giovedì 17 gennaio 2013

"San Francesco d’Assisi scrive al leader del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello"


Fratello Francisco, sono il tuo fratello Francesco.

Non so se ti ricordi di me. A volte sono quasi sicuro di no.

Eppure il mio cuore soffre per te. Non so dove vai né dove stai trascinando tutta quella gente che ti segue e corre dove tu le dici di andare. Non so nemmeno perché la dirigi, a quale scopo.

Noi due abbiamo cominciato in modi molto simili, ricordatelo. Io provenivo da una famiglia molto influente di Assisi. Anche tu, sebbene tu provenga da León, in Spagna. Da ragazzo sono stato uno scapestrato e un perdigiorno, come te. Non sapevo né dipingere né suonare la chitarra. Tu nemmeno, a quanto sembra. Un giorno, durante un viaggio a Spoleto, ho attraversato una crisi, mi sono reso conto che la mia vita non aveva senso e mi sono messo nelle mani di Dio e al servizio dei poveri. A te è successo qualcosa di simile. Hai preso in mano la chitarra (il che è stato un errore, fratello mio, è stato un errore), te ne sei andato da casa tua e ti sei stabilito in un quartiere di baracche per vedere se riuscivi a incontrare Dio.

Kiko all'ambone,
con crocifero e candelieri
Ma oggi credo che abbiamo trovato cose diverse. Ti ho appena visto recitare in quello spettacolo che monti ogni mese di dicembre in una grande piazza di Madrid, quella riunione che fai per gridare ai quattro venti accusando gli uni e gli altri col pretesto di salvare le famiglie, e non riconosco nelle tue parole niente di quel che io ho detto, di quel che ho pensato o di quel che ho sognato. Non capisco nulla, fratello Kiko.

Io ho sempre cercato l’umiltà, ho cercato di aiutare coloro che non avevano nulla, ho cercato la povertà e il sacrificio, come ci ha insegnato Gesù. Tu… guardati allo specchio: il tuo gran peccato, fratello Kiko, è la vanità, l’ambizione, il narcisismo. La superbia. Il desiderio che il prossimo ti riconosca, ti elogi, che le moltitudini si radunino ai tuoi piedi, che ti ammirino e soprattutto che ti obbediscano.

A un vescovo che mi chiedeva denaro ho dato tutto quel che avevo: persino i miei vestiti. Sono rimasto nudo di fronte a lui, che dovette coprirmi col suo mantello. Invece tu organizzi scenari giganteschi, ti diletti con gli ori e gli incensi e le icone, ti circondi dei potenti, ti alimenti dell’adulazione degli altri.

Quando l’ordine che ho fondato – che si chiamava ordine dei frati minori – ha cominciato a crescere, un cardinale, il potente Ugolino de’ Segni (che fu successivamente eletto Papa), si offrì di nominare cardinali alcuni dei miei poverelli. Gli dissi di no. Che se i miei fratelli frati si chiamavano minori era perché non volevano diventare maggiori, e gli chiesi che non permettesse mai e poi mai che nessuno di essi diventasse un prelato.

Attento, vescovo!
E tu, fratello Kiko? Tu comandi sui cardinali, sui vescovi e sullo stesso Papa, che censuri sui tuoi mezzi di comunicazione quando dice qualcosa che non ti piace o quando corregge la tua ambizione; quel Papa che tu disprezzi e di cui ti fai beffe, ricordando che una volta ti ha fatto da traduttore dal tedesco. Non c’è niente che ti faccia più felice del vedere i prelati e i porporati assentire sottomessi ai tuoi spettacoli e ascoltare le tue arringhe. Li porti in giro, da una parte all’altra… e ti seguono, perché sanno che gli riempi gli stadi e le piazze. Non ti ammirano: ti temono, perché sei molto potente, e affinché non ti scagli contro di loro fingono un affetto nei tuoi confronti che sono ben lungi dal provare realmente. A me era l’amore di Dio, che era poi l’amore per i più poveri, quello che trapassava il cuore. A te quel che fa impazzire è il potere.

Io mi preoccupavo della fortezza della fede di ciascuno. Quel che ti ossessiona, invece, è il numero di persone che ti seguono o che affluiscono ai tuoi spettacoli. Devono essere migliaia, centinaia di migliaia. E se non lo sono, dici ugualmente che lo sono. E costringi i tuoi a crederti.

Io ho predicato molto, ma il mio messaggio era sempre lo stesso: siate umili, amate i vostri simili, soccorrete quanti non hanno nulla e abbiate fiducia nella bontà dell’uomo. Tu, fratello Kiko, infarcisci i tuoi discorsi di paure, di minacce, d’invettive, di frasi incendiarie contro quanti non la pensano come te; all’interno dello stesso paragrafo, prima gridi che Cristo è resuscitato e subito dopo metti nello stesso calderone e flagelli chi divorzia, chi uccide, i campi di sterminio, quelli che bruciano le macchine, l’incesto e la televisione. Dici la prima cosa che ti passa per la testa. Le tue parole sono un riflesso delle tue paure, non del tuo amore e nemmeno della tua carità. Hai creato un discorso contorto e farraginoso che non ha alcun senso, per quanto sia adornato di parole relative alla salvezza e alla fede. E perdonami se te lo dico, fratello Kiko, ma sei estremamente noioso, sei pesante. Sei più pesante, pensa un po’, di Papa Innocenzo, quel Lotario di Segni che fu il mio tormento e che nessuno poteva sopportare. Ma nessuno ti dice di tacere.


Il santino di "san Kiko"
A me piaceva scrivere e, semplice com’ero, ho scritto cose semplici, come il Cantico delle creature, in cui chiamavo fratelli gli animali, il sole, la luna, i miei nemici e la stessa morte. Tu sei arrivato al punto di formare un’intera orchestra sinfonica perché porti in giro per il mondo uno degli esempi di superbia più tristi che io conosca: la tua Sofferenza degli innocenti, un’opera d’immensa tristezza che hai creato con i fondamenti basici di chitarra che possiedi e che qualcuno dei tuoi accoliti, un musicista, ha dovuto orchestrare perché sembrasse quel che non era. E non ti rendi conto che gli unici innocenti che soffrono lì sono quanti l’ascoltano, perché è un’opera brutta, pesante, goffa e disperante. Alcuni dicono che nemmeno Dio riesca a sopportare la tua “sinfonia”. Non si tratta di una bestemmia: mi risulta, perché Lo vedo frequentemente e te lo posso assicurare: Lo hai stancato con tanta vuota vanità. Lui e molti di quelli che ti adulano. Anche se nessuno te lo dice.

Questa è la cosa peggiore, fratello Kiko: che intorno a te non ci sia nessuno che ti dica la verità. Il più caro dei miei primi frati fu fratello Leone, che era il mio confessore e il mio flagello, che mi preveniva sempre contro il pericolo della falsa umiltà. Tu non hai nessuno così al tuo fianco. Non lo permetteresti. Dopo la superbia, il tuo peccato più grande è l’ira. Nessuno osa contraddirti perché tutti ti temono.

Io ho inventato una congregazione di frati umili. Tu hai creato una struttura di potere. Una setta all’interno della Chiesa. Una setta creata, come tutte le altre, non per la maggior gloria di Dio ma per la tua, per il culto della tua personalità; una setta che – anche in questo caso come tutte le altre – controlla le immense fortune economiche che ti consegnano, ingenuamente, i tuoi seguaci, e che nessuno sa dove vanno a finire, mentre io chiedevo l’elemosina. Una setta all’interno della quale insegni che fuori di essa esistono solo l’infelicità, la solitudine e, ovviamente, il demonio, anche se ciò non è assolutamente vero. Non una setta di credenti, ma una setta di persone che obbediscono alla tua volontà. Una setta come le altre.

Non so in che Dio credi tu, fratello Kiko. Nelle tue parole, nelle tue minacce, nella tua prepotenza non riconosco il mio Dio. Ma soprattutto non lo riconosco nelle tue musiche, che non infondono armonia e amore, ma sonnolenza.

Vorrei chiederti un favore: lascia tutto, Kiko Argüello. Se credi in quel che dici, se veramente credi in quel Gesù che tanto menzioni (a sproposito, io credo), quel Gesù che non aveva dove reclinare la testa, vai in un convento, o a una mensa sociale, o a una missione in Africa; rimboccati le maniche e mettiti a curare le ferite dei lebbrosi, come ho fatto io, o a pulire il culo dei bambini che muoiono di AIDS. Ma fallo da solo, senza la tua orchestra né i tuoi vescovi né la tua corte dei miracoli di adulatori e fans. È lì che troverai il vero Cammino. Lì perderai la fantasia di offendere e minacciare quanti la pensano in maniera diversa da te.

Se lo farai, che Dio ti benedica. Sono sicuro che lo farà.
LUIS ASTÚRIZ

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[Fonte: il Blog spagnolo Crux Santa]

51 commenti:

  1. questi blog che avete pubblicato oggi è davvero patetico e spero che almeno ve ne rendiate conto! L'unica verità che vi fa paura e cercate di distruggere è che il cammino è cattolico e i suoi fondatori, a vostro grande dispiacere, saranno preceduti da tre lettere (anche se questo spero accada il più tardi possibile). fate voi felice a San Francesco e a tutta la Chiesa se non inventate calunnie e riempite pagine di bugie. (anche perchè i post a voi ostili non li pubblicate). Buon lavoro di distruzione (se vi ostinate ancora a lottare contro Dio)

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  2. a kikos
    Che lettere? abcdefg eccetera?Lettere affrancate? Lettere anonime? Spiegacelo, forse anche tu hai avuto una visione al bar che ti ha "illuminato" sui "trettre"...

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  3. Kikos ha detto:
    "questi blog che avete pubblicato oggi è davvero patetico e spero che almeno ve ne rendiate conto"
    No, io non me ne rendo conto, lo giudico un buon testo, anche dal punto di vista letterario: più che patetico mi pare dialogante, meglio dialettico nel senso che mostra le contraddizioni.
    Invece di rivolgerti ai blogger dell'Osservatorio, perché non critichi il testo? Riesci a contestarlo, puoi stabilire qualche somiglianza tra San Francesco e Kiko, confutando le opposizioni che l'autore dell'articolo ha esposto?
    Se non ne sei capace, taci, occulta i tuoi commenti: il Cammino ci farà più bella figura nascondendo i propri scritti, come suo solito.

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  4. Questa lettera che abbiamo presentato oggi è solo la traduzione di un testo comparso in lingua spagnola su un altro blog.

    Per cui preghiamo i seguaci di Kiko di non prendersela con noi, visto che ci siamo limitati a fare una traduzione.


    San Francesco d'Assisi ha preso sul serio le parole di san Paolo Apostolo, "stimando gli altri superiori a sé".

    Prenderle sul serio non significa prenderle alla lettera. Altrimenti si finisce a disprezzare anche i doni ricevuti dal Signore.

    Per esempio, chiediamoci come mai san Francesco sia andato ad evangelizzare il califfo musulmano: non lo "stimava superiore a sé"?

    Nell'epoca di san Francesco c'erano tanti movimenti di "poverelli", c'erano tanti gruppi che praticavano e predicavano "umiltà", ma solo il francescanesimo ricevette approvazione dal Papa: proprio a causa dell'ubbidienza (nei fatti ancor prima che nelle parole) di san Francesco.

    E voi riuscite ad immaginarvi un san Francesco che vedendo un fratello ostinarsi nel peccato lo elogia perché lo ritiene "superiore a sé"?


    Dette queste poche cose, posso aggiungere in tutta coscienza che questa lettera offende Kiko e i suoi seguaci solo nella misura in cui costoro si sentono offesi dalla verità.

    Sono convinto che san Francesco oggi sarebbe stato mille volte più severo nello scrivere una lettera come quella, poiché i veri santi sanno che la carità non consiste mai nella menzogna e nell'adulazione.

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    1. Ti prego non far finta di conoscere la storia della Chiesa. Se ragioni ti accorgerai che il dibattito movimenti mendicanti/Chiesa cattolica romana ha avuto uno sbocco positivo solo per pochi movimenti, non per una questione di obbedienza, ma per una questione di paura da parte del papato nei confronti di organizzazioni spontanee. Queste organizzazioni in taluni casi hanno certamente disobbedito in modo eclatante (non nella misura da giustificare una repressione), ma il più delle volte non sono state accettate perché contrarie al progetto ierocratico di conservazione della capillarità cattolica. Quindi ti prego non pensare che S.Francesco abbia voluto l'Ordine che si è costituito. Il francescanesimo è sopravvissuto perché Ugolino d'Ostia ovvero Gregorio IX è riuscito nel suo intento di istituzionalizzazione.

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  5. Forse non avrebbe detto proprio così San Francesco, però possiamo vedere bene come avrebbe vissuto la Messa il Santo di Assisi, dal modo in cui celebrava San Pio da Pietrelcina. Se avete fatto caso l'espressione del volto di Padre Pio, era in estasi.
    Lui faceva tutt'uno con Gesù Crocifisso e risorto. San Francesco pure faceva così. Padre Stefano Maria Manelli, figlio spirituale di San Pio da P., che ha assistito e ha visto come celebrava Padre Pio, è stato molto critico su certi modi usati nella Santa Messa tipici del CN, pur non avendo mai fatto menzione di esso. Padre Pio contemplava e viveva, San Francesco idem.

    Mario

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  6. "i suoi fondatori, a vostro grande dispiacere, saranno preceduti da tre lettere (anche se questo spero accada il più tardi possibile)."

    Dunque...san Kiko, il santino ce lo ha già, santa Carmen, uhmmm qui sono cinque lettere e non tre, ma ti perdoniamo non devi essere di lingua italiana, spero troveranno una bella immagine se possibile senza il T-shirt Adidas,per ultimo san Pezzi...pregate per noi!

    "Buon lavoro di distruzione (se vi ostinate ancora a lottare contro Dio)"

    Il lavoro di distruzione è quello che da decenni, senza mai stancarsi, sta compiendo il tuo idolo che ti ha anche imparato ad usare il nome di Dio invano ad usum cammini.

    kikos, kikos sei a quel punto lobotomizzato?( espressione coniata da un blogger nel passato e molto parlante, purtroppo).
    Fa pena sai, vedere a che punto di annientamento dell`uso della ragione si può arrivare in un gruppo considerato cattolico, questo in generale succede nelle sette, l`idolatria per Kiko è caricaturale e patetica, e anche purtroppo inquietante per gli effetti devastanti che produce.

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  7. Sono andato alla tomba di San Francesco, l'anno scorso, e vorrei che avevo conosciuto il Cammino era una setta, perché avrei postato qualcosa di simile sulla tomba, in modo che tutti avrebbero visto la verità.

    San Francesco era un uomo meraviglioso e semplice, il contrario di Kiko. Ad Assisi, ho incontrato un vecchio barbone pellegrino tipo di nome Massimo, che aveva pensieri positivi sul Cammino. Vorrei aver appreso la verità in quel momento. Avrei detto la verità.

    Il mio amico, chiamato anche Francesco. è ancora intrappolato nella setta, e temo il peggio. Il suo profilo internet è ora privato. Dovrei contattare il San Marino stazione di polizia o del governo di trovare il suo indirizzo. È un'emergenza ora.

    Sono contento che sono ancora la pubblicazione di articoli.

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  8. Francisco de Asís el humilde Santo, que lástima que Carmen compare a Kiko con San Francisco, se necesita no estar en sus cabales para redactar una estampa en la que se reza por un Santo(Kiko), recordemos que la Santidad no es meritoria para los humanos ya que es gratuidad de Dios el darla; no por méritos propios ni mucho menos para vanagloriarse. Es de los humildes y de los que tienen una espiritualidad bien formada, añorar la corrección en sus vidas, pues esta los lleva a crecer más en la espiritualidad y a mantener más una común-unión con Dios para recibir sus gracias, y mucho más si la corrección viene de la Madre Iglesia,Ya lo decía el Padre Pio, fiel Franciscano.
    Por que cree Kiko que en 40 años de formado el CN no haya nada que corregirle eso es un engaño del demonio, un laico que casi no ha tenido formación Católica y se atreve a formar a cardenales, Obispos y sacerdotes logrando con su manipulación psicológica atraer a todos ellos en gran número, llevándolos incluso gratis al Domus
    para atenderlos y adoctrinarlos con atenciones muy especiales, con tal que a la hora que regresen a sus países puedan acoger la doctrina del CN en sus Parroquias ¿Adonde se ha visto tanta Barbaridad, que un laico sin formación pegue 4 gritos y tenga tanto poder de convocatoria.
    Será que el miedo a la corrección es para tapar muchas cosas que andan mal ahí, pues se da a entender que es más importante seguir a Kiko con su doctrina inventada que al mismo Jesucristo que vino para amarnos a través de la corrección como esta en tantos pasajes de la Biblia. En Verdad el humo de satanás, esta bien metido en la Iglesia donde ha cegado a Cardenales, Obispos y sacerdotes y a otros, como lo decía Pablo VI y muchas profecías Marianas.
    Quién acepta la corrección con humildad, puede llegar a ser Santo.
    Concristar al Espíritu Santo, poniéndolo como escudo, para decir que el Formo al CN y no aceptar que un grupo que es llevado por humanos, pueda cometer errores y desviarse del camino correcto a través de los Años es también negar la acción del Espíritu Santo que ilumina nuestros errores y que da la humildad a los humanos para aceptar los errores.'¿

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  9. La possibilità della comunione sulla mano é stata introdotta come indulto nel 1989; ed io mi chiedo e vorrei che qualche fratello del cammino mi rispondesse: già da prima di quella data, noi, e parlo per quelli di vecchia data, ricevevamo nelle mani il Corpo di Cristo e non c'era neanche lo statuto, quindi noi facevamo di testa nostra a prendere la Comunione in quel modo con i sacerdoti che senza nessun indulto ci hanno permesso di fare così...Solo ora mi rendo conto di tutto questo, ora che grazie anche ad internet posso leggermi i documenti della Chiesa e tutto il resto...Gradirei una risposta, avrei voluto scrivere sul blog di xxx ma tanto lui non mi risponderebbe, quindi lo chiedo qui a voi, grazie in anticipo per la risposta, ho bisogno di un confronto..

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  10. Premesso che trovo molto stupido l'accostamento tra San Francesco e Kiko, cioè tra un Santo, pilastro della fede e un laico che vuole portare avanti un percorso per riscoprire la fede nella gente. Premesso ancora che trovo arrogante e ingiusto far parlare "ipoteticamente" il poverello di Assisi per vomitare giudizi personali di chi scrive.

    Ritengo assurdo far paragoni e ciò anche fra Santi. Infatti ogn'uno ha vissuto, insegnato e/o espresso la fede in modo diverso, chi nella preghiera, chi tra i poveri e malati, chi con l'evangelizzazione per il mondo, chi con insegnamenti scritti e trattati, chi con miracoli. Da ciò è impensabile paragonare San Francesco con Padre pio, o San Paolo, o San Tommaso D'Aquino, o Sant'Agostino, o Santa Faustina Kowalska ecc.... Ogni Santo ha manifestato la propria fede in Gesù in modo diverso, con sensibilità diversa, in epoche e situazioni diverse. Per non parlare di Santi, come per esempio Giovanna D'Arco, o come Re fatti Santi, o laici battaglieri, o giudici, certamente ben lontani dalla povertà, dall'umiltà e aiuto ai poveri, perchè con le armi in mano.
    Sicchè è assurdo fare paragoni, parallellismi o cercare similitudini. per questo motivo ritengo l'articolo pubblicato solo spazzatura inutile, che non giova a nessuno.

    Per rispondere poi a coloro che sostengono di aver solo tradotto quello che era stato pubblicato su un altro blog, volendo così deresponsabilizzarsi sulle assurdità scritte, dico e sostengo che se le stupidaggini di altri se da te ripetute è come se le fai tue, pertanto sarebbe meglio che le porcherie di altri non le ripeta tu, altrimenti anche tu dici stupidaggini.

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  11. San Francesco non avrebbe scritto così.

    Ci sono persone che credono di vedere immagini di santi.
    Per esempio qui

    http://avellino.ottopagine.net/2013/01/17/volto-di-san-pio-a-mercogliano-continua-il-pellegrinaggio-dei-fedeli/

    Onestamente, io non vedo niente.
    Non so se voi vedete qualche cosa.

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    La fantasia umana fa grandi scherzi.
    La gente del Cammino vede per esempio in Kiko un novello San Francesco, un nuovo Mosè dei nostri tempi (un sacerdote del CN che scappò via dalla Cina dopo aver litigato con il prete del posto perchè conduceva una vita austera, mangiando banane appena rosicate dai topi, fece proprio il paragone Kiko "come San Francesco" è incompreso, ecc.). Nel Cammino si dice "Kiko ha detto...", ipse dixit, perciò la sua parola è più ascoltata e presa in considerazione di ogni altra voce.
    Se un vescovo, un cardinale, un prete o chiunque dicesse il contrario di Kiko, nel CN, è considerato come un persecutore di Kiko, del CN, quindi dei neocatecumenali, una sorta di nemico istigato dal maligno, una specie di anticristo.
    Quindi, tutto ciò che Kiko dice è "infallibile" per la gente del CN poichè, fin dalle prime catechesi, si è abituata così.
    San Pio da Pietrelcina non faceva mai le omelie e una frate una volta lo criticò dicendo che c'era un altro fate che faceva prediche toccanti e molta gente gli correva appresso. Allora Padre Pio rispose dicendo che il frate predicatore era una persona che acchiappava il popolo, mentre la salvezza della propria e delle altrui anime avviene soprattutto quando ci lasciamo "sputare" addosso da tutti come fece Gesù Cristo, nel senso quando imitiamo Gesù Crocifisso e per amor suo sopportiamo tutte le croci e umiliazioni. San Pio, senza far prediche, ha portato a Cristo milioni e milioni di anime.

    Mario.

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  12. "Sicchè è assurdo fare paragoni, parallellismi o cercare similitudini. per questo motivo ritengo l'articolo pubblicato solo spazzatura inutile, che non giova a nessuno".
    Davvero? E che cosa dire, allora, del catechista neocatecumenale che per bocca propria fa costantemente parlare lo Spirito Santo, dicendo cretinate come in quelle "esegesi" degli Orientamenti alle quali qui spesso si è accennato?
    Nel testo pubblicato non ci sono similitudini, soltanto opposizioni. In esso, perlomeno, la finzione letteraria è evidente. Voi, invece, raccontate che lo Spirito Santo per davvero parla nei vostri catechisti.

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  13. Può essere significativo questo passaggio di una recente intervista di Mons. Guido Marini, cerimoniere del Papa, che ricalca alcune cose da noi affermate da anni:

    "...La liturgia annuncia e celebra il mistero della Fede nella sua integralità e integrità, la devozione popolare contempla con il sentimento e con gli slanci del cuore: mentre - per es. - i testi della liturgia non devono essere cambiati dai singoli perché esprimono l'oggettività del dato di Fede, invece le espressioni della pietà popolare devono adattarsi ai luoghi e all'indole del popolo, perché esprimono la soggettività della risposta della devozione.
    Ognuna nel suo ambito - liturgia e pietà popolare - sono entrambe da coltivare e da far fiorire: ma non da mischiare per fare una liturgia più partecipata o una devozione più biblico-liturgica (spesso però razionalizzata, inaridita e fredda). Questo non vuol dire che non si debba vigilare sulle esagerazioni devozionali come anche si deve sempre lottare contro gli abusi liturgici (ma questo è un altro discorso...).

    http://www.liturgiaculmenetfons.it/annofedenatalepapa.htm

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  14. San Pio da Pietrelcina non faceva mai le omelie

    Caro Mario,
    penso che non dobbiamo assolutizzare mai nulla. Ognuno ha la sua chiamata; quindi anche i predicatori hanno il loro posto nella Chiesa.

    Nessuno contesterebbe a Kiko di essere un predicatore anziché un contemplativo, se non predicasse cose non cattoliche spacciandole per tali. E se non imponesse prassi abominevoli e rigide irreggimentazioni uguali per tutti che non tengono conto, e quindi non rispettano, né le differenze individuali né i tempi e le modalità di maturazione nella fede, che sono diverse per ognuno.

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  15. @ Anonimo 18 gennaio, 2013 08:52


    Far parlare un santo o un altra persona importante è un topos letterario molto diffuso certo bisognerebbe conoscere approfonditamente il santo per usare la sua voce (io avrei scelto parole diverse), comunque non definirei spazzatura questo testo che infondo non è tutto da butttar via perché usare il poverello come termine di paragone è una buona idea in quanto i santi son li per quello.

    Inoltre i due protagonisti oltre al nome hanno diversi punti in comune negli intenti ma nella pratica sono radicalmente opposti.

    Facciamo qualche esempio.

    Entrambi nascono in un periodo problematico per la Chiesa e hanno un aspetto rivoluzionario, solo che la rivoluzione francescana si radica nel Vangelo e non mette in discussione la liturgia e i fondamenti della fede, quella di Kiko si radica in una visione giudaico gnostica basata sull AT e mina i fondamenti della Fede e della liturgia cattolica.


    Entrambi vengono da una famiglia benestante e in gioventù sono ambiziosi, poi si convertono e decidono di dedicarsi ai poveri, solo che San Francesco sposa Madama Povertà, Kiko crea fondazioni.

    Francesco ricostruisce la chiesa del Signore dove trova il crocifisso di San Damiano (e anche la Chiesa Universale), Kiko costruisce nuove chiese con canoni discutibili.

    Anche Francesco fu sospettato di essere un eretico, come risposta fece davanti al Papa atto di sottomissione e professione di Fede, mentre Kiko anche se sollecitato si rifiutò di fare una pubblica professione di fede.

    I francescani sono un ordine posto sotto l'ubbidienza ai vescovi, il cammino in teoria lo stesso ma più volte si sono rivoltati contro di loro agendo indipendentemente e alle loro spalle.

    Francesco non cercava regole o statuti ma scrisse la regola francescana semplice sintetica essenziale, inequivocabile, Kiko fa approvare alle spalle del Papa uno statuto pieno di doppisensi e che non con regole che non corrispondono a quello che succede in realtà nel cammino.


    San francesco era umile, amava il Silenzio e fuggiva ai bagni di folle, per Kiko non si può dire lo stesso.


    Sono due persone che nascono in epoche per molti versi simili uno incaricato di risollevare la Chiesa, uno che ritiene di essere il nuovo battista e guidatore della nuova evangelizzazione. Solo che entrambi agiscono in maniera divesa, il paragone ci sta, sullo stile si può discutere ma esteticamente è un buon testo per un dilettante, certo se lo avesse scritto Umberto Eco avrei preteso di più ma non è assolutamente spazzatura.


    E' vero, ogni santo va ridimensionato e va messo nella giusta epoca, alcuni Santi hanno difeso il Signore con la spada in epoche in cui non farlo avrebbe potuto portar alla distruzione della Chiesa Cattolica, ma visto che Kiko non è ne un politico ne un soldato e che i tempi sono cambiati se lo avessero paragonato a Santa Giovanna D'Arco sarebbe stato assurdo ma con San Francesco è per certi versi simile, hanno molti punti in comune solo che a medesime domande danno risposte divergenti e se i santi sono esempi da seguire e noi vediamo un laico che alle medesime problematiche opera in maniera opposta dovremmo pensare che forse questo pittore ha preso qualche cantonata, magari in buona fede ma comunque è un espediente letterario ottimo per far notare gli errori del nostro caro Kiko.



    Gv

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  16. Gv ha detto: "Far parlare un santo o un altra persona importante è un topos letterario molto diffuso"
    Certo, suggeriamo all'anonimo di andare a leggersi Dante, Paradiso XI e XII.

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  17. ALL' ANONIMO CHE HA SCRITTO.. La possibilità della comunione sulla mano é stata introdotta come indulto nel 1989; ed io mi chiedo e vorrei che qualche fratello del cammino mi rispondesse: già da prima di quella data, noi, e parlo per quelli di vecchia data, ricevevamo nelle mani il Corpo di Cristo e non c'era neanche lo statuto, quindi noi facevamo di testa nostra a prendere la Comunione in quel modo con i sacerdoti che senza nessun indulto ci hanno permesso di fare così...Solo ora mi rendo conto di tutto questo, ora che grazie anche ad internet posso leggermi i documenti della Chiesa e tutto il resto...Gradirei una risposta, avrei voluto scrivere sul blog di xxx ma tanto lui non mi risponderebbe, quindi lo chiedo qui a voi, grazie in anticipo per la risposta, ho bisogno di un confronto.. CHE ILLUMINAZIONE PERBACCO, HAI RAGIONE, HAI PROPRIO RAGIONE, MA SE SEI ANCORA IN CAMMINO E CREDO PROPRIO DI SI DA COME HAI SCRITTO, CHE TE FREGA?? ormai dovresti sapere che le cose vanno avanti cosi' ... e se non interviene il Papa perchè noi dovremmo farci inutilmente il sangue amaro?? Tiriamo a campà fratello!

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  18. L`anonimo che considera porcherie e stupidaggini la lettera pubblicata anche su questo blog, non pensa evidentemente che possa esserci una parcella di verità nel messaggio al quale il suo autore ha voluto dare quella forma, probabilmente pensa che le parole:
    vanità,
    narcisimo,
    superbia,
    adulazione,
    culto della personalità,
    sono totalmente estranee al suo idolo, la sua cieca adulazione gli impedisce di vedere quanto e come, e poco importa come siano state formulate, quelle parole esprimono la realtà di un laico spagnolo ribelle che non solo ha rigettato Tradizione, Dottrina, Liturgia e prassi della Chiesa ma che vuole imporre alla Chiesa le sue invenzioni con l`aiuto indispensabile di chi ha il potere nelle sue mani, e in diversi campi....
    Chi manipola chi non lo so, ma è forse arrivato il tempo in cui saranno messi dei limiti alla superbia di un uomo che pretende di essere lo strumento che Dio ha scelto per salvare la Sua Chiesa!

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  19. "CHE TE FREGA! e se non interviene il Papa perchè noi dovremmo farci inutilmente il sangue amaro?? Tiriamo a campà fratello!"

    Ma è possibile che ci sia ancora qualche neocatecumenale che non sa CHE IL PAPA È INTERVENUTO già nel 2005?
    Fino a quando mentirete e rifiuterete l`evidenza della vostra DISOBBEDIENZA?



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  20. I cari fratelli delle comunità neocatecumenali sono sempre più accecati dall'ira.

    Infatti anziché leggere e poi commentare, si limitano a leggere il titolo e poi a urlare.

    Per esempio il commentatore delle 8:52 parla di "accostamento tra san Francesco e Kiko".

    In realtà è un testo di fantasia scritto (in lingua spagnola! noi qui lo abbiamo solo tradotto in italiano) per mostrare cosa direbbe san Francesco d'Assisi oggi a Kiko.

    Nel commento delle 8:52 si qualifica Kiko come «un laico che vuole portare avanti un percorso per riscoprire la fede nella gente».

    Chi scrive tali parole già fa finta di non notare l'assurdità: un laico che vuole portare avanti un percorso...


    Vi prego, riflettiamo un attimo su tali parole.

    Si tratta di "un laico". Cioè di uno che non è stato aggregato al collegio degli Apostoli, e neppure ordinato al sacerdozio per aiutarli. È uno che si è autoeletto "portatore" di un programma.

    In secondo luogo, vuole portare avanti «un percorso» da lui stesso inventato e che notoriamente è diverso da ciò che la Chiesa ha sempre consigliato (diverso dottrinalmente, diverso liturgicamente): lo ha ammesso Kiko stesso!

    Ora, il fratello delle 8:32 che qualifica Kiko in quel modo, lo sta già definendo eretico senza accorgersene. Sono infatti gli eretici che si svegliano un bel mattino con la luna di traverso e decidono di portare avanti la propria idea (premendo perché la Chiesa "certifichi" la propria invenzione e il proprio auto-eletto auto-incarico).

    Il bello è che il fratello delle 8:32 elenca un certo numero di santi, reclamando per Kiko lo stesso trattamento. Cioè il fratello delle 8:32 considera i santi come degli auto-incaricati auto-eletti indipendenti dalla Chiesa, riusciti nell'intento che Kiko si propone. Come se la Chiesa fosse una federazione di inventori di "percorsi" e di "spiritualità" obbligata a dare il riconoscimento a chiunque raggiunga un pochino di successo nella propria iniziativa auto-inventata, auto-decisa, auto-certificata.

    Come potete tutti verificare (e tu, fratello delle 8:32, tu stesso puoi verificarlo), si tratta proprio del relativismo condannato non solo da Benedetto XVI, ma perfino da Kiko stesso.

    E si tratta anche di un'idea sbagliata di Chiesa, poiché Nostro Signore l'ha istituita non come ente certificatore di opere altrui, ma solo per proseguire la Sua divina opera (munus sanctificandi), trasmettere fedelmente i Suoi insegnamenti (munus docendi), guidare il Suo gregge (munus gubernandi).

    Il commentatore delle 8:32 descrive Kiko come un "laico" che vuole "portare avanti" la propria invenzione, senza avere nulla di quel triplice munus.

    Aveva ragione padre Pio quando, ancor prima che Kiko e Carmen si installassero a Roma nel novembre 1968, già li qualificava «i nuovi falsi profeti».

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  21. Secondo me pensano che per esserci un "intervento" del Papa, Benedetto XVI dovrebbe mandare i carabinieri ai raduni del sabato sera e arrestarli in massa. Finché questo non accadrà, e l'intervento del Papa continuerà a consistere in Discorsi, Esortazioni, Prescrizioni Magisteriali e Istruzioni della Congregazione competente, loro considerano tutto questo irrilevante, bastando di poter continuare di fatto come prima.

    Forse un alro tipo di "intervento" efficace, nella loro visione, sarebbe un provvedimento del tipo: "al prossimo balletto siete tutti scomunicati" o simili.

    La verità è che la "guerra" che i camminanti portano alla Liturgia Cattolica costituisce un'idea originaria fondativa dello stesso Cammino, per cui non si può sradicare senza che "tutto finisca".
    Il modo per passare da questa incredibile distorsione a una normale vita cattolica resta un mistero, ma la Chiesa stessa è un Mistero. E i miracoli sono sempre possibili.

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  22. ho gia scritto ieri ma non sono stato pubblicato. peccato non vi erano ne insulti ne slogan e non ero neppure fuori tema ma si vede che eliminate i commenti che vi gira di eliminare e tutte le balle sui motivi per cui li eliminate son per l'appunto balle.

    comunque prendo spunto dal commento di tripudio per riproporre le stesse argomentazioni di ieri nella speranza di essere pubblicato.

    dice tripudio: In realtà è un testo di fantasia scritto per mostrare cosa direbbe san Francesco d'Assisi oggi a Kiko.

    qui sta l'errore secondo me. se san francesco fosse al mondo oggi e penserebbe tutto quello che pensate voi di kiko e del cammino direbbe "caro kiko, sei uscito fuori dal seminato, volevi aiutare la chiesa la stai distruggendo, volevi fare del bene ma stai facendo del male. lo dico per amore a te e a chi ti segue che devi ravvederti ecc ecc"

    sicuramente non direbbe "io sono bravo perche ho fatto cosi te sei malvagio perche hai fatto colà". sicuramente non direbbe mai "io mi comporto con grande umilta mentre tu sei un superbo". sicuramnte non direbbe "io mi son liberato dei beni per la poverta mentre tu sei avaro".

    capite cosa intendo?? non ce l'ho per quello che dite di kiko perche devo difendere kiko e balle varie. primo perche non mi interessa niente difendere kiko e secondo perche a lui che io lo difenda frega ancora meno. semplicemente io ritengo che avete preso l'esempio del santo dell umilta trasformandolo in un arrogante pieno di se. mi spiace sopratutto per lino perche gli altri potrebbero anche non capire ma lui che è critico di arte iconografia letteratura teologia musica filosofia e diritto dovrebbe avere un minimo di correttezza nel dire "è vero, san francesco potrebbe pensare cose negative di kiko ma non avrebbe mai parlato cosi"

    poiche non mi aspetto pero questa sua correttezza perche non ammettera mai che qualche post qui pubblicato sia una porcheria spero solo di essere pubblicato

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  23. rispondo ad anonimo che dice

    "... La possibilità della comunione sulla mano é stata introdotta come indulto nel 1989; ed io mi chiedo e vorrei che qualche fratello del cammino mi rispondesse: già da prima di quella data, noi, e parlo per quelli di vecchia data, ricevevamo nelle mani il Corpo di Cristo e non c'era neanche lo statuto..."


    Ti assicuro sono entrato per la prima volta nel CNC nel 1975 o 1976 non ricordo (perchè poi sono uscito dopo 4 anni e poi sono rientrato) ma fin dalla prima celebrazione già si riceveva la comunione nel palmo delle mani.

    Ricordo bene perchè eravamo giovani, venivamo dall'oratorio (agesci e azione cattolica) e non avevamo mai fatto la comunione in questo modo

    Continuo dicendo che nessuno di noi (e questo duro' per anni e anni) sapeva che il movimento neocatecumenale non era ancora stato approvato dalla Chiesa.

    ....


    per il fratello NC che
    TIRA A CAMPA' o che filosofa il CHE TE FREGA spinto direi che sarebbe meglio andare di sabato a fare una gita ai castelli romani per cantare questi stornelli perchè li' il modo sia di parlare che di comportarsi, sarebbe piu' appropriato

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  24. Far parlare un santo di un altro è un topos letterario, vedasi il paradiso di Dante...
    che strano, I santi parlano bene degli altri, soprattutto nel paradiso di Dante. il vostro San Francesco versione antineocat è ben poco credibile, con la sua lezioncina di santità.

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  25. Jp ha detto: "...che strano, I santi parlano bene degli altri, soprattutto nel paradiso di Dante"
    Davvero? Vatti a cercare la spiegazione di questi versi, vai. Poi torni e ce li commenti.
    "Ma l'orbita che fé la parte somma
    di sua circunferenza, è derelitta,
    sì ch'è la muffa dov' era la gromma"
    .

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  26. forse prima dovreste dire cosa direbbe S.Francesco di voi, poi ne riparliamo.

    davvero non si tratta di difendere il cammino, a quello ci hanno già pensato gli ultimi due Pontefici.

    l'unica cosa è la vostra immensa scorrettezza, in un fantomatico (quindi inventato) colloquio, ci avete buttato dentro tutto il vostro veleno, i vostri soliti sfottò, la chitarra, i dipinti, l'orchestra.

    venero S.Francesco come il massimo esempio di fede concreta, non riesco nemmeno ad immaginare che Lui prendesse in giro così volgarmente la persone, e le migliaia di persone, che stanno dentro la Chiesa.

    vi posso assicurare che solo l'aver letto questa discussione, mi ha fatto raggelare il sangue... ma davvero c'è gente come voi, che pensa di potere parlare a nome del Santo, ed avere la coscienza a posto ?

    probabilmente si, perchè il vostro unico scopo, è quello di pestare sempre le vostre accuse, nella speranza che anche uno solo le legga, per questo non avete altri argomenti, perchè il vostro interesse è solo quello.

    almeno però lasciate in pace i Santi, potrebbero intercedere davvero......anzi lo hanno e lo stanno facendo ancora.

    pronti alle tre lettere ???

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  27. Caro fratello jp, i santi parlano bene di chi bisogna parlar bene, e parlano male di chi bisogna parlar male. Il mio esempio preferito è sant'Ireneo di Lione, che contro gli eretici ha utilizzato insulti e volgarità che tu non immagini.


    Ora, è interessante il fatto che i "kikos" protestino nel momento in cui si fa notare che il loro superbo fondatore manca notoriamente di parecchie virtù cristiane. Reagiscono come quando qualche idolatra sente offeso il suo idolo.

    La cosa è interessante perché con quel modo di reagire stanno involontariamente testimoniando che il Cammino Neocatecumenale è direttamente collegato alla superbia dei fondatori.

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  28. Da un lato i neocatecumenali protestano che abbiamo sempre nuove "accuse" (cioè fatti concreti) su Kiko e Carmen.

    Dall'altro gli stessi soggetti che protestano così, si lamentano che tiriamo in ballo sempre vecchie "accuse" (cioè fatti concreti) su Kiko e Carmen.

    Ma si tratta solo di tentativi di far spostare il discorso dai fatti concreti a questioni secondarie.

    Un neocatecumenale onesto si chiederebbe cosa ci sia stato di tanto segreto e "rabbuiante" in quella riunione a Porto San Giorgio a porte chiuse durante la Convivenza.

    E invece gli attivisti neocat accorrono qui a elucubrare su san Francesco, su Lefebvre, eccetera.

    I veri santi affrontano con letizia sia le persecuzioni che le promozioni; Kiko e Carmen invece hanno sempre pronte velate minacce e ben poco velate arroganze.

    Esempio: Kiko che dice «ora è il Papa a dover combattere con Arinze»; Carmen che dice «questo Pontificio Consiglio avrà un Futuro Immenso», Kiko che dice «abbiamo bisogno di cefale... ragazze per la Cina»...

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  29. "Pronti alle tre lettere?"

    Anonimo, con queste sole quattro parole hai vanificato quel che poteva esserci di eventualmente da prendere in conto nel tuo"contributo"!

    Scendi dal piedestallo da cui guardate i cristiani della domenica, ci sono cose indifendibili nel tuo amato cammino, ci sono comportamenti indifendibili nel tuo idolo Kiko.
    Superbia, ribellione, disobbedienza, delirio di onnipotenza, vanità e narcisismo, cointinuo?

    Le tre lettere non rischiano di arrivare, salvo se la chiesa parallela di Arguello e compagni avrà sostituito la Chiesa di Cristo, salvo se tutta la gerarchia della Chiesa, Papa compreso, saranno stati kikizzati= lobotomizzati, non credo che uno scempio simile accadrà...

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  30. "davvero non si tratta di difendere il cammino, a quello ci hanno già pensato gli ultimi due Pontefici."

    A dire il vero, ma preferisci dimenticarlo o consapevolmente occultarlo, i due ultimi Pontefici vi hanno dato chiari richiami,
    l`ultimo Pontefice, Benedetto XVI vi ha perfino dato delle PRESCRIZIONI, per iscritto e poi oralmente, guardandovi negli occhi, confidando nella vostra obbedienza.
    A chi avete obbedito?
    Al Papa?
    NO, avete obbedito a Kiko Arguello che vi ha ordinato di disobbedire al Papa.
    Questa è la realtà, che alcuni, troppi, di voi tentino di occultarla non la fa sparire, non la cancella.

    RispondiElimina
  31. Le tre lettere non rischiano di arrivare, salvo se la chiesa parallela di Arguello e compagni avrà sostituito la Chiesa di Cristo, salvo se tutta la gerarchia della Chiesa, Papa compreso, saranno stati kikizzati= lobotomizzati, non credo che uno scempio simile accadrà...

    Se è vero il fatto delle "tre lettere", mi pare che nella Chiesa si stia cominciando a interpellare ognuno secondo la sua responsabilità. E dunque non è un Tripode inscindibile, una "Trimurti" assoluta rappresentata, in maniera blasfema, addirittura con l'icona della Trinità sfigurata!

    RispondiElimina
  32. P.S.
    @ anonimo 12:38
    A prescindere dal fatto che tutti quelli che hanno un minimo di discernimento e (come te) seguono il blog avranno notato che io intervengo solo in questioni di letteratura e iconografia, con particolare riferimento ai Vangeli (c'è "qualcosa" di comune in questi studi, sai?), mai in altre teologiche o liturgiche o musicali, lo sai dove sbagli ancora?
    L'autore ha scelto la tecnica dell'io narrante in prima persona, sviluppando - come ha ben spiegato Gv - i temi comuni e le relative differenti risposte date dai personaggi del testo. In bocca al "personaggio" san Francesco sono state messe verità storiche, questo è importante. Poi, se proprio vuoi il mio parere, in questa che è la tecnica narrativa più difficile, specie per un dilettante, non mi fisso sulle eventuali discrepanze che una finzione letteraria può contenere su un Santo: conosco le inevitabili concordanze tra l'autore e l'io narrante e le discordanze tra l'io narrante e il narrato.
    Al tuo posto, mi ripeto, mi fisserei maggiormente sul catechista/"Gesù" che taglia i fichi sterili e chiude le porte del Cammino. Quelle sono catechesi e realtà, non finzioni letterarie.

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  33. Qualcuno mi spiegherebbe cosa sono queste famose tre lettere?
    grazie

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  34. Aspetta e spera caro sebastiano, vai a farti due orette di contemplazione in ginocchio sui ceci, vedrai vedrai.

    RispondiElimina
  35. ad Anonimo che ha detto: "Aspetta e spera caro sebastiano, vai a farti due orette di contemplazione in ginocchio sui ceci, vedrai vedrai".
    Come consiglio non è un gran che, in ginocchio sui ceci di solito si vedono solo le stelle.
    Fai come Kiko, vai in un bar, prendi qualcosa di forte e avrai le visioni anche tu...

    RispondiElimina
  36. ma sto post, signori, è di una tristezza disarmante....bò vedete un po' voi.... ;)

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  37. Questo post è una traduzione disarmante... vedete voi!

    Dice cose purtroppo vere e comprensibili a qualunque neocatecumenale che non idolatra Kiko.

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  38. @anonimo

    "ma sto post, signori, è di una tristezza disarmante....bò vedete un po' voi.... ;)

    A me l'unica cosa di una tristezza disarmante è millantare patenti di "santità" verso i propri idoli...

    Vedi un pò tu...

    RispondiElimina
  39. Caro fratello Federico,

    la tesi marxista della "paura da parte del papato" parte dal falso presupposto che il Papa "promuova" movimenti per utilità politica anziché per il paterno pascere le pecorelle del Signore.

    La "repressione" del francescanesimo abbisognava di una sola parola da parte del Papa: san Francesco avrebbe ubbidito immediatamente - a differenza degli altri "movimenti mendicanti" che ritenevano di trovare in sé stessi, anziché nell'ubbidienza al Papa, la legittimazione.

    Detto fra parentesi, questo è lo stesso problema del Cammino Neocatecumenale, che pretende di trovare legittimità guardando sé stesso e i suoi due iniziatori, anziché il Papa.

    Tant'è che quando il Papa parla, i neocatecumenali possono anche andarsene via: per loro è più importante la convivenza con Kiko che l'intervento del Papa. Come avvenuto già a giugno 2006, in occasione dell'incontro del Papa coi movimenti, non appena Kiko terminò la propria omelia da sindacalista i neocatecumenali presenti in piazza san Pietro e via della Conciliazione recuperarono le loro chitarrelle e carabattole e se ne andarono via, anche se mancava poco per l'intervento del Papa.

    Ne fui -sbigottito- testimone oculare.

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  40. @Tripudio

    Perché alla GMG di Madrid dove in massa molti cari fratelli nc hanno abbandonato la santa messa all'omelia del Papa per andare ad accaparrarsi i primi posti per l'incontro con Kiko?

    p.s. Non tutti i nc hanno disertato ma gli unici che hanno abbandonato la Messa del Signore durante l'omelia erano loro.


    Gv

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  41. vorrei far notare all'anonimo del 22 gennaio, 2013 17:50 che l'incontro con kiko è stato il giorno dopo, non lo stesso della Santa Messa con il Papa.

    E mi fa molto piacere che la mia risposta (che ho tentato di pubblicare ieri sera) a Tripudio non sia stata approvata. Un grande esempio di correttezza.

    RispondiElimina
  42. guarda che l'incontro con kiko era il giorno dopo la messa!

    RispondiElimina
  43. Caro fratello Francesco,

    io sono testimone oculare del fatto che i neocatecumenali sono andati via subito dopo l'omelia "rivendicazione sindacale") di Kiko, prima dell'intervento del Papa.

    Si era a giugno 2006. Se ne andarono via con tutte le loro chitarrelle e carabattole, immediatamente dopo la predica di Kiko, infischiandosene del Papa.

    Quanto alla GMG, è vero: l'incontro con Kiko avviene sempre dopo l'incontro col Papa. Questo perché ai neocatecumenali fa comodo dire "abbiamo mandato 30 giovani della nostra città alla GMG" e invece pensavano a Kiko, non al Papa. Tanto più che a queste adunate oceaniche in presenza di Kiko vengono spediti anche quelli che i cosiddetti "catechisti" hanno deciso di far "alzare".

    La prossima GMG, che vedrà le forze neocatecumenali scendere in campo con tutta la loro arroganza, pure vedrà il solito Kiko-show in grande stile. Possiamo star certi fin d'ora che i neocatecumenali si vanteranno di aver mandato "tanti giovani" alla GMG... ma quei "tanti giovani" resteranno obbligatoriamente fino all'incontro con Kiko.

    Poiché infatti per loro l'idolo Kiko vale più del Santo Padre, vicario di Cristo e successore di Pietro.

    Quando vedremo neocatecumenali andare all'incontro col Papa a costo di sacrificare l'incontro con Kiko allora potremo pensarla diversamente.

    Quello che ho visto a giugno 2006 con questi miei stessi occhi a via della Conciliazione e a piazza san Pietro, i neocatecumenali andarsene via dopo che ha parlato Kiko e infischiandosene del Papa, non puoi cancellarmelo dagli occhi agitando qualcuno dei soliti slogan del Cammino, né puoi convincermi che si tratta di una miracolosa eccezione, visto il modo con cui idolatrate Kiko.

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  44. Ho controllato sul sito CAAL, purtroppo è vero, anche quell'osceno portacero è made in Kiko. Mi sembrava non proprio in stile ma guardandolo meglio ha poco a che vedere con le colonne del bernini. Puoi anche omettere i miei due post, non credo siano utili nella discussione. Un saluto c.

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  45. Caro Kikos che senso ha commentare una cosa del genere ???
    Si commenta da sé...
    Fanno scritti e se li commentano tra di loro...
    Patetici...
    Abbiate almeno il buonsenso di rispettare chi, tramite la propria disponibilità nei confronti di Dio, ha fatto sì che tante, tante, tante vite abbiano potuto esistere !
    Io, ad esempio, sono nato grazie alla pazzia di Kiko, di Carmen e padre Mario.
    Ho fratelli carnali e nella fede sempre grazie a loro, che a voi piaccia o no.
    Tutto il resto passa in second'ordine...
    "il giusto pecca sette volte al giorno"...
    E San Francesco lasciatelo in pace: arroganza e superbia, sono sicuro, erano ben lontane da Lui.

    RispondiElimina
  46. "o, ad esempio, sono nato grazie alla pazzia di Kiko, di Carmen e padre Mario."

    Tu sei nato perchè eri nel progetto di Dio e per l'amore dei tuoi genitori. Non certo per merito di Kiko Arguello, il quale, tra parentesi, è così megalomane da dirlo anche in pubblico.

    "Ho fratelli carnali e nella fede sempre grazie a loro, che a voi piaccia o no."

    Che ti piaccia o no anche la sottoscritta è TUA SORELLA NELLA FEDE. Peccato che tu non te ne renda conto e che non ti interessi.

    Se non riesci a capire queste cose elementari...

    RispondiElimina
  47. come volevasi dimostrare...
    Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...
    Continuate a "celebrare" la vostra non-so-cosa antiKiko, antiCammino...
    Si perdoni la mia intrusione...

    RispondiElimina
  48. Noi non siamo anti-Kiko.

    Non siamo anti-Cammino.

    Semplicemente ci limitiamo a riportare fatti concreti, circostanze verificabili, parole degli iniziatori, fotografie neocatecumenali...

    Finché avrete qualcosa da nascondere (eresie, strafalcioni liturgici, disubbidienze, eccetera) continuerete ad insultarci.

    Potrete ingannare noi, ma non potete ingannare il Signore.

    Quanto all'«orgoglio e arroganza dei leader del Cammino, e il culto della personalità di Kiko», prenditela con i vescovi che ne hanno parlato ufficialmente (clicca sui link per convincertene tu stesso).

    RispondiElimina
  49. come potere disintossicare un neocatecumeno, di livello culturale medio-basso, che di sera tardi, quando la soglia di ratio è estremamente bassa e a seguito di bombardamenti su cosa devi e su cosa è giusto, arrivano ad essere così impresse che nessun altra cosa può valere o eguagliare?
    ci vuole molta forza a dire basta. e poi ci sono i vincoli socio-affettivi che giocano a favore dei leader per cui l'obbedienza è la cosa imprescindibile e impensabile per le pecorelle , o i pecoroni dei catechisti. ma come si è potuto dare seguito e far diventare così tragica questa piaga nella chiesa? è deprimente costatare come non si riesca a ragionare più con la propria mente. la carità cristiana, è carità recuperare tanti figli di Dio che non vivono più nella libertà la grazia del Vangelo.
    il cugino dei catecumeni

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