venerdì 7 marzo 2014

«Se pure gli metti dei dubbi, andrà a farseli rimuovere dai cosiddetti "catechisti"»

Particolare della
domus kikiana
Mi sono trovato a colloquio con un itinerante di lungo corso, una persona che comunque ho sempre stimato per la simpatia, la correttezza e la vita integra.

Lui mi ha chiesto cosa stessi facendo in questo periodo, così mia moglie, precedendomi (perché io non volevo entrare in un discorso che sapevo già perso in partenza), gli ha detto che stavamo seguendo il corso del Don Tal dei Tali, nella Parrocchia Talaltra (un bravissimo Sacerdote, con una cultura immensa, ma anche umano, terra terra).

La sua risposta è stata (a brutto muso):
- Quindi fammi capire, tu hai rifiutato il Cammino per andartene con quel Don Tale?!
- Sì, qual è il problema?
- Quello che ha cacciato le comunità dalla sua parrocchia?
- Eh sì, quello, ma almeno lo conosci? Ci hai mai parlato? Sai perché è arrivato a quel punto?
- No, guarda, non lo conosco e nemmeno mi interessa, però so che se n'è andato dal Cammino in piena discomunione con i suoi catechisti, disobbediente.
- Ma se non lo conosci come fai a dire questo?
- Eh... conosco i suoi catechisti.
- Ma ci hai mai parlato con lui?
- ...

Balletto "liturgico" neocat
Che altro potevo dire? Ho cambiato discorso, perché è del tutto inutile ragionare.

Se il tuo interlocutore è un fanatico nazi-neocat ti ricoprirà di grida e insulti, e la questione sarà chiusa.

Se è una persona "tiepida" ti risponderà a monosillabi, e se pure gli metti dei dubbi andrà a farseli rimuovere dai "catechisti".

Se è una persona fragile finirà in crisi, di Fede e probabilmente anche psichiatrica, per cui non otterresti nulla se non uno scandalo.

Capisco il Papa, anzi i Papi, per quale motivo hanno sempre agito così.

Il cammino ha una presa troppo forte sulle persone deboli, che hanno subito magari traumi e grandi croci nella vita, se gli togli il Cammino si disperano.

Sarebbe troppo dura per loro pensare di doversi correggere di non potersi più fidare ciecamente.
Un Santo prete anti-NC, oggi salito al Padre, disse, all'ennesima protesta per l'invadenza neocat: meglio lavati di cervello qui in parrocchia che chissà dove in qualche setta buddista.
I "mamotreti" segreti del
Cammino, edizione 1986
Nel tempo, ho capito, aveva ragione.

Dio sa, Dio tutto vede e tutto provvede, preghiamo per loro. :)

(da: Sandavi)

35 commenti:

  1. Non se ne po più.

    Ieri ho letto sulla pagina face book dei probabili viaggi del Papa in sud America (Argentina, Uruguay Venezuela)nel 2014.
    Parlando con un nc di vecchio corso di questi viaggi ne viene fuori una interpretazione tutta n.c.
    Dice il saggio n.c.:
    "Si lo so il Papa va in Argentina su invito di una sua vecchia amica del cnc di quando era cardinale a Buenos Aires, hai visto su TVsat 2000 l'incontro degli itineranti con il Papa?
    In quella occasione l'amica ha invitato il Papa"


    In conclusione io dovrei credere che il Papa va in Argentina perchè invitata dalla signora.

    Ma fatemi un piacere........................

    Ma un n.c. di vecchio corso può sparare ste caxxate ?Che ci dobbiamo aspettare l'ennesimo scoop di una celebrazione del Papa in una comunità n.c. a Buenos Aires?

    Se un n.c. di vecchio corso va dicendo queste cose significa che tutte le comunità hanno preso per buona questa notizia tutte avranno gustato i potenti appoggi del cnc in Vaticano.

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  2. Si dice che i neocat siano persone deboli, ferite dalla vita e quindi facili prede della predicazione kikiana.
    In realtà non ci credo più tanto: i neocat sono lo specchio dei fondatori: guardate l'arroganza di Kiko davanti al papa e vedete tutti i neocat dal primo all'ultimo.
    Si entra nel cammino perchè si viene solleticati nell'orgoglio, con l'idea di essere destinati a fare cose grandi e di avere una missione speciale.
    Il cammino fa presa sugli orgogliosi, su chi vuole sentirsi speciale e superiore agli altri.

    Si tratta di persone che volontariamente si mettono nelle mani dei catechisti, e subiscono la violenza insita nel metodo neocat, sapendo che, se saranno fedeli, un giorno anche loro riverseranno la stessa violenza su altri malcapitati.

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  3. Al contrario, Michela, io pensavo così come te adesso, ma ho cambiato parere. Una buona parte (i nazi) sono come li descrivi tu, altri invece sono in ottima fede, e il cammino è l'unico appiglio che hanno. Che poi la superbia, l'arroganza e la mancanza di misericordia si respirino in quell'ambiente è vero, come è vero che si finisce per esserne influenzati e per pensare di essere dei privilegiati, ma non è per tutti così.
    Tanti sono sinceri, animati da spirito sincero e sono quelli di cui sono più preoccupato, perché se il cammino domani finisse cadrebbero in disperazione. Non dico per scherzo e avendo frequentato il cammino sai di cosa parlo. Il cammino purtroppo forma ad una fede che esiste finché si esercita nell'ambito del cammino, fuori da quell'ambiente perde di forza e valore.
    La misericordia purtroppo non è una caratteristica del CNC, il che porta alla diffusa superbia che aleggia ovunque.
    Ho conosciuto tante brave persone e tanti fanatici irrecuperabili.
    A volte succede che chi si lascia condizionare diventa (come questo itinerante, che prima non era così) un talebano.
    Anche il cammino ha la sua complessità e non può essere preso per categorie.
    Tutte le storture comunque sono dovute (ormai ne sono convinto) alla voglia superba di poter fare meglio della Chiesa e in alcuni casi anche a meno della Chiesa o nonostante la Chiesa.
    Motivo per cui spesso e volentieri vengono cacciati da diocesi e parrocchie.
    Dio è Onnipotente, Michela, saprà condurre le sue pecore.

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  4. @ Michela
    Sono perfettamente d'accordo con te, Michela. Nei giorni scorsi ho partecipato a discussioni dove i neocatecumenali intervenivano con nome e cognome: niente troll, quindi. I comportamenti sono i medesimi del troll del fico al quale ho risposto nel topic precedente: una superbia edificata sul nulla.

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  5. Cara Michela non sono d'accordo con te.
    La persona debole che entra in comunità non diventerà mai un duro catechista n.c.
    Quando si entra in cammino e nasce una comunità di 30 40 persone sin dall'inizio si applica una selezione naturale fra i più forti e i piu deboli, ci si comincia a conoscere fra di loro durante l'ascolto delle catechesi, dove vengono fatti questionari e dove le persone più spigliate più argute più furbe emergono con le loro risposte imponendo sin dall'inizio sugli altri la loro supremazia culturale e religiosa, il debole mai si confronterà con il più forte, accetterà passivamente ogni angheria basta che faccia parte del branco.

    Così nascono i responsabili e corresponsabili che una volta dato loro questo potere dai fratelli più deboli, mai rinunceranno a questo ruolo che li porterà ad essere i futuri catechisti di domani.

    I più deboli debbono per forza esistere in una comunità, altrimenti dove vomiterebbero le loro masturbazioni mentali le loro colpe il loro orgoglio? i piu forti dove attecchirebbero la loro cattiveria? è una relazione biunivoca l'uno non può fare a meno dell'altro.
    Un valido esempio è stato l'evento "Le cento piazze" dove agguerriti pseudo catechisti anno vomitato il loro veleno il loro dolore represso
    le loro fandonie su di un terreno arido sterile (le piazze) dove nessuno se li è filati,dove mancava l'altra parte che assorbiva la loro tiritera.

    Sai che mi dicevo da catechista ogni volta che venivano a trovarci i nostri catechisti:
    "Non voglio diventare come loro, non voglio diventare come loro, non voglio diventare come loro,"come una preghiera, perchè sapevo di essere un refrattario che avrei assimilato tutto quello che ci vomitavano addosso.



    Sono stato ad una festa dei miei ex fratelli nc dopo 30 anni,una cosa mi ha colpito e ancora mi fa male,dopo 30 nella mia ex comunità ancora vige la selezione fra il piu forte e il più debole,vi erano tavoli ben distinti in uno vi erano i più deboli sempre gli stessi solo molto invecchiati e molto tristi, gli altri (i più forti) spadroneggiavano per la sala

    Per potersi staccare da tutto cio basta capire che Dio non ci vuole tristi passivi vittime

    Dio ci ama

    ODG

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  6. A proposito della cieca obbedienza ai catechisti, riporto questa frase detta direttamente da Kiko durante l'annuncio di Quaresima: "Se uno veramente vuole essere cristiano si mette con umiltà nelle mani dei catechisti che gli dicono cosa deve fare per diventare cristiano. Questo non vuole dire che noi vogliamo che sia un poveraccio, no, vogliamo che
    sia libero dalla schiavitù al denaro questo sì. Libero!"
    Cosa ne pensate? A me sinceramente fa un po' paura...

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  7. Kiko vuole solo che il tipico neocatecumenale sia libero dalla schiavitù del denaro, cioè consegni il denaro nelle mani dei cosiddetti "catechisti", altrimenti il Cammino si ferma...

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  8. In questo quadro della Vergine Maria è scritto: “Bisogna fare comunità cristiane come la Sacra Famiglia di Nazaret, che vivano in umiltà, semplicità e lode; nelle quali l’altro è Cristo”. L’originale di questo quadro – questa è una fotografia fatta male, l’icona originale è in una cappella della Cattedrale di Madrid – l’ho dipinto io nell’anno 1973. Perché ho dipinto questa Vergine? Perché prima del Cammino, nell’anno1959 – questo lo racconto con umiltà e mi vergogno di farlo – ebbi un’apparizione, o chiamatela come volete, della Madonna, e su questo non posso dire nient’altro. “Bisogna fare delle comunità cristiane come la Sacra Famiglia di Nazaret, che vivano in Umiltà (tutto questo tempo si chiama umiltà). E questo tempo Semplicità, per arrivare all’ultima parte del Cammino che si chiama Lode. Arrivare alla lode, scoprire che la vita è una liturgia di santità. Avere una fede adulta è scoprire che l’altro è Cristo. Questo è l’itinerario del Cammino _eocatecumenale”.

    Lo quando ho sentito questo, quando ho ricevuto questo dalla Vergine, non sapevo che cosa volesse dire.Dopo lo raccontai al Papa, chiedendo se me lo poteva interpretare, e adesso scopro con sorpresa che il luogo fisico dove Gesù Cristo si fa adulto è la Famiglia di Nazaret.Che cosa significa essere come la Famiglia di Nazaret? Che tu non puoi crescere senza obbedire a Giuseppe e a Maria. Un bambino, per crescere, ha bisogno di obbedire. Se il padre gli dice: “Figlio mio, fa’ questo”, il bambino lo fa. “Vai a scuola”, e il bambino va. “Lavati”, e si lava. Nelle parrocchie dov’è l’obbedienza? Insegnargli a pregare, insegnargli l’impegno cristiano nella vita. Dove? Come? Perché soltanto Cristo come uomo adulto salirà sul Calvario; non come bambino ma come uomo. I nostri cristiani hanno una fede religiosa molto buona, ma molto infantile. Hanno bisogno di crescere nella fede per arrivare ad essere cristiani adulti. Allora, l’immagine che abbiamo nel Cammino è l’immagine della Vergine Maria.

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  9. Nelle parrocchie dov’è l’obbedienza?

    Ecco. Questa è la chiave di lettura.

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  10. Kiko non appena ebbe la millantata "apparizione" corse subito al bar a parlarne con Carmen.

    Entrambi avevano già come scopo, secondo quanto dichiarato dalla Carmen stessa, di "fondare una comunità".

    Aver adoperato come "sponsor" la Famiglia di Nazaret è di fatto irrilevante, è come un bambino che scrive "Ferrari" sulla sua biciclettina pensando di diventare più veloce e soprattutto più ammirato.

    La vera "vergogna" di Kiko sta nel fatto che col senno di poi avrebbe voluto scegliere trucchi meno impegnativi (dopotutto aveva solo 25 anni quando si fece gestire la "crisi" dall'ex suora specializzata in disubbidienze): è infatti vergognoso che a seguito della presunta "apparizione o chiamatela come volete" lui non si sia rivolto all'autorità della Chiesa ma sia corso al bar a vantarsene per far colpo sulla possibile alleata.

    Non risulta che le millantate apparizioni e locuzioni kikiane e carmeniane siano mai state poste al vaglio della Chiesa. Fino a prova contraria, bisogna pensare che vengano dal demonio o da stress fisico. Mi pare che sia stata santa Teresa di Lisieux a rispondere ad una consorella (che le confidava di aver avuto una qualche "apparizione"): «sorella, vacci piano coi digiuni».

    Inoltre la presunta "apparizione" a Kiko non lo ha convertito né cambiato: infatti la Carmen stessa ha testimoniato di avergli dovuto «servire il Concilio su un piatto d'argento» e «in mezzo a lotte infinite» per farlo passare «dal servo sofferente alla resurrezione».

    Quest'ultimo punto sembra ancora non essere avvenuto: Kiko straparla di resurrezione ma conserva ancora quel cupo pessimismo (visibile bene anche nelle sue funeree canzonette tutte uguali e nelle sue orrende opere pittoriche).

    Al di là delle parole ci sono i frutti: le comunità "come la famiglia di Nazaret" sono specializzate nell'insegnare corbellerie e nel celebrare strafalcioni.

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  11. Mi trovo sostanzialmente d'accordo con l'articolo di Sandavi.

    Non è vero che la maggioranza dei nc sono "fanatici", ma sicuramente la maggioranza dei nc vive una c.d "fede" che solo all'interno del cammino ha una sua valenza ed una sua ragione d'essere.

    Nel c.d. "mondo", i nc (nel 90% dei casi) non hanno nulla da dare o testimoniare (la prova di questo è che spesso i familiari più stretti non sono nel cammino e neppure sono invogliati ad entrarvi, costringendo gli adepti a fare le catechesi ai "lontani" che, appunto, non li conoscono davvero.

    Alla maggioranza di questi se gli togli in cammino gli togli tutto, su questo molti nc dovrebbero interrogarsi...

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  12. @Anonimo
    Dice il saggio n.c.:
    "Si lo so il Papa va in Argentina su invito di una sua vecchia amica del cnc di quando era cardinale a Buenos Aires, hai visto su TVsat 2000 l'incontro degli itineranti con il Papa?
    In quella occasione l'amica ha invitato il Papa"
    ---
    Ai fratelli Neocatecumenali, brucia non si sa quanto, il fatto che il Papa provenga da un paese, dove il Cammino ha avuto scarsissimo successo, scontando l'errore di non sapersi adeguare ai sentimenti della popolazione locale:
    la Chiesa argentina, è una Chiesa ad "alta religiosità popolare",quindi in antitesi con il Cammino e soprattutto, in tempi recentissimi, durante la dittatura 76/83, ha subito una lacerante divisione al suo interno, subendo spesso un vero e proprio martirio da parte dei suoi membri, cominciando da Vescovi, Sacerdoti, per finire ai Catechisti laici.
    Una Chiesa che ha "pagato" col sangue, non mi sembra, come in effetti non è stata, disponibile a farsi mettere i piedi in testa da avventurieri e fantasisti della Fede.

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  13. La "diagnosi"di Sandali è molto giusta. In effetti molti single o coppie che frequentano il Cammino devono rivolgersi ad uno psicologo per risolvere i conflitti dovuti a scelte di stili di vita proposti come giusti "per tutti" dai catechisti, che invece portano alla fine a patologie serie come crisi di panico, e simili.
    Tante cose che dicono i catechisti ad un certo punto del Cammino possono "andar bene, funzionare" per un 10 - 20% dei componenti una comunità'. Io ho rinunciato a decine, centinaia di sabati sera da passare con i vecchi amici per non mancare alla Eucarestia, essendo poi per lungo tempo l'unico cantore. Sapevo che se fossi mancato la Comunità sarebbe stata priva dei canti e mi sentivo obbligato ad andare. Col senno di poi, vedo questo atteggiamento come una schiavitù con un ricatto morale interno dovuto proprio, come dice Sandali, ad una debolezza, un senso di colpa interno. Dei catechisti, oggi dopo 30 - 35 anni ricordo solo la paura che incutevano, soprattutto il capo equipe, al quale tre anni fa in occasione dell'"Anniversario" della fine del Cammino dopo dieci anni, quando sono venuti a trovarci personalmente, per invitarci al Viaggio in Israele, ho detto prima di accettare (mia moglie si era fatta convincere, anche col patto che poi questo non significava assolutamente tornare nel Cammino) TUTTO QUELLO CHE AVREI VOLUTO DIRE LORO IN FACCIA SULLE SOFFERENZE PASSATE DA ME E DA ALTRI FRATELLI in cammino. Soprattutto una storia particolarmente penosa accaduta in Comunità'. Lui, molto più' disponibile rispetto ad anni prima, mi disse : Ma perche queste cose non ce le hai dette prima? Non sapevamo nulla di questo" E gli dissi che non lo avevo fatto perché pensavo che lo scandalo dato dal renderle pubbliche sarebbe stato molto peggio che tacere, tanto ormai il tempo aveva cancellato tutto. Ci rimasero molto male e, credo, con la coscienza che non si erano accorti che chi doveva dire loro le cose aveva fatto passare tutto sotto silenzio.
    Un altro esempio, un itinerante della mia Comunità al quale e alla moglie lavavo sempre i piedi il Giovedì Santo mi aggredì' quasi, come era suo costume, chiedendomi
    il motivo. Gli dissi che il suo comportamento bipolare, che passava continuamente dall'ira alla bonaccia da amicone mi terrorizzava, lui mi spaventava. Anche io ho dato una mia testimonianza credo. Ma Sandali ha completamente ragione.

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  14. Dal blog della "Vergogna..."

    "osservatori chiudete il blog06/mar/2014 23:49:00
    Chi ha ascoltato l'annuncio di quaresima ha ascoltato la lettura della omelia di Mons.Rylko alla convivenza di Kiko con gli itineranti.Il Card.Rylko ha invitato chiaramente a IGNORARE QUELLO CHE SI DICE IN GIRO SUL CONTO DEL CAMMINO.HA INVITATO A ASCOLTARE SOLO IL PAPA."
    ---
    Mi sembra quantomeno scontato,visto che il Cardinale in oggetto, vive in simbiosi col Cammino!...

    PS: Nonostante la tua assicurazione ad Elio, il blog non è agibile, no.

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  15. "...e adesso scopro con sorpresa che il luogo fisico dove Gesù Cristo si fa adulto è la Famiglia di Nazaret..."

    "... Perché soltanto Cristo come uomo adulto salirà sul Calvario; non come bambino ma come uomo."

    Grandissime, queste due! Una fiera delle banalità.
    1) Kiko cosa pensava, prima, che Gesù fosse stato affidato ai didascali? Non aveva letto Lc 2,51-52?

    2) A dodici anni, Gesù scompare per "tre giorni" (cfr. Lc,2). Proprio così, per "tre giorni". Chissà cosa significa! Ai genitori che lo riprendono, risponde: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Gesù, a dodici anni, stupiva i dottori del Tempio. Forse un po' maturo già lo era, a dodici anni! D'altra parte, un qualsiasi bambino ebraico di quei tempi - lo si apprende da testi non biblici ma storicamente affidabili - era considerato maturo già all'età di 12/13 anni, figuriamoci Gesù!

    Mi chiedo io: perché parla tanto, questo profeta?

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  16. "Il Card.Rylko ha invitato chiaramente a IGNORARE QUELLO CHE SI DICE IN GIRO SUL CONTO DEL CAMMINO"

    Bisogna diffidare anche di "IN GIRO"? In giro chi? In giro dove? In giro quanto? In giro poco oppure in giro molto? Qual è il raggio del giro? Mica è un angolo giro, a 360°?
    Non è soltanto l'Osservatorio, quindi, a raccontare fatti poco edificanti sul conto del Cammino, ma le narra pure "IN GIRO"?
    Occorre anche diffidare delle tre tirate di orecchie del Papa?

    "ATTENZIONE! Diffidate da IN GIRO, DIFFONDE IL FALSO!"

    Come volevasi dimostrare nel mio commento precedente: dai neocatecumenali (massimi e minimi) e dagli sponsor del Cammino "la miglior parola è quella che non fu detta".

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  17. NON POSSIAMO STARE TRANQUILLAMENTE SEDUTI QUANDO C'E' GENTE CHE NON CONOSCE GESU' CRISTO E NOI SAPPIAMO CHE SE UNA PERSONA TROVA GESU' CRISTO E LO SPIRITO SANTO GLI TOCCA IL CUORE, IL PECCATO VIENE DISTRUTTO, NON HA PIU' POTERE SU DI LUI. NON HA PIU' L'AVARIZIA DEI SOLDI, NON HA L'ODIO, LA CONCUPISCENZA... NON HA BISOGNO PIU' DI PORNOGRAFIA O DI LUSSURIA, PERCHE' IL PECCATO PERDE IL SUO POTERE, CRISTO DISTRUGGE IL PECCATO NELLA CARNE. QUESTA E' UNA COSA IMPORTANTISSIMA:RITORNARE ALLA ANTROPOLOGIA DELLA RIVELAZIONE!
    (KIKO ARGUELLO, ANNUNCIO DI QUARESIMA 2014)

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  18. Anonimo Anonimo ha detto...

    Cara Michela non sono d'accordo con te.
    La persona debole che entra in comunità non diventerà mai un duro catechista n.c


    rispondo a te rispondendo anche agli altri.
    Mi rifiuto di usare le categorie di debole/forte che appartengono al modo di pensare tipico neocatecumenale, e da cui mi voglio dissociare; difatti i neocat ritengono il cammino una specie di prova di forza a cui non tutti sono portati.
    invece mi chiedo perchè la gente entra: è la risposta è semplice, e sta nei suoi fondatori. tra kiko e i suoi c'è un rispecchiamento: l'idolo ha bisogno degli adepti per nutrire il suo ego, e gli adepti si sacrificano volentieri all'idolo in cambio del sogno di essere onnipotenti, di avere una grande missione da svolgere e di essere speciali.

    i 'deboli' come li chiamate voi non esistono, oppure restano in cammino per poco tempo.
    Chi non ha visto mansuete donne che in comunità non hanno mai aperto bocca, maltrattare i figli o disprezzare il marito che non viene in comunità?
    Chi non ha mai visto persone buone e tranquille trasformarsi in catechisti irosi?

    sandavi: Tutte le storture comunque sono dovute (ormai ne sono convinto) alla voglia superba di poter fare meglio della Chiesa e in alcuni casi anche a meno della Chiesa o nonostante la Chiesa.
    Motivo per cui spesso e volentieri vengono cacciati da diocesi e parrocchie.
    Dio è Onnipotente, Michela, saprà condurre le sue pecore.


    esattamente: la voglia di far meglio, il considerarsi migliori degli altri cristiani, è qualcosa che viene detto subito e in modo chiaro e chi decide di restare, lo fa per sentirsi migliore degli altri, che sia un fanatico, che sia una donna 'sottomessa' e silenziosa, che sia una persona tranquilla e bonacciona.

    Dio saprà certamente condurre le sue pecore, il problema è se le pecore vogliono farsi condurre.
    Credo che tutti i neocat amino sentirsi importanti e speciali e che queste cose le possono trovare solo nel cammino e quindi ci stanno bene e non ne escono.

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  19. Insomma, Kiko quest'anno ha il pallino del "diventiamo tutti antropologi".

    Un po' come nei film di Fantozzi: il conte Cobram era quello con la mania del ciclismo...

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  20. @tripudio
    Nota che si cita da solo: il termine "antropologia della rivelazione" se l'è inventato lui, o per lo meno la spaccia come sua invenzione....
    Si cita, capisci?
    Si avvita su se stesso.

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  21. Solo un piccolissimo flash.
    Vi invito a guardare questo bellissimo video

    http://www.youtube.com/watch?v=97n_o_bp94A&list=UUEpIk7JJxudbW7yPArUykBQ

    Vogliamo "riprendere" l'antropologia cristiana?
    Bene, sono d'accordo, ma facciamolo in questi termini.

    P.S. Se scorrete il canale troverete quello stesso schema applicato per i ragazzi delle Cresime...

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  22. I teologi del postconcilio che hanno perso la fede amano giocare con le parole e - purtroppo - hanno inquinato il gergo cattolico. Per esempio, i sacramenti una volta erano sette e le icone erano solo quelle dipinte, ora invece "tutto è sacramento di tutto" e "tutto è icona di tutto": la Chiesa "sacramento di unità", l'unità è "icona della carità", la carità è "icona della pace", eccetera.

    I teologi modernisti si sforzano di comporre paroloni esotici, "teologia della liberazione" (perché? quella di prima ingabbiava?) "antropologia della salvezza" (perché? l'antropologia cattolica non aveva mai pensato alla salvezza?), eccetera.

    Il dottore Honoris Causa Kiko, dall'alto della sua ormai proverbiale ignoranza, va proclamando antropologie solo per sentirsi al passo con i teologi moderni... tutto sommato il suo sventolare paroloni è frutto di superbia (Kiko chiama "kerygma" sé stesso, canta la Shekinà del Signore senza nemmeno sapere cos'è, eccetera: e i gonzi neocat si infervorano a vicenda dicendo "oooh com'è preparato, ooh, com'è teologico, ooh!").

    Quello che fa preoccupare è invece l'accostamento di certe parole come: "il peccato nella carne". Il peccato riguarda l'anima ed ha conseguenze (ripeto: solo conseguenze) nella carne... Indicare ossessivamente una malvagità della carne è uno gnosticismo (la più antica delle eresie) oltre che odio alla creazione di Dio (il peccato non è "nella carne" e non è "della carne"! Kiko è incapace di leggere le Scritture, altrimenti capirebbe la differenza tra "carne" e "tentazioni della carne").

    Nell'attuale babele delle lingue della teologia contemporanea la cosa passa inosservata o addirittura classificata tra le tante manifestazioni della vanità e della superbia di Kiko. Ma dato il "programma" del Cammino (arcani a tappe, ossessione contro i peccati sessuali, eccetera), non si può pensare che il suo accanimento sul bislacco "peccato nella carne" sia solo un modo vanitoso di giocare con le parole per sembrare ispirato.

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  23. Ottima segnalazione Ale.

    Conosco personalmente quei due sacerdoti e sono davvero ispirati (l'ottimo Maurizio Botta è autore anche del ciclo di incontri "i cinque passi", approfondisci anche quelli che meritano)

    Saluti
    Jeff M.

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  24. Papa Francesco: fedeli laici protagonisti, non contrapporre parrocchie e aggregazioni ecclesiali

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  25. @ Anonimo ha detto...
    "Papa Francesco: fedeli laici protagonisti, non contrapporre parrocchie e aggregazioni ecclesiali..."
    ---
    Ringrazio l'anonimo,ma magari diciamola tutta,in modo da verificare, che ciò che auspica il Papa, e proprio quello che il Cammino non fa!

    Radio Vaticana oggi:
    “Incorporato alla Chiesa, ogni membro del Popolo di Dio – sottolinea il Papa - è inseparabilmente discepolo e missionario. Bisogna sempre ripartire da questa radice comune a tutti noi, figli della madre Chiesa (cfr Evangelii gaudium, 120). Come conseguenza di questa comune appartenenza alla Chiesa e partecipazione alla sua missione – spiega - è importante non contrapporre tra loro le parrocchie e le aggregazioni ecclesiali laicali. Queste ultime, nella loro varietà e dinamicità, sono una risorsa per la Chiesa, con la loro proiezione nei diversi ambienti e settori della vita sociale; ma è bene – osserva Papa Francesco - che mantengano un legame vitale con la pastorale organica delle diocesi e delle parrocchie, per non costruirsi una lettura parziale del Vangelo e non sradicarsi dalla madre Chiesa (cfr ibid., 29)”.

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  26. All'anonimo delle 15:56:00

    Non c'è verso, non sapete parlare che di sesso e lussuria, anche all'annuncio della Quaresima o dell'Avvento.

    Certo, il dottor H.C. deve avere un bel po' di problemi in questo ambito, considerando che ne parla sempre e comunque. Per non parlare di quello che viene chiesto e raccontato negli scrutini e nei pellegrinaggi (in pubblico e al di fuori della confessione)...

    RispondiElimina
  27. All'anonimo delle 15:56:00

    Non c'è verso, non sapete parlare che di sesso e lussuria, anche all'annuncio della Quaresima o dell'Avvento.

    Certo, il dottor H.C. deve avere un bel po' di problemi in questo ambito, considerando che ne parla sempre e comunque. Per non parlare di quello che viene chiesto e raccontato negli scrutini e nei pellegrinaggi (in pubblico e al di fuori della confessione)...

    RispondiElimina
  28. @jeff
    Già, è vero. Sono ispirati. In tutto questo però non riesco a non fare un confronto tra quello che si dice in queste catechesi e quello che dice Kiko.

    Nelle catechesi di Kiko dove sta la libertà dell'uomo? Dove sta la sua tensione verso l'infinito? La sua domanda POSITIVA di felicità?

    Nelle catechesi di Kiko l'uomo è SOLO un coacervo di invincibili pensieri malvagi.
    E questo sia che abbia 15 anni sia che ne abbia 90.

    Ho dato uno sguardo anche all'archivio audio delle catechesi (con domande) dei 5passi (eggià perchè è tutto online)

    Nella catechesi sul dolore bisognerebbe sentire come risponde lui all'affermazione: "accettare (fatalisticamente) la croce"...

    Figuriamoci come reagirebbe se sentisse dire ce "Dio manda le disgrazie"


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  29. Piccola chiosa sul viaggio del Papa in ARGENTINA nel 2014 INVITATO dalla signora NC.

    Papa Francesco ha rilasciato una intervista al corriere della sera.
    Alla domanda: "Nostalgia dell'Argentina" ha risposto:

    "Non penso di andare prima del 2016, perché in America Latina sono già stato a Rio. Adesso devo andare in Terra Santa, in Asia, poi in Africa».

    Ha ragione Rilko...bisogna ascoltare SOLO il Papa :-)

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  30. Mauri54 ha detto...La "diagnosi"di Sandali è molto giusta. In effetti molti single o coppie che frequentano il Cammino devono rivolgersi ad uno psicologo per risolvere i conflitti dovuti a scelte di stili di vita proposti come giusti "per tutti" dai catechisti, che invece portano alla fine a patologie serie come crisi di panico, e simili.
    Tante cose che dicono i catechisti ad un certo punto del Cammino possono "andar bene, funzionare" per un 10 - 20% dei componenti una comunità'.


    ma come fai a difendere ancora il cammino dopo tutto quello che hai visto?
    Cosa ti serve ancora per capire?

    Io ho rinunciato a decine, centinaia di sabati sera da passare con i vecchi amici per non mancare alla Eucarestia, essendo poi per lungo tempo l'unico cantore. Sapevo che se fossi mancato la Comunità sarebbe stata priva dei canti e mi sentivo obbligato ad andare. Col senno di poi, vedo questo atteggiamento come una schiavitù con un ricatto morale interno dovuto proprio, come dice Sandali, ad una debolezza, un senso di colpa interno

    ci facevano sentire importanti ed indispensabili, il senso di colpa si innestava su un peccato di orgoglio. Il senso di colpa è qualcosa di malsano che si radica in un nostro peccato personale che non vogliamo superare, e non ha nulla a che vedere con lo spirito di servizio, con il mettersi a disposizione degli altri o della comunità.

    Ti rendi conto che se un non-credente leggesse il tuo post, non lo potrebbe comprendere: come si può mettere sullo stesso piano un'Eucarestia, un atto liturgico fondamentale, con una cena con gli amici?
    ma se noi ci facevamo questi problemi significa che avvertivamo già la falsità di quell'Eucarestia, anche solo a livello inconscio, e sentivamo la lacerazione tra vita neocat e vita 'normale'.

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  31. Le opere che più piacciono a Gesù sono le opere nascoste, perché sono prive di spirito umano e mille opere esterne e pubbliche non valgono quanto un'opera interna e nascosta agli occhi di Dio.


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  32. Sul tuo raffronto con le catechesi di kiko, Ale non sono d'accordo.

    Comunque fatti un favore: se mai ti capiterà di parlare con quei due sacerdoti chiedi loro cosa pensano del cammino neocatecumenale e soprattutto di questo blog. Potresti restare stupita.

    Saluti
    Jeff M.

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  33. Ciao, Jeff M.
    In effetti questo blog ha un grosso difetto: i neocatecumenali che intervengono. Magari, se invece di andarsene per i vicoli, intervenissero nelle questioni e non sulle persone, il livello s'innalzerebbe. Io, per esempio, è da tempo che vorrei una risposta ai seguenti quesiti:
    1)Celebrate il Sacrificio del Corpo e del Sangue, voi? Oppure vi limitate al passaggio dalla morte alla Resurrezione, dall'Egitto alla Terra Promessa?
    2) Se nessun fedele dovesse essere presente alla Celebrazione, sarebbe ancora un'Eucarestia, quella celebrata dal sacerdote?
    3)Che significa il noto e fondamentale passo catechetico kikiano: "Il memoriale che Egli lascia è il Suo Spirito resuscitato dalla morte, presente con tutto il suo mistero di morte e resurrezione, fatto vita per portare al Padre tutti quelli che celebrano la Pasqua, tutti quelli che celebrano la cena con Lui"?

    Vuoi farmi, Jeff, l'analisi di quest'ultimo passo? Che cosa lascia Egli per memoriale, lo Spirito resuscitato dalla morte? Dove stanno il Corpo e il Sangue?

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  34. @jeff

    "Sul tuo raffronto con le catechesi di kiko, Ale non sono d'accordo."

    Benissimo, puoi citarmi un qls discorso di Kiko in cui, anche solo lontanamente, si parli della "capacità" dell'uomo di trovare Dio (e sto citando il CCC), della su naturale tensione verso l'infinito?

    Se lo farai te ne sarò immensamente grata perchè finora ho solo sentito dell'uomo schiavo del peccato...
    Detto questo sono convinta che Padre Maurizio, come tanti ottimi sacerdoti, prenda sempre il meglio da ciascuno, ma sono altrettanto sicura che lui la frase "Dio ti ha mandato questa disgrazia per la tua conversione" non la direbbe mai...e sto solo facendo un esempio.

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  35. Nel Cammino ci possono essere vocazioni per altre realtà non neocatecumenali, ma non sono invogliate e aiutate. Al massimo, possono mandare in qualche convento, se la persona insiste, ma che è legato al Cammino. Se dei giovani avvertono una chiamata, una vocazione non specificatamente del Cammino dovrebbero uscire fuori dal Cammino, altrimenti c'è il rischio che fanno perdere molti anni.

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