sabato 20 novembre 2010

Alcune luci dal Concistoro... Ma le ombre restano

Torniamo ad occuparci di attualità, per 'leggere' nelle notizie alle quali viene data rilevanza mediatica, le sottolineature, di solito soffocate dal dramma della pedofilia e dai numerosi richiami al relativismo, che maggiormente richiamano l'ottica della Tradizione. Non che le due tematiche accennate non riguardino anche la Tradizione -questo è ovvio-, ma di solito l'enfasi su alcuni problemi che fanno più notizia anche perché abilmente strumentalizzati dai nemici dichiarati della Chiesa (non dimenticando che quelli nascosti sono i più pericolosi) fa correre il rischio di trascurarne altri non meno importanti.
E quindi ne spigoliamo due di notizie (fonte AGI - 19 novembre 2010), che inseriamo con le nostre chiose:
  1. "L'importanza della fedelta' alla vigente disciplina liturgica" in tutte le celebrazioni cattoliche e' stata richiamata oggi dal card. Antonio Canizares Llovera, prefetto della Congregazione per il culto, che ha tenuto la seconda relazione di base all'incontro straordinario dei cardinali di tutto il mondo voluto dal Papa. Il porporato, riferisce la Sala Stampa della Santa Sede, "ha ricordato l'importanza della preghiera liturgica nella vita della Chiesa, richiamandosi alla dottrina del Concilio Vaticano II ed al magistero dell'attuale Pontefice Benedetto XVI". Nel successivo dibattito, informa la nota vaticana, "alcuni interventi si sono soffermati anche sul tema della liturgia, in particolare sulla centralita' della celebrazione eucaristica nella vita della Chiesa e sul rispetto dovuto al sacramento dell'Eucaristia".
    [Siamo edificati e felici di questo richiamo all'Eucaristia, "fonte e culmine della nostra Fede", ma purtroppo, se nemmeno il Papa è riuscito ad imporre al Cammino nc la Liturgia della Chiesa cattolica, se non interviene per imporre la pubblicazione del direttorio CORRETTO, come possiamo essere ingenui al punto di credere che si possa chiedere e ottenere il rispetto della dottrina della Chiesa, della sua Liturgia? Abbiamo visto tutti il video della Messa (ora fatto sparire da YouTube) con il card. Canizares l'11 gennaio 2009, il giorno seguente l'incontro con il Papa a San Pietro, col candelabro ebreo a 9 braccia (che simboleggia "i ricostruttori della vera chiesa" (!?) sulla tavola, che non è un altare, al posto della Croce! Siamo stati male, sbigottiti, indignati, ma questa è la realtà. Nemmeno davanti al Prefetto della Congregazione per il Culto divino hanno tolto la Hannukiah! Ma perché toglierla e mettere in riga tutto il resto, se il Prefetto nella sua omelia li ha addirtittura lodati e incoraggiati? Abbiamo l'immagine della Consacrazione, che non commento... Ancora una volta siamo in presenza di una predicazione corretta (mi riferisco a quanto sottolineato nel Concistoro) e di una prassi priva di santa coerenza... Ci rimproverano perché ci permettiamo riferirci ad Autorità ecclesiastiche; ma può farlo solo chi non avverte la gravità della situazione in cui la Chiesa sta precipitando sempre di più, tolte alcune oasi tuttora sane, e non capisce che non ci avventuriamo in critiche sterili o pregiudiziali, ma ci limitiamo a constatare discrepanza tra parole e fatti, sulla base del Magistero cattolico e sulla stessa Sacrosanctum Concilium, esprimendo interrogativi e sconcerto... il resto è nelle mani del Signore.]
  2. "Anzitutto l’Arcivescovo Angelo Amato ha parlato su “La Dichiarazione “Dominus Iesus” della Congregazione per la Dottrina della Fede a dieci anni dalla pubblicazione”. Ha osservato che essa ha fatto chiarezza su alcune fondamentali verità cristologiche ed ecclesiologiche e ha rilanciato i dialoghi ecumenici ed interreligiosi a partire da una precisa identità cattolica; allo stesso tempo non ha chiuso le vie di ricerca positive indicate dal Concilio sulla grande questione della salvezza dei non cristiani. La Dominus Iesus, mettendo in guardia da un malintesto pluralismo, resta un valido richiamo di chiarezza dottrinale e pastorale, come base della catechesi, della nuova evangelizzazione e della “missio ad gentes”."
    [Siamo ben lieti del richiamo al 'malinteso pluralismo' ed alla chiarezza dottrinale e pastorale. Tuttavia, sottolineiamo come ciò sia riferibile non soltanto all'ecumenismo esplicito con le altre confessioni cristiane, ma anche a certe presenze di 'diversamente cristiani' purtroppo all'interno della Chiesa stessa. Il nostro impegno, insieme alla fedele custodia e diffusione dell'identità cattolica, focalizza l'attenzione proprio sulla presenza e sull'incidenza del Cammino neocatecumenale sulla prassi e sulla dottrina cattolica, oggi. E, occhio alla nuova evangelizzazione ed alla "missio ad gentes"! Che sia quella che diffonde la Rivelazione Apostolica, e non quella Kikiana, come di fatto sta avvenendo in molte diocesi d'Italia e del mondo...]

7 commenti:

  1. Più che mai necessario e opportuno questo thread.

    La "Missio ad gentes" purtroppo è diventata per molte aggregazioni "ecclesiali" ( non certo per gli ordini religiosi riconosciuti e per le sane missioni diocesane) un pretesto, forse un alibi vero e proprio per mettere le mani in pasta.
    Abbiamo avuto il torbido esempio dei Legionari di Cristo che, ad onta del loro nome pomposo, hanno macchiato la veste candida di Cristo presente in tanti innocenti e continuano a macchiarla con i loro maneggi tesi a seppellire sotto una coltre di parole e di raggiri la missione di pulizia inviata loro dal Papa.

    Abbiamo purtroppo l'esempio dei neocatecumenali che si autoappaltano, con la compiacenza di molti vescovi distratti o conniventi, la " missione" di convertire a Kiko e alla chiesa di Kiko un sempre maggior numero di persone


    Tuttavia il tempo delle vacche grasse è finito anche per loro: a Palermo erano in quatrro gatti e nelle attuali " catechizzazioni parrocchiali" i presenti due sere alla settimana, nella maggior parte dei casi, si possono stracontare solo sulle dita di due mani.

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  2. Voglio augurarmi che in questo thead e nei successivi si eviti accuratamente ogni accenno verso il blog antagonista ( lasciamo parlare la Legge a questo punto) e soprattutto non si imbasticano discorsi inutili e fuorvianti nè qui nè sull'altro blog (Pregherei Aldo, che è un carissimo fratello, di evitare persino di scrivere su quello spazio torbido e accusatore, privo di scrupoli e di decenza).

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  4. Caro Alessio,
    la tua dichiarazione ti fa onore, ma credo che ognuno debba assumersi le sue responsabilità e nei giusti termini.

    Lvvf si sta comportando come una scheggia impazzita e questo mi induce a prendere dei provvedimenti e anche a fare delle dichiarazioni pubbliche che inserirò sul blog.

    che la nostra critica e le nostre denuncie, peraltro sempre motivate e documentate, possano creare contrapposizione in chi ha 'sposato' il cammino e non riesce a 'vedere' altro che la realtà che gli inculcano, non può venire riversata su noi, che vediamo e constatiamo una realtà...

    Si tratta di responsabilità che appartengono, in primo luogo, a chi questa realtà l'ha messa in atto (i tuoi iniziatori) e, in secondo luogo e non sono meno serie, a chi la corregge e non la corregge in un'altalena assurda e non fa niente per riparare ad errori e storture che purtroppo non sono solo dottrinali... e questo è e resta un mistero e si inscrive nella strana storia di un concilio che ha deciso di non condannare l'errore...

    certamente "la medicina della Misericordia" è propria del Signore; ma la Misericordia del Signore non è mai separata dalla Sua Giustizia nonché dalla Verità, che è Lui ed alla quale noi cerchiamo di rimanere aggrappati con tutte le nostre forze, con una marea di nonostante...

    detto questo, ogni dibattito, per quanto diventi contrapposizione, non può e non deve uscire dai binari della civiltà e della correttezza e quando succede quello che si sta verificando sull'altro blog siamo nel campo della patologia e mi rifiuto di vederci addossare la colpa delle patologie che il cammino innesca... e non sono solo quelle che si sono evidenziate con lvvfl, ne conosciamo ben altre, purtroppo

    Con questo ti auguro buon proseguimento per tutto, affido tutto al Signore e vorrei tanto un Suo Provvido intervento... e noi continuiamo a pregare, custodire e sperare e ad attendere che Lui si faccia Presente anche in questo nostro tempo così oscuro e difficile

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  5. Quanto ad Alino, posso comprenderlo, ma devo constatare che, come al solito in quel contesto si reagisce sempre e solo sul piano emozionale e non su quello razionale... non è che possano e debbano essere separati, ma il prevalere dell'uno sull'altro è sempre foriero di squilibri

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. inoltre, sempre in riferimento ad Alino, come a tutte le persone più civili che si sono avvicendate in queste pagine, mi pare che non si possa misconoscere che, se c'è stata contrapposizione, si è sempre dedicato loro tempo ed attenzione ed un dialogo anche serrato ma pieno di contenuti umani prima ancora che cattolici

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