venerdì 19 maggio 2023

Ansia, disperazione e pensieri suicidi: cosa deve succedere ancora perché i vescovi dicano di no al Cammino neocatecumenale?

Riportiamo un articolo tratto dal blog degli amici statunitensi di "The Neocatechumenal Way in the USA", ringraziandoli, con l'occasione, per l'encomiabile lavoro svolto e per la pubblicazione delle versioni in inglese di alcuni articoli di Osservatorio: all'etichetta American Way sarà  possibile consultare sia gli articoli di Osservatorio nella versione inglese, sia gli articoli del blog statunitense in versione italiana su Osservatorio.


Se si comporta come una setta, parla come una setta.....

Ancora una volta ho incontrato qualcuno che faceva parte del Cammino neocatecumenale e sta sperimentando confusione, disperazione e infine pensieri suicidi. Con il suo consenso, condivido una breve sinossi della sua storia, tralasciando i dettagli per proteggere la sua identità. Anche così facendo, queste vicende all'interno del mondo del Cammino Neocatecumenale sono purtroppo così comuni, da mettere in forse, ai miei occhi, la credibilità di qualsiasi vescovo che affermi di avere una posizione di "non tolleranza" nei confronti degli abusi all'interno della Chiesa. Suppongo che questi vescovi si riferiscano più specificamente agli abusi sessuali: anche se si limitassero a questa fattispecie, mi sento di poter dire che non si sta facendo una seria indagine in proposito.  


"Vengo presto": più che una promessa,
con quel volto, sembra una minaccia!

La giovane donna che ho incontrato mi ha riferito di essere entrata in una comunità neocatecumenale per il semplice fatto che i suoi genitori appartenevano al Cammino, di essere sprofondata sempre più nella disperazione e alla fine, durante il secondo scrutinio, di essere stata ricoverata in ospedale con impulsi suicidi.
I suoi genitori e i catechisti si sono rifiutati di accettare che il suo stato mentale fosse in gran parte dovuto alla visione della vita trasmessale nell'ambito del Cammino Neocatecumenale.

Potrebbe essere facile banalizzare questa breve storia, per esempio dicendo  che aveva già dei problemi mentali, o forse che è lo stato generale dei giovani di oggi. 

La mia esperienza nel Cammino è quella di aver avuto idee suicide mai sperimentate prima, e ho potuto sentire un intero autobus charter pieno di giovani (in tutto 56) diretti alla Giornata Mondiale della Gioventù attestare che anche loro avevano frequenti pensieri di suicidio (tutti giovani del Cammino, molti di loro dalla nascita). 

Sarebbe facile pensare che con i giovani di oggi la depressione sia all'ordine del giorno. Le statistiche post-pandemia mostrano che a febbraio 2023 il suicidio è la seconda causa di morte tra le persone di età compresa tra 15 e 24 anni negli Stati Uniti. Quasi il 20% degli studenti delle scuole superiori riferisce seri pensieri di suicidio e il 9% ha tentato di togliersi la vita, secondo l' Alleanza nazionale sulla malattia mentale . Mentre i tassi di suicidio sono in aumento tra i giovani, i tassi più alti si registrano tra i giovani adulti di età compresa tra 25 e 34 anni. 

Un'altra donna che ho conosciuto si è trovata inavvertitamente a "camminare" senza sapere veramente di essere nel Cammino, perché non le è mai stato detto cosa significasse veramente partecipare alla catechesi.
Lo ha capito dopo aver raggiunto tali abissi di disperazione da iniziare a mettere in discussione la sua fede cattolica, la sua fede in Dio in generale, il suo matrimonio e, in definitiva, lo scopo della sua stessa esistenza. 
Per fortuna, è stata in grado di comprendere in cosa era coinvolta dopo aver visto il logo Neocat e, ricordando ciò che altri le avevano detto sul Cammino Neocatecumenale, è stata in grado di districare il pasticcio contorto che avevano combinato nella sua mente in un breve lasso di tempo.

Il termine "setta" o culto è stato inflazionato e la maggior parte lo associa agli scenari peggiori come i Branch Davidians, i Mormoni Fondamentalisti o il Tempio del Popolo/Jonestown. 
Un Neocat si affretterà a dire che non sono in alcun modo una setta o un culto (a loro non piace nemmeno il termine movimento poiché ciò implicherebbe che sono qualcosa di nuovo all'interno del cattolicesimo e non la Chiesa cattolica "originale" come affermano di essere). 
Il Neocat citerà come prova che sono stati "approvati" da più vescovi e persino dagli ultimi tre papi (puoi leggere di più in proposito qui, qui e qui). The Thoughtful Catholic fa una grande analisi degli aspetti cultuali del Cammino (vedi la pagina principale qui, in particolare sotto il sottotitolo "Setta o culto?"), e potete leggere un articolo del 1997 del cardinale Schönborn (ironia della sorte, lui stesso un grande patrono del Cammino) sulle sette nella Chiesa qui.

A livello relazionale, tuttavia, ecco le mie esperienze e osservazioni utilizzando una lista di controllo adattata sviluppata dal Dott. Michael D. Langone, Ph.D., direttore esecutivo dell'International Cultic Studies Association. 


  • Il tuo gruppo mostra un attaccamento incondizionato nei confronti del suo leader, vivo o morto?

Durante la Giornata Mondiale della Gioventù nel 2016, ad esempio, l'attenzione alla Messa papale del Santo Padre è stata di gran lunga messa in secondo piano rispetto all'incontro al termine del raduno con Kiko Argüello. Dei due eventi della Giornata Mondiale della Gioventù a cui abbiamo effettivamente partecipato con altri giovani di tutto il mondo, siamo arrivati ​​in estremo ritardo siamo rimasti ai margini dell'evento.(Leggi qui per saperne di più sull'umile culto di Kiko). 

Con l'età di Kiko e a causa dei molti passi falsi negli ultimi tempi, tuttavia, le comunità sembrano prendere le distanze da un Kiko ormai senile

Tuttavia, dopo la sua morte, c'è stata una grande spinta per ottenere la canonizzazione di Carmen, che ancora adesso è riconosciuta come "Serva di Dio". (Leggi qui per sapere perché è una prospettiva terribile.)


  • I dubbi e le domande vengono scoraggiati o puniti?  

Assolutamente sì.

Quando ho iniziato il Cammino, prima ancora di sapere di essere nel Cammino, stavo semplicemente partecipando sulla fiducia nel mio pastore, padre Felix Medina , e nell'allora catechista p. Giuseppe Fedele (curiosamente ormai irrintracciabile). 

Tutte le domande che avevamo ci avevano detto avrebbero avuto risposta a suo tempo.  Siamo stati continuamente tenuti all'oscuro, eravamo solo "pecore stupide" e ci è stato detto di seguirli.

Se qualcuno osava insistere per ottenere ulteriori informazioni, veniva sminuito di fronte alla comunità: "il Signore ha una parola per te e tu vuoi tornare dalla babysitter!" “Il Signore vuole avere un incontro con te e tu e per te il tuo lavoro viene prima del Signore!”

Si trattava solo di domande su quando la funzione, già passate le 23, poteva finire, o quanto tempo dovevamo aspettare per conciliare gli impegni di lavoro  con una “convivenza” del fine settimana. Si può immaginare come siano gli scrutini su domande meno banali! 


  • Le tecniche che alterano la mente come la meditazione, il canto, il parlare in lingue e la privazione del sonno o il lavoro eccessivo vengono utilizzate in modo prevalente (e, inconsapevolmente o meno, spesso servono a sopprimere i dubbi sul gruppo e sulla sua leadership)?

Durante i ritiri, le convivenze, gli incontri generali riguardanti la Lettera di Avvento di Kiko, la Lettera di Quaresima, la Giornata Mondiale della Gioventù; le lunghe ore, seduti e ascoltando gli stessi mantra di come siamo merda, ma Dio ci ama nelle nostre ferite, tradimenti, ecc.; fino a notte fonda o nelle prime ore del mattino con i canti del Cammmino intensamente ripetitivi, batter di mani e ritmi con i bonghi che mi fanno rabbrividire quando li sento oggi. 

C'è poco o nessuno spazio per il silenzio all'interno del Cammino; la meditazione tranquilla sarebbe occupata da qualche catechista narcisista che continua a urlare su come siamo semplicemente dei buoni a nulla.


  • La leadership detta come i membri dovrebbero pensare, agire e sentire? Come dovrebbero vestirsi, dove dovrebbero vivere e chi dovrebbero sposare?

Siamo stati fortemente incoraggiati a stare solo con quelli delle comunità. 

Il giudizio è ENORME. A qualsiasi domanda o lamentela si rispondeva con "perché stai giudicando?!" solo per scoprire alla convivenza che eravamo incoraggiati a esprimere le nostre lamentele e, essenzialmente, a giudicare. Ricordo che, quando nessuno aveva davvero qualcosa di brutto da dire, ci dicevano che eravamo finti, che indossavamo le nostre mascherine, era come se i catechisti volessero che ci ferissimo a vicenda. 


  • Il gruppo sente di avere una missione speciale per la salvezza dell'umanità? Vedono il loro leader come un essere speciale, un simbolo? 

 “Sei stato scelto, il Signore ti ha chiamato qui per incontrarlo. Per essere sale e luce”. Se te ne vai... beh, sei Giuda.

  • Il gruppo ha una mentalità "noi contro loro"?

 Quando sei in comunità, fai parte “del club”. Letteralmente, nei ritiri che coinvolgono la parrocchia,  stilavano le liste contrassegnando le persone  “già in comunità”

Ci è stato detto di tenerci le cose per noi perché quelli che non camminavano non avrebbero capito - "quelli" ovviamente erano gli altri cattolici della nostra parrocchia. 

Il favoritismo da parte del parroco Neocat era notevole quando eri "dentro" rispetto a quando eri "fuori". Ho iniziato lentamente a vedere i parrocchiani di lunga data che si offrivano volontari o lavoravano per la parrocchia sostituiti con neocatecumenali che vedevi raramente alla "normale" messa o funzione della chiesa.


  • La leadership induce sentimenti di vergogna o di colpa per influenzare o controllare i membri?  

Spesso questo viene fatto attraverso la pressione dei propri pari e sottili forme di persuasione. 

Le "confessioni pubbliche", fatte faccia a faccia con un prete ma con la musica che suona, o durante uno scrutinio affinché tutti possano ascoltarle - il Cammino insiste per conoscere qualunque vergogna tu abbia. Diranno che è per  aiutarti, per "sbucciare la cipolla", per così dire, ma non c'è assoluzione.  Sarà usato contro di te, se non al servizio del Cammino, per etichettarti come pazzo quando oserai andartene. 


  • Il gruppo richiede ai membri di tagliare i legami con la famiglia e gli amici o di modificare radicalmente gli obiettivi personali e le attività che i membri avevano prima dell'adesione? 

Il Cammino occuperà così tanto del tuo tempo che i rapporti con gli amici e la famiglia al di fuori di essa ne risentiranno . Ho giustificato il tempo dedicato al Cammino pensando che stavo lavorando alla mia crescita spirituale, il tutto trascurando la mia famiglia e i miei amici. Diamine, quei catechisti con famiglie numerose e bambini piccoli, quante volte, quante ore stanno seduti a fare la catechesi, lasciando i bambini piccoli a casa, a volte lontani?


  • Il gruppo è preoccupato di portare nuovi membri e/o fare soldi? 

Le catechesi si rivolgono a una porzione presente ed attiva dei fedeli cattolici . La loro "missione" è quella di convertire i cattolici al Cammino. 

Una volta ho chiesto perché si continua a fare le catechesi nella chiesa, non evangelizzando chi non ha chiesa, mi è stato detto che si entra in comunità su invito, e presto la catechesi avrebbe coinvolto chi è al di fuori della Chiesa... questa era una bugia - la catechesi continua ancora oggi nella mia ex parrocchia rivolta ai cattolici che frequentano regolarmente.  
Il  sacco della spazzatura (perché il denaro è spazzatura e male, ma a quanto pare importante e necessario) passava più volte, senza che chiarissero quanto servisse per coprire le spese o quanto fosse stato fino allora raccolto - mai. Ho chiesto al nostro parroco come queste raccolte potrebbe essere rendicontate e sono stato sgridato: mi è stato detto che le comunità danno più di qualsiasi parrocchiano. "Come mai? Dov'è riportata questa "raccolta" negli Statuti?" Nessuna risposta. 


  • Temi le conseguenze per te stesso o per gli altri se lasci, o addirittura  solo pensi di lasciare, il gruppo?  

Molte persone, come me, sono entrate in Cammino per vivere in modo più profondo il senso di appartenenza alla parrocchia.  Trascorri così tanto tempo insieme a queste altre persone, che alla fine non riesci ad andartene . Quando qualcuno smetteva di presentarsi doveva essere contattato. Sono stato trattato come un lebbroso, mi è stato detto che ero debole e non potevo farcela, e poi  dopo che me ne sono andato e mi è capitato di vederli alle normali funzioni della chiesa hanno distolto lo sguardo come se non mi avessero mai conosciuto.
La Chiesa cattolica che conosco e con cui sono cresciuto incoraggia invece l'apertura e la capacità di porre domande, e mi insegna che la mia famiglia dovrebbe essere trattata come una "piccola Chiesa" e che i miei doveri di genitore sono il compito più importante che Dio mi ha dato. 

Coloro che sono in Cammino sembrano condividere questi sentimenti; tuttavia, se non presenziavo ad una funzione comunitaria come l'Eucaristia per partecipare alla Messa con la mia famiglia, oppure assistevo alla partita di mio figlio invece della Liturgia della Parola con la mia comunità, stavo facendo della mia famiglia il mio idolo, secondo loro. 

 
In conclusione: fino a che punto bisognerà giungere perché i vescovi comincino ad opporsi a tutto questo?

38 commenti:

  1. "Il Signore vuole avere un incontro con te e per te il tuo lavoro viene prima del Signore!": con questa risposta i "catechisti" del Cammino rimandano al mittente tutte le domande, senza nemmeno rendersi conto se sono ragionevoli o no.

    Ma così viene incoraggiato un atteggiamento fideista e non di fede, e tanto meno di fede matura.
    E si contraddice il Concilio Vaticano II, per cui occorre privilegiare la vita ordinaria rispetto a quella straordinaria, perché la salvezza, prima che attraverso i proclami e gli slogan, passa attraverso l'adempimento dei doveri di stato.

    Non dico che lo straordinario vada rifiiutato pregiudizialmente. Anzi, se è davvero permesso dalla provvidenza, va accettato, ma rimane un evento straordinario.
    Così partecipare a un gruppo di preghiera e fare un servizio in parrocchia quando non ci sono impedimenti, va benissimo, ma essere impegnati 5 sere su 7 in un gruppo esclusivo, è sbagliato, perché prima viene la famiglia e il lavoro.

    Il Signore, infatti, non si incontra solo nei raduni, ma anche nel proprio lavoro e nella propria vita di tutti i giorni.
    Ma per credere in questo occorre fidarsi davvero di Dio. Di quel Dio che la Chiesa predica.

    Il problema di certe comunità cattoliche con atteggiamenti che sconfinano nel settarismo, è che confondono il servizio a Dio col servizio alla comunità.
    Dicono che Dio viene prima della famiglia, cosa vera, ma non dicono che viene anche, e a maggior ragione, prima della comunità, equiparando così la propria comunità alla Chiesa e a Dio stesso.
    E questo è idolatria.

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    1. La comunità è la Chiesa, cioè Dio, e siccome Dio è al primo posto, la comunità è al primo posto.

      Sillogistico, dottor Watson

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    2. Te lo ha detto il tuo catechista?
      Ma la Chiesa non è affatto Dio. E' il corpo di Cristo, che è il capo e perciò "è più della Chiesa" (Giovanni Paolo II), anche se inscindibilmente unito ad essa.
      E la comunità del Cammino non è la Chiesa. Se lo fosse, perché ci tenete tanto ad essere "approvati"?
      Forse sapete che la Chiesa vi considera solo un'aggregazione ecclesiale e l'approvazione vi serve per poter parassitare la Chiesa?
      Sillogistico dottor Quasimodo.

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    3. @Anonimo19 maggio 2023 alle ore 11,42.
      Se potete permettervi, di parlare ancora con tale arroganza, lo dovete ad una "Chiesa" che sta andando letteralmente alla deriva e, ringraziando Iddio, su quella barca, c'è anche il Cammino.
      Ruben.
      ---

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  2. Sto leggendo un libro su come curare i traumi infantili che incosciamente hanno fatto i tuoi genitori con le loro forme tossiche di educazione ai figli,
    Visto che sono padre di 3 piccoli voglio essere un buon padre per loro, perche Dio mi chiama a questo, non abbandonarli a destra e a sinistra per aodrare il cammino.

    Leggendo questo libro, che si basa piu o meno sui 12 passi degli AA, ho visto similarita con i 12 passi e il cammino.
    Cioe che il segreto per non trasmettere la tua tossicita' ai tuoi figli, e' fare pace col passato.
    Questo e' quello che ho fatto il al 2ndo scrutinio.
    Il problema e' che i 12 passi non hanno una religione specifica, ma il cammino si. Quindi mentre nei 12 passi sei libero di seguire qualsiasi dio che vuoi, nel cammino ti fanno credere di seguire il cattolicesimo. Percio' molte persone nel cammino rimangono molto confuse... a cause delle eresie trasmesse.

    Per la mia esperienza personale, il cammino fino al secondo scrutinio, mi ha aiutato a fare pace col passato e curare alcune ferite...

    Quello che non fanno in cammino, che forse e' la parte piu importante sono i passi seguenti:
    6. Eravamo completamente pronti ad accettare che Dio eliminasse tutti questi difetti di carattere.
    7. Gli abbiamo chiesto con umiltà di eliminare i nostri difetti.

    Nel cammino seguendo l'esempio si carmen, tu devi essere libero di avere il tuo carattere di m....a, e il prossimo deve accettarti cosi come sei! Percio lei stessa e' sempre rimasta con un carattere orribile, stesso per Kiko.

    Io penso che tutti noi abbiamo ferite dentro causate dal modo di trattarci dei nostri genitori...
    Credo che la chiesa dovrebbe avere un programma universale su come aiutare le persone a superare questi traumi. credo anche che la chiesa dovrebbe offrire classi su come educare i figli in maniera cattolica. Io sto imparando col trial and error e mi sta costando un sacco di lavoro personale, perche non ho una guida. Mi sto affidando alla preghiera e a Dio di eliminare i miei difetti per non trasmetterli ai miei figli.

    P.S: Il cammino non e' una buona soluzione... Non aiuta a cambiare i difetti ne a come essere buoni genitori. Basta vedere i figli del cammino come spiegato nell'articolo.

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    1. Giustissime le tue osservazione e il tuo raffronto con il cammino del 12 passi utilizzato nei percorsi di riabilitazione contro le dipendenze. Probabilmente il Cammino neocatecumenale si è ispirato a quel percorso... solo in modo negativo e ripiegato su se stesso.
      Ne abbiamo parlato in questo articolo.

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    2. Traggo dall'articolo citato:
      I Dodici Passi sono semplicemente un percorso di accompagnamento e conversione.
      Leggendo questa descrizione di padre Kilcawley, si comprende benissimo perché il Cammino neocatecumenale è del tutto impotente ed imbelle di fronte al problema della dipendenza da pornografia (e non solo di fronte a quella): nei suoi 'passaggi' di discesa o svuotamento, detto kenosi, mancano alcuni elementi fondamentali che si ritrovano invece nei 12 passi.
      Essi sono: l'inventario morale profondo, l'esame di coscienza, la pratica della confessione generale, richiesta a Dio e collaborazione personale e concreta con la Grazia divina per rimuovere i propri difetti, fare ammenda del male procurati, continuo inventario personale e ammissione immediata dei propri torti.
      Eppure, le gerarchie del Cammino, sembrano non comprenderlo.
      E, mentre disattendono il consiglio di padre Kilcawley di mettere un sacerdote a condurre questi gruppi (i gruppi per il recupero dei neocatecumenali dipendenti da pornografia), e ci mettono invece il solito laico 'esperto', non seguono neppure le indicazioni di fare gruppo eterogenei, con persone provenienti da esperienze diverse.
      Anche i gruppetti del 12 Passi infatti, vengono riservati ai 'fratelli', a persone cioè della comunità.
      Si vergognano, forse? Anche i 12 Passi, come i passaggi, vengono considerati come le Eucarestie separate, da farsi nelle 'salette virtuali'?
      Comunque, sia detto per inciso, le analogie fra i 12 Passi contro le dipendenze e i passaggi del 'metodo pedagogico' del Cammino neocatecumenale, sono sconcertanti; ma dal momento che la sistematica dei 12 Passi ha ormai 85 anni e l'originale idea di Kiko Argüello meno di 60, è abbastanza facile capire chi ha copiato da chi...

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    3. Dodici passi.......

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    4. Padre Kilcawley è un nemico del Cammino??????????????????????????????????????????????

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  3. Un bambino autistico è stato escluso dalla Comunione. E' accaduto a Silvi (TE), frati Francescani Conventuali, ambito NC, in quanto la Parrocchia di Sant'Antonio di Padova di Pescara ( sono gli stessi frati, che girano da un posto ad un altro) e collecata a quest'altra parrocchia. Molto probabilmente, ma non sono sicuro, a Silvi vi sono comunità nc. Sono andati a finire su tutti i giornali, anche su Rai Uno. Come vedete, gira e gira, il film è sempre lo stesso. Poi si dicono che sono perseguitati. Ogni due passi, escono allo scoperto, per non dire altro (nella fogna).
    Finisco, perché ci penso spesso: state sopra a quanto accade a Guam, il fatto dell'altare crollato dentro la chiesa, mi sa che ha un messaggio da lassù. Ovviamente, sapendo che Dio non si muove oggi o domani, ma potrebbe accadere anche fra cinquant'anni o più. Rimaniamo a guardare. Può darsi che sia una mia illusione, oppure no. Si vedrà.

    Un Lettore.

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    1. Confermo: chiesa kikizzata, totalmente. Parroco camminante.

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    2. infatti, lo sentivo che vi era il loro zampino, ma non ne ero sicuro perché non conosco direttamente la parrocchia di Silvi.
      Come potete vedere questo è l'andazzo e la misericordia e la carità di cui si vantano. Opprimono i bambini, i disabili, i poveri. Vi ricordo che il peccato non ha sesso, colore della pelle, genere, appartenenza politica o religiosa o altro. E' internazionale.

      Un Lettore.

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    3. state insinuando che il parroco ha agito così perché è neocatecumenale, e non avrebbe fatto così se non lo era??????????????????????????

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    4. Non sapevo della vicenda, leggo che il bambino durante le prove era incontenibile e il parroco ha detto ai genitori che non poteva partecipare alla cerimonia comune ma avrebbe fatto la prima comunione a parte. I genitori naturalmente ci sono rimasti male e sono andati a fare fare la comunione al bambino in un'altra parrocchia, ma da solo comunque, mi pare di aver capito... Sono seguite le scuse del parroco, del vescovo, prossimamente del papa.
      La vicenda è molto triste e naturalmente ghiotta per i soliti nemici della Chiesa; il Cammino può essere chiamato in causa come anche no, bisognerebbe conoscere i dettagli di quanto successo. Comunque certe decisioni troppo autoritarie, l'esclusione "facile", la poca sensibilità per il debole sono indubbiamente un loro marchio di fabbrica.

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    5. Ad onor del vero, una lancia a favore di puntini 10:45; ci sono stati e ci sono parroci non NC, che in materia di Prime Comunioni, hanno
      preso e prendono decisioni discutibili.
      Ruben.
      ---

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    6. Cammino, o non Cammino ( a me non interesa nulla su questo dettaglio, non so cosa sia il Cammino, e neanche lo voglio sapere, ho Gesù, per cui....) l'ambito è quello, la cerchia di compari a tutti i livelli, sia orizzontali e sia verticali, è sempre quella. E' davanti a tutti che proviene, il fatto, da un ambito nel quale questi sguazzano. E ci parlano che sono perseguitati, che loro evangelizzano e gli altri sono pantofolai e cristianucci della domenica, e altre cose che sapete. Per cui, cari signori: quest è!

      Un Lettore

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    7. E comunque, grazie a Dio, se ci sono parroci immeritevoli, ce ne sono altri che riconciliano con la Chiesa, come il parroco che ha comunicato quel bambino, Don Gaston della chiesa San Salvatore di Silvi (Teramo); il quale fra l'altro è salito in questi giorni nuovamente agli onori della cronaca per aver benedetto un fiume scongiurando il rischio esondazione.
      Valentina

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    8. Don Gaston organizza la messa di rito antico a Silvi Alta. Quella che chiamano tradizionale. Unica Santa Messa di rito antico nella zona.

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    9. Due brevi osservazioni:
      1. esistono intere regioni italiane tuttora sprovviste di Messa tridentina (penso ad esempio Calabria e Basilicata). Il problema, come al solito, è la sensibilità dei sacerdoti. Se non ci sono sacerdoti veramente disponibili a celebrarla, la Messa tridentina semplicemente non la trovate. (Il fatto che in Calabria siano presenti comunità di rito greco-cattolico non cambia la questione; se sei nato e cresciuto in "rito romano", il rivolgerti ad altro rito è un po' una ricerca dell'esotico, come quei club monarchici che volevano la Tridentina non perché l'amassero, ma perché ricordava loro i tempi in cui c'era il Re, cioè la trattavano come un'affermazione della propria ideologia - esattamente come i neocatecumenali che devono fare le pagliacciate e le grattugiate di chitarrella perché hanno a cuore non Nostro Signore ma solo il loro signor Kiko).

      2. per l'accesso alla Prima Comunione san Pio X ammetteva anche i bambini piccoli che sapessero distinguere "fra pane e Pane". (Può però esserci di ostacolo l'attitudine del comunicando: per un autistico un po' caciarone o una persona con seri problemi di deglutizione, magari è il caso di rinviare un po', no?).
      Sono stato presente in qualche occasione a prime Comunioni non proprio da "catena di montaggio parrocchiale". Per esempio ricordo il caso di una bambina di quattro anni. In parrocchia, lì davanti all'altare, il sacerdote aveva appena amministrato la Comunione (col "Rito della Comunione fuori dalla Messa") ad alcuni adulti. Quindi si china, chiede alla bimba: sai che qui c'è Gesù?, e lei risponde: sì. Le chiede: vuoi fare la Comunione?, e lei: sì. E le amministra la Comunione. In ginocchio e alla bocca, se proprio ci tenete a saperlo. I suoi genitori, lì presenti, sono commossi, per aver visto un loro desiderio esaudirsi, forse senza neanche chiederlo al sacerdote.

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    10. don Gaston è nemico del Cammino?

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    11. Et tu, Puntinibus, sei amico o nemico del Cammino? (O tutt'e due)

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  4. Quello che mi colpisce è che in questo articolo si parla di giovani figli di Cammino, come la gran parte di quelli che hanno partecipato al "pellegrinaggio" in Terra Santa per andare a sentire il Gennarini. Anche lì il catechista che li accompagnava nell'intervista diceva che molti di questi ragazzi venivano da storie di sofferenza e abusi. Quindi questo significa che le sofferenze e gli abusi li avevano sperimentati (patiti) all'interno di una famiglia neocatecumenale. Eccoli i frutti del Cammino! Generazioni di giovani segnati per la vita, che invece di essere aperti alla vita e aiutati a coltivare i loro ideali, coltivano pensieri suicidi. Vittime incolpevoli di un sistema che soggioga i genitori e impone loro carichi sempre più pesanti incompatibili con la famiglia. Ancora di più, incompatibili con la maternità e paternità responsabile. Di fatto il Cammino, con la scriteriata apertura alla vita a tutti i costi e con gli impegni sempre più gravosi che impone ai catecumeni, incoraggia la maternità e la paternità irresponsabile. E i frutti sono sotto gli occhi di tutti.
    Porto

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  5. Dal momento che questo argomento è delicatissimo, o almeno lo considero tale, faccio molta difficoltà ad affrontarlo. Però purtroppo son loro stessi a dirlo, a mettercelo davanti agli occhi, in particolare don Pezzi negli annunci non parla d'altro che della problematicitá dei giovani del Cammino e di come padrini, catechisti, gruppi d'aiuto, debbano intervenire, anche per evitare che professionisti o comunque persone "del mondo" facciano uscire il giovane dalla comunità, ma, secondo me, soprattutto evitare che all'esterno si faccia il collegamento causa-effetto fra l'appartenenza al Cammino e la presenza di certi problemi come depressioni, dipendenze eccetera. E questo è uno degli errori che si commettono all'interno del Cammino da sempre, e ora nei confronti delle seconde, terze, quarte generazioni: non si va alla ricerca di proprie eventuali pecche per sanarle, per essere migliori, ma ci si dà da fare solo e sempre per il buon nome del Cammino, accumulando errore ad errore.

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  6. Finalmente abbiamo capito perché by Tripudio usa il termine asino ragliante : perché fa rima con camminante

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    1. Questo blog è dedicato al Cammino Neocatecumenale, non a fare una dilettantesca e infantile critica filologica dei termini adoperati dal sottoscritto.

      Il Cammino si spaccia per cattolico ma:
      - ha liturgie diverse da quelle cattoliche (nonostante le «decisioni del Santo Padre»)
      - insegna eresie, ambiguità, dottrine non cattoliche
      - calpesta la dignità dei suoi membri (oltre a spennarli economicamente)
      - e tante altre porcate che non avvengono nemmeno nei peggiori movimenti ecclesiali.

      Preoccuparsi dei termini usati dal sottoscritto significa tentare di deviare il discorso. Proprio come un asino che raglia fortissimo pur di non ascoltare la scomoda verità.

      p.s.: un fratello del Cammino che avesse sinceramente a cuore l'unità della Chiesa e il buon nome del Cammino, non riuscirebbe a fare a meno di:
      - di reclamare liturgie senza strafalcioni (e non solo in virtù delle «decisioni del Santo Padre»), a costo di non partecipare più alle carnevalate neocatecumenali finché non rispetteranno pienamente i documenti liturgici;
      - di rifiutare pubblicamente e risolutamente le eresie, le ambiguità, le dottrine non cattoliche proferite dai cosiddetti "catechisti", e riconoscerli come zelanti agenti del demonio finché non si pentono in modo pubblicamente convincente degli errori commessi;
      - di ribellarsi ogniqualvolta venga calpestata la dignità di un fratello, anche se il calpestìo avvenisse "in buona fede";
      - di smettere di dare soldi e risorse alla setta, sotto ogni forma, e di cominciare a donare liberamente e nel segreto a entità meritevoli (come ad esempio monasteri di clausura dove non c'è minimamente traccia del Cammino): Nostro Signore apprezzerà e ricompenserà, invece i cosiddetti "catechisti" andranno su tutte le furie e sveleranno la loro natura di parassiti e di promotori dell'idolatria autoreferenziale.

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  7. Questo post impressionante mi fa ricordare che nel periodo in cui ho ascoltato i neocatecumenali in parrocchia quando ero giovanissima, pur non entrando in cammino avevo comunque assorbito i seguenti concetti mamotretici:

    - Che Dio Padre vuole colonizzarti e farti agire contro la tua volontà. In particolare, vuole il tuo male, così impari.

    - Che Gesù Cristo non ce la fa a vincere contro il male. Gesù Cristo è sempre sconfitto, impotente, crocifisso, finché Dio non interviene per lui. Con buona pace del Prologo del Vangelo di San Giovanni e di tutta la cristologia cattolica.

    - Che gli esseri umani sono abissi di male, senza speranza, brutti dentro, depressi, carnefici degli altri - a meno che non stiano attaccati alla "parola" (a quella che proclamano loro nelle salette), parola che li tiene un po'buoni. E grazie, è programmazione neuro linguistica.

    Ebbene, a quell'epoca avevamo, i miei coetanei ed io, sentito la puzza di Kiko senza saperlo, spacciata per cattolicesimo.

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    1. PS per Puntini: eh sì, proprio "Puzza di Kiko......................................................................"

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    2. Gli esseri umani "abissi di male" è un errore madornale da due punti di vista:
      1) accusa Dio di aver creato uomini "sbagliati"
      2) confonde l'inclinazione al male con l'assoluta malvagità.

      Se in qualche omelia vi dicono che il mondo moderno "è un inferno", è un'esagerazione retorica. Infatti in tale cosiddetto "inferno" siete ancora capaci di vivere momenti sereni, di accedere ai sacramenti, ecc.

      Ovvio che i santoni autoproclamatisi "Vostro Catechista" hanno bisogno di denigrare tutto l'esistente in modo da sottintendere: "la soluzione è stare nella mia setta buoni buoni e puntuali nei pagamenti".

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    3. Piccolo off-topic.
      C'è un articolo di Tim a proposito di una sua parente morta di recente. Tim si è impegnato ad assistere il fratello di lei riguardo a funerale e tutto.
      I due fratelli erano nati e vissuti da cattolici, ma lui ha in seguito aderito ad una setta protestante.

      Come previsto, la parrocchia è stata "anonima", distaccata, lontana, cioè la burocrazia parrocchiale è stata poco utile e molto impersonale. Al contrario la setta protestante è stata molto "unita", pronta a rispondere, utile, "personale". Mi ricorda quel detto della santa Francesca Cabrini, che «i ministri del demonio sono sempre più zelanti dei ministri di Nostro Signore» (e la santa si riferiva specificamente a soggetti protestanti).

      Prima di morire, la donna aveva chiesto esplicitamente un funerale cattolico. Nel contattare la parrocchia, non solo nessuno si ricordava di quell'anonima donna anziana, ma la segretaria dell'ufficio parrocchiale ha risposto elencando il tariffario relativo ai servizi funebri. E ha detto che il parroco è via per due settimane.

      È uno dei tanti aspetti di quella che noi qui chiamiamo "crisi delle parrocchie". Beati quei cattolici la cui parrocchia non è così malridotta. E non ci sorprende che ogni più minuscola e patetica setta abbia invece ottime public relations, ottima organizzazione, prontezza nell'organizzare eventi come funerali e affini, per di più gratis per i poveri.

      Visti i frequenti equivoci sul tema, anche Tim ricorda che le libere offerte per funerali e liturgie non sono da intendersi come tariffe per un servizio, e che i minimi stabiliti dalla Conferenza Episcopale servono solo ad evitare furberie e speculazioni. Ché se chiedi un'intenzione di Messa ad un sacerdote che la celebra in cattedrale, o a un prete rinomato, non devi "pagare di più" di uno a confronto di uno che la celebra da solo in una cappellina sinistrata.

      Quelle parole di Tim mi hanno ricordato diversi eventi delle mie parti. Incluso il fatto che ogni setta - non solo il Cammino - è attrezzatissima per far ciò che le parrocchie "in crisi" hanno di fatto smesso di fare. Ricordo un parroco di qui lamentarsi che il 90% dei suoi impegni riguardavano funerali, e la scusa di "è una zona dove vivono per lo più anziani" non reggeva. Avrebbe voluto fare una vita avventurosa, dove frotte di cristiani vogliosi di sproloquiare su oscuri versetti biblici affollavano le sue conferenze-predica, mentre fioccavano vocazioni e ritiri spirituali, sgomitando col volontariato e la Caritas a chi lanciava le iniziative più interessanti...

      Il "mestiere" del sacerdote, invece, è sempre lo stesso. È sempre quel triplice munus di insegnare, guidare, santificare. E quindi se vive in un contesto desolante, dovrà insegnare a partire dalle basi, dovrà celebrare tanti funerali, dovrà adattarsi. Dopotutto è il Signore che ti ha dato la vocazione, che sei chiamato a vivere nelle circostanze attuali, sia quelle personali (difficoltà, salute...) sia quelle attorno a te.

      È proprio vero che i ministri di satana son sempre più zelanti dei ministri del Signore. Una setta che fraudolentemente si qualifica come cattolica tenterà di eccellere nei campi in cui la Chiesa maggiormente arretra.

      Un secolo fa la Chiesa si occupava del triplice munus e tutto il resto veniva da sé. Nell'immediato dopoguerra, un po' per le mutate circostanze nella società italiana, un po' per la foga di inseguire le mode (parrocchie e sedi di partito si contendevano i giovani a suon di biliardini e cineforum), le parrocchie hanno cominciato ad assaporare la crisi. Ma è stato col Vaticano II che hanno avuto la stangata, ritrovandosi a diventare già dagli anni '70, dei centri sociali tanto più indaffarati quanto inutili. Fino al punto di ridursi a pura burocrazia (l'erba cattiva non muore mai). Ah, se solo i preti fossero liberi di tornare a quel triplice munus venendo svincolati dall'obbligo di dover sembrare moderni!

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    4. A proposito degli esseri umani che per il Cammino sono abissi di male, segnalo la risposta di oggi di padre Bellon sulla rubrica "un sacerdote risponde", molto interessante e che dimostra che nel Cammino, riguardo al peccato e alla grazia, sembra che non ci abbiano capito niente.
      Il riferimento è:
      https://www.amicidomenicani.it/le-chiedo-se-luomo-anche-con-laiuto-della-grazia-possa-evitare-tutti-i-singoli-i-peccati-veniali/

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    5. È interessante leggere da padre Bellon che, mentre all'uomo è impossibile evitare tutti i peccati veniali, a causa della propria imperfezione, con l'aiuto della grazia può astenersi dal peccato mortale, perchè questo si attua nella ragione. Ciò che insegnano fin dall'inizio in cammino è invece che all'uomo è impossibile evitare il peccato mortale, perché, pur con l'aiuto della grazia, la sua volontà corrotta non può evitarlo. Ricordo un catechista affermare che se Dio gli toglieva la mano dalla testa, l'indomani sarebbe andato con le prostitute. Ebbene, detto da lui era del tutto incredibile, per il fatto che era una pasta d'uomo, innamorato della moglie e a lei soggetto; ma soprattutto era sbagliato, perché si descriveva come un burattino soggetto a Dio, e allora non peccava, o al demonio, e allora peccava, visibilmente "contro" la propria stessa volontà ed inclinazione personale.

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    6. Per schivare pure i veniali infatti bisogna esercitare il libero arbitrio, cosa che il Kiko e il Cammino massimamente non vogliono, nella maniera più assoluta.

      FungKu della Setta dei Mastri Birrai dell'Ultimo Sabato. Quando Dio mi toglie la manona dalla testa, mi sbafo tre chili e mezzo di patatine fritte, e potete crederci, al contrario che per il catechista di Valentina. Con la manona di Dio sulla testa, invece, con un po'di fatica (Dio ha una presa fortissima) arrivo a un chiletto e mezzo al massimo. Ma non di più, che poi Dio mi fa giustamente il cazziatone!

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    7. È tornato FungKu che bello...


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  8. Sono d'accordo che si tratta di un argomento molto delicato, e anche che non si possa generalizzare. Nel Cammino si incontrano anche genitori che si curano dei propri figli e della loro educazione. Il punto centrale è un altro, ed è un'altra delle storture del Cammino: se un catecumeno prende sul serio il Cammino ed esegue tutti gli impegni (celebrazioni, annunci, convivenze, passaggi, centopiazze, ecc. ecc. ecc.) se ha figli e magari anche un lavoro di fatto trascurerà i figli. Ancora di più se è responsabile o catechista. Per riuscire a dedicare abbastanza tempo ai figli, in pratica ci si deve fare degli sconti sugli impegni del Cammino, cioè il Cammino si deve fare "male", come direbbero i catechisti, che ovviamente non mancano occasione per fartelo notare e rimproverarti davanti a tutta la comunità, dicendo che sei un/a affettivo/a, che hai l'idolo della famiglia / dei figli, che trascuri Dio (o che lo metti al secondo, o terzo o quarto posto), e sim. Ci vuole molta forza per sostenere attacchi di questo tipo e non piegarsi. Molti non ce la fanno e cedono, piegandosi al Cammino, ai catechisti. E i figli ne pagano le pesanti conseguenze...
    Porto

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  9. Sì, hai perfettamente ragione! Considerato il fatto che molto spesso ambedue i genitori lavorano, e i ragazzi hanno molti impegni extra scolastici, fare il cammino "bene" rende difficile fare altrettanto bene il genitore. E sorvoliamo su certi atteggiamenti rigidi e intolleranti che i catechisti pretendono che si abbia con i propri figli, nel poco tempo che resta per dedicarsi a loro.

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  10. un commento a quanto detto da Valentina, 19 maggio 2023 alle ore 18:47 :
    A onor del vero, e onor delle nobilissime comunità di auto-aiuto (siano Alcolisti Anonimi, siano quelle che hanno preso a modello il processo dei dodici passi per risolvere vari problemi), mi preme (per esperienza diretta) di smentire Valentina sul fatto che ci possano essere “analogie sconcertanti” tra dette comunità e i neocatecumenali.
    L’unica analogia riscontrabile è che si trovano ad un certo momento delle persone riunite in uno stesso luogo, ma questo è anche di una scolaresca, di un gruppo di fedeli a Messa, etc.. ma tutto finisce lì.
    Intanto nella comunità di auto-aiuto vige il principio espresso che “non vi è nessun maestro”. Ognuno parla della sua esperienza, liberamente, cioè solo se vuole. Non ci possono essere minorenni. L’insegnamento e il progresso avvengono solo attraverso l’esempio e lo scambio di esperienze. Se uno vuole può passare anni senza dire nulla di sé stesso, e partecipare solo ascoltando. E non gli verrà detto nulla – nulla a pretendere. Quando si sentirà sufficientemente al sicuro, ovvero capirà di trovarsi in un ambiente che lo protegge, lo ascolta e lo rispetta senza giudicarlo, se vuole potrà parlare, ma solo della sua esperienza. E non gli verrà chiesto nulla. Chi ci va trova accoglienza, ascolto, e nessuna pretesa, salvo il rispetto dell’esperienza altrui che non è questionabile. Non si può entrare in discussione con gli altri. Non si va a fare predicozzi agli altri né ammonizioni né esortazioni (nessuna delle baggianate neocatecumenali). Si può parlare liberamente di sé mentre viene scoraggiato il parlare di quello che fanno gli altri (per capirci, non c’è nessun accenno agli “alcolucci della domenica”, o, per dire, gli “stramangiatorelli della domenica”) perché semplicemente non interessa. Ovviamente, niente decima, niente maledizioni a nessuno, niente uso delle “scritture” per sparare giudizi sugli altri che sono più nuovi, niente impropèri se si manca alle riunioni, se vuoi guarire sono fatti tuoi, se non ce la fai e hai delle ricadute hai tutta la comprensione dei più anziani che sono passati per le stesse esperienze. Quello su cui puoi contare è che se hai bisogno il gruppo è lì pronto ad accoglierti, ad ascoltarti senza giudicare e a riproporti dei principi di vita attraverso una letteratura abbastanza semplice. A me ricorda piuttosto un passo del film tv su San Filippo Neri che dice al Papa in ispezione alla sua parrocchia: “Santità, ho imparato che nella vita è meglio avere poche regole e semplici, io ho scelto quella della carità”.
    Io ho visto (e sperimentato) in un gruppo simile depressioni leggere guarite nel giro di due-tre riunioni, ho visto guarigioni da psicosomatosi e rinascite morali da lasciare di stucco, mentre nelle cosiddette “comunità neocatecumenali” ho visto depressioni svilupparsi e diventare croniche, trasmettersi ai figli sotto forma di anoressia, dipendenza da alcol e fumo. Insomma, capiamoci, due pianeti diversi. Citando un mio caro amico ora scomparso, per favore, non confondiamo la … con la cioccolata.

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    1. Grazie Gabirro per quanto scrivi! Nel mio commento intendevo solo confrontare la declaratoria dei 12 passi con i "passaggi" del Cammino, notando fra l'altro che manca tutta la parte "costruens"; ma sono contenta di aver fornito lo spunto per il tuo commento, assai interessante, che mette l'accento tra le altre cose sul fatto che nei gruppi di auto aiuto c'è tutto l'interesse a restituire ai componenti libertà ed equilibrio, e nessun interesse invece a tenerli incapsulati a vita. Valentina

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