venerdì 17 luglio 2020

Il Kairòs nel linguaggio di Kiko è sempre e solamente un "evento neocatecumenale".

Riproponiamo un interessante commento di Valentina:

Quanto ci ha attratto, a noi poveretti imbrigliati nel Cammino, questa storiella de "il Signore che passa"!
Quante volte ci è stato ripetuto che il kairòs, il momento favorevole, sarebbe stato quello scrutinio, quella convivenza… Che se non lo avessimo colto, forse (o piuttosto, probabilmente) per noi non sarebbe passato più!

E, giustamente, il kairòs era sempre e solamente un "evento neocatecumenale".

Nella lettera ai Corinzi 6,1-2 san Paolo scrive:
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio.
Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
Questo momento favorevole, questa occasione di salvezza è "ora", scrive San Paolo, un tempo cioè che è cominciato con la resurrezione di Cristo e, da allora, ogni attimo della nostra esistenza è un'occasione favorevole per la salvezza che Dio ha in mente di donare a ciascuno di noi.
KairoKikos se la ride
mentre pesa i pro e i contro


Invece, quale esempio usano i catechisti neocatecumenali per visualizzare questo concetto di tempo favorevole all'incontro con Dio?

Usano il kairòs greco, la divinità con le ali ai piedi e il cranio pelato con un lungo ciuffo, che può essere colto solo di fronte, mai quando ormai è passato volgendoci le spalle.
Per complicare ancora più l'impresa, i catechisti trasformano il ciuffo in un unico capello, che va afferrato protendendo una mano da una finestrella al momento del passaggio del dio pelato.

Insomma, sostituiscono all'idea cristiana di un Dio di amore che sta alla porta e bussa, aspettando che l'uomo gli apra il suo cuore, la concezione pagana di una divinità deforme e capricciosa, che premia chi è al posto giusto e al momento giusto, quello che il catechista indica, senza nessun merito, e gode del fallimento dell'uomo.

Mi pare che, più che tornare ai tempi dei primi cristiani, i neocatecumenali abbiano messo le lancette un po' troppo indietro e siano caduti a testa in giù nel paganesimo.
(da: Valentina Giusti)


Paganesimo, dice Valentina.

La sintesi è perfetta. Insomma Kiko come vogliamo definirlo? Ebraico o Protestante? Pagano o Eretico? Cattolico, mai.

Nel Cammino neocatecumenale, uso distorto del linguaggio e invenzione di un nuovo linguaggio.Kiko amava ripetere che se uno crea cose nuove crea anche un linguaggio nuovo.
E sono nati "slang" neocatecumenali a bizzeffe.


Uno di questi è il Kairos di Kiko, è proprio il caso di chiamarlo! Elemento caratterizzante in assoluto del suo percorso iniziatico e dal quiale dipende la salvezza.
Alla base c’è un’affermazione ricorrente dei kikatechisti, mutuata alla lettera da Kiko ovviamente:
"Il Signore viene con noi". (Se scegli di assistere la tua cognata malata, quando va a passare il Signore tu non ci sarai lì. Perderai il Kairos... e non sai se per te passerà ancora!)
Nell'Eucaristia il Signore passa.
Ma tutto il cammino è impregnato di questo:
Il Signore passa nella predicazione in generale. Il fulcro è il Kerigma kikiano.
Dice Kiko ad ogni suo "Kerigma":
Ascolta! Se ora credi a quello che io ti annuncio, in questo istante scende su di te lo S.S. e – di pronto - ti sono perdonati i peccati per il fatto che hai creduto. Poi potrai confessarti se vuoi. Ma ora scende su di te lo S.S. e tu, come la Vergine Maria, cominci a gestare dentro di te in questo stesso momento la creatura nuova…
Fulcro del cammino è l'annuncio del Kikokerigma. Fondato sul qui/adesso.
Il Signore passa nelle convivenze delle tappe del cammino, passa nelle visite dei catechisti alla comunità, negli scrutini, nei riti battesimali e tu devi sempre esserci lì.
Di fatto l’impostazione che permea tutto l'itinerario è nelle catechesi del secondo scrutinio.
Non a caso il tempo del precatecumenato, che precede il secondo passaggio, è definito come lo scavo per gettare le fondamenta dell'edificio… poi si costruirà la vita cristiana, dalla tappa dell'Iniziazione alla Preghiera in poi, fino alla fine del cammino.

È al secondo scrutinio che si parla del Signore che ti invita ad entrare e di porte che si chiudono e tu resti fuori. Dopo puoi bussare, supplicare, più non ti sarà aperto.

Il famoso Vangelo delle Vergini sagge con le lampade accese.
Dice Kiko:
Chi sono? Cosa è la lampada con l'olio?
L'olio è lo S.S., la lampada è la Fede. Fede è "credere a quello che io ti annuncio ora, nello stesso momento che io parlo” e trovarsi pronto, come le Vergini sagge! È aver lasciato tutto, ma proprio tutto, ed essere venuto in convivenza; perché da questa convivenza (cosa che si ripete ad ogni tappa e ad ogni incontro) dipende la tua vita futura. Non vieni? Puoi morire e non ti sei convertito. La conversione per te è oggi, qui.
Dunque, chi ascolta deve essere una tabula rasa solo con i suoi peccati, che per la kenosi neocatecumenale vede sempre più… pronto ad accogliere (questo l’ascolto secondo Kiko) tutto quello che il suo catechista (che Dio fin dalla fondazione del mondo e per sempre ha pensato) gli predica… a Tappe!

Mentre è Gesù stesso che ci spiega cosa veramente significa "essere pronti quando il Signore ti invita ad entrare…"!

È come chi sa che verrà un ladro di notte e non si fa trovare impreparato. Come chi sa che un ospite arriva all'improvviso…
Lazzaro, Marta e Maria
sempre “pronti” ad accogliere Gesù
nella loro casa


Perché Gesù parla sempre con gli eventi comuni della vita concreta. Significa che se tu hai sempre tutto a posto, il Signore arriva improvviso e non ti trova impreparato.

Avviene esattamente come quando tu vivi aspettando qualcuno e tieni sempre sistemata casa e pronta sempre e libera la stanza migliore e sei in grado di preparare un ottimo pranzo.

Questo è stato Betania, Per insegnare a noi!
La casa di Marta, Lazzaro e Maria. Essi erano sempre pronti ad accogliere Gesù, che poteva arrivare in qualunque momento. La vita era scandita da questa attesa. Questo era l'unico scopo della loro esistenza. Ed erano pronti sempre!

Il che significa santità di vita. Significa adoprarsi ogni giorno nella perseveranza, custodendo il bene più prezioso: Stare in grazia di Dio.
Fuggire i peccati e sforzarsi di entrare "per la porta stretta".
Sforzo, buona volontà, impegno, attenzione.
(altro che restare in ansia protesi dietro un'improbabile finestrella per tentare a tutti i costi di strappare quell'unico capello)

State attenti a voi stessi!” dice il Signore. (*)
Ché Io vengo come un ladro di notte, come un ospite inatteso. E poi non hai più tempo per organizzarti!

Altro che tabula rasa, altro che trastullarsi con la "Kenosi infinita della conoscenza dei peccati"… che poi se tu sei uno che giudichi, il Signore permetterà che ne commenta ancora di peggiori… anche se hai finito il cammino da 10 anni …anche se sei "catechista"… anche se sei presbitero… e non so cosa!…

(N.B. queste non sono parole messe a caso per dare un'idea, ma la pappardella letterale che Kiko sciorinava ogni volta: anche se… anche se… anche se… facendo a tutti una grande impressione!).

…in modo che quando Kiko arriva e ti annuncia il Kerigma, proprio a te che versi in questa situazione, tu ti converti (mi spiegate con tali presupposti cosa significa quel tu ti converti”?), credi e ricevi - di pronto - lo Spirito Santo e in te comincia - ora stesso - la creatura nuova.

Perdonate la lunga digressione. Era necessario chiudere il cerchio. Definire i contorni del circolo vizioso che è la giostra neocatecumenale.

Cammini, cammini… ma in realtà giri, giri e giri e… sei sempre allo stesso punto, al punto di partenza, e anche ogni volta un poco più giù.
Un cammino il Cammino Neocatecumenale senza nessuna meta davanti! Il cammino del gambero. Il gioco dell’oca. In ogni caso una gran fregatura!

È diventata noiosa la predicazione di Kiko, così ripetitiva da 50 anni! Sempre lo stesso Kerigma nel nucleo di ogni convivenza, di ogni incontro vocazionale, di ogni tappa, di ogni visita dei kikatechisti. Che per ascoltarlo, quel benedetto Kerigma, tu devi stare sempre nella medesima situazione di peccato, altrimenti non ti dice nulla.
Il cammino è acqua stagnante, la parola di Kiko scaturisce da una sorgente inaridita e la tua povera esistenza, totalmente affidata alle sue mani, va verso l'inevitabile rovina.
Questa è l'eterna vita (non Vita Eterna!) neocatecumenale.






(*)

Lc. 21, 34-36:
State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».

29 commenti:

  1. IL KAIROS DI KIKO & COMPANY: PRIMA PAGARE POI PREGARE..

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  2. Volevo solo dirvi che negli Stati Uniti la coppa gira ancora liberamente e nelle sale non esiste alcun distanziamento
    Alla facce della difesa della vita

    Antonio

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    1. Se il vescovo lo permette, perché no?

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    2. Negli USA fanno pure i party Covid. Ma dubito che il vescovo ne sappia qualcosa.

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    3. perché è anti-igienico, in presenza o in assenza di covid19 .. questo non lo stabiliscono né il vescovo, né l'OMS, ma il Creatore.
      Se poi il NC è tenuto
      "per fede" a nuocere alla propria salute .. è semplicemente l'n-esimo 'segno' della falsità della vostra religione.

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    4. @unknow
      Perchè, ve ne è mai fregato qualcosa di quello che dice il vescovo? Avete sempre fatto di testa vostra in nome di un carisma CHE NON ESISTE. In Campania i vescovi PER PRUDENZA aveano hià vietato gli assembramenti e difatti...avete fatto scoppiare un focolaio importante con morti che vi dovrebbero pesare sulla coscienza.
      Voi giocate con la vita vostra e quella degli altri. Eppure TENTARE DIO è un peccato mortale! Ah già, mi scordavo..."non si può non peccare"

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    5. In realtà il vescovo ha vietato l'uso della coppa, è stato fatto tutto in segreto, peccato che i partecipanti abbiamo postato sui social la loro disobbedienza.
      Questi attentatori sono una banda di deficienti.
      Antonio

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  3. Da Jungle Watch ci segnalano il termine wreckovation, che è una combinazione di "wreck" (distruggere, vandalizzare, massacrare) e "renovation" (rinnovamento), che è il trattamento fatto dai vaticansecondisti alle chiese e alla fede.

    In Italiano non riuscirei a tradurlo altrettanto efficacemente. "Rinnovamento" ha in sé una connotazione positiva; "ristrutturazione" implica invece una necessità di aggiustare le cose. Invece wreckovation indica la non necessità di rinnovare (lì renovation non sempre ha significato positivo) e contemporaneamente la distruzione vandalica (wreck).

    Qualche anziano pio sacerdote mi ha raccontato di come in epoca conciliare enormi quantità di oggetti devozionali, suppellettili sacre e paramenti sacri venisse sbattuta in cantina ai topi e all'umidità, distrutta e bruciata, o mollata ai mercatini dei robivecchi (paradossalmente in quest'ultimo caso salvandone involontariamente una piccola percentuale). Ma il fenomeno è vastissimo - viene menzionato persino negli ultimi racconti di Don Camillo. Io stesso ho assistito una volta al ritrovamento fortuito di paramenti in una parrocchia abbandonati da decenni e non più riutilizzabili. Per non parlare dei parroci neocatecumenali che appena si insediano scaricano per strada gli oggetti sacri non kikiani.

    La fede cattolica è un trasmettere, non un rinnovare. Si può rinnovare lo slancio del cuore o le modalità di annuncio, non si possono portare contenuti "innovativi", cioè nuovi, cioè estranei alla fede. La Tradizione (cioè ciò che si è sempre fatto e creduto e vissuto, ovunque, in tutti i tempi) è fondamentale. Le novità non sono gradite a Dio, perché altrimenti ce le avrebbe annunciate Lui anziché aspettare venti secoli un autonominato "iniziatore" inventore di una "nueva estetica".

    Così come degli ubriaconi che non sanno quando smettere, allo stesso modo i pastori della Chiesa consentivano e incoraggiavano ed esigevano innovazioni su innovazioni: gettare via la fede "vecchia" - precisa, chiara, definita, tradizionale - e piazzare al suo posto quella "nuova" - fumosa, indefinita, perennemente aggiornata secondo le mode, imprecisa da descrivere perché ogni volta che dici qualcosa puoi venir contraddetto da qualche moda o qualche novità (si veda ad esempio il caso della dottrina riguardo la pena di morte).

    È stato lo stesso Concilio Vaticano II ad aprire qualche crepa: «non si introducano innovazioni se non quando lo richieda una vera e accertata utilità della Chiesa...»

    Dunque basta "aprire er dibbattito" e fomentare le folle a sufficienza per far sembrare utile alla Chiesa qualche novità, e allora -zac!- si applica il Vaticano II che consente di venir meno al comando di "non si introducano innovazioni". Come se per strada ci fossero i cartelli "Velocità massima 50 km orari, a meno che non abbiate fretta di giungere a destinazione..."

    Jungle Watch fa molti esempi di parrocchie di Guam indistinguibili da "tende di cemento e stalle per cavalli".

    E Tim ricorda quella volta in cui, insieme al padre, nel 1977, si presentò alla curia di Los Angeles per far conoscere al vescovo certi fattacci di abusi sessuali dei preti. Lui e suo padre furono scacciati in malo modo dalla curia. Trent'anni dopo scoppiò lo scandalo. Ad oggi la diocesi di Los Angeles ha dovuto sborsare quasi due miliardi di dollari in cause e risarcimenti, perché un vescovo e una curia si rifiutarono di fare il proprio dovere davanti a Dio.

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  4. Rileggo stamattina il commento di Valentina che ha ispirato questo post. Molto di rado si riesce a fare una sintesi tanto pregnante ed essenziale ed esaustiva. Per questo ho ritenuto meritasse essere messa in evidenza. Va letta e riletta, in essa è l'essenza sostanziale, terra terra potremmo dire, del Cammino. Per questo tanto efficacemente ne smaschera le magagne a favore di chi, per avventura, si trova sulla nostra stessa via e ha voglia di porsi qualche domanda in più. Non tutti hanno questo desiderio, anzi! E chi fa il Cammino viene piuttosto scoraggiato e disabituato ad ogni ricerca seria del senso delle cose. Attività alla quale mai dovrebbero rinunciare le persone che Dio ha creato libere e pensanti e padrone delle loro scelte in grande autonomia di coscienza.
    Chiunque abbia un minimo di maturità adulta comprende, leggendo le dinamiche e le rigide prassi del Cammino che abbiamo descritto, che esso si dipana come una tela avvolgente (Tela di ragno) che rinchiude e avvolge le persone fino a ridurle al'immobilismo. Totalmente in balia dell'orchestrata regia degli operatori addetti alla predicazione kerigmatica.

    Insomma se un Kairos c'è da cogliere, e senza perdere più neanche un minuto, è il Kairos del "gambe in spalla" e scappa via a gran velocità. Già hai indugiato troppo e... senza mai più voltarti indietro.
    E quello che ancora non capisci ora, presto lo capirai.

    Pax

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  5. @ Antonio 9:11

    Anche a me sono arrivate voci che il puledro indomito scalpita.
    Non ce la fanno più a non celebrare.
    In una Parrocchia di Roma, udite udite, hanno ripreso le Eucarestie. Per ora Ostie che girano nell'assemblea mentre segue subito la coppa nella quale ognuno, presa l'ostia col le mani prima di consumarla la intinge.
    Ricordo solo la riprovazione storica del Cammino per la comunione per intinzione. Ripetevano che mischiare i segni (poichè sono i segni la potenza della predicazione) era quanto di peggio si potesse fare per distruggere la catechesi ricevuta nel Cammino sull'Eucarestia. I segni sono due. Pane e Vino. Hanno significati distinti e separati che non possono sovrapporsi...
    Per questo sono incredula. Mi sembra impossibile che facciano una cosa simile.
    Oltre questo, se ho compreso bene, ognuno intinge nel calice la sua ostia dopo averla rivevuta nelle mani e prima di consumarla. Ossia: questi eletti sono diventati tutti sacerdoti???

    Pax

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    1. Veramente cara tutte le comunità di Roma hanno ricominciato a celebrare da maggio, dopo i primi vespri del 23 maggio.
      Le comunità che fanno la cinquantina hanno ricominciato il 18 maggio stesso.
      Noi non facciamo per intinzione però, riceviamo solo l'Ostia.

      Giacomo

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  6. Questo senso di Dio che passa sott'intendendo che NON passerà più (cioè: rinunciando al Cammino si rinuncia a Dio), è la conseguenza del FONDAMENTALISMO.

    Il teologicamente ignorantissimo Kiko legge la Bibbia a "orecchio" e quello che "sente" per lui è la giusta interpretazione.
    La interpreta secondo i suoi gusti e le sue convenienze, come Lutero, che nel suo caso coincidono con il tornaconto del Cammino.
    Credo che in vita sua Kiko non abbia mai letto il Catechismo della Chiesa Cattolica, forse ritenendo di non averne bisogno.

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  7. Scrive Pax:

    Sempre lo stesso Kerigma nel nucleo di ogni convivenza, di ogni incontro vocazionale, di ogni tappa, di ogni visita dei kikatechisti. Che per ascoltarlo, quel benedetto Kerigma, tu devi stare sempre nella medesima situazione di peccato, altrimenti non ti dice nulla.

    Ci riflettevo proprio questi giorni: ammesso e non concesso che il kerigma di kiko sia coerente con quello evangelico, la predicazione non può limitarsi sempre e solo ad un primo annuncio, ma deve crescere e diventare più completa, per adeguarsi alla crescita di chi ascolta.
    In Cammino invece, vieni riportato sempre alla casella iniziale, quella in cui non sai nulla di chi sia Cristo e il catechista ripete sempre il medesimo copione.
    Questo perché il Cammino è un gioco di ruolo e ciascuno deve fare la sua parte, sempre identica, altrimenti il gioco non funziona.
    E poi riflettevo sul fatto che in Atti 2, gli israeliti in Gerusalemme avevano il cuore compunto perché Pietro svelava loro che il Cristo risorto è il Salvatore, e questa era per loro una novità assoluta. Inoltre, ascoltavano Pietro e gli apostoli perché dicevano parole sensate e comprensibili, li sentivano parlare nella propria lingua nativa. Al contrario succede nelle salette: sono i fratelli della comunità che devono imparare la lingua dei propri "profeti".
    Così si rovescia anche la dinamica della nostra fede: il Dio cristiano è l'unico Dio che viene alla ricerca dell'uomo, assumendo la sua natura e il suo linguaggio, il dio neocatecumenale invece va 'snidato' nelle rare occasioni in cui si fa trovare, e sono gli adepti a dover imparare l'ostico linguaggio dei suoi profeti in terra, i catechisti.

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  8. E si, eccole le tre "Kappa" di Kiko :
    Kenosi, Kairos e Kerygma.
    Le 3 mistificazioni che stanno alla base della dottrina malata del CN.
    Kenosi: Ricerca infinita del peccato personale, al posto della rinuncia di sé, intesa come rinuncia all'egoismo e apertura verso l'altro.
    Kairos: Dio che passa solo ed esclusivamente negli infiniti "incontri" neocatecumenali, al posto del Dio che bussa alla porta del cuore dell'uomo e attende in umiltà e misericordia che la sua creatura lo faccia entrare.
    Kerygma: Dio ti ama così come sei, ma se non cambi, secondo le esigenze del cammino neocatecumenale sei fuori dalla grazia di Dio e condannato alla dannazione eterna.

    LUCA

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  9. L'immagine della tela di ragno mi ha molto colpito, perché è proprio così che il Cammino lentamente di avvolge e ti avvinghia, gradualmente, in maniera che con il passare del tempo si fa sempre più stretta e alla "fine", dopo molti anni, risulta assai difficile liberarsene, e, per alcuni, impossibile. Nel Cammino è tutto studiato a questo fine: la richiesta portare il coniuge in comunità, se non è ancora entrato, praticamente l'imposizione di far seguire le catechesi ai figli (non ho mai conosciuto un neocat. che non avesse imposto ai figli di seguire le catechesi e, possibilmente, entrare in comunità), la richiesta di rinunciare ai tuoi interessi al di fuori della comunità, con la scusa che sono o potrebbero diventare degli "idoli" (e il Cammino non è un idolo, un super-idolo, per alcuni?), tutto queato ha il solo scopo di renderti sempre più dipendente dal Movimento Neocatecumenale, fino quasi a renderti impossibile concepire l'idea di andartene, anche se non ti trovi bene. Se a questo si aggiunge che a causa dei numerosi impegni, il tempo extra Cammino si riduce drasticamente, e quindi anche i contatti sociali extra-Cammino, alla fine già solo l'idea di andartene dal Cammino ti spaventa. E invece è una tale liberazione, che non ha eguali. Io mi sono riappropriato del tempo, dei contatti familiari e sociali e non ho nessun rimpianto, e credo e spero che mai mi volgerò indiegtro.

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  10. Il Cammino "rovescia anche la dinamica della nostra fede".
    Valentina tocca un punto di fondamentale importanza evidenziando come il Cammino, contrapponendosi alla vera fede, si contrappone anche all'umano.
    Non a caso nel Cammino c'è molta confusione sulla differenza che c'è tra la fede e la ragione e tra la grazia e la natura, che non si contrappongono affatto.

    Le dinamiche dell'evangelizzazione sono conformi alla natura dell'uomo.
    Il soprannaturale ordinariamente si comunica attraverso i "mezzi di comunicazione" che sono tipici della natura umana, da cui la predicazione, perché la grazia presuppone la natura.

    Ma il Cammino, contrapponendosi al vero messaggio del Vangelo, che è il messaggio (efficace) dell'amore di Dio, si contrappone anche alla natura umana, ed "evangelizza" stravolgendo completamente quelle che sono le dinamiche umane.
    Se, per assurdo, la predicazione del Cammino fosse pure esente da errori formali, in certo modo sarebbe comunque eretica in quanto le dinamiche che usa sono disumane e non manifestano il volto umano di Cristo, il Figlio dell'uomo, attraverso cui ci è comunicato il Vangelo, cioè la salvezza soprannaturale di Dio.

    Di fatto il Cammino "predica" manifestando settarismo, aggressività, senso di superiorità, ecc.
    E' come se, per assurdo, Gesù, per confermare il Vangelo che annunciava, invece di guarire i malati e liberare gli oppressi, ammalasse i sani e opprimesse che era libero.

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  11. "il Dio cristiano è l'unico Dio che viene alla ricerca dell'uomo, assumendo la sua natura e il suo linguaggio, il dio neocatecumenale invece va 'snidato' nelle rare occasioni in cui si fa trovare, e sono gli adepti a dover imparare l'ostico linguaggio dei suoi profeti in terra, i catechisti".

    Giusto.
    La Chiesa, infatti, è CATTOLICA e è adatta ad ogni popolo e cultura (che purifica ed eleva). Parla qualunque lingua e fa opera di INCULTURAZIONE del Vangelo.
    Il Cammino, invece, è una SETTA, non opera nessuna inculturazione e non si adatta a nessun popolo: è un popolo a parte, con un "linguaggio" a parte, che non è affatto universale, ma settario.

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  12. Chi vuole una pizza neocat? https://www.facebook.com/watch/?v=284124796237148
    ANZ

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    1. Bel post approvato..complimenti

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    2. Non riesco a vedere il video (forse è marcato come accessibile solo ai membri di un gruppo?).

      Quella che è in corso, contro la Chiesa - la santa Chiesa, cioè quella voluta dal Signore, non quella deturpata da "uomini di Chiesa" coi loro peccati e la lor o mancanza di fede - è una guerra che non è solo terrena.

      Nello schieramento nemico, cioè tra i volenterosi aggressori della Chiesa Cattolica, specialmente tra quelli sotto mentite spoglie, ci sono i kikolatri, zelantissimi nelle carnevalate liturgiche e credentissimi nelle corbellerie dottrinali (e vere e proprie eresie) degli autonominati "iniziatori" Kiko e Carmen.

      Abbiamo già dedicato più volte spazio alle pacchianerie kitsch neocatecumenali, degno frutto dell'idolatria di chi si professa cristiano ma al centro del suo cuore c'è solo il tripode Kiko-Carmen-Cammino.

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    3. Io il video lo vedo. E'il video promozionale di uno stampo per fare il pane eucaristico delle celebrazioni NC. Dico "promozionale" senza offendere perchè il profilo è un profilo commerciale. Quello stampo viene venduto con tanto di video dei clienti...

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  13. Riconoscerete l'albero dai suoi frutti...voi contro il cammino che frutti portate?
    Gentilmente pubblichiamo..aspetto risposte

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    1. Il fratello kikiano delle 10:14 esige che gli ricopiamo qui le oltre duemiladuecento pagine già pubblicate da questo blog, zeppe di argomenti, foto, documenti, discussioni, testimonianze.

      Quindi parla di "frutti" del Cammino, "frutti" che ben conosciamo: eresie, ambiguità, strafalcioni, oppressione dei fratelli più piccoli e indifesi, ipocrisie, mormorazioni, disubbidienze alla Chiesa... davvero, c'è l'imbarazzo della scelta. Le oltre 2200 pagine già pubblicate da questo blog sono a sua completa disposizione. Nella colonna a sinistra del blog (per chi naviga col PC) sono anche indicati alcuni libri sul Cammino, l'ultimo dei quali - quello di don Ariel, La setta neocatecumenale - è stato pubblicato meno di un anno fa.

      Infine, i "frutti" che portiamo noi non sono i nostri, ma sono quelli della Chiesa Cattolica. Non siamo noi ad insegnare, è il Magistero perenne. Non siamo noi a stabilire cosa è riconosciuto come valido nella Chiesa, è la Tradizione a mostrarcelo. Non siamo noi a parlare, ma i legittimi Pastori e i Santi. Noi qui ci limitiamo a citarli e a far notare che sono loro a dire e fare il contrario di ciò che dice e fa il Cammino.

      A proposito di legittimi Pastori: tutti gli ultimi Pontefici hanno criticato il Cammino. Per esempio Giovanni Paolo II, strumentalizzato dai kikos, che invece già nel 1983 ne criticava le liturgie e lo sminuire la figura del sacerdote. Benedetto XVI ha vietato gli strafalcioni il 1° dicembre 2005, tuttora inascoltato. Francesco pure ha fatto tre tirate d'orecchie al Cammino, alle quali da parte neocatecumenale è seguito un nulla di fatto.

      E il tipico ipocrita cosa fa? Va blaterando di "frutti". Voleva forse parlare dei pedofili neocatecumenali protetti dalla setta? Si ricordi che il pesce puzza dalla testa...

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    2. Tra teste marce s'intendono perfettamente e di "lupi" pastori infatti la chiesa è (purtroppo) piena

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    3. byTripudio,
      se sono legittimi i Pastori, lo è anche il Cammino ..
      perché "criticare" non basta quando si ha l'autorità e il DOVERE di cacciare via i "malavitosi" per proteggere il gregge e NON lo si fa.
      I frutti velenosi del Cammino sono anche frutti della Chiesa, a mezzadria.

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    4. Carissimo,
      i "frutti" di cui tu parli e che ci chiedi sono semplicemente riconoscimenti "terreni" anche piuttosto squallidi. LAuree ad honorem, bandierine messe sulla cartina noi non li avremo mai e non li vogliamo. I frutti spirituali invece da voi si vedono benissimo: Ignoranti peggio di un bambino al primo anno di catechismo, ipocriti e bugiardi.

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  14. Vi è stato dato un annuncio..ma non lo avete accolto...pace a voi

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    1. Amico mio,
      l'annuncio (quello di Cristo) mi è stato dato NON DA VOI. Quindi non ho bisogno delle imitazioni. Detto questo la pace tua (ovvero del cammino) te la puoi tranquillamente tenere. La pace di Cristo è un'altra cosa.

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  15. Almostblue. Un altro nomignolo astruso ti sei inventato.
    Non so perchè, mi richiama i nomi strani che designano i diavoletti e diavoloni nella Bibbia.
    Mi ha richiamato in particolare alla mente Asmodeo, l'astuto demonio sfasciafamiglie del libro di Tobia.
    L'accusa di non avere raccolto l'annuncio è falsa.
    L'abbiamo accolto eccome! In tanti sì.
    Poi un bel giorno ci hanno fatto intendere ben bene che quell'annuncio era servito solo per farci entrare e permanere. Mica avevamo creduto davvero che un giorno si sarebbe compiuto!
    Infatti aspetta e spera.
    Che gran bidone cosmico il Cammino Neocatecumenale. Un'autentica sola!

    Pax

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