domenica 7 maggio 2023

A proposito del rosario e di quell'«insegnaci a pregare»

Per capire lo spirito della preghiera occorre ricordare gli apostoli che chiedono al Signore: «insegnaci a pregare» (cfr. Lc 11,1).

Quindi anche chi non ha fede, anche chi vive un momento di forte aridità spirituale, può efficacemente pregare il Signore e avvicinarsi a Lui: basta avere quella disposizione del cuore che avevano gli stessi apostoli. Anche i santi, nei loro periodi di peggior aridità spirituale, non persero la fede.


La truffa neocatecumenalizia sta nel presumere che liturgie e preghiere siano una specie di spettacolino sacro, che va "preparato" scenograficamente e messo in scena con perizia da autoimprovvisati professionisti della recitazione. Per questo, mentre i santi pastorelli di Fatima, ancor prima di compiere i dieci anni di età e ancor prima della Prima Comunione, già si riunivano insieme a pregare il rosario, oggi il tipico fratello neocatecumenale è dissuaso dal recitarlo perché non gli è stato ancora "consegnato" all'apposita tappa kikizzata. Il Cammino ti nega quei tesori spirituali che la Chiesa si sforza di offrirti, come se il Cammino tentasse di essere gradito solo al demonio.

Che poi, come direbbero a Roma, "consegnato, ma chevvordì?"

Per "consegnare" qualcosa devi esserne il detentore. Ma il rosario non è proprietà di Kiko e Carmen e dei loro scagnozzi. Non hanno alcun potere di "consegnarti" il rosario o qualsiasi altro tesoro spirituale della Chiesa. Tesori che -beninteso- la Chiesa non aspetta certo "il momento giusto, la tappa giusta", ma li propone a tutti i fedeli, indistintamente, subito, fatte salve solo le circostanze materiali (un neonato non può recitare il rosario... ma un bambino di otto-nove anni sì; e le perle non si danno ai porci... ma ai cristiani che sanno apprezzarle).

Dobbiamo anche notare che per gustare quei tesori non occorre un ipotetico master in tesorologia. Se reciti il rosario anche senza capir bene cosa stai dicendo, trai ugualmente frutti spirituali. Se ti amministrano il Battesimo, anche se sei un neonato ancora incapace di capire il contesto che ti circonda, il Battesimo è ugualmente valido e traboccante di benefici spirituali. Più ti adegui alla Chiesa - anzitutto col cuore - e più trai in modo imperscrutabile vantaggi spirituali.

Invece il kikismo-carmenismo è una specie di "club esclusivo" dove ci si specializza in ritualismi, recite sacre, clericalismi, "preparazioni" liturgiche, attività da imborghesiti annoiati col pallino del sembrare Cristiani di Serie A... il tutto con Kiko onnipresente - nei canti, negli arredi sacri, nelle kikone, nelle suppellettili, nelle seggiole pieghevoli e tavolinetto smontabile e nella loro disposizione, ecc.: Kiko onnipresente, perché per i kikos Kiko è letteralmente il Redentore. Se non fosse così, li avreste visti almeno una volta nella vita celebrare il sabato sera senza "kikizzare" nulla.

E invece no. Fedelissimi al Vitello d'Oro di Categoria Superiore, mister Poker di Lauree Honoris Causa.

40 commenti:

  1. Ogni tanto mi piace ricordare queste parole del Papa:
    "San Tommaso d’Aquino ci ricordava che i precetti aggiunti al Vangelo da parte della Chiesa devono esigersi con moderazione «per non rendere gravosa la vita ai fedeli», perché così si muterebbe la nostra religione in una schiavitù" (Laudete et exultate, 59).

    Quando le attività preparatorie esteriori alla Messa, che pure hanno la loro importanza, sono troppe, tolgono necessariamente spazio alla spiritualità.
    Cioè, più che togliere il tempo, tolgono l'attenzione verso l'essenziale e distolgono il desiderio dal Mistero divino, che ci invita ad una confidenza intima con Lui e, nello stesso tempo, ci dona un senso di profondo rispetto.

    Se tutto è attività e chiasso, si mette a tacere il Mistero e si fa parlare solo se stessi.
    Trattando Dio come un compagno di merende, non solo gli si manca di rispetto, ma se ne fa un idolo, perché quello non è Dio, ma è quello che pensiamo noi di Dio.
    L'unica soluzione è affidarsi alla Chiesa.

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    1. Il 1° dicembre 2005, per firma del cardinale Arinze, prefetto della Congregazione per il Culto Divino, papa Benedetto XVI ha fatto mettere nero su bianco per Kiko e Carmen le «decisioni del Santo Padre» Benedetto XVI, "decisioni" che Benedetto XVI non si è mai rimangiato, che Francesco non ha mai modificato, e che sono tuttora parte integrante dello Statuto del Cammino.

      Ovviamente i kikolkatri ancora non si sono affidati alla Chiesa, cioè dal 2005 ad oggi hanno continuato a disubbidire. È proprio vero che non sono cattolici, fingono ipocritamente di esserlo ma non lo sono.

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  2. Come sempre, dovete tenere presente l'elevatissima ipocrisia neocatecumenale, in particolare dei cosiddetti "catechisti".

    Dunque potreste perfino trovare un cosiddetto "catechista" che dice: ah, certo, il rosario è una buona cosa... Ma non ve lo dirà mai in modo che qualcuno potrebbe intendere "è una buona cosa, conviene recitarlo", tanto meno intendere "conviene recitarlo anche da soli, anche se non c'è la comunità".

    Il cosiddetto "catechista" - che non è un catechista della Chiesa poiché non insegna il Catechismo della Chiesa cattolica, ma è solo una figura gerarchica interna del Cemmino, per cui usiamo le virgolette - vi dissuaderà da dire il rosario. Attenzione ai termini: probabilmente non ve lo proibirà in modo esplicito, ma vi farà intendere che fino al momento in cui non vi verrà "consegnato" (cioè finché il Cammino non decide al posto vostro), non vi conviene recitarlo.

    Eppure la storia della Chiesa ci insegna molto diversamente. Giovanni Paolo II, quando diceva che il rosario era la sua preghiera preferita, parlava a tutta la Chiesa, dunque anche ai bambini, anche alle persone a cui non era stato "consegnato" da chicchessia. E a proposito di bambini, ai pastorelli di Fatima non era stato "consegnato" niente, nessuna "tappa", nessuno "scrutinio", nessuna "preparazione": semplicemente sapevano - avendo osservato il comportamento degli adulti - che il rosario è una cosa buona per tutti, valida, efficace. E quindi da bambini, a neanche dieci anni di età, lo recitavano insieme. Il che ha contribuito a deporre favorevolmente alla causa della loro canonizzazione: contribuisce alla santità, dunque non c'è motivo di "vietarvelo", di "rimandarlo" ad apposita "tappa", di fare una lunga, complessa, lunghissima "preparazione".

    Il cosiddetto "catechista" insinuerà - magari perfino dicendolo chiaramente - che il rosario è una roba da "religiosi naturali" (termine che nel Cammino costituisce gravissimo insulto) finché non vi viene "consegnato". Per dirvelo, può bastare perfino un cenno distratto della testa, uno sguardino di commiserazione, una faccia blandamente disgustata di quelle con cui si sopportano le stupidaggini altrui, non c'è bisogno che il cosiddetto "catechista" parli chiaro: il messaggio arriva sempre a destinazione anche se non parlano in modo chiaro.

    A peggiorare le cose c'è il fatto che il rosario che vi "consegneranno" all'apposita "tappa di Loreto" è la versione kikizzata. Per gli scagnozzi del Vitello d'Oro di Categoria Superiore, infatti, il rosario è uno strumento di kikolatria-carmenlatria-camminolatria. Non sia mai che qualche fratello di comunità, pregando il rosario finalmente "consegnatogli", rischi di convertirsi alla fede cattolica abbandonando il Triplice Idolo a cui Paga la Decima. Non sia mai che scopra che i "camminanti" non sono cristiani "di serie A", ma solo un branco di ciechi che guidano altri ciechi - cioè ciechi ipocriti e arroganti che guidano ciechi ignoranti. Non sia mai che scopra che il Cammino non porta alla fede cattolica ma all'idolatria.

    E soprattutto, non sia mai che scopra che la Chiesa consiglia, promuove, raccomanda il rosario ma non lo pone come obbligatorio. Nella Chiesa cattolica vige la libertà dei figli di Dio, e il buonsenso dei figli di Dio. I pastorelli di Fatima recitavano il rosario perché erano convinti che era buono, ma non pretendevano di obbligare gli altri bambini (o gli adulti) a recitarlo. Nella Chiesa il rosario non te lo calano addosso dall'alto, non te lo fanno diventare un fardello. E così va a finire che anche chi non lo recita mai, quella volta l'anno che si ritrova a recitarlo - magari solo perché si ritrova in parrocchia nel momento in cui lì lo stanno recitando - sa che è una cosa buona anziché un fardello, sa che riguarda la devozione alla Beatissima Vergine anziché un'attività "consegnata" solo per dare gloria alla propria setta.

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    1. A scanso di asini raglianti che fingono di non capire: il Signore ama chi dona con gioia, pertanto vale più un'Ave Maria detta liberamente, senza costrizioni, spontaneamente, di cuore, che non tre rosari obbligatori al giorno detti per un anno.

      E quanto alle congregazioni religiose in cui il rosario quotidiano è "obbligatorio", chi ha chiesto liberamente di entrare in noviziato lo sapeva già prima di entrare, cioè ha con ciò stesso chiesto liberamente di entrare in una congregazione che recita il rosario ogni giorno, cioè l'obbligo della regola era stato già accettato liberamente.

      Al contrario, nel kikismo-carmenismo, è fatto divieto assoluto di chiedere "cosa verrà dopo". Le kikate-carmenate ti piovono addosso a tua insaputa, a sorpresa, con ricatto morale incorporato. A sorpresa ti dicono che "darete la Decima", e ti aggiungo il ricatto morale del "dietro quella porta c'è il demonio, che fai, te ne vai?!" (tradotto in italiano: "da oggi ti infliggiamo la Decima obbligatoria e se non vuoi pagare significa che ti vuoi far prendere dal demonio", bravi furbacchioni i capicosca della setta di Kiko e Carmen, eh?).

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  3. En Passant (stralcio da Blondet)
    "Una liturgia vetus ordo che più integralista e antica non si poteva: dove, i presenza di uomini bardati con colorite uniformi militari antiche di secoli al re sono stati dati spada e scettri e il guanto e gli speroni perché sia cavaliere – e cosa c’’è di più vetus ordo degli speroni? Poi l’anello e la corona, con grandi invocazioni a Dio che salvi il re; simboli di un passato rivendicato altrettanto integralmente, delitti e conquiste, tutto.

    Non fraintendetemi. E’ che poche ore dopo mi aspettava la messa della mia parrocchietta, un novus ordo striminzito e impoverito, da cui ogni maestà è stata esclusa dal Concilio per compiacere non si sa quali plebi; che nel sabato, è è ulteriormente involgarita da un tizio chitarrista catto-progressista che canta a gola squarciata le canzonette che erano “nuove” negli anni ’70 ed ora sono solo vecchie come spazzatura senza dignità – e canta poi cosa? “Jesus Christ you are my life”, lo spezzone del musical Jesus Christ Superstar che ebbe successo negli anni ’70… e in simil-inglese, il che dovrebbe dire qualcosa.

    Cosa è più vecchia? La mia messuccia novus ordo buttata lì in 20 minuti come cosa vile, o la liturgia condotta con evidente consumato senso dello spettacolo, e dell’antica pompa, piena d’oro, esibita sacra rappresentazione della regalità di diritto divino?"

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  4. i post di by Tripudio li riconosci subito anche se non si firmasse : ripetitivi prolissi, sempre con frasi in corsivo e in neretto, sempre con termini inventati da lui e soprattutto con l'immancabile asini raglianti

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    1. Il sottoscritto adopera corsivi e neretti solo per evidenziare i punti più importanti (e comunque è buona pratica mettere in corsivo le parole non italiane, specialmente quando sono simili a quelle italiane). Dopotutto che comunicazione è quella in cui non ci si dà da fare per farsi capire?

      Finché gli errori del Cammino saranno gli stessi, anche le risposte agli errori del Cammino saranno sempre le stesse. La "ripetitività" è tutta negli errori del Cammino. Ed infatti perseverare diabolicum est: con o senza questo blog, con o senza i rimproveri espliciti del Papa (inglobati nello Statuto del Cammino), i kikolatri continuano a commettere sempre gli stessi errori, contro la fede, contro la Chiesa, contro Nostro Signore.

      "Asino ragliante" è un'espressione ispirata da una vecchia canzone, che dice pressappoco "ruggirà per noi il leone, di là raglio di somaro".
      Il leone, in questo caso, è la Chiesa che ha già parlato autorevolmente, anche per bocca di sacerdoti che ci hanno messo il nome e la faccia anche se non era necessario a convalidare le loro tesi (che non sono tesi "loro", ma sono semplicemente gli insegnamenti della Chiesa, la Tradizione della Chiesa).

      L'asino (non il quadrupede, ma il bipede a forma umana) è quello che anche di fronte all'evidenza si rifiuta di capire, anche di fronte a prove schiaccianti, si rifiuta di ammettere la realtà, anche di fronte ai più importanti documenti e testimonianze della fede, si rifiuta di riconoscere errori al Vitello d'Oro di Categoria Superiore, Kiko-Carmen-Cammino. E si rifiuta ragliando, cioè dicendo cose senza senso (o comunque che non c'entrano niente, che non cambiano la sostanza), e raglia sempre più forte, perché vuole convincere anzitutto sé stesso.

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  5. Com'è noto Orientale Lumen intitola anche UNA LETTERA APOSTOLICA di Giovanni Paolo II (2 maggio 1995) NELLA QUALE SI FA RIFERIMENTO ALLA PORTATA UNIVERSALE DELL'ESICASMO
    Per conseguenza che razza di critica è quella che fai?
    Sul tema dell'ecumenismo della preghiera del cuore su può trarre profitto leggendo Andrej Scrima "L'accompagnamento spirituale"
    Mi dispiace dirlo ma ti dell'effetto radicalmente trasformante iniziatico (vedi testo di cui sopra) non sai proprio un ben nulla, se lo sai non hai compreso un bel nulla

    Voglio vedere se questo è pertinente e idoneo alla pubblicazione

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  6. I catechisti del cammino neocatecumenale non insegnano il Catechismo della Chiesa Cattolica, insegnano solo le invenzioni di Kiko e Carmen.

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  7. Piccolo off-topic: Blondet fa un po' di ironia riguardo a una certa liturgia "vetus ordo" che recentemente tanti hanno "guardato rapiti".

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  8. Certo che siamo ormai abituati, da tutto questo neo paganesimo imperante, a credere che la preghiera sia semplicemente una tecnica di rilassamento, utile per affrontare i problemi quotidiani, centrarsi, ritrovare l'autostima eccetera eccetera. E quindi si utilizza per esempio l'esicasmo come fosse una specie di mantra, o ci si preoccupa della sua efficacia iniziatica.
    Mentre invece la preghiera cristiana, e in particolare la preghiera del Rosario, e una richiesta di aiuto e di intercessione a Colei che sappiamo essere vivente, in ascolto dei suoi figli e desiderosa di portare le nostre richieste direttamente al Cuore di Gesù. Poi, allo stesso tempo, funziona meglio di qualsiasi altro mantra... ma si tratta di effetti secondari, che a volte non arrivano neppure, motivo per cui la preghiera effettuata nell'aridità è nell'assenza di queste consolazioni interiori è ancor più gradita a Dio.
    Detto questo, non occorre neppure che spieghi che la mia non era una critica all'esicasmo in sé, ma una semplice osservazione sul fatto che ci sia una innegabile allergia al rosario.

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  9. esicasmo è l'acronimo di :

    Eresia Straordinariamente Indecente Catecumenalmente Assurda Soltanto Mamotreticamente Obbrobriosa

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  10. Lo stesso cattolico Marletta scrive sul Rosario che esso è una preghiera mono- tona (a similitudine della preghiera del cuore) che corrisponde a tre finalità, fra loro gerarchicamente sovraordinate, di cui quello più elevato consisterebbe in:
    Un approccio interiore e propriamente sapienziale nel quale Maria non è solo un soggetto "esterno" a noi MA RAPPRESENTA LA NOSTRA ANIMA (che è donna rispetto al Principio divino) è chiamata a divenire realmente. LA CONTEMPLAZIONE DEI XV MISTERI AVRA' IN QUESTO CASO LO SCOPO DI "RENDERE L'ANIMA COME MARIA " AFFINCHè LA REALIZZAZIONE DI CRISTO IN NOI SIA DAVVERO PERFETTA (da Misteri Mariani il rosario porta della sapienza a cura del Sodalitium Equitum Deiparae Miseris Succurrentis prefazione di p Serafini Tognetti pag. 32. Superfluo dire che questo testo va letto tutto al di là della mera citazione anche per comprendere la ritmica pentadica, tutt'altro che casuale, con cui è articolata la sua recitazione)
    Superfluo dire che gli scopi de Rosario e della preghiera esicasta convergono perchè centrati sul carattere cardiaco e sugli aspetti operativi (la respirazione) che rivestono una importanza essenziale
    Come già detto e ripetuto in altra circostanza sul tema è da leggere lo straordinario testo proposto da fra Brandano "Fasciculus Rosarum Selectus", che "E’ un commentario sulle origini della Rosa, delle laudi alla Madre Celeste e del Rosario, DOTATO DI TUTTI GLI i gli “IMPRIMATUR DELLA INQUISIZIONE: MA NON è SOLTANTO UN TESTO DEVOZIONALE quanto uno sterminato roseto di considerazioni d’ordine mistico, teologico e…misterico. Fra Brandano richiama il grande Pico della Mirandola, suo omonimo, e ne esalta la competenza filosofica e religiosa e pone delle premesse al suo lavoro nelle “odi” dedicatorie, che lasciano realmente stupiti. "

    ps
    Per circostanze storiche che non si stanno a riferire e a prescindere dall'Oration cordiale già presente in Occidente, l'esicasmo è stato fatto conoscere in occidente oltrechè dallo scritto "Racconti di un pellegrino russo " da perseguitati romeni provenienti dal cenacolo del Roveto Ardente. Ricordo tre nomi di cui esistono opere in lingua italiana: Andrej Scrima, Sofronio Sacharov, Pavel Edmokimov

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    1. I tre pastorelli di Fatima non erano molto esperti di mono-tono, di cardiologia respiratoria e di esicasmi vari. E non avevano fatto nessuna tappa del Cammino, nemmeno la patetica recita del "cosa succede in questa notte" di Natale. Sapevano solo che era una cosa buona essere devoti alla Beatissima Vergine. E l'autorità della Chiesa ce li indica come santi, confermando ciò che noi semplici cattolici potevamo già capire. "Ad Iesum, per Mariam".

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  11. Salve a tutti, io ci sono stata x 16 anni, fino lad essere stata eletta catechista... dopo aver visto i retroscena mi sono svegliata. Oggi sono sola, con un marito molto distante e privo d'identità e a 40 anni sto ricominciando a vivere ripartendo da 0. Mi sono ritrovata adulta e fallita. Sola e fuori dal mondo. Mi dispiace solo che dei 16 anni persi non mi resta altro che terrore, insicurezza e depressione. Colpevolizzandomi e giudicando sempre mi è stata tolta ogni gioia spontanea. Se vi invitano scappate...

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    1. @anonimo
      mi dispiace sentire tutto questo, ti mando un abbraccio forte e ti assicuro le mie preghiere. Posso consigliarti di non lasciarti influenzare dai loro giudizi, di tornare a vivere la fede in chiesa serenamente perchè Dio non ti lascia mai sola e guarisce tutte le tue ferite del passato. Conosco queste sensazioni, vedrai che dopo un pò di tempo tutto questo ti sembrerà solo un ricordo lontano, anche se ora non ti sembra possibile.
      Gloria

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    2. La Chiesa deve intervenire presto con i neocatecumenali

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    3. La Chiesa è già intervenuta (esempio: «le decisioni del Santo Padre» Benedetto XVI del 1° dicembre 2005, pienamente recepite dallo Statuto del Cammino) ma i kikolatri continuano a disubbidire e a professare eresie...

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  12. il Cammino non è per tutti

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    1. Infatti è solo per quelli che si fanno abbindolare. Le comunità iniziavano in cinquanta e "finivano" (virgolette ironiche, perché il Cammino non finisce mai) in dieci. Cioè quattro "fratelli di comunità" su cinque abbandonavano, perché stufi di essere calpestati, ingiuriati, salassati, movimentati come pedine su una enorme scacchiera intesa a gloriare solo il sommo Kiko.

      Per questo, sì, si può dire che "il Cammino non è per tutti". Per esempio, il Cammino non è buono per chi conosce gli elementi basilari della fede cattolica. Come quando il nostro amico Lino Lista si presentò a quella "catechesi per adulti" e riconobbe eretiche quelle tremende vaccate kikiane-carmeniane, e i cosiddetti "catechisti" neocatecumenali che recitavano la pagliacciata si rifiutarono di rispondere alle sue obiezioni. Letteralmente sgamata la truffa.

      Poi tali cosiddetti "catechisti" si saranno vantati di aver "resistito al demonio" mentre "evangelizzavano", tentando di ingannare non solo i fratelli di comunità ma anche sé stessi, perché in cuor loro lo sapevano benissimo di star vendendo chiacchiere kikiste-carmeniste e di adescare futuri Paganti Decima.

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    2. La Chiesa è cattolica perchè universale (dal greco katholikós). Che vuol dire che il CNC non è per tutti? Vuol dire che il CNC non è in linea con l'universalità della Chiesa? E perchè non sarebbe per tutti? Gradirei un po' di spiegazioni, invece che le solite frasette ripetute a pappagallo, più o meno come fanno i TdG. Grazie

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    3. @anonimo
      te lo spiego io anche se la domanda non era rivolta a me, perchè anche io mi sono sentita dire la stessa cosa da parte di alcuni neocat convinti: la frase "il Cammino non è per tutti" è un abuso psicologico ed emotivo che viene detta a delle persone allo scopo di farle sentire inadeguate, deboli, o che non vogliono impegnarsi a sufficienza nella loro vita spirituale. Ovviamente si tratta di un ricatto emotivo messo in atto da chi è stata inconsapevolmente plagiato e programmato a dare queste risposte. Un atteggiamento del genere che cerca di colpevolizzare la vittima di abusi è tipico di personalità narcisistiche e tossiche ed è molto più diffuso di quanto si credi, anche nei gruppi settari, per questo è importante che le persone non si lascino condizionare da questi gruppi, ma che anzi cerchino un supporto adeguato e che se ne parli il più possibile. Al contrario, il messaggio del Vangelo è per tutti, anzi il Signore cercava proprio le persone più semplici e più fragili, non escludeva nessuno, e questo purtroppo ti fa capire quanto il Cammino sia diverso dalla vera Chiesa.
      Gloria

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    4. Il Cammino non è per tutti perché:

      1) non tutti si fanno abbindolare da entusiasmi umani e dottrine strampalate (io sì, una volta)
      2) non tutti gradiscono scendere gradini all'infinito e non risalire mai (io no, perciò lasciai)
      3) non tutti gradiscono essere comandati da semplici laici improvvisati (io no, una volta superato il limite)
      4) non tutti credono che la fede venga dall'assolvere i comandamenti kikiani (io sì, una volta)
      5) non tutti assistono senza batter ciglio all'arroganza dei laici verso i parroci (io no, mai)
      6) non tutti amano chiudersi con poche persone che man mano vanno a diminuire (io sì, per un tempo)
      7) non tutti hanno tempo da sottrarre alla vita in convivenze, piazzate e incontri vari (io sì, per un tempo)
      8) non tutti gradiscono gli interrogatori dei catechisti laici (io poco)
      9) non tutti amano adeguarsi ad un format unico per tutti (io no, ognuno è diverso)
      10) non tutti amano tirarsi sedie e urlarsi le proprie verità (io no, mai)
      11) il Cammino crede di essere élitario, quando invece è solo tirannico e dispotico, verticista e clericalista. Chiuso all'esterno.

      Perché ho scritto di me?
      Perché ho aggiunto a ciò che già mi piaceva poco, quello che mi ha proprio schifato dopo.
      Nell'insieme, esperienza del tutto negativa. Furto di vita (e di soldi).
      Marco

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  13. SUPPLICA ALLA REGINA DEL SANTISSIMO ROSARIO DI POMPEI
    (da recitarsi nell'ora di mezzodì agli 8 di maggio e nella prima domenica di ottobre)

    ✠ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
    I. - O Augusta Regina delle vittorie, o Vergine sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, avventurati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei novelli vostri trionfi sulla terra degl'idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli vi esponiamo le nostre miserie.
    Deh! da quel trono di clemenza ove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, su tutta la Chiesa; e vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ne amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo ne circondano: quante calamità e afflizioni ne costringono! O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato e vincete colla clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costarono sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono.
    Salve Regina.
    II. - È vero, è vero che noi per primi, benché vostri figliuoli, coi peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù, e trafiggiamo novellamente il vostro Cuore. Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli. Ma Voi ricordatevi che sulla vetta del Golgota raccoglieste le ultime stille di quel sangue divino e l'ultimo testamento del Redentore moribondo. E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un Uomo-Dio, vi dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Voi, dunque, come nostra Madre, siete la nostra Avvocata, la nostra Speranza. E noi gementi stendiamo a Voi le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!
    Pietà vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e soprattutto dei nostri nemici, e di tanti che si dicono cristiani, e pur dilacerano il Cuore amabile del vostro Figliuolo. Pietà, deh! pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, che torni pentito al cuor vostro. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia.
    Salve Regina.
    III. - Che vi costa, o Maria, l'esaudirci? Che vi costa il salvarci? Non ha Gesù riposto nelle vostre mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie? Voi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo, circondata di gloria immortale su tutti i cori degli Angeli. Voi distendete il vostro dominio per quanto son distesi i cieli, e a Voi la terra e le creature tutte che in essa abitano sono soggette. Il vostro dominio si estende fino all'inferno, e Voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria.
    Voi siete l'Onnipotente per grazia. Voi dunque potete salvarci. Che se dite di non volerci aiutare, perché figli ingrati ed immeritevoli della vostra protezione, diteci almeno a chi altri mai dobbiamo ricorrere per essere liberati da tanti flagelli.
    Ah, no! Il vostro Cuore di Madre non patirà di veder noi, vostri figli, perduti. Il Bambino che noi vediamo sulle vostre ginocchia, e la mistica corona che miriamo nella vostra mano, c'ispirano fiducia che noi saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in Voi, ci gettiamo ai vostri piedi, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, ed oggi stesso, sì, oggi da Voi aspettiamo le sospirate grazie.
    Salve Regina.
    Chiediamo la benedizione a Maria.

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    1. Un'ultima grazia noi ora vi chiediamo, o Regina, che non potete negarci in questo giorno solennissimo. Concedete a tutti noi l'amore vostro costante, e in modo speciale la vostra materna benedizione. No, non ci leveremo dai vostri piedi, non ci staccheremo dalle vostre ginocchia, finché non ci avrete benedetti.

      Benedite, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle vittorie, deh! aggiungete ancor questo, o Madre: concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società. Benedite il nostro Vescovo, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del vostro Santuario.
      Benedite infine tutti gli Associati al vostro novello Tempio di Pompei, e quanti coltivano e promuovono la divozione al vostro Santo Rosario.
      O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d'inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia; a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo.
      Così sia.
      Ave Maria

      (vero testo della Supplica scritta dal beato Bartolo Longo)

      INDULGENZE
      Questa Supplica, approvata dalla Sacra Congregazione dei Riti, fu arricchita dal Sommo Pontefice Leone XIII d’indulgenza di sette anni e sette quarantene per chi, con il cuore almeno pentito e devoto, la recita l’8 Maggio e la prima Domenica di Ottobre (Rescritto dell’8 Giugno 1887).
      Indulgenza confermata in perpetuo dal Sommo Pontefice San Pio X e resa applicabile alle anime del Purgatorio (Rescritto del 28 Novembre 1903).
      Inoltre, il Sommo Pontefice Pio XI, con Breve Apostolico del 20 Luglio 1925, confermava la detta indulgenza; di più concedeva l’Indulgenza Plenaria a coloro che, confessati e comunicati, reciteranno la detta Supplica.
      Questa Supplica, col nome di Atto d’amore alla Vergine, venne composta nel 1883 dal Beato Bartolo Longo, che sollecitava i fedeli a recitare un'Ave Maria alla fine delle preghiere da lui composte.

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  14. San Pio X nell’enciclica Pascendi (8 settembre 1907), ripresa da Pio XII con l’enciclica Humani generis (12 agosto 1950), spiegava come il modernista, a differenza di tutti gli altri eretici, non voleva uscire dalla Chiesa, ma restarvi per cambiarla dal didentro.

    Gli eretici Kiko e Carmen non hanno mai voluto andarsene dai protestanti; vogliono trasformare la parrocchia in "comunità di comunità neocatecumenali"; blaterano di "approvazioni" pontificie (che in realtà o non esistono o sono mistificazioni); vanno su tutte le furie quando qualcuno riconosce che non sono cattolici; si proclamano più cristiani dei cristiani; celebrano carnevalate sacrileghe anziché la liturgia cattolica; vogliono stare all'interno della Chiesa per inquinarla dal didentro.

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  15. Il pregio principale del vero apostolo è di portare a Cristo e di sparire lui, compiuta la sua missione. Ben rappresentato dal Battista il Precursore.
    Kiko con la scusa di portare a Cristo porta solo a se stesso.
    Perché nelle comunità neocatecumenali si vive di lui. Senza Kiko niente.
    Tutto è filtrato da lui e rivestito di lui.
    Ti insinua che nulla della vita del cristiano è accessibile al neocatecumeno se non te lo ha ancora annunciato, portato nei passaggi e nelle tappe e al momento giusto.
    Quale sia, poi, lo sa lui solo.
    Tu sei creta in mano al vasaio.
    Ma il vasaio è Dio! E Lui solo, come dice il profeta e i salmi.
    Se ti beccano col Rosario prima della tappa di Loreto sono dolori! Ti devono scorticare, liberare da pratiche arbitrarie che non ti conducono a diventare, come si vuole, un perfetto fedele kikiano coniato come l'iniziatore-grande artista ti ha pensato.
    Ora, se ha lasciato la preghiera a Maria nel santo rosario alla fine del cammino. La preghiera più bella più semplice più potente nella lotta all'errore, all'eresia, al demonio, è per un motivo banale: Kiko la teme come il diavolo l'acqua santa.
    Te la da', meglio te la concede, alla fine fine di tutto perché confida nel fatto che sarà neutralizzata dalla tua "nuova" natura kika ormai al punto giusto.
    Tu sei finalmente suo del tutto e per sempre.
    E per ricordartelo ostenta la corona di grani scuri e grandi che porta allacciata al passante dei pantaloni e infilata con la croce nella sua tasca. Come una catena.
    A dirti "è mia" anche questa. Fa parte della coreografia, e tutti gli itineranti scimpanzé lo copiano. Fa parte della divisa, del look del perfetto neocatecumeno allineato.
    Il Cristo è nell'ombra con Kiko, come ha ridotto i Tabernacoli in secondo piano.
    La Madonna porta a lui, novello messia. Come nelle sue false icone mariane se scrive Cristo poi affianca il suo nome "Kiko", cosa che nessun pittore di sacre icone ha mai osato fare. Disubbidendo ai dettami che le icone giammai vanno autografate.
    Ma disobbedienza è la sua specialità.

    Pax

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  16. Io non mi rendo conto di come faccia Kiko a dormire la notte.

    Ma probabilmente non dorme mai con tutti quegli ansiolitici che prende.

    Che vecchio poveraccio impunito!

    Chissà se prima di morire si
    ravvedera' ?

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    1. C'è speranza di salvezza per tutti, ma c'è troppa gente che deliberatamente combatte contro quella speranza, la fa affievolire, si crogiola nei peccati e nei vizi (anzitutto la superbia), porge orecchio a coloro che per convenienza personale dicono "hai ragione, stai benissimo, fai bene, sei il nostro iniziatore, sei il Nostro Catechista!"... Dopotutto, come ci ha detto Nostro Signore, la porta della salvezza è stretta. E Kiko e Carmen hanno sulla loro coscienza un vasto e sistematico inquinamento della fede cattolica, e una gravissima responsabilità riguardo a tutti coloro che avevano abbracciato l'eresia kikista-carmenista e sono morti professandola.

      Intanto approfitto per ricordare ai kikolatri che l'autorità della Chiesa non ha mai approvato il Cammino. Si è trattato solo di approvazioni farlocche - come quella del massone Bugnini nel 1974 - oppure di testi scritti dai kikos e con qualche trucchetto fatti firmare aumm-aumma dal Papa - come la Ogniqualvolta del 1990 - oppure di testi fatti firmare dagli amiconi del Pontificio Consiglio e senza ottenere neppure una menzione o un salutino dal Papa - come gli Statuti temporanei del 2002 e definitivi del 2008 - o addirittura di tentativi di turlupinare il Papa in diretta, come il tentativo di autoapprovarsi la liturgia nel 2012, sventato dal cardinal Burke che era stato invitato per sbaglio.

      Gli asini raglianti tentano di abbindolarci dicendo che il Papa avrebbe detto che il Cammino è un "dono dello Spirito", ma come abbiamo ripetutamente fatto notare, il Papa stava al massimo parlando del buon cuore di alcuni "camminanti" (poiché il buon cuore è certamente un dono dello Spirito); non può essere catalogato come "dono dello Spirito" lo strazio liturgico neocatecumenale, né le eresie, né i perfidi meccanismi delle "decime", delle "tappe", delle "convivenze", né lo strapotere dei cosiddetti "catechisti", né le ambiguità dottrinali, né i pesantissimi fardelli (che i capicosca non toccano nemmeno con un dito), né la kikolatria a tutti i livelli, né le vocazioni farlocche con le "alzate" davanti a Kiko... Cosicché, davanti a Dio, se il Papa dice che "il Cammino è un dono dello Spirito", suona come una vera e propria maledizione contro il Cammino , le attività del Cammino, gli insegnamenti del Cammino, le liturgie del Cammino, i gadget del Cammino, gli immobili del Cammino, i capicosca del Cammino... tutte cose che lo Spirito Santo non tarderà a ripulire drasticamente.

      E intanto la lettera del 1° dicembre 2005 con le «decisioni del Santo Padre» viene a tutt'oggi disubbidita - le liturgie del Cammino sono ancor oggi una carnevalata, i kikolatri non vanno mai a Messa in parrocchia (al più ci vanno per primeggiare, per esibirsi, per kikizzare la liturgia), la Comunione avviene ancora "seduti e tutti insieme contemporaneamente", la prex eucharistica è sempre quella più corta, sempre la stessa (e comunque modificata da Kiko e Carmen: "padre! padre! padre!..."), cioè il Cammino commette sempre gli stessi errori e le stesse disubbidienze (ed errori e disubbidienze non sono certo "dono dello Spirito").

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    2. Ricordarsi sempre di non credere alle panzane del neocatecumenalismo.

      Per esempio, agli asini che mentendo ragliano che "il Cammino è stato approvato nel 2008", dovete chiedergli "da chi? come? approvato cosa?".
      Ed infatti lo Statuto approvato dal 2008 non è stato approvato dal Papa ma dagli amiconi di un (oggi soppresso) dicastero.
      E nonostante la propaganda kikiana, quello Statuto non rispecchia né la realtà del Cammino, né intende farlo.
      E comunque lo Statuto del 2008 non prevede:
      - non prevede le Decime
      - non prevede obblighi di convivenze
      - non prevede la scarnificazione delle coscienze, tanto meno da far eseguire a dei cosiddetti "catechisti" laici
      - non prevede di rinviare il rosario ad una apposita tappa (prevede invece di "introdurre" al rosario, che è cosa ben diversa)
      - non prevede che "l'ubbidienza al catechista è tutto"
      - non prevede che i membri pedofili (come il vescovo pedofilo impenitente neocatecumenale Apuron) vadano protetti, foraggiati e pagati coi soldi estorti dalle tasche dei fratelli delle comunità
      - non prevede "variazioni liturgiche", tranne il generico spostamento del segno della pace (spostabile perché è facoltativo nella liturgia, non è obbligatorio, solo per questo motivo è stato consentito) e il ricevere la Comunione "al posto" (cosa che non implica né l'abbeveraggio ai copponi-insalatiera, né le pagnottone-focacce sbriciolose pericolosamente sovradimensionate, né il fare "tutti insieme contemporaneamente al sacerdote", né l'abuso intensivo di monizioni e risonanze, ecc.)
      - non prevede la mentalità cupa e funerea inflitta ai "camminanti"
      - non prevede il senso di superiorità rispetto ai "cristiani della domenica"
      - non prevede il vittimismo del "il parroco non ci capisce, il vescovo non ci capisce, il Papa non ci capisce / non conosce / non è ben informato / ci approva lo stesso"
      - eccetera.

      E quando dicono che la lettera del 1° dicembre 2005 con le «decisioni del Santo Padre» sarebbe stata nientemenoche "abolita", stanno mentendo perché non esiste alcun atto del Papa in tal senso, non esiste alcun atto di dicastero romano che la dichiari esplicitamente ridimensionata o addirittura abolita. Un documento scritto non può essere abolito "verbalmente", tanto meno in privato. Ai kikolatri piace raccontarsi balle proprio perché ne vanno raccontando a tutti i non kikolatri.

      Come sempre, il Cammino va avanti a suon di menzogne e inganni. Per questo il demonio - quello vero - è molto soddisfatto del Cammino che ha ispirato e protetto e fatto crescere.

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    3. Quasi dimenticavo: quando qualche pezzettone grosso del Cammino viene nominato consultore di qualche dicastero vaticano, non significa nulla. "Consultore" è semplicemente una persona che in alcune circostanze può essere "consultata" dal dicastero per avere informazioni o per dare avvisi. Il fatto che Kiko sia consultore di un dicastero per i laici, per esempio, significa solo che quando il dicastero ha da dire qualcosa a tutti i movimenti ecclesiali, invierà a Kiko le comunicazioni che riguardano il Cammino. Tutto qui. Non è un titolo nobiliare. È aria fritta.

      E però nella Parlantina Neocatecumenalizia, quando vi dicono che Kiko è "consultore", par quasi che stiano dicendo che è un cardinale con titolo di Pontefice e di certificato automatico di santità passata, presente e futura... mai farsi abbindolare dagli inganni della Parlantina Neocatecumenalizia!

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  17. È impressionante il confronto tra i due laici Bartolo Longo, fondatore e benefattore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei , ora beato, e Kiko Argüello, fondatore del Cammino neocatecumenale, che "beato" (cioè bigotto secondo Carmen) fu prima dell'incontro con l'ereditiera e con la sua discutibile"teologia".
    Bartolo Longo nacque in una famiglia agiata, cento anni prima di Kiko, nel 1841, e fu vittima della mentalità anticlericale del tempo, al punto tale da dedicarsi al satanismo e da cadere in una depressione profonda rasentando il suicidio. E in questa prima fase, le vite dei due scorrono in parallelo.
    Convertitosi, si dedicò subito ai poveri e ad attività assistenziali: i bisognosi lui li aiutava, con le libere offerte di chi era più agiato, non prendeva esempio dai "peggiori" fra loro ma li voleva elevare con opere di carità.
    Era convinto che le necessità primarie dei poveri delle campagne di Pompei fossero quelle spirituali, e credette che la formazione cristiana di cui avevano bisogno venisse dalla preghiera del rosario: egli stesso ebbe una visione della Madonna che gli disse "Se propaghi il rosario sarai salvo".
    A Kiko la Madonna deve aver detto il contrario, visto che aveva bandito la preghiera dell'Ave Maria nelle comunità prima dell'avvento di Papa Giovanni Paolo II... riesumandola per accreditarsi presso il Pontefice del Totus tuus.
    Per stimolare questa devozione il beato Bartolo Longo non pensò ci fosse bisogno della "nueva estetica", ma solo di un vecchio quadro, davanti al quale però avvennero subito dei miracoli... miracoli veri, non prodigi kikiani!
    E il santuario che fece costruire, con le donazioni spontanee, non con i fidi in banca obbligatori della Domus, è nato non per celebrare l'uomo e le sue intuizioni, ma solo la beata Vergine.
    Anche Bartolo Longo conobbe una donna ricca, con cui visse una relazione spirituale casta e con la quale condivise l'afflato verso le opere caritatevoli e la devozione a Maria: un rapporto per nulla paragonabile a quello di Kiko con la ricca e pretenziosa Carmen.
    Bartolo Longo ricevette onorificenze religiose e civili senza chiederle, sollecitarle nè comprarle; volle fortemente santificarsi in vita, ma senza orchestrare né la propria canonizzazione, né quella di colei con cui visse, pur nel vincolo matrimoniale, in castità.
    Era un laico, che pur essendo "nato" dall'anticlericismo, lo ripudiò, e allo stesso modo rifiutò le mode dell'epoca che deprecavano la devozione a Maria stringendo invece una vera e propria alleanza d'amore con la Vergine Maria.
    Kiko invece è ancora soggetto alla mentalità che rifiuta la pietà popolare bollandola come "devozionismo" e ha creato un culto tutto centrato su di sé e sui propri errori mai sanati.

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  18. spero possiate fare articolo sui guai combinati da missioni sud ovest Francia. Di seguito articolo
    https://www.golias-editions.fr/2023/03/24/anglet-sous-la-coupe-du-chemin-neocatechumenal/

    Libero

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    1. Leggendo in fretta l'articolo, si notano alcune considerazioni che ci fanno capire che dovunque si installa il Cammino nel mondo, succedono sempre gli stessi guai:

      - disunione in parrocchia

      - confusione dottrinale

      - scacciar via una bambina di sei anni, "rea" di aver dimenticato il quaderno a casa

      - drastica diminuzione di bambini al Catechismo a partire dal giorno in cui si sono installati parroco e viceparroco neocatecumenali

      E tutto questo in un sito web cattoprogressista, cioè favorevole ai diritti LGBT e all'aborto...

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    2. Grazie per la risposta Tripudio, il sitôt Web in questione ha riportato la notizia che é uscita su giornali più importanti ( anche livello regionale) . Ho postato questo perché negli altri é obbligatorio l'abbonamento per leggere l'articolo intero)
      Questo é l'articolo originale apparso sul più importante quotidiano della regione
      https://www.sudouest.fr/pyrenees-atlantiques/bayonne/cote-basque-ils-denoncent-le-retour-de-l-inquisition-en-l-eglise-sainte-marie-d-anglet-14346743.php

      Libero

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    3. Fate attenzione alla parlantina neocatecumenale specializzata nel confondere il particolare e l'universale.

      Concetto "universale": i kikolatri sono arroganti. Esempio particolare: scacciano dalla lezione di catechismo una bambina di 6 anni costringendola a star fuori al freddo e al buio.

      Parlantina neocatecumenale: "uuuh contestano che una bambina irriverente sia stata scacciata". Notate l'arroganza neocatecumenale? Quando sono loro a scacciar fuori al freddo e al buio i bambini, è tutto regolare; se lo avesse fatto qualcun altro, "eh, non ha la fede, non ha fatto il Cammino". Che ipocriti!

      Stessa questione riguardo alle "divisioni" che porta in parrocchia la presenza del Cammino. Teoricamente qualsiasi espressione di fede (buona o cattiva) porta "divisione". Ma il Cammino divide sempre e solo fra kikolatri e non kikolatri. Il Cammino non ha alcun rispetto per le esperienze altrui. Per il Cammino siete tutti "cristiani della domenica" che "non fanno il Cammino", cioè siete cristiani di serie B, mentre loro sarebbero di serie A. La tipica superbia neocatecumenale: e dopotutto il pesce puzza dalla testa - se Kiko è arrogante, spocchioso, superbo, mentitore, ingannatore, come meravigliarsi che lo sono anche i suoi seguaci?

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    4. Vorremmo ricordare alcune cose (ma tanto è inutile) agli asini che ragliano a più non posso.

      1. Questo blog riguarda il Cammino Neocatecumenale ma non è il muro da imbrattare a disposizione dei vandali di passaggio. Pertanto la "propaganda kikiana" - composta da inganni, menzogne, falsi slogan, finte "testimonianze", vere mistificazioni... - non è ben accetta. E nemmeno sono ben accette le paginate di spam su altri argomenti che col Cammino c'entrano poco e nulla.

      2. Con o senza questo blog, vale sempre l'unica vera fede dell'unica vera Chiesa. Con o senza questo blog, il Cammino contiene fin dai suoi inizi una vasta quantità di madornali errori, svarioni, ambiguità, che derivano dalla predicazione dei due eretici Kiko Argüello Wirtz e Carmen Hernández Barrera. Che non si sono mai pentiti di ciò che hanno insegnato e di ciò che hanno fatto. Rifletteteci, perché è gravissimo. Non crediate che all'inferno ci vanno solo Hitler e Stalin.

      3. La possibilità di commentare su queste pagine in modalità "totalmente anonimo" esiste solo come gesto di carità nei confronti di chi capitasse per la prima volta su questo blog, per risparmiargli tutta la trafila dell'iscrizione a Blogger prima di poter scrivere due righe. Il fatto che gli asini raglianti ne abusino continuamente ed ossessivamente è la dimostrazione che a muoverli non è lo spirito di carità, non è il dibattito, non è il presentare argomentazioni valide, ma solo il desiderio di inquinare le discussioni, estenuare gli interlocutori, mettere a tacere chi rivela il porcaio neocatecumenale e le eresie e arroganze dei suoi autonominati "iniziatori".

      4. Facciamo anche notare che le cose dette su questo blog sono state messe nero su bianco da persone molto più qualificate di noi quattro gatti. Da padre Zoffoli a don Ariel, che nello scrivere libri e articoli ci hanno messo il nome, la faccia e la reputazione. E non sono mai stati smentiti nel merito; al massimo hanno ricevuto indebite pressioni per tacere, o sono stati boicottati da soggetti terzi. Se il nostro blog esiste da diciassette anni, è proprio per il (parziale) anonimato dei collaboratori. Insisto a ricordare che se il Cammino contiene errori, l'unica soluzione è correggerli, perché non si risolveranno magicamente mettendo a tacere chi li ricorda, li commenta, li fa conoscere. E dopotutto potreste perfino riuscire a ingannare noialtri, ma non riuscirete mai a ingannare Nostro Signore.

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  19. Il Cammino insegna a pregare "dando" il Rosario dopo vari anni, perché altrimenti non si capisce, mentre Gesù insegna a pregare "dando", senza nessun arcano, il Padre nostro ai discepoli.

    Il Padre nostro è quello che Dio si aspetta da noi, che corrisponde a quello che il nostro cuore si aspetta da lui, ma in termini immensamente maggiori.
    Gesù insegna il Padre nostro con parole spontanee, e noi lo impariamo a memoria per farlo spontaneo in noi stessi.
    Non c'è nulla di più spontaneo, nel senso di più conforme a ciò che siamo in rapporto a Dio attraverso la grazia, del Padre nostro, e non c'è preghiera più strutturata del Padre nostro, tanto che perfino nella Messa il sacerdote, in nome di Gesù, chiede al Padre tutto quello che si chiede col Padre nostro, che attraverso la Messa si realizza nel modo più pieno secondo l'onnipotenza di Dio.

    La preghiera cristiana non è tecnica, perché non c'è tecnica nel chiedere a Dio, se non il chiedere a Dio: Gesù insegna solo che noi siamo figli come lui. Ci rivela chi siamo rivelando Dio.
    Nel Cammino, invece, tutto sembra rispondere a tecniche umane, tutto sembra lasciato, non tanto all'impegno dell'uomo, a cui Dio spesso viene incontro con la grazia, ma alla bravura del camminante.
    Come nelle pericolosissime tecniche dello yoga, strumenti in mano al nemico atti a insuperbire le persone.

    I bambini di Fatima non sarebbero stati bravi camminanti, ma quanto al Rosario possono insegnarlo a Kiko solo recitandolo. Insegnare, anche quando si insegna qualcosa a memoria, nella Chiesa è un moto del cuore.
    Non ci sono scrutini da superare.

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  20. Piccolo promemoria storico: Benedetto XVI non voleva l'approvazione di uno Statuto definitivo per il Cammino.

    Era trapelato da due diverse fonti ad aprile 2008. Ne parlarono i vescovi giapponesi sul sito web della loro conferenza episcopale, dicendo di essere stati rassicurati personalmente dal Papa quando erano stati a Roma (dal Giappone erano volati a Roma due volte nel corso di un mese, proprio a causa dei problemi creati dal Cammino col seminario farlocco di Takamatsu, che infine i vescovi riuscirono a far chiudere). Quei vescovi non avevano alcun motivo di mentire: sarebbe stato controproducente sia nei confronti del Papa che nei confronti dei loro stessi fedeli.

    L'altra fonte era mons. Clemens, officiale vaticano, che in un'intervista al portale Petrus (oggi non più attivo) confermò che Benedetto XVI non aveva alcuna intenzione di approvare gli Statuti. Il giorno dopo, in fretta e furia, smentì l'intervista - e il webmaster di Petrus, pur disponendo della registrazione audio, scelse di non far azzeccare una figuraccia mondiale al vescovo Clemens. Ed infatti non è credibile che su un tema così specifico - l'approvazione di quegli Statuti - Clemens possa aver preso una cantonata pazzesca riguardo alle intenzioni di Benedetto XVI per poi "pentirsene" (dietro chissà quali pressioni...) in meno di 24 ore e senza neppure specificare "ho detto questo anziché questo".

    Queste erano le due fonti credibili. Nel frattempo, sulla stampa e sui siti web "informati", comparivano riflessioni a volte spacciate per notizie, come ad esempio l'ipotesi che l'approvazione fosse solo una proroga di experimentum di altri sette anni (ipotesi non irrealistica, vista la capacità "mafiosa" del Cammino).

    Ebbene, il 20 maggio 2008 - appena tre settimane dopo che il Papa aveva rassicurato i vescovi giapponesi di non aver intenzione di approvare quegli Statuti - Ryłko agì da solo e telefonò a Kiko per dirgli che l'approvazione era cosa fatta. Li postdatarono al 13 giugno, per preparare i "festeggiamenti". Andarono dicendo che "il Papa ha approvato gli Statuti", ma su quei documenti c'è la firma di Ryłko, amicone del Cammino, non del Papa. Ryłko era il vescovo a cui la Carmen Hernández, con gergo mafioso, nel 2002 promise «un futuro immenso» al Pontificio Consiglio (cioè a Ryłko) se avesse appoggiato il Cammino. E guarda caso, Ryłko divenne prima arcivescovo nel 2003 e poi cardinale nel 2007.

    L'approvazione avvenne all'insaputa del Papa (complimenti a Ryłko, da pochi mesi creato cardinale e continua a tradire la fiducia del Papa), mettendolo (come al solito) di fronte al fatto compiuto. Infatti Benedetto XVI per un anno intero evitò di menzionare lo Statuto, e persino di inviare le consuete felicitazioni. Silenzio totale, proprio come davanti a un sorprendente sopruso. A chi dice che il Papa avrebbe dovuto annullare lo Statuto e dismettere il Pontificio Consiglio e punire Ryłko, occorre purtroppo obiettare che ciò avrebbe mandato ai cattolici il segnale che non ci si può più fidare dei dicasteri vaticani... (E comunque ci penserà Francesco, nel 2016, a sopprimere il Pontificio Consiglio per i Laici: il "futuro immenso" profetizzato dalla Carmen era durato appena quattordici anni).

    Il 13 giugno 2008 dall'arroganza di Kiko («ora è il Papa a dover combattere con Arinze») scopriamo che dello Statuto non gliene importava nulla (infatti lo Statuto conteneva proprio la lettera con le «decisioni del Santo Padre», a firma del cardinale Arinze in qualità di prefetto del Culto divino). Come quei bambini viziati e capricciosi che pretendono un giocattolo non perché vogliano giocare, ma solo per fare un dispetto economico ai genitori.

    E dato che il lupo perde il pelo ma non il vizio, a gennaio 2012 tentarono di nuovo di mettere il Papa davanti al "fatto compiuto".

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