sabato 11 giugno 2016

Per i kikos "Gesù era un peccatore"

Nota: la traduzione in alcune parti non corrisponde all'originale trascrizione perché, dopo l'ascolto del sonoro originale, Valentina ha potuto integrarla avendo colto alcune parole in itagnolo/inglese che solo noi italiani possiamo capire... Voce, intonazione, modo di esprimersi mi fanno pensare ad una persona non molto giovane. Conoscenza della lingua inglese assai approssimativa. Con il carisma della simpatia (in questo a noi italiani non ci batte nessuno).

Notate come tutta la lezione (tutta la predica) contenga quantomeno madornali eresie ("Gesù peccatore", "Gesù che prega con noi"), la riduzione della liturgia a cerimoniale ("fare la liturgia", "liturgia è dialogo con le persone", ecc.) e il diluvio di "esperienzialismo" neocatecumenale con spruzzatine di Antico Testamento, in cui non c'è posto per le pure e semplici verità di fede.


Il brano seguente è la trascrizione della registrazione audio di una presentazione fatta da un tale che istruisce gli attuali candidati al diaconato permanente per la nostra Arcidiocesi.

Dall'abbigliamento non siamo sicuri se costui sia membro del clero o laico. Però siamo sicuri che non è di qui, e stiamo cercando identificarlo. Noterete l'estrema difficoltà di comprensione, fin dall'inizio (poveri candidati!), però poi peggiora.
INSEGNANTE: ... molta azione, azione liturgica. Anche quando i segni li vediamo noi stessi, perché in quanto Chiesa preghiamo per tutti.
E c'è Gesù Cristo dentro, dentro i segni.
I segni devono essere riferiti a... a Gesù Cristo. È una prefigurazione. Egli sperimentó, sperimenta il segno prima di noi. Prima di me e prima di te, Gesù Cristo sperimenta il segno. Fa esperienza dell'amore di Dio, il Padre.
Egli sperimentò il perdono del Padre, perché era un peccatore. Diventò un peccatore. Di sua volontà, non perché gli sia stato imposto, perché era un peccatore, volontariamente, volendo essere un peccatore.
Okay. Fermiamo la riproduzione. Riepiloghiamo.
Quest'uomo, sia egli prete, diacono o laico, sta parlando ad una classe di candidati che aspirano al diaconato permanente.
Nessuno può ufficialmente parlare o insegnare in materia di fede cattolica senza il permesso dell'Arcivescovo.
Quindi questa persona, chiunque sia, sta insegnando ai nostri candidati diaconi con il sigillo ufficiale dell'approvazione dell'Arcivescovo, e sta insegnando che Gesù Cristo è un peccatore!!!
Al primo momento, ho pensato avesse un problema con la lingua inglese e che stesse in realtà cercando di alludere a quanto dice Paolo in 2 Cor 5:21:
'Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.'
Naturalmente, noi sappiamo che Gesù Cristo non divenne un peccatore, ma piuttosto prese su di sé il peccato del mondo e fu trattato come un peccatore per la nostra salvezza.
Proviamo a dare per buona l'ipotesi che si tratti solo di un 'problema di linguaggio' e che egli non stesse intenzionalmente insegnando che Cristo stesso sia un peccatore come noi.

A questo punto dobbiamo chiederci: COSA sta facendo questa persona, che istruisce sia aspiranti diaconi (e forse anche aspiranti sacerdoti) avendo una proprietà di linguaggio così limitata che i suoi insegnamenti risultano essere, nella migliore delle ipotesi, confusi, nella peggiore, eretici?

E andiamo oltre. Il nostro Arcivescovo ci tiene a propagandare da quanti diversi paesi provengono i seminaristi neocatecumenali Redemptoris Mater. D'altronde, molti paesi diversi significa molti differenti linguaggi, e quando gli istruttori sono così diversi, come si può produrre un reale apprendimento?
A causa di questi 'frutti' che stiamo vedendo nelle nostre parrocchie -il linguaggio difficilmente comprensibile e i contenuti ancor meno comprensibili- molti hanno cominciato a porsi questa domanda.
E qui possiamo vedere, o ascoltare, al momento attuale, un particolare tipo di 'professore' che insegna a chi sta studiando per diventare diacono che Cristo diventò un peccatore!
Ma le cose stanno peggio di così, perché nei fatti, NON È un problema di linguaggio. Intendeva dire proprio ciò che ha detto, perché ha esordito dicendo che Gesù 'sperimentò il perdono del Padre'. Nessun possibile equivoco.
Il professore neocatecumenale crede chiaramente che Gesù Cristo, la Seconda Persona della Santa Trinità, diventò un peccatore e che Dio Padre lo perdonò.
Houston, abbiamo un problema. (O dovremmo dire ROMA!)
Il resto è tutto un disastro, ma ci torneremo su più tardi. Continuiamo ad ascoltare.

INSEGNANTE: Nella Messa lo diciamo più volte, come egli ha affrontato la Sua Passione. Accettandola volontariamente. Accettando. Ha tolto via i peccati, via, tutti i peccati.
Quindi, il momento della liturgia non è solo scegliere un'ora e andare in chiesa. Il momento della liturgia è ...potrebbe essere sempre e in ogni luogo.
Quando impieghiamo alcuni, alcuni momenti pregando la liturgia delle Ore, o preghiamo il Signore nell'Eucaristia per esempio.

Il momento è dappertutto. Dappertutto. Ogni momento è buono per celebrare la liturgia. Ogni momento. Io non faccio la liturgia -lo ripeto- non faccio la liturgia solo quando vado a celebrare la Messa: no. Anche nella mia stanza faccio liturgia. Il momento -lo ripeto- non preoccupatevi per le ripetizioni perché i Romani dicevano 'Repetita juvant'.
Le cose ripetute danno frutto. (risata)

Okay. E nel tempo della liturgia noi facciamo culto. Culto significa onore, adorazione. Noi adoriamo. Chi? Dio, naturalmente.
Se andiamo all'Antico Testamento, vediamo i Profeti. Cosa fanno? Coglievano il momento per annunciare la parola di Dio e chiedevano alle persone di tornare indietro e di rinnovarsi.
In che momento? Non è importante. In che momento? Non è importante.
Erano liberi dalla schiavitù, dovevano celebrare una liturgia.
Erano in grado di fare liturgia perché ricordavano. Si ricordavano di Dio.
E fortunatamente gli Ebrei in esilio non avevano abbandonato il culto di Jahweh.
No. Fortunati! Fortunati.
Talvolta noi, quando per esempio stiamo male, non preghiamo. Siamo pigri. O abbiamo altro da fare. 'Devo andare a visitare una persona' 'Devo andare a lavorare'. E così dimentichiamo la liturgia. Dimentichiamo la preghiera. La dimentichiamo. Ma perché accade ciò? Perché siamo esseri umani. Non siamo angeli. Non siamo ancora santi. Non ancora. Forse alcuni di voi sono già santi... (risata) forse.
No, io non sono ancora santo. Non sono santo. Aspetto di diventarlo.

Dicevo stamattina, celebrando Messa, che siamo felici e diventiamo santi, quando osserviamo il Signore. Quando osserviamo il Signore diventiamo santi. Ma, che accade? C'è sempre il 'devity'...(suggerimenti dagli ascoltatori: il diavolo)
Sì, il diavolo. Satana. Egli è sempre qui. Sempre qui. E vuole che io osservi la sua legge. Ma io devo osservare la legge di Dio. E la legge di Dio non è un'imposizione.
Molte volte i cristiani pensano che la legge di Dio sia un'imposizione. Un obbligo. No! No...No.
Dovete mettervelo in testa: non è un obbligo. Perché Dio ha anche detto 'se voi osservate la mia legge diventerete santi'. Sarete felici. Se! Se voi!
E molte volte il Signore lo dice, naturalmente. Osservate come date ordini ai vostri bambini: 'Non fare questo! 'Fai questo!'.
'Perché lo fai?' 'Perché sono tuo padre'.
Allora vi dò la mia volontà. La mia volontà è una legge. E qual è la volontà del Signore? L'amore. Amore.
Lui ama voi e me, quando comanda a voi e a me di rispettare la sua legge.
Non è una regola. La legge di Dio non è una regola. È un'espressione per fare qualcosa di buono. Potrebbe essere un'imposizione.
Vado sulla strada e vedo un semaforo, rosso. Allora...potrei dire: no, non mi fermo. Che succede? Che succede se non mi fermo? (suggerimenti dalla platea: vieni ucciso... incidente)
Un incidente. Forse un incidente. Poi viene il verde. Tu passi. Lo stesso succede con la legge di Dio. Mi dice come posso comportarmi. E il comportamento dovrebbe essere buono, non cattivo. Paolo sentiva questo, la battaglia fra lui e Dio. Lo sentiva. Diceva 'non so perché. Voglio fare cose buone. Faccio le cattive.' Allora, siamo uguali a Paolo, non siamo stranieri. Stranieri rispetto a Paolo. No, no: siamo uguali.
Quindi, il momento della liturgia è sempre e in ogni luogo. Non dimenticatelo. Perché?
Perché molte volte pensiamo che la liturgia debba essere fatta nella chiesa, o in cappella, o in una stanza, o in un'altra, o nella casa dove vado a celebrare la Messa.
No! Dovunque . Dovunque.
Molte volte io prego in aereo mentre volo. Molte volte.
Vi racconto un fatto. Ero una volta sull'aereo, e vedo un musulmano tirare fuori dalla tasca il suo rosario. E allora mi sono detto: 'perché non lo faccio anch'io?' Ho tirato fuori il mio rosario e ho cominciato a dire il mio rosario. (risata) Di fronte a lui, di fronte te a lui.
Perché loro pensano di essere persone dalla grande fede. No, hanno fede come noi, la stessa cosa. Fedeli, allo stesso modo.
Dire il rosario non è liturgia. Non lo è. Liturgia al massimo è la benedizione nel rito del funerale. Quella è liturgia, non il rosario. Né la processione. L'ho detto a loro. Non sono liturgia.
Possiamo chiamarli paraliturgia. Paraliturgia. Invece di reale liturgia. Sono delle azioni, ma non sono liturgia, perchè liturgia significa azione da parte di Gesù Cristo con il suo popolo. Questa è la definizione.
Glorificare Dio e santificarci. Questa è liturgia, vera liturgia.
E chi ci santifica? Cosa ci santifica?
I sacramenti. Battesimo, Eucaristia, Cresima, Matrimonio, Unzione degli infermi. Tutti i sacramenti santificano. Tutti. Ognuno ha le sue caratteristiche. Ma c'è sempre la santificazione, la salvezza.
In Italia ancor oggi i genitori battezzano i propri bambini per paura che crescano con delle gambe come queste. Gambe da clown, come queste. O che facciano brutti sogni. Questo, i Siciliani.
Ma non è per questo. Non faccio la liturgia del Battesimo per questo scopo. Faccio la liturgia del Battesimo per diventare cristiano.
Cosa vuol dire cristiano? Entrare nella tua famiglia. Sperimentare la vita eterna. Cos'è la vita eterna? Ve l'ho già detto.
(qualcuno della platea commenta) ah i più anziani! Pieni di saggezza! Cos'è la vita eterna? Che ognuno può sperimentare?
(dall'uditorio: salvezza? Grazia? Amore di Dio?)
Amore di Dio! Molto bene. Amore. La vita eterna consiste nell'amore. Dio salva voi e me perché ama voi e me.
Mi sta dando salvezza attraverso il suo amore, non tramite le mie opere, che a volte sono cattive. Talvolta ho detto? Molte volte, sono cattive! Invidia, egoismo, sensualità, pigrizia, indifferenza. (dall'uditorio: ira)
Sì ira... fame (ndt: anger=ira; hunger=fame). Ira, sì! Se no, fame... saremmo affamati. Siete arrabbiati o affamati? (ride)
(dalla platea: a volte nello stesso momento!) sì ...nello stesso momento.
Il tempo -lo ripeto- il tempo per la liturgia non possiamo trovarlo nel mare, nel Pacifico. No! O a Guam, nella foresta di Guam? No. In Italia? No. Dappertutto. Dovunque io sia. Posso usare il mio tempo, per la liturgia.
E la liturgia deve essere fatta -voi, genitori, e voi, padri- dovete farla con la vostra famiglia. Ne avete mai fatto esperienza? Perché quando chiedo a uomini sposati 'pregate con i vostri figli?' lì sorprendo ... Preghi con tua moglie prima di andare a letto?
Ricordate cosa fece Isacco con sua moglie? Rebecca, no? Rebecca...è scritto nella Bibbia. Prima di unirsi escono dal letto, si inginocchiano pregano, e poi...si uniscono (risata) Sì? Stavano facendo liturgia naturalmente. Stavano facendo liturgia perché pensavano che se non la facciamo, non siamo veri cristiani.
I veri cristiani credono che la liturgia sia ...sia una azione da cristiani.
E allora ripeto: il momento . Non dobbiamo andare e cercare il momento. No. Qualcuno sta camminando? Può pregare. Può fare liturgia. Vedete? Se prego con il breviario, faccio liturgia.
Non tutte le preghiere naturalmente sono liturgia, non tutte. Le preghiere personali, no. Perché? Perché la caratteristica della liturgia è essere...dialogica (suggerimento dall'uditorio: dialogo) Sì ...è un dialogo. La caratteristica essenziale della liturgia è il dialogo.

ASCOLTATORE: Dialogo con Dio, giusto?

INSEGNANTE: Dialogo con Dio, o con le persone. Con le persone verso Dio. E questa è la caratteristica principale della liturgia.
Alcuni cristiani - volevo dire molti cristiani- vogliono che i loro bambini siano battezzati privatamente. No! No. Perché il battesimo non è un fatto privato. Il battesimo è una liturgia. E la liturgia richiama le persone.
Ora, la Chiesa, dopo il Vaticano Secondo, ha detto che è meglio celebrare i vari sacramenti all'interno dell'Eucaristia.
Ma, che succede? Tutta la gente chiede al sacerdote della parrocchia 'Puoi battezzare mio figlio durante la messa?' 'Puoi sposarmi durante la messa?'
E così ci sono così tante richieste che la chiesa ha detto 'stop. Chiedete il permesso al vescovo'.
Ora, nella mia diocesi, se volete celebrare un sacramento durante la Messa della domenica, dovete chiederlo al Vescovo.
Perché? Perché ci sono molte richieste. E così la gente normale che viene a messa sì stanca.
Ogni sacramento è una liturgia. Anche se fai penitenza, per la strada, andando da qualche parte, sì, è liturgia, perché Dio, il Signore Gesù Cristo è qui, è lì.
ASCOLTATORE: Se il rosario non è liturgia, quali altre preghiere lo sono?
INSEGNANTE: le preghiere private non sono liturgia.
ASCOLTATORE: allora, quali preghiere devo dire?
INSEGNANTE: la liturgia delle Ore. La liturgia delle Ore è un'azione liturgica. Privatamente ho detto Angelus Domini, Salve Maria.
ASCOLTATORE: quindi sta dicendo che se prendo la mia Bibbia e faccio le letture della sera, da solo, nella mia stanza, usando il libro, è liturgia?
INSEGNANTE: è liturgia.
ASCOLTATORE: ma se io vado fuori, come ha detto, pregando o dicendo il rosario per conto mio, o in chiesa, non liturgia?
INSEGNANTE: No, non è liturgia.
ASCOLTATORE: e qual è la ragione di ciò, Padre? Dal momento che uso il libro, diventa liturgia?
INSEGNANTE: no, non perché uso il libro. Posso dire i Salmi mentalmente ed è liturgia. A causa di Gesù Cristo.
ASCOLTATORE: La recita dei Salmi nella mente diventa di fatto liturgia?
INSEGNANTE: Certo, perché i Salmi sono la prefigurazione di Gesù Cristo. Richiamano Gesù Cristo. Altrimenti, non abbiamo liturgia.
ASCOLTATORE: Posso risssumere che la liturgia delle Ore viene detta in tutto il mondo e non vi è momento in cui non viene recitata. Ed è questo il motivo per cui, quando le reciti da solo, in realtà le stai dicendo con la comunità del mondo?
INSEGNANTE: Sì, anche l' Eucaristia viene celebrata in tutto il mondo, in ogni momento. Qui abbiamo cerca nove ore di anticipo rispetto all'Europa.
Stamattina ho celebrato l'Eucaristia alle 8.00 e là erano le 11.00
E quindi si può dire che la liturgia, specialmente l'Eucaristia, viene celebrata in tutto il mondo in ogni momento.
Gesù Cristo era intelligente. Sapeva che il suo sacrificio veniva celebrato in tutto il mondo in ogni momento. Tutto il tempo!
Il sacrificio nel tempio di Gerusalemme era solo a quell'ora. Quell'ora soltanto.
La verità del sacrificio di Gesù, l'Eucaristia, è meravigliosa. Meravigliosa.
Perché possiamo avere i frutti della liturgia in ogni momento! Ogni momento! Mentre stiamo dormendo possiamo riceverlo, perché ci sono molte altre comunità che stanno celebrando. (ride)
ASCOLTATORE: così devozione, liturgia e paraliturgia ...quali sono non liturgiche?
INSEGNANTE: no, No. La devozione non è un'azione liturgica. Non è liturgia. A meno che non venga inclusa in un'Eucaristia: allora diviene liturgia.
Andare a Lourdes, Fatima, Medjugorje è liturgia? No, non è liturgia . È devozione. Se mi raccolgo con altre persone per celebrare la Messa, è liturgia, reale liturgia. Ma non quando vado nei santuari.
ASCOLTATORE: Quindi Padre, anche se ci siamo raccolti in gruppo per pregare, se non è una Messa non è considerata liturgia?
INSEGNANTE: ma dovrebbe esserlo... il gruppo dovrebbe essere fatto -come posso dirlo?- in modo che possiamo dire che qui c'è Gesù Cristo che prega con noi.
Ripeto, il rosario non è liturgia. L'adorazione al sacramento non è liturgia. Non una reale liturgia. Ma dobbiamo farla. Non perché ci è imposta, ma perché abbiamo bisogno anche di preghiera personale. Ne abbiamo bisogno.
Alfredo diceva al seminario: 'Non pregare solo quando vieni all'Eucaristia. Prega per conto tuo. Sì naturalmente.
ASCOLTATORE: La benedizione è parte della liturgia?
INSEGNANTE: No
ASCOLTATORE: No?
INSEGNANTE: Non lo è.
ASCOLTATORE: Ma è Cristo
INSEGNANTE: La benedizione sì. La benedizione sì ma non l'adorazione. O qualcosa del genere.
ASCOLTATORE: Ma non degrada. Non è una degradazione. La devozione non è una degradazione, no?
INSEGNANTE: No.
ASCOLTATORE: Ha effetti validi?
INSEGNANTE: Oh, la benedizione sì. Perché è Dio che ci benedice. Gesù Cristo. Ed è con me, con te, con la gente.
Ho detto prima dei Funerali e il rito dei funerali. Okay, possiamo andare avanti o fare una pausa.

49 commenti:

  1. L'imbecillissima "lezione" del professorino neocatecumenaloide, se ci fate caso, non espone delle verità di fede (che, in quanto tali, finiscono per coinvolgere l'esperienza personale del singolo).

    Il professorino, invece, fa la predica esclusivamente sull'esperienza.

    Questo è particolarmente significativo poiché l'inganno di ogni setta protestante (incluso il Cammino Neocatecumenale) consiste proprio nel confondere l'esperienza personale col soggettivismo.

    E di conseguenza la liturgia diventa un'attività da "fare": «facciamo la liturgia, facciamo le lodi, la liturgia fatta, si fa la liturgia»...

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  2. Mi sconvolge quando dice che l'adorazione Eucaristica non è liturgia! Una ex

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  3. Una cosa fastidiosissima - da prendere davvero a sberle il professorino mentre fa la predichetta - è quell'insistenza sul "fare la liturgia", sul "tempo per fare la liturgia", sul "fare la liturgia in famiglia", sul fatto che il rosario "non è liturgia" mentre "dire i salmi mentalmente" lo è... (eh, già: i salmi stanno nell'Antico Testamento, quindi per il neocatekiko è un Grande Onore recitarli mentalmente... ho conosciuto dei kikos che avevano faticato sodo per imparare a memoria parecchi salmi, e che però contemporaneamente erano ignoranti delle verità di fede!).

    Questo è proprio un ridurre la liturgia a una serie di cose da fare adoperando appositi strumenti. Cioè un attivismo. Ed in più, per peggiorare le cose, aggiunge quel sottile disprezzo per la preghiera del rosario, come se non c'entrasse niente con Cristo.

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  4. Debbo ammettere che una tale valanga di eresie e false interpretazioni ho ho avuto difficoltà a trovarle persino nei sermoni dei pastori valdesi.

    Per il bene degli NC IN BUONA FEDE basta semplicemente dire

    1) Gesù peccatore.

    Faccio semplicemente un copia-incolla

    Ebrei 4,15
    Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.

    CCC num 467
    « Seguendo i santi Padri, all'unanimità noi insegniamo a confessare un solo e medesimo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità, vero Dio e vero uomo, [composto] di anima razionale e di corpo, consostanziale al Padre per la divinità, e consustanziale a noi per l'umanità, "simile in tutto a noi, fuorché nel peccato"


    PREFAZIO DELLE DOMENICHE DEL TEMPO ORDINARIO VII
    Nella tua misericordia hai tanto amato gli uomini
    da mandare il tuo Figlio come Redentore
    a condividere in tutto, fuorché nel peccato,
    la nostra condizione umana.

    [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 22].(ndr. e dicono di conoscere il CVII!!)

    Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato.

    Evidentemente il tizio in questione ha in mente una interpretazione distorta di 2Cor 5, 21

    "Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio"

    Il problema è che Kiko Arguello, avendo studiato sul catechismo OLANDESE (e lo ha detto lui, quindi debbo crederci per forza) ha una visione distorta del peccato e delle sue conseguenze.

    2) Fattore Liturgia

    Il tizio in questione farebbe bene a leggersi il CCC dal num 1066 in poi.
    Capirà che, per liturgia si intende la Celebrazione Eucaristica, la Liturgia delle Ore, i sacramenti ed i sacramentali.

    Sulla religiosità popolare il CCC al num 1676 dice

    "La religiosità popolare, nell'essenziale, è un insieme di valori che, con saggezza cristiana, risponde ai grandi interrogativi dell'esistenza. Il buon senso popolare cattolico è fatto di capacità di sintesi per l'esistenza. E' così che esso unisce, in modo creativo, il divino e l'umano, Cristo e Maria, lo spirito e il corpo, la comunione e l'istituzione, la persona e la comunità, la fede e la patria, l'intelligenza e il sentimento. Questa saggezza è un umanesimo cristiano che afferma radicalmente la dignità di ogni essere in quanto figlio di Dio, instaura una fraternità fondamentale, insegna a porsi in armonia con la natura e anche a comprendere il lavoro, e offre delle motivazioni per vivere nella gioia e nella serenità, pur in mezzo alle traversie dell'esistenza. Questa saggezza è anche, per il popolo, un principio di discernimento, un istinto evangelico che gli fa spontaneamente percepire quando il Vangelo è al primo posto nella Chiesa, o quando esso è svuotato del suo contenuto e soffocato da altri interessi [Documento di Puebla [1979] 448; cf Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 48].

    Tutto questo è ben lontano dall'improvvida affermazione del tizio:
    " il gruppo dovrebbe essere fatto -come posso dirlo?- in modo che possiamo dire che qui c'è Gesù Cristo che prega con noi."

    PS

    "In Italia ancor oggi i genitori battezzano i propri bambini per paura che crescano con delle gambe come queste. Gambe da clown, come queste. O che facciano brutti sogni. Questo, i Siciliani."

    Non so se sentirmi offesa o farmi una risata.


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  5. @Anonima
    Evidentemente nel cammino non si è capito il fatto che l'ADorazione Eucaristica è DIRETTA CONSEGUENZA della Celebrazione.

    Visto che loro nominano tanto Giovanni Paolo II gli proporrei di rileggersi quel capolavora che era la lettera apostolica MANE NOBISCUM DOMINE la quale al num 17 dice:

    " Mistero grande, l'Eucaristia! Mistero che dev'essere innanzitutto ben celebrato. Bisogna
    che la Santa Messa sia posta al centro della vita cristiana, e che in ogni comunità si faccia di tutto per celebrarla decorosamente, secondo le norme stabilite, con la partecipazione del popolo, avvalendosi dei diversi ministri nell'esercizio dei compiti per essi previsti, e con una seria attenzione anche all'aspetto di sacralità che deve caratterizzare il canto e la musica liturgica. Un impegno concreto di questo Anno dell'Eucaristia potrebbe essere quello di studiare a fondo, in ogni comunità parrocchiale, l' Ordinamento Generale del Messale Romano"

    e al num 18 continua

    "Occorre, in particolare, coltivare, sia nella celebrazione della Messa che nel culto
    eucaristico fuori della Messa, la viva consapevolezza della presenza reale di Cristo, avendo cura di testimoniarla con il tono della voce, con i gesti, con i movimenti, con tutto l'insieme del comportamento....Approfondiamo nell'adorazione la nostra contemplazione personale e comunitaria, servendoci anche di sussidi di preghiera sempre improntati alla Parola di Dio e all'esperienza di tanti mistici antichi e recenti. Lo stesso Rosario, compreso nel suo senso profondo, biblico e cristocentrico, che ho raccomandato nella Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, potrà essere una via particolarmente adatta alla contemplazione eucaristica, attuata in compagnia e alla scuola di Maria"

    Chissà se nel cammino si è mai nominato questo testo.

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  6. Lo avevo già letto in inglese. Mi sono annoiato alla quinta riga. Sopportarlo per un'ora deve scontare parecchi peccati!!

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  7. Un altro diabolico errore del neocatecumenalismo, pienamente ereditato dal modernismo, è quello della sottile contrapposizione fra liturgia e preghiera.

    Così facendo spazzano via in un sol colpo tutta la vita dei santi che hanno alimentato la propria anima a suon di devozioni, giaculatorie, rosari, adorazioni eucaristiche, ecc.

    Infatti nel Cammino esistono solo Sankiko e Sancarmen, non sia mai che diano spazio ai santi della Chiesa Cattolica - per esempio prendendo sul serio sant'Alfonso de' Liguori (che disse «Fra tutte le devozioni, quella di adorare Gesù Sacramentato è la prima dopo i sacramenti, la più cara a Dio e la più utile a noi»).

    Ora, è vero che non tutte le preghiere sono preghiere liturgiche: ma il tipico seguace del falso profeta Kiko Argüello, al pari del suo "iniziatore", gonfio di boria dice a sé stesso: la liturgia è meglio della preghiera, dunque la preghiera è roba da "religioso naturale", per cui dobbiamo "fare liturgia", moltiplicando le parole, "recitare salmi mentalmente", ecc., poiché noi siamo più speciali degli altri cattolici.

    «Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole» (Mt 6,7).

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  8. Io sono sbigottito e dispiaciuto di come la Chiesa permetta di far dire certe eresie - scusate, ma non riesco ad utilizzare altro termine che questo - come quella che Nostro Signore Gesù Cristo sia stato un peccatore, e che Dio lo abbia dovuto perdonare! E ancor più mi sorprende che ci siano ancora persone che stanno ad ascoltare certi abomini dialettici che vengono pronunciati!

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  9. @Vincenzo

    Ricordati che la cosa si riferisce a Guam (dove si possono vedere benissimo i tanto decantati frutti del cammino quando è lasciato a briglia sciolta)
    Ricordati che, semmai a questo tizio gli venisse mai chiesto conto di quello che dice, risponderebbe negando o minimizzando tutto. (un pò come fa Kiko)

    Ricordati infine che Dio è protettore dell'orfano, della vedova e di tutti gli indifesi.
    Kiko e i suoi accoliti cercano la protezione del "mondo" con appoggi, favori e soldi.
    Lo sappiano e sappiano pure che Dio prima o poi fa giustizia.

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  10. Per rispondere a Vincenzo bisogna ricordare che la crisi di autorità nella Chiesa si è parecchio acuita dopo il Vaticano II, come diretta conseguenza della diffusa crisi di fede.

    Oggi anche l'ultimo dei viceparroci (e su, su, fino al Papa), molto spesso teme di comandare qualcosa ai propri sottoposti perché la prevedibile plateale disubbidienza dimostrerebbe che il capo non ha più autorità e che ognuno fa a modo suo. Pertanto, normalmente, gli ecclesiastici preferiscono comandare solo cose gradite, e farlo solo in modo blando (molto più "paternamente" di quanto non sia necessario). Hanno la disperata urgenza di farsi "approvare" dai loro sottoposti disubbidienti, pensando così di riguadagnare palmo a palmo i chilometri di ostinata disubbidienza (che continuano a crescere).

    Si può capire molto bene se si esamina il rapporto fra Benedetto XVI (che prima di diventare Papa era soprannominato con sprezzo: "il mastino della fede") e il Cammino.

    Da un lato quel Papa ha fatto leva in ogni modo sul buon cuore dei singoli (tentando di fermare il treno con uno stuzzicadenti), dall'altro, le uniche due volte che ha seriamente ostacolato il Cammino sono state in materia liturgica. Con la lettera del 1° dicembre 2005, e con la bocciatura dell'autoapprovazione.

    A novembre 2005, in seguito ad una serie di incontri con Kiko e Carmen, chiese inutilmente che il Cammino rinunciasse agli strafalcioni liturgici. Poi fece comunicare loro verbalmente queste cose dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Quindi, il 1° dicembre 2005, fece mettere per iscritto quelle sue «decisioni», che non facevano altro che riprendere i documenti liturgici già validi per tutta la Chiesa. Infine, nella stessa lettera, accettò (dietro chissà quali pressioni) di porre un termine preciso «entro due anni» per togliere di mezzo la nefanda "comunione seduti".

    Risultato visibile nelle settimane successive:
    - i capibastone del Cammino ignorano la lettera
    - il Gennarini prima dice che la lettera è privata, poi dice che non esiste, poi nega la realtà e dice che la lettera fa concessioni liturgiche...
    - il 1° gennaio Magister pubblica la lettera
    - nel Cammino ancora non ne parla nessuno
    - il 12 gennaio il Papa pubblicamente dice ai kikos che aveva preso decisioni sulle liturgie del Cammino aspettandosi che venissero fedelmente osservate;
    - finalmente il 22 febbraio 2006 Kiko si decide a "presentare" ufficialmente la lettera ai suoi adepti, aggiungendo «il Papa ci dà due anni»
    - nelle comunità nulla cambia, salvo talvolta un brevissimo momento di perplessità
    - scadono i due anni, e nulla cambia: il Cammino continua a disubbidire
    - viene approvato lo Statuto che fa sua la lettera (art.13): il Cammino continua a disubbidire
    - arriva papa Francesco, che conferma che l'art.13 è ancora in vigore: il Cammino continua a disubbidire
    - ancor oggi, dopo più di dieci anni da quella lettera, il Cammino continua a disubbidire.

    In parole povere, il Cammino è scismatico perché non riconosce l'autorità dei sommi Pontefici, pur esibendo gli striscioni in piazza san Pietro "Tu es Petrus" (che ipocrisia!).

    Allora, che si fa?

    Quel dettaglio de "entro due anni" è significativo per capire la questione. Benedetto XVI non avrebbe mai concesso strafalcioni liturgici; vi pare mica che un Papa noto per la sua sensibilità liturgica (inclusa l'inaudita liberalizzazione della Messa Tridentina), possa dire al Cammino "per due anni fate come vi pare"?

    Vi pare mica che il Papa possa concedere a qualcuno di disonorare il Corpo e Sangue di Cristo aspettandosi che tutto torni alla normalità «entro due anni»?

    Quel termine di «entro due anni» era per l'appunto la dimostrazione che il Papa sa che il Cammino va contro il Papa.

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  11. Da un lato i capibastone dei kikos fecero inaudite pressioni perché la lettera non entrasse immediatamente in vigore... e, dall'altro, Benedetto XVI dovette accettare quel termine «entro due anni».

    Ora, di fronte alle «decisioni del Santo Padre», se c'è un termine «entro due anni», il fedele cattolico cosa capisce? Che sono due anni di bonus? Oppure che il Papa vuole che si smetta subito e che il termine di due anni l'ha concesso solo perché vuole a tutti i costi evitare di ricorrere alla scomunica?

    Il diabolico Kiko, presentando la lettera ai suoi adoratori a febbraio 2006, disse infatti che a riguardo della Comunione "seduti"... «il Papa ci dà due anni».

    Quello che nel contesto era un ultimatum dato in modo da non far sembrare ribelli i destinatari, viene trasformato da Kiko in un bonus, nell'autorizzazione alla disubbidienza per altri due anni.

    E anche dopo tali fatidici due anni, il 1° dicembre 2007, è forse cambiato qualcosa? I kikos continuano a disubbidire, perché Kiko così ha comandato.

    Anche stasera, nella putrida aria delle salette neocatecumenali, si celebreranno gli strafalcioni inventati da Carmen e Kiko. Le comunità neocatecumenali disubbiscono al Papa e alla Chiesa anche stasera.

    È evidente che il Cammino oltre che eretico è anche scismatico. Ma Benedetto XVI (e quindi Francesco, e in generale tutta la gerarchia), nel timore di ulteriori disubbidienze, e nel timore che Kiko e Carmen trascinino irreversibilmente fuori dalla Chiesa tanti fratelli innocenti, non ha ancora scomunicato i due eretici.

    E tanti cattoliconi dotati di blog pieni zeppi di santini e di fervorini, tanti kattoliconi d'assalto che scrivono pur ottimi articoli e libri, tanti kattolikoni da comunione quotidiana impegnatissimi nelle opere di carità... sono miopi di fronte a tutto questo perché da un lato subiscono la propaganda ("il Cammino è un movimento approvato come gli altri"), e dall'altro pensano che i diritti di Dio siano calpestabili perché "i problemi sono ben altri" (vedi la Miriano).

    Da un lato: mancanza di autorità - il generale non comanda l'assalto perché sa che i soldati diserterebbero.

    Dall'altro: timore di perdere anime - il generale non fa fucilare i traditori per paura che questi ammazzino i soldati onesti.

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  12. Pensavo che l'affermazione 'Cristo peccatore' fosse stata una interpretazione personale, prima di leggere sul mamotreto di Kiko per la Quaresima 1999: "Si la deuda de mis pecados y el tuyo era la muerte, Él ha pagado con su muerte haciéndose pecador" cioè "se il debito dei miei peccati e del tuo era la morte, Egli ha pagato con la sua morte facendosi peccatore".

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  13. Penso che la Chiesa, intendo quella formata da quelli vestiti "chic", quando la Chiesa è ben altro, sia ingannata... Purtroppo non abbiamo voce in capitolo. Decidono, fanno, discutono tutto loro.... e soprattutto, insabbiano. Dio ci parla attraverso la nostra coscienza.... e "mi ripeto" sempre più convinta che "la vipera" ha preso il sopravvento!! Non temiamo... Cristo è alle porte.... Qualcuno vuol scommettere il contrario?? I nc, piangeranno bollenti lacrime....e mica solo loro.

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  14. @ aleCT

    Che le porte degli inferi non prevarranno sulla Chiesa di Cristo è l'unica cosa che mi fa stare tranquillo. Questa è la cosa che mi porta ad andare avanti. Ma resta il dispiacere nel vedere stravolte le verità di fede che la Chiesa ha sempre professato! Tutti i dogmi stravolti, le devozioni, il Santo Rosario, le processioni tutte snobbate e quasi disprezzate, la liturgia fatta "a modo nostro", interpretazioni sballate del Vangelo ed altre cose che, come ha detto tra le righe - e nemmeno tanto - Tripudio ingenerano confusione nei fedeli cattolici. Che poi, vorrei dire... Kiko ha studiato sul catechismo olandese... E allora? Credo abbia la stessa valenza dei mamotreti: zero! Il Catechismo della Chiesa Cattolica è uno.

    @ by Tripudio

    La cosa che mi dispiace è che Benedetto XVI non sia riuscito ad attuare la Feria IV (mi pare si chiamasse così, correggetemi se sbaglio), che probabilmente avrebbe messo fine quanto meno agli abusi liturgici del CNC! Infatti stasera, puntualmente, finita la celebrazione parrocchiale delle ore 19, iniziava la celebrazione esclusivamente NC. Che senso ha una tale cosa?

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  15. @valentina

    Di che ti stupisci?
    Certe volte Tripudio dice che basta un bambino del primo anno di catechismo per confutare Kiko. Ed è questo il caso. Kiko evidentemente sconosce la differenza tra peccato veniale e mortale ed è ovvio perchè come può esistere la "piena avvertenza" (che è uno dei 3 presupposti per distinguere il secondo dal primo) se per lui "tutti siamo schiavi del maligno e non POSSIAMO fare (leggi SCEGLIERE) il bene"?

    In questo contesto è chiaro che l'unico che può scegliere è Gesù. Ed ecco il "Gesù peccatore"

    Il povero Kiko non sa distinguere tra peccato e CONSEGUENZE dello stesso per cui non può capire il fatto che Gesù abbia scelto di PAGARE il prezzo del peccato PUR ESSENDO INNOCENTE.

    E il cammino dovrebbe "salvare questa generazione"???
    Ma se non sanno neppure l'ABC!

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  16. Chiedo scusa per l'OT e domando il permesso ai moderatori di pubblicarlo qui anziché nella discussione precedente, cui si riferisce.

    Forse però tanto OT non è, visto quel che ha scritto Tripudio:

    "...Per rispondere a Vincenzo bisogna ricordare che la crisi di autorità nella Chiesa si è parecchio acuita dopo il Vaticano II, come diretta conseguenza della diffusa crisi di fede.

    Oggi anche l'ultimo dei viceparroci (e su, su, fino al Papa), molto spesso teme di comandare qualcosa ai propri sottoposti perché la prevedibile plateale disubbidienza dimostrerebbe che il capo non ha più autorità e che ognuno fa a modo suo. Pertanto, normalmente, gli ecclesiastici preferiscono comandare solo cose gradite, e farlo solo in modo blando (molto più "paternamente" di quanto non sia necessario). Hanno la disperata urgenza di farsi "approvare" dai loro sottoposti disubbidienti, pensando così di riguadagnare palmo a palmo i chilometri di ostinata disubbidienza (che continuano a crescere)..."



    Ho scritto a padre Bellon su amicidomenicani, inviandogli copia della descrizione del Lattemiele dentro la Messa.

    Ecco la mia domanda e quel che mi ha risposto.

    Domanda: "gentile padre, le riporto quel che succede nelle Messe dei neocatecumenali, testimoniato da tanti. Come è possibile? Perché lo permettono? mi sembra un sacrilegio. Mi consigli Lei. Grazie.

    (seguiva il testo copiato da questo blog).

    Lapo

    Risposta: "Caro Lapo, io non dico nulla!
    Può darsi che abbiano avuto il permesso di compiere questo rito.

    Ti benedico e ti ricordo al Signore.
    Padre Angelo


    Eccone un altro colpito dal demonio muto, che di fronte alla setta trema.
    Come se il Messale fosse derogabile con un .... permesso.

    Sicuro che scriverò di nuovo a cotanto pastore d'anime.

    Povero gregge, guidato da simili pastori.

    RispondiElimina
  17. Ahinoi, è purtroppo tutta la Chiesa che riceverà il "compenso" per le eresie di pochi eretici - così, come nell'esempio più piccolo, un pugno di preti pedofili americani ha coperto di vergogna l'intera Chiesa (e mandato in bancarotta intere diocesi, visto che all'odore dei soldi tanti sciacalli si sono lanciati a capofitto).

    Altre lacrime molto amare verranno per avere eletto vescovi particolarmente indegni (su Jungle Watch si allude alla nomina del pedofilo Apuron, non ho idea di cosa possa trattarsi, ma è talmente grave che non vogliono nemmeno accennarla).

    Ricordiamoci sempre della differenza tra "Chiesa" (santa, perché prosegue l'opera di Nostro Signore) e "uomini di Chiesa" (peccatori).

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  18. Rimango sempre più sconcertato davanti all'eresia del cammino e alle sue continue "nuove"strade per allontanarsi dalla chiesa, e questo mio sconcerto aumenta pensando che il loro statuto è stato riconosciuto dal Pontificio consiglio per i laici.

    Poi pensandoci ancor di più penso che Chiesa abbia fatto la cosa giusta. e mi spiego:
    se non ci fosse mai stato alcun documento un domani quando la chiesa condannerà il cammino (e sono sicuro che lo condannerà) cosa vrebbe condannato? se non c'è una carta che ne riconosce la struttura e la forma giuridica, è difficile giudicare eretica una realtà, se invece c'è un docomuneto che dice così e così e invece questa realtà fa cosà e cosà... allora, dopo anni e anni di ripetuti richiami... allora scatta la scomunica.

    In poche parole: lasciamo pure che questi catecumeni da 4 soldi continuino a dire "siamo approvati", sarà propria questa la causa della loro fine: sono approvati, avevano delle regole e non le hanno osservate, hanno fatto il contrario di quello che è stabilito... e quindi cala il sipario... fine della storia... ognuno a casa sua, passando per un bel rito di abiura all'eresia e conferma della fede cattolica.

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  19. @Lapo
    Ti ha risposto in privato o la risposta è anche sul sito?
    Mi permetto cmq di spezzare una ancia per Padre Bellon: non è mai stato uno pauroso.

    SE ti ha detto che non ha parole EVIDENTEMENTE era talmente basito della cosa che non c'era da commentare. D'altronde è una cosa che lascia veramente senza fiato.

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  20. @ AleCT

    "...SE ti ha detto che non ha parole EVIDENTEMENTE era talmente basito della cosa che non c'era da commentare. D'altronde è una cosa che lascia veramente senza fiato."

    Cara AleCT, ho riportato esattamente quel che mi ha risposto per e-mail padre Bellon, copiandolo dalla mail di risposta.

    Ti confesso che "basito" ci sono rimasto io.

    Un sacerdote, colto, di fronte ad un fatto del genere risponde testualmente "io non dico nulla".

    Non mi pare possibile poi che un domenicano, per giustificare il non voler prendere posizione, arrivi a ipotizzare un "permesso" che consenta di modificare addirittura la Liturgia Eucaristica.

    Lui per primo sa che il Messale Romano è prescrittivo.

    Quando risponde a quesiti di singole persone è scrupoloso fino al particolare più insignificante della casistica, ma ti confesso che certe sue più che dettagliate ed esplicite descrizioni di aspetti intimissimi della vita sessuale dei coniugi mi danno un certo disturbo.

    Comunque, nei casi anzidetti è attentissimo fino alle virgole e abbonda in citazioni e argomentazioni.

    Quando si tratta della potente setta neocat, però, non dice nulla, salvo immaginare un fantomatico permesso.

    No, grazie. Uno così non lo vorrei mai come direttore spirituale.

    Ciao e buona serata.

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  21. Anche a me ha risposto così, non volergliene male, apostata perché non se lo merita.
    E' un uomo buono, che fa del bene, e ha chiara la dottrina della Chiesa. Io penso che sappia benissimo cosa dire, ma per prudenza cristiana non lo dica, per evitare di scandalizzare o di andare contro le approvazioni ricevute dal Cammino.
    Egli dice "non so se hanno ricevuto un permesso" perché in tal caso non si metterebbe contro un'autorità e non lo farebbe di certo mai.
    Il fatto è che le fumose approvazioni concesse al Cammino generano confusione anche tra i Sacerdoti.

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  22. Forse avete dimenticato cosa successe quando il sacerdote domenicano affrontò la questione del "domani SE VUOI lo sigillerai...". Poco ci mancò che i pasqualoni lo facessero finire sull'Osservatore Romano per la lesa maestà al fondatore-chitarrista. Concordo con Sandavi, è una perla di sacerdote e uomo, peraltro un docente di teologia morale, che potrebbe non voler trattare questioni liturgiche su argomenti (il Cammino, intendo) del quale non ha specifiche conoscenze.

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  23. Qualcosa che impaurisce Bellon sicuramente c'è.

    Avrebbe infatti potuto almeno rispondere: «a meno di un improbabile permesso...»

    Se infatti, per ipotesi, tale permesso esistesse davvero, significherebbe che chiunque vi si può appellare per applicare all'interno della liturgia la stessa carnevalata del latte e miele.

    E poi bisognerebbe spiegare perché sulla liturgia debbano esistere "permessi segreti", cioè occasioni di scandalo.

    E poi bisognerebbe chiarire perché una simile pagliacciata debba essere fatta prima della benedizione (cioè all'interno della liturgia, come se la liturgia fosse un cerimoniale modificabile a piacere facendosi preparare - dietro congruo pagamento - l'apposito "permesso").

    Ahimé, ne conosco tanti di ottimi sacerdoti letteralmente terrorizzati dall'idea di venir marchiati a fuoco per tutta la vita come anti-qualcuno solo per aver detto la verità prima di accertare le trentottomila circostanze pericolose di contorno. Bellon non è il primo, e non sarà l'ultimo.

    Ne ricordo uno, un prete magrolino, sulla cinquantina, che passava addirittura per tradizionalista perché vestiva spesso la talare. Lasciò carta bianca ai neocatecumenali in parrocchia. E poi si giustificò dicendomi che:
    - che sarebbe scoppiato un putiferio se non li avesse lasciati entrare
    - che il problema l'avevano creato tutti i parroci del circondario accogliendoli
    - che la sua parrocchia era l'unica dove non avevano ancora messo piede
    - che di lì a non molti anni sarebbe stato ugualmente spedito altrove
    - che la sua libertà di poter fare qualcosa di buono dipendeva purtroppo anche dal dare libertà a simili figuri
    - che il capo del decanato gliel'aveva giurata e non vedeva l'ora di massacrarlo
    - che le eucarestie neocatecumenali sono sostanzialmente invalide e perciò la questione dei sacrilegi non si pone.

    E dopotutto è vero: se per i kikos Gesù divenne un peccatore, allora non è Dio, e quindi l'Eucarestia è solo un simbolo perché un peccatore non ha né l'autorità né il potere di rendersi presente (transustanziazione) sotto le specie del pane e del vino.

    Passo ad altro argomento.

    Da Jungle Watch: «L'omelia di Hon Tai-Fai è stata difficile da seguire. Ha parlato di casi di sua conoscenza dove c'erano vescovi sotto accusa, e in un caso c'era un vescovo accusato da una donna di avere relazioni sessuali. La donna, dopo un po', aveva ritrattato le accuse (disse che le aveva fatte perché era gelosa). Queste affermazioni di Hon Tai-Fai hanno provocato nella suora neocatecumenale Marian e nei preti neocatekiki una reazione tipo: "olé, allora c'è speranza!"».

    Non ci vuole fantasia per pensare che il "papa rosso" Filoni (super-amicone di Kiko) abbia inviato lì Hon Tai-Fai nella speranza di gestire la situazione in modo da limitare i danni al Cammino.

    Secondo me resta da vedere cosa succederà quando Hon Tai-Fai, pur pacioso e pacificatore (è di pasta salesiana), si troverà davanti alla propria coscienza.

    Non "se", ma "quando": presto, molto presto.

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  24. Perdonami, apostata, hai sbagliato tu.
    La domanda a Padre Angelo andava posta nel modo in cui aveva a suo tempo Lino formulato la propria, quella del domani, se vuoi, ti confesserai: "Mi risulta che un noto movimento ecclesiale abbia introdotto nella liturgia il drink di latte e miele...".
    Il teologo ti avrebbe risposto e persino pubblicato, come fece allora! :-)

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  25. Ci avevo pensato, ma una volta tanto volevo essere chiarissimo, è istruttivo anche vedere cosa scatena il nome Cammino Neocatecumenale.
    Purtroppo sui chierici avranno pure un certo potere, ma sui laici non ne hanno nessuno. Ecco il motivo per cui a Guam sono riusciti a smuovere così tanto il Vaticano da costringere il Papa a intervenire.
    Saranno i laici a emendare il Cammino.

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  26. ....ve lo ricordate il VESCOVO PEDOFILO wesolowski ?
    un minuto prima che facevano l' indagine .... lui viene '''trasferito''' in vaticano senza estradizione...... poi in vaticano capiscono che è pedofilo..... e.....
    https://it.wikipedia.org/wiki/J%C3%B3zef_Weso%C5%82owski

    ...........e APURON ?????
    nient a niente se ne fuie in vaticano pure lui ???????
    sai che figura di merda mondiale.....

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  27. Non so che dirvi, io resto della mia opinione, magari sbagliando.

    A padre Bellon io ho inviato con il copia e incolla tutto il testo pubblicato su questo blog, dove dettagliatamente è descritto l'abuso liturgico nella Messa.

    Quello che non mi è piaciuto è che non ha voluto prendere posizione assolutamente.

    "Io non dico nulla" si può leggere in qualunque modo, e nulla significa quindi.

    E continua a non andarmi giù il fatto che se ne è uscito con la storia di un fantomatico "permesso", ovviamente inesistente.

    Avesse almeno formulato le due ipotesi, permesso o abuso, ed espresso il suo parere per entrambe.

    Invece niente: non dico nulla, forse hanno un permesso, ciao.

    A me resta la penosa impressione che non si sia voluto mettere contro i neocat.

    No, grazie. Sbaglierò, certo, ma l'impressione è quella.

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  28. @ Valentina

    La prossima volta farò come dici tu! ;-)

    Gli scriverò che conosco un signore di una certa età con l'hobby dei viaggi in giro per il mondo.

    Gli spiegherò che il tizio ha la fissazione del demonio e per questo fa un esorcismo ogni volta che arriva in una città, e confina i diavoli nel deserto più vicino.

    Chissà se anche in questo caso ipotizzerebbe un "permesso".

    Mah...

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  29. @ apostata

    Io la risposta del padre domenicano la interpreto così: "E' talmente tanto chiaro quello che si può e non si può fare nella celebrazione dell'Eucaristia, che è inutile che io aggiunga altro". Lui sa che quello che fanno è illecito, ma non può dirlo chiaramente per paura di ritorsioni! Resta il fatto che questa è un'altra delle cose che il CNC "fa" che non è prevista nel messale e che va in totale disubbidienza alla Chiesa e al Papa.

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  30. Io non amo parlare delle corrispondenze private, però oggi voglio farlo anche per dare a immaginare una possibile, umanissima cautela del sacerdote alla lettura del nome "Cammino neocatecumenale". Dunque, andate qui: http://neocatecumenali.blogspot.it/2014/04/erroneo-equivoco-fuori-strada-kiko.html

    Rileggete i commenti, la sequenza di negazioni e depistaggi dei neogatti, qui e altrove. "Padre Angelo,in buona fede,fornisce la sua risposta,ad un certo 'Lino' senza rendersi conto con chi a che fare e del sottile inganno che si nasconde dietro questa domanda e a cui viene sottoposto", "kiko non l'ha mai detto", "c'è stato un errore del traduttore", eccetera eccetera. Ebbene: il domenicano fu tempestato di mail con le medesime affermazioni, al punto tale che sospettai che davvero avesse pensato a un mio inganno. Perciò gli inviai il filmato originale con il discorso in spagnolo, video ritrovato giusto da Ruben. E il sacerdote mi rispose semplicemente: "Grazie, l'ha detto".
    Il post di padre Angelo sul "Domani se vuoi" sta ancora là, nel sito, non l'ha cancellato.

    Intendo dire, Ruben: "Io non dico nulla" lo leggo in altro modo: "Non voglio dire nulla perché non ho intenzione di finire un'altra volta nel marasma, visto che nemmeno so da quale campana proviene la mail, potrebbe essere come l'altra volta".

    Poi cancellerò il presente commento.

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  31. Mi rincuora Lino il tuo commento. è importante testimoniare l'atteggiamento diabolico dei neocatecumenali. Da Guam a Padre Bellon la radice del male è sempre la stessa. Mi domando se i vari Jeff leggono e se riflettono.

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  32. @ Lino

    Caro Lino, se c'è una tua virtù che apprezzo è l'equilibrio.

    Lo dimostri anche nella questione con padre Bellon.

    Però continuo a non accettare il modo in cui se ne è tirato fuori, perché per me questo ha fatto.

    Fossi stato un neocat in crisi di coscienza, che cominciava a dubitare di appartenere ad una setta, cosa avrei capito dalla sua risposta?

    Che lui non ha nulla da obiettare in proposito, e che i kikatekisti hanno ragione quando rispondono "siamo approvati".

    E nella setta rimarrei.

    Capisco la prudenza, giusta, quando si risponde su internet. Ma se almeno, proprio per prudenza, si fosse posto anche il caso di un abuso, prudente sarebbe stato davvero.

    Invece niente, forse sono approvati e finisce lì.

    Eppure padre Bellon le parole non le risparmia di certo, e non le risparmia nemmeno in certi dettagli sulla morale coniugale che francamente mi sembrano eccessivi.

    Ad una persona che ha dubbi su come la Chiesa consideri lo sport dà una pagina di risposta, con citazioni di san Tommaso.

    Su un fatto del genere non si pronuncia, nemmeno per ipotesi.

    A me è passata la voglia di scrivergli, ma sarei tentato di fargli vedere i filmati di Sankiko dove racconta gli esorcismi, si proclama angelo e inviato e racconta dell'uomo schiavo del demonio.

    Sarei tentato, dicevo, ma mi è passata la voglia.

    Evidentemente la lobby del Cammino pesa, e chi può evita di mettercisi contro.

    Lo capisco, è umano, ma non mi va giù.

    Con tutto il rispetto che ho, e lo dico sinceramente, per padre Bellon come sacerdote in primis, e come colto domenicano.

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  33. ...padre Bellon probabilmente ha capito con chi ha avuto a che fare, data la sua amara esperienza passata con il " cammino" NC ed ha modificato il vocabolario davanti al nemico.
    Anche sotto questa ottica, a mio modesto avviso, potrebbe essere letta la risposta che ha esordito con un "io non so nulla" (domandina celata: e a Roma lo sanno?...)
    Si potrebbe anche interpretare come una frase ironica l'aver affermato che devono aver avuto un "permesso" per una tale " modifica"....si, nel fantastico mondo di Kiko...

    Nel "Kikistan" tutto é possibile: scoprierete anche che Gesú di Nazaret è stato un peccatore...

    Antonius

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  34. @Sandavi
    Già.
    http://chisinasconde.blogspot.it/2014/03/il-cosiddetto-osservatorioinquina-anche.html
    E nemmeno si vergogna di mantenerlo ancora in rete, dopo la divulgazione del video in spagnolo.

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  35. @ Lino

    Ma secondo te, uno che risponde sempre con i soliti argomenti e cambia nickname al ritmo in cui cambia il vento, si dovrebbe preoccupare di togliere una pagina dal suo blog - inattivo da non so quanto tempo, peraltro -, anche se è stato confutato più volte?

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  36. @ Vincenzo
    No, se fosse un anonimo. Nel Cammino, fuori del Cammino e chiunque in rete si sia interessato all'argomento, però, egli è noto con nome, cognome e curriculum vitae et studiorum. In ogni caso, caro Vincenzo, una figura di m..... resta tale anche indipendentemente dal numero di persone che riconoscono il figurante. Basterebbe uno specchio, per vergognarsi, anche in assoluta solitudine, o no? Davanti a uno specchio non c'è anonimato che tenga.

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  37. @ Lino

    Sono d'accordo. Anche perché - ripeto - più volte lui e gli altri NC sono stati confutati documenti alla mano. Ma le uniche risposte che sono riusciti a dare, sono state sempre le solite. Perciò pensano di essere sempre nel giusto, sempre e solo loro. Come mi è capitato di dire anche ad altri NC, loro si preoccupano solo di difendere il CNC e Kiko. Chissà, se un domani la Chiesa dovesse reputarli fuori dalla comunione con essa - come già successo ad altri movimenti - quanti continuerebbero a seguire il CNC e Kiko...

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  38. Riflettendo riguardo al Rosario, leggendo la Sacrosanctum concilium, in realtà il professore ha torto marcio.
    Liturgia è culto pubblico, quindi il Rosario recitato in chiesa o la celebrazione dell'adorazione sono Liturgia. Non è Liturgia invece la recita dei salmi in privato e figuriamoci a mente

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  39. A proposito della liturgia, disse Benedetto XVI in un discorso del 15 aprile 2010:
    "La minore attenzione che a volte si presta al culto del Santissimo Sacramento è indice e causa dell'oscuramento del significato cristiano del mistero, come avviene quando nella Santa Messa non appare più preminente e operante Gesù, ma una comunità indaffarata in molte cose, invece di essere raccolta e di lasciarsi attrarre verso l'Unico necessario: il suo Signore.
    Ora l'atteggiamento principale e fondamentale del fedele cristiano che partecipa alla celebrazione liturgica non è fare, ma ascoltare, aprirsi, ricevere.(...)
    Il culto però non può nascere dalla nostra fantasia; sarebbe un grido nell'oscurità o una semplice autoaffermazione. La vera liturgia presuppone che Dio risponda e ci mostri come possiamo adorarlo."

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    1. Grazie per questo post.
      Credo che da questo discorso del papa si potrebbe trarre un articolo per il blog...Benedetto, lasciando ha di fatto graziato il "cammino"...

      Antonius

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  40. @Valentina
    Beh, ma Benedetto notoriamente è un ottimo teologo, ma un pessimo liturgo. Non te lo hanno mai detto?

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  41. @Valentina
    Beh, ma Benedetto notoriamente è un ottimo teologo, ma un pessimo liturgo. Non te lo hanno mai detto?

    RispondiElimina
  42. Con la recita del santo rosario in gruppo e nelle condizioni dovute, si può lucrare indulgenza parziale e in casi particolari quella plenaria! Sempre stata richiesta ai fedeli, specialmente in momenti di confusione sociale o di guerra.RS.

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  43. Benedetto XVI è pur sempre quello che scoprendo la truffa dell'autoapprovazione della liturgia, l'ha bloccata appena in tempo (vedi articolo: Tutto all'insaputa del Papa).

    Quanto al caso Guam, è notevole che la stampa italiana - a parte il blando articolo su La Stampa di lunedì scorso (6 giugno) - fino ad oggi se ne sia completamente disinteressata. Eppure qui in Italia i giornalisti sono sempre così attenti sugli scandali ecclesiali...

    Oh, certo, è una coincidenza. Nessun giornalista italiano legge mai giornali americani, indiani, canadesi, no, nemmeno il Washington Post...

    RispondiElimina
  44. @Tripudio
    Anche a me stupisce il silenzio dei media italiani, ma molto di più stupisce il silenzio di Sandro Magister, già dopo l' udienza ai neocatecumenali, no una parola. Eppure è sempre stato un ottimo giornalista, ero convinta che non si abbassasse a compromessi e che niente lo fermasse. Articoli sempre ben documentati anche per quanto riguarda il cammino neocatecumenale. Lo stimavo proprio, con il suo silenzio...

    Xz

    RispondiElimina
  45. Avevo sempre avuto l'impressione che Magister pubblicasse un articolo solo quando ha abbastanza materiale per farlo. Cioè che non pubblica "mezze notizie" imbellettandole. Il che, a seconda dei punti di vista, può essere una virtù (articoli che difficilmente invecchiano, e che perciò vale perfino la pena pubblicarli in più lingue) oppure un limite (incapacità di seguire tempestivamente gli importanti eventi di cronaca).

    Comunque non si può negare che gli articoli dei giornalisti più quotati siano tutto sommato "politica", grosso modo "dettata" dalle fonti di riferimento (tipicamente cardinali). Il 22 dicembre 2005 Tornielli pubblicò l'anticipazione della lettera della CDF di tre settimane prima, e Gennarini con inaudita arroganza lo stroncò e pretese pubbliche scuse (e se questo avviene in pubblico, figurarsi cosa sarà avvenuto dietro le quinte), e Tornielli fu letteralmente costretto a scusarsi in un altro articolo (il che può spiegare come mai il Tornielli, da allora, sia sempre stato così arrendevole e benevolo nei confronti dei kikos).

    Evidentemente aveva un diverso cardinale-fonte rispetto a Magister. Quello stesso giorno, il 27 dicembre 2005, comparve infatti l'articolo di quest'ultimo col testo completo della lettera, e Gennarini - che non aveva ancora appoggi nel gruppo Espresso - dovette limitarsi a tentare di gabbare l'apologeta americano Jimmy Akin ("Neocatechumenal spin": il raggiro neocatecumenale). Per i dettagli, c'è il resoconto "Reazioni alla lettera del 1° dicembre 2005".

    Quanto al caso Guam, è perfettamente logico che le recenti manovrine neocatecumenali mirino a conservare il più possibile il potere, i soldi e l'impunità. Come già mostrato nella vignetta, Kiko è pronto a sbarazzarsi di Apuron (in gergo americano "throw him under the bus", "gettarlo sotto l'autobus") nel momento in cui gli sembrerà un'azione utile a difendere sé stesso e il Cammino.

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  46. La brutta notizia è che il Gennarini, fin dal 2002 (anno in cui fu attivato il nefando seminario neocatecumenale di Guam), la porcata l'aveva architettata proprio bene, con eccezionale dettaglio: lo spiega l'ultimo articolo di Jungle Watch facendo notare che siccome Apuron, nei documenti civili, è stato qualificato come "Arcivescovo", allora fino alla decadenza di tale titolo (cioè finché la Santa Sede non lo ridurrà allo stato laicale, così come si fa coi pedofili), conserverà il posto nel "board dei Guarantor".

    Siccome i neocatecumenali vantano che il Cammino dà una "fede adulta", ci chiediamo cosa abbiano a che fare con Nostro Signore Gesù Cristo tutte quelle truffe, prevaricazioni, certificati manomessi, menzogne a profusione, ecc.

    E gli utili idioti kikos che le hanno "nascoste", "giustificate" e "difese" - compresi quelli che hanno tentato di farlo su queste pagine - ne sono complici e colpevoli dinanzi a Dio. Colpevoli anzitutto di idolatria.

    La notizia più brutta di tutte è che Hon Tai-Fai era stato avvisato di tutto questo fin dal gennaio 2015. O ha ancora da estrarre l'asso dalla manica, oppure sta diventando (suo malgrado?) complice di quella catasta di porcate neocatecumenali che sta creando sempre più seri e irreparabili danni a tutta la Chiesa Cattolica.

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  47. by Tripudio ha detto...
    "La notizia più brutta di tutte è che Hon Tai-Fai era stato avvisato di tutto questo fin dal gennaio 2015. O ha ancora da estrarre l'asso dalla manica, oppure sta diventando (suo malgrado?) complice di quella catasta di porcate neocatecumenali che sta creando sempre più seri e irreparabili danni a tutta la Chiesa Cattolica."
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    A me sembra che ricatti, interessi, intese e malaffare, ormai siano pane quotidiano dell'attuale Chiesa, oltre al completo sfascio dei costumi a livello mondiale.

    Che stiano veramente "arrivando i tempi?"...

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