lunedì 22 maggio 2023

Tutti Frutti. Wop bop a loo bop a lop bom bom!… ovvero: tutti i “frutti” del Cammino

Il camminante che si firma Eros, nel commento delle 12 e 13 del 16 maggio, scrive:

Servono i frutti per qualificare un albero. Se i frutti sono buoni (evangelizzazione del vangelo e della dottrina cristiana, vocazioni, missionari ecc.) l'albero è buono. Se sono cattivi (sistemi finanziari sessuali e morali) allora l'albero è cattivo”.

Ma discernere i frutti come fa Eros è puro semplicismo, tanto che lui stesso, parlando di “evangelizzazione del vangelo”, intuisce che si potrebbe “evangelizzare” un messaggio diverso da quello del Vangelo, cosa che non si può certo considerare un frutto buono.

"I frutti sono sotto gli occhi di molti. Il fatto sconcertante -cecità? malavoglia? superficialità? orgoglio? peccato contro lo Spirito Santo (Mt 12,32)?- è che spesso si apprezzano i frutti ma non si vuole l'albero che li produce."
Scrive don Pasotti, sconcertato perché le parrocchie non si fanno più parassitare dal Cammino.


San Paolo perciò, più che di “frutti” esteriori, parla del frutto dello Spirito, che produce “amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22), che poco si rendono visibili tra i camminanti.

Perciò nemmeno l’elevato numero di consacrazioni sacerdotali che può vantare un movimento è necessariamente riconducibile a un frutto buono: Bella Dodd, che fu dirigente del partito comunista americano e che si convertì grazie a Fulton Sheen, riferisce come lei stessa, per ordine dell’URSS, ha spinto molti giovani comunisti a entrare nei seminari al fine di distruggere la Chiesa dall’interno (cosa che fa capire meglio le parole della Madonna a suor Lucia sugli errori che la Russia avrebbe esportato nel mondo, che sostanzialmente sono il materialismo e l’ateismo, e che oggi sembrano concentrarsi soprattutto in Occidente, arrivando perfino a condividere gli stessi “spazi” della Chiesa).

Ma è vero che, a volte, ci sono ex del Cammino che rimpiangono quelli che considerano dei pregi del Cammino, e cioè lo “scrutare” la Parola di Dio e lo studio” della Bibbia.

Ma in questo caso, come per i protestanti, occorre distinguere tra ciò che è dovuto alla tradizione cattolica e ciò che sono le novità: lo studio della Bibbia, infatti, non l’hanno inventato né il Cammino, né i protestanti, ma risale ai Padri della Chiesa, mentre ciò che è proprio dei protestanti, e del Cammino, è una stravagante interpretazione della Scrittura.

Perciò, se studiare la Scrittura è un frutto buono perché è in continuità con la Tradizione della Chiesa, interpretare la Scrittura in modo stravagante, che è proprio ciò che caratterizza il Cammino come tale, è un frutto velenoso. In tal senso un frutto può essere pure bello, ma è cattivo, e la sua "bellezza" può aumentarne la letalità. 

I frutti del Cammino: banane, zucche e angurie sull'altare-tavolone


Il carisma che la Chiesa riconosce al Cammino è solo quello che si deduce dallo statuto, nulla di più e nulla di meno: tutto il resto viene dal maligno. Perciò lo statuto, che viene dalla Chiesa, è buono, mentre ciò che c'è in più, e che viene solo dal Cammino, è patrocinato dal demonio.

E' un po' come per i protestanti, che possono portare frutti buoni solo grazie a ciò che hanno mantenuto in comune con la Chiesa cattolica (e alla loro buona fede), e non certo per la loro ribellione.

Scrive San Paolo: “Alcuni… predicano Cristo… per invidia e spirito di contesa... con intenzioni non pure, pensando di aggiungere dolore alle mie catene. Ma questo che importa? Purché in ogni maniera, per ipocrisia o per sincerità, Cristo venga annunziato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene” (1Fil 1,16-18): in tal senso, quando capita che le stravaganze interpretative vengono lasciate da parte, anche i camminanti possono portare un certo frutto.

Inoltre, per discernere sul carisma del Cammino, la Chiesa avrebbe dovuto prima discernere sulla veridicità delle presunte apparizioni di Kiko e Carmen che ne stanno all’origine e su cui si basa il principio dell'ubbienza cieca dovuta ai "catechisti".

Ma si può ritenere per certo che il Cammino ha sempre tenuto nascoste alla Chiesa queste presunte apparizioni, che tra i camminanti si tramandano come una saga nordica, per sostituirle, nella storiografia ufficiale e politicamente corretta, con il Concilio Vaticano II.




45 commenti:

  1. Ricordiamo ai gentili lettori che l'espressione "frutti", nella propaganda neocatecumenale, è mero marketing.

    Infatti i loro "frutti" non riguardano mai la Chiesa ma solo la gloria del Cammino. Se vi parlano di "vocazioni", intendono le vocazioni a Kiko. Se vi parlano di "evangelizzazione", intendono la crescita del Cammino (numerica, finanziaria, di immagine). Se vi parlano di "conversione", intendono il convertirsi a Kiko. Se vi parlano della costruzione di nuovi edifici religiosi, intendono i "catechumenium" di Kiko, o i monumenti che Kiko erige a sé stesso ("Domus"), o le chiese farlocche e kikizzatissime.

    E se parlano di "poveri", intendono anzitutto le tasche dei ricchi VIP del Cammino, specializzati nel non rendicontare mai.

    Nessuno dei "frutti del Cammino" è di beneficio alla Chiesa - a differenza di pressoché qualsiasi altro movimento o associazione ecclesiale.

    E per di più il marketing neocatecumenale è imbottitissimo di menzogne. Esagerano i numeri, esagerano i "frutti", esagerano i racconti delle "testimonianze" (spot pubblicitari). Per loro non è importante la verità ma solo la gloria terrena del proprio idolo Kiko, e quella di sé stessi.

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    1. Marketing è l'acronimo di :

      Mamotreti Assurdi Ridicolmente Kikizzati Ereticamente Terrificanti Insomma Neocatecumenalmente Grandiosi

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  2. E' possibile avere il diritto ad una replica oppure devo essere chiamato in causa senza possibilità di contraddittorio?
    L'espressione "Evangelizzazione del Vangelo" è un refuso accidentale durante la composizione della frase. Evangelizzare vuol dire una cosa soltanto punto. Il commento è scritto a risposta di un post che auspicava, neanche troppo velatamente, il blocco e la chiusura, se non addirittura la scomunica di qualsiasi movimento post conciliare, ma principalmente del cammino, senza alcuna cautela. Perchè tanto, cosa può venir fuori da un concilio nel quale i laici vengono di diritto investiti di un sacerdozio battesimale attivo? Vocazioni, missioni, comunità cristiane in cui i fratelli si sostengono spiritualmente e materialmente, "allenandosi" ogni giorno ad esercitare l'amore che Cristo ci ha mostrato, e che "Lui" port a compimento nella nostra fragile umanità? La Chiesà è questa. Il Corpo di Cristo composto da tante membra, e nessuno viene lasciato da solo, per il suo bene e per il bene degli altri membri che l'appartengono. Uno in Cristo. E a vicenda ci si aiuta a convertirsi e a non mollare campo al demonio che ci vuole schiavi di noi stessi. Celebrazioni, preparazioni, missioni cittadine, eucarestia, penitenziale ecc. E' un esercizio costante a incoraggiare l'espressione della vera libertà, che si compie soltanto facendo il bene.
    Eros

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    1. Eros, stesso consiglio di FAV, non scrivere.........




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    2. Tragicomico: il fratello Eros, pur di andare contro questo blog, si permette di andare contro il Cammino.

      Infatti "evangelizzare vuol dire una cosa soltanto". Vuol dire portare il Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo, senza inquinamenti kikolatrici, senza l'interesse a costituire nuove comunità del Cammino Neocatecumenale. Quella fatta dal Cammino non è evangelizzazione, ma solo proselitismo kikolatrico e autoreferenziale.

      In particolare ricordiamo che il Cammino non fa parte delle "membra" della Chiesa, ma fa parte delle "malattie" da cui la Chiesa deve guarire, dai "tumori" che vanno estirpati dalla Chiesa, per i motivi già abbondantemente spiegati nelle oltre 2600 pagine di questo blog. I fratelli del Cammino dotati di ancora un po' di buon cuore, sono i destinatari degli incoraggiamenti degli ultimi Pontefici, i quali vorrebbero (non si capisce più in base a che cosa) che il Cammino venisse guarito dall'interno. Guarigione impossibile, giacché è proprio la gerarchia neocatecumenalizia - e il pesce puzza dalla testa, da Kiko in giù - ad essere portatrice di eresie, strafalcioni liturgici, malvagità di ogni genere a danno dei fratelli più piccoli e più semplici.

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    3. Qualche mese fa il cardinal Sarah (già molto inviso al Cammino per questioni di liturgia) tuonava contro i pretuncoli moderni che non parlano più dei novissimi (vedi qui domande e risposte dalla 968 alla 971, anche se introducono bene il tema già quelle dalla 941 in poi).

      Inutile aggiungere che i presbikikos e gli altri presbiteronzoli affiliati al Cammino fanno tutto un gran parlare di "cristiani adulti" e di "demonio" e di tante altre robe, e che però sono i primissimi destinatari degli strali del cardinal Sarah.

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    4. Ma Puntinibus, con la tua fantasia potresti anche dare consigli personalizzati, invece che riciclare lo stesso per FAV.

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    5. Il consiglio, che si chiami FAV, Eros et similia, è sempre lo stesso : non scrivere, vista la perfetta inutilità di qualsivoglia loro intervento che, non solo non vi convincono, ma contribuiscono allo sputtanamento del Cammino, che è già sputtanato di per se dal blog. Ma loro non lo capiscono. O lo capiscono.

      Forse..................................................................................................................................................

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    6. Sondaggio!

      Il neocatecumenali si radunano nelle piazze di tutto il mondo per declamare pubblicamente la lista dei propri peccati contra primum, secundum, .... sextum..., etc

      E chi mai l'avrà sputtanato, il Cammino?

      A. I passanti, perché non hanno capito che quel modo di fare è quello della Vera Chiesa Originale TM.

      B. Kiko perché non ha fatto abbastanza piazze per spiegare bene tutto, con ancora più dettagli.

      C. Questo blog, perché è tutta colpa sua, sempre.

      D. FAV che ha scritto in questo blog invece di non scrivere come gli aveva detto Puntini.

      E. Puntini che, dicendo ai neocat di non scrivere, li incita a scrivere ancora di più.

      F. Ma no, è successo che è piovuto e si sono bagnati i tappeti e gli amplificatori. Quindi è colpa o del d3m0nio oppure del Signore, perché ha permesso che piovesse.

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  3. Buongiorno a tutti! Sono stato su invito a qualche "missione" nelle piazze e devo dire che chiunque abbia parlato, ha detto sempre che hanno avuto problemi in famiglia, problemi con la droga e problemi con la sessualità. Non c'è una persona che abbia detto che la sua vita era felice. Un dubbio mi sorge spontaneo: o hanno un copione prestabilito da seguire, oppure nel cammino neocatecumenale c'è qualcosa di sbagliato

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    1. Come scusa? Cantiamo e balliamo proprio per esprimere la gioia di un Dio che ci ama così come siamo. Che benedice ogni cosa della nostra vita, anche le difficoltà, le malattie e le croci. La Resurrezione, la contentezza assoluta. Ma prima della vittoria di Cristo sulla morte, c'è il calvario, la croce, la nostra vita tribolata per tantissimi e variegati motivi. E gira e rigira i peccati e le debolezze da cui Cristo deve incessantemente salvarci sono sempre gli stessi: Sesso, Soldi, Successo, in vari gradi e in varie forme ma sempre loro.
      Eros

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    2. @anonimo 22 maggio 2023 alle ore 10:48, c'è una recente definizione della chiesa molto interessante e cioè che la Chiesa è un ospedale da campo il cui primario è Cristo (Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. .. ), quindi di che stupirsi? Avete sempre avuto una fede da spostare le montagne? Non avete mai peccato? Riuscite ad amare i vostri nemici? Buon per voi, ringraziate Dio, "ma probabilmente non avete bisogno del medico".
      Per @eros, classica fallacia logica del blog il ritaglio e relativa decontestalizzazione della frasetta.
      Fallacio Asino Vinicio

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    3. Più che un copione, un "canovaccio", dove di fondo, la tiritera è sempre la stessa, ma con
      variazioni sul tema.
      Ruben.
      ---

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    4. Il Cammino è uno di quegli ospedali in cui chiunque può mettersi un camice e operare a cuore aperto pure i sani per fare statistica ed incassare i contributi dello Stato.
      Paziente: "Ma io non ero malato, ero qui di passaggio!" Medico: "tutti siamo malati, ipocrita che non sei altro"
      Paziente: "Ma il mio cuore andava benissimo, prima!" Medico: "Vedi? Dio ti ha fatto ammalare per farti scendere da cavallo"
      Paziente: "Ma lei chi è? Mi faccia vedere la laurea!" Medico: "Non ho la laurea, non serve...ho guardato ER medici in prima linea, tutte le serie. E ora mi scusi, vado a ballare Jerusalema".

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    5. Jerusalema.......

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    6. Vicino al mio paese pochi giorni fa una montagna s'è spostata ma mi dicono dalla regia che non è stata la fede a muoverla ma prosaiche celesti precipitazioni

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    7. Cento piazze, canti e balli alimentano "l’illusione che ciascuno debba costruire la propria identità e non più riceverla, favorendo l’emergere di nuove generazioni sinistre di depressi festosi", come scrive padre Laurent-Marie Pocquet du Haut-Jussé (cosa che spiegherebbe l'emergere di patologie segnalate nell'ultimo articolo).

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    8. Caro Fav oggi 12:05.
      Dopo la Rivoluzione Francese,
      nella Reggia di Versailles, l'unica
      sala, rimasta immune dalla devastazione popola, è stata quella degli specchi; penso vi si addica in modo "speculare".
      Ruben.
      ---

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    9. A proposito di missioni: ieri come quasi tutti i romagnoli sono andata a pulire il fango da un amico che si è visto finire la metà dei suoi campi sott'acqua. Abbiamo un gruppetto whatsapp e ci siamo organizzati per pranzare da lui e pulire un po. Una coppia però è venuta solo per pranzare perché poi lui doveva dare la sua testimonianza nella missione che ovviamente non poteva assolutamente essere sospesa o rinviata. Era davvero necessario passare un pomeriggio a parlare al vento in piazza mentre un amico aveva bisogno di aiuto e di vicinanza visto che la sua azienda ha subito un duro colpo? Invece che cantarsele e suonarsele da soli ( tanto si sa, non se li fila nessuno) non sarebbe stata una testimonianza più "forte " e soprattutto più utile dirottare tutti nelle zone alluvionate per dare una mano?

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    10. Ma chi l'ha detto che Dio ci ama così come siamo, quando quel che Dio ci chiede, è lo sforzo di diventare perfetti come Lui.

      Nel Cammino avete un po'annoiato con questo ritornello che "a Dio piacciamo così" : non è vero. "Così" (che non si sa neppure cosa sia) non piacciamo né a Dio né al prossimo che deve farsi violenza per sopportarci, solo per lasciarci nella beota illusione (da drogati) dell'amore incondizionato.

      A. Non.

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    11. Spero che sia pubblicato questo intervento.
      Quando Dio ti ama così come sei vuol dire che ti ama, e perde la vita per te, con tutti i peccati che hai commesso. Non ha bisogno che tu cambi perchè Lui ti ami, Ti ama e basta. Che scandalo il kerygma vero? I greci la ritenevano una follia e i giudei una bestemmia. E ancora oggi è difficile da digerire eppure il messaggio è questo. Salvezza per tutti.
      Se Dio ti ama, non vuol dire che quello che hai fatto e che fai peccando allora è giusto. Niente affatto. Dio ti ama a prescindere da tutto il bene ed il male che hai fatto. Allora perchè cambiare direte voi? A cosa serve non peccare se Dio ci ama così come stiamo? La consapevolezza di questa grazia, e quindi la consapevolezza del battesimo, apre le porte all'opera di Dio nella nostra vita. Lui compie, noi diamo soltanto il permesso. Tutta la legge di Mosè, tutte le stesse parole di Gesù sulle beatitudini, senza il suo sacrificio in Croce e lo Spirito Santo donatoci, sono Utopia.
      E allora San Paolo dice: Questo vuol dire che la legge è sbagliata? Assolutamente nò. La legge è Giusta, ma l'uomo non può compierla da solo, ma soltanto con la Grazia del Signore

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    12. x Elena, con tanti auguri di cuore per i tuoi amici e per tutta la regione.

      È un comportamento aberrante, a cui siamo tristemente abituati, che dimostra quanto il Cammino abitui gli adepti ad essere messo in prima posizione. Chi lo mette in atto non se ne rende neppure pienamente conto, secondo me. Ma in fin dei conti, quasi quasi è meglio così, e che tutti vedano i famosi frutti del Cammino - che non smettono di essere tali neppure in questo momento in cui tutti compresi i giovanissimi stanno in prima fila a spalare il fango.

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    13. Anonimo 15:45
      Dio ti ama così come sei vuol dire che Dio ti ama per come Lui ti ha creato e per come potresti e dovresti essere, per quella somiglianza a Lui che ha impresso in te e che il peccato reprime, imbruttisce e lorda. Purtroppo, siccome noi stessi, come il figliol prodigo, dimentichiamo persino di Chi siamo figli, siamo noi i primi a non sapere "chi siamo" in profondità, solo il Signore lo sa davvero, e solo Lui può farci diventare veramente gli Amati dal Signore. Il solo fatto che pensi di dire qualcosa che la Chiesa per prima non insegna, cioè una novità assoluta, dovrebbe farti riflettere su quanto sei fuori strada.

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    14. Il discorso di Anonimo delle 15:45 è parzialmente giusto.
      È come i discorsi di Kiko: sono "parzialmente" giusti, per poi potervi infilare una sottile distorsione che dà al tutto un significato completamente diverso da quello cattolico.

      L'equazione è semplice: se Dio è Amore, ama tutti, indipendentemente da come sono.
      Ed è anche vero che non ha bisogno che uno cambi per amarlo, Dio ama le sue creature e l'Amore non è un premio per il figlio che si è comportato meglio.
      Un padre ama tutti i suoi figli, anche quello che si distruggerà per la droga o altro.

      Detto questo, è la conclusione neocatecumenale che introduce la devianza.
      Dice Anonimo:
      "Dio ti ama a prescindere da tutto il bene ed il male che hai fatto. Allora perchè cambiare direte voi? A cosa serve non peccare se Dio ci ama così come stiamo? La CONSAPEVOLEZZA DI QUESTA GRAZIA, e quindi LA CONSAPEVOLEZZA DEL BATTESIMO, apre le porte all'opera di Dio nella nostra vita."

      Qui si insinua l'errore.
      Basterebbe la CONSAPEVOLEZZA.
      Non si dice che, una volta compreso che Dio ti ama "anche" peccatore (vedi passo dell'adultera), poi entra in gioco la nostra volontà, determinata dal libero arbitrio e dall'amore che NOI proviamo per Lui, di modo che l'uomo è associato all'opera della sua Grazia (come dice il Catechismo).
      Si dice invece che basterebbe la "consapevolezza" a permettere a Dio di operare nelle nostre vite.
      Come dire: "ora che ho consapevolezza che Dio di ama "anche" peccatore, Lui potrà operare nella mia vita. Io non devo fare altro".

      Questo è uno dei 5 sola del luteranesimo, "sola gratia".
      Significa che la salvezza non è frutto della cooperazione tra uomo e Dio, e quindi non c'è responsabilità dell'uomo.

      Risulterebbe quindi che Dio, pago della "consapevolezza" acquisita dall'uomo, diventa un SERVITORE, secondo Anonimo:
      "Lui compie, noi diamo soltanto il permesso".
      Noi, le creature, daremmo il "permesso" a Dio di operare...
      Nemmeno la "preghiera" di operare. Il permesso!
      Abominio!!

      Questa visione totalmente antropocentrica della fede è eretica.
      Ma è quella che circola e si predica nel Cammino Neocatecumenale.
      Fa tutto Dio, il domestico che ti ama.
      A te basta la "consapevolezza" che il domestico ti ama.
      La Grazia deriverebbe dalla sola "consapevolezza"...

      Non si parla di libero arbitrio, non si parla di volontà, non si parla di pentimento, di predisposizione del cuore...
      Ed è così che il Cammino frega le anime di chi ci crede, consegnandole al nemico.
      Induce la gente a credere che fa tutto Dio, impedendo loro di metterci del proprio e non insegnando la via della santificazione.

      Quindi il discorso di Anonimo pare giusto, ma non lo è.
      Pecca dell'influsso neocatecumenale, secondo il quale la Grazia si ottiene soltanto con la consapevolezza che Dio ti ama così come sei.
      Marco

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    15. @Anonimo delle 10.48
      La stessa sensazione di testimonianze fotocopia la si ha ascoltando le "Redditio". Prima di entrare in Cammino erano tutti specie di "diavoli", facevano cose tremende, odiavano la propria vita, il marito/moglie, la suocera, i figli. Dopo il Cammino sembrano diventati tutti "angeli": accettano la propria vita, amano marito/moglie, figli, suocera e financo i nemici. Dopo un po' di queste testimonianze, ti rendi conto che il copione c'è, cioè quello che le accomuna è che il Cammino ha "compiuto miracoli" nelle loro vite. Che se li conosci, ti viene da ridere per le falsità che promanano dalla loro bocca ... Chissà come mai dimenticano tutti di dire che prima del Cammino e dopo il Cammino erano la stessa persona...
      Porto

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    16. Quella montagna l'ha spostata, da Lassù, Carmen con uno schiocco di dita. Qualcuno avverta Semeraro, cosi il Papa fa accelerare la beatificazione..............................................................................................

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    17. Ricordo che una ragazza che era in comunità con me, entrata a 13 anni in comunità, alla domanda del Secondo Scrutinio:"Come eri prima di entrare nel CN?" rispose candidamente:"Giocavo con le Barbie". Ed è la riprova che il CN non neanche pensato per i giovani (ed infatti in seguito hanno aggiunto tutta una serie di sovrastrutture per giustificare le "catechesi per **giovani** e adulti")
      Quali esperienza di peccato o può avere avuto un 12enne?

      Le esperienze fotocopia sono molto comuni in CN, non solo alla Traditio, ma anche prima di ogni evento importante (passaggio, GMG, etc.): tutti sono ribellati, tutti non ci volevano venire e alla fine sono tutti contenti ed entusiasti.
      Tutto assolutamente trito e ritrito, mai sentito qualcuno dire di essere contento, esattamente il contrario di quello che diceva Don Bosco (“Noi facciamo consistere la santità nello stare molto allegri”).

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    18. Aggiungo a quanto ho scritto sopra una rivisitazione della pericope dell'adultera secondo il concetto neocatecumenale di Anonimo.

      Gesù salvò dalla lapidazione la donna colta in flagrante adulterio e quando gli scribi e i farisei se ne furono andati, rimase solo con lei.
      Allora le disse: "Nessuno ti ha condannata?"
      Intendeva riferirsi agli uomini, agli scribi e ai farisei, che non erano senza peccato.
      Lei rispose: "Nessuno, Signore".
      E Gesù disse: "Neppure io ti condanno; va' e da ora in poi non peccare più".
      Infatti Gesù, che era senza peccato, non è venuto per condannare, ma per salvare.
      La donna salvata capì che Gesù l'amava e quindi aprì le porte all'opera di Dio nella sua vita e gli diede il permesso per compierle.
      La legge era giusta: Mosè aveva comandato di lapidare le adultere. Ma quella donna non poteva compiere la legge da sola, quindi adulterò. Avrebbe potuto compierla solo con la grazia del Signore, che si acquista con la consapevolezza che Dio ti ama così come sei.
      Non si capisce quindi perché Gesù le abbia detto "va' e da ora in poi non peccare più" e non "ora che hai la consapevolezza che ti amo anche se sei peccatrice, se mi dai il permesso compirò delle opere nella tua vita".
      No, no. Le disse proprio che doveva essere lei a non peccare più...
      Questo non torna...
      Va beh, non lo menzioneremo mai e ci concentreremo solo sul fatto che nemmeno Gesù la condannò.

      Gesù non la condannò perché il giudizio sarà fatto alla fine da Dio.
      Non era questa la missione di Gesù sulla terra. Non era venuto per giudicare, ma per offrire la salvezza mediante il suo sacrificio.
      Ma il giudizio ci sarà alla fine del mondo e ce ne parla Giovanni nell'Apocalisse.
      Dio giudicherà.
      Ce ne parla anche Matteo:
      "La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!" (Mt. 13, 39-43)
      Marco

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    19. Aggiungo solo che il neocatecumenalismo fa tutto lo sproloquio del «ora che hai la consapevolezza che ti amo anche se sei peccatrice, bla bla bla, se fafi il Cammino compirò delle opere nella tua vita, bla bla bla» solo per rimarcare il sottinteso del «se fai il Cammino sei autorizzata a peccare, basterà recitare la parte del "mi faccio schifo, sono una Caina"».

      Quando il Cammino dice che l'uomo è schiavo del peccato non sta facendo eco delle parole dei santi (che hanno ben presente il monito del «non peccare più»), ma vuol proprio che l'uomo sia davvero schiavo. Kiko dice che "l'uomo non può non peccare", cioè vuole proprio che l'uomo pecchi, che sia davvero schiavo volontario del peccato. Uno schiavo manipolabile, tanto più che non si sforza di "non peccare più", cioè uno schiavo che vuol rimanere schiavo.

      Ed infatti i kikolatri, di fronte ai loro VIP scandalosi e peccatori, non hanno niente da dire. E ancor meno verso le vittime di costoro: se il cosiddetto "catechista" calpesta un fratello di comunità, gli schiavi del peccato se ne infischiano, perché per loro vale più l'autorizzazione a peccare che il provare compassione per un fratello che viene umiliato, deriso, infangato, calpestato, emarginato, calunniato. Davvero, il demonio è particolarmente soddisfatto del Cammino Neocatecumenale.

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    20. nella bibbia infatti quando si parla di giudizio si intende "Condanna". Non bisogna condannare nessuno. Ma giudicare una persona non vuol dire per forza peccare.
      Eros

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  4. Per quanto riguarda l'evangelizzazione: Kiko e quindi il CN preferiscono di gran lunga parlare di predicazione kerigmatica, di primo annuncio, per "dare" il quale non è necessaria alcuna preparazione, ma esclusivamente le parole del cieco nato: prima non ci vedevo ed ora ci vedo. Non si vuole mai discutere di ciò che vuol dire esattamente questo miracoloso recupero della vista e cosa propriamente comporti. In questo senso è necessario specificare esattamente che "'cosa" esattamente si annuncia, e la dimostrazione che l'annuncio kikiano sia qualcosa di diverso dal vangelo viene dal fatto che mai le loro campagne missionarie possono associarsi a iniziative parrocchiali e di altri gruppi. Sappiamo bene infatti che il kerigma è sempre e solo un invito ad aggregarsi al Cammino, quindi in questo senso l'abbiamo identificato sempre e solo con la kikizzazione e non con l'evangelizzazione.
    Poi il fatto che usino termini del linguaggio cattolico può inizialmente confondere le idee ma sappiamo bene che il neolinguaggio li fa corrispondere a realtà parallele... che dovrebbero secondo loro prima o poi confluire nella Chiesa, ma all'infinito: finora infatti non l'abbiamo mai visto succedere.

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    1. Kerigma è l'acronimo di :

      Kiko Enuncia Ridicole Idee Grandemente Mamotretiche Adesso

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  5. Tutti frutti di Little Richard

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  6. Intanto facciamo le condoglianze ai fegati degli attivisti neocatecumenali, fegati rovinati perché Tim, autore principale del blog Jungle Watch dall'isola di Guam, sta cominciando a vuotare il sacco sulla vendetta neocatecumenale di cinque anni fa, quando giornalisti compiacenti fecero circolare l'esagerata panzana di "abusi e violenze domestiche" (cucendogli addosso un divorzio: come al solito il Cammino non salva i matrimoni ma li distrugge) a carico di chi aveva scoperchiato il calderone sul vescovo pedofilo neocatecumenale (e sui preti pedofili che costui proteggeva, neocat e non), e sulle truffe del Cammino all'arcidiocesi.

    La tempesta su di lui si scatenò il giorno del suo 32esimo anniversario di matrimonio (tanto per capire come sono perfidi i capicosca della setta che "salverebbe" i matrimoni). Alla giornalista che lo contattò per avvisarlo di star pubblicando un articolaccio su di lui, Tim rispose che se l'aspettava. Aveva pestato troppi calli neocatecumenali per potersene stare tranquillo. La giornalista in questione era stata l'unica ad aver avuto la "soffiata" di un caso giudiziario in corso. La soffiata consisteva nel numero di protocollo della procedura legale, numero grazie al quale - a pagamento - la giornalista aveva potuto leggerne gli estremi ancor prima del dibattimento. (La giornalista pagò di tasca sua la visura pur di accedervi, talk about privacy). E Tim sapeva già all'epoca "chi" aveva organizzato la soffiata, e come l'aveva attuata.

    Nei pochi giorni successivi a quell'11 maggio 2018 gli altri giornali locali di Guam si occuparono del caso, anch'essi col solito tono giustizialista e colpevolista.

    In quegli stessi giorni gli asini raglianti italiani commentarono galvanizzatissimi nello spazio commenti di questo blog, dando già per scontate condanne, colpe, colpevolezze, punizioni, sbizzarrendosi a "cantar vittoria" (come al solito godono moltissimo delle disgrazie di chi non è kikolatra) e - nel loro tipico fintotontismo - fingendo di credere che l'accusato sarebbe stato persino più colpevole del vescovo pedofilo neocatecumenale (condannato come tale anche in appello dal Papa) che loro hanno sempre continuato a difendere (e a pagargli la bella vita). Sarebbe bastato già solo questo a farci capire che l'aggressione mediatica-legale contro Tim era partita dai capicosca della setta, che erano talmente fieri da aver escogitato una così feroce vendetta che non poterono farne a meno di vantarsene coi sottoposti, e coi sottoposti dei sottoposti, fino all'ultimo asino ragliante che si vantava -lui laico- di aver addirittura esorcizzato l'intera città di San Giorgio a Cremano.

    Questo è solo il primo articolo riepilogativo di Tim, ne seguiranno altri (e prima o poi spiegherà anche i motivi per cui per cinque anni ha evitato di parlarne in pubblico). E, come suo stile, comincia a far notare che il blog Jungle Watch è ancora visitatissimo, mentre il PNC che fece articoli contro di lui senza dargli neppure la possibilità di replicare, sta chiudendo per mancanza di audience, e presto verranno adeguatamente svergognati anche gli altri che si sono prestati all'infangata mediatica professionalmente neocatecumenale.

    Per chi non conoscesse i dettagli, ricordiamo che la faccenda "personale" di Tim riguarda la capacità dei capicosca del Cammino, grazie alle informazioni acquisite nelle "confessioni pubbliche", di poter effettuare vendette trasversali, ricatti, addirittura aizzare moglie contro marito, figlia contro padre, distruggendo i matrimoni e la reputazione di chi non loda il Cammino. Ricordatevi che a Guam riuscirono a piegare nientemeno che il direttore del Catasto e l'avvocatura di Stato, due soggetti non neocat, che rischiarono la galera pur di non fare qualche dispiacere al Cammino...

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  7. Pietro (NON del Cammino)22 maggio 2023 alle ore 15:11

    Dice don Pasotti, esponente di spicco del Cammino: "I frutti sono sotto gli occhi di molti. Il fatto sconcertante -cecità? malavoglia? superficialità? orgoglio? peccato contro lo Spirito Santo (Mt 12,32)?- è che spesso si apprezzano i frutti ma non si vuole l'albero che li produce.".

    La tesi di don Pasotti è totalmente errata, perché non c’è NESSUNO che apprezzi l’attivismo del Cammino ma non il Cammino, mentre molti di quelli che sono allergici al Cammino, lo sono perché sono stati intossicati dai suoi frutti.

    Le attività possono rappresentare un frutto buono solo se hanno un buon “sapore”, cioè se sono animate dal frutto dello Spirito a cui fa riferimento San Paolo, che produce: amore, gioia, pace… Non basta la forma del frutto, occorre anche la sostanza, cioè il frutto dello Spirito, senza il quale i frutti sono cattivi.
    Gesù ha detto che la pianta si riconosce dai frutti, non i frutti dalla pianta.

    E’ chiaro che voleva dire di non lasciarsi ingannare da una “bella” pianta, ma di badare ai frutti, mentre per don Pasotti sembra che debba avvenire il contrario: “i frutti sono sotto gli occhi di tutti…”, come se bastasse guardarli e trovarli attraenti per giudicarli buoni.

    Invece le parole di Gesù sono improntate alla prudenza, un po’ come l’altro suo avvertimento: “Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci”.
    Il sapore dei frutti dell’evangelizzazione è dato dalla VERITA’ soprannaturale e dalla CARITA’, cioè dall’amore soprannaturale, che in Dio coincidono.

    Ma i camminanti potrebbero ribattere: “La Chiesa ha giudicato il Cammino come una buona pianta!”.
    Ma il giudizio della Chiesa è lo statuto del Cammino, in cui vengono normati i confini all’interno dei quali deve essere il Cammino riconosciuto. Per cui ogni cosa che si aggiunge allo statuto, o che si toglie ad esso (come la lettera di Mons. Arinze), non solo non è riconosciuta dalla Chiesa, ma è disconosciuta.

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  8. fortunatamente i frutti del cammino li giudica la Chiesa da più di 50 anni e non i quattro disadattati di questo blog. e con questo le chiacchiere stanno a zero... passo e chiudo...

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    1. La Chiesa approva (temporaneamente) il Cammino degli Statuti, come Pietro ha spiegato molto bene; non approva tutto gli altri aspetti del CN che non aderiscono ai criteri di ecclesialità.
      Purtroppo non ha validi strumenti di controllo e di verifica, e si aspetta che scoppi un grosso scandalo sessuale o finanziario per metterci le mani, come lamentava don Ronzoni nel suo libro "Le sètte sorelle". Come per i Legionari di Cristo, gli Araldi del Vangelo, come successo alle Armate di Maria, come a Bose. Prima o poi la fogna esploderà e porterà a galla tutto. Vi hanno dato molta fiducia, troppa, e non ve la siete meritata.

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    2. Ecco alcuni esempi di fondatori con il carisma approvato dalla Chiesa che sono stati sepolti dagli scandali.

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    3. Passo e chiudo, poi ripasso, poi richiudo,
      poi ripasso, ri-ripasso e ri-ripasso
      (ma se sono Lo Studente non mi resta in testa un c*sso).
      Urlo: "Muti e Rassegnati!!!", sparlo: "che disadattati!!",
      tosto mi accomiato ed esco, che alla piazza fresco fresco
      sono atteso per parlare, denudare e spubblicare,
      per la vostra conversione, i peccati in confessione.

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    4. I frutti del cammino?
      AGIATEZZA PER I CATECHISTI E MXXDA PER TUTTI GLI ALTRI.

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    5. @Anonimo 22 maggio 2023 alle ore 16:20
      Quale "Chiesa"? Quella che vi protegge ed è connivente con voi?
      Ruben.
      ---

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  9. Bei frutti quelli che ti mandano a parlarsi addosso in una piazza di estranei lasciando gli amici nel fango dell'alluvione...

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  10. Eppure sono degli specialisti, del fango.

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    1. Ma infatti nel Cammino il «non giudicate!» vale solo per i peones e gli esterni. Quando i cosiddetti "catechisti" giudicano, tu devi star zitto e ubbidire, perché altrimenti "non hai fede"...

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  11. Didascalia alla foto:

    "I frutti sono sotto gli occhi di molti. Il fatto sconcertante -cecità? malavoglia? superficialità? orgoglio? peccato contro lo Spirito Santo (Mt 12,32)?- è che spesso si apprezzano i frutti ma non si vuole l'albero che li produce."
    Scrive don Pasotti, sconcertato perché le parrocchie non si fanno più parassitare dal Cammino."

    Ezechiele Pasotti non si può proprio sentire e non è la prima volta.
    Col suo blandire, esagerare, travalicare ogni limite soddisfa oltre misura le brame kikiane di menarsela bullescamente.
    Alé

    L'albero produce frutti non per nutrirsene lui. Sta nelle cose. L'albero dona i frutti. Perciò Gesù fa il paragone dai frutti si riconosce l'albero.
    Il Cammino sforna per sé. Guai a chi glieli tocca!

    Si apprezzano i frutti spesso? Non si vuole l'albero??
    Sono disgustosi col loro vittimismo!
    Girano sempre la frittata.
    E si mangiano pure quella.

    Pax

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