissime di religiosità genuina: come nel caso degli scavi di Gobekli Tepe, dove il tipo di sepoltura e il tipo di edifici eretti non danno luogo a dubbi: quegli uomini di 11-12mila anni fa erano convinti che ci fosse vita dopo la morte, e ci credevano talmente da essersi comportati di conseguenza.

    Nell'epoca pagana era sufficiente fingersi religiosi, eseguendo le pratiche prescritte, recitando i formulari anche se non ci si credeva, fingere entusiasmo quando per legge veniva imposta l'adorazione di qualche nuova divinità.

    Il Cammino è come il paganesimo: non c'è bisogno di avere fede per sembrare dei devotissimi credenti. La vera fede cattolica è una questione personale, è qualcosa che contemporaneamente ti strugge e ti rasserena, qualcosa su cui tu, liberamente, scegli di investire risorse della tua vita.

    Altro che il povero fratello che oggi si firma Stefano, esempio triste e patetico di uno che professa la sua appartenenza a una setta, e a cui non interessano le questioni fondamentali della vita (inclusa la morte, la vita eterna, e Dio), se non a parole secondo i formulari prescritti da Kiko, ma ha a cuore solo il prestigio della propria setta, da difendere anche a costo di usare inganni e menzogne, a costo di azzeccar figuracce ogni volta che fa il finto tonto, a costo di inventarsi un nuovo pseudonimo quando questo sarà troppo imbottito di figuracce (anzi, magari i prossimi pseudonimi sono tutti già pronti).

    p.s.: in più di un'occasione, negli anni scorsi, avevo preso in giro dei kikos intervenuti qui a difendere la setta. Qualche tempo dopo sono tornati qui non per difendere il Cammino, ma per lamentarsi delle ingiustizie e delle falsità del Cammino. Hanno fatto esperienza del Cammino e hanno visto che il Cammino è cattivo, per cui sono tornati qui a testimoniarlo, nonostante le figuracce fatte.

    Alcuni, dopo aver abbandontato un po' il Cammino e condiviso cose con noi qui, sono poi rientrati in comunità perché... "mi manca quel calore umano". Sottinteso: non ho amici fuori dal Cammino (il Cammino mi ha fatto cancellare tutti i contatti con amici e parenti) perciò l'unico "calore umano" lo trovo solo in comunità.

    Salvo la possibilità che fossero mitomani che fin dal primo commento avevano raccontato solo balle, è significativo che il loro rientro nel Cammino fosse dovuto solo a meri fattori umani anziché "metafisici" o relativi alla vita di fede. Rientrando nel Cammino per un "calore umano", confermavano che il Cammino non ha niente a che fare con la fede, ma è solo un elenco di cose da dire e da fare. Anche se usa continuamente il nome di Dio e la Bibbia.

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    1. Nota tecnica per i cretini che credono di essere Grandi Sapienti perché fanno copia-incolla da Mostruosi Libroni per Professoroni Pignoloni.

      Avevo usato il termine "metafisica" non per fare una Dotta Disquisizione Filosofica su Qualche Complicato Tema d'Alto Livello, ma solo per spiegare un problema evidenziatomi da un amico.

      Il problema è che non basta eseguire pedissequamente certi ritualismi e certi discorsetti per qualificarsi come fedeli. Questo lo facevano i farisei, che sono stati (giustamente) rimproverati e insultati da Nostro Signore (e ricordiamoci che tali rimproveri e tali insulti sono parola di Dio, cioè la cosa migliore che loro potesero mai ricevere per la loro salvezza).

      Sottolineavo che anche i pagani sono capaci di eseguire cerimonialismi e pronunciare formulari e che addirittura non c'è bisogno di "credere" per sembrare fervorosi e devoti: basta recitare la sceneggiata.

      E notavo che i neocatecumenali fanno proprio questo: la sceneggiata religiosa. Il nome del Signore è sulla loro bocca ma a guardare i loro tanto vantati "frutti" (e la loro morale, e la loro attitudine a considerare il Cammino al di sopra di ogni critica), nel cuore non hanno il Signore ma hanno solo il triplice idolo Kiko-Carmen-Cammino.

      La questione, insomma, al di là della terminologia tecnica ("metafisica") adoperata solo per far capire dove sta il problema, è il fatto che la fede è una "urgenza" umana incomprimibile, non un elenco di cose da fare e di paroloni da dire (e tanto meno un elenco di numeroni da vantare e di liste di operazioni effettuate e di elogi incassati dalla gerarchia).

      Per questo facciamo sempre tanta ironia su coloro che "mettono la coscienza a posto mediante il recitare la parte dei super religiosi super cristiani migliori degli altri". Cioè si comportano proprio come i farisei. Chi vive la fede - anche una fede sbagliata - ha quel "fuoco dentro" che lo induce a farsi domande, a cercare conferme, a seguire una strada sicura, a mettersi in gioco... perché ha a cuore la propria salvezza eterna, non il prestigio del proprio club.

      Perfino con una fede sbagliata (come ad esempio i protestanti) si può avvertire l'urgenza di vivere bene (e personalmente) le cose di Dio perché è un'esigenza personale, non un dettame "comunitario". Certo, con una fede sbagliata diventa tutto enormemente più difficile, si mette a repentaglio la propria salvezza, si inquinano gli strumenti che il Signore stesso ha affidato alla Sua Chiesa. Ma almeno non si è ipocriti come i neocatecumenali, che credono che la salvezza arriverebbe "a grappoli", cioè a tutta la comunità, basta essere dei robottini ubbidienti ai "catechisti" (e soprattutto paganti soldi a gogò), come se il Signore chiedesse la tessera del club di Kiko e l'elenco dei pagamenti o addittura facesse l'esamino ai dotti sapientoni professoroni e contasse le citazioni zeppe di paroloni...

      Contro questi ultimi ha già parlato Nostro Signore (cfr. Lc 10,21):

      «Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: "Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto.»

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  23. @Stefano 05/09;08:45

    Sai, è molto facile fare "satira" con chi si comporta infantilmente e poi c'è pur necessità di sdrammatizzare .. perché gli obbrobri che le persone hanno SUBÍTO (e io sono una di quelle), non solo sono VERI, visto che siamo proprio qui a testimoniarli, ma anche, sono tutt'altro che COMUNI; certe bassezze, come di indurre un marito a cacciare la moglie, le ho viste PRESCRITTE solo nel CN, cioè, non voglio dire che il male sia raro, tante persone agiscono male .. ma almeno lo fanno di loro propria iniziativa, invece la vostra è 1 "malvagità appresa" che richiede "istruttori" e anni di "allenamento" ed anche superamento di "scrutini".

    Non fai altro che confermare, col tuo esempio, quanto dicevo ieri sulla Chiesa che "guarda dall'altra parte" (è questo il motivo per cui, come tu dici, il tuo presbitero "non ha notato" gli obbrobri, semplicemente vuole fare come gli struzzi).
    Infatti, se questo sacerdote celebra "per la tua comunità", lui stesso pratica in quella Messa i tipici ABUSI vostri, sopra ogni cosa il distribuire la Santa Comunione in modo VIETATO .. perciò o AMMETTE di vedere, accusando anche se stesso e smettendo immediatamente di fare ciò che fa (aberrante chiamarlo "servizio"!) oppure DEVE per forza FINGERE di non vedere, non capire, non aver studiato la dottrina cattolica, non credere nel Sacrificio di Gesù nell'Eucaristia.
    Come poi la sistema con la sua coscienza, sono problemi suoi, anche se penso che la voce della coscienza si faccia sempre più debole, man mano che uno si impregna , nel corso del tempo, di neocatecumenalismo.
    Speriamo che non sia il suo caso, che la smetta di frequentarvi prima di rimanere impregnato .. soprattutto lo spero per quei seminaristi, che non rischino di sentirsi dare consigli spirituali "secondo Kiko".

    A proposito di VERITÀ, Stefano, ci si può scontrare con essa o anche arrivarci 1 po' alla volta, anche con 1 specie di dialogo ; questa tua frase ad es. potrebbe essere 1 punto di partenza:
    "A volte gli interventi sono sensati dal vostro punto di vista, ma il più delle volte si tratta di sparate che sono semplicemente false."
    ----
    Occorre però che tu specifichi, nel dettaglio, COSA ritieni sensato e COSA ritieni falso .. insomma, occorre che tu faccia la fatica PERSONALE di una ricerca di SIGNIFICATO in ciò che vivi, che scegli, che dici, che professi anche su internet.

    Non la vuoi fare questa fatica, vero?

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  24. KIKO È APPARSO ALLA MADONNA, STEFANO È APPARSO A KIKO...

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  26. @ Stefano (5 settembre 2020 08:45)
    Mi interpelli e devo chiarire alcune cose.

    1. Ti fai forte del fatto che il presbitero della tua comunità non nota gli obbrobri liturgici del cammino, eppure è direttore spirituale del seminario diocesano.

STRANO INFATTI PIÙ CHE STRANO È STRANISSIMO. Se ci segui come pare (anche se non capisco perché ci segui visto che siamo quattro sfigati) sai bene che denunciamo da sempre l'inerzia dei pastori, anche in molti dei commenti a questo post che si presta, dal momento che finalmente un Arcivescovo fa il suo mestiere. Kiko e Carmen hanno dimostrato sempre di saper trovare potenti appoggi a tutti i livelli.
    2. Ci rivolgi la solita accusa di essere in pochi e sempre gli stessi. Kiko sempre ha guardato i numeri e prediletto le masse oceaniche ma
GESÙ SI È PORTATO DIETRO 12 "POVERI UOMINI COME ME, COME TE" (canto di Kiko che egli non ha incarnato). GESÙ NON SI È MESSO APPRESSO UN "GENIO" COME KIKO (che è speciale è un genio assoluto lo ha sempre detto lui stesso di se'!).
    3. Ci inviti ad uscire dal club. Questo è proprio il colmo! Sono io che invito te ad uscire dal cammino che più che un club è una gabbia.
Ti preoccupi anche del livello delle nostre critiche, alto o basso. Ebbene, se proprio dicessimo solo corbellerie non staresti sempre sul Blog a perdere il tuo tempo a leggerle, non credi? La verità è un'altra. Tu temi che questo Blog, che da anni porta alla luce quanto questi trafficano nelle tenebre, serva davvero per aprire gli occhi a più di uno. A noi ne basta anche uno solo sottratto alla tela del ragno, figurati!

    Pax

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  27. Ci mancava all'appello il "genio neocatecumenale" che scarica la responsabilità delle malefatte alle persone deboli.

    Non è un problema di sensibilità personale, non è un problema di persone deboli o forti è un problema di METODO.

    Il metodo del CN è umiliare le persone, il METODO del CN è sottomettere le persone, tutte le persone i deboli ed i forti.
    Poi ci sono le persone deboli che abbozzano e diventano vittime del collaudato SISTEMA neocatecumenale e ci sono le persone forti che imparano il METODO e lo portano avanti mettendosi dalla parte della gerarchia neocatecumenale.

    Questo è il CN, un METODO per conseguire il controllo totale sulla sua gente.

    Certo che nel CN ci sono le brave persone, il METODO prevede di accalappiare propio queste brave persone che sono ignare di tutto quello che è realmente il CN.

    A questo servono l'arcano, i documenti dottrinali del CN segreti e segregati, le piccole comunità intese come piccoli gruppi chiusi, sottoposti all'indottrinamento neocatecumenale.

    A questo serve l'ignoranza di cose della Chiesa di questa gente in buona fede.

    Poi, con il tempo, le brave persone capiscono il sistema e mollano.
    Non è un caso che gli ex neocatecumenali sono numericamente superiori di 4-5-6 volte di quelli che rimangono.
    Non è un caso che tantissima gente lascia già subito dopo le catechesi iniziali.
    E non è un caso che restano i peggiori, i più fanatici, i più estremisti, i più esagitati, i meno equilibrati, i più ignoranti, i più disperati o quelli che hanno interesse a sfruttare l'occasione cammino neocatecumenale per accaparrarsi prestigio cioè potere e bonus vari cioè denaro.

    L'ho già detto tante volte ma non mi stancherò mai di ripeterlo :
    Il cammino neocatecumenale è una grande occasione sprecata, perché ha scelto, volontariamente, di non avere niente a che fare con la Chiesa è con Gesù Cristo.

    Il CN è una setta con una "leccata" di cristianesimo, sufficiente a coprire il "marcio"che sta subito sotto" l'etichetta "e avere il permesso della Chiesa per entrare nelle parrocchie.

    Al CN non frega nulla delle persone, le persone servono a rendere gloria al CN ed a fare proseliti.
    Il CN è una organizzazione internazionale che sfrutta il tempo ed il denaro dei sui adepti per acquisire potere.
    Kiko stesso su riferisce alla sua creatura con la frase " il potente cammino neocatecumenale ".

    Dimmi Stefano quale sono le verità di quello che affermo e quale sono "le sparate che sono semplicemente false".

    LUCA

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  28. Questo argomento dei 4 gatti è tipico di un certo commentatore affezionato al blog che si presenta sotto mille nomi, che nasconde la propria identità pur essendo molto interessato a quella altrui, che finge ogni volta di aver appena cominciato a leggerci, per poi ricadere sempre nelle stesse prevedibili affermazioni.
    A me dispiace, perché sul blog i veri neocatecumenali fanno difficoltà a commentare, perché soprattutto non sanno difendere il Cammino se non con generici inviti alla pace, all'amore, o, i più rabbiosi, all'inferno per chi critica questa grande "opera di Dio", ma sono persone più autentiche.
    Almeno, io ritengo che sia così.
    Penso però che, se è come penso, questi mezzucci non siano da 'figli della luce', siano deprecabili e diano un'immagine peggiorativa del Cammino e dei suoi aderenti. Che non sono come Stefano.

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  29. Voglio tornare al primo commento a questo post dello Spagnolo.

    A chi chiede di che formazione ha bisogno, l'itinerante rispose:

    ".. sei andato alla convivenza di inizio corso? Sei andato al tale annuncio? ....Il responsabile risponde di sì, e l'itinerante, con atteggiamento tipo 'ti ho risolto il problema', dice; Bene, è tutto qui! Non hai bisogno di nient'altro! "

    Ebbene tutto il mondo è paese! Abbiamo ripetuto spesso che nel cammino tutto è uguale dappertutto perché anche io ricordo perfettamente questa cosa.
    Non c'era bisogno neanche della domanda da parte di nessuno. Gli itineranti ci tenevano a chiarire che la formazione è cosa interna al Neocatecumenato. Come ci si prepara per essere catechisti?
    1. Facendo il cammino
    2. Seguendo equipe di catechisti più avanti nell'esperienza (ad es. devi portare avanti un secondo scrutinio? Lo vai a rivivere almeno altre due volte con i tuoi catechisti che fanno questa tappa ad altre loro comunità e dopo potrai fare il secondo scrutinio alle tue di comunità.
    Perché il cammino si impara vivendo. Tutto si apprende nel cammino vivendo. Allora non importa se chi sarà catechista a sua volta è ignorante come una capra (ammesso e non concesso che le capre sono poi davvero così proverbialmente ignoranti) in teologia, dottrina e quant'altro. Importante che abbia ben assimilato il metodo cammino. Vivendo e rivivendo l'esperienza.
    Ci rendiamo conto di cosa significa questo? Mondo chiuso, senza nessun orizzonte.
    Tutto si consuma dentro l'esperienza ed è funzionale all'esperienza.
    Questi non sono catechisti della Chiesa Cattolica ma kikatekisti per incardinare nella Chiesa, che è altro da loro, il potente cammino di Kiko e Carmen.
    Tutti i kikatekisti e su su gli itineranti fini a Kiko non sono e non saranno mai custodi del Deposito della Fede ma della fedeltà alla tradizione del cammino che deve essere riprodotto dappertutto uguale senza rispetto non solo della Chiesa ma neanche delle tradizioni dei popoli e delle diverse nazioni e culture in cui va ad operare per kikiano invio (anche quello kikiano)

    Pax

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  30. Stefano, a noi non viene niente a raccontare su questo blog le schifezze del CN.

    Chiediti cosa viene a te a difendere il CN.

    Noi siamo spinti dalla consapevolezza che se nessuno racconta la verità sul CN non è possibile informarsi in nessun modo su questo movimento pseudo-cristiano, chiuso in sé stesso, segreto, criptico, dove non c'è nessun riferimento esterno e dove non c'è nessun documento pubblico.

    Questa è la vostra realtà, siete evanescenti, segregati, sfuggenti.

    Siete silenziosi e silenziati.

    Siete separati da tutto e da tutti, chiusi nel vostro piccolo universo settario.

    Vivete in una gabbia dorata dalla quale avete il permesso di uscire solo con l'ordine di procacciare nuovi adepti.

    Stefano spiegaci perché vieni qui su questo blog a dire che qui si fanno "sparate semplicemente false".

    Cosa vuoi dimostrare evitando di entrate sempre nel vivo degli argomenti proposti?

    Noi qui abbiamo testimonianze, ma abbiamo anche tanti fatti concreti, articoli di giornali, interviste di Kiko, pubblichiamo tutti gli annunci Kikiani riservati alle comunità neocatecumenali, diamo informative ed informazioni.

    Tu cosa dai alle persone che ti leggono?

    Su cosa poggi la tua affermazione che quello che pubblichiamo, capito bene Stefano, qui noi pubblichiamo in rete per tutti, siano solo "sparate semplicemente false".
    Stefano fai un "servizio" ai tuoi fratelli di comunità, raccontaci tu la verità sul CN, dacci dei fatti concreti, documentati e documentabili che quello che questo blog pubblica, ti ripeto pubblica, dal 2006 siano "sparate semplicemente false".

    Un poveraccio che non vi conosce e vuole avere delle informazioni attendibili su di voi, sul funzionamento del CN, sulla vostra organizzazione, sul funzionamento delle comunità neocatecumenali, cosa deve fare, a chi deve chiedere?

    Stefano tu parli di "livelli di critica" ma non dici niente, non commenti il post e non rispondi alle domande.

    Pensi che questa cosa che fai è utile al tu CN?

    Pensi che tanta gente verrà sicuramente ad ascoltare le vostre catechesi iniziali, forte delle informazioni preziose che gli ai rivelato tu?

    LUCA

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  31. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  32. Stefano!!!!

    Questo blog viene letto da tante persone,ma questo non vuol dire che ogni lettore deve per forza scrivere o rispondere,c è un detto che dice "chi tace acconsente".

    Credo di averlo già detto una volta che quei SOLITI che tu vedi che scrivono sempre!!!!sono persone che hanno sputato sangue nel cammino per tantissimi anni,quindi!!!conoscono bene il marciume che c è dietro questo movimento,ma non solo,sono anche molto preparati per quanto riguarda la dottrina cattolica.

    Se tu avresti la pazienza di andare a verificare se ciò che scrivono sia vero o falso,ti accorgeresti che purtroppo tutto quello che hai detto si scioglie come neve al sole.

    Io sono stata pochi anni in cammino,ma ho avuto la fortuna di vedere e capire in tempo,tutto quello che magari a un altro ci sono voluti 30 anni.
    Ma meglio tardi che mai.
    Per questo voglio dirti,che neanche tu sei ne sei immune,può darsi che ora non riesci ancora a vedere niente di tutto quello che si scrive quì,o forse non lo vedrai mai,ma non per questo puoi dire che si dicono cose false.

    Purtroppo la verità non solo viene sempre a galla,ma diventa scomoda per chi non vuole sentire.

    Tu dici la chiesa,i presbiteri sono d accordo,ma voi camminanti vi sentite parte di una chiesa che poi non frequentate.

    Quando qualcuno del cammino si trasferisce da un paese all altro per vari motivi,la prima cosa che fà,si preoccupa di cercare le comunità di quel paese mica la chiesa!!!...
    E poi dite che siete cattolici...

    Per finire Stefano,voglio dirti che sicuramente neanche tu ci credi troppo in questo cammino,altrimenti non verresti a sbirciare in questo blog.
    Ti sei dimenticato dell' obbedienza che devi portare ai catechisti?

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  33. Ho dimenticato di dire al fratello Stefano,che le scemenze soprattutto per quanto riguarda la dottrina,si dicono in comunità,sai quante ne ho dette io alle ammonizioni e senza essere mai corretta da nessuno?
    Me ne sono resa conto quando ho iniziato a leggere un libro della dottrina cattolica,che avevo preso asso per fiori.

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  34. @Stefano
    @Tutti

    (Mi intrometto senza conoscervi bene, portate pazienza).

    Osservo da parte mia:
    È probabile che Stefano non vi capisca perché (probabilmente) facente parte di una comunità neocat fondata 10 o max 15 anni fa. In tal caso non è a conoscenza degli abusi (sia personali psicologici sia dottrinali e liturgici) che vigono ancora oggi in comunità fondate 40-50 anni fa in certe parrocchie italiane.
    È infatti sicuro che alcune "correnti" nc, dopo discussioni interne al fulmicotone, si siano allineate (almeno al 50%) alle indicazioni e correzioni di Madre Chiesa.
    A questi neocat sembra impossibile che siano accaduti (e che ancora accadano) certi abusi nelle comunità nc.
    Per quanto mi riguarda, io testimonio in prima persona - nella vita reale anche col mio nome, cognome e con la mia faccia - che ho subìto persecuzioni in una "parrocchia neocat" (perché io non ero una neocat). Nella stessa parrocchia, per decenni, molte persone ne hanno subìte di tutti i colori (molto peggio di me) per il solo fatto che non facevano parte del Cammino o che si rifiutavano di andare alle catechesi.
    Attualmente, nella mia zona di residenza, ci sono persone sotto psicofarmaci per tutto quello che hanno passato...
    Il Cammino risulta invece (quasi) come un gruppo cattolico qualsiasi nelle parrocchie in cui non riesce a monopolizzare le aule parrocchiali, le celebrazioni, le feste e in definitiva... i cordoni della borsa parrocchiale.
    Se Stefano si trova in un gruppo "mitigato", in mezzo ad altri gruppi cattolici, né più né meno che riunioni di catechesi, è normale che NON vi capisce e NON vi crede.
    Al più, avrà appreso qualche stortura dottrinale, ma al giorno d'oggi, ahimè, è normale (in qualsiasi gruppo parrocchiale). La distinzione tra cattolici, protestanti, musulmani, buddisti, e atei devoti... oggi è riservata a pochi eletti, interessati a leggere Bibbia e Catechismo. (Cioè 4 gatti).

    Ciao

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  35. Mi ricollego a quanto scritto da Lishmah, che ha accennato alla brutta esperienza vissuta in una parrocchia governata dal Cammino e a ciò che ha subito lei personalmente insieme ad altri parrocchiani.
    Si tratta di ciò che avviene normalmente in una parrocchia in cui è presente il Cammino neocatecumenale ed il parroco non lotta fermamente o non ha sufficiente autorità per garantire il pluralismo.
    Si tratta di un fattore numerico (in una parrocchia possono concentrarsi anche altre comunità indesiderate in altre parrocchie della fiocesi) ma anche di un vero e proprio mandato del fondatore, che propone la parrocchia come una struttura atomica, una 'comunità di comunità ' in cui il singolo parrocchiano non è nessuno se non appartenente ad un gruppo, anzi, ad una comunità del Cammino.
    Sul blog ci sono tanti racconti allucinanti e articoli molto ben documentati.
    E questo succede nonostante ci siano moltissimi neocatecumenali che amerebbero vivere nella parrocchia o magari, come fu promesso tanti anni fa, sciogliersi in essa: ma le gerarchie del Cammino non premiano e non valorizzano mai gli atteggiamenti concilianti, e in tutte le comunità che si rispettano, chi afferma di partecipare anche ad altri gruppi parrocchiali, viene letteralmente massacrato dai catechisti nel corso degli scrutini mentre il responsabile troppo morbido e conciliante viene sostituito d'autorità con il talebano.
    Questo, almeno, è ciò che succede nel Cammino. E può non essere visibile dall'esterno se, appunto, c'è un parroco che combatte attivamente contro certe imposizioni (ma a volte questa guerra la perde, oppure degenera in un conflitto, o addirittura, come successo al Buoncammino di Napoli, in una scissione -ma sono casi lumite), oppure se le Comunità sono ancora poche, piccole, senza accesso al potere e alle leve decisionali.
    Per quanto riguarda il commentatore Stefano, trattasi di un personaggio proteiforme la cui missione personale è smentire, in modo mellifluo ed ambiguo, ciò che scriviamo qui. I commentatori genuini, lo scrivevo recentemente, si riconoscono, mentre lo stile di 'Stefano' è perfettamente coincidente a quello di Jack, Max, Massimiliano, Massimo, Shadyx e tanti altri che da anni ci 'seguono' fedelmente.
    Solo lui è in grado di continuare a bersagliere il blog di commenti vuoti ad ogni ora del giorno (probabilmente non lavora o lavora da casa). Commenti che non vengono pubblicati perché vuoti di contenuto e fatti solo per creare confusioni e 'flames'. Insomma, un troll. A volte mi viene da pensare, per la vuotezza dei suoi commenti, che non sia neppure un neocatecumenale ma uno che si è specializzato sull'argomento, che si confà alla sua personalità.

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    Risposte
    1. A proposito dello strapotere neocatecumenale: se arriva il Vescovo neocatecumenale 'è finita' anche per tutta la diocesi. Si veda cosa è successo a Guam e nel Callao.

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    2. Ah, allora forse ho capito chi è questo Stefanp.
      Si tratta proprio di un troll che è presente in quasi TUTTI i siti cristiani e quasi tutti i canali youtube cattolici... La descrizione che fai è perfetta, e si comporta esattamente così dappertutto... Ha probabilmente centinaia di nick, ma è molto affezionato a "max", "massimo", "massimiliano" che erano i suoi primi nick di diversi anni fa. Chi sia non si sa, ma le modalità e gli orari fanno pensare che sia online quasi h24... il che significa che: o è malato (psichiatricamente) o è pagato profumatamente da qualcuno. (Lo scopo? Non saprei dire). Comunque ha la caratteristica di informarsi bene e di studiare ad un livello sufficiente per dialogare nei siti religiosi con una certa cognizione di causa.

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    3. Ma guarda tu...questo è uno scoop eccezionale!
      Devi sapere che il nostro blog è dotato di un commentatore neocatecumenale e troll personale, che ci allieta della sue lenzuola di commenti copia-incolla e del suo rapporto complicato con la punteggiatura da vari anni.
      Siamo certi della sua appartenenza al Cammino, se leggi questo articolo (uno dei vari articoli che gli abbiamo dedicato) lo potrai constatare.
      Da qualche anno a questo troll diciamo così 'cerificato', si è affiancato questo secondo troll Massimo, Max, Massimiliano, Stefano eccetera, molto attivo anche su fb, dove ha fondato addirittura una pagina in difesa del CNC che in realtà gli serve da copertura per entrare direttamente in contatto con utenti del Cammino ed acquisire informazioni più precise e riservate.
      Effettivamente, lo confermo, oltre a non sembrare autenticamente neocatecumenale, ha fatto spesso sfoggio di conoscenza di altri movimenti cattolici.
      Insomma, trattasi di un troll internazionale! Buono a sapersi...

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