giovedì 1 luglio 2010

Piccolo saggio di analisi comparata di insegnamenti kikiani e insegnamenti cattolici

Premessa:
gli insegnamenti pseudo-cattolici sotto riportati sono presi dagli "orientamenti per catechisti" immutati (tranne che per qualche aggiunta) fin dagli anni '70, cui si fa riferimento nello Statuto, senza che ne siano mai statio approvati i testi. Di questo abbiamo parlato fino alla nausea; ma purtroppo è tanto vero quanto anomalo.

A pag.78 di OR. Kiko dice:"Vediamo nel Vangelo come Gesù ha concepito la sua chiesa. L'ha concepita forse come l'unica tavola di salvezza su cui tutti devono salire per salvarsi? Gesù cristo nel Vangelo dice: "Voi siete la luce del mondo, voi diete il sale della terra, voi siete il lievito..." (cfr Mt 5,12; Mc 9,50; Lc 34.35).

Se Gesù concepisce così la sua chiesa le cose cambiano. Ma tutti gli esegeti seri della Sacra Scrittura sono concordi nell'affermare che Gesù, quando dice quelle frasi su riportate non sta parlando della natura della Chiesa, ma con quelle immagini vuol mostrare quello che devono essere i suoi discepoli. A quelli che lo seguono Gesù ricorda che mettendo in pratica gli insegnamenti loro dati nel Discorso della Montagna da poco pronunciato, diventeranno, a somiglianza del sale, la forza dell'umanità scipita ed insapore. La loro esistenza pura che si alimenta con la linfa del Regno di Dio sarà la loro forza vitale. Diventeranno così forza e luce per gli altri (Trilling, Commento al Vangelo di S. Matteo):

Per Kiko invece quei testi si riferiscono alla Chiesa ed alla sua costituzione, natura e missione. La Chiesa, a suo giudizio, non avrà quindi il compito di far entrare tutti in essa (OR pag. 81) ma solo di "illuminarli", affinché "anche se non luce, diventino alla fine "sedie illuminate""!!! È difficile capire a che cosa serve una sedia illuminata... Neppure Kiko lo dice. Questo "illuminare" gli altri è, però, secondo Kiko, la missione della Chiesa.

Su questo punto possiamo concordare, ma non negli stessi termini, perché Kiko non dice che dobbiamo portare agli altri la luce di Cristo Signore, accolto ed a cui la nostra vita di fede ci 'configura'! E non possiamo concordare neppure sulla conclusione che egli ne ricava. Infatti l'Arguello dice che proprio per questo la Chiesa non deve fare proselitismo (OR pag. 86), per far entrare tutti nella Chiesa, come Gesù invece aveva detto molte volte (cfr. Mt 28,19): "andate a ammaestrate tutte le genti". "Voi mi sarete testimoni in Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra (At 1,8). Conseguentemente, continua Gesù. "chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, chi non crederà sarà condannato" (Mc 16,16). Ma Kiko dice: "No, la Chiesa non deve fare proselitismo, perché è Dio stesso che chiama certi uomini ad appartenere giuridicamente alla Chiesa, a differenza di altri, che invece chiama per formare una comunità una Chiesa sacramento (OR pag. 87). Infatti il suo 'proselitismo' non è predicare ovunque e a chiunque, ma far convergere alle catechesi e, a partire da esse e dall'instuarazione delle sue prassi, fondare cellule del cammino a cui aderiranno solo i 'prescelti': quelli che intenderanno continuare...

Kiko non spiega qual è la vera differenza fra la Chiesa a cui si è chiamati ad appartenere giuridicamente e quella che deve essere invece la Chiesa sacramento. E a chi gli domanda: "Ma allora la Chiesa che cos'è?", egli risponde con parole che non hanno alcun senso: "la Chiesa è un evento una storia un fatto" (OR pag. 87) "un evento in ordine alla nazioni non alla propria perfezione personale" (OR pag. 83). Quindi per Kiko la Chiesa non è stata voluta da Cristo per la gloria di Dio e la santificazione dell'uomo, come insegna il Magistero della Chiesa cattolica (cfr. Enciclica Mystici corporis AAS pag. 225). La Chiesa per Kiko non ha più perciò il compito di santificare i suoi membri (diversamente da quanto diceva S. Paolo in Ef 5, 25-27), ma solo quello di compiere un "servizio alle nazioni" (OR pag. 84). Ma, signor Kiko, di grazia, qual è questo servizio? Di promozione umana, civile, culturale, sindacale o spirituale? Attendiamo una risposta perché nel testo non lo dice. Tuttavia Kiko continua nella sua esposizione nebulosa e contraddittoria: infatti, a pag. 88 di OR, dice: "che in una parrocchia esista un parroco, due coadiutori, una grande chiesa... campane... statue di santi... messe in ore varie... tutto questo non fa la Chiesa di Cristo... dov'è allora la Chiesa?... dov'è lo Spirito Santo, lo Spirito vivificante di Gesù Cristo risorto, dov'è l'uomo del sermone della montagna. Dove c'è questo, lì c'è la Chiesa".

Ma se Kiko ritiene che la vera Chiesa come detto sopra non è una realtà giuridica, ma solo sacramentale, i cui effetti quasi sono nel campo interiore dello spirito e quindi invisibili, come egli arriva a conoscere che in un individuo esista lo Spirito Santo e quindi vedere in quella persona il motivo per il quale essa appartiene alla Chiesa? Kiko e i suoi catechisti sono divenuti gli autentici e nuovi portatori e rivelatori agli uomini dello Spirito Santo. Ma questa è soltanto una loro affermazione ambiziosa e falsa.

Conseguentemente a quanto Kiko ha detto, e cioè che la Chiesa non è una realtà giuridica, ma solo sacramentale (OR pag: 167), non sono più necessarie tutte quelle strutture in cui essa si articola. Tra queste la principale è la struttura gerarchica che comporta la presenza del Papa, dei vescovi, dei sacerdoti loro collaboratori e cioè del sacerdozio ministeriale, realtà ben distinta dal sacerdozio comune del quale fanno parte tutti i fedeli (cfr. Vaticano II, Lumen Gentium)

Ma Kiko rifiuta questa struttura gerarchica che, invece, per la chiesa cattolica è di origine divina, perché voluta dal suo stesso Fondatore (Concilio di Trento, Decreto 966; condanna del sinodo di Pistoia, Decreto 1502; condanna del modernismo, Decreto 2054; Enciclica Mystici corporis, 1943; Lc 10,16; Mt 10, 40; Mt 18,18 e 29, 19; Gv 20,23).

Tutto questo per Kiko non conta. Per lui la gerarchia è frutto di corruzioni umane e di circostanze storiche e, quindi, è una realtà passibile di cambiamenti e di adattamenti secondo i bisogni dei tempi. Da questa premessa fondamentale di Kiko nascono gli altri suoi errori sulla Chiesa. Per cui in essa non ci saranno più capi di origine divina, non ci saranno più papi, vescovi, sacerdoti... Basta leggere quanto egli dice a pag. 56-57 di OR: "Nel cristianesimo non c'è tempio né altare né sacerdozio, nel senso della religiosità naturale (su questo concetto di religiosità naturale ritorneremo un'altra volta). Continua Kiko: "non c'è tempio nel senso ci luogo sacrosanto in cui si rende un culto sacro, la casa di Dio dov'egli abita. Il tempio del cristianesimo siamo noi cristiani. Il tempio infatti del cristiano è Cristo. E Cristo dov'è? nella Chiesa? Ma la Chiesa non è un tempio di pietra, la chiesa siamo noi cristiani, noi siamo il tempio vivo dello Spirito Santo. Ma nello stesso tempo nel cristianesimo non c'è altare, nel senso di una pietra sacra cui nessuno si può avvicinare né tanto meno toccare... Noi cristiani non abbiamo altare, perché l'unica pietra santa è Cristo pietra angolare, perciò possiamo celebrare l'Eucarestia sopra un tavolo [sta giustificando il modo di celebrare dei Neocatecumenali]; e la possiamo celebrare in una piazza, in campagna o dove ci piaccia. Non abbiamo un luogo in cui esclusivamente si debba celebrare il culto. Non abbiamo nemmeno sacerdoti nel senso di persone che separiamo da tutti gli altri perché in nostro nome si pongano in contatto con la divinità [Ma questa è la concezione del sacerdozio della religione naturale. Perché nella religione rivelata come il Cristianesimo il sacerdote viene scelto da Dio e non dall'uomo] poiché il nostro sacerdote colui che intercede per noi è Cristo e siccome noi siamo tutti suo corpo siamo tutti sacerdoti. Tutta la chiesa è sacerdotale nel senso che intercede per il mondo. È vero che questo sacerdozio si visibilizza in un un servizio e ci sono alcuni fratelli che sono servitori di questo sacerdozio, ministri del sacerdozio. [Non ci fermiamo a commentare questa citazione che è del liturgo spagnolo Farnès e che in parte è anche accettabile]. Kiko continua ad esporre il suo pensiero, dicendo a pag. 54 del I Scrutinio: "l'altro giorno Farnès, davanti a 50 preti, diceva: "il sacerdozio nel cristianesimo non esiste, gli altari non esistono. Per questo l'unico altare al mondo fra tutte le religioni che ha tovaglie è il cristianesimo. Perché non è un altare, è una mensa...Anche noi abbiamo fatto, nell'epoca della mescolanza con la religiosità (naturale), altari di pietra monumentali, anche poi gli mettevamo le tovagliette. Un altare non può avere tovaglie, perché l'altare è per fare sacrifici di capre e di vacche (???!!! altro che VT, ma anche nel VT c'erano i sacrifici di lode e di ringraziamento). Non ci fermiamo ad esaminare più dettagliatamente questo testo perché lo abbiamo fatto in lavori precedenti a cui rimandiamo i nostri lettori.

Ci interessano le conclusioni di questi principi che traggono i neocatecumenali. Infatti le loro comunità non saranno soggette né al Papa, né ai vescovi e neppure ai parroci, che sono i collaboratori dei vescovi, anche se essi affermano di dipendere dall'autorità della chiesa (cfr Statuto mai applicato) "Le comunità neocatecumenali saranno guidate da un responsabile laico (OR pag. 372). Il sacerdote eventualmente presente presiede soltanto l'assemblea". Tuttavia Kiko avverte che ancora non è opportuno dichiarare apertamente che le sue comunità non riconoscono l'autorità dei vescovi. Per questo aggiunge, a pag. 370 di OR: "Queste comunità le dirigiamo noi in nome del vescovo". Ma, affermando questo, Kiko si contraddice affermando, dopo aver negato l'esistenza nella chiesa della gerarchia, che egli dirige le comunità con delega da un membro di una gerarchia di cui non riconosce l'esistenza! Quindi, praticamente, chi conduce le comunità neocatecumenali? Risponde Kiko: "è la chiesa quella che ti condurrà e questa chiesa da chi è rappresentata? Nei catechisti, in noi che in questo momento siamo incaricati, i responsabili della iniziazione cristiana in questa parrocchia per voi. (I Scrutinio, pag. 63).

Kiko afferma che per entrare nella Chiesa è necessario il Battesimo, confermando così la dottrina del CCC, n.1207. Ma di quale battesimo egli parla? Di quello conferito dalla Chiesa? Certamente no perché, a pag. 70 del II Scrutinio, dice: "una delle missioni fondamentali che avremo quando arriveremo (un futuro) ad entrare in questo corpo (cioè nella Chiesa) perché solo allora arriveremo, adesso siamo ancora lontani (cioè passeranno 20 anni dopo questa convivenza) perché ancora siete pre-catecumeni perché ancora vi manca per entrare in questo corpo (questo lo dice anche ai battezzati!!!). Per entrare in questo corpo dovete essere rivestiti di un vestito splendente (cfr. I Scrutinio pag. 46-47; 97-98; 120), e di un manto di gioia dello Spirito del Signore Gesù Cristo... Chi ha questo amore, chi fa così, si può chiamare cristiano soltanto, gli altri no. Chi non ama così non appartiene a Gesù Cristo anche se è prete, se è vescovo".

Con queste parole siamo di nuovo ad una serie di assurdi, anche sul piano della logica veramente incomprensibili. I neocatecumenali che, come dice Kiko, ancora non sono Chiesa, perché non hanno ricevuto il suo battesimo, tuttavia per oltre 20 anni si accostano ai sacramenti della Chiesa, specie l'Eucaristia, che secondo le sue legge non possono essere dati a chi ancora non è entrato nella Chiesa. Essi tuttavia lo fanno, anzi l'Eucaristia settimanale diventerà un mezzo importante per la loro formazione neocatecumenale, forse tutto questo non serve sul piano della fede, ma su quello dell'apparenza e della illusione che bisogna continuare agli altri fratelli e di fatto serve alla coesione delle comunità.

Kiko ritorna su questa affermazione quando, a pag. 34-35 del I Scrutinio, dice: "Noi (catechisti) siamo i rappresentanti del vescovo per portarvi al Cristianesimo...". "Io sono per voi un didascalo incaricato dalla Chiesa perché in me hanno riconosciuto questo carìsma di portare avanti nella parrocchia il catecumenato". Anche qui Kiko non avverte che si sta contraddicendo, perché afferma di essere delegato e di essere il rappresentante di una autorità che egli afferma non essere divina ma frutto di calcoli o di necessità storiche sorte molto più tardi in essa nel corso dei secoli. Egli si dichiara didascalo come quel personaggio che dai pastori della Chiesa, agli inizi, aveva l'incarico di guidare i catecumeni al traguardo della fede. Ma se allora questa autorità ancora non esisteva, che valore avevano quei didascali ai quali egli si paragona? Ma è difficile far capire ai nostri fratelli neocatecumenali la falsità delle argomentazioni di Kiko, anche solo sul piano della logica. Essi infatti accettano i discorsi del loro capo, che verranno poi ripetuti dai catechisti, come più certi e veri di ogni discorso del Papa, che nessuno di loro conoscerà mai...

Nelle catechesi citate non si parla mai esplicitamente né di come né di quando è stata fondata la Chiesa da Gesù, né di quelle che sono le sue note caratteristiche e che il CCC elenca nella Parte III, Cap.III dal n.811, segg., ai quali facciamo espresso rinvio, perché sono la VERA realtà dellla Chiesa. Lo svilupperemo nella dicusssione. L'unica catechesi che ne parla è quella delirante sul kippur e la nascita della Chiesa secondo Carmen

31 commenti:

  1. I brevi tratti che abbiamo illustrato già da soli inficiano tutta la costruzione kikiana che è molto articolata e complessa e porta molto lontano rispetto alla Tradizione Apostolica.

    Purtroppo, a quanto sembra, questa realtà autentica del cammino, e non coperta dalle subdole 'mimetizzazioni' sempre più diffuse, nella Chiesa e fuori di essa, è sconosciuta ai più...

    ciò in virtù del 'segreto' tuttora vigente tra ciò che circola all'interno e ciò che può essere detto "a quelli di fuori", come nelle più accreditate sette gnostiche, che da anni è stato smascherato e portato allo scoperto, purtroppo senza alcun esito, da coloro che questa realtà l'hanno conosciuta dall'interno nonché da sacerdoti e teologi ai quali catechisti pentiti hanno consegnato i testi incriminati, molti dei quali disponibili nella Sezione Documentazione del nostro sito

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  2. c) Se non siamo tenuti ad imitare Cristo, la Chiesa erra
    gravemente quando impone ai suoi figli il dovere di santificarsi
    secondo la loro condizione, lottare contro se stessi, far trionfare
    in sé l'amore che li trasforma in Lui. Kiko forse ignora quanto
    al riguardo insegna il Vaticano II; secondo il quale «il Signore
    Gesù, Maestro e Modello divino di ogni perfezione, a tutti e ai
    singoli suoi discepoli di qualsiasi condizione ha predicato la
    santità della vita; di cui Egli stesso è Autore e
    perfezionatore...». “Tutti i fedeli, di qualsiasi stato o grado
    sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e al-la
    perfezione della carità seguendo l'esempio di lui (Cristo) e
    fattisi conformi alla sua immagine...» (LG 40).
    Perché tradire in modo così sleale il pensiero della Chiesa che
    tanto fedelmente riflette la volontà di Cristo? Soltanto un
    estraneo a Cristo e alla Chiesa avrebbe potuto esprimersi
    come Kiko.

    FREEDOM

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  3. Risposta di Kiko a Radio Vaticana il 14 giugno 2008, all'indomani dell'approvazione degli statuti:

    Domanda – E a proposito della nuova evangelizzazione?

    Risposta – "Quando il Papa Giovanni Paolo II ha parlato di “nuova evangelizzazione”, coniando queste due nuove parole, nessuno capiva esattamente in cosa questo consistesse. Oggi, grazie alle nuove realtà ecclesiali, si può cominciare a capire che c’è bisogno di una “nuova evangelizzazione”. Giovanni Paolo II ha detto: “Nuovi metodi, nuovi contenuti, nuova creatività, una nuova evangelizzazione che sia quindi nuova nei suoi metodi e nei suoi contenuti, nella sua espressione e nella sua realizzazione”. Noi pensiamo che adesso, proprio perché rafforzati da questo, rafforzati da questo Statuto e da questo riconoscimento, potremmo rilanciare le famiglie in missione, gli itineranti, i giovani e le vocazioni. Lo facciamo sempre come aiuto ai vescovi. Noi siamo una realtà nata proprio per aiutare le parrocchie."

    Questa risposta di Kiko Arguello, sembra conferirgli il mandato della nuova evangelizzazione e apertamente -non si rende neppure conto di quello che dice, evidentemente- egli parla anche di nuovi contenuti... ed in effetti sono proprio quelli che noi andiamo sottolineando e stigmatizzando.

    Non è che è già potenzialmente 'neutralizzata' in partenza la 'Nuova evangelizzazione' affidata a mons. Fisichella?

    D'altronde quale "nuova evangelizzazione" secondo la Tradizione autentica si può 'portare', se le premesse sono queste e se nessuno forma i formatori, inserendo nelle strutture diocesane formatori che non siano 'modernisti' o, peggio, neocatecumenali e se, nello stesso modo, non vengono riformati i seminari, cosa potrà mai cambiare?


    Non basta l'istituzione di un Dicastero senza contemporaneamente mettere in atto anche gli 'strumenti' di un vero cambiamento di rotta

    Siamo alle solite. Nel parlare non si intaccano i principi della fede; ma nella cosiddetta "pastorale" li si oltrepassa tranquillamente: e ne stiamo vedendo i frutti in Belgio e in tutto il mondo...

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  4. Dall`intervista di Monsignor Fisichella a Avvenire, oggi:

    "Direi però che l’esigenza ancora più profonda è di avere dei contatti molto diretti con la Conferenze episcopali, e quindi essere in grado di giungere innanzitutto a chiarificare il concetto stesso di nuova evangelizzazione, che è un concetto utilizzato spesso in contesti differenti, e che va riempito di contenuti.

    Come?

    In primo luogo credo soprattutto che sia necessario farsi carico della ricchezza di tante esperienze delle nostre Chiese particolari, delle parrocchie, dei movimenti, delle associazioni, che già vivono questa esperienza di nuova evangelizzazione, e quindi in qualche modo cercare di arrivare a proporre un progetto comune, un progetto unitario rispettoso delle diverse tradizioni culturali, locali, però con un obiettivo comune, che è quello di rendere sempre nuovo l’annuncio del Vangelo."


    Partendo dalla certezza che il cammino neocatecumenale non collabora e si crede investito del monopolio della nuova evangelizzazione, quali contenuti avrà questo progetto unitario?
    Riuscirà Monsignor Fisichella a non cadere nella trappola neocatecumenale, e sappiamo quanto sappiano essere convincenti, riuscirà a non diventare l`ennesimo responsabile della Chiesa che riceve istruzioni da Kiko Arguello?

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  5. Caro Freedom,

    ho salvato gli stralci di catechesi da te inseriti, per un nuovo thread nel quale elaborare anche i relativi commenti; il che è necessario per chi potrebbe non riuscire a cogliere gli errori, non sempre immediatamente riconoscibili, in quanto completamente digiuno degli insegnamenti cattolici: è sufficiente essere un giovane formato in una parrocchia modernista, se non neocat... e non è che siano poche!

    Inoltre potrebbe essere utile -per ora- sviluppare, quotandoli, i commenti di questo articolo

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  6. Infatti le loro comunità non saranno soggette né al Papa, né ai vescovi e neppure ai parroci, che sono i collaboratori dei vescovi, anche se essi affermano di dipendere dall'autorità della chiesa (cfr Statuto mai applicato) "Le comunità neocatecumenali saranno guidate da un responsabile laico (OR pag. 372). Il sacerdote eventualmente presente presiede soltanto l'assemblea". Tuttavia Kiko avverte che ancora non è opportuno dichiarare apertamente che le sue comunità non riconoscono l'autorità dei vescovi.

    non posso che ribadire le perplessità espresse in precedenza, che -vedo- sono anche quelle di Emma e augurare al nuovo Organizmo creato dal Papa un lavoro fruttuoso se riuscirà a disincagliarsi dalle 'sirene' kikiane e dai vescovi facilmente ammaliati dalle visite ad limina in Galilea o sedotti dall'ospitalità e dalla 'generosità' economica degli interlocutori neocat

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  7. Il Corriere pubblica un'intervista di Fisichella il cui denominatore comune è "tornare all'essenziale", ma egli NON pronuncia le parole chiare e forti di un Pastore che sa già quello che deve insegnare; ma piuttosto di uno che 'democraticamente' deve impararlo da movimenti et alii.
    Del resto è questo il volto della Chiesa, oggi, Cosa potremmo aspettarci?

    Tornare all'essenziale dovrebbe significare, invece, nella sostanza:

    1. tornare ad insegnare la retta dottrina della Chiesa (non più catechesi ridotte a incontri socializzanti o a cammini a tappe con contenuti giudeo-luterano gnostici);

    2. ritrovare la sacralità e soprattutto i 'significati' corretti della Liturgia, secondo le norme della Chiesa, perché è in essa che il Signore Opera e ci salva e ci trasforma.

    3. riscoprire il valore della testimonianza e della tensione etica... ma senza la Grazia che ci divinizza e che giunge a noi tramite i Sacramenti, non potremmo mai conoscere Cristo Signore e non potremmo vivere in maniera evangelica, perchè è solo un cuore 'redento' dal Signore che compie le opere della fede, altrimenti si resta fermi a quelle della legge o, peggio, si vive senza punti di riferimento

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  8. Ieri nella mia città sono state presentate le "nuove comunità" nate in quest'anno Pastorale.. i nuovi frutti, ha presenziato il Vescovo,
    ora io mi chiedo in una Parrocchia dove c'è rottura tra Parroco e cn, la presenza del Vescovo che "benedice" questi nuovi frutti che senzo ha?
    di conferma del cn?
    screditare il Parroco?
    i dubbiosi nella Fede cosa fanno?
    il Parroco non fà fare catechesi nc ed il Vescovo Benedice nella ns Parrocchia comunità nate in altre Parrocchie...
    sono davvero scoraggiato

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  9. e voi credete davvero che Mons. Fisichella possa fare molto?
    un che già si presenta con il voler "fare affidamento sulle realtà esistenti" (che hanno fallito in pieno)
    uno che vuole "rendere sempre nuovo l'annuncio del Vangelo" (che è così da 2000 anni)..

    forse vorrà introdurre anche Lui "nuovi contenuti"?

    non avevamo bisogno di un nuovo Dicastero.. ma di Vescovi Santi, Sacerdoti Santi e Laici che obbediscono alla Chiesa al Magistero ed alla Tradizione

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  10. Propongo di aprire con ogni buona evidenza un apposito link nella home del blog in cui si faccia la conta dei giorni ancora inutilmente trascorsi dalla data di approvazione dello statuto ncn a quella odierna in merito alla promessa e ancora non avvenuta approvazione del "Direttorio Catechetico" di Kiko e Carmen.

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  11. Ho letto le dichiarazioni di Mons. Fisichella.
    Non mi pare che ci sia da aspettarsi buone nuove...ma allora perchè formare questo nuovo dicastero!?
    Potevano lasciar fare al CN direttamente...Nell'intervista ad Avvenire dice che ha parlato col Papa, poi aggiunge che vuole sentire i vescovi , le parrocchie, i movimenti....Bah! Pazienza stremo a vedere...
    Un abbraccio+

    FREEDOM

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  12. CONTINUIAMO A RENDERE TESTIMONIANZA
    NON PRAEVALEBUNT!

    FREEDOM

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  13. Ah,beh con mons. Fisichella siamo a posto, anzi i poveretti che dovrebbero riprendere la fede potranno dirle addio...Se il bel tempo si vede dal mattino, non illudiamoci! C'è un solo punto a "favore" del Fisichella. è che alcuni neocat.iperprolifici non tollerano chi indulge con ecumenismo all'aborto. Orbene, proprio il Fisichella sul caso di Recife, Brasile (in cui, giustamente, vennero scomunicati medici ed accoliti che avevano fatto abortire una ragazzina con la scusa che era troppo giovane)scrisse sull'Osservatore Romano, lui che era (è ?) presidente dell'Accademia Pontificia per la vita, che insomma, a ben guardare, con dei distinguo, tanto per non esagerare, era il caso di stare attenti a non far scomuniche...Come inizio comunque mi sembra un personaggio compromissorio alquanto e sia il discorso iniziale sia questi antecedenti non promettono nulla di buono. Coraggio, stringere i denti e procedere. Un bellissimo motto, che non scorderò mai, di una compagnia alpina, ad indicare lo sforzo del sacrificio del tirarsi dietro pesi faticosi,su carriaggi, che sarebbero poi serviti a tutti, era: "TASI E TIRA" (taci e tira).Noi, in contingenza diversa, non taceremo, ma il motto rende bene l'idea.

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  14. Io non ho parole davanti alle farneticazioni di Kiko!!!
    Non conosco ancora a fondo tutti i risvolti del movimento, ma se le premesse sono le affermazioni esilaranti quanto eretiche dell'Arguello, non comprendo tutta la "titubanza" delle commissioni preposte a giudicarle nel bloccarle piuttosto che permettere la loro divulgazione!!

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  15. Caro Aldo, se in una parrocchia un prete tiene lontani i neocat., ottimo ! Il vescovo faccia pure i suoi arzigogoli vergognosi, tornerà nella sua sede appollaiandosi sulla sua sedia soddisfatto di aver dato un colpo al cerchio ed uno alla botte. Il mio consiglio è di regalare un mazzo di fiori al parroco che resiste e di comunicargli grande solidarietà.In Lombardia dissi ad un prete che scorazzava tutti i giorni in cinque parrocchie per fare messe, che "avevo grande stima di sacerdoti come lui,ma che più si sale nella gerarchia più, a quel che conosco, diventano lazzaroni..." Con il mio cipiglio non poteva dire nulla in contrario, ma il sorriso e la sua testa mi confermarono che avevo ragione. Aiutare psicologicamente quei poveri parroci che hanno capito perchè vivono a contatto con le realtà e non sono capiti dal loro vescovo ben pasciuto in sede.

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  16. Un bellissimo motto, che non scorderò mai, di una compagnia alpina, ad indicare lo sforzo del sacrificio del tirarsi dietro pesi faticosi,su carriaggi, che sarebbero poi serviti a tutti, era: "TASI E TIRA" (taci e tira).Noi, in contingenza diversa, non taceremo, ma il motto rende bene l'idea.

    Caro Mardunolbo,

    proprio oggi esprimevo ad Emma la sensazione, alquanto pesante, che il nostro impegno sia molto simile alla fatica di Sisifo: una volta portato il pesante macigno in cima alla montagna, lo vede rotolar giù inesorabilmente.

    Io non riesco, per ovvi motivi ad essere presente -se non molto salutuariamente- su altri blog; ma mi dicono che anche su quello di Tornielli si è innescato un tanto defatigante quanto rintuzzato tentativo di dire la verità sui neocat e,

    inoltre, pensando alla situazione del Belgio, nel quale c'è Namur col suo Seminario simil-sinagogale e compagnia bella,

    inoltre ancora pensando al nuovo Dicastero che dall'intervista di Fisichella sembra più mirare alla salvaguardia della 'cultura cristiana' che della Fede...

    infine, immersi in quello che si dipana giorno dopo giorno dall'esperienza e dalla conoscenza dell'entità-cammino e del volto deformato della nostra Chiesa non solo a causa di esso,

    la metafora di Sisifo è quanto mai calzante...

    ma arriva il tuo "TASI E TIRA", che a parte il mio viscerale attaccamento agli Alpini (molti miei fraterni amici lo sono), sembra imporsi come mio motto personale a prescindere da quest'impegno,

    ed ecco nuovo vigore e nuova motivazione :))

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  17. Non potrebbe questo nuovo dicastero essere proprio quello strumento di governo, tanto auspicato, per tentare di risanare quella porzione di chiesa che ha dato clamorosi segni di metastasi? Perché no, perché subito no? L’intervista è solo un’intervista, molto generica, dice e non dice. Mons. Fisichella non mi sembra l’ultimo arrivato, uno sprovveduto che si lascia tirare la giacchetta e guardarlo attraverso l’impietosa lente del caso Recife, francamente mi sembra ingeneroso.

    Al Signore bastano cinque pani e due pesci, il poco che abbiamo, per sfamare il suo gregge.

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  18. Condivido in tutto Jonathan! In tutto.

    Il rischio dell'inizio di un problema è sicuramente presente e sarebbe superficiale ignorarlo. Ma, decisamente, sia l'Uomo che il Dicastero sono senz'altro nati (basta leggere le parole del Papa!) per cercare di riportare la "nuova evangelizzazione" nell'alveo di quello che deve essere: la Fede di sempre, annunciata nei tempi d'oggi!

    Sono le premesse di fondazione del Dicastero! Premesse ottime, direi. Proprio alla luce di quello che conosciamo delle realtà "altre", che come Kiko stesso ammette, protano altri contenuti. Si può chiedere perchè si siano lasciati circolare i nuovi contenuti, ma questo lo sappiamo benissimo.

    Preghiamo, offriamo, supplichiamo la Beata SempreVergine Maria che i Piani del Nocchiero, Benedetto di nome e di fatto, vadano in porto, agganciandosi sempre più alle due Colonne: su Una L'Immacolata; sull'altra il Santissimo e Divino Sacrificio.

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  19. ..tra l'altro è proprio vero. Quell'intervvista dice e non dice.

    E sarei felice se si parlasse poco e si agisse molto.

    Del resto, se si vuole scardinare l'altra evangelizzazione, non si può che iniziare così..Facendo prima leva...Poi innestando il meccanismo... Speriamo e preghiamo

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  20. "che si lascia tirare la giacchetta e guardarlo attraverso l’impietosa lente del caso Recife, francamente mi sembra ingeneroso"

    il caso recife risultò montato ad arte dalla Curia.

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  21. Preghiamo, offriamo, supplichiamo la Beata SempreVergine Maria che i Piani del Nocchiero, Benedetto di nome e di fatto, vadano in porto, agganciandosi sempre più alle due Colonne: su Una L'Immacolata; sull'altra il Santissimo e Divino Sacrificio.

    naturalmente.
    Anche l'ipotesi di Jonathan può essere attendibile. Speriamo e preghiamo...

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  22. anche su quello di Tornielli si è innescato un tanto defatigante quanto rintuzzato tentativo di dire la verità sui neocat

    ogni tanto mi affaccio su 'messainlatino' e lì forse giochiamo di più 'in casa', perché si tratta di un blog cattolico

    quanto ad altri blog e Forum, mi è stato fatto notare da persone che ci seguono e l'ho potuto verificare, con quanta subdola pertinacia, insistano nel mostrare una 'facciata' cattolica e a testimoniare ciò che sappiamo essere il falso, ma che chi non conosce dal di dentro il cammino può invece prendere per buono

    Così come è avvenuto e continua ad avvenire nella Chiesa -parlo della 'mimetizzazione' che funziona molto con chi guarda dall'esterno- sta avvenendo sul web e forse siamo al momento l'unica presenza di testimonianze e documentazioni così esplicite e dirette

    continuiamo ad affidarci al Signore e ad andare avanti custodendo e confessando la nostra Fede

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  23. non comprendo tutta la "titubanza" delle commissioni preposte a giudicarle nel bloccarle piuttosto che permettere la loro divulgazione!!

    caro Semiur, non è titubanza: in alcuni casi è impotenza, che corrisponde allo strapotere di altri...

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  24. "Del resto, se si vuole scardinare l'altra evangelizzazione, non si può che iniziare così..Facendo prima leva...Poi innestando il meccanismo... Speriamo e preghiamo"

    il vero "meccanismo" è tornare alla Tradizione e alla sana dottrina. Non è con i metodi e con i linguaggi e gli strumenti nuovi che si vince la battaglia.
    La battaglia è di ordine spirituale e la Chiesa ha già tutti gli Strumenti. Solo che deve usare Quelli e non altri

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  25. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  26. Mi chiedo cosa dovrebbe dire per essere più chiaro Benedetto XVI.
    Come ha detto Stefano se si fanno orecchie da mercante è perchè non si vuol capire. Pretendere poi una nomina esplicita a questo o a quello diventa un pallino che alcune volte un certo mondo "tradizionalista" pone come un vezzo, non cogliendo l'essenza degli atti pontificali. Che sono chiarissimi anche alla luce delle nuove nomine , per le quali non si può che gioire almeno per ora.

    Non credo che si proponga una nuova evengelizzazione con tanto di responsabile , se tutto ciò che è disponibile è reputato sufficiente.
    Mi sembra che già questo sia un segnale significativo. Questa volta il responsabile risponde al papa in persona. Fisichella non è un portaborraccia qualsiasi. Può darsi che porterà l'acqua al solito mulino , ma per ora non è affatto scontato.

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  27. Dice Mic,

    insistano nel mostrare una 'facciata' cattolica

    Se posso esprimere un parere, questo accade perchè troppo spesso la critica che viene esercitata nei confronti del CnC, verte su temi non confrontabili in modo diretto o sulla inutilità di ogni provvedimento nei loro confronti.

    In sostanza: il CnC è inarrestabile; nessuno fa niente o tutti fanno poco e male.

    In questo modo è facilissimo essere "superati" da dichiarazioni sperticate di cattolicità (che ovviamente non vengono confutate se non negandole, secondo ciò che affermano gli Orientamenti che non sono pubblici!), o accusati di pregiudizio anti-nc, o peggio essere ignorati a causa di un disaccordo che avremmo con le autorità, che hanno seguito determinate azioni. Dalle quali prendiamo sempre e comunque le distanze.

    Ad esempio. Conosciamo gli Orientamente e il loro contenuto altamente difforme dal cattolicesimo. Ma, invece di basarci sugli Orientamenti, che non sono pubblici e non sono verificabili direttamente, perchè non basarci sul fatto che essi non sono pubblici (a prescindere dai loro contenuti)? E analizzare questa anomalia? Poi: perchè non basarsi sull'inadempimento dello Statuto? Perchè non basarsi sull'inadempimento della Volontà del Papa, espressa anche a gennaio 2009? Perchè non basarsi sulla "Nuova estetica", che non ha ragione di esistere? Perchè non basarsi sulle dichiarazioni pubbliche di Kiko (quindi verificabili)?

    Basandosi sugli Orientamenti, si rischia di entrare in un defatigante "affermo/nego" che non può essere verificato da nessuno, perchè gli orientamenti sono segreti e tutti possono dire tutto e il suo contrario.

    Che ne dite?

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  28. Ad esempio. Conosciamo gli Orientamente e il loro contenuto altamente difforme dal cattolicesimo. Ma, invece di basarci sugli Orientamenti, che non sono pubblici e non sono verificabili direttamente, perchè non basarci sul fatto che essi non sono pubblici (a prescindere dai loro contenuti)? E analizzare questa anomalia? Poi: perchè non basarsi sull'inadempimento dello Statuto? Perchè non basarsi sull'inadempimento della Volontà del Papa, espressa anche a gennaio 2009? Perchè non basarsi sulla "Nuova estetica", che non ha ragione di esistere? Perchè non basarsi sulle dichiarazioni pubbliche di Kiko (quindi verificabili)?

    OK.

    Ma Quante volte l'abbiamo fatto? Comunque continueremo prevalentemente in questa direzione

    Il discorso degli Orientamenti si pone, perché è con quelle catechesi che vengono istruiti: sono note anche alla Santa Sede (che gliele aveva corrette, ma ovviamente Kiko ha rifiutato perché vi non riconosceva più il "suo" cammino)

    e noi lo sappiamo bene perché le abbiamo ascoltate con le nostre orecchie e la nostra testimonianza (equilibrata e cattolica) varrà almeno quanto la loro!

    Quanto al privilegiare gli argomenti che dici, lo faremo senz'altro... partirò con il prossimo thread!

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  29. Mi ritrovo d'accordo con molti commenti. Se non si ritorna alla Tradizione c'è poco da cercare una via nuova nel cercare di divulgare in Vangelo e la fede cristiana: a cercare nuove strade si finisce per gtrovare strade eterodosse come il "cammino" neoc. Se la Chiesa grarachica tanto vituperata nel "cammino" è felice dell'entusiasmo di masse "cristianizzate" in modo "sui generis" nessuno che sia vero cattolico ne può essere felice poichè "una sola è la strada che conduce" anche se come già dissi, tanti rivoli possono essere generati, ma poi devono tutti convogliare nella liturgia e dottrina unica, altrimenti la Chiesa non è più cattolica, cioè universale, ma settoriale con varie chiese differenziate in ciascuna nazione con i suoi riti, i suoi canti,e quindi la sua dottrina, plasmata sulla liturgia. Già ne siamo molto vicini a questo "ordine" di cose...aumentiamo e favoriamo movimenti come già fece Giovanni Paolo II e ci ritroveremo con il quadro descritto sopra. E' vero quindi, come scrive Stefano 78, che sulle "cose"nascoste c'è poco aggancio di confutazione. Basta la liturgia sconvolta delle messe neocat. ad indicare la devianza completa e la dottrina che è vi sotto. Ogni atto liturgico, come ogni manifestazione esteriore, ma un atto liturgico religioso, ancora di più, indica la dottrina esistente, presupposto dell'atto esteriore. Basterebbero i candelabri ebraici e la mensa circolare o quadrata ad indicare l'eresia che c'è sotto! Se la gerarchia non vuole notare queste cose e vescovi partecipano gioiosamente a tali liturgie significa che non credono più nei valori che sono stati insegnati da secoli nel cattolicesimo e da queste partecipazioni li riconosceremo, almeno noi e tutti coloro che leggono e che hanno ancora un senso del sacro e del cattolicesimo secondo dottrina. Non turbiamoci più di tanto, in tante rivelazioni private da qualche decennio siamo stati avvisati dell'apostasia innestata nella Chiesa. A noi spetta, come ha introiettato con gioia partecipativa Mic, il "TASI E TIRA"

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  30. "e noi lo sappiamo bene perché le abbiamo ascoltate con le nostre orecchie e la nostra testimonianza (equilibrata e cattolica) varrà almeno quanto la loro! "

    e anche quanto quella di Kiko che non ha accettato le correzioni
    e,se correzioni ci sono state, vuol dire che anche la Santa Sede conosce cosa c'è che non va

    potete confermare che la Dottrina della Fede non ha approvato?

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