lunedì 8 novembre 2010

La desistenza dal governo del Vicario del Papa, card Vallini

Ricevo dalle mani di un parroco romano e pubblico il testo che troverete dopo alcune osservazioni.

Che ne dite del linguaggio burocratese del Vicario del Papa, che nella Diocesi del Santo Padre è evidentemente costretto a prendere atto che in presenza del Cammino nc si creano incomprensione e divisione. Ma non risolve, come la sua responsabilità gli imporrebbe, dando direttive precise basate su altrettanto precise valutazioni. Egli si limita a riversare una responsabilità, che dovrebbe essere in primo luogo sua e dei vescovi, a pari titolo su parroci e sacerdoti nonché sui Responsabili del cammino, richiamando a generica apertura di cuore e spirito ecclesiale ma passando sotto silenzio i veri problemi: di fatto sta chiedendo che qualcosa cambi, già consapevole che è perché nulla cambi. Lo deduciamo dal contenuto generico e "cerchiobottista" al quale purtroppo siamo da tempo abituati che -conoscendo le tendenze della diocesi- pensiamo nasconda connivenze col cammino... E' certo che a questo richiamo non potranno sentirsi coinvolti i presbiteri neocatecumenali, che devono rispondere in tutto e per tutto alle onnipotenti direttive dei catechisti-megafoni dell'iniziatore, i quali non schiodano dallo status quo conquistato con trattative estenuanti durate decenni, fino ad ottenere concessioni di compromesso (come se la Verità possa esser fatta oggetto di compromessi...).

Che dire della chicca finale dell'iniziatore consultato preventivamente nientemeno che dal Vicario del Papa, il quale, anziché dargli direttive, si limita a registrarne il placet!!!! Ma su cosa? Del resto il Santo Padre stesso aveva richiamato alla 'comunione ecclesiale'; ma senza sortire alcun effetto... e tuttavia si continua a mandarli ad evangelizzare non solo ad gentes, ma anche le parrocchie. Ah già... sono stati approvati! [vedi]
_____________________________
Lettera ai Parroci per l'attuazione del Convegno Diocesano 2010

Vicariato di Roma

Ai Reverendi Parroci
e ai Sacerdoti tutti
della Diocesi di Roma
.............................

5. Le celebrazioni dell'Eucaristia del Cammino Neocatecumenale.
In molte parrocchie è presente il Cammino Neocatecumenale, che nell'itinerario formativo prevede la celebrazione dell'eucaristia il sabato sera. Gli Statuti del Cammino Neocatecumenale, (art. 13 § 1 e 2) concedono che l'eucaristia venga celebrata "nella piccola comunità [perché i neicatecumeni siano] iniziati gradualmente alla piena, consapevole e attiva partecipazione ai divini misteri". [vedi - vedi] Questa prassi talvolta è motivo di incomprensione e di divisione. Affido al Parroco e ai Responsabili del Cammino Neocatecumenale di valutare con apertura di cuore e spirito ecclesiale le reciproche esigenze, concedendo o limitando il numero delle celebrazioni, tenendo conto del bene sprirituale delle piccole comunità come dell'intera comunità parrocchiale. Della cosa ne ho parlato con il Signor Kiko Arguello, Iniziatore del Cammmino, che si è detto d'accordo.

63 commenti:

  1. OH BELLA! Quindi tanto scemi non dovevamo essere quando abbiamo detto che "le celbrazion in piccola comunità il sabato sera" NON SONO LA REGOLA del Cammino!

    RispondiElimina
  2. sì, ma nella pratica, cosa cambia?

    RispondiElimina
  3. Cambia che evidentemente, con tutti i limiti del caso, il problema EMERGE! E non è affatto poco!

    RispondiElimina
  4. OH BELLA! Quindi tanto scemi non dovevamo essere quando abbiamo detto che "le celbrazion in piccola comunità il sabato sera" NON SONO LA REGOLA del Cammino!

    Nel CN è un regola fissa e ben precisa difatti il CN è fondato sul cosidetto tripode, per quanto riguarda Vallini un giorno forse si vergognera' di appoggiare e difendere la setta CN, e forse con lui anche altri...

    RispondiElimina
  5. La cosa che mi ha lasciato basito è il tono incredibilmente "dialogante" con "l' iniziatore"! Ma come? il Vicario del Papa non dovrebbe dare direttive? Soprattutto in materia così grave? Invece "dialoga con l'iniziatore" il quale si dice "d'accordo"??????????? Mamma mia..

    RispondiElimina
  6. Inoltre: il Papa non aveva forse chiesto, quel famoso gennaio, che il Suo Vicario avesse il compito di applicare quella famosa "pastorale integrata", le norme dicoesane e Universali? Non aveva chiesto al CnC di "obbedirgli docilmente"?

    E il Vicario che fa? MAH!

    RispondiElimina
  7. ... non per fare i pignoli, ma un minutante del Vicario del Papa che scrive e fa dire al suo superiore: "Della cosa ne ho parlato"... un bel corso di italiano non gli farebbe male

    ma questa, in cofnrotno a quel che succede, è una sciocchezza... è il resto che fa venir da piangere

    Poi mi dici cosa significa "pastorale integrata"? Questo già implica che c'è un'"altra" pastorale da prendere in considerazione per ottenere una "pastorale integrata"...
    e integrata in che modo? Lasciando che quella diocesana venga fagocitata dal Cammmino, come sta già avvenendo dappertutto?

    un "ecclesialese" ambiguo che crea confusione e disorientamento e non 'governa', di fatto apre la porta anche all'errore

    RispondiElimina
  8. Invece "dialoga con l'iniziatore" il quale si dice "d'accordo"??????????? Mamma mia..

    a parte che più che dialogare sembra chiedergli il permesso: di fatto lo "interpella" preliminarmente e si assicura il suo assenso che, tanto, è sempre e solo a parole poi, nei fatti, tutto continua come sempre!

    Avevamo torto quando dicevamo che all'Arguello viene riconosciuto più potere che a un vescovo? Infatti un vescovo ha giurisdizione sulla sua diocesi: quello che decide Arguello si riversa a cascata su tutte le diocesi del mondo... salvo, in teoria, che ci sia un vescovo che sia un vero espiscopus, cioè ispettore, custode e garante... ma quanti ce ne sono e dove sono?

    RispondiElimina
  9. Sabato 13 Novembre, Kiko Arguello, Carmen Hernandez e Padre Mario Pezzi, saranno ricevuti, in udienza privata, da Sua Santità Benedetto XVI.

    Invito tutti i fratelli in Cristo, passati per il cammino e fortemente segnati dai metodi ufficiosi del caporalato NC, a pregare per le intenzioni del Santo Padre per il bene di tutta la Chiesa affinchè trionfi al più presto la Volontà di Dio attraverso la Verità.

    RispondiElimina
  10. Sabato 13 Novembre, Kiko Arguello, Carmen Hernandez e Padre Mario Pezzi, saranno ricevuti, in udienza privata, da Sua Santità Benedetto XVI.

    io pregherò perche' usi il "Bastone" per i fondatori eretici della setta cn...

    Ma dubito fortemente che niente avverra' oramai si sono troppo compromessi con il CN...

    Che Dio abbia pieta' della Sua CHiesa...

    RispondiElimina
  11. Ma dubito fortemente che niente avverra' oramai si sono troppo compromessi con il CN...

    non è bene. Si può essere realisti; ma quando finisce la speranza umana comincia la Speranza cristiana.

    Preghiamo e mettiamo tutto nelle mani del Signore...

    RispondiElimina
  12. non è bene. Si può essere realisti; ma quando finisce la speranza umana comincia la Speranza cristiana.

    Per quanto mi riguarda io la speranza non mi manca ma ce l'ho solo nel Signore e non in questa gerarchia...

    RispondiElimina
  13. Dice Mic: "sì, ma nella pratica, cosa cambia?"

    Non cambia niente in quanto i parroci hanno sempre avuto il diritto - dovere di scegliere la pastorale e quindi di accogliere o meno il cammino e ancor di più di celebrare o meno eucarestie per le comunità il sabato.
    I parroci che credono nell'utilità pastorale del cammino e che le "incomprensioni e divisioni" non sono frutto del cammino stesso proseguiranno a celebrare tutti i sabato sera le eucarestie; quelli che dubitano, potranno non celebrarle o alternarle settimanalmente.
    Il mio auspicio è che se un parroco ritiene che le "incomprensioni e divisioni" sono causdate dal cn, sciolti i propri dubbi, si risparmi le riserve mentali e i problemi invitando le comunità a proseguire il cammino in altra parrocchia (risparmandosi ulteriori critiche derivate dalle "incomprensioni e divisioni" e risparmiando le sofferenze alle persone che invece vorrebbero proseguirlo come da statuti e che non amano sentirsi giudicati e settarizzati).
    La scelta pastorale spetta al parroco, che piaccia o no ai parrocchiani (ivi compresi i nc, che a prescindere dalle chiacchiere, ben sanno che devono obbedirgli anche quando non fa comodo).

    A mio avviso questa lettera è l'ennesimo invito (in questo caso rivolto ai parroci) a vivere l'esperienza del cn con la massima libertà.
    Forse però qualche parroco ne aveva bisogno per avere la forza di rispondere a qualche catechista che l'eucarestia non vuol celebrarla alle comunità e che è autorizzato dal Vicario anche in tal senso.
    Grazie.

    RispondiElimina
  14. Le celebrazioni del sabato sera sono nello statuto.
    Quello che non è scritto e che ne deriva è che ci possono essere fino a 15 celebrazioni in contemporanea, a volte con meno di venti persone presenti.
    ( Parlo di cose che ho visto)
    Inoltre nello statuto c'è scritto che tali Messe sono aperte a tutti: si pone il problema di capire in quale comunità dovranno andare gli ospiti.
    E si sa che quando sono presenti degli estranei bisogna stare attenti a chi fa le risonanze, a quello che si dice nelle ammonizioni.

    E poi evidentemente devono essersi creati altri problemi che non sono menzionati direttamente.

    Il riferimento all'Arguello è stato necessario perchè il vescovo, che conosce le cose del cammino, sa benissimo che non verrebbe ascoltato nè ubbidito, perchè le comunità obbediscono prima Kiko e dopo a lui.

    RispondiElimina
  15. Dice Michela

    Le celebrazioni del sabato sera sono nello statuto.


    Ma non sono la REGOLA. Bensì sono l'eccezione! Condizionate da regolamentazioni di Vescovi e "utilità pastorale"... Quindi tanto farneticanti non siamo

    RispondiElimina
  16. un bel corso di italiano non gli farebbe male

    Quella frase sul 'permesso' di Kiko sembra aggiunta da un'altra mano.

    Noto anche eucarestia in minuscolo e Cammino maiuscolo, e va bè...errore di battitura?!

    E comunque la nostra analisi sul famigerato art. 13 trova indiretta conferma, mi sembra.

    RispondiElimina
  17. Dice Jonathan

    E comunque la nostra analisi sul famigerato art. 13 trova indiretta conferma, mi sembra.


    DIREI PROPRIO DI SI'!

    RispondiElimina
  18. ..reciproche esigenze,.."

    ???
    Da quando in qua un movimento ha delle esigenze? Cioè che può esigere? e che cosa può esigere?
    Ma scherziamo?

    Ma che bello poi, il signor Arguello si è detto d`accordo!
    Ma come, il Vicario del Papa va a chiedere l`accordo di un laico per far passare la sua volontà?
    Forse perchè sa,e lo sa, che i neocat ubbediscono solo al loro maestro e guida?

    Siamo giunti a tanto nella nostra Chiesa?
    Ma che pena!

    RispondiElimina
  19. Comunque possiamo sottolineare che le divisioni e la confusione che porta il cammino nc sono riconosciute dal card. Vallini.
    E se è obbligato a farlo è senza dubbio perchè ha ricevuto numerosi reclami.
    Si riconosce dunque che le prassi "altre" del cammino nc sono fonte di divisione e DEVONO essere disciplinate.

    RispondiElimina
  20. A Stefano ,
    su questo punto abbiamo due visioni distinte.
    Si parla di 'disposizioni' al plurale, e io intendo che si tratta delle disposizioni che regolano tutte le messe vespertine.
    Altrimenti si sarebbe usata una parola al singolare 'secondo la disposizione del Vescovo locale', se si voleva intendere la giurisdizione del Vescovo solo sul cammino.

    Un tanto non solo per polemica, ma perchè è questo il pensiero neocatecumenale, e questo è quello che gli iniziatori hanno fatto scrivere nello Statuto. Se non restiamo aderenti al testo, conoscendo anche le intenzioni dei ncn, rischiamo di rendere vano tutto il lavoro che si sta facendo.

    Al vescovo spetta quindi di regolamentare tali Messe, nel numero, nell'ora di inizio e fine, ma sempre di sabato, se in quella diocesi sono permesse le Messe vespertine.

    RispondiElimina
  21. Scusate se insisto, ma più leggo quel testo e più son basita constatando che, NON SOLO il Vicario del Papa non interviene in modo direttivo ma "scarica" la responsabilità sui parroci, fra i quali ci sono senza dubbio quelli che si sono rivolti a lui perchè, appunto avendo problemi con il cammino nc, speravano in suo intervento preciso e chiarificatore,
    MA ANCHE fa figurare nel suo testo l`accordo di Arguello!
    Come se l`accordo di quel signore fosse indispensabile, come se fosse sullo stesso piano.
    E se il signor Arguello non fosse stato d`accordo?

    Beh, poi non siamo ingenui, sappiamo che con e grazie a quell`intervento cerchiobottista del cardinal Vallini non cambierà niente.

    Solo beneficio secondario di questo testo è che RIVELA e CONFERMA i problemi legati alle prassi neocat.

    RispondiElimina
  22. Solo beneficio secondario di questo testo è che RIVELA e CONFERMA i problemi legati alle prassi neocat.

    beneficio solo secondario e di scarso anzi nullo effetto... perché nuhil innovetur! An<i, quel che è già cambiato, purtroppo ha tutta l'aria di rimanerlo irreversibilmente...

    RispondiElimina
  23. Dice MIchela

    Un tanto non solo per polemica, ma perchè è questo il pensiero neocatecumenale

    Lo so benissimo che questo è il pensiero Nc, ma non è quello che lo Statuto Dice. Il plurale riguardo le DISPOSIZIONI non è indicativo di altro se non che queste debbono essere articolate, per regolare una questione delicata come quella della Liturgia Parrocchiale. Devono essere, ovviamente, più d'una.

    Inoltre se l'analisi logica e grammaticale ha un senso, quella frase ha un soggetto preciso e si riferisce ad un fatto preciso. Quindi, accreditare la visione Nc, perchè così è quello che interpretano, mi sembra abbastanza sbagliato.

    Non perchè loro non lo pensino, ma perchè ciò che RSALTA, anche da questo documento, è che LE COSE NON STANNO COME IL CAMMINO PENSA!

    Mi sembra abbastanza palese, c'è anche Taranto a ricordarcelo, e quindi mi sembra infruttuoso accreditare la lettura nc.

    RispondiElimina
  24. Dice Mic

    beneficio solo secondario e di scarso anzi nullo effetto...

    Non sono d'accordo. Se non ha effetto pratico può avere effetto sulle coscienze.

    RispondiElimina
  25. In quelle parrocchie in cui dilagano i neocat cosa si dovrebbe fare. Celebrare l'eucarestia il Sabato per tutti?
    Assurdo! Ecco il perche' le parrocchie sono scompaginate dal cnc...

    RispondiElimina
  26. L'Eucarestia del sabato non è una concessione ai neocat, è prevista nella pastorale parrocchiale.

    Le norme quindi possono riguardare solo l'ora e il numero di celebrazioni( v. Taranto e Trieste).

    Se per assurdo si dovessero vietare le celebrazioni particolari ,
    tutti i nc andrebbero alla Messa vespertina, snaturandola a modo loro,
    pechè non 'POSSONO' partecipare alla Messa parrocchiale della domenica mattina

    RispondiElimina
  27. Non sono d'accordo. Se non ha effetto pratico può avere effetto sulle coscienze.

    su qualcuno è possibile. Tuttavia dipende sempre da come i catechisti presentano e interpretano la cosa... questo non possiamo ignorarlo, pur pregando e sperando che ci siano molte coscienze in risveglio!

    RispondiElimina
  28. Dice Michela.

    Le norme quindi possono riguardare solo l'ora e il numero di celebrazioni( v. Taranto e Trieste).


    APPUNTO. Il che significa che le comunità dovrebbero riunirsi INSIEME alla Messa VESPERTINA parrocchiale del Sabato sera.

    Come potrebbe essere Pastorale Parrocchiale l'avvenimento di 2 orari Vespertini in cui DUE GRUPPI (la Parrocchia e iL CnC!) partecipano alla Messa?

    Uno alle (per es.) alle 18,30 e l'altro alle 21? E quello alle 21 in che modo celebra? Se le comunità sono 10, sono 10 messe! Questa, secondo te, sarebbe la "regolamentazione"?

    Inoltre ti ricordo, Michela,che la Messa Vespertina del SABATO, ANCHE PER LA NORMATIVA UNIVERSALE NON DISPENSA DAL GIORNO DEL SIGNORE. Ma viene "incontro" a necessità contingenti per chi non può partecipare alla Domenica.

    Se il precetto festivo potesse essere soddisfatto a scelta, potremmo anche arrivare al paradosso che una parrocchia (mettiamo sia una parrocchia Nc!) nel GIORNO DEL SIGNORE sia VUOTA?

    RispondiElimina
  29. Non perchè loro non lo pensino, ma perchè ciò che RISALTA, anche da questo documento, è che LE COSE NON STANNO COME IL CAMMINO PENSA!

    OK. è così... ma il problema è che sono 40 e più anni che le cose non stanno come il cammino pensa e tutto continua ad andare avanti secondo ciò che il cammino pensa ed è; a meno che non ci siano segnali di una svolta, che tutti auspichiamo possibile!

    RispondiElimina
  30. Certo Michela che e' consentito di andare alla messa il sabato per chi non puo' andare la domenica, ma credo che andare la domenica sia la regola il sabato l'eccezione. Altrimenti la domenica non andrebbe piu' nessuno e la lettera di Vallini tende a salvaguardare proprio questo...o no?

    RispondiElimina
  31. Dice freedom

    Altrimenti la domenica non andrebbe piu' nessuno e la lettera di Vallini tende a salvaguardare proprio questo...o no?


    Esatto.

    RispondiElimina
  32. Se il precetto festivo potesse essere soddisfatto a scelta, potremmo anche arrivare al paradosso che una parrocchia (mettiamo sia una parrocchia Nc!) nel GIORNO DEL SIGNORE sia VUOTA?
    --------

    non è un paradosso, se si potessero far foto in chiesa ti farei vedere le 20-30 persone, cioè i banchi vuoti!
    Ce ne sono di più solo se vengono i bambini e i genitori del catechismo.
    E ti parlo di una parrocchia che un tempo poteva contare sulle 400 presenze dei fedeli alla domenica!

    Senza l'Eucarestia del sabato sera il cammino perderebbe la sua identità di riforma e di segretezza, ecco perchè è nello Statuto e fa riferimento alla pastorale parrocchiale.
    Attraverso lo statuto il cammino si è infilato in un caso particolare della celebrazione del precetto festivo, facendolo diventare norma per tutti i ncn .

    Adesso sarà compito dei vescovi e parroci cogliere l'impossibilità di far convivere tante celebrazioni. Ma se hanno fatto così da più di 40 anni, vuol dire che troveranno alberghi o case religiose dove poter continuare le loro celebrazioni notturne, anche se a norma di statuto dovrebbero restare in parrocchia.

    RispondiElimina
  33. Michela, sono s'accordo con te che quello che avviene è quello che dici. MA IL PUNTO E' CHE E' UN ABUSO bello e buono. E' questo il punto di non poco conto.

    RispondiElimina
  34. Su un punto credo che siamo tutti d'accordo. Che lo statuto consenta o no di celebrare esclusivamente il sabato ai neocatecumenali, e' di fatto un abuso che dove siano in maggioranza loro si vada solo il sabato a messa

    RispondiElimina
  35. Lo statuto e i vescovi considerano le messe del Sabato UNA ECCEZIONE, come lo dovrebbero essere per tutti!

    RispondiElimina
  36. Ma che vuoi integrare se non si sta insieme neppure nel giorno del Signore!
    Però un punto di convergenza c'è: i funerali! Quella è la sola occasione in cui è possibile vedere fratelli del cammino partecipare con gli altri alla stessa Messa (proprio stamattina l'ho verificato con un certo malessere). E' la livella di Totò!

    RispondiElimina
  37. Però un punto di convergenza c'è: i funerali!

    Salvo quando si presentano con chitarre e tamburi e lì ti voglio....

    RispondiElimina
  38. E il problema, amici miei non sta tanto nel sabato o nella domenica, sta nel rito in sé con tutti gli abusi e le inclusioni arbitrarie che contiene, che disapplicano in toto - e lo abbiamo visto - la Lettera di Arinze, che non è affatto decaduta!

    E non è nemmeno questione di ricevere la comunione seduti o in ginocchio, non è questione di 'formalismi'... è la sostanza teologica che c'è sotto e che abbiamo più volte esaminato!

    RispondiElimina
  39. E non è nemmeno questione di ricevere la comunione seduti o in ginocchio, non è questione di 'formalismi'... è la sostanza teologica che c'è sotto e che abbiamo più volte esaminato!



    Ad ogni forma corrisponde un contenuto e viceversa. Quindi il problema certamente non è solo di forme ma di entrambi gli elementi.

    RispondiElimina
  40. il problema è anche nella celebrazione parcellizzata comunità per comunità (strumentale per cementare ogni comunità) e aperta a tutti solo in teoria, perché in pratica le "risonanze" alle quali non rinunceranno mai possono avvenire solo "intra moenia" e non essere condivise con estranei...

    RispondiElimina
  41. Lo statuto e i vescovi considerano le messe del Sabato UNA ECCEZIONE, come lo dovrebbero essere per tutti!

    lo applicheranno?

    RispondiElimina
  42. " E il problema, amici miei non sta tanto nel sabato o nella domenica, sta nel rito in sé con tutti gli abusi e le inclusioni arbitrarie che contiene, che disapplicano in toto - e lo abbiamo visto - la Lettera di Arinze, che non è affatto decaduta!

    E non è nemmeno questione di ricevere la comunione seduti o in ginocchio, non è questione di 'formalismi'... è la sostanza teologica che c'è sotto e che abbiamo più volte esaminato!"


    Sottoscrivo ogni tua parola, mic.

    Sapendo che la forma è il frutto della sostanza, che la sostanza si rivela nella forma.
    E che la forma a sua volta nutre la sostanza.

    LEX ORANDI, LEX CREDENDI

    RispondiElimina
  43. Dice Mic

    lo applicheranno?

    Nemmeno per sogno...purtroppo.

    RispondiElimina
  44. Il sabato sera è fondamentale per il cammino ( e per questo c'è nello statuto)
    perchè è il grimaldello per indebolire la domenica, giorno del Signore:

    -è un ritornare al mondo ebraico

    -indebolisce il significato della Messa domenicale, perchè Gesù ha fatto l'ultima cena di sera, e le Messe mattuttine non hanno un fondamento biblico.

    RispondiElimina
  45. Dice Urlo del drago:
    "Non cambia niente in quanto i parroci hanno sempre avuto il diritto - dovere di scegliere la pastorale... "
    A parte il fatto che dovrebbe essere il vescovo ( dicono gli statuti) ad autorizzare o meno il cnc.
    Ma la vogliamo smettere di copiare Gennarini che vede approvazioni laddove c'è una protesta?
    Il cnc e' una delle modalita' di attuazione della pastorale DIOCESANA
    (dicono sempre gli statuti) ergo: in nessun caso voi potete monopolizzare una parrocchia! Hai capito o no?!

    RispondiElimina
  46. A proposito ai parroci dubbiosi cosa fate gli augurate una provvidenziale tachicardia (come ha detto Kiko) ?

    RispondiElimina
  47. Freedom
    a mia conoscenza non si fanno catechesi se il vescovo non ha accettato il cammino in diocesi.
    Poi è il parroco che chiede la catechesi per la sua parrocchia.
    AD alcuni passaggi, e per esempio alla consegna delle Bibbie nella prime catechesi, il vescovo è invitato. Al 2 passaggio il vescovo riceve anche una parte del 'bottino', quindi i vescovi sono sempre informati dai catechisti. E ti assicuro che come Kiko parla con Vallini, i catechisti regionali parlano con i vescovi locali!

    Quindi il cammino è sempre formalmente autorizzato.

    Quello che, secondo me, è così importante, da essere scritto anche nello statuto è la Messa del sabato e la facoltà di ricevere la Comunione al posto.
    Non sono aspetti secondari del cammino, sono due colonne portanti, senza le quali il cammino perderebbe le sue caratteristiche.

    RispondiElimina
  48. Quello che, secondo me, è così importante, da essere scritto anche nello statuto è la Messa del sabato e la facoltà di ricevere la Comunione al posto.
    Non sono aspetti secondari del cammino, sono due colonne portanti, senza le quali il cammino perderebbe le sue caratteristiche.


    E infatti entrambe le cose sono permesse come ECCEZIONI...

    RispondiElimina
  49. dice "Urlo...."
    Non cambia niente in quanto i parroci hanno sempre avuto il diritto - dovere di scegliere la pastorale e quindi di accogliere o meno il cammino e ancor di più di celebrare o meno eucarestie per le comunità il sabato.

    questo è lapalissiano... il problema lo vivono quei parroci che si lasciano ammaliare dalla pubblicità ingannevole e dallo sbandieramento di frutti e poi scoprono di che si tratta... vedi, se non hanno il vescovo dalla loro, se non sono costretti anch'essi, al pari di tanti fedeli, a subire o andarsene

    RispondiElimina
  50. Quindi il cammino è sempre formalmente autorizzato.

    tranne le comunità che si sono formate da quelle frantumate di Imola, che si sono sparpagliate in parrocchie di diocesi adiacenti all'insaputa dei rispettivi vescovi... adesso forse lo sapranno, chissà?

    RispondiElimina
  51. Osservatorio sul Cammino Neocatecumenale e foraggiamento di sfiducia e disistima nella gerarchia.
    Questo, purtroppo, leggendo gli interventi, è un fatto indiscutibile.
    L'autrice del blog e gli altri collaboratori si prendano tutte le responsabilità.

    RispondiElimina
  52. mi pare che questo blog registri FATTI.. se capita di tirare qualche somma dopo anni di denuncie documentate mai ascoltate, la responsabilità è di chi ha disatteso il grido dei piccoli

    perché, invece di accusare, non si portano argomenti?

    RispondiElimina
  53. foraggiamento di sfiducia e disistima nella gerarchia.

    E' quanto invece avviene di continuo - e ormai neanche più in maniera nascosta - nei discorsi dei catechisti neocatecumenali.
    Vengono risparmiati soltanto i sacerdoti e i vescovi allineati a loro.

    Il signor Gianluca dovrebbe vergognarsi di affermare certe cose, di accusare questo blog di porsi in antitesi con la gerarchia, quando sa benissimo quali e quanti strali dal Cammino vengono scagliati contro la gerarchia ecclesiale e, in ultima analisi , contro la Chiesa nel chiuso delle sale parrocchiali e delle sale di albergo.

    RispondiElimina
  54. Leggo ora questo thread a causa di una assenza di 4 giorni...e me ne compiaccio ^__^ come ben dice Stefano78: non eravamo poi tanto scemi quando insistavamo su queste "anomalie" ^__^

    ma c'è di più il Papa ha appena dato un Messaggio ai Vescovi radunati con la CEI ad Assisi....si parla di RIFORMA LITURGICA E DI OBBEDIENZA ALLE DIRETTIVE DELLA CHIESA...

    ecco un passo:



    Cari Fratelli nell’Episcopato, il vostro convenire pone al centro dei lavori assembleari l’esame della traduzione italiana della terza edizione tipica del Messale Romano. La corrispondenza della preghiera della Chiesa (lex orandi) con la regola della fede (lex credendi) plasma il pensiero e i sentimenti della comunità cristiana, dando forma alla Chiesa, corpo di Cristo e tempio dello Spirito. Ogni parola umana non può prescindere dal tempo, anche quando, come nel caso della liturgia, costituisce una finestra che si apre oltre il tempo. Dare voce a una realtà perennemente valida esige pertanto il sapiente equilibrio di continuità e novità, di tradizione e attualizzazione. Il Messale stesso si pone all’interno di questo processo. Ogni vero riformatore, infatti, è un obbediente della fede: non si muove in maniera arbitraria, né si arroga alcuna discrezionalità sul rito; non è il padrone, ma il custode del tesoro istituito dal Signore e a noi affidato. La Chiesa intera è presente in ogni liturgia: aderire alla sua forma è condizione di autenticità di ciò che si celebra.


    qui il testo:
    http://difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9510354&a=2#last

    ^__^

    RispondiElimina
  55. Grazie,Caterina.

    "...La Chiesa intera è presente in ogni liturgia: aderire alla sua forma è condizione di autenticità di ciò che si celebra..."

    La Chiesa è ' presente anche nel "rito " neocatecumenale? Diremmo proprio di no se è vero, come è vero, che esso non "aderisce" affatto alla sia "forma", come osserva e prescrive aanche stavolta il Papa.

    E tutto ciò, purtroppo, con l'approvazione del Pontificio Consiglio per i Laici: un assurdo "legalizzato"!

    RispondiElimina
  56. Il Messale stesso si pone all’interno di questo processo.

    la ragione per cui Arinze ricorda il rispetto dei libri liturgici

    Ogni vero riformatore, infatti, è un obbediente della fede: non si muove in maniera arbitraria, né si arroga alcuna discrezionalità sul rito; non è il padrone, ma il custode del tesoro istituito dal Signore e a noi affidato.

    nelle Chiesa le riforme non sono mai affidate all'arbitrio di un singolo che vi traspone la "sua rivelazione" e le impone 'al resto del mondo', ma devono essere espressione della fede viva di tutti i credenti, così come è accaduto in ogni generazione

    La Chiesa intera è presente in ogni liturgia: aderire alla sua forma è condizione di autenticità di ciò che si celebra.

    la liturgia è molto di più e molto "altro" dell'"esultazione dell'assemblea", è innanzitutto il "Sacrificio di Cristo ri-presentato al Padre... e vede convocata in ogni celebrazione TUTTA la Chiesa militante trionfante e purgante di ogni tempo, perché è Actio umano-divina di Cristo nella quale la Fede ci inserisce e veniamo rigenerati e resi 'pietre vive'

    anche la celebrazione parcellizzata per ogni comunità, che resta appiattita nell'orizzontalità umana del protagonismo dell'assemblea ("senza Assemblea non c'e Eucaristia", dice Kiko), è un controsenso in questa visuale cattolica, universale....

    RispondiElimina
  57. Hai mille volte ragione Francesco!
    Almeno dal mio punto di vista.
    Ciò che fanno i neocat, come lo fanno e quando lo fanno, non fa di certo parte dell`unità liturgica della Chiesa, non partecipa a questa unità,la pseudo teologia che questa diversità esprime nemmeno.

    Benedetto XVI lo sapeva e lo sa, la Congregazione del Clero e quella del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti lo sapevano e lo sanno, sono intervenuti, il Papa stesso è intervenuto con le sue DECISIONI trasmesse dal card. Arinze.
    Risultato?
    Le decisioni del Papa sono state disattese, e i neocat possono continuare a praticare il loro "culto" come lo ha voluto il suo creatore, sempre il sabato sera, nelle loro comunità, ognuna nella propria saletta, con l`immensa concessione di non più starsene seduti per ricevere il Corpo di Cristo.
    Certo la lettera con la volontà del Papa è SEMPRE valida, ci mancherebbe altro che uno statuto possa annullarla, non è di certo il signor Arguello che può annullarla, anche se nei fatti è ciò che avviene.
    Stefano ha, da questo punto di vista, ragione.
    Ma la realtà è quella che conosciamo, è quella che, nemmeno fra le righe, leggiamo nella lettera del card. Vallini.
    E cioè che il cnc porta con sè la divisione ovunque vada.

    RispondiElimina
  58. "Della cosa ne ho parlato con il Signor Kiko Arguello, Iniziatore del Cammmino, che si è detto d'accordo."

    Ed è qui che vediamo rivelata, con amarezza e sconcerto, e anche irritazione per quel che mi riguarda, non solo il non esercizio dell` autorità del Vicario del Papa nella Diocesi del Papa, ma il potere che Arguello e i suoi influenti amici esercitano sulla gerarchia della Chiesa.

    È incredibile che una frase simile figuri in quella lettera.
    Il cardinal Vallini poteva indicare, al limite, che aveva informato Arguello, e ancora, non ne vedo il bisogno, precisare che Arguello si è detto d`accordo rivela unicamente una situazione di cui abbiamo l`amara consapevolezza.

    RispondiElimina
  59. I neocatecumenali a causa delle loro prassi si settarizzano, si tagliano fuori dall`unità parrocchiale, non sono di certo coloro che osservano e denunciano le conseguenze di queste prassi volutamente diverse e "altre", coloro che ne subiscono le conseguenze nella loro parrocchia, che escludono, che non capiscono, che creano divisioni, sono i neocatecumenali stessi che si mettono da parte, che si escludono, e che purtroppo, in molti luohghi, arrivano ad imporsi, imponendo le loro prassi, fagocitando un`intera parrocchia.
    Questo è grave e succede nell`indifferenza di chi deve vigilare.
    E quando, come lo ha fatto il cardinal Vallini, interviene, lo fa sulla punta dei piedi, senza in realtà imporre nulla.

    RispondiElimina
  60. Faccio anche notare, amici, la stretta correlazione che c'è fra il testo del cardinale Vicario del Papa a Roma e il Messaggio del Papa ai Vescovi, entrambi si muovono sull'asse della RIFORMA LITURGICA... ^__^

    è evidente a noi tutti di come lavori il Papa, di come si muova e di come voglia operare questa Riforma, come una sorta di TELA infatti non vanno dimenticate alcune recenti nomine importantissime:
    non solo i due neo cardinali, giovani per altro, e che entrambi sono attivissimi per la Liturgia, ma anche le nomine di don Nicola Bux, criticato da alcuni neocatecumenali che sono intervenuti qui...e di don Mauro Gagliardi a CONSULTORI della Congregazione per il Culto Divino...

    è solo questione di tempo...ma è sempre più evidente che il Papa non appoggia e non sostiene le stravaganze liturgiche kikiane....
    ^__^

    RispondiElimina
  61. come ben dice Stefano78: non eravamo poi tanto scemi quando insistavamo su queste "anomalie" ^__^

    No non eravamo affatto lontani dalla realta' , la nostra fatica e il nostro impegno sono stati ripagati.
    Caro Francesco sono lieto di che ti sia fatto vivo!

    RispondiElimina
  62. Il signor Gianluca dovrebbe vergognarsi di affermare certe cose, di accusare questo blog di porsi in antitesi con la gerarchia, quando sa benissimo quali e quanti strali dal Cammino vengono scagliati contro la gerarchia ecclesiale e, in ultima analisi , contro la Chiesa nel chiuso delle sale parrocchiali e delle sale di albergo.

    quel che dice Francesco è vero... e non da oggi, ma da oltre 40 anni a questa parte... Vengono messe in risalto, assolutizzandole, tutte le pecche della Chiesa, dichiarata sorpassata e da sostituire con il cammino!!!

    Ovviamente, però questo non risulterà su nessun documento ufficiale; ma la famosa "tradizione orale" neocat ne è infarcita fin dalle prime catechesi, che attendibilmente nessun vescovo conosce... a meno che non abbiano la stessa 'formazione' (o de-formazione?) di don Mirko del Vicariato di Roma, il quale davanti a diversi testimoni ha affermato che i neocat non compiono nessun sacrilegio (si parlava di incuria nei confronti dei frammenti consacrati) perché operano la 'transignificazione' (del resto così è scritto nelle catechesi non approvate) e non la 'transustanziazione'...

    questo fatto è stato denunciato dai presenti al Vicariato; ma come pensare che la cultura egemone che vi regna potese porvi rimedio?

    RispondiElimina
  63. Sabato 13 Novembre, Kiko Arguello, Carmen Hernandez e Padre Mario Pezzi, saranno ricevuti, in udienza privata, da Sua Santità Benedetto XVI.

    Preghero' affinche' l'intento del Papa di "purificare" il cnc passi dalla teoria alla pratica.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.