sabato 19 maggio 2018

Il casino neocatecumenale

Nostra traduzione dell'articolo «On the Neocatechumenal Way and “making a mess”», di John L. Allen Jr., del 2 febbraio 2014.

Facciamo notare il gioco di parole: in inglese "mess" significa disordine, putiferio, confusione, casino, e si pronuncia quasi come "Mass", che significa Messa.



Sul Cammino Neocatecumenale e sul "fare casino"

Lo scorso luglio [2013], papa Francesco ha detto che vuole che i cattolici escano e facciano casino.

“Voglio casino nelle diocesi!” ha detto il Papa, quasi urlando, in una conversazione con un gruppo di giovani in Brasile per la Giornata Mondiale della Gioventù. “Voglio che la gente esca per le strade, che la Chiesa vada nelle strade!”

A parte il Cammino Neocatecumenale, nel corso degli anni sono stati pochi a meritarsi l'etichetta del "fare casino".

Il Cammino è un movimento laico fondato in Spagna nel 1964 da Kiko Argüello e Carmen Hernández. Tale gruppo controverso sembra guadagnare in egual misura amici e nemici. Creato per offrire una formazione post-battesimale per i cattolici che volessero approfondire la loro fede, il Neocatecumenato è visto dai suoi ammiratori come la “Nuova Evangelizzazione” in atto – scatenata, aggressivamente missionaria e di un notevole successo.

Organizzato in comunità dalle 20 alle 50 persone, comunità basate in parrocchia, il Neocatecumenato oggi vanta più di un milione di seguaci in 124 nazioni del mondo. Tale movimento conta anche duemila preti, gestisce circa cento seminari, e sponsorizza migliaia di “famiglie in missione” per diffondere la fede nei quattro angoli del mondo.

Il gruppo tende a far presa particolarmente sui giovani e sulle famiglie. Durante la GMG del 2008 a Sidney, in Australia, il cardinale George Pell disse che dei 110.000 partecipanti internazionali, 40.000 venivano dal Neocatecumenato.

Ma per i critici il Cammino è emblematico di ciò che va storto quando il fervore cede il passo al fanatismo.

Nel corso degli anni, il Cammino è stato accusato di controllo eccessivo sulle vite dei membri, di abusare dell'insegnamento della Chiesa e delle norme liturgiche, di promuovere il culto della personalità dell'Argüello e della Hernández, di dividere le parrocchie pretendendo che i propri membri seguano le liturgie neocatecumenali del sabato sera piuttosto che la Messa domenicale della parrocchia.

Queste accuse non sono venute fuori solo da ex-membri delusi e da attivisti liberali nella Chiesa. Sono state invece fatte anche da un certo numero di vescovi, dal vescovo Mervyn Alexander di Clifton (in Inghilterra), che nel 1994 chiamò il Neocatecumenato una forma di “schiavitù spirituale, all'arcivescovo Luigi Bommarito di Catania, che nel 2001 disse che il Cammino “scarnifica le coscienza con domande che nessun confessore farebbe”, ecc.

La coppa gelato illuminata di Kiko Argüello,
accanto alla gelateria arredata con
sedie e tavolone in plastica trasparente
Il Neocatecumenato è stato scacciato via - o ha visto limitazioni - in un sorprendente numero di posti, inclusi il Giappone, le Filippine, il Nepal, e anche in parecchie singole diocesi europee e nordamericane.

In questo background assume un particolare significato l'incontro di sabato 1° febbraio 2014 tra papa Francesco e circa 10.000 “neocat” urlanti in una sala udienze vaticana.

Da un lato, come vescovo latinoamericano, Francesco certamente conosce il successo di "vendite" del neocatecumenato. È tra le poche imprese che ha avuto parecchia fortuna a cavalcare l'erosione del popolo cattolico nell'America Latina, avvenuta per l'opera di protestanti evangelici e pentecostali.

D'altro canto Francesco è anche un gesuita, e le relazioni tra i “nuovi movimenti ecclesiali” e le congregazioni religiose sono state nel corso degli anni, per dirla in modo delicato, non proprio delle migliori. Per di più il Neocatecumenato ha la reputazione di essere di posizione conservatrice su parecchie questioni del mondo cattolico, proprio nel momento in cui Francesco sembra voler far sterzare la Chiesa verso il "centro".

Sul Corriere della Sera del 2 febbraio 2014 il vaticanista di lunga data Luigi Accattoli ha riportato che in questo primo incontro di Francesco col movimento neocatecumenale, Francesco ha “elogiato [il Cammino] più che altri papi” ma ha anche “criticato [il Cammino] con maggiore severità” rispetto ad altri Papi.

Francesco ha ripetutamente ringraziato il gruppo per il suo “ardore” e la sua “testimonianza.” Si è anche complimentato per il loro impegno con le famiglie. Vedendo tanti bambini presenti, Francesco ad un certo punto ha chiesto ai genitori di alzare i loro figli. All'improvviso l'Aula Nervi del Vaticano, come ci racconta Accattoli, sembrava diventata una “galassia di infanti.”

Francesco ha anche applaudito l'impulso missionario del Neocatecumenato.

“La Chiesa vi è grata per la vostra generosità,” ha detto.

A sostegno di ciò che ha detto, Francesco ha personalmente consegnato crocifissi alle 414 famiglie neocatecumenali in partenza per le missioni in posti come Cina, Mongolia, India, e altrove.

Allo stesso tempo, il Papa ha anche detto di voler dare tre “semplici raccomandazioni” al gruppo, e chiunque conosca la storia del Cammino capirà subito cosa intendeva Francesco.

Anzitutto il Papa ha detto che per il Cammino deve essere più importante essere in comunione con la Chiesa che il seguire tutte le particolarità di tale itinerario spirituale.

“La comunione è essenziale,” ha detto Francesco.
Traduzione: se i parroci locali o il vescovo vi chiedono di partecipare alla Messa della Domenica, fatelo. Se il Vaticano vi dice di seguire i libri liturgici, fatelo.
Secondo punto: Francesco esige che il Neocatecumenato rispetti le culture locali nelle quali intende mettere radici.

Imparare lingue straniere è utile, ha detto il Papa, ma “Tanto più importante sarà il vostro impegno ad "imparare" le culture che incontrerete, sapendo riconoscere il bisogno di Vangelo che è presente ovunque, ma anche quell’azione che lo Spirito Santo ha compiuto nella vita e nella storia di ogni popolo.”
Traduzione: non lanciatevi in paesi come il Giappone, o il Nepal, ad insistere che in aggiunta al diventar cattolici tutti devono anche diventare spagnoli o italiani.
5 maggio 2018: il Papa
ribadisce le critiche al Cammino
che aveva fatto già il 1° febbraio 2014;
notare SanCarmen proprio sotto il diavolo
Terzo, il Papa ha chiesto al Neocatecumenato di promuovere al suo interno la libertà e di rispettare coloro che decidessero di lasciare il gruppo.

“La libertà di ciascuno non deve essere forzata, e si deve rispettare anche la eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal Cammino, altre forme di vita cristiana che lo aiutino a crescere nella risposta alla chiamata del Signore.”
Traduzione: non prendetevi troppo sul serio e, quando qualcuno lascia, non scatenatevi in azione come un'azienda di lobby di K Street specializzata in character assassination.
Ho aggiunto queste "traduzioni" informali per la gente che potrebbe non aver seguito da vicino le vicissitudini del Cammino, non perché il linguaggio del Papa fosse in qualche modo poco chiaro. Fidatevi: le diecimila persone che erano in quell'aula hanno capito benissimo cosa intendeva il Papa.

Resta solo da capire se le ammonizioni del Pontefice avranno mai impatto sull'esperienza che la gente fa del Neocatecumenato. Forse, nel rapportarsi ai neocatecumenali come amico piuttosto che nemico, Francesco potrebbe magari essersi assicurato un'uditorio serio.

43 commenti:

  1. Fidatevi: le diecimila persone che erano in quell'aula hanno capito benissimo cosa intendeva il Papa."
    Ho i miei dubbi. Le gravi osservazioni del Papa cadono su di loro come gocce d'olio nel fuoco. Al momento sfrigolano, disturbano, danno fastidio. Poi evaporano.
    La speranza è solo che qualcuno che già si sta facendo delle domande, le accolga come una conferma dei propri dubbi, aiutandolo a capire che c'è qualcosa di profondo che va cambiato, che il cammino e le sue pratiche non piacciono al Pontefice e non li rendono non solo delle punte di diamante della Chiesa, come gli viene fatto credere, ma neppure dei bravi figli.
    Sono passati quattro anni da allora, siamo nel 2018, il Papa ha dovuto ripetere le stesse tirate d'orecchio: Neocatecumenali, dov'è la vostra obbedienza alla Chiesa?

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  2. Le ammonizioni del Pontefice avranno mai un impatto serio sulle persone che fanno il cammino?
    No. Chi fa il cammino è abituato a filtrare tutto e farsi reinterpretare anche le parole chiare della Chiesa da Kiko.

    Kiko non ha mai ascoltato, se con i suoi ha espresso il vero disappunto (anche rabbia malcelata) per i richiami dei Papi, ricorrenti in tutti questi anni, nelle assemblee radunate di neocatecumeni ha sempre finto grande soddisfazione peri "riconoscimenti" e lodi tributate alla sua ispirazione divina.

    Dunque, non serve a nulla, la parola del Papa non ha alcun impatto sulla realtà neocatecumenale.
    Diverso l'effetto su chi inizia ad aprire gli occhi e a pensare con la sua testa.

    Mi permetto di dire, mi assumo la responsabilità, che il Papa, attuale ma anche i suoi predecessori, non possono pensare di sanare, riportare nel'alveo della Chiesa, una realtà come questa, facendo mille elogi e garbati rimproveri, evidenziare la necessità di correzioni che, alla fine, fondano la loro messa in pratica solo sul buon cuore di chi ascolta.

    Questa è una pia illusione, lo dico io e tanti come me che, come spesso ripeto, li abbiamo conosciuti da vicino. Altra cosa che amareggia è il fatto che abbiamo provato in tutti i modi di allertare la Chiesa, ma invano.
    Frustrante impotenza.
    Non si può curare un cancro con la semplice aspirina.

    Pax

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    1. "Chi fa il cammino è abituato a filtrare tutto e farsi reinterpretare anche le parole chiare della Chiesa da Kiko"
      Questa è la risposta alla tua domanda del perchè i Papi siano così cauti, la parola giusta è prudenti, nei confronti del cnc.
      Ci sono solo due strade: un cnc che obbedisce agli statuti, o un cnc completamente fuori dalla Chiesa. Se continua così Kiko trascinerà in cnc fuori dalle parroccchie, e di conseguenza fuori dalla Chiesa a noma del diritto, oppure muore prima di aver combinato questo disastro ed in quel caso esiste una possibilità. Tenendo conto che quelli che sono più realisti del re sono anche loro a fine corsa, ed in ogni caso non possono vantare l'ispirazione diretta della Madonna e di conseguenza sono decisamente più deboli, sarà interessante vedere come "obbediranno" i sottoposti.
      Tenete presente che ci sono parroci aguerritissimi, statuti alla mano, contro le nuove tendenze anarchiche della gestione delle Veglie di Pasqua.
      p.s.
      L'utima follia di queste ore è la divulgazione di un Inno allo Spirito Santo scritto da Kiko da divulgare obbligatoriamente alle comunità.

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  3. Le ammonizioni del Pontefice avranno mai un impatto serio sulle persone che fanno il cammino?
    No, assolutamente no. Il neocatecumenale filtra le parole, lascia passare solo quelle non spiacevoli al CNC. E' come per le catechesi di Kiko: sono capaci, a fronte dell'analisi di un discorso di decine di periodi, un discorso compiuto e privo di incoerenze e incongruenze, di riferire che è l'analisi è una "estrapolazione".

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    1. Continuo a rileggere il discorso del Papa e non riesco a vedere nessuna ammonizione.
      Sinceramente da quel discorso esce fuori soltanto incondizionato sostegno.
      Paolo (Don)

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    2. Ovvio: per chi ha "circonciso la ragione", non è autorizzato ad esistere nulla che non sia «incondizionato sostegno» all'idolo Kiko e all'idolo Cammino.

      Il Cammino non solo esige di mentire al prossimo, ma esige di mentire anche a sé stessi.

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    3. Aristotele diceva che non può esserci dialogo con chi nega l'evidenza.
      Tommaso d'Aquino iniziava le lezioni mostrando una mela e diceva: se qualcuno non crede che questa è una mela, può andarsene già adesso.

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  4. Quale discorso del Papa ai Neocatecumenali, don Paolo? Quello del 2014 o quello del 2018? O ambedue?

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  5. DON PAOLO:

    le approvazioni sono SEMPRE condizionate all'ubbidienza. Il problema è se il cammino ubbidisce.
    Tu mi dirai: tutti pecchiamo per cui tutti disubbidiamo in qualche modo. Ma io non intendo questo.
    Io intendo che se gli Statuti dicono che tu puoi dare la Comunione ai fedeli al loro posto, lo puoi fare ma DOPO che ti sei comunicato tu, perché quella norma la Chiesa non l'ha abolita, nemmeno per il Cammino.
    Per cui tu DISUBBIDISCI, che ti stia bene o no. Preferisci ubbidire a Kiko che alla Chiesa.

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  6. Il Papa,
    allora disse:"hacer lio", ovvero in spagnolo far confusione anche nel senso
    buono della parola, intesa anche come lo stare allegramente in compagnia:
    in Argentina, per esempio in un "asado"
    domenicale in campagna, se hace lio!...

    Allora(2013), ai gionralisti pseudoprogressisti del tempo, mutuare il l'"idiom" ispanico con il romano "fare casino", che implicitamente conteneva un qualcosa si sessuale, era parso a quest'ultimi, come una sorta di apertura verso una certa tipo di tolleranza sessuale.
    Cosi' intesi la questione allora...
    Ruben.
    ---

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  7. Penso anche io che difficilmente il Cammino cambierà, almeno finché è vivo Kiko. Kiko infatti non cede su NULLA. Basta vedere che ha invitato Apuron, condannato dal tribunale ecclesiastico, per il 50°.

    I camminanti capiranno? No, a meno che non siano fortemente provati. Allora è possibile.
    L'abbiamo notato in queste ultime 2 settimane: il saluti e i ringraziamenti del Papa sono presi, per dirla con un camminante che è intervenuto, SINE GLOSSA, il discorso del Papa con la richiesta di non isolarsi, di non essere trionfalistici, e tante altre cose, vanno interpretate.

    In realtà è l'opposto: saluti, ringraziamenti e benedizioni (che si danno a TUTTI), hanno un peso relativo, mentre le richieste del Papa vanno APPLICATE.
    Ma non penso che nel Cammino si discuterà come isolarsi di meno, magari uscendo dalle "salette". Semplicemente al Cammino non importano nulla le parole del Papa. Sono sempre e solo viste come approvazione, come se il Papa non potesse fare richieste o correggere.

    Come uno scolaro che prende il "Buon giorno" del professore SINE GLOSSA, ma interpreta la richiesta di fare i compiti per casa: "Se devo passare una bella giornata come posso fare i compiti? Me la rovinerebbero!". Poi, magari, si vanta di ubbidire al professore. Anzi, di esserne il pupillo.

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  8. "Continuo a rileggere il discorso del Papa e non riesco a vedere nessuna ammonizione.
    Sinceramente da quel discorso esce fuori soltanto incondizionato
    sostegno.
    Paolo (Don)"
    ----------------------
    Don Paolo, forse dovrebbe nn solo rileggerlo ma anche rifletterci sopra, magari in 1 contesto di preghiera e chiedendo la luce dello Spirito Santo che la aiuti a "vedere" meglio.

    Sono sicura che così facendo, il "sostegno" del Papa ai NC le apparirebbe nient'affatto "incondizionato" , bensì, al contrario del tutto CONDIZIONATO alle da lei lette e rilette ammonizioni, che in realtà il Papa definisce "raccomandazioni" e per di più anche "semplici", cioè che chiunque (se vuole) è in grado di capire.

    1) "mettersi in ASCOLTO della VITA DELLE CHIESE nelle quali i vostri responsabili vi inviano, a VALORIZZARNE le RICCHEZZE ..
    La COMUNIONE è ESSENZIALE: a volte può essere meglio RINUNCIARE a vivere in tutti i dettagli ciò che il vostro itinerario esigerebbe, pur di GARANTIRE L'UNITÀ tra i fratelli che formano l'unica comunità ECCLESIALE, della quale DOVETE sempre sentirvi PARTE."

    2) "Anche nei posti più lontani, anche nelle culture più diverse, DIO SPARGE dovunque i semi del suo Verbo. Da qui scaturisce la necessità di una speciale ATTENZIONE al CONTESTO culturale nel quale .. andrete ad operare .. Tanto più importante sarà il vostro impegno ad 'IMPARARE' le CULTURE che incontrerete, sapendo riconoscere .. anche quell'azione che lo Spirito Santo HA COMPIUTO nella vita e nella storia di ogni popolo."

    3)"vi esorto ad AVERE CURA con amore gli uni degli altri, in particolar modo dei PIÙ DEBOLI. .. l'esercizio della pazienza e della MISERICORDIA da parte della comunità è segno di maturità nella fede.
    La LIBERTÀ di CIASCUNO NON deve essere FORZATA, e si deve RISPETTARE anche la eventuale SCELTA di chi decidesse di cercare, FUORI dal Cammino, ALTRE FORME di vita CRISTIANA che lo aiutino a CRESCERE nella risposta alla chiamata del Signore."

    4) "Evangelizzate con AMORE".
    -----------------
    Ora non so in ambiente ecclesiastico come definite affermazioni di questo genere: ammonizioni, esortazioni, correzioni, indicazioni .. o raccomandazioni (come semplicemente le definisce il Papa) .. le definisca come vuole, il contenuto non cambia e di certo non è 1 contenuto di approvazione e lode.
    Poiché ad OGNUNO dei punti trattati dal Papa i NC disattendono.

    Quindi, ad 1 n-esima lettura forse le risulterà che è molto semplice riassumere il significato di TUTTO il discorso del Papa (non voglio tralasciare le cordialità e i ringraziamenti, per carità! ) :

    Se i NC mettono in pratica le precedenti raccomandazioni, allora il Papa ha di che ringraziare il Signore per "l'ardore della vostra testimonianza cristiana .. e generosità" e per "lo sforzo apprezzabile" .. se non lo fanno ,
    l' "apprezzamento" decade AUTOMATICAMENTE .

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    1. "Cari fratelli e sorelle, il vostro carisma è un grande dono di Dio per la Chiesa del nostro tempo".

      Papa Francesco al Cammino Neocatecumenale

      Che significano secondo te queste chiarissime parole?

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    2. "Fedeli al carisma che vi contraddistingue, proseguite la vostra missione evangelizzatrice nutrendovi di Cristo e facendovi suoi intrepidi testimoni."
      Che significano secondo te queste chiarissime parole?
      Le rivolse san Giovanni Paolo II nel 2004 ai Legionari di Cristo.
      Nel 2006 la Santa Sede dichiarò: «I gravissimi e obiettivamente immorali comportamenti di P. Maciel (fondatore e leader indiscusso dei Legionari di Cristo), confermati da testimonianze incontrovertibili, si configurano, talora, in veri delitti e manifestano una vita priva di scrupoli e di autentico sentimento religioso».
      Il riconoscimento di un carisma ad opera di un pontefice non equivale ad un attestato di santità passata, presente e futura e non esclude che ci siano problemi, anche gravi ed irreversibili.

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    3. Secondo me significa che siete nei guai davanti a Nostro Signore ..

      perché ..
      inventarsi qualcosa di puramente umano, perché si è 1 po' confusi e, umanamente appunto, non si vede bene dove stia la Verita e dove stia l'errore ... è molto più scusabile che RICEVERE un DONO di DIO (carisma, talento) e non avere cura di farlo fruttare SECONDO la VOLONTÀ di Dio, affidandolo ai banchieri (cioè ubbidendo alla Chiesa) per RENDERE il RICAVATO a Dio cui solo appartiene.


      "Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: 'Noi vediamo', il vostro peccato rimane."
      (Gv 9,41)

      E il Papa, che vi vuole bene, (come persone e non come massa indistinta che forma la Kiko- entità ) si comporta come se voi già aveste adempiuto a questo vostro dovere (correggendo tutti i punti trattati) e quindi vi ringrazia ..

      come il padre misericordioso della parabola, facendo festa al figlio prodigo dimostra la sua "gratitudine" per essere tornato.

      Il Papa vede e guarda un po' più lontano di tutti noi.

      Roberta

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  9. È ovvio che il Papa auspica che i suoi insegnamenti vengano messi in pratica, perciò dice "vi INCORAGGIO a portare .. Il Vangelo DI GESÙ CRISTO" e "vi AFFIDO alla nostra Madre, Maria affinché ISPIRI .. Il vostro apostolato. Alla SCUOLA di questa TENERA Madre ..".
    Il Papa parla come 1 vero padre, 1 buon pastore che non vuole perdere nessuno di coloro che gli sono stati affidati.

    E la sua paternità e pazienza è sempre più evidente, visto che le sue raccomandazioni sono cadute nel vuoto e si trova costretto, a distanza di 4 anni, a ripetere le medesime cose, in modo ancora più dettagliato ..

    con l'intento che aveva San Paolo:
    "di salvare a tutti i costi qualcuno"

    .. perché se ai NC l'unica cosa che sta a cuore è "l'organizzazione Cammino" , al Papa stanno a cuore le PERSONE .. Ogni SINGOLA persona, che possa trovare la propria realizzazione in un rapporto di fede autentico, maturo e personale con Gesú.

    E lei don Paolo, sacerdote, che impiega tempo a leggere e rileggere il discorso del Papa, non ha qualche considerazione un po' più "profonda" da fare sulle sue parole?
    Un po' meno "sintetica" della frase che ha scritto in commento?
    So che gli impegni dei sacerdoti sono innumerevoli ma le porterebbe via molto tempo condividere con noi queste sue considerazioni?

    "grazie"
    Roberta

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  10. Aninimo ha detto: "Cari fratelli e sorelle, il vostro carisma è un grande dono di Dio per la Chiesa del nostro tempo". Che significano secondo te queste chiarissime parole?"

    A vostra differenza, noi sappiamo leggere, non oscuriamo sui testi quello che non piace. Vuol dire, semplicemente, che il Papa vi sta riconoscendo un dono che vi è stato concesso a vantaggio dell'intera comunità, questo significa il carisma. Vi sta riconoscendo il dono di evangelizzare, che è ciò che rivendicate, che rivendica Kiko, che tentate di mettere in atto.
    Poi, però, il Papa vi spiega - e sta tentando di spiegarvelo sin dalle tre tirate di orecchie del 2014 - cosa significa evangelizzare. Vi informa che non bisogna portarsi appresso tutte le suppellettili di casa, che bisogna liberarsi dai trionfalismi, che occorre andare avanti insieme, senza isolarsi e senza imporre il proprio senso di marcia, che bisogna rispettare le culture e le tradizioni dei popoli, senza applicare modelli prestabiliti e schemi, che camminare insieme è un’arte da imparare sempre, ogni giorno.
    Capito, anonimo? Puoi anche avere il carisma dell'evangelizzazione, ma l'evangelizzare significa camminare insieme e anche chi ne possiede il carisma deve imparare ogni giorno.
    Vuoi che ti faccia un esempio, per fartelo capire, anonimo, vuoi una mia testimonianza concreta su un'arte che ho imparato giorno dopo giorno? Più tardi, te la darò se me la chiedi, ora ho da fare. Voi, però, non chiedete mai niente, voi sapete tutto.

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    1. Te ne faccio due di esempi, via. Il primo è non personale.
      Il carisma è una grazia, un dono, te lo dice il vocabolario: http://www.treccani.it/vocabolario/carisma/.
      Carisma è dal greco, le famose tre Grazie, dette Cariti, sono il simbolo del dono, il quale è circolare, io ho ricevuto una grazia, un dono, lo regalo a mia volta, mi ritorna raddoppiato e così la circolarità prosegue ingigandendolo: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/ac/Sandro_Botticelli_-_Three_Graces_in_Primavera.jpg/800px-Sandro_Botticelli_-_Three_Graces_in_Primavera.jpg
      In latino, invece, il dono è munus. Puoi negare a un sacerdote il dono del "munus docendi"? Ebbene, quanti sacerdoti questo dono lo hanno svilito, insegnando eresie? Martin Lutero fu ordinato sacerdote, o sbaglio?
      Intendo dire: un carisma è una responsabilità ricevuta, non un vanto.

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    2. un carisma è una responsabilità ricevuta, non un vanto.

      Grazie Lino.

      E se è una "responsabilità ricevuta" bisogna rispondere adeguatamente.
      Il carisma richiede fedeltà. Per primo chi lo riceve deve custodirlo, nella fedeltà.

      Questo, credo, intendeva già Paolo VI tanti, tanti anni fa, quando disse a Kiko:

      "Sii sempre fedele alla Chiesa e la Chiesa sarà fedele a te!"

      Ci sono delle condizioni da rispettare, se non le rispetti salta tutto l'assetto.

      Anche Giuda era tra i chiamati, ma non è stato fedele al Suo Signore.
      Né ha conosciuto il vero pentimento.

      Pax

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  11. ANONIMO delle 16 e 41:

    forse hai sbagliato blog. O forse non hai letto i nostri interventi.
    Chi ha mai negato il carisma del Cammino? Cerca pure tra le pagine del blog.

    Quello che invece mi pare di capire è che quel CARISMA, cioè quello riconosciuto dal Papa, a Kiko sta stretto.
    Lui vuole che al Cammino sia riconosciuto più di un grande carisma di evangelizzazione (che la Chiesa riconosce anche ad altre realtà), quasi il Cammino fosse un'aggregazione ecclesiale come un'altra!
    Lui vorrebbe che al Cammino fosse riconosciuto la PIENEZZA del carisma di evangelizzazione. Di più, che gli fosse riconosciuto il ministero di evangelizzazione della Chiesa stessa, quasi che il Cammino potesse sovrapporsi alla Chiesa detenendo tutto il suo mistero.

    Kiko sembra uno di quei pazzi che si credono Napoleone: per questo quella megastruttura degna di Cape Canaveral, facente la funzione di palco, a Tor Vergata.
    Per questo tanto trionfalismo.
    Vacci tu a dire al Napoleone spagnolo che non è il caso di tirare fuori il petto davanti al Papa! Che ha fatto una figura ad un tempo squallida e ridicola.

    Perché un conto è mostrare i muscoli davanti ai propri tifosi, come ha fatto Balotelli, un conto è farlo davanti al Papa. Di fatto quando è stato ricevuto dal Papa Balotelli non ha mostrato la pompa di Kiko.

    Io penso che il problema del Cammino è più grave di quello di essere infedele al proprio carisma. Anche tanti francescani sono inadeguati al loro carisma.
    Il problema è che il Cammino (Kiko) non si accontenta del carisma riconosciuto. Quello serve per essere, appunto, per il riconoscimento.
    Lui vuole TUTTO e come un giocatore incallito punta forte rischiando TUTTO.

    Spero di sbagliarmi ma non credo. Spero che qualche camminante equilibrato salvi il Cammino, magari attraverso un golpe. Anche il Papa, penso, sarebbe contento.

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    1. Questi, Pietro, non hanno capito niente. Qui non si confuta la lodevole disponibilità dei singoli e delle famiglie a evangelizzare. Si confuta che evangelizzano con le loro suppellettili, con i medesimi schemi, con i mamotreti raffazzonati dopo le correzioni, che non camminano insieme alla Chiesa perché si isolano, si confuta il loro esibizionismo, il loro trionfalismo.
      Qui si confuta che si possano evangelizzare i giapponesi, discreti e riservati per tradizione, con uno schema che pretende di spiattellare i peccati in pubblico; infatti li cacciano. Qui si confuta che i presuntuosi neocatecumenali veneziani possano andare a Guam sostenendo sostenendo in una intervista che i locali, pur se in maggioranza cattolica, non hanno una fede adulta o qualcosa del genere. Infatti i locali, persone dignitose e intelligenti, scendono in piazza e fanno chiudere il seminario kikiano.
      Qui si confuta che una evangelizzazione basata sulle esegesi sballate di Kiko non è una evangelizzazione, bensì una mistificazione del Vangelo.
      E questi continuano a esaltarsi cianciando di lodi e approvazioni!

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  12. Una domanda per quelli che commentano qui fingendo di essere preti.

    Immaginate di essere in confessionale. Arriva il prossimo penitente. Non sa che siete nel cammino. Comincia a parlare. A un certo punto dice qualche parola che avevate visto inserire sui commenti di questo blog mezz'ora prima. Da Tripudio. Ve l'ha detta con tanta naturalezza, che diventate subito certi di avere davanti proprio Tripudio.

    Cosa fate?
    Cosa gli dite?

    Scenario alternativo: è lui stesso a dire di essere Tripudio. Non sa che siete nel cammino. Gli avete chiesto cosa fa nella vita. Lui ha risposto varie cose e poi ha detto che gestisce un blog sul cammino.

    Cosa fate? Cosa gli dite?

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    1. :) :)
      secondo me fingono di avere un malore x fuggire dal confessionale ..

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    2. Secondo me fanno finta di niente e lo confessano, registrandone i peccati, e anche gli fanno una foto in modo da potere, il giorno dopo, pubblicare il tutto in un gruppo FB del Cammino, soprattutto la fotografia con la scritta: "Chi lo ha visto? Chi è Tripudio, come si chiama, dove vive, che lavoro fa?" :-)

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    3. Ma... Kiko non aveva proibito Facebook? :-)

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    4. Certo è inusuale trovare un presbikiko presidiare il confessionale...!

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    5. Assolverebbe Tripudio previa recita di dieci Ave Maria piccola Maria e cinque Padre, Padre.

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    6. Più l'elemosina di 1 assegno in bianco alla Fondazione Famiglia di Nazareth per l'evangelizzazione itinerante

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    7. Ovviamente il Paolo "Don", indipendentemente dal fatto che si finge prete, non risponderà mai, perché sarebbe come chiedergli di dire sinceramente cosa ha in cuore contro coloro che non adorano il l'idolo Kiko-Carmen-Cammino.

      E notoriamente le tenebre non amano la luce...

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  13. Dice Lino:

    "un carisma è una responsabilità ricevuta, non un vanto."
    ------------
    Pare impossibile ci sia bisogno di ricordare 1 cosa così ovvia .. eppure a quanto pare ce n'è bisogno ..

    e anche il Papa la pensa così:

    "Ogni carisma è una grazia di Dio per accrescere la comunione. Ma il carisma può deteriorarsi quando ci si chiude o ci si vanta, quando ci si vuole distinguere dagli altri.

    Perciò bisogna custodirlo. Custodite il vostro carisma.
    Come?

    Seguendo la via maestra:
    l'UNITÀ UMILE e OBBEDIENTE.

    Se c'è questa, lo Spirito Santo continua a operare, come ha fatto con Maria, aperta, umile e obbediente.

    È sempre necessario vigilare sul carisma, purificante gli eventuali eccessi umani mediante la ricerca dell'unità con tutti e l'obbedienza alla Chiesa."
    (discorso del Papa ai NC del 18/03/2016)
    -------------
    Sono così "chiarissime" queste parole che non glielo chiedo neppure ad

    Anonimo 16:41

    che cosa "secondo lui significano".

    Ma qualunque osservazione vorrà fare credo sarà comunque proficua per tutti i lettori.
    (soprattutto x i fratelli NC in fase decisionale se uscire o no da questa realtà )

    Roberta

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  14. Comunque, continuo a sostenere che il discorso più duro nei confronti dei Neocatecumenali sia stato quello di quest'anno:
    non tanto per le parole dette, che comunque sono pesanti, perché li richiamano alla responsabilità d'essere veri cristiani cattolici e di agire e comportarsi come tali,
    non tanto per ciò che non ha detto, cioè il mancato ricordo della defunta Carmen Hernandez, il non aver salutato la nuova triumvira Ascension, il non aver omaggiato neppure scherzosamente Kiko,
    quanto per il non verbale, cioè per l'atteggiamento legnoso de Pontefice, chiuso in sé stesso, a tratti apatico, per l'inespressività che assolutamente non gli è propria.

    I Neocatecumenali, è vero, non ascoltano, ma sembra ormai che neppure vedano più nulla, neppure nel maxischermo.

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  15. Vorrei continuare nel paragone "scolastico" fatto da

    Pietro (NON del Cammino) 19/05;12:52

    quello dello scolaro che si sente oggetto di lode perché il professore lo saluta e gli sorride .. e pensa che questo lo dispensi dal fare i compiti assegnati .. e, aggiungo io, magari ne fa altri a sua scelta che non gli costano nessuno sforzo, per farsi bello davanti ai compagni .. mentre quelli assegnati non li ha fatti perché mentre il professore spiegava lui era distratto pensando ai fatti suoi .. però all'ultimo momento qualcosa scopiazza qua e là dai compagni nel caso che il professore controlli i quaderni così "sulla carta" sembra 1 scolaro "in regola" come tutti gli altri (un movimento perfettamente inserito nella Chiesa cattolica).

    Ma mettiamo che ora l'insegnante lo chiami a svolgere l'esercizio alla lavagna ( a "rendere ragione" di ciò che ha scritto "bene" sul quaderno- statuto).

    Perchè l'insegnante sa (e anche il Papa lo sa) che teoria e pratica non sempre coincidono.

    Vediamo la cosa dal punto di vista dell'insegnante:

    questo studente commette degli errori nello svolgere l'esercizio .. l'insegnante, che ha a cuore l'apprendimento del ragazzo (come il Papa ha a cuore tutti i suoi figli) non gli dice certo subito con tono severo: "stai sbagliando!" ma comincia dicendo "attenzione qui e qui .. ricontrolla quel passaggio e quest'altro punto .." affinché lo studente si renda conto da solo di cosa sta sbagliando.
    L'insegnante gli sta dando fiducia che possa riuscire, in fondo è "un iscritto a quella scuola" (un battezzato dentro la Chiesa), all'inizio dell'anno gli ha anche fatto i complimenti per essere stato promosso l'anno precedente, lo ha anche lodato per la sua attenzione e impegno (non rendendosi conto all'inizio che era solo 1 attenzione apparente perché mentre lo studente fingeva di prendere appunti in realtà stava inventando un fumetto fantasy, dove inseriva qua e là qualcosa udito dal professore ).
    Allora, tornando all'esercizio .. lo studente continua a sbagliare, e pazientemente l'insegnante ritiene necessario ricordargli qual'è il procedimento da applicare (anche se sarebbe tenuto a saperlo già da solo .. Kiko sarebbe tenuto a conoscere perfettamente il Catechismo e la Tradizione della Chiesa con la corretta interpretazione delle Scritture) e a ribadire sopratutto qual'è l'applicazione corretta di quei punti specifici che lo studente sta sbagliando .. e ancora una volta questo l'insegnante lo fa in modo costruttivo, come rivolgendosi a tutta la classe, perché non vuole mortificare il ragazzo e non vuole lasciare nulla d'intentato perchè lui si corregga, assimili il procedimento corretto che viene dell'apprendimento del contenuto corretto e così a "fine anno" non sia "bocciato"
    ("Dì loro: .. io non godo della morte del malvagio , ma che il malvagio si converta dalla sua condotta e viva" Ez.33,11).

    Forse agli occhi di alcuni compagni di classe (come era per me tempo fa ad es.) questa tolleranza pare eccessiva e ingiusta nei loro confronti , ma ora sto cominciando a capire cosa significa far parte della classe "Chiesa" (o anche più allargata "famiglia umana") e penso di dovermi curare di più del mio personale "apprendimento" (sempre dando 1 mano ai compagni quando possibile :) e accettato ) ... come recitano i POF (piani offerta formativa) di qualunque scuola: "l'obiettivo è il raggiungimento del successo formativo di ogni singolo studente".

    Mi pare che il Papa ce la stia mettendo tutta per portare anche il cammino neocatecumenale al "successo formativo."

    Roberta

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    1. Bellissima similitudine, Roberta! Per me l'insegnante sta aspettando pazientemente che i leader negativi della classe, i Franti di turno, tra-passino ad altri Istituti, per riprendere in mano gli studenti più volenterosi e ricominciare dall'abbiccì.

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  16. E' proprio come dici, Lino. Per questo ritengo che un blog come questo, portato avanti da laici, sia utilissimo per dare consigli ai dubbiosi e proclamare la verità senza dare scandalo a nessuno.

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  17. Buongiorno e Buona Pentecoste a tutti, anche ai fratelli separati del cammino.
    Mi permetto segnalare questo articolo su Aleteia che mi sembra adatto a spiegare agli nc uno dei rischi più tragici nel quale rischiano di cadere. Naturalmente, il redattore è soltanto papa Francesco...
    M.i.B.

    https://it.aleteia.org/2018/04/23/papa-rivela-difetto-che-spesso-hanno-le-persone-religiose/

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    1. Grazie ma a noi il Papa parla direttamente....non di sponda come immaginate voi....
      APPROVATI

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    2. Immagino che la tua firma si legga APPRÒVATI...uno che continua a non ascoltare anche se gli si parla direttamente, è uno che è abituato ad auto approvarsi sempre.
      Mi farebbe piacere sapere la riflessione fatta nelle comunità del cammino sulle richieste del Papa qui pubblicate risalenti al 2014 e le riforme e i cambiamenti che sono stati messi in atto sulla scorta dei consigli rivolti direttamente al cammino Neocatecumenale dal Pontefice, recentemente ribaditi in occasione del vostro Giubileo.

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  18. Credo che l'autore all'articolo di Aleteia non abbia sviluppato a fondo il concetto espresso dal Papa, che ha in due "o" disgiuntive il suo fulcro:
    “una fede rinchiusa nel soggettivismo, dove interessa unicamente una determinata esperienza O una serie di ragionamenti e conoscenze che si ritiene possano confortare e illuminare, ma dove il soggetto in definitiva rimane chiuso nell’immanenza della sua propria ragione O dei suoi sentimenti”.
    Nelle "o" disgiuntive troviamo due gnosticismi diffusi nei nostri giorni; per sommi capi: quello riconducibile al teismo illuminista, massonico e paramassonico, dove si pretende di raggiungere la conoscenza divina mediante la ragione, la gnosi, la filosofia e quello più popolare, facilone, dove sono l'esperienza e il sentimentalismo che fanno conseguire l'elezione, l'illuminazione; un'esperienza supposta anche mistica e trasferita da un maestro mistico in contatto con il divino.
    La differenza la notiamo anche qui, confrontando i commenti dello gnostikiko, uomo in possesso di una ampia biblioteca e dei dei "catechisti" NC, in possesso dei mamotreti e degli annunci di Kiko.
    Io separo i due generi di gnosticismo dalla sensibilità che gli adepti hanno verso il simbolismo sacro: nei primi è molto alta, con il limite fissato dal fatto che il loro sincretismo impedisce di selezionare i significati associati ai significanti nell'enclave religioso-storico-culturale che li adottò; nei secondi c'è una ignoranza assoluta.

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    1. Nella tua frase mi ci rivedo molto, sono uscito dal cammino "forte" delle mie ragioni; proprio perchè vedevo nella "ignoranza" delle persone del cammino che non hanno mai studiato nulla che non fosse la parola di Kiko, o la parola di Dio secondo Kiko, il loro grosso limite e difetto, per poi cadere oggi io nell'esatto opposto. Oggi sono diventato pure io uno "gnostico" diverso da loro, ma per paura di cadere in avanti sono caduto indietro, per sfuggire alle loro storture ho iniziato a chiudermi nelle mie "verità", che ritengo siano supportate dalla Fede e dalla Chiesa, ma spesso mi accorgo che anche io cado (per motivi opposti) nei loro errori, non Teologici, Dottrinali o liturgici, ma nel vivere male la mia Fede.

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  19. Bruno,
    è bella la tua testimonianza,
    nel senso che è lucida , chiara e può essere di grande aiuto ad altri.

    Penso che siamo in tanti ad avere difficoltà nella nostra vita di fede, anche se sappiamo che è Vera e che è la Via giusta .. forse ci sono mancati degli aiuti nel momento in cui era maggiormente necessario averli .. anzi, al posto degli aiuti abbiamo avuto delle spinte a cadere ..
    e certamente le conseguenze di quell'esperienza negativa le viviamo ancora nel presente ..

    Personalmente penso che la componente sociale, relazionale, comunitaria della fede (che anche tanti sacerdoti mettono, dico io purtroppo, al primo posto), non a tutti è facilmente accessibile ..

    soprattutto dopo essere stati scottati dall'exp comunitaria NC e dopo esserne usciti, con la consapevolezza di avere fatto la cosa giusta certo, pagandone però le conseguenze in termini di solitudine.
    Ma questa sofferenza non mi fa rimpiangere la situazione passata perché è mille volte meglio essere nella Verità , anche se qsto significa a volte 1 realtà dolorosa, che in un inganno luccicante e alienante che sembra bello, che sembra darti forza .. solo perché hai vicino altre persone, ingannate come te, a cui appoggiarti .. e fonte alla fine solo di debolezza interiore.

    "è meglio soffrire operando il bene che facendo il male" (1Pt 3,17)

    Penso che sia questo il motivo per cui certe persone continuano a restare nel CN nonostante abbiano dubbi e scrupoli di coscienza sempre più grandi: il terrore della solitudine .

    Ma la verità è che solo in Dio bisogna confidare, non nell'uomo .. e che la preghiera è davvero potente e commuove veramente il Cuore di Gesù, cioè lo muove verso di noi .. e ne possiamo vedere effetti concreti nella REALTÀ, perchè Dio si trova nella realtà ... come diceva don Giussani:
    "La realtà non mi ha mai tradito ".

    Infatti a volte questi "aiuti" di cui parlavo .. arrivano quanto meno me li aspetto, da parti che non mi aspettavo, ma sempre parti della realtà.
    Non è forse anche questo vivere l' "aspetto comunitario" della fede, pur non facendo parte di "comunità" particolari, ma della comunità che è la Chiesa.

    Ti ringrazio
    Roberta

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  20. Uno dei peccati originali del Cammino non è solo ciò che si crede, cioè nelle dottrine sottilmente o pesantemente alterate, ma nel modo in cui lo si crede e lo si professa, e cioè con la prepotenza e l'alterigia dell'adulto nella fede.
    Che poi, cosa vuol dire essere adulti nella fede? È un'espressione da rivedere, totalmente, perché proprio la fede dovrebbe essere quella dei bambini, ci dice Gesù, come dei bambini dovrebbe essere l'innocenza, l'apertura verso gli altri, la propensione a perdonare e ad amare.
    Una volta fuori dal Cammino è importante ripensare a cosa vuol dire essere cristiani: non vuol dire sapere, fare, saper fare, ma principalmente essere; e dopo dieci, venti, trent'anni, può risultare un po' difficile cambiare ciò che ormai sembra far parte di noi.

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  21. Che poi, cosa vuol dire essere adulti nella fede? È un'espressione da rivedere, totalmente, perché proprio la fede dovrebbe essere quella dei bambini, ci dice Gesù, come dei bambini dovrebbe essere l'innocenza, l'apertura verso gli altri, la propensione a perdonare e ad amare.

    Osservazione giusta, del resto propria a una linea degli studi pedagogici che ribaltano il luogo comune del bambino come lavagna "bianca" su cui scriveve invasivamente il pensiero adulto con quella della reminiscenza piena del mondo da cui il bambino proviene.
    Con l'educazione si provvede all'espianto di tutto ciò per mettere ne lbambino quello che pare giusto a noi insegnandogli addirittura a "giocare."
    La pedagoga Francesca Antonacci è una valente interprete di tale linea e, per fortuna, Ella insegna (alla Bicocca) e pubblica, quindi ha modo di dare un contributo fattivo al rivolbaltamento del pernicioso preconcetto che trae fonte (credo) da John Locke .

    RispondiElimina
  22. Faccio mie le parole di Roberta:

    Penso che siamo in tanti ad avere difficoltà nella nostra vita di fede...
    Ma questa sofferenza non mi fa rimpiangere la situazione passata...
    Meglio 1 realtà dolorosa, che in un inganno luccicante e alienante che sembra bello.

    E infine:
    Infatti a volte questi "aiuti" di cui parlavo .. arrivano quanto meno me li aspetto, da parti che non mi aspettavo, ma sempre parti della realtà.
    ___________________________________
    Sì Roberta, condivido in pieno la tua esperienza, che si completa con quanto ha detto Valentina, che la fede dovrebbe essere quella dei bambini:

    Che sarà mai questa "fede adulta" che tante volte nel cammino veniva presentata da fanatici duri e puri come "fede forte", una fede che ti toglieva ogni empatia, ogni capacità di "compassione", ogni spinta a compiere il bene..... Ho visto giustificare cose orribili, oserei dire ciniche, con questo della "fede forte", tanto che io non potevo più sentirla neanche nominare!

    Se non diventerete come i bambini, vero, farsi piccoli e confidare nel Signore, che mai ci abbandona.

    Anche se i tempi sono difficili, duri e "emergono i peggiori tra gli uomini" e anche nella Chiesa nulla è facile, né scontato.
    Ma, come dice Roberta, meglio la realtà, ché la realtà non inganna, non tradisce, come dice don Giussani!

    Il mondo incantato dei neocatecumeni, invece, è tutto un inganno. E magari fosse almeno gioioso e a lieto fine, come una favola vera!

    Pax

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