mercoledì 25 aprile 2012

Che cosa si intende - nella Chiesa - per "dare l'autorizzazione per pubblicare" un testo destinato alla catechesi?

Si tratta dell'ennesimo testo di grande rilevanza sul Cammino neocatecumenale che negli ultimi tempi non proviene da noi, ma da altre autorevoli fonti, come, ad esempio, questo di Cantuale Antonianum, che smonta l'interpretazione pro-cammino sulla vexata questio della pubblicazione del Direttorio NC.

Un anonimo lettore, manda un apparentemente dotto commento che dobbiamo smontare - per solo amore di verità -, in quanto rivela la sottile mentalità farisaica di chi vuole giocare con il diritto, sollevando questioni formali, senza tener conto delle particolarità del diritto canonico, il quale si interessa del bene delle anime, non - in primo luogo - di cavilli da giureconsulti (non sempre ben informati...). Io, certo, non pretendo di essere un esperto di diritto, ma chi ha mandato il suo commento non ha neppure lui un'invidiabile conoscenza di ciò di cui parla, per usare un eufemismo. E comunque, da vari macroscopici indizi, il commentatore mostra di prendere granchi grandi come case. Per essere gentili. Iniziamo il vaglio.

1) Il commento si riferisce a questo post, che dovreste utilmente rileggere:

2) Il testo del commento inviato dice:
Forse, caro Fr A.R., dovrebbe considerare meglio cosa si intende nel diritto (in generale, ma anche nel diritto canonico) col termine "pubblicazione". Il diritto, come tutte le scienze ha un linguaggio tecnico se si ignora il quale si rischia di incorrere in errori e confusione. Pubblicare in linguaggio giuridico non si riferisce ad un atto materiale di stampa, ma ad una consegna nelle mani di un organo pubblico, il quale garantisca che il testo non sia modificato senza autorizzazione e che il testo non sia occultato. E’ solo l’organo pubblico che garantisce ciò, e non l’edizione, che è un fatto privato e può contenere refusi, alterazioni, o semplicemente essere oggetto di riedizione. In questo caso per pubblicazione si intende il deposito del testo già approvato presso gli archivi della Santa Sede. Vada in Vaticano e chieda di prenderne visione. La decisione di concederglielo o meno non è in mano ai NC ma alla Santa Sede, e da parte loro con la consegna alla Biblioteca Vaticana la disponibilità al pubblico è pienamente effettuata. La “pubblicazione” come accordo commerciale con un editore per realizzare un testo a stampa acquistabile in libreria non è un obbligo per nessuno, ed è un fatto privato non “pubblico".
La messa a disposizione tramite l’organo pubblico non vuol dire che si debba metterle il testo su un piatto d’argento, affinchè lei lo esamini e giudichi se è cattolico. Questo lo hanno già fatto coloro che ne hanno l’autorità. Pertanto lei può chiederne una copia o prenderne visione andando in Vaticano, e sarà poi l’organo pubblico a determinare se e come farglielo consultare. Quel testo non appartiene più nè ai NC, nè a lei o a me. Quel testo è un atto della Chiesa, perchè è lo Statuto di un associazione PUBBLICA di fedeli su cui la Santa Sede ha messo il suo sigillo. Grazie per l'ospitalità. :)
3) L'anonimo commentatore in buona fede, probabilmente più esperto di diritto commerciale che di diritto della Santa Chiesa, commette vari e gravi errori, che ora esporremo (ed essendo alquanto comuni cerchiamo di correggerli):
  1. Il Cammino Neocatecumenale non è e non ha mai voluto essere una ASSOCIAZIONE PUBBLICA DI FEDELI, come asserito dall'anonimo. E qui si vede che lo scrivente non ne fa parte, o è un "novizio". Quante volte deve ripeterlo il povero Kiko che non vuole sentir parlare per il Cammino di "Associazione"? E infatti il Cammino Neocatecumenale, dicono gli Statuti, è una Fondazione di religione e di Culto (basta leggere la nota 3 dell'art 1 §3).
  2. Il caro commentatore non si accorge però di che cosa si sta esattamente parlando nell'articolo che commenta e di quale documento si discuta nel post. Non si tratta, come egli afferma nel concludere la sua filippica, dello STATUTO del movimento (il quale è stato pubblicato, divulgato, ciclostilato e può essere trovato anche qua), ma del Direttorio per la Catechesi del Cammino Neocatecumenale (se il giurista-commentatore non ha colto la differenza tra l'uno e l'altro documento, lascio ai lettori l'ardua sentenza....). Comunque sia continuiamo nel merito.
  3. Nel linguaggio ecclesiale un testo viene "approvato PER la pubblicazione", e questo non coincide con il linguaggio del diritto civile (o diritto "in generale" come dice l'amico) che prevede il deposito di statuti o altri regolamenti di aziende per darne la necessaria pubblicità, cioè perché non venga occultato. Quest'ultima è una precauzione necessaria in altri ambiti. Nessuno, infatti, può o vuole occultare la dottrina della Chiesa o il vangelo; anzi devono essere annunciati ad ogni creatura per comando di Cristo! La Chiesa, però, volendo tutelare i fedeli da opinioni eventualmente non conformi alla dottrina cattolica, prevede che i testi che trattano di fede e morale, prima di essere divulgati, usati pubblicamente, in forma scritta (stampata o meno, non importa il supporto) vengano vagliati e approvati. Tanto più un documento che si propone di essere un DIRETTORIO PER LA CATECHESI, cioè di un testo di riferimento per l'insegnamento della fede. Dice il Diritto canonico in maniera generale:
    Can. 823 - § 1. Perché sia conservata l'integrità della verità della fede e dei costumi, i pastori della Chiesa hanno il dovere e il diritto di vigilare che non si arrechi danno alla fede e ai costumi dei fedeli con gli scritti o con l'uso degli strumenti di comunicazione sociale; parimenti di esigere che vengano sottoposti al proprio giudizio prima della pubblicazione gli scritti dei fedeli che toccano la fede o i costumi; e altresì di riprovare gli scritti che portino danno alla retta fede o ai buoni costumi.
    § 2. Il dovere e il diritto, di cui al § 1, competono ai Vescovi, sia singolarmente sia riuniti nei concili particolari o nelle Conferenze Episcopali nei riguardi dei fedeli alla loro cura affidati, d'altro lato competono alla suprema autorità della Chiesa nei riguardi di tutto il popolo di Dio.
    Per quanto poi riguarda il nostro caso, il decreto di approvazione del Direttorio Catechetico si riferisce ad esso come a "sussidio valido e vincolante per le catechesi del Cammino Neocatecumenale" (vedi qui). Perciò ad esso si applica il seguente canone che si riferisce a "scritti pertinenti all'istruzione catechetica":
    Can. 827 - § 1. I catechismi come pure gli altri scritti pertinenti all'istruzione catechetica o le loro versioni, per essere pubblicati, devono avere l'approvazione dell'Ordinario del luogo, fermo restando il disposto del can. 775, § 2.
    § 2. Qualora non siano stati pubblicati con l'approvazione della competente autorità ecclesiastica o da essa successivamente approvati, nelle scuole, sia elementari sia medie sia superiori, non possono essere adottati come testi-base dell'insegnamento i libri che toccano questioni concernenti la sacra Scrittura, la teologia, il diritto canonico, la storia ecclesiastica e le discipline religiose o morali.
    § 3. Si raccomanda che i libri che trattano le materie di cui al § 2, sebbene non siano adoperati come testi d'insegnamento, e parimenti gli scritti in cui ci sono elementi che riguardano in modo peculiare la religione o l'onestà dei costumi, vengano sottoposti al giudizio dell'Ordinario del luogo.
    § 4. Nelle chiese o negli oratori non si possono esporre, vendere o dare libri o altri scritti che trattano di questioni di religione o di costumi, se non sono stati pubblicati con licenza della competente autorità ecclesiastica o da questa successivamente approvati.
    Ovviamente trattandosi di un testo di catechesi destinato virtualmente a tutto il popolo di Dio non è approvato da un Ordinario di qualche luogo, ma dalla Santa Sede. Se un parroco scrive un catechismo per la sua parrocchia (e può farlo) ha bisogno dell'approvazione, se Kiko scrive un direttorio catechistico per i neocatecumenali ha bisogno dell'approvazione. E si ritiene che sia il parroco che Kiko non intendano tenere in un cassetto o nel chiuso di polverosi scaffali un'unica copia del loro testo che con tanta fatica hanno composto. O sbaglio?
4) Come si può ampiamente costatare, nel vocabolario del Diritto della Chiesa pubblicare vuol proprio dire "rendere pubblico", divulgare con lo scritto - in questo caso -, perché non si tratta di semplici documenti che riguardano il funzionamento interno di una associazione, ma di testi destinati - per loro stessa natura - a diventare predicazione pubblica, fatta a nome della Chiesa, e devono perciò essere diffusi e dati in mano a quanti dovranno usarli in maniera "vincolante".

5) Inoltre, proprio per evitare gli errori materiali che l'anonimo commentatore paventa, la Chiesa prevede che prima di tutto vengano approvati gli scritti per la pubblicazione, poi, se di essi vengono fatte nuove edizioni o traduzioni, anche queste, di volta in volta, siano controllate e approvate singolarmente. La prudenza non è mai troppa:
Can. 829 - L'approvazione o la licenza di pubblicare un'opera ha valore per il testo originale, non però per le sue nuove edizioni o traduzioni.
6) Il commentatore sornione e ironico afferma poi: "La messa a disposizione tramite l’organo pubblico non vuol dire che si debba metterle il testo su un piatto d’argento, affinchè lei lo esamini e giudichi se è cattolico". E io rispondo: non pretendo di avere il testo su un piatto d'argento, e tantomeno ritengo di dover giudicare "se è cattolico". Il problema è che questo testo è destinato alla catechesi (cioè per sua natura è un testo che pretende di essere reso pubblico in qualche forma) e io, come presbitero o parroco o vescovo, ho il dovere di controllare che ciò che viene detto corrisponda al testo approvato. Se per caso sorgono dubbi o ambiguità a chi pensa si rivolgeranno i fedeli per avere un chiarimento? Ma se non ho accesso al sussidio, come posso svolgere il compito che mi è stato affidato dall'Autorità ecclesiastica, al quale mi sono assogettato dal giorno della sacra ordinazione e del quale dovrò render conto a Dio?

7) Personalmente ritengo che il ritardo nella pubblicazione si sia verificato solo a causa dell'iter che è stato seguito per far approvare in maniera specifica, dalla Congregazione per il Culto Divino, le "celebrazioni" particolari del Movimento, mentre il resto del testo è approvato dal Pontificio Consiglio per i Laici su mandato della Congregazione della Dottrina della Fede. Adesso, dopo l'ultima approvazione di qualche mese fa, non dovrebbero esserci più ostacoli al "rendere pubblico" un testo per la catechesi che la Chiesa ha con tanto impegno fornito del proprio sigillo di approvazione.

8) Mi pare di aver ampiamente risposto all'anonimo che deve informasi meglio sul peculiare gergo del diritto ecclesiale, soprattutto per quello che riguarda la "Funzione di insegnare nella Chiesa", il cosiddetto "munus docendi", che - per quanto ne so - non mi sembra abbia paralleli nel diritto pubblico o privato che sia. Perciò sostenere che: "Pubblicare in linguaggio giuridico non si riferisce ad un atto materiale di stampa, ma ad una consegna nelle mani di un organo pubblico" potrà anche valere in altro ambito (perfino nel diritto canonico, per esempio quando si parla di fare le "pubblicazioni per il matrimonio", dove non si intende ovviamente "stampare il libretto della liturgia di nozze"!), ma non ha lo stesso significato quando si tratta di predicazione e di catechesi e di pubblicazioni che hanno per oggetto la fede e la morale.

9) Aspettiamo, quindi, fiduciosi, di poter prima o poi vedere diffuso in ogni forma - come merita - il testo del Direttorio Catechetico che non è - lo ricordo ancora - destinato solo ad un movimento o una associazione come un regolamento interno, ma a tutti i fedeli (e anche a quelli che vogliono diventare fedeli), compresi i pastori.

47 commenti:

  1. Don Stefano su Cantuale25 aprile 2012 alle ore 11:15

    ...proprio non basta il fatto che il Cammino funzioni -ma sarà poi vero?-, né fare di statistiche la prova che tutto sia bello e ispirato. E ammesso che 'il cammino funzioni', le basi teologiche sono sane? Anche le eresie si sono sempre diffuse e 'funzionavano', soprattutto durante le crisi... tutto è così sereno nell'esperienza neocatecumenale? Di fatto non è così, basta vivere in mezzo al popolo di Dio per rendersene conto. Quanti cristiani che hanno fatto il cammino per anni hanno poi abbandonato - non la fede, non Gesù - quel cammino a causa di certe modalità oppressive e invadenti (ad esempio nel rapporto tra coniugi... e i preti certe cose in confessione le sentono, grazie a Dio e nonostante i catechisti da guardia) tipiche dei neocatecumeni, ispirate da una teologia eucaristica ed ecclesiale errata o unilaterale, o comunque nata ex novo dalle teologie liturgiche degli anni '60? Come prete non ci vedo molta obbedienza e mi ha scandalizzato l'unica messa neocatecumenale che ho celebrato; mi son chiesto come mai venisse stravolta la liturgia e perchè degli estranei si improvvisassero accoliti; e perchè tutto quel vino? Certamente buono ed inebriante... anche un dinosauro si sarebbe messo a lodare Dio danzando, dopo averne bevuto litri... Quel pane consacrato che ho dovuto sbriciolare per una quarantina di persone... e altro che frammenti! Ma che razza di teologia ci stà dietro?! E i canti? Brutti musicalmente e cantati male; pure la chitarra di quel catechista -credo il responsabile- che urlando stava all'ambone in mezzo al presbiterio ( chissa perchè proprio lì, in mezzo e all'ambone da dove si proclama la Parola) era scordata. Insomma, non ho potuto che avere un senso di disarmonia, di estraneità e di sospetto a confronto di una liturgia eucaristica normale e serena, senza rigidità e condivisa magari con qualche persona più semplice e anziana, come accade nella quotidianità. E il rispetto e l'obbedienza alle norme? Non c'è un'unica liturgia eucaristica? La tradizione ambrosiana ha secoli di sana traditio, come altre liturgie, ma quella neocatecumenale... da dove salta fuori? E i pastori perché lasciano i preti da soli, senza chiarezza, senza interventi nella difesa di ciò che di più prezioso abbiamo? Sembrano dormire incuranti e talvolta sembrano più zelanti per le cose del mondo, mentre la casa di Dio è trascurata. Non a caso Benedetto XVI dà importanza alla liturgia e all'eucaristia: da qui trae origine la Chiesa. Vedo più obbedienza, autenticità e mansuetudine in fedeli che riprendono un percorso di fede dopo essere stati a Medjugorie che in certi cristiani zelanti e detentori di verità. Sò bene di essere ignorante di molte cose, anche sul Cammino, ma ho la presunzione di asserire che di alcune basta farne esperienza per capirne l'eterodossia di fondo. Rifacciamoci un poco al sano e vecchio realismo cattolico, suvvia, e al sensus fidei del Popolo di Dio, animato non da Chico, ma dallo Spirito Santo. Scusate lo sfogo, ma noi preti sulla liturgia ci giochiamo la vita e la nostra identità fondante, altro che storie!

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  2. Voi, parroci e sacerdoti presenti, desiderate certamente anche una parola del Papa per comprendere ancor meglio quello che la Chiesa oggi attende da voi. Lo faccio ben volentieri, perché sono certo che la mia esortazione non potrà non avere un influsso positivo e benefico anche sulle vostre Comunità e sui singoli, in ordine alla loro presenza nella realtà ecclesiale.

    3. Gli obiettivi che si propongono le vostre Comunità neocatecumenali corrispondono certamente a uno degli interrogativi più angosciosi dei pastori di anime di oggi, specialmente nei grandi agglomerati urbani. Voi intendete raggiungere la massa di battezzati adulti, ma poco istruiti nella fede, per condurli, attraverso un cammino spirituale, a riscoprire le radici battesimali della loro esistenza cristiana e per renderli sempre più consapevoli dei loro doveri. In questo cammino l’opera dei sacerdoti rimane fondamentale. Di qui la necessità che sia ben chiara la posizione che a voi spetta come guide delle Comunità, affinché la vostra azione sia in sintonia con le reali esigenze della pastorale.

    La prima esigenza che vi s’impone è di sapere mantener fede, all’interno delle Comunità, alla vostra identità sacerdotale. In virtù della sacra Ordinazione voi siete stati segnati con uno speciale carattere che vi configura a Cristo Sacerdote, in modo da poter agire in suo nome (cf. Presbyterorum ordinis, 2). Il ministro sacro quindi dovrà essere accolto non solo come fratello che condivide il cammino della Comunità stessa, ma soprattutto come colui che, agendo “in persona Christi”, porta in sé la responsabilità insostituibile di Maestro, Santificatore e Guida delle anime, responsabilità a cui non può in nessun modo rinunciare. I laici devono poter cogliere queste realtà dal comportamento responsabile che voi mantenete. Sarebbe un’illusione credere di servire il Vangelo, diluendo il vostro carisma in un falso senso di umiltà o in una malintesa manifestazione di fraternità. Ripeterò quanto già ebbi occasione di dire agli assistenti ecclesiastici delle associazioni internazionali cattoliche: “Non lasciatevi ingannare! La Chiesa vi vuole sacerdoti, e i laici che incontrate vi vogliono sacerdoti e niente altro che sacerdoti. La confusione dei carismi impoverisce la Chiesa, non la arricchisce” (Giovanni Paolo II)

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  3. A volte bisogna argomentare con il metodo maieutico di Socrate. Diamo pure credito al nostro sottile giurista. Per conseguenza, però, dovremo affermare che il divieto di pubblicazione non si riferisce al divieto dell'atto materiale di stampa, bensì al divieto di consegna nelle mani di un organo pubblico. Quindi, ogni qualvolta la Chiesa ha vietato ai propri aderenti la pubblicazione di uno scritto o di un libro, non ha voluto impedirne la stampa, la diffusione e la lettura ma soltanto il deposito.
    Bah!

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  4. Chi vi ha inviato questa spiegazione ha ragione.Tranne l'errore di usare il termine associazione per il Cammino,ha detto cose esatte.Quanto dice questo signore è corretto.Il PCL usando il termine pubblicazione non voleva affermare che c'è l'obbligo di mettere il Direttorio a disposizione di tutti nel senso che va messo su internet o in vendita nelle librerie.Questo obbligo non esiste nè la Chiesa lo ha stabilito.

    Anzi,a mio modo di vedere, se i volumi ora sono di proprietà e patrimonio della Santa Sede averli messi sul web senza sua autorizzazione può essere anche una violazione di diritto canonico e un reato civile perseguibile.

    Gli art.del Codice di Diritto Canonico citati non c'entrano nulla e non provano nulla sono citati a sproposito.Qualcuno addirittura diceva che il Direttorio Catechetico dovrebbe essere pubblicato perchè i catecumeni dovrebbero confrontare quello che i catechsiti dicono.
    Chiedo,se i catechisti non dovessero essere fedeli che fate mandate gli ispettori?


    Insomma sono stupidaggini di persone incompetenti e in malafede.
    I catechisti sono obbligati a riportare quanto contenuto nei volumi in quanto non è più semplicemente un orientamento ma un direttorio catechetico.Questo è quello che stabilisce il Decreto di approvazione.

    Inoltre se fossi in voi non mi farei molte illusioni sulla possibilità che sperate.Anzi magari sarà proprio la Santa Sede ad intraprendere azione legale contro chi ,senza sua autorizzazione(voi)ha reso pubblici testi riservati.

    Inoltre se fossi in voi non mi farei eccessive illusioni sulla commissione della CDF incaricata dal Papa sulle celebrazioni eucaristiche del CN.Ve lo dico da persona informata sui fatti è tutto fumo.La CDF lavorerà insieme ad altre Congregazioni tra cui la Cong,per il Culto Divino e il PCL che diranno la loro e faranno valere il loro peso.Non dimenticate che sono dalla parte del Cammino.Non credo che Canizares Llovera e la Cong.per il Culto Divino e PCL si lasceranno facilmente mettere da parte su materie che competono a loro.Pertanto non mi farei molte illusioni sul cambiamnento.Credo che tutto resterà uguale.

    Con tutta probabilità la CDF si limiterà,al massimo, a qualche nota di biasimo ma nulla sarà toccato.Queste sono le informazioni più fondate.Ve lo dico perchè quando succederà evitate il solito pianto greco.

    Buona giornata

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  5. Cra Chiara,

    abbiamo più volte riportato quella esortazione forte di Giovanni Paolo II.

    Tuttavia dobbiamo constatare ancora una volta come essa sarebbe stata efficace in un contesto normale, nel quale i sacerdoti esercitano in piedo il loro triplice munus (docendi regendi e sanctificandi).
    Nel cammino, purtroppo, de iure no ma de facto sì, con la connivenza di chi, approvando statuti e Direttorio ha lasciato immutato il ruolo dei catechisti e molte altre cose.

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  6. L`anonimo che non è anonimo si descrive come persona informata sui fatti!

    Come quando, sghignazzando, pretendeva che tutta la liturgia neocat sarebbe stata approvata?
    Suvvia, un pò di pudore, di umiltà e di intelligenza ogni tanto non guasterebbero.

    Per la pubblicazione del direttorio catechetico, va a fare le tue insulse affermazioni al Papa.
    Ti ricordi, nevvero, che Benedetto XVI ha chiesto la pubblicazione?
    Niente di straordinario, il Papa sa, come lo sanno i cattolici, che la formazione cattolica si fa alla luce del sole.

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  7. Ripeto: chiedete una copia al PCL, ovviamente, pagando: forse ve la danno e così sarete contenti. Poi vorrò vedere la vostra faccia quando vi accorgerete che tutte quelle che voi avete definito "eresie del CNC" sono tuttora nel direttorio catechetico approvato dalla Chiesa.

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  8. http://www.ladige.it/sondaggi/crocifisso-aule-scolastiche-va-messo

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  9. Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?

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  10. Ripeto: chiedete una copia al PCL, ovviamente, pagando: forse ve la danno e così sarete contenti. Poi vorrò vedere la vostra faccia quando vi accorgerete che tutte quelle che voi avete definito "eresie del CNC" sono tuttora nel direttorio catechetico approvato dalla Chiesa.

    Non c'è bisogno di chiedere nulla. Abbiamo quelle del 1999, che si dice siano quelle corrette. E comunque, anche se ci fossero altre versioni non c'è da aspettarsi molto di diverso!

    Il porblema sta proprio tutto lì.

    Ma come meravigliarsi, avuto riguardo alle potenti connivenze?

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  11. Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!...

    Andiamoci piano con la strumentalizzazione della Parola di Dio!

    Siamo capaci tutti di parlare attingendo al Vangelo, ma non lo facciamo perché nessuno di noi può arrogarsi il diritto di parlare a nome di Dio!!!!

    Farlo in questo modo, invece che parlare dal cuore dall'intelletto e dalla coscienza illuminate dalla Fede, significa giocare sporco.

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  12. Non c'è bisogno di chiedere nulla. Abbiamo quelle del 1999, che si dice siano quelle corrette. E comunque, anche se ci fossero altre versioni non c'è da aspettarsi molto di diverso!

    Il porblema sta proprio tutto lì.

    Ma come meravigliarsi, avuto riguardo alle potenti connivenze?


    Avete le più di 3000 pagine dell'intero direttorio? Mi sembra molto strano.

    Ancora: quando la Chiesa fa cose che non vi piacciono sono le potenti connivenze... Ma vi rendete conto che, con questo modo di pensare, giustificate tutto e il contrario di tutto? Chiunque può dire come voi, e allora tutto è buono e tutto è cattivo. Tutto diventa soggettivo.

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  13. @ anonimo che ha citato: "Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione..."
    Il solito neocatecumenale che - mal educato dal metodo Kiko - cita a vanvera, attualizzando a proprio beneficio brani evangelici che significano tutt'altro. La divisione che ha portato Gesù è la sua "spada", vale a dire la Parola. I familiari l'uno contro l'altro raffigurano il vecchio contro il nuovo: padre, madre e suocera contro i giovani figlio, figlia, nuora. E' la Parola del Nuovo Testamento che non fu accettata da quanti si erano fossilizzati sull'Antico, male interpretandolo e rifiutando Cristo.
    Fossi in uno di quei neocatecumenali che guardano ai padri e non ai figli, che stanno sommergendo il cristianesimo di ebraismi, perlomeno queste pericopi le studierei un po' meglio, prima di citarle, specialmente in relazione al battesimo che Gesù doveva ricevere, che non è quello sul Giordano.

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  14. Avete le più di 3000 pagine dell'intero direttorio? Mi sembra molto strano

    Dunque non abbiamo tutte le 3000 pagine; ma quel che abbiamo è più che sufficiente per trovarci, come del resto abbiamo ampiamente dimostrato, pecche dottrinali paurose.

    E qui il discorso sulle connivenze non può non entrarci.

    Non ci esprimiamo a favore o contro i pastori per partito preso, a seconda dei nostri gusti, valutiamo la cattolicità di ciò che permettono. Punto

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  15. @ anonimo del 25 aprile, 2012 16:20 tu conosci benissimo le intenzioni di Kiko NON FARE L'INDIANO di cui cito testuali parole:<<
    Prima di tutto bisogna dire che oggi la gente è molto secolarizzata. Non ha quindi interesse ad entrare in una chiesa. Non gli interessa niente entrare in una chiesa! È come per noi entrare in una moschea. La missio ad gentes non parte da un -tempio fisico-
    C’è bisogno di una nuova Pentecoste e per questo bisogna tornare al primissimo modello apostolico.
    E qual è il primissimo modello apostolico? Dopo che la Chiesa nasce nelle sinagoghe, e dopo che si sono formate comunità cristiane nelle sinagoghe e si crea una divisione fra i giudeo-cristiani e i giudei che non avevano accolto Cristo, ci fu un battibecco molto forte, tanto che Imperatore Claudio ha espulso i cristiani di Roma a motivo di Cristo. A un certo punto, vista questa divisione, questo combattimento che riguardava principalmente le prescrizioni della legge, a un certo momento Paolo dice: «Andiamo ai gentili». Lasciano così le sinagoghe, e queste, che erano piccole comunità, dove si riuniscono? Nelle case. Allora vediamo che Paolo dice: «Saluta la chiesa che si riunisce nella casa di Stefano, o di Niceforo, eccetera. Ossia, il primo modello apostolico è formato di piccole comunità che si riuniscono nelle case.

    È chiaro che hanno dovuto stabilire un catecumenato quando cominciarono ad arrivare i pagani.

    La cosa era diversa per gli Ebrei, che erano già molto preparati, conoscendo la Torà e l’Antico Testamento. I pagani però hanno avuto bisogno di una formazione. In quelle piccole comunità però avvenne anche un grande miracolo. Pensate che ai tempi di Nerone Roma aveva circa un milione di abitanti. A quei tempi la gente era molto religiosa. La città era piena di sette, di religioni, eccetera.

    Sapete, in quel contesto, come venivano chiamate le comunità cristiane? Li chiamavano “gli atei”.

    Zeffirino, quando entravano nel Colosseo, e la gente urlava: “A morte gli atei”! perché? Perché non avevano un culto pubblico. Si riunivano infatti nelle case per la frazione del pane, nell’Eucaristia.

    Quindi credevano che non avessero alcuna religione, e quell’epoca l’ateo veniva considerato un barbaro

    Come ha potuto succedere che queste piccole comunità cristiane potessero vincere sull’Impero Romano? Sappiamo anche che i Cristiani sono stati accusati dell’incendio di Roma e che sono stati perseguitati in tutto l’Impero. Questo fatto però li ha resi molto famosi. Sappiamo che la propaganda è molto importante. I cristiani sono stati braccati, torturati, eccetera. Nella lettera a Diogneto, del primo secolo, un cristiano dice: «Qui tutti ci odiano, ma se domandi perché ci detestano non te lo sanno dire. Ma la verità è che chi ci conosce si converte.

    Allora noi, obbedendo al Papa,(???????) stiamo imitando questo modello apostolico.
    LE CHIESE NUOVE SENZA TABERNACOLO CHI LE STA COSTRUENDO?????

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  16. Notare come, dopo una così precisa trattazione della tematica specifica, l'unica risposta sia...

    "Se io avessi saputo il contenuto delle catechesi e degli scrutini in anticipo, senza un percorso progressivo di formazione, sarei scappato a gambe levate"

    Posso dirlo senza che si offenda nessuno? SONO TUTTE BALLE.

    A voi vi hanno detto nelle catechesi iniziali che "non potete..." "Non potete recitare un rosario", "non potete fare adorazione" e così via...Ovviamente sottinteso "Potete anche farlo, ma SENZA ADEGUATA PREPARAZIONE non lo vivrete appieno e QUINDI e' SOLO ipocrisia"

    Ripeto . SONO TUTTE BALLE. A voi vi hanno detto la manfrina che, semmai veniste a leggere i mamotreti prima del tempo, o vi spaventavate, o scappavate, o non capivate e tutto questo con grave danno per voi e per la vostra vita spirituale.

    I tempi ve li deve dettare il catechista. Stop. E' lui che decide quando siete pronti...

    Ma scusate un attimo...vi è mai passato per l'anticamera del cervello che l'unico che vi conosce veramente è solo Dio Padre? Oppure pensate veramente che i catechisti hanno la scienza infusa?

    Ma basta leggere il discorso di Kiko per capire che, ANCHE SOLO DAL PUNTO DI VISTA STORICO, non ci capisce una cippa di nulla!

    Pe i romani i cristiani non erano atei PERCHE' NON AVEVANO UN CULTO PUBBLICO, ma semplicemente perchè si rifiutavano di onorare l'imperatore COME UN DIO.

    Non solo...

    Per i pagani erano gli dei della città a creare i sentimenti civici quindi, automaticamente, se tu non credevi a loro non avevi neanche questi sentimenti e quindi ERI UN EMPIO VERSO LA PATRIA E VERSO LA FAMIGLIA.

    Insomma, come al solito Kiko parla di cose che non sa e, quel che è peggio, ci impianta sopra tutta una pastorale che non ha nè capo nè coda.

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  17. P.S. Se volete un testo dove confrontare LA VERITA' STORICA con le affermazioni strampalate e fuori dal contesto di Kiko

    Igino Giordani "Il messaggio sociale del Cristianesimo" Ed. Città Nuova


    Lo potete trovare anche su Google Book

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  18. Mentre qui si discute su pubblicazioni o non e i nc rispondono copiando i passi della Scrittura come fanno i bambini delle elementari, ( i catechisti vi danno la copia come compiti da fare a casa??.. speriamo che imparate qualcosa di più oltre che copiare), sulla pagina di facebook del Cammino, ho visto foto di ragazzi con felpe nere con cappucci con simboli del cammino, orribilmente inquietanti, è questa è l'immagine della nuova evangelizzazione di Kiko???? vergognatevi!!!!! da dove avete copiato questo look? dai black block? non c'è che dire tra queste immagini e santini di kiko state scendendo sempre più nel ridicolo altro che fede e citazioni di scritture.

    Sempre in questa pagina di facebook non si parla altro che della cena ebraica, insegnata ai bambini, c'è la foto di una tavola con gli azzimi uova sode, verdure e altro........e naturalmente passi copiati dai Libri Sacri, oltre.....buio completo

    E questo è un cammino di fede?....
    MA VA'

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  19. @ Alect che ha detto: "Ma basta leggere il discorso di Kiko per capire che, ANCHE SOLO DAL PUNTO DI VISTA STORICO, non ci capisce una cippa di nulla!"
    Infatti, prima mi sono divertito leggendo quelle sciocchezzuole dette da Kiko nell'intervista. I pagani avevano le loro divinità, alle quali sacrificavano, e divinizzavano l'imperatore, cosa che i cristiani si rifiutavano di fare. Da qui l'accusa di ateismo, non perché non avevano un culto pubblico e si riunivano nelle case.

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  20. Ma beato te che ci ridi, Lino...
    il fatto è che che Kiko, conqueste premesse balzane, ci pianta una pastorale "missionaria" che si potrebbe semplificare in grandi linee così:

    1) Oramai il mondo si è "paganizzato"
    2) bisogna tornare alla prima evangelizzazione
    3) siccome i primi cristiani celebravano in casa...
    4) ergo si celebra nelle salette...

    Peccato che le due premesse principali ovvero:

    1) Nessuno ha più interesse ad entrare in chiesa. (sono tutti pagani...anche quelli che non sanno di esserlo)

    2) Facciamo come i primi cristiani

    siano entrambe basate su ragionamenti farlocchi ( sostanzialmente su quello che ci ha capito Kiko...che è legge nel camminoovviamente)

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  21. ... ma i vescovi conoscono almeno la storia della chiesa?

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  22. ... ma i vescovi conoscono almeno la storia della chiesa?

    in realtà la dovrebbe conoscere anche il Sacerdote di turno presente a queste catechesi....

    RispondiElimina
  23. Infatti,
    ma penso che non riescano pienamente a capire la portata di questa cosa.

    Cioè...finchè dici una castroneria storica e resta là...

    Il problema è che, su queste castronerie ci impianti una pastorale...

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  24. @ aleCT e preoccupato
    @ MIC et altri

    Non è una pastorale, non è una catechesi:
    è un'intervista a radio Maria; a intervistarlo è una neocatecumenale

    http://www.cammino.info/2012/04/2757/

    Sulla castroneria storica io sorrido, non sul resto, sul resto piango, in particolare sull'affermazione di Kiko:
    "l’epistola agli Ebrei, capitolo II, versetto 14, dice: «Così come gli uomini partecipano della carne e del sangue, Cristo ha partecipato degli stessi per togliere al demonio il potere che ha sulla morte. Perché, per la paura che gli uomini hanno della morte, sono per tutta la vita soggetti alla schiavitù del demonio».

    CHIEDO UNA VERIFICA A MIC E AD ALTRI:
    è questa la corretta traduzione da Eb 2,14-16?
    Potrei sbagliarmi, tanto l'affermazione di Kiko mi pare allucinante, perché mi pare incredibile la sua lettura: gli uomini "sono" oppure "erano" tenuti "in schiavitù per tutta la loro vita"? Il tempo verbale non mi pare ininfluente, come ho appreso dalle esegesi di padre I. de la Potterie.
    Se ho letto bene - sia pur essendo febbricitante - basta questa intervista a Radio Maria per sconfessare la 'teologia' di Kiko.

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  25. Ebrei 2,14-15 dice
    "Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita"

    La Redenzione (attraverso la Sua Passione Morte Risurrezione) operata da Cristo Signore, ha già liberato e libera coloro che Lo accolgono e vivono in Lui.

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  26. Riporto quanto già scritto a suo tempo:

    - 'apologetica', che sta ad indicare "la difesa" della nostra Fede che, per quanto ci riguarda in questo contesto, si concretizza in una corretta informazione ed in una espressione delle più belle e fondanti verità cattoliche perché non se ne spenga la Luce insostituibile,

    - 'sana', che richiama la necessità di equilibrio e libertà interiore per non scadere nella diatriba né nella polemica né nelle battute pungenti, rimandendo sempre saldi in una serena fermezza che, sola, può lasciar fluire il cuore del messaggio che vogliamo trasmettere, che non è altro che la Buona Notizia della vittoria di Cristo - e nostra in Lui- sul peccato e sulla morte.

    A questo proposito ribadiamo che è il peccato che causa la morte e non la paura della morte che causa il peccato, come tramette ai suoi adepti l'iniziatore del cammino NC, facendone addirittura il kèrigma di partenza. Oltretutto, il primo è un fatto ontologico, il secondo semplicemente psicologico, che esclude, come avviene regolarmente in quel contesto, il Soprannaturale.

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  27. Possibile che solo pochi vescovi e sacerdoti si accordano di queste castronerie, che non sono solo castronerie ma cose molto gravi per le anime?

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  28. Quindi ne deduciamo che chi non ha paura della morte non pecca???

    Non sta in piedi neanche come ragionamento logico.

    E' una becera banalizzazione della questione peccato.

    Gv

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  29. Ho aperto la mia Bibbia (nuova traduzione) e confermo che il verbo in questione è "erano" e non "sono"

    Mi pare che ci sia una bella differenza. Ma che Bibbia ha Kiko?

    A parte le battute, il senso della frase è chiarissimo ed è quello che ha detto Mic.

    La domanda sorge spontanea: "Perchè Kiko si permette di cambiare le parole della S.Scrittura?"

    @Anonimo

    Probabilmente non se ne accorgono perchè non hanno mai sentito queste cose o cmq non lo ritengono importante...invece lo è perchè è da queste castronerie che nascono tutti i problemi.

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  30. <>......Ma qui kiko parla della morte ontica, infatti spesso dice che magari tra marito e moglie c'è una barriera che impedisce di amare l'altro così com'è, amare l'altro significa accettarlo con tutti i suoi difetti, cioè morire a me stesso per amare l'altro che mi distrugge perchè diverso da me....Capitooo???

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  31. dice Ale
    4) ergo si celebra nelle salette...

    Peccato che le due premesse principali ovvero:

    1) Nessuno ha più interesse ad entrare in chiesa. (sono tutti pagani...anche quelli che non sanno di esserlo)

    2) Facciamo come i primi cristiani


    a questo punto direi: almeno si celebrasse in salette!
    la missio prevede di riunirsi nella 'casa del presbitero', che viene dotata del tabernacolo disegnato da Kiko. La parrocchia non la vedono neanche dalle salette, e non si parla di Cina o di paesi non cristiani, ma dell'Europa dove qualche chiesa c'è ancora.

    Questo discorso è finalizzato a non far entrare i nuovi convertiti in chiesa, si celebra in casa come i primi cristiani, Eucarestia compresa.

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  32. Come retoricamente domandi, Alect, Kiko ha una sua Bibbia. C'è una bella differenza. Te lo confermo, avendo già prima verificato nel Nestle-Aland greco/italiano: "erano", non "sono". E anche avevo verificato in manoscritti vari, tutti concordi.
    La verità è che Kiko, per sostenere i suoi "Orientamenti alle Equipes", ha bisogno del diavolo che rende schiavi nel tempo presente. Kiko non conosce - meglio: forse preferisce non conoscere, sebbene tanto spesso ragioni di Esodo - la differenza tra "schiavitù" e "prova" (cfr. Eb 2,18).

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  33. @ Anonimo 26 aprile, 2012 17:06
    Qui Kiko parla della morte ontica dei tempi verbali, hai capito?
    Vai al sodo, anonimo, non svirgolare:
    secondo voi, l'uomo è ontologicamente schiavo del diavolo? E se lo è, come può questa schiavitù definirsi "prova" (cfr. Eb 2,18)? Uno schiavo subisce un comando, oppure è provato?

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  34. In effetti c'è una grossa differenza tra la schiavitù del peccato e la schiavitù del demonio.

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  35. Per noi questo è un punto importantissimo, perché, quando a quest’uomo si avvicina la sofferenza, non avendo risposta, è terrorizzato! A questo proposito, l’epistola agli Ebrei, capitolo II, versetto 14, dice: .....

    ci ho creduto a queste parole, al punto che quando una persona si è ammalata seriamente, ero convinta che si sarebbe disperata, che non avrebbe accettato di avere una malattia mortale, come come mi era stato ripetuto ad ogni annuncio ( cioè 3 volte all'anno).
    Andavo in ospedale e trovavo una persona tranquilla, abbastanza in pace. Come erano tranquilli altri malati terminali.
    Ho cominciato a capire che Kiko stava esagerando, come esagerano i ncn ad enfatizzare ogni malattia che gli capita.

    Subito dopo, nell'annuncio, arriva il riferimento ai coniugi che NON POSSONO amarsi nè accettarsi.

    Allora cosa posso fare?
    kiko mi dice: riscoprire il battesimo che cancella il peccato, e quindi fare il cammino fino in fondo.
    Ok l'ho fatto, per scoprire che non cambiava nulla, solo avevamo imparato a subire, sopportare senza dire nulla, facendo finta di essere umili e miti.

    L'altro mi distrugge perchè diverso da me
    ma siamo rimasti a Sartre con il suo L'inferno sono gli altri?
    ma non siete stufi di sentire queste menzogne che servono solo a farvi schiavi del nero fondatore, avido di onori e di denaro?

    Sono i malati di mente che vedono nell'altro un nemico. e adesso non venitemi a dire che siamo tutti potenziali serial killer.....

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  36. ".Ma qui kiko parla della morte ontica, infatti spesso dice che magari tra marito e moglie c'è una barriera che impedisce di amare l'altro così com'è, amare l'altro significa accettarlo con tutti i suoi difetti, cioè morire a me stesso per amare l'altro che mi distrugge perchè diverso da me....Capitooo???"

    Io ho capito che Kiko pretende di parlare di cose CHE NON SA! Si atteggia a maestro di cose CHE NON SA. Ma scusa tanto: dice che, SENZA PREPARAZIONE ADEGUATA, non si può dire neanche un Rosario e poi mi parla di "morte ontica"??

    Ma chi vogliamo prendere in giro? Non ti sembra una leggerissima contraddizione?

    E poi, con tutto il rispetto, ti pare giusto che, in nome della sua "morte ontica" ti prende la Bibbia e ne modifica i tempi verbali a suo uso e consumo? Sai chi fa questo? I testimoni di Geova. Qualcuno, per favore, glielo vuole dire a Kiko così magari si fa un bel ripasso di sacre Scritture?

    RispondiElimina
  37. Ma chi vogliamo prendere in giro? Non ti sembra una leggerissima contraddizione?

    _________________

    Perché non lo chiedete alla CDF, che ha esaminato il Direttorio, lo ha trovato conforme alla Fede cattolica e lo ha approvato ? O forse è anch'essa, Card. Levada in testa, un "centro di potere" del CNC ?

    RispondiElimina
  38. Ma chi vogliamo prendere in giro? Non ti sembra una leggerissima contraddizione?

    E poi, con tutto il rispetto, ti pare giusto che, in nome della sua "morte ontica" ti prende la Bibbia e ne modifica i tempi verbali a suo uso e consumo? Sai chi fa questo? I testimoni di Geova. Qualcuno, per favore, glielo vuole dire a Kiko così magari si fa un bel ripasso di sacre Scritture?
    ___________________________

    Potreste chieder al Card. Levada di fare lezioni di Sacra Scrittura a Kiko, visto che è stata la sua congregazione (CDF, mica scherzi)a dare il via libera all'approvazione del direttorio. Provate.

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  39. "Potreste chieder al Card. Levada di fare lezioni di Sacra Scrittura a Kiko, visto che è stata la sua congregazione (CDF, mica scherzi)a dare il via libera all'approvazione del direttorio. Provate"

    Non c'è bisogno che sia Levada a dar lezioni a Kiko...basta qlc che abbia un minimo di conoscenze bibliche.

    E poi finitela di dire "siamo approvati"...guardiamo ai frutti. I frutti sono CHE FATE DANNO AL CORPO ECCLESIALE.

    Tanto è vero che il Papa ve lo ha detto con le buone (il PAPA, mica scherzi)...ora lo avete costretto a fare una bella commissione. State attenti che il bollino così come ve lo hanno dato , il santo Padre ve lo toglie. (checchè lo vogliate imbrigliare dicendo "che oltre gli statuti non può andare")

    Lo so che non ve ne frega un tubo, perchè per Kiko la Chiesa è solo il cammino e il cammino cambierà il resto della Chiesa...peccato che, dall'alto della sua arroganza, Kiko non si accorga che sta sbagliando su tutta la linea.

    La verità è una, caro Giovanni, l'incontro con Cristo RENDE LIBERI. Voi siete liberi? A me pare di no! Voi dovete seguire KIko in tutto e per tutto. Non fate niente senza che Kiko ve lo dica. Per fare le cose avete bisogno delle carte bollate e dei permessi. Una sana riflessione personale su tutto questo NO??

    Troppo complicato?

    RispondiElimina
  40. @ Alect ha detto:
    "...dice che, SENZA PREPARAZIONE ADEGUATA, non si può dire neanche un Rosario"
    A prescindere dal fatto che, ogni qualvolta si presta attenzione a una sua citazione o "esegesi" dei Vangeli, si scoprono evidentissime deformazioni o interpretazioni bislacche di Kiko, questa della "preparazione" è un'affermazione tipica di uno gnostico: la conoscenza innanzitutto. Secondo il "vangelo di Kiko", Gesù in Luca 7 non ha detto: "le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato", bensì "le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha una preparazione adeguata".
    Ah, se Kiko imparasse che la vera cultura sta nella la luce del Vangelo! Perlomeno non sbaglierebbe i tempi verbali e non confonderebbe il verbo ungere col verbo sporcare.

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  41. P.S. per il signor Giovanni:
    Solito intervento di un neocatecumenale. Svirgolando dall'argomento, si rivolge all'interlocutore e afferma: "Siamo approvati!".
    Quel verbo è al passato, o no, signor Giovanni? Gli uomini "sono" oppure "erano" tenuti "in schiavitù per tutta la loro vita" dal diavolo? Si rende conto dell'impatto che il tempo verbale ha sul significato?
    Perlomeno su questo aspetto lampante, abbiate l'onestà di dire: "Qui Kiko ha citato in modo errato una Scrittura".

    RispondiElimina
  42. Un caro fratello neocatecumenale chiede retoricamente (pensando di essere intelligente) «Tutte le"eresie", tutti gli "errori", tutte le "deviazioni" che secondo voi sono presenti nel direttorio, sarebbero passati indenni all'esame della CDF ?»

    Beh, visto che nella CDF ci sono vostri "amici potenti" (e si è appena aggiunto il vostro Filoni), è possibilissimo...


    In realtà, a differenza di quanto pensi tu, la pubblicazione del Direttorio permetterà ai neocatecumenali di ogni livello di verificare se i cosiddetti "catechisti" insegnano cose approvate o se insegnano le solite eresie che Kiko vi ha propalato fino ad oggi.

    Noi siamo sicuri che il Direttorio "approvato" non è affatto nelle mani dei cosiddetti "catechisti", poiché continuano a venir fuori gli stessi svarioni dottrinali kikiani-carmeniani, come se nulla fosse cambiato, come se la tanto vantata "approvazione della CDF" non avesse sortito altro effetto che aumentare il prestigio dei superbi iniziatori del Cammino.

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  43. "Perché non lo chiedete alla CDF, che ha esaminato il Direttorio, lo ha trovato conforme alla Fede cattolica e lo ha approvato ? O forse è anch'essa, Card. Levada in testa, un "centro di potere" del CNC ?"

    Anche per te vale la risposta di cui sopra. Il problema sai qual è?

    Il problema è che Levada non ragiona come Kiko. Levada, così come tutti quelli che VERAMENTE hanno fatto un incontro con Cristo (che, ripeto E' LIBERANTE) non ha le stesse barriere mentali vostre le quali vi fanno scattare come punti da vespe non appena c'è qualche testimonianza che esce fuori dallo sche,a "il cammino quanto è bello, il cammino mi ha insegnato tutto etc.etc."

    Già questo è indicativo.

    Levada, per la sua esperienza di Chiesa, sa benissimo che una frase POTREBBE anche non fare danno, SE si vive in una VERA esperienza di Chiesa (che è fatta di COMUNIONE, cosa che il cammino evita accuratamente di fare tanto è autoreferenziale in se stesso)

    Probabilmente se usciste dal vostro bunker vi accorgereste da soli di tutto questo. Ma non lo fate. Avete, ripeto, delle barriere mentali (che sono quelle di Kiko) dalle quali non riusce a liberarvi.

    Caro anonimo, perchè, invece di coprirti con la frase "è tutto approvato" non provi a riflette su quella citazione e a compararla con quella VERA?

    Anche le S.Scritture sono "approvate". Questo esula dall'approfondirle? Usa il cuore e vedi cosa spunta. Sai, il catechista non ti mangia se lo fai...

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  44. Anche le S.Scritture sono "approvate". Questo esula dall'approfondirle? Usa il cuore e vedi cosa spunta. Sai, il catechista non ti mangia se lo fai...

    Una cosa è approfondire le Sacre Scritture (il che, in ogni caso, va sempre fatto alla luce del Magistero), una cosa è accusare di eresia un testo che la Chiesa ha analizzato e approvato. C'è una differenza enorme. Certo che si può discutere, analizzare, approfondire. Ma tenendo sempre presente questo dato di fatto: che la Chiesa ha già detto la sua. Sei disposta a tenere questo come assodato? Allora ne parliamo. Allora ne possiamo discutere. Altrimenti è impossibile.

    Per inciso: nessun catechista mi ha mai mangiato ne obbligato ne ho mai subito pressioni. E neppure io, catechista, mi sembra di aver mai fatto questo.

    RispondiElimina
  45. Benissimo, signor catechista.
    Allora dimmi un pò...Kiko ha volutamente citato MALE le Sacre Scritture. Questo è un fatto assodato.

    Ho scritto un altro commento in cui chiaramente dico che l'esperienza ecclesiale (cosa che il cammino non fa perchè ve ne state sempre e solo per conto vostro) può limitare gli effetti anche delle citazioni sbagliate.

    Dimmi un pò...
    l'uomo è "ontologicamente" schiavo del demonio?

    Lo sai cosa vuol dire questo? Vuol dire che cadi in un pessimismo cosmico. La chiesa dice altro. E se facessi una esperienza di comunione ecclesiale lo capiresti. La Genesi dice che il peccato "è accovacciato alla tua porta ed è come un leone LEGATO" SE (e sottolineo SE) ti avvicini ti sbrana, ma solo SE ti avvicini.

    Guardiamo ai frutti, caro Giovanni,
    il fatto che si tratti chi "non ce la fa" a fare il cammino (perchè magari UNA VOLTA invece di andare alla convivenza va alla cresima della nipote..tanto per fare un esempio) come "uno che non ha fede" (e ci voglio andare leggera) come è da intendersi?

    La chiesa dice questo? Interrogati.
    Ed esci fuori dal bunker.

    RispondiElimina
  46. @ carissimo Giovanni che dici:
    "Una cosa è approfondire le Sacre Scritture (il che, in ogni caso, va sempre fatto alla luce del Magistero), una cosa è accusare di eresia un testo che la Chiesa ha analizzato e approvato"

    Facciamo qualche esercizio mentale. Supponiamo per assurdo che una commissione della Chiesa approvi un testo dove c'è scritto che Geselle Scritture ai discepoli di Emmaus, poi agli stessi Apostoli.

    602. San Pietro può, di conseguenza, formulare così la fede apostolica nel disegno divino della salvezza: " Foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri [...] con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia.

    Allora come la mettiamo? Kiko sbaglia, ( e se il testo è conservato così anche la CDF ha toppato) o la Bibbia e il Catechismo della Chiesa Catfrase di Kiko implica che noi durante tutta la vita siamo schiavi di satana.

    Ora confrontiamolo con il catechismo della chiesa cattolica (anche questo approvato)


    601. Questo disegno divino di salvezza attraverso la messa a morte del " Servo Giusto " era stato anticipatamente annunziato nelle Scritture come un mistero di redenzione universale, cioè di riscatto che libera gli uomini dalla schiavitù del peccato. San Paolo professa, in una confessione di fede che egli dice di avere "ricevuto", che "Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture ". La morte redentrice di Gesù compie in particolare la profezia del Servo sofferente. Gesù stesso ha presentato il senso della sua vita e della sua morte alla luce del Servo sofferente. Dopo la risurrezione, egli ha dato questa interpretazione delle Scritture ai discepoli di Emmaus, poi agli stessi Apostoli.

    602. San Pietro può, di conseguenza, formulare così la fede apostolica nel disegno divino della salvezza: " Foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri [...] con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia.

    Allora come la mettiamo? Kiko sbaglia, ( e se il testo è conservato così anche la CDF ha toppato) o la Bibbia e il Catechismo della Chiesa Cattolica sono da riscrivere?

    Altra alternativa è ipotizzare che il principio di non contraddizione non sia valido (sarcasm)


    Gv

    RispondiElimina
  47. Il signor catechista, forse, non sa che nella storia della Chiesa già si è verificato che tesi e testi eretici siano passati inosservati, anzi che siano stati approvati, per essere poi censurati. Il caso più eclatante fu quello di Papa Onorio I con i monoteliti, dal quale discese poi la corretta interpretazione dei casi nei quali si può invocare l'infallibilità. Manifesto tutto il mio rispetto per "l'approvazione" delle Congregazioni, ma se negli Orientamenti riveduti e corretti - a tutt'oggi segretati - permangono gli strafalcioni del fango, del diavolo schiavizzatore dell'uomo (uomo inteso ontologicamente), di Giuda necessario per la Passione di Cristo et altri, allora ne dobbiamo discutere e io ne discuto, anche con catechisti neocatecumenali i quali - de visu -o sono rimasti in silenzio o mi hanno dato ragione.
    Il signor Giovanni è intervenuto più volte, sempre senza fornire un suo giudizio sulla correttezza o meno del tempo verbale usato da Kiko. C'è da presumere, quindi, che egli non voglia contestare la tesi neocatecumenale dell'uomo ancora schiavo del diavolo e, quindi, privo di libero arbitrio nella prova.
    Il problema ritorna al "Giuda necessario" di Kiko e della "preparazione adeguata", perché tutto è collegato.

    RispondiElimina

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