mercoledì 21 giugno 2023

Il pane azzimo neocatecumenale non è pane azzimo

Che cos'è il pane azzimo?

Il nome del pane azzimo deriva da greco "azymos" che significa privo di lievito e che in ebraico diventa "matzoh". Durante la Pasqua ebraica, gli Israeliti dovevano mangiare solamente pane azzimo, come commemorazione dell'Esodo dalla prigionia in Egitto. Poiché i figli di Israele avevano lasciato l'Egitto in fretta, non avevano avuto il tempo di aspettare che il pane lievitasse: da qui la tradizione di ricordare l'episodio durante la Pasqua consumando pane azzimo. 

Nella descrizione di questo tipo di pane e del perché venisse mangiato, nella Bibbia si legge: "Non mangerai con essa pane lievitato; per sette giorni mangerai con essa pane azzimo, pane di afflizione, affinché ti ricordi del giorno che uscisti dal paese d'Egitto tutti i giorni della tua vita" (Deuteronomio 16:3).

Pane azzimo contro pagnotta neocatecumenale

Il pane azzimo, o pane senza lievito, è un alimento povero realizzato solo con farina e acqua, senza sale né lievito e quindi senza lievitazione. Si presenta come una sfoglia croccante dalla forma rotonda o quadrata e dal sapore neutro, e può essere abbinato a piatti sia dolci che salati. Essendo privo di lievito può essere conservato per molto tempo.

Il pane azzimo, confezionato in cialde dette ostie, viene usato dai cattolici di rito latino nella celebrazione della Messa; i cristiani orientali (tranne Armeni, Maroniti e Malabaresi) usano invece il pane fermentato.

I neocatecumenali invece....

I neocatecumenali invece preparano in casa un pane che chiamano azzimo per la celebrazione delle loro eucaristie, di cui vanno molto fieri, a differenza dell'ostia che Kiko Arguello e Carmen Hernàndez definirono "di carta": si tratta di pagnotte con uno spessore abbastanza consistente, che vengono spezzate a fatica dal presbitero o da altri accoliti più  o meno autorizzati in pezzi irregolari che si sbriciolano, non si sciolgono in bocca ma devono essere ricevuti in mano e masticati a lungo, non possono essere conservati ma debbono essere consumati tutti nel corso della stessa eucarestia (questo può voler dire che qualcuno deve mangiarne più di un pezzo).

Lo chiamano "azzimo": ma lo è  davvero?

Il pane azzimo deve essere sottile

Cominciamo a esaminarne l'aspetto: il pane azzimo è  sottile e croccante, il pane neocatecumenale è  spesso e gommoso.

Il pane azzimo deve conservarsi a lungo

Passiamo alle caratteristiche: qualità principale del pane azzimo è  quella di poter durare a lungo, fino ad un mese, ("per sette giorni mangerai questo pane" Esodo 13:6), quello neocatecumenale in poche  ore assume una consistenza cementizia che ne rende impossibile la consumazione già il giorno dopo.

Come mai?

Andiamo a confrontare le due ricette

Tutte le ricette del pane azzimo tradizionale  prevedono una quantità d'acqua equivalente almeno alla metà  del peso della farina: il pane neocatecumenale invece viene fatto con acqua equivalente ad un terzo della farina: quindi molta di meno. Per esempio: in una ricetta tradizionale per il pane azzimo su 300 gr di farina devono essere aggiunti almeno 150 grammi di acqua, mentre nella ricetta neocatecumenale se ne aggiungono solo 100.

Perciò, mentre l'impasto del vero pane azzimo deve essere tirato in sfoglie sottili e messo velocemente a cucinare, l'impasto del pane neocatecumenale viene lavorato a lungo e non può essere tirato in sfoglie sottili. Con la stessa quantità di impasto con cui i neocatecumenali fanno la loro pagnotta, nella ricetta tradizionale vengono preparati quattro pani azzimi.

Una volta messo in forno, la pagnotta neocatecumenale viene cotta ad una temperatura inferiore ai 200° quindi, dato lo spessore maggiore, pur essendo girata da ambo i lati, non viene ben cotta; per poter restare abbastanza  morbida infatti non deve essere ben cucinata e deve essere subito avvolta in teli o in carta stagnola per mantenere l'umidità. Il "vero" pane azzimo  invece si asciuga all'aria e poi viene conservato in sacchetti di carta che lo mantengono a lungo asciutto e friabile.

Ma non basta, non si tratta solo di questo, anche se sarebbe già sufficiente per decretare la non conformità del pane così  come da ricetta neocatecumenale.

Il pane azzimo non deve lievitare

La pasta del pane azzimo viene ammorbidita, dicevamo, con una quantità d'acqua maggiore e rigorosamente fredda; viene lavorato velocemente (in pochi minuti) e poi steso. Acqua fredda e lavorazione  veloce assicurano che non cominci un processo di lievitazione, cosa assolutamente indispensabile, perché  il pane azzimo è  per sua stessa definizione un pane non lievitato.

Il pane neocatecumenale viene invece lavorato per 20/30 minuti; la lunghezza della lavorazione e l'acqua tiepida che innalza la temperatura dell'impasto, innesca la lievitazione, o fermentazione  naturale, causata dalle spore presenti nell'aria.

La fermentazione infatti, secondo la kasherut, raccolta di regole di alimentazione ebraica, inizia dopo 18 minuti da quando si sono mischiati gli ingredienti (se si usa l'acqua fredda) e quindi per attenersi alla regola pasquale non bisogna assolutamente superare questo tempo limite, né tantomeno  accelerare vieppiù la fermentazione con l'acqua tiepida.
Se infatti la farina rimane a contatto con l’acqua per più di 18 minuti, diventa a tutti gli effetti chamètz e quindi assolutamente proibito al consumo e al possesso durante i giorni di Pèsach.
E questa regola ha, come abbiamo visto, delle comprovate motivazioni scientifiche.

Significativamente, le "sacre istruzioni" dei catechisti neocatecumenali non fanno nessun accenno alla fretta con cui deve essere compiuta l'impastatura: tutt'altro!
La Torah ha numerosi comandamenti che regolano il chametz durante la Pesach:
il comandamento positivo di far "sparire il lievito dalle vostre case" (Esodo 11:15)
non possedere chametz nelle abitazioni (12:19), "Non si veda lievito presso di te" (16:4);
non mangiare chametz né misture contenenti chametz (13:3), "Non mangerete nulla di lievitato" (12:20, 16:3) "Per sette giorni voi mangerete azzimi. Già dal primo giorno farete sparire il lievito dalle vostre case, perché chiunque mangerà del lievitato dal giorno primo al giorno settimo, quella persona sarà eliminata da Israele." (Esodo 12:15).

Pani azzimi si trasformano in ostie

Ma, anche senza scomodare la Torah, dobbiamo rilevare che quel pane, lavorato in quel modo per precise disposizioni catechistiche, e non per colpa delle volenterose massaie del Cammino, non ha né  l'apparenza del pane azzimo (spessore e croccantezza), né  la sostanza del pane azzimo (essendo lievitato) ne le proprietà del pane azzimo (non si conserva).

In conclusione, il pane "azzimo" neocatecumenale non è  azzimo; e ce la sentiamo anche di dire che, data l'insufficiente quantità d'acqua e la cottura non adeguata, non è  neppure pane: nessuna ricetta di pane in tutto il mondo assomiglia a quella del Cammino!
Per precisa disposizione della Chiesa, il pane deve essere di qualità, confezionato con cura e azzimo.

Una lettera circolare del 15 giugno 2017 ai Vescovi sul pane e il vino per l’Eucaristia  della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, per incarico del Santo Padre Francesco, "si rivolge ai Vescovi diocesani per ricordare che ad essi, anzitutto, spetta provvedere degnamente a quanto occorre per la celebrazione della Cena del Signore (cf. Lc 22,8.13). Al Vescovo, primo dispensatore dei misteri di Dio, moderatore, promotore e custode della vita liturgica nella Chiesa a lui affidata (cf. CIC can. 835 §1), compete di vigilare sulla qualità del pane e del vino destinati all’Eucaristia e, quindi, su coloro che li preparano".
Poniamo l'attenzione su questa frase: "al Vescovo spetta di vigilare su coloro che li preparano" .
Fra le altre cose, la lettera circolare ribadisce che "il pane utilizzato nella celebrazione del santo Sacrificio eucaristico deve essere azzimo".

Detto questo, visto che la materia con cui avvengono le consacrazioni neocatecumenali, quel pane azzimo cioè  che non è  nè azzimo, nè pane, secondo nessuna ricetta, è  "'illecita", ricordiamo che la partecipazione a sacramenti che hanno in sé elementi illeciti è  sconsigliata ai fedeli cattolici

Di altri aspetti illeciti ed abusivi della Eucarestia neocatecumenale abbiamo già parlato in altre occasioni.
 
Variante della ricetta con glassa e logo
 
Ma perché i neocatecumenali per le loro eucaristie preparano un pane che non è azzimo? Per incuria, superficialità o per altri motivi?
 
Il pane azzimo è fatto come è fatto, senza olio, senza lievito, per poter durare a lungo, per una settimana, come per gli ebrei dopo l'esodo, ma può durare, se correttamente conservato, un mese o anche oltre, e può essere consumato quindi a distanza di tempo.
Esattamente come le ostie: per non parlare dei miracoli eucaristici e delle particole incorrotte dopo secoli.
Il pane neocatecumenale quanto dura? Poche ore. Il giorno successivo, lasciato all'aria, è immangiabile, se conservato nella stagnola, in breve è preda di colonie di muffe e batteri.
Questa è la semplice dimostrazione del fatto che la ricetta è sbagliata, quel pane non può essere considerato neppure come destinato all'alimentazione umana; inoltre è fermentato, per questo va incontro ai noti fenomeni di degradazione.
Tutto questo perché "qualcuno" non voleva che Cristo fosse conservato nel Tabernacolo, adorato nell Ostensorio, recato ai malati, ma fosse solo la "cena" della piccola comunità neocatecumenale, e si perdesse così coscienza della Presenza Reale di Gesù nelle Sacre Specie. Come infatti succede.
 
In conclusione, ci resta un dubbio da risolvere: da dove arriva la ricetta del "finto pane finto azzimo" neocatecumenale? Forse è la prima ricetta del pane di Carmen, a cui si è affezionata per non mollarla mai più? Forse invece è la ricetta segreta delle famose torte che Kiko e Carmen portavano al Papa san Giovanni Paolo II (non credo, a meno che non gli augurassero la morte, come poi a Benedetto XVI) visto che, soprattutto i primi tempi, aggiungevano al pane da consacrare olivette per insaporirlo e acqua Ferrarelle per renderlo più soffice? Forse proviene dal mondo dei laterizi, e in questo senso simboleggia il "pane della schiavitù" in Egitto?

Ai lettori l'arduo compito di formulare delle ipotesi.


67 commenti:

  1. Ed ecco che, fra l'altro, viste le caratteristiche del "pane" neocatecumenale descritte in questo articolo, che trova una risposta la domanda di Gesù in Matteo 7,7:
    "Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra?"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma come chi? Ma il Cammino Neocatecumenale, no?

      Elimina
  2. Praticamente dovremmo chiamare i RIS di Parma per fare un'analisi chimico/fisica accurata prima della celebrazione.
    Cmq, il pane neocatecumenale è più gommoso davvero. Ma questo dovrebbe rassicurarvi sul pericolo di profanazione accidentale che è l'altra vostra ossessione eretica per eccellenza. Più il pane è friabile più crea residui incontrollabili.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il pane (chiamiamolo così per comodità) neocatecumenale, oltre a sbriciolare, essendo gommoso si attacca ai denti, cosicché la sera spazzolate via il Corpo di Cristo insieme ai residui delle pizzette dell'agape.
      Inoltre non occorre chiamare nessuno per stabilire che non è pane azzimo, basta leggere la ricettina che avete diffuso. Con buona pace degli ebrei, fratelli maggiori di cui pensate di rivivere la Pasqua, il "pane" che confezionate è chamètz. Invece per noi cattolici è pane lievitato e mal confezionato, quindi le vostre comunioni sono come minimo illecite.

      Elimina
    2. Leonardo neanche davanti all'evidenza riesci a non coprirti di ridicolo?

      Elimina
    3. Leonardo non scrivere.....

      Elimina
    4. @valentina, il pane azzimo in uso nelle comunità neocatecumenali non viene fatto "croccante" proprio per evitare la dispersione di frammenti e se è fatto bene subito dopo in bocca non resta niente, a meno che non vogliamo fare analizzare i residui nella bocca dai ris (come giustamente dice @Leonardo).
      Fallacio Asino Vinicio

      Elimina
    5. Il pane in uso nelle comunità intanto non è azzimo, perché essendo lavorato più a lungo del previsto, ha già cominciato il processo di lievitazione.
      E di questo le vostre istruzioni non si curano per nulla, anzi!
      Detto questo tutto il resto è di importanza minore. Il solo fatto che qualcuno si sia peritato di interferire nel modo tradizionale della Chiesa di confezionarlo, già la diceva lunga. Se vi fosse importato dei frammenti, avreste usato ostie e particole da subito. Poi dopo aver masticato, voglio proprio vedere che succede in chi ha apparecchi in bocca o altro. L'unico pane che non lascia residui è l'ostia, perché non è necessario masticarla.
      Ci fu una santa, che non potendo ingerirla per una malattia terminale, se la fece appoggiare sul cuore, e la ingerì direttamente da là.

      Elimina
    6. EPCF,
      il pane in uso nelle comunità è così punto, non esiste nessuna motivazione, questo è quello che vi hanno detto di fare senza darvi nessuna motivazione, esattamente come la consegna di usare il Porto come vino ( finalmente andata in disuso ma ancora qualcuno fa finta di miente ).
      Prendi una bottiglia kosher e confrontala...
      ...lasciate perdere su questa cosa non avete appigli ( credibili ), ma a voi piace difendere indifendibile...contrnti voi

      Elimina
    7. Questo miracolo, detto dell'impronta eucaristica, non sarebbe mai avvenuto con il pane neocatecumenale
      Santa Giuliana De’ Falconieri (si ricorda il 19 giugno) è chia­mata la Santa dell’Eucaristia, per un fat­to prodigioso avvenuto a lei sul letto di morte.
      Era Suora, anzi Fondatrice di un Ordine Religioso, ed inculcava alle Con­sorelle il grande amore a Gesù Sacra­mentato.
      Si trovava gravemente ammalata e desiderava con grande ardore di riceve­re la S. Comunione come Viatico; i di­sturbi gastrici con il continuo vomito erano un ostacolo insormontabile a comu­nicarsi. Chiese al suo Confessore di por­tarle il Santissimo Sacramento nella cel­la, almeno per adorarlo; il Sacerdote l’ac­contentò.
      La Santa sentì avvampare in cuore l’amore verso Gesù e domandò con in­sistenza che le si ponesse Gesù Sacra­mentato sul petto.
      Il Ministro di Dio estrasse dalla Pis­side una Particola, la pose sul Corporale e collocò questo sul petto dell’inferma. Gesù fece sentire alla Santa la sua reale presenza e, senza bisogno del suo Ministro, entrò nel corpo di Lei.
      Quando il Sacerdote volle riprende­re l’Ostia per riporla nella Pisside, non la trovò più. Rimase interdetto e non sapeva spiegarsi il fatto.
      La Santa subito dopo moriva. Le Suore, mentre disponevano il cadavere, si accorsero che sul petto della loro Fon­datrice, sulla carne, corrispondente al po­sto ove il Sacerdote aveva posato il Cor­porale, c’era impressa l’immagine del­l’Ostia con l’effigie del Crocifisso. Com­presero allora che essa si era comunica­ta prodigiosamente.
      Santa Giuliana De’ Falconieri è rap­presentata sempre nelle immagini con l’Ostia sul petto.

      Elimina
    8. ma guarda guarda, il FAV quando vuole scrivere @ + MAIUSCOLA ci riesce benissimo................................................................. (puntini lasciati in giro dappertutto da Puntini, che viene anche un po'da starnutire, da quanti ce ne sono)

      Elimina
  3. La caretterista organalettica principale è il sapore di detersivo.

    RispondiElimina
  4. Ricordiamo ai lettori che nel Cammino vige la furbesca furbata di abusare dei termini del lessico cristiano per dar nome alle loro vaccate.
    Ti chiamano "azzimo" un pane che non lo è.
    Considerano "non azzimo" (o addirittura "carta") le ostie in uso per le liturgie cattoliche.
    Ti chiamano "catechisti" gente che non insegna il Catechismo ma le eresie di Kiko e Carmen.
    Definiscono "liturgia" una celebrazione che non è la liturgia cattolica ma una sua parodia.
    Ti chiamano "evangelizzazione" il reclutamento di nuovi membri per la loro setta, reclutamento che avviene nelle parrocchie (cioè la loro "evangelizzazione" consiste nel togliere fedeli alla Chiesa cattolica).
    Definiscono "argomentare" il loro ragliare "non è come dite voi! non avete capito!" e il loro ossessivo ripetere le stesse fandonie già mille volte sbufalate da questo blog e da soggetti molto più preparati di noi.
    Mentono continuamente, e sempre a danno della Chiesa cattolica.
    Il loro scopo non è riconoscere la verità, ma solo ingannare i fedeli cattolici.

    Inoltre, nella mentalità neocatecumenale ogni più minuscola deiezione di Kiko è sacra.
    Avete notato nella foto grande il "font di caratteri Kiko"? Osservatene in particolare la "M", la "A" in minuscolo, la "N", la "E" che somiglia al simbolo dell'euro... Sempre e solo il "font Kiko", sempre e solo le canzonette di Kiko (quelle in cui si urla e si grattugia la chitarrella), sempre e solo gli sgorbi di Kiko, sempre e solo i copri-leggìi di Kiko, sempre e solo le insalatiere dodecagonali di Kiko, sempre e solo i ceri "Kiko style", sempre e solo i copribibbia e le fascette reggichitarra istoriati col "font Kiko", sempre e solo la disposizione delle seggiole pieghevoli a semicerchio attorno al tavolinetto smontabile come hanno sempre comandato Carmen e Kiko... se questa non è idolatria, fateci un esempio più consistente di idolatria.

    RispondiElimina
  5. Pane azzimo è l'acronimo di :

    Possono Ancora Neocatecumenali Eretici Annunciare Zelanti Zizzaniose Idee Mamotreticamente Orripilanti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ricordiamo ai lettori del blog di non cadere nelle trappole della propaganda neocatecumenalizia.

      Lo Statuto del Cammino Neocatecumenale è come la "patente di guida": non ti autorizza a fare di testa tua, non ti autorizza ad andare contro le regole valide per tutti, ma ti impone delle responsabilità e dei regolamenti, entro i quali puoi circolare.

      Facciamo notare che la quasi totalità delle cose che si dicono e si fanno nel Cammino non sono presenti nello Statuto e in nessun altro documento emanato dalla Chiesa riguardo al Cammino. Caso notevole: la perfida "Decima", che è un obbligo a partire dal cosiddetto "secondo scrutinio", nonostante nella parlantina neocat venga classificata come "provarsi con Mammona" o come un gesto di "libertà" (e infatti se non «molli il malloppo», i cosiddetti "catechisti" ti individuano e te la fanno pagare cara).

      Infine facciamo notare che lo Statuto è stato approvato dagli amiconi vaticani del Cammino (in particolare Ryłko) nonostante il parere contrario di ben due pontefici (Giovanni Paolo II nel 2002 e Benedetto XVI nel 2008), che sono stati posti di fronte al fatto compiuto dai kikolatri, che sapevano che i pontefici non avrebbero sconfessato un intero dicastero vaticano (per non rischiare di scardinare la fiducia anche nelle altre istituzioni vaticane).

      Il Cammino vanta pure un'approvazione delle "celebrazioni non liturgiche", a gennaio 2012, quando tentarono di autoapprovarsi le carnevalate liturgiche "all'insaputa del Papa", furbata che venne bloccata in extremis per intervento del cardinal Burke che fece sapere a Benedetto XVI quale altro "fatto compiuto" stava per accadergli davanti.

      Tale "approvazione", in realtà, non riguarda le celebrazioni dei "passaggi" (e degli "scrutini", robe "non liturgiche", ecc.), limitandosi - come sempre - a dire che il Cammino può fare solo ciò che i documenti liturgici della Chiesa già prevedono (ed infatti lo scrutinio del RICA è cosa ben diversa dalle pratiche neocat).

      Infine, il Cammino vanta l'approvazione alla pubblicazione del Direttorio Catechetico del Cammino (attenzione alle parole: è stata approvata "la pubblicazione", cioè è stato dato il permesso per pubblicare il testo, non è stato approvato il contenuto del testo - dunque la responsabilità del contenuto e sui suoi strafalcioni ricade sul Cammino, non sulle autorità della Chiesa, nonostante un dicastero vaticano abbia prodotto numerose correzioni al testo... testo che peraltro Kiko si è affrettato a disconoscere, dicendo che non rappresenta il Cammino).

      Però, dal 2012 ad oggi il testo del Direttorio non è mai stato pubblicato, cioè nessun cattolico e nessun neocatecumenale può verificare che i cosiddetti "catechisti" del Cammino si attengano ad un testo "corretto" anziché agli errori e alle eresie del Cammino. Questa segretezza si spiega solo col fatto che nel Cammino, ancor oggi nel 2023, si insegnano eresie e si persevera deliberatamente nell'errore. Finché il Cammino ha qualcosa da nascondere, non ci si può fidare.

      Infine facciamo notare che se un kikos afferma un concetto generale ("nel Cammino non si fa così") ma sono presenti numerose testimonianze che lo contraddicono, il kikos in questione sta mentendo, magari anche consapevolmente e non si scuserà mai di fronte a tali testimonianze (al contrario, le dichiarerà false e sbagliate).

      Nel Cammino vige infatti la mentalità secondo cui sarebbe lecito e addirittura doveroso mentire e ingannare pur di difendere il prestigio e i soldi della setta e della sua gerarchia.

      Elimina
    2. I fratelli del Cammino che lamentano che i loro ragli d'asino non sono stati pubblicati in questo spazio commenti, trovano risposte esaustive nei commenti delle 13:37 e delle 11:26 di questa stessa pagina.

      Elimina
    3. Ripeto: i fratelli del Cammino che insistono a copiaincollare i loro precedenti commenti che sono già finiti in "spam", non solo fanno capire alla piattaforma Blogspot di voler essere le fonti principali dello "spam", ma fingono anche di non leggere le risposte date qui sopra (e nelle oltre 2700 pagine di questo blog) alle loro pretestuose obiezioni.

      Quando si dice che la Chiesa riconosce il Cammino, è concettualmente la stessa cosa del dire che la Motorizzazione Civile ti riconosce la patente di guida.
      La patente non ti autorizza ad andare contro le norme del Codice della Strada.
      Se sbagli o se commetti colpevolmente un incidente, la patente non ti giustifica.

      Come già detto sopra, né lo Statuto del Cammino, né il Direttorio, né le "Celebrazioni Non Liturgiche", né qualsiasi elogio o incoraggiamento da parte di Pontefici o Cardinali o Vescovi o Parroci o che altro, nulla di tutto questo autorizza il Cammino a promuovere strafalcioni liturgici e dottrinali, diffondere vere e proprie eresie, calpestare spiritualmente e materialmente la vita dei fratelli delle comunità, calpestare anche materialmente il Santissimo Sacramento.

      Il fintotontismo neocatecumenale è pura ipocrisia. Mettetevelo bene in testa: il Cammino contiene errori gravi. Sono errori oggettivamente verificabili, non sono le esagerazioni di qualcuno, non sono cose equivocate o fraintese. Sono stati discussi infinite volte, su questo blog e altrove, indipendentemente dal sottoscritto che oggi ha avuto la pazienza di ricordarvelo (giacché è un atto di carità ammonire i peccatori; e la prima forma di carità è la verità).

      Ed anche chi fosse talmente ignorante da non riuscire a capire gli errori del Cammino, dovrà pur accettare il fatto che sono errori testimoniati un'infinità di volte e condannati anche dagli ultimi Pontefici - Giovanni Paolo II rimproverò i neocatecumenali già nel 1983, anche sulla liturgia, e pure Benedetto XVI, tra i primi atti del suo pontificato, condannò le liturgie neocat già nel 2005, e pure Francesco ha rimproverato il Cammino, senza contare i numerosissimi interventi in cui non menzionano il Cammino ma dicono cose che riguardano direttamente il Cammino (come ad esempio la questione del Triduo pasquale).

      Alla luce di tutto questo deduciamo che è perfetta malafede il non voler riconoscere gli errori del Cammino. Davvero, i facinorosi kikolatri credono che per servire il loro "dio" occorra mentire, ingannare, infangare, calunniare.
      Altro che il "buuh buuuh, non mi pubblicano il commento, gnooo, gnoooo, hanno paura di pubblicarmi!".

      Elimina
  6. Prima dicono che l'ostia è carta e che il loro è autentico pane azzimo; quando gli dimostri che il loro pane non è azzimo scrollano le spalle e dicono che gli va bene lo stesso.
    Il loro problema è che hanno sostituito all'autorità della Chiesa l'autorità di Kiko, al proprio cervello, il suo, alla propria volontà, sempre la sua. E a tutto ciò danno il nome di cristianesimo. Sembra del tutto inutile cercare di farli ridestare da questo sonno ipnotico, fino a che il loro stesso ipnitizzatore non schioccherà le dita, ma potrebbe non farlo mai.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi ricorda quanto scriveva un sacerdote in risposta ad un neocatecumenale:
      "Perciò non c’è niente che posso dire. Non è una questione degli argomenti e l’intelligenza e la sofistica; è una questione di quale autorità ti fidi! E tu ti fidi più a Kiko invece al vero Magistero della Chiesa di 2000 anni che rivela la verità, Gesù, che non cambia! In fondo, non siamo della stessa religione, perché non cerchiamo la spiegazione della Verità dalla stessa fonte!!!"

      Elimina
    2. chi è questo sacerdote? Senz'altro un nemico del Cammino.......

      Elimina
  7. Gesù ci ama e vuole il nostro bene. Noi tutti siamo chiamati a seguirLo, non per costrizione, e non per paura, ma con amore, gratitudine, sincerità. Se pensiamo di giudicare il prossimo, usando Dio, e lo incolpiamo e lo condanniamo ingiustamente di cose inesistenti, mentre realmente siamo noi manchevoli due volte, la prima volta verso di Lui e la seconda verso il prossimo, ecco che siamo nell'errore, nel buio, non nella Luce (che è Dio). In quel caso stiamo cercando d'ingannare entrambi. Quindi ci dovremmo chiedere: ma siamo delle guide, oppure siamo realmente dei ciechi e quindi corriamo il rischio di portare il nostro prossimo in un fosso? Ovviamente, è bene sapere che potremmo ingannare solamente il nostro prossimo, perché a Dio nessuno lo può ingannare. E se noi continuiamo nel fare gli stessi errori, dopo essere stati avvisati, e dopo aver verificato che trattasi di errore, ma per orgoglio continuiamo per quella strada, a quel punto le colpe si accumulano sul nostro capo, e la nostra anima ne subirà, inevitabilmente, le conseguenze. Conseguenze amare e di sofferenza. Non conviene perseverare nell'errore, quando questo ci viene mostrato chiaramente.
    Faccio un esempio: se io vado dicendo che sono in vero cristiano e gli altri siano dei mezzi cristiani ( cristianucci della domenica), e mi vanto di essere molto attento e capace, vado dicendo che sono tornato alle origini del cristianesimo, cioè ai martiri, e tante altre cose simili di questo senso, e poi faccio il presuntuoso, batto le mani, danzarello fuori luogo ( non è vietato danzare e battere le mani, ma si fa in luogo preciso e tempo), passo le serate a suonare la chitarra ripetutamente, cioè ho reso la funzione religiosa un canto di chitarra ( non è vietata la chitarra, ma anche qui ci vuole la moderazione), a quel punto, sono sincero, oppure non lo sono?
    Ovviamente ho tralasciato le cose più gravi: non inginocchiarsi davanti a Dio, calunnie, diffamazioni, dissimulazioni, ruberie, negare i segni di Dio al prossimo, bloccare la Volontà di Dio, condannare usando il Vangelo e la Parola di Dio, pubblicità ingannevole, ecc.

    IPG

    RispondiElimina
  8. Se vabbuò non pane azzimo, che cretinata!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa è la tipica reazione neocatecumenalizia: "se vabbuò, che cretinata!".

      Guardatelo, alle sette del mattino si sveglia e la prima cosa che fa è controllare questo blog, trovare un punto sgradito alla propaganda neocatecumenalizia, e strepitare con tutta la furia che Kiko e Carmen gli hanno dato: "se vabbuò, che cretinata!".

      Cioè prima abusano dei termini del lessico cristiano (chiamando abusivamente "pane azzimo" la loro fabbricazione - spesso insaporita con olio, sale, olivette, lievitata... -, e disprezzando il vero pane azzimo in uso nella Chiesa cattolica, chiamandolo sprezzantemente "carta")...

      ...e poi si infuriano quando i termini del lessico cristiano vengono spiegati ("che cretinata!", nessuna cretinata, caro asino ragliante: la "cretinata" l'avete introdotta voi illudendovi di avere l'Esclusiva Ecclesiale sul Pane Azzimo con le vostre Focacce degli Ostiari dello Chef Kiko).

      Purtroppo i neocatecumenali hanno questo brutto vizietto di abusare dei termini del lessico cristiano.

      Per esempio chiamano "evangelizzazione" il far proseliti per la loro setta, cioè l'adescare gente dalle parrocchie allo scopo di toglierle dalla parrocchia e inserirle nelle comunità neocatecumenali (Kiko sogna di trasformare le parrocchie in "comunità di comunità" di Paganti Decima). Dunque è esattamente il contrario di "evangelizzazione", perché anziché portare il Vangelo di Nostro Signore ai non cattolici, portano il kikismo-carmenismo ai cattolici, togliendoli dalla parrocchia cattolica, inserendoli nella setta neocatecumenale. Che è una «setta protestante-ebraica, che di cattolico ha solo la decorazione», come disse mons. Schneider.

      Anche i kikolatri in buona fede, purtroppo, sono talmente addestrati a usare in modo sbagliato quelle parole del lessico cristiano, che si meravigliano, reagiscono automaticamente come cani di Pavlov: "il parroco non ci vuole in parrocchia, ci perseguita perché facciamo evangelizzazione!"

      Eh no, cari kikolatri, capisco pure il vostro buon cuore, ma state sbagliando: è il vostro stesso Statuto a dire che sbagliate, perché è il vostro stesso Statuto a stabilire fin dai primi articoli che il vescovo e il parroco hanno tutto il diritto di "non volervi", cioè se vi scacciano non è "persecuzione" ma solo applicazione dello Statuto.

      Lo Statuto, dopotutto, non può obbligare la Chiesa ad accogliervi, non può obbligare un diacono, un sacerdote, un vescovo, un cardinale, un Papa, ad accettarvi. (E soprattutto: lo Statuto non vi pone al di sopra delle norme già valide per tutta la Chiesa).

      E riguardo all'evangelizzazione, sono il Papa e i vescovi uniti con lui ad avere la missione di evangelizzare, non voi. Quando si dice che "tutti" siamo chiamati ad evangelizzare, ciò che riguarda noi che non siamo né Pontefici né Vescovi, è solo l'umile aiuto che possiamo fornire al Pontefice e ai Vescovi - e l'aiuto comincia anzitutto col santificarci attraverso i sacramenti e col conoscere meglio la dottrina cattolica, perché chiunque cura la propria anima con ciò stesso sta migliorando la Chiesa. Per questo abbiamo santi "di clausura", santi "eremiti", santi bambini, sante casalinghe, ecc.: non hanno compiuto nessuna opera "grossa" (e non hanno fatto nessun "itinerario", non si sono mai "provati con mammona", non hanno mai sgrattugiato la chitarrella, non hanno mai ubbidito a dei cosiddetti "catechisti" laici, ecc.), eppure hanno contribuito in modo enorme alla missione della Chiesa solo perché hanno pensato anzitutto a santificare sé stessi, a vivere in unione con Dio, a curare anzitutto la propria anima.

      p.s.: "evangelizzare", ricordatevelo, non consiste nel far crescere il Cammino.

      Elimina
  9. @Valentina Giusti

    Fammi vedere, dimostrami come non e' pane azzimo?A parte che il pane azzimo e' una disciplina non un dogma ,perché non si sa cosa Gesù abbia usato, se pane azzimo o lievitato, ma poi come dimostri che il nostro pane azzimo e' lievitato?Dai facci vedere!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fate pace con voi stessi!
      Nella catechesi sulla Eucarestia Carmen si sbatte come una ossessa per ribadire che Gesù nell'ultima cena celebrava la Pesach ebraica, ergo pane azzimo.
      Adesso con cosa ne esc,i che qualsiasi pane è idoneo? Lo facevano negli anni 60 le comunità di base.
      Comunque tu la pensi la norma ( vedi messale ) prevede sia azzimo!
      E il vostro non è Kosher ( visto che vi piace giocare ai piccoli Ebrei )!
      Se foste realmente interessati al segno potreste ordinare ostie grandi ( le fanno sai?)

      Elimina
    2. Nella mentalità neocatecumenale il Cammino è uguale a Dio. Dunque loro pretendono di correggere la Chiesa, correggere la fede, correggere la cristianità, correggere tutto, ma guai a correggere il triplice vitello d'oro di categoria superiore, il tripode Kiko-Carmen-Cammino.

      Elimina
    3. shahāda Professione di fede musulmana: «Attesto che non v'è altro dio fuorché Allāh, e che Maometto è il suo inviato». Il pronunciarla in presenza di due testimoni basta per essere formalmente riconosciuto come musulmano. islam La grande religione monoteistica fondata in Arabia nel 7° sec.

      IPG

      Elimina
  10. Il normale cattolico non si preoccupa particolarmente del fatto che l'ostia sia azzima e come venga confezionata: si fida della Chiesa e delle sue norme.
    Il neocatecumenale no: fin dall'inizio Kiko e Carmen hanno sostenuto che l'ostia della Chiesa sarebbe non vero pane ma carta e hanno fatto artigianalmente un pane mettendo grande enfasi sul fatto che sia "pane azzimo" così come quello degli ebrei, quello dell'Esodo, il pane della schiavitù ecc ecc (consultare le loro dichiarazioni sull"argomento)..
    Ora che un articolo fa chiarezza sull'argomento, richiamando sia la kasherut ebraica sia l'uso dei panificatori a tutt'oggi, ecco che viene fuori che quella degli azzimi è "solo una disciplina", quindi, è sottinteso, loro la possono infrangere, così come fanno in tanti altri casi.
    La situazione è chiara: valgono più le indicazioni di un pinco pallino che la disciplina della Chiesa. San Tommaso d'Aquino iniziava le sue lezioni mostrando una mela e dicendo che chi non credesse che quella era una mela poteva uscire dall'aula: i neocatecumenali avrebbero dovuto uscire tutti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @valentina, certo che la vostra impreparazione è spaventosa. L'ogmr, al numero 321, sostiene che: "321. La natura di segno esige che la materia della celebrazione eucaristica si PRESENTI VERAMENTE COME CIBO"  . Ora, anche se con l'immaginazione e dagli ingredienti di cui è formata l'ostia, sappiamo che dobbiamo considerarla come pane, in realtà sappiamo e sapete anche voi, (anche se fate finta di niente) che l'ostia non si presenta come cibo, non sembra cibo e non sa neanche di pane come comanda l'ogmr, ed è questo il motivo per cui le "ostie piccole" sono ammesse solo per le celebrazioni molto numerose. Il pane azzimo in uso nelle comunità neocatecumenali invece si presenta come cibo, sa di pane ed è fatto secondo come prescrive l'ogmr. Tral'altro, sempre il numero 321 dell'ogmr dice: "Il gesto della frazione del pane, con cui l’Eucaristia veniva semplicemente designata nel tempo apostolico, manifesterà sempre più la forza e l’importanza del segno dell’unità di tutti in un unico pane e del segno della carità, per il fatto che un unico pane è distribuito tra i fratelli". Un unico pane distribuito tra i fratelli, è questo che nelle comunità rafforza la carità e l'unità. L'ogmr, insiste molto sul segno VISIBILE DELLO SPEZZARE IL PANE, perché il vangelo stesso ne descrive l'importanza, quando i discepoli di Emmaus riconobbero Gesù dal gesto dello spezzare il pane.
      Fallacio Asino Vinicio

      Elimina
    2. EPCF,
      il tuo ragionamento non regge in quanto implicitamente srai sostenendo che la Chiesa sbaglia, se sei davvero interessato al segno ordinate le ostie grandi e risolvi.

      Elimina
    3. L'OGMR non dà alternative e chiarisce che la forma tradizionale di confezione del pane per la Chiesa latina è quella dell'ostia. È l'ostia che deve essere fresca, è l'ostia il pane che viene transustanziato, all'ostia si applicano tutte le raccomandazioni sul corretto confezionamento. Che a Vinicio non sembri pane, lo sappiamo, sono Kiko e Carmen a dirlo: per lui è piuttosto un pane quella mattonella tutta farina malcotta e soprattutto lievitata che si ostina a chiamare "pane azzimo", e per dimostrarlo ha il coraggio di sostenere che la Chiesa non è conseguente alle stesse regole che statuisce, nello stesso momento in cui lo fa.
      La Chiesa per lui sarebbe schizofrenica... alla Chiesa schizofrenica si sostituisce sankiko panettiere (da aggiungere alle qualifiche di apostata) con la sua specialità: il pane azzimo lievitato! Com'è meraviglioso...

      Elimina
    4. sankiko panettiere....
      .


      .

      Elimina
    5. @valentina, ti faccio solo notare, che il numero 320 dell'ogmr che citi molto velocemente e superficialmente dice: "320. Il pane per la celebrazione dell’Eucaristia deve essere esclusivamente di frumento, confezionato di recente e azzimo, secondo l’antica tradizione della Chiesa latina". E NELL'ANTICA TRADIZIONE LATINA, il pane non aveva la forma dell'ostia ma del pane, visto che l'ostia è stata usata solo a partire dal XII secolo.
      Fallacio Asino Vinicio

      Elimina
    6. Nel cattolicesimo si parla di Tradizione divina, apostolica ed ecclesiastica. In questo caso si intende tradizione ecclesiastica. Dal momento che già probabilmente dal VI secolo si è cominciato, nella Chiesa latina, ad usare l'ostia simile a come la conosciamo, ti pare che una età di 1300 anni sia sufficiente, perché possa essere definita "antica"? Ma fossero anche "solo" mille anni, come sostieni tu, sarebbero più che sufficienti. Considerando soprattutto che ben da prima si usava il pane azzimo, fatto come deve essere fatto, cioè in dischi sottili, similissimi all'ostia poi introdotta, non come la vostra mattonella, che è una invenzione totale, probabilmente introdotta per far "digerire" alla Chiesa l'uso di pane lievitato, per poi passare alle pagnotte, bighe doppie, sfilatini eccetera eccetera eccetera, nell'ambito di un progetto di desacralizzazione dell'Eucaristia di cui vediamo già nel cammino neocatecumenale i pessimi frutti.

      Elimina
  11. E, come sempre, la colpa ricadrà su quelli che non hanno saputo mantenere l'arcano.
    Hanno voluto vantarsi della loro ricetta del loro pane eucaristico cosiddetto azzimo?
    La ricetta tradizionale è semplicissima, la regola principale è, oltre a avere come unici ingredienti farina di frumento e acqua, la velocità della preparazione, perché non si avviiino i normali processi di fermentazione;
    la ricetta neocatecumenale invece non lo specifica, anzi, indica di impastare per mezz'ora! Solo impastare eh...poi ci sono i tempi delle rifiniture, del dare la forma al pane, dell'uso dello stampo con croce e crocette o della decorazione manuale... aggiungiamo altri 15 minuti, per voler essere buoni, tutti dedicati alla lievitazione della pasta, mentre invece il pane per essere azzimo non deve lievitare!
    Ha ragione Kiko, nel voler mantenere l'arcano, ogni volta che chiacchierate troppo sono guai: viene fuori che siete solo un grande, immenso bluff, esattamente come il vostro "pane azzimo".

    RispondiElimina
  12. Allora : il pane usato dal Cammino é azzimo si o no?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Signore e signori, il fariseo delle 13:34 non ha alcun problema a che il suo Cammino propini eresie, non ha alcun problema a che il suo Cammino promuova sfascio liturgico e sacrilegi eucaristici, non ha alcun problema a che il suo Cammino protegga i pedofili e ne infanghi le vittime, non ha alcun problema a che il Cammino calpesti la vita materiale e spirituale degli adepti...

      ...eppure, dall'alto del suo patetico anonimato, viene qui a pontificare sul "pane azzimo", reclamando una risposta che ha già avuto in questa pagina - sia nel testo iniziale che nei commenti -, risposta che è stata data anche in numerose altre pagine di questo blog.

      Signore e signori, questo è il Cammino Neocatecumenale: arroganza, tracotanza, prepotenza, mobbing, calunnie, inganni, menzogne, i sette doni dello Spirikiko Sankiko.

      Elimina
    2. Puntinibus, quando hai finito di giocare al fariseo rifletti sul fatto che la pubblicità della Messa come di una festa dal "pane più gustoso, vino più buono, dove si canta e si balla" la fanno i catechisti neocat, col sorrisetto ammiccante. E mentre ammiccano dicono anche alle ragazze "vestitevi carine" - ma questo solo perché una credenza antichissima del loro culto vuole che i maschi escano dalla pancia di mamma già col vestito elegante cucito addosso.

      Elimina
    3. Che poi c'è differenza fra il concetto di "vestito della domenica" - quando una volta i poveri erano talmente poveri da avere un unico vestito decente, e lo usavano solo per andare a Messa: gli stracci erano per il tempo profano, il vestito buono era per il tempo sacro - e il "vestitevi carine" che ci ricorda che Kiko considera le ragazze "cefale", cioè esche sessuali per attirare nuovi adepti alla setta (ricordate, no?, di quando Kiko diceva che «i cinesi desiderano vedere una ragazza...»).

      Elimina
  13. FALLACIO:
    l'ostia è pane e sembra pane. Anzi, è proprio il tipo di pane che ha usato Gesù.
    Il pane azzimo ebraico era come un'ostia magna un po' irregolare, perciò nulla richiama alla forma del Pane dell'Utima cena più di un'ostia.
    L'ostia perciò eccome si presenta come cibo!
    Secondo la tua logica si dovrebbe usare il filone? E a Milano la michetta e in Francia la baguette?
    Che vuoi dire, che la stessa Chiesa che dice che il pane offerto alla Messa deve sembrare cibo, fa poi esattamente il contrario? Cosicché il Cammino corregge la Chiesa?

    Anche l'ostia sa di pane. Sa di pane azzimo.
    Non vi piace? E' forse per questo che in passato avete condito la pagnotta da consacrare invalidando probabilmente la Messa e compiendo un sacrilegio?

    L'Ostia magna viene spezzata in ogni Messa e quando si è in un numero veramente esiguo non si usano le ostie piccole. Ma questa cosa non l'ha inventata il Cammino, è prassi ovunque.
    Infatti non è su questo che viene criticato il Cammino.
    Le critiche del post sono le seguenti:
    1) il pane usato nelle celbrazioni del Cammino non è affatto pane azzimo
    2) al contrario del pane azzimo usato dalla Chiesa, moltiplica i frammenti, che spesso si disperdono
    3) facendo il pane nelle case, come fa il Vescovo, o chi per lui, a controllarvi, così come dicono le istruzioni canoniche?

    In tutte queste cose disubbidite alla Chiesa.
    E allora vi domando: perché non fate come fa la Chiesa in ogni parte del mondo?
    Perché tanta ostinazione? Cosa c'è veramente dietro? Perché date tanta importanza a certi "segni" anche a costo di disubbidire alla Chiesa?
    Sembra quasi che per voi sia un rito sciamanico, quasi ch,e facendone a meno, cambi la vostra stessa essenza.
    Eppure potreste fare i vostri scrutini, le vostre catechesi, i vostri riporti ecc. anche celebrando la Messa come fa la Chiesa. I veri motivi sembrano davvero riguardare la fede fede.

    RispondiElimina
  14. Ricordo che nei miei primi anni di cammino, gli ostiari una volta mi invitarono a partecipare alla preparazione del pane.
    Non so quanta importanza abbia, ma il pane veniva preparato in una casa, su una tavola da pranzo. Ricordo che per la maggior parte del tempo della preparazione le ostiare non pregavano ma facevano pettegolezzi.
    Il tutto mentre le altre persone della casa facevano cio che volevano, chi mangiava, chi guardava la televisione etc... di sicuro non un posto adatto per preparare il pane dell'eucarestia...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certamente è sempre consigliabile mantenere un decoro in tutti gli aspetti della vita e non soltanto in certe occasioni. Ricordo che il pane transunstanzia in Corpo di Cristo soltanto dopo la Consacrazione. Quindi cosa potrebbe importarcene di come e dove si prepara il pane? Sai dove si preparano le ostie?

      Elimina
    2. Leonardo sveglia!!
      I luoghi dove si fabbricano le ostie sono assolutamente verificabili e sono tutti autorizzati.

      Elimina
    3. Seguendo il tuo discorso, a quel punto vai al supermercato e compri i crackers, le fette biscottate, le piadine ecc.
      Ma ti rendi conto di ciò che formuli con la tua mente?

      IPG.

      Elimina
    4. "Va da sé che le ostie devono essere confezionate da persone che non soltanto si distinguano per onestà, ma siano anche esperte nel prepararle e fornite di strumenti adeguati."

      https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccdds/documents/rc_con_ccdds_doc_20040423_redemptionis-sacramentum_it.html

      Comunque, più alto è lo specchio più vi fate male cadendo, o neocatecumenali, andateci piano con ste arrampicate. Soprattutto quando il torto che avete è marcio fracico.

      Elimina
    5. Il guaio del neocatecumenalismo è che "onestà" ed "esperienza" cadono completamente in secondo piano se si tratta di far contento l'idolo Kiko.
      Del resto, chi è che garantisce l'onestà dei kikolatri? Kiko? lo Statuto? le Decime? Su, non prendiamoci in giro.

      E comunque smettetela di battagliare su singoli particolari pensando che bastino per scardinare tutto. Avete tante altre pecche, anche riguardo alle vostre focacce. Ad esempio la questione delle dodici "X" che rappresenterebbero - a detta di Kiko - le dodici tribù di Israele.

      Chiaro? La Chiesa adopera il simbolo "IHS" (Gesù salvatore dell'uomo), mentre Kiko e Carmen comandano di cambiare simbolo e di usare qualcosa dell'Antico Testamento. E non veniteci a dire che sono croci anziché "X", perché anche se sul Golgota c'erano tre croci, la Chiesa ne onora solo una, non tre, non dodici. Il Cammino vuole per forza essere "diverso dalla Chiesa, diverso dalla fede cattolica". Altro che le questioncelle di lana caprina dei vari ingegner Spaccapelo e delle virtù dei Neocatecumenali Ostiari Carini Azzimati Onesti ed Esperienziati.

      Elimina
    6. Già all'epoca della riforma religiosa di Carlo Magno (742-814) le ostie e il vino venivano confezionati direttamente dal clero (Schubert "Pasto divino" pag. 51-59).

      Elimina
  15. @Valentina Giusti

    Dunque tu sostieni che un pane impastato pochi minuti e poi cotto, non sarebbe più azzimo, ma fermentato?Vorrei che dimostrassi queste affermazioni, ma poi dove vuoi arrivare con questo ragionamento?Ci vorrebbero prove più serie per sostenere una simile tesi, mi chiedo perché i panificatori usino il lievito di birra, se la fermentazione ,come sostieni, e' così veloce?Ma il punto del ragionamento e' se un pane fermentato e' idoneo alla messa?L'uso del pane azzimo, lo ricordo, non e' un dogma di fede, ma è una disciplina, che la Chiesa latina ha in uso da dopo l'anno mille, ma non e' dogma della Chiesa pertanto e' di diritto ecclesiastico non divino.Anticamente si celebrava con ambedue tipi di pane, sia azzimo che fermentato, gli orientali celebrano ancora con pane fermentato.Il Vangelo non specifica se il pane usato da Gesù fosse lievitato o azzimo.Comunque se il processo di lievitazione inizia con l' impasto allora nemmeno le ostie sono azzime al 100%.Comunque attendo che mi dimostri con dati scientifici come il nostro pane azzimo e' lievitato e quindi se ciò rende la messa non valida, ovviamente non è così, ma vediamo cosa dici.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Puoi ricordare quello che più ti piace, ma la normativa attuale parla chiaro.
      La dimostrazione leggila bene nel trsto dell'articolo è già più che sufficiente.

      La percentuale di lievitazione dell'ostia per la Chiesa e tale che lo può considerare azzimo.

      La dimostrazione scientifica la puoi avere anche in casa tua conserva il pane delle vostre eucarestie e poi mi dici.

      Vi state annodando inutilmente.

      Elimina
  16. IL pane che sapeva di frittatona di cipolla vè lo siete persi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci limitiamo a riportare e commentare le notizie che ci piovono addosso. Anche quella delle «cefale», che da un soggetto viscido e arrogante come Kiko, tutto sommato ce lo saremmo aspettato.

      La volgarissima tirata di Kiko sulle "cefale" l'abbiamo appresa dal canale youtube di un fratello del Cammino che aveva registrato il discorsetto di Kiko, che chiunque può verificare. Scommettiamo che gli asini raglianti non vorranno verificare? Lo sanno bene il senso di vergogna e schifo che proveranno accorgendosi (per l'ennesima volta) che il loro santone è molto peggio di quanto i suoi "critici" possano descrivere.

      Elimina
  17. Come già detto tante volte, qui ci sono persone che scrivono senza aver letto. Il pane azzimo è fatto come è fatto, senza olio, senza lievito, per poter durare a lungo, per una settimana, come per gli ebrei dopo l'esodo, ma può durare, se correttamente conservato, un mese o anche oltre, e può essere consumato quindi a distanza di tempo.
    Esattamente come le ostie: per non parlare dei miracoli eucaristici e delle particole incorrotte dopo secoli.
    Il pane neocatecumenale quanto dura? Poche ore. Il giorno successivo, lasciato all'aria, è immangiabile, se conservato nella stagnola, in breve è preda di colonie di muffe e batteri.
    Questa è la semplice dimostrazione del fatto che la ricetta è sbagliata, quel pane non può essere considerato neppure come destinato all'alimentazione umana; inoltre è fermentato, per questo va incontro ai noti fenomeni di degradazione.
    Tutto questo perché "qualcuno" non voleva che Cristo fosse conservato nel Tabernacolo, adorato nell Ostensorio, recato ai malati ma fosse solo la "cena" della piccola comunità neocatecumenale, e si perdesse così coscienza della Presenza Reale di Gesù nelle Sacre Specie. Come infatti succede.

    RispondiElimina
  18. poveracci questi del blog, pensano che si salveranno con le loro regole e regolette...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo, quando vi si mette di fronte agli immensi strafalcioni del cammino neocatecumenale, questa è la solita reazione: il Messale, il Catechismo, la Tradizione della Chiesa sarebbero "regole e regolette"; neppure vi accorgete che siete obbligati a fare un salto, farne un altro, far la riverenza, fsr la penitenza quando ve lo comanda il signor Kik? Siccome Kiko vi impone di fare un pane per l'Eucarestia che è una specie di mattone lievitato, allora quello è un dettato di origine divina, rivelato dagli angeli.
      Non vi accorgete di quanto siete stati manipolati, di come il vostro devozionismo per Kiko eguaglia e supera i peggiori fanatismi per antichi e moderni santoni?
      Poi tanto si capisce che sei tu a scrivere queste cose, leonardo-eros-pedros, che quando hai da dire le cretinate peggiori ti butti nel semplice anonimato! E poi pretendi d essere pubblicato? Ritorna a leggere Sant'Agostino, che ti faceva bene! E lascia perdere il blog, prima disintossicati un po', poi, semmai, torna.

      Elimina
    2. Poveracci i neocatecumenali, pensano che si salveranno con le loro regole e regolette...:

      - focaccia azzima (o no?)
      - coppone del vino
      - hannukkiah sulla mensa (invece di ceri sull'altare)
      - ossequio a laici senza ministero
      - decima
      - dazione dei beni al II° scrutinio
      - interrogatori comunitari
      - ruoli: responsabile, ostiario, catechista, didascalo, padrino, salmista...
      - palme alte esclusive
      - vesti bianche
      - latte e miele durante l'Eucarestia
      - girotondo ballerino

      E poi e poi...

      Hanno più regole e regolette loro che il codice di procedura civile!
      E guai a disattenderne anche una sola! Ti buttano fuori in men che non si dica (perché non hai lo spirito del Cammino). E meno male...
      Marco

      Elimina
    3. attento tu piuttosto ad insegnare a trasgredire le regolette...e non lo dico io ma il Signore in persona

      Elimina
    4. Lettore di menti,
      trasgressore di regolamenti,
      creativo con gli emolumenti,
      indulgente coi concupiscenti,
      pel resto a corto di argomenti,

      un vero neocatecumenale,
      di quelli confidenti.

      Elimina
    5. Se questi neocatecumenali non pensassero che le loro regole alternative possano salvare "meglio" dei precetti della Chiesa Cattolica, non le avrebbero adottate, ma si sarebbero naturalmente attenuti a ciò che la Chiesa ha stabilito nei secoli per tutti.

      Ostia? No, focaccia azzima
      Comunione sotto le due specie? Sì, ma non per intinzione
      Altare dedicato? No, mensa centrale coi tavoloni
      Ceri sull'altare (massimo 7 luci)? No, candelabro ebraico a 9 luci
      Messa domenicale? No, rigorosamente di sabato
      Obbedienza ai parroci? No, ai catechisti laici senza ministero
      Offerte libere? No, decima e espoliazione dei beni ad un certo tempo prestabilito per tutti uguale
      Direzione spirituale personale? No, interrogatori comunitari
      Olivo alla domenica delle Palme? No, palma alta (solo per alcuni)
      Battesimo? Obbligo del rinnovo del battesimo e vestina battesimale a vita
      Divieto di introduzione di elementi non previsti nell'Eucarestia? No, si beve latte e miele, si fanno le domande ai bambini, si fanno le monizioni e le risonanze sempre e non in casi eccezionali...

      Se ci si fa caso, a fronte di ogni prescrizione della Chiesa Cattolica, i neocatecumenali ne hanno una propria e diversa.
      Sembra quasi che abbiano analizzato ciò che la Chiesa prescrive per le cose più importanti e poi l'abbiano deliberatamente alterato.
      Marco

      Elimina
  19. Se fosse così, IPOCRITA,spiegaci il perché siete prontissimi nel cacciare e combattere, chi non la pensa come voi, e cioè: non vuole che si violi il FORO INTERNO" ( è un dogma chiedere i peccati al prossimo durante i vostri passaggi??, che non vuole battere le mani ( è un dogma battere le mani), ubbidire come intendete voi ai vostri catechisti ( è un dogma ubbidire a degli ipocriti che parlano di pagare le tasse e vendono prodotti in nero, per cui la loro è solamente una facciata, in quanto non pagano le tasse?).
    Cari lettori tutti, ascoltate attentamente.
    Ho messo dei piccoli esempi, la lista è lunghissima, se leggete capirete tutte le nefandezze che fanno.
    Vedete bene chi avete davanti realmente?
    Uno che vi dirà, a convenienza sua personale, che le regole della Chiesa non sono un dogma, e poi se non fate quanto dicono loro (inventato di sana pianta e che esce da un cuore ipocrita e falso), ecco che vi incolperanno di tutto, dall'aver violato Dio, la Chiesa, il Papa ecc.
    Queste sono le persone che avete davanti. Del resto, carissimi, se uno di voi ha una certa età, e degli anni di vita e d'ingiustizie sul groppone, ecco che mi ha capito bene, sappiamo cosa avviene nella società in cui viviamo. I poveri pagano e i ricchi e i furbi disonesti campano sopra le spalle.
    Prontissimi nello scusare se stessi, cioè tutto quanto appartiene alle proprie invenzioni, e prontissimì a condannare chiunque non aggrada alla loro pancia, ovviamente dopo aver sfruttato la persona e dopo aver capito che quella persona li ha capiti abbondantemente e non abbocca più alle loro fantasie inique.

    Isaia Paolo Geremia.

    RispondiElimina
  20. Nonostante la palese inciviltà del commentatore delle 13.03, ribadisco quanto già scritto.
    Se il pane non è azzimo (e il pane neocatecumenale non è azzimo, per il solo fatto che la sua ricetta non è rispettosa soprattutto dei tempi di preparazione, visto che indica mezz'ora solo per l'impasto: dopo i 18 minuti, secondo la ricetta tradizionale ebraica rispettata da tutti i panificatori, comincia la fermentazione naturale, quindi il pane neocatecumenale è fermentato; prova ne sia il fatto che non si conserva) la comunione è illecita, non invalida, e l'articolo lo spiega chiaramente.
    Detto questo, mi stupisce e mi scandalizza la leggerezza con cui il commentatore tratta l'antica disciplina della Chiesa: anche il celibato per i sacerdoti è una disciplina, quindi, mi sappia dire lui che succede se un sacerdote si sposa. "Ma esistono sacerdoti anglicani sposati ": sì, possono esserlo in virtù di una costituzione specifica rivolta a coloro che vogliono entrare nella comunione cattolica; questo non vuol dire però che i sacerdoti si possano sposare. Come pure non è lecito che si consacri un pane lievitato, sebbene l'Eucaristia delle Chiese greco orientali, che lo utilizza, venga ritenuta valida.
    Purtroppo è nella mentalità neocatecumenale Il pensare che se per qualcuno in specifiche circostanze viene fatta una deroga, anche loro ne debbono profittare. Cosa vuol dire illecito? È chiara la radice latina del termine? Non licet, non è permesso.
    L'articolo linka le disposizioni di papa Francesco del 2017, firmate dal cardinal Sarah, che possono essere consultate.
    Comunque è divertentissimo constatare che hanno capito benissimo che il loro pane è del tutto fuorilegge, e allora si appigliano al fatto che non rende l'eucarestia invalida.
    Io penso che commettono in modo voluto e pertinace tante disobbedienza alla Chiesa nelle loro Eucarestie, che, chi le commette appunto consapevolmente, si accosta al Sacramento in modo indegno, quindi sarebbe meglio per lui che fosse invalido.

    RispondiElimina
  21. Ribadiamo che le focacce che si usano nel Cammino Neocatecumenale, anche se vengono furbescamente chiamate "pane azzimo", seguono la ricetta dello chef Kiko - che già di suo annulla alcune delle caratteristiche necessarie a chiamarlo "pane azzimo", come già spiegato bene all'inizio di quella pagina.

    Spesso, poi, dei cosiddetti "ostiari" del Cammino, preparano tali focacce aggiungendo ingredienti per insaporirle (con la conseguenza che non sono "materia valida" consacrabile nell'Eucarestia), il che rende "focacce" tali focacce, poiché il vero pane azzimo non deve contenere altri ingredienti che farina e acqua, come già spiegato bene all'inizio di questa pagina.

    Ricordiamo poi che sono vero pane azzimo anche le "ostie piccole" in uso nelle parrocchie cattoliche: la qualità di pane azzimo non cambia se la quantità è piccola. La Chiesa saggiamente usa le "ostie piccole" e la Comunione alla bocca e "sotto una sola specie", per ridurre drasticamente il rischio di dispersione di briciole e frammenti. Infatti, come insegnato dalla Chiesa fin dai primi tempi, e come documentato anche dal Lauda Sion Salvatorem composto da san Tommaso d'Aquino, chi riceve anche una sola briciola di ostia consacrata o una sola goccia di vino consacrato, riceve il Corpo e Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, "tutto intero".

    In epoca postconciliare la Chiesa ha invogliato l'uso della Comunione "sotto le due specie", ma di fatto l'ha concessa solo nella modalità "per intinzione" (il sacerdote bagna la particola consacrata nel calice, e la amministra alla bocca del fedele), perché non tutti abbiamo l'attenzione che può averla una comunità di monaci e sacerdoti. La Comunione "sotto le due specie" non va trasformata in un gesto spettacolaristico.

    Nel Cammino, invece, "non si bada né a briciole, né a gocce", perché nel Cammino si disprezza la disciplina ecclesiastica, e nel Cammino si tira in ballo la Bibbia solo quando fa comodo - esattamente come il demonio che selezionava versetti biblici su misura per tentare Nostro Signore nel deserto.

    Il fatto che in alcuni contesti - come ad esempio la liturgia di rito greco - si usi pane fermentato, non cambia il fatto che nella Chiesa cattolica, da antichissima tradizione, si continui ad usare il pane azzimo e sotto forma di "ostie piccole". Chi sei tu, asino ragliante, che pretendi di cambiare la Tradizione consolidata e ultramillenaria, solo perché il tuo santone aveva l'ùzzolo di fare qualcosa di strano? Solo un asino può pensare che la Chiesa si sarebbe sbagliata lungo i millenni mentre un arrogante eretico spagnolo, dall'alto della sua ignoranza, avrebbe indovinato la formula giusta.

    Aggiungiamo pure che l'opinione dei neocatecumenali sul tema è basata non sui fatti, ma sulla foga di difendere il prestigio della setta. Non ammetteranno mai che il Cammino potrebbe sbagliare. Per loro il Cammino è Dio. Sono idolatri.

    Ricordiamo infine che la mentalità dei cattolici è adeguarsi alla Chiesa ("se la Chiesa ha sempre e ovunque fatto così, chi sono io per voler fare diversamente?"), mentre la mentalità dei neocatecumenali è fare diversamente dalla Chiesa, in modo da adeguarsi solo a Kiko ("se Kiko vuole così, come si permette la Chiesa ad aver fatto diversamente per interi millenni? la Chiesa si deve adeguare a Kiko e Carmen!").


    p.s.: nel Lauda Sion Salvatorem, composto da san Tommaso d'Aquino nel 1264 e che costituisce l'incipit della "sequenza" che fa parte della liturgia della solennità del Corpus Domini, si dice esplicitamente:

    Caro cibus, sanguis potus: manet tamen Christus totus, sub utráque spécie.
    A suménte non concísus, non confráctus, non divísus: ínteger accípitur.


    che tradotto senza sottintesi ci dice:

    Quella carne è cibo, quel sangue è bevanda: eppure Cristo rimane intero, in ciascuna specie.
    Da colui che assume quel cibo o quella bevanda, Cristo non risulta spezzato, né separato, né diviso: viene ricevuto intatto.

    RispondiElimina
  22. Ho sentito di chiarirvi un fatto esposto diversi giorni fa. E di lasciare una testimonianza.
    Il fatto riguarda il vescovo che è saltato per l'aria ( usoi questo termine, anche se non è consono).
    Come è accaduto il fatto?
    Così.
    Vi scrissi che sentii un "TOCCO DIVINO" durante un fatto. Non era di questo mondo, mi attraversò come un "RAGGIO DIVINO". A quel punto ebbi tanti sentimenti e feci tante cose.
    Vado al dunque.
    Un giorno, decisi di concludere con la vocazione, e mi misi a pregare intensamente e a sentire cosa Dio potesse dirmi. Ovviamente vi è sempre confusione, ma una parte di me mi faceva andare avanti nella ricerca, e quindi decisi di andare ad un'Abbazzia, verso la quale mi sentivo legato spiritualmente, cioè verso il fondatore dell'ordine. Anche perché sentivo dentro di me che ero portato per quel tipo di vita spirituale.
    Per cui decisi e mi misi in viaggio. L'Abbazia era distante molti chilometri, non moltissimi, ma era un bel viaggio.
    Sono partito in preghiera e chiedendo a Dio dei segni, cioè di illuminarmi se quella cosa era per me.
    Mentre ero in viaggio, e non molto lontano dalla vallata del luogo nella quale è l'Abbazia, scoppio un nubrifragio. Io andai avanti. Ad un certo punto il tempo si calmò ma era tutto coperto, e mentre scendevo dalla strada che porta alla vallata del luogo, alla cui destra vi era, a distanza, il monte con tutta l'Abbazia sopra, ecco che le nuvole si aprirono, proprio sopra l'Abbazia, e vi era il sole, sopra il tetto di questa, perpendicolarmente. Cioè si aprirono le nuvole sopra l'Abbazia, e vedevo il disco del sole, cioè la luce.
    A quel punto una parte di me si è detta che Dio mi stava dando un segno. Ma, come potete sapere, vi è sempre l'incredulità in agguato, per cui vi era sempre il dubbio. Comunque andai avanti, e contattai l'Abbazia, prima il custode, poi un religioso, e mi dissero che mi avrebbero chiamato per farmi passare presso di loro e per verificare.
    Il punto della questione è questo, che voglio darvelo come testimonianza.
    Il giorno dopo, di mattina, mi misi a pregare la Liturgia delle Ore. Ero tutto confuso, e mi uscì questa parola: 3 Manda la tua verità e la tua luce; siano esse a guidarmi, mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore.
    A quel punto molti dubbi andarono via, non tutti, ma avevo dentro di me la consapevolezza che il Signore mi chiamava.

    ---

    RispondiElimina
  23. Andò male la verifica, perché trovai tutt'altra situazione, e accadero delle cose poco chiare. Colui che doveva verificare, mi smontò completamente, faceva il professore, e mi disse tante cose, tutte tendenti a smontarmi spiritualmente. Io capivo che ra presuntuoso, ma, sapete com'è, vi è sempre una parte che ascolta e riflette, Non siamo Dio, e quindi ci interroghiamo. Dove cadde il professore? Ora ve lo dico. Mi disse, in mezzo a un lungo discorso, questa frase: ma mica credi che Adamo sia veramente esistito? Scommetto che tu sei di quelli che credono alla vera esistenza di Adamo? Io gli dissi di si. E lui continuò nel suo parlare contro su tutto quanto era la mia Fede. Per cui finì quell’esperienza, e me ne andai via, cioè finì il periodo di verifica. Era una domenica, ed eravamo in due al piazzale davanti all’Abbazia, e dissi a chi era con me in quel momento: vi sono più problemi qua dentro che fuori. Tornai a casa. E passai dei giorni in riflessione. Ma Dio non volle che la confusione prendesse il sopravvento. E cioè, un pomeriggio, mentre riflettevo intensamente a quanto era accaduto, e alle parole di quella persona dentro l’Abbazia, ecco che accendo la radio, su Radio Maria, e proprio in quel momento stava parlando Padre Livio, e mentre ascoltavo Padre Livio disse proprio così ( me lo ricordo come se fosse accaduto ieri): tu che sei nella Chiesa e credi che Adamo non è mai esistito, perché non ti fai buddista…. A quel punto è come se si fossero sciolte delle catene che mi avevano messe. Per cui ripresi il mio spirito e ripresi il mio cammino nella vita. Dopo alcuni anni l’abate, cioè il vescovo, è saltato, ora è un civile, e sono accadute tante cose nel luogo, molto spiacevoli.
    Io ringrazio Dio che non ha permesso che fossi in quel luogo, anche se sono le persone che creano gli scandali, non il luogo e la santità dell’Ordine. Che questo sia chiaro. Ma oggi ringrazio. Il resto è un mistero, cioè perché il Signore volle così. Ma, dobbiamo sapere, che la Volontà di Dio non è quella umana, per cui tante cose che a noi sembrano strane, ecco che davanti a Lui non lo sono.

    Isaia Paolo Geremia.

    RispondiElimina
  24. Risposta doverosa al commento di Anonimo 22 giugno 2023 alle ore 15:40

    "Dunque tu sostieni che un pane impastato pochi minuti e poi cotto, non sarebbe più azzimo, ma fermentato?"

    Non sono pochi minuti ma circa 30 minuti di lavorazione dell'impasto con acqua tiepida.
    E questa cosa non ce la siamo inventata noi del blog , ricorda che qui scrivono e commentano ex neocatecumenali con tanti anni di appartenenza al CN.
    Mia moglie, per un periodo della sua appartenenza al CN , ha fatto l'ostiaria e ha fatto il pane per l'Eucarestia neocatecumenale tantissime volte con la ricetta esatta spiegata nel post.


    "Ma il punto del ragionamento e' se un pane fermentato e' idoneo alla messa?"

    Esatto ,quello è il punto chiave e la risposta è che non è idonea alla Messa perché è pane che con le sue caratteristiche chimiche non si conserva.
    E se venisse usata nelle messe parrocchiali non potrebbe essere conservato dopo la consacrazione.
    Quindi non avrebbe più senso l'adorazione eucaristica , ma , cosa principale obbligherebbe i sacerdoti della Chiesa a fare un calcolo dei fedeli che intervengono alla Messa parrocchiale, facendo in modo e maniera di avere delle persone che confezionano le VOSTRE pagnottelle neocatecumenali che non essendo conservabili andrebbero consumate completamente ad ogni Eucarestia, magari facendo fare il doppio giro hai fedeli, come fate voi alle vostre celebrazioni al chiuso delle salette.
    Ti rendi conto anche tu di come questa cosa diventi complessa da gestire e di quanto cambierebbe le tradizioni della Chiesa a livello mondiale e con miliardi di seguaci?

    "L'uso del pane azzimo, lo ricordo, non e' un dogma di fede, ma è una disciplina, che la Chiesa latina ha in uso da dopo l'anno mille, ma non e' dogma della Chiesa pertanto e' di diritto ecclesiastico non divino."

    Appunto, lo confermi anche tu , sono più di 1000 anni che la CHIESA opera in questo modo.
    Quindi ora il tuo minuscolo movimento laico che è sulla piazza da 50 anni pretenderebbe di cambiare le tradizioni della Chiesa?
    Ma non sarebbe più semplice e più logico che siate voi neocatecumenali ad adeguarvi alla Chiesa millenaria?

    Commenti come questi, a cui sto pazientemente rispondendo, suonano irreali,fuori da ogni logica e assurdamente e ridicolmente FAZIOSI.

    Qualcuno tenta inutilmente di usare anche l'OGMR per mettere una pezza all'evidenza più evidente.

    È possibile che un piccolo movimento laico riduca il pensiero logico dei suoi adepti a tifoseria da Stadio?

    LUCA

    RispondiElimina
  25. Cmq.il modo di celebrare la Messa le varie liturgie,ecc.non portano a Gesù Cristo.
    In una conv.di riporto sui due piatti erano rimasti un sacco di frammenti del corpo di Cristo fino a dopo il ballo,mi misi li di fianco per paura che qlc.accidentalmente facesse cadere tutto.Rimasero lì nell'indifferenza di tutti,dopo un quarto d'ora feci presente e si mise apposto.Ma fu una tristezza unica.
    Ex.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.