martedì 29 maggio 2018

La "sagra della zucca" del Cammino

ORA VE LA DO IO UNA LETTURA PER "LA SAGRA DELLA ZUCCA" DEL CAMMINO

Ora ve la illustro io una lettura inconfutabile della "sagra della zucca" di Pentecoste organizzata nel Cammino, neocatecumenali.
La foto della tavolata imbandita con fette di anguria e banane mi è stata inviata da una NC in crisi.

Cammino Neocatecumenale: Liturgia delle Banane

Assieme a questa ne ho ricevuta un'altra, del medesimo genere, e vari screen-shot di commenti estratti da uno dei soliti gruppi segreti FB del Cammino.

Cammino Neocatecumenale: Liturgia delle Angurie

I commenti, in primo luogo. Non c'è il solito "vulemose bene" neocat, anzi! Sulla questione contendono, litigano, si offendono e minacciano segnalazioni a Facebook finalizzate al blocco. C'è chi difende l'esposizione agricola, degna di un mercatino della Coldiretti:
R.: "Vi scandalizzate e state facendo un processo per una mensa, nelle comunità ci sono problemi molto più seri e più gravi. Concentriamoci su Gesù Cristo!".
C'è chi richiama all'obbedienza ai "catechisti" del Cammino, manco se nelle comunità dei mercatini agricoli a filiera breve non ce ne fossero:
L.: "Ricordo che i segni nelle celebrazioni neocatecumenale sono importanti cosi come l obbedienza ai catechisti che vigilano sulla tradizione del cammino sempre in obbedienza ai vescovi e al parroco per questo la figura dell ostiario o coppia ostiaria oostiaria è fondamentale che vengano preparati ed educati a questa liturgia dai catechisti o dagli ostiari più anziani di altre comunità.Nel Cammino e tutto codificato non ci si inventa nulla anche perché è dagli anni '60 che e nato cosi i canti la sala le icone ecc.".
Ci sta chi banalizza, come se la mensa non fosse per lui l'Altare dell'Eucarestia:
T.: "PENSATE CHE SE LA FRUTTA E' TROPPA O CI SIA QUALCHE PICCOLO ERRORE NELLA MENSA, GESU' CRISTO SI OFFENDE E NELLA CELEBRAZIONE DI PENTECOSTE CI SESINERA' LO SPIRITO SANTO? SIAMO SERI E PIU' UMILI".  L.: "Si ma non mi sembra il caso di farne una faccenda di Stato..".
 E ci sta chi ci va giù pesante:
M.: "Ci sono indicazioni poi c è chi ci mette del suo e francamente l’eucarestia ha una solennità ed un rispetto che non è lo stesso della sagra della zucca! Perdonate non è un giudizio ma prima di fare certe cose siate certi che avete il consenso dei catechisti...".
Cosa emerge? Che ha ragione Kiko: i neocat dovrebbero astenersi da internet. Si contrastano, c'è chi chiede di poter consultare il mamotreto per gli ostiari ed è rimbeccato, chi  vorrebbe leggere i mamotreti e viene liquidato bruscamente. La discussione suoi mamotreti è esilarante, ne cito alcuni interventi.
A.; "Sono appunti non ufficiali di Kiko e di altri su catechesi, convivenze, essendo tutto non strutturato circolavano questi appunti, e da questi sono stati estrapolati gli statuti".
J.: "Pueden compartir el mamotreto!?" (tr."Potete condividere il tomo!?"). M.: "No fratello".
Nessuno dei commentatori, purtroppo, si è chiesto cosa mai si può leggere nella frutteria addobbata sulla mensa neocatecumenale a Pentecoste. Lo suggerisco io.

La Pentecoste, nell'ebraismo, è anche la festa del raccolto e della mietitura. Perciò, fossi io stato un neocatecumenale, avrei difeso a spada tratta la sagra dell'anguria: "Mica stiamo celebrando la discesa dello  Spirito Santo nel Cenacolo, fratelli? Mica la nostra mensa è Altare del Sacrificio? Mostriamo il raccolto e le primizie, quindi, e non mormorate!".

A proposito di ebraismi. Tra le tecniche della formazione (l'ho spesso usata in qualità di direttore di corsi, astenendomi dall'intervenire se non per moderare eventuali toni accesi) c'è quella di lanciare una discussione di gruppo, lasciando ai corsisti piena libertà di espressione. In tal modo si possono meglio comprendere sia le opinioni dei singoli, sia le relazioni che intercorrono nel gruppo, sia i giudizi sull'impianto formativo e sulle docenze. Dagli screen shot ricevuti dalla signora in crisi e concernenti la "libera discussione dei neocatecumenali", ho appreso quanto segue.
S.: "Chiedevo x i cantori perché alcuni dei miei fratelli dicono che lo shema deve essere fatto esclusivamente da un uomo. Io sono convinta che uomo o donna non ci sia differenza se viene bene e se prima di tutto non portiamo noi stessi ma proclamano la parola di Dio".
Le risposte, se le potesse leggere, farebbero gongolare monsignor Athanasius Schneider, che definì il Cammino Neocatecumenale un movimento giudaico-protestante.
M.: "Solo uomo ...ci è stato riferito alla convivenza cantori di quest'anno".M.: "È proprio maschile .... purtroppo ... Poi è brutto cantato da una donna io anke sono cantore .... Come il Preconio ad esempio .... Lo possiamo suonare se il diacono o il sacerdote non sa suonare e nn c è un cantore che lo canti".
L.: "Stiamo parlando di un canto ebraico rabbinico dove le donne in sinagoga non potevano stare con gli uomini così il Preconio ma ci sono tanti canti belli da poter suonare e cantare".

Mi va di concludere con un appello al nostro affezionato commentatore che si firma Simone Volt.:
"Caro Simone, invece di perdere tempo nell'Osservatorio nel vano tentativo di migliorare l'immagine che del Cammino qui danno gli innominabili, perché non vai nei vostri gruppi Facebook a spiegare che il Tempio di Gerusalemme fu, definitivamente, distrutto dall’imperatore Tito nel 70 d.C. e che le sinagoghe sono luoghi di culto di una fede differente da quella cattolica?".

59 commenti:

  1. Il secondo commento citato da Lino, quello a firma L., mostra in pieno la creduloneria neocatecumenale:

    «l'obbedienza ai catechisti che vigilano sulla tradizione del cammino...»

    In realtà la tradizione del Cammino consiste nelle scempiaggini insegnate da Kiko e Carmen. Chiamarla "tradizione" significa dichiarare che è intoccabile, anzi, bisogna addirittura "vigilare" su di essa, e cioè bisogna essere addirittura ubbidienti ai cosiddetti "catechisti" che - bontà loro! - "vigilano sulla tradizione" neocatecumenale evitando che questa venga contaminata dalla vera fede cattolica.

    Tutto questo avviene alla luce del fatto che la "tradizione del Cammino" è del tutto estranea alla Tradizione della Chiesa.

    Se il Cammino non fosse una setta ebraico-protestante, allora desidererebbe solo la Tradizione cattolica, come minimo per il motivo che è consolidata dall'esperienza di tantissimi santi e garantita dall'autorità della Chiesa (del presente e del passato).

    Quello stesso soggetto, sia pure tentando di fare il suo fervorino per propiziarsi (su Facebook) i cosiddetti "catechisti", ammette pure che «nel Cammino è tutto codificato, non ci si inventa nulla, anche perché è dagli anni '60 che è nato così, i canti, la sala, le icone...».

    Ma guarda un po': è proprio ciò che affermiamo su questo blog da tanti anni. Cioè che è più di mezzo secolo che il Cammino propugna sempre gli stessi errori. La "tradizione del Cammino" (cioè le elucubrazioni di Kiko e Carmen) è intoccabile: al punto che va tirata fuori ogni scusa pur di difenderla. Esempio: "concentriamoci su Gesù Cristo!". Esempio: "nove è il numero dell'evangelizzazione" (ipsissima verba di Kiko). Esempio: "stiamo parlando di un canto ebraico rabbinico". Esempio: "sono appunti non ufficiali di Kiko..." (il solito "arcano con il ticket": ed ovviamente, se gli domandate quando e dove avrebbe visto tali appunti, non saprà rispondervi).

    Una tradizione fabbricata da due spagnoli oltre mezzo secolo fa, e che da allora ad oggi è intoccabile. Praticamente un vitello d'oro fabbricato oltre mezzo secolo fa, e che "ci ha salvati" ("ha salvato il mio matrimonio", ecc.), intoccabile, attorno a cui cantare e danzare.

    Così come gli ebrei trascurarono la fede nel Signore, bramando di farsi guidare da un "dio" costruito dalle loro mani (e dal loro oro), allo stesso modo i neocatecumenali trascurano la vera fede nel Signore, bramando di farsi guidare da un "dio" prefabbricato: «il Cammino mi ha salvato, ha salvato il mio matrimonio...»: per loro il Cammino è Dio.

    È lo stesso Kiko a insegnare che "Dio è il Cammino" quando scrive sui propri dipinti: «Dios es = comunidad, liturgia, palabra": Dio consisterebbe nelle attività neocatecumenali, dunque Dio è il Cammino.

    Per questo i facinorosi neocatecumenali accorrono qui col loro solito stupidissimo campionario di scuse prefabbricate: "siamo approvati", "siamo a pieno titolo", "voi non capite / non conoscete / non avete fatto esperienza", ecc.: non si può ragionare sull'intoccabile "tradizione" neocatecumenale, poiché il Cammino è Dio.

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    1. E' proprio così.

      E' tipico delle SETTE insistere continuamente che Dio viene prima della famiglia facendo però ipocritamente intendere che è la COMUNITA' a venire prima della famiglia.

      Quando si intende così, e quando non si fa NULLA per dire che non è così, si mette la comunità al posto di Dio. Pura idolatria.
      E pura ipocrisia, perché usare addirittura la Parola di Dio per dire l'esatto contrario del suo significato, cioè per spingere non al vero culto a Dio in spirito e verità, ma all'idolatria, è di per se l'azione più ipocrita che si possa concepire.

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    2. "la COMUNITA' a venire prima della famiglia". Potresti spiegare il senso di quello che dici ed quando nelle Comunità si insegna che la Comunità viene prima della famiglia?.

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    3. Mah, per essere proprio estremamente sintetici direi in generale tutte le volte che si dà dell'idolatra a un fratello perché antepone impegni familiari a impegni di comunità. E se qualcuno dovesse pensare che sianno errori dei singoli che non hanno a che fare con il vero spirito del cammino direi che sarebbe importante leggere e meditare il famigerato mamotreto del Secondo passaggio, la catechesi sulle Vergini stolte, "spezzata" da Kiko proprio con un esempio familiare, la cognata ammalata per assistere la quale il camminante rischia seriamente di perdersi.
      Ammazza, per essere un Voltaggio sembri conoscere proprio poco del cammino, queste sono le basi... ;)

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    4. Il caro fratello Simone non sa che per veicolare determinati messaggi non è necessario adoperare parole. Lo sanno bene quegli imprenditori che si sentono proporre un'assicurazione «contro gli incendi» e capiscono subito che se non pagano il negozio gli andrà spontaneamente a fuoco.

      Comunque è lo stesso SanKiko SantArguello a dire che in caso di cognata malata è bene lasciarla sola e andare alla "convivenza" kikiana: parla come se i gesti di carità - che Dio notoriamente gradisce - siano di ostacolo alle attività del Cammino.

      p.s.: finge di non conoscere il Cammino, cioè sta tentando di dimostrare ai suoi controllori che è pronto a difendere gli Arcani: sapete com'è, non si può mica "togliere la sorpresa"...

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  2. Quello che mi commuove è questo commento della chat neocatecumenale:
    "Ci sono indicazioni poi c è chi ci mette del suo e francamente l’eucarestia ha una solennità ed un rispetto che non è lo stesso della sagra della zucca! Perdonate non è un giudizio ma prima di fare certe cose siate certi che avete il consenso dei catechisti...".
    Mi fa pensare che è stato scritto da una persona che ancora crede che le indicazioni dei catechisti non possano che essere in linea con il buon senso e con la dottrina cattolica, che crede ancora che sull'altare del Sacrificio di Gesù non possano stare le angurie e i meloni. Non si è reso conto che l'altare dei catechisti neocatecumenali è una tavola, e che quindi ci si può mettere di tutto, persino la caraffa e i bicchierini del latte e miele, l'agnello, le erbe amare e l'uovo sodo del seder ebraico.

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  3. a proposito del Dio che manda le disgrazie:
    dal CCC art. 1756:
    E' quindi sbagliato giudicare la moralità degli atti umani considerando soltanto l'intenzione che li ispira, o le circostanze (ambiente, pressione sociale, costrizione o necessità di agire, ecc) che ne costituiscono la cornice. Ci sono atti che per se stessi e in se stessi, indipendentemente dalle circostanze e dalle intenzioni, sono sempre gravemente illeciti a motivo del loro oggetto; tali la bestemmia e lo spergiuro, l'omicidio e l'adulterio. Non è lecito compiere il male perché ne derivi un bene.
    art. 1761:
    Vi sono comportamenti concreti che è sempre sbagliato scegliere, perché la loro scelta comporta un disordine della volontà, cioè un male morale. Non è lecito compiere il male perché ne derivi un bene
    art. 1789:
    Alcune norme valgono in ogni caso:



    - Non è mai consentito fare il male perché ne derivi un bene.



    - La “regola d'oro”: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” ( ⇒ Mt 7,12 ) [Cf ⇒ Lc 6,31; ⇒ Tb 4,15 ].



    - La carità passa sempre attraverso il rispetto del prossimo e della sua coscienza: Parlando “così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza..., voi peccate contro Cristo” ( ⇒ 1Cor 8,12 ). “Perciò è bene” astenersi... da tutto ciò per cui “il tuo fratello possa scandalizzarsi” ( ⇒ Rm 14,21 ).

    Non è mai consentito fare del male perchè ne derivi il bene...
    Vale per gli uomini e non solo...

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    1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. Ma perché i neocatecumenali prima di fare affermazioni non leggono e studiano cosa dice la Chiesa?
    Ma perché neanche i presbiteri neocatecumenali conoscono le affermazioni contenute all'interno del "MESSALE ROMANO" che dovrebbero far rispettare?

    Nelle Precisazioni della Conferenza Episcopale Italiana al "Messale Romano" del 1983 si afferma:
    n° 14: "[...] Si faccia attenzione a non ridurre l’altare a un supporto di oggetti che nulla hanno a che fare con la liturgia eucaristica. Anche i candelieri e i fiori siano sobri per numero e dimensione e la collocazione non sia tanto ingombrante da sminuire il valore delle suppellettili sacre e dei segni liturgici."

    L'Ordinamento generale del "MESSALE ROMANO" al Capitolo V: "DISPOSIZIONE E ARREDAMENTO DELLE CHIESE PER LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA" prevede quanto segue:
    (http://www.liturgia.maranatha.it/Ordmessale/b1/5page.htm )

    n.° 305: "Nell’ornare l’altare si agisca con moderazione. [...] L’ornamento dei fiori sia sempre misurato e, piuttosto che sopra la mensa dell’altare, si disponga attorno ad esso."

    n.° 306: "Infatti sopra la mensa dell’altare possono disporsi SOLO LE COSE RICHIESTE PER LA CELEBRAZIONE DELLA MESSA: l’Evangelario dall’inizio della celebrazione fino alla proclamazione del Vangelo; il calice con la patena, la pisside, se necessaria, il corporale, il purificatoio, la palla e il Messale siano disposti sulla mensa solo dal momento della presentazione dei doni fino alla purificazione dei vasi."

    Annalisa


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    1. Hai ragione Annalisa.
      Il problema è che il Cammino è un paradosso e un assurdo, proprio come l'ipocrisia.
      Ipocrisia è infatti, se così mi posso esprimere, fare un male facendo un bene. Cioè fare un male a livello essenziale facendo il bene a livello formale.
      Una forma di stoltezza evangelica.

      Se tu gli dici: "Le norme della Chiesa vietano di porre sopra la mensa dell'altare ciò che non è richiesto per la celebrazione", essi ti rispondono: "Infatti noi non celebriamo all'altare ma al tavolino".
      E se tu gli fai notare che se si ha a disposizione un altare la Chiesa PROIBISCE di celebrare altrove, essi ti rispondono: "Ma come faremmo a mettere le zucche se sull'altare è proibito?".

      Paradosso, stoltezza, IPOCRISIA

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    2. Una domanda molto semolice anzi sicuramente sciocca: ma perchè si mettono i fiori sull'altare?

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    3. La Chiesa lo concede per onorare il Signore, entro determinate condizioni (vedi ad esempio il commento delle 13:40).

      Vedi, il Signore disse agli Apostoli: «fate questo in memoria di Me». Cioè ha istituito la liturgia, l'ha trasmessa agli Apostoli (e dunque ai loro successori). L'autorità della Chiesa ha riconosciuto i benefici che dona anche il solo "assistere" alla liturgia (persino distrattamente: al sole ti abbronzi anche se non pensi al sole), richiedendo perciò la partecipazione domenicale, l'uso di determinate formule liturgiche (le norme liturgiche sono prescrittive: cioè, se una cosa non è specificata né come obbligatoria né come facoltativa, significa che quella cosa è vietata), ecc.

      Insomma, la liturgia - «unico culto a Dio gradito» - non è mai stato uno spettacolino da abbellire. Al Signore non servono le nostre recite condite da canzonette. Vale solo il Sacrificio Eucaristico, compiuto dal sacerdote in persona Christi, e ogni singolo fedele che vi assiste ne beneficia, specialmente se è unito a Dio ed è cosciente di quel Sacrificio. Il modo di partecipare alla liturgia è infatti espressione della propria fede (tant'è che c'è gente che non vuole inginocchiarsi davanti al Santissimo: non sia mai che pieghino il ginocchio davanti al Re dei re).

      Nel pagliaccesco Cammino Neocarnevale la liturgia è intesa come uno spettacolino: per esempio c'è una vera e propria ossessione riguardo la "preparazione", e si arriva a risvolti tragicomici come quelli discussi in questa pagina - un malinteso "abbellimento" consistente in angurie, banane, e altri prodotti ortofrutticoli. L'aspetto conviviale viene esasperato, così come viene esasperata l'idolatria per Kiko (vedi i soggetti su Facebook che premettono "sempre in obbedienza ai propri catechisti...": pare di stare in un GULag sovietico, dove ogni frase deve contenere l'espressione "sempre in obbedienza ai propri apparatchik fedeli a Stalin e al Partito...").

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    4. Non so se mi sono spiegato: un conto è voler porre dei fiori per onorare il Signore, altra storia è porre quegli stessi fiori per "abbellire la liturgia". Nel primo caso è un gesto di devozione; nel secondo caso è la mentalità dello spettacolino.

      Vale inoltre anche la distinzione fra "sontuosità" e "sfarzo". Nel primo caso stai dando il giusto peso alle cose veramente importanti, nel secondo caso stai dando troppo peso a qualcosa a scapito di qualcos'altro più importante.

      Quando san Francesco d'Assisi comandava ai suoi frati la povertà su tutto tranne che sulla liturgia, stava dando il giusto peso alle cose di Dio, senza che ciò implicasse sprechi o sfarzi. I paramenti, le suppellettili sacre, i panni liturgici, tutto era inteso a onorare Dio. Anche un dettaglio - come i fiori sull'altare - era commisurato al tutto, senza strafare, senza invadere, senza sfigurare, senza esaltarlo più del dovuto. L'armonia della liturgia doveva parlare anche visivamente dell'armonia del regno dei cieli.

      E immagina allora quei francescani, poveri in tutto, ma che non impoveriscono il Signore. Una liturgia in cui il centro è Dio, non gli uomini, né le loro canzonette, i loro gadget, la loro voglia di darsi da fare...

      Altro che gli strafalcioni liturgici delle comunità del Cammino, dove la celebrazione termina con un cretinissimo e imbarazzantissimo girotondo col passetto, per poi proseguire con l'assalto al tavolone per agguantare fiori e prodotti ortofrutticoli (ma non erano per il Signore? ah, già, nella teologia neocatecumenale «il Signore passa», pertanto se non ha preso nulla dal tavolone significa che i giovani neocatecumenalucoli possono saccheggiarlo), magari a sèguito di comunione fatta in stato di peccato mortale (come da triste abitudine di troppi neocatekikos: "cosa penseranno gli altri se rifiuto?"), e preceduta da un diluvio di parole e paroloni (omelie laicali spacciate per monizioni, risonanze) e costellata di deiezioni kikiane (canti di Kiko, "icone" di Kiko, drappeggi di Kiko, suppellettili sacre designed by Kiko, seggiole pieghevoli disposte "alla Kiko", formule di consacrazione modificate per renderele compatibili col canto di Kiko...).

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    5. Rituale romano? Mah qualcuno direbbe pseudi rituale romano vedi sotto con tutte le conseguenze del "liberi tutti"
      (di Cristina Siccardi) L’ultimo libro di Don Pietro Leone, accademico e formatore di dottrina e rito tradizionale, è diretto a Papa Francesco, seppure tratti un tema che non sta a cuore del destinatario della dedica: la Santa Messa in Vetus Ordo. L’autore di Come è cambiato il rito romano antico, edito da Solfanelli, si è posto l’obiettivo di valutare i due riti, il nuovo e l’antico in maniera scientifica, paragonandoli alla luce delle rispettive teologie sacramentali.

      Ne è scaturito un testo che non cerca la polemica e, scevro da ogni ipocrisia o doppiogioco, mette in evidenza l’oggettività e la verità dei fatti. Le fonti, d’altro canto, sono di indiscutibile valore teologico e storico. È in sostanza un compendio, una sintesi sui due riti fruibile a tutti i lettori più o meno preparati sull’argomento. Dalla disamina di ognuno emerge, come sta scritto nella prefazione: «che essi sono così diversi che non possiamo accuratamente parlare di due forme del Rito romano, né di due Riti romani; ma piuttosto di due riti distinti, il primo romano e il secondo non-romano: ci mostrerà in effetti che nel creare il Nuovo rito il Rito antico è stato distrutto».

      Padre Leone non ha alcuna riserva e alcun timore nel porre in rilievo il carattere protestante del nuovo rito, così, in maniera rigorosa propone un confronto che non lascia via di uscita a inganni e edulcorazioni: «Infatti, ciò che fu soppresso fu quasi tutto ciò che fa parte della vera essenza della Messa, cioè la sua natura sacrificale...

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    6. Invece di fare copiaincolla anonimi, cortesemente indicate la fonte con il link esatto (l'articolo citato della Siccardi è su https://www.corrispondenzaromana.it/il-rito-romano-antico-dalle-origini-al-cambiamento/) e spiegate in poche parole per quale motivo ritenete interessante e in tema l'articolo indicato.

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  5. ALTRA TRANVATA DI PAPA FRANCESCO A QUELLI DEL BLOG.....
    Il Papa a Santa Marta invita a camminare verso la santità, che «non è avere visioni e preghiere elevatissime» o «la faccia da immaginetta» ma «vivere da cristiani»........
    HA HA HAAAAA. FACCIA DA IMMAGINETTA......

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    1. A quale faccia da immaginetta di riferisci? A quella disegnata dal Sommo Pittore tra fatiche tremende per onorare la Defunta (RIP)?

      PS Ma vi piacciono cosi' tanto le zappate sui piedi? E perche'?
      Ogni dieci zappate un buono per passare alla tappa successiva dell'illuminante percorso iniziatico?

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. @ faccia da immaginetta
      Io al tuo posto non avrei riso sulle "facce da immaginetta". Le facce da immaginetta (anche fotoshoppate) circolano nel Cammino, mai qui.
      Impara l'aforisma: il silenzio non ha mai tradito nessuno.

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    4. Grazie per averci fatto vedere per l'ennesima volta i frutti spirituali del cammino.

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    5. Visioni? Come quella di Kiko?
      Immaginetta? Come quella di Carmen?
      Vivere da cristiani? Cioè senza trionfalismo e ostentazione?
      Mi sembri Totò quando in una scena esilarante, mentre veniva gonfiato di botte da uno che pensava fosse Pasquale, lui rideva perché non era Pasquale!
      Grazie delle risate

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    6. Ohibò: Kiko fa distribuire l'immaginetta con la sua faccia, e ha avuto pure elevatissime visioni "intellettuali"...
      Kiko ha dunque preso una tranvata dal Papa?

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  6. In questa discussione due aspetti dicotomici mi hanno colpito:
    1) Non c'è comunanza di opinioni sulla questione del mercatino agricolo
    1') Nella discordanza, tutti però si rifanno ai catechisti; non c'è stato uno solo che abbia detto: i catechisti della vostra comunità hanno sbagliato

    2) C'è chi, nonostante tutto, è curioso e vorrebbe poter leggere i mamotreti anche per sapere cosa dicono, se lo dicono, della sagra
    2') Anche in questo domina l'obbedienza: no, non è lecito averli, non si possono avere i tomi.

    Questo è il CNC, per dimostrazione dei neocatecumenali, che nei gruppi segreti si mostrano per quello che sono.

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  7. "Mi va di concludere con un appello al nostro affezionato commentatore che si firma Simone Volt.:
    "Caro Simone, invece di perdere tempo nell'Osservatorio nel vano tentativo di migliorare l'immagine che del Cammino". Rispondo solo perchè chiamato in causa. Non tento nessun miglioramento del Cammino. Nelle mense siano messi solo fiori e niente altro. Questo insegniamo e questo pretendono i presbiteri che presiedono. Gli eccessi sono sempre stati emendati e corretti in particolare dal ministro celebrante. Non escludo che, esclusivamente, in qualche matrimonio, sia concesso, sempre da chi presiede la celebrazione, ci siano come abbellimento, pochi grappoli di uva e spighe di grano o al massimo un paio di melograni. Nelle celebrazioni a cui ho partecipato in 48 anni non ho MAI visto frutta (come fette di cocomero, banane o altre cose) nelle celebrazioni. "Anche i candelieri e i fiori siano sobri per numero e dimensione e la collocazione non sia tanto ingombrante da sminuire il valore delle suppellettili sacre e dei segni liturgici." Per quanto riguarda questa ultima affermazione e per altro sono perfettamente d'accordo con Annalisa.

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    1. Simone, la mensa "addobbata" come si è visto nelle foto dell'articolo è sicuramente legata alla Pentecoste, e riguarda una pseudo disposizione riguardo le primizie da mettere in luce proprio per pentecoste.

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    2. Sì, Voltaggio, ma queste cose non le devi dire a noi, anche perché noi siamo abituati al mantra "Da me non succede".
      Valle a dire qui:
      https://www.facebook.com/groups/camminoneocatecumenale/
      Io non posso entrarci e darti il link è un gruppo segreto, forse tu sì. Cerca il post e vedi se "da loro queste cose succedono".

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    3. Il fratello Simone, come già evidenziato in altre occasioni, è grande amico della menzogna. Infatti dice: «Gli eccessi sono sempre stati emendati e corretti in particolare dal ministro celebrante». Le fotografie pubblicate dai kikos avevano smentito Simone prima che Simone parlasse. Ma il fratello Simone ci teneva tanto tanto a dire la menzogna propagandistica neocatecumenale. Deve mostrare ai suoi controllori di essere un bugiardo matricolato, pronto a dire qualsiasi falsità pur di promuovere il prestigio del Cammino.

      La liturgia delle banane: i neocatecumenali come Simone se la meritano.

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    4. "Ma il fratello Simone ci teneva tanto tanto a dire la menzogna propagandistica neocatecumenale. Deve mostrare ai suoi controllori di essere un bugiardo matricolato, pronto a dire qualsiasi falsità pur di promuovere il prestigio del Cammino." Se pensate che sia un mentitore allora perchè mi chiamate in causa? Sono bugiardo? Assolutamente no. Chiarisco che chi ha permesso questi eccessi, secondo quando insegnatomi da sempre, come detto, in 48 anni ha sbagliato. Detto questo preferirei essere trattato per quello che dico e non per quello che non dico. I giudizi temerari risparmiatemeli. Grazie.

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    5. Il fratello Simone vuole continuare a dire bugie ma non vuol essere chiamato bugiardo.

      Infatti:
      - il fratello Simone ha affermato che «gli eccessi sono sempre stati emendati e corretti in particolare dal ministro celebrante»;
      - ma le foto dimostrano il contrario di ciò che dice il fratello Simone.

      Dunque, dov'è la menzogna?
      - Le foto sarebbero state fabbricate da noi allo scopo di denigrare il Cammino?
      - Oppure il Cammino ha sempre imposto di celebrare su un tavolone imbandito con banane, angurie, melograni e quant'altro?
      - O ancora, le banane non sarebbero un "eccesso"?
      - Oppure l'«emendare gli eccessi» non riguarda le banane?

      È il fratello Simone ad essersi chiamato in causa commentando la liturgia delle banane neocatecumenali e dichiarando che gli eccessi sarebbero stati sempre emendati (affermazione assoluta). Ma questa è una menzogna smentita dagli stessi fratelli del Cammino. Che infatti hanno pubblicato le foto non per dire "siamo stati emendati per questa vergogna", ma solo per dire "ehi, noi abbiamo fatto così".

      Infine: colui che ha "permesso questi eccessi" è Kiko.

      Non vorrà mica insinuare che Kiko e Carmen non si erano mai accorti di nulla, lungo tutti questi "48 anni"? Vorrebbe forse farci credere che nelle liturgie del Cammino avvengono delle cose che notoriamente dispiacerebbero agli autonominati iniziatori?

      Pinocchio, lo sai che così dicendo il naso ti cresce ancor di più?

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    6. Beati Pauperes Spiritu29 maggio 2018 alle ore 18:50

      Simone perché dici bugie? Fu raccomandazione dei Dodici Cefa in persona che la mensa di Pentecoste fosse addobbata di frutti, delle primizie. Nelle primissime versioni agli albori del Cammino quando anche tu come me eri un ragazzino si mettevano ciliege, fragole, spighe di grano, fiori tutti per ridare sul rosso. Lo sanno tutti, lo sai anche tu ma fai finta di non saperlo e questo è veramente grave.

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    7. Simone ha detto: "Chiarisco che chi ha permesso questi eccessi, secondo quando insegnatomi da sempre, come detto, in 48 anni ha sbagliato"

      Io ti tratto educatamente, Simone. Tu fa' altrettanto, non prenderci per imbecilli. Per decenni i tuoi catechisti hanno insegnato questo:
      "Il Concilio ha rinnovato la liturgia con grande coraggio.
      Non si comprende la rinnovazione tanto profonda intrapresa dal Concilio senza l'assistenza dello Spirito Santo. Questo Concilio segna una tappa nella storia della Chiesa. Siamo usciti dall'immobilismo quasi totale del Concilio di Trento (che fu necessario a suo tempo) e siamo entrati in un momento fecondo di rinnovazione e creazione che viviamo oggi. La liturgia è sempre in costante rinnovamento e quando questo rinnova mento non si dà, può essere che lo Spirito Santo non sia dentro di noi".

      Ora, a Pentecoste - ribadisco: a Pentecoste, che nell'ebraismo è anche la festa del raccolto - in varie comunità neocat la mensa - ripeto: la mensa, non l'Altare - è addobbata con angurie, banane e frutta varia. Le foto qui postate sono recentissime, ma già ne giravano tante. E' "rinnovazione e creazione" questa, o no?
      Ai vostri megacatechisti, poi, è prescritta l'obbedienza. Perché non sono intervenuti, nel passato e nel presente?

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    8. "In varie comunità neocatecumenali la mensa - ripeto: la mensa, non l'Altare - è addobbata con angurie, banane e frutta varia. Le foto qui postate sono recentissime, ma già ne giravano tante. E' "rinnovazione e creazione" questa, o no?" Mi sento di escludere categoricamente che questa forma, in Italia, sia approvata da qualsiasi catechista o responsabile di settore o catechista itinerante regionale. Chi lo ha fatto ultimamente o in passato ha sbagliato, non si trova in linea con gli inziatori del Cammino Neocatecumenale nè ovviamente con gli statuti. Mai e in nessun tempo è stato insegnato ad addobbare la mensa in un modo simile come vediamo in quelle foto.

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    9. Parli di un Cammino che esiste solo nelle tue fantasie? Come puoi leggere in questa stessa pagina dai commenti di Beati Pauperes Spiritu, non solo quella forma era "approvata", ma circolava un tometto con le istruzioni accompagnato per di più da istruzioni orali (ah, questa mania del Cammino di non lasciare mai nulla di scritto in modo da potersi sempre difendere con la scusa del "non è vero ciò che dite"...).

      Comunque, diamo il benvenuto a Simone il Complottista: sta tentando di farci credere che il sullodato tometto e le relative istruzioni sono nati a dispetto dei catechisti, dei responsabili di settore, dei catechisti itineranti regionali, e soprattutto a loro totale insaputa per interi decenni, finché Facebook e questo blog hanno svelato l'arcano degli arcani.

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  8. @ Simone Voltaggio

    "...Gli eccessi sono sempre stati emendati e corretti in particolare dal ministro celebrante..."

    Buonasera Codadipaglia.

    Quale sarebbe il ministro celebrante? Lo stesso che disobbedisce al Papa e alla Chiesa strillacchiando "Padre Padre" alla consacrazione e permettendo l'abuso di comunione e manducazione?

    Dimmi, Codadipaglia, perché la Liturkikia è intoccabile e la Liturgia no?

    L'ipocrisia diventata sistema di vita...

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    1. ...sembra una scema del film un posto tranquillo.

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  9. Anni fa girava un tometto su come dovesse essere vissuta la veglia di Pentecoste. Mi dispiace non averlo più. C'era la spiegazione delle primizie, e altre cose.
    A rifletterci non sarebbe stato nemmeno necessario inventarsi niente perché le primizie avrebbero potuto essere deposte ai piedi dell'altare al momento dell'offertorio, cosa che si fa in tutto il mondo, compresa la mia parrocchia. Come al solito copiate male.

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    1. Il tometto degli appunti segreti di Kiko sulla liturgia delle banane?!

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    2. Beati Pauperes Spiritu30 maggio 2018 alle ore 12:25

      Si, a essere sinceri le banane non ce le ho mai viste, però fragole, ciliege e melograni si. Il tometto spiegava il segno delle primizie, non precisamente come dovessero essere. Quello si spiegava direttamente a voce. Tempo fa si facevano convivenze dei cantori e degli ostiari con gli itineranti nei quali si spiegava come dovessero essere condotte tutte le celebrazioni nei diversi tempi liturgici, fino nei dettagli più minuziosi

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  10. Risposte
    1. da Amici di Chiesa e post concilio,

      "Condivido con voi l'esperienza avuta stamattina durante la messa per i ragazzi in una parrocchia nel centro di Milano.
      Festa della Trinità e contemporanea chiusura delle attività ordinarie dell'oratorio ed apertura delle attività estive.
      Chiesa gremita di giovani, in particolare scout ed animatori dell'oratorio estivo." ... Una celebrazione fatta dal cammino neocatecumenale? Mi sa di no.

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    2. Ovvio che non era il Cammino: in quella macedonia mancavano le banane.

      p.s.: l'esistenza di porcherie fatte da altri soggetti ecclesiali non assolve automagicamente quelle fatte nel Cammino.

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    3. Però Tripudio devi ammettere che hai sotteso che si trattasse del Cammino. Mi sbaglio? Aspetto una tua risposta in merito.

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    4. Nessun "sotteso", come puoi tu stesso verificare in quella pagina dal mio commento lì alle 10:16, dove ho premesso «vagamente in tema». Gli abusi liturgici mi danno fastidio poiché offendono Dio, anche quando non hanno il timbro di Kiko.

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  11. Gentili lettori e gestori di questo blog, dopo aver letto l'ennesima sciocchezza del CNC, ormai divenuto completamente autocelbrativo e autoconsistente per tutto quello che rigurada la liturgia, che evidentemente è in molti casi piegata da una volontà di trasformarla in qualcosa d'altro, sempre più lontanta da quella ecclesiastica, ma pazienza, volevo ragionare con voi sul perchè centinaia (migliaia?) di persone, anche frequentatori di questo blog, delusi e amareggiati da questi eccessi, non si destino una mattina e dicano: "BASTA!!". Io "ci" chiamo ("ci" perchè io sono uno di questi) "gli incastrati del cammino". Ma cosa ci costringe a rimanere? Provo a fare un piccolo elenco ma spero che questa riflessione desti qualche ulteriore commento.
    1) Moglie o marito in cammino, magari prima del matrimonio. Questa situazione è la più delicata, poichè genera tensioni nella coppia (purtroppo spesso distruttive) e incastra l'altro coniuge, che non può neanche criticare liberamente, ...
    2) Figli in cammino, entrati magari in un momento in cui uno o entrambi i genitori erano ferventi camminanti. Qui chiaramente subentrano altre dinamiche che inchiodano spesso entrambi i genitori che non riescono, anche in crisi, a "prendersi la responsabilità" di uscire con il rischio che i figli si "perdano".
    3) Altri vicini in cammino. Io conosco una persona che oltra alla moglie, ai parenti della moglie, a tutti i nipoti, ha in cammino anche il capufficio, molti dei colleghi di lavoro (assunti proprio perchè in cammino)... immaginate con quale difficoltà questa perona possa uscire..
    4) Persone "semplici" che hanno sempre condotto una vita normale, ai quali il cammino ha regalato un ruolo importante (ostiari, cantori, responsabili,...) queste persone, anche se volessero uscire, avrebbero paura di tornare nella loro quotidianità semplice, magari solitaria e quindi resterebbero non certo per l'aspetto catechetico del cammino, ma per quello più sociale...
    Per noi incastrati, purtroppo, l'unica via di fuga (e l'unica speranza) e che il cammino svanisca, da cui anche una certa forza nei commenti che legge e nei quali mi ritrovo in pieno.
    Per noi incastrati, leggere i commenti dei vari "voltaggi" non sortisce alcun effetto, poichè ce li sentiamo fare ogni giorno intorno a noi. frequentiamo questo blog alla ricerca di spunti per andare avanti, per avere una ragione di speranza in un futuro diverso.

    Continuate così!!
    M.A.

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  12. M.A.

    Il tuo commento mi conforta. E.....
    la tua conclusione:

    Noi "gli incastrati del cammino"...
    frequentiamo questo blog alla ricerca di spunti per andare avanti, per avere una ragione di speranza in un futuro diverso...
    ...in cui finalmente "il cammino svanisca", e questo perchè la consideri "l'unica via di fuga (e l'unica speranza)".

    Purtroppo molti soffrono, sulla loro pelle, il fatto di essere finiti in una "gabbia invisibile" e, contemporaneamente, si scoprono legati da catene nel momento in cui la porta fosse per un attimo aperta! Neanche allora possono fuggire!

    Detto questo, ti assicuro che andare via dal cammino non è cosa semplice nè indolore. Attraverso le cose che tu elenchi, tutte riscontrabili da chi sta nel cammino o ci è stato, si esercita un forte ricatto. Anche quando sei fuori, in tutti i modi, si prova a ritirarti dentro.

    Pax

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    1. Condivido ed appoggio! Basta girare intorno a volteggi che hanno come unico scopo quello di farsi notare ! È difficilissimo uscire da questa setta, abbiamo bisogno di aiuto, di ragionare, di vedere, cosa difendi ? Kiko è povero ? Vive di elemosina ? Ci hai pranzato mai insieme volteggiatore ? Io si....non parlare di cose che non conosci! Vogliamo verità e aiuto ad uscire.

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  13. Scusate volevo fare una domanda, non c'entra nulla col discorso ma non so dove farla : se i soldi vengono raccolti dai responsabili in contanti, quando pagano gli alberghi come fanno ? In nero ? O si espongono ad accertamenti facendo risultare a loro nome somme che non risultano da nessuna parte ? E se pagano in nero (50 persone x100€= 5.000 €) pensano di non commettere alcunché ? Grazie a tutti !

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  14. le cose dette da questo blog sono bruscolini,roba di poco conto,non lo capiscono?
    alla s.sede hanno già deciso da tempo....
    il cammino resterà ma verrà stravolto
    verrà cancellato il 95 per cento di kiko e carmen,per questo hanno fretta di pubblicare libri e preparare beatificazioni
    il cambiamento già è partito.....
    guardate voltaggio come cerca di NORMALIZZARE...lo sanno già,...lo sanno bene!
    la paura fa 90 e le vacche sono sempre più magre....i privilegi dei colonnelli di kiko sono in pericolo
    si preparano a dire ai camminanti:vi ricordate male,non si fà così,ora aggiustiamo un poco le cose........
    stravolgeranno il cammino per salvarsi i privilegi...
    parigi val bene 1 messa.....le DECIME valgono bene qualche aggiustamento liturgico......
    credete di inventare un cristianesimo a pagamento.....illusi...SVEGLIA! il vostro tempo è ormai finito!!!

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  15. Non si tratta di inventare un cristianesimo a pagamento, è che il c.n. si fonda sul denaro.

    Tutto è scandito dai soldi, nulla si fa senza soldi.
    Dalle convivenze negli alberghi, alle convivenze degli itineranti, che vanno spesate dai camminanti perché gli itineranti sono nullatenenti e nullafacenti. Alcuni di loro non hanno lavorato un giorno solo nella loro vita....ma...."l'operaio ha diritto al suo salario"
    E così dal diritto sono passati alla pretesa di essere mantenuti e anche a un livello alto di vita.
    Molte cose potremmo raccontare, fatti concreti, del tenore di vita, non solo di Kiko ma anche di tanti degl itineranti storici. Le loro pretese, le case che abitano, il mantenimento dei figli nelle migliori scuole, alla faccia di chi sbarca il lunario, ogni mese.
    Denaro per le costruzioni mega galattiche, le opere in oro zecchino, i concerti in giro per il mondo, e poi, tutti i viaggi, da un capo all'altro della terra, fino all'utilizzo di aerei privati, che costano, ogni ora, un occhio della testa.
    Non a caso Kiko, quando manda i suoi dispacci nelle comunità di tutto il mondo chiede laute collette addossando ai camminanti una enorme responsabilità: se non sganciano la grana, l'EVANGELIZZAZIONE SI DOVRÀ FERMARE, perché la kikopredicazione ha un propellente, che non è lo spirito ma il denaro.

    Pax

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  16. Ad Anonimo che chiede

    se i soldi vengono raccolti dai responsabili in contanti, quando pagano gli alberghi come fanno ? In nero ?

    Per forza! Hai colto nel segno. E gli albergatori sono ben contenti di vedere tutti quei soldi in contanti. Sono fuori da molti anni, ormai, ma posso assicurarti che sempre così si è fatto.
    Mi chiedo come sia possibile che continuino così, ma credo che, come per tutto il resto, anche per questo non è cambiato nulla. E gli va sempre di lusso.
    Per gli scrupoli di coscienza ti rispondo che sono bravissimi a riempire il prossimo di sensi di colpa e, come ben sai, anche rispetto ai doveri verso lo Stato, come pagare le tasse. Loro sono esenti, perché sono la nuova creazione e figli di re.

    Pax

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  17. Infine torno al commento delle 11:56

    Grazie M.A.

    Hai fatto una sintesi perfetta e hai descritto benissimo come il cammino "ci" incastra.
    Meriteresti un post.
    Certo che Kiko ha creato un sistema perfetto, dal suo punto di vista.
    Non ha bisogno di tenere le persone legate o sotto la vigilanza di secondini, come in carcere.
    Se qualcuno entra in comunità e dice il suo AMEN, viene bombardato ogni momento perché faccia entrare la moglie/marito, poi i figli, poi viene sollecitato perché inviti genitori, fratelli, cognati, amici. Così si crea quello che tu descrivi molto bene.
    Come legare le persone attraverso un ruolo che dia visibilità, quando magari nel mondo non sono nessuno.
    Cosicché decidere di lasciare la comunità diventa sempre più difficile e doloroso, col passare degli anni.
    I primi con i quali non riesci più a dialogare diventano proprio le persone a te più care, e questo aggiunge dolore a dolore, lacerazione a lacerazione. Ne conosco tante di famiglie divise dal fatto che uno abbia aperto gli occhi e non sia più riuscito a stare nel cammino, mentre gli altri componenti della sua famiglia sono diventati i primi nemici, i primi a criticare questa scelta.

    Una sofferenza infinita e infiniti conflitti.
    Allora, per quieto vivere, tanti restano dentro, (o ritornano prima o poi dopo essere usciti per un periodo), abulicamente, vanno avanti così. Ma in cuor loro sanno bene e condividono tutto quanto raccontiamo su questo Blog.
    Il cammino è sempre uguale, dappertutto. Lo sappiamo da tempo, ormai.

    Pax

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  18. Bel commento di M.A.
    Simone tu sai che è vero e che fu da sempre pensiero di Kiko, potresti dire che Kiko ha sbagliato, ma non lo fai.

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  19. VOLTAGGIO è esilarante. Ci sono foto di liturgie della frutta da tutto il mondo e lui nega. Come Moggi che negava nonostante le registrazioni con la sua voce e nonostante le schede telefoniche comprate in Svizzera e regalate ai suoi complici con il preciso intento di non essere intercettato!

    Sono convinto che se Apuron lo molestasse, lui direbbe che non è vero. Anzi, anche se Apuron confessasse, direbbe che non è vero.
    Perché non è possibile e se Apuron non fosse d'accordo, tanto peggio per Apuron: è innocente e basta.
    Anzi: come ha scritto un camminante in questo blog: PUNTO.

    Non si rende conto che se qualche camminante dubbioso lo legge, proprio perché dubbioso, e perciò ragionante, scioglierebbe ogni riserva e uscirebbe immediatamente dal Cammino.
    Questo non capire che nel tentare di difendere il Cammino attraverso un metodo che in realtà lo danneggia, sembra dimostrare che gli hanno lavato il cervello.
    Naturalmente chi ha il cervello lavato non assomiglia a una specie di robot dalla voce metallica: è normalissimo. Solo non sa di avere il cervello resettato riguardo al Cammino

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  20. Grazie Pax e tutti. Riguardo al post, non mi offenderei a vederlo pubblicato e impreziosito dalle vostre ottime esperienze di vita. Sono stato qui a leggere i vostri post per anni e vi dico che quando tutti mi prendevano per matto per quello che dicevo (ma che dici? il cammino è perfetto, Dio è arrivato a te per mezzo del cammino, quello che ti viene chiesto dal cammino ti viene chiesto da Dio, ...) i vostri commenti mi hanno confermato che se ero pazzo, per lo meno ero in compagnia. Così ho preso il coraggio e ho scritto. Per chi fino ad oggi ha solo letto questo blog, vi dico, non abbiate paura, un pensiero piccolo, un commento anonimo vi liberano da un peso enorme, perchè cari voltaggi, qui c'è gente che soffre e in alcuni casi medita anche gesti estremi.
    Abbiate rispetto per chi in buona fede si è avvicinato a voi che in cattiva fede lo avete irretito e messo in schiavitù, nel nome di un Signore di cui avete perso persino la memoria!

    M.A.

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    Risposte
    1. "qui c'è gente che soffre e in alcuni casi medita anche gesti estremi"

      Sottoscrivo su tutta la linea, pur di liberarti da tutti quei lacci arrivi anche a pensare il peggio.

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  21. @ M.A.

    Non immagini quanto mi conforta leggerti. Un post ci sarà sicuro, molto presto.

    Tante volte ho pensato, visto che in pochi rispondevano all'invito di unire alle nostre le loro testimonianze, che forse continuavo inutilemtne solo a ripetere sempre le stesse cose, più per me che per gli altri!

    E' vero, come tu dici, che "un pensiero piccolo, un commento anonimo vi liberano da un peso enorme". A volte fa bene a noi che scriviamo, scrivere.

    Poi lo sconforto sull'efficacia per gli altri è legato al fatto che, quando ancora eravamo nel cammino, almeno io, più parlavo più mi trovavo isolata, incompresa. La mia testimonianza di dolore più che aprire gli occhi agli altri li faceva miei nemici, o quanto meno distratti, impauriti di scoprire magari una verità che non ritenevano di poter reggere. Quanta devastazione dentro e fuori lascia il cammino!

    Poi i voltaggi (chiamiamoli pure così per semplificare, come tu dici)...
    ...quelli dei luoghi comuni del cammino che tutti conoscono a memoria,
    ...quelli che hanno sempre la risposta pronta per difendere Kiko e Carmen dietro le approvazioni,
    ...quelli che mistificano tutto eppure te lo presentano come pura dottrina della Chiesa, (come nel post di oggi sulla "devozione a Maria")
    i voltaggi, che assistono senza far nulla alle mille nefandezze del cammino neocatecumenale commesse contro le persone inermi, contro la libertà di coscienza, contro la dignità, contro la dottrina e liturgia della Chiesa, poi neanche stanno zitti ma vengono qui a difendere l'indifendibile, giusto perchè chi li legge pensi..."Vedi questo come parla? Ma chi sa, forse ha ragione lui!", aumentando lo stato di confusione di chi comincia appena a vedere la luce.
    Hai proprio ragione, i loro ragionamenti li conosciamo a memoria, ce ne hanno riempito la testa per una vita. Che desolazione!

    Pax

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  22. Mav carissimo, guarda abbiamo postato il commento in perfetta sincronia...

    ore 16:21

    quando si dice unità di intenti, stesso sentire, stesso parlare.

    M.A., siamo tutti del club degli "incastrati del cammino"

    Pax

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  23. @M.A.
    leggo con molto sconforto le tue parole, in particolare la frase "qui c'è gente che soffre e in alcuni casi medita anche gesti estremi", rimarcata anche dall'altro amico poco dopo. Ho scritto qui poco tempo fa per la prima volta come collaboratore "storico" di una parrocchia nella quale da qualche anno si sono purtroppo introdotti i neocatecumenali, dei quali - per opera dei nostri precedenti amati parroci e sacerdoti - dalle mie parti non avevamo mai neanche sentito parlare. Col nuovo parroco, persona comunque buona ed equilibrata, come dissi la situazione sta peggiorando perché l'opera di proselitismo delle comunità è diventata tambureggiante e qualche poveraccio del quartiere sta abboccando, così come qualche collaboratore in precedenza poco considerato che si è accodato per ottenere "visibilità" e "potere" (che poi qualcuno dovrebbe spiegarmi quale vita grama può avere uno che cerca queste cose in una parrocchia).
    Dicevo che, da neofita dell'argomento che sta cercando di farsi una conoscenza scientifica in modo da poter affrontare la situazione con gli strumenti adeguati, sono rimasto molto colpito dalle tue affermazioni per il fatto che quanto affermi è in netto contrasto con quello che la fede e l'esperienza in parrocchia ha significato per me e per tanti come me. Sono cresciuto in un ambiente popolare e poco stimolante, e l'opera di straordinari sacerdoti ha fornito alla mia generazione una crescita spirituale, sociale, culturale che sarebbe stata impensabile dati i presupposti. E senza dubbio il concetto di libertà rivestiva un ruolo fondamentale in quegli insegnamenti. Non mi sono mai sentito "incastrato", anzi esattamente l'opposto: ho capito cosa vuol dire essere libero di scegliere, di seguire, di avere dubbi, perfino di abbandonare. E riuscire a comprendere le scelte diverse di altri quando suffragate da altrettanta libertà e coscienza.
    Per questo davvero non riesco a capire nonostante le ragionevoli motivazioni addotte: è davvero possibile in una comunità che si ritiene cristiana e cattolica arrivare ad uno stato di soggezione psicologica tale da impedire di esercitare la propria libertà? E addirittura di meditare il peggio? Là fuori c'è una Chiesa madre, la nostra fede in Cristo è essenzialmente gioia e anche se forse non più come un tempo nelle parrocchie ci sono ancora sacerdoti e laici pronti ad accogliere e a trasmettere il senso profondo di essere cristiani, senza orribili sovrastrutture e inutili orpelli.
    A questo punto una domanda me la faccio io: come abbiamo potuto permettere che questi fenomeni prendessero così piede? Perché se qui da noi l'esistenza di una parrocchia fervente e l'opera di bravi sacerdoti ci hanno tenuto al riparo di ciò che stava succedendo, in ogni caso anche noi ci saremmo dovuti rendere conto del disagio diffuso che ha portato tante persone ad essere intrappolate in questa sorta di arancia meccanica.
    Ma ancora più importante adesso mi chiedo: cosa possiamo fare per arginarli dove hanno mire espansionistiche ed aiutare coloro che si trovano nella vostra situazione? Più che una domanda questo è uno spunto di riflessione, perché mi convinco sempre di più che la cosa è più complessa di quanto immaginassi.
    Da parte mia vorrei darvi coraggio e invitarvi a guardare intorno a voi quando siete fuori di quell'ambiente. Vi accorgerete che in ogni caso il mondo è migliore di come loro vogliono farvi credere. E vorrei ringraziarvi e stimolarvi a parlare sempre di più, perché la vostra testimonianza e la conoscenza di quanto accade in profondità all'interno del cammino, sono lo strumento più efficace per riuscire a scardinarne le porte e permettere a chi vi è imprigionato di liberarsi.
    Veramente, e senza gesti estremi.

    Gerardo

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  24. Grazie Gerardo
    le tue riflessioni sono preziose. Noi, più che continuare a gettare luce su quello che accade nelle salette delle riunioni del Cammino, dove tutto si svolge lontano da occhi indiscreti, non sappiamo proprio cosa fare. Quelli che erano i nostri fratelli, una volta che noi siamo usciti, si sono tutti allontanati. Nessuno ha voluto approfondire, preferendo evitare penosi interrogativi.
    Continua a raccontarci la tua esperienza.

    Pax

    RispondiElimina

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