mercoledì 24 novembre 2010

Una sintesi di massima sul Cammino neocatecumenale

Intendo dare visibilità a questa riflessione, non inedita ma tuttora drammaticamente attuale, che in pratica ripropone in buona sintesi molte delle affermazioni desunte dalle analisi recentemente fatte sugli statuti e lascia aperti tutti gli interrogativi che andiamo ponendoci ormai da molto tempo.
Il neocatecumenato è un cammino gnostico, di iniziazione [vedi]; oltreché nei rapporti con l'esterno lo "scivolamento" concettuale viene praticato anche all'interno. Si passa ad esempio da una concezione "carnale", materiale del demonio (quella di Don Amorth, tanto per intenderci) ad una sua progressiva psicologizzazione, ma per gradi successivi e solo se l'adepto è ritenuto "pronto". Lo stesso vale per l'eucaristia neocatecumenale, prima "presenza reale" (per chi ci crede), poi per gradi si passa ad una concezione sempre più psicologizzata... si arriva infine a credere che è la comunità neocatecumenale e solo essa che "fa" l'eucaristia, e che solo essa può perdonare i peccati, che diventano peccati contro la comunità neocatecumenale. In questo modo una realtà, come "kerygma", "koinonia", "kenosis", "comunità", "messia", "comunione", "peccato", "chiesa", "demonio" vengono ad assumere significati sempre diversi e sempre più "perfetti". Fino ad arrivare ai vertici dove si sa molto bene cosa si intende per "messia".
Il modo di procedere è "gnostico", per illuminazioni successive. Si tratta di un cambiamento dolce e progressivo dei significati. E' chiaro che chi sta in basso ancora non sa... E' inutile cercare di far giustificare razionalmente la sua fede ad un neocatecumenale, di fargli definire concetti dottrinali. Il neocatecumenale, all'annuncio del kerygma (spoglio da "preconcetti dottrinali"), scopre dentro di sé, nella propria psiche, un anelito religioso. Questo anelito è qualcosa di "vivo" ma di generico. Le catechesi (che si basano su una teologia eterodossa, vedi gli orientamenti neocatecumenali) servirebbero non a dare un fondamento razionale a questa "fede" psichica, emozionale, ma a "farla crescere", in modo "personale" e "vivo": che sia qualcosa di psichico (nel senso dato al termine dalle scienze sperimentali) lo dimostra la cura compulsiva dello spazio e delle modalità liturgiche proprie, il clima iniziatico, l'iconografia propria e la propria musica. Da ricordare: per un neocatecumenale "illuminato" Dio non è conoscibile razionalmente in modo oggettivo, mai e in nessun caso: questo lo "assimila" ai laicisti e "facilita" l'"evangelizzazione neocatecumenale".
Il neocatecumenale disprezza le definizioni dottrinali e dogmatiche (anche se per convenienza rimanda a quelle della chiesa cattolica) perché imprigionano questo suo modo "vivente" di sviluppare il proprio sentire religioso, ad esempio dà valore a "comunione" e "penitenza", due termini generici che egli non finirà mai di precisare, appropriandosene con la ragione, in questo suo approccio "vivo"... Questa è la teoria. Ma in pratica la liturgia e le catechesi neocatecumenali, unite alle letture che circolano all'interno del cammino e che ben conosciamo e alla propaganda, conducono ad un progressivo "scivolamento" del significato di tutti i termini religiosi in senso fortemente eterodosso. Molti concetti subiscono provvisoriamente un "trattamento" similprotestante, che sfrutta abilmente certe posizioni ambigue di una certa gerarchia sull'ecumenismo, ma non è questo l'obiettivo dei capi. L'importante è che non si insegni ufficialmente una dottrina, ma che il neocatecumeno abbia l'impressione di sviluppare egli stesso in modo "vivente" questa sua "religione".
Naturalmente i concetti religiosi neocatecumenali ci sono eccome e nel loro "pieno significato" li conosce solo Kiko, colui che per primo è stato "illuminato" e che "è la via", e pochi suoi strettissimi collaboratori. L'arte di Kiko consiste nel suo "carisma personale" e nella incredibile poliedricità dei suoi discorsi che si comprendono in modo differente a seconda dell'"illuminazione": il Papa li capirà in un modo, l'adepto (a seconda del livello d'illuminazione) in un altro, il prelato ancora in un altro. Per questo, dalla Carmen in giù, tutti i neocatecumenali dicono che chi non ha fatto il cammino non può capire: e certo! E questo vale anche per il Papa, SOPRATTUTTO PER IL PAPA! Ma il Papa accoglie e corregge e tanto basta, perché nessuno verifica... D'altra parte si deve riconoscere che, in un periodo storico pervaso dal relativismo culturale e pratico, riesce ancora più difficile a chi ne è preposto riconoscere l'eterodossia del cammino se si considera che tutti i suoi concetti religiosi sono per loro stessa natura camaleontici.
Ricordiamo infine che il cammino - meminisse horret - forma i suoi propri presbiteri secondo i dettami sopra esposti e li immette nella gerarchia ecclesiastica...

38 commenti:

  1. Ricordiamo infine che il cammino - meminisse horret - forma i suoi propri presbiteri secondo i dettami sopra esposti e li immette nella gerarchia ecclesiastica...

    Per contro, occorre ricordare e sottolineare che per il Cammino un sacerdote che non abbia iniziazione neocatecumenale e quindi con abbia completato ( almeno portato avanti congruamente) il Cammino, disconosce il significato profondo dell'essere "Servo di Jhavè", nell'accezione appunto neocatecumenale che soltanto gli eletti ( cioè coloro i quali sono giunti all'ultima tappa del Cammino - quella dell"elezione" o "di Gerusalemme") possono conoscere insieme a Kiko, a Carmen e a Don Mario Pezzi.

    Dunque un sacerdote che non appartenga al Cammino o che non abbia ancora fatto il Cammino manca, secondo loro, di un connotato fondamentale che nemmeno il Sacro Ordine può aver trasmesso nè sacramentalmente nè spiritualmente ( in senso più lato).

    Ce n'è anche troppo per considerare questa posizione neocatecumenale del tutto eterodossa...per non dire altro.

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  2. E' incredibile come molti sacerdoti e vescovi, pur ormai "invischiati" nel Cammino, non riescano a vedere queste elementari verità e a prenderne pubblicamente le distanze...!

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  3. certo, questa riflessione è teorica, ma se leggete attentamente, molto 'centrata'...

    la conclusione sui presbiteri è ciò che mi 'tocca' di più, perché il 'vulnus', la ferita, per la Chiesa è enorme... non bastavano i modernisti

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  4. Francesco, non vedono non sentono non parlano e, quando parlano, lo fanno con le parole kikiane, tipo la "risocperta del battesimo"... dicevo sull'altro thread di quanto ci abbiano stufato con questa mistificazione della "riscoperta del battesimo", che è diventato un refrain uno slogan molto di moda, ma in realtà è il grosso inganno del cammino e lo abbiamo dimostrato specialmente negli ultimi thread!

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  5. Una cosa che mi ha sempre colpito, ma non comprendevo, era l evento convivenza di inizio corso.. quasi mai i Parroci ci potevano seguire, di solito il Sabato viene presentata la "cosiddetta catechesi sul Magistero" chiaramente le competenza era del Sacerdote/Parroco... ed invece no.. i catechisti erano categorici.."se non ha ricevuto la convivenza non può fare la catechesi, la fà il responsabile".. io mi ribellavo, mi rifiutavo.. ma come può essere alcune volte ho avuto la fortuna di avere Sacerdoti/professori di Teologia, Sacra Scrittura.. una volta addirittura un "teologia dogmatica"... niente, "se non ha ricevuto lo spirito della convivenza non la può fare"..
    chiaramente io non ubbidivo, oltre tutto non me la sarei mai sentito di fare una cosa che non mi compete..

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  6. "se non ha ricevuto lo spirito della convivenza non la può fare"..
    -------------

    chissà quale spirito è quello della convivenza, anche questo spirito è frutto del concilio?

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  7. oltreché nei rapporti con l'esterno lo "scivolamento" concettuale viene praticato anche all'interno.

    questo 'scivolamento concettuale', che poi condurrà al cambiamento di significato di molti termini 'cattolici', appare esplicitato nelle catechesi di Carmen sulla penitenza, ad esempio, quando dice:

    "Non diciamo nulla alle persone di tutte queste cose; semplicemente rivalutiamo il valore comunitario del peccato, la sua natura sociale, il potere della Chiesa, (ovviamente si riferisce alla comunità: basta pensare a cosa diventa la "lavanda dei piedi") ecc.

    un vero e proprio cambiamento nella sostanza delle cose, nei contenuti degli insegnamenti...

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  8. Satura lanx - Off Topic


    ZENIT 24.11.10 - SCOMUNICA PER IL VESCOVO “TAROCCO”
    “Più volte, durante l’anno corrente, la Santa Sede ha comunicato con chiarezza alle Autorità cinesi la propria opposizione all’ordinazione episcopale del Rev.do Giuseppe Guo Jincai”.
    “Nonostante ciò, dette Autorità hanno deciso di procedere unilateralmente”.
    “Tale pretesa di mettersi al di sopra dei Vescovi e di guidare la vita della comunità ecclesiale non corrisponde alla dottrina cattolica, offende il Santo Padre, la Chiesa in Cina e la Chiesa universale, e rende più intricate le difficoltà pastorali esistenti”.
    Il testo aggiunge che la Santa Sede ribadisce la propria disponibilità al dialogo, ma “constata con rammarico che le Autorità lasciano alla dirigenza dell’Associazione Patriottica Cattolica Cinese, sotto l’influenza del Sig. Liu Bainian, assumere atteggiamenti che danneggiano gravemente la Chiesa cattolica e ostacolano detto dialogo”.
    Conclude quindi assicurando ai cattolici cinesi la preghiera e la solidarietà spirituale del resto della Chiesa, auspicando che il Signore della storia “sia loro vicino, accresca la loro speranza e fortezza, e doni loro consolazione nei momenti della prova”.



    ... che volete, forma mentis e modus operandi del MADE IN CHINA ^__^



    (Non avete l’impressione che il testo si presti ad accogliere, per certi versi, le gesta di kualcun’altro?) ;-)

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  9. avviso per Urlo:
    non pubblico commenti che continuano a legittimare il cammino solo con l'approvazione del Papa e dei vescovi, con i 'numeri' e non accennano minimamente a nessuna delle argomentazioni evidenziate nel thread

    mi rendo conto che esse richiedono un minimo di valutazione e di riflessione, che implica una verifica che nel cammino diventa difficile se non impossibile perché tutto è presentato come perfetto, unico e insostituibile, mentre chiunque dice diversamente è mosso dal demonio;

    ma chiunque affida la sua vita e la sua storia ad un contesto dovrebbe poter essere in grado almeno di non sottrarvisi e non offrire come contradditorio degli stereotipi o degli elementi 'esteriori' come l'approvazione e i numeri. Infatti abbiamo evidenziato ampiamente e documentatamente:

    1. le anomalie dell'approvazione
    2. le ambiguità e i 'bachi' dello statuto
    3. le ragioni che favoriscono i numeri (coinvolgimento manipolatorio e dipendenza)
    4. gli altri 'numeri': quelli coloro che sono 'usciti', molti di più di chi aderisce
    5. tuttavia questa questione dei numeri ci sembra poco significativa rispetto alla 'sostanza' delle cose: dottrina e prassi non cattoliche, anche se NON lo si VUOLE riconoscere, ma è ampiamente dimostrato

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  10. sempre per Urlo:

    oltretutto risposte esaustive e puntuali ti erano state date da Larus nel thread "a che punto siamo del nostro percorso".

    Ma per te è come fosse acqua fresca... o ti sono sfuggite?

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  11. Sintesi assolutamente non corrispondente alla verità, se volete discutiamo punto su punto...

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  12. non credo che si sia il bisogno del permesso per proporre proprie confutazioni

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  13. X SIMO

    Siamo veramente pronti a leggere le tue confutazioni di questo thread, punto per punto.
    Ci fari cosa graditissima se ce le proporrai qui in sintesi.

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  14. Ho letto da qualche parte che il sig. "Alino" ha provveduto a cancellare tutti i suoi commenti su questo blog e - pare - anche su altri.
    Si tratta di una forma di "pentimento" , di ravvedimento o che cosa?

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  15. credo sia una forma di onestà intellettuale, essendosi riconosciuto -a mio avviso troppo emotivamente e meno razionalmente- responsabile di aver alimentato la contrapposizione, che ha assunto dall'altra parte livelli inaccettabili...

    ma la contrapposizione è nell'ordine naturale delle cose quando si è su fronti diversi... quello che è mancato e manca al responsabile dell'altro blog è l'equilibrio e l'incapacità di relazionarsi con argomenti e non attraverso accuse e vituperi, mentre a ragionare Alino e Urlo -sia pure con non poche giravolte- almeno ci hanno provato e poi hanno avuto anche il buon gusto e la delicatezza e ci metterei anche l'equilibrio psichico di dissociarsi dall'altro contesto

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  16. Mic, forse avrò poca fantasia e per questo sono tornato sempre allo stesso punto nodale, comunque non importa se non pubblichi i miei commenti soprattutto quando mi rispondi ugualmente.

    Una precisazione vorrei però darla ad Aldo.

    La catechesi del magistero della chiesa è preferibile che venga riportata da un presbitero.
    Non a caso è sempre preparata da Padre Mario (che, come sai, ci lavora per mesi interi) e kiko non ci mette parola.
    Questo è fuori discussione.

    Noi avevamo sempre l'abitudine di consegnarla al parroco nel testo integrale e non in quello della registrazione (ma questo, forse mi dirà Freedom, accade solo su marte).

    Quando però i tuoi catechisti parlano di "spirito della convivenza", immagino (anzi ne sono convinto) che non si riferiscano ad un concetto astratto:
    la catechesi, come sai, è in risposta ad un questionario sul quale si è lavorato a gruppi (seguito dalle risposte pubbliche di alcuni fratelli); lo stesso questionario è preceduto da una parola proclamata nel corso delle lodi della mattina, adatta al tema trattato, che aiuta ad entrare nell'argomento.
    Per non dire poi che il giorno precedente, quello dedicato alla "conversione", viene celebrata una penitenziale che è preceduta da una "scrutatio", a sua volta preceduta da una catechesi, il cui argomento spesso (come quest'anno ad esempio) ha dei richiami sul tema centrale del giorno dopo.

    Insomma, Aldo, non puoi negare che nella convivenza è tutto collegato e prenderne solo un pezzo (seppur il "centro" quale la catechesi del magistero) può non essere sufficiente per comprenderne la totalità.

    In questo senso un presbitero che non vi ha partecipato e che si limita a leggere solo quel passo, può non essere di aiuto alla comunità (il problema non è certo per lui, che di questi argomenti ne sa cento volte più di noi, ma per gli altri, che devono essere aiutati per l'ascolto e la comprensione).

    Però, il problema è parzialmente risolto da quando, ormai da una decina di anni a questa parte, la catechesi viene data il sabato nel tardo pomeriggio (e sono diversi i sacerdoti che possono fermarsi in convivenza fino al sabato) mentre era molto più esistente in passato quando la catechesi veniva riportata la domenica mattina, giornata in cui i sacerdoti sono superimpegnati nelle parrocchie, e in effetti non c'erano mai.

    Da me, anzi su "marte" come mi viene detto, è poi accaduto qualche anno fa che facendo il riporto in una struttura diocesana, incontrammo casualmente il vescovo, al quale proponemmo di dare lui stesso la catechesi; lui si fermò con noi, la ascoltò (in quel caso furono letti i passi essenziali, per timore di sbagliare...) poi aggiunse una sua parola ispirata.
    E a volte fanno così anche i parroci.

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  17. Caro Urlo ( o drago),

    in attesa che Mic ti dia le sue " controdeduzioni", consentimi qualche osservazione di poco conto.

    La catechesi del magistero della chiesa è preferibile che venga riportata da un presbitero.

    Credo che qualsiasi catechesi debba essere concorde/conforme col Magistero della Chiesa. Non possono esistere dunque catechesi che non appartengono o non provengono dal magistero della Chiesa, affidate, per tale motivo a catechisti ncn, e catechesi "del Magistero della Chiesa" che "preferibilmente" debbono essere " riportate" da un presbitero.

    Peraltro, lo stesso termine "riportate", nella sua ambiguità è eloquentissimo del modo in cui vengono intese le catechesi nell'universo neocatecumenale: si tratta appunto di "riportarle", "trasmetterle" pedantemente e non di esprimerle come il cuore e la mente di chi le offre suggeriscono sottyo il sigillo dello Spirito Santo. Il che mi sembra alquanto imbarazzante, non credi?


    Non a caso ( la catechesi del Magistero, n.d.r.) è sempre preparata da Padre Mario (che, come sai, ci lavora per mesi interi) e kiko non ci mette parola.

    Anche in questo caso le parole sono pietre, caro Urlo. Se è vero che Padre Mario per preparare una catechesi del Magistero ecclesiale impiega mesi, lui personalmente, e che nemmeno Kiko ci può mettere mano, due sono le conseguenze logiche del tuo discorso:

    1)Kiko ( e i catechisti suoi seguaci) NON prepara mai catechesi "del" Magistero della Chiesa;

    2)se per una sola catechesi Padre Mario impiega mesi di preparazione ( e non lo metto in dubbio, perchè evidentemente si tratta di calibrare le parole e anche le virgole, da "riportare" poi nelle varie comunità), mi domando come potrebbe mai fare ( solo per fare un nome) Padre Raniero Cantalamessa, che di catechesi ne " produce" almeno una cinquantina al mese...!

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  18. Sono stato a parlare con un sacerdote che fa il Cn qualche giorno fa.
    Il motivo?
    La mia fidanzata vuole che vada alla convivenza di tre gg della "fase di conversione"...ma il mio è un 'no' categorico.
    Il sacerdote mi ha detto che se la amo dovrei fare un sacrificio per lei..ci dovrei andare anche "se non ti piace".
    Io gli ho risposto che il sacrificio lo sto già facendo non andandoci e per questo vederla soffrire, vederla triste e arrabbiata.
    Io, che la amo con tutto me stesso, soffro tremendamente questa situazione e mi sacrifico tanto, perchè sarebbe molto più facile andarci e vederla star bene.
    Io non ci vado perchè la amo e perchè so quanto questo cammino riesca a distruggere le persone e le famiglie.
    Sono andato avanti col sacerdote facendogli presente alcuni fatti concreti come quando mi è stato dato dell'indemoniato dal responsabile della comunità della mia ragazza (per non farmi andare alla celebrazione di Pentecoste), quando la mia ragazza mi ha dato dell'indemoniato, quando alla mia ragazza (durante il primo scrutinio) le hanno chiesto circa i suoi rapporti intimi con me..risposta del sacerdote: "oh no no!questo non è possibile...se è successo lo dirò ai Catechisti"(io credevo al Vescovo..si vede che sono più influenti loro).
    Allora gli ho chiesto come mai fanno le catechesi su dei testi non approvati...risposta:"Certo che sono approvati, dal Vaticano, ne sono sicuro"..non ho insistito.
    Infine per andare su un argomento leggero gli ho chiesto come mai durante la Consacrazione non si inginocchiassero come prevede l'Ordinamento Generale del Messale Romano...risposta: "l'importante è non stare seduti"...
    Io non sapevo più che fare, avrei potuto parlare della Decima, della menorah, ecc..ma poi ho pensato alla mia fidanzata ed al fatto che avrebbero potuto allontanarla da me per sempre...non so che dire.
    Prego per lei, ogni sera, ogni giorno perchè possa vedere la Verità, perchè possa ascoltare Dio, quello Vero.
    Prego ancora più forte oggi, perchè domani inizia gli scrutini del secondo passaggio.
    Pregate anche voi per lei.
    Grazie.

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  19. Un OT.
    Aldo, mi farebbe piacere parlarti. Davvero.
    La mia mail è invitation.blues@gmail.com

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  20. Continua....

    In questo senso un presbitero che non vi ha partecipato e che si limita a leggere solo quel passo, può non essere di aiuto alla comunità (il problema non è certo per lui, che di questi argomenti ne sa cento volte più di noi, ma per gli altri, che devono essere aiutati per l'ascolto e la comprensione).

    Qui, caro Urlo, siamo al paradosso, anzi all'offesa grave della tuia stessa intelligenza (più volte dimostrata su questo blog).

    Un sacerdote leggendo "solo quel passo" potrebbeessere non di aiuto alla comunità.
    Può essere vero che ci siano dei sacerdoti anche ignoranti - lo capisco -ma fare di ogni erba un fascio mi pare eccessivo,dai.
    Un sacerdote intanto non deve limitarsi " a leggere" un passo, la sua funzione non è quella di accolito o di lettore, mi pare, a meno che all'interno della comunità egli non debba rinunciare - come sembra di capire - alle sue prerogative.
    Ma, quand'anche il sacerdote de quo si limitasse a leggere,credo sarebbe sempre in grado , subioto prima o subito dopo la "lettura" di fare delle sintesi di collegamento, tanto da far capire alla comunità il senso del discorso.

    A meno che.....non si tratti di presbiteri che abbiano dimenticato i loro studi in seminario ( o il sacramento ricevuto per l'imposizione delle mani di un vescovo).

    Di un vescovo, appunto,....non di Kiko!

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  21. Noi avevamo sempre l'abitudine di consegnarla al parroco nel testo integrale e non in quello della registrazione (ma questo, forse mi dirà Freedom, accade solo su marte).

    scusa ma se la catechesi cosiddetta Magisteriale la scrive p.Mario, le altre che Catechesi sono?

    E non è anomalo che il Parroco, che è un Sacerdote e ha il Munus docendi regendi e sanctificandi, deve riceverla (gli viene 'consegnata') e ripeterla come fosse vangelo, quando è LUI che sarebbe tenuto a predicare? E non è anomalo che, da quel che dice Aldo (e non ho motivo di dubitarne) quando non c'è un sacerdote la debbano preparare (non dire) i responsabili?

    E non è anomalo che lo 'spirito della convivenza' significhi la "summa teologica" di tutte le catechesi (sappiamo anche quanto vetero-testamentareie) e scrutini, e bombardamenti e martellamenti vari? Quando se c'è un tema, ogni sacerdote dovrebbe essere in grado di svilupparlo e donarlo ai presenti tirando fuori dal tesoro del suo cuore cose vecchie e cose nuove come lo Scriba del vangelo?
    Tenendo conto che le 'cose vecchie' sono gli insegnamenti fondamentali, quelli di sempre, le 'cose nuove', sono quelle che lo Spirito gli suscita per quell'occasione per quaella determinata circostanza, per quelle determinate persone?... perché di solito è così che agisce e funziona lo Spirito Santo, non con le cose prefabbricate e con i metodi artefatti, che se non sono quelli non funziona... ma state dicendo sul serio? Ma non ve ne accorgete delle baggianate che vi spacciano per vangelo?

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  22. Francesco, tu interpreti male le mie parole.

    Per catechesi del "magistero" intendevo quella che menzionava Aldo.
    So perfettamente che OGNI catechesi deve seguire quelle direttive.

    Per "riportarla" si intende di "ritrasmetterla": perchè, che male c'è? Si cerca di fare in modo che la convivenza di inizio corso venga ritrasmessa alla comunità come la si è ricevuta, ma è chiaro che la catechesi segue le indicazioni ma poi ognuno ci mette del suo.

    Le conseguenze logiche, che enumeri ai punti 1 e 2, alle quali giungi, sono puramente tue considerazioni e totalmente diverse dal mio discorso.
    Ripeto che tutte le catechesi seguono il magistero (ad esempio nei direttori sono riportati in nota tutti i richiami) e sui tempi di Padre Mario penso cghe non serva nemmeno rispondere.

    Poi sulla continuazione del commento:

    Il sacerdote LEGGE la catechesi nel senso che si legge il testo della catechesi per sè, per prepararla, in nquanto nell'esempio di aldo si parlava di presbitero che NON era presente alla convivenza; poi la darà come si pare.
    Chi ha mai detto che il presbitero deve LEGGERE la catechesi all'assemblea? Ma se non l'ha ascoltata, dovrà pure documentarsi, o no? E ti assicuro che ogni catechesi richiama oltre che il CCC numerose encicliche e vari testi.

    A Preoccupato consiglio invece di non andare in convivenza; se ci va solo per accontentare la fidanzata, e con uno spirito di giudizio, non credo che si troverà bene, e quindi è meglio che chiarisca subito con lei.
    Stai tranquillo, se lei ti ama potrà accettarti anche se non vai in comunità.
    Io invitai la mia fidanzata che venne comunque controvoglia; poi è rimasta contenta, e 2 anni dopo ci siamo sposati.
    Altri miei amici, nella tua situazione, non sono andati, si sono sposati lo stesso e vivono bene anche loro.

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  23. Quello che definisci 'spirito della convivenza' è un tutto l'insieme della Parola ricevuta, dei Sacramenti partecipati, della comunione con i fratelli durante il tempo, del cuore che si apre all'ascolto, eccetera.

    Sulla catechesi magisteriale e sul riporto ho già risposto a Francesco.

    Ogni sacerdote ha il potere che dici tu, questo nessuno lo mette in dubbio; darà la catechesi con il suo spirito, seguendo le indicazioni dell'argomento trattato.

    Sarò cieco, ma di baggianate io non ne vedo.

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  24. preoccupato,
    ho visto tardi i tuoi post.. stai saldo e forte e che il Signore e la nostra Madre ti custodiscano!
    a presto...

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  25. La catechesi del magistero della chiesa è preferibile che venga riportata da un presbitero.

    Vorrei far notare che la catechesi che porge Padre Mario Pezzi non è “Magisteriale” ma è solo la sintesi di una ricerca, condotta soltanto su alcuni documenti del magistero della Chiesa.

    Non a caso è sempre preparata da Padre Mario (che, come sai, ci lavora per mesi interi) e kiko non ci mette parola.
    Questo è fuori discussione.


    Non è sempre così. Ricordo di aver letto, in una bozza di inizio corso, P.Mario che esordiva dicendo: “... mi hanno detto di parlare ancora sulla famiglia...”

    la catechesi, come sai, è in risposta ad un questionario sul quale si è lavorato a gruppi (seguito dalle risposte pubbliche di alcuni fratelli); lo stesso questionario è preceduto da una parola proclamata nel corso delle lodi della mattina, adatta al tema trattato, che aiuta ad entrare nell'argomento.
    Per non dire poi che il giorno precedente, quello dedicato alla "conversione", viene celebrata una penitenziale che è preceduta da una "scrutatio", a sua volta preceduta da una catechesi, il cui argomento spesso (come quest'anno ad esempio) ha dei richiami sul tema centrale del giorno dopo.


    Caro Urlo, si sincero con te stesso ed ascolta ciò che ti suggerisce il tuo intimo “sentire”...
    Stai dicendo che l’inizio corso è studiato a tavolino!
    La catechesi non è in risposta a qualcosa, semmai è qualcosa che suscita un moto dell’anima tendente alla Verità che si acquieta soltanto in Cristo Gesù e non su scelte imposte da “pompaggi” vari.
    La catechesi detta del magistero, che prepara P.Mario, è atta a tracciare l’argomento scelto da Kiko per l’inizio corso dove (in questa bella carta regalo, con impresso possibilmente il sigillo Papale) K&K avvolgono il loro ‘pensiero’ e la loro ‘azione’ che, il più delle volte, non appartengono al puro pensiero cattolico.
    Lo “spirito della convivenza” quindi, non è l’Azione dello Spirito attraverso la stoltezza della predicazione, ma è un cibo che alimenta il kikarmeniano pensiero.

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  26. capisco che sei "preoccupato".. ma fidati di Dio.. scrivmi quando vuoi
    (aldodimichele@gmail.com)
    spero di poter esserTi di aiuto..
    prego per Te e la Tua ragazza

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  27. Caro Urlo.. Ti ringrazio perchè almeno hai ammesso (a differenza di katartiko) che "è preferibile che la faccia un Sacerdote".. piccola ammissione.. ma detta da un nc è già tanto.. come Ti ha ricordato Larus (anche io vivevo su marte) la convivenza viene "preparata" dal tripode fra luglio/agosto con "temi" ben precisi dettati da kiko..quindi mi dici a di quale "spirito" parli? quale questionario? quali risposte ha ascoltato Padre Mario?
    ma perchè non sei più attento quando rispondi? io non sono un "fake" il cammino l ho fatto sul serio e per 16 anni..non mi sono mai perso una convivenza.. ed essendo responsabile ne facevo 2;
    le mie convivenze venivano dalla fonte diretta (Silverio e Giovanna 1^ Santa <F.sca Cabrini sono diretti di kiko)
    la realtà e che un Parroco "non allineato" poteva "accorgersi" di alcune "devianze" e distorsioni..
    e Tu mi confermi (almeno spero) che nelle risposte al questionario chi conduce è sempre il capo-equipe il Sacerdote non interviene quasi mai (vedi scrutini)

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  28. Sono d'accordo con Larus e con Aldo; anche io credo che l'argomento "centrale" della convivenza lo scelga il responsabile (kiko) anche se in effetti in equipe credo ci sia comunione e quindi la scelta non dovrebbe mai essere frutto dell'idea di un singolo.
    Poi è chiaro che è il presbitero che prepara la catechesi "centrale", facendo spesso, è vero una sintesi di ricerca.
    La prassi del cammino è quella di far in modo che la convivenza originaria venga riportata alle comunità il più fedelmente possibile e per questo ci aiutiamo con le trascrizioni e con il testo della catechesi di padre mario.
    Tenete conto che molti catechisti non dispongono di una cultura (biblica, magisteriale) sufficiente per portare avanti una serie di catechesi sugli argomenti della convivenza (io per esempio quest'anno dei "novissimi" sapevo qualcosa ma non sufficiente per dare catechesi, che ho riportato io in assenza del presbitero) però ciascun catechista nel dare la catechesi in genere si lascia anche ispirare dallon spirito del momento.
    Che vi devo dire, ci sarà anche qualche "pappagallo", ma a volte, come consigliava il mio parroco, è meglio tentare di riportarla fedelmente al testo (sempre mettendoci qualcosa di personale) piuttosto che addentrarsi in discorsi senza una preparazione di base con il rischio di dire qualche stupidaggine.

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  29. EGONON,
    che Dio ti benedica, è tanto che non ti incontriamo!

    hai fatto una prova?

    guarda che apettiamo il resto... :)

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  30. Il modo di procedere è "gnostico", per illuminazioni successive. Si tratta di un cambiamento dolce e progressivo dei significati. E' chiaro che chi sta in basso ancora non sa...

    e probabilmnet non sanno TUTTO neppure quelli che sono alla fine del cammino... gli adepti comuni

    E' inutile cercare di far giustificare razionalmente la sua fede ad un neocatecumenale, di fargli definire concetti dottrinali. Il neocatecumenale, all'annuncio del kerygma (spoglio da "preconcetti dottrinali"), scopre dentro di sé, nella propria psiche, un anelito religioso. Questo anelito è qualcosa di "vivo" ma di generico. Le catechesi (che si basano su una teologia eterodossa, vedi gli orientamenti neocatecumenali) servirebbero non a dare un fondamento razionale a questa "fede" psichica, emozionale, ma a "farla crescere", in modo "personale" e "vivo": che sia qualcosa di psichico (nel senso dato al termine dalle scienze sperimentali) lo dimostra la cura compulsiva dello spazio e delle modalità liturgiche proprie, il clima iniziatico, l'iconografia propria e la propria musica.

    attenzione alla descrizione di questo processo, perché spiega perfettamente quel che succede nell'approccio con la realtà costruito dal cammino e assorbito al suo interno... che spiega perfettamente l'annullamento dell'uso della ragione individuale, limitato e pilotato da chi detiene l'autorità (già questo dato dovrebbe far suonare un campanello d'allarme tra i più avveduti) e infine neutralizzato dalle coercizioni pragmatiche reiterate e che forgiano persone non obbedienti nel senso nobile del termine, ma acquiescenti, cosa completamente diversa e toalmente nell'orizzonte della passività... faccio notare quanto ciò sia deleterio solo con una piccola osservazione: passività è l'opposto di creatività, che viene esercitata e anche sviluppata nella libertà e che è la caratteristica più fedele all'immagine del Creatore che ognuno importa impressa nel suo intimo...

    e, a riprova di tutto ciò, nonché dell'illusione di creare con la propria esperienza in sé e fuori di sé qualcosa di nuovo, di inedito, non lo conferma forse lo slogan ripetuto dai catechisti: il cammino "si fa" e non si studia?

    Del resto qualcosa di nuovo e di inedito, di fatto, si pone in essere, ma per il semplice motivo che è determinato da un contesto di massificazione, di coartazione (abilmente mimetizzata per i meno accorti), di pre-determinazione ossessivamente e universalmente nonché uniformemente attuata, questo 'inedito' di sapore elitario e accattivante, di certo non aderisce al Progetto di Dio, infinita Libertà e immensa e inesauribile Novità...

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  31. @MIC
    Dopo tanto tempo ti ricordi ancora di me?! Grazie!

    Non scrivo, è vero, ma questo blog è mia costante lettura (e fatica!) quotidiana!

    Continuo ad ammirare quel che fate e come lo fate! e prego per tutti voi e sono certo che credi il mio partecipare e patire per la situazione che non accenna a risolversi non tanto e solo a livello "alto" ma anche e soprattutto negli episodi della vita quotidiana, parrocchiale...

    E intanto le schiere avverse stanno moltiplicando gli assalti anche su altri fronti.
    Ininterrottamente si è costretti ad usare una estrema prudenza e il massimo discernimento per "capire" e "vedere" quanto sempre più subdolamente il "buonsenso comune" che nulla ha a che vedere con la nostra FEDE, si è insinuato anche in chi e dove non te lo aspetti.

    La produzione di libri "contro" è sterminata e anche quei titoli e autori che sembrano essere nell'ortodossia perché con prefazioni e introduzioni di persone da sempre stimate... nel migliore dei casi si rivelano intrise di neo-umanesimo.
    Altrimenti si è addirittura nella più pura ideologia protestante:
    - con la Santa Chiesa sempre duramente accusata e messa sotto una luce tale da renderla causa delle peggiori nefandezze e dell'infelicità dell'umanità che si deve scrollare di dosso questa fabbrica di superstizioni e riti magici condizionanti, diventa la "chiesa degli uomini" non è più "la Chiesa di Dio";

    - con la Parola di Dio relativizzata, adattata, coartata, svilita, banalizzata... parole di uomini;

    - con l'esperienza di FEDE prospettata come un fatto talmente "evidentemente sconvolgente" (e personale e della comunità, ma escludendo di mettere bene in luce CHI sta operando) che, se non è così "appariscente, bisogna dubitare della effettiva esistenza e valore;

    - con la devozione a Maria Vergine che quando va bene viene indicata come mariolatria a prescindere, indipendentemente dalla modalità con la quale viene vissuta;

    - con il mondo che è "tutto buono" eliminando e cancellando completamente che il mondo non è da amare e neppure le cose del mondo, raccogliendo (e accogliendo) così ogni cosa;

    - con l'ecumenismo, la pari dignità di ogni forma di espressione dell'umanità anche quelle forme che sono ESPLICITAMENTE condannate e chiare lettere;

    - con il "buonismo" FALSO! INFIDO! VISCIDO!


    Rimango e rimaniamo uniti nella preghiera, fedeli alla Chiesa e al Papa: NON PRAEVALEBUNT!
    E' l'unica VERA CERTEZZA!

    Nella mia parrocchia da un mese è arrivato un parroco nuovo: si inginocchia alla consacrazione e quando passa davanti al Santissimo. Ha dato un anno di tempo alle comunità cnc (tutte provenienti da altre parrocchie e accolte dal parroco precedente) per trovarsi un altro posto dove andare (a fare danni e imporre i loro modi prepotenti aggiungo io).

    Spero, spero fortissimamente che finalmente cambi qualcosa in questa parrocchia dove mi trovo da qualche anno.

    Grazie per l'ospitalità e non cedete, non smettete di fare quello che fate.

    Giuseppe

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  32. Francesco, tu interpreti male le mie parole.

    No, niente affatto, caro Drago ( o urlo), sono oggettivamente interpretabili benissimo da tutti oltre che da me.

    E, peraltro, conosco anche io come vanno le cose dalle vostre parti...sono stato in Cammino per otre 4 anni, di cui quasi quattro da responsabile di comunità e almeno uno da catechista...

    Confermo dunque anche le virgole di ciò che ti ho postato...

    Stammi bene.

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  33. Carissimi fratelli vi lascio un saluto.
    Purtroppo non ho il tempo di fare un post ma vi leggo sempre. A presto.

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  34. EGONON Giuseppe,
    mi hai commossa, davvero!
    Ricordo molto bene i tuoi interventi e soprattutto il tuo appoggio e incoraggiamento e anche le tue osservazioni attente, a volte pungenti in certi momenti di 'stanca'...

    sono felice di questa tua presenza che continua ad accompagnarci dopo tanto tempo che siamo ancora qui a soffrire, pregare e parlare della nostra Chiesa e del Suo e nostro Signore... sono felice che almeno tu puoi registrare un cambiamento in positivo e questo ci incoraggia, perché, insieme alla sfilza di problemi che ci hai richiamati e che purtroppo diventano sempre più evidenti e dolorosi, ci fai ricordare che il Signore è sempre all'opera e non ci abbandona e noi in Lui confidiamo e Lo ringraziamo per averci fatti incontrare facendo vibrare all'unisono le nostre anime con Lui in Lui e per Lui...

    Non ti chiedo di continuare a intervenire se non hai tempo, ma almeno mandaci la tua mail, ché possiamo tenerci in contatto, se non ti spiace...

    Ancora grazie e non sparire di nuovo :)

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  35. Urlo,
    i tuoi interventi non saranno più pubblicati perché mi hanno segnalato che continui a collaborare con il blog parassita...

    se non abbiamo la tua approvazione, pensiamo tuttavia di aver diritto al tuo rispetto, che nessuno qui ha fatto mai mancare né a te né ad altri

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  36. Ciao Freedom,
    coraggio, avanti!

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