domenica 28 maggio 2023

Pentecoste 2023: pecore neocatecumenali a caccia di presbiteri

«La diocesi di Roma si prepara a vivere nella sera di sabato 27 maggio il compimento del Tempo di Pasqua attraverso le celebrazioni della Veglia di Pentecoste, che saranno diverse per favorire la partecipazione dei fedeli: Nella cattedrale di San Giovanni in Laterano alle ore 19;
Settore Centro presso la Basilica dei Santi Apostoli alle ore 21;
Settore Nord presso la parrocchia di Sant’Ugo alle ore 20.30;
Settore Sud presso il Santuario della Madonna del Divino Amore alle ore 21;
Settore Est presso la parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio alle ore 21.

22 maggio 2023»


Queste le indicazioni al popolo cattolico di Roma per la Veglia di Pentecoste 2023; mentre altre diocesi si sono organizzate per un'unica veglia diocesana, ospitata in cattedrale o in una parrocchia prescelta. 

È una delle feste più importanti e significative per i cristiani la Pentecoste,  cioè la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli riuniti nel Cenacolo.  È l’inizio della predicazione dei discepoli di Gesù. Raccontano gli Atti degli Apostoli che “mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo”, il Cenacolo. Oggi quel ritrovarsi in tante città del mondo è come quel radunarsi “tutti assieme nello stesso luogo” per ascoltare la Parola di Dio e continuare a vivere assieme nella memoria del Signore Risorto.

L'intento che ispira queste celebrazioni diocesane riunite con il più  ampio possibile concorso di popolo, è  proprio quello di compiere nuovamente ciò  che narra il Vangelo, di ritornare cioè a quella riunione nel cenacolo degli apostoli che "si trovavano tutti insieme nello stesso luogo" con la Vergine Maria per celebrare il momento nel quale lo Spirito Santo come potenza dell'amore di Dio che viene a dare fiamma di energia nuova alla comunità del Cristo Risorto.

Quali sono, invece, in totale controtendenza, le disposizioni date da Kiko Argüello e dalla équipe internazionale del Cammino neocatecumenale per la Pentecoste 2023? Mentre le diocesi si riuniscono per formare un unico corpo, la lettera prescrittiva inviata dal Tripode neocatecumenale ai responsabili di Nazione, Regionali, Provinciali per essere diramate fino alla più  piccola comunità, ribatte l'ordine di scuderia di isolarsi dalla parrocchia e dalla diocesi, facendo la veglia del Cammino neocatecumenale  e per il Cammino neocatecumenale a parte, direttamente in albergo se possibile e separatamente comunità per comunità, con convivenza il giorno di Pentecoste; cosicché nessun "fratello" possa partecipare a veglie diocesane e neppure alla Messa della domenica in parrocchia o in cattedrale.

"Piccolo gregge" neocatecumenale a caccia
di presbiteri canonica per canonica
Le istruzioni specifiche giunte ai catechisti con la solita circolare dai massimi responsabili del Cammino, abbondando di caratteri in grassetto e di sottolineature, statuiscono infatti che
"è molto importante che ogni comunità celebri la Veglia di Pentecoste da sola".
Non interessa loro nulla della pastorale diocesana e parrocchiale, tirano in ballo infatti la "tradizione del Cammino"... come fosse il Magistero della Chiesa!
"La tradizione del Cammino è che ogni comunità possa vivere la Veglia di Pentecoste da sola e in convivenza".
Ma siccome la tradizione del Cammino non sembra loro sufficiente, citano anche l'Inno dell'Ascensione "Ascende il Buon Pastore" là dove dice:

"veglia il piccolo gregge con Maria nel cenacolo". 

E il piccolo gregge chi è,  per loro? Ma la piccola comunità  neocatecumenale, che riceve lo spirito neocatecumenale per portare al mondo l'annuncio neocatecumenale!

Per essere certi che nessuno possa partecipare a nussun altra iniziativa, nè religiosa, nè familiare nè ricreativa, prescrivono, sempre invocando la "tradizione del Cammino", che si  inizi  il sabato pomeriggio con la preparazione della Parola in gruppi, a cui segue la Veglia di Pentecoste con l'immancabile agape.
La domenica mattina poi si fanno le Lodi, si pranza e si sta ancora insieme, perché ormai la giornata non può prevedere altri programmi con familiari, con parenti o amici.
Se proprio non è possibile andare in convivenza da sabato, le inderogabili disposizioni stabiliscono comunque che  la Veglia si celebri "comunità per comunità", e che la domenica si vada in convivenza "come comunità".

E naturalmente questa frammentazione per comunità presuppone e richiede che ciascuna abbia il suo prete, motivo per cui le lettere arrivate a tutti i capo-responsabili di comunità li richiamano al compito (non facile) di "cercarsi dei presbiteri"  allo scopo di vivere la Pentecoste con una Eucaristia "più intima e non massiva".

E non viene detto, ma anche I battesimi verranno fatti in albergo, in una sala e non in una chiesa consacrata, utilizzando un fonte posticcio.


Ma perché – vien da chiedersi - si dà tanta importanza alla Pentecoste neocatecumenale? E’ chiaro! Perché costoro celebrano la nascita della kikiana chiesa sorta per rinnovare quella stessa Parrocchia da cui, come sempre, si tengono a debita distanza. E chi non l’accolga è condannato all’estinzione. Celebrano, in definitiva, l’avvento dello Spirito Santo sulle loro “piccole comunità”. 

Dice infatti Kiko: 
Avete visto di Pentecoste in Pentecoste Dio che sta benedicendo la vostra comunità.” 
“Questo amore... che prima non esisteva sul nostro pianeta, Dio lo ha voluto dare a noi. Questo amore è nel fondo il compimento della Torà...” 
“I Papi hanno detto che il Cammino Neocatecumenale viene dal cielo per la salvezza della Chiesa: hanno questo carisma di discernimento.”  (cit. tratte dalla Lettera per la Veglia di Pentecoste 2020

Insomma, per fare quella che a loro parere è la volontà dei Papi, dei Vescovi, della Chiesa, vanno contro alle disposizioni, valide per tutti i cattolici e per tutte le realtà e movimenti emanate proprio dai Pontefici, dai Vescovi e dalla Chiesa.

Usciranno mai da questa terribile confusione mentale e spirituale?

59 commenti:

  1. Voi oggi non avete nulla da festeggiare, lo Spirito Santo per voi e';uno sconosciuto. Non sapete nemmeno chi sia, non lo avete mai ricevuto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eccolo qua, puntualissimo, il solito anonimo che si sveglia al mattino e dall'alto del suo anonimato giudica chiunque non è d'accordo con lui.

      È un esempio tipico dei cosiddetti "frutti del Cammino".

      Elimina
    2. Tenendo conto, che lo Spirito Santo
      sta latitando anche nelle alte sfere della "Chiesa"che vi protegge, non vedo come possa assistere voii.
      Ruben.
      ---

      Elimina
    3. Me lo immagino a sputare questo commento prima di partecipare alle lodi...

      Elimina
    4. Embè, è tipico dei pasqualoni rispondere alle domande retoriche, con l'aria di chi ha scoperto l'acqua calda e pure dando la risposta sbagliata.

      A. Non.

      Elimina
    5. Piccolo promemoria tecnico: "Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito" (cfr. Gv 3,8).

      Trattandosi dello Spirito Santo - che è Dio - dobbiamo dedurre che chi non compie le opere di Dio, non è ispirato dallo Spirito.

      Dobbiamo necessariamente dedurre che chi celebra strafalcioni liturgici crede di saperne di più della Chiesa, e quindi è un superbo, ma la superbia non è donata dallo Spirito...

      Dobbiamo sempre dedurre che chi adopera inganni, menzogne, ambiguità, vere e proprie eresie, non è nato dallo Spirito, perché lo Spirito è Dio, e quindi è verità, è giustizia, è misericordia, lo Spirito non può ispirare eresie, non può ispirare falsità, non può ispirare ingiustizie.

      Per questo il Cammino Neocatecumenale, che è imbottito di superbia, di giudizi temerari, di ambiguità, di vere e proprie eresie, della menzogna come strumento fondamentale (i neocatekikos credono veramente che sia lecito e doveroso mentire per proteggere il prestigio e i soldi della propria setta), non è ispirato dallo Spirito, anche se il Papa si augurasse diversamente.

      Quando i capibastone della setta di Kiko e Carmen vanno millantando "ispirazioni" dallo Spirito, stanno mentendo.

      Ricordatevelo: non c'è bisogno di un documento del Congresso Mondiale di Matematica per riconoscere che 2+2 fa 4.

      Elimina
    6. capibastone.......

      Elimina
    7. Fratello, tu stai giudicando.

      Elimina
    8. 8:30, tu stai descrivendo il mondo secondo le categorie (sgangherate) di Aummànuel Kikant, famoso straccivendolo di concetti rubati e disparati.

      Elimina
  2. Ieri sera li ho visti,
    usciti dalla Parrocchia in gruppi,
    imbucavano nelle case.
    Ruben.
    ---

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fanno i furbetti... ma la cosa peggiore è che non ci trovano niente di male ad essere ipocriti davanti alla gerarchia cattolica e addirittura ipocriti davanti al Santissimo Sacramento.

      Elimina
    2. furbetti.........

      Elimina
    3. Furbetti, sì.

      Tipico dialogo interreligioso fra un cattolico e un kikolatra:

      kikolatra: "Il Cammino è ispirato dallo Spirito!"
      cattolico: "Impossibile: eresie, strafalcioni, ambiguità, carnevalate, menzogne, inganni..."
      kikolatra: "ma l'iniziatore del Cammino ha avuto l'Apparizione Intellettuale e ha sempre detto di essere ispirato!"
      cattolico: "si è inventato tutto, viene in nome di sé stesso, non si è mai fatto vagliare dalla Chiesa..."
      kikolatra: "ma il Cammino è un itinerario approvato!"
      cattolico: "non è approvato il Direttorio ma solo lo Statuto, e lo Statuto non autorizza né le decime né le carnevalate né le eresie"
      kikolatra: "ma 153 grossi vescovi ci applaudono e ci lodano!"
      cattolico: "certamente, hanno paura di perderci le bustarelle e le opportunità di carriera"
      kikolatra: "ma i nostri sono canti biblici! tu dunque critichi la Bibbia?"
      cattolico: "quindi chiunque grattugia la chitarrella su versetti biblici diventa al di sopra di ogni critica?"
      kikolatra: "ma noi abbiamo i seminari le Domus i Catechumenium!"
      cattolico: "ogni setta ha i suoi immobili intestati ai furbetti capicosca"
      kikolatra: "ma noi facciamo le missioni l'evangelizzazione le centopiazze le alzate davanti a Kiko!"
      cattolico: "ogni setta fa la sua propaganda spacciandola per bontà, voi vi fingete cattolici ma non lo siete"
      kikolatra: "ma noi facciamo tanti figli"
      cattolico: "sfornare figli come conigli non è la paternità responsabile richiesta dalla Chiesa"
      kikolatra: "ma noi facciamo le Lodi facciamo l'Ambientale facciamo le Preparazioni"
      cattolico: "tutte cose che la Chiesa non richiede ai cattolici"

      Elimina
  3. Ora che è chiaro, da parte della Chiesa, che soprattutto momenti come quelli della Pasqua e della Pentecoste vanno vissuti non nell'isolamento delle piccole comunità, ma in unione con la Chiesa Universale, in parrocchia e in diocesi, ecco che non ufficialmente (Kiko non scrive più al Papa per lamentarsi che non gli fanno fare le celebrazioni separate: ormai è chiaro come stiano le cose e non gli conviene più l'inutile lamentela) le sue direttive passano, come sempre è successo, tramite la propria struttura gerarchica: il parroco vi dice di partecipare in parrocchia, il Vescovo in Diocesi? Noi invece vi ordiniamo di celebrare per piccola comunità, di fare Messe e battesimi in albergo (cosa esplicitamente proibita) e il giorno di Pentecoste di andarvene proprio in convivenza in totale isolamento.
    E "qui si parrà la tua nobilitate": i duri e puri eseguiranno il mandato, altri, con parroci accoglienti verso il Cammino ma rispettosi della volontà del vescovo, lo faranno alla chetichella, alcune comunità sì, altre no, andando a "caccia" di preti che, opportunamente remunerati, si prestino a celebrare la loro Eucarestia e la loro veglia separata. Altri obbediranno al parroco... e saranno dolori con i loro catechisti di grado superiore!
    Attendiamo i commenti dei soliti che scrivono "la Chiesa ci approva, siamo in perfetta obbedienza, siamo la Chiesa, ecc. ecc.".
    Le vostre gerarchie non sono in obbedienza, e pretendono che neppure voi lo siate! Interpretano a modo loro lo Statuto e si oppongono a ciò che il Vescovo paternamente dispone. Si inventano una cosa come la "tradizione del Cammino" (!!!) quando mai si sono fatti scrupolo di infrangere la tradizione della Chiesa (vedi l'uso dell'Ostia di cui abbiamo parlato recentemente).
    E si appellano addirittura alla Parola di Dio, stabilendo che ognuna delle loro comunità deve vivere la Pentecoste per conto proprio e non in modo "massivo", in parrocchia o in diocesi.
    Attendiamo anche il solito neocatecumenale che ci viene a scrivere "anche questo sabato ho partecipato alla Eucarestia della mia comunità, con pane e vino e tutti i segni", per ribattergli che gli manca il segno più importante: quello dell'unità alla Chiesa cattolica e quindi della piena appartenenza ad Essa.

    RispondiElimina
  4. “Questo amore... che prima non esisteva sul nostro pianeta, Dio lo ha voluto dare a noi": ecco fin dove si è spinto il delirio kikiano. Ormai va a ruota libera, si direbbe che non si renda conto del significato di quello che dice nella sua tracotanza farneticante.
    Porto

    RispondiElimina
  5. Se uscissero dalla confusione non sarebbero più loro.
    La confusione totale la crea Kiko stesso. E nella confusione cresce e si moltiplica.
    In mezzo alle contraddizioni fa convivere gli opposti. Predica una sottomissione alla Chiesa mai praticata e mette contemporaneamente in azione ogni giorno una macchina perfetta che la strumentalizzi e tenti di asservita, per il proprio ed esclusivo tornaconto.

    Pax

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Confusione è l'acronimo di :

      Certamente Ogni Neocatecumenale Fa Umanamente Scempi Incredibilmente Orridi Neocatecumenalmente Eretici

      Elimina
  6. La confusione è funzionale, indispensabile.

    Noi obbediamo al Parroco.... siamo in obbedienza. Dovete essere sottomessi...

    Ma quando mai?

    Se tu lo fai nella pratica, poi, davvero, verrai accusato di essere "amichetto di vescovi e parroci". E certo questo sulle labbra di Kiko o Carmen non è un complimento.
    Il ruolo del presbitero è lampante.
    Serve.

    Aggiungerei: purtroppo Serve.
    Per celebrare liturgicamente. Consacrare il pane e il vino. Per assolvere dai peccati.

    È bene che comprendano presto il loro recinto di azione. (I R.M. anche per questo sono nati). I pastori nel recinto, i falsi agnelli e i lupi travestiti a pascolarli.... a loro piacimento.

    Quanto orribile è l'espressione: "procuratevi presbiteri" per poter celebrare "per comunità ".

    Certo se esci dal ghetto magari capisci di far parte di un "corpo" più grande che ti fa uno con tutta la Chiesa.

    Ma se la chiesa sei tu che salverei la Chiesa.... !
    Tutto l'esistente è da cancellare e il nuovo, ecco, sta nascendo nelle piccole salette di Hotel dispersi sui litorali che iniziano ad animarsi per la bella stagione. Lì lo "spirito del cammino" ha dato appuntamento ai suoi figli!

    Pax

    RispondiElimina
  7. Nonostante Kiko e capetti vari si stiano ancora sfiatando per convincere gli adepti a fare Pentecoste il fine settimana, il sistema sta crollando, anche se non lo diranno mai.
    So di moltissime comunità che non obbediscono a questo comando.
    So che molti (differentemente dal passato) battezzano i propri figli in parrocchia la domenica fuori dal contesto Pasqua-Pentecoste, tranne i più talebani.
    So che hanno difficoltà a trovare preti per celebrare a comunità separate, perché quelli nc sono pochi per il fabbisogno e quelli a pagamento sono sempre più rari.

    Kiko non voleva un Cammino fatto "a modo proprio", che non seguisse le linee del carisma originale e della "tradizione" neocatecumenale, ma è proprio quello che sta succedendo, suo malgrado.

    Come tutte le novità (anche quelle negative), il Cammino ha avuto il suo boom e i suoi momenti di gloria nel passato, ma già da tantissimo tempo si sta sgretolando dall'interno.
    La gente non è più obbediente come prima, né entusiasta come prima. Adoperano il Cammino come un punto ritrovo, ormai troppo chiuso all'esterno per guardarsi intorno. Sempre i soliti. Noia, ma sicurezza.

    Non lo diranno mai, ma sono come quelle imprese che fanno sembrare floride a forza di pubblicità ingannevole fino al momento improvviso del tracollo.
    Marco

    RispondiElimina
  8. Tranne qualche estemporanea battuta, non abbiamo avuto ancora l'opportunità di capire dai nostri affezionati commentatori neocatecumenali che cosa hanno fatto ieri: hanno obbedito a Kiko o al vescovo? O magari hanno fatto qualcosa di intermedio, partecipando alla Veglia in parrocchia e poi facendo la convivenza con la comunità?
    Sia chiaro però che questa non è la "tradizione" del Cammino, ribadita ai catechisti di zona: ogni comunità doveva attendere da sola lo Spirito come il piccolo gregge con Maria nel Cenacolo. E così come vi hanno chiesto il resoconto delle 100 piazze, vi chiederanno conto delle 100 veglie... e chi ne avrà fatte 99 dovrà giustificare a Kiko il perché e il percome. Quindi: avete obbedito a Kiko o alla Chiesa? Se avete obbedito a Kiko, come fate ancora a sostenere d'essere obbedienti alla Chiesa? Se avete obbedito alla Chiesa, sapete bene d'essere venuti meno ad uno dei dogmi principali del Cammino: l'obbedienza cieca ai catechisti, voce stessa di Dio... "E chi non obbedisce, se ne vada", diceva Kiko. Un po' di coerenza!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nella mia diocesi hanno fatto sia la Veglia col Vescovo che quella comunitaria

      Dijos

      Elimina
  9. Ho commentato proprio in merito a questo ma non ho trovato gradita la pubblicazione. Cmq provo a riscrivere, non si sa mai.
    La mia comunità, assieme a tutte le altre comunità ha celebrato in chiesa assieme alla parrocchia la veglia alle ore 20, Solo pane azzimo, senza calice. Il Cammino è nato quando le parrocchie erano strapiene, oggi che il trend è cambiato, e il cristianesimo non va piu di moda, sono i catecumeni che riempiono le chiese. Le direttive catecumenali, per i periodi forti come la pentecoste e la pasqua, mirano ad n'esperienza profonda ed intima con Cristo, innestati come membra vive nel corpo mistico di Cristo che è la Chiesa. La comunità rappresenta la chiesa, in 30 persone come in 1000.
    A dispetto di quello che dite, pensate e scrivete, il percorso catecumenale và davvero a sciogliersi nelle parrocchie, sciogliersi nel senso di allargarsi senza mai finire per estinguersi. La Chiesa è la nostra casa.
    Eros

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io capisco benissimo che avete cannibalizzato la vostra parrocchia e siete rimasti praticamente solo voi; non vi siete sciolti nella parrocchia come il sale (con percentuale di una molecola neocatecumenale su decine di altre molecole non neocatecumenali) ma avete occupato la parrocchia, che è ormai soltanto la "vostra casa". E a chi non sta bene, che se ne vada.
      La fotografia di ciò che descrivi sta in questa lettera di un sacerdote esterrefatto per la presa di possesso della parrocchia, delle sue strutture, della sua pastorale, da parte del cammino neocatecumenale.

      Elimina
    2. Posso confermare che a casa mia abbiamo abbandonato più parrocchie, a causa dell'insopportabile strapotere neocatecumenale + connivenza del parroco (connivenza che è fondamentale per sclerotizzare le dinamiche). E la stessa cosa hanno fatto altri fedeli. Quando i neocat colonizzano, tutto prende la forma del Cammino perché rimane solo chi passa attraverso i buchi del filtro kikiano. Altre chiese invece si riempiono, e non di anziani (merito a loro) ma con tantissimi figli di tutte le età, persino adolescenti e giovani sulla ventina. Ma voi neocat non volete sapere in quale forma il rito è celebrato in queste chiese, che senza particolare sforzo di proselitismo e convincimento ottengono quel che voi avete invece distrutto.

      Non si capisce poi con che fronte possiate vantarvi di essere rimasti i soli in parrocchia, quando il motivo per cui il Cammino non è stato bocciato all'inizio dai Papi era proprio la promessa (promessa numerica, non qualitativa) di "essere sale", "essere lievito", per riportare alla fede la maggioranza dei cosiddetti lontani.

      Avete ottenuto il contrario della vostra ragion d'essere e ve ne vantate proprio con le persone che in teoria avreste dovuto "convertire". Di più contorto di voi c'è solo la Corylus Avellana Contorta.

      Elimina
    3. EC: le chiese si riempiono non solamente di anziani (che, merito a loro, resistono anche nelle chiese abbandonate dagli altri)

      Elimina
    4. Eros non scrivere

      Elimina
    5. Perché mai Eros dovrebbe ubbidire all'anonimo delle 13:07, che autorità ha l'anonimo delle 13:07 per proibirgli di scrivere?

      Elimina
    6. Eros,
      è inutile che rispondi con gli slogan degli anni d'oro.
      Siete nati ( Kiko dixit ) per attirare i lontani e riempire le parrocchie, eravate la cura, l'unica che funziinasse ( sempre Kiko dixit ).
      Ogni volta che blaterate di parrocchie vuote state certificando il vostro fallimento.
      "il cammino è nato quando le parrocchie erano strapiene" ma tu la quarta catechesi la conosci?
      Avete fatto la veglia in parrocchia bene, ma non sono quelle le direttive, ergo l'avete subita.

      Elimina
    7. Eros non scrivere.......

      Elimina
    8. @neo, io non so in che mondo vivi, o se veramente frequenti la Chiesa o l'unica tua esperienza di Chiesa è il blog. La Veglia di pentecoste in parrocchia da noi è andata quasi deserta, pur essendoci un discreto numero di persone che frequentano i gruppi parrocchiali. Ho visto parroci di parrocchie che non hanno il cammino disperati, chiedere a noi, fratelli a cui affidare gruppi di cresime o comunioni perché i loro parrocchiani avevano tutti declinato l'invito (per preferire il divano... ). Ho letto il commento della persona felice perché il parroco ha obbligato il cammino a fare la Veglia con il resto della parrocchia. Posso capirlo poveraccio, gli serviva numero per riempire i banchi. Tornate in voi perfavore, il problema non è il cammino, che bene o male, a questa crisi sta resistendo egregiamente, anche per i tanti figli a cui trasmettiamo la fede e che riempiono le comunità, ma del resto della Chiesa.
      Fallacio Asino Vinicio

      Elimina
    9. E l'obbedienza ora è dovuta in virtù del potere dei puntini.

      Elimina
    10. Povero Fallacio, continua ad illudersi che il problema sia "del resto della Chiesa" e NON delle comunità.
      Si arrocca sul fatto dei "tanti figli a cui trasmettiamo la fede", ma anche i sassi sanno che le nuove generazioni fanno pochi figli. Non emulano i genitori, tranne qualche sporadico allucinato.

      Quindi per Fallacio la Chiesa ha un problema, il Cammino no.
      Delirio o disconnessione?
      Menzogna o ignoranza?

      Purtroppo per lui conosco tantissime coppie giovani neocatecumenali (di alcune delle quali sono stato anche catechista) che hanno al massimo 3 figli (al massimo ho detto, anche solo uno o due).
      Nessuna coppia che conosco, ormai non più in grado di arrivare ai numeroni di una volta per raggiunti limiti di età, ha emulato i genitori obbedendo alla lettura neocatecumenale dell'Humanae Vitae.
      Lo spartiacque avviene secondo l'età: alcuni dei figli sopra i 40 anni, 5 o 6 figli li hanno fatti (non di più), ma quelli sotto tale età, col cavolo che ne fanno.
      La fascia dei figli trentenni se ne è astenuta grandemente. Eppure fanno catechisti e padrini anche senza obbedire ai precetti kikiani.
      O così o pomì.

      Se quindi il Cammino fa affidamento sui figli per sopravvivere, tempo massimo un ventennio sarà dissolto, ma anche meno, considerato che ormai diversi dei non più "molti figli" nemmeno ci restano nel Cammino.

      Sono solidale con quel parroco che ha obbligato le comunità a fare la Veglia in parrocchia.
      A loro piace credere che sia perché altrimenti avrebbe avuto la Chiesa vuota, io sono certo che invece è perché sta tentando di recuperare l'unità parrocchiale che i neocatecumeni puntualmente distruggono isolandosi e celebrando in modo diverso.
      Marco

      Elimina
    11. @Fav
      scusami ma come fai a sapere che chi ha disertato la veglia lo ha fatto per preferire il divano? Vivi con loro? conosci la loro situazione di vita? magari chi non è potuto andare alla veglia è andato alla Messa regolare il sabato pomeriggio o la domenica, e va benissimo anche quello
      Gloria

      Elimina
    12. @Fav
      tra l'altro, sdraiarsi sul divano di casa non è peccato, nè sinonimo di pigrizia, il riposo è sacro, anche il Signore il settimo giorno si è riposato, e credo che una mentalità che considera chi si riposa una persona pigra sia una mentalità tossica e di altri tempi, mi auguro per te che non sia il caso tuo...e comunque, sempre meglio riposarsi sul divano di casa che stare sul divano al momento della consacrazione durante la celebrazione eucaristica, cosa che avviene nelle comunità neocatecumenali e che le foto pubblicate su questo blog dimostrano ampiamente
      Gloria

      Elimina
    13. @Marco
      anche io conoscevo una coppia di fratelli di comunità che si è fermata a 4 figli ai 30 anni e che ora hanno anche un ruolo nel gruppo, ovviamente le loro scelte erano influenzate dai catechisti con cui si consultavano su queste questioni private davanti a tutti noi...non sono neanche sicura che il fare tanti figli sia sinonimo di essere bravi cristiani, visto che avere molti figli è tipico anche di protestanti, testimoni di geova ed ebrei ultraortodossi, e che comunque si può scegliere di avere molti figli anche senza necessariamente riconoscersi in un credo religioso; credo che ogni cattolico che abbia fatto un serio discernimento sulla propria vocazione e che abbia capito che il progetto di Dio su di lui/lei è il formare una famiglia cristiana, deve essere aperto alla vita ma deve anche capire e fare la volonta di Dio, e farsi aiutare in questo da un sacerdote prima di tutto. Mi spiego, una coppia cristiana aperta alla vita deve pregare sempre per capire se Dio che in quel momento è il momento giusto per avere altri figli, o se devono usare i metodi naturali per un pò o anche per sempre, questo non li rende meno cattolici nè meno aperti alla vita (l'apertura alla vita è un concetto che va oltre la fisicità e l'atto riproduttivo). E' un percorso impegnativo e complicato, ma non impossibile, e ne vale la pena. Lo dicevo non per criticarti, anzi ti dò ragione, lo dico perchè spesso ho l'impressione che il Cammino si concentri sull'apertura alla vita intesa solo dal punto di vista della pianificazione delle nascite, ma si può essere aperti alla vita anche senza avere avuto figli biologici, non so se mi sono spiegata bene comunque
      Gloria

      Elimina
    14. mi correggo, intendevo dire "bravi cattolici", so bene che anche i protestanti sono cristiani ;)
      Gloria

      Elimina
    15. Gloria, FAV per il divano si è "solo" spinto a pontificare che tutti quelli che avevano rifiutato incarichi lo hanno fatto per pigrizia.
      Lui si che conosce tutto, i cuori, le motivazioni, le situazioni.
      n.b.
      La Veglia di Pentecoste ( così come la celebrano i cnc ) non esiste in natura.

      Elimina
    16. @Neo
      Ho notato spesso questo atteggiamento in comunità, ogni volta che non si presentava un numero adeguato di persone, anche d'estate e quando la presenza non era strettamente necessaria, allora si parlava subito di pigrizia..per me non c'era niente di male se una volta ci si vuole riposare, meglio riposarsi e magari fare un momento di preghiera personale e sincero a casa che andare controvoglia ad un incontro solo per fare numero o per non deludere il responsabile!
      Gloria

      Elimina
  10. Il parroco della nostra parrocchia ha obbligato i neocat a fare la veglia in parrocchia con tutti gli altri. Ho visto i catechisti disperarsi, ma non c'è stato modo di contraddire il parroco. Che bello spettacolo!!

    M.A.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esos catequistas serán llamados al orden por Kiko, primero es obediente a Kiko antes que al Obispo y al Párroco

      Elimina
    2. Piu parroci come il tuo ed il CN sarebbe finito 10 anni fa'.

      LUCA

      Elimina
  11. "A dispetto di quello che dite, pensate e scrivete, il percorso catecumenale và davvero a sciogliersi nelle parrocchie, sciogliersi nel senso di allargarsi senza mai finire per estinguersi. La Chiesa è la nostra casa.
    Eros"

    Caro Eros sei stato chiaro anzi chiarissimo: il CN si sta sciogliendo, si sta allargando come una pozzanghera e si sta lentamente seccando al sole della sua pochezza e della sua inutilità.
    La Chiesa non è La vostra casa è la casa di "tutti gli uomini di buona volontà ".

    Voi siete un piccolo "circolo ricreativo" che ha perso i contatti con la REALTÀ.

    LUCA

    RispondiElimina
  12. E se vi conosco un po', sicuramente quel parroco e quei catechisti ,che hanno trasgredito le "tradizioni del cammino " ,avranno presto problemi da parte della ottusa e mafiosa gerarchia neocatecumenale.

    LUCA

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ottusa e mafiosa gerarchia neocatecumenale, eh? Sareste da querela, ma Kiko non vuole......................

      Elimina
    2. Non vuole .....o non può,?
      LUCA

      Elimina
    3. È dal 2006 che i kikolatri tentano di minacciarci, intimidirci, doxxare, fare mobbing... ma Kiko non vuole che si passi alle vie di fatto, perché sarebbe estremamente disdicevole per il Cammino dover rispondere ufficialmente, in pubblico, e magari in tribunale, riguardo alle proprie pratiche, ai propri insegnamenti, al comportamento dei propri membri, ai nomi della propria gerarchia, e soprattutto a dove vanno a finire tutti quei soldi (in contanti, non tracciati, non rendicontati). Sarebbe estremamente disdicevole per l'impero kikiano.

      Elimina
  13. Nei bei tempi che furono, Tim era ancora in buoni rapporti coi neocat tra i quali c'era un tal Giovanni Rizzo, all'epoca vicerettore del fu seminario kikolatrico di Guam, col quale collaborava per motivi di curia diocesana, e per tentare di ridimensionare la figuraccia galattica che la Chiesa aveva fatto a causa del vescovo pedofilo neocatecumenale.

    All'epoca (ottobre 2009), infatti, il vescovo pedofilo neocatecumenale aveva esternato qualche enorme vaccata sul tema delle unioni omosessuali, nell'intento di procacciarsi punti in classifica per diventare cardinale. Il testo gli fu scritto quasi certamente da un presbiteronzolo neocatecumenalizio, e il caso finì subito sulla stampa proprio nel momento in cui a Guam - il posto con maggior densità di cattolici negli USA - veniva approvata una legge sulle unioni omosessuali. La stampa laicista, che bramava di vedere qualche scivolone della Chiesa, festeggiò per un intero anno. Come al solito i kikolatri, per sembrare più cattolici dei cattolici, sparano vaccate, perdono di vista il buon senso, non si attengono a ciò che già dice la Chiesa, e fanno danni incalcolabili.

    La vaccata consistette nel dire che «...i fondamentalisti islamici capiscono chiaramente il danno che il comportamento omosessuale infligge a una cultura. Ecco perché lo reprimono con la condanna a morte... Può sembrare brutale, certe volte, ma una cultura capace di produrre ondate su ondate di attentatori suicidi (donne e uomini), è una cultura che almeno conosce il valore del sacrificarsi».

    Ecco, signore e signori, il Cammino Neocatecumenale: per sembrare più cattolici dei cattolici i neocatecumenali credono che non basti dire che gli atti omosessuali siano peccato: pensano di spiegarsi parlando di "condanna a morte degli omosessuali", elogiando i terroristi islamici e gli attentati suicidi. Probabilmente ispirati da qualche omelia laicale di Kiko, che fa di questi voli pindarici da ubriacone spaziale (epico il momento in cui disse che "il Signore ci parla attraverso i testimoni di geova", senza che nessun kikolatra tirasse pernacchi o almeno abbandonare la sala).

    Il sullodato Rizzo si distinse poi qualche mese dopo per aver tentato di riscrivere il paragrafo 1182 del Catechismo. Che dice che «l'altare è al centro della chiesa», e il presbikiko trascrisse che «l'altare è il centro della chiesa». Cioè non aveva remore ad alterare il Catechismo pur di far sembrare giustificata la Nueva Estetica kikiana, col tavolinetto ortofrutticolo centrale. Rizzo tentò maldestramente di giustificarsi dicendo che non aveva messo le virgolette e perciò non era da considerare una citazione del Catechismo. Tim gli fece notare che aveva anche usato l'espressione "il Catechismo della Chiesa Cattolica dice... paragrafo 1182...".

    Già nel 2010 Tim commentava che tale presbikiko, dotato di altisonante titolo di studio in Diritto Canonico e anche in giurisprudenza, «o sta deliberatamente mentendo sapendo di mentire, o gli hanno fatto il lavaggio del cervello...». È tipico dei neocatecumenali adoperare la menzogna come strumento per promuovere il Cammino.

    Mi pare che fosse proprio Rizzo l'autore dell'articolo pomposamente propagandistico "A Miracle for Guam" nel quale si vantava il "miracolo" di avere un seminario neocatecumenale. Che meno di 10 anni dopo verrà felicemente soppresso dall'arcivescovo Byrnes - contro il quale i kikos si sono accuratamente vendicati procurandogli un esaurimento nervoso...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, già, l'isola di Guam che pullula di italiani... Gennarini, Pochetti, Rizzo, Da Ponte...

      Elimina
    2. L'isola di Guam ci ricorda l'isola di White del famoso festival...............................................................

      Elimina
    3. @Anonimo 30 maggio 2023 alle ore11:44
      "L'isola di Guam ci ricorda l'isola di White del famoso festival..............................................................."
      ---
      Puntini, perché ti piace farneticare
      con assunti che non ci "azzeccano" nulla?
      Ai tempi di quei festival, il Cammino aveva un' età di quattro anni scarsi.
      Volendo a tutti I costi, difendere l' indifendidibile, come si dice a Napoli, "ve fate accatta' pe' pazzi!"
      Ruben.
      ---

      Elimina
  14. Ci segnalano che oggi la Chiesa ricorda la pulzella d'Orleans che, come la presentò Benedetto XVI, era «una giovane santa della fine del Medioevo, morta a 19 anni, nel 1431. Questa santa francese, citata più volte nel Catechismo della Chiesa Cattolica, è particolarmente vicina a santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e d’Europa, di cui ho parlato in una recente catechesi. Sono infatti due giovani donne del popolo, laiche e consacrate nella verginità... partecipazione quotidiana alla Messa, Confessione e Comunione frequenti, lunghi momenti di preghiera silenziosa davanti al Crocifisso o all’immagine della Madonna...»

    Oh, ma guarda un po': proprio come oggi, agli inizi del 1400 la vita dei "cristiani della domenica" consisteva in lunghi momenti di preghiera silenziosa davanti al Crocifisso o all'immagine della Madonna, più la partecipazione frequente ai sacramenti e magari anche Messa quotidiana... Il tutto, proprio come oggi, accessibile anche a una ragazzina tredicenne che non aveva fatto nessun "itinerario", nessuna "tappa", nessuno "scrutinio", nessun "passaggio", che non aveva mai pagato Decime, mai partecipato a Convivenze, che la sua vocazione l'aveva scoperta senza fare alcuna "alzata" davanti a qualche santone autoproclamatosi "iniziatore"...

    Al processo in cui la condannarono, “interrogata se sappia d’essere nella grazia di Dio, risponde: Se non vi sono, Dio mi voglia mettere; se vi sono, Dio mi voglia custodire in essa”. Invece i fratelli kikolatri risponderebbero: "se non fa il Cammino, fateglielo fare; se sta facendo il Cammino, fateglielo continuare in eterno".

    RispondiElimina
  15. Risposte
    1. "the ideal male body Kiko Arguello".... Non si capisce se la pagina web è seria oppure prende in giro il patetico uniformarsi dei presbiteri al luciferino guru laico, e non a Gesù Cristo. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere...
      Porto

      Elimina
    2. La seconda che hai detto! Il blog American Way è seriamente critico nei confronti del Cammino e non scherza proprio sull'argomento: addirittura pubblica i nomi dei preti neocatecumenali negli USA perché i fedeli non li confondano con i sacerdoti cattolici.

      Elimina
    3. Se non può sfoggiare l'onor del mento, se lo fa dipingere, magari da Kiko!..
      Ruben.
      ---

      Elimina
    4. Già da molti anni - e anche su Facebook - si ironizzava su questi giovincelli neocatecumenali che si fan crescere la barba alla foggia di Kiko. Ma a me facevano ridere di più quelli che invece della barba, su Facebook esibivano i propri tatuaggi insieme alle foto della loro visitina alla Domus Kikiana. Letteralmente indistinguibili dai pagani.

      Elimina
    5. LEZIONE "PAGANA" N. 3 "Gentilmente" offerta a gratis
      (per criceti recalcitranti)
      Oggi inizia Giugno, mese sacro a Iuno/Giunone, Madre degli Dei e degli uomini,  sposa e sorella di Iuppiter, Anima su cui Esso opera per costituire la manifestazione.
      Giunone è l’Aura degli Dei che si rivela nella figlia Iris, Arco  Caeleste, messaggera divina.
      Le Calende sono sacre a Giunone Moneta, il cui tempio fu votato da Furio Camillo nel 345 a.C., nel corso del bellum contro gli Aurunci. Nel tempio, che era posto sull’Arx  Capitolina, erano conservati i Libri lintei, gli annali scritti su rotoli di lino e nei suoi pressi fu posta la zecca pubblica, dove venivano coniate le monete. Il termine ‘moneta’ è da riferire al verbo ‘monere’, ammonire, che ha relazione con mens e memoria. In quanto Moneta, Giunone ammonisce al rispetto dell’onore, della fede, dell’officium, mantenendo l’uomo entro la Giustizia  Divina, lo richiama alla memoria del suo essere, lo invita all’azione retta. Dunque la moneta si chiama così non a caso, adottando un significato diametralmente opposto a quello che poi si è costituito nel tempo fino ad oggi in cui assistiamo perfino alla sparizione della moneta in favore della transizione virtuale.
      Ogni elemento costitutivo della nostra esperienza di vita appare oggi sempre rovesciato nel suo contrario, prima se ne perde il senso in grado di rileggere l’esistente nell’Eterno, poi lo si capovolge nel suo contrario distruggendone la funzione simbolica.
      Medesima riflessione si può fare a proposito del senso del tempo, oggi derivante da una vera e propria escatologia a rovescia, fomentata dai sistemi di persuasione occulta di massa, atto a formare l’illusione di un progresso di un andamento della vita verso “tenori più elevati” che alla fine riesce solo ad amplificare la sottostante ansia esistenziale, scava sempre più negli animi un vuoto ed una crescente parallela assuefazione ed asservimento allo stimolo evolutivo  materialistico: vuoto compensato con uno stordimento parossostico dato da stupefacenti edonistici di ogni specie. Non a caso si ripete senza senso l’affermazione fatta propria da Franklin nel 1736 ‘Il tempo è denaro’, attribuendo al tempo un mero valore quantitativo, svuotandolo di ogni significato simbolico.
      Tutto questo è ciò che di più lontano vi può essere dallo stato retto di cose, dalla realizzazione effettiva del senso del Tempo, dal coglierlo come dispiegamento plastico dell’Eterno, dal fruirlo come supporto contemplativo all’elevazione trascendente, dell’assunzione del Tempo nei suoi cicli e ritmi quali espressione della vita dell’Essere, a cui, in ultima istanza, bisogna ricondurlo.
      Oggi, Kalendae di Giugno, sacre a Iuno Moneta, cogliamo il monito di rendere attuale la memoria del nostro vero Essere.
      Non qui parum habet, sed qui plus cupit, pauper est.
      Povero non è chi possiede poco, ma chi desidera di più.
      (Lucio Anneo Seneca)

      Elimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.