venerdì 27 novembre 2009

Cammino Neocatecumenale. Punto della situazione


La pagina precedente è satura di molti post e ci ha consentito un interessante percorso. Credo sia opportuno riprendere il discorso dalle seguenti conclusioni di Emma, che mi danno l'opportunità di esprimere anche altre riflessioni, oltre che alcune precisazioni sul problema sollevato, consistente nella fagocitazione della pastorale di una intera diocesi da parte del Cammino NC, su cosa questa evoluzione della situazione rappresenta per la Chiesa e nella Chiesa e per i fedeli e, infine, sulle nostre motivazioni nonché sul nostro atteggiamento e comportamento.

"Ormai ci è noto che il Cammino NC è veramente una chiesa nella Chiesa! Una chiesa che ha la sua struttura, la sua gerarchia, il suo "pastore" (vedi foto a lato), le sue catechesi e la sua "liturgia". Sarebbe comunque più che interessante sapere se le persone che hanno scritto a mic, descrivendo la situazione a Campobasso, hanno potuto porre le loro domande a chi di dovere e se hanno ricevuto risposta!
Vorrei veramente conoscere il contenuto di quelle risposte, vorrei vedere come il vescovo giustifica la sua decisione di adottare il metodo neocatecumenale.
Sappiamo quanto il linguaggio sia essenziale, sappiamo quanto e come veicola contenuti fondamentali. In questo caso riconosciamo il linguaggio necoatecumenale, lo riconosciamo noi che quel linguaggio lo abbiamo ascoltato, letto, sappiamo le storture e le deviazioni dalla retta dottrina che quel linguaggio veicola, anche talvolta in modo sottile, inserendo l'errore in mezzo ad un'apparente "conformità". È possibile che il vescovo non ne sia reso conto? O è una sua decisione consapevole?"
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Le immagini che abbiamo inserito sono emblematiche, anch'esse hanno il loro "linguaggio" inequivocabile perché "parlano" direttamente della realtà che rappresentano, della quale abbiamo imparato a riconoscere anche i più reconditi e ben custoditi, ad intra, significati. La prima, in alto, riproduce il "clima" e i simboli della esclusiva (nel senso che esclude da essa chiunque non sia neocat, a meno che non siano vescovi in visita ad limina) Domus Galileae, come doviziosamente documentato nel sito al quale vi rimandiamo).
Tornando a Campobasso e alla decisione del Vescovo, posso rispondere ad Emma che mi risulta da fonti dirette e attendibili, che essa è stata presa d'intesa con le componenti del Cammino, presenti nella sua diocesi, che lo hanno 'convinto' della assoluta bontà del loro "pacchetto-iniziazione chiavi in mano". Tra le sue analisi e motivazioni della deficitaria situazione pastorale della diocesi, riconosciamo stile e parole delle feroci critiche che il cammino rivolge alla Chiesa e con le quali giustifica (non apertamente, s'intende) la sua "sostituzione" ad essa. Tra queste critiche qualche elemento di verità c'è, ma esso viene assolutizzato ad usum cammini, che viene proposto e spesso accolto come il miglior rimedio. Ed invece, alla resa dei conti e per i motivi ormai ben noti, esso si rivela come il peggiore dei mali.
Quanto ai fedeli ed ai parroci della diocesi, è ovvio che i neocat plaudano al vescovo; gli altri, invece, hanno espresso riserve e resistenze, delle quali -com'è ormai regola- non è stato tenuto alcun conto. Le preoccupazioni (vedi lettera pubblicata nel thread precedente), adeguatamente motivate, sono state espresse anche in Vaticano, con l'effetto dell'assordante silenzio al quale ormai siamo abituati anche noi. Del resto, il vescovo è arbitro e domino nella sua diocesi e quindi nessuno può contestare le sue decisioni. Oltrettutto, direttivo com'è, ha il polso per imporle e renderle eseguibili senza condizioni e discussioni e ci sono molti parroci e fedeli che soffrono per l'ineluttabilità del cambiamento imposto che, purtroppo, sappiamo in che direzione conduce.
Di nuovo e preoccupante in linea generale c'è il documento della CEI citato nel piano pastorale, che sancisce i cambiamenti in atto. Ho notato, tuttavia, che alcune diocesi li hanno adottati cum grano salis.
Veniamo ora al nostro atteggiamento, comportamento e, sì, anche linguaggio, che desideriamo diventi connaturale ai nostri interventi. Ovviamente nulla è cambiato nelle nostre motivazioni di corretta informazione e di confronto delle 'storture' neocat che conosciamo, man mano che continuano ad evidenziarsi immutate, con il 'Depositum Fidei' Apostolico e il Magistero Cattolico che lo custodisce.
Veniamo ora al nostro 'linguaggio' e al nostro 'stile' di comunicazione, che ritengo essenziali perché la comunicazione stessa sia serena, chiara, efficace ed il 'messaggio' di cui siamo portatori passi senza incontrare resistenze che, credo, sorgano inevitabili se ci poniamo nella veste di "fustigatori" usando toni giustizialisti, che spesso ci stanno tutti, ma vanno bene per un discorso "Apologetico" -che non è il nostro- non sono funzionali a questo strumento e a questo 'luogo' di informazione, comunicazione e scambio di idee. Possiamo e dobbiamo criticare, ne abbiamo diritto e anche dovere perché sono messi in discussione i fondamenti della nostra Fede; ma non possiamo farlo se non con il garbo ed il rispetto dovuto a chi ha la funzione decisionale e di governo che non è la nostra. Possiamo fungere da stimolo se questa non viene esercitata, ma altro non possiamo se non continuare a non tacere su quel che vediamo e pensiamo come frutto del nostro discernimento nella Chiesa, ma prendendo atto del nostro limite, confidando nel Signore nonostante esso, perché è solo da esso e accettandolo che possiamo procedere, condotti per mano da Lui tappa dopo trappa di questo impegnativo ma anche fruttuoso percorso... in realtà è un vero e proprio percorso di approfondimento della nostra Fede e delle sue ragioni e delle sue ricchezze, espresse e condivise, che da tre anni a questa parte ha riempito le nostre esperienze quotidiane e ci ha portati fin qui e devo dire con gioia e gratitudine nei confronti del Signore che molto dentro di me, proprio in interiore homine, riversandosi sul mio vissuto, è cambiato e si è maggiormente radicato in Lui da quell'inizio. Sono convinta che è così per tutti noi, perché è lo stesso spirito e le stesse motivazioni che ci animano. Ben arrivati fin qui e buon proseguimento, nel Signore e nella Verità con Carità, e per questo è Lui che supplichiamo...

75 commenti:

  1. Gregorio Nisseno tratta la questione del linguaggio nell’ambito del dibattito trinitario del IV secolo. Anche allora, non c’è dubbio, sorgevano questioni “comunicative”, poi risolte dall’adozione di quel linguaggio dogmatico che, per almeno qualche secolo, mise d’accordo tutti o quasi.

    Allora, le eresie erano visibili e riconoscibili perché i Vescovi erano “sorveglianti” oltre che Pastori del Gregge. Ma anche al popolo, per via di una salda dottrina, le stonature dell’eresia suonavano stridenti come il gesso spezzato sulla lavagna: le discussioni “teologiche” non si svolgevano solo nelle cattedrali, ma anche nel quotidiano mercato: facendo la spesa, i cristiani dell’epoca discutevano se Cristo avesse una o due nature.
    Non esagero su questo: è una informazione avuta da un dotto e celebre studioso di Patrologia…

    Ma torniamo al Nisseno. Ho trovato un suo bel pensiero che riflette la delicatezza divina quando il Signore si comunica, o decide di comunicarsi, a noi: “Come una madre affettuosa balbetta insieme con i gridolini privi di significato dei bambini, così Dio dona alla natura umana quanto essa può ricevere e per questo motivo … si esprime in maniera umana e assume i sentimenti umani”.

    Dunque, Dio asseconda “foneticamente” il nostro balbettio, blatera anche Lui giocando con le nostre parole smozzicate, aspetta paziente che da soli possiamo equilibrare sibilanti, labiali, dentali, fricative etc…
    Quanta tenerezza in questa Santa pazienza…

    Noi, però, una volta presa velocità di linguaggio, spesso ritorniamo ad una autonomia speculativa e dialettica incurante di quella Santa pazienza, non ne riflettiamo la pedagogia, procediamo spediti su discorsi nei quali, la Verità può sembrare urlo sgraziato e privo di misericordia, e questo vale per tutti perché tutti siamo esseri finiti.

    Ciò che si difende, la Verità, in realtà si difende benissimo da sola, anche se non ne vedremo materialmente i frutti: e qui sta l’equivoco diabolico, secondo me, cioè di voler dare al Signore i tempi nostri, ben sapendo che tempi Suoi e tempi nostri scoccano le ore con lancette diverse su quadranti diversi.

    Ciò non vuol dire, lo chiarisco, abdicare ad un conciliarismo fra poveri, ma ad una conciliazione linguistica che porga con fermo garbo posizioni dottrinali evidentemente discordi. Mi piacerebbe, insomma, che si continuasse col diritto-dovere di informazione, ma con lo stile paziente della Verità caritatevole o, se più vi piace, della Carità veritatevole.

    Il che implica, ovviamente, procedere mano nella mano con Colui che balbetta con amore i nostri balbettii e ci dà tempi e modi di poter insegnare alla lingua di formulare bene, cioè nel-bene, la Parola vera.

    Vi auguro un buon tempo di Avvento.

    Chisolm

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  2. siete matti da legare curatevi!Vi suggerisco un buon centro di salute mentale

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  3. Dice Chisolm

    Ciò non vuol dire, lo chiarisco, abdicare ad un conciliarismo fra poveri, ma ad una conciliazione linguistica che porga con fermo garbo posizioni dottrinali evidentemente discordi. Mi piacerebbe, insomma, che si continuasse col diritto-dovere di informazione, ma con lo stile paziente della Verità caritatevole o, se più vi piace, della Carità veritatevole.

    Il che implica, ovviamente, procedere mano nella mano con Colui che balbetta con amore i nostri balbettii e ci dà tempi e modi di poter insegnare alla lingua di formulare bene, cioè nel-bene, la Parola vera.


    Sottoscrivo ogni virgola e ringrazio Chisolm per questo suo pensiero. Come sempre chiarificatore per tutti noi.

    Le nostre umane reazioni, a volte ci fanno sembrare quello che non siamo. In realtà vorremmo contare sulla "comprensione" di chi legge, e molti ce la concedono. Ma i destinatari primi di queste infomrazioni, spesso fanno leva su queste umane debolezze.

    Fa bene a tutti chiedere perdono, in questi casi, perchè leva o no la responsabilità è nostra.

    E sempre di più guardare a Colui che abbiamo Trafitto. Guardare Lui, il Suo Santo Vicario e la Sacra Tradizione, per distogliere lo sguardo da noi stessi. E per "noi stessi" intendo TUTTI. Chi legge, chi scrive, chi risponde.

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  4. Riguardo il problema di Campobasso, è utile citare le parole di un Vescovo, Padre Giovanni D'Ercole, illuminanti per tutti:

    "Bisogna guardare la Chiesa con entrambi gli occhi, come mi è capitato di dire sui teleschermi. Un occhio sul Papa, l'altro sul vescovo e sul parroco. Se il vescovo e il parroco dicono la stessa cosa del Papa, è l'unità.
    La mancanza di unità fa molto male alla Chiesa. Se il vescovo non dice la stessa cosa del Papa, mi viene lo strabismo, e allora io guardo solo il Papa!"



    Allora, amici Nc e quelli che ci leggono, vogliamo diventare strabici?

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  5. siete matti da legare curatevi!Vi suggerisco un buon centro di salute mentale

    Perchè non rispondi?

    Riformulo la domanda: diventiamo strabici?

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  6. parlavamo di "linguaggio":

    abbiamo avuto un assaggio di trpen (il resto ovviamente non lo 'passo', ma una è più che sufficiente)

    la mail che segue viene da Ivrea:

    Vorrei sapere qual è la persona così intelligente che scrive queste stronzate sul cammino.
    Complimenti vedo che sei un imbecille molto ben
    malinformato............. cerca di sforzarti con il tuo cervelletto
    molto piccolo e vedrai che quello che scrivi sul cammino ti ricadrà
    tutto sopra!
    ah!..... Ti ricordo piccola testa di merda che lo Statuto è stato
    approvato dal SANTO PADRE!!!!! forse te lo sei dimenticato tu che hai un cervello di vecchio senile!
    Bravo continua ancora a scrivere quì così dimostri il tuo grado di
    intelligenza! Complimenti...
    Io mi chiamo Mirko, visto che tu simpaticone scrivi e nemmeno firmi
    le tue straordinarie cazzate che scrivi sul cammino!!!!!!!!!!!!!!!!!

    ovviamente non la lascerò, tra breve la cancello... solo per condividere un attimo e avere un idea di cosa arriva (non è l'unica)

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  7. Si può leggere,ascoltare, celebrare il Vangelo per anni, senza che questo cambi neppure uno iota di quel che eri e resti.

    Si può stare nei pressi del Signore senza accorgersi di Lui.

    Questa è una cosa che davvero mi fa paura.

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  8. Ciò che si difende, la Verità, in realtà si difende benissimo da sola, anche se non ne vedremo materialmente i frutti:

    è vero che la Verità si difende (e si impone) da sola; ma è necessario che ci sia qualcuno che la 'mostri', perché la si conosca e - quando serve - che la metta a raffronto con l'errore, perché lo si distingua...

    e qui sta l’equivoco diabolico, secondo me, cioè di voler dare al Signore i tempi nostri, ben sapendo che tempi Suoi e tempi nostri scoccano le ore con lancette diverse su quadranti diversi.

    è vero; a volte prevale la nostra fretta, il desiderio di risolvere tutto e subito.

    Tuttavia è proprio misurandoci con la nostra impotenza, che ci lasciamo 'istruire' e plasmare dal Signore, nella certezza che i Suoi "tempi" hanno certamente una ragione e, soprattutto, nonostante le difficoltà sono sempre tempi 'fecondi'. E non sto parlando solo per la vicenda del cammino nella Chiesa e per la seria crisi che essa sta attraversando; ma lo sto constantando per tutte le mie vicende quotidiane, per tutti i nodi personali e familiari che stentano a sciogliersi... mi rendo conto che tutto è immerso nella Vita ed è Vita, dura e faticosa a volte, ma anche generosa e luminosa e splendida e, comunque, BELLA.

    A proposito di "tempi fecondi": se non stessimo vivendo questo terribile periodo di confusione e di disorientamento, forse la nostra attenzione non sarebbe così desta; la nostra sete di Verità e di Bellezza e di Pace non sarebbe così intensa; il nostro approfondimento non sarebbe così assiduo e pressante; la nostra supplica al Signore non sarebbe così 'forte'; la nostra Adorazione, il nostro ascolto, non sarebbe così presente; la nostra attesa non sarebbe così trepidante; il nostro impegno non sarebbe così assiduo e motivato; non ci sarebbero tanti amici in più, che ci arricchiscono con i loro pensieri e le loro parole; il nostro cuore non sarebbe così colmo di gioia, nonostante il rammarico, il dolore, lo sconcerto, per il degrado incombente; la nostra Fede non andrebbe aumentando e affinandosi, nonostante...

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  9. ...la delicatezza divina quando il Signore si comunica, o decide di comunicarsi, a noi: “Come una madre affettuosa balbetta insieme con i gridolini privi di significato dei bambini, così Dio dona alla natura umana quanto essa può ricevere e per questo motivo … si esprime in maniera umana e assume i sentimenti umani”.

    è una immagine tenera e struggente ... bellissima e VERA

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  10. Vorrei richiamare la vostra attenzione sulla parte inferiore dell'immagine della Domus all'inizio dell'articolo, che rappresenta un rito neocat (non lo chiamo di proposito eucaristia): notate l'enorme 'mensa' addobbata per la festa? Doc'è l'Altare del Sacrificio che, solo, può portarci alla gioia della Risurrezione?

    e attenti anche alla seguente riflessione, che non riguarda solo il Cammino, che in più è anche sincretista. Il perché (del sincretismo) sta nei significati attribuiti al pane e al vino dall'Arguello e da altri 'segni' e insegnamenti più volte ricordati, ben esplicitati sul sito

    Attenzione a non perdere di vista l'insieme, la modalità con cui si riceve la comunione è una conseguenza di altre cose. La questione di fondo è: cos'è la messa? Se la messa è una "cena", allora il pane si prende con le mani come facciamo a tavola. Se la messa è un sacrificio, quello non è pane e allora a maneggiarlo sono solo i sacerdoti. Per la tradizione cattolica la messa è un sacrificio, non ci sono dubbi. Ma vedete che di sacrificio non si parla più e sono state introdotte innovazioni che a poco a poco, senza dirlo espressamente, spingono a ritenere che la messa sia una semplice cena.

    E' esattamente quel che ha fatto Lutero... il Cammino fa ancora di più: giudaizza e deforma e cancella fondamenti importanti della fede cattolica. Riporto come esempio uno stralcio da un post del thread di ieri, riguardante il battesimo sul documento diocesano di cui discutevamo (così, un po' per rinverdire le idee!)

    Il Battesimo:
    - Rigenera alla vita dei figli di Dio
    - manca il perché, l'effetto [cancella il peccato originale e quelli attuali (se ricevuto da adulti)]
    - manca anche [fa rinunciare a satana e alle sue opere]
    - manca anche [ci dona la Grazia Santificante e le virtù teologali] altrimenti in che modo e perché
    - Unisce a Gesù Cristo e alla Chiesa
    - Fa diventare tempio dello Spirito [Santo]
    - Fa partecipare all’ufficio sacerdotale profetico e regale di Gesù

    Vorrei anche sapere cosa significa introdurre la necessità di "ratificare il Battesimo", se esso conferisce "il carattere", indelebile, che non è da ratificare in alcun modo, ma da mantenere vivo nella fede e mi chiedo come ha fatto un vescovo ad avallare un documento ufficiale carente di punti essenziali come questo e come quelli che posto successivamente

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  11. Il documento diocesano riporta anche i seguenti punti programamtici dell'itinerario formativo dei ragazzi che si preparano alla cresima (che poi sono bambini perché risulta che la cresima - nel nuovo progetto pastorale - precederà la comunione):

    1. L’incontro con Dio dei cristiani, che nella Parola biblica si rivela come il Dio della liberazione, il Dio della creazione, il Dio che ha agito e agisce continuamente nella storia mediante uomini ispirati dal suo Spirito;

    a me questo sembra più il Dio degli ebrei invece che la SS. Trinità, Padre Figlio e Spirito Santo
    L'incontro col Dio dei cristiani, che è SS Trinità, si ha nella Chiesa e nella vita Sacramentale (che unisce al Padre, nel Figlio, per opera dello Spirito Santo) anche se è vero che Dio agisce nella storia; ma mi danno da pensare quegli "uomini ispirati dallo Spirito Santo" mediante i quali Dio agisce... non agisce forse mediante l'Opera del Figlio che è entrato nella Storia?) i cristiani che vivono la fede (ma resta da scoprire chi sono quegli uomini "ispirati dallo Spirito Santo", se tutti o quelli che in altro luogo vengono chiamati "testimoni") certo sono ispirati dallo Spirito Santo, ma lo sono perché nella Chiesa ricevono lo Spirito di Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo e proprio da Lui, mediante il quale "tutte le cose sono state create" e che "si è fatto uomo" per noi e per la nostra salvezza...

    Tutta la formulazione, comunque è prettamente veterotestamentaria: Creazione, Liberazione dall'Egitto Esodo, e Cammino con Dio nel deserto (il Dio che agisce nella storia come si rivela a Mosè)

    2. L’incontro con la Persona e il messaggio di Gesù di Nazaret, il profeta-messia, il crocifisso-signore, il datore dello Spirito, nel quale Dio si è rivelato in forma nuova e definitiva[quale? non è irrilevante, dato che si tratta del Figlio, Verbo incarnato] che vive oggi nel mondo in lui;

    di per sé si omettono cose fondamentali anche se non si dicono cose sbagliate, ma a parte crocifisso signore minuscolo dopo profeta-messia pure minuscolo(ma poi perché profeta, se Messia è molto di più? Perché non Messia Figlio di Dio, il Verbo incarnato?) datore del [Suo] Spirito e manca totalmente:[alla Chiesa, nella cui vita sacramentale, a partire dal Battesimo, si trova la pienezza di ogni Grazia e appunto lo Spirito del Signore Incarnato Morto Risorto e Asceso al Cielo]

    3. L’incontro [o l'inserimento nella?] con la Chiesa di Gesù, mediante la decisione di fede e la ratifica (?) del battesimo, che comporta la volontà di convertirsi e [manca: accogliere il Signore e la Sua Salvezza, che danno la capacità di] accettare il vangelo come codice di vita, la partecipazione ai momenti sacramentali in cui la Chiesa si costruisce (o è costruita dal Signore?) come «corpo visibile [e anche come Corpo Mistico] del Signore», soprattutto nella riconciliazione e nell’Eucaristia.

    Sulla "ratifica" del Battesimo ho detto nel post sopra

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  12. e non è tutto, vedremo anche altro...

    c'è o non c'è di che rimanere dubbiosi e perplessi?

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  13. Sulla "ratifica" del Battesimo ho detto nel post sopra


    Già. Fermi restando i punti di disamina fatta negli altri messaggi, questo della "ratifica" è davvero peculiare...

    La "ratifica" (se la lingua italiana mi aiuta) si dà a qualcosa (in genere è linguaggio usato per i TRATTATI) che la attende per essere VALIDO. Dopo la RATIFICA i trattati, appunto, hanno piena validità. Prima della "ratifica", i trattati NON HANNO VALIDITA' e rimangono solo degli auspici.

    Il termine, accostato al Sacramento del Battesimo, fa davvero venire la pelle d'oca. Se lo leggesse un anabattista si sfregherebbe le mani!

    Il Battesimo si DONA. Lo Dona DIO per mezzo della Chiesa. E' una Grazia ricevuta, ed è in se stesso pienamente Valido e "operante" ex opere opertato!

    La questione può semmai riguardare il "legamento" del Battesimo, dalla nostra condotta dissoluta che non corrisponde alla Grazia ricevuta! Ma questo è diverso dal dire che il Battesimo attende la nostra RATIFICA! La "ratifica" la dà Dio!

    Magari il linguaggio è ambiguo, ma questa ambiguità non può comporre un documento così importante!

    Nel caso del "Legamento" del Battesimo, c'è il potere di SCIOGLIERE dato a Pietro e ai suoi:la Santa Confessione! Per cui il Battezzato, che non potrebbe beneficiare di nulla se già Dio non avesse Donato la Grazia della "rinascita dall'alto" (senza bisogno di ratifiche!), allora viene ri-alzato dalla stessa Grazia che Guarisce!

    Mah..

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  14. sto raccogliendo le analisi del documento già fatte, estreandole dal profluvio dei post del thread precedente.

    (dal documento con i dettagli tratto dal sito della diocesi)

    Dopo la nascita d’ogni Figlio

    I genitori primi trasmettitori della fede, se è loro desiderio, chiedono il cammino dell’iniziazione cristiana che comprende i sacramenti: Battesimo, Cresima, Eucaristia In forza degli impegni assunti Il giorno del matrimonio con le seguenti parole:

    “C’impegniamo ad accogliere con amore i figli che Dio vorrà donarci ("apertura alla vita in senso kikiano indiscriminato" o paternità e maternità responsabili?) e ad educarli secondo la parola di Cristo e l’insegnamento della Chiesa”.

    Perché chiedere il cammino dell’iniziazione cristiana per i propri figli?

    Una tale richiesta comporta l’impegno a trasmettere ai propri figli, per tutta la vita, la fede in Gesù Cristo attraverso le parole,i gesti, le azioni e una entusiasta testimonianza di vita.
    Pertanto è necessario dalla nascita iniziare un itinerario di conoscenza della persona di Gesù e del suo insegnamento di salvezza facendosi accompagnare dalla comunità parrocchiale.

    ITINERARIO DI PREPARAZIONE AL SACRAMENTO DEL BATTESIMO

    La famiglia è il santuario dell’amore, come dice papa Benedetto XVI.
    Va aiutata, sostenuta, incoraggiata, in un continuo cammino permanente di preghiera, riflessione,servizio. (niente da dire, tutto OK, ma CHI é che guida che aiuta e che incoraggia che 'fornisce' la riflessione e il servizio?)
    Non pare giusto che una coppia che “si sposa in Chiesa”…, torna devotamente al primo battesimo e poi…per la prima comunione…! (non è sempre così: ci sono molte coppie che continuano la loro vita sacramentale... sullo stesso stile sono le successive critiche che fondano il nuovo progetto)
    .....

    I momenti celebrativi all’interno della celebrazione eucaristica domenicale avranno questa sequenza:

    1. Iscrizione del Nome Benedizione Veste bianca e Unzione Catecumenale.
    2. Consegna del Vangelo e del Simbolo di Fede.
    3. Celebrazione del Sacramento del Battesimo

    Iscrizione del Nome (a chi conosce il Cnc questo ricorda qualcosa)

    Noi Genitori oggi, giorno del Signore davanti alla comunità cristiana di … (Parrocchia o comunità particolare?)raccolta in preghiera affidiamo alla SS. Trinità nostro/a figlio/a

    Celebrante:
    Che cosa domandate alla Chiesa di Dio per vostro/a figlio/a?

    Genitori:
    Noi, alla Chiesa di Dio chiediamo: la fede, la speranza, la carità e la vita eterna. L’itinerario dell’iniziazione cristiana per la vita (Battesimo,Cresima, Eucaristia ).
    C’impegniamo a vivere il cammino formativo che ci propone la Parrocchia; a sovvenire alle concrete necessità materiali
    (la decima?); a partecipare attivamente a quelle iniziative che servono a formare una comunità viva (quali?).

    Celebrante:
    Preghiera.
    ....Siete pronti ad incamminarvi per questa via sotto la guida di Cristo, nostro maestro e salvatore, per vivere uniti con tutta la famiglia cristiana di ….?

    Genitori:
    Sì siamo pronti.

    Celebrante:
    E voi padrini, che accompagnate i genitori e voi tutti, fratelli e sorelle, qui presenti, siete disposti ad aiutarlo nella ricerca di Cristo e nel loro impegno a seguirlo?

    Padrini:
    Sì, siamo disposti ad aiutarli, impegnandoci ad essere Testimoni della fede per tutto il cammino dell’iniziazione cristiana. (chi sono costoro?)
    -------------------

    Quanto appena letto SIGNIFICA CHE INSIEME AL BATTESIMO I GENITORI SI IMPEGNANO A CHIEDERE TUTTO IL "PACCHETTO CHIAVI IN MANO" DELL'INIZIAZIONE CRISTIANA con tutte le implicazioni ratificate e sottoscritte, che -tra le righe, ma non troppo- li vedranno coinvolti in una comunità neocatecumenale!

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  15. Vorrei far notare una cosa. Si è detto che il Papa chiede al Cammino di INSERIRSI nella Pastorale diocesana in modo armonico.

    Questo, in certi casi, viene rovesciato in una neocatecumenalizzazione della Diocesi, facendola passare per "pastorale integrata".

    In realtà basta leggere le fonti del diritto per capire QUALE pastorale la pastorale diocesana deve attuare: quella stabilità dalla Santa Sede nelle norme universali!

    Per esempio:

    Can. 775 - §1. Osservate le disposizioni date dalla Sede Apostolica, spetta al Vescovo diocesano emanare norme circa la materia catechetica e parimenti provvedere che siano disponibili gli strumenti adatti per la catechesi, preparando anche un catechismo, se ciò sembrasse opportuno, e altresì favorire e coordinare le iniziative catechistiche.

    Can. 780 - Gli Ordinari dei luoghi curino che i catechisti siano debitamente preparati a svolgere bene il loro incarico, che cioè venga loro offerta una formazione continua, e che conoscano in modo appropriato la dottrina della Chiesa e imparino teoreticamente e praticamente i principi delle discipline pedagogiche.

    E poi leggete la prefazione al Catechismo:

    "11 Questo catechismo ha lo scopo di presentare una esposizione organica e sintetica dei contenuti essenziali e fondamentali della dottrina cattolica sia sulla fede che sulla morale, alla luce del Concilio Vaticano II e dell'insieme della Tradizione della Chiesa. Le sue fonti principali sono la Sacra Scrittura, i Santi Padri, la Liturgia e il Magistero della Chiesa. Esso è destinato a servire come “un punto di riferimento per i catechismi o compendi che vengono preparati nei diversi paesi” [Sinodo dei Vescovi 1985, Relazione finale II B a 4].

    12 Questo catechismo è destinato principalmente ai responsabili della catechesi: in primo luogo ai vescovi, quali maestri della fede e pastori della Chiesa. Viene loro offerto come strumento nell'adempimento del loro compito di insegnare al Popolo di Dio. Attraverso i vescovi, si rivolge ai redattori dei catechismi, ai presbiteri e ai catechisti. Sarà di utile lettura anche per tutti gli altri fedeli cristiani."

    Dunque. Mi risulta che il Catechismo approvato dalla Santa Sede, oltrechè quello del venerato Santo Papa Pio X, sia quello promulgato dal Servo di Dio Giovanni Paolo II. Cosa ha a che vedere questo piano pastorale con i contenuti del Catehismo, nelle "spiegazioni catechistiche" che abbiamo letto?

    Questa diocesi obbedisce alla Pastorale Universale e al Magistero del Papa? Il Cammino quindi, alla luce del discorso di Gennaio al CnC, si INTEGRA assimilando la Pastorale Universale, quindi Diocesana, oppore no?

    Rispondendo a queste domande, seguendo l'Insegnamento di Padre Giovanni D'Ercole, si può decidere di essere strabici, oppure di essere IN COMUNIONE CON IL PAPA e la Chiesa di sempre.

    Padre Giovanni ha detto chiaramente che un Vescovo che NON ASCOLTA il Papa, METTE LA SUA DIOCESI IN DIS-COMUNIONE.

    Ognuno tragga le sue conclusioni

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  16. "Tutta la formulazione, comunque è prettamente veterotestamentaria: Creazione, Liberazione dall'Egitto Esodo, e Cammino con Dio nel deserto (il Dio che agisce nella storia come si rivela a Mosè)"

    è più che fondata l'ossrvazione di Mic. non è tutto superato da Cristo e dalla sua venuta?
    se è bene conoscere anche il vecchio testamento (ma questo davvero non è il "Dio dei cristiani", ma degli ebrei) non mi sembra normale impiegarci tutto un anno di formazione: basterebbe parlarne in un incontro

    Anche il parlare di Cristo risulta quanto meno approssimativo, monco e di persone che non hanno dimestichezza non un linguaggio cattolico (a proposito di "linguaggio"!)

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  17. leggo nel documento:

    _ PRIMO ANNO: DI FRONTE A DIO (appunto, dov’è il Dio SS. Trinità?)
    1. Il Dio della liberazione
    2. Il Dio della creazione
    3. Il Dio della storia
    _ SECONDO ANNO: CON GESU’ IL CRISTO (ne ha già parlato Mic)
    1. Gesù, il profeta-Messia
    2. Gesù, il crocifisso-Signore
    3. Gesù, il datore dello Spirito
    _ TERZO ANNO: PER VIVERE DA CRISTIANI
    1. Crescere nella fede
    2. Convertirsi al Vangelo
    3. Per essere «corpo del Signore»
    4. IL Sigillo dello Spirito Santo

    (i punti 1 e due non dovrebbero essere invertiti? Bisogna poi arrivare al terzo anno per "convertirsi" al Vangelo)

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  18. se è bene conoscere anche il vecchio testamento (ma questo davvero non è il "Dio dei cristiani", ma degli ebrei) non mi sembra normale impiegarci tutto un anno di formazione: basterebbe parlarne in un incontro

    sarebbe meglio parlare di Antico Testamento, altrimenti si offendono gli ebrei. "vecchio" potrebbe farlo ritenere superato.. ;)

    sono d'accordo, Psyco: basta un incontro per parlare del Dio degli ebrei che il Signore Gesù ha portato nella Storia. Anche a me un anno pare francamente eccessivo!

    Guardate che è importante: Dio non agisce nella storia il Dio come detto nel documento "che ha agito e agisce continuamente nella storia mediante uomini ispirati dal suo Spirito". Sappiamo bene che per Kiko questi uomini sono "i catechisti!" i "profeti per te"... il NOSTRO Dio, invece la SS. Trinità agisce nella storia Redenta dal Sacrificio del Figlio entrato nella storia e attraverso la Sua Opera e la Sua Presenza di Risorto nella Chiesa e nei Suoi!

    Ricordate il Prologo Giovanni?
    "Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
    la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo

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  19. Dice Mic nel thread:
    “Veniamo ora al nostro 'linguaggio' e al nostro 'stile' di comunicazione, che ritengo essenziali perché la comunicazione stessa sia serena, chiara, efficace ed il 'messaggio' di cui siamo portatori passi senza incontrare resistenze che, credo, sorgano inevitabili se ci poniamo nella veste di "fustigatori" usando toni giustizialisti, che spesso ci stanno tutti, ma vanno bene per un discorso "Apologetico" -che non è il nostro- non sono funzionali a questo strumento e a questo 'luogo' di informazione, comunicazione e scambio di idee.”


    Si è parlato di un linguaggio cosiddetto “apologetico” che non apparterrebbe e non “sarebbe funzionale a questo strumento e a questo luogo di comunicazione, informazione e scambio di idee”.

    Allora leggiamo dall’Enciclopedia:
    APOLOGIA:
    (Dal greco Apologhìa, difesa) Discorso scritto o parlato in difesa o ad esaltazione di qualcuno o di qualcosa. Un gruppo di opere di alcuni Padri della Chiesa è detto “degli Apologisti” perché tali opere si propongono come fine LA DIFESA DELLA DOTTRINA CRISTIANA.

    APOLOGETICA:
    L’arte del discorso che mira alla DIFESA DELLA VERITA’, in filosofia e in teologia; propria soprattutto delle religioni rivelate. Scopo dell’A. è pertanto la dimostrazione di fondamenti storici e razionali della Fede. Il metodo apologetico è rappresentato, nei primi secoli del Cristianesimo, da numerosi apologisti greci e latini (Minucio Felice, Tertulliano, Aristide di Atene, Giustino, Cipriano, Lattanzio, Origene).

    Da qui si evince che “apologetico” non è affatto il metodo di citare la Sacra Scrittura o le Opere dei Padri della Chiesa, per dimostrare una qualche PROPRIA tesi dottrinale, ma più genericamente è l’atteggiamento scritto o parlato di DIFENDERE LA VERITA’ DELLA DOTTRINA CRISTIANA, argomentando con elementi storici e razionali.
    Pertanto non è esatto dire, come spesso si è detto, che Gianluca – ad esempio - sia “apologetico”, per il fatto che cita spesso Sacra Scrittura e opere di Santi perché, stando al significato etimologico del termine, il suo non è un modo di espressione “apologetico” ma semplicemente un modo che procede “per citazioni”. Tanto è vero che i Padri della Chiesa, che evidentemente non potevano “citare se stessi”, sono detti “apologetici” non perché facessero citazioni, ma perché DIFENDEVANO LA SANA DOTTRINA.

    Quindi è un grosso errore dire che l’apologetica non appartenga a questo strumento e a questo “luogo di informazione e comunicazione”, perché invece DIFENDERE LA SANA DOTTRINA è esattamente, insieme all’osservazione e all’informazione, IL PRIMO E IL PRINCIPALE SCOPO DI QUESTO BLOG. (Se poi la moderna teologia, perdendo il senso etimologico del termine, applica ad esso un senso diverso, questo è un problema di cristallizzazione del significato, sopraggiunto nei secoli, ma che non corrisponde alla genesi dello stesso.) Ed i toni “fustigatori” della menzogna e “giustizialisti” nei confronti dei servi consapevoli della menzogna (vedi gli eretici), non rari nei Santi dei primi secoli, non sono da definire impropriamente “apologetici”, quasi che difendere la sana dottrina sia un atto anacronistico, vetusto, desueto, che ha fatto il suo tempo, ma sono i toni di coloro che in fatto di Fede non conoscono mezze misure né pusillanimi diplomazie e che, bandendo il rispetto umano, di fronte alla Verità, non guardano alla grandezza, all’importanza e al potere umano di chi la trascura.

    Indubbiamente la grande anarchia che regna nella Chiesa a livello gerarchico, Chiesa di cui noi tutti siamo figli e servi, ci procura a vari livelli e con varie manifestazioni una notevole prova spirituale – già di per sé una “purificazione” - che si concretizza a volte con sofferenza altre invece con uno stato mentale ed espressivo di evidente confusione …
    (continua)

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  20. Dico questo perché è molto strano, a distanza di un solo giorno, veder prima difendere determinate prese “forti” di posizione, legittimandole con valide e correte argomentazioni -

    “Lo capisci che per il Signore bisogna "prendere parte", altrimenti Lo tradiamo anche noi?
    Solo che adesso "il gioco si fa duro" perché la mimetizzazione è più subdola e l'approvazione ci tapperebbe la bocca, se non parlassimo con la certezza della Fede cattolica nutrita dal Signore e dal Magistero accolto e assimilato e vissuto nella Chiesa.”

    “Vorrei dire a Larus che criticare la Chiesa, se fatto a ragione, non è picconare, semmai è aiutare ad aprire gli occhi e a recuperare quel che altri cercano di distruggere.”

    “Ora noi possiamo rimanere sconcertati e criticare qualche atto del Papa, che è criticabile in quanto non suscettibile d'infallibilità, anche perché occorre pensare che il Papa è tributario di altri per le informazioni che gli danno, dato che oltretutto non può sapere e conoscere tutto quello che succede.”

    - e pure scomodando gli scritti di P. Zoffoli, per poi capovolgere (inspiegabilmente?) atteggiamento, stigmatizzando il giorno seguente le stesse posizioni difese un giorno avanti, accusando “qualcuno” (riferirsi direttamente alle persone incriminate, chiamandole per nome e cognome non sarebbe male …) di “fustigazioni” e “giustizialismi”, che comporterebbero “inevitabili” – quindi suppongo anche “giuste e sacrosante” – RESISTENZE.

    E quali sono queste RESISTENZE?
    Quelle di un qualche “Gerarca” ecclesiastico che segue il blog e che non sopporta di sentirsi dire la verità? Oppure quelle di un “Larus” che non ha ancora capito che il Cammino continua a mietere impietosamente vittime (compreso lui, che si è definito “bruciato” da quell’esperienza) proprio perché i Pontefici non hanno custodito a dovere il gregge loro affidato da Dio, ma anzi continuano imperterriti a confermare e ad inviare alle pecore i lupi? Oppure la RESISTENZA di un “più o meno potente” catechista Nc, quale il Signor Gianluca, ieri intervenuto con il seguente subdolo “consiglio” o “minaccia velata” o “intimidazione” (fate voi):

    “Infine provo a riproporre un consiglio a Mic: Ti prego, sta attenta a determinati commenti di alcuni "collaboratori" del blog, affinché non si passi da una critica oggettiva di comportamenti e prassi, ad una invettiva contro persone e, cosa ancora più pericolosa, contro Vescovi, Cardinali e Papi che rappresentano la Chiesa, con il rischio di infondere un sentimento di sfiducia nei fedeli che leggono e
    promuovere una verità non contemplata dai nostri Pastori.
    La pace”
    ???

    Sarebbe per QUESTE “RESISTENZE” e per rispettare ( non la Carità, che alle volte per essere tale deve “alzare la voce” ma) certa volontà di non guardare in faccia la realtà delle cose, in tutta la sua inarrestabile drammaticità che oggi, essendo presumibilmente passata l’immediata fibrillazione dovuta allo scoop, si richiamano le persone a “più miti consigli” a “più dolci parole”, con quel distacco emotivo e quel “Politicaly
    Correct” che può tenere solo chi dal problema non è stato nella sua pelle colpito, se non per breve tempo ed in modo relativo, e perciò ne rimane indifferente alquanto?

    Beh, io credo sinceramente che la disperante drammaticità del momento che si vive, con la INAUDITA VIOLENZA dell’ASSORDANTE SILENZIO DELLA GERARCHIA, che maliziosamente e colpevolmente TOLLERA, quando addirittura non IMPONE l’avanzata della menzogna eretica a danno della fede cattolica, non è conciliabile con gli inchini, le riverenze, i panegirici, le cortesie affettate con falsi ed inopportuni rispetti verso un’Autorità che, per le sue nefaste opere, sta negando ed annullando se stessa, come diceva P. Zoffoli.

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  21. Scusate, non sarò delicata come Gregorio Nisseno e Chisolm, ma di fronte a tanto mistero di iniquità non mi pare il caso di mettersi a filosofeggiare graziosamente, paragonando le nostre denunce a “gridolini senza significato” e “balbettii infantili”, che Dio dovrebbe raccogliere tutto divertito ed estasiato … forse perché dal Cammino io sono uscita riportando a casa se non altro la pelle, ma molti invece sono morti, perciò non ho nessuna voglia di scherzare o poetizzare.

    Io sono di quelli che non hanno i peli sulla lingua, né hanno l’intenzione di farseli crescere da oggi in poi. E mi dispiace moltissimo costatare che la mia identità, con tutto il suo vissuto esperienziale, sviluppato nel merito dell’argomento, e messo da me a disposizione – non credo inutilmente –in questo strumento di informazione, e con il MIO modo di contribuire, non sia accettata nella sua unicità, ma se si tratta di questo tolgo tranquillamente il disturbo, perché non permetterò mai più a nessuno di dirmi come debbo parlare e come debbo essere, negando me stessa. Vorrà dire che userò il mio prezioso tempo, che fino ad oggi ho perso per questo servizio alla Chiesa, in modo migliore: concedendo più cure ed attenzioni al malato terminale che sto accudendo, il quale è immagine (consapevole e partecipata) di Cristo Crocifisso, che con le sue sofferenze sta sicuramente contribuendo alla salvezza mia, vostra e di questa Gerarchia non più degna del suo Signore.

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  22. Cara A. Rita,

    capisco perfettamente la tua 'sparata' e non puoi meravigliarti se ti dico che la condivido...

    Credo di essermi espressa male, parlando fettolosamente di Apologetica tour court, perché quello che dici è sacrosantamente vero e non fa una grinza... e io sono sempre la stessa persona e intendevo riferirmi a UN CERTO TIPO DI APOLOGETICA, che fustiga pesantemente.

    Ebbene, anche se comprensibile in rapporto ai silenzi e alle enormità che vediamo, può diventare un discorso aggressivo, comprensibile a noi che conosciamo tutta la gravità della situazione; ma può 'bloccare' il seguire e l'approfondire il nostro discorso da parte di chi cerca informazioni convincenti e trova 'sparate a zero' a raffica... credo che possiamo dire le stesse cose in modo più efficace ragionando, raffrontando, come stiamo facendo sul documento, senza arringhe e anatemi nei confronti di una gerarchia 'sconcertante'... come solo S. Caterina poteva permettersi di fare.

    E' in questo senso che dicevo che il nostro 'messaggio' di chiarezza e verità rischia di non 'passare'
    e non mi riferivo con questo a quello che tu dici né a quella che tu sei, perché l'anatama alla gerarchia lo lanci a piccole dosi - insieme a testimonianze vive e sentite e ragionamenti rigorosi e pieni di 'sapienza' - e di solito lo piazzi a dovere.

    L'importante, per me, è il senso della misura, che non penso tu abbia superato neppure in questa tua diretta, appassionata requisitoria contro il mio tentativo di trovare e conservare un modo il più possibile sereno di portar avanti il nostro discorso.
    Spero che tu mi abbia capita e che non ci privi del tuo prezioso contributo.

    Quanto ai 'balbettii' di cui parlava Chisolm, non penso proprio intendesse riferirsi al nostro stile né al nostro modo di fare o di essere e tuttavia mi ha colpito quando dice che possiamo rischiare di perdere il controllo e procedere "spediti su discorsi nei quali, la Verità può sembrare urlo sgraziato e privo di misericordia, e questo vale per tutti perché tutti siamo esseri finiti".

    Il balbettio si riferisce a "un certo modo" di comunicare con noi di Dio, nella paziente attesa che diventiamo dei veri 'parlanti', nel senso di uomini e donne che riescono a tradurre in linguaggio comprensibile a tutti quel che hanno 'ascoltato' e imparato dal Verbo, che è la sola e unica Parola pronunciata dal Padre e donata a noi...

    Ti aspetto!

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  23. Beh, io credo sinceramente che la disperante drammaticità del momento che si vive, con la INAUDITA VIOLENZA dell’ASSORDANTE SILENZIO DELLA GERARCHIA, che maliziosamente e colpevolmente TOLLERA, quando addirittura non IMPONE l’avanzata della menzogna eretica a danno della fede cattolica, non è conciliabile con gli inchini, le riverenze, i panegirici, le cortesie affettate con falsi ed inopportuni rispetti verso un’Autorità che, per le sue nefaste opere, sta negando ed annullando se stessa, come diceva P. Zoffoli.

    Cara Anna Rita, questo lo credo anch'io; ma credo che ci sia una abissale distanza e differenza tra
    "inchini, le riverenze, i panegirici, le cortesie affettate con falsi ed inopportuni rispetti" e il mio tentativo di 'moderazione' non nel senso di 'castrare', ma di abbassare alcuni toni e basta...

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  24. “Infine provo a riproporre un consiglio a Mic: Ti prego, sta attenta a determinati commenti di alcuni "collaboratori" del blog, affinché non si passi da una critica oggettiva di comportamenti e prassi, ad una invettiva contro persone e, cosa ancora più pericolosa, contro Vescovi, Cardinali e Papi che rappresentano la Chiesa, con il rischio di infondere un sentimento di sfiducia nei fedeli che leggono e
    promuovere una verità non contemplata dai nostri Pastori.
    La pace”


    inoltre, Anna Rita cara, (man mano vedo meglio alcuni dettagli) non sono certo questi i consigli che seguo e non mi metterei certo a seguirli adesso dopo tre anni di strenua e defatigante e impegnativa 'militanza' affrontando e superando le invettive, le blandizie, i falsi irenismi, gli insulti a non finire...

    Il mio discorso è molto più semplice e chiaro mi sembra e spero sia comprensibile a tutti

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  25. con il rischio di infondere un sentimento di sfiducia nei fedeli che leggono e promuovere una verità non contemplata dai nostri Pastori.

    oltre tutto questo è assurdo e provocatorio, perché non è detto che "una verità non contemplata dai nostri pastori" non sia invece proprio la Verità che alcuni di loro hanno tradita e tradiscono e nessuno di noi, io per prima, ha una SUA verità da proporre o da imporre, ma parliamo sempre attraverso la Fede e il Magistero ricevuto e assimilato nella e dalla Chiesa e NESSUNO potrà mai dimostrare il contrario... hai citato qualcosa che mi era sfuggita perché - com'è normale che sia - non è che vivo solo sul blog e qualcosa mi sfugge ed è stato provvidenziale perché almeno ho potuto confutarla... sarebbe stato carino l'avessi fatto tu per me.
    Ecco, quello che mi spiace davvero, ma che mi lascia serena e non cambia nulla nell'affetto e nella stima che ho per te, è proprio che tu abbia potuto pensare che io mi adeguassi o mi lasciassi influenzare da cose come questa...

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  26. non mi metterei certo a seguirli adesso dopo tre anni di strenua e defatigante e impegnativa 'militanza' affrontando e superando le invettive, le blandizie, i falsi irenismi, gli insulti a non finire...

    mi cito, perché devo aggiungere, i più o meno raffinati espedienti dialettici riproposti a non finire, gli strenui 'batti e ribatti', non per averla vinta, per per rintuzzare gli inganni e le menzogne ogni volta smascherati e riconosciuti, i 'disturbi' tecnici di ogni tipo, le maledizioni di ogni genere, le minacce...

    e pensi che adesso io sia diventata un tipo da salamelecchi o davvero non stia tentando di mantenere uno 'stile' di comunicazione sobrio ed efficace, nel quale alcune sparate possono rientrare, ma che può essere vanificato da anatemi a raffica?

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  27. Piuttosto, Anna Rita, perché non proseguiamo nell'analisi del documento e non sviluppi il discorso che accennavi ieri sulla penitenza, che ha centrato un'altra seria 'pecca' da non sottovalutare (insieme al altre)?

    Perché qualcun altro di voi non fa altrettanto su altri punti?

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  28. Perché siete così silenziosi peggio dei nostri cosiddetti pastori? ;)

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  29. a"Di nuovo e preoccupante in linea generale c'è il documento della CEI citato nel piano pastorale"

    perchè preoccupante?

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  30. "Abbiamo bisogno di una nuova apologetica, in sintonia con le esigenze attuali, che tenga presente che il nostro compito è quello di conquistare le anime e di impegnarci nella difesa e nella promozione del Vangelo" Giovanni Paolo II

    Il Signore ci dia lume e forza d'impiegare i giorni che ci restano di vita ad amarlo e a far la sua volontà, poiché questo solo giova, e tutto l'altro è perduto.

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  31. Avevo scritto un commento per Annarita ma purtroppo il mio computer ha deciso di fare i capricci e l`ho perso!
    Annarita, per quel che mi riguarda ti domando di restare.
    Se te ne andassi, il blog non perderebbe solo la forza della tua testimonianza sincera, intelligente e coraggiosa, la tua capacità di analisi, di leggere fra le righe, di riconoscere i trabocchetti, le tue informazioni che sono quelle di chi conosce benissimo il cnc, ma perderebbe sopratutto la presenza di una persona che difende con forza la nostra Fede da chi la tradisce, la calpesta.
    Abbiamo molto parlato di "linguaggio" nel precedente "thread", penso che mic abbia colto l`occasione per fare un bilancio e ridire il modo "ideale" che vorrebbe per questo sito.
    Poi c`è da dire che qualunque sia il linguaggio, dal più corretto, "diplomatico", al più forte, vivace, diretto e senza concessioni, quando si va a toccare la sensibilità di una persona, un "qualcosa " a cui tiene, o ancora un eventuale malessere, che può portare diversi nomi, le resistenze sono normali, si va a toccare la corazza di protezione, con tutti i suoi elementi, allora ? Tacere? No!
    Le resistenze sono difficilmente evitabili, anzi direi che sono prevedibili e scontate, dobbiamo allora assumere toni e scegliere le parole che susciteranno le minori resistenze ? È giusto farlo?
    Certe parole forti possono scuotere con violenza o al contrario scivolare, essere rifiutate perchè appunto troppo forti, allora forse, dico forse, un linguaggio più diplomatico, pur restando fedeli alla verità, rischia di meglio traversare la corazza.
    Altri al contrario hanno bisogno di essere scossi, sono "maturi", pronti, hanno bisogno di quelle parole.
    Siamo tutti differenti nel modo di esprimerci, di comunicare .
    Cara Annarita, spero di tutto cuore che continuerai a arricchire questo spazio con la tua testimonianza, la tua intelligenza e la tua sincerità.

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  32. Aggiungo che cerco sempre di restare nei limiti del rispetto ma, quando esprimiamo i nostri sentimenti, come non usare espressioni forti che sole esprimono lo sconcerto, lo sgomento di fronte a ciò che vediamo?
    Quali toni e parole usare per interpellare le autorità che vediamo legittimare l`errore?
    Quando le nostre domande non trovano risposta, quando cadono nel deserto del silenzio ufficiale, come possiamo e dobbiamo reagire?
    Quando le porte non si aprono o si chiudono sbattute in faccia a chi bussa, come reagire?
    Quanto conta la salvezza delle anime dei fedeli, di noi piccoli?

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  33. "Certe parole forti possono scuotere con violenza o al contrario scivolare, essere rifiutate perchè appunto troppo forti, allora forse, dico forse, un linguaggio più diplomatico, pur restando fedeli alla verità, rischia di meglio traversare la corazza.
    Altri al contrario hanno bisogno di essere scossi, sono "maturi", pronti, hanno bisogno di quelle parole.
    Siamo tutti differenti nel modo di esprimerci, di comunicare ."

    Grazie per aver bene compreso ed esposto il succo implicito del mio discorso. Siamo tutti differenti, chi visita il blog e ci legge lo sa, chi legge sa anche che non può pretendere, nella vita, di incontrare solo persone che abbiano una dialettica secondo il suo gusto... chi legge sa anche che l'amministratore, che comprensibilmente cerca di mantenere una linea ragionevolmente equilibrata nei toni, pur tuttavia non è moralmente responsabile dei pensieri e delle parole altrui, a meno che non superino il comune senso del pudore, cosa mai accaduta, tranne che per alcuni contributi della controparte nc, peraltro molto giustamente forniti, perchè sintomatici i dimostrativi della potenza distruttrice delle sette sulle menti e sui cuori.
    Noi, per contro, sappiamo che chi ci legge non ha cinque anni, e perciò difficilmente resterà "segnato a vita" dai nostri punti di vista...
    Qualcun'altro, invece, sta prendendo davvero bimbi di cinque anni, e si accinge ad inculcar loro una dottrina che appunto può segnarli per la vita. Con le ben note conseguenze, financo le più estreme, che tutti conosciamo.

    "Quali toni e parole usare per interpellare le autorità che vediamo legittimare l`errore?"

    "Quando le nostre domande non trovano risposta, quando cadono nel deserto del silenzio ufficiale, come possiamo e dobbiamo reagire?"

    "Quanto conta la salvezza delle anime dei fedeli, di noi piccoli?"

    Gran belle domande!...

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  34. So che Caterina63 non è piu' del vostro club ma credo che vi interessa sapere che in realta' caterina63 e' una bugiarda.Infatti i domenicani non la conoscono affatto come si puo leggere in questa mail che mi ha inviato il preovinciale del Domenicani


    Sig.ra xxxxxxxx,
    né qui nella fraternita di Milano né altrove alcuno conosce la persona da lei citata (DxxxxLxxxxx), né il suo nome risulta tra i cataloghi dei confratelli e consorelle del laicato domenicano.
    Dunque la persona in oggetto non ha relazioni con noi e dunque non si danno i termini per un intervento al riguardo.
    Che sia spiacevole quel che dice è ovvio, ma che fare?
    Cordiali saluti,
    P. Riccardo Barile o.p. priore provinciale

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  35. Cari amici, dispongo di tempo limitato a causa di incombenze pressanti, ma vi seguo costantemente, col cuore stretto da una pena infinita alla vista delle condizioni della Santa Chiesa; alla luce degli eventi qui esaminati -che posso solo definire ABOMINIO crescente, inaudito in 2009 anni, NON impedito nè drasticamente e risolutamente corretto dalle Gerarchie, come sacrosanta Autorità di Magistero richiederebbe- lo stato in cui versa la Chiesa di Cristo, il Corpo Mistico, mi pare ben rappresentata da una sola immagine,
    muta ed eloquente:
    la PIETA' del sommo Michelangelo!
    dove la Madre di Cristo e Madre della Chiesa piange, contemplando in silenzio la desolazione
    di quel Corpo martoriato...
    ---------
    per ora vi abbraccio tutti,
    e ad Anna Rita dico:
    sto salvando nel mio PC tutti i tuoi commenti, che ritengo, in quest'ora amara e gravissima della storia della Chiesa,
    preziosissimi per me e per tutti i fedeli che nel Gregge disperso, dietro il Pastore percosso, cercano affannosamente ogni giorno, in ogni luogo del mondo e del web (dove questo blog rimane un luogo privilegiato, rarissimo, per alimentare la vera Fede insidiata dai lupi, grazie a Mic, a te e Gianluca, ad Emma e tanti altri...) di riconoscere ascoltare e seguire la vera Voce del Buon Pastore, che vuole portarli via dalle cisterne inquinate, verso la Fonte della Verità e Vita.
    Ti supplico di restare: i tuoi commenti sono preziosi anche per lo stile (che definirei "brillantemente oratorio", con alternanza di toni alti e posati, non suscettibile di appiattimento su toni uniformi "medi" o mitigati sul livello che qualcuno ci vuole imporre -con quale autorità? quella del potere dominante, che si sente più forte del Papa?- col pretesto che non sarebbe pedagogico). Personalmente ritengo che il tuo linguaggio venga da un cuore acceso di Amore vero per Cristo che ti ha redenta e salvata da quella fossa di serpenti, rendendo la tua sofferenza dei lunghi anni di prigionia preziosa e salvifica, unita alla Sua Croce, per te e per altri poveri sventurati, che forse conosceremo solo in Paradiso.
    E quella passione (che talora ti fa dire "non mi calmo, no...") che ispira il tuo linguaggio è fuoco, quel Fuoco di Carità che il Signore voleva accendere in tutto il mondo, e che tanto spesso viene disprezzato e respinto, cominciando dai "suoi", che non l'hanno accolto alla sua Venuta nella nostra storia:
    ieri gli Ebrei,
    (come tu hai mostrato con accenti di immenso Amore e dolore per il Messia rigettato e Crocifisso, accenti che mi hanno trafitto il cuore come mai nella mia vita...),
    oggi quei sedicenti Cattolici, (fedeli o clero) che di fatto Lo respingono, disprezzando o sfigurando e tradendo la Sua Dottrina, manipolando e inquinando la Sua Parola immutabile, e così anche la Liturgia perenne, distorcendola per sovrapporle e anzi (sommo abominio), in modo subdolo e progressivo, sostituirvi la propria dottrina e ritualità umana (liturgia "ridotta" all'ideologia), fingendo di istruire i poveri sprovveduti fedeli, fin dalla più tenera età, in modo "nuovo", asservendosi così all'astuzia volpina di un falso pastore che ha deciso e dimostrato di voler ergere di fronte alla Gerarchia Apostolica -a sfida titanica- il suo potere "utilizzando" come sgabello la Chiesa di Cristo Signore! e che, sfidando la Sua Misericordia e Giustizia....si ostina, contro ogni richiamo, nel peccato di sviare le pecore dal giusto cammino, quello del vero Pastore: e continuiamo a pregare per lui (che non giunga all'impenitenza finale), mentre preghiamo per il Santo Padre, accerchiato da lupi innumerevoli, e per tutti i Vescovi del mondo, perchè il Signore li svegli!
    ----->

    RispondiElimina
  36. ----->
    Cara Anna Rita, il tuo linguaggio è inimitabile, perchè INCHIODA tutti, svegli e dormienti, davanti alla Verità, oggi da più parti crocifissa e ricoperta di sputi, se non ignorata: e se tanti autoillusi "cristiani" Le voltano le spalle, santa è quella mano (come la tua "lingua") che con fermezza severa, meditata, e "com-passionata" col Suo Signore, costringe gli indifferenti passanti davanti a quella estrema Stazione della Via Crucis, a sostare, toccandoli nell'intimo con viva voce, nell'assordante silenzio di questo Calvario, chiamando questo e quello senza posa, come il povero al bordo della strada che chiede attenzione ai "ricchi" distratti, ponendosi loro davanti, quasi a "stoppare" il loro passo frettoloso, e dicendo, con voce afflitta di cuore ferito:
    "Fermatevi: guardiamo Colui che abbiamo trafitto!"
    ...ed è voce che non si può eludere, smorzare, "politicamente correggere", come non potevano zittire il grido supplicante di quel cieco che chiamava il Signore che si avvicinasse per donargli la vista: ma qui i (semi)ciechi siamo noi, tanti....che fatichiamo a tenere gli occhi aperti sull'obbrobrio di quella Verità flagellata, infangata e crocifissa per Amore dell'umanità, ancora oggi, di nuovo, ancora per mano dei "suoi" che non vogliono (molti non possono) riconoscerLa!
    (e che ci chiede una goccia di Pietà, un attimo di com-passione, di fronte al Sangue Preziosissimo, che ha versato interamente per la Redenzione dell'Universo, e che oggi spande per risanare la Chiesa...)
    .........

    Grazie, Anna Rita:
    Dio ti benedica,
    Dio ti benedica e ti illumini,
    Gesù, il Signore Salvatore ti benedica e ti conservi sempre così, stretta al Suo Cuore Sacratissimo piagato e infuocato d'Amore eterno per noi tutti!
    (Rimani con noi, per amore e sequela di quel Divino Maestro che testimoniò la Verità senza curarsi delle minacce, degli insulti e del disprezzo...: ho fiducia che il Signore ti darà, nella tua preghiera che Gli chiede lo Spirito di Sapienza, la giusta "misura" senza snaturare il tuo stile, come sempre ha fatto coi suoi Santi, così magnifici e diversi, e lo stesso dico per Gianluca Cruccas).
    ................
    Infine: anche il Battista ammoniva a gran voce, sapendo di suscitare odio a causa della Verità; ed è noto a tutti che l'alcool brucia sulle ferite, ma... è segno che disinfetta e "cura" la piaga!
    .........
    Rinnovo il mio costante "grazie" a Mic per la sua opera instancabile e coraggiosa, che ci permette di ristorare qui le nostre anime spesso fiaccate dalla dura milizia non contro forze umane, come dice l'Apostolo, ma "contro i principati e le potestà e i dominatori del mondo di tenebre": è battaglia PER la Verità, per amore di Cristo Luce del mondo e amore della Chiesa, NON contro gli uomini, spesso ingannati e traviati con loro parziale o totale inavvertenza...

    Il nostro aiuto è nel Nome del Signore!

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  37. Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo
    Cantiamo qui l'alleluia, mentre siamo ancora privi di sicurezza, per poterlo cantare un giorno lassù, ormai sicuri. Perché qui siamo nell'ansia e nell'incertezza. E non vorresti che io sia nell'ansia, quando leggo: Non è forse una tentazione la vita dell'uomo sulla terra? (cfr. Gb 7,1). Pretendi che io non stia in ansia, quando mi viene detto ancora: «Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione»? (Mt 26,41). Non vuoi che io mi senta malsicuro, quando la tentazione è così frequente, che la stessa preghiera ci fa ripetere: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori»? (Mt 6,12).
    Tutti i giorni la stessa preghiera e tutti i giorni siamo debitori! Vuoi che io resti tranquillo quando tutti i giorni devo domandare perdono dei peccati e aiuto nei pericoli? Infatti, dopo aver detto per i peccati passati: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori», subito, per i pericoli futuri, devo aggiungere: «E non ci indurre in tentazione» (Mt 6,13).
    E anche il popolo, come può sentirsi sicuro, quando grida con me: «Liberaci dal male»? (Mt 6,13).
    E tuttavia, o fratelli, pur trovandoci ancora in questa penosa situazione, cantiamo l'alleluia a Dio che è buono, che ci libera da ogni male.

    ...ed è voce che non si può eludere, smorzare, "politicamente correggere", come non potevano zittire il grido supplicante di quel cieco che chiamava il Signore che si avvicinasse per donargli la vista: ma qui i (semi)ciechi siamo noi, tanti....che fatichiamo a tenere gli occhi aperti sull'obbrobrio di quella Verità flagellata, infangata e crocifissa per Amore dell'umanità, ancora oggi, di nuovo, ancora per mano dei "suoi" che non vogliono (molti non possono) riconoscerLa!


    Quindi, il nostro Dio avrebbe operato i seguenti prodigi:
    1) Disubbidienza palese al Magistero Petrino e prevaricazioni perpetrate ai danni della Gerarchia e di tutta la Chiesa, per tutti questi anni, appunto quaranta.
    2) Prassi liturgica completamente non Cattolica e neanche Cristiana, nella quale si commettono peccati di ogni genere, di cui i più gravi sono i sacrilegi contro il Santissimo Sacramento, denunciati svariate volte, anche da noi stessi nelle lettere abbiamo inviato al Papa, i quali non possono essere né sconfessati, né evitati dal Cammino, poiché fanno parte della dottrina di Kiko.
    3) Dottrina eretica Neocatecumenale, che utilizzano indisturbati ancora oggi per formare nuove comunità (infischiandosene della Dottrina della Chiesa Cattolica), contenuta nelle aberranti Catechesi, dette anche “Orientamenti alle Equipes di Catechisti”;
    ma purtroppo tali catechesi sono state implicitamente avallate dalla Santa Sede, quando ha approvato questo iniquo Statuto, di cui tutti gli articoli rimandano costantemente e capziosamente ad esse.

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  38. continua...

    4) Violenze psicologiche di ogni genere, commesse contro i fedeli che fanno parte del Cammino Neocatecumenale, di cui alcuni, giungendo alla disperazione, si sono addirittura tolti la vita.
    5) Violenze e mancanza di rispetto verso quella Gerarchia che osa contestarli: emblematico è il caso della morte di Mons. Pagani, che Le avevamo denunciato nella nostra lettera datata 29 Aprile 2008:
    “… Mons. Pagani Vescovo di Perugia, faremo comprendere ancor più con quale violenza possano arrivare a trattare con chiunque non la pensasse come loro, e in particolar modo questa testimonianza fa comprendere il loro modo di agire, privo di ogni rispetto, verso la Gerarchia della Chiesa: Il 2 Marzo 1988 il Vescovo Cesare Pagani ricevette la visita i Responsabili dei Neocatecumenali per la regione Umbria: Giorgio Filippucci, Responsabile dell’Equipe dei catechisti, sua moglie Lucia Filippucci, il sacerdote Padre Andrea Papa e un seminarista del Cammino Neocatecumenale. Dopo una violenta discussione il Monsignore fu accusato da essi di osteggiare codesto movimento, e poiché il Vescovo soffriva di cardiopatia, due ore dopo il colloquio morì di infarto. Successivamente cosa fecero questi grandi catechisti? Dissero durante le loro catechesi a tutta la regione che il Monsignore era stato “castigato da Dio, perché aveva osteggiato il Cammino Neocatecumenale”. Questa menzogna dura ancora oggi in tutte le comunità umbre. Qualche anno dopo Giorgio Filippucci morì esattamente come il Monsignore, e a tutt’oggi viene ricordato come un santo …”
    6) Menzogne dette sia ai fedeli che a chi governa la Chiesa: uso illecito del denaro, estorto ai fedeli del Cammino, poi utilizzato per comperare la compiacenza di tantissimi Sacerdoti e Vescovi e Cardinali …
    E si potrebbe andare ancora avanti con questa lista, in particolar modo sul problema dei loro Seminari Redemptoris Mater: Lei stesso ne ha avuto una chiara testimonianza, nella vicenda del Seminario del Giappone, e cioè come questi Seminari siano indebitamente comandati da Kiko Arguello e dalla sua cerchia.
    7 E ora siamo passati ad un indottrinamento completo di una diocesi da parte del CN, con la sua dottrina anticattolica
    Veramente Dio ha ispirato e benedetto codeste opere? ASSURDO!

    ....Qui cantiamo da morituri, lassù da immortali. Qui nella speranza, lassù nella realtà. Qui da esuli e pellegrini, lassù nella patria. Cantiamo pure ora, non tanto per goderci il riposo, quanto per sollevarci dalla fatica. Cantiamo da viandanti. Canta, ma cammina. Canta per alleviare le asprezze della marcia, ma cantando non indulgere alla pigrizia. Canta e cammina. Che significa camminare? Andare avanti nel bene, progredire nella santità. Vi sono infatti, secondo l'Apostolo, alcuni che progrediscono sì, ma nel male. Se progredisci è segno che cammini, ma devi camminare nel bene, devi avanzare nella retta fede, devi progredire nella santità. Canta e cammina.

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  39. Apro il computer e trovo le parole di Sofia che non solo condivido ma che mi hanno profondamente toccata, difficile scrivere dopo di lei, ma ci provo.

    Chi passa da queste parti?
    L abbiamo già sovente detto.
    C`è il cattolico che si trova confrontato con il cnc che arriva in parrocchia, comunità, presbitero, e si rende conto che poco o niente sa su questo gruppo, sa che il vescovo ha scelto quel sacerdote neocat come nuovo parroco ma nulla di più, vede che quel gruppo è iperattivo e funziona in modo diverso, organizzazione, testi, "rito", orari diversi, li vede imporsi, non collaborare con chi stava lì prima del loro arrivo, e si interroga.
    Il silenzio e il segreto essendo fra i motori che hanno permesso al cammino nc di crescere indisturbato parallelamente alla Chiesa, grande è l`ignoranza su questo sistema, e non è di certo la frase "Il Papa ci o li ha approvati" che basta a dissolvere le domande.

    Ci sono i neocatecumenali stessi che passano, chi per curiosità, chi perchè già si interroga e sa che alle sue domnde non troverà risposta all`interno nel cnc, se non " non puoi capire adesso" , "abbi pazienza", "lo scoprirai più tardi", "noi abbiamo gli indulti", "il Papa ci ha approvati", ecc.

    Ci sono i membri del clero, e sono molti, a tutti i gradini della gerarchia.

    Dove può andare chi vuole trovare informazioni sul cnc ?
    Da chi può andare chi vuole testimonaire la sua esperienza ?
    Senza trovarsi di fronte a spot pubblicitari o a muri di silenzio e porte sbattute in faccia?

    Questa è l`amara realtà che circonda e accompagna il cammino neocatecumenale, silenzi complici o codardi, legittimazioni e incoraggiamenti che sconcertano chi conosce quella realtà che è stata lasciata crescere a lato della Chiesa malgrado tutte le sue difformità, che è stata accettata nella Chiesa senza essere corretta o meglio senza riuscire ad imporle le correzioni essenziali per renderla conforme.
    Questo è un mistero, di certo non un mistero luminoso .

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  40. ringrazio Sofia, della quale sentivamo la mancanza, di cui condivido ogni virgola.

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  41. … ma se per “frutti di fede” si intende il prosperare di intere famiglie nel Cammino, che pare manifestino una presunta gioia di vita ed una presunta crescita nella fede, va considerato che codeste famiglie vengono allegramente ed inconsapevolmente cresciute nel Luteranesimo e nel Giudaismo di stampo gnostico, e quanto alla loro apparente gioia e floridezza, basterebbe fare un’esperienza di vita insieme ad esse, magari in Itineranza, per accorgersi che il senso cristiano di queste famiglie è solo apparente e che nascondono immensi disagi spirituali ed esistenziali e squilibri psicologici.

    E’quanto è accaduto ad Anna Rita, che è stata in Itineranza, in coppia con un’altra ragazza umbra e con una famiglia romana del Cammino, stando con loro “in missione” a Toulon, in Francia, dall’Ottobre 1996 al Giugno 1997, vivendo con essi a stretto contatto (nella stessa casa per sette mesi, poi in un appartamento con la ragazza durante gli ultimi due mesi). Questa famiglia che al tempo contava otto figli più un’altra in arrivo, veniva da un tentativo fallimentare di missione a Taiwan (Singapore), da cui erano dovuti andar via a causa delle insuperabili difficoltà incontrate dai figli con la lingua cinese nella scuola del posto, al punto che tutti, anche i più grandi, erano costretti ad andare all’Asilo infantile, poiché non comprendendo una parola di cinese non potevano studiare. I genitori poi erano entrati in crisi per il comportamento delle ragazze in missione che erano lì, le quali si rifiutavano di andare a casa loro per i lavori domestici, perché effettivamente erano state inviate solo per l’evangelizzazione, cioè “per andare a fare la Traditio ai parroci”.
    Quindi in questo successivo tentativo francese, i genitori di questi figli erano disposti a tutto pur di non fallire nuovamente nella missione e si sono comportati di conseguenza, cioè senza scrupoli, sotto molti punti di vista:
    1) tenendo quasi in schiavitù Anna Rita e l’altra ragazza, a lavorare per loro nella loro casa per tutta la giornata, per sette mesi, comprese le domeniche, senza un giorno di riposo;
    2) senza sufficiente tempo per il sonno (cominciavano a lavorare, svegliando e vestendo i bambini da accompagnare a scuola, fin dalle 6.30 del mattino, sospendendo di lavorare solo alle 14.00 dopo il pranzo, poi riprendendo dalle 16.00 fino alle 23.00), tutti i giorni;
    3) senza adeguati spazi di preghiera (non era loro concesso dal Responsabile del Sud della Francia, che era d’accordo con la coppia, di andare alla Messa o di prendersi mezz’ora per le Lodi mattutine, perché – diceva - “non si era in Monastero, ma in Missione, e bisognava lavorare”);inoltre alla richiesta delle ragazze di pregare insieme una volta al giorno, i genitori avevano risposto rifiutandosi di pregare con le ragazze, tranne che alle Lodi della Domenica mattina, perché il fatto di pregare insieme alle ragazze in missione “non era previsto nella prassi del Cammino”;

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  42. continua...

    4) senza concedere loro le celebrazioni della Parola, alle quali andava quasi sempre la coppia, mentre loro restavamo a guardare i bambini a casa (veniva loro concessa l’Eucarestia del Sabato sera, perché allora si muoveva tutta la famiglia);
    5) senza una vera comunione fraterna perché le due ragazze erano sempre viste con diffidenza dai genitori, che spesso entravano in casa “in punta di piedi” per controllarle;
    6) senza un minimo di sincerità e di carità cristiana, poiché hanno mentito sul loro conto con tutti, dando loro la colpa di un incidente stradale che aveva causato una loro figlia e dei relativi danni all’automobile prestata da un fratello di Parigi, impedendo ad Anna Rita con l’inganno di preparare, insieme ad altri cantori, i canti per la Veglia Pasquale, trattando l’altra ragazza con discriminazione per provocarne le gelosie, e non nascondendo neanche la loro malvagia soddisfazione quando morì all’improvviso, a Febbraio, il catechista delle ragazze, Giorgio Filippucci, che loro non sopportavano perché, per tutelare Anna Rita dagli intrighi dell’Itineranza, che lui conosceva bene per esperienza, le impose di scendere in Italia ogni due mesi, per riposarsi per qualche giorno stando con la sua comunità;
    7) ma soprattutto, la cosa più grave di tutte, cercando di contrastare con l’indifferenza (da parte della madre) e con la repressione violenta (da parte del padre) le ribellioni, le depressioni, le angosce, le crisi isteriche e le continue agitazioni dei loro figli, che non volevano stare in missione, ma volevano vivere a Roma.
    Tutto questo si è protratto per nove mesi, fino al Raduno a Porto San Giorgio del Giugno 1997, tenuto con tutti gli itineranti e con Kiko, il quale era palesemente d’accordo con loro e col Responsabile della Francia per riconfermarli in Missione, nonostante la volontà contraria dei figli. Ciò è apparso chiaramente quando Kiko ha pubblicamente chiesto ai due genitori di dare la loro esperienza della missione e, fingendo di non sapere nulla, ha loro chiesto come stavano i figli (i quali infatti non erano stati invitati alla Convivenza per testimoniare, neanche i più grandi) ed i genitori, mentendo spudoratamente, hanno detto che i figli erano contenti di stare in Francia e che stavano bene! Nessuno li ha contraddetti: non il Responsabile della Francia che sapeva tutto, non la ragazza che stava con Anna Rita e nemmeno Anna Rita, che era stata derisa da Kiko poco prima, perché lui era già al corrente dei vari “problemi di rapporti” senza che lei li avesse specificati, e la derideva perché a suo dire si scandalizzava degli altri …
    Quindi nessuno disse la verità sulla situazione, allora Kiko disse: “Bene, siete riconfermati per la Francia! Un applauso a questi fratelli!”
    Anna Rita non ebbe il coraggio di alzarsi in piedi e svergognare tutti, compreso Kiko, perché era schiava del Cammino, dei loro giudizi, e perché aveva paura che se avesse detto che i figli stavano tutti male, i genitori si sarebbero poi vendicati sui figli, accusandoli di aver parlato troppo con le due ragazze.
    Tacque e decise di abbandonare quel luogo di cattiverie gratuite, di ipocrisia e di imposture che è l’Itineranza neocatecumenale. In seguito ha saputo che questa famiglia, in missione nel Sud della Francia, è una delle famiglie di cui Kiko va più fiero, e che porta spesso ad esempio … ma lei che ha vissuto con loro sa molte altre cose, sa cosa si nasconde dietro alla loro presunta “eroicità missionaria”, dietro a quella “cristianità esemplare”.

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  43. “E potremmo forse tuttora dissimulare se non si trattasse che sol di loro: ma trattasi invece della sicurezza del nome cattolico. Fa dunque mestieri di uscir da un silenzio, che ormai sarebbe colpa, per far conoscere alla Chiesa tutta chi sieno infatti costoro che così mal si camuffano.” (San Pio X)

    Ecco, noi solennemente davanti a Dio non simuleremo le nefandezze di codesto movimento, ma lotteremo con le armi della Verità e della Carità per combattere codesta piaga che agisce da quarant’anni nella Gloriosa Chiesa Cattolica, fondata dal Signore Nostro Gesù Cristo, infestando ciò che ancora di Cattolico è rimasto in Essa e di buono in questo nostro mondo travagliato.
    [1]«Se vuoi ritornare, o Israele - dice il Signore - a Me dovrai ritornare. Se rigetterai i tuoi abomini, non dovrai più vagare lontano da me. [2]Il tuo giuramento sarà: Per la vita del Signore, con verità, rettitudine e giustizia. Allora i popoli si diranno benedetti da te e di te si vanteranno». [3]Dice il Signore agli uomini di Giuda e a Gerusalemme: «Dissodatevi un terreno incolto e non seminate fra le spine. [4]Circoncidetevi per il Signore, circoncidete il vostro cuore, uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme, perché la mia ira non divampi come fuoco e non bruci senza che alcuno la possa spegnere, a causa delle vostre azioni perverse.» (Geremia, 4)

    Sant’Atanasio: “Fratelli, come custodi dei misteri
    di Dio, alzatevi ed agite, Voi che vedete
    sotto i vostri occhi le distruzioni che gli altri vanno perpetrando.”

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  44. E' vero cara Emma,
    è giusto ribadire quel che dici.
    Le porte in faccia me le sono viste sbattere persino io sugli altri blog cattolici, che purtroppo conoscono questa realtà solo per sentito dire e non hanno nessuna intenzione di approfondire, in primis perché si sono accorti che è 'scottante' e 'scomoda', per le reazioni scomposte e non solo che suscita e probabilmente non si rendono conto di quanto male sta facendo alla Chiesa e alle anime.
    In secondo luogo loro sì, mi sembra, scelgono il politically correct e non uno stile semplice e sereno, di analisi e confronto, che diventa anche catechesi cattolica autentica, che renda più accessibile il messaggio proprio a tutti...

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  45. ... ad esclusione di Colafemmina, che le canta chiare a tutti, con argomentazioni ineccepibili e 'sapienti'; ma che ha un suo percorso e un suo peculiare ambito di impegno disponibile, all'occorrenza, ma sempre -e comprensibilmente- compatibilmente con i suoi tempi e i suoi spazi

    Ancora una volta si evidenziano le ragioni, serie, del nostro 'esserci'!

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  46. A.Rita. Non è importante, perché io sono davvero la più piccola dei piccoli e ho tutto da capire e imparare da voi. Ma non posso tacere la mia personale gratitudine, oltre che a Mic per l'offerta di questo spazio di ascolto e confronto, proprio e anche a te, A.Rita e a Gianluca. Vi sono grata per quella severa e ferma e appassionata chiarezza con cui esponete e descrivete la realtà che vive la Chiesa oggi, nella quale siamo immersi. Perché, A.Rita, il vostro 'senza peli sulla lingua' impone una presa di coscienza anche a chi, come me, vorrebbe voltarsi dall'altra parte, e farsi in là mentre il mondo crolla. La vostra denuncia e testimonianza ha dato corpo e voce anche a me, al mio cuore e al mio dolore.

    La vostra chiarezza, confesso, talvolta m'è apparsa spudorata e mi mette a disagio quando non tace aspri biasimi a chi ha comunque l'autorità di guidarla questa Chiesa. Ma tant'è, è questo il tempo che viviamo.

    Il Signore benedica la vostra fedeltà a Lui, alla Sua Verità, alla Sua Chiesa. Vi benedica e vi sia compagno.

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  47. Grazie anche a te, Gianluca,

    noti com'è più efficace la forza della testimonianza, accompagnata sì da una citazione biblica pertinente, piuttosto che una serie di citazioni bibliche o patristiche sferzanti?

    Noi le condividiamo perché sappiamo che ci stanno tutte, ma penso che non tutti quelli che leggono, sentendosene investiti, riescono ad agganciarle al discorso che facciamo, se non conoscono come noi il cammino (e penso siano in molti), se insieme ad esse non trovano il tuo pensiero, la concreta puntuale critica sviluppata in quel momento?

    Quando parlo di testi non adatti a questo strumento, mi riferisco proprio a lunghi copia-incolla riferiti a citazioni bibliche, testi patristici, rivelazioni private, che sono sì pertinenti, ma delle quali tuttavia, per la loro lunghezza, sarebbe bene riportare il punto più significativo e rinviare la lettura completa ad un link che rimanda al sito, ad esempio.

    Ciò non vale ovviamente per le testimonianze e le riflessioni, che hanno un loro impatto diretto ed immediato sul lettore

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  48. ma penso che non tutti quelli che leggono, sentendosene investiti, riescono ad agganciarle al discorso che facciamo, se non conoscono come noi il cammino (e penso siano in molti)

    questo vale a maggior ragione per i camminanti, abituati a ben altre selettive letture e che a stento riescono a 'reggere' la critica al cammino, se già hanno in loro dubbi, sospetti, disagi... immagina che effetto può fare loro, ammesso che riescano a leggerla tutta, la sferzata di una parola 'forte' o di un 'anatema' alla gerarchia, che sanno invece dalla loro parte...

    Come vedi non discuto il merito, ma la forma che, conoscendoti, tuttavia so che è strettamente legata al tuo modo di essere e alla generosa impetuosità del tuo impegno.

    Procediamo con fiducia e il Signore ci aiuterà

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  49. Sì, Gianluca, per favore, ascolta Mic a proposito delle super-citazioni. Anch'io, che pure sono abituata a leggere tanto, faccio fatica a seguirti quando riporti testi troppo lunghi e mi limito ad uno sguardo rapido che non serve a niente. Per favore.

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  50. Purtroppo oggi viviamo un tempo di zapping, tutto va e deve andare in fretta, non si prende più, o meno, il tempo della lettura, sopratutto se la lettura è seria, impegnativa, oggi tutto è nell`emozione, regna la spettacolarizzazione delle emozioni, tutto deve essere ludico, coinvolgente.
    Allora sì, testi seri, talvolta difficili, impegnativi, che domandano già una lettura attenta, concentrazione e in seguito riflessione, possono sembrare duri da masticare, possono da subito scoraggiare chi legge, non tutti per fortuna, ma molti si, chi ha fatto il cammino sa, ed io che ho letto certi commenti scritti qui da neocat, so, quale è la direttiva all`interno del cammino nei riguardi dello studio, il cammino si fa, e sì, mentre i necoat camminano c`è chi ha studiato (si fa per dire)per loro, ha studiato e applica le migliori strategie di manipolazione psicologica e mentale e così abbiamo persone che arrivano anche a rifiutare l`evidenza. È terribile ma è così.
    Ci sono poi i cattolici a digiuno di retta dottrina, impregnati dall`ideologia postconciliare, che hanno subito passivamente, alla quale si son adattati, per molti la sola che abbiano conosciuto e conoscano, pure loro possono avere difficoltà a seguire un discorso profondo che li riporta alle verità fondamentali della nostra Fede.
    La nostra Fede è stata talmente violentata, calpestata, tradita da chi doveva conservarla e trasmetterla, che oggi non possiamo che constatare in che stato pietoso si trovano la Chiesa e il sentimento dell` identità cattolica.

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  51. La nostra Fede è stata talmente violentata, calpestata, tradita da chi doveva conservarla e trasmetterla, che oggi non possiamo che constatare in che stato pietoso si trovano la Chiesa e il sentimento dell'identità cattolica

    E' per questo, cara Emma, che i supporti Magisteriali che devono essere conosciuti e accompagnare e fondare il nostro discorso, devono sempre essere esposti e proposti in rapporto stretto e diretto con la 'stortura' che stiamo evidenziando. Da soli, senza il pensiero che devono supportare, corrono il rischio di rimanere massi erratici che interrompono il filo della discussione, anche se hanno pertinenza con essa.

    Inoltre io personalmente ho un grande scrupolo a 'usare' la Parola di Dio: di solito non lo faccio mai per 'anatemizzare', ma cum grano salis, se mi arriva, diretta, a supporto del raionamento e/o dell'affermazione che sto facendo e come smascheramento della stortura del momento...

    Anch'io mi rammarico che l'uso di questi strumenti costringa di solito ad una comunicazione più essenziale, immediata, stringata: c'è chi la usa quasi solo per lanciare 'aforismi' o slogan, più che riflessioni... a me invece sembra che spesso le nostre riflessioni hanno un respiro abbastanza ampio e un impatto efficace; ma è per questo che preferisco riservare al sito, raggiungendoli con il link, i testi più ponderosi, la cui consultazione è tuttavia irrinunciabile se si vuole un vero approfondimento che è indispensabile per nutrire una vera conoscenza, costruire cultura e contribuire allo sviluppo della coscienza. Nel nostro caso, per rendere solidi e 'portanti' i fondamenti della nostra Fede, affidata, oggi, ad un pressappochismo ed ad una superficialità indicibili, alla creatività del momento, piuttosto che al rigore Logico (perché del Logos), a tante belle parole e nessuna sostanza, a troppe teorie 'fai da te' che si dicono cristiane e non sanno neanche cos'è la Rivelazione...

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  52. Purtroppo oggi viviamo un tempo di zapping, tutto va e deve andare in fretta, non si prende più, o meno, il tempo della lettura, sopratutto se la lettura è seria, impegnativa, oggi tutto è nell'emozione, regna la spettacolarizzazione delle emozioni, tutto deve essere ludico, coinvolgente.

    è vero, cara Emma, e dipende dal fatto che si è perso il contatto con realtà vera, con la sobrietà e la preziosità del quotidiano, considerato banale nella sua profonda intimità e magari vero solo se conosciuto e, sì, addirittura spettacolarizzato, enfatizzato, come se la vita per 'essere' abbia bisogno dell'enfasi, della 'visibilità' che a volte assume l'aspetto di un avera e propria profanazione.

    Penso che la profanazione non appartiene solo delle cose sacre, ma a tutto quanto attiene alla sfera intima e profonda e non sempre condivisibile di ognuno di noi... il non-condivisibile non si riferisce solo alle possibili debolezze o mancanze (e qui il discorso è direttamente collegato al mancato rispetto del 'foro interno', che sappiamo tipico del cammino), ma anche alle peculiarità che fanno della persona quello che è e che non sono dicibili, non vanno 'messe in mostra'.
    Sostanzialmente manca la consapevolezza ed il rispetto dello spessore di cui ogni creatura è portatrice e del mistero che ha racchiuso in sé, perché fa parte del Mistero più grande che la fonda e la sostiene.
    E' uno degli effetti dell'"antropocentrismo", che ha ridotto l'uomo ad una dimensione (quella orizzontale) e, mettendo da parte e banalizzando il Trascendente, la sacralità, il mistero - com'è stato fatto nella Liturgia con le dirette conseguenze sulla Fede e sulla vita - ha fatto perdere la dimensione spiritualmente sana della persona e l'ha brutalmente 'staccata' dalla sua Radice... ed è per questo che si tagliano le Radici della Tradizione e nonostante si parli tanto di 'continuità', di fatto si vive una tragica e spersonalizzante e nefasta 'discontinuità'...

    E quindi assistiamo al primato del 'sentimento' sulla conoscenza e sulla volontà: quella che Romano Amerio chiama la "dislocazione della divina Monotriade"...

    è per questo che le sensazioni stimolate dai canti e l'enfasi posta su ogni momento o tappa del 'metodo' vissuto come qualcosa di unico e insostituibile - come solo il Signore è - rendono il cammino nc così appetibile e ingannevole, ma l'altra faccia di questa realtà è la dipendenza e la spersonalizzazione....

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  53. ... della banalizzazione, desacralizzazione, stravolgimento del suo rito, abbiamo parlato fino alla nausea... ma questo è quello che interiorizzano e che serve solo a cementare la comunità (creando solidarietà autoreferenziale nel gruppo, consorteria), non ad essere in vera comunione che è solo nel Signore e solo da LUI costruita... è per questo che i nc vivono una realtà settaria non integrabile con nessun'altra realtà ecclesiale, per costruire la "comunione ecclesiale" chiesta dal papa

    Quello che meraviglia è che il Papa, avendo fatto quest'esortazione, conosce dov'è l'inghippo; ma come può pensare che bastino le sue parole, così sommesse in mezzo alle lodi sperticate sfociate in un 'mandato', ad ottenere l'effetto voluto e così indispensabile per la 'sanità' spirituale della Chiesa?

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  54. pubblico questo post, perché l'avevo già incontrato e confutato su Messa in latino, in questi termini:

    VERGOGNA!
    che ragione c'è di calunniare in questo modo una sorella, conosciuta personalmente da tanti di noi, che si spende per il Signore con generosità e con 'sapienza'?

    Io, che insieme a molti altri ho il dono della sua amicizia, ma soprattutto quello di sapermi unita, con lei, in Cristo Signore, esprimo tutto il mio dolore per questo inqualificabile atto,

    avendo esaurito ogni capacità di sdegno in questi giorni così duri, per lasciar emergere il compatimento per persone così capaci di odio e di bassezza, che sono i frutti della loro cecità.

    Miserere nobis, Domine!

    Che sia spiacevole quel che dice è ovvio, ma che fare?

    spiacevole per chi? per chi tradisce il Signore e ha 'sposato' la NUOVA Chiesa post-conciliare, sotto una delle tante, purtroppo, sfaccettature ideologiche o dichiaratamente (nel segreto, ovviamente) sovversive, che la stanno martoriando e deturpando e in essa deturpano il Volto del Suo Sposo?
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    non credo che Caterina non collabori più con noi (che non siamo un club). Avrà le sue ragioni per calibrare il suo impegno, che comunque non è più così serrato come in altri momenti e spero non dipenda dalla sua salute o da ltri problemi.

    In ogni caso, anche se non ci incontriamo qui o altrove, siamo di sicuro unite nel Signore; ma tanto, anche se è tantissimo, molto umanamente non mi basta e cercherò di contattarla quanto prima

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  55. tanto rumore per nulla, ma ancora non capisci che quì si ha da fare con ectoplasmi creati a dovere?????
    Gli autori sono sempre gli stessi: Don gino conti, marighetto e Co.
    quelli che non hanno il tempo per pensare alle loro parrocchie.

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  56. infatti l'ho sentita, sta bene ed è come sempre serena e battagliera. Quello che non sta bene è il suo computer (fuori uso): perciò scrive a piccole dosi da quello della figlia.
    Alla prossima, Caterina!

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  57. Katartico, la tua insolenza è il migliore emblòema della vacuità e falsità del percorso "di fede" che Arguello ti ha tracciato e di cui hai assimilato tutto ( non ultimi gli aspetti peggiori, ammesso che gli altri siano migliori).
    Renditi conto che i sacerdoti di cui hai fatto i nomi sono persone ONESTE prima ancora che VERI sacerdoti.
    E prima di sbottare , come sempre, in lazzi inverecondi, datti una guardata allo specchio e domandati cristianamente chi sei.

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  58. Beh Caterina, se ci leggi, rallegrati, se colui o colei che si nasconde dietro innumerevoli nick, che pretende essere un o una catechista neocat, che ti aveva già insultata sui Fides et Forma, prende il tempo di scrivere ai Domenicani, vuol dire che ciò che scrivi è efficace e convincente, da qui il timore, l`astio, l`odio, la collera, tutti sentimenti molto nobili e cristiani .
    Comunque se avevamo ancora bisogno di una prova, dico se, dei metodi neocatecumenali, siamo serviti!
    A quel povero neocat che ha così tanto tempo da perdere da stare in servizio permanente dietro il suo computer, che è già stato espulso da diversi siti che innonda con i suoi "contributi", non ho bisogno di dire parole in difesa di Caterina, desidero solo dirgli che è la peggiore carta da visita del cammino che ama tanto, che agendo come lo fa, gli sta rendendo un pessimo servizio, sempre sperando che agisca solo e non su ordine di chi sta più in alto!

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  59. "Che sia spiacevole quel che dice è ovvio, ma che fare?"

    Questo avrebbe risposto padre Riccardo Barile.
    Resta da vedere che cosa gli ha scritto la signora xyz !

    Invece, per andare sul sicuro, vi ricordo che Padre Barile è colui
    che aveva paragonato il Summorum Pontificum alla nostalgia dell'Egitto e alla tentazione di ritornarvi che accompagnarono l'esodo,
    che aveva insinuato che il Papa tradisse il Vaticano II, domandandosi se la sua decisione non fosse come una dispensa alla SC (!?!),
    che aveva rimproverato al Papa di istituire un modello pericoloso,
    che aveva scritto questa frase : "il papa è veramente convinto quando afferma la bontà della riforma liturgica oppure lo dice per dovere, mentre il suo cuore è nel concedere l'indulto? noi (cristiani normali) ci governa, quelli (dell'indulto) li ama"!

    Ecco come il superiore dei Domenicani in Italia, ha accolto il Summorum Pontificum, un esempio di obbedienza, possiamo facilemente immaginare le direttive che sono state impartite all`interno dell`Ordine.

    http://www.messainlatino.it/pag26_sito.htm

    http://www.rinascimentosacro.com/2009/03/tre-messali-confronto-la-comunione-al.html

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  60. Ecco come il superiore dei Domenicani in Italia, ha accolto il Summorum Pontificum, un esempio di obbedienza, possiamo facilmente immaginare le direttive che sono state impartite all`interno dell`Ordine.

    pur senza conoscerlo, l'avevo intuito che fosse un modernista, da quel che avrebbe detto nei confronti di Caterina...
    il problema è che ormai sono la maggior parte

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  61. Riapro il pc nel pomeriggio, trovo altri 40 commenti rispetto a ieri notte, quando avevo preparato un post per Mic, ma poichè l'ora era molto tarda, avevo dovuto sospendere. Lo posterò ora.

    Vorrei ringraziare te, Sofia,la cui anima sento sempre più profondamente unita alla mia, e ringrazio il mio Signore per l'incredibile capacità che ti ha donato di leggere i cuori quasi come fossero un libro aperto.
    Normalmente non amo i complimenti, mi imbarazzano e mi innervosiscono, ma le tue parole, uscite direttamente dalle pieghe più calde del tuo cuore, mi sono scese come un balsamo, perchè la prima persona con cui sono spesso inesorabile è Anna Rita.
    Tu dici che "il Signore mi tiene stretta a sè"? Non lo so, so che io mi sento lontanissima da Lui e sempre mancante rispetto alla Sua Volontà, forse è questo intimo costante soffrire, che mi si traduce in un tentativo di compensare i miei grossi limiti cristiani, a spingermi a dire con le parole quello che non riesco a fare con le opere...

    Io ti ringrazio sorellla mia, perchè fa bene sentirsi così profondamente letti e capiti nei desideri dello spirito, vorrei che quello che hai scritto di me fosse vero... ti chiedo preghiere.

    Ringrazio anche Jonathan, di cui spesso respiro, con dolce partecipazione, l'amarezza che le è rimasta nel cuore per l'esperienza del Cammino, ma non pensare più (come giorni fa) che il tuo cuore sia al buio: hai detto una cosa grandiosa: che anche se questa Chiesa stesse nelle tenebre tu continui ad abbracciarla a te... è quello che il Sognore vorrebbe sentirsi dire da tutti noi.

    "La vostra chiarezza, confesso, talvolta m'è apparsa spudorata e mi mette a disagio quando non tace aspri biasimi a chi ha comunque l'autorità di guidarla questa Chiesa."

    Ti amo, per questa tua parola così schietta e sincera. :-)))

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  62. Ed ora vengo alla mia Mic …:

    "Piuttosto, Anna Rita, perché non proseguiamo nell'analisi del documento e non sviluppi il discorso che accennavi ieri sulla penitenza, che ha centrato un'altra seria 'pecca' da non sottovalutare?"

    Carissima Mic,
    seguo il tuo consiglio, chiudendo qui ogni ulteriore confronto o recriminazione, perché l’amore in Cristo che ci unisce, unitamente alla medesima causa, ci permette di superare tutto. E ti abbraccio forte. Prima di approfondire lo scottante argomento della Santa Confessione, vorrei far notare due cose. La prima:

    “La novità forse più grande: le catechiste tradizionali (la cui esperienza precedente viene utilizzata proficuamente, anche se in ruoli nuovi) non operano più direttamente coi bambini, ma si dedicano alla formazione delle nuove catechiste che sono le mamme stesse dei bambini. La scelta della parrocchia di Bovarino di coinvolgere direttamente le mamme è nata, hanno spiegato Rosella e Concetta, perché è stato difficile far passare questo nuovo modello catechistico fra le catechiste che da anni operavano in parrocchia in modo tradizionale. Pur lasciando, dunque, aperta alle famiglie la possibilità di seguire il percorso abituale, gradualmente tutti hanno scelto questa novità e le mamme coinvolte sono state formate adeguatamente e hanno dato un'insperata disponibilità a mettersi al servizio della parrocchia.”

    Complimenti, veramente geniale! Praticamente si è giunti alla completa sostituzione di tutte le catechiste della diocesi con nuove catechiste (da indottrinare per l’occasione e a proprio tornaconto, perché probabilmente del tutto ignoranti), disposte ( proprio perché ignoranti) a diffondere la “nuova dottrina”. Se le catechiste fossero state sostituite in toto da catechisti del Cn, sarebbe scoppiato un putiferio sacrosanto e legittimo, ma si è studiato bene di introdurre la lodevolissima scappatoia del coinvolgimento dei genitori, solitamente assenti ed indifferenti al tutto, solleticandone la vanità coll’innalzarli al ruolo essi stessi di “catechisti” e tamponando il guaio della “sostituzione” dando alle catechiste “il contentino” di istruire (poverette!) nella “nuova dottrina” le sostitute. Questa sostituzione è la dimostrazione palese che dietro a questo “nuovo metodo di iniziazione cristiana” c’è … UNA REALTA’ che per propinare il suo insegnamento NON PUO’ utilizzare i catechisti tradizionali della diocesi, ma altri indottrinati daccapo, e questa realtà può essere solo il Cnc.
    Inoltre: che bisogno c’è di far fuori i catechisti diocesani, sostituendoli con i genitori, se i genitori sono già chiamati dalla Chiesa, per loro stessa natura, ad iniziare i figli, fin dalla nascita, alla Fede che la Chiesa affida loro col Battesimo (dei loro bambini), nell’intimità della famiglia, già “chiesa domestica”, con l’ausilio dei Padrini? Se la “grande famiglia parrocchiale” interviene da subito, ingerendo all’interno delle famiglie, ed invadendone gli spazi interni, che senso avrebbe affidare il passaggio della fede a genitori e Padrini? Quale il ruolo iniziale di genitori e Padrini? Si ripropone, vediamo, la sostituzione della Comunità, intesa come “grande famiglia ecclesiale” alla famiglia vera e propria, come accade nelle comunità neocatecumenali.

    La seconda cosa … te la posto quando torno dalla S. Messa

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  63. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  64. Aspettando la seconda parte di Annarita.

    L`IGNORANZA, ha detto bene Annarita, ecco una delle componenti principali del terriccio sul quale può attecchire il cammino nc.
    Grandissima è la responsabilità di chi ha deformato le coscienze cattoliche, ignare dei concetti di base della nostra Fede.

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  65. Dalla lettera a Diogneto
    Il ritualismo giudaico

    IV. 1. Non penso che tu abbia bisogno di sapere da me intorno ai loro scrupoli per certi cibi, alla superstizione per il sabato, al vanto per la circoncisione, e alla osservanza del digiuno e del novilunio: tutte cose ridicole, non meritevoli di discorso alcuno. 2. Non è ingiusto accettare alcuna delle cose create da Dio ad uso degli uomini, come bellamente create e ricusarne altre come inutili e superflue? 3. Non è empietà mentire intorno a Dio come di chi impedisce di fare il bene di sabato? 4. Non è degno di scherno vantarsi della mutilazione del corpo, come si fosse particolarmente amati da Dio? 5. Chi non crederebbe prova di follia e non di devozione inseguire le stelle e la luna per calcolare i mesi e gli anni, per distinguere le disposizioni divine e dividere i cambiamenti delle stagioni secondo i desideri, alcuni per le feste, altri per il dolore? 6. Penso che ora tu abbia abbastanza capito perché i cristiani a ragione si astengono dalla vanità, dall'impostura, dal formalismo e dalla vanteria dei giudei. Non credere di poter imparare dall'uomo il mistero della loro particolare religione.

    QUESTA E' UN SCANDALOSA SOVVERSIONE:

    1 I gruppi di bambini (preferibilmente di 10 elementi ([ricorda il cosiddetto minian: numero minimo di persone per costituire una sinagoga -nfR], massimo 12) dovranno attendere, laddove necessario, la maturazione di tutti i componenti. Se qualche bambino "arranca" nel raggiungimento di alcuni obiettivi, il gruppo si ferma e non riparte finché anche uno solo dei piccoli non abbia conseguito il livello di consapevolezza degli altri. È il gruppo, è la comunità che cammina, aiutandosi a vicenda, non il singolo;Gli anni di cammino sono complessivamente 8 (escludendo tutto il percorso prebattesimale, battesimale e postbattesimale condotto con le famiglie)

    3 Anche gli spazi sono studiati e organizzati in modo innovativo: l’assenza di banchi e la preferenza per la disposizione in cerchio, la costruzione di arredi simbolici che rimandino ad ambienti, ad esempio, ebraici (come la sinagoga), intende far immergere innanzitutto i piccoli in un ambiente coinvolgente e favorire l'immedesimazione, ma anche liberarli da qualunque sensazione di una "scuola dell'obbligo pomeridiana".

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  66. continua...

    A quanto ho capito questa denuncia data a Mic e' stata segnalata anche in Vaticano.
    ...Le preoccupazioni (vedi lettera pubblicata nel thread precedente), adeguatamente motivate, sono state espresse anche in Vaticano, con l'effetto dell'assordante silenzio al quale ormai siamo abituati anche noi...

    Ora come si possa permettere che un Vescovo stravolga interamente il Cristianesimo e' veramente sconcertante:
    (preferibilmente di 10 elementi ([ricorda il cosiddetto minian: numero minimo di persone per costituire una sinagoga -nfR]

    e ancora:
    Anche gli spazi sono studiati e organizzati in modo innovativo: l’assenza di banchi e la preferenza per la disposizione in cerchio, la costruzione di arredi simbolici che rimandino ad ambienti, ad esempio, ebraici (come la sinagoga).

    Codesto cosidetto nuovo cammino innaugurato da questa diocesi riporta la nostra fede a prima ancora del Cristianesimo, ma cosa centra la sinagoga ebraica?
    L'unica risposta e' CAMMINO NEOCATECUMENALE.

    Come e' possibile che la Santa sede non intervenga?
    Come e' possibile lasciare dei bambini nelle mani ti tali sconsiderati?

    Sono forse amattiti?

    ...Il culto giudaico

    III. 1. Inoltre, credo che tu piuttosto desideri sapere perché essi non adorano Dio secondo gli ebrei. 2. Gli ebrei hanno ragione quando rigettano l'idolatria, di cui abbiamo parlato, e venerano un solo Dio e lo ritengono padrone di tutte le cose. Ma sbagliano se gli tributano un culto simile a quello dei pagani. 3. Come i greci, sacrificando a cose insensibili e sorde dimostrano stoltezza, così essi, pensando di offrire a Dio come ne avesse bisogno, compiono qualche cosa che è simile alla follia, non un atto di culto. 4. «Chi ha fatto il cielo e la terra e tutto ciò che è in essi», e provvede tutti noi delle cose che occorrono, non ha bisogno di quei beni. Egli stesso li fornisce a coloro che credono di offrirli a lui. 5. Quelli che con sangue, grasso e olocausti credono di fargli sacrifici e con questi atti venerarlo, non mi pare che differiscano da coloro che tributano riverenza ad oggetti sordi che non possono partecipare al culto. Immaginarsi poi di fare le offerte a chi non ha bisogno di nulla!

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  67. CATECHESI TRADENDAE
    Trasmettere la dottrina di Cristo

    6. Ma il cristocentrismo, in catechesi, significa pure che mediante essa non si vuole che ciascuno trasmetta la propria dottrina o quella di un altro maestro, ma l'insegnamento di Gesù Cristo, la verità che egli comunica o, più esattamente, la verità che egli è. Bisogna dire dunque che nella catechesi è Cristo, Verbo incarnato e Figlio di Dio, che viene insegnato, e tutto il resto lo è in riferimento a lui; e che solo Cristo insegna, mentre ogni altro lo fa nella misura in cui è il suo portavoce, consentendo al Cristo di insegnare per bocca sua. La costante preoccupazione di ogni catechista - quale che sia il livello delle sue responsabilità nella chiesa - dev'essere quella di far passare, attraverso il proprio insegnamento ed il proprio comportamento, la dottrina e la vita di Gesù. Egli non cercherà di fermare su se stesso, sulle sue opinioni ed attitudini personali l'attenzione e l'adesione dell'intelligenza e del cuore di colui che sta catechizzando; e, soprattutto, non cercherà di inculcare le sue opinioni ed opzioni personali, come se queste esprimessero la dottrina e le lezioni di vita del Cristo. Ogni catechista dovrebbe poter applicare a se stesso la misteriosa parola di Gesù: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato». E' questo che fa s. Paolo trattando una questione di primaria importanza: «Io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso». Quale frequentazione assidua della parola di Dio trasmessa dal magistero della chiesa, quale profonda familiarità col Cristo e col Padre, quale spirito di preghiera, quale distacco da sè deve avere un catechista per poter dire: «La mia dottrina non è mia»!

    Chiunque abbia mandato questo scritto a Mic:

    Nella diocesi di Campobasso-Boiano, dunque, ricorrendo al ricatto della prima Comunione che senza cammino comunitario di cinque anni non può essere fatta, s'intende iniziare, sin dalla più tenera età, a plasmare il popolo di Dio caro ai modernisti, perché senza discernimento, passivamente obbediente ed in grado di assicurare una quieta uniformità nella sequela dei dettati di Kiko Argüello e dei suoi adepti, Clero e laici, intronizzatisi prepotentemente nelle parrocchie, senza che alcuno intervenisse.

    È biasimevole il fatto che gli spropositi neocatecumenali vengano incoraggiati, benedetti, condivisi e diffusi proprio da chi dovrebbe difendere la nostra fede.

    Imporli anche alle piccole menti indifese, supportandoli con argomentazioni ambigue e devianti, falsamente improntate allo zelo per la salvezza delle anime, elevandoli oltretutto a condizione necessaria per la prima Comunione, è l’inganno più diabolico che si potesse escogitare per annientare la Tradizione, tanto in odio alla maggior parte dei clericali di oggi

    Ha veramente ragione, sarebbe interessante e utile che Emma, (esperta nel settore), ci istruisse su come una giovane coscienza possa essere condizionata dalla dottrina deviata NC.

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  68. Imporli anche alle piccole menti indifese, supportandoli con argomentazioni ambigue e devianti, falsamente improntate allo zelo per la salvezza delle anime, elevandoli oltretutto a condizione necessaria per la prima Comunione, è l’inganno più diabolico che si potesse escogitare per annientare la Tradizione, tanto in odio alla maggior parte dei clericali di oggi

    purtroppo è così. E' terribile assistere impotenti dallo scempio delle Chiese a quello delle anime dalle pagine di un blog, dove si esprime, si guarda insieme, si ragiona, si grida; ma nessuno sembra ascoltare... e non resta che continuare a supplicare e a offrire... e non tacere

    Ha veramente ragione, sarebbe interessante e utile che Emma, (esperta nel settore), ci istruisse su come una giovane coscienza possa essere condizionata dalla dottrina deviata NC.

    caro Gianluca, non occorre essere esperti per pensare che una giovane coscienza possa essere più condizionata di una adulta... chi non ha mai sentito parlare del Signore e della Chiesa non può che prendere per oro colato quel che gli dicono e, soprattutto, interiorizzare i modelli di comportamento e i punti di riferimento che gli forniscono. La cosa più seria e che dovrebbe far tremare le vene e i polsi di cui ha responsabilità è che, mentre un adulto può possedere alcuni 'anticorpi' per non cadere nella "tela del ragno" o riuscire ad uscirne, un bambino è più indifeso... l'unica speranza è nella capacità di discernimento dei genitori... alla fine le persone non sono tutte manipolabili anche se dal punto di vista della Fede, come ha già detto Emma, la crisi della Chiesa è arrivata ad un punto tale che sono poche le persone che hanno accesso alle verità della Fede cattolica; ma il Signore non mancherà di metterci Lui le mani... non posso credere che un dramma come questo (non mi riferisco solo a Campobasso) debba consumarsi fino in fondo

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  69. Chiedo scusa, ma altri problemi mi hanno impedito di rimettermi al pc.
    Nell’itinerario di preparazione alla Santa Cresima si leggono diversi svarioni, già debitamente sottolineati da Mic; io vorrei aggiungerne un altro che per la mia esperienza di ascolto passato e di studio attuale delle catechesi kikiane, trovo sia una lampante dimostrazione che dietro a questo “nuovo metodo” diocesano altro non ci sia che la dottrina di Kiko Arguello.
    Si legge al 4° punto, l’ultimo del percorso, quello che dovrebbe portare alla conoscenza dello Spirito Santo: “l’incontro con lo Spirito di Gesù risorto, che fa vivere nella vita nuova i cristiani, perché siano sale e luce nel mondo.”

    Ebbene, qui c’è un grosso errore, perché non è “lo Spirito di Cristo Risorto” ad effondersi e ad essere incontrato nel Sacramento della Cresima, ma è lo SPIRITO SANTO, vale a dire: non è la Seconda Persona della Trinità ad essere donata con il Santo Crisma, ma la Terza Persona. Sembrerebbe un discorso “di lana caprina” (perché le tre Persone non agiscono mai separate ed ognuna partecipa di tutti gli attributi divini delle altre due), eppure non lo è affatto. Perché il rischio è, come minimo, quello di gettare confusione sulla Identità e la funzione delle diverse Persone della Trinità, e come rischio massimo c’è quello di negarne addirittura l’esistenza di qualcuna, attribuendo l’azione divina di Una ad un’Altra e perciò sovrapponendole.

    Anche senza scomodare le stortissime catechesi di Kiko e Carmen, in cui si afferma che Gesù, dopo essere risorto sarebbe diventato “Spirito vivificante”, attribuendoGli così un titolo che la Chiesa applica in modo peculiare allo Spirito Santo (fermo restando che Gesù Cristo E’ SEMPRE STATO, per l’Unione Ipostatica delle due nature, anche “divino Spirito” e “datore di Vita”, e non lo è certo DIVENTATO dopo la Resurrezione …), questa affermazione, che purtroppo sento pronunciare in giro sempre più spesso, è senza dubbio dottrinalmente errata.

    Dopo essere risorto, Cristo, la sera del dì di Risurrezione, apparve agli Undici (anzi dieci, perché mancava Tommaso) e, alitando su di loro disse: “Ricevete lo SPIRITO SANTO, a chi rimetterete i peccati …”, non disse: “Ricevete il mio Spirito”, ma “Ricevete lo Spirito Santo”. Poteva ben dirlo e poteva ben effonderlo Lui, il Figlio, dal Quale lo Spirito Santo procede, così come procede dal Padre. Inoltre, durante l’addio ai suoi, nel Cenacolo, prima della Passione, Egli dice: “io pregherò il Padre ed Egli vi darà UN ALTRO CONSOLATORE, LO SPIRITO di Verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce”, non dice: “Tornerò come vostro Consolatore”, ma “Vi manderò un Altro…” e specifica: “Se non me ne vado, non verrà a voi IL CONSOLATORE. Ma quando me ne sarò andato ve lo manderò”.
    E’ quindi evidente che Colui che il Padre e il Figlio invieranno non è “lo Spirito di Gesù Risorto”, ma un’Altra divina Persona.
    (continua)

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  70. Ciò non significa certo che il Cristo, una volta tornato al Padre, abbia abbandonato i suoi, infatti dice: “Non vi lascerò orfani, tornerò a voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché Io vivo e voi vivrete.”
    Ed ancora: “In quel giorno voi saprete che Io sono nel Padre, e voi in Me ed Io in voi.”
    Ecco come si dona Cristo Risorto ai Suoi: alla loro visione esterna attraverso le apparizioni con cui si renderà loro visibile per 40 giorni, dalla Risurrezione fino alla Sua ascensione al Cielo; e alla loro “visione interna” cioè al possesso totale di Sé in Corpo, Sangue, Anima e Divinità attraverso la rinnovazione incruenta del Suo perpetuo Sacrificio: la Santissima Eucarestia.

    Ma dopo l’Ascenzione di Cristo alla destra del Padre, Colui che irruppe nel Cenacolo, la mattina di Pentecoste, “come un rombo di tuono che si abbatte gagliardo”, effondendosi su Maria Santissima e sugli Apostoli riuniti in preghiera, sotto forma di lingue di fuoco, riempiendoli di quel santo ardimento che li spinse ad uscire allo scoperto, per predicare a tutte le genti la Salvezza compiuta in Cristo Signore, era la Santissima Terza Persona della Trinità, lo Spirito d’Amore e di Verità che procede dal Padre Creatore e dal Figlio Salvatore e Redentore dell’uomo.

    Ed è Costui, il Santo Spirito Consolatore, il divino Paraclito, l’Amore Eterno che scorre fra il Padre e il Figlio, lo Spirito di Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Santo Timore di Dio, il Principio della Predicazione, che nel Sacramento della Santa Cresima viene effuso per mano del Vescovo nell’anima del fanciullo segnato col Crisma. Lo stesso divino Spirito che si effuse nella Pentecoste e che oggi come allora da vita alla Chiesa, confermando in essa coi suoi doni, chi col Battesimo aveva già ricevuto Redenzione dal peccato d’origine, l’adozione a figlio di Dio, e l’entrata nel Corpo Mistico di Cristo che è la Chiesa.

    Non così invece è detto in questo programma di preparazione alla Cresima e - guarda caso! – neanche nella dottrina di Kiko Arguello: in entrambi si sostiene che Quello che viene effuso è lo Spirito di Cristo Risorto. Non ci siamo. Lo Spirito del Cristo Risorto, la Seconda Persona della Trinità, viene donato, assieme alla Sua Carne Gloriosa, al Sangue e alla sua Santissima Anima umana di “Figlio dell’uomo”, nel Sacramento dell’Eucarestia (e non come dicono i protestanti, che nell’Eucarestia si riceve solo lo Spirito di Cristo!) Nella Cresima invece, come anche nel Battesimo, (che la Cresima conferma e completa, perché allora l’effusione dello Spirito Santo diviene totale) Chi viene ricevuto è lo SPIRITO SANTO, Terza Persona divina, uguale al Padre e al Figlio nella Sostanza divina, ma ben diverso e non confondibile nell’Identità della Persona e nella specificità dell’azione divina.

    Dire che nella Cresima si riceve “lo Spirito di Cristo Risorto” e che a Pentecoste scese sugli Apostoli Gesù Risorto, in forma di “spirito vivificante”, equivale a negare la Terza Persona della Trinità. E non è cosa da poco! Spero di aver spiegato bene … scusate il ritardo.

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  71. Lo svuotamento dei falsi concetti di sè e di Dio, prevista nello statuto è la condizione preliminare per potere in seguito riempire le coscienze con i falsi concetti degli iniziatori.
    La manipolazione delle coscienze prende diverse forme, destabilizzare, se non svuotare, la coscienza individuale, il senso di sè serve ad inculcare il modello kikiano, la sua visione della Chiesa, il suo progetto per la Chiesa, la sua "pseudoteologia".
    Dietro un`apparente libertà descritta già da Annarita, si trova questo indottrinamento .
    Senza dubbio non tutti sono uguali, di fronte a questi meccanismi manipolatori, c`è chi sa conservare una protezione e distanza sufficiente per non essere totalmente condizionato.
    Ma tutti assorbiranno l`insegnamento difforme degli iniziatori, trasmesso fedelmente dai catechisti.
    Senza dubbio ancora, per quel che riguarda gli adulti, possiamo dire che nessuno li obbliga ad entrare nel cammino, non c`è costrizione, ma il primo sì, o spesso il primo "no" che non si osa dire, alla fine della prima convivenza dopo il ciclo di catechesi, quando viene proposto di formare una comunità con gli altri presenti, segna l`entrata nel sistema con i meccanismi sovente descritti su questo blog.
    La lettura dello Statuto mostra ad un occhio attento tutti i rischi di manipolazione, di pressione psicologica, è veramente sconcertante che ciò possa succedere nella Chiesa cattolica, che non ci sia nessun controllo esterno per verificare l`esecuzione pratica di questo "itinerario di formazione cattolica".

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  73. Per quel che riguarda i bambini, sappiamo quanto e come i genitori siano per loro i primi modelli di riferimento, i bambini nel cnc assorbiranno naturalmente le convinzioni, il condizionamento dei loro genitori, autorità e modelli da imitare, a cui obbedire, salvo poi eventualmente a ribellarsi più tardi, con conseguenti drammi personali e famigliari .
    Ricordo che l`art.14 dello statuto prevede l`istruzione dei genitori per "trasmettere la fede" ai figli, che a 13 anni saranno "invitati (!) ad iniziare il cammino necoaetcumenale".

    Per ritornare a Campobasso, quando il condizionameno è direttamente rivolto ai bambini, prede facili, "materiale " facilmente plasmabile, con metodi adattati alla loro età, è facile immaginare i risultati, il bambino si fida, si lascia coinvolgere, è curioso, è con altri bambini, nel caso di Campobasso è con la sua mamma, insomma tutto è fatto affinchè i contenuti voluti penetrino in quell`animo innocente.
    I bambini di Campobasso, che saranno catechizzati dalle loro mamme, entreranno in un sistema, loro non lo sanno, sono incapaci di discernerne le difformità, sono senza difese, le mamme forse non se ne rendono conto, ancora, sono contente e forse anche orgogliose del loro nuovo ruolo e responsabilità, ma purtroppo sono anche ignare, sono purtroppo incapaci di scoprire gli errori, invece c`è chi sa perfettamente ciò che sta facendo, perchè e per chi lo sta facendo.
    Metodi coinvolgenti e accattivanti che creano le condizioni ideali per far passare il messaggio-contenuto voluto, condizionando mente e psiche, metodi che mascherano altri fini.
    Poi possiamo anche sperare, anzi essere sicuri, che non tutte le mamme, con le loro famiglie, entrino nel cnc, ma l`insegnamento trasmesso sarà stato quello e non un altro.

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  74. c'è ben poco da aggiungere alla conclusione di Emma, che ritengo sia adatta per aprire la nuova pagina, dove proseguiremo l'analisi del documento a partire dalla penitenza appena accennata e per la quale il documento non offre i dettagli come per gli altri sacramenti... e questo, conoscendo le catechesi di carmen sulla penistenza, già dice tutto

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  75. “Scusate, non sarò delicata come Gregorio Nisseno e Chisolm, ma di fronte a tanto mistero di iniquità non mi pare il caso di mettersi a filosofeggiare graziosamente, paragonando le nostre denunce a “gridolini senza significato” e “balbettii infantili”, che Dio dovrebbe raccogliere tutto divertito ed estasiato …”

    Mi dispiace intervenire in ritardo, ma il sabato e la domenica non ho un PC disponibile.
    Mi dispiace esser stato frainteso da A. Rita e non aggiungo altro perché Mic ha compreso il senso del “linguaggio” pedagogico del Signore come espresso da alcuni Padri.
    Devo anche dire, però, che mi fa piacere essere stato frainteso perché sto proprio lavorando sulle difficoltà insite nel moderno linguaggio teologico, certe volte così ambiguo che può dar modo a personali interpretazioni con conseguenti deviazioni.
    Il fraintendimento, dunque, mi è utile perché, indipendentemente dallo stato d’animo di colui che riceve il messaggio, esso mi rivela di limare ulteriormente ciò che intendo dire.
    Acquisisco tutto ciò come un piccolo regalo alla mia imperfetta ermeneutica, per un auspicabile miglioramento e per una chiarezza ancora da sciacquare nell’Arno virtuale che scorre tra di noi…

    Un caro saluto,
    Chisolm

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