mercoledì 10 maggio 2023

Storie d'amore fallite con fidanzati "radicati" nel Cammino

Proponiamo la lettura di due commenti, il primo recentissimo, il secondo di qualche tempo fa, sulle difficoltà di relazione incontrate con giovani del Cammino neocatecumenale.

Nonostante la diversità di persone e di ambienti, la descrizione del fidanzato neocatecumenale sembra riguardare la stessa persona, impositiva, ossessionata e ossessionante, dominata da pensieri fissi, incapace di stabilire un rapporto di reciproca conoscenza e accettazione delle esperienze e del modo di vedere dell'altro, è la descrizione perfetta del narcisista patologico.

Non si tratta di un caso, o di combinazione: i giovani neocatecumenali ricevono una precisa formazione ed addestramento che, in molti casi e soprattutto nei più esposti e predisposti, producono delle personalità a "guscio vuoto", atte a contenere semplicemente e solamente una replica del modo d'essere, del pensiero, delle idealitá, del comportamento, del guru, cioè di Kiko Argüello.

Non si tratta, da parte di questi ragazzi, del desiderio, perfettamente lecito, di voler condividere fede e valori con colei che potrebbe in futuro divenire una compagna di vita, ma di irresistibile richiamo alla omologazione, di sé e delle persone intorno va sé, ad un modello limitato e limitante, autoritario, non attrattivo ma respingente ed elitario, che nulla ha a che vedere con il cattolicesimo e tutto con un settarismo che non eleva le coscienze ma le appiattisce e le riduce ad essere spente e caricaturali.


Sono da poco (pochissimo) uscita da una relazione con un neocatecumenale radicato (che, ovviamente, non si è presentato come tale). Qualche giorno fa ho detto basta scampandomela così alla famosa e attesa nottata della veglia di Pasqua. 

Basta a storie allucinanti sulla castità, sull’obbedienza ai catechisti, sulle missioni, sulla famiglia cristiana; basta ai “se non entri in cammino ti lascio”, ai “vorrei una ragazza in cammino”, “ti amo ma ho bisogno che fai il cammino” ai “tu non capisci perché non entri” e ancora “prova almeno le catechesi poi vedrai che ti piacerà e non ne uscirai” oppure “tu non puoi dire di avere Fede se non fai il cammino”. 

Ho detto basta ai weekend in cui aspettavo con ansia che il mio ragazzo tornasse dai ritiri a Porto San Giorgio. Puntualmente non tornava mai come ci eravamo salutati, un pezzo di lui rimaneva lì e il resto che tornava era completamente fuori di sé, con gli occhi spiritati e pieno di convinzioni assurde e di “non puoi capire tu, ci vedi sempre del marcio e invece è una cosa così bella, basta non ne voglio parlare”. Le vicende e gli aneddoti sono tanti e vari che a pensarci l’unica cosa che mi viene in mente è “ma come ho fatto a sopportare”.

Ringrazio questo blog e chi se ne occupa con attenzione. L’ho trovato dopo varie ricerche, in un periodo buio in cui non mi sentivo capita, anzi. Un periodo in cui mi sentivo stupida, diversa, incapace di comprendere, negativa, sbagliata, impura, cattiva, ignorante, non abbastanza, sotto pressione, anormale, pazza. Come solo un neocatecumenale sa farti sentire, se non sei uno di loro.

Grazie, per non avermi fatta sentire sola.
Abbraccio chiunque si trovi nella mia stessa situazione e non riesce ad uscirne. Coraggio, c’è una vita oltre <3

 


Anch'io ho avuto una brutta esperienza di tre o quattro mesi con una persona che conoscevo da anni, ma avevo perso di vista. Nel rinfrescare la conoscenza mi sono resa conto che tutto, in questa persona, era permeato di presunta 'religiosità'.
Ma la trovavo ossessiva.

'Come hai conosciuto la tal persona'?... risposta costante ed invariabile: 'in un gruppo di Chiesa'.

Poi mi parla di 'convivenze', di 'comunità' (io fino a quel momento, l'unica 'Comunità' che avevo visto era stata San Patrignano, per un progetto in cui erano stati coinvolti anche Studenti delle superiori con i loro Docenti.

Pieno di boria e saccenza, sempre pronto a cercare di farmi sentire 'sbagliata', a fare commenti taglienti sulla mia passione per il mio lavoro (tipica dei Cappuccini, tra le altre cose!), poi mi ha fatto conoscere una famiglia di Neocatecumenali, e percepivo che mi teneva come 'sotto osservazione', pronto a scattare.

Nei tre mesi in cui mi sono vista (disgraziatamente!) con questa persona - solo per conoscersi il più a fondo possibile, come è mia abitudine!... infatti la frequentazione non è sfociata in nessuna storia visto il disastro cui ho assistito - ho potuto sperimentare l'aggressività malcelata, nelle parole cosí come nelle critiche taglienti, una personalità impositiva, che se ne vanta e, soprattutto, una grandissima tendenza ai tentativi di manipolazione.

Dopo tre mesi di frequentazione, in cui intuivo che la persona era come scollata dalla realtà, e vedevo con grande stupore che ogni avvenimento ed ogni aspetto della vita veniva ricondotto ossessivamente a strani richiami religiosi, finalmente mi sono decisa a porgli la fatidica domanda: 'ma a quale movimento Cattolico appartieni? Comunione e Liberazione? Rinnovamento Cattolico?'
Io conoscevo solo i Focolarini per aver avuto diversi amici che li frequentavano...
E invece NO: dopo mille giri di parole e indovinelli vari, durati un paio di giorni, lui mi dice:'Neocat'.
Per me stava come l'Ostrogoto ad un Arabo.
Ho indagato. Ho cominciato una ricerca per andare alla radice di questa organizzazione, cosí malata.
Dopo due settimane ho bloccato definitivamente il numero.
A me la religione ha insegnato come essere LIBERI!!! Ringrazio di aver conosciuto la Fede dai frati Cappuccini.

(A casa sua c'è una foto ben in vista, incorniciata, con lui insieme ad alcuni ragazzi vestiti come nella prima Comunione, o Cresima, non lo so: lui tutto vestito di nero... UH, UH... una visione da brivido davvero, infatti gli avevo detto che vestito cosí era da depressione!!!... insomma ho scoperto più tardi... vestito COME KIKO).

84 commenti:

  1. La psicologia si adatta benissimo all'uomo, ma è il singolo uomo a non adttarsi alla psicologia, perché quando si vuole adattare la vita concreta, che è sempre PERSONALE, allo schema, la psicologia diventa un'ideologia e non torna più.

    Figurarsi le ideologie, che hanno perfino un'idea sbagliata della natura dell'uomo, che considerano o come una macchina che si può potenziare, come nel transumanesimo, o come una specie di animale mutante, come nel gender... o come nella perenne condizione di colpevolezza e figliolanza del demonio, come nelle sette, per cui si può trovare la salvezza solo SPERSONALIZZANDOSI per unirsi, con altri "acini", in un "grappolo".

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  2. Che Dio, al contrario delle ideologie, rispetta profondamente la natura umana, è dimostrato anche dal fatto che tollera che si possa essere squilibrati e fissati anche riguardo alla religione e alla fede.
    E nulla dà di più l'idea dello squilibrio del maniaco religioso.
    Ma in bocca al manico, perfino il valore della castità prematrimoniale, invece di richiamare a un'ideale di innocenza e dare un senso di purezza, può essere banalizzato e svilito.

    Per una cosa in cui il ragazzo neocatecumenale della prima testimonianza aveva ragione, probabilmente non ha saputo darne ragione, perché non si può dare ragione di qualcosa attraverso i processi irragionevoli tipici dei maniaci.
    Al massimo ci si "azzecca".

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  3. Purtroppo in tutte le questioni religiose in cui c'entrano i sentimenti, è difficile uscirne senza ferite.

    E questo vale specialmente per il Cammino Neocatecumenale, dove i capibastone si sentono in dovere di calpestare i tuoi sentimenti pur di far crescere il prestigio e i soldi della setta. E non calpestano solo i tuoi sentimenti, ma tutta la tua vita, morale, spirituale, materiale.

    Tutte le testimonianze relative a fidanzamenti o matrimonio con una persona adepta del Cammino ricordano lo scontrarsi con la mentalità del "questa relazione può sussistere solo se ti iscrivi alla setta".

    Nel film To Verdener si racconta di un giovane che perde la testa per una ragazza figlia di testimoni di geova. Nel narrare le loro difficoltà, offre uno spaccato impietoso della mentalità vigente nella setta, mostrando senza alcuna polemica le dinamiche interne: i sentimenti vengono calpestati, l'ipocrisia è un pilastro fondamentale, gli stessi parenti, amici, persone care, ti tolgono perfino il saluto quando non sei perfettamente allineato ai dettami ufficiali della setta (dettami che però le alte sfere furbescamente aggirano). Dopotutto era già un indizio inequivocabile il fatto che il fare i "pionieri" (equivalente delle "alzate" davanti a Kiko) venga valutato dagli adepti in modo molto più positivo che l'intraprendere un normale percorso di studi all'università.

    Il film, del 2008, non è stato tradotto in Italia ma è ancora reperibile sottotitolato in italiano. Consiglierei ai fratelli del Cammino di guardarlo e di osservare come il lerciume dei testimoni di geova sia spettacolarmente somigliante a quello del neocatecumenalismo. Come l'ipocrisia sorridente degli anziani di quella setta corrisponda all'ipocrisia un po' meno sorridente dei cosiddetti "catechisti" della propria setta. E perfino quando avvengono cose moralmente discutibili, l'atteggiamento della setta non è quello di chiarire dove è il bene e dove è il male, ma solo quello di calpestare chi non è utilissimo al prestigio e ai soldi della setta.

    Bisogna essere proprio degli asini per ragliare ossessivamente e acriticamente a favore della setta di Kiko e Carmen.

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  4. Consiglio assolutamente la visione del film "To Verdener", ti fa capire un sacco di cose su come sono organizzate le cose all'interno dei TdG e mostra un sacco di analogie preoccupanti con il CN. Una definizione di quel film che mi ha sempre colpito è la distinzione dei giovani in tre categorie: i ribelli, gli ignavi e i nerd. L'ho rivista tale e quale nel CN: i ribelli sono quelli che da adolescenti e giovani adulti rompono con le regole imposte dall'organizzazione, ma poi ritornano, probabilmente perchè sentono la mancanza della vita impostata secondo i dettami della setta, diventano ancora più fanatici e fanno carriera all'interno del movimento; gli ignavi sono coloro che apparentemente vivono una vita secondo i dettami della setta, ma solo apparentemente, perchè poi in realtà vivono come "il mondo"; i nerd sono quelli che ci credono davvero, fanno tutto quello che viene detto fino a quando si accorgono che è tutto un grande bluff e mollano. Se volete leggere altre cose agghiaccianti per capire le similitudini fra TdG e CN, vi consiglio anche questo blog: https://ildisassociato.wordpress.com/ . è un ex TdG che si è dissociato e ora è diventato ateo.

    Mi rivedo molto in quel fidanzato della ragazza che scrive: anche io ho fatto molte pressioni sulle mie ex fidanzate affinchè entrassero in CN, le ho umiliate e fatte sentire sporche e incomplete un sacco di volte. Mi ci sono voluto anni e tanto lavoro per liberarmi da tutti i condizionamenti che il CN mi ha messo nelle relazioni con l'altro sesso e nonostante ora sia felicemente sposato con una donna fantastica, certi "fantasmi" escono ancora fuori ogni tanto. Mi dispiace di aver fatto soffrire le mie ex fidanzate e spero che il Signore mi possa perdonare.

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    1. @anonimo e @byTripudio
      io consiglio anche la visione del film "la ragazza del mondo" che parla di una ragazza testimone di Geova che viene esclusa da famiglia e comunità solo perchè si era innamorata di un ragazzo esterno all'organizzazione, per rimanere anche in tema di fidanzamenti. Il caso era un pò estremo perchè il ragazzo in questione era un tossicodipendente, ma comunque le analogie con il Cammino sono tante: gli scrutini con gli "anziani" (la versione tdg dei catechisti) sui dettagli intimi della relazione, il processo di disassociazione della ragazza, la famiglia che insiste con le figlie sul dedicarsi solo al gruppo e non agli studi, o cmq di intraprendere una strada che permettesse di mettere i propri talenti a servizio del gruppo, le letture e le riunioni in comune...

      Una nota personale: più leggo testimonianze come quelle del post, più ringrazio il Signore da avermi salvata da una realtà del genere, quando ero in Cammino immaginavo spesso come sarebbe stato un matrimonio e una famiglia con un neocat e non mi sarebbe dispiaciuto, ma poi il Signore e qualcuno che mi guarda da lassù mi hanno aperto gli occhi!

      Gloria

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    2. Il bambino (almeno fino a qualche anno fa) nell'attesa di diventare preadolescente smetteva di credere a Babbo natale e alla Befana senza che nessuno glie confidasse la loro non esistenza (anche se poi purtroppo poi si dimenticava in blocco tutta la dimensione dell'incanto)
      Era solo un fatto di buon senso non la provvidenziale irruzione metafisica nella consapevolezza di una mente acerba.
      Allo stesso modo il fatto di allontanarsi dal cammino non dipende dal "sovrannaturale" ma dalla naturale consapevolezza di aver subito una "truffa sentimentale" (credevo che era amore e invece era un calesse)
      Continuare a credere nell'intervento divino anche quando è semplicemente sufficiente la ragione umana a comprendere, è come cambiare brodo di cottura: dal brodo di carne a quello di pesce, sempre brodo è.
      Personalmente credo tuttora nelle "favole" ma mi illudo di aver smesso di credere alle fandonie
      Il qualumquologo

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    3. come? La non esistenza? Lo sanno tutti che Babbo Natale è Kiko e la Befana è Carmen, quindi esistono

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    4. @anonimo
      sì ma anche la ragione è un dono di Dio ;) inoltre volevo condividere questa cosa molto personale e delicata: sono uscita dal Cammino dopo aver perso una persona a me carissima che teneva molto a me e che mi aveva messo in guardia dal Cammino, io forse sono un pò ingenua e sentimentale, ma credo che anche questa persona dal Cielo mi abbia aiutato ad aprire gli occhi, forse anche perchè nell'altra vita molte cose si vedono molto più chiaramente rispetto a qui ;)

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    5. p.s. il commento di prima era mio (Gloria)

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    6. Se è un fatto così personale e intimo chiedo scusa e non entro certamente in merito. Del resto sarei ipocrita perché anch'io, seppur molti anni fa, fui lungamente manipolato ed ebbi l'aiuto di due segni di avvertimento che comparvero in identico modo a distanza di tempo e in una precisa circostanza con la loro inequivocabile eloquenza e da "sveglio".
      Senza quel sorprendente aiuto non ne sarei uscito.
      Impossibile parlare di coincidenze. Dietro il tangibile avvertimento c'era senz'altro la regia/presenza di "qualcuno"/"qualcosa".
      La manipolazione è in qualche modo come uno "stupro" perché riesce a impadronirsi con "dolce violenza" della nostra psiche e anche se ci si sottrae al cappio essa lascia sempre una traccia perturbante, anche a distanza di decenni
      Mi rifirmo per identificazione
      ll Qualumquologo

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  5. I giovani catecumeni così rigidi così irreprensibili solo verso gli altri, si riempiono la bocca di verginità, di dio,ma sono ossessionati dal sesso, che li porta a sposarsi presto anche senza avere ne lavoro ne casa, solo così per poter fare sesso "in regola' e sentirsi migliore degli altri, mettere al mondo figli che poi saranno mantenuti dai catecumeni, o andando via come itineranti o andando a lavorare presso qualche catecumeno, che ha come dipendenti solo catecumeni,che sfrutta come schiavi. Oppure c'è una seconda categoria quella che fanno sesso tranquillamente, anche se davanti agli altri si mostrano come innocenti e illibati, e spesso sono figli di super catechisti, e molto spesso rimangono incinta, e si ritrovano con figli non cercati e con persone con le quali poi finisce. Non sono neanche così furbi da usare contraccettivi. Poveri quelli non catecumeni che hanno avuto a che fare con sta gente e per loro fortuna ed intelligenza non si sono fatti fregare, come è capitato ad altri che si sono fatti assorbire dalla comunità diventando molto peggio dei loro fidanzati,fidanzate. Poi da sottolineare come i ragazzi/e, con chi stava dentro con loro e non interessavano facevano i puri e i santissimi, oppure facevano le preziose, però poi fuori non avevano limiti. Ex fratello

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  6. So di diversi matrimoni neocatecumenali con processi di annullamento nei tribunali ecclesiastici per coercizione dei catechisti, costretti a sposarsi e costretti ad avere 5,6,7,8 figli, solo per obbedire ai catechisti e non per convinzione cattolica o per obbedire a Dio .

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    1. Non mi stupisce affatto che i fidanzati del Cammino siano più pagani dei pagani, identici se non peggiori alle coppie di ragazzi che stanno fuori il Cammino, spesso anche parrocchiani e parrocchiosi, che non conoscono assolutamente più cosa sia il fidanzamento cristiano, la fedeltà, la castità prematrimoniale, le virtù necessarie al matrimonio, preferendo invece crogiolarsi nelle mode mondane, nella lussuria, nel convivere more uxorio, nel trattare il sesso come un'attività ludica (e dunque ricorrere a contraccezione o aborto per evitare "fastidi"), a volte fin da adolescenti che pure si erano "alzati" davanti a Kiko. Nel neocatecumenalismo vige infatti la moda dell'autoassolversi dopo essersi concessi lussi e lussurie, del proclamarsi "peccatori" ma rincorrendo le occasioni di peccato poiché Kiko dice che "l'uomo non può non peccare", nel parlare a vanvera di croci, di satana, di Nostro Signore, e poi pochissime ore dopo la Comunione e mentre parenti e fratelli di comunità sono ancora a tavola crogiolarsi nel peccato senza che nessuno ci trovi alcunché di strano. Dopotutto la kikolatria insegna le apparenze, darsi da fare per l'apparenza, e poi essere peggio dei pagani.

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  7. Il mio fidanzato neocatecumenale mi ha parlato solo di Kiko Argüello e Carmen Hernandez, mai di Gesù Cristo o della Chiesa cattolica, dopo 8 mesi di relazione ho deciso di scappare da lui, il mio fidanzato idolatra Kiko e Carmen

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    1. Grazie per la conferma! Qui vengono commentatori neocatecumenali a sostenere di sapere a malapena chi siano gli iniziatori...

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  8. Io ho un partner neocatecumenale, ma penso sia un po' atipico (o più semplicemente stufo. Ha finito il CN, infatti non siamo più giovanissimi).

    Credo che la nostra relazione sia abbastanza equilibrata: non mi ha mai chiesto di partecipare alle catechesi iniziali o di far parte del CN, mi ha chiesto solo di poter continuare a frequentare la sua comunità negli appuntamenti infrasettimanali e i "grossi appuntamenti" (Pasqua e inizio corso. Negli anni perfino gli annunci, li ha evitati molto più frequentemente di quello che mi aspettassi).
    Il CN è una realtà che occupa tantissimo tempo di un adepto, pertanto ha ridotto grandemente la sua partecipazione (sia in termini di tempo che in termini economici). La messa la condividiamo la domenica in una parrocchia fuori dalla nostra città.
    Da parte mia, che non sono credente, ho garantito un matrimonio in chiesa (con la messa vera), ho garantito tutti i sacramenti e un'educazione alla fede cattolica ai figli (i quali non andranno in comunità).
    Ma al contempo ho sempre parlato francamente e sempre riconosciuto il CN per quello che è: una setta. Una setta alla quale mi oppongo fermamente all'interno della mia relazione.

    Non è un equilibrio semplice, in continua evoluzione ed in continua negoziazione; ma nonostante ciò, credo che entrambi ne usciamo arricchiti.
    Probabilmente, ho solo avuto la fortuna di conoscere una persona fuori dal comune e veramente speciale, (perdonatemi, suona stucchevole, ma amo veramente la mia vita e il mio partner), ma di sicuro abbiamo ambedue impiegato molta energia, molto amore, molto impegno nel costruirci la nostra vita, con le difficoltà e con i successi quotidiani.

    Mi sento solo di affermare che il CN è una realtà perlopiù tossica, con una dimensione spirituale veramente piatta e banale: ad ogni persona va garantita la possibilità di trovare la propria dimensione e la propria personalissima felicità. Cosa che lì non avviene.
    Ciononostante, a tutte le persone in una relazione del genere vorrei solo dire di non aggrapparsi all'idea di "cambiare l'altro che non capisce quanto sia dannosa la realtà in cui si trova", ma, piuttosto di comprendere le ragioni e le paure del partner (o del parente, o dell'amico), di trovare un compromesso, un terreno comune sul quale costruire MA senza mai perdere il rispetto dell'altro e di SE STESSI.

    Se questo non è possibile, meglio un no detto con amore, che una vita di sì, mandati giù come bocconi amari.

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    1. @Anonimo10 maggio 2023 alle ore 15:43
      ---
      Ho letto con interesse quanto da lei
      scritto; penso quindi che il suo partner, che poi ha anche sposato
      In Chiesa con regolare cerimonia,
      sia riuscito ad occultare molto bene al Cammino la propria vita privata, altrimenti sarebbero stati
      dolori!
      Ruben.
      ---

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    2. È un percorso: se mi guardo indietro vedo quanta strada abbiamo fatto e come abbiamo modellato il nostro percorso. E non è stato sempre e solo in discesa.
      Inolyre, il suo percorso è piuttosto atipico: nella comunità che frequenta ci sono ancora dei puristi, ma sono rimasti in pochi. Come in realtà il numero generale dei partecipanti, mi sembra sempre meno e sempre più tiepido. E il lassismo avanza: inizialmente rinunciare agli appuntamenti vari o alle eucaristie del sabato per stare con me e sostituirle con la messa la domenica mattina aveva creato scompiglio, ma una volta visto che non avevo intenzione di cedere, poi nessuno si e più permesso commenti.
      Lo dico spesso, la fede cattolica unisce, è il CN che divide. In chiesa c'è posto anche per me, per sostenere la fede della mia metà, nel CN non sarebbe nemmeno pensabile.

      Penso anche che la fiducia reciproca e il fisiologico fossilizzarsi del CN abbia aiutato a vedere con lucidità molte cose: ho sempre avuto fiducia nel fatto che la nostra vita privata fosse protetta. Certo, ci sono stati scontri, come è normale in una coppia, tuttavia la sensazione generale è che le priorità siano al posto giusto.

      Molte cose sono migliorate con il tempo e con il dialogo, altre resteranno sempre uguali. Ma ribadisco, penso di aver trovato l'eccezione che conferma la regola, non la normalità!

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    3. La donna con il marito dichiaratamente non credente e anche abbastanza agguerrito, credo sia la categoria più "lasciata in pace" del Cammino.
      Ne avevo un paio anche nella mia comunità, sono arrivate fino in fondo al Cammino, venivano quando volevano, la loro assenza anche a certe convivenze era sempre giustificata dall'avere l'"orco" in casa, per cui non sono mai state torchiate troppo negli scrutini; e quando il marito le accompagnava magari in convivenza, veniva sempre accolto con grande reverenza, come fosse una personalità, e in qualche modo vezzeggiato. Inoltre ambedue hanno trovato il modo di "rifilare" al marito non so se nolente o volente, un "figlio del Cammino", cosicchè anche sull'apertura alla vita non si poteva dir loro nulla. E poi le loro risonanze vertevano tutte su come loro pur avendo questo marito impermeabile alla fede, riuscissero comunque a portarlo in parrocchia e a assicurare un'educazione religiosa ai figli.. sempre con un alone di eroismo e di martirio della fede!. Forse all'inizio le donne con il marito non in Cammino soffrono un po' perché si infrange l'idea romantica del dover condividere tutto e perché non hanno ruoli in comunità, ma ben presto credo si rendono conto di che gran fortuna è capitata loro. I mariti poi, almeno delle due sorelle che ho conosciuto io, erano pure dispiaciuti quando le mogli sono state lasciate a casa la "missione"...che naturalmente non ha avuto alcun esito, visto che nessuno dei due voleva cambiare ciò che ormai era una routine consolidata della coppia.

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  9. Beh che la ragazza del post dice di essere stanca della castita, questo mi fs riflettere un po'!
    Comunque... Ma i catechisti non dicono sempre di amare il prossimo cosi' come e'? che l'altro e' Cristo? Quindi perche forzare un cattolico (che in teoria dovrebbe avere la stessa fede di un kiko) a fare il cammino?
    Il kiko della relazione non dovrebbe amare l'altro cosi come e' senza sforzarsi di cambiarlo?
    Perche questo e' quello che annunciano nel Kerygma ed in tutte le convivenze... parlano sempre di questo amore incondizionale che accetta il prossimo senza doverlo "cambiare", ma poi ai fatti sono prorprio i catechisti a dire di "portare" il fidanzato/a al cammino altrimenti sto fidanzamento o futuro matrimonio non s'ha da fare...

    Che ipocriti....

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    1. ipocriti è l'acronimo di :

      Individui Palesemente Osceni Catecumenalmente Ridicoli Insomma Terribilmente Indecenti

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    2. Il neocatecumenalismo, come ogni setta, impone una morale ipocrita, perbenista, puritana, col sottinteso che va professata a parole ma non con i fatti, perché lo sanno anche loro che in questo mondo la virtù della purezza è odiata ovunque.

      Pensa che uno degli asini raglianti che da diciassette anni tenta di disturbare questo blog usava lo stesso nickname ("zunbla") qui, su wikipedia e sui siti di dating online. In questi ultimi aveva postato oscene foto di sé stesso seminudo, con pancia grassa e cascante in bella mostra, vantandosi di attrarre donne di metà dei suoi anni (all'epoca era quarantenne). E quindi mentre qui veniva a fare l'esperto di complessi versetti biblici e il moralizzatore che al posto delle virgole usa frasi come "nel Cammino queste cose non succedono, nel Cammino è molto apprezzata la virtù della castità", mentre su wikipedia inseriva la voce sul Cammino con tutti i trionfalismi e le menzogne tipici del "neocatecumenato", in quegli stessi minuti su un altro tab del browser cercava occasioni propizie contro il sesto comandamento e faceva allusioni tipicamente neocatecumenalizie.

      Vistosi scoperto e preso a sberleffi, cancellò il profilo e cambiò nickname. All'epoca si firmava con altri numerosi soprannomi ("ancellare", "positivo", "lara", "tanto rumore per nulla", "alea iacta est"...), ognuno puntualmente sparito dopo un sufficiente numero di figuracce. E senza mai accorgersi che il riportare ossessivamente-compulsivamente i tipici slogan neocat, ci ha consentito di smentirli ripetutamente uno per uno, lasciando così nell'internet - non solo su questo blog - una sorta di "FAQ" sparsa in molti luoghi, a disposizione di chiunque cominci a nutrire qualche dubbio sul Cammino.

      E nonostante la figuraccia galattica con i suoi cosiddetti "catechisti", informati dal nostro amico Lino Lista, ha continuato a ragliare sempre più forte e ad azzeccare figuracce sempre più epiche. E soprattutto, a lasciare - rintracciabili da google - le sue asinerie e le risposte che chiunque può reperire e verificare.

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    3. C'è un "non" in più, spero che il concetto si capisca ugualmente.

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    4. In sostanza chi è nel Cammino dev'essere casto o no????????

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    5. Premesso che i peccati "sessuali" sono la cosa di cui si parla di più nel Cammino, giacché Kiko e Carmen hanno sempre avuto una notevole ossessione per l'argomento, ricordiamo che nel Cammino, a parole, sono tutti estremamente moralisti e puritani, ma nei fatti i kikos autorizzano sé stessi a peccare, perché la setta insegna che "l'uomo non può non peccare".

      Cioè i kikolatri sono in grande errore per quanto riguarda il peccato e la grazia. I cattolici si sforzano di non peccare, di evitare le occasioni prossime di peccato, e si sforzano di "rialzarsi quando cadono", attraverso il sacramento della riconciliazione. I kikolatri, invece, usano in modo fatalista la scusa che "l'uomo non può non peccare", e pertanto non si sforzano di evitare le occasioni, non si sforzano di "rialzarsi", vanno addirittura vantandosi ("eh, sapete, quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni!", "mi faccio schifo!", "sono una Caina!"...), e questo riguarda ogni tipo di peccato, non solo quello contro la castità.

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    6. evidentemente la frase "l'uomo non può non peccare" ti scandalizza... quindi certamente saprai elencare il nome di almeno 1 persona nella storia immune al peccato (a parte Cristo Signore ovviamente), che può smentire la frase che tu detesti tanto.... altrimenti di cosa parli?

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    7. Tutti coloro che sono in grazia di Dio sono persone che non commettono peccati mortali. Ci sono e ci sono stati molti santi in giro eh... gente che corre a confessare piangendo non peccati veniali, ma semplici difetti involontari come santa Veronica Giuliani. Persone per le quali l'imitazione di Cristo non è un'utopia. Persone che aspirano seriamente al Paradiso.
      Ora caro Anonimo, prova a chiederti tu invece perché ti scandalizzi tanto l'idea che "l'uomo possa non peccare": potresti scoprire qualcosa d'interessante o piuttosto di diverso rispetto alle manfrine apprese finora.

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    8. Premesso che la mia era una provocazione e concordo che l’uomo con la grazia di Dio puó sfuggire le occasioni di peccato (e non sforzandosi come ha scritto Tripudio) non possiamo basarci su discorsi teorici, ovviamente ci sono distinzioni per i vari peccati (mortali, veniali, involontari) ma affermare che l’uomo non puó non peccare significa semplicemete riconoscere che l’uomo con le sue forze non riesce a resistere al male, bisogna cercare la comunione con Dio e con la sua grazia possiamo resistere non è una rassegnazione o peggio una giustificazione a peccare, il Cammino mai ha affermato o sostenuto questo anzi, l’esatto contrario…

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    9. Caro nonimo delle 11:55, qui (https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s1c1a3_it.htm) c'è il Catechismo della Chiesa Cattolica relativo al peccato, alla libertà e al libero arbitrio: dove c'è scritto che "l'uomo non può non peccare"?
      Mi pare che ci sia scritto esattamente il contrario:

      > Finché non si è definitivamente fissata nel suo bene ultimo che è Dio, la libertà implica la possibilità di scegliere tra il bene e il male, e conseguentemente quella di avanzare nel cammino di perfezione oppure di venire meno e di peccare. Essa contraddistingue gli atti propriamente umani. Diventa sorgente di lode o di biasimo, di merito o di demerito.

      Dire "l'uomo non può non peccare" è una eresia di tipo protestante enorme.

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    10. @Anonimo11 maggio 2023 alle ore 10:47
      'In sostanza chi è nel Cammino dev'essere casto o no????????"'
      ---
      Secondo le norme ed i Comandamenti della Chiesa, tutto
      Il Popolo di Dio(i battezzati), deve
      essere casto.
      Ruben.
      ---

      Elimina

    11. @Anonimo 11 maggio 2023 alle ore 11:55 ha scritto:
      "quindi certamente saprai elencare il nome di almeno 1 persona nella storia immune al peccato (a parte Cristo Signore ovviamente)"
      ---
      Nessun essere umano è a priori
      immune dal peccato, però, avendo
      il dono del libero arbitrio, ovvero
      la libertà di scegliere e di decidere,
      se vuole, ha la facoltà non peccare.
      Ruben.
      ---

      Elimina
    12. P.S. al mio delle 13:32

      Considera il libero arbitrio, come
      una sorta di "vaccino" contro il peccato.
      Ruben.

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    13. Per Anonimo delle provocazioni che ammette che per grazia di Dio si può non peccare ma "senza sforzo": la dottrina cattolica sulla giustificazione differisce da quella luterana per il fatto che l'uomo è cooperatore della propria salvezza. Sei pregato di leggere il famoso documento ecumenico sulla giustificazione che citavi recentemente.

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    14. Quindi non essendoci uomo che possa vantarsi di non peccare piu stai dicendo che nessun uomo ha mai avuto la volontà di non peccare? Ridurre tutto alla volontà personale di poter decidere di non peccare esclude completamente l’opera di grazia di Dio, questo ovviamente non comporta una liberà nel peccare (come già detto ma non pubblicato) che voi inspiegabilmente attribuite al Cammino o a Kiko

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    15. Ariecco il fintotontismo neocatecumenalizio che finge di confondere il particolare con l'universale e si prepara a mistificare le parole di san Paolo.

      Il vero punto della questione è che «nulla è impossibile a Dio». Dunque l'uomo, pur incline al peccato, può vivere collaborando all'opera della divina grazia che gli viene sempre offerta, evitando per quanto possibile il peccato, evitando di far vanto delle sue debolezze (non credo che siano in tanti ad avere la statura spirituale dell'apostolo Paolo, che peraltro nell'espressione riguardante il vantare i peccati, intendeva solo anticipare certe critiche moralistiche tipo "eh, sappiamo chi sei e cosa fosti").

      Questo non significa che non si pecca più. La questione del peccato non è un foglio Excel ("quanti peccati moltiplicato quanto sono gravi") ma di disposizione del cuore ("quanto sei disposto a rialzarti se cadi, quanto ti sforzi di evitare le occasioni prossime"). Cioè il "lasciarsi andare" al peccato, è anzitutto un rifiutare la virtù della speranza.

      Nella mentalità neocatecumenale vige un pessimismo nero. Dicono che "l'uomo non può non peccare", che è solo una mezza verità (di tutte le creature, solo la Beatissima Vergine, preservata dal peccato originale, è davvero vissuta senza peccato).

      L'altra metà della verità - che nelle cosiddette "catechesi" kikiane-carmeniane non vi insegnano - è che l'uomo può benissimo sforzarsi di non peccare, cioè di "limitare i danni" (diciamo così per semplicità). Il peccato è un ostacolo alla comunione con Dio, dunque il "rialzarsi se si cade" e lo sforzarsi "di non cadere" diminuiscono gli ostacoli alla comunione con Dio.

      Il cupo pessimismo neocatecumenale, oltre che eretico, è una furbata dei capicosca necessaria per mantenere in piedi la pagliacciata del "l'importante è solo che facciate bene il Cammino", cioè Kiko e Carmen vi autorizzano a peccare purché siate presenti alle convivenze, paghiate la Decima e tutti gli altri balzelli, sforniate figli come conigli, ed eseguiate tutte le ipocritissime recite che vi comandano di recitare. Infatti non c'è schiavo più incatenato di quello che dice "mi faccio schifo" ma non fa mai nulla per togliersi da quello schifo, anzi, vi si crogiola, "eh, sapete, quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni!". Sottinteso: faccio peccati (e cercherò di farne ancor di più) ma la colpa è del Signore che toglie le mani dalle teste, mica i miei peccati son colpa mia.

      Quanto all'espressione "vantarsi dei propri peccati", la utilizzo per far capire che:
      1) che i kikos danno inutilmente scandalo nelle numerose occasioni (scrutini, giri di esperienze, testimonianze...); purtroppo non tutti hanno sensibilità e solidità ascetica sufficienti a non scandalizzarsi; ed è brutto - non solo "cringe" - ascoltare persone care parlare di propri peccati veri o inventati;
      2) che i kikos si vantano di ciò di cui si dovrebbero invece vergognare; la propria vita spirituale non è uno show con ricchi premi e notizie esplosive;
      3) che i kikos dovrebbero parlare di quelle cose solo nel segreto della confessione, e solo per chiederne perdono a Dio, e al limite nel segreto della direzione spirituale, con un buon sacerdote, e solo per chiedere aiuto su come uscirne (secondo il principio del "collaborare all'azione della divina grazia");
      4) che i kikos si illudono che la salvezza consisterebbe in Pagamenti di Decime, Marcapresenze alle Convivenze, Elenchi di attività kikolatriche già eseguite, quantità di figli sfornati;
      5) che è davvero diabolico che i kikos vengano addestrati a "poter peccare comodamente" poiché "tanto la mia comunità fa bene il Cammino".

      Il fatto è che Kiko e Carmen hanno insegnato eresie ed ambiguità. Unirono le loro forze perché volevano diventare "fondatori di qualcosa" e fare la bella vita a spese degli adepti. Hanno proposto un cristianesimo inquinato, farlocco, eretico... e il gioco ha funzionato bene.

      Elimina
    16. Infatti il passaggio dell’elezione serve proprio ad avere la piena consapevolezza della nostra chiamata alla santità che è il fine del nostro battesimo e che è annunciato fin dalla primissima catechesi, Tripudio (e tanti come lui) gioca sulle “mezze verità” per raccontare il cammino come vuole lui… la realtà è che il nostro (inteso come Cattolici) interesse è il medesimo, non siamo in accordo con il mezzo evidentemente, ma finchè la Chiesa garantisce che il Cammino è uno dei metodi validi non capisco cosa vi turba così tanto.
      La Pace a tutti voi

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    17. Non si firma neppure più, questo Anonimo "consapevole", che con tutti i suoi alias, ciclandoli uno dopo l'altro, non ha fatto che azzeccare figuracce, finora, sui concetti base della dottrina cattolica.

      Elimina
  10. I giovani figli del Cammino, quelli pienamente inseriti a tutto tondo, intendo, senza il Cammino non sono nulla.
    È solo nel Cammino che si sentono a loro agio, ognuno con la propria personalità.
    Quelli arroganti, si permettono l'arroganza solo nel Cammino, perché al di fuori si prenderebbero delle belle bastonate.
    Quelli insicuri trovano protezione e sicurezza nel Cammino, altro che "Abramo partì lasciando tutte le sue sicurezze...". Se ne stanno ben attaccati al nido caldo: amici, clan familiare... Anche se partono in missione, poi tornano sempre al nido, come non fece Abramo.
    Quelli menefreghisti e scaltri fanno la doppia vita: si sposano e fanno pochi figli (tanto possono sempre dire che non arrivano...), bei lavori, belle case, amicizie all'esterno, discoteche e pub.
    Poi ci sono quelli che ci credono davvero (pochi).

    Sono né più né meno come tutti i ragazzi della loro età. Non sono migliori, sono solo rinchiusi in un loop mentale dualistico che impone come condizione essenziale l'ipocrisia del "Signore, Signore... faccio come mi pare tanto so che sono già perdonato (anche senza pentimento)".

    Quando impongono come conditio sine qua non che il proprio ragazzo/a entri in comunità, sanno già in anticipo che è solo un pro forma. A loro basta che sia nel Cammino anche se poi non gliene frega nulla e, nel caso eventuale si lasciassero, lasciano immancabilmente anche la comunità.
    Di questi ne conosco a paccate.
    Marco

    RispondiElimina
  11. O.T.
    Grande Kermesse con baci, abbracci, ed
    effusioni varie, tra Bergoglio e il Papa scismatico Copto, all'udienza generale di
    ieri.
    Se tanto mi da tanto, tranquilli eretici del
    Cammino Neocatecumenale; al momento siete l'ultimo dei pensieri del "Papa", in ogni caso, il"redde rationem" arriverà inesorabilmente.
    Ruben.
    ---

    RispondiElimina
  12. Rileggendo il nostro articolo, ho verificato che Kiko era subentrato come attore della causa già nel 2010. Ancora più grave risulta quindi il suo silenzio, il suo e quello di Carmen tanto "sensibile" alla causa femminile (...) in merito alle virtù di Marta; dico "grave" silenzio ma non inspiegabile... anzi, è spiegabilissimo.

    RispondiElimina
  13. Ricordiamo che il termine "santo" indica una persona defunta di cui l'autorità della Chiesa ha riconosciuto l'aver vissuto in modo eroico le virtù cristiane, cioè fede, speranza e carità.

    Dunque il blaterare di "santi neocatecumenali" è una contraddizione in termini, un ossimoro.

    Infatti l'appartenenza al neocatecumenalismo riguarda:
    - una fede inquinata (zeppa di eresie e ambiguità) e idolatrica
    - una mentalità cupa e funerea, cioè contro la virtù della speranza cristiana
    - una carità inquinata (diretta solo alla propria setta) e ipocrita.

    Non cascate nelle trappole del fintotontismo neocatecumenale che tenta di farvi credere che la santità sarebbe una specie di titolo nobiliare per i "VIP" che hanno fatto parlare di sé le cronache ecclesiali.

    In realtà può diventar santo anche un bambino (esempio: i pastorelli di Fatima), poiché il vivere le virtù cristiane è qualcosa di accessibile a tutti, e dunque anche un bambino può riuscire a viverle, e magari viverle addirittura in modo eroico (cioè molto molto al di sopra del massimo immaginabile della quotidianità; non è che se preghi il triplo di quanto raccomanda la Chiesa diventi automaticamente santo; non è che se vai "fondando" movimenti e associazioni, diventi automaticamente santo; l'eroicità delle virtù riguarda il soprannaturale, non gli sforzi umani, anche se nel parlare della vita di un qualsiasi santo si evidenzia spesso che ha messo in gioco tutto il suo cuore e la sua volontà per avvicinarsi a Dio).

    Il farlocco processo di "beatificazione" della megera Hernández Barrera - con tanto di diari "aggiustati" da apposita commissione per farli sembrare non gli scritti di una depressa ma di una santa che avrebbe comicamente "predicato male e razzolato bene" - è condotto chiaramente a scopo propagandistico, col sottinteso che se va in porto nessuno dovrebbe più criticare le eresie della defunta.

    In particolare ricordiamo che la "fase diocesana" in cui è attualmente tale processo è solo di natura informativa e anche dopo la sua miglior conclusione (quando la mole di documenti viene inviata al dicastero vaticano preposto a vagliarli) non c'è alcun diritto per i kikos, né alcun dovere per i cattolici non kikolatri. Occorrerà "oliare" molto riccamente gli officiali vaticani, prima che si concluda anche la fase successiva e si entri finalmente nell'analisi del "beata o no".

    Ci permettiamo quindi di dubitare seriamente che la "beatificazione" andrà mai in porto, anche se a causa di Giovanni Paolo II il titolo di "beato" è stato distribuito fin troppo facilmente e la cerimonia è presieduta dal vescovo locale anziché dal Papa (sottinteso: da GP2 in poi il titolo ufficiale di "beato" non è più l'anticamera di "santo", ma è solo un termine colloquiale per indicare un "VIP" famoso nelle cronache ecclesiali... magari una persona di buon cuore e dalla vita encomiabile, ma non necessariamente un vero "beato"; i santi e beati riconosciuti dalla riforma di GP2 ad oggi, infatti, raramente sono anime del calibro di padre Pio).

    P.s.: la beatificazione di padre Justin e altri neocat, qualche anno fa, avvenne perché furono loro malgrado martiri della fede. Cioè chi li uccise, li uccise pensando di colpire cristiani cattolici; non sapeva che erano neocatecumenali, cioè eretici. Non poena, sed causa: il martire non è tale per l'essere stato massacrato e ucciso, ma per il motivo per cui viene ucciso (il che spiega anche perché alcuni hanno il titolo di "martire" pur non avendo subìto una morte violenta). Pertanto tali martiri sono martiri perché si trovavano al posto sbagliato al momento sbagliato, e che se non fossero stati uccisi in odium fidei avrebbero continuato a vivere da eretici. Dunque la loro beatificazione è un danno al Cammino, non un onore per il Cammino.

    RispondiElimina
  14. ho sentito solamente i primi minuti, mi sembra sia buono per il blog:

    https://www.youtube.com/watch?v=4tc_fRRqDPc

    verificate e valutate.

    IPG

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    Risposte
    1. Grazie per la segnalazione! Abbiamo pronto un articolo su un altro libro di don Ronzoni, che ha una sensibilità particolare sull'argomento e si occupa da anni del problema delle derive settarie nella Chiesa Cattolica.

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    2. @Anonimo11 maggio 2023 alle ore 14:25
      L'ottimo e veritiero video di Don Giorgio Ronzoni, descrive nelle varie sfaccettature e con precisione fotografica, ciò che avviene nel Cammino ed in altri
      movimenti pseudo-cattolici.

      Prima che puntini si ponga la domanda, gli do già la risposta:
      si, Don Giorgio Ronzoni è "nemico"
      del Cammino.
      Ruben.
      ---

      Elimina
    3. lo supponevamo....................

      Elimina
  15. Ritornando sul tema della castita e dell'articolo.

    Un amico che e' ancora rimasto nel cammino sempre affermava che i giovani kikos si sposano molto giovani per smetter di peccare...
    Cioe', non sapendo avere una relazione casta, si sposano presto, cosi almeno non peccano piu.

    RispondiElimina
  16. @blog,
    A proposito di giovani e castità, provo a mettermi nei vostri panni e penso che dopo anni e anni di merda spalata sul cammino e poi vedere che il Signore lo fa crescere e progredire deve essere proprio angosciante. È la sensazione che di solito prova colui che cerca di fermare lo Spirito Santo con una mano. Lo spirito soffia dove vuole, anche dove a voi non piace e vi dovete rassegnare.
    Lo capì benissimo il saggio Gamaliele di lasciare fare perché se qualcosa non viene da Dio finirà da sola, ma se viene da Dio non potete fare nulla per fermarla. E infatti più vi tormentate e più il cammino cresce ed è apprezzato. Anche la notizia di Marta Obregón è molto bella, una ragazza che si era "alzata" per le missioni durante una convivenza cosa che deridete sempre, faceva le convivenze che voi non sopportate, faceva le celebrazioni che voi odiate (prima del 2008 la comunione si riceveva pure seduti...). Era anche cantrice, "grattugiava" la "chitarrella" e suonava i canti che odiate..., insomma una ragazza Neocatecumenale che nel momento finale della sua vita ha visto i cieli aperti e ha avuto lo spirito del martirio.
    Fallacio Asino Vinicio

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    Risposte
    1. Il fatto è che non puoi metterti nei nostri panni, Fav, perché i nostri sono i panni di chi il Cammino lo conosce bene e ha compreso le sue dinamiche e i suoi errori; sono i panni di persone che hanno riflettuto su tutte le catechesi ricevute negli anni, le hanno messe a confronto con la dottrina della Chiesa e ne hanno rilevato la profonda differenza e, spesso, l'incompatibilità assoluta; sono i panni di chi ha avuto il coraggio di leggersi i mamotreti, saputo ammettere i propri errori, pur dolorosamente, e ha cercato di comprendere e perdonare quelli degli altri; sono i panni di uomini e donne che mai più si siederanno ad ascoltare un guru e mai più si faranno intortare in una associazione che fa strame di fede e dottrina cattolica, e che, in parte per rimediare ai propri errori, in parte per fare un'opera di misericordia, cercano di mettere sull'avviso e di far riflettere tanti altri che sono venuti a contatto con il Cammino neocatecumenale e hanno necessità di conoscerne più approfonditamente struttura e scopi, per se stessi o per un parente o amico o fidanzato o coniuge.
      Non puoi capire assolutamente il nostro stato d'animo, perché sei abituato ad una concezione fanatica, ad un atteggiamento irrazionale, a un un atteggiamento nei confronti dei problemi di fede che oscilla tra fideismo e negazionismo; non riesci neppure a comprendere che se fossi una persona libera da condizionamenti ed equilibrata (in questo ambito, non in altri, il mio non è un giudizio globale sulla tua persona) saresti in grado di vedere gli errori nel percorso che stai facendo e desidereresti correggerli; invece per te è tutta una questione di tifo, di punteggi e di numeri, come se non stessi parlando di fede ma del campionato di calcio.
      Pensi quindi che anche per noi sia così, e non puoi capire: perché mentre noi siamo stati un po' come te, tu (per ora) non sei come noi.
      Per quanto riguarda Marta Obregon, basta leggere la sua positio per capire che non aveva idea di cosa fosse il Cammino neocatecumenale... come normale dopo pochi mesi di frequentazione e considerato che continuava la propria esperienza di fede e a ricevere i Sacramenti presso l'Opus dei. Anche la chitarra la sapeva suonare ben prima del Cammino e la usava per fare volontariato (non certo in ambito neocatecumenale...) cantando le canzoni imparate a Taizè. Ma anche fosse stata una situazione diversa da quella descritta, questo non cambierebbe nulla di quanto abbiamo rilevato sul silenzio, sul totale disinteresse e addirittura dell'ostracismo delle gerarchie del Cammino sul suo processo di canonizzazione, che poi era l'oggetto del mio intervento.

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    2. L'asino ragliante Vinicio è completamente sconnesso dalla realtà.

      L'unica cosa che cresce nel Cammino è il numero di "ex" camminanti. Tutto il resto sta diminuendo vistosamente, inclusa la quantità di soldi estratti con le Decime e gli altri ricattini morali.

      Il saggio Gamaliele, se vedesse il Cammino che inquina la liturgia, inquina la fede, disubbidisce alla Chiesa, calpesta le anime, capirebbe subito che tali pessimi frutti possono discendere solo da un pessimo albero. Infatti una vera esperienza cattolica non può non rifarsi alla liturgia della Chiesa, agli insegnamenti della Chiesa, all'ubbidienza all'autorità della Chiesa, al portare le anime alla Chiesa.

      L'asino crede che ragliando sempre più forte, noialtri ci caschiamo. Come se non sapessimo che i neocatecumenali hanno tentato in ogni modo di strumentalizzare a loro favore il caso della Obregón. Carmen è morta, Kiko ha 84 anni, hanno l'urgente urgentissima urgenza di "canonizzare" qualcosa per far sembrare il Cammino almeno un pochino cattolico. Useranno ogni mezzo illecito (a cominciare da inganni e menzogne, i loro strumenti preferiti) pur di far sembrare che qualche frutto non sia pessimo.

      E l'asino fallace tanta addirittura di farci credere che la Comunione "si riceveva seduti fino al 2008", cioè in sprezzante disubbidienza delle «decisioni del Santo Padre» del 1° dicembre 2005, e dei libri liturgici in vigore approvati da Paolo VI nel 1969. Come se noi non sapessimo che ancor oggi nelle comunità neocatecumenali "si «riceve» in piedi (tramite l'alzatina ipocrita), poi ci si siede, si aspetta che scatti il segnale, e finalmente si manduca", come se il Corpo di Cristo fosse una specie di sacro snack da mettere in lista d'attesa con la musichetta di sottofondo (musichetta kikiana, s'intende).

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    3. Vinicio, io scrivo qui da poco, non sono anni ed anni.
      Ma ciò che viene detto qui per la maggiore mi rappresenta.
      Il Cammino lo conosco fin troppo bene, elezione e matrimonio spirituale fatti.
      Mi trovo a doverti fortemente contraddire sul "crescere e progredire" del Cammino, che ormai è in irrimediabile vorticosa discesa almeno da un paio di decenni.
      Io stesso iniziai a fare catechesi come catechista a nutriti gruppi di persone adulte, richiamate per lo più da parenti ed amici o invitate dal parroco perché in preparazione al matrimonio (altro modo per incettare).
      Finii a fare catechesi solo a figli del Cammino, sempre meno, e nessun esterno.
      Ormai sono diversi anni che sono uscito, ma so con estrema certezza che oltre a figli e fidanzati non si cattura più.
      Molte parrocchie hanno chiuso al Cammino, dalle mie parti. Ne restano veramente poche ad oggi.
      Ho visto le glorie (umane) e la disfatta.

      Però ti do ragione quando dici che lo Spirito soffia dove vuole ed evidentemente, nonostante innumerevoli tentativi umani di accreditare questa vostra camminata, non sono le mani umane a fermare il Cammino, ma quelle del Signore.
      È il Signore che sta dicendo basta, anche ai favori di uomini, e non permette più che innocenti caschino nelle vostre grinfie.
      Farete il Cammino in Sud America, che pare l'unico posto ancora disposto ad accogliervi un po', sicuramente per ingenuità, semplicità e difetto di conoscenza.

      Per voi vale ciò che tu hai detto: "se qualcosa non viene da Dio finirà da sola".
      E voi state finendo ovunque.
      Noi reduci dei vostri lager e dei vostri kapò stiamo seduti lungo il fiume per vedere il cadavere che passa (Confucio, permettimi la plastica citazione).
      Marco

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    4. Fallacio:
      ce lo spieghi perché lo Spirito Santo dovrebbe soffiare su chi dice che, dopo Costantino e fino al Concilio Vaticano II, i Pastori della Chiesa sono diventati dei religiosi naturali, visto che secondo il Cammino avrebbero trasmesso una religione naturale?
      La situazione di Gamaliele è molto diversa dalla nostra, perché gli ebrei aspettavano il Messia, e Gamaliele consiglia saggiamente di non chiudersi alla possibilità che potesse essere Gesù, mentre oggi non aspettiamo nessun messia, nessun guru e nessun iniziatore, visto che la Chiesa è già iniziata.
      La Chiesa di oggi ha solo bisogno di santità: questaè la vera riforma.

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    5. Come abbiamo ricordato tante volte, l'Unione Sovietica cadde perché i suoi capi cominciarono a credere alle panzane che loro stessi mettevano in giro. "La produzione aumenta! l'esercito cresce! la nostra scienza avanza!"

      Oppure come in quel vecchio film su Hitler, in cui il Führer comanda ai suoi di far avanzare una divisione che... era stata annientata. E lui comanda con ancora più furia di farla avanzare lo stesso.

      Allo stesso modo i kikolatri si sveglieranno un mattino con la doccia fredda della realtà. Dopo aver creduto alle stesse panzane che hanno ossessivamente-compulsivamente raccontato a chiunque, scopriranno di essere i soli rimasti nel Cammino.

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    6. Che poi che senso avrebbe correre qui a tentare di convincerci delle loro panzane? Gli asini ragliano solo per due motivi: per non ascoltare la verità sgradita, e per convincere sé stessi di avere ragione ad adorare il Vitello d'Oro di Categoria Superiore, Kiko-Carmen-Cammino.

      Se fossero davvero sinceramente convinti che questo blog dice cose imprecise o fasulle, avrebbero smesso di consultarlo. E invece, ogni giorno, mattina, sera, pomeriggio, notte...

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    7. EPCF,
      Kiko non la nomina più come esempio fulgido di "ragazza del cammino" perché è evidente che la formazione di quella ragazza è altro non il cammino.
      Kiko ha cercato di impadronirsi di "un Santo" perché ne ha un disperato bisogno, ormai è alla frutta, gli serve un "santo del cammino" per tentesre l'ultima possibile "resistenza".
      "non rimarrà pietra su pietra" questa è la profezia di Carmen su di voi

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    8. @valentina, i vostri panni li conosco benissimo, ho visto fratelli indossare i vostri panni e uscire dal cammino. La Chiesa ha detto sempre che il cammino Neocatecumenale è un dono dello Spirito Santo alla Chiesa cattolica e come dice il detto: a caval donato non si guarda in bocca. Loro invece cercavano di cambiarne alcuni aspetti pensando di avere più discernimento della Chiesa e alla fine sono usciti. Chi si è affidato umilmente alla Chiesa è rimasto e ora stanno raccogliendo i frutti; stiamo raccogliendo i frutti, mentre voi vi affannate a lottare contro Dio. "Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato."
      Fallacio Asino Vinicio

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    9. @Fallacio
      Quindi ci lascia il cammino "non si salva"? Interessante sta cosa!

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    10. @alect, se uno lo lascia perché pensa di saperne più della Chiesa Cattolica, di avere più discernimento, ha già perso in partenza. Infatti molti di quelli che ho conosciuto sempre in lotta con il cammino, per cambiarlo, per migliorarlo (e tra voi ce ne sono molti), alla fine non vanno neanche più in chiesa, perché poi cercano di cambiare anche la Chiesa, litigano con il parroco, non gli sta bene la gestione della parrocchia, dei soldi, ecc. Alcuni si sono anche separati e hanno perso la fede.
      Fallacio Asino Vinicio

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    11. "Loro invece cercavano di cambiarne alcuni aspetti pensando di avere più discernimento della Chiesa": come Papa Francesco quando disse "a volte può essere meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli ciò che il vostro itinerario esigerebbe"? Anche lui pensava di avere più discernimento della Chiesa? Anche Papa Benedetto, quando vi stava togliendo la "Messa nella piccola comunità", per dare un taglio ai troppi abusi liturgici? Anche il Messale, che prescrive ciò a cui voi non vi attenete, non rappresenta la volontà e l'insegnamento della Chiesa? È stato scritto per i cattolici della domenica e basta? Questa pretesa, di parlare al posto della Chiesa, del Papa, del Vescovo e, in ogni comunità, del sacerdote, è il vizio originale del Cammino e l'origine di tutti i suoi errori.

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    12. @valentina, certamente il Santo Padre non lo diceva ad ognuno dei neocatecumenali presenti ma all'equipe internazionale, altrimenti ci sarebbero 1,5 milioni di forme diverse del cammino Neocatecumenale. Certo che si può cambiare il cammino, ma si fa in comunione con la chiesa, non con il primo che si sveglia storto e decide che una cosa non va bene. Altrimenti veramente ci sarebbero 1,5 milioni di cammini. Per quanto riguarda Papa Benedetto, Dio agisce in modi misteriosi. Evidentemente al Signore sta bene il cammino così come è e quella vicenda me ne ha data la conferma. Il messale romano si segue in tutto e per tutto escluse le concessioni della Chiesa.
      Fallacio Asino Vinicio

      Elimina
    13. Scusa Vinicio, ma tu sei proprio fuori di testa!
      Ideologicamente irrecuperabile, ma Dio può fare l'impossibile.

      "Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato"

      Perseverato dove?
      Nel Cammino???

      Noi lottiamo contro Dio???

      Raccogliete i frutti???
      Ma quali frutti?

      Andiamo per ordine.

      1) Il perseverare riguarda la Chiesa, non il Cammino. Ma di più, riguarda la vera fede.
      Se voi fate scappare le persone non solo dal Cammino, ma anche dalla Chiesa, la responsabilità è solo vostra.
      Siete voi che dite "il Cammino è la Chiesa". Chi si allontana anche dalla Chiesa è perché la associa al Cammino. Ha trovato il Cammino insufficiente e pensa che anche la Chiesa universale sia così.
      Non tutti hanno la forza di risalire dagli acquitrini del Cammino. Sono quelli i piccoli, non gli itineranti.
      Ne risponderete.

      2) In una scontata inversione di termini, tu attribuisci a noi cristiani della domenica esattamente quello che fate voi. Classico.
      Siete voi che lottate contro la Chiesa, e quindi contro Dio. Siete voi che reputate la Chiesa sbagliata, le parrocchie sbagliate, Costantino sbagliato (come se Costantino non avesse fatto parte di un piano di Dio), i preti sbagliati (quelli non neocatecumenali), la liturgia sbagliata (infatti la cambiate arbitrariamente).
      Voi vi date un gran daffare sì, come Marta. Piazzate, convivenze, passaggi, annunci, riporti, alleanze, sinfonie, pellegrinaggi ai luoghi "santi" dei guru... Ma solo al fine di potenziare il Cammino. E siccome il Cammino rema contro la Chiesa, voi state potenziando un nemico.

      3) Infine i frutti.
      Un tempo potevano essere anche tanti, ma erano bacati.
      Oggigiorno peggio: sono pochi e sempre bacati.
      Chi se ne può fare qualcosa?

      Io ho lasciato e non penso di saperne più della Chiesa cattolica, solo che adesso mi attengo ad essa.
      Se la Chiesa, per volontà del Papa, vi dà due anni di tempo per:
      "passare dal modo invalso nelle sue comunità (del Cammino) di ricevere la Santa Comunione (seduti, uso di una mensa addobbata posta al centro della chiesa invece dell’altare dedicato in presbiterio) al modo normale per tutta la Chiesa di ricevere la Santa Comunione" (Benedetto XVI 2005)
      e voi ancora masticate seduti tutti insieme col presbitero e tenete sempre la mensa al centro invece dell'altare dedicato, chi è che pensa di saperne più della Chiesa?
      La Chiesa vi dice bianco e voi continuate a fare nero.

      Fai meno predicozzi e giudizi neocatecumenali e guardati intorno.
      Vedrai un deserto intorno a voi, ma la Chiesa è madre e se vi convertite vi accoglierà.
      Marco

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    14. @Fallacio
      Quindi mi stai dicendo che, se uno lascia il cammino per andare a fare anche il semplice parrocchiano, ha perso in partenza? Interessante sta cosa. D'altronde lo ha detto Kiko: "la celebrazione nostra vale 100, quella della parrocchia vale 20". In questo caso Kiko non pensava di saperne di più della Chiesa giusto? Come non pensava di saperne di più quando dice che da Costantino al CVII lo Spirito Santo non c'era oppure nel richiedere "fedeltà assoluta". Etc. etc. PEr te va tutto bene giusto? PS. Se la gente che se va da voi poi in chiesa non ci entra più la colpa è SOLO ED ESCLUSIVAMENTE VOSTRA perchè gli avete detto che la VERA Chiesa siete voi. E VOI GLI AVETE DATO IL CATTIVO ESEMPIO.

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    15. 100 a 20, però........

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    16. Il Papa si rivolgeva proprio ai vertici del Cammino che hanno dimostrato d'essere disobbedienti alla Chiesa come sempre sono stati. In particolare prima del 2008, esisteva il Messale o no? E come faceva Kiko a dichiarare di parlare per conto della Chiesa se era del tutto inadempiente? Un laico che ha portato fuori strada e in stato grave di disobbedienza alla Chiesa centinaia di migliaia di persone e migliaia di sacerdoti! Un laico che negli anni '70 dello scorso secolo, quando negava che esistessero i mamotreti e faceva mentire i catechisti in proposito, diceva: "Questa Parola ha una interpretazione vera e tutte le altre sono false. La Parola di Dio non la può interpretare ciascuno come vuole. Ha una sola interpretazione che dà la  Chiesa e che oggi io vi dirò in nome della Chiesa, perché io sono qui a parlare in nome del Vescovo". Come faceva a parlare in nome del Vescovo o della Chiesa quando non ammetteva neppure esistessero dei testi scritti, né questi erano mai stati presentati? E oggi, a 50 anni di distanza, i suoi adepti ripetono le stesse frasi, senza mai accettare di confrontarsi con la dottrina della Chiesa. L'ultima frase, che rispettate in tutto il Messale, è una bugia, dimostrata tale infinite volte (ma purtroppo c'è chi pensa che il fine di difendere il Cammino giustifichi ogni mezzo, persino la menzogna).

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    17. Fallacio delle 10 e 40 scrive:
      1) "se uno lo lascia (il Cammino) perché pensa di saperne più della Chiesa Cattolica, di avere più discernimento".

      Per cui lasciare il Cammino equivale a volerne sapere più della Chiesa e perciò equivale a lasciare la Chiesa (mentre lasciare, ad esempio CL, no?).

      2) Coloro che vogliono cambiare il Cammino "alla fine non vanno neanche più in chiesa, perché poi cercano di cambiare anche la Chiesa".

      Ancora una volta il Cammino viene equiparato alla Chiesa universale.
      Per Fallacio, il Cammino è pefetto così com'è e non si può né cabiare, né migliorare, neanche riguardo la gestione e al modo di evangelizzare.
      Perciò, mentre la pastoralità della Chiesa cambia a seconda dei tempi, quella del Cammino no, come se fosse un dogma.

      3) Coloro che escono dal Cammino "litigano con il parroco".

      Ma non è chi entra nel Cammino a voler cambiare la Chiesa, anche a costo di spaccare la comunione ecclesiale e a litigare col parroco?
      Qui Fallacio o sragiona o fa il furbo. Lui non ha mai visto nessuno che, uscito dal Cammino, ha poi litigato col parroco e, se lo ha visto, è perché ha imparato dal Cammino.
      I "parrocchiani" non fanno così.

      4) Di quelli che hanno lasciato il Cammino "Alcuni si sono anche separati e hanno perso la fede".

      Alcuni camminanti hanno commesso atti di pedofilia e di abusi su minori e non sono nemmeno usciti del Cammino.
      In ogni caso, dalla mia esperienza di camminanti di mia conoscenza, non si sono separati perché hanno lasciato il Cammino, ma hanno lasciato il Cammino perché si sono separati dal coniuge. E poi hanno anche lasciato la Chiesa, nel senso che non la frequentano più.

      Penso che Fallacio vada spento e poi riacceso.

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    18. È verissimo che in cammino insegnano a mancare di rispetto al sacerdote e a ritenersi superiori a lui. Ed è vero anche che uscire dal cammino non vuol dire aver compreso tutti gli errori del cammino e aver perso tutte le cattive abitudini del cammino.
      Per cui non c'è dubbio, può sicuramente succedere che chi esce dal cammino poi finisca con il litigare con il parroco se non addirittura con lo smettere di frequentare parrocchia e sacramenti come dice Fav. Ma appunto, la causa remota resta il cammino e, in particolare, una certa superbia spirituale, quella che gli fa pensare che solo lui hai capito tutto e gli altri sono solo dei bigotti da istruire daccapo, sacerdote in primis, squisitamente neocat.

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    19. Invito i lettori a farci caso: l'uso di verbi in forma impersonale o con sottintesi.

      Il commento delle 13:19 usa il termine "diventare santa".

      Ma Carmen è morta, per cui quel termine esprime non un'azione di Carmen ("diventare") ma un'azione dell'autorità della Chiesa (perché è l'autorità della Chiesa a stabilire, dopo un iter che può durare anche parecchi secoli (oltre 6 per Giovanna d'arco, oltre 7 per Pier Damiani), chi è che va considerato santo.

      Ora, l'autorità della Chiesa deve rendere conto solo a Dio. Il titolo di "santo" non è un titolo nobiliare, né una laurea "honoris causa" (di quelle che vendevano online a 39,99 euro quando Kiko cominciò a collezionarle).

      Il commento delle 11:12 usa il termine "si può cambiare il Cammino, ma si fa in comunione con la Chiesa".

      Notate il verbo in forma impersonale: "si fa in comunione con la Chiesa".

      Ma per fare qualcosa "in comunione con la Chiesa", occorre ubbidire alla Chiesa, perché sono Pietro e gli Apostoli uniti con lui - e dunque i loro legittimi successori - ad essere stati scelti e inviati da Nostro Signore.

      Il fallace asino ragliante delle 11:12 esegue la tipica tattica del fintotontismo neocatecumenale.

      Pietro - nella persona di Benedetto XVI - ha preso delle «decisioni» sul Cammino. «Decisioni» che erano state preannunciate da Benedetto XVI stesso, in persona il 19 novembre 2005 con udienza privata a Kiko-Carmen-Pezzi, e attraverso i suoi uomini di fiducia come il cardinal Arinze in qualità di prefetto del dicastero che si occupava della liturgia, e per iscritto il 1° dicembre 2005, ciò che comunque i libri liturgici già comandavano per tutta la Chiesa.

      Ma ancor oggi il Cammino disubbidisce a quelle «decisioni del Santo Padre», celebrando le carnevalate che quelle «decisioni» avevano proibito (e che erano già vietate dai documenti liturgici). Cioè il Fallace Asino Vinicio ci dice che «il Cammino si può cambiare» ma non vuol cambiarlo, ci dice che si può cambiare ma solo «in comunione con la Chiesa», proprio quella comunione che il Cammino rifiuta in quanto disubbidiente al Papa.

      Capite che doppiezza e che ipocrisia? Il neocatecumenalismo è esattamente questo. A suo tempo se ne lamentava già padre Zoffoli, che ogni tentativo di dialogo coi kikolatri si scontrava con quella demoniaca doppiezza - quando "dialogano" con te, ti parlano con l'esplicito intento di mentirti, di ingannarti, di prenderti per il sedere. Sempre, sempre, sempre. Con tutte le tecniche tipiche - come il sorrisetto plasticoso perennemente stampato in faccia e le battutine "ah ma lei si sta alterando?" per mettere "dalla parte del torto" anche chi non si altera mai.

      Proprio i neocatecumenali che nei fatti rifiutano la comunione con la Chiesa, proprio loro che a parole proclamano (falsamente) di essere in comunione con la Chiesa (anche se gli interlocutori sanno benissimo che quella è una menzogna), proprio loro lamentano che il Cammino non si può cambiare se non "in comunione con la Chiesa". Parlano per ingannarti. Mentono, mentono sempre, e credono che mentire sia un'azione santa, se la menzogna serve a difendere il prestigio e i soldi della loro setta.

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    20. Don Ariel - che vi assicuro non sono io - scrive che il laicizzato e scomunicato Minutella è "lo youtuber più eretico del sistema solare" (per aver invertito il senso di rivelazione pubblica - quella conclusasi con la morte dell'ultimo degli Apostoli e che è la sola ad impegnare la fede - e rivelazioni private).

      Per fortuna Kiko non è uno youtuber, altrimenti avrebbe scalzato immediatamente Minutella...

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  17. @Fav
    Non sono affatto angosciato, anzi, con tutti I vantaggi di una "Chiesa" con voi compiacente, continua l'emorragia di
    adepti, scarsamente rimpiazzati, da adolescenti appartenenti alla genia NC
    e conseguente perdita, di visibilità e
    credito.
    Ruben.
    ---

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  18. Anonimo delle 12 e 40:
    Kiko ha detto che "non si può non peccare", e secondo te questo significa semplicemente che nessuno può dire di non aver commesso nemmeno un peccato veniale, per cui per te Kiko non si riferisce ai peccati mortali.
    Ma visto che Lutero usava praticamente la stessa espressione, perché non specificarlo?
    O, meglio, perché piuttosto non dire: "si può essere santi"?
    Forse perché Kiko si arrabbia? Forse perché per Kiko NON si può ambire alla santità?
    Ma il concetto "non si può essere santi" conferisce alle parole "non si può non peccare" un senso ben preciso: quello luterano.

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    1. @Pietro
      Perchè il cammino "non serve per diventare santi" (CIT: Carmen Hernandez)

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    2. allora Carmen non diventerà santa

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    3. Santità è l'acronimo di :

      Solo Adesso Neocatecumenali Troppo Ideologizzati Trasmettono Abnormita'

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  19. Da approfondire.
    https://www.fanpage.it/roma/prete-perseguita-un-giovane-che-lascia-unassociazione-religiosa-condannato-per-staking/

    Chissà, magari sono proprio loro.

    Frilù

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  20. Caro Frilu' ma e' evidente che la notizia non si riferisce al Cammino, parla di un'associazione, il Cammino non lo e' ve lo abbiamo spiegato tante volte .

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    1. Nel Dicastero dei Laici, della Famigla e della Vita, siete inseriti nel repertorio delle Associazioni.
      A chi devo dar retta? Ad una Chiesa attualmente un po' sgangherata o a voi, che lo siete ancora di più?
      Ruben.
      ---

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  21. Risposte
    1. Secondo la leggenda, Lutero affisse davanti sulle porte della cattedrale di Wittemberg ben 95 tesi teologiche, tutte in latino e scritte a mano, perché era contrario ad almeno 95 insegnamenti della Chiesa. La gente del luogo, secondo la leggenda, lesse le 95 tesi (tutti i contadini tedeschi sapevano leggere il latino e disquisire di teologia, nevvero?) e si ribellò contro la Chiesa. Al che i prìncipi tedeschi, bramosi di rubare i beni ecclesiastici, appoggiarono la rivoluzione.

      Lutero detestava la Messa "tridentina" (il Concilio di Trento avvenne decenni dopo, ma la "tridentina" esisteva già da oltre un millennio; san Pio V si limitò a confermarla e a spazzare via tutte le forme liturgiche che non avessero almeno due secoli di utilizzo). Detestando la Messa, detestava il sacrificio eucaristico e il sacerdozio. Detestando il sacerdozio, per coerenza doveva detestare i sacramenti, oltre che la gerarchia ecclesiale. E così, a valanga, elimina questo, togli quello, spazza via quell'altro, inventò di fatto una "religione del libro" che subito si scisse in tantissime religioni diverse perché ognuno era libero di interpretare la Bibbia a modo suo anziché seguire l'autorevole interpretazione della Chiesa. Lutero arrivò addirittura a dire che la lettera di Giacomo non è biblica perché parla della necessità delle buone opere, che lui invece non considerava necessarie.

      Pensa che all'inizio i protestanti venivano chiamati novatores, cioè gli "innovatori", i portatori di "novità", il che aveva un senso particolarmente ingiurioso, perché "novità" significa qualcosa di estraneo al deposito della fede.

      Orbene, nel loro piccolo, Kiko e Carmen hanno imitato Lutero. Hanno preteso di portare "novità" che servirebbero nientemeno che a salvare la Chiesa. Disprezzano il sacerdozio e la gerarchia cattolica; disprezzano lo sforzarsi di non peccare e lo sforzarsi di compiere buone opere; disprezzano il concetto di sacrificio eucaristico e di transustanziazione; blaterano di "primi cristiani" pensando di saperne più della Chiesa; impongono le Decime e altri fardelli che la Chiesa non si è mai sognata di imporre; hanno letteralmente creato una religione protestante-ebraica «che di cattolico ha solo la decorazione».

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  22. ByTripudio fa proprio degli sproloqui noiosi e banali.

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    1. Non sapevo di essere stato incaricato di fare entertainment.

      E comunque finché il Cammino porterà avanti gli stessi errori, le stesse catechesi eretiche, gli stessi strafalcioni liturgici, il calpestare le anime dei fratelli delle comunità, avremo motivo di continuare a ripetere le stesse cose.

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  23. vorrei abbracciare la ragazza che ha scritto queste parole.Mi ritrovo in ogni singola cosa che ha detto avendo vissuto una relazione molto simile, dove lui e tutto ciò che gli stava attorno non facevano altro che farmi sentire costantemente inadeguata e sbagliata, mai abbastanza.Guardando a ciò che ho vissuto per più di un anno mi sento di dire che una religione divisiva, pronta ad allontanare, isolare e a far odiare non è una religione.

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    1. Ciao, ti ringrazio e ricambio con affetto l’abbraccio! Non ho nessuno intorno che abbia vissuto la mia stessa esperienza e a volte è difficile. Sento ancora forte l’eco di quelle imposizioni nascoste da vuote parole e giustificazioni che fanno parte del loro repertorio di “modelli da seguire”. Mi vengono a trovare ogni giorno scene, frasi e situazioni riprovevoli che non mi fanno godere della serenità di chi non ne fa e non ne ha mai fatto parte. Ma nonostante, ha subito.
      Mi auguro che andrà meglio.
      Memole.

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