martedì 27 giugno 2023

Assurdo questionario per presbiteri formati nei R.M. di Kiko. Il nulla autoreferenziale.

Volentieri pubblichiamo, secondo i desiderata di chi ce lo ha fornito, il questionario della Convivenza di Presbiteri formati nei Seminari Redemptoris Mater tenutasi a Porto San Giorgio lo scorso giugno.


il foglio "trafugato" (*)

Già questo è molto strano, una Convivenza di Presbiteri il mese di giugno, quando si svolgeva solo la convivenza conclusiva dell'anno sociale con gli itineranti. A settembre si è sempre svolta la convivenza con i Rettori e poi con gli aspiranti al seminario, per rimpinguare i numerosi R.M. moltiplicatisi negli anni per il mondo intero senza alcun criterio, e oggi sempre più poveri di vocazioni. Questo è un dato certo e incontestabile.

"Abbiamo voluto radunarvi per ascoltarvi e per sentire cosa pensate.
"Questo ascolto è per noi molto importante"

Ma quando mai è stato importante per Kiko ascoltare? Ascoltare chi liberamente si esprime a proposito della sua esperienza del cammino? Libero dagli orientamenti inculcati? Dalla chiave di lettura unica data? Quella di Kiko: l'ispirato, colui che la Madonna ha scelto: lui solo!
Tutti gli altri sono "chiamati" "eletti" per mezzo di lui e... in vista di lui. Non hanno voce in capitolo.

Per questo Kiko ha coniato l'obbedienza totale a lui - l'iniziatore - come carattere distintivo e qualificante, l'unico che legittima la sopravvivenza dell'adepto. E chi esce dallo schema, prima o poi va via o viene malamente cacciato fuori. Il nulla autoreferenziale.
Sconcerta vedere che non cambia mai nulla.
Un questionario aiuta negli studi di settore. Fornisce materiale prezioso per una corretta analisi, indica soluzioni e delinea gli indirizzi futuri.
Ma non c'è onestà nei vertici del Cammino.


Gran presa in giro e assurda perdita di tempo quella di un questionario neanche a risposta multipla da due o tre opzioni almeno. La risposta è unica e obbligata.
È così rigidamente strutturato il Cammino e chiuso nel suo perimetro che una sola nota stonata lo manda in malora. O è così o non è. Nel suo angusto confine si consuma lo snaturamento progressivo e irreversibile della persona. Il fratello non conta nulla. Il presbitero meno di nulla.
Carmen insisteva che, non a caso, egli è chiamato ministro da 'minus' il più piccolo ma... nel senso peggiore.
E dunque, se il neocatecumeno non deve pensare il presbitero deve dimenticare di avere un cervello prima di mettere piede in un R.M...
Tutto, poi, lo soluziona l'obbedienza cieca.

Che senso ha un questionario? Solo l'ennesima beffa.
Se leggiamo, persino noi che abbiamo lasciato il Cammino da 2 decenni ci ritroviamo reimmersi nell'inconfondibile humus sangiorgese, che troppo ben conosciamo, come se non fosse passato nemmeno un sol giorno.
E restiamo sgomenti.

Cammino di che? Itinerario di cosa?
L'immobilismo ingessato è la cifra costante di un falso storico clamoroso che ancora inganna perfido, dentro e fuori il contesto.
"Siamo tutti in ascolto del Signore"
No. Kiko è il solo che ha il privilegio. E tutti ascoltano lui.
Tutti ci applichiamo a capire cosa Dio vuole da noi? Dal Cammino? Dai Seminari? Ma quando mai? Kiko solo lo sa! E lo comanda.
Quante volte gli abbiamo sentito dire, mentre lo guardavamo con gli occhi sbarrati per lo stupore: "Non vi scandalizzate! Dio ci ispira altro!".
...E il Cammino finisce e il catechista va via, come straccio che non serve.
No, il Cammino non finisce e il catechista resta qui.
...E il Seminario, diverso da tutti gli altri dei vari ordini religiosi, è diocesano, sottomesso al Vescovo più di tutti.
No, al presbitero ordinato Kiko sfacciatamente dice: "Obbedisci a noi o al Vescovo?"

E poi quel "come ben sapete".
Che altro significa se non che tutto già è bello e ispirato?

Irruenza degli Iniziatori: Carmen straparla,
il ghigno di Kiko, l'appoggio beota di Mario Pezzi.
 
I R.M. "per la missione universale della Chiesa" che nel gergo neocatecumenale significa 'per l'itineranza'.
E tutto si esaurisce - alla fine - nel piano espansionistico di Kiko e per la sua gloria.

Scomodano la PRESBYTERORUM ORDINIS n.10 (7 dicembre 1965) quando fa comodo a loro! (allora sì che tornano anche alla preistoria!)
I presbiteri sono per la missione universale della Chiesa e a servizio della Chiesa universale.
 
Eppure San Giovanni Paolo II in un discorso del 18 marzo 2004, abbastanza lapidario, presso il Seminario R.M. di Roma aveva loro ben spiegato cosa si dovesse intendere per missione universale:

"Occorre evitare una falsa alternativa tra il servizio pastorale nella Diocesi a cui appartenete e la missione universale, sino agli ultimi confini della terra, che è radicata nella stessa partecipazione sacramentale al sacerdozio di Cristo e a cui voi siete particolarmente preparati attraverso l’esperienza del Cammino Neocatecumenale.
La vostra concreta destinazione compete infatti al Vescovo, che ha a cuore sia le necessità della propria Diocesi sia le esigenze della missione universale. Affidandovi in atteggiamento di fiduciosa e cordiale ubbidienza alle sue decisioni voi troverete la vostra pace e serenità interiore e potrete in ogni caso esprimere il vostro carisma missionario, dato che anche qui a Roma la pastorale è, e dovrà essere sempre più, caratterizzata dalla priorità dell’evangelizzazione."

Sono passati vent'anni, cambiati due pontefici, e questi semplicissimi concetti non sono stati ancora compresi e digeriti.

Nessun neocatecumeno sa bene infatti cosa sia, se non l'evangelizzazione del cammino agli ordini di Kiko inviati per sorteggio, salvo eccezioni.

E il Cammino, nato per sciogliersi nella Parrocchia al servizio e in obbedienza al Parroco, travalica i confini diocesani, scavalca a piè pari anche i Vescovi e si lancia alla conquista.

... e giulivi gli fanno corona, come tutti i "servi sciocchi"....
"Abbiamo voluto radunarvi per ascoltarvi e per sentire cosa pensate."
"Questo ascolto è per noi molto importante"
Mai sentita frase più ipocrita.
Provate a dire quel che pensate senza remore, e vedrete!
Provate a rispondere non sempre con la stessa pappardella inculcata, lezioncina diligentemente imparata a memoria. Provate a esprimere il vostro pensiero in proposito: Che vi sentite prima Chiesa e poi del cammino. Che siete finalmente passati dal cammino alla Chiesa Universale, e vedete come vi si rivoltano contro.
"Chi sei tu senza di noi?"
"Ritieni di essere più intelligente di noi?"
"Vuoi farti il TUO cammino? Il tuo orticello? Il tuo regno?"
"Dì un pò! Ti sei forse messo d'accordo col Vescovo? Che non ti lascia partire? Non ti lascia per itinerante? Ti vuoi fate la tua parrocchietta? Il tuo incarico diocesano?"
Quante ne abbiamo sentite così! E anche peggio.
 
Eppure anche Papa Benedetto  XVI, nel 2009, aveva ricordato a Kiko e ai "formatori" del Cammino che l'obbiettivo  primario a cui dovevano mirare fosse quello di "preparare presbiteri ben inseriti nel presbiterio diocesano e nella pastorale sia parrocchiale che diocesana."

No. Non è prevista risposta libera né multipla, al questionario.
La risposta è una.
Kiko trionfi e comandi su tutti, anche sulla Chiesa per mezzo vostro.
Da bravi i presbiteri R.M. e gli itineranti di zona, influenzino i Vescovi a dovere, se sono davvero in gamba, e si faccia tutto come Kiko vuole.
Lui solo è il profeta, colui a cui Dio parla per tutti.

"Perchè Dio vi ha dato doni immensi": Battesimo e Presbiterato, ma tutto iscritto nel C.N., nella sua piccola comunità cristiana, dove Kiko impera e comanda. Dove SENZA obbedienza a lui NIENTE esiste.
Questa è finalmente la "grazia di stato" neocatecumenale.
 
Kiko benedice un sacerdote:
guardatelo, com'è contento!
Entrare nel merito delle domande è a questo punto la cosa più lineare e semplice del mondo. Vediamo.

 

 

Domanda 1
Ci troviamo in un momento storico difficile: la pandemia, la guerra in Europa, la situazione della Chiesa, con il segnale del Sinodo tedesco, lo svuotamento delle chiese e le ideologie che si stanno imponendo in tutte le nazioni: l’ideologia del genere, i diversi concetti di famiglia, ecc. In questo contesto e alla luce della tua esperienza qual è, secondo te, la missione che il Cammino ha oggi nella Chiesa?

Risposta: Evangelizzare dove Kiko mi mandi.

Domanda 2
Prima di essere destinato al Seminario in cui sei stato formato, ti è stata rivolta questa domanda: “Sei disposto ad offrire la tua vita per la nuova evangelizzazione dovunque Dio voglia?”. Credi che in te si stia realizzando questa prima chiamata? Pensi che un tempo di missione potrebbe essere per te un aiuto nel tuo ministero?

Risposta: Nell'ordine ai tre interrogativi:
 
                 Sì .
                 Sì .
                 Sì, Sì!!!

Domanda 3 
Di fronte al cambio epocale di fine della cristianità, credi che i metodi pastorali che vengono proposti nelle Diocesi rispondano a questo cambio? Come vivi la necessità di servire la pastorale parrocchiale e la chiamata al servizio del Cammino Neocatecumenale?


Kiko benedice un sacerdote:
è proprio convinto di avere "il carisma"...

Risposta: Qui vale la pena ricopiare:

  • ...credi che i metodi pastorali che vengono proposti nelle Diocesi rispondano a questo cambio?

No, non rispondono affatto.

  • Come vivi la necessità di servire la pastorale parrocchiale e la chiamata al servizio del Cammino Neocatecumenale?


La vivo ponendomi in totale sottomissione e obbedienza ai miei catechisti e formatori del seminario e al Supremo Kiko, mio unico capo e padre nella fede, per sempre.

E che dire della frase posta tra virgolette e attribuita letteralmente al Papa Francesco?
" Kiko: mentre tu sei con noi, il Cammino è ancora in fase fondazionale "

A me pare solo il solito, squallido mettere le mani avanti, tipico di chi è avvezzo a dire tutto e il contrario di tutto. A cambiare le regole in corsa nelle sue virate spericolate. Deviare senza scrupoli dalla strada intrapresa, portando i pecoroni che lo seguono dietro a lui nel precipizio.

____________

(*)

Convivenza dei Presbiteri Formati nei Seminari Redemptoris Mater di Italia Porto S. Giorgio 11-14 giugno 2023

Questionario

Siamo tutti in ascolto del Signore, per capire cosa vuole Dio da noi, dal Cammino, dai Seminari Redemptoris Mater, che come ben sapete sono stati suscitati per la missione universale della Chiesa e si ispirano alla Presbyterorum Ordinis, n. 10, che afferma che i presbiteri sono ordinati a servizio della Chiesa universale. Come ha detto il Santo Padre, Papa Francesco: “Kiko: mentre tu sei con noi, il Cammino è ancora in fase fondazionale”. Abbiamo voluto radunarvi per ascoltarvi e sentire cosa pensate della missione del Cammino di aprire un itinerario di Iniziazione Cristiana nelle Parrocchie. Questo ascolto per noi è molto importante, perché Dio vi ha dato doni immensi: il vostro Battesimo — e la riscoperta di esso in una comunità cristiana nel Cammino Neocatecumenale — e il Presbiterato. Questi doni vi conferiscono una grazia di stato per il bene della Chiesa e l’edificazione della comunità cristiana.

1) Ci troviamo in un momento storico difficile: la pandemia, la guerra in Europa, la situazione della Chiesa, con il segnale del Sinodo tedesco, lo svuotamento delle chiese e le ideologie che si stanno imponendo in tutte le nazioni: l’ideologia del genere, i diversi concetti di famiglia, ecc. In questo contesto e alla luce della tua esperienza qual è, secondo te, la missione che il Cammino ha oggi nella Chiesa?

2) Prima di essere destinato al Seminario in cui sei stato formato, ti è stata rivolta questa domanda: “Sei disposto ad offrire la tua vita per la nuova evangelizzazione dovunque Dio voglia?”. Credi che in te si stia realizzando questa prima chiamata? Pensi che un tempo di missione potrebbe essere per te un aiuto nel tuo ministero?

3) Di fronte al cambio epocale di fine della cristianità, credi che i metodi pastorali che vengono proposti nelle Diocesi rispondano a questo cambio? Come vivi la necessità di servire la pastorale parrocchiale e la chiamata al servizio del Cammino Neocatecumenale?

73 commenti:

  1. Ammesso che siano vere, le parole di Papa Francesco: "Kiko: mentre tu sei con noi, il Cammino è ancora in fase fondazionale", non dovrebbero tranquillizzare i camminanti.
    Potrebbero infatti significare che la Chiesa si sente libera di correggere il "cammino" del Cammino verso la sua fase definitiva cambiandone i connotati.
    Se la fase definitiva del Cammino ancora non esiste e sarà quella che sarà alla morte di Kiko, allora l'approvazione di ciò che sarà il Cammino ancora non c'è.
    Forse il Papa voleva alludere al fatto che, soprattutto una volta morto Kiko, si sente libero di intervenire sul Cammino come gli sembra più opportuno.

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    1. ci vengono i brividi al sol pensiero..........

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  2. I lettori cattolici non si lascino ingannare dalle enfatiche espressioni «per capire cosa vuole Dio da noi... a servizio della Chiesa universale...» poiché significano «cosa vuole Kiko da noi, a servizio universale del Cammino».

    In particolare, «quale è secondo te la missione che il Cammino ha oggi nella Chiesa?» è una domanda retorica e a trabocchetto. Retorica perché la tua opinione, anche se fondatissima e documentatissima, non influirà per niente sul Cammino, ma verrà usata contro di te in ogni modo. A trabocchetto, perché se non ci infilate un ampolloso peana del Cammino, ve la faranno pagare cara.

    Nella seconda domanda l'espressione "la nuova evangelizzazione" indica esclusivamente la crescita del Cammino. E la tua futura eventuale "missione" non dipende dalla tua volontà, ma da quella dei tuoi cosiddetti "catechisti", che «per il tuo bene» (cioè solo per accontentare i Piani Quinquennali Kikiani) ti «aiuteranno a capire» (cioè ti ricatteranno) che non hai altra scelta che ubbidire al kikismo-carmenismo.

    La terza domanda insinua furbescamente che la Chiesa sbaglia e che perciò occorre essere esclusivamente «al servizio del Cammino». Notate come la pastorale parrocchiale è considerata un dovere di necessità (cioè una cosa di cui si farebbe volentieri a meno), mentre la «chiamata al servizio del Cammino» è una "chiamata", una vocazione. Una vocazione a Kiko.

    Ora, siamo i primi a riconoscere che le parrocchie versano in grave crisi. Ma siamo anche i primi a riconoscere sbagliatissima qualsiasi voglia di "rivoluzionare" le scelte plurisecolari fatte dall'autorità della Chiesa - come l'organizzazione in diocesi e parrocchie. La crisi delle parrocchie è una crisi di fede, che si può risolvere solo ricominciando a insegnare la santa dottrina cattolica e ricominciando a celebrare la santa liturgia cattolica. Non c'è bisogno di alcuna "rivoluzione", non è necessario alcun "itinerario di riscoperta".

    Come già evidenziato sopra, per Kiko non è né importante, né necessario "ascoltare". Kiko non è un leader, tanto meno un padre (a differenza degli altri capi dei movimenti ecclesiali). Le risposte che i kikolatri daranno al questionario sono una sorta di "autocritica" modello sovietico-polpotiano. Anche in Unione Sovietica si facevano assemblee, si facevano questionari, si producevano documenti conclusivi che chiedevano a Stalin di... di fare esattamente ciò che Stalin aveva già deciso.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. La tentazione di chi viene considerato ispirato da Dio è quella di pretendere un'ubbidienza assoluta.
    Ma l'ubbidienza assoluta, che è dovuta solo a Dio, riguarda la fede e la morale, la dottrina e i comandamenti, e, poi, anche le regole stabilite dalla Chiesa attraverso i suoi Pastori.
    Poi ognuno è invitato a seguire un direttore spirituale o, se vuole, i consigli di una santa anima, ma liberamente e sempre tenendo conto di quello che dice la Chiesa universale in proposito, che viene prima di tutto.

    Il leaderismo è molto pericoloso perché l'aspirante profeta potrebbe fare proprie tutte le caratteristiche di Dio e il suo movimento tutte le caratteristiche della Chiesa.
    Invece anche i leaders hanno bisogno di confrontarsi, come i movimenti di integrarsi con il resto della Chiesa.
    Innanzi tutto il Papa, ma anche i Vescovi sotto di lui, sono un caso a parte perché loro, e solo loro, sono, se così si può dire, dei "leader" per ministero e per diritto divino.

    Con scusa di alcune frasi della Bibbia, un sedicente profeta potrebbe pretendere di spadroneggiare sulle anime.
    Ad esempio il brano della lettera a i Filippesi: "Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù", potrebbe essere interpretato come se tutti dovessero pensare e sentire come pensa e sente il santone.
    Ma per Papa Benedetto XVI i sentimenti di Cristo sono l'amore, la generosità, l'umiltà, l'ubbidienza a DIO (cioè ai Comandamenti), il dono di sé (Udienza del 27/6/2012).

    Data la stessa fede, la Chiesa ha sempre ammesso il confronto anche ai più alti livelli, e i documenti dei Concili sono il risultato di un aperto confronto di opinioni.
    Nella Chiesa le opinioni sono libere, purché non contrastino con le verità della fede e della morale.

    Il boss di un movimento che non ammette obiezioni, può farlo, perché alla fine, se gli è riconosciuto il comando supremo, è lui a decidere, ma non può assolutamente pretendere che chi lascia il suo movimento si senta respinto da Dio.
    Anzi, dovrebbe dire a chi non è daccordo su questioni opinabili che il Signore per lui ha tracciato un'altra strada altrettanto valida e, comunque, la strada che fa per lui.
    Altrimenti più che il leader di un movimento sembra il leader di una setta.

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  5. Papa Francesco ha spiegato a settembre 2021 perché non ha fatto decadere la leadership di Kiko di altri fondatori dopo cinque o dieci anni:
    "Nel documento del Dicastero si fa riferimento ai fondatori. Mi sembra molto saggio. Fondatore non va cambiato, continua, avanti. Semplificando un po’, direi che bisogna distinguere, nei movimenti ecclesiali (e anche nelle congregazioni religiose), tra quelli che sono in processo di formazione e quelli che hanno già acquisito una certa stabilità organica e giuridica. Sono due realtà diverse. I primi, gli istituti, hanno anche il fondatore o la fondatrice vivi. Benché tutti gli istituti – siano religiosi o movimenti laicali – abbiano il dovere di verificare, nelle assemblee o nei capitoli, lo stato del carisma fondazionale e fare i cambiamenti necessari nelle proprie legislazioni (che poi saranno approvate dal rispettivo Dicastero)."
    Da quanto detto dal Papa, deduco che dà per scontato che, all'interno del Cammino, ci siano degli strumenti di verifica del carisma, delle assemblee, dei capitoli o altro.
    Noi sappiamo che invece questi strumenti non ci sono, c'è invece, al contrario, una gestione verticistica e autoritaria, in particolare dipendente dagli umori e dagli estri del fondatore e dei suoi diretti accoliti.
    Una possibile ipotesi è che con questo questionario e questa convivenza dei presbiteri italiani si voglia simulare questo processo di verifica, forse per forzare una modifica nel decreto di istituzione dei seminari RM, magari introducendo un meccanismo automatico più stringente per cui ogni tot anni il presbitero neocat abbia il diritto o addirittura l'obbligo di abbanfonarr la propria parrocchia e di fare il missionario propagandista per il Cammino.
    Insomma, questo essere in fase fondazionale, nonostante l'approvazione di Statuto e Direttorio, una definizione che pone in pericolo continuo le acquisizioni date per certe dai neocatecumenali e per cui hanno lottato con tutti gli strumenti, leciti e illeciti (vedi il colpo di mano tentato nel 2012 per l'approvazione delle proprie liturgie eretiche), forse Kiko o piuttosto qualche altra mente pensante, lo vuole sfruttare per strappare i propri presbiteri dal controllo delle diocesi in cui sono incardinati per riportarli sotto il proprio.

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    1. In questa prospettiva leggo le domande del questionario: "Credi che in te si stia realizzando questa prima chiamata? Pensi che un tempo di missione potrebbe essere per te un aiuto nel tuo ministero?
      Credi che i metodi pastorali che vengono proposti nelle Diocesi rispondano a questo cambio? Come vivi la necessità di servire la pastorale parrocchiale e la chiamata al servizio del Cammino Neocatecumenale?"
      È evidente quale debba essere la risposta a queste domande, l'articolo di Pax, che conosce bene le strategie adottate da sempre nei confronti di itineranti e presbiteri ritenuti funzionari del Cammino e non doni al servizio della Chiesa, è chiarissimo in proposito.
      Si tratta di capire a cosa mirino poi le risposte "obbligate" dei presbiteri, ma è abbastanza trasparente il richiamo alla fase fondazionale del Cammino e quindi alla possibilità di cambiare gli accordi pregressi che evidentemente stanno andando stretti a chi dirige la baracca.

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    2. Dai, che cogliendo un concetto alla volta vedrai che alla fine ce la fai.

      Pax

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  6. La cosa più patetica è vedere Kiko come si fa fotografare benedicendo Kiko-cura, come se fosse il Papa

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    1. Da un lato c'è il problema che i kikolatri non solo glielo consentono ma addirittura lo desiderano, vogliono proprio essere "benedetti da Kiko": sono idolatri sul serio.

      Dall'altro c'è il problema che Kiko, in quanto nemico della fede cattolica, desidera essere idolatrato, nonostante tutti i discorsetti che menzionano continuamente il "Vangelo", il "Signore", ecc.

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    2. Leggo in un commento di Jungle Watch alcune considerazioni sulla lettera dell'amministratore apostolico a proposito delle conclusioni del procedimento di bancarotta dell'arcidiocesi, bancarotta dovuta ai risarcimenti per le vittime del vescovo pedofilo neocatecumenale (condannato anche dalla Santa Sede, ed anche in appello per esplicita sentenza di papa Francesco, dunque non più appellabile).

      Tale lettera menziona le vittime definendole "coloro che la nostra Chiesa ha gravemente ferito". Per fortuna, qualche paragrafo più tardi, l'amministratore apostolico precisa i termini: "coloro che hanno sofferto dolore e che ancora portano le ferite del tradimento e degli abusi sessuali da membri della nostra Chiesa".

      Più avanti spiega che è proprio lì la differenza fra Chiesa (sposa di Cristo, dunque una, santa, cattolica e apostolica, voluta da Nostro Signore e pertanto incapace di ferire i suoi figli) e uomini di Chiesa (peccatori, e che certe volte possono peccare in modo gravissimo).

      Tim aggiunge anche che all'arcidiocesi converrebbe edificare una sorta di Hall of Shame, un "muro della vergogna", in cui ci siano nomi, foto e documenti, e (col permesso delle vittime) anche nomi e foto delle vittime nell'epoca in cui venivano abusate.

      E ci ricorda che tutti i protocolli di Protezione dei Minori, di Ambienti Sicuri, di regolamenti vari, non hanno realmente intaccato il problema. La deep church è purtroppo ancora in piedi e attiva, ed ha persino tentato di boicottare, banalizzare, deviare, i procedimenti contro il vescovo pedofilo neocatecumenale.

      E ci ricorda infine che l'amministratore apostolico Convocar, nominato dal Papa, è quello su cui ricadono tutte le responsabilità della situazione della diocesi.

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  7. Leggendo attentamente il questionario, secondo me appare evidente il motivo per cui è stata fatta questa convivenza straordinaria di presbiteri.

    Penso che si percepisca bene da due frasi:

    "Abbiamo voluto radunarvi per ascoltarvi e sentire cosa pensate della missione del Cammino di APRIRE UN ITINERARIO DI INIZIAZIONE CRISTIANA NELLE PARROCCHIE"

    "Credi che i metodi pastorali che vengono proposti nelle Diocesi rispondano a questo cambio? Come vivi la necessità di servire la pastorale parrocchiale e la CHIAMATA AL SERVIZIO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE?"

    Naturalmente sembrerebbe ovvio che i preti formati agli RM di Kiko pensino "bene" di aprire un itinerario di Iniziazione Cristiana nelle Parrocchie, che i metodi proposti DAI VESCOVI nelle Diocesi NON RISPONDANO al cambio epocale e che vivano la necessità di servire la pastorale parrocchiale aprendo il Cammino secondo la loro CHIAMATA AL SERVIZIO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE (ma non era al servizio del vescovooo???).

    Presto detto: ormai nelle parrocchie non si apre più il Cammino Neocatecumenale e il sogno di Kiko di avere presbiteri AL SERVIZIO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE che, spostati come pedine su una scacchiera, aprissero l'Itinerario di cui sono al servizio in ogni parrocchia che toccavano, si è miseramente infranto.

    Quindi Kiko sta chiedendo: "Tu lo sapevi di essere al SERVIZIO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE. Come mai non apri il Cammino nelle parrocchie in cui vieni assegnato? Non lo vedi che i metodi proposti dai vescovi nelle Diocesi non funzionano?"

    Kiko sta richiamando all'ordine i SUOI preti, perché come da attese diffondano la SUA CREATURA ovunque vanno, disponibili anche ad andare un tempo in missione per farlo.

    Prima questo lo facevano gli itineranti, ma evidentemente oggi nessuno li ascolta più (ma esistono ancora nuove generazioni di itineranti? No, perché le chiamate mi sembrano più per preti, suore e famiglie in missione).

    Cosa di meglio che ricorrere ai preti, meglio se parroci di parrocchie incontaminate, per ottenere lo scopo?

    Le tentano tutte, visto che tutte falliscono (missioni dei catechisti ai parroci delle diocesi per proporre il Cammino, itineranti, famiglie in missione...).
    Ora tocca ai preti. Li metteranno sotto pressione, vorranno vedere esibiti i risultati e se qualcuno (credo molti) non riescono nell'intento, li presseranno ancora di più.
    Ma rischiano.
    So di diversi preti RM che non hanno aperto il Cammino dove sono stati parroci perché si sono accorti che non era il caso, perché sono stati osteggiati, perché hanno capito che la loro missione NON È AL SERVIZIO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE, MA A SERVIZIO DELLA CHIESA UNIVERSALE, come diceva falsamente Kiko nell'incipit.

    Ma Kiko (ormai non più lui, mai i capi in alta carica) non si dà per vinto.
    Crede che "essere ancora in fase fondazionale" gli permetta tutti gli esperimenti che vuole e ora, come ultima spiaggia, gli sono venuti in mente i preti.

    La barca sta affondando, inutile tentare di mettere toppe ai troppi buchi nello scafo.
    Marco

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  8. Un commento sulla terza immagine dell'articolo, quella con la Triade seduta al tavolo con panno verde e dietro la corona dei presbiteri, riferita non all'incontro tenuto a Porto San Giorgio con i presbiteri italiani, ma ad un incontro precedente, in un'altra nazione.
    In primo luogo dimostra che Kiko & Co stanno incontrando tutti i presbiteri del Cammino, divisi per nazione, quindi stanno facendo qualcosa di scientifico, e i risultati dei vari questionari serviranno per dimostrare qualcosa: che i presbiteri sono impossibilitati a rispondere alla propria chiamata vocazionale, quella di andare in giro a far nascere e crescere comunità del Cammino, che ne avrebbero invece necessità per confermarsi nella propria vocazione, che d'altronde nelle Diocesi di appartenenza non c'è sufficiente apertura al Cammino (quindi i sacerdoti li mettono a fare i preti, non gli apostoli di Kiko). Tutto ciò confluirà in una maxi lagnanza alla Santa Sede? Penso che presto lo sapremo.
    In secondo luogo, vedo sulla destra un sacchetto con i numeri della tombola, quindi immagino che Kiko abbia estratto a sorte qualcosa (forse la destinazione dei giovani ai vari seminari?); molto, molto poco cattolico questo ricorso alla sorte, fra l'altro i dadi neocatecumenali sono sempre truccati.
    Sulla sinistra invece un maxi posacenere con una decina di mozziconi e un pacchetto appena iniziato di sigarette, a conferma del fatto che il lupo perde il pelo, ma non il vizio...

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    1. EC: non in un'altra nazione ma di un'altra nazione

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    2. Mi erano sfuggiti i numeri della tombola... incredibile!!!
      Forse questa foto risale al cenone di natale e poi come tradizione comanda hanno giocato un po'!!!

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    3. I numeri della tombola servono per estrarre il gruppo del questionario

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  9. Non si rendono conto ormai dell emorragia dei giovani per esempio. Conosco una comunità dove hanno avuto più di 70 figli, sapete quanti rimasti nel cammino? Non più di 15 e non vanno neanche più in Chiesa

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  10. La cosa interessante è che questo questionario lo fanno ora nel 2023. È dal 2000 che si sapeva che i RM non si capiva cosa fossero. Seminari diocesani non sono, perché gli scrutini agli ordini li fanno i catechisti laici di zona, che rivendicano totale obbedienza incondizionata. Il neo presbiterio giura fedeltà nelle mani del suo vescovo ma i catechisti rivendicano la totale autorità sui preti del RM. Sembra un ordine o una prelatura, ma canonicamente non lo sono. Un prete diocesano sia parroco che viceparroco è aperto a tutte le realtà ecclesiali che vede migliori per la parrocchia che dal Vescovo gli è stata affidata come prete Diocesano. Però i catechisti pretendono che i presbikikos aprano il cn nelle parrocchie come se fosse un ordine, non solo, i catechisti vogliono gestire la parrocchia come fosse la loro. Ma non credono nella parrocchia, nei fedeli normali chiamati cristianucci della domenica. Il cn ha ingannato tutti vescovi e fedeli, ma soprattutto i preti che se si permettono di obbedire al vescovo vengono massacrati, se non obbediscono al vescovo... Il cn è una delle peggiori sette che la Chiesa abbia mai avuto, subdola, falsa, ingannatrice, manipolatrice di poveracci che incantati dalle chiacchiere entrano in seminario LASCIANDO TUTTO, per venire trattati come pedine. Chi dei presbikikos lo capisce o torna nella sua diocesi di origine per fare il prete, o vive la sua vita. La Chiesa dovrà intervenire prima o poi.
    Ex

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    1. RM è l 'acronimo di :

      Restiamo Mamotretici

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  11. Dove vi porta questo odio?

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    1. Comodo per voi risolvere il problema del Blog con la storia dell'odio.
      Comodo e scorretto.
      Se parliamo è perché conosciamo bene il Cammino. Diversi di noi lo hanno "sperimentato".
      Abbiamo tutto il diritto e il dovere di dire la nostra.
      Che cosa fa a fare questionari Kiko se poi non ascolta? Se pretende risposte precostituite? Tutte uguali. Tutte autoreferenziali? Tutte confermative del bene del cammino?
      Nessuno spazio all'autocritica o a un minimo di riflessione.
      Cosa è questo? Se non sistema dittatoriale?
      Nell'articolo oltre che smontare questo aspetto, abbiamo voluto smontare, ancora una volta, l'ipocrisia neocatecumenale.
      Kiko è un teatrante di bassa lega. È evidente il suo gioco. Pensa di avere a che fare con una manica di imbecilli lobotomizzati.
      Ma non sa che anche a Porto San Giorgio, il suo regno, ridono di lui.
      Quante barzellette sulla sua megalomania? Ma nessuno lo contesta apertamente.
      Vuole risposte preconfezionate?
      Molti gliele danno volentieri in assemblea. Ma la pensano diversamente. Poi risolvono i conflitti in altra sede. Nelle faide interne. Dinamica che tante volte ho visto svilupparsi tra le equipe di itineranti, le une contro le altre armate. Altro che comunione nel nome di Kiko!
      Ipocrisia. Questa la parola chiave per comprendere tante dinamiche interne, appunto.
      Poi sono stati cresciuti per il potere? E ognuno lo esercita e persegue come meglio sa e può.
      Il MIO Seminario, il MIO Centro Neocatecumenale, la MIA zona, le MIE vocazioni... tutto così... e la gratuità va a farsi friggere.

      Pax

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    2. più che odio una leggera qual disistima.......

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  12. Peter Baldacchino, prima vescovo ausiliario a Miami ora vescovo a Las Cruces (New Mexico), neocatecumenale, così dichiarava in un'intervista:
    "Sarei potuto andare ovunque, la domanda era: sei disposto a servire la Chiesa ovunque? Non avevo scelta. Non ho scelto".
    È finito a Newark letteralmente a caso. Qualcuno ha scelto il suo nome da un cappello e lo ha abbinato con il nome di un seminario Redemptoris Mater in un altro cappello.
    E questa è una buona cosa.
    "C'è sempre il pericolo di scegliere il posto", ha detto. "Perché penso che sia una grande trappola. Il momento nella tua mente in cui pensi che dovresti essere da qualche parte, in quel momento, ovunque tu sia, non è il posto giusto... Rifiutarsi di rispondere a questa domanda è stata una grande liberazione per me. Significa che Dio è qui. E se Dio è qui, io rimango. Se non c'è lui, sono il primo ad andarmene."
    Ebbene? Come mai Kiko ora esorta i suoi presbiteri a "pensare", a decidere cosa sia bene per loro?

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  13. Baldacchino un nome una garanzia.......

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  14. Tutto ciò che non ha la carità come ragione, non viene da Dio, ma dal demonio, che odia e giudica. Voi siete dunque strumenti del demonio, questo è il punto. Pensateci!

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    1. Sapete perché li chiamo asini? perché non fanno altro che ragliare. Ragliano sempre più forte, ma non per convincere noi. Vogliono convincere anzitutto sé stessi, di essere quelli che hanno ancora ragione.

      Nel Vangelo vediamo Nostro Signore insultare in malo modo i farisei: «razza di vipere!... ipocriti!... sepolcri imbiancati!...»: secondo voi tali parole sono caritatevoli o no? sono parole che vengono da Dio o no? sono parole che hanno la carità come ragione o no? sono la parola di Dio per la salvezza di quei farisei, o no?

      Ebbene, solo un asino ragliante poteva invocare "la carità come ragione" intendendo invece il buonismo come metodo. Nostro Signore non professava il buonismo, e non era neanche tanto delicato nell'esprimersi: «voi siete in grande errore!... là sarà pianto e stridor di denti!... meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare...»

      Insomma, i neocatecumenali vogliono sembrare più caritatevoli di Nostro Signore, vogliono sembrare più buoni e mansueti di Nostro Signore, vogliono sembrare più ragionevoli di Nostro Signore... Appunto: vogliono sembrare. Cioè sono ipocriti, sono sepolcri imbiancati desiderosi di far notare l'imbiancatura per non far notare che dentro sono pieni di sozzure e iniquità.

      Infine facciamo notare il tragicomico scivolone: l'asino ragliante delle 10:36 afferma che «il demonio giudica».

      Cioè, vi prego, fermatevi un attimo a soppesare tale affermazione: «il demonio giudica». Cosa diavolo significa? Che senso ha, per il demonio, "giudicare" gli uomini? Non ha nessun senso.

      Il demonio odia Dio (si è ribellato a Dio, coscientemente, deliberatamente, irrevocabilmente), e dunque ne odia le leggi, le creature, odia qualsiasi cosa viene da Dio, e pertanto si arrabbatta per rovinarla, pur sapendo che alla fine dei tempi è indiscutibilmente Dio che l'avrà vinta.

      Ma... il demonio "giudica"? A che pro "giudicare"? Non significa niente. È la solita neocatecumenalata, di chi ha subìto un tale lavaggio del cervello - quello che fa credere che "giudicare" sarebbe il peggiore e più odioso dei peccati, specialmente se si "giudicano" (cioè se ne scoprono gli altarini) i cosiddetti "catechisti" del Cammino, i sedicenti "iniziatori", e la vasta schiera dei loro scagnozzi.

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    2. A pensarci impieghiamo un attimo.
      La carità che significa chiudere gli occhi non è carità. Far torto alla giustizia non viene da Dio. Non invano Dio ci ha dato il ben dell'intelletto che Kiko vuole spegnere in chiunque entri nel suo raggio d'azione. Non senza logica, dal suo punto di vista!

      Certo che ad argomenti state a zero. E commenti ripetitivi come questo lo dimostrano.

      Pax

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    3. Purtroppo anche fra certi cattolici serpeggiano convinzioni un po' "magiche" relative alla figura del demonio.

      "Demonio" è il termine con cui indichiamo gli "angeli decaduti", quelli che si ribellarono a Dio, avendone totale consapevolezza (noi umani, invece, siamo creature limitate, anche nell'intelletto, nel modo di valutare e decidere, ecc.), cioè sapevano quel che stavano facendo, sapevano perfettamente le conseguenze, "non avevano scuse" (nemmeno quella dell'ignoranza), e perciò non possono essere soggetti al perdono. (Il perdono è solo per noi creature limitate, e in quanto tali capaci anche di ravvedimento, non per chi "nell'eternità" ha deciso di andare contro Dio).

      Nel Cammino Neocatecumenale, invece, col termine "demonio" si etichetta qualsiasi cosa possa intaccare il prestigio e i soldi della setta, dei suoi autonominati "iniziatori", e dei loro scagnozzi. Per i kikolatri "demonio" è anche il trovar pioggia o code al casello quando stai andando alla convivenza.

      Essendo una setta, il Cammino esige che gli adepti non ragionino. "Dovete circoncidere la ragione!", vi comandano. Cioè dovete smettere di pensare che se una cosa è vera davanti a Dio, allora resta vera anche se è scomoda per la setta neocatecumenale.

      Nel Cammino vigono infatti "due pesi e due misure". Se tu fai qualcosa di sgradito al cosiddetto "catechista", ti giudicano, deridono, accusano, infangano, puniscono, ti fanno a pezzi, te la fanno pagare cara. Ma se il cosiddetto "catechista" fa quella stessa azione che condannavano in te, e la fa anche molto più malvagia, allora la legge non vale più, le norme non valgono più, e subito ti rimproverano: "non giudicare! devi circoncidere la ragione! lo facciamo per il tuo bene!".

      E se qualcosa va storto, la colpa è sempre della vittima: cfr. ad esempio sui casi di suicidio, o quando un VIP neocatecumenale è pedofilo e allora "non dovete denunciare!".

      In compenso, quando si seppe che durante una liturgia neocatecumenalizia, in tempi di lockdown, una comunità di kikolatri aveva non solo aggirato tutte le norme del buonsenso e tutte le leggi civili, ma addirittura si era abbeverata allo stesso coppone kikiano, contro ogni elementare norma igienica (come loro tradizione), col risultato di creare subito un grosso focolaio di malati, ebbene, due pezzi grossi del Cammino subito "denunciarono" minacciosamente i giornalisti delle testate nazionali. Come vedete nel Cammino regole e leggi valgono solo finché fa comodo ai VIP della setta.

      Questa cinica doppiezza, quell'invincibile ipocrisia, sono perfettamente coerenti con le altre caratteristiche del Cammino - cioè le carnevalate liturgiche, gli strafalcioni dottrinali, l'ossessione di estrarre soldi dalle tasche degli adepti, l'idolatria per i sedicenti "iniziatori" e per i cosiddetti "catechisti".

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  15. Riforma del Cammino Neocatecumenale.

    Piccola premessa, come linea guida, per far capire l’intenzione e lo svolgimento.

    Nessuno pretende che siano fatte queste cose che leggerete. Si è consapevoli che una buona parte non le recepirà, cioè non ne terrà conto per nulla. Per cui si è consapevoli che è fiato sprecato (Matteo, 7:6). Si fa questo per adempiere la Volontà di Dio, e il risultato è nelle sue mani. Quanto leggerete potrebbe non avere un ordine, perché si toccheranno vari concetti, mano a mano che arrivano. Sono delle bozze che inserirò mano a mano, cioè quando sentirò di fare questo.

    Iniziamo !

    Dovrà essere eliminato il comunicarsi con il pane così come viene prodotto, attualmente, nel Cammino. Al suo posto deve essere introdotta l’Ostia, anche grande come il pane che fanno. Questa deve essere amministrata con moltissima cura, per cui evitare frammenti. Andranno anche bene le ostie, come quelle distribuite in chiesa ai fedeli, per la Comunione. L’ostia, o parte di questa, dovrà essere data al fedele in processione, come si fa dentro la chiesa, e se si celebra dentro la saletta tipo nc, ecco che si lascerà al centro di questa dello spazio, per cui i fedeli, ordinatamente, e un po' per volta, si alzeranno, andranno al punto in cui vi sarà il Sacerdote, e verra data la Comunione. Meglio se direttamente in bocca, sulla lingua. Se qualcuno vuole inginocchiarsi nel riceverLa, bene, se qualcuno la vuole prendere tra le mani, come fanno alcuni, anche, in chiesa, io lo sconsiglio, ma ha la libertà che viene data dalla Chiesa. La processione per comunicarsi, affinché sia ordinata, deve, possibilmente, essere fatta in questo modo: si crea una piccola fila di otto persone ( il numero è indicativo, ed è messo per via che la sala potrebbe essere piccola) al centro e davanti al sacerdote, appena il primo si comunica, e per cui torna al suo posto, e quindi la fila diventa di sette, ecco che si alzerà un altro fedele e andrà ad occupare il posto vuoto. Ordinatamente, uno per volta, o se sono due file due per volta, fino al completamento della funzione sacra.

    Va bene il comunicarsi anche con il vino, ma per intinzione, cioè il sacerdote darà l’Ostia intinta nel Vino al fedele, così come ho descritto in precedenza. Ovviamente nel fare questo, ecco che vi saranno degli addetti, che metteranno un panno davanti e steso, per evitare cadute del Corpo e Sangue di Nostro Signore, e piattini sotto al viso, cioè sotto mentre viene distribuita l’Ostia intinta.

    Questa è una prima bozza, ne seguiranno altre. Ovviamente il tutto può essere migliorato e corretto da persone più esperte di me in materia. Sono delle bozze.

    Isaia Paolo Geremia

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  16. Ci permettiamo di far notare come il Cammino riesce a traviare qualsiasi usanza dei cattolici. Incluse quelle riguardanti le vocazioni.

    Le vocazioni sono tali perché scelgono liberamente di donarsi a Dio. Questo comporta due cose che solo apparentemente sono contraddittorie:
    - da un lato, sei disposto ad andare dovunque i tuoi superiori ti inviano, perché dovunque ti inviano continuerai a donarti a Dio;
    - dall'altro lato, la tua vocazione è nata in circostanze precise (la tua storia, le persone che hanno influito sulla tua decisione, l'ambiente che ti ha fatto crescere di più nella fede), e quindi non sei una pedina da spostare su una scacchiera.

    Per esempio una vocazione diocesana non fa "voto di povertà", né -in quanto tale- ha dato disponibilità ad andare fuori dai confini della diocesi. Utilizzerà i beni con buonsenso, ma non dovrà rendere conto di ogni centesimo che spende (tranne se la cosa dà pubblico scandalo); ricordo il caso di un sacerdote diocesano che aveva la moto... e aveva un nugolo di gente intorno che gli faceva prediche sulla povertà (ma era scandalo solo negli occhi di gente che confonde la povertà con l'impoverimento). E ci sono sacerdoti (e seminaristi) diocesani che vengono diluviati di prediche sull'andarsene "in missione" per qualche tempo (ma il non andarci era scandaloso solo negli occhi di gente che confonde il ministero con un mestiere); ricordo un seminarista diocesano che non potendone più di tali prediche, si fece "mandare" in America latina a "fare un'esperienza" di un paio di mesi, del tutto inutile tranne a fregiarsi della medaglia "sono stato in missione, ora smettetela".

    Nel Cammino Neocatecumenale vige il peggio di quei due punti:
    - da un lato, pretendono che tu sia disposto ad andare dovunque, cioè i kikos non riconoscono libertà nella tua vocazione, rifiutano il buonsenso, detestano l'idea che tu abbia una storia personale, fatta di persone, di circostanze, di ambienti, che hanno positivamente influito sulla tua vocazione, che ti abbiano fatto cre scere, che potrebbero continuare a farti crescere (per i kikos "esiste solo il Cammino", qualsiasi buona esperienza esterna, qualsiasi referente esterno, sono sempre "il demonio");
    - dall'altro, per i kikos sei una pedina su una scacchiera e quindi se sei figlio dei VIP neocatecumenali ti piazzeranno in caselle comode, altrimenti finirai nell'enorme folla dei dilettanti neocatecumenali allo sbaraglio, spostato qua e là a seconda di scandali, guai, ed esigenze tattiche di qualche caporione kikolatrico.

    In particolare notiamo che negli ordini religiosi e società di vita apostolica, prima di mandarti "in missione" (temporanea o perenne):
    - si assicurano che tu abbia attitudine, anche relativamente a cose banali (se hai i reumatismi non ti mandano fra i ghiacci siberiani);
    - prima di partire, ti fanno studiare bene la lingua del posto (perché inevitabilmente avrai a che fare con gente di lì già dal primo giorno);
    - fanno in modo che tu sia in contatto continuo con altri cattolici e soprattutto col vescovo del posto (poiché ci vai per tutta la Chiesa);
    - soprattutto, si assicurano che tu accetti liberamente di andarci, che tu sia davvero disponibile. Se ti costringono, può essere solo per grave punizione o per disperata necessità temporanea. Lo sanno benissimo che se non vai liberamente finirai per fare più danni che altro...

    Come sempre, il Cammino disprezza il buonsenso cattolico, solo perché vuol sembrare più cattolico dei cattolici. Proprio come se il Cammino fosse ispirato dal demonio.

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  17. Come disse San Giovanni Paolo II in un discorso del 2004 abbastanza lapidario presso il Seminario RM di Roma:
    "Occorre evitare una falsa alternativa tra il servizio pastorale nella Diocesi a cui appartenete e la missione universale, sino agli ultimi confini della terra, che è radicata nella stessa partecipazione sacramentale al sacerdozio di Cristo e a cui voi siete particolarmente preparati attraverso l’esperienza del Cammino Neocatecumenale.
    La vostra concreta destinazione compete infatti al Vescovo, che ha a cuore sia le necessità della propria Diocesi sia le esigenze della missione universale. Affidandovi in atteggiamento di fiduciosa e cordiale ubbidienza alle sue decisioni voi troverete la vostra pace e serenità interiore e potrete in ogni caso esprimere il vostro carisma missionario, dato che anche qui a Roma la pastorale è, e dovrà essere sempre più, caratterizzata dalla priorità dell’evangelizzazione."
    Sono passati vent'anni, cambiati due pontefici, e questi semplicissimi concetti non sono stati ancora compresi e digeriti.

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  18. Riforma del Cammino Neocatecumenale.

    Piccola premessa, come linea guida, per far capire l’intenzione e lo svolgimento.

    Nessuno pretende che siano fatte queste cose che leggerete. Si è consapevoli che una buona parte non le recepirà, cioè non ne terrà conto per nulla. Per cui si è consapevoli che è fiato sprecato (Matteo, 7:6). Si fa questo per adempiere la Volontà di Dio, e il risultato è nelle sue mani. Quanto leggerete potrebbe non avere un ordine, perché si toccheranno vari concetti, mano a mano che arrivano. Sono delle bozze che inserirò mano a mano, cioè quando sentirò di fare questo.

    Durante la Celebrazione, al momento dell’esposizione del Corpo di Cristo,dell’Ostia, ecco che chi vorrà potrà inginocchiarsi. Quindi, se questo avverrà nelle salette neocat, ecco che si potranno portare dei cuscini (è un esempio, l’idea si può migliorare) da collocare sotto le ginocchia per evitare dolori e sforzi e scomodità. Ovviamente se si vuole inginocchiarsi sul pavimento questo non è vietato.

    I canti con la chitarra ( e anche con altri strumenti) vanno limitati, durante le letture meglio evitarli o scegliere canti molto sobri. In quei momenti dovrebbe regnare la riflessione, l’ascolto di quanto si legge, il silenzio, l’interiorizzazione. Si può cantare, ma in alcuni momenti. Ad esempio, se si fa un canto mentre si prende la Santa Comunione, va bene, altro canto alla fine della Celebrazione e via dicendo.

    Le risonanze vanno eliminate durante la Celebrazione, in quei momenti deve regnare la Parola di Dio, la Parola Divina, non quella dell’uomo e tutto quanto ne consegue. Se si vogliono fare delle risonanze, ecco che dopo la Celebrazione, cioè alla chiusura, si potrà rimanere seduti, e un responsabile può aprire come una sorta di assemblea dedicata alla risnoanza della Parola di Dio Si farà se si vuole e se serve e se non è fuori luogo. In quei momenti si potrebbero rileggere le letture lette in precedenza, cioè durante la Celebrazione, e i fedeli a quel punto possono far risonare quanto esce dal proprio cuore.

    Il balletto finale va eliminato.

    Il candelabro a nove braccia va eliminato, e si mette altro candelabro, per me è bene metterlo a tre braccia.

    Queste sono delle bozze, ne seguiranno altre. Ovviamente il tutto può essere migliorato e corretto da persone più esperte di me in materia.

    Isaia Paolo Geremia

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    1. Le luci sono ben normate:
      2 o 4 o 6, 7 solo se presiede il Vescovo
      Tre no!

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    2. 2 candelabri da 3 luci fanno 6.
      Tre è simbolo della Trinità, La Quale contiene tutto: Resurrezione, Passione, Divinità, Verità, Gesù, Il Padre e lo Spirito Santo ecc.
      Un Dio, Tre Persone.

      IPG.

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    3. Un Dio, cioè il Cammino , tre persone : Kiko, Ascension, p. Mario.

      Appunto!!!!!!!!!

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    4. IPG, la spiega modello Kiko arrampicatore sugli specchi anche no.

      Poi per quanto riguarda la "riforma del cnc" pure anche no.

      n.b.
      Pareri personali ovviamente

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    5. https://www.istockphoto.com/it/foto/tre-candelabri-dorati-gm933637132-255716026

      IPG.

      Elimina
    6. https://www.vaticanum.com/it/lumiera-candelabro-a-tre-fiamme-in-ottone-con-smalti

      ipg

      Elimina
    7. https://www.youtube.com/watch?v=gtLpLMwGp74

      ipg

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  19. A proposito del vescovo Peter Baldacchino.

    Adesso fa parte della rosa dei 3 vescovi neocatecumenali che compongono il direttivo della futura Domus Jerusalem.
    Presidente: card. Sean O'Malley (Boston, Massachusetts)
    Membro: vescovo Nicholas di Marzio (Brooklin, New York)
    Assistente speciale: vescovo Peter Baldacchino (Las Cruses, New Mexico)

    Estromesso Thomas Noe, del Centro Neocatecumenale di Boston, per far spazio a Margaret Condon (moglie di Edward Condon, il quale opera nell'alta finanza, appreso in linkedin).

    Nel 2012 il pool era composto da 6 persone, nel 2023 ha raggiunto il massimo possibile: 9.
    Estromesso Noe, si sono aggiunti Margaret Condon, Antonio Enrique e i vescovi di Marzio e Baldacchino.

    Seguendo un mio sfizio personale ho recentemente scoperto come stanno le cose relativamente alla Domus Jerusalem, della quale non si è più sentito parlare.
    Ma le cose bollono nel pentolone...

    Personalmente, non sapevo che la Domus Jerusalem sarebbe stata regalata... al Santo Padre...
    Eppure pare così già dal 2012 e nel 2023 è stato riconfermato.
    Soldi e regali da capogiro...

    Grazie a Dio gli atti negli Stati Uniti sono pubblici e visionabili, e a scanso di equivoci, me li sono già salvati.

    Mi ero sempre chiesto perché avessero iniziato a parlare di Domus Jerusalem ancor prima di aver acquistato il terreno. Credevo io.
    Invece non era così, il terreno ce l'avevano, ma era un altro, a Ras al Amoud, sempre sul Monte degli Ulivi.
    Dall'atto del 2012 non si capisce bene se è il terreno, di proprietà del Patriarcato Siriano Cattolico, che è stato donato al Papa o seppure è la Domus Jerusalem che viene donata al Papa.

    Fatto sta che nell'atto del 2023 tutto è più chiaro: "Questo centro si troverà nella futura Domus Jerusalem, da costruire ad opera del Cammino Neocatecumenale e donato al Santo Padre".
    Anche se adesso il terreno è un altro, acquistato nel 2019 e poi ampliato con nuovi acquisti di particelle attigue che non sono stati pubblicizzati.

    A suon di regalie e di mammona...

    Meno male che a seccare il Cammino ci pensa nostro Signore, di tutta evidenza.
    A questo punto, non penso che la Chiesa lo farebbe mai.
    Marco

    PS. Sarebbe comunque interessante seguire da vicino la faccenda, che sa troppo di rigiro negli alti poteri statunitensi.

    Se interessati, posso postare gli atti dello Stato del Massachusetts, dove è stata creata la Domus Jerusalem Inc.

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  20. @ Valentina Giusti delle 11:43

    È bellissimo e appropriato quanto citi.
    Arricchisce l'articolo odierno e suscita altre riflessioni.

    Ma perché, mi domando, il Papa parla di "falsa alternativa" tra docesanita' dei presbikiki e missionarieta' imposta dal cammino, se non perché le tensioni erano già all'epoca arrivate fino a lui? Ed erano laceranti e insostenibili?
    Dietro le parole del papa, tutto il disagio dei presbiteri neocatecumenali, costretti a barcamenarsi tra gli iniziatori e la loro diocesi di appartenenza.
    Impresa ardua. Resa impossibile proprio dalle "consegne" ideate dal genio malefico di Kiko.
    Dopo aver fatto finta di erigere seminari diocesani donati alla Chiesa egli scarica tutte le conseguenze delle sue contraddizioni/menzogne sulle povere coscienze dei preti ordinati nei suoi R M., tenute sotto pressione da un malinteso senso di appartenenza al cammino. È tutta loro la scelta dolorosa tra due obbedienze eternamente confliggenti (per colpa di Kiko): al Vescovo da cui dipendono e al catechista/per/sempre che è stato pensato da Dio per loro - come per tutti i camminanti - prima della fondazione del mondo (come Kiko ripete in modo ossessivo ad ogni incontro).
    La tragedia ha le sue radici nel fatto che Kiko e gli itineranti mai sono stati sottomessi ai Vescovi, né li hanno mai stimati qualcosa.

    Pax

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  21. Quale il risultato?
    Un caos e tanta sofferenza.
    Se quello che vuole Kiko Dio lo vuole, allora si arriva all'assurdo che chi si oppone all'obbedienza al Vescovo - in nome della sua vocazione - sta facendo la volontà di Dio. Chi si sottomette al Vescovo sta vanificando la sua chiamata neocatecumenale.
    A parte i sensi di colpa inculcati.
    Quando Kiko vedeva "debolezza" nei giovani presbiteri diceva loro: " Tu non sei stato capace di far capire l'importanza della missione! Ci mancano preti per le equipe di itineranti... non ho chi mettere! E tu devi stare qui in una parrocchia a fare cosa?... non hai spiegato bene..."

    Senza contare che anche qui son state dette menzogne. "Noi obbediamo alla Chiesa" questo ci dicevano in teoria. Quando poi arriva il momento concreto sono proprio loro che ti mettono nell'impossibilità di obbedire. Sono loro i primi che mai obbediscono. Fanno finta, in presenza di Cardinali e Vescovi si trasformano e diventano oltremodo ossequiosi. È solo scena! Poi studiano notte e giorno come fare per NON obbedire né nella forma, né nella sostanza. Come per la Lettera di Arinze sull'Eucarestia così per la destinazione concreta che il Vescovo decide per presbiteri che per disposizione esplicita e scritta di Kiko e Carmen sono e restano diocesani mentre li considerano nella prassi una loro proprietà privata.

    Pax

    RispondiElimina
  22. " La vostra concreta destinazione compete infatti al Vescovo, che ha a cuore sia le necessità della propria Diocesi sia le esigenze della missione universale. Affidandovi in atteggiamento di fiduciosa e cordiale ubbidienza alle sue decisioni voi troverete la vostra pace e serenità interiore "

    In questo passaggio del discorso di GPII c'è tutto.
    Il Vescovo ha la corretta visione ecclesiale che gli consente di discernere legittimamente e per il meglio.
    Mi fa sorridere leggere che nell'obbedienza fiduciosa al Vescovo, dice il Papa, "troverete la vostra pace e serenità interiore ".
    Purtroppo la perderanno. Perché Kiko e gli itineranti gli renderanno la vita impossibile. In totale contraddizione con il loro ministero di catechista, come amano chiamarlo, attribuendosi un potere che non gli spetta sganciato di fatto da ogni sottomissione e obbedienza alla Chiesa con la quale sono in una guerra infinita.
    Diceva Carmen quando andava in Vaticano "vado a combattere...".

    Pax

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    1. E l'esempio pratico di tutto questo che spiega ottimamente Pax ha un nome ed un cognome: Don Fabio Rosini .

      LUCA

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    2. don Fabio Rosini.......


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  23. Riforma del Cammino Neocatecumenale.

    Piccola premessa, come linea guida, per far capire l’intenzione e lo svolgimento.

    Nessuno pretende che siano fatte queste cose che leggerete. Si è consapevoli che una buona parte non le recepirà, cioè non ne terrà conto per nulla. Per cui si è consapevoli che è fiato sprecato (Matteo, 7:6). Si fa questo per adempiere la Volontà di Dio, e il risultato è nelle sue mani. Ciò che leggerete potrebbe non avere un ordine, perché si toccheranno vari concetti mano a mano che arrivano. Sono delle bozze che inserirò nel tempo, cioè quando sentirò di fare questo.


    Il battere le mani durante la Celebrazione va eliminato, durante questa. Se si vuole conservare questo modo di fare, lo si farà fuori, durante gli incontri, tipo le cento piazze, e altri. Ma non durante la Funzione Sacra.

    Il canto va bene, ma la Funzione Sacra non deve essere sobissata dai canti, ma dalla riflessione e l’interiorizzazione della Parola di Dio. Per cui va bene cantare, e con gioia e passione, ma limitando gli spazi. Non alle urla, si al canto pieno di riconoscenza e lode e Dio.

    Chiarisco sulle risonanze. No alle risonanze dentro la Celebrazione. Ma dopo la benedizione finale e il canto finale. Come ho scritto, si rimane seduti e si fanno le risonanze.

    Queste sono delle bozze, ne seguiranno altre. Ovviamente il tutto può essere migliorato e corretto da persone più esperte di me in materia.

    Isaia Paolo Geremia

    RispondiElimina
  24. Riforma del Cammino Neocatecumenale.

    Piccola premessa, come linea guida, per far capire l’intenzione e lo svolgimento.

    Nessuno pretende che siano fatte queste cose che leggerete. Si è consapevoli che una buona parte non le recepirà, cioè non ne terrà conto per nulla. Per cui si è consapevoli che è fiato sprecato (Matteo, 7:6). Si fa questo per adempiere la Volontà di Dio, e il risultato è nelle sue mani. Ciò che leggerete potrebbe non avere un ordine, perché si toccheranno vari concetti mano a mano che arrivano. Sono delle bozze che inserirò nel tempo, cioè quando sentirò di fare questo.



    L’arredo. Metto due bozze, che verranno approfondite e migliorate.
    Il pavimento azzurro non deve essere un metodo da seguire, ma si sceglie qualsiasi altra cosa che sia decorosa per il luogo. Lo stesso per le sedie, tavoli, e via dicendo. E’ importante collocare nelle salette neocat dei quadri della Madonna e dei santi, come Padre Pio, Santa Bernardette, i Tre Patorelli ( quello che meglio credete e sentite). Questo è importantissimo, cioè se è importante mettere l’icona della Madonna chiamata di Kiko e altro sempre di lui, deve essere ugualmente importante collocare altra icona della Madre Celeste e altro non di Kiko. Perchè la chiesa nella quale siete a celebrare non è né di Kiko e né vostra, non ne siete i proprietari, ma è del Popolo di Dio, e Dio non vi rinchiude in un ambito asfittico, lo Spirito Santo è apertura a tutto quanto proviene da Lui.

    Lo stesso dell’arredo, si farà con i canti. Va bene conservare dei canti che sono stati fatti in prcedenza, ma vi dovrà essere apertura di Spirito. Vi rammento che lo Spirito opera in ogni luogo, ed è bene essere aperti il più possibile allo Spirito Santo.



    La Celebrazione deve essere aperta a chiunque voglia entrare, per cui si metteranno degli avvisi in chiesa, con orario e luogo nella quale si svolge e con l’invito, PALESE, di partecipare. Chiunque deve essere accolto, salvo se si dovesse presentare un personaggio che è bene che non ci sia, vi faccio un esempio forte per capirci: se si presenta un satanista convinto, e viene con intenzione malevola, e lo sapete per certo, ecco che lo caccerrete immediatamente.

    La Celebrazione se si scrive, e si dice, che ci sarà alle 21:00 (questo è un orario indicativo, cioè adesso mi riferisco agli orari stabiliti da loro. Potrebbero essere diversi), questa deve essere alle 21:00. Non sono ammessi ritardi dovuti a cattiva volontà o leggerezza. Il sacerdote in quel momento è lui che serve, non che si serve della Celebrazione. Per cui, salvo casi particolari e non dovuti da cause di forza maggiore, ecco che l’orario deve essere rispettato.

    E’ vietata le Celebrazione detro gli alberghi, si alle convivenze e passaggi. No alla Funzione Sacra dentro gli alberghi. Dopo darò le disposizioni.

    Queste sono delle bozze, ne seguiranno altre. Ovviamente il tutto può essere migliorato e corretto da persone più esperte di me in materia.

    Isaia Paolo Geremia

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  25. Le proposte di IPG non le seguiamo certamente, noi prendiamo ordini solo ed esclusivamente da Kiko, se Kiko propone si farà, altrimenti no.

    Chiaroooooo?????????????

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    1. Approfitto per ricordare ai gentili lettori che lo Statuto del Cammino Neocatecumenale non menziona le vergognose "Decime".

      Pertanto i fratelli del Cammino che non le pagano, non commettono peccato davanti a Dio, non commettono illecito davanti alla Chiesa, non commettono ingiustizia nei confronti del Cammino, non commettono infrazione riguardo allo Statuto del Cammino.

      Invitiamo perciò i fratelli del Cammino a non pagare la "Decima", e a dedicare quei soldi alle necessità familiari (onorando così il sacramento del matrimonio) ed eventualmente ad attività caritative in cui il Cammino non c'entra niente (il Signore gradirà il gesto... i cosiddetti "catechisti", essendo schiavi di Kiko e in braccio a mammona, non gradiranno).

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  26. Avete parlato di foglio trafugato, come lo avete avuto? Ci dev'essere una talpa nel Cammino.....................

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    1. Qui arriva tutto quello che dovreste rendere pubblico voi come fa la Chiesa Cattolica mentre e fate tutto in segreto chissà perché.
      Siete un cancro che certi prelati e preti hanno permesso che questo cancro entrasse nella Chiesa Cattolica.
      Guai per questi prelati e preti per aver tradito Cristo, meglio per loro se non fossero mai nati.

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    2. Caro anonimo delle 11:40, oggi sono in vena di svelarti un segreto.

      Nelle comunità del Cammino ci sono tantissimi fratelli stufi delle porcherie dei cosiddetti "catechisti".
      Sono stufi di farsi spennare come polli.
      Sono stufi di versare soldi "per l'evangelizzazione" per poi scoprire invece che sono stati usati per grosse speculazioni immobiliari.

      Sono stufi di partecipare a carnevalate liturgiche con "sagra della zucca".

      Sono stufi delle menzogne propagandistiche della propaganda kikiana, sono stufi del dover mentire per salvaguardare il "buon nome" del Cammino.

      Sono stufi di parlare di «amore vicendevole», «l'altro è Cristo», e contemporaneamente "devono volare sedie", "l'altro è la tua croce", "l'altro è il tuo nemico", e tutte le altre contraddizioni assurde del Cammino.

      Sono stufi di difendere i pedofili neocatecumenali.

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    3. Certo che sei perspicace, ammazza. Complimenti.

      Pax

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    4. ah, quindi le talpe sono i fratelli stufi

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  27. Che orrore, Kiko guarda la telecamera e sorride, patetico, come idolatrano un laico e chiedono benedizioni, questo è disastroso e ridicolo
    https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-tA678IA0FyW7Ycex1TEL0O6mvZMURkfKekuEGzwzXcRbadfy47yAYBOgYkIX4IQftwTnce8B3cRxRhqemXCfTtngjhjOVYrLiY0qVOKKuJG5IqXqKMEgpUcPcUbEw6vgLnPXo-ZSaafemzC4Pf8F3QqXWzolbJhpxDZ0_r0bjlL4RlU96FY3/s1280/photo_2023-06-26_23-05-28.jpg

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  28. Riforma del Cammino Neocatecumenale.


    E’ in uso che ci si alza per introdurre la Funzione. Cioè si va a parlare all’inizio, come se fosse un’apertura della Celebrazione, e poi anche durante le letture, prima che vengano lette. Anche qui troppo parlare e troppi sentimenti umani. Al massimo ci si alza all’inizio per aprire la Celebrazione.
    Non serve la preparazione della Parola il giorno precedente, cioè l’incontro che si fa a casa di qualcuno, per preparare la Celebrazione del sabato. Chi si prende l’onere si prepara spiritualmente e in preghiera, e al tempo giusto fa l’ambientale. Poi basta, nessuno deve parlare, si ascolta la Parola di Dio, il Sacerdote e le preghiere.

    Isaia Paolo Geremia

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  29. Forse mi pentirò di aver fatto questa domanda, ma come interpretano le domande di questo questionario i nostri commentatori neocatecumenali'? Penso a Fav, ai leonardo's, allo Studente... ed anche ad altri che volessero intervenire. Per ora non abbiamo avuto loro riscontri. Grazie.

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  30. non c'è nessuna questione nascosta. Il questionario è semplice e chiaro. Ma mi sarei stupito se a voi non fosse sembrato strano.
    Per gente che passa le giornate a chiedersi se 20, 25 0 30 minuti bastano a far fermentare il pane, tutto è possibile

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    1. Non svegliare il can che dorme! Il proverbio puó essere chiaramente spiegato con un esempio: se il cane dorme, ci sarà un motivo e se lo svegli, anche con dolcezza, il cane si arrabbia, perché voleva dormire.

      IPG

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    2. E chi ha parlato di "questioni nascoste"? Gli input sono abbastanza palesi. Ai sacerdoti viene ricordato che, prima ancora di entrare in Seminario, hanno dovuto promettere d'essere disponibili ad andare dovunque "Dio" volesse, cioè dovunque il sorteggio addomesticato di Kiko li spedisse.
      Ora che sono incardinati nelle Diocesi, magari in quelle stesse in cui il sorteggio li ha destinati, e hanno il dovere di obbedire al Vescovo, perché, come il serpente tentatore, Kiko chiede loro se "piuttosto" non vogliano invece andare, naturalmente a spese della diocesi di appartenenza, a fare proselitismo per il Cammino da qualche altra parte? Perché insinua loro il pensiero di sapere meglio del vescovo cosa sarebbe "bene" per la propria vocazione e per la stessa Chiesa universale?
      Per quanto riguarda il pane azzimo, sul blog ne abbiamo parlato per tre giorni: c'è gente di mia conoscenza che ne parla da sessant'anni e ancora non sa cos'è e come si deve preparare. Perché non andate a chiederlo ai "fratelli maggiori", visto che addirittura istruite i vostri figli sulla Pasqua ebraica, gli insegnate a pregare lo Shemà, gli date nomi ebraici ? Loro lo sanno benissimo.

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  31. @tripudio delle 13:23

    circa 5 anni fa, quando iniziai a leggere il blog mi vennero molti dubbi sul cammino. Ma allo stesso tempo non volevo credere il blog. Il lavaggio fattomi dai catechisti era forte. Poco a poco che leggevo il blog cominciai ad accorgermi che le cose dette qui erano vere, le sperimentavo io stesso nel cammino. Poi ricordo quando passammo al secondo scrutinio e venne la decima, diciamo che li fu la prova finale per me, che il bog dice la verita' perche quando chiedevo ai kikos piu avanzati negavano la decima.
    Adesso invece i catechisti la pretendevano da me.

    Leggendo i commenti di Tripudio che la decima non esiste nello statuto decisi mettere alla prova i catechisiti e cosi, una sera che chiesero la decima dissi davanti tutta la comunita' che se loro erano capaci di insegnarmi lo statuto che parla della deicma, con la firma del Papa sotto allora l'avrei pagata volentieri. Loro, in difficolta', non sapevano cosa rispondere e inziavano a girare la frittata, ma io li riportavo alla stessa mia domanda. C'e la decima sullo statuto con la firma del Papa sotto??? Sto ancora aspettando risposta da 3 anni...
    Questa domanda la dovrebbero fare tutti ai loro catechisti.

    Questo fu un passo in piu per me nel lasciare il cammino e le sue menzogne...

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    1. Spero che la tua esperienza sia apripista per tanti. Aprire gli occhi è fondamentale e l'inizio di tutto.

      Pax

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  32. Intanto, mentre:

    - O'Malley riceve onori in Vaticano (riconferma al G9 nel 2023, presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori dal 2014, anche se c'è una causa civile aperta contro di lui e altri due vescovi per mancata vigilanza sull'abuso di tre giovani liceali nella contea di Suffolk),

    - Di Marzio fu scelto dal Vaticano per indagare sulla diocesi di Buffalo, New York, dove il vescovo Richard J. Malone era oggetto di critiche per la cattiva gestione sugli abusi del clero e poi venne accusato di abusi e molestie mentre operava a Newark.
    Nel 2021 la Congregazione per la Dottrina della Fede ritenne infondate le accuse, ma Di Marzio si dimise, anche perché è ancora aperta la causa civile.

    - Baldacchino ha avuto strettissimi legami con McCarrick, che fece in modo da ottenere la Missio Sui Iuris delle isole Turk & Caicos per poi mandare i preti neocatecumenali a far diventare neocatecumenale la piccola chiesa esistente. Stessa cosa sta avvenendo a Las Cruces.

    Però...

    Questi tre vescovi neocatecumenali coinvolti nella Domus Jerusalem se la passano benissimo, non importa se ci sono cause aperte per abusi, o copertura di abusi o anche problematiche in campo economico.

    Invece...

    Il vescovo Joseph E. Strickland della diocesi di Tyler, Texas, ha appena ricevuto una visita apostolica e rischia un'azione disciplinare.
    Motivi ufficiali?
    Uso improprio dei social media e cattiva gestione diocesana in materia di abusi.
    Tuttavia è benvoluto dai cattolici, la diocesi produce molte vocazioni ed è finanziariamente a posto.
    Però sostiene la Messa in latino e contesta la sua cancellazione in molte diocesi americane...

    Pur non partecipando alla Messa Vetus Ordo, veramente non riesco a capire l'accanimento contro di essa, mentre gente come Kiko Arguello, le sue Domus e i vescovi che lo seguono non ricevono uguale trattamento per uguali situazioni.

    Se il vescovo Strickland è accusato di "cattiva gestione", come mai non lo è anche O'Malley, che ignorò le accuse contro McCarrick e ora ha una causa aperta per mancata vigilanza sugli abusi?
    Come mai non si ascolta padre Hans Zollner (uno dei maggiori esperti mondiali nel campo della salvaguardia e della prevenzione degli abusi sessuali), che si è dimesso dalla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori presieduta da O'Malley, dichiarando "mancanza di responsabilità, conformità, responsabilità e trasparenza", "problemi di informazioni insufficienti e comunicazioni vaghe con i membri su come sono state prese determinate decisioni"? Perché non si indaga su come ha fatto O'Malley a pagare cifre da capogiro alle vittime di abusi, risollevando al contempo le finanze della diocesi e addirittura donando altri soldi per la Domus Jerusalem?

    Quello che mi preoccupa è la disparità di trattamento.
    Marco

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  33. La terza domanda esordisce così: "Di fronte al cambio epocale di fine della cristianità..."
    Fine della cristianità? Forse i nostri fratelli neocatecumenali ci possono illuminare anche su questo cambio epocale.

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  34. Sono d'accirdo. La disparità di trattamento è assolutamente preoccupante. Mettere O'Malley a capo della Pontificia commissione per la tutela dei minori, vista la sua pessima gestione degli scandali e degli abusi, è come mettere un mafioso alla DDA. Andando avanti di questo passo, non voglio pensare cosa potrà succedere successivamente a questo Papa. Penso che sia importante postare gli atti relativi alla Domus Jerusalem. Grazie
    Porto

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  35. Strano che non ci sia nessuno dei Gennarini in detto comitato/pool. Probabilmente hanno inserito persone che hanno posizioni di influenza nell'ambito della Chiesa e non solo del movimento neocatecumenale. Mi pare di capire questo dalla sostituzione di Noe con Condon.
    Porto

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    1. Condon un nome una garanzia

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    2. Eccome se ci sono i Gennarini!

      Potevano mancare?

      Ci sono tutti e due, marito e moglie. Ambedue in carica come "direttore".

      Ma c'erano già del 2012...
      Marco

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  36. O.T.
    Cari membri del Cammino Neocatecumenale,
    nonostante le ormai visibili scarse adesioni di nuovi adepti e le consistenti
    "emorragie" dei vecchi, potete ancora, momentaneamente, continuare imperterriti con le vostre fantasie dottrinali e liturgiche infatti, il "Papa" che così ben vi protegge, ha nominato oggi, il nuovo Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede.
    Di più su:

    https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2023/07/01/0487/01090.html

    In ogni caso, il "redde rationem" arriverà e sarà inesorabile.
    Ruben.

    Fine O.T.
    ---

    RispondiElimina
  37. Questo ignobile farabutto che ciancia del dono del "presbiterato" è veramente insopportabile. Non ce la fa proprio a nominare il "Sacro Ordine", è più forte di lui. Certo, in una chiesa (minuscolo voluto) ridotta in queste condizioni che nomina Tucho Besame Mucho come prefetto per la Dottrina della Fede c'è posto anche per le menzogne del luterano spagnolo.

    RispondiElimina
    Risposte

    1. Beati pauperes spiritu 4 luglio 2023 alle ore 09:07:

      Almeno sei un altro che ha aperto gl'occhi!
      Ruben.
      ---

      Elimina

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