domenica 18 giugno 2023

Il Sacro Cuore di Gesù

O cor Jesu
Inflamma cor nostrum amore tui

O cuore di Gesù
Infiamma il nostro cuore di amore per Te

Kiko Argüello, iniziatore e leader indiscusso del Cammino neocatecumenale, nelle sue catechesi, ci tiene più  volte a ripetere che il suo insegnamento viene a scardinare la religiosità  naturale dei fedeli cattolici, che egli equipara al paganesimo e considera una vera iattura incompatibile con la fede.
Di questa religiosità naturale ritiene responsabile la Chiesa Cattolica che insegna ad aborrire il peccato, a sviluppare, con l'aiuto della grazia, le proprie buone inclinazioni naturali e ad aspirare a conseguire le virtù teologali (fede, speranza, carità); in particolare egli prende di mira le devozioni, che la Chiesa da sempre raccomanda e consiglia di praticare come aiuto e conforto per la propria vita quotidiana e spirituale. Una di queste devozioni schernite da Kiko è  proprio quella del Sacro Cuore di Gesù, unitamente all'Immacolato Cuore di Maria, di cui ricorre la festività e a cui è dedicato tutto il mese di giugno.


Per Kiko le devozioni della Chiesa sono tutte ciarpame da mettere da parte perché  non risponderebbero ai bisogni spirituali  dell'uomo "moderno".
Dice infatti già  nelle catechesi iniziali (brani tratti da "Orientamenti alle équipe dei catechisti per la fase di conversione" 1972) :

"E' chiaro che un cristiano di 20-30 anni fa ... dato che è dentro ad una Chiesa che  sta attraversando un momento grave, perchè è una Chiesa  monolitica, molto dommatica, una Chiesa eccessivamente  ritualistica, una Chiesa in cui non c'è Parola di Dio perchè è  tutto in latino, perchè la Bibbia era praticamente proibito leggerla, una Chiesa dove il popolo è alimentato da devozioni  particolari, come il Sacro Cuore, novene, culto dei santi, ecc.
Quest'uomo ha una teologia molto giuridica ed è molto poco  formato, generalmente ha una formazione di prima comunione, cui  è seguito poi quello che gli hanno insegnato a scuola o al  collegio nella materia "religione" e poco altro. E' un uomo che  ha fatto esercizi spirituali e che spesso ha un direttore  spirituale ma che si trova in una situazione molto povera per  poter rispondere a quello che gli è cascato addosso: un mondo  che cambia seriamente, cui deve dare una risposta." (Pag. 42)

"Perchè viviamo molto alienati, tranquilli nella nostra vita meschina e piatta. Chiamare a conversione l'uomo è chiamarlo alla sua realtà profonda. Per questo, attenti con certi concetti di Dio buono che è tutta misericordia.... Perchè la vita è molto più seria. Venite con me, voi che avete certi concetti di Dio tipo Sacro Cuore, con la manina così e la faccia ritoccata, tutto zucchero e miele, tutto soavino e tenerino... andiamo a una baracca a vedere una donna il cui marito si ubriaca ... andiamo a vedere le prostitute ecc.
La vita è molto più seria di tutto ciò e non si può fare di essa una caricatura. Quel Dio di cartapesta non esiste. Il Dio della Bibbia non è così." (Pag. 115)

"Molti hanno una idea di Dio molto sdolcinata. Pensano che Dio è "buonino" secondo il loro modo di vedere. Siamo ingannati dalle false immaginette della prima comunione. Una signora mi diceva: Ah, quando lei parla così soavemente, mi ricorda Gesù Cristo, ma quando si mette a gridare no.... Perché noi crediamo che Gesù Cristo era sciropposo, di zucchero, così, con le sopracciglie ritoccate e la mano così... State attenti! Stiamo per demistificare alcune idee di Dio, altrimenti non possiamo capire il Dio della Bibbia." (Pag. 224)

Sacri Cuori di Gesù e di Maria
Stazione ferroviaria di Vallo della Lucania
Kiko contrappone il "Dio della Bibbia" alle devozioni della Chiesa Cattolica, come se queste fossero puro paganesimo, detto appunto religiosità naturale.
E chi vince fra il "il Dio della Bibbia" e "il Dio della Chiesa"? Naturalmente, il Dio della Bibbia, seguendo l'idea protestante che l'esperienza della Chiesa e il suo Magistero perenne vale nulla se non letteralmente dettato nelle Scritture, e in particolar modo nell'Antico Testamento.
Tutto il resto è  paganesimo: il culto dei santi, quello della Vergine, le devozioni al Corpo di Cristo e ai Sacri Cuori di Gesù  e Maria.

Infatti, eccolo a ribattere sempre sul medesimo tasto anche nelle catechesi del Primo scrutinio (brani tratti da "Orientamenti per il primo Scrutinio", 1986):

"Uh, Dio che vomita dalla sua bocca! Che cose! Chiaro, ci siamo abituati a un Dio dolce, a un Sacro cuore  con la manina così e con le sopracciglia depilate... non conosciamo Dio. Gesù si arrabbia molte volte."(Pag. 119)

"Allora la gente che si faceva cristiana non veniva dall'ateismo, ma veniva dalla sua religiosità, veniva dai suoi templi, dai suoi riti nel tempio, dalla credenza nei suoi idoli familiari, gente che quando andava in vacanza si portava appresso le statuette e i dipinti delle divinità, per pregarla, come tu ti puoi portare l'immagine di sant'Antonio perché  gli sei molto devoto" (Pag. 41)

"Questa è la nostra religiosità  naturale: quella che ci fa rivolgere a santa Barbara quando tuona." (Pag. 123)


E naturalmente c'è  sempre una parola "buona" contro il cosiddetto devozionismo alla Vergine, che sopravvive anche alla tappa di Loreto.

Infatti nelle catechesi del passaggio del Padre Nostro, ritroviamo l'incoercibile Kiko affermare:

"Ma attenzione: per ricevere la Madonna come tua madre in casa tua devi essere discepolo, e avere imparato a stare sotto la croce. La croce gloriosa del Signore risorto: alla sua ombra ho messo la mia tenda!, Noi non cominciamo dalla Madonna, facendo un devozionismo - "Fiori a Maria, che buona Mamma mia!"

"dietro il devozionismo c’e' gente molto nevrotica, mammista, fanatica, c'e' di tutto! Tanto e’ cosi' che questo devozionismo mariologico ha perso molto valore, e lo stesso Papa Paolo VI lo critica e fa un’Enciclica sulla Madonna che si chiama "Marialis culto” e in cui riequilibra la devozione a Maria.(pure farneticazioni, è  vero esattamente il contrario)
C'erano preti mezzo pazzi che deviavano anche la devozione alla Madonna .... si faceva poco meno che una specie di idolatria della Vergine"

Apparizione di Gesù a santa Margherita Maria Alacoque


In particolare, è  comprensibile l'avversione di Kiko e Carmen per la devozione al Sacro Cuore di Gesù.

Apparendo a Margherita Maria Alacoque (1649-1690), monaca a Paray-le-Monial, Gesù le fece alcune promesse, dette "Le promesse  del cuore di Gesù ":

«A coloro che per nove venerdì consecutivi riceveranno l'Eucaristia
concederò grazie necessarie a realizzare il volere di Dio sulla propria vita;
proteggerò la pace nella loro famiglia;
li sosterrò nelle loro sofferenze;
li proteggerò in vita e specialmente in punto di morte;
benedirò fortemente il loro agire;
troveranno nel mio Cuore una misericordia infinita;
incrementerò il loro fervore;
farò crescere rapidamente il desiderio di perfezione;
benedirò le case di chi esporrà e venererà l’immagine del mio Sacro Cuore;
renderò i sacerdoti capaci di convertire i cuori più induriti;
amerò particolarmente chi propagherà questa devozione;
infine, la cosiddetta «Grande Promessa»
Io ti prometto, con un senso fortissimo di misericordia, che il mio amore onnipotente concederà la grazia del pentimento a tutti coloro che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi di seguito. Essi non morranno in uno stato di peccato. Riceveranno i santi sacramenti e negli ultimi momenti della loro vita terrena il mio cuore sarà loro una difesa sicura."
 
San Giovanni ebbe il privilegio
di posare il capo sul cuore di Gesù
Intanto si tratta di promesse fatte al singolo e non alla comunità, e sappiamo che per Kiko ci si salva solo a grappoli.

Poi si parla di far crescere un desiderio di perfezione che in casa neocatecumenale  verrebbe rigettato come indice di superbia e di vanagloria; caso mai l'unica crescita ammissibile è  quella all'interno del Cammino neocatecumenale seguendo le indicazioni di Kiko e Carmen e quelle delle loro visioni e locuzioni di cui la Chiesa non è  mai stata messa a conoscenza né  ha potuto vagliare.

I sacerdoti capaci di convertire i cuori più induriti sono solo quelli che annunciano il kerigma di Kiko, non quelli che seguiranno la devozione consigliata da Gesù a santa Margherita Maria Alacoque.

E la promessa di salvezza in punto di morte lascia Kiko del tutto indifferente, perché  lui ai suoi promette la salvezza certificata e addirittura la grazia di morire come la Vergine Maria e d'essere traslati direttamente in Cielo.

Come lo lascia del tutto indifferente (se non apertamente contrario) la frequenza della Messa ogni primo venerdì del mese; almeno fino a che, per motivi suoi, non pensi di "kikizzare" anche questo, magari legandolo ad una convivenza per le sole comunità, o a una sequenza di notti svegli a interpretare le aperture a caso della Bibbia, come per il Corpus Domini. Potrebbero sembrare incongruenze del Cammino: sono invece una vera e propria azione di espropriazione e di inquinamento delle autentiche devozioni cattoliche.



Leggiamo invece quale considerazione ha da sempre avuto la Chiesa per la devozione al Sacro Cuore di Gesù, istituendolo formalmente in seguito alle esperienze mistiche di santa Gertrude e, successivamente, di santa Margherita Maria Alacoque e cosa ne hanno detto gli ultimi pontefici, da Pio XII a papa Francesco, con buona pace di Kiko, Carmen e delle loro idee balzane e contrarie a fede e tradizione della Chiesa cattolica.

La tradizione di consacrare il mese di giugno al culto del Sacro Cuore nacque nel 1833 a Parigi nel Convento degli Uccelli dal quale si propagò poi in tutta la Francia ed a partire da papa Pio IX molti papi approvarono questa memoria.
Tale culto è stato donato all’uomo da Dio affinchè “il mondo si riscaldi di nuovo al calore di quei palpiti ed il calore del divino amore lo infiammi un’ultima volta”, come san Giovanni in una visione riferì a santa Gertrude e come l’apostola del Sacro Cuore, la mistica santa Margherita Maria Alacoque, trasmise le seguenti parole di Gesù "per stabilire nei cuori il regno del mio amore".

Santa Margherita Maria Alacoque, suora della visitazione  nata in Borgogna nel 1647, rivelò i doni d’amore dei cuore di Gesù, traendone grazie strepitose per la propria santità, e la promessa che i soprannaturali carismi sarebbero stati estesi a tutti i devoti del Sacro Cuore.
E così nacque la festa del Sacro Cuore e la pratica pia dei primi Nove Venerdì del mese. 

Molti papi ‘incitarono’ i fedeli a questa devozione: nel 1956 papa Pio XII nell’enciclica ‘Haurietis aquas scrisse: “Ma, mentre la Chiesa ha sempre tenuto in alta considerazione il culto al Cuore Sacratissimo di Gesù, così da favorirne in ogni modo il sorgere e il propagarsi in mezzo al popolo cristiano, non mancando altresì di difenderlo apertamente contro le accuse di Naturalismo e di Sentimentalismo; è da lamentare che non uguale onore e stima, sia nei tempi passati che ai giorni nostri, questo nobilissimo culto gode presso alcuni cristiani e talvolta anche presso alcuni di coloro, che pur si dicono animati da sincero zelo per gli interessi della religione cattolica e per la propria santificazione… E’ necessario quindi tener sempre presente in questo così importante ma altrettanto delicato argomento, che la verità del simbolismo naturale, in virtù della quale il Cuore fisico di Gesù entra in un nuovo rapporto con la Persona del Verbo, riposa tutta sulla verità primaria dell’unione ipostatica; intorno a cui non si può nutrire alcun dubbio, se non si vogliono rinnovare gli errori, più volte dalla Chiesa condannati, perché contrari all’unità di Persona in Cristo, nella distinzione e integrità delle due nature”.

Papa Paolo VI nella lettera apostolica "Investigabiles divitias Christi", pubblicata nel 1965, parla di: “imperscrutabile ricchezza di Cristo (Ef 3, 8), sgorgata dal fianco squarciato del Redentore divino nel momento in cui, morendo sulla croce, egli riconciliò col Padre celeste il genere umano, è stata posta in luce così fulgida in questi ultimi tempi dai progressi del culto al Ss. Cuore di Gesù, che lietissimi frutti ne sono derivati a beneficio della Chiesa… Poiché infatti il Ss. Cuore di Gesù, fornace ardente di carità, è simbolo ed espressiva immagine di quell’eterno amore, nel quale Dio ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figliuolo unigenito ... nutriamo altresì la fiducia che i fedeli tutti ne sappiano trarre ispirazione sempre più risoluta a configurare al Vangelo la propria vita, a emendare diligentemente i costumi, a mettere in pratica la legge del Signore”.

Papa Giovanni Paolo II nel messaggio del 18 settembre 1984, durante il viaggio apostolico in Canada, ha sottolineato: “Qui tocchiamo più direttamente la realtà del cuore di Gesù.
Il cuore, infatti, è un organo umano, che appartiene al corpo, che appartiene all’intera struttura, alla dimensione spirituale e a quella fisica dell’uomo: ‘E il Verbo si è fatto carne’. In questa duplice dimensione, il cuore trova il suo posto come organo. Ha nello stesso tempo un significato come centro simbolico dell’io interiore, e questo io interiore è, per la sua stessa natura, spirituale. Il cuore di Gesù fu concepito sotto il cuore della Madre Vergine, e la sua vita terrena cessò nel momento in cui Gesù morì sulla croce. Lo testimoniò il soldato romano che forò il costato di Gesù con la lancia. Per tutta la sua vita terrena il cuore di Gesù fu il centro in cui si manifestò, in maniera umana, l’amore di Dio: l’amore di Dio Figlio, e attraverso il Figlio, l’amore di Dio Padre”
.

Anche papa Benedetto XVI, nella lettera in occasione del 50° anniversario dell’enciclica "Haurietis aquas" (2006), ha sottolineato: “Questo mistero dell’amore di Dio per noi, peraltro, non costituisce soltanto il contenuto del culto e della devozione al Cuore di Gesù: esso è, allo stesso modo, il contenuto di ogni vera spiritualità e devozione cristiana. E’ quindi importante sottolineare che il fondamento di questa devozione è antico come il cristianesimo stesso. Infatti, essere cristiano è possibile soltanto con lo sguardo rivolto alla Croce del nostro Redentore, ‘a Colui che hanno trafitto’… La contemplazione adorante del costato trafitto dalla lancia ci rende sensibili alla volontà salvifica di Dio. Ci rende capaci di affidarci al suo amore salvifico e misericordioso e al tempo stesso ci rafforza nel desiderio di partecipare alla sua opera di salvezza diventando suoi strumenti. I doni ricevuti dal costato aperto, dal quale sono sgorgati ‘sangue e acqua’, fanno sì che la nostra vita diventi anche per gli altri sorgente da cui promanano ‘fiumi di acqua viva'".

 


Infine papa Francesco nella Messa a Santa Marta per la solennità del Sacro Cuore di Gesù ha ribadito: “Il Cuore di Cristo è un cuore appassionato, ferito d’amore, squarciato per noi sulla croce. Il Sacro Cuore è l’icona della passione: fa vedere quanta sofferenza sia costata la nostra salvezza. Quel Cuore svela qual è la passione di Dio: l’uomo."


 O cor Jesu
Inflamma cor nostrum amore tui

40 commenti:

  1. Kiko sperava di diventare santo, ma siccome non gli riesce,(ecco perché non sopporta chi vive per giungere a essere perfetto come "il padre mio") denigra tutti i sacramentali, come appunto i sacri cuori di Gesù e Maria che nella Chiesa hanno dato una infinità di Santi.
    Comunque tranquilli a proposito dei NC IL DIAVOLO fa le pentole ma non i coperchi.

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    1. Più esattamente, Kiko sperava di diventare ricco, potente, importante. Il sogno borghesotto di un giovanotto benestante e annoiato.
      Chissà il momento in cui il demonio gli ha suggerito l'idea che divenendo "fondatore" di una qualche comunità religiosa, sarebbe campato di rendita per tutta la vita, ubbidito, lodato, riverito, temuto, e soprattutto pagato. Indi il demonio gli fa incontrare la Carmen, che aveva lo stesso lercio desiderio (era solo più ricca).

      I due spagnoli non hanno mai inteso "diventare santi" nel senso cattolico del termine, e nemmeno migliorare sé stessi nel senso di moralismo protestante.

      Qualcuno ha riconosciuto il potenziale eretico dei due e li ha aiutati e sostenuti, a suon di "entrature", raccomandazioni, e perfino supporto psicologico - Carmen lamentava di aver dovuto domare la depressione di Kiko (che era riluttante a passare dal "servo sofferente di Jahvè" alla "resurrezione", forse perché l'aura da depressino lamentoso sembrava più congeniale alla sua superbia), cioè qualcuno "esterno" avrà sostenuto anche lei, ripetendo ai due che erano "chiamati", che erano sulla strada giusta, che sarebbero approdati a Roma a diffondere la loro opera, che avrebbero ricevuto qualche Nota Laudatoria nientemeno che da un importante papavero vaticano (Bugnini, che laudava queste "comunità" che non arrivavano a totalizzare il centinaio di persone, alla faccia del miliardo di cattolici a Roma e nel resto del mondo, e alla faccia del fatto che all'epoca il Cammino non era ancora neppure ben definito su quanti anni dovesse durare)...

      La truffa dei due spagnoli è andata avanti per oltre mezzo secolo. I topi, già pronti a scappare per primi dalla nave, da tempo si sono già assicurati immobili, rendite, prebende, posti di lavoro per figli e parenti, e comode vie d'uscita: sanno bene che la pacchia sta finendo (ma continuano la recita da "non credenti ma praticanti", smetteranno di praticare il kikismo-carmenismo solo quando non sarà più utile a conquistarsi altri privilegi e soldini).

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  2. Esta gente del camino también le rezan a Carmen Hernandez, llevan consigo su imagen y van a postrarse a su tumba, ellos son peores que paganos.

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  3. Non è casuale la ferocia di Kiko contro l'immagine del Sacro Cuore di Gesù "con la manina così, le sopracciglia depilate, tutto soavino e tenerino, sciropposo" eccetera: tutte le famiglie erano consacrate al Sacro Cuore di Gesù e la sua immagine era presente in ogni casa. Kiko, attaccando virulentemente questa immagine, insinuava che la fede ricevuta e vissuta nelle famiglie, fede semplice, spesso accompagnata e scandita dalla recita del rosario (altro tradizionale obbiettivo degli attacchi kikiani) non era altro che religiosità naturale, cioè paganesimo e superstizione.
    Naturalmente non era originale, non lo è mai stato: nel post Concilio questi attacchi provenienti proprio dall'interno della Chiesa stessa erano diventati ordinarietà (Paolo VI infatti se ne lamenta, dell'affievolimento di questa devozione, come già papa Pio XII); ma il suo accanirsi contro la religiosità vissuta in famiglia, i buoni sentimenti, era dovuto ad una volontà di instillare diversi modelli familiari, tutti incentrati su riti, abitudini e obbiettivi ispirati dal cammino neocatecumenale, il "salvatore" delle famiglie cattoliche.
    Naturalmente, come sempre, i due iniziatori hanno pensato di sostituire l'autentica devozione cattolica, che, come scrisse Benedetto XVI, è antica come il cristianesimo, con una "pensata" che potesse vantare ascendenze bibliche, quella delle "rahamim", le viscere, uno dei cavalli di battaglia di Carmen.
    Certo, dovendo associare l'amore di Dio a un organo umano era meglio, secondo i due spagnoli, che fosse magari l'intestino piuttosto che il cuore; facendo così saltare tutti i riferimenti che nel Vangelo ci portano a indicare proprio nel cuore di Cristo l'organo che più ha sofferto d'amore per noi (il mio cuore è triste fino alla morte ha detto Gesù, non le mie viscere), e nello stesso tempo la sorgente delle Sue grazie, così come nella sua immagine fatta dipingere da santa Faustina; e, vicinissimo al cuore di Gesù, quello immacolato della Vergine.

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  4. Vorrei ricordare a questo esimio pubblico di specialisti che la "radianza del capo" è un segno distintivo della santità, San Pio docet.
    Dal momento che avrete sicuramente fatto dei pellegrinaggi a San Giovanni Rotondo vi avranno senz'altro mostrato le foto di Padre Pio con il capo illuminato
    Per cui avete fatto una suprema figura di truffatori imbecilli anche in assenza di contraddittorio.

    Grandi sapienti, che ve ne pare di questo breve portrait wikipedico di Margherita Maria Alacoque non mi dite che vi pare un tantinello (ma solo poco poco) patologica

    "L'autobiografia evidenzia una continua mortificazione corporale segnata dall'uso frequente della disciplina per flagellarsi, dal dormire sui cocci, dal legarsi le dita per poi conficcarvi degli aghi e dal desiderio di essere disprezzata, il quale portava la Santa a volere che «gli altri si ricordassero di me unicamente per disprezzarmi, umiliarmi e insultarmi; le sole cose a me dovute»; si legava, inoltre, con funi e catene in modo così stretto da provocarsi profonde lacerazioni nella carne e più volte si incise sul petto il nome di Gesù, causandosi sofferenze e ferite. La sua volontà di punirsi per il ribrezzo provato nell'assistere alcuni malati la portò a baciarne le piaghe, a mangiarne il vomito — e in merito commentò: «Questo atto mi portò infinite delizie al punto da farmi desiderare di avere tutti i giorni l'opportunità di ripetere simili azioni» — e a riempirsi la bocca con la dissenteria di una malata, che non ingoiò solo perché dissuasa dall'apparizione di Gesù che le rammentava l'obbligo all'obbedienza, il quale non le permetteva di mangiare nulla senza permesso"
    Ma mica è la sola sul tema ci hanno fatto un bel librone dedicato alle donne mistiche già perchè gli uomini 'ste schifezze mica le facevano
    No ditemi che hp approfittato di Wikipedia, le chiese di Borgogna dedicate al sacro Cuore le ho visitate soprattutto Paray le Monial, ma a Margherita preferisco Louis Charbonnau Lassay e il suo studio sul cuore di Gesù inciso dai Templari prigionieri nella fortezza di Chinon
    Si apprendono tante cose da quelle immagini.... (poi se uno legge Regnabit apprende ancor di pù Sapere il cuore di Cristo è radiante e fiammeggiante, chissà perché?

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    1. Sì, l'aureola o come la si voglia chiamare ("radianza del capo" par quasi una roba di ingegneri elettronici), è un fenomeno piuttosto noto e documentato riguardo a certi santi di varie epoche, anche medievali. Noi semplici fedeli non possiamo capire "come e perché" di quel fenomeno; ci limitiamo ad attestare che quando un santo è particolarmente vicino a Dio, "succedono davvero tante cose che prese globalmente ispirano fiducia in Dio". Dopotutto la fede si diffonde "per contagio". Un santo passa in un paesino per un mese, e qualche secolo dopo c'è ancora gente devotissima che dà ai figli il nome di quel santo.

      Quanto a Wikipedia occorre ricordare che lì vige la norma che "la verità è dettata dal consenso". Cioè se un numero sufficiente di cretini si organizza per far sembrare vera una cosa su wikipedia, ci riesce. Sennonché, nel primo referendum storicamente documentato, la maggioranza volle far premiare Barabba il colpevole e condannare l'innocente Gesù, per cui non bisogna mai fidarsi troppo delle "maggioranze", dei "referendum", del "vasto consenso".

      Quanto alla biografia della Alacoque bisognerebbe ricordare anzitutto che di fronte a certe tentazioni occorre "educare" la mente e l'anima all'esatto opposto. Così come Francesco d'Assisi si tuffò nudo nella neve per "memorizzare" una pessima sensazione qualora gli fossero tornati pensieri impuri, allo stesso modo è ben possibile che la Alacoque potesse scacciare in quel modo esagerato i desideri di una vita comoda, soffice, senza dolori, con grandi piaceri della gola, con grande approvazione della gente...

      Quest'ultima tentazione - "ehi, tutti stravedono per me perché sono una Donna Consacrata e viviamo in un Paese Cattolico dove le monache godono di grandissima considerazione! figurarsi come mi porterebbero in trionfo se sapessero che ho avuto Apparizioni!" - può essere stata un cruccio piuttosto duro per una che aveva visto Nostro Signore. E ricordatevi che il demonio tenta in modo furentissimo le anime che più si avvicinano a Dio.

      Quindi ricordiamo che le descrizioni raccapriccianti di fioretti e penitenze fatte dai santi, sono descrizioni fatte da gente che riteneva già in partenza esagerato o inaccettabile quel genere di cose. Aggiungiamo al novero gli scrittori di libelli polemici anticlericali ("guardate i loro santi che assurdità vogliono fare e vogliono far fare!") e gli apologeti "fai da te" che per infiocchettare meglio i racconti esasperano di proposito i dettagli più truci (facendo diventare il tipico "la santa per un attimo aveva pensato di" in un altisonante la santa ha mangiato questo e fatto quellooooh!!!").

      Infine ricordiamo anche che il confine fra santità e pazzia è particolarmente sottile.

      E che la nostra imitazione della vita dei santi dev'essere qualcosa di interiore, non di esteriore. A nessuno è chiesto (né suggerito) di tuffarsi nudo nella neve per educare la mente e l'anima a resistere meglio alle tentazioni della carne.

      Ma naturalmente tutte queste cose non interessano, a chi posta lenzuolate anticattoliche credendosi sufficientemente furbo da spaccare il capello e da cogliere due piccioni con una fava.

      p.s.: il sopracitato Charbonneau-Lassay è anche autore di Simboli della Vandea (la casa editrice Il Cerchio lo pubblicò trent'anni fa, non so se è stato ripubblicato ancora). In opposizione a coccarde tricolori, teschi, berretti frigi, i cattolici vandeani usavano rosari, croci, e sacri cuori, e il venir beccati dai gendarmi con uno di quei simboli cagionava stupri, incendi, condanne a morte (la cosiddetta Rivoluzione Francese aveva come unico collante l'odio alla fede cattolica). L'autore spiega che il culto dei vandeani al Sacro Cuore era dovuto alla predicazione di san Luigi Maria Grignon de Montfort, salito al cielo nel 1716 (e che verrà beatificato molto più tardi, nel 1888, e proclamato santo nel 1947).

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    2. Ci sono stati moltissimi santi "esagerati" nelle mortificazioni per amore a Cristo, e comunque tutti i santi, anche quelli meno eroici da questo punto di vista, hanno vissuto in modo da trattenere le proprie pulsioni e i propri desideri, nella prospettiva del dono totale della vita a Dio. Non dobbiamo dimenticare che il modello di santità primigenio è quello del martire, e tutti i santi hanno aspirato al martirio, cioè alla testimonianza fino al sangue. Tutti, tranne certe sante in pectore che aspiravano di più alle camicette e la cui santità consisteva nell'alzarsi di pomeriggio e pregare il breviario (per poi rinfacciare con violenza agli altri, magari sacerdoti, di non pregare abbastanza).

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    3. In sostanza : Carmen non diventerà santa perchè non aveva l'aureola..................................................

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    4. Grazie al raglio dell'asino delle 16:56 possiamo ricordare ai gentili lettori che paradossalmente sono i fenomeni soprannaturali ("aureola", locuzioni mistiche, apparizioni, miracoli...) a rallentare di più i processi di canonizzazione, perché occorre accertarne la genuinità caso per caso, e accertarla oltre ogni ragionevole dubbio (oh, no, i kikolatri vantano di aver spedito alla Commissione migliaia di "miracoli di Carmen"... ora devono sperare che vengano quasi tutti cestinati subito, altrimenti la causa andrà molto per le lunghe!).

      Un santo viene riconosciuto per aver vissuto la fede in modo eroico e straordinario, non per aver dato spettacolo. Questo è il motivo per cui vengono riconosciuti santi anche bambini, casalinghe, eremiti, suore di clausura, ragazzetti dell'oratorio, dopo una vita in cui non hanno fatto niente di "spettacolare".

      Nel Cammino, come ben dimostrato dal sullodato raglio asinino che sperava di sembrare sarcastico, credono che beatificazione e canonizzazione siano dei titoli nobiliari (certamente più importanti delle lauree honoris causa che i due eretici spagnoli hanno avuto dai loro adepti e da soggetti molto ben "oliati" in contanti e non).

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    5. Anonimo delle 12 e 27:
      ciò che soggettivamente preferisci è insignificante in questa discussione.
      Qui si parla che la Chiesa raccomanda fortemente la devozione al Sacro Cuore di Gesù.
      Non devi essere daccordo con la Chiesa per forza, ma mettere in contrasto l'aureola di Padre Pio con il Sacro Cuore di Gesù è ridicolo. E non c'entra nulla.

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    6. Padre Pio aveva l'aureola?

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  5. Brevissimo promemoria riguardo al Vangelo di oggi: Nostro Signore pranza con i peccatori, sì, ma... "quali"?

    Anche i farisei erano peccatori: come mai Nostro Signore anziché pranzare con loro, li insulta e li rimprovera?

    La risposta non è difficile: i peccatori a cui Nostro Signore si avvicina sono quelli che vogliono davvero redimersi.
    I malati verso cui il medico spende tempo e risorse sono quelli che vogliono davvero guarire.
    Il pastore che lascia 99 pecore nel deserto per salvare quella smarrita, sta salvando la pecorella "smarrita", cioè che si è persa ma desidera tornare (c'è differenza fra "smarrimento" e "fuga": la pecorella scappata, in fuga, è quella che non ha intenzione di tornare, non è una pecorella smarrita, cioè che si è persa e non riesce più a tornare pur volendolo).

    Dunque evitate di cadere nel tranello neocatecumenale "il Signore ti ama così come sei", col suo demoniaco sottinteso che sareste di fatto autorizzati a peccare ("tanto il Signore ti perdona sempre [automaticamente!?], tanto il Signore ti ama così come sei" [senza che tu voglia tornare al Signore?!]...). Nella mentalità neocatecumenale, il Signore è cattivo e sadico, e quando decide di convertirvi "vi manda le disgrazie", perché vi presuppone arbitrariamente pecorelle che scappano anziché pecorelle smarrite.

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  6. Per capire il Gesù biblico non bisogna seguire Kiko, ma la Chiesa.
    E' la Chiesa, infatti, che per mandato divino integra ogni aspetto della Scrittura e della Tradizione in una dottrina sicura.

    Sono i protestanti che, per la mania di seguire la Scrittura alla lettera, spesso non riescono più a integrare un brano della Scrittura con le altre parole.
    Così per alcuni per amare Dio occorre letteralmente odiare i genitori: se non interiormente, almeno comportarsi nei fatti come li si odiasse. E questi sono i protestanti duri e puri.
    Per contro ci sono altri protestanti che preferiscono prendere alla lettera le parole di Gesù per cui i pubblicani e le prostitute superano i giusti, fino a vedere nel peccato un segno di predilezione divina. E questi soni i lassisti, che arrivano a "consacrare" vescovi (si fa per dire) omosessuali dichiarati e lesbiche.

    Di fatto separare, fino a mettere in contrasto, la Croce dal Sacro Cuore di Gesù, come fa Kiko, è ridicolo.
    La Croce ci rivela il Cuore col quale Gesù ci ha amato, e il Sacro Cuore ci dice che il suo amore per noi è arrivato fino alla Croce.

    Non capisco il rifiuto che molti hanno di un amore di Dio quasi "eccessivo". Sembrano che gli dispiaccia.
    Sembrano preferire, invece della pace che Dio ci offre, l'angoscia.
    Sono loro i masochisti, sono loro i doloristi, che arrivano fino ad idolatrare la loro fede difficle, o "matura", fino a cadere in una forma superstiziosa.
    Questi autoproclamatisi adulti nella fede, preferiscono una salvezza difficile, mentre invece, attraverso la grazia, la salvezza la si ottiene facilmente con un po' di buona volontà (che non significa non impegnarsi e avere una vita facile).

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  7. Cmq ci vogliono i sorDi per diventare Santi , faranno girare il sacco nero ? Ora prendomo direttamente dai conti in banca, per chi li tiene.....

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  8. L’amore che Dio ci manifesta e di cui il Sacro Cuore di Gesù, con la Croce, è il simbolo più grande, ha qualcosa di “eccessivo”. Non perché illogico, ma perché immotivato per la nostra logica. Cioè è fuori dalla nostra logica, ma non da quella di Dio evidentemente. Del resto i pensieri di Dio superano i nostri pensieri (ma non li annientano) come il cielo sovrasta la terra.

    Dio infatti non aveva nessuna necessità di crearci, né di redimerci attraverso la sua incarnazione, passione e morte. E il termine necessità, se applicato a Dio, assume un significato diverso che se lo applichiamo a noi.
    Noi non abbiamo nessuna necessità di fare molte cose, ad esempio di fare le cose che chiamiamo “sfizi”, ma possiamo ambirvi e, di conseguenza, sentirli come una sorta di necessità, anche se secondaria.

    Dio, invece, è infinito in ogni senso e per questo ambisce solo a ciò che è, perché è in Sé stesso gaudio infinito.
    Ma il suo amore è così grande che ci ha creato, e non ci ha creato per sfizio, ma come fosse per necessità, sebbene non è una necessità.

    In questo non ha rispettato il cosiddetto “Rasoio i Occam”, il principio di metodo secondo cui in un problema, tra più soluzioni valide, va preferita quella più semplice. Un principio non necessario, ma rispettato soprattutto tra i matematici e i fisici teorici perché funziona.
    La soluzione più semplice, infatti, sarebbe stata quella di non crearci, ma questa è logica umana, e Dio è Dio.
    Grazie a Dio!

    Come si fa ad accogliere la grazia di questo amore se se ne è scandalizzati, invece di sentirsi come chi ha ricevuto una grazia a cui non poteva nemmeno sperare secondo la sua logica umana?
    Questo amore divino è una grazia irrinunciabile, che ci deve far dire quello che Napoleone disse riguardo alla corona da imperatore: "Dio me l'ha data e guai a chi me la tocca!".

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  9. Il Vangelo di ieri si concludeva così: "Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date"

    Proprio la stessa cosa degli itineranti NC.

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    1. Sicuramente molti sono e sono stati in buona fede; e sicuramente la loro predicazione è dovuta alla volontà permissiva di Dio, che fa tornare a nostro vantaggio anche certi errori, ed è con noi anche quando camminiamo nella valle oscura. Ma certo, in quanto apostoli di Kiko e ripetitori delle idee sballate di Carmen, non possono essere considerati apostoli di Cristo. Pensiamo solo a quanti di loro hanno distrutto nei fedeli la devozione al Sacro Cuore, alla Vergine e ai santi, ripetendo le infami parole del mamotreto. Poi c'è sempre da considerare quel "gratuitamente" avete ricevuto e date, che nel Cammino viene mendacemente promesso ma non si realizza.

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    2. Sinceramente non ho mai sentito di itineranti che abbiano guarito infermi, risuscitato morti, purificato lebbrosi, scacciato demòni. Quanto al gratuitamente forse sarebbe meglio sorvolare, ma purtroppo sono venuto a conoscenza di più di un caso di itineranti che si facevano mantenere dai loro catecumeni....
      Porto

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  10. Es cierto lo que dijo el Padre Pio del camino neocatecumenale???

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  11. Il problema a cui si riferisce kiko nelle catechesi, non sta certamente nel venerare il S.S. Cuore di Gesù e Maria, ci mancherebbe...ma piuttosto nel diffusissimo fenomeno devozionale x certe ricorrenze religiose, che invece di avvicinare le persone ai sacramenti e alla chiesa, quasi li giustifica, a vivere una religiosità personalistica e autonoma, fuori dai circuiti liturgici quotidiani. Un cristianesimo situazionista e relativo a questo o quell'evento annuale straordinario

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    1. Il problema è che Kiko, come tutti i modernisti, se la prende contro tutte le "devozioni", solo perché esistono alcuni "devozionalisti" esagerati.

      Cioè come quell'antico modo di dire: "gettar via, insieme all'acqua sporca, anche il bambino" (spiegazione per gli analfabeti funzionali: "se il tuo scopo dichiarato era lavare il bambino e poi gettar via l'acqua sporca... perché vuoi gettar via anche il bambino?").

      Inoltre i kikolatri non si accorgono (o fingono di non accorgersi) che Kiko è un laico, non un vescovo o un Papa, per cui da laico non aveva autorità per "correggere la Chiesa". Se proprio fosse stato in buona fede, avrebbe fatto meglio a far presente all'autorità della Chiesa i problemi che voleva correggere, e avrebbe dato l'esempio mostrando se una vita "senza devozioni" poteva essere davvero più spiritualmente ricca.

      Kiko non ha fatto né la prima cosa (poiché non si è mai voluto abbassare a ubbidire alla Chiesa), né la seconda (poiché l'unico esempio di spiritualità che ha dato, è stata la vetta di eresie raggiungibile con l'aiuto dell'arroganza e della tracotanza).

      In particolare ricordiamo ai gentili lettori che nel Cammino non si muove foglia che Kiko non voglia. Quindi, per il fatto stesso che la quasi totalità assoluta dei "camminanti" non pratica devozioni, e che chi ci provasse viene accusato di essere un "religioso naturale" (che nel Cammino è un insulto gravissimo e una condanna a essere bocciato alla prossima "tappa"), dobbiamo dedurre che Kiko non poteva avercela solo coi "devozionalismi" esagerati e sbagliati, ma ce l'aveva a morte proprio contro ogni "devozione".

      Il caro fratello Leonardo o ci è, o ci fa.

      Altro che il "situazionista personalistico liturgiciquotidiani cimancherebbe". Raglia più forte, asino, raglia fortissimo!

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    2. No, assolutamente! I tuoi amati Kiko e Carmen nelle loro cosiddette catechesi,se hanno parlato della devozione del Sacro Cuore è stato solo per condannarla come superstizione, di un popolo cattolico che "si nutre di devozioni", religioso naturale e pagano, dimenticando che la Chiesa ha stabilito che al Sacro Cuore di Gesù vada prestato un culto di latria, cioè di adorazione.
      Kiko e Carmen hanno fondato il loro kerigma sulla "'liberazione" dei cattolici dall'abitudine alla Santa Messa quotidiana, dalle devozioni pur comandate dalla Chiesa, dalle novene, dai pellegrinaggi ai santuari, dalle preghiere ai santi, dal rispetto per l'autorità del sacerdote. Carta canta: abbiamo in mano tutte le loro catechesi, in cui comunicano palesemente il disprezzo per l'insegnamento e la dottrina della Chiesa (che infatti hanno radicato così profondamente in voi che non esiste offesa peggiore che dire di qualcuno che è un devoto).

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    3. La Chiesa non ha mai imposto le devozioni che Kiko e Carmen tanto odiavano. Certe cose si sono sviluppate popolarmente, sulla scia della vita e degli scritti dei santi, per diventare infine apprezzate dalla stessa autorità della Chiesa e spesso anche caldamente raccomandate. Per esempio nessuno ti comanda di recitare giaculatorie, e però hanno una ricchezza e una semplicità tali che sono state apprezzate e diffuse fin dai primi cristiani (sì, i primi cristiani già vivevano una "pietà personale", preghiere personali, giaculatorie, gesti di devozione; e abbiamo perfino un documento vaticano che spiega ed elenca).

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  12. Scriveva san Luigi Maria Grignion de Montfort:
    "Abitualmente i devoti critici sono dotti orgogliosi, spiriti forti e presuntuosi, che in fondo hanno una certa qual devozione alla Vergine santa, ma criticano come contrarie al loro gusto quasi tutte le pratiche di pietà che le persone semplici compiono ingenuamente e santamente in onore della Madonna. Mettono in dubbio tutti i miracoli e i racconti riferiti da autori degni di fede, o tratti dalle cronache degli Ordini religiosi, attestanti le misericordie e la potenza della Vergine santissima. Si irritano nel vedere la gente semplice e umile inginocchiata a pregare Dio innanzi ad un altare o ad un’immagine di Maria, e talora all’angolo di una strada. Arrivano persino ad accusarla d’idolatria, come se adorasse il legno o la pietra. E vanno dicendo che, quanto a loro, non amano affatto queste devozioni esteriori e non sono così deboli di spirito da prestare fede a tanti racconti e storielle intorno a Maria Vergine! Allorquando si riferiscono loro le lodi meravigliose tributate dai santi Padri alla santa Vergine, o rispondono dicendo che quelli parlano da oratori, per iperbole, o ne alterano l’interpretazione. Questa specie di falsi devoti e di persone orgogliose e mondane è molto pericolosa. Essi fanno un torto immenso alla devozione verso la santissima Vergine e, col pretesto di distruggerne gli abusi, ne allontanano in modo efficace il popolo."

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  13. Diceva Kiko:

    "Questa è la nostra religiosità naturale: quella che ci fa rivolgere a santa Barbara quando tuona."

    Oggi dice Kiko:

    "Se avete un problema, rivolgetevi a santa Carmen! Poi scrivete le grazie ricevute ed indirizzatele alla mail..."

    Questi neocatecumenali sono tutti religiosi naturali: se nella loro vita tuona, si rivolgono addirittura a una che non è nemmeno santa!

    Ma il primo religioso naturale è Kiko e tutta la sua banda apicale: raccomandano addirittura la religiosità naturale ai loro sottoposti, per risolvere problemi e problemucci presso la non ancora santa a cui sono devoti.

    Ma santa Barbara morì martire. E nel 306 non c'era nemmeno una casella di posta a cui inviare le grazie ricevute.
    E la Carmen?...

    Come minimo non hanno le idee chiare, ma credo che si tratti di molto di più e molto peggio.
    Marco

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  14. Dal Catechismo della Chiesa cattolica:

    1194 La Chiesa « nel ciclo annuale presenta tutto il mistero di Cristo, dall'incarnazione e natività fino all'ascensione, al giorno di pentecoste e all'attesa della beata speranza e del ritorno del Signore ».

    1195 Facendo memoria dei santi, in primo luogo della santa Madre di Dio, poi degli Apostoli, dei martiri e degli altri santi, in giorni fissi dell'anno liturgico, la Chiesa sulla terra manifesta di essere unita alla liturgia celeste; rende gloria a Cristo perché ha compiuto la salvezza nei suoi membri glorificati; il loro esempio le è di stimolo nel cammino verso il Padre.

    Quelle del Sacro Cuore di Gesù e dell'Immacolata cuore di Maria sono solennità universali della Chiesa Cattolica; e lo erano anche quando Kiko e Carmen pronunciavano i loro spropositi.
    Sono feste liturgiche che ci presentano il mistero di Cristo, della sua incarnazione, del suo essere vero Dio e vero Uomo, e del cuore della Vergine unito al Suo nel sacrificio del Calvario, profetizzato da Simeone.
    La Chiesa ha elevato queste devozioni a solennità festive inserite nella sua liturgia che è liturgia celeste, a differenza dei balletti, candelabri ebraici, latte e miele eccetera eccetera.

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    1. Ma se voi stessi vi vergognate di pubblicare i commenti che vi colgono in flagranza di incoerenza, come fate a non riconoscervi falsi ed infidi? Non pubblicate un commento che risponde precisamente ad un vostro appunto, ma vi permettete il privilegio di rispondere senza sentirvi terribilmente in colpa. Ma Wow

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    2. Il caro fratello Leonardo o ci fa, o ci è.

      Questo è uno spazio commenti (ripeto: "spazio commenti"), non il muro da imbrattare a disposizione dei vandali di passaggio. Le lenzuolate da troll non vengono pubblicate, e nemmeno i commenti a cui è stato già risposto nelle oltre 2700 pagine di questo blog (e magari è stato già largamente risposto perfino nella stessa pagina in cui vengono inseriti).

      Dal Vangelo apprendiamo che i Farisei cercavano in ogni modo di "cogliere in flagranza di incoerenza" Nostro Signore, tendendo ogni sorta di tranelli, astuzie, insidie e trabocchetti. Si erano convinti che se ci fossero riusciti anche una sola volta avrebbero potuto archiviare il caso e tornare comodamente a gestire i 613 precetti infliggendo sulle spalle degli altri i pesi che loro non osavano toccare neppure con un dito.

      Riguardo al Cammino non è una questione di opinioni o di gusti, ma di fatti. E i fatti non possono essere cancellati dalle parole o dai "coglimenti in flagranza di incoerenza". I fatti restano tali anche se si mette a tacere chi osa ricordarli.

      E riguardo al Cammino i fatti fondamentali sono:
      - celebra liturgie diverse da quella della Chiesa
      - insegna dottrine diverse da quella della Chiesa
      - impone pesi e obblighi che la Chiesa non impone e neppure consiglia
      - calpesta i suoi aderenti materialmente e spiritualmente, proprio ciò che la Chiesa comanda di evitare
      - mantiene vivo un fiume carsico di soldi non rendicontati, estratti dalle tasche degli adepti, e una "ferrovia sotterranea per predatori sessuali", contrariamente a tutto ciò che la Chiesa chiede o raccomanda
      - promuove una superbia del sentirsi migliori dei "cristiani della domenica" (cioè dei fedeli cattolici)
      - più altre numerose perfidie, malvagità, menzogne, specialmente da parte dei cosiddetti "catechisti" del Cammino
      - e di fronte a tutto questo, il Cammino si spaccia falsamente per cattolico, pur non essendolo.

      Ma al caro fratello Leonardo i fatti non interessano. Il suo unico cruccio, la sua ossessione, ciò per cui si sveglia al mattino, l'ultimo pensiero della sera, per lui è sempre lo stesso: "cogliere in flagranza di incoerenza" chi non loda il Tripode Kiko-Carmen-Cammino.

      Nel giorno del giudizio, infatti, si alzerà tutto fiero a proclamare i suoi meriti davanti al Signore: "eh, ma io ero puntuale alle convivenze del Cammino, io la pagavo tutta la Decima, certo che la pagavo, e poi -udite,udite!- io coglievo sempre in flagranza di incoerenza quelli del blog!"

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    3. Intanto dubito fortemente che Leonardo avesse inviato un commento sul tema dell'articolo e che questo non sia stato pubblicato. Il tema è questo: Kiko e Carmen hanno disprezzato fin dall'inizio non solo le devozioni cattoliche opzionali, legate alla tradizione popolare, ma pure quelle a cui sono state dedicate solenni festività liturgiche e che hanno ispirato fior di congregazioni e di santi nel corso dei secoli.
      Se c'è un commento che porta dati di fatto su questo tema, va pubblicato. Se invece è, come penso, uno dei tanti copia incolla non sul tema odierno, come quelli che ci sono stati inflitti nell'articolo precedente, direi che non ci perdiamo nulla se non viene pubblicato, nè un qualsiasi utente può pretendere che ogni suo commento non in tema debba per forza comparire sul blog, soprattutto se infiorettato da accuse pregiudiziali che poi non è neppure in grado di provare.
      Che provi piuttosto almeno una volta ad andare dai suoi catechisti chiedendo loro conto delle loro eresie o degli abusi liturgici.
      Che vada da loro citando l'articolo 1388 del Catechismo della Chiesa Cattolica ("È conforme al significato stesso dell'Eucaristia che i fedeli, se hanno le disposizioni richieste, si comunichino quando partecipano alla Messa: «Si raccomanda molto quella partecipazione più perfetta alla Messa, per la quale i fedeli, dopo la Comunione del sacerdote, ricevono il Corpo del Signore dal medesimo sacrificio»") e chieda loro PERCHÉ non ricevano la comunione DOPO la comunione del sacerdote, così come il Catechismo prescrive.
      Vediamo se anche con loro ha la determinazione da tigre da tastiera che sfodera sul blog. Vediamo se è capace di coglierli in "flagranza di incoerenza" o se con loro invece bela come un agnelluccio.

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  15. oggi 20 giugno 2023 by Tripudio non ha ancora detto asino ragliante, vabbè che sono appena le 10,05 e c'è tutta la giornata, la speranza é l'ultima a morire



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  16. Quanto avete speso per il viaggio a gerusalemme ? Si puo' fare un mutuo o per non togliere la gloria a dio avete lasciate fare alla provvidenza?

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  17. Cosa cambia se si comunica prima il presbitero o lo fa insieme agli altri? Forse che Gesù nell'ultima cena ha mangiato e bevuto prima dei discepoli?

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    1. I fedeli cattolici, in quanto cattolici, sanno che:

      - è l'autorità della Chiesa a stabilire le norme liturgiche,
      - tale autorità le ha stabilite e descritte in modo chiaro,
      - sono descritte nel Messale e negli altri documenti liturgici,
      - vanno seguite senza modifiche (formule e gesti),
      - elencano già formule e gesti alternativi o facoltativi.

      Dunque sappiamo che chiunque celebri una liturgia arbitrariamente modificata, anche solo di un punto apparentemente secondario, sbaglia.

      Sbaglia perché si illude di saperne più dell'autorità della Chiesa.
      Sbaglia perché disubbidisce alla Chiesa che ha emanato quelle norme.
      Sbaglia perché la liturgia è il vero culto a Dio gradito, non uno spettacolino da abbellire, nemmeno se "in buona fede".
      Sbaglia di fronte a Dio, ancor prima che di fronte alla Chiesa.

      Il Messale e i documenti liturgici della Chiesa stabiliscono che il celebrante si comunica, e poi consente che si comunichino gli altri.
      Per noi cattolici basta questo: ci basta seguire la liturgia così come l'ha stabilita la Chiesa.
      Ci fidiamo delle scelte operate dall'autorità della Chiesa.

      Inoltre sappiamo che ogni gesto della liturgia, ogni formula, ogni precedenza, ogni colore, ecc., ha un preciso significato, non è scelto a caso, non è dovuto a qualche estroso "artista".
      Nel corso dei secoli l'autorità della Chiesa metteva mano alla liturgia il meno possibile, nel timore di intaccare la fede delle presenti e future generazioni.

      Sapete perché il celebrante si comunica "per primo"? Perché la Messa è il sacrificio (etimologia: "sacro") celebrato dal sacerdote (etimologia: "sacro"). Questo sacro potere "sacerdotale" è del Papa e dei vescovi e, per beneficiare più fedeli possibile, viene trasmesso anche ai preti (comunemente detti sacerdoti, anticamente detti presbìteri perché venivano scelti fra gli uomini anziani; più tutta l'organizzazione in ordini religiosi, diocesi, parrocchie, ecc.).

      Dunque la presenza dei fedeli non aggiunge niente alla Messa perché è il sacerdote a celebrarla (i fedeli, partecipandovi, ne traggono benefici spirituali ma non "producono effetto"), così come la quantità di spettatori al cinema non cambia il fatto che il film è un film.

      Pensate un po': nella liturgia tradizionale in latino, il Pater Noster viene recitato dal solo celebrante, poiché fa parte delle formule che è tenuto a usare per la Messa, ed è previsto che i fedeli si aggiungano solo all'ultimo versetto.

      Nella liturgia moderna, invece, il Padre Nostro viene recitato da tutti, contemporaneamente, pur essendo una formula che in quel contesto specifico è solo del sacerdote. Dunque i fedeli potrebbero erroneamente pensare di star facendo qualcosa "insieme al sacerdote", quando in realtà è il solo sacerdote che celebra la Messa, anche se loro devotamente si aggiungono (secondo quanto previsto dal Messale; non è che le vecchiette che "concelebrano" cambino qualcosa).

      Purtroppo la liturgia moderna contiene diversi punti ambigui come quello, introdottisi a furor di popolo nonostante fossero poco educativi, così come certo linguaggio moderno ("l'assemblea celebra... celebriamo insieme...") che finisce per appiattire (involontariamente?) la percezione del sacro e insostituibile ministero sacerdotale.

      Più i fedeli sono ignoranti, e più banalizzano i sacri misteri - come il kikolatra delle 16:30 che non riconoscendo una diversità fra sacerdozio ministeriale e assemblea dei fedeli, si domanda "cosa cambierebbe", riducendo l'Eucarestia ad un "mangiare e bere". Ma allora, se fa quel genere di domande che insinuano che la Chiesa cattolica non ha mai saputo seguire Gesù, perché non se ne va dai protestanti?

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    2. Perdonaci Anonimo se la Chiesa sbaglia tutto e prescrive che debba essere così....
      però dimmi visto che secondo te non fa differenza perché non obbedite e basta...tanto e lo stesso o no?

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  18. @blog, @Leonardo, se questo blog (scusate la ripetizione) fosse senza censura nei commenti a favore del cammino (per quelli contro non c'è limite alla stupidità e non si rischia mai di "imbrattare il muro"), sarebbe già chiuso almeno da una decina di anni.
    Fallacio Asino Vinicio

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    Risposte
    1. Il Cammino Neocatecumenale è un
      movimento eretico? Si; di conseguenza tutti I commenti a favore del Cammino sono eretici,
      quindi, perché pubblicare eresie?
      Ruben.
      ---

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    2. Secondo il tuo ragionamento, tu vieni pubblicato perché ciò che dici non ci fa né caldo né freddo, mentre tutti gli altri temibilissimi e preparatissimi neocatecumenali che ci sgominerebbero in un nanosecondo come Eros-Leonardos-Pedros e Studente di teologia, Barone celestiale eccetera, li censuriamo. Interessante!
      Non ci fai un ottima figura eh...

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  19. La vostra esperienza quando siete andati a gerusalemme dopo aver conquistato la veste bianca griffata kiko? Siete veramenti stati nella bolla neurocatecumenale incosapevolmente ?

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