domenica 15 novembre 2020

Presbiteri neocatecumenali: ecco cosa dicono di voi i vostri catechisti itineranti all'Inizio corso 2020/21

Nell'articolo di oggi proseguiamo a dare delle anticipazioni del testo del mamotreto di Inizio Corso 2020/2021.

Abbiamo già illustrato il questionario e le disposizioni da mettere in atto per l'emergenza della dipendenza da pornografia che, nel Cammino Neocatecumenale, pare non risparmi nessuno, dai semplici affiliati, responsabili, catechisti, presbiteri, sono tutti dediti a YouPorn assai più che a YouCat. 

Ora riferiremo alcune 'testimonianze' internazionali dei catechisti itineranti radunati per la Convivenza a Porto San Giorgio. 

Ma prima dobbiamo fare un passo indietro. 

Scene di ordinaria liturkikia
in una 'fabbrica' di preti neocat
Nella Lettera di invito alla Convivenza di I.C. 2020/2021 , riporto della 'madre di tutte le Convivenze' fatta con Kiko, Pezzi e Ascension a Porto S.Giorgio nell'ottobre scorso, si sollecitano i responsabili a "invitare personalmente il Parroco e i Presbiteri che accompagnano le comunità" dal momento che si auspicava "la loro presenza per tutta la convivenza per fare comunione e per approfondire la conoscenza del Cammino attraverso le catechesi". 

Quindi, si indicava ai capetti del CNC di portarsi in convivenza i preti di scorta per essere ancora una volta 'istruiti' dai catechisti sul Cammino neocatecumenale e su come debbano esercitare il proprio ministero sia all'interno del Cammino sia, possibilmente, pure fuori da esso (ma per un presbitero neocatecumenale esiste qualcosa fuori dal Cammino?)

Naturalmente, lo Statuto del Cammino neocatecumenale, che nel 2008 lo ha costituito come 'fondazione di beni spirituali', prevede un ruolo ben diverso per i sacerdoti all'interno del Cammino! 

Leggiamo infatti che dovrebbero essere "il Parroco e i Presbiteri" ad esercitare "la cura pastorale di coloro che percorrono il Cammino Neocatecumenale"; dovrebbero essere loro, parroci e presbiteri, a nome del Vescovo diocesano a vigilare "che l’attuazione del Cammino si svolga nel rispetto della dottrina e della disciplina della Chiesa". 

Ma come possono vigilare se debbono essere catechizzati dai vigilati? Che cura pastorale possono avere, se i pastori, in realtà, sono dei laici ad essi gerarchicamente superiori? 

Quindi, mentre nello Statuto il Sacerdote è la guida della Comunità, in comunione col Parroco e col Vescovo, nella prassi neocatecumenale il Sacerdote è un mero strumento "cultuale". Un "Funzionario". Un "fratello" che ha le funzioni di PRESIEDERE le liturgie! Infatti egli stesso deve obbedienza ai suoi catechisti, se è in Cammino anche lui o comunque ai catechisti della Comunità. Che sono i veri vescovi del CNC. L'uso di chiamare il Sacerdote solo "presbitero" o peggio "fratello presbitero" è già indicativo di come sia Egli considerato nella Comunità.

Volete le prove? Ecco come gli itineranti neocatecumenali si occupano della pastorale nei confronti dei sacerdoti. Leggere per credere. 

Da una testimonianza di una catechista itinerante nella Convivenza di Inizio Corso 2020/21 

"C’è stato il lockdown e ci siamo trovati a non poter uscire, non potevamo avere i sacramenti, la comunità, le chiese erano chiuse, come se fosse una nube nera attorno. 
Negli Stati Uniti molte coppie anche appena sposate ci chiamavano che volevano separarsi, i preti erano considerati non essenziali, la gente è tornata all’alcool, alla droga, con tantissime depressioni. 
In questo non saper che fare e non poter uscire – hanno chiuso i voli – un giorno ci siamo chiesti cosa potevamo fare, e abbiamo detto: “Per prima cosa pensiamo ai preti”. 
I nostri preti considerati inservibili, non hanno famiglia, non hanno lavoro, non hanno niente, stanno rinchiusi a guardare la televisione, possono cadere nella pornografia e nell’alcool, dobbiamo fare qualcosa! 
Allora per Zoom li abbiamo radunati e abbiamo detto: “Voi siete indispensabili, perché non si possono lasciare le pecore senza sacramenti; allora pensate a che possibilità avete, all’interno delle regole, di fare qualcosa”. 

 

Presbiteri ripetono stancamente il Vangelo di Kiko

Per i presbiteri è stata una Pentecoste, sono usciti a celebrare tutti i giorni con le famiglie così hanno aiutato i fratelli fino alla Pasqua, quando è arrivata la vostra lettera che diceva di radunarsi per famiglie. 
Poi Trump ha aperto, dicendo che ci si poteva radunare in famiglia, fino a 10 persone. Abbiamo chiamato Kiko e abbiamo chiesto se potevamo dire alle comunità di celebrare in gruppi di 10 nelle case. Sì, avanti! Allora hanno cominciato a celebrare le comunità in gruppi di 10 nelle case. La Pasqua è stata bellissima, hanno celebrato nelle case, i preti hanno celebrato l’Eucarestia con loro quando si poteva, hanno battezzato bambini, hanno celebrato la Pasqua normalmente. Dopo la Pasqua hanno continuato così fino a Pentecoste. 
Molte comunità continuavano con Zoom, ma adesso hanno aperto già e possono radunarsi fino a 40-50 persone.Vediamo che è un po’ difficile passare da Zoom alla comunità di nuovo, perché molti si sono un po’ adagiati stando in casa ma Zoom non dà i sacramenti! Questa è una cosa che dobbiamo vedere adesso. 
Quando è arrivato il momento di fare l’invio di due in due, abbiamo chiesto se potevamo farlo. Un albergo ci ha dato la capienza di 300 persone e abbiamo mandato i ragazzi per tutti gli Stati Uniti, di due in due. Abbiamo diviso le convivenze in diversi posti per mandarli, perché era più facile mandarli partendo dalle diverse zone, ed è stato bellissimo, hanno avuto esperienze fantastiche. Per esempio, hanno trovato preti che erano disperati, decisi a lasciare, e li hanno incoraggiati; persino musulmani hanno aperto la moschea, abbiamo avuto cose bellissime." 

Ebbene, dove è il pastore? Dove la guida del gregge? 

Questa sorella catechista ci dà il ritratto desolante dei pastori del Cammino neocatecumenale. 

Dice infatti testualmente: 

"I nostri preti" - cioè i presbiteri neocatecumenali - "sono considerati inservibili, non hanno famiglia, non hanno lavoro, non hanno niente, stanno rinchiusi a guardare la televisione, possono cadere nella pornografia e nell’alcool". 

Ecco...altroché pastori! Altroché guide della Comunità, in comunione col Parroco e col Vescovo! 
I presbiteri neocatecumenali sono delle larve umane: senza comunità si abbrutiscono di fronte alla TV, si ubriacano e danno libero sfogo ai più bassi istinti sui siti o i giornaletti pornografici. 
Non siamo noi a dirlo, ma i loro illuminati catechisti!
Il catechista itinerante, come il buon pastore che guida il suo gregge, addirittura deve preoccuparsi di riunire i sacerdoti su Zoom e dire loro cosa devono fare: ordina loro di celebrare la Eucarestia neocatecumenale nelle case con i fratelli di Comunità, naturalmente. 

Infatti il prete neocatecumenale non entra in una Chiesa se non di passaggio per andare nella saletta e non celebra la Messa privata: non è più un sacerdote, ma un torpido impiegato del Cammino neocatecumenale, un attore del teatrino a cui i kikos hanno ridotto i Sacramenti. 

Non solo i presbiteri di formazione Redemptoris Mater non fanno la Messa privata: hanno addirittura bisogno del permesso di Kiko per celebrare con  dieci persone (sappiamo che in Cammino seguono una sottospecie di regola monastica degli esseni, mica la dottrina cattolica: con meno di  undici persone non celebrano la Pasqua, cioè l'Eucarestia kikiana). 
Leggiamo infatti: 
"Abbiamo chiamato Kiko e abbiamo chiesto se potevamo dire alle comunità di celebrare in gruppi di 10 nelle case. Sì, avanti! " 

E ancora:

"Per i presbiteri è stata una Pentecoste"

Infatti il presbitero di Kiko non celebra Messa se il suo catechista non lo ha chiesto a Kiko e Kiko non gli ha dato il permesso. Naturalmente celebra Messa solo per il Cammino. Non si tratta mica di  un sacerdote della Chiesa Cattolica!
È un fantoccio da mandare a fare le evangelizzazioni per Kiko nelle diocesi che non li vogliono vedere neppure in foto: negli USA poi sono tornati tutti ammalati di Covid, compreso proprio un presbitero di Philadelphia. 

Continua la sorella itinerante, parlando delle celebrazioni neocatecumenali su Zoom: 

"È un po’ difficile passare da Zoom alla comunità di nuovo, perché molti si sono un po’ adagiati stando in casa ma Zoom non dà i sacramenti! Questa è una cosa che dobbiamo vedere adesso..."

Naturalmente. Devono vedere adesso che fare. Si sono accorti che Zoom non dà i Sacramenti. 

Pretino neocatecumenale
fa incetta di particole per i kikos

Bisognerà chiedere a Kiko se i presbiteri-travet debbono continuare a consacrare particole inscatolandole a grandi manciate, perché i fratelli le recapitino a mo' di pizzette nelle case degli eletti neocatecumenali, come hanno fatto finora, o se c'è un altro sistema ancora più dissacrante e blasfemo di maltrattare il Corpo di Cristo. Noi siamo certi che, se c'è, i neocatecumenali sapranno scovarlo e  metterlo in pratica. 

Ma della Chiesa, quella vera, cosa dicono i discernenti catechisti di Kiko? Cosa ne pensano dei sacerdoti che hanno detto Messa tutti i giorni da soli e per i parrocchiani, che hanno sfidato Covid e conferenze episcopali per amministrare i Sacramenti, che hanno guidato e consolato il gregge in questi periodi difficili, nelle Chiese, nei Santuari, nelle case della parrocchia?

Ecco in proposito un'altra vergognosa bufala di livello internazionale degli itineranti per Kiko: 

"L’effetto di questa pandemia è stato anche che nei paesi più clericali, come per esempio le Antille Francesi o la Guyana Francese, i preti si sono resi conto che non potevano fare più nulla, che gli era impossibile fare qualsiasi cosa. Invece nelle famiglie dove il Cammino era maturato, queste famiglie erano in grado di fare celebrazioni domestiche senza i presbiteri". 

Questi spropositi, conclude la sorella eletta del Cammino, sono

"il frutto di 50 anni di Cammino, del fatto che noi abbiamo obbedito a quello che Kiko ci ha detto. I nostri figli hanno ricevuto veramente gratis quello che ci è stato trasmesso, quello che voi ci avete trasmesso in 50 anni. Perciò, Kiko, noi ti ringraziamo infinitamente per tutto questo". 

Grazie Kiko! Peggio di così davvero non potevi fare.

40 commenti:

  1. Spero che molti naviganti che conoscono poco il Cammino possano capitare "per caso" in questa pagina: niente di meglio per rendersi conto di quanto il Cammino NON "è Chiesa", ma una parodia della Chiesa, anche se "usa" dei sacerdoti consacrati dalla Chiesa (fatto che crea grande confusione e alimenta la menzogna).

    Sconcertante come la catechista itinerante citata nel post possa prevedere come i sacerdoti che non fanno più nulla per il covid (ma non sono OBBLIGATI a celebrare, anche se soli? E non possono PREGARE, invece di vedere la TV?), possano cadere nella pornografia.
    Sconcertante non perché è impossibile che possano caderci, ma per la naturalezza con cui parla di sacerdoti disoccupati e di conseguente pornografia.

    Se la pornografia è tanto diffusa nel Cammino, come lo è nel "mondo", è perché si dà troppo peso alle "esperienze" di vita, esattamente come fa il "mondo", che considera un'esperienza anche il peccato.

    Non nego che le esperienze, quelle vere, cioè NON quelle fine a se stesse e che sono disgreganti, ma quelle che sono finalizzate a realizzare ciò che si è, sono utili, tanto che Dio spesso le permette.
    Per gli antichi ebrei il passaggio del Mar Rosso fu un'esperienza, ma che li aiutò a costituirsi come popolo di Dio.

    Invece tentare Dio, o cercare esperienze per provare sensazioni piacevoli o per esaltarsi e raccontare le "avventure dell'itinerante" può condurre al peccato.
    Gesù, ai discepoli che giustamente erano su di giri perché i demoni si sottomettevano a loro, disse di rallegrarsi piuttosto che i loro nomi erano scritti in Cielo.
    Non mortificò la loro esperienza, ma la relativizzò al regno di Dio.

    Il Cammino invece, essendo una macchina in continuo movimento, che cammina ma senza una meta vera, si nutre di esperienze. Questa mentalità conduce spesso al peccato: per questo tanta pornografia nel Cammino.

    Perché il peccato possa essere considerato una vera esperienza occorre il pentimento: che presuppone l'impegno a non caderci mai più.
    E' come quando uno si scotta: di per se non è un'esperienza di vita, anzi, è il contrario, ma lo diventa quando chi si scotta IMPARA a non scottarsi più. O, almeno, si impegna a non farlo più.

    Purtroppo i camminanti sono abituati a dire che Dio manda la bruciatura (non permette, ma manda).
    Cioè per loro Dio manda il male: di conseguenza per loro manda anche il peccato.
    Come dice Kiko: "Non si può non peccare" e i camminanti ci credono.

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    2. Potrebbe capitare un camminante in buona fede che dice che lui non crede che Dio manda il male e il termine "manda" nel Cammino viene inteso "permette".
      Non nego che per lui sia così, ma perché, mentre la Chiesa specifica che Dio PUO' PERMETTERE anche il male, nel Cammino si dice che lo MANDA?
      Non potrebbe essere, come penso, il sintomo di un errore?

      Qui non si vuole giudicare i singoli camminanti, ma il CAMMINO come organizzazione e come struttura.
      Il generalizzare i concetti serve a questo, così come a condurre certi processi, tipici del Cammino, fino alle estreme conseguenze.

      Se un principio è buono, portarlo alle estreme conseguenze spesso ne manifesta la bontà, se è cattivo, spesso ne manifesta l'inconsistenza e le contraddizioni.

      Insistere sul fatto che Dio MANDA il male, rivela un processo in atto nel Cammino che tende a influenzare in modo sbagliato la stessa percezione di Dio nei suoi adepti, perché nel linguaggio abituale, quando si dice MANDA, si interpreta alla lettera.

      Se è così, come credo, questo manifesta la perversità del Cammino e i frutti, ammessi dagli stessi camminanti, quali la pornografia, sembrano proprio confermarlo

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  2. Uomo Liberoooooo!!!!!!15 novembre 2020 alle ore 08:19

    ROCCO SIFFREDI È CATECHISTA NEOCATECUMENALE

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  3. Ecco quali sono i frutti del cammino: i loro presbiteri NEANCHE SANNO che, se non hanno la comunità, possono offrire il Santo Sacrificio di Cristo sull'altare per la salvezza di tutto il mondo. Neanche se lo immaginano. A detta dei catechisti che, ovviamente, sono anche le loro guide spirituali, tutto quello che sanno fare è guardare la tele e darsi ai vizi.

    I miei complimenti. E questa sarebbe la "chiesa che il Signore si sta preparando"? TENETEVELA. Io preferisco quella fondata da Gesù Cristo dove il sacerdote IN PERSONA CRISTI si offre per il mondo. Anche per voi cari NC.

    MAgari li avete guardati con sufficienza quei pretini che celebrano messa prestissimo con pochissime persone (tutte anziane). Vi siete chiesti "dove sta la resurrezione".

    Ebbene, carissimi, quel povero pretino vi sta salvando l'anima.
    E state sicuri, carissimi NC, che i preti dei paesi "clericali" queste cose le sanno benissimo e di certo non hanno bisogno di un "cammino" che insegni agli adepti che "possono fare celebrazioni senza di loro".

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  4. Sempre, quando quasi fortuitamente vengono fuori anche poche frasi dalle convivenze dei catechisti itineranti, ci rendiamo conto, in modo forse a volte scioccante, di ciò che "davvero davvero" è il Cammino, non del modo in cui esso si racconta all'esterno per ingannare i poveri polli: recita penosa in cui, comunque, cogliamo sempre molte eresie e contraddizioni.
    Non riesco ad immaginare cosa verrà fuori dalle loro assisi a Porto San Giorgio! Pax ogni tanto ce ne ha parlato, e ora ne abbiamo l'ennesima conferma.
    Osservo che a parlare non è stato Pinco pallino, ma un catechista di altissimo rango in grado di radunare i presbiteri neocatecumenali di una intera nazione su Zoom (o di dare indicazioni perché venisse fatto). In stretto contatto con Kiko ha loro ordinato di fare delle Eucarestie neocatecumenali nelle case derogando dalla regola neocatecumenale del 'non meno di 11': si tratta di preti che, senza l'ordine di Kiko, sarebbero stati a casa davanti alla tv e qui non mi soffermo a ricordare a fare cosa.
    I casi sono due: o non è vero e dei preti ben inseriti nella parrocchia sono stati distratti dai propri doveri ministeriali e obbligati ad andare per le case a cercare il Covid tutti i giorni per ordine di catechisti laici prevaricatori che, oltretutto, si vantano ora di averli salvati dall'abbrutimento, come fossero dei poveri tapini (e ciò la direbbe lunga sul rispetto dei sacerdoti nel CNC e sulla loro strumentalizzazione ai propri fini senza riguardo del loro status di pastori della Chiesa in comunione con il proprio Vescovo e non con i catechisti di zona)
    oppure è davvero come viene raccontato: i presbiteri che aderiscono al Cammino sono una sottospecie umana, dei servitorelli al soldi di Kiko, indegni della veste che portano.
    Forse, ancor peggio, le ipotesi sono vere entrambe.
    Comunque mi farebbe piacere avere una opinione disinteressata di qualche presbitero del Cammino che ci dia conferma di quanto detto durante la convivenza di inizio corso oppure neghi scandalizzato.
    Ma a questo punto la domanda sarebbe: non ti rendi conto della fogna in cui sei finito? Riprendi il tuo orgoglio e la tua dignità di sacerdote della Chiesa Cattolica e mandali tutti dove devono andare, senza farti fermare da lusinghe o minacce. A meno che le ghiande dei porci non siano meglio delle pietanze della Casa del Padre.

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  5. Aggiungo: e fu così che il Cammino Neocatecumenale 'inventò' la Messa quotidiana. Che Pentecoste! Che miracolo! Grazie Kiko!

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  6. Che imbecilli che siete!!

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    1. Ogni volta che qualche fratello del Cammino ci elargisce un insulto significa che abbiamo centrato perfettamente il bersaglio. Non c'è niente di peggio, per un idolatra, che il veder derise le sue idolatriche certezze. L'idolatra è sempre permaloso fino all'inverosimile, perché in fondo in fondo nel suo cuore sa di aver paura della realtà dei fatti, sa che la verità lo danneggia, sa che il suo idolo "funziona" solo finché nessuno ne può parlare liberamente.

      Il cristiano può sentirsi dispiaciuto quando qualcuno nega le verità di fede, ma in cuor suo sa che quelle verità di fede sono immutabili ed eterne, e perciò prova dolore per le anime che le negano, ma non per le verità stesse. Quando Nostro Signore veniva personalmente insultato e aggredito, restava pur sempre la Via, la Verità e la Vita. La dignità di Nostro Signore è quella di Dio, non quella che viene assegnata dagli uomini.

      L'idolatra - cioè anche il tipico kikos - in fondo in fondo sa di star professando "fede" in un idolo, ma odia accorgersene, quantomeno per il fatto che dopo aver dedicato tanto tempo e tante risorse a quell'idolo, dopo avervi immolato la propria credibilità, dopo avervi trascinato i suoi cari ad adorarlo, odia dal profondo del cuore la verità.

      E perciò reagisce in maniera sgangherata con gli insulti, oppure con complicati "spiegoni" per far quadrare il cerchio, infilando nello spiegone tutte le astuzie verbali ben collaudate nel Cammino ("Vaticano II! Giovanni Paolo II! tempi odierni! primi cristiani!...").

      Il fatto è che in un altro movimento ecclesiale verrebbe preso a sberleffi dai suoi stessi compagni di gruppo/comunità, perché per questi ultimi l'importante è permanere nella Chiesa e il movimento è solo un sostegno in più. Al contrario, nel Cammino, è fondamentale permanere nel Cammino a costo di far finta di non aver udito ciò che dice la Chiesa. Nel Cammino la cosa peggiore che può succederti è quella di "non fare più il Cammino", il terrore di tutti i fratelli del Cammino.

      Continuate pure a insultare, cari fratelli del Cammino, continuate pure. Quando di fronte a documentazione, testimonianze, logica, ragionamenti, non sapete far altro che sputare insulti, state semplicemente confermando tutto ciò che qui su questo umile blog abbiamo sempre scritto.

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    2. Noi saremmo imbecilli, mentre i catechisti itineranti neocatecumenali che danno dei beoni e dei depravati ai sacerdoti no...quelli sono intelligenti, anzi sono dei santi e dei profeti illuminati h24.

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    3. Tu non sei imbecille.
      Se solo uno che credi che i catechisti sono illuminati dallo Spirito Santo anche quando dicono stupidaggini evidenti perché, tu che imbecille NON sei, credi che lo Spirito Santo si manifesta anche attraverso le idiozie in quanto tali. E questo perché? Perché lo ha detto Kiko!
      E pazienza se non ti domandi che ne penserebbe il Papa se sapesse che Kiko dice che i catechisti sono infallibili!

      Tu non sei imbecille, sei semplicemente uno che versa la decima, e altri balzelli ad ogni passata di sacco nero, non per la Chiesa o per i poveri, ma per i progetti faraonici del Cammino, che non rendiconta nulla.

      Tu non sei imbecille, sei solo ammaestrato a UBBIDIRE a dei laici senza nessuna autorità riconosciuta dalla Chiesa. Laici spesso umorali e irascibili, imprevedibili e lunatici.
      Capita anche ai più intelligenti

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    4. @anonimo
      che persona triste che sei...

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  7. Nella rassegna stampa di stamattina c'è un articolo allucinante riguardo allo scandalo McCarrick (non dimenticate mai questo soggetto, che era ospitato con tutti gli onori nel seminario Redemkikos Mater) e alla fitta "rete di lealtà" di cui ha goduto.

    L'autore dell'articolo afferma senza mezzi termini che i "complottisti" si avvicinano moltissimo alla verità.

    Quando emergeranno gli scandali di cui si è macchiato personalmente il lercio Kiko Argüello - al di là del minestrone di eresie e carnevalate liturgiche, che ne sono la fonte -, tutti i suoi devoti adoratori cadranno dalle nuvole (o fingeranno di cadere dalle nuvole, qualora si tratti dei soggetti del suo "cerchio magico" che avranno avuto più e più volte sentore delle porcate kikiane).

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    1. E quando i kikos vanno blaterando di sancarmen santhernandez o di sankiko santarguello, dimenticano che lo squallido Maciel, in punto di morte, rifiutò di confessarsi o pentirsi.

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  8. Anonimo del 15 novembre 2020 alle ore 17:30
    ci apostrofa:
    Che imbecilli che siete!!
    Non smetteremo mai di ringraziare i camminanti di buona volontà che puntualmente ci forniscono notizie e appunti vari dei momenti salienti del cammino. Dall’I.C. agli Annunci e quant’altro possa sollevare il siparietto sullo spettacolino esclusivo da Club Privè che il c.n. allestisce puntualmente ad ogni nuova stagione.

    Perchè ogni volta dobbiamo ripetere:
    Non io ti giudico,
    le tue stesse parole ti giudicano.

    Anche quelli tra noi che li hanno a lungo “sperimentati” sulla propria pelle non possono arrivare a descriverli altrettanto bene di quanto fanno loro stessi quando si espongono.

    Peccato che da quest’anno le loro Sale sono chiuse, davanti nessun Cartellone della nuova programmazione è stato esposto. Il COVID li ha messi in ginocchio e, da veri uomini di MOLTA fede e MOLTA resurrezione dentro, hanno trovato “nel tempo della prova” l’incentivo a santificarsi con più zelo, uniti al Signore, pregando e facendo volentieri penitenza, offrendo a Dio i loro sacrifici, in primis il più grande, quello di fare a meno di Kiko e dell’amato Cammino, con gioia perfetta…

    Quello che mi ha impressionato nel linguaggio che usano è la naturalezza, addirittura una sorta di ostentazione compiaciuta, con cui sciorinano le loro assurde vanterie. Una persona di buon senso ascoltandoli non può fare a meno di provare vergogna per lro. Ma questi sono talmente impregnati ormai e hanno talmente assimilato e incarnato i pessimi insegnamenti dei loro falsi maestri che finanche si vantano di ciò di cui dovrebbero piuttosto vergognarsi.
    .......

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  9. ......

    Ora io mi chiedo: Come mai in questo I.C. hanno riportato le esperienze esposte in convivenza? Cosa inusuale davvero. Cosa vogliono dimostrare? Cosa ancor più inculcare nelle truppe scelte dei camminanti di tutto il mondo?
    L’esperienza con tanto candore esposta dall’itinerante americana che è un peccato non si sappia chi sia (che può telefonare ad ogni ora a Kiko dando prova di quello che ho raccontato in varie occasioni, ossia che i super-itineranti, per loro ammissione e loro vanto NON FANNO NEANCHE UN PASSETTINO SENZA CHIEDERE A KIKO) ma potrebbe essere tranquillamente Claudia, la moglie del mitico Gennarini Giuseppe, lo stile anticlericale ……. è quello! Non è lei… come osi… Sì, ma tanto la mega catechista fa scuola, ognuna nel suo territorio, simil Carmen. E tutte le altre mutuano espressioni e comportamenti cult a piene mani. Quindi cambia poco, certo non è una bestemmia, tanto questi prototipi – di genere maschile o femminile poco importa - sono tutti uguali e il loro “spirito” squisitamente neocatecumenale è inconfondibile.

    Molto spesso queste scopiazzature di Carmen sono nelle equipe la vera spina nel fianco dei presbiteri dell’equipe stessa e di tutti i preti in senso lato, dai Parroci in su e in giù, delle perfette megere alla scuola di Carmen che ardisce ambire alla santità canonica – questa sì suprema vergogna! -, detestate di norma nella propria equipe non solo dal presbitero, ma anche dal ragazzo. Poveretto lui pure!

    Anonimo, hai ragione. Se chiamarci imbecilli sulla faccia ti può consolare di tanto dolore, fa pure… tanto davvero noi non ci offendiamo.
    Comprendiamo che stare nei vostri panni non è facile affatto. Nè tirare a campare in un simile balordo mondo di pazzi fuori controllo. Eppure, per colpa della Chiesa, a piede libero nelle Parrocchie con tanto potere in mano.

    Pax

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  10. Quante cose si nascondono in questa "esperienza" condivisa con l'assemblea a Porto San Giorgio della itinerante americana!
    Cose altamente simboliche del fenomeno C.N. fenomenale...

    Sicuramente, secondo loro, doveva servire ad indirizzare nella giusta direzione lo spirito di chi vuol fare bene il cammino e compiacere i suoi catechisti al di sopra di tutto. Altrimenti non l'avrebbero pubblicata. A mio avviso sortisce l'effetto opposto in chi almeno ha un poco di sale in zucca.

    Parto da Kiko, quello che di Kiko traspare dalle parole dell'itinerante. Cosa che tutti i camminanti farebbero bene a tenere sempre a mente.

    Conclude così la nostra super-catechista:
    " Kiko, noi ti ringraziamo infinitamente" ... perchè - ella dice - tutti i beni li abbiamo ricevuti perchè ABBIAMO OBBEDITO A TE!!!

    Un elogio così vale oro, in convivenza detto davanti a tutti: la garanzia che tutto si ottiene per l'obbedienza a Kiko, per essa passa tutto.

    Poi a me par di sentirlo, quando la zelante kika lo telefona per chiedere se possono procedere con celebrazioni nelle case dove si radunino 10 fratelli inviando un presbitero, Kiko risponde "Sì, avanti!".
    E a me par di vederlo:
    quando gli si chiedeva se si poteva far questo o quello per incrementare il cammino, per aprire strade, per qualunque cosa servisse alla causa... mai ha frenato, egli sempre invogliava con vigore e se tu ti lanciavi a 100 all'ora, lui ti spingeva a 150... "Sì, avanti!"....

    ...anni e anni a correre furiosi e qualcuno l'ho visto schiantare nella folle corse... ridotto a un rottame (e ovviamente gettato via, secondo la loro migliore tradizione). Non tutti reggono a quei ritmi, eppure se li impongono e nessuno mai si risparmia, Non è previsto allentare il ritmo.
    Poichè l'amore e il consenso del capo lì dentro è tutto.

    Anche per questo immagino bene che ora stanno proprio messi male. La folle corsa si è fermata e... (non sono io caro Anonimo, nota bene, a inventarmi panzane, anche se sono imbecille, leggi l'esperienza riportata nella Convivenza di Inizio Corso)...

    "la gente è tornata all’alcool, alla droga, con tantissime depressioni"

    Ragazzi, questi se lo dicono da soli!! Accidenti, certo che questo cammino funziona proprio!

    E... "molte coppie anche appena sposate ci chiamavano che volevano separarsi"
    Sicuro, costoro ricostruiscono i matrimoni... ma appena i coniugi restano da soli insieme a viverlo, volano gli stracci.
    Ricostruiti proprio dalle fondamenta e...!!! Niente da dire.
    ... meno male che se lo dicono da soli che hanno fallito tanto.

    Qui nessuno si fa maestro. Nessuno si autoproclama eccezionale. Se ci permettiamo di eccepire è perchè li abbiamo sempre sentiti farsi da soli lodi sperticate, che in verità è da tempo che, con esempi concreti, ci permettiamo di mettere in dubbio e contestare. Ora quello che racconta l'itinerante è ancor peggio di ogni racconto e aggiunge nuove criticità che emergono anche a cammino aavanzato o finito e strafinito.

    Ma a leggere queste cose, scusate, non avete anche voi l'impressione che raccontano frottole quando millantano di collezionare solo successi e conseguire risultati e raccogliere frutti? Mai una volta pubblicamente hanno ammesso un mezzo fallimento per il quale fare mea culpa. Noi siamo, noi diciamo, noi facciamo... è tutto sorprendente, straordinario; questi collezionano solo un miracolo dietro l'altro...

    Pax 

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  11. Tratto da un articolo della nuova bussola su McCarrick.... le stesse preoccupazioni che si hanno su questo blog.

    Ma c’è qualcosa anche di più preoccupante. Se si legge Amoris laetitia si vede che la prima preoccupazione non è di proteggere i sacramenti nella fede della Chiesa, ma di proteggere le persone coinvolte nelle vicende esistenziali. Allora, analogamente, anche nei casi di immoralità sessuale accertata di sacerdoti si può procedere non nel proposito di difendere prima di tutto la fede, ma le persone coinvolte. Questa distorsione nel modo di vedere le cose rende molto difficile applicare il codice di diritto canonico, come si è verificato nei casi di omosessualità, che non sono più visti come delitti contro la fede ma situazioni da valutare caso per caso nella garanzia dei soggetti coinvolti.

    Articolo completo

    https://www.lanuovabq.it/it/mccarrick-e-omosessualita-ce-un-problema-dottrinale

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    2. Fa riflettere ed è davvero inquietante.

      Se la pastorale del discernimento sostituisce quella della dottrina cessa la valutazione morale in sè di un atto intrinsecamente cattivo. La valutazione "caso per caso", appunto mediante il cd. "discernimento", prende il suo posto.

      Dici bene che questa cosa riguarda da vicino il cammino e il suo modus operandi.

      Quante volte ripeteva Kiko di non scandalizzarsi se, in casi simili o uguali, egli una volta diceva una cosa e una volta un'altra. Dipende, diceva, "come lo spirito, il discernimento, ci suggerisce". Sotto questa bandiera ne hanno combinate di ogni.

      Specie a proposito di coperture di misfatti e protezione assistita per i malfattori. Poi il fatto di mettere le mani avanti, che non esistono parametri o metri di misura, li garantisce dall'alea di dover sottostare a confronti o subire paragoni.

      Il Cammino fa ancora qualcosa di peggio, secondo il suo consueto costume, di quanto questo nuovo orientamento faccia nella Chiesa.

      La prima preoccupazione per essa è di proteggere, prima ancora che i sacramenti nella fede della Chiesa, le persone coinvolte nelle vicende esistenziali.

      La prima e unica preoccupazione del Cammino è stata sempre e soltanto quella di proteggere se stesso e il suo BUON NOME.

      Pax

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  12. Anche a me impressionano queste catechiste tutte ispirate al modello di Carmen. Immedesimate nel ruolo di sacerdotesse laiche, apparentemente all'ombra del consorte, ma in realtà, come fu la stessa Carmen, sue autentiche ispiratrici e pungolatrici, sono le più investite dal sacro fuoco kikiano. Sembra proprio che abbiano preso sul serio il proprio ruolo, al punto da ritenersi addirittura in grado di tenere in piedi, con i propri ordini e le proprie iniziative, matrimoni e vocazioni pencolanti, come se la vita spirituale di decine, centinaia di persone, dipendesse dalla loro fermezza nella fede.
    Naturalmente non stiamo parlando di fede cattolica, ma di vera e propria idolatria nei confronti del guru.
    Mi è sempre sembrato che il Cammino si reggesse su di loro e sulla loro bramosia di potere più che sulle spalle dei loro mariti, spesso fragili, infantili e bisognosi di continue conferme.

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  13. Ho partecipato a fior fiori di convivenze dove i katekisti erano in primo piano e i presbiteri senza personalità messi in seconda fila, come un' ombra dei laici.
    Mi fa scompisciare leggere le esperienze che consegnano durante le convivenze per soddisfare le aspettative di Kiko, che evidentemente necessita di simili prave testimonianze.
    I ncn sostengono che solo il popolo gode di una vera potestà sacerdotale, mentre il sacerdote agisce unicamente per ufficio concessogli dalla comunità. Di conseguenza i superbi catechisti attuano un'autorità che non gli compete, giungendo addirittura a mortificare e screditare i pastori.
    Forse i neocatecumenali non sanno che il sacerdote è inferiore a Dio ma superiore al popolo?

    Simonetta

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    1. Questa è pura ignoranza e malafede.Il sacerdote comunque non è superiore al popolo, nella Chiesa non esistono superiori ed inferiori, ma diversità di carismi.Che ignoranti.

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    2. Saluto la mia omonima.

      L'altra Simonetta (mi firmerò così)

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    3. Quando vi convincerete a studiare un po' di catechismo?
      La frase specifica citata da Simonetta è di San Pio X e confermata dal Magistero perenne della Chiesa, riportata sempre fino al più recente Compendio del CCC:
      328. Qual è l'effetto dell'Ordinazione presbiterale?
      1562-1567; 1595
      L'unzione dello Spirito segna il presbitero con un carattere spirituale indelebile, lo configura a Cristo sacerdote e lo rende capace di agire nel Nome di Cristo Capo. Essendo cooperatore dell'Ordine episcopale, egli è consacrato per predicare il Vangelo, per celebrare il culto divino, soprattutto l'Eucaristia da cui trae forza il suo ministero, e per essere il Pastore dei fedeli.
      336. Con quale autorità viene esercitato il sacerdozio ministeriale?
      1547-1553; 1592
      I sacerdoti ordinati, nell'esercizio del ministero sacro, parlano e agiscono non per autorità propria e neppure per mandato o per delega della comunità, ma in Persona di Cristo Capo e a nome della Chiesa. Pertanto il sacerdozio ministeriale si differenzia essenzialmente, e non solo per grado, dal sacerdozio comune dei fedeli, a servizio del quale Cristo l'ha istituito.

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    4. @L'altra Simonetta: giusto per capirci, ora ti firmerai così, ma sei la nostra Simonetta della Svezia, giusto?

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    5. @Valentina Giusti
      Javisst (certo), sono io 🙂

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    6. Anonimo delle 19:54 che ti permetti di dare degli ignoranti agli altri,

      apri il Codice di Diritto Canonico

      per esempio qui

      http://www.vatican.va/archive/cod-iuris-canonici/ita/documents/cic_libroIV_965-986_it.html

      e cerca la voce "sudditi"

      leggiti i vari esempi ed indovina chi sono i sudditi.

      Nella Chiesa esiste la diversità di carismi E anche di ruoli

      (e idealmente anche di responsabilità davanti a Nostro Signore.)

      A.

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    7. Grazie ad A. per l'importante precisazione.
      E grazie a l'altra Simonetta.😘

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    8. Grazie a te Valentina per la citazione dal Catechismo, l'ho vista dopo.

      Aggiungo che quando Kiko ha proibito ai suoi di andare in giro per Internet,
      hanno davvero creduto, i Neocat, che fosse per proteggerli da cose che li avrebbero turbati?

      Sbagliato: era per impedire ai meglio indottrinati di esprimersi pubblicamente!

      A.

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  14. Simonetta hai proprio detto bene e condivido quanto metti in evidenza. Ricordo la grande enfasi della dignità battesimale. Dicevano, noi siamo re, sacerdoti e profeti. Per potestà sacerdotale quel che tu dici. per la profezia, il ministero profetico dell'essere catechisti discernenti con autorità sulle persone, una sorta di potere di vita e di morte: tu dai segni, tu non ne dai, tu passi, tu non passi, ecc.
    E per l'essere re?
    Beh, ricordiamo tutti il famoso: "Siamo figli di re!!"
    Per legittimare il diritto che si arrogano di usare dei denari che i camminanti "mettono a loro disposizione" per fare la bella vita, non privarsi di niente perchè Dio non ci chiama ad essere poveri. E se tu mormori, sei Giuda che fa finta di scandalizzarsi perchè non si pensa piuttosto ai poveri....

    Pax

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  15. Hai ragione Simonetta, non se ne può più di questa sopraffazione. Loro sono tutto, sacerdoti, profeti, i prescelti per antonomasia. Tutto e conquistano la mente, il portafoglio, la vita delle persone mentre il prete viene trattato come l'ultima ruota del carro. Una domanda giusta "Forse i neocatecumenali non sanno che il sacerdote è inferiore a Dio ma superiore al popolo?"

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  16. Questa è pura ignoranza e malafede.Il sacerdote comunque non è superiore al popolo, nella Chiesa non esistono superiori ed inferiori, ma diversità di carismi.Che ignoranti.

    Scusa Anonimo, spiegami una cosa semplice semplice.
    Se nella Chiesa non esistono superiori ed inferiori, perchè Kiko dice ai prresbiteri del cammino (che già non dovrebbbero esistere presbiteri "del" cammino:
    "Tu obbedisci al Vescovo o a me?"

    Pax

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  17. Anonimo delle 19 e 54:

    lascia perdere la mala fede e per quanto riguarda l'ignoranza, quella l'hai tu.

    Chi ti ha detto che nella Chiesa non ci sono superiori e inferiori? Dove l'hai letto? Mi citi il documento?
    Ah, non è un documento del Magistero, vero? E' forse una citazione tratta da qualche mamotreto? O te lo ha detto il tuo catechista?

    Nella Chiesa esiste una gerarchia... e la parola GERARCHIA non ha bisogno di spiegazioni.
    Un laico non appartiene alla gerarchia.
    Gli appartenenti alla gerarchia della Chiesa sono come i graduati di un esercito, gli altri sono come la truppa.

    Se poi consideriamo la gerarchia dell'amore, cioè il grado di santità, qui le differenze di grado sono tante quanti sono gli eletti.

    In ogni caso, sia nella gerarchia ecclesiastica, che in quella dell'amore, il primato è dovuto al servizio.

    Ma è strano che tu dici che nella Chiesa non ci sono superiori e inferiori, proprio tu che ubbidisci CIECAMENTE anche alle eventuali idiozie dei tuoi catechisti, che si fanno servire a gloria di Kiko e del Cammino.

    Ti comandano, senza averne il ministero dalla Chiesa, anche in cose che non riguardano la fede, ma solo le opinioni, anche se sono ignoranti.
    Ti spillano i soldi, ti giudicano, e ti fanno infine anche credere che nella Chiesa (cioè nel Cammino) sono tutti uguali!

    Spero proprio che tu sia in buona fede, perché se sei anche in mala fede, per andare all'inferno non hai preso neanche la porta larga, ma ti sei ficcato in una scorciatoia che consiste in un faticosissimo cunicolo, più adatto agli speleologi che non ai gaudenti.

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  18. Nel post è stato messo in evidenza:

    " mentre nello Statuto il Sacerdote è la guida della Comunità egli stesso deve obbedienza ai suoi catechisti. Che sono i veri vescovi del CNC. "
    ___________________

    Quello che stravolge ogni equilibrio nell'ambito neocatecumenale è proprio il concetto di "obbedienza" così come inteso.
    E lo stravolge grandemente anche il ruolo precipuo che si è ritagliato Kiko, un ruolo di cui ha investito anche i suoi itineranti.
    Ogni itinerante veniva valutato da Kiko e Carmen, questo lo ricordo bene, a seconda di come e in che misura riusciva ad imporre la sua autorità, riflesso di quella degli iniziatori. Si diceva per tutelare il carisma degli iniziatori stessi, affinchè venisse trasmesso in tutta la sua autenticità originaria.
    Quando qualcuno arrivava in convivenza con restrizioni imposte nella sua zona da qualche Vescovo più attento e presente, Kiko mostrava puntualmente il suo disappunto.
    Della serie - ma lo diceva anche espressamente - "tu non ti sei saputo spiegare" oppure "dovevate andare a parlare con questo Vescovo di nuovo" o peggio "mica voi state dalla sua parte?" "per caso vi siete messi d'accordo?". Questa ultima espressione era riservata, nella maggior parte dei casi, proprio ai "presbiteri del cammino" sui quali si esercitava un controllo più attento, perchè non stringessero rapporti troppo personali con i loro Vescovi e con i Vescovi in generale.

    E' detto nel post che i catechisti neocatecumenali, in particolare gli itineranti, sono i veri vescovi del CNC ed è vero. Non solo come immagine. Proprio questo è il ruolo che svolgono nella pratica, e Kiko fa il papa.
    Ricordo ad esempio che nella sua zona: Marche - dove si trova anche il Centro Internazionale di Porto San Giorgio - Abruzzo e Malta, l'itinerante responsabile era conosciuto come "il vescovo Eusebio", Così ppellato, mi rendo conto che è surreale, finanche dal Vescovo reggente la diocesi (sentito con le mie orecchie) che diceva questa cosa, ma poi in verità gli faceva far tutto ciò che volevano.
    Storica coppia di itineranti della prima ora, e quindi prototipo garantito, provengono da Santa Francesca Cabrini in Roma: Eusebio e Giulietta Astiaso.
    Tanto per completare il quadretto, trattando qui di preti maltrattati, in equipe con loro per una vita è stato (simil Mario Pezzi) un tal don Osvaldo. Di poche parole, sempre con la stessa espressione stampata sul volto, per anni non ricordo mai di averlo sentito parlare della sua esperienza per più di pochi minuti. Proprio il prete che piace a loro.
    Vero presbitero itinerante. Di nessun impaccio, buono per celebrare e presiedere col loro stile, sapendo cantare l'anafora di Kiko con una certa "unzione". Tanto basta.

    Pax

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  19. Insomma, l'obbiettivo di Kiko è sempre stato quello di sostituire la propria gerarchia scelta dal suo spirito santo, una genia di persone ignoranti sotto tutti i profili, a sacerdoti a vescovi della Chiesa. E poi ci si chiede cosa attira nel CNC? Proprio questo: poter costruire una propria Chiesa, come se si potesse fare partendo dal kit dei mattoncini Lego, sostituendosi all'originale.Una volta messi da parte, esautorati, umiliati i sacerdoti, il resto è facile. Percuotono i pastori per disperdere il gregge.

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  20. La moglie del filosofo cattolico Von Hildebrand (scomparso nel 1977) ha concesso un'intervista in cui ricordando il marito ha detto: «il modo migliore per danneggiare la Chiesa è infiltrarsi in essa». E questo intero blog, da tanti anni, sta ripetendo proprio questo: il Cammino è un corpo estraneo alla Chiesa, i kikos si sono "infiltrati" in certi gangli vitali per cui tutte le documentate denunce da oltre quarant'anni non hanno trovato adeguata risposta.

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  21. nella Chiesa non esistono superiori ed inferiori, ma diversità di carismi

    Anonimo non ha chiarito il suo pensiero.
    Ho l'impressione che sia un principiante del Cammino.
    Gli ho chiesto come mai, se nel cammino si pretende, come si pretende, obbedienza cieca da tutti, anche dai presbiteri, egli afferma che non esiste un superiore e un inferiore?

    Davvero fa specie come si sia tirato in questo modo la zappa sui piedi.

    Rivendicano il primato dei carismi per sfuggire ad ogni controllo, sottrarsi ad ogni obbedienza, schivare ogni vaglio e discernimento.

    Ma poi all'interno raccontano spesso e volentieri, con un bel sorriso compiaciuto stampato sul volto,

    "La Chiesa non è una democrazia, ma una monarchia".

    Questo per spazzare via ogni dubbio serpeggiante sulla legittimità dello strapotere dei cd. catechisti. Dal più piccolo fino al responsabile di Centro o di Zona fino all'Itinerante... fino a Kiko.

    Nulla si muove nel Cammino che Kiko e costoro non vogliano e tutti devono stare sottomessi, peggio che "sudditi".

    Neanche questa hai sentito mai?

    "qua si fa come noi diciamo, se non lo accetti, puoi andartene via"

    (mettendoti all'indice come esempio di quella superbia incurabile che impedisce di fare il "cammino di fede")

    oppure quest'altra?

    QUESTA ERA LA VERSIONE PER I PARROCI

    "qua si fa come diciamo noi, altrimenti chiudiamo il cammino nella tua parrocchia ce andiamo via e portiamo via i fratelli, a fare il cammino da un'altra parte"

    (certo, la scusa è sempre il "carisma", che loro sono a custodia del "carisma originario")

    Anche quando il Parroco dava indicazione per la designazione del responsabile della prima comunità della parrocchia (che è quella che normalmente porta avanti tutto "con" il parroco che ne fa parte).

    N.B. faccio questo preciso esempio perchè sono testimone del procedere degli itineranti in un simile frangente.

    In questo caso si dissem in una Parrocchia delle prime della diocesi

    "se continui ad insistere non facciamo finire il cammino alla prima comunità"
    (si era quasi al termine degli scrutini dell'elezione in questa parrocchia, il parroco attendeva la fine del cammino da anni. Era stato prenotato già, insieme ad altre due Parrocchie, il viaggio in Israele).

    Questa fu la minaccia. Intimidatoria? Reale? Fatto sta che il Parroco si piegò stremato, in questa circostanza come in tante altre.

    Questo alla faccia degli Statuti che parlano chiaro del ruolo preminente del Parroco nella designazione dei responsabili delle comunità che fanno il cammino nella sua parrocchia.

    Io ti ho raccontato fatti concreti Anonimo non meglio identificabile, ora racconta i tuoi.

    Pax

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