martedì 14 gennaio 2020

RISCRIVIAMO LA STORIA, SECONDO LE AFFERMAZIONI DI KIKO - I° ATTO

Da una delle ultime autobiografie viva voce di Kiko, proveremo a riscrivere la storia secondo le informazioni di cui disponiamo, evidenziando le contraddizioni e ponendoci alcune domandine…

Per motivi di lunghezza espositiva, dato che Kiko è logorroico nelle sue esternazioni, ci troviamo costretti a suddividere il suo discorso in più parti: I°, II°, III° e IV°. Solo così si potrà avere compiutezza del fumo che vende e dell’impareggiabile fantasia spacciata per realtà.

Dato che ci sono davvero troppe chiose da fare al discorsetto di Kiko troverete qui sotto inframmezzate al suo testo, evidenziate in giallo,le nostre aggiunte al testo originale kikiano, basate su informazioni VERE o in evidenza alle contraddizioni (ripeto: in giallo le nostre aggiunte, cioè le cose che Kiko avrebbe dovuto dire ma ha taciuto).
Quindi, in rosso gli sfondoni, le menzogne o le contraddizioni di Kiko.


IO SONO STATO SCELTO DA DIO PER ESSERE VOSTRO CATECHISTA Con questo non voglio fare il santo… chi se ne frega…di niente… Voglio dire la VERITÀ, I FATTI che Dio ha fatto.

L'autoproclamato
"vostro catechista"
e addirittura
"scelto da Dio"
Mio padre ha fatto del mio cervello un mostro, perché mi ha messo all’Accademia a 9 anni, come tutti quelli che frequentano la scuola dell’obbligo, ma io posso fare architettura, musica, quel che sia, quello che volete.

Ai 12 anni una “sorella” dell’Accademia mi ha consegnato un libro di Papini… e quello mi ha provocato uno shock, tanto così che ho cominciato a piangere. Mi son buttato nel letto e dormivo per terra. Mia madre è rimasta stupita, per terra. Ho cominciato a fare sacrifici, sentivo un amore a Cristo enorme,
per lo shock provato dalla sola lettura del libro ma poi, crescendo, perderò tutto questo esagerato fervore e lascerò la Chiesa. In effetti dovevo essere proprio un genio, perché leggere Papini, il controverso filosofo, a 12 anni, mica è roba da tutti. Ma nella mia scuola pubblica, l'Accademia Peña, c'era una "sorella" che me lo aveva dato…
Il problema è che non sapevo se farmi prete, però siccome avevo già molte doti per la pittura, una specie di bambino prodigio, per l’arte, ho pensato che al posto di farmi prete era più importante seguire le mie doti e la mia futura carriera.

Ho studiato Sartre, Pascal… sapete chi sono? Ma siete degli inculturati, siete inculturati, siete dei somarelli, borricos, non vi importa niente la poesia, non sapete nulla, mah mamma mia!! Va beh, scusatemi, non voglio offendervi siete tutti bravissimi, anche se ormai vi ho già offesi, umiliati e disprezzati.

Ho studiato anche Pascal, sono importantissime le sue "Provinciali" eh, le lettere di Pascal contro i provinciali dei Gesuiti, enormi e MOLTO CRISTIANO e molto intelligente, Pascal, questo autore di lettere contro i padri Gesuiti era in realtà molto cristiano, loro evidentemente molto meno, per meritarsi quelle lettere.
E qui vi spiego che Pascal pubblicò le "Provinciali" come risposta dei giansenisti ai gesuiti, che venivano considerati "lassisti". Questo "molto cristiano" aderiva idealmente al movimento religioso del "giansenismo", che fu condannato molte volte dalla Chiesa cattolica come ERETICO E VICINO AL PROTESTANTESIMO per il suo teorizzare la negazione del libero arbitrio di fronte alla grazia divina e suggerire l'idea di una salvezza predestinata. Si fondava sull'idea che l'essere umano nasca essenzialmente corrotto e, quindi, inevitabilmente destinato a commettere il male. Senza la grazia divina l'uomo non può far altro che peccare e disobbedire alla volontà di Dio; ciò nonostante alcuni esseri umani sono predestinati alla salvezza (mentre altri no). È evidente che io ho ripreso le mie idee dall'eretico e protestante Pascal, conoscete la mia predicazione… Chi sta nel mio Cammino è certamente predestinato alla salvezza!
Blaise Pascal, il "molto cristiano giansenista".
I giansenisti furono condannati dalla Chiesa
ben 5 volte 
per essere eretici
e vicini al protestantesimo.
Ho fatto un concorso di tutte le regioni della Spagna e io mi sono presentato con un quadro che si chiamava “La Espera” con 3 figure e mi hanno dato il primo premio, in Madrid, in realtà era il "premio straordinario", ma io voglio chiamarlo primo premio. Allora con tutti il primo premio ed il terzo premio, con i 3 premi di tutte le regioni di Spagna ho fatto una mostra a Madrid, cioè quelli che avevano indetto il Concorso, il Movimiento Nacional franchista, ha esposto le opere dei vincitori. E c’era un premio straordinario nazionale per prima volta in Spagna, una montagna di soldi, 25.000 pesetas di allora, che è come 3 MILIONI DI EURO (!!!!!), oppure mi sbaglio di grosso, non ammontavano nemmeno a 3.000 euro di oggi, e non erano nemmeno 25.000 pesetas, ma 20.000.
Sapete che all’epoca un cesto natalizio costava circa 1.200-1.300 pesetas? Con quei soldi ne avrei potuti comprare una ventina!

Quello che mi ha impressionato è che sentir dire il mio nome alla televisione insieme a quello di molti altri e vederlo scritto sui giornali in un articolo dedicato al concorso, a me dentro non mi ha dato assolutamente nulla. Io ero già morto dentro. Dentro di me la morte. L’anima mia era morta, io non credevo più in Dio, in nessuno. A questo punto per me la vita ha cominciato ad essere difficile, avevo poco meno di 3.000 euro, ero stato citato in un articolo di giornale sul concorso e in uno speciale televisivo sulla mostra che il Movimiento Nacional aveva allestito per le opere dei vincitori e non mi importava niente. Aver vinto a 20 anni meno di 3.000 euro ad un concorso giovanile "under 21" ed essere stato nominato insieme agli altri vincitori dalla televisione e dai giornali, lo racconto come “fama e soldi”.
Disprezzavo le 3.000 euro e mi chiedevo: Mi sveglio per fare che cosa? Per dipingere? Non mi interessa, dipingere per avere soldi, già ce l’ho, ho meno di 3.000 euro! Che vuoi, che vada a letto con la moglie del mio amico? Già ci sono andato. Non mi interessa. Sì perché a meno di 20 anni avevo amici già sposati e andavo a letto con la loro moglie.

Poi ho letto Bergson, come vedete le mie idee si formano sempre dalla lettura di filosofi, anche atei, la Chiesa non c’entra nulla.


Henri Bergson, filosofo ebreo
dell'«intuizione».
A differenza di Kiko, però,
considerava l'intuizione
"insieme" all'INTELLIGENZA.
A questo punto mi si apre una luce e questa luce comincia a fare tac tac… Che cosa ti può dimostrare che Dio c’è? Che cosa? La bellezza della natura? Niente, a me non mi dice niente la natura, non è con questo che intendo che esista un Dio, attraverso la creazione.
Anche se in un altro contesto, sempre parlando di Bergson, ho affermato che questa “luce” datami da questo filosofo di cui la Chiesa cattolica ha bandito 3 libri mettendoli all’indice dei “libri proibiti”, ha indirizzato il mio pensiero alla bellezza della creazione.
Nulla mi dimostrava l’esistenza di Dio, nemmeno tutte le prove di san Tommaso d’Aquino, TUTTE QUESTE STUPIDATE, a me non dicevano niente. Le stupidate di san Tommaso d’Aquino a me non dimostravano niente. Preferivo Pascal, faceva "più figo".


San Tommaso d'Aquino, l'autore di quelle che
Kiko considera "stupidate"
In tutto questo periodo ho sofferto tantissimo perché in fondo la mia vita era morta, esteriormente non trovavo gratificazione in nulla. Allora a questo punto io, diciamo così, sono entrato nella mia camera e ho gridato a Dio. Non fate caso se in altri contesti ho detto che ho gridato a Dio in una chiesa, questi eventi fondamentali della mia vita me li ricordo ogni volta in modo diverso: confondo la mia camera con una chiesa, a volte.

Comunque, dove ero ero, non importa, mi son messo in ginocchio e ho gridato: “Se c’è Dio…” E in quel momento Dio ha fatto un miracolo con me… e subito ho sentito dentro di me che Dio c’è… Immediatamente Dio c’era e io sono e son passato dalla morte alla vita, in un istante… Sono rimasto così impressionato perché ho sentito una presenza fisica dentro di me… Questa testimonianza che San Giovanni della Croce chiama tocco di sostanza, la sostanza divina tocca lo spirito dell’uomo, a chi lo tocca, se ti succede a te vuole dire che Dio ti ha scelto, ha voluto fare con te una grazia.
Capite? A me questo è successo in un solo istante: mi risolvo a pregare Dio e Lui subito mi risponde, ipso facto. Così, in quel preciso istante, sono passato dalla morte alla vita, per miracolo. Ho sentito una presenza "fisica" dentro di me, come può ad esempio esserlo un sommovimento intestinale (che è qualcosa di fisico!), e tiro in ballo il "tocco di sostanza" (che non avevo mai sentito prima) anche se san Giovanni della Croce, quando parla di “tocco di sostanza”, parla di Spirito e spirito: sostanza divina che entra in contatto con lo spirito dell’uomo, non di “presenza fisica”. Ma io l’ho sentita fisica, fa uguale. Questa presenza fisica dentro di me, all’improvviso, secondo me dimostra che sono stato scelto attraverso una grazia.

San Giovanni della Croce.
"Tocco di sostanza":
"all'anima sembrano essere stati

tra sostanza e sostanza.
In realtà si esercitano nel più profondo

dell'INTELLETTO e della VOLONTÀ".
È esclusa ogni manifestazione FISICA
Io avevo capito che la formazione che io avevo ricevuto nel collegio per la prima comunione era un vestitino così piccolo e MALFATTO che me lo ero tolto entrando all’università. Non soltanto piccolo, ma proprio “fatto male”, da persone che evidentemente non avevano Spirito né conoscenza da trasmettere.
NELLA CHIESA NON C’ERA NESSUNA STRUTTURA CHE UN ADULTO LO POTESSE FARE CRISTIANO. NON SAPEVANO CHE FARE CON ME.
Ero l’unico, un caso rarissimo, non erano preparati! nessuno aveva mai avuto prima le mie necessità… O no? Sì già c’erano i Cursillos, ma io non li conoscevo, l’Azione Cattolica, ma a me non diceva nulla, l’Opus Dei… Ci vuole un bel coraggio, come il mio, per affermare che la Chiesa non si era mai posta certe domande e che non era in grado di aiutare “uno come me”, l’unico ad avere certe necessità. In effetti non so come nel passato ci siano potuti essere grandi santi, perché la Chiesa non offriva nulla, non sapeva proprio che fare…
Perché, dovete sapere, che la Chiesa non basta, ci vogliono le strutture per diventare cristiani, e la Chiesa di strutture non ne aveva, anche se è sopravvissuta senza per oltre 2.000 anni. Molto strano…
Allora questo prete… disse: “forse la posso invitare ad un cursillo…”… così tu vai a questo corso e subito c’è un laico che ti dà la sua esperienza. Un laico sì, cosa che non esisteva nella Chiesa prima, l’hanno inventata i Cursillos, nati nel 1944. Ma io, nonostante avessi idea di farmi prete e fossi così sensibile da buttarmi per terra a piangere per aver letto a 12 anni un libro di Papini, che esistevano i Cursillos non lo sapevo, sennò potevo andarci di mio. Ci volle un prete ad informarmi, quando ormai a 21-22 anni ero adulto.
Ah, mi ero scordato di dire che oltre al “laico che dà l’esperienza”, nei Cursillos c’era sempre anche un prete, un’equipe, proprio come nel Cammino Neocatecumenale, i preti me li scordo sempre, tutto preso come sono ad esaltare i laici come me.


E questo non è che l'inizio, proseguendo nella lettura c'è da sobbalzare…

98 commenti:

  1. Invito tutti, facendosi forza, a vedere e ascoltare un poco alla volta il video documento postato all'inizio dell'articolo. Già lo avevamo messo in evidenza sul Blog, ma il pregevole lavoro di Libera che lo viviseziona, merita tutta la nostra attenzione.
    Dalle tue stesse parole ti giudico, è proprio il caso di dire!
    Chi è colui che riesce a parlare di se stesso per un'ora e quaranta minuti?
    Tanto esaltato e megalomane da non rendersi conto di essere patetico e anche ridicolo? Ma il suo uditorio storico, che lo sorbisce estasiato da anni, ha proprio gli occhi improsciuttati.
    Non si può parlare di se stessi come Kiko sfacciatamente fa da sempre!
    E devo dire: da quando è venuta a mancare Carmen che puntualmente lo ridicolizzava, è peggiorato in maniera esponenziale.
    Non so se questa è la sola ragione, ma negli ultimi anni è peggiorato tantissimo, per l'enfasi che mette, per le palle che spara sempre più grosse.
    Ringrazio Dio ogni giorno di aver voltato le spalle a questo manicomio.
    Già ai miei tempi - e ne sono passati di anni! - sempre più spesso mi vergognavo di essere lì e ascoltare quanto ascoltavo.
    Di un falso e mistificato che tagliavi a fette!

    Itineranti, fratelli fedeli camminanti, tutti voi che fate la claque e lo seguite dovunque, ma perché non lo lasciate da solo a parlare? O magari gli fate "buhhhh", magari si sveglia.

    Il mio cervello è un mostro! Posso fare tutto! Sono un genio!
    E ne è così convinto che dice cavolate cosmiche e si sente tanto intelligente da non essere neanche sfiorato dalla percezione di quanto è ridicolo, inverosimile, invasato. Un pagliaccio.

    Se qualche psicologo o psichiatra ben preparato legge, per favore, ci fornisca la diagnosi e il nome esatto della patologia di cui Kiko è chiaramente affetto.
    Meglio sarebbe per lui se così fosse! Neanche ne sono certa.
    Perché se ci crede veramente e lucidamente a quanto dice, allora è solo e nient'altro che un Demonio.

    Pax

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    1. Volevo ringraziare Libera mente semper, per l'ottimo e puntuale lavoro di trascrizione.
      Oggi non riuscivo a ricordare queste parole di Kiko ma grazie a tutti voi, che siete molto più precisi di molti catechisti a diffonderle e pubblicarle, le ho ritrovate. Vi sono debitore.

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  2. Purtroppo, cari tutti, dobbiamo ammettere che chi si definisce un mostro d'intelligenza, a fantasie esaltate, e questo lo fa davanti a tutti, come se nulla fosse, ha qualcosa che non va. E potete immaginare quante persone sono state asfaltate, in vari modi, da costui e da costoro. Perchè costui, non dimentichiamoci mai, è seguito, nel vero senso della parola, da altri, più o meno complici. Fate un'attenta riflessione, non per me, ma per voi.

    ( da IPG)

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  3. "Ma siete degli inculturati, siete inculturati, siete dei somarelli, borricos, non vi importa niente la poesia, non sapete nulla, mah mamma mia!!"

    Ecco, non è vero che qui si odia Kiko a prescindere. Qui ha perfettamente ragione. Peccato non si sia accorto di essere anzitutto lui il becero ignorante analfabeta.
    Non sa scrivere, non sa parlare, non ha imparato l'italiano, non sa dipingere, non sa cantare, non sa suonare, non sa leggere la musica, non sa comporre, non conosce la Teologia e ignora la storia.
    Se questo è il genio, il mostro, Di Maio cos'è? Un luminare della cultura?

    Tomista ex NC

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  4. Abbiamo davanti tanti spunti sulla presunzione umana, e l'autoesaltazione. Anche se avesse ricevuto un qualsiasi compito divino, come afferma, ecco che si è gonfiato di vano orgoglio, seminando la presunzione, pensando di essere un qualcuno, senza sapere che Chi lo alimenta è Colui che gli da le cose. Non da lui ,uomo, provengono, ma noi tutti riceviamo da Dio ogni cosa. E costui invece di rendersi umile e ringraziare, ecco che si autoesalta. Ha disprezzato la Creazione, che è fatta da Dio, per cui è uscita dalla Santissima Volontà della Trinità. E racconta come se fosse un vanto. Non sapendo che egli aveva il cuore chiuso a causa del Peccato, e per cui era come sotto una cappa tenebrosa. Da lì, racconta che Dio ha avuto misericordia. Ma se tu ottieni misericordia, e poi fai come il servo crudele, non ricordo la Parabola, cioè dopo soffochi chi ha qualcosa con te, ecco che non hai capito nulla a quel punto.

    ( da IPG)

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  5. Scena: in soggiorno, Kiko al mappamondo con le bandierine.
    Entra il maggiordomo con caffè e giornali e ammazzacaffè (whisky), già pagati, ovviamente, dal maggiordomo, che sa che Kiko è povero perché Kiko ogni mattina dà cinquant'euro immaginari al povero immaginario anche quando non esce di casa.
    Mentre Kiko pasteggia il whisky cercando qualche paese sul mappamondo dove infilzare una nuova bandierina, il maggiordomo si cimenta con i cruciverba in attesa di nuovi ordini.
    Ad un certo punto il maggiordomo ha un momento "Carneade chi è costui" e sospira: "Dunque un certo Pascal ha scritto sul suo blog una certa Provinciale contro i gesuiti!"
    Kiko infilza con tanta furia la bandierina da piegarne l'assicella d'acciaio, e muggisce di disgusto: "zoffoliani! odiatori! sedevacantisti!"
    Ma il maggiordomo prontamente provvede a raffreddare le barre di uranio: "o sommo Kiko, sommo che più sommo non si può, un certo Pascal scrisse le Provinciali perché i gesuiti non solo erano lassisti ma non credevano che l'uomo è inevitabilmente destinato a compiere il male!"
    Kiko: "Allora io ho letto Pasqual da bambino e mi fece venire tutte le crisi spirituali del mondo!"
    Maggiordomo: "o ineffabile Kiko, per mettere in crisi un bambino bisognerebbe fargli leggere qualcosa di truce, che so, un Pasolini, un Parini, un Paganini..."
    Kiko: "Bene! ho deciso! a 12 anni ho letto Paperini!"
    Maggiordomo (con aria felicemente sorpresa): "ooh, grandioso! ci vuole davvero un bambino intelligente per affrontare quel tipo di elevatissime letture!"
    Kiko: "e mi ricordo che... uh... mi ricordo... ecco, mi ricordo che ebbi una crisi religiosa!"
    Maggiordomo (sorpreso e ammirato): "anche a 12 anni?"
    Kiko: "certo! volevo convertirmi, anzi, no, farmi monaco, oppure frate, insomma, qualcosa del genere! Lo dirò al prossimo annuncio: annuncerò a 12 anni che ho letto Cesare Pavesini perché ero intelligentissimo"
    Maggiordomo: "prendo subito un'altro bottiglione di whisky per celebrare questo momento"
    Kiko: "e portami anche una manciata di nuove bandierine, pelandrone buono a nulla ignorante!"

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    1. A volte, devo confessare, mi sono chiesto se non esageravo a condannare certi atteggiamenti di Kiko e certe posizioni del Cammino.
      Poi bastava ricordare alcune eresie, alcune prepotenze "istituzionalizzate", e lo scrupolo subiti svaniva.

      Dopo aver letto le affermazioni di Kiko sopra riportate, sono convinto: il Cammino, almeno quello voluto da Kiko che è ben diverso da quello degli Statuti", va ANNIENTATO il prima possibile. Non perché mi importi qualcosa del Cammino, per me può durare fino alla fine del mondo, basta che non si dica cattolico, ma per la salvezza delle anime.
      Salvare i camminanti, ma non il Cammino.

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    1. Grazie libera per avermi corretto. Ero in preda a un "sacro" furore. Rimedio.

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  9. KIKO È IL TEOLOGO DELLA PORTA ACCANTO...

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  11. Ribadisco il concetto espresso su un altro post: siete SARDINE cattoliche! Perchè siete esclusivamente contro Kiko come quelle politiche che sono contro Salvini. Un cattolico d'altrondo guardando alla sua fede (se c'è l'ha) non dovrebbe essere contro a prescindere ma "amare il suo nemico" se Kiko fratello nella fede risulta essere un nemico. Quello che mi basisce è: che c'è di male raccontare la propria storia esponendo con verità le criticità della propria vita! Certo ha fatto e detto cose che evidenziano una situazione di confusione, dubbi, incertezze che ti portano a peccare.....ma quello che poi risulta efficiente e riscoprire l'amore di Dio, quel Dio che a Kiko lo ama (così com'è) mentro voi lo odiate e gli siete sardinamente contro. Io personalmente vi leggo con piacere perchè spesso mettete in risalto situazioni che sono costruttive, e non vi nascondo che le faccio mie e le metabolizzo all'interno della mia comunità e dei miei catechizzati, ma additare una persona che dopo quello che a raccontatao in questa prima parte pubblicata e racconterà nei prossimi post mi sembra scorretto, poco cristiano,un peccato di giudizio:
    "C'era una donna che con molta facilità mormorava, di­ceva male delle persone e, magari, calunniava, in buona fede.
    Era una maldicente un po' incallita e S. Filippo non trovava mezzo per farla rinsavire: raccomandazioni, mi­nacce, gridate, niente valeva.
    La donna non arrivava a comprendere la gravità della sua condotta, perché la malvagità di quello che faceva, poteva essere sì riconosciuta nella mente, ma non passava nella sua sensibilità.
    Un giorno S. Filippo, in un lampo di genialità, afferrò come a volo un rimedio che doveva appunto trascrivere nella sensibilità della poveretta la realtà dei peccati, che essa non riconosceva bene.
    Dopo averla ascoltata e aver sentito che ancora una volta essa aveva ecceduto in quel suo brutto vizio della mal­dicenza, le disse:
    - Senti linguacciuta: io ti darò ora una penitenza più leggera delle altre volte per incoraggiarti a fare qual­che sforzo per emendarti, almeno un poco, ma questa pe­nitenza la devi fare con molta diligenza.
    Andata a casa, prenderai una delle tue galline o la com­prerai...
    - E la porterò a voi P. Filippo?
    - Bestiaccia, balorda che sei! A me no! Senti, fammi parlare.
    - Prenderai quella gallina, comunque sia, e poi verrai da me: per via però spennerai ben bene la gallina di modo che non deve restare neppure una di quelle piume che sem­brano lanuggine: ti raccomando.
    Io poi la gallina te la renderò e ne farai l'uso che vorrai, per la penitenza però è necessario che tu la porti a me e veda se hai fatto il servizio bene.
    - Farò proprio così P. Filippo!
    Così disse con le labbra ma nel suo cuore andava do­mandandosi: che razza di penitenza è mai questa? Il P. Fi­lippo se non è stato pazzo sinora, l'è diventato ora. Venne il giorno della penitenza e la donna era soddi­sfatta e mise innanzi la gallina spennata per farla bene osservare al Santo.
    Filippo, senza indugiarsi in altro, disse decisamente:
    - Va benissimo, ma la penitenza non è ancora com­pleta: e tu farai così; ritornerai su i tuoi passi, rifarai la via di casa tua senza cambiare strada, raccoglierai tutte le penne dalla prima all'ultima, le metterai insieme e me le porterai qui.
    - Mamma mia! E come farò, caro Padre, a raccogliere le penne?
    - E come farò io, cara figliola, a darti l'assoluzione se tu non raccoglierai le penne? Ricordati che senza l'as­soluzione ti resta il peccato e, quando sarai morta, ti resta l'inferno: non c'è via di mezzo.
    - Io sono disperata, io sono dannata! come farò?
    - A tutto questo ci dovevi pensar prima, maldicente impertinente. Se non puoi raccogliere le penne di una gal­linella, come raccoglierai le maldicenze che fanno male a tanta gente, tanto più che le maldicenze che tu dici, le altre persone le portano lontano lontano, dove tu non pensi?
    - (singhiozzi della donna)
    - Va bene: per questa volta ti darò l'assoluzione, ma spero che avrai ben capito.
    FREEBLOGGER

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    4. Freeblogger: "...siete SARDINE cattoliche! Perchè siete esclusivamente contro Kiko come quelle politiche che sono contro Salvini."

      E voi del Cammino (quantomeno i duri e puri) siete è i "cinquestelle" della Chiesa, così tronfi di slogan:

      5S: "Apriremo il parlamento come una scatoletta di tonno"
      CN: "Rinnoveremo la chiesa facendo comunità di comunità che vivano in umilta...ecc ecc"

      5S: "Meno burocrazia, meno tasse, più potere decisionale ai cittadini"
      CN: "Torniamo alla chiesa delle origini, senza gli impaludamenti del concilio di Trento"

      5S: "Democrazia partecipativa... facciamo decidere ai cittadini con Rousseau su cosa votare..."
      CN: "Liturgia partecipativa... i responsabili avranno funzioni come i diaconi..."

      5S: "Restituiremo parte degli stipendi e li useremo per finanziare il microcredito"
      CN: decima

      5S: "Vaff**, farabutti, tutti ladri, mai con il PD, kondividi"
      CN: "Convertiti! Il Signore ti ha tolto la sua mano dal capo..."

      5S: "Indignati! Honestah!"
      CN: "Siamo approvatiiih"

      E la lista di paragoni è lunga...
      Perdonatemi, non volevo buttarla in politica, ma a leggere certe cose...

      Etneo

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  12. Ora capisco perché Kiko sembra odiare il Sacro Cuore di Gesù! Perché si è ispirato Giansenismo!

    Ma i gesuiti del SEICENTO non erano lassisti, semplicemente non erano RIGORISTI come i giansenisti e credevano in un amore di Dio misericordioso e tenero.
    Credevano che Dio, già in questa vita, voleva che l'uomo, anche attraverso le prove, vivesse tranquillo, perché, come dice la Scrittura, l'amore caccia via il timore (la paura).

    Le rivelazioni del Sacro Cuore di Gesù a santa Maria Margherita Alacoque sono state una risposta del Cielo proprio alla rigidezza del Giansenismo.

    Al contrario dell'apparizione di Kiko (ma una vera apparizione non spinge verso il giansenismo), le rivelazioni del Sacro Cuore, e soprattutto la Grande Promessa, sono state le rivelazioni private più approfondite dalla Chiesa! E perciò sono le più approvate in assoluto!

    Il dubbio più grande consisteva nella promessa della salvezza eterna a chi,con le dovute disposizioni, si fosse comunicato i primi 9 venerdì del mese per 9 mesi consecutivi, che sembrava in contraddizione col Concilio di Trento.
    Ma il Concilio, che dice che nessuno può essere certo della salvezza, specificava: "a meno di una speciale rivelazione del Cielo".
    E la Chiesa considera la Grande Promessa come una rivelazione di Dio valida per tutti.

    Certamente una rivelazione privata, per cui non si parla di una certezza soprannaturale della salvezza, ma di una fede umana in essa, ma è la certezza umana più certa che esiste.
    La grande promessa è stata riportata per intero perfino sulla Bolla di canonizzazione di Santa maria Margherita, un atto ufficiale e definitivo della Chiesa.
    Sono più sicure queste rivelazioni del Sacro Cuore che la storia di Cristoforo Colombo!

    Le aperte simpatie di Kiko per il GIANSENISMO sono perciò un sintomo che la sua "apparizione", NON approvata, contrastando con quelle del Sacro Cuore di Gesù, che sono approvatissime, è FALSA.

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  14. Due parole su un commento postato in You Tube, relativo al video:

    https://www.youtube.com/watch?v=E_jwmed8Pfo

    riportato e commentato da Libera in questo post.
    Commento recente, 4 giorni fa.

    “Cè tanta ipocrisia anche nel cammino! Io ho conosciuto kiko e equipè personalmente sono dei grandi, purtroppo circondati da persone ignoranti!”



    Questa ipocrisia, che è presente in grandi quantità, anche nel cammino,di cui parli nel tuo commento, esattamente cosa significa?
    Significa che Kiko dice una cosa che non corrisponde a verità?
    Cioè che l’ipocrita è Kiko&C ?
    Oppure significa che Kiko e la sua equipe “internazionale”, dicono una cosa che viene interpretata male dai loro collaboratori, quindi sono i collaboratori che sono ipocriti rispetto alle direttive di Kiko&C?

    Magari volevi dire che Kiko&C non si capiscono con i loro collaboratori, perché i loro collaboratori sono ignoranti?

    Siamo alle solite, Kiko e i suoi più stretti collaboratori (Pezzi e Ascension) sono dei grandi (non specifica in cosa).

    Sono tutti gli altri, presumo sotto di loro e che li circondano, che sono ignoranti.

    Non era stato detto anche di Hitler, Mao, Stalin ?

    Per i tedeschi Hitler era una brava persona, erano gli altri (Himmler, Goring, Heydrich,etc.) che erano dei farabutti (ipocriti,ignoranti?).

    Anche se io non parlerei di ipocrisia, ma di cattiva comprensione, dovuta appunto all’ignoranza dei sottoposti o alla non chiarezza dei capi.

    Caro commentatore, non ti passa neanche di sfuggita nella tua testolina che, in genere, i collaboratori vengono scelti, personalmente, dai capi?

    Quindi, segui il mio ragionamento, sei io mi scelgo un collaboratore, anzi come tu dici, tutti i collaboratori ignoranti, poi non posso lamentarmi che ci sia “ipocrisia/ignoranza”, nel senso che qualcuno più o meno volontariamente o involontariamente travisi quello che gli dico.

    Perchè tu parli di ipocrisia?

    Ipocrisia è capire esattamente il significato del messaggio, ma fingere di riportarlo cambiando le carte in tavola magari per proprio tornaconto personale.

    Caro commentatore, fai pace con te stesso prima di sparare commenti a caso, rischi tu di sembrare “ipocrita” ed anche un po’ “ignorante”.
    LUCA

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  15. "Nulla mi dimostrava l’esistenza di Dio, nemmeno tutte le prove di san Tommaso d’Aquino, TUTTE QUESTE STUPIDATE, a me non dicevano niente".

    Queste sono parole testuali di Kiko.

    Per cui per Kiko il grande san Tommaso ha detto STUPIDATE!
    E' talmente pazzesco che il più grande dei teologi, il teologo su cui si basa in modo preponderante la teologia della Chiesa dopo di lui, potremmo dire il teologo "UFFICIALE" della Chiesa, per Kiko dica STUPIDAGGINI.

    Devo confessare che leggendo quete parole ho riso. Come se al posto di Kiko le avesse dette Pappagone.

    Il "catechista per voi", il "bambino prodigio" che poteva fare qualsiasi cosa, anche l'architetto, poteva forse tollerare qualcuno che gli faceva ombra?
    No: San Tommaso doveva essere smontato proprio in ciò che più lo caratterizza (oltre alla santità) ma che offusca Kiko.
    Non gli ha concesso neanche l'onore delle armi!

    Poteva dire che era il più grande dopo di lui, e invece no! Per Kiko quello che è forse uno dei 5-6 più grandi geni dell'umanità, dice STUPIDAGGINI. Parola di Kiko.
    Per la Chiesa non dice stupidaggini, tutt'altro, per Kiko sì.

    Avesse detto che su un punto san Tommaso può aver sbagliato (ma non sulle prove di Dio!)! In fondo nemmeno i geni sono infallibili.
    E comunque, anche quando dovessero dire un qualcosa di errato, lo fanno con argomentazioni in se stesse geniali.
    Tutto il contrario di Kiko che, anche quando dovesse dire cose sensate, lo fa spesso con argometazioni idiote e ridicole.

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  16. Di che ti stupisci? Sankiko tappetaro insegna (si fa per dire) che dalla Chiesa costantiniana al Concilio Vaticano II è stato tutto tempo perso.
    Sai com'è, a furia di bevute al bar le idee si annebbiano, e le visioni si moltiplicano...

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  17. Scopro oggi che uno dei principali collaboratori del card. Sarah è un nc piuttosto noto ai blogger di area cattolica. Non me lo spiego proprio.

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    1. È la tipica strategia dell'infilare il "topo di redazione" nei posti che contano. Il bello è che se Sarah in sua presenza dice ciò che pensa delle liturgie del Cammino, il "collaboratore" kikiano avrà un triplice travaso di bile.

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  18. Ho ascoltato il video....ma perbacco!!!...la cosa piú importante,(l apparizione della Madonna)l aveva dimenticata!!!..di solito le cose importanti si ricordano e si mettono in primo piano,figuriamoci poi l apparizione della Madonna che un fatto che supera tutto e tutti... e in questo caso se stesso che si é osannato per piú di un ora mettendo, anzi dimenticando l apparizione Mariana che proprio Lei (detto da Lui)gli avrebbe detto di iniziare il cammino neocatecumenale.Ma Kiko per favore soprattutto ora che stai piú di lå che di quà,dilla sta benedetta veritå,salvati!!..si nota da lontano un miglio che sulle bugie hai messo in piedi tutta questa storia.La mia meraviglia non ė tanto per gente che é caduta in questa rete,tante persone si fanno trascinare chi per un motivo chi per un altro,ma LA CHIESA!!!!,LA CHIESA COME HA POTUTO DARE RETTA A UN PERSONAGGIO SIMILE,quest uomo doveva essere aiutato diversamente,nel cammino ci sono anche psicologi,cosa ne pensano?non mi dite che é normale se no inizio a dubitare anche della vostra professione.LILLY

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  19. Ci può stare che a qualcuno le prove di San Tommaso non riescano a dimostrare l'esistenza di Dio.
    Nulla di male: se non ci arriva, non ci arriva.
    Ma sia ben chiaro: se le prove RAGIONEVOLI portate da San Tommaso, Kiko non le ha capite, è perché lui NON CI E' ARRIVATO, non perché san Tommaso ha detto stupidate!

    Mi piacerebbe che i camminanti rispondessero a questo quesito: concordano con Kiko, che ha detto che san Tommaso ha detto stupidate, o concordano con San Tommaso che, ne sono certo, direbbe che Kiko dice scemate?

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    1. Caro Pietro cosa vuoi che ti rispondano? Se non ci arrivano, non ti possono rispondere. Queste persone,ricordatevi, nella loro ipocrisia e dissimulazione, daranno sempre la colpa al prossimo. L'altro e il colpevole, loro i santi. Poi messi davanti all'evidenza, lavorano di fantasia autoesaltandosi. Questo è! Grazie a Dio che c'è Gesù che ci fa capire la realtà, cioè Egli ci ama, ci risorge, ci ridà la dignità, ci protegge dalle false accuse, ci riveste come figli di Dio. Costoro amano giudicare, poi quando qualcuno gli rende il conto, ecco che si travestono in ogni modo. Amen!
      ( da IPG)

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  20. Pensierino della sera.
    Vi lascio questa perla per opportuna riflessione.
    Ricopio dal post per il quale ancora ringrazio Libera.
    _________
    Il problema è che non sapevo se farmi prete, però siccome avevo già molte doti per la pittura, una specie di bambino prodigio, per l’arte, ho pensato che al posto di farmi prete era più importante seguire le mie doti e la mia futura carriera.
    _________

    Penso che basti questo come sintesi efficace ed esaustiva.

    Un malato mentale, come altro definirlo?
    Con la sfacciataggine di parlare in modo tanto esplicito da rendersi automaticamente INDIFENDIBILE. Nessun difensore a spada tratta, con tutta la sua buona volontà e buon cuore può spezzare una lancia per lui.

    1. Il problema è che non sapevo se farmi prete.

    In base a cosa studiava le sue scelte future?
    Sempre lui al centro.
    Ma farsi prete in verità è una vocazione, non una scelta influenzata dal fatto che SEI UN MEZZO FALLITO IN TUTTE LE ALTRE COSE, per cui cerchi una visibilità e dignità facendoti prete. Cerchi uno scopo, vedi il diventare prete come una posizione di prestigio e qualcosa in cui sentirti realizzato.
    Dio dov'è? La chiamata?
    (Quanti presbikiki sono stati indirizzati nei R.M. perché non avevano una vita affettiva, erano dei mezzi falliti... Per poi dire loro, ad ogni alzata di testolina, CHI SARESTI TU SENZA DI ME?

    2. siccome ero un superdotato per l'arte
    ho pensato che al posto di farmi prete era più importante seguire le mie doti e la mia futura carriera.

    HO PENSATO... Anche qui non c'è vocazione, Kiko pensa razionalmente e decide, in base ai suoi convincimenti che sono anche fasulli. Sì fasulli, perché lo abbiamo ripetuto è dimostrato mille volte che Kiko non è affatto un artista dotato, ma un imbrattatore di tele che ha costruito la sua notorietà sul fatto che ha reso il C.N. il suo più grande sponsor. Un marketing redditizio e che gli ha donato notorietà. Solo dentro il suo contesto. Perché non ho ancora letto recensioni di critici su di lui. E vorrei tanto sentire uno Sgarbi, ad esempio, cosa ne pensa di lui. Meglio non approfondire. A parte lo stravolgimento di tutti i canoni dell'icona grafia orientale a cui dice di ispirarsi, stravolgendo tutto, come ha fatto con teologia, dottrina e liturgia cattolica.

    Kiko una calamità naturale!

    Quindi afferma di aver deciso di seguire le sue doti e la sua carriera. Poi si è autonominato visionario ispirato iniziatore, con lo spirito santo (quello piccolo) in tasca.

    Salvo poi a fare corone misteriche, quadri e quadretti orridi, tanti blasfemi.
    Ecco come Kiko si è fatto un nome.
    Un fallito spiantato sarebbe stato tutta la vita, se non avesse deciso a sua rovina di vendere l'anima al diavolo.

    Mi unisco ad un precedente appello. Non è tanto questo lo scandalo vero, il mondo è pieno di pazzi e invasati. Ma la Chiesa? La Chiesa come fa a tacere? A non prendere provvedimenti? A lasciare una simile mina vagante a piede libero così?
    Non lo capirò mai. E fino a che ho fiato griderò questa incommentabile vergogna.

    Pax

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    1. Chiedo scusa per alcuni errori causati dal correttore automatico. Tanto si capisce. Non ho forza di fare le correzioni.
      Buon riposo a tutti.

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    2. "(Quanti presbikiki sono stati indirizzati nei R.M. perché non avevano una vita affettiva, erano dei mezzi falliti... Per poi dire loro, ad ogni alzata di testolina, CHI SARESTI TU SENZA DI ME?"

      Beh, fa il paio con "se non ci fossi stato io tu non saresti mai nato" detto ai ragazzi nati in famiglie NC. Certe frasi sono semplicemente incommentabili.

      Ora magari qualcuno penserà "che noi siamo attaccati ad ogni frase di Kiko".. oppure "io non lo vedo da 10 anni" (embè, però le convivenze di riporto ve le fate, quindi cosa cambia)...

      Il problema, cari camminanti, è questO: uno che veramente ricevuto qualcosa dall'alto NON PARLA COSI'. Non si mette sempre al centro del discorso anche, a ben vedere, mistificando gli avvenimenti.
      Poi magari ha pure il coraggio di parlare della "santa umiltà di Dio". Ma almeno sa di che cosa sta parlando? IO penso di no.

      Così come non sa di che cosa sta parlando quando nomina San Tommaso d'Aquino, o come quando parla del Rosario ("la gente scappa"...ma scusa Kiko, ti è apparsa la Madonna e non ti ha detto come recitare il Rosario senza far scappare le persone? STRAAAANO), oppure quando parla del Sacro Cuore di Gesù.
      Lì denota una ignoranza che neanche le beghine più accanite hanno.

      Vedete, cari Nc, io un santo l'ho conosciuto...un santo vero. Talmente vero che si incavolerebbe se tentassimo di fargli il processo di beatificazione. Era uno che non ha mai parlato della sua vita prima di entrare in Compagnia di Gesù e se ne parlava, perchè noi glielo chiedevamo insistentemente, parlava solo di pochissime cose...e sempre con riluttanza. Ma non perchè avesse fatto chissà che cosa. Semplicemente era "passato". Ne parlava solo nella misura era stato "propedeutico" alla sua decisione definitiva.

      Certe cose le ho sapute dai suoi parenti quando era in agonia... e ribadisco, non erano cose eccezionali nè nel bene nè nel male.

      Questo solo per dire come l'attenggiamento dica tutto sull'anima di una persona.

      Cari Nc, per favore, non perdete il vostro tempo cercando storie di santi che "in qualche modo" si siano comportati come Kiko perchè rischiereste di fare brutte figure inenarrabili. Lo dico per voi.

      Pensate piuttosto a Carmen per la quale, e lo spero per poi, non si apra mai il processo di beatificazione e questo per il semplice fatto che esso E' UNA COSA SERIA. Come ci saranno testimonianze a favore, ce ne saranno anche CONTRO. E saranno TANTE. E voi non avrete nessun potere di zittirle o metterle in secondo piano. Inoltre ci vuole un "miracolo certificato"...e anche lì i medici devono essere imparziali. Quindi potete mandare segnalazioni quanto volete, ma dovranno essere tutte vagliate SCIENTIFICAMENTE. E state attento che mandare segnalazioni senza costrutto non è una buona "pubblicità"

      Io vi ho avvertito.

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  21. Risposte
    1. Ecco un fratello che ogni mattina puntualissimo compulsa questo blog per rovinarsi la giornata.

      Purtroppo stamattina aveva fretta e non ha notato che in questa pagina si documentano le panzane dette da Kiko, le quali non costituiscono "approvazione".

      Poi, ricordiamo ai fratelli kikos che l'approvazione dello Statuto da parte del soppresso Pontificio consiglio per i Laici, non è un certificato di santità passata, presente e futura.

      In altre parole, la patente di guida non autorizza alle infrazioni del codice della strada.

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    2. Dio,Gesù Cristo e lo Spirito Santo? CNC QUASI ESTINTO!
      LUCA

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    3. Indubbiamente l'approvazione della Chiesa ha favorito l'espandersi del Cammino e dei suoi errori (tenuti nascosti per farsi approvare).
      Certo, si poteva essere più attenti, ma se il Signore ha permesso l'approvazione un motivo ci sarà.
      Forse è stato per manifestare prima quello che san Paolo chiama il MISTERO DELL'INIQUITA'. E, visti i tempi e la confusione che regna ovunque, personalmente propendo per questa ipotesi.
      Ma forse il Signore voleva anche dare a Kiko una possibilità di diventare davvero cattolico.
      Cioè Kiko, prima con l'approvazione molto generica di Giovanni Paolo II (sotto CONDIZIONE dell'ubbidienza ai Vescovi e perciò ai parroci che lo rappresentano), poi con l'approvazione degli Statuti (sotto CONDIZIONE che oltre alle 2 concessioni fatte in campo liturgico, tutto dovesse essere uguale a quanto comanda la Chiesa), si potesse correggere in modo che il Cammino potesse essere finalmente un movimento nella Chiesa e perciò in piena comunione con essa e con tutti i "cristiani della domenica", pur con tutti i difetti dovuti all'umanità dei suoi componenti, ma anche con l'aiuto della grazia derivante dall'adesione totale alla vera fede.

      Purtroppo Kiko non si è conformato, ha disatteso gli Statuti, continua a disubbidire e a proclamare le eresie e, come ha detto Luca, il risultato è che il Cammino si sta estinguendo.

      Non so se morirà piano piano, per asfissia, o se, dopo la morte di Kiko qualcosa cambierà e ci sarà una nuova fondazione, un po' come avviene tra i partiti politici.
      In questo caso il funerale sarà UFFICIALE.
      Potremmo dire che sarà un funerale APPROVATO.

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    4. Anonimo 15 gennaio 6:36.
      LA CHIESA?APPROVATI.


      Ma solo questo sapete dire?LA CHIESA NON HA APPROVATO UN BEL NIENTE,quante volte lo dobbiamo ripetere!!!!!LA CHIESA ha approvato,ma con tante correzioni non credendo che Kiko avesse continuato a fare a modo suo.Se avreste letto il libro "LA SETTA CATECUMENALE L ERESIA SI FECE KIKO E VENNE AD ABITARE IN MEZZO A NOI,non direste sempre come un pappagallo LA CHIESA?APPROVATI..Non ė possibile che la Chiesa approvava una vergogna simile,C É STATO UN GROSSO INGANNO.

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    5. 12 Figlio dell'uomo, di' ancora ai figli del tuo popolo: La giustizia del giusto non lo salva se pecca, e l'empio non cade per la sua iniquità se desiste dall'iniquità, come il giusto non potrà vivere per la sua giustizia se pecca. 13 Se io dico al giusto: Vivrai, ed egli, confidando sulla sua giustizia commette l'iniquità, nessuna delle sue azioni buone sarà più ricordata e morirà nella malvagità che egli ha commesso. 14 Se dico all'empio: Morirai, ed egli desiste dalla sua iniquità e compie ciò che è retto e giusto, 15 rende il pegno, restituisce ciò che ha rubato, osserva le leggi della vita, senza commettere il male, egli vivrà e non morirà; 16 nessuno dei peccati che ha commessi sarà più ricordato: egli ha praticato ciò che è retto e giusto e certamente vivrà.
      17 Eppure, i figli del tuo popolo vanno dicendo: Il modo di agire del Signore non è retto. È invece il loro modo di agire che non è retto! 18 Se il giusto desiste dalla giustizia e fa il male, per questo certo morirà. 19 Se l'empio desiste dall'empietà e compie ciò che è retto e giusto, per questo vivrà. 20 Voi andate dicendo: Non è retto il modo di agire del Signore. Giudicherò ciascuno di voi secondo il suo modo di agire, Israeliti».

      24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. 26 Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. 27 Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! 28 Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. 29 Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. 30 Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».

      (da IPG)

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  22. Mi piace ricordare che con il cambio della vincita del premio, era di una peseta/dieci lire, altro che tre milioni di Euro, bensi'250.000 Lire, ovvero due mesi di uno stipendio medio-alto nell'Italia di allora;che fanfarone!...
    Ruben
    ---

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  23. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Luca 22:

      52Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. 53 Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l'ora vostra e il potere delle tenebre»

      Restiamo con la Santa Vergine, in attesa della risurrezione.

      Tomista ex NC

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  24. Un commeto alle 6.36 del mattino? Ma che "vita inutile" (cit.) deve avere sto tizio?
    A parte gli scherzi: solo una piccola riflessione per il nostro commentatore mattiniero...I gesuiti erano stati approvati giusto? Poi sono stati "sciolti" e poi "ricostituiti". Tutto con provvedimenti papali.

    La cosa è perfettamente plausibile perchè l'esistenza o meno di un determinato ordine o gruppo NON E' DOGMA DI FEDE quindi, a secondoa di quello che succede, può essere tranquillamente che oggi, domani, o tra 10 anni (ammesso che non scomparite voi da soli) il Papa vi dica: "sai che c'è? Fate più danno che altro"

    Il fatto che ripetiate comtinuamente "SIAMO APPROVATI" dimostra che 1) le magagne che vi riguardano sono vere perchè vi sentite giustificati
    2) Avete cercato l'approvazione solo per avere una scusa per fare come volete. Infatti non rispettate i vostri stessi statuti. Lasciamo stare l'apsetto "liturgico" (con l'ipocrita distinzione tra il ricevere e il manducare...poi quando siete costretti a fare tutto alla luce del sole la comunione la fate come i tutti i cristianucci della domenica...MA ALLORA SI PUO' FARE!), ma vogliamo parlare del fatto che delle decime "(come contributo MENSILE OBBLIGATORIO dal secondo passaggio) non si parla mai? O che alle celebrazioni della parola non sia mai presente un sacerdote (per mettere ordine nel marasma delle vostre "risonanze")?

    A voi dell'approvazione vi frega solo nella misura in cui potete fare quello che volete...infatti poi fate diversamente. Come si chiama questa? Fatevi una domanda e datevi una risposta.

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  25. ALE CT
    Alle celebrazioni della parola,alcuni fanno delle ammonizioni secondo i Loro criteri e i loro pensieri,nessuno che osa correggerli,perché se lo fai Tu, dicono che pecchi di superbia e che giudichi il fratello/sorella.Non si attengono alle Scritture della Bibbia,confondendo tutto il resto della comunitã,ne ho ascoltate di ammonizioni errate anche sulle cose piú elementari della dottrina cattolica e cioé quello che ti insegnano al catechismo della prima comunione,in questo modo cosí facendo generano un altro tipo di dottrina,in quanto non c ë nessun prete che li corregge.
    Per questo penso che sono pericolosi.Inoltre per quando riguarda la decima, quello ė un furto bello e buono,nelle risonanze qualcuno arrivó a dire che per dare la decima non aveva potuto comprare i vestiti ai figli.ASSURDO.

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    1. Perdonami.. Ma tu hai fatto parte del Cammino? Perché le monizioni ambientali e alle letture sono dei brevi e concisi inviti all'ascolto. Con precisa regola di non spiegare o anticipare la lettura, ma di introdurla e richiamare all'attenzione. Viene specificato spesso e volentieri di attenersi scrupolosamente a queste linee guida perché l'omelia è appannaggio esclusivo del Sacerdote, come è giusto che sia. E il Sacerdote è presente, sempre, pure alla Liturgia della Parola infrasettimanale. Quindi non si scappa neanche lì. Se qualcuno non rispetta queste linee guida, e non capita spesso, viene interrotto proprio per evitare... Non so cosa hai visto e sentito tu, quando e dove soprattutto, ma è da molto tempo che si fa parecchia attenzione a questi aspetti.
      Ora ovviamente mi aspetto la solita aggressione (cretineocat, circoncisa la ragione ecc), ma onestamente non posso esimermi dal riprendere delle cose che non sono corrette..
      (Marco)

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    2. Ti sbagli alla parola infrasettimanale per lo meno da noi non c ë mai stato il presbitero,oltre alle mozioni ambientali parlo di quelle infrasettimanali della parola o tema che sia,si ammonisce ogni lettura prima di leggerla,quindi:3monizioni e 3 letture piú mozione e lettura del vangelo,in tutto questo senza presbitero perlomeno da noi era cosí.

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    3. Il solito pasqualone - che oggi si firma Marco - nel commento delle 21:07 crede che scaraventandoci addosso le solite frasi fatte, improvvisamente noi dimentichiamo la realtà registrata direttamente dai nostri occhi e dalle nostre orecchie, e crediamo alle sue favole.

      Come dicono i documenti liturgici che lo Statuto del Cammino fa pienamente suoi all'articolo 13 elencandoli nella nota 49, «le EVENTUALI monizioni devono essere BREVI».

      Orbene, chiunque abbia partecipato ad una liturgia neocatecumenalizia sa bene che non sono affatto "brevi", ma sono delle vere e proprie omelie improvvisate (motivo per cui le «decisioni del Santo Padre» della lettera del 1° dicembre 2015, anch'essa fatta sua dallo Statuto del Cammino, ribadiscono che l'omelia è riservata al ministro ordinato, cioè sacerdote o diacono), e non sono affatto "eventuali" visto che ci sono sempre (devono proprio impedirvelo con la forza, altrimenti il solito laico compare immancabilmente lì a blaterare le sue idiozie kikiane personalizzate).

      Se poi si dà uno sguardino alle liturgie delle parrocchie sprovviste del virus neocatecumenale - parrocchie buone e parrocchie poco buone -, si scopre che le monizioni vi sono molto rare o del tutto assenti, e quando davvero ci sono durano pochi istanti, e probabilmente sotto lo sguardo torvo del parroco che non vuole che i fedeli facciano la loro omelia previa alle letture.

      Ribadiamo poi che se uno è distratto durante la liturgia, sarà ancora più distratto quando arriva il monitore ad "ammonirgli" la lettura. Non è una monizione a svegliare i cuori, ma è la Parola di Dio, e la Parola di Dio non deve essere sommersa da discorsetti pseudoreligiosi kikiani. Il formulario della celebrazione eucaristica prevede già tutto quello che si deve dire, e si basa su venti secoli di tradizione liturgica.

      Se le letture della Messa abbisognassero di una "mnonizione", allora la monizione sarebbe obbligatoria in tutte le liturgie; invece è esattamente il contrario. Le "monizioni", se proprio ci sono, devono essere brevi. Lo dicono i documenti liturgici validi per tutta la Chiesa - e se il Cammino non li riconosce, allora il Cammino è fuori dalla Chiesa.

      Infatti i neocatecumenali sono protestanti sotto mentite spoglie perché danno tutta quest'enfasi alle "monizioni" per introdurre nientepopodimeno che le letture, ma banalizzano la Comunione riducendola a gestualità cerimoniale simboleggiante l'unità fraterna (altrimenti non avrebbero bisogno di aspettare il "segnale mangiatorio" per farla tutti insieme contemporaneamente).

      Infine, non dimenticate mai l'ipocrisia neocatecumenale: quando si sentono controllati - come in certe parrocchie romane - potrebbero perfino essere disposti a fare monizioni un pochino più brevi, ma non sono affatto disposti a renderle "eventuali", cioè sporadiche. Calpestano anche materialmente il Corpo di Cristo, ma guai a chi tocca loro le "monizioni". Una liturgia parolaia e carnevalesca che è specchio di una fede parolaia e carnevalesca: i kikos con la bocca lodano il Signore ma il loro cuore è lontano da Lui.

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    4. Solito atteggiamento sprezzante, non avevo il minimo dubbio. Puoi chiamarmi Pasqualone quanto vuoi, sinceramente non mi tange minimamente e non cambia i fatti. Le monizioni sono permesse, brevi e concise e così vengono fatte. Puoi sproloquiare quando e come desideri, ma i fatti non cambiano magicamente soltanto perché tu affermi il contrario. Sicuramente in passato le cose non erano regolamentate come lo sono adesso, ma ci si corregge, col tempo. Sta di fatto, e lo ribadisco, che tantissima gente si avvicinata alla Parola di Dio attraverso il cammino, che io non considero sicuramente un fine, ma un mezzo. Persone chiuse nel proprio stile di vita, dissoluto a volte, che non avrebbero mai messo piede in una chiesa in vita loro. La realtà in cui vivo il cammino si dipana a stretto contatto con la parrocchia in tutti gli aspetti. Siamo invitati a partecipare ad iniziative del parroco e spesso lo aiutiamo nell'organizzazione. Iniziative spesso non di matrice neocatecumenale. Ci sono cose che non vanno nel cammino e che vanno corrette, come in tutti gli ambiti, ma ci si corregge come è giusto che sia. Fare di tutta l'erba um fascio onestamente lo trovo profondamente sbagliato. Non tutte le persone sono uguali, nè tutte le realtà in cui si porta avanti questo itinerario.
      Non siamo protestanti e non diamo enfasi proprio a nulla. Se tu calpesti il Corpo di Cristo sono sicuramente fatti tuoi. L'attenzione relativamente a questi aspetti è maniacale. Non ho mai visto cadere una briciola in terra.. E non sono in cammino da poco tempo.
      Poi mi fa ridere davvero quando sento dell'ostracismo ai fuoriusciti. Ho esperienza proprio in famiglia. I miei sono stati in cammino 13 anni e ne sono usciti da 12. Hanno scelto. Per loro il cammino aveva dato il massimo che potevano ottenere. Nessuno li ha stalkerati, nè ha tolto loro il saluto. Con molti dei loro ex fratelli ancora si vedono e si sentono al telefono. Il nostro meccanico di fiducia è della loro ex comunità. E ti dirò. Quando morì il fratello di mio padre, ed i miei erano fuori già da qualche anno, era presente quasi tutta la loro comunità. E i miei ne sono stati molto felici.
      Coraggio.. Dimmi che mi sto inventando tutto. Anzi, perché non insinui che strumentalizzo pure il funerale di mio zio. Ne saresti capace.
      Mi firmo Marco perché è il mio nome.
      (Marco)

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    7. Sei Pasqualone, perché hai detto una marea di menzogne. I presbiteri sono latitanti, li vedi, forse, una volta all'anno, ad essere buoni. Parlo della celebrazione della Parola. Senza dire di tutte le scemenze che si raccontano, ognuno vola di fantasia in quei momenti. Vi fa comodo camuffarvi come vittime, mentre siete delle serpi?!
      (da IPG)

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    8. ... """""Ci sono cose che non vanno nel cammino e che vanno corrette"""""

      .......e quali sono?

      ............o è un arcano pure quello???


      cmq benedetto xvi ha corretto la liturgia del cammino .... ma perche' non accettate ancora le correzioni ?????

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    9. D accordo con Te Libera,parlano del cammino come il Paradiso in terra e ne sono convinti,senza avere rispetto per il dolore di chi li dentro ha perso anni della sua vita,vogliono per forza dire il falso e poi mettono le mani avanti dicendo che vengono attaccati.Io non sono stato 35 anni come Te,ma ci sono stato male lo stesso,ancora non riesco a crederci che quelli che.. casa mia era casa loro e solo per avere saputo che avevo dei dubbi sul cammino,sono spariti tutti.

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    10. Come tutti gli arroganti, non darà mai risposte precise. "Marco" è venuto qui non per capire ma per giudicarci. Troverà ogni scusa per non dire esattamente cos'è che non va nel Cammino. Invocherà la privacy. Dirà che non possiamo capire. Farà qualche ragionamento molto fumoso ed estremamente generico. Giocherà con la grammatica italiana (ah, quanto i kikos amano i verbi in "forma impersonale"!). Blatererà che sono fenomeni locali. Infilerà un "ho sentito che, ho visto che" per chiudere il discorso, col sottinteso che se proprio qualcosa di sbagliato deve esistere, è impossibile che nel Cammino si sappia, dev'essere per forza qualcosa di visto e sentito personalmente (ovviamente il metodo non si applica anche all'altra faccia della medaglia). Dirà genericamente che ci sono delle teste calde. Forse menzionerà qualche soggetto che sta per essere allontanato, senza ulteriori precisazioni riguardo a chi e perché.

      Naturalmente si guarderà bene dall'ammettere i problemi seri - le decime, l'idolatria, i sortilegi, la liturgia, il fiume di soldi, l'aristocrazia kikiana, le menzogne piovute dai vertici del Cammino e dai cosiddetti "catechisti", il fatto che per loro mentire e ingannare è sacrosanto, se utile al Cammino, eccetera. Riguardo all'Eucarestia e la dispersione di briciole e gocce, ha già proclamato di "non aver mai visto" (sottinteso: "così non sono costretto a dire sì o no"; è un vecchio trucchetto neocat; è come quando uno dice "esistono gli incidenti aerei!" e il neocatekiko gli risponde: "non ne ho mai visto uno!", sottinteso che per lui non esistono finché non li vede).

      Il fratello "Marco" non è intervenuto su queste pagine perché vuole capire.
      È intervenuto solo perché vuole giudicare e aggredire. Cioè per esercitare le "virtù" insegnategli dalla sua lunga frequentazione del Cammino.

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    11. E state pur certi che riguardo alle risposte ricevute su questo blog, si vanterà coi fratelli di comunità di essere stato "perseguitato" mentre "evangelizzava".

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    12. Se vuoi fare un discorso serio fra persone serie e non fra bambini non accetto che mi si dia del bugiardo. In primo luogo. Ho un nome. Il Pasqualone lo compro ai miei figli per giocare a Pasqua. Primo punto. Dove sono in cammino abbiamo la fortuna di avere un sacerdote che fa il sacerdote e i catechisti li mette bene in riga quando deve farlo. Era cappellano militare, sa il fatto suo e non perde occasione di ribadire, quando necessario, che il sacerdote è lui e l'ultima parola è sempre e soltanto sua, altrimenti ballano tavoli e tavolini. Se dico che i presbiteri alla Parola sono sempre presenti lo dico con cognizione di causa. Ti ripeto. Se vuoi fare un discorso serio e non da bambino cominciare dicendo che mento sapendo di mentire non è l'approccio sicuramente corretto. Nessuno ha fatto la vittima.. Poi mi dici dove hai visto questo. E, se hai interesse a discutere civilmente darmi della serpe non è certo la maniera. Mi pare di essere stato più che educato. Se non è così me ne scuso, ma non accetto che mi si dia del bugiardo e della serpe.
      Quindi, sempre se interessati al dialogo, abbassiamo i toni. Altrimenti, buona serata a tutti e amici come prima.

      (Marco)

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    13. Tu credi che non sei letto, anche dai tuoi amici di brigata? E per cui dici una marea di bugie? Da me si fa così! Spiegaci come, e poi qui hai diverse persone, che affermano il contrario, ma non per spirito di opposizione, ma perché questi tanto decantati presbiteri, non ci sono alla Parola. Ma ti faccio una confidenza, per farti capire chi hai davanti, io a parlare di queste cose, mi viene la nausea. Ti chiederai: perché scrivi sul Blog? Piano piano lo capirai, se vorrai.
      ( da IPG)

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    14. A ballare attorno a tavoli e tavolini sono i kikos.

      E hanno la faccia tosta di chiamarla "Eucarestia"...

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  26. Sono finiti ed il tragico è che lo sanno anche loro.
    Fanno le vittime, i perseguitati.
    Oppure gli arroganti.
    Il risultato finale non cambia.
    Sono al capolinea, ultima fermata, si scende dal "carro infuocato" di Ezechiele e si rientra nel "mondo" della Normal People.
    Non mi stancherò mai di vedere il fallimento del CN, come una occasione persa, un spreco di risorse umane, sociali ed economiche per seguire le paturnie mentali e gli schemi rigidi ed inutili del loro Guru.
    Mi fanno rabbia, ma anche tanta pena.
    LUCA

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  27. Che lui ha il cognome tedesco e quindi è intelligente non ne avete parlato.
    E del corso alle Canarie per proteggersi dal sesso delle svedesi neanche.

    :-)

    2k

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  28. Il fratello Marco (commento delle 22:03) è convinto che la miglior difesa (della sua idolatria) sia l'attacco (a chi non è idolatra come lui).

    Alla sua ciclopica arroganza il mio atteggiamento suonerà sprezzante ma è conseguenza diretta di varie solide ragioni:

    1) il fatto che nella mentalità dei kikos la liturgia neocatekika è intoccabile e viene considerata infinitamente migliore della liturgia cattolica; per esempio, quando un kikos va in un paese lontano, per prima cosa s'informa se c'è il Cammino; attenzione: non "se c'è la Chiesa Cattolica" ma "se c'è qualche comunità del Cammino"; non sia mai che la liturgia cattolica e la dottrina cattolica scalfiscano il "credo in Kiko";

    2) il fatto che il percorso spirituale dei kikos non prevede la conoscenza e la comprensione delle verità di fede, ma solo il parlare a vanvera - degli autoeletti "iniziatori", dei cosiddetti "catechisti", e giù fino all'ultimo dei fratelli delle comunità. Il Cammino è un inarrestabile fiume di parole abusivamente condite dal nome di Nostro Signore, un mare di trite banalità, di ambiguità, di vere e proprie eresie proferite dagli autoeletti "iniziatori", dai cosiddetti "catechisti", e implicitamente dai fratelli delle comunità; per esempio, la convinzione eretica che "l'uomo non può non peccare", che in sé è una negazione della divina grazia e della libertà umana; per i kikos il conoscere la dottrina cattolica è inutile, visto che hanno le loro "catechesi", e poco importa se queste ultime contraddicono la dottrina;

    3) il fatto che nella mentalità del Cammino mentire ed ingannare sono azioni sante, se servono a difendere il prestigio del Cammino e dei suoi autonominati "iniziatori". Ed infatti anche il fratello Marco, nel commento delle 22:03, è stato volutamente ambiguo quando ha detto che "le monizioni sono permesse". Notare l'uso del verbo in forma impersonale: "sono permesse". Da chi? In che termini? Con che frequenza? Fa finta di non saperlo? Eppure gli avevo già risposto, ricordandogli che "le EVENTUALI (EVENTUALI) monizioni devono essere BREVI (BREVI)": è chiaro o occorre spiegarlo di nuovo? "Eventuali" significa che non devono esserci sempre, ma solo sporadicamente. "Brevi" significa che se proprio ci sono, devono durare una manciata di secondi: dopotutto se la prima lettura della Parola di Dio richiede 30-40 secondi per essere letta, chi è così superbo da volerla "introdurre" parlando per più di 4-5 secondi? Forse che le parole umane introduttive debbano avere una durata percentualmente consistente a confronto della Parola di Dio?

    4) il fatto che le "monizioni" sono Parola dell'Uomo, forzosamente infilata nella liturgia: succede solo tra i kikos, a causa della loro attitudine "parolaia", attitudine a trasformare la liturgia (culto a Dio) in spettacolino (carnevalata degli uomini);

    5) non esiste nessun documento che richieda che i kikos "facciano le monizioni" nelle loro celebrazioni. Pertanto è un'espressione ambigua e ingannevole il dire "le monizioni sono permesse" col sottinteso che sono "sempre permesse" e possono essere lunghe a piacere. Eppure la lettera del 1° dicembre 2005, contenente le «decisioni del Santo Padre», lettera che lo Statuto del Cammino fa pienamente sua nella nota 49, al punto 2 dice: «2. Circa le eventuali monizioni previe alle letture, devono essere brevi. Occorre inoltre attenersi a quanto disposto dall’”Institutio Generalis Missalis Romani” (nn. 105 e 128) e ai Praenotanda dell’”Ordo Lectionum Missae” (nn. 15, 19, 38, 42).».

    Ma al fratello Marco tutto questo non interessa. E neppure vuole commentare le baggianate dette da Kiko ed evidenziate in cima a questa pagina. Chissà perché.

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    1. Ma c'è dell'altro:

      6) riguardo alle "persone dissolute e lontane dalla Chiesa bla bla bla", se si convertono è merito di Dio, non di un qualsiasi movimento ecclesiale; fra parentesi, la lontananza da Dio non equivale alla sola vita morale; uno può avere una vita morale ineccepibile ed essere lontano da Dio ("questo popolo neocatecumenale mi loda con la bocca, ma il suo cuore è lontano da Me"). Quell'accanita insistenza sulle "persone dissolute" è sempre presente nella parlantina neocatecumenale poiché i kikos riducono la fede a un moralismo: "fare", "fare", "fare"... Quando un kikos parla della sua vita (pardon, "dà una testimonianza", cioè fa la sua omelia personalizzata "partendo dall'esperienza"), va sempre vantandosi di non fare più omicidi, droghe, aborti, ubriachezze, eccetera ("vedete? ho una vita morale ineccepibile: infatti non uccido mai nessuno") per poi subito aggiungere "il Cammino mi ha salvato" - come se il Redentore non fosse Cristo ma Kiko, e la fede fosse solo un moralismo...

      7) ci sono cose che non vanno nel Cammino, a cominciare dalla liturgia e dalla dottrina, ma naturalmente i kikos si guardano bene dal correggerle: chissà perché. Eppure è così facile! Basterebbe seguire il Messale Romano "senza aggiunte né omissioni", come richiede lo Statuto del Cammino, e basterebbe prendere sul serio il Catechismo della Chiesa Cattolica, anziché le cosiddette "catechesi" dei cosiddetti "catechisti" del Cammino, da Kiko in giù; se il tuo cibo spirituale è sospetto di essere velenoso, e la Chiesa da venti secoli ti fornisce cibo sano e sicuro, perché diavolo devi fidarti solo delle ambiguità kikiane-carmeniane velenose per l'anima? Sei mica idolatra di quei due idoli?

      8) la questione della carità. La notiamo nel fatto che "Marco" va proclamando che i suoi genitori "nessuno li ha stalkerati, nessuno ha tolto loro il saluto": ma questo, vero o falso che sia, non cambia nulla della testimonianza di chi ha testimoniato di aver ricevuto proprio quello stalking e quell'oppressione. Il fratello Marco dimostra di essere in malafede perché nel proclamarsi tanto fortunato dice di "ridere" riguardo alle testimonianze di chi non è stato "fortunato". Ora, un neocatecumenale onesto si infurierebbe al sapere che qualcuno, uscendo dal Cammino, ha dovuto subire "stalking, tolto saluto, eccetera". Invece no:
      - lui proclama il suo punto di vista
      - quindi proclama di "ridere" di chi ha detto il contrario di lui
      - subito dopo mette le mani avanti dicendo "ora ditemi che mi sono inventato tutto".
      Cioè ha disprezzato, deriso e aggredito coloro che sono già stati disprezzati, derisi e aggrediti dal Cammino. E pretende pure di essere creduto, menandosi con arroganza e dicendo: "ora ditemi che mi sono inventato tutto".
      Questo è il modo in cui il fratello Marco vive la virtù della carità, questo è il "riscoprire il battesimo", questa è la fede adulta frutto di tante convivenze, tante decime, tante preparazioni, tante attività kikiane, questo è il Cammino Neocatecumenale: sputare su qualsiasi cosa sgradita alla propaganda kikiana.

      E basterebbe già soltanto questo atteggiamento arrogante per riconoscere quanto è vero che il Cammino è «un cavallo di Troia nella Chiesa... una setta protestante-ebraica che di cattolico ha solo la decorazione».

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    2. p.s.: ora tenterà di cambiare discorso e proclamerà di quanto si sente offeso. "Mi avete chiamato arrogante! Avete detto che tento di ingannarvi! bla, bla, bla..." (ma non gli avevano detto di non resistere al male?)
      Non dirà una parola sulle persone che ha implicitamente insinuato essere bugiarde, men che meno tenterà di riflettere sulle boiate dette dall'eretico Kiko Argüello, il suo idolo da difendere ad ogni costo.
      Gli basta solo aggredire. Non è passato su questo blog perché desidera capire, ma solo perché desidera aggredire. Certo, aggredisca pure: non otterrà altro che confermare la sua già manifesta arroganza.

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  29. @Marco
    non sarò "sprezzante" con te. Ti dico solo una cosa: cerca su YT i funerali di Salvatore Morfino. Poi mettiti una mano sulla coscienza e dimmi se quelle (sopratutto quella al Vangelo) sono monizioni secondo Statuto. E quella era una situazione "controllata"!

    Per quanto riguarda i sacerdoti alle liturgie della parola ti dirò solo quello che mi hanno detto i tuoi "fratelli" in sequenza quando chiesi (FUORI DA QUESTO BLOG) qualche delucidazione in merito:

    NON CI SONO ABBASTANZA PRETI, casomai ci pensa il responsabile, stai tranquilla, strafalcioni non se ne fanno, non sono cavoli tuoi....e cmq "nel cammino si studia la bibbia, pensa a quelli delle parrocchie che non sanno neppure trovare un passo biblico blablabla".

    Ora, carissimo Marco, con tutto il rispetto dire "tanta gente si è avvicinata alla Parola con il cammino" conta quanto il due di coppe con la briscola a bastoni. Perchè è l'approccio e l'interpretazione che conta, non solo sapere trovare i passi a memoria. In questo i protestanti sono bravissimi...ma sono protestanti.

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    1. Dove sono io i Sacerdoti ci sono e sono presenti alla Parola. Ogni comunità ha un sacerdote che la segue in toto dal momento in cui nasce e durante i passaggi.
      Libera di crederlo o meno.
      Oltretutto, ti dirò, alle Messe in parrocchia partecipiamo. Siamo invitati a farlo e lo facciamo con grande disponibilità, dal Parroco. E spesso e volentieri richiede il nostro aiuto per organizzare eventi o momenti di preghiera di sua iniziativa per la Parrocchia. In questo senso siamo fortunati perché realmente, in questo caso, le comunità vivono la vita parrocchiale pur proseguendo il proprio itinerario. È una mutua collaborazione che sta dando buoni frutti. In questo caso.
      (Marco)

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    1. I miei sono usciti 12 anni fa. Hanno avuto i loro motivi anche inerenti al rapporto con alcuni fratelli di comunità. Con mia madre ho parlato più volte e mi ha detto semplicemente che non si è più sentita di continuare. Erano al Padre Nostro, comunque. Quello che non comprendo è il motivo per cui delle esperienze negative debbano essere estese alla totalità delle persone, come se si avesse tutti una sola coscienza collettiva. Ognuno ha sensibilità diverse e caratteri differenti. Ci sono dei cattivi catechisti, come ce ne sono altri che non lo sono. Ho avuto fortuna? Può darsi. Ma chi ti dice che la mia esperienza sia meno vera della tua? Io non ridevo delle esperienze che avete avuto, ma del fare di tutta l'erba un fascio. Se si è capito altrimenti possibilmente perché mi sono espresso in maniera scorretta, mi dispiace
      (Marco)

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    2. I catechisti "non cattivi" - al pari dei neocatecumenali non cattivi - sono quelli che anche soltanto per un attimo hanno considerato Parola di Dio la Parola di Dio. Cioè sono usciti dal Cammino.

      Il primo passo per uscire dal Cammino, infatti, è capire che il Cammino potrebbe essere un aiuto alla fede anziché il fondamento della fede. Per cui, nel momento che il Cammino "non aiuta", uno esce. (Quando ti dicono che "il Cammino non fa per te", in realtà stanno ipocritamente dicendoti: "tu non servi al Cammino").

      La "fortuna" dei genitori di "Marco" non cambia nulla delle numerosissime testimonianze sgradite alla propaganda kikiana (quelle che il fratello "Marco" va arrogantemente deridendo). Sarebbe come se uno dicesse: "io derido i malati di cancro, poiché un mio parente si è curato, il che significa che di cancro mica si muore!"

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    3. In 27 anni di cammino in comunità diverse di parrocchie e città diverse le volte che ha visto un presbitero presente alla celbrazione della PArola del mercoledì, le conto sulle dita di due mani: sono talmente poche che in percentuale sono prossime allo zero. Per quanto riguarda il rapporto dei castechisti neocat. con i parroci, per mia esaperienza e per quanto mi è stato racontato da amici che erano in altre comunità, non è mai un rapporto armonioso, improntato al rispetto reciproco e soprsttutto al rispeto ella dignità sacerdotale. Se il parroco è neocat. allora di fatto i catechisti finiranno pr prendere il sopravvento e "comandare" loro; se invece il parroco non è neocat., in quel caso primna o poi per l'arroganza dei neocat. e la pretesa di "colonizzare" la parrocchia, prima o poi si arriva ai ferri corti.

      .

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  31. Mi dispiace.. Non ho certo dato del bugiardo a chicchessia.. Ho solo ricordato che fare di tutta l'erba un fascio è sempre sbagliato. Ed è cosa vera che non teme smentita. Ho riportato quello che io conosco. Non posso esprimermi su ciò che non ho visto pur avendo accumulato diversi anni di esperienza personale.. Molte cose che ho letto ho riscontrato essere inesatte. Che poi da altre parti qualcuno faccia cose errate è plausibile e possibile. Su centinaia di migliaia di persone è diciamo endemico che ci siano errori. L'importante è correggerersi e migliorarsi. Che ci siano invasati ed esaltati di vario tipo purtroppo è un dato di fatto che oltrepassa anche la realtà del cammino. E che ci siano catechisti che di santo hanno ben poco ne convengo anche io e dico, purtroppo. In tutti gli ambiti in cui c'è un minimo di organizzazione gerarchica, per forza di cose si annidano approfittatori vari che usano i mezzi a loro disposizioni per scopi che esulano totalmente da quelli che dovrebbero perseguire. E sono convinto che questo sia una rovina per tutti quelli che invece vorrebbero realmente procedere nella giusta via.
    A me dispiace realmente leggere delle violenze e dei soprusi perpetuati da certe persone che usano il proprio ruolo per farsi forti e abusare gli altri. Sono quelli che realmente 'scandalizzano i piccoli' ed è davvero deplorevole. Ma l'altra faccia della medaglia resta comunque un percorso cbe che, se affrontato senza fondamentalismi, ma con la sacrosanta capacità critica che il Signore fortunatamente ci dona perché la usiamo, può davvero donare tanto. Comprendo che purtroppo non tutti la pensano come me e molti fra quelli che intervengono risultano essere invasati. Ma non tutti coloro che intraprendono questo percorso lo sono. Tante persone hanno incontrato Gesù Cristo, che sconoscevano e quindi non sarebbero mai andati in Chiesa a cercarlo, attraverso il cammino. E sono stato testimone di molte e sincere conversioni. Se voi avete avuto la fortuna di essere stati educati cristianamente ed è quindi naturale vivere la vita religiosa nelle Parrocchie purtroppo tantissimi non hanno avuto questa educazione ed oggi sempre meno. Io sono convinto che siate in buona fede, non ne dubito minimamente, ma non tutti hanno avuto la possibilità di crescere nella chiesa come voi e il Cammino è stato un mezzo, migliorabile certo. Vorrei che poteste cogliere il fatto che un determinato modo di porre le cose per certi versi è necessario se rivolto a persone che non hanno nè conoscenza nè fiducia nella chiesa. Ho avuto personale esperienza del fatto che a determinate persone non interessa nulla. Una testimonianza sincera, invece, tante volte lascia un segno. Detto questo io personalmente odio gli eccessi, anche nel cammino, come in qualsiasi altro ambito.
    Sottolineo che non voglio offendere nessuno come spero di non averlo fatto e se questo si è inteso me ne scuso. Non voglio sminuire nè dare per false le brutte esperienze vissute da chi ha fatto parte del cammino. Io di mio cerco sempre di evitare do confidare nell'uomo. E Kiko sempre un uomo resta.
    (Marco)

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    1. Come prevedibile, il fratello "Marco" gioca la carta del perbenismo moralista: «Non ho certo dato del bugiardo a chicchessia».

      Come se fosse vietato chiamare bugiardo uno manifestamente bugiardo. Quando fa comodo, i kikos sostituiscono la morale col galateo.

      Ora, cerchiamo di fargli capire un concetto banale, da prima elementare. Ci sono eventi che io "non vedo". Come ad esempio gli incidenti automobilistici. Non ne ho mai visto avvenire uno. Posso negare la loro esistenza, in virtù del fatto che non li ho mai visti? No. Se negassi, starei calpestando tutti coloro che ne sono stati vittime. Ed in qualità di patentato e guidatore di autovettura, mi sento naturalmente chiamato a contribuire alla sicurezza stradale - sia rispettando le norme, sia sgridando chi mi taglia la strada, sia esigendo il rispetto, sia denunciando coloro che identifico fare pazzie al volante: tutte cose che servono a me e al prossimo.

      Vediamo invece come si comporterebbe il fratello "Marco", prendendo a modello il suo deridere gli ex neocatecumenali che hanno gettato luce sulle storture del Cammino. Per "Marco" gli incidenti stradali non esistono. Se vede una vettura sfasciata, qualcuno deve avercela messa lì per far credere che esistono gli incidenti. E comunque nel vicoletto di casa sua non è mai morto nessuno per incidenti stradali, che perciò non esistono. Non ha mica bisogno di seguire le norme del codice della strada! Anzi, si sente chiamato a deridere le vittime degli incidenti, a insinuare che costoro abbiano mentito perché "non ne ho mai visto avvenire uno". Può continuare a guidare come un pazzo, tanto "siamo approvati", cioè "ho la patente di guida", quindi posso fare quello che voglio, infischiandomene di strisce continue, di semafori, di stop, di limiti di velocità: chi sei tu per giudicare pericoloso il mio stile di guida, visto che ho una regolare patente di guida? (I vigili del mio minuscolo paesino non mi hanno mai multato per aver parcheggiato in divieto di sosta, quindi significa che il divieto vale solo per voi, non vale per il Cammino).

      Chiaro il punto?

      Ora, il codice della strada - che al solo leggerlo si capisce essere improntato al buonsenso - è valido per tutti, e la patente di guida non autorizza furbate. Se un tuo fratello guida come un pazzo, devi farglielo notare, affinché non danneggi sé stesso e gli altri. Se non gli dici nulla, sei già connivente col male che compirà, e se addirittura lo incoraggi ("noi siamo patentati! facciamo come ci pare! nel nostro club i semafori e gli stop sono robetta per religiosi naturali, robetta da ignorare! abbiamo la patente e siamo approvati! e riguardo alla gente che abbiamo investito o danneggiato, mi vien che ridere!"), sei un criminale.

      Allo stesso modo, il Messale Romano, i documenti della Chiesa, le norme ecclesiastiche, ecc., valgono per tutti i fedeli, indipendentemente dal movimento o associazione di appartenenza. Quando un Papa richiama alla carità, vale anche nei confronti degli ex neocatecumenali. Se qualcuno fa notare una stortura del Cammino, invece di gridare "ci perseguitano!" bisognerebbe correre dai cosiddetti "catechisti" a esigere che venga immediatamente corretta, altrimenti significa voler piacere agli uomini anziché a Dio. La gerarchia neocatecumenale dovrebbe correggere il Cammino, anziché perpetrare ingiustizie e consentire ad altri di commetterle a loro volta. (E invece...)

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    2. Riguardo al "percorso senza fondamentalismi", bisogna ammettere che il Cammino è fondamentalmente sbagliato".

      Gli errori in questione non hanno un aspetto "quantitativo" o "secondario" o "organizzativo". Infatti molti altri movimenti si riuniscono in gruppi, fanno attività comuni, hanno momenti di catechesi e di preghiera, finanziano da soli le proprie attività, eccetera.

      Gli errori del Cammino sono "qualitativi", cioè toccano direttamente la fede: sono infatti di natura liturgica e dottrinale - due aspetti strettamente interconnessi, perché chi inquina la fede irrimediabilmente finisce per inquinare la liturgia, e viceversa, poiché se inquini il culto a Dio finirai inevitabilmente per "cambiare idea su Dio" e quindi cambiare fede.

      Dagli errori liturgici e dottrinali discendono tutti gli altri errori, perché ogni errore "sociale" (e "familiare", e di "eccessi", ecc.) è per forza di cose figlio di un errore "teologico"; ogni concezione sbagliata nella fede diventa concezione sbagliata dell'uomo e quindi delle attività umane.

      Insisto a ribadirlo: al di là del fatto che siamo tutti peccatori, c'è sempre il fatto che l'inquinamento liturgico/dottrinale produce sempre un inquinamento della fede e della morale, aumentando il pericolo spirituale per i peccatori che se ne lasciano coinvolgere. Finché proporrà una liturgia inquinata e una dottrina inquinata, il Cammino induce alla perdizione anziché alla salvezza, indipendentemente da quante volte leggete la Bibbia, da quante volte menzionate il tre volte santo nome del Signore, da quante volte celebrate liturgie e para-liturgie, da quanto siete puntuali con Lodi a Kiko e Decime a Kiko...

      Gli autonominati "iniziatori" del Cammino sono eretici. L'eretico è colui che distorce verità di fede e continua accanitamente a riproporre tali distorsioni. Non c'è bisogno di proclamare esplicitamente l'esatto contrario della verità: è sufficiente una mezza parolina per dare a intendere, e il gioco è fatto. Per esempio, quando Kiko va insegnando «domani, se vuoi, sigillerai», dà ad intendere che la confessione dei peccati mortali è facoltativa e rinviabile a piacere. Padre Pio lo avrebbe preso a sberle senza pensarci due volte. Oppure il dire «l'uomo non può non peccare» è un deliberato rendersi schiavi del peccato, perché è vero che "Dio ti ama così come sei", ma Dio ti dice anche «va' e non peccare più», cioè richiede che tu resisti al peccato e fuggi le tentazioni. E invece, nel Cammino, è ordinaria amministrazione il peccare comodamente e l'autoassolversi comodamente: «eh, sapete, quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni».

      Il Cammino è inquinato da quegli errori di Kiko e Carmen e perciò non può essere definitivamente considerato un percorso per riscoprire il battesimo e per incontrare il Signore. Quell'inquinamento avvelena spiritualmente le anime, a poco a poco, talvolta con esiti clamorosi: gente che lascia il Cammino e contestualmente abbandona la Chiesa, gente che cade in depressione o addirittura si suicida, gente che prosegue imperterrita in gravissimi peccati perché sa che nel Cammino l'unica cosa che conta è mollare soldi e marcar presenza alle convivenze e alle altre attività, per non parlare dei membri illustri del Cammino - come ad esempio il vescovo pedofilo neocatecumenale, condannato dalla Santa Sede, e che il Cammino ancor oggi protegge e ospita: la sua ricca pensione gliela pagate voialtri fratelli del Cammino, attraverso le decime, le raccolte per le cosiddette "missioni", eccetera.

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    3. Nota 1: il termine "propaganda kikiana" lo ha coniato la stessa Carmen Hernández, che conosceva bene il suo pollo.

      Nota 2: l'argomento di questa pagina - che "Marco" si guarda bene dall'esaminare - erano le panzane raccontate da Kiko.

      Nota 3: ora, prevedibilmente, il soggetto si lamenterà che ho scritto troppi messaggi. Anziché guardare al contenuto, guarda al contenitore, come tutti gli ipocriti che non intervengono per capire ma solo per giudicare. Lo sa bene che l'unico modo per continuare ad adorare il suo triplice idolo Kiko-Carmen-Cammino è di "circoncidere la ragione", cioè sotterrare il talento dell'intelligenza per paura di usarlo.

      Nota 4: lo Statuto del Cammino non contiene nessuna giustificazione teologica agli errori kikiani-carmeniani. Inoltre, il fatto che il Direttorio non è stato pubblicato, impedisce ai fratelli del Cammino di confrontare ciò che vien loro detto con ciò che è stato "approvato per la pubblicazione". Se venisse pubblicato, infatti, tutti capirebbero che il Direttorio sarà pure stato farcito di "correzioni" e di "note a pié di pagina", ma l'insegnamento del Cammino non è mai cambiato.

      Nota 5: non basta proclamarsi "salvati" e con "tanti figli" e "liberi nel Signore" per accedere al regno dei cieli. I neocatekikos che praticamente si vantano di essere migliori degli altri, stanno continuando a professare quegli errori liturgici e dottrinali. E la cosa, al demonio, non può che piacere, perché per andare all'inferno non c'è bisogno di super-peccatoni mega-giganti.

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  32. E Tripudio.. Ho letto parecchi tuoi commenti. Tu dici, giustamente, di voler far capire alle persone che leggono quello che tu reputi sbagliato. Che io sia d'accordo o meno apprezzo chi sostiene le proprie idee con forza e costanza, ma permettimi di dirti che hai un metodo secondo me non ottimale. Parti in filippiche assurde dando del cretino e dell'arrogante a chi, come fai tu d'altronde, sostiene le proprie convinzioni. Certo è che se vuoi far comprendere o convincere qualcuno questo secondo me è un modo assolutamente controproducente. Ottieni soltanto, e te lo dico sinceramente, che non solo l'interlocutore non cambia idea, ma neanche lo prende in considerazione. Provochi solo un'indisposizione dell'interlocutore con relativo desiderio di mandarti a quel paese. Non te lo dico per polemica, ma per semplice consiglio. Al di là di quello che sia che tu consideriamo giusto o sbagliato, uno che si ritrova a leggere qualcosa che cozza con quello in cui crede da un minuto all'altro può cambiare idea con la bacchetta magica. Ho letto tanti ottimi spunti di riflessione, ma davvero ci sono tante cose che non rispondono a quello che io ho conosciuto in tanti anni, come ci sono tante cose che nel frattempo sono state corrette.
    Ora.. Io non voglio dare del bugiardo a nessuno, ma gradirei altrettanto rispetto e che quindi non si dia del bugiardo a me.
    (Marco)

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    1. Riecco la solita parlantina neocatecumenale che stavolta applica il trucchetto del ridurre la verità a scambio di opinioni in modo da banalizzare le opinioni altrui perché espresse in maniera poco clerically correct.

      Allora, ricapitoliamo i punti fermi:

      - esistono da parecchi decenni un'infinità di testimonianze sulle storture del Cammino a tutti i livelli (teologico, liturgico, familiare, sociale, disciplinare, economico, eccetera);

      - se anche soltanto l'un per cento di tali testimonianze fosse vero, davanti a Dio i kikos dovrebbero seriamente interrogarsi e correggere drasticamente ciò che non va, per evitare di diventare conniventi col male e di consentire ulteriori scempi;

      - invece arriva qui tal "Marco" e deride e disprezza chiunque non la pensi secondo la "propaganda kikiana";

      - per di più pronuncia la solita menzogna del «siccome da me "non succede" allora è impossibile che succeda altrove» [sottinteso: "sbaglia chiunque ha qualcosa da ridire sul Cammino: "vi sbagliate tutti! il Cammino è ultraperfettissimo!"];

      - quindi il facinoroso neocatekiko, col solito tipico giochetto sporco e arrogante, la butta sul personale in modo da non parlare più dei fatti: «quello che tu reputi sbagliato! parli in filippiche! mi dai del cretino e dell'arrogante! l'interlocutore - cioè io - non lo prende in considerazione - cioè fin da principio avevo deciso di non ascoltare qualcosa che non fosse allineato alla propaganda kikiana!"

      - e subito dopo sciorina il finto ammorbidimento diplomatico: "nel Cammino ci sono molte cose che sono state corrette". Sì, come no. Uno va dal dottore, poi torna a casa e dice: l'unghia incarnita e il brufoletto sono guariti, quindi "molte cose sono state curate" (nel senso che gli restano solo tumore e ulcera...). Oh, l'avete notato il solito verbo in forma impersonale? "Molte cose sono state corrette": quali? da chi? perché? e alla luce di tali correzioni, com'è che permangono molte altre cose sbagliate? (sbagliata, ad esempio, la liturgia...)

      Infine, il pluri-certificato arrogante esige "rispetto". Oh, perbacco. Già è passato alla fase del vantarsi: "mi perseguitano poiché ho evangelizzato", proprio come previsto.

      Per qualificare "Marco" come arrogante è sufficiente leggere i suoi interventi in questa pagina, o anche soltanto quelle sue parole: «mi fa ridere davvero quando sento dell'ostracismo ai fuoriusciti».

      Quell'«ostracismo ai fuoriusciti» è un fatto documentato che non dovrebbe farlo "ridere" ma dovrebbe indurlo a correre ai ripari (chiedendo perdono a Dio e alle persone interessate e attivandosi per raddrizzare quelle ingiustizie perpetrate in nome di Kiko e del Cammino, cominciando dai propri cosiddetti "catechisti").

      C'è un vero e proprio popolo di ex neocatecumenali là fuori che, con poche eccezioni, lo ha testimoniato. Ma quelle testimonianze all'arrogante "Marco" fanno ridere: per lui, evidentemente, è "testimonianza" solo la tipica cantilena kikiana: "il Cammino mi ha salvato da aborti-droghe-discoteche-omicidi-ubriachezze-eccetera".

      Quella derisione non è solo arroganza sul piano umano, ma sul piano spirituale è anche profonda mancanza di carità. Il fratello "Marco", con quelle parole, ha calpestato ancora una volta coloro che il Cammino ha fatto soffrire (direttamente e indirettamente) ed ha allontanato dalla fede (direttamente e indierttamente).

      Ecco, fratelli il Cammino Neocatecumenale: un posto per arroganti e ipocriti, dove sentirsi "grandi peccatori" se si arriva con 5 minuti di ritardo alla "convivenza", ma dove il calpestare e deridere i sofferenti è ordinaria amministrazione.

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  33. È vero che un tempo non c'erano i Presbiteri alla celebrazione della Parola. Ma è già da qualche anno che si sta cercando, e dove sono io con discreto successo, di avere una presenza costante del Presbitero durante la Liturgia della Parola. Ed io personalmente ne sono molto contento perché reputo sia necessario che sia un Sacerdote a spiegare ed approfondire la conoscenza delle scritture dando la giusta interpretazione.

    (Marco)

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    1. Riecco il tipico metodo menzognero neocatecumenale del trasformare il particolare in universale e di trascurare i dettagli.

      Questo commento delle 1:17 si traduce in italiano in questo modo:

      "dato che ho visto da noi un presbikikos venire a marcare presenza, allora non è come dite voi".

      E riecco il solito verbo in forma impersonale e la solita parlantina fumosa e ambigua: nel Cammino «già da qualche anno [quanti?] «si sta cercando» [chi o cosa "sta cercando"? e in che modo?] «e dove sono io, con discreto successo» [cioè il presbikiko si fa vivo quando può]...

      E in tutto questo, il soggetto sta ancora difendendo una mera presenza di un presbikiko ad un'incontrino kikiano parolaio, blaterando di «giusta interpretazione» come se il problema fosse quello e come se i kikos fossero disposti ad adeguarsi a interpretazioni della Chiesa ma non condivise da Kiko.

      È la parlantina neocatecumenalizia, ragazzi, tutta fatta di sfumature, ambiguità, confusioni, e qualche volta qualche "piccola" menzogna per far quadrare i conti.

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    2. Benissimo, buon per te. Solo una domanda: in che zona d'Italia stai? Non voglio sapere neanche la parrocchia, solo la zona geografica...anche solo per dire che LI' il cammino funziona secondo gli statuti.

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    3. Marco,sono contenta per Te che hai il presbitero che Ti segue,ma se cosí fosse a maggior ragione non pensi che il cammino få un pó come gli pare?perché il presbitero c é solo in alcuni luoghi?quando si crea un qualcosa come un movimento o quant' altro....le regole devono essere uguali,Ti chiedo scusa se nel commento precedente ho scritto che é una bugia,perché tutto puó essere.... ormai non mi meraviglio piú di niente dato che nel cammino é tutto allo sbando.TI posso solo garantire che nella mia comunitã non ci ë mai stato.
      LILLY.

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  34. Che c ė il prete alla celebrazione della parola é una vera bugia,Io non l' ho mai visto,poi oltre all ammonizione ambientale ci sono le ammonizioni alle letture e in queste che fanno un bordello,tante volte vanno fuori tema,per questo la chiesa ha abolito le ammonizioni se no raramente,mentre il cn si ostina ancora dopo 50 anni a celebrare in questo modo.Vedasi GUIDA ALL USO DELLE MONIZIONI. LILLY.

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    1. E io concordo con quello che dici. Ho specificato che non posso parlare di realtà che non conosco. Riguardo alla prigione mi sento di dirti che non sono d'accordo.. Non avrei problemi ad uscire domani. Ho amici fuori, una famiglia, un lavoro, colleghi. Nessuno mi obbliga. Frequento per scelta mia fortunatamente. Per i tempi, le epoche e le contingenze sono diverse a mio avviso. Oggi ci sono persone completamente distanti da ogni tipo di realtà ecclesiale. Evidentemente i miei non avevano imparato o magari non volevano farlo e hanno scelto di uscire.. Liberamente. Loro stanno bene così. In chiesa vanno la domenica.. Non vivono la parrocchia, vanno a Messa e per loro va bene così.
      (Marco)

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    2. Nella Chiesa l'altro è il Prossimo, sulla carta. I fratelli del padre di mia moglie si sono scannati per quattro lire di eredità, però, ehi, la domenica tutti a messa. Nei fatti spesse volte l'altro non è il prossimo, è davvero il nemico, pure con lo stesso sangue. Tu mi dici quello che dovrebbe essere, ma vuoi dirmi sinceramente che tutti i cristiani definiscono l'altro 'il Prossimo' andando oltre le parole, nei fatti?
      (Marco)

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    6. Non è questione di credersi qualcuno.. Anzi ti dirò.. Per le cose che mi hai raccontato il peccato di queste persone è doppio. Una cosa è peccare senza sapere, un'altra è peccare consapevolmente scandalizzando i più piccoli. Si può essere in cammino insieme, ma il peccato è personale. Se vai in chiesa la domenica o il sabato se sei in cammino è indifferente se vai a scaldare la sedia. Con la differenza che se pecchi e usi lo scudo del 'cammino' per fare il 'paraculo' il tuo peccato è infinitamente più grave. Percorrere un itinerario, come andare a Messa la domenica non è comunque garanzia di santità. Puoi ascoltare una parola e non fare comunque nulla per metterla in pratica. Ci soni buoni frutti, perché ci sono e tanti paraculi. Ognuno dovrà rendere conto alla fine. Sono d'accordo che fare un Matrimonio Spirituale e poi non rivolgere manco il saluto ad uno che chiami fratello è un'ipocrisia senza fine, ma questo peccato, grave, resta sul groppone di chi lo fa. Puoi mostrare la facciata alle persone, ma davanti al Signore non c'è maschera che tenga.
      (Marco)

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    7. Che la Chiesa dice che il prossimo va amato è una verità che conosce pure chi dice di non credere a nulla e nessuno, penso che siamo tutti d'accordo. Ora, quando si dice che l'altro è spesse volte il nemico si va al succo di quello che succede spesso e volentieri nell'andare delle nostre vite. Quando in un matrimonio si arriva sull'orlo della rottura e moglie e marito arrivano a non amarsi come quando si sono sposati il considerare l'altro il prossimo va a farsi benedire allegramente e davvero ci si considera 'nemici'. Io trovo che sia una Parola giusta quella che mi dice di andare oltre, di superare i motivi che ti spingono ad odiare la persona che hai sposato. Molte volte dietro a quest'odio ci stanno peccati di orgoglio, superbia, ira e quant'altro. Amare l'altro così com'è è qualcosa di stupendo e a parole vorremmo poterlo fare tutti. Ma se prima non riconosciamo il nostro, di peccato e non ci rendiamo conto che il peccato dell'altro è il nostro come dovremmo fare ad amarlo? Allora risulta giusto che, per arrivare a considerare l'altro il nostro prossimo dobbiamo cominciare a capire che se il primo cambiamento non avviene dentro di noi non si va da nessuna parte. Che tu puoi avere misericordia del peccato dell'altro soltanto se apri gli occhi per vedere che Dio ha avuto ed ha sempre misericordia del tuo. A parole è facile amare il prossimo, ma nei fatti, quelli della vita vissuta spesse volte tutto vediamo nell'altro tranne che il nostro prossimo. Senza il Santo Spirito che ci dona il Signore attraverso Suo Figlio campa cavallo.
      (Marco)

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    8. Marco perdonami, ma io ti avevo chiesto un parere sulle "monizioni" del funerale di Morfino. Sono "secondo Statuto"? Inoltre ti avevo chiesto dove stava la tua comunità. (anche solamente come regione)...

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    10. Ma quando si parla di nemico non si intende come devi considerarlo sempre, sarebbe inumano. Si parte dall'andare a vedere le situazioni che lo fanno vedere a te come un nemico quando non dovrebbe esserlo. E da lì che parte tutto. Nel momento in cui riconosci che in te oltre al moto che ti spinge a fare il bene esiste un peccato che non riusciamo a riconoscere riesci ad aprire gli occhi e vedere che il peccato che accusi, che ti fa vedere l'altro come un nemico, in realtà è il tuo. Da questa presa di coscienza comincia il percorso che ti porta ad amare l'altro e a considerarlo realmente e totalmente come il prossimo che dovrebbe essere. Si parte dal dato di fatto che molti (tutti) spesso indossano una maschera (uno, nessuno, centomila docet) di perbenismo (perché è indole di tutti essere accettati dagli altri e apparire buoni) che non ti fa riconoscere come peccato quello che in realtà è tale e che è la causa dei problemi relazionali nelle famiglie, fra i coniugi, sul posto di lavoro.
      Si batte sul considerarsi ultimo perché l'umiltà, a chi tutta la vita è stato superbo e orgoglioso senza neanche porsi il problema, va insegnata, pian piano. Siedi all'ultimo posto, sii servo degli altri, guarda al Pubblicano. L'umiltà va inculcata e allenata. Quando si dice che il cammino è per i peggiori non è un modo di pararsi il culo, ma proprio perché chi è raggiunto da questo annuncio ha realmente bisogno del dottore che è Cristo e il suo essere cristiano va ricostruito da zero.
      Poi c'è chi si perde per strada, chi pensa di aver trovato il circolo delle comari, chi lensa di aver trovato compagni di scampagnata, chi sogna il viaggio a Gerusalemme.
      E si perde lo scopo che è quello di imparare ad Amare l'altro con lo stesso amore che il Signore ha avuto ed ha per noi attraverso Suo Figlio. Accettare chi hai accanto così com'è è davvero un dono dello Spirito Santo e solo nel momento in cui riesci ad accogliere veramente Cristo nel tuo cuore, nella tua vita e riesci a sentire chiaramente l'Amore e la misericordia e la pazienza che Dio ha con te che riesci a restituire al Prossimo questo Amore che va oltre quello che umanamente riusciamo a dare. Quell'Amore che non vede i difetti, che non si cura del male ricevuto. Questo è un'amore che solo da Cristo può venire e l'unico modo di arrivare a questo Amore è l'obbedienza al Padre.
      Purtroppo molti perdono lo scopo e rendono il cammino il fine piuttosto che il mezzo.
      (Marco)

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    11. Il fratello "Marco" ha dimostrato ancora una volta il letteralismo biblico neocatecumenale, un errore madornale anche al di là del piano teologico.

      Infatti fra le sue righe si legge l'obbligo, per la vittima di uno stupro, di chiedere perdono al suo stupratore, proprio come abbiamo documentato più volte su questo blog. La vittima deve "vedere" come peccato "suo" quello che invece era il peccato dello stupratore.

      Mi si perdoni l'esempio brutale, ma è proprio ciò che ripetutamente succede nel Cammino, specie quando il rango aristocratico neocatecumenale della vittima è inferiore al rango dello stupratore. E succede perché nel Cammino vige una sbagliatissima mentalità riguardo al peccato. Gli autoeletti "iniziatori" del Cammino hanno sempre insegnato che «l'uomo non può non peccare» (che è un'eresia, perché disconosce la potenza della divina grazia e ridicolizza il libero arbitrio, la libera volontà dell'uomo). Di fronte a tale insegnamento il peccato viene visto come "inevitabile" e quindi in fin dei conti non ci si sforza di fuggire le tentazioni e resistere al peccato. Venendo considerato inevitabile, allora quando non pecchi "è merito del Signore", e quando pecchi "è perché il Signore ti toglie la mano dalla testa".

      Questa diabolica convinzione induce a pensare che "se fai bene il Cammino" allora tutto va ben, madama la marchesa; e i peccati a cui non ti sforzi più di resistere diventano banalmente le tue "croci"; e per di più, in qualità di peccatore, puoi esigere che le tue vittime ti perdonino per averti "indotto" a peccare. Perciò è come se nel Cammino il peccato consistesse solo nel non dare la Decima, non andare alla Convivenza, non fare le Lodi a Kiko. Quanto ciò sia fonte di incredibili ingiustizie interne al Cammino, ve lo lascio solo immaginare: il demonio - quello vero, non il portasfortuna del Cammino - ne è assolutamente contento, perché i soggetti che riescono ad essere puntuali in Decime-Convivenze-Lodi (più l'eventuale bonus dei "molti figli" qualora siano sposati) sono ultimamente convinti di aver ben poco di cui pentirsi, cioè di fatto hanno azzerato la loro vita morale, sostituendola con regolette inventate da Kiko.

      Quanto sia perfido il Cammino lo conferma anche tutto il suo squallido blaterare sul "conoscere il proprio peccato". Ora, o stiamo parlando di un "conoscere" biblico (pieno, vissuto, di esperienza), oppure di una conoscenza intellettiva (ricordarsi i peccati commessi).

      Nel secondo caso, il ricordarsi serve a chiederne perdono. Può capitare involontariamente di non ricordare qualcosa, e allora alla confessione successiva li si ricorderà. Questo è il metodo della Chiesa, protetto dal sigillo del segreto (il sacerdote che violasse il segreto della confessione è automaticamente scomunicato, senza neppure bisogno di pronunciamenti ecclesiastici).

      Nel primo caso, invece, abbiamo un precedente particolarmente significativo: Adamo ed Eva "conobbero" il bene e il male e perciò la morte, la fatica, il dolore innocente, la sofferenza, ecc., sono entrati nella storia dell'uomo.

      La fissazione del "conoscere" il proprio peccato ce l'hanno gli eretici gnostici, convinti - erroneamente - che per fare esperienza di guarigione bisogna prima ammalarsi, cioè per fare esperienza del perdono bisogna prima sprofondare nel peccato (per l'appunto: "conoscere il proprio peccato", ossia viverlo, farne esperienza il più possibile, cioè peccare tantissimo contro Dio!). Come a dire che se vuoi fare esperienza di essere in salute, devi prima "conoscere" malattie e tumori e incidenti, e poi aspettare di guarire... Che bidonata, eh? Sfido io, che è gradita al demonio - che gradisce ogni devastazione spirituale e materiale degli uomini.

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  36. https://www.youtube.com/watch?v=VwAjsNZsc2E

    minuto 54 in poi.E' tutto davanti a voi. Poi noi siamo i bugiardi. E non vi è nessuna scusante, anche ai funerali o altro.

    (da IPG)

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  37. @ Marco
    Ciao Marco, spero che hai letto quello che ti hanno risposto gli altri del blog.
    Volevo solo aggiungere una cosa che forse ti sfugge.
    Lo sapevi che gli ex-neocatecumenali sono più numerosi dei neocatecumenali?
    Anzi, più passano gli anni e più gli ex-neocatecumenali aumentano.

    Cosa pensi di questa cosa?

    Come dice continuamente il tuo guru Kiko Arguello:

    "Cosa significa questa cosa?"
    "Cosa vuole dire Dio al CN, al suo fondatore e leader maximo con questa cosa?"

    Marco, ti sei mai interrogato su questo fatto, cioè che sempre più persone escono dal CN e sempre meno partecipano alle catechesi iniziali?

    Non ci credi?

    Marco fai una piccola indagine tra le comunità neocatecumenali che conosci, specialmente quelle più avanti nel CN, chiedi quante "fusioni" sono state fatte dalla loro nascita.

    Io non voglio sapere nulla di quello che esce da questa piccola indagine, mi basta quello che ho scoperto per conto mio e neanche mi interessa che vieni qui a riferirci i risultati.

    Quello che mi interessa è che tu apri gli occhi e cominci a vedere la realtà.
    Per il resto ci penserà il Signore ad illuminarti, quando deciderà di farlo.

    Stammi bene e continua ad essere un neocatecumenale perfetto, ti renderà la permanenza nel CN molto più facile e sicuramente molto più vantaggiosa.

    Dimenticavo, un ultima cosetta, se cerchi Dio nel CN, sappi che potresti restare a bocca asciutta, ma per tutto il resto non resterai deluso.

    Ricordati di fare sempre buon viso a cattivo gioco e di non contestare mai i catechisti e l'organizzazione, per il resto sei in una botte di ferro, almeno finché c'è Kiko al timone della barca.

    Fai sempre tutto quello che ti dicono o almeno digli che lo fai anche se non è vero, continua a dire che il CN ti ha salvato e soprattutto evita di pensare con la tua testa, non serve a nulla e poi è pericoloso, magari qualcuno se ne accorge, fidati, meglio evitare inutili problemi.

    Tanti Auguri di una buona permanenza nella tua piccola (e sempre più piccola) prigione dalle sbarre d'oro.

    LUCA

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  38. A proposito del Don Kikolone che inventa nuovi ricordi per la sua favoletta, vorrei preventivamente riaggiustare una lancia che qualcuno potrebbe voler spezzare.

    Capita a tutti di confondersi con le date. Può capitare a tutti, specialmente a distanza di molto tempo: come ad esempio il ricordare di una cosa vissuta da dodicenni e scoprire invece per puro caso da altre circostanze che era avvenuta un anno dopo.

    Ora, le emerite frottole raccontate da Kiko hanno il duplice scopo di costruire un Passato Glorioso sulla nascita del Cammino, ad uso dei posteri che riscriveranno la storia per farla sembrare neocatecumenale, e di consentire a Don Kikolone di vantarsi con ancora maggior superbia di quella che ha segnato fin dagli inizi il suo "ministero dell'eresia".

    Nel primo caso, il Passato Glorioso non serve a molto. Nel corso della storia sono tanti i soggetti - non solo i santi - ad essersi ritrovati loro malgrado, e senza tutti i titoli necessari (di studio, nobiliari, eccetera), a guidare gruppi, comunità, congregazioni, interi popoli, verso un giusto destino... in molti casi riuscendoci davvero, a dispetto delle circostanze. Per esempio c'è un vero e proprio popolo dietro padre Pio, che non ha bisogno di tessere o di etichette, e che sa che i doni spirituali che quell'umile frate riceveva erano al servizio della fede e della salvezza delle anime. (Che poi attorno alla sua figura ci sia un altro popolo, quello dei miracolisti a caccia di qualcosa di super eccezionale ai limiti del magico, è un'altra storia: la superstizione si annida dappertutto, e ne ho avuto la certezza definitiva un giorno a Lourdes quando con queste mie stesse orecchie ho sentito una donna, nella grotta, chiedere "fortuna e successo" alla Beatissima Vergine...)

    C'è un caso piuttosto interessante che andrebbe considerato: quello di don Luigi Giussani, che ha "fondato" il movimento di Comunione e Liberazione senza voler fondare niente. Il momento storico decisivo per quel sacerdote fu durante un viaggio in treno nel 1954, scambiando due battute con dei ragazzetti e scoprendo la loro mostruosa ignoranza delle verità di fede.

    Notate che nel 1954 Kiko era quindicenne e, se non fosse vissuto in Spagna, poteva benissimo essere uno di quei ragazzetti in treno.

    Erano gli anni in cui l'Italia era ancora a maggioranza cattolica, provata dalla guerra, in piena ricostruzione, con un tessuto fitto di parrocchie e conventi, era una Chiesa che non era stata ancora massacrata dal cosiddetto "spirito del Concilio", anni in cui l'Azione Cattolica mobilitava centinaia di migliaia di persone (non per modo di dire) da tutta Italia per andare a Roma a manifestare a sostegno del Papa. Quell'episodio in treno segnò talmente don Giussani che chiese ai superiori di insegnare religione nelle scuole (anziché occuparsi di studi teologici e robe accademiche, preferì scendere in campo) e a tenere incontri di formazione nell'ambito dell'Azione Cattolica, al solo scopo di insegnare i concetti elementari della fede e in maniera non "nozionistica", visto che non basta sapere a menadito le cose per viverle bene.

    Fu solo nel 1969 che per decisione del cardinal Colombo, CL fu considerata un'entità separata dall'AC. Il sacerdote «non aveva inteso di fondare niente», ed è stato il solo fatto di aver insegnato costantemente le verità di fede che gli ha fatto ritrovare attorno a sé un vero popolo. Popolo che ha guidato non col "comandare", ma solo con l'insegnare le verità di fede. Certo, col suo complicato linguaggio, certo, col suo metodo caratteristico, ma sempre nell'alveo della Chiesa. Al punto che se uno del movimento leggeva il Catechismo o recitava il rosario, i par suoi lo approvavano e incoraggiavano (altro che il Cammino, dove ti avrebbero etichettato "religioso naturale").

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    1. Sebbene quel sacerdote avesse spesso ricordato parecchio della sua gioventù - nei numerosi libri pubblicati, interventi sui giornali, conferenze, ecc. - non ha mai tentato di costruire un Passato Glorioso con Inizio Epico per sé e per il movimento. Non avvertiva bisogno né di glorificare il movimento, né sé stesso. Mi dicono - ma ovviamente non sono in grado di verificarlo - che rifiutò in ben tre occasioni la nomina a vescovo, perché ciò gli avrebbe comportato un incarico in una sede precisa, impegni "da vescovo", e quindi molto meno tempo per insegnare ai giovani (e ai non più giovani che lo avevano seguito da quando erano giovani). Che poi il movimento, dopo la sua morte, abbia incontrato un clamoroso declino (poiché a quanto pare i capi hanno scelto di badare più al prestigio e ai numeri), è altra storia.

      C'è un altro esempio interessante, sempre della stessa epoca di Kiko: quello della Lubich, fondatrice dei focolarini. La quale fa risalire il momento più importante ad una visione soprannaturale - da lei definita "il Paradiso" - di cui però per tutta la vita si è guardata bene dal vantare, tant'è che era conosciuto solo da una ristrettissima cerchia di collaboratori, ed è divenuto pubblico solo quando uno di tali collaboratori ha lasciato il movimento e ha scritto un libro per spiegare in dettaglio i motivi. E comunque, anche adesso, di tutti i focolarini che ho conosciuto, nessuno ha mai tentato di convincermi esibendo un Passato Glorioso della Super Fondatrice, men che meno la faccenda che costei ritenne di origine soprannaturale.

      Al contrario, i neocatekikos lo scorso dicembre hanno Festeggiato il Sessantesimo Anniversario dell'Apparizione Intellettuale di Kiko. "Apparizione" che, ricordiamolo, non è mai stata sottoposta al vaglio della Chiesa. Kiko se ne vantò al bar - luogo di pubbliche rivelazioni soprannaturali, ovvio - magari dopo un cicchetto, e Carmen non fece una piega (anche lei aveva da vantare delle specie di "locuzioni"), come se pensasse che questo sbruffone andava lasciato parlare per poi adoperarlo per i propri scopi. L'alleanza Kiko-Carmen, infatti, produsse per entrambi il risultato che da soli non erano stati in grado di raggiungere: diventare capi lodati, temuti, onorati, ubbiditi, e soprattutto pagati. Altro che la "comunità come la famiglia di Nazaret". Che poi era una famiglia, non una comunità, e che non faceva certo arzigogoli di decime, scrutini, monizioni, lodi a Kiko e grattugiate di chitarrella.

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