lunedì 9 novembre 2020

Roma: abusi sessuali di un "catechista" neocatecumenale ai danni di una adolescente nella parrocchia Santa Rita da Cascia a Casalotti

Per la serie "frutti del Cammino", riportiamo qui sotto parte di un articolo di G.Scarpa su Il Messaggero l'8 novembre 2020, evidenziandone alcuni punti salienti.

Quante altre volte dovremo sentire storie del genere riguardo al Cammino?


Roma, catechista abusa dell'allieva nella parrocchia Santa Rita da Cascia a Casalotti

Avrebbe abusato di una ragazza. Una minorenne sotto la sua guida. Per questo un responsabile spirituale, una sorta di catechista, della III comunità neocatecumenale della parrocchia di Santa Rita da Cascia, a Casalotti, rischia di finire sotto processo con un’accusa gravissima: violenza sessuale. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio di V.G. e per i primi di marzo è fissata l’udienza di fronte al GUP. La vicenda si sarebbe protratta per anni, quasi 5, nel silenzio totale della vittima. La minorenne ha impiegato del tempo per maturare ciò che aveva patito e non ha denunciato subito l’uomo. Gli investigatori, però, hanno puntualmente confermato le accuse della giovane.

La vicenda

A 14 anni compiuti la ragazza, nel 2009, avrebbe subito le prime molestie. La vicenda sarebbe divenuta sempre più grave con il passare degli anni. Intimidita dal ruolo che l’uomo rivestiva e dal fatto che gli stessi genitori facevano parte della comunità neocatecumenale, la giovane avrebbe tenuto per sé il terribile segreto. Le violenze sarebbero avvenute al termine degli incontri in chiesa diretti dallo stesso V.G. L’uomo spesso, in virtù del rapporto di amicizia con i genitori dell’adolescente, l’accompagnava a casa. Ed è durante il tragitto in auto che ne avrebbe diverse volte abusato. Il processo che ha portato la vittima a raccontare ciò che ha subito è stato doloroso. Il padre e la madre scioccati, da ciò che la figlia aveva riferito, hanno deciso di denunciare l’accaduto ai carabinieri della stazione Casalotti. A questo punto i militari dell’Arma avrebbero riscontrato tutto ciò che la vittima ha riferito.

Per lei è stata una liberazione, anche se con anni di ritardo rispetto a quando avrebbe patito le violenze, dal 2009 al 2014. Il sostituto procuratore Eleonora Fini al termine di altre verifiche, si sarebbe perciò convinta a chiedere il rinvio a giudizio nei confronti dell’uomo che ha sempre sostenuto la sua innocenza.

Una comunità neocatecumenale
riunita nel nome di Kiko Argüello
(notare gli sgorbi di Kiko alle pareti)




Qualche spunto di riflessione a margine della notizia:
  • potete star certi che nessun fratello del Cammino Neocatecumenale oserà dire «se un nostro "catechista" ha sbagliato, deve pagare»;
    • nel Cammino, infatti, è obbligatorio credere che i cosiddetti "catechisti" sarebbero come "angeli discesi dal cielo" (cioè al di sopra di ogni critica) e che anche quando ti fanno del male "non devi denunciare" perché altrimenti il Signore ti manderebbe "guai ben peggiori";

  • potete star certi che nessun fratello del Cammino Neocatecumenale oserà dire «un "catechista" che compie una malvagità del genere è definitivamente indegno di essere "catechista"»;
    • nel Cammino, infatti, assurgono alla carica di "catechista" solo quelli in perfetta comunione con Kiko Argüello, il fondatore del Cammino; pertanto, siccome Kiko è dispensatore dello Spirito, allora anche i cosiddetti "catechisti" del Cammino "hanno lo Spirito" e perciò sarebbe santo tutto ciò che fanno, anche il male;

  • potete star certi che nessun fratello del Cammino oserà dire «quel nostro "catechista" ha infangato l'intera Chiesa»;
    • nel Cammino, infatti, vige la mentalità secondo cui i "cristiani della domenica" (cioè i cattolici non aderenti al Cammino) sarebbero una razza inferiore, sfortunata, in braccio a Mammona, eccetera; ai camminanti non interessa la dignità della Chiesa, ma solo il prestigio del Cammino; per di più, quando nella Chiesa avviene qualche scandalo, tali camminanti vanno dicendo "da noi queste cose non succedono"... (al limite lo definiranno un caso isolato ed esigeranno che si taccia...).
Insomma, dato che l'aggressore è un cosiddetto "catechista" del Cammino, potete star certi che i fratelli delle comunità applicheranno la misericordia e la carità verso l'aggressore anziché verso la vittima. Nostro Signore ne terrà conto.

70 commenti:

  1. Nell'articolo si menziona anche il caso di un "fratello di un parroco", rilevato un mese fa.

    Come sempre, le porcate del Cammino vengono immediatamente addebitate all'intera Chiesa, subito categorizzate insieme (come aggravante) agli altri scandali di altri soggetti ecclesiali.

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  2. KIKO HA SCRITTO ANCHE UN MANUALE DI OMERTÁ NEOCATECUMENALE?

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  3. Tutta la mia solidarietà alla ragazza ed alla sua famiglia. Non oso pensare alla tempesta in cui si trovano in questo momento, per aver deciso che questi panni sporchi del Cammino andavano assolutamente lavati e giustizia umana ottenuta.
    Non sappiamo i retroscena, ma possiamo immaginarli: ci saranno stati frenetici appelli di catechisti provinciali, regionali, nazionali (queste sono notizie che sempre arrivano a Kiko), lusinghe e minacce, richieste di affidare a Dio questa 'croce' e di tacere e vere e proprie scomuniche. Saranno state fatte riunioni con la comunità con richieste ai fratelli di tacere (sottinteso, anche in tribunale).
    Per salvare il buon nome del Cammino, saranno state esperite tutte le strade che già conosciamo, purtroppo, e a cui questa famiglia ha detto il suo 'No'.
    La storia, come sempre, quella vera, non appare sul giornale ma possiamo immaginarla.
    Non sarà facile il percorso giudiziario, ma era necessario. Ma i numeri sono sicuramente molto grandi: per uno di questi casi che finisce sul giornale, cento restano sconosciuti; per cento che restano sconosciuti, migliaia ne accadono e vengono sepolti nel silenzio del 'perdono' neocatecumenale. Ecco i veri numeroni del Csmmino, non quelli che tanto piacciono a Kiko.
    P.S.don Pasotti: lei ha detto che non sono necessarie le Linee guida contro l'abuso perché il CNC non è un'associazione di fedeli. Ora, come la mettiamo?

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  4. Ma quante sono. E quanti, come a Guam.

    Seriamente, altro che "niente linee guida", dovrebbero iniziare a contarsi.
    S'ha da sbriciolare, sta baracca infame.

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    1. Una sola persona. Sono molto molto vicino ai fatti. Ne avrà conferma quando ci sarà la sentenza definitiva.

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  5. Il Vangelo di Matteo riporta 2 versioni del Giudizio Universale: la più nota al capitolo 26 e riguarda le OPERE: "Quello che avete fatto... non evete fatto... a uno di questi... l'avete fatto... non l'avete fatto a me".

    La seconda versione è al capitolo 13 e riguarda gli SCANDALI: "Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli SCANDALI e tutti gli OPERATORI DI INIQUITA' e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti" (Mt 13,41-42).

    Naturalmente non si può scegliere la versione preferita: sono ambedue valide.
    Gli scandali dovuti agli operatori di iniquità, come stuprare per 5 ANNI una ragazzina che è stata affidata e che avrebbe essere dovuto essere protetta, e come COPRIRE lo stupratore, sono scandali gravi.
    Meglio per gli operatori di scandali che fosse loro legata una macina di mulino al collo e fossero gettati in mare... parola del mite Gesù.

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  6. Don Sanfilippo dichiara:
    "Questa pastorale si basa su alcune intuizioni che gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale hanno avuto per l’educazione alla fede dei ragazzi che vivono il passaggio dall’adolescenza alla giovinezza e interessa l’età compresa fra i dodici-tredici anni fino ai diciotto-diciannove."
    La ragazza dice di aver subito abusi dai 14 ai 19 anni.
    Come ha ipotizzato Frilù ieri, questa 'sorta di catechista' che aveva tanto ascendente sulla allora adolescente, deve essere il padrino del postcresima. Si è persa solo il primo anno di 'frequenza'.

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  7. Sono in cammino da tanti, tanti anni, e ritengo di continuare a rimanerci. Vi assicuro che per quanto mi riguarda, quel catechista:
    1- deve scontare la pena in carcere per tutto il tempo che la giustizia dirà, senza uscire neanche un giorno prima.
    2- mai e poi mai, per nessuna ragione, per il resto della sua vita, potrà essere catechista di adulti e di giovani.
    3- potrà rimanere in comunità per recitare litanie penitenziali per il resto della sua vita.
    Questo vale per chiunque compia questi reati, preti, catechisti, medici, insegnanti allenatori e qualsivoglia altra categoria professionale o umana.
    Tutta la mia partecipazione al dolore della ragazza tradita e vilipesa e ai suoi genitori, che hanno fatto la sacrosanta cosa giusta a denunciare.
    Fossi io il padre della ragazza quel catechista farebbe bene a non incrociare il mio cammino per nessun motivo, per il resto dei miei giorni.

    ODM

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    1. Credo che questa dichiarazione ti faccia onore, ODM.
      Però faccio un'ipotesi, non del tutto lontana dalla realtà: tu hai detto che il catechista può rimanere in comunità.
      Ora, non sarebbe per nulla strano che il soggetto fosse fratello di comunità dei genitori della ragazza, visto il rapporto di grande confidenza che intercorreva tra loro.
      Probabilmente verrà inserito in un'altra comunità, ma cosa faresti se, per un gioco di rimpasti, quella comunità fosse proprio la tua?
      Anche se non fosse più in comunità con te: puoi escludere che i tuoi catechisti ti dicano che, per continuare il cammino come vero figlio della luce, devi andare a chiedergli perdono per il tuo giudizio e odio nei suoi confronti?
      Nell'articolo sta scritto che l'uomo non ammette quanto successo e immagino che non lo ammetterà mai (e magari pure verrà dichiarato innocente, nulla di strano).
      Grazie in anticipo per la risposta.
      P S.: la domanda non è provocatoria: mi sono messa anch'io nei panni dei genitori della ragazza e non vedo proprio come potrei continuare il Cammino a queste condizioni.

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    2. Ottimo quesito: Caro ODM, se succedesse una cosa del genere come la prenderesti? Come la prenderesti se qlc catechista di alto grado ti chiedesse una cosa del genere? LO sai che, se non accettassi questa cosa, ti direbbero tranquillamente che il cammino non fa per te?

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    3. Che i genitori e la ragazza scelgano di lasciare il cammino credo sia la cosa più probabile, al loro posto credo che anche io farei lo stesso. Fossero nella mia comunità resterei loro vicino, in silenzio e solidale alla loro sofferenza. Certe ferite non possono trovare guarigione e sanguinano e si riaprono sempre. Questo è il danno irrecuperabile ed irredimibile che queste malvagità procurano. Spero che la ragazza possa ricostruire la fiducia in se stessa e possa ritrovare la fiducia nell’amore vero. Spero che i genitori possano ritrovare la pace e non rimangano schiacciati dai sensi di colpa per non essersi accorti di cosa stava succedendo.
      Sulla questione del perdono; come ha scritto GPII il perdono serve alla vittima per aprire la strada della ricostruzione della propria vita. Non parlo assolutamente di andare a chiede perdono al malvagio, ma accogliere dentro di se il dono Celeste del perdono che permette di ri-costruire di ri-sorgere di ri-conoscere l’amore.
      Il perdono del malvagio è una questione tra lui e DIO non tra lui e la vittima.
      Se i catechisti mi chiedessero di andare a chiedere perdono certamente NON lo farei. Se mi chiedessero di invocare il dono del perdono per potermi riconciliare con la vita pregherei il Padre per avere questo dono.
      ODM

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    4. Grazie per la risposta.
      Aggiungerei che una riflessione sull'opportunità di dare ad alcune persone così tanto potere sulle vite altrui unitamente a così tanto carisma, andrebbe fatta. Il senso di colpa non deve essere solo dei genitori che non si sono accorti di nulla, ma di tutti i fratelli che devono vivere in condivisione. Nessuno si è accorto di nulla. O no? Tutti si devono chiedere come questo sia potuto verificarsi. Quanto successo non è stato un un imprevisto ed imprevedibile cataclisma: nel Cammino vengono esposte all'abuso molte anime fragili ed indifese, giovani e meno giovani. Ma finché l'abuso verrà ammesso e giustificato, finché l'unico obbiettivo sarà difendere il buon nome del Cammino, non posso in tutta coscienza pensare che si tratti solo di problemi di peccato e di debolezza umana: qui c'è un errore di fondo che va sanato.

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    5. Che belle prediche, quelle di ODM.
      Purtroppo per lui, oltre cinque decenni di testimonianze e di documenti lo contraddicono.

      Si consideri ad esempio l'epopea del vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron, tuttora nascosto e protetto dai capicosca della setta di Kiko.
      "Dono dello Spirito", lo chiamano...

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    6. Però scusami tripudio caro, nel post tu hai (giustamente) deprecato che non c'e mai un neocatecumeno che stigmatizzi il catechista "zozzone": ora uno c'e stato, ringraziamo Dio ogni tanto... 😉

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    7. ODM,

      per far terminare le violenze nel Cammino bisognerebbe

      1) mettere in galera un sacco di gente, colpevoli noti, colpevoli ancora nascosti e, contando il favoreggiamento, non si sa quanti se ne salverebbero anche nella gerarchia, compreso kiko.

      2) cancellare la memoria delle catechesi e delle prassi (scrutini etc) che sono prima la sorgente ideologica di violenza e sopraffazione.

      Resterebbe ben poco, in cui continuare a rimanere.

      A.Non.

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    8. Penso che ODM o è un troll che scriverebbe qualsiasi cosa pur di contraddire le notizie di questo blog, oppure è già da tempo un candidato all'espulsione dal CNC.

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  8. Ho un appello da fare a tutti gli NC in buona fede (per chi non lo è c'è poco di umano da fare): per l'amor di Dio SALVATEVI L'ANIMA!

    Dopo tante notizie di questo tipo, dopo la pervicace, costante, diabolica (perchè solo il demonio può instillare certi pensieri) condotta delle più alte sfere del cammino (che poi passano ai sottoposti) per cui LA COLPA E' DELLA VITTIMA e il catechista/responsabile NON HA MAI RESPONSABILITA' come diamine fate a pensare che il cammino possa venire da Dio.

    Non vi fa crescere nella fede, nella dottrina, nell'amore (quello vero). Non vi insegna a combattere le tentazioni, non vi insegna le virtù, vi mette PERENNEMENTE in contrasto con il resto della Chiesa Cattolica la quale continua a trattarvi cmq da fratelli, mentre voi la disprezzate e ne state alla larga in tutti i modi possibili ed immaginabili. Non vi insegna l'importanza dei SACRAMENTI (quelli cattolici, non quelli kikiani).

    Mi spiegate che ci state a fare? Per la compagnia? Ma che compagnia potrà mai essere se vi possono stuprare la figlia, nipote, sorella e vi dovete stare pure zitti?

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  9. E comunque: che fortunata quella comunità di Casalotti colpita dallo scandalo!
    Dice infatti Kiko: “se Dio permette che un fratello della comunità si ubriachi o uccida qualcuno… forse è perché Dio sta insegnando a tutta la comunità la misericordia che egli ha con tutti… e costui sarà il testimonio, perché gli altri apprezzino l’amore di Dio".

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    1. Hai fatto benissimo a riportare questa perla kikiana della interpretazione catechetica ispirata dell'iniziatore di simili accadimenti. Una vergogna assoluta. Così uno per divetare TESTIMONIO per tutti gli altri fratelli continuerà motivatissimo a uccidere e a ubriacarsi per il bene della sua comunità e a maggior gloria di dio/kiko.
      Fanno proprio schifo, e la colpa è di Kiko e Carmen che ragionava pure peggio.

      Pax

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  10. Immagino già il neocatecumeno che stamattina legga sul nostro Blog l’articolo dedicato alla tristissima storia, balzata agli onori della cronaca, dello stupro ai danni di una minorenne in ambito neocatecumenale il quale indignato pensa: Ci risiamo! Ma questi parlano solo di noi come se… Queste storie succedono dappertutto! Mica solo nel cammino, e poi…

    E io gli ricordo che questo Blog è monotematico, noi qui del Cammino Neocatecumenale ci occupiamo. Tnto basta e avanza.

    Mi ha colpito questa singolare occorrenza: appena 4 giorni fa, il 5 novembre, avevamo riportato all’attenzione dei nostri lettori una storia simile e già tante volte raccontata, per ragguagliare sugli ultimi sviluppi. Ed ecco che l’8 novembre sul Messaggero appare la notizia di oggi.

    Aggiungiamo pure che non è normale che il cammino con i suoi scandali finisca sui giornali, almeno finora se l’è cavata alla grande! La cosa ci ha sorpresi e nel bene: era ora, con quante ne combinano ogni giorno!
    Quindi e per prima cosa ringraziamo la Divina Provvidenza che ha disposto e permesso che questa storia venisse completamente alla luce.

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    1. "queste cose succedono dappertutto"...
      Con l'unica differenza che dalle altre parti la risposta non è: "Dio ci insegna la misericordia PERMETTENDO a Tizio o CAio di stuprare una ragazza". Dio non è neocatecumenale.

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  11. Ma voglio anche cogliere questa occasione provvidenziale per chiarire ancora una cosa. Ringraziamo il Signore che ha aperto la via e dato la forza ai genitori di sporgere denuncia. Certamente questa è cosa molto buona e ancor più rimarchevole perché nel cammino, come abbiamo spiegato più volte dando conto anche dei metodi utilizzati per tenere soggiogate le menti, si impone agli adepti il divieto di denunciare e di chiedere sia fatta verità e giustizia PERCHE’ ANTICRISTIANO (nella loro testa bacata).
    Non solo ma si pretende di più che stendere un manto pietoso.
    Si esige addirittura che passi la vittima dalla parte del torto. Giustamente ella – meschina – si trova dalla parte sbagliata in un simile frangente, che è quella di non vedere i suoi peccati. Quando invece la illuminazione sui propri peccati è l’unica prerogativa di chi percorre un’iniziazione cristiana “decente” per riscoprire il battesimo.
    Allora quale altro peccato deve vedere la vittima se non quello di GIUDICARE – per moralismo - il suo stupratore ritenendosi più pura di lui?
    Qui prende carne l’assurda – ma a questo punto comprensibile dal loro punto di vista - imposizione di dover andare la vittima a chiedere perdono al suo aguzzino…
    Con tutti gli annessi e connessi da noi già mille volte e ampiamente descritti.

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  12. Ecco perché noi riteniamo la notizia di oggi sorprendente e indicatrice di un’auspicabile e troppo a lungo desiderata inversione di tendenza. Essa può partire solo dal risveglio delle coscienze soggiogate dei “fratelli di comunità”. Abitutati a sottostare e obbedire a tutto quanto viene loro imposto dai cd. catechisti che Kiko gli ha assegnato per la vita.

    E’ detto espressamente che i genitori facevano parte entrambi della comunità nella quale il violentatore rivestiva il ruolo di catechista esercitando dunque la sua diretta autorità sugli stessi. Aggravante micidiale!
    Sono stati coraggiosi perché già questa decisione presa nel cammino di sicuro gli costerà molto cara (ma io spero che dopo tutto questo tutta la famiglia esca finalmente dall’esperienza).
    Senza contare che l’iter giudiziario che si apre davanti a una famiglia per questo tipo di abominevoli reati è dei più dolorosi, specie quando la vittima sia anche una minorenne. Onore al coraggio!

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  13. Fatta questa premessa cosa mi premeva chiarire?
    Questa precisa coincidenza temporale tra le due storie raccontate, una sfociata in denuncia, l’altra mai arrivata nelle aule di un tribunale, ci dà l’occasione di precisare ancora una volta che noi - come collaboratori del Blog, studiosi del fenomeno neocatecumenale e/o anche ex più o meno di lungo corso - non possiamo né intendiamo in alcun modo sostituirci alle scelte e decisioni prese dalle persone coinvolte. Doverosa scelta di coscienza per la delicatezza estrema di queste storie dolorose. Forse è banale, ma non troppo, aggiungere un luogo comune: per giudicare bisogna trovarcisi in certe situazioni e viverle sulla propria pelle. Io personalmente neanche so come reagirei sinceramente, non posso dirlo così, se e come troverei la forza.
    A mio avviso queste storie e storie simili vanno raccontate sempre con estremo rispetto per i protagonisti, con solidarietà e vicinanza. Questo è il massimo che possiamo dare loro.
    Non sta a noi esprimere giudizi e sparare sentenze facili.

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  14. Quello che a noi interessa e sta a cuore, con il consenso e solo se è secondo il desiderio della persona interessata, è portare alla luce quello che costoro trafficano nelle tenebre.
    Quello che - anche fatto all’insaputa di chi governa di fatto il c.n., ossia Kiko e gli itineranti – i kikatekisti dal momento che ne vengono a conoscenza tendono a nascondere ancor più, a insabbiare insieme alla vittima che, è proprio il caso di dirlo, viene seppellita viva.
    Questo a noi interessa.
    Perchè un sistema sano tende a togliere le mele marce. Ma a questi non interessa, sono già tutti corrotti per agire come agiscono.
    A noi importa molto che si sappia che tutti questi esseri indegni non hanno a cuore né la giustizia né la pietà. E pretendono pure di essere santi!

    .........

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  15. E torniamo all’inizio al caro neocatecumeno che non può fare a meno di leggerci anche se si intossica a prima mattina tutta la settimana che ha davanti.
    E’ vero, purtroppo, che di storie simili se ne sentono tante tutti i giorni, in tutti i contesti e anche nella Chiesa in generale
    MA a noi interessa guardare al Cammino.

    Il Cammino che si fa maestrino di tutto e di tutti con una spocchia insopportabile e la puzza sotto il naso. Che pretende di essere il nuovo, il futuro della Chiesa universale, il Rinnovamento del Concilio Vaticano, bla bla bla.…

    Noi diciamo al neocatecumeno nostro affezionato lettore:
    Complimenti davvero. Continuate così che siete sulla strada buona!

    Voi siete il peggio del peggio. Perchè chi si affida a voi si sente sicuro. Protetto dagli artigli del diavolo che, come dice Kiko il bugiardo, vi ghermiranno “appena uscirete fuori di qui”.
    Mentre invece il demonio nel cammino è a piede libero e agisce sotto mentite spoglie.

    Ma ci rendiamo conto o no?
    Era il catechista, il padrino vero della fede dell’intera famiglia, designato da Dio stesso (dicono loro!) per la loro salvezza, mentre invece era solo un inviato di Kiko e di chi per lui.

    Col triste e squallido beneplacito della Chiesa imbelle e inerme.
    Anche questo non ometteremo mai di denunciare a gran voce, anche se nessuno ci vuole ascoltare.

    Aggiungo e concludo: peggio per tutti loro. Verrà per tutti il Giudizio.
    Mica crederanno tutti costoro di vivere in eterno?

    Pax

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    1. P.S.

      Simili catechisti dicevo "inviati di Kiko o di chi per lui".

      Ma tutta questa genia di catechisti, Kiko in testa, da chi è inviata, di chi sono emissari?

      "Voi siete figli del diavolo, perchè compite le sue opere!"

      Una cosa vera, almeno, alla Tappa del P.N. Kiko finalmente l'ha detta!

      Pax

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  16. Ora ci manca solo il kikos che ci illumini dicendoci che queste cose succedono anche in altri ambienti, religiosi e soprattutto non religiosi.

    È un po' come dire: "siccome oggi tutti rubano, allora il mariuolo colto il flagrante non sarebbe da chiamare ladro".

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  17. Sono indegni e vengono protetti proprio perché sono indegni.
    E questa protezione di "personaggi" indegni, che la fanno franca, che evitano la giustizia e si fanno beffe della verità, genera un emulo potente di altri personaggi che si sentono spalleggiati, sostenuti, spinti a comportamenti analoghi, con la certezza di fare il bene, con la certezza di essere e mettere le vittime nella "verità", con la certezza di essere difesi ad oltranza.
    Questa è una mentalità corrotta, che è stata permessa e consentita dai vertici del CN, con il beneplacito della Chiesa.

    Questo è un vero abominio, che si pratica indisturbato, da 50 anni all'interno della Chiesa.

    Altro che "linee guida contro gli abusi", qui la situazione è diventata incontrollabile, questi vanno sciolti e denunciati tutti per istigazione a delinquere.

    Tutto il movimento neocatecumenale, a partire dalla sua gerarchia ed a scendere fino all’ultimo catechista laico neocatecumenale,và portato in blocco in un'aula di tribunale.
    Questi pazzi lavorano contro la società ed infangano la Chiesa.
    È ora di dire BASTA!!!!
    LUCA

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  18. Ieri sera, spinta da curiosità, ho cercato questa notizia su facebook.
    Ho trovato un gruppo locale e tra i tanti commenti indignati (non tutti, c'era anche il solito "siamo approvati") ho trovato una brevissima conversazione che mi ha colpita. Tipo: meno male che i tuoi figli non sono voluti andare! Risposta: vero!
    Ecco, mi sento di dire: genitori, zii, nonni, ascoltate i ragazzi!
    Se non vogliono andare non prendete questo per ribellione o pigrizia.
    I ragazzi sono sinceri, non hanno ancora i nostri blocchi mentali, il nostro perbenismo, il nostro "vado là per avere conoscenze" o simili.
    Non credo che questi ragazzi ne sapessero di più di chiunque altro, hanno solo ascoltato dei campanelli di allarme a volte difficili da definire.
    Credo che ora il thread sia stato rimosso, forse la conversazione aveva raggiunto toni roventi, non so.
    Per essere chiari cristallini ad nauseam: questa NON è una critica verso la ragazzina e la sua famiglia, anzi, a loro va tutto il mio affetto.

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  19. Aggiungo: questa famiglia ha denunciato, ma il rischio che non arrivi a nulla è altissimo. Cito la vicenda simile di quel padre che ha denunciato il fratello di comunità che ha insidiato sua figlia nella sua stessa casa e che non ha ottenuto giustizia dai tribunali umani. Ciò che è importante più di ogni altra cosa è esporre quanto successo e non demordere, continuare a farlo, anche a distanza di anni, con determinazione e coraggio, in tutte le sedi possibili. Qualcosa prima o poi emergerà, quando lo scandalo non potrà più essere coperto. E non escludo che il fondatore possa vedere il tracollo finale della sua opera.

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    1. Il padre della ragazza è nella Polizia, perciò sa esattamente come muoversi e, per quel che lo conosco, è persona capace.
      Vediamo come andrà, perché la vicenda è molto più complessa e meno netta di come la presenta l'articolo. L'istruttoria è oggettivamente complessa...

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  20. Questi fatti non indignano solo perché possono capitare in qualsiasi realtà umana, indignano perché nel CN è prassi consolidata tentare disperatamente di nasconderli.

    Indignano, perché qualcuna si ostina a negarli, anche quando l’evidenza è schiacciante.

    Indignano, quando il “buon nome” del “movimento” di appartenenza, viene messo sempre davanti alla dignità, al buon nome ed al benessere delle persone.

    Indignano, quando pretendono di essere risolti autonomamente al loro interno, senza linee guida e senza Verità e Giustizia.

    Indignano, quando si pretende di avere la soluzione in tasca e che in questa soluzione la vittima non possa chiedere giustizia al suo carnefice.

    Indignano, perché distorcono il concetto di colpa, di peccato, di perdono, di carità, di misericordia, di pietà.

    Indignano, perché lasciano sola la vittima e si stringono a coorte intorno al carnefice.

    Indignano, perché la vittima che riceve il danno è abbandonata, è ritenuta inutile, è ritenuta lei stessa carnefice se non sacrifica la sua sofferenza sull’altare del “buon nome” del “movimento”.

    Indignano, perché per difendere il buon nome del movimento non si bada a spese, mentre per difendere la reputazione della vittima non si fa nulla.

    Indignano, perché vengono ripetute all’infinito le stesse logiche malate in difesa dei colpevoli.

    Indignano, perché i”fratelli e le sorelle”che assistono alle ingiustizie non alzano un dito a favore delle vittime.

    Indignano, perché questa gente rimane passiva ed indifferente davanti al dolore, alla sofferenza, allo scandalo, anzi si dissocia e cerca scuse per non appoggiare le vittime.

    Indignano, perché le comunità neocatecumenali diventano un ricettacolo di ingiustizie dove i deboli e gli indifesi vengono schiacciati senza pietà per un “fine superiore”.

    Ho schifo più di questo “popolo di indifferenti”, attaccati come una cozza al CN, che accettano e permettono tutto quello che succede davanti ai loro occhi, per non perdere i piccoli o grandi privilegi conquistati all’interno del “movimento”, che del popolo di “personaggi disturbati” che li comandano.

    Ho schifo di questa gente che si “prostituisce” e rinnega la sua appartenenza al popolo di Dio, per un piatto di “lenticchie”, cioè per tenersi stretto un “ruolo”, un “incarico” od un carisma all’interno di una “setta”.

    LUCA

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    1. La realtà locale ha agito: la persona, sin dal momento in cui sono emersi i fatti (prima della denuncia), non ha alcun ruolo

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  21. Facendo due calcoli la ragazza del post adesso ha 25 anni. È adulta e ragionandoci è arrivata alla decisione di denunciare. I genitori hanno la loro dose di dolore e merito, ma se lei non avesse voluto intelligentemente denunciare non avrebbero potuto fare niente dato che, ricordiamolo, la figlia adesso è adulta. Quindi il merito più grande va a lei. Il cammino è un ricettacolo di delinquenti, chi non lo è lo diventa o rischia di diventarlo per forza di cose essendo costretto alle catechesi martellanti sul peccato inevitabile, per questo sono sicuro che questa volta non se la passeranno bene. Ringrazio questa ragazza che si è data da fare e che anche se deve ripercorrere quella fortissima sofferenza non molla, lo fa per amore alla giustizia e al prossimo. Grazie, ci servono questi esempi di forza. Adesso nessun NCN potrà dire niente, la storia è troppo chiara.

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    1. Sì. Purtroppo in alcuni casi - come quel genere di violenze - gran parte della "forza" dell'aggressore sta nel fatto che la vittima resta intimidita e impaurita per anni, decenni, a volte perfino per tutta la vita. È stato infatti il caso delle vittime del vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron, alle quali quest'ultimo diceva: non ti crederà nessuno. Nulla ringalluzzisce un pedofilo quanto la possibilità del restare impunito.

      Un uomo sui 50 anni, che era stato molestato da bambino (a 10 anni) da Apuron, trovò il coraggio di denunciare il perfido vescovo pedofilo neocatecumenale solo perché c'è stato chi gli ha offerto sostegno e aiuto. Un altro, che pure fu molestato da Apuron, era nel frattempo deceduto: sua madre sapeva ma aveva paura di denunciare Apuron perché quest'ultimo avrebbe scatenato contro di lei tutto il proprio peso "politico" ed ecclesiale, più una torma di avvocati. Solo quando è scoppiato pubblicamente il bubbone, con molte vittime di Apuron che si facevano avanti e ci hanno messo il nome e la faccia (a rischio di non vedere neppure un centesimo), solo allora sono cominciati i guai per quel vescovo pedofilo e marionetta dei capicosca del Cammino.

      Nostro Signore pronunciò parole durissime contro chi «scandalizza uno di questi piccoli» (cfr. Mc 9,42), figuratevi cosa si devono aspettare coloro che hanno fatto ben più che "scandalizzare".

      Si può dire che il cosiddetto "catechista" che è stato denunciato per abusi sessuali è perfino fortunato, perché l'essere stato scoperto gli dà un'occasione in più per riflettere sui suoi gravissimi peccati, sul tentare di porvi rimedio, sul ravvedersi drasticamente e cambiare vita.

      Ma l'inferno è pieno di quella gentaglia, perché dopo aver fatto "tanta esperienza del peccato" diventano incapaci di pentirsene (come il vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron, che ha accampato scuse maldestre e ridicole anche dopo che era stato condannato dalla Santa Sede, il tutto mentre il Cammino gli pagava - e ancora gli paga - vitto, alloggio, viaggi e lussi; lui, che già dieci anni fa soffrì un infarto, ed è quindi con un piede già nella tomba, ancora rifiuta di convertirsi: evidentemente crede più in Kiko che in Dio).

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    2. Anonimo hai ragione, questa ragazza è stata coraggiosa, e lo ha fatto per amore al prossimo come altre non hanno saputo fare. Ci sono persone che hanno lasciato scorrazzare liberamente i maniaci senza denunciare.

      TRIPUDIO "Si può dire che il cosiddetto "catechista" che è stato denunciato per abusi sessuali è perfino fortunato, perché l'essere stato scoperto gli dà un'occasione in più per riflettere sui suoi gravissimi peccati, sul tentare di porvi rimedio, sul ravvedersi drasticamente e cambiare vita."

      È per questo che dovete essere forti e severi e dire chiaramente che bisogna denunciare e basta, tutti gli altri discorsi sono un bla bla bla bla inutile.

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    3. Il bla bla bla inutile lo fai tu, caro Anonimo, e tutti i tuoi simili. Pensi che non si capisca che ti scrivi e ti rispondi da solo per poter, fingendo di lodare la ragazza che ha denunciato, seppellire sotto il fango un'altra persona, vero obbiettivo del tuo odio?
      Non credo che agli altri lettori del blog sia necessario spiegare nuovamente la situazione specifica dell'altra giovane donna abusata dal catechista che evidentemente detesti: ogni altro commento di critica nei suoi confronti può venire solo dalla malafede. Vergognati fin dal profondo del tuo cuore: spero che tu sia ancora neocatecumenale, la tua scusante sarebbe l'essere ottenebrato dal Cammino, altrimenti la scusante sarebbe solo l'imbecillità congenita o una qualche forma di cretina malignità difficilmente sanabile.

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    4. @ "la tua scusante sarebbe l'essere ottenebrato dal Cammino, altrimenti la scusante sarebbe solo l'imbecillità congenita o una qualche forma di cretina malignità difficilmente sanabile".

      Opterei per la seconda, escludendo a-priori la prima!

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    5. @ anonimo 13:33
      Non hai idea di quante denunce siano state presentate e di come sia stato oneroso per il cammino farle ritirare. Sicuramente questa denuncia ha avuto maggiore fortuna perché è stata presentata direttamente ai Carabinieri. La sofferenza che comporta una denuncia ha dell'incredibile per questo spesso si preferisce rinunciare. S.R.

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    6. Del commento di Anonimo 13:33 salvo la frase

      "Ci sono persone che hanno lasciato scorrazzare liberamente i maniaci senza denunciare. "

      Sì, queste persone sono i presbiteri indegni e i catechisti ritardati che,
      invece di sostenere le vittime ed accompagnarle dai Carabinieri e in tutto l'iter processuale,
      come si addice a uomini virili che meritino il posto di responsabilità che occupano,

      si sono fatti ciabatte al traino dei piedi di kiko ed hanno commesso ulteriori crimini per salvaguardare il cosiddetto buon nome della creatura del loro padrone.

      A.Non.

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  22. Voglio chiarire il perché della mia insistenza sulla mancata predisposizione delle Linee Guida contro l'abuso da parte del CNC.
    Non sono così ingenua od ottusa dal pensare che un documento in più possa cambiare qualcosa di importante nelle prassi neocatecumenali.
    La resistenza però delle alte gerarchie neocatecumenali a trattare questo problema e a prendere delle contro misure, è una dimostrazione del fatto che in Cammino non avvengono casi di abuso perché purtroppo, come tutte le agenzie formative -scuola, chiesa, sport- offrono pur non volendolo l'opportunità a persone malate o criminali di delinquere; ma, nella fattispecie, in Cammino si VUOLE continuare a dare potere assoluto a poche persone incontrollate e si ACCETTA (o si VUOLE) che questi episodi continuino a verificarsi. E questa indicazione è una precisa VOLONTÀ dei vertici del Cammino, cosa dimostrata dal fatto che NON VOGLIONO darsi nessuna regola in proposito, neppure dopo specifica, pressante richiesta.

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  23. Nota tecnico-operativa quando si leggono i giornali.

    Il giornalista che ha riportato la notizia ha usato una terminologia apparentemente imprecisa: «una sorta di catechista».

    Ricordiamo che nella Chiesa cattolica la figura del catechista indica colui che insegna le verità di fede. Il ministero di insegnare è proprio dei vescovi uniti col Papa. Il vescovo delega i propri sacerdoti. I sacerdoti, per motivi banalmente organizzativi e di tempo disponibile, delegano parte del compito di insegnare a catechisti parrocchiali (anche laici), purché adeguatamente preparati (ed è per questo che esistono le catechesi per la prima Comunione, i corsi di cresima, eccetera). Insomma, in teoria c'è una linea diretta tra una catechista dei bambini dell'ultima delle parrocchie fino al Papa, uniti in una sola fede, uniti nella stessa dottrina.

    Nella setta neocatecumenale, invece, il cosiddetto "catechista" è una specie di capocosca alle dirette dipendenze di Kiko e del suo "cerchio magico". Kiko interrogava personalmente i cosiddetti "catechisti" prima di dare loro il mandato kikiano di "catechizzare" alla maniera kikiana: dovevano ripetere pedissequamente le cosiddette "catechesi" kikiane, financo le pause e le battute spiritose.

    Mentre i catechisti parrocchiali hanno un compito da svolgere (che riguarda la dottrina cattolica), i cosiddetti "catechisti" del Cammino sono invece dei manager che «scarnificano le coscienze con domande che nessun confessore farebbe», che fabbricano "vocazioni", decidono della sorte di matrimoni, carriere, scelte familiari, piani di studio, dirigono la fede altrui senza averne né competenze né titoli né capacità né carità (e per di più lo fanno con estrema arroganza, giudicando le coscienze, inventandosi scuse "bibliche", battendo sempre sul chiodo del kikismo-carmenismo).

    Tutto questo il giornalista de Il Messaggero non era tenuto a saperlo. Ha solo riportato la notizia così come le sue fonti gliel'hanno riferita. Un "catechista", in una "parrocchia", ha compiuto abusi per anni. È il cosiddetto "catechista" della terza comunità, che pomposamente sul sito diocesano vantano essere giunta alla "Iniziazione alla preghiera" (tappa kikiana del Cammino) e di essere composta nientepopodimeno che da 35 "fratelli" di comunità (almeno quando il parroco presbikiko don Italo era ancora vivo, cioè oltre un anno fa).

    Ci chiediamo perciò se ognuno di quei 35 sia d'accordo sul fatto che gli abusi sessuali sui minori sono una cosa gravissima anche se a compierli è il loro cosiddetto "catechista", "angelo disceso dal cielo" che "vi porta una parola" eccetera eccetera. Chissà se si sentono traditi, chissà se avevano già avuto avvisaglie, chissà cosa penseranno dopo avergli rivelato - cedendo a ricatti morali in cui i cosiddetti "catechisti" del Cammino sono espertissimi - sulle proprie cose più intime, rispondendo a domande sulla sfera privata «che nessun confessore farebbe», lasciandosi scavare con brutalità nell'animo convinti che questo "angelo disceso dal cielo con una parola per loro" avesse tutto sommato il diritto divino di calpestarli in quel modo.

    Vedete, i pilastri fondamentali del Cammino sono l'inganno e la menzogna, tant'è che spacciano sé stessi per "dono dello Spirito". Il giornalista poteva anche non esserne al corrente. Si è limitato a riportare i fatti, che è il suo mestiere, e come sempre il semplice esporre la verità dei fatti è la rovina del Cammino.

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  24. @ Anonimo 9 novembre 2020 13:33

    Ma chi sei tu Anonimo che leggi i cuori e sai perché una vittima denncia e un’altra no?
    Torni sempre allo stesso punto, sei come un disco rotto.

    La ragazza coraggiosa “lo ha fatto per amore al prossimo come altre non hanno saputo fare”, questo il tuo lapidario giudizio, e i maniaci scorrazzano liberamente sempre per colpa di quelle che non hanno saputo denunciare.

    Non ti pare di esagerare? Hai bisogno sempre di fare questi assurdi paragoni? Mi spieghi il motivo del tuo accanimento? Che invece di affrontare nel merito la questione, ripeti sempre e soltanto la stessa cosa? Sostituendoti tu alle vittime, alla loro stessa coscienza? Se hai fatto esperienza tu racconta la tua, altrimenti taci.

    Ma vieni proprio dalla scuola neocatecumenale che ti metti così sul cerasiello e pontifichi a destra e a manca! Fai lo scrutinio A TUTTI ed emetti condanne senza appello. Ma cura te stesso!

    Sì, tu fai lo scrutinio A TUTTI perchè, non contento di “giudicare” le vittime, giudichi anche noi e ti adoperi a correggerci.
    Conferma della tua fissa di dettar legge senza che nessuno te lo abbia chiesto è che dispensi consigli che consigli non sono ma veri e propri comandi; cosa altrettanto insopportabile.

    Detti le regole giuste per il Blog. Certo tu sai come deve essere il Blog. Ma che stiamo nell’esercito?

    “dovete essere forti e severi e dire chiaramente che bisogna denunciare e basta” e concludi che “tutti gli altri discorsi sono un bla bla bla bla inutile”...

    Ora se per te i bla bla bla inutili sono quanto io ho esposto nei miei commenti pubblicati più sopra, a partire dalle ore 10:22, nei quali in via preventiva ho risposto proprio a tutte le tue argomentazioni, io ti invito a rileggerli con attenzione, lì è spiegato tutto. E basta lo dico io!

    Pax

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  25. Ancora piu schifo quando dicono che questa sara' la croce della ragazza che Dio aveva in piano per lei. Cosi come per lavarsi le mani, anzi quasi dare merito all abusatore... Cioe' si da la colpa a Dio per azioni maligne che il catechista ha deciso di fare nella sua liberta' sapendo di fare qualcosa contro Dio stesso. Questi sono esseri senza rimorsi che sanno solo essere contenti per far parte di un gruppo (comunita) di amici, ma mai di fratellanza. Hanno rimpicciolito la figura immensa di Dio ad un gruppeto composto da 15/20 persone e che azioni buone vanno fatte solo tra loro stessi (decima che non e permessa dare a nessun altro tranne che alla comunita, che gli altri si arrangino). Questo e' quello che succede quando si rimpicciolisce la figura di Dio... alcuni lo rimpiccioliscono al punto da non vederlo piu nella loro vita e permettere d poi di fare azioni cosi maligne...

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  26. Valentina: mi rallegro perché sei riuscita a scoprire un "falso amico".
    Un "tentatore" che, manifestando solidarietà e incoraggiamento al blog, insinua che tutto quello che qui si scrive, a parte la presa di posizione contro lo stupro, ha poco valore.
    Come se tra le eresie e il peccato non ci sia relazione, soprattutto se una delle eresie consiste nella dottrina del "non si può non peccare".

    E concordo con te che il RIFIUTO da parte del Cammino di aderire alla richiesta della Santa Sede di compilare delle Linee Guida contro gli abusi la dica lunga sul fatto che il Cammino è una vera setta.

    Non solo per la DISUBBIDIENZA, ma anche perché, evidentemente, dà poca importanza a certi peccati particolarmente turpi, così come fanno le sette.
    Ma forse si rifiuta di compilarle anche perché, avendo importanti catechisti a rischio, non vuole "bruciarli", per continuare ad avvalersi di loro.

    Se così fosse, evidentemente il peccato, e questo tipo di peccato in particolare, è tipico dei più fanatici settari, cioè dei più fedeli.
    O, forse, rendendo i catechisti ricattabili li rende anche, se già non lo fossero, dei fedelissimi.

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    1. Giusto, evitare l'abuso vuol dire, da parte delle gerarchie del Cammino, non poter più avvalersi di una bella arma di ricatto; inoltre, noi pensiamo all'abuso fisico, che certo nel CNC è diffuso, ma che dire dell'abuso spirituale? Senza di esso il Cammino non esisterebbe neppure!

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  27. Amare i propri nemici è desiderare la loro salvezza. Se hanno compiuto il male devono pentirsi sinceramente. Se non lo fanno si dannano. Amare i propri nemici è desiderare che si ravvedano e si pentano amaramente dei propri peccati. Don Dolindo Ruotolo amava i suoi persecutori. Ma non li giustificava. Aveva accettato le ingiustizie che gli avevano fatto. Ma non disse mai che erano giuste e lecite. Riteneva che i suoi calunniatori fossero suoi benefattori. Ma non pensava mai che le calunnie fossero un bene, nemmeno quando erano dirette a lui. Perdonare i suoi calunniatori non fu mai un dire: bravi, avete lucrato meriti per la vostra salvezza. Esistono tante belle storie di grandi peccati seguiti da una grande conversione. Ma esistono molte più storie di grandi peccati seguiti da una dannazione eterna perché il peccatore non si era mai veramente ravveduto.

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    1. Meravigliosa la dolcezza di don Dolindo verso chi lo attaccava personalmente, perché sapeva che le proprie sofferenze erano preziose agli occhi di Dio ed erano uno dei modi con cui evangelizzava.
      Perché evangelizzare non vuol dire mai affermare se stessi, ma lasciare che sia Dio ad agire, sapendo che solo Lui può entrare nel profondo dei cuori e delle coscienze.
      È l'antitesi della metodica prepotente dei 'conquistadores', quelli che pensano solo ad aprire gli altri come fossero scatolette di tonno: violenti con le persone umili, umili con le violente e proni davanti al peccato.

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  28. Vi propongo un estratto da una interessante omelia della scorsa domenica dal Seminario RM di El Salvador.
    "Perché il Sigmnore ci ha dato tantissimi doni, grazie, talenti perché li mettiamo al servizio degli altri, e quando dico al servizio degli altri mi riferisco al servizio dei più poveri, e non mi riferisco alla gente che ha meno soldi, ma il più povero è un fratello che veramente non ti va bene, con cui veramente non vai d'accordo. I più poveri sono i peccatori; questa società è ipocrita perché dice di amare l'uomo e invece disprezza i più deboli, disprezza i peccatori, scarta la gente, i malvagi, che nessuno li veda, no? Perché sia una società di perfetti, di gente buona."
    Grande sensibilità per il malvagio! Nessuna per le vittime del malvagio. È il mondo alla rovescia. Naturalmente la conclusione dell'omelia è che Dio ti ama così come sei e non vuole assolutamente che tu cambi. Per carità...

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    1. Decisamente un'interpretazione parziale. Il discorso si pone in senso esistenziale: c'è qualcuno che ti ha fatto del male? Il Signore ti invita a fare un passo verso di lui; gli esempi usati sono sempre il marito o la moglie, quando si parla alla comunità, o gli altri seminaristi e preti quando si parla in seminario. Perciò si attenga a questi esempi, e so che ha ben presente ciò di cui parlo: onestà intellettuale, che poi è anche la maniera migliore di portare avanti le detrazioni.
      La linea, quando si entra nel penale, non è mai di "non denunciare", ma di fare quanto è necessario, pur non cedendo in cuore ad un odio irriducibile; credo che ciò lo si possa dire sulla scorta dei santi.

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    2. Ma quando, "si entra nel penale", se il mandato, chiaro e specifico, è quello di non denunciare? Il "fare quanto è necessario" consiste forse nel testimoniare a favore del violentatore? Perché si è visto anche questo, nel Cammino. Qui siamo stufi delle bugie, sappiamo benissimo quali sono le indicazioni della gerarchia neocatecumenale, quando si verifica un caso del genere e quando un minore viene abusato: non denunciare...insabbiare...trasferire...colpevolizzare la vittima! Tristi e ripetute esperienze. E poi ci venite pure a fare il predica sull'odio irriducibile? Che coraggio...

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  29. Sono un fratello del cammino, ma come si potrebbe nai difendere un molestatore, che ha usato la sua carica per abusare di una minorenne?
    Questo tizio non solo ha ucciso ontologicamente una povera ragazzina, ma ha anche macchiato la chiesa.
    Spero che la giustizia faccia il suo cammino e lo condanni, e che non gli sia data più la possibilità di toccare un minorenne.


    Antonio

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    1. Eppure lo hanno fatto ripetutamente, da decenni ed in tutti i posti del mondo in cui il cammino si è insediato. È cosa nota, stranota, arcinota.

      Bisognerebbe chiedere a loro, come si potrebbe.

      Ormai è tardi per "sacrificare" uno o due colpevoli.
      Chi è dentro esce e chi è fuori non entra.

      A.

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    2. eppure difendono i molestatori...
      dom

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    3. Ora non tutti sono molestatore come non tutti i preti sono pedofili.
      Però non bisogna mai proteggere e non denunciare un pedofilo o un molestatore. Sono assassini di anime.

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  30. Intanto oggi escono fuori le bugie e le menzogne dell'ex cardinale McCarrick, che era anche un grande amico del Cammino (https://adw.org/news/cardinal-mccarrick-to-dedicate-new-seminary-in-hyattsville/).

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    1. Tanto amico da non rivelare nulla delle sue malefatte in cambio di aperture di seminari, nuovi sacerdoti e viaggi in Terra Santa.

      Frilù

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    2. Interessante la frase nel documento:
      "
      sia il Rettore che la famiglia responsabile dei neo-catecumenali
      negli Stati Uniti, i quali pretendono di avere accesso alla
      coscienza dei membri del Cammino, ..."

      Frilù

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  31. https://www.repubblica.it/vaticano/2020/11/10/news/pedofilia_cosi_il_cardinale_mccarrick_inganno_giovanni_paolo_ii-273840829/?ref=RHTP-BH-I273664141-P6-S1-T1
    dom

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  32. Ora anche il cardinale Dziwisz di Cracovia, che è un altro grande amicone del Cammino, è sotto inchiesta. Ricordo a tutti che è proprio a Cracovia che nel 2011 Kiko e Carmen ottennero, grazie al Card. Dziwisz e a Stefano Gennarini (fratello di Giuseppe Gennarini, e responsabile della Polonia) la seconda laurea Honoris Causa.

    Bufera sul cardinale Dziwisz, l'episcopato polacco chiede al Vaticano una commissione di inchiesta https://www.google.com/amp/s/www.ilgazzettino.it/AMP/esteri/pedofilia_chiesa_abusi_maciel_dziwisz_polonia_papa_francesco_vittime_legionari_cristo_vaticano-5577587.html

    Annalisa

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    1. Una cosa interessante delle lauree HC è che possono essere revocate dall'ateneo rilasciante in seguito ad una petizione, tipicamente firmata dalle numerose vittime del laureato HC o dai loro familiari, come nel caso di Bill Cosby, di Stephan Schmidheiny (caso Eternit - revoca rifiutata) e di Hassanal Bolkiah, Sultano del Brunei (che comminava la pena di morte agli omosessuali - laurea revocata).

      Chissà se la rovina di Kiko includerà anche la riduzione allo stato di diplomato di scuola superiore.

      D.D.

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  33. @ Anonimo10 novembre 2020 20:04

    Questa del cardinale Dziwisz di Cracovia è notizia amara e tristissima. Segretario particolare di G.P.II e molto vicino al Cammino ma soprattutto a Carmen e a Kiko ai quali era legato da grande amicizia cosa che Carmen ostentava senza pudore. Carmen riferiva agli itineranti dei continui contatti e per ogni problema diceva "Ne parleremo con Stanislao, dobbiamo chiamarlo subito". Manco lo tenesse in tasca.
    Nella tessitura di questo rapporto era importante anche il ruolo di Stefano Gennaini, da sempre grande zar delle Russie e di tutta l'Europa dell'Est, come dell'Est dell'Italia, dal Veneto in su e in giù.
    Ma che trafficoni questi neocatecumenali, che mestieranti della politica e della diplomazia! A tessere trame e tele, impegnati in questo tutto il giorno che vuoi che si interessassero ad estirpare il male di mezzo a loro? Ogni scandalo che scoppiasse nel cammino o minacciasse di esplodere travolgendoli procurava loro solo fastidio, era un intralcio, un incidente di percorso da risolvere al più presto e con maniere spicce. Avevano altro da pensare e fare che perder tempo appresso ai poveri e ai reietti, vittime dei vergognosi irripetibili vizietti dei loro indisciplinati generali e capintesta.
    Oggi quello che sconcerta di più è il verificare che tutti i potentati vaticani che hanno aiutato il cammino nella sua ascesa, nel suo insediarsi stabilmente nella Chiesa, che lo hanno sempre inspiegabilmente aiutato e protetto e difeso sono tutti, per un verso o per l'altro, compromessi a loro volta con gli scandali sessuali della Chiesa, soprattutto legati alla pedofilia.
    Il demonio ama il sacrificio degli innocenti, tributo che esige come contraccambio da chiunque gli venda l'anima. Dunque, c'è una ratio!
    Ma che bella cricca che sono! Una manica di criminali a piede libero. Una vergogna. Ma la festa sta per finire!

    Dziwisz è tornato a Cracovia da Cardinale, occupando il posto che fu del Papa.
    Ormai è vecchio, ma la canizie non gli fa onore, lo rende solo ancor più ripugnante ai nostri occhi.

    Pax

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    1. P.S.
      E certo questa di aver brigato affinchè Kiko fosse insignito della seconda laurea h.c. per saziare lo smisurato orgoglio di un presuntuoso a cui una sola sembrava troppo poco ci fa riflettere.

      Tu tieni da governare il cammino intero, mille problemi, un popolo che ti ha messo la vita in mano e tu vai perdendo tempo a fare il pavone in giro con tanto di toga e cappello che sei solo ridicolo agli occhi del mondo, tu e Carmen. CERTO CHE LE VITTIME DI VIOLENZE SESSUALI PERPETRATE ALLA TUA OMBRA NON TROVERANNO MAI GIUSTIZIA!!!
      E di mezzo sempre i Gennarini. L'altra laurea mi pare di ricordare l'ha avuta assegnata in America, dove regna l'altro imperatore/dittatore spietato il mitico Giuseppe.
      Consiglieri fraudolenti, adulatori nati, esaltando Kiko e mettendolo sul trono con lo scettro in mano hanno fatto quel che hanno voluto in tutti questi anni. Per i Gennarini mai un rimprovero, mai una regola dettata, solo appoggio incondizionato, tanto che nessun itinerante sottoposto osava mai lamentarsi di nulla. Perchè dopo averle prese dai Gennarini avrebbero avuto il resto con gli interessi anche dai due formidabili Iniziatori h.c..
      Stamattina mi hanno già fatt venire il voltastomaco questi luridi.

      Pax

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  34. Cara Pax, una volta (molti anni fa: inizi anni 90) ricordo un piccolo rimbrotto di kiko nei confronti di gennarini stefano: io ero seminarista, eravamo ad una convivenza al centro neoc. Di Porto San Giorgio (sala blu, non il tendone) e si stava facendo lo smistamento dei seminaristi/alzati nei vari seminari. Ricordo che a gennarini che sembrava smaniare impaziente, Kiko rispose sbottando:"calmati,non è che a te diamo la cacca!"
    Anche il buon gennarini prese in piccolo "scappellotto" 😉

    Un rimembrante

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    1. Grazie per la rimembranza. Non mi stupisce, se ne uscivano con cacciate simili anche tanti anni fa quando c'ero anche io. Certo stanno sotto stress, poverini! Vuoi mettere il lavoraccio che hanno da fare?
      Questo tanto per confermare che loro non hanno alcun progetto, che tutto lo fa lo Spirito (come dicono loro), che nulla è studiato a tavolino
      e poi... c'è il sorteggio che è volontà dei Dio...
      Ma poi smaniano impazienti... e sbottano esasperati, perchè sono idolatri.
      Questa l'unica risposta.
      Ma la verità è che ognuno degli itineranti arriva al mercato delle vacche e adocchia e cerca di accalappiare le migliori. vacche grasse o bestie da soma.
      Chiedo perdono ai ragazzi per il paragone, non per offendere loro, ma per esplicitare bene lo "spirito del cammino" che li anima tutti, da Kiko e Carmen agli itineranti.
      I meno affidati alla divina provvidenza sono proprio i più grossi, abituati a comandarsela, abituati ad occupare un posto privilegiato nel cuore degli Iniziatori.
      Arrivano le cavie che si offrono e ognuno adocchia per sé il meglio, da bravi mercanti in fiera.
      Ogni itinerante guarda il suo, figurati.

      Qui Kiko voleva solo dire a Stefanuccio suo: Perchè ti agiti? Uomo di poca fede? Tu lo sai che io ti amo! Quando mai a te ho dato la cacca, Stefanuccio caro? Tu mi offendi!
      Per Stefano queste erano carezze, tanto a fine convivenza se ne andavano insieme, bel belli a riposarsi sulle alte montagne, a pescare nei laghetti ameni, la loro passione e a scambiarsi le esperienze.
      Spero, immagino che tu abbia lasciato il R.M..
      In verità me lo auguro.

      Grazie ancora.

      Pax

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    2. Immagino che "la cacca" siano esseri umani, esseri umani che sarebbero stati anche seminaristi RM, cioè futuri presbikikos (almeno una parte). Se il capo usa questo termine per designare giovani uomini che stanno per mettere la loro vita totalmente al servizio del movimento da lui creato, come potrebbe esprimersi su chi lo osteggia o gli è anche semplicemente indifferente, come immagino la maggior parte del genere umano? E "la cacca" chi sarebbero? I seminaristi dei paesi poveri, immagino, magari anche con un colore della pelle non proprio roseo, e quindi, di fatto, da kiko ritenuti inferiori? Grazie a Rimembrante per aver dato questa testimonianza. A me fa accapponare la pelle per la malvagità che trasuda da quelle poche parole.

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    3. "spero, immagino che tu abbia lasciato il R.M."
      Si,da un pezzo...

      Un rimembrante

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  35. Forse prima di tutto dobbiamo tutti pensare che facciamo parte di una razza particolare capace di "tanto amore e tanta crudeltà".
    Il problema non è essere del Cammino, essere preti, essere Scout, essere politici.... dove si annida un po' di potere viene fuori tutta l'essere animale dell'uomo, per fortuna non è così, ma sono rare eccezioni. Solo DIO potrà giudicare ed ognuno di noi si faccia un sano esame di coscienza.. Vi sarà una giustizia terrena che farà il suo corso, ma forse anche a noi sarà capitato di avere pensieri sconci, magari non hanno portato all'agire, ma nessuno è santo e tanto meno privo da peccati. Agiamo come automi e magari per un niente siamo in grado di ammazzare il nostro prossimo... L'uomo tutto intero dovrebbe fermarsi, riflettere e capire l'amore di DIO .. solo a questo punto, forse, simile cose non accadranno più da parte di nessuno. Viene spontanea una domanda "ma noi siano in grado di agire così?" .... La storia insegna, l'uomo insegna, forse no.. sempre più spesso i nostri istinti hanno la meglio sul nostro cuore, sul nostro poter amare..Il tutto è niente e spesso la nostra vita ci appare come un obrobrio ed allora andimao avanti cercando di prevalere, affermare la nostra misera onnipotenza.. abusando dei più deboli e fragili.. A questo punto non c'è cammino di fede che ci salvi, non c'è DIO che ci redime.. ma ci siamo soltanto noi con la nostra miseria e i nostri gesti...

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    1. Agli atti del maxiprocesso contro la neocatecupola sarà allegato pure il commento di germano,
      che esprime la mentalità neocatecumenale di confondere vittime e colpevoli in una minestra unica.

      Comunismo della colpa: chi ha due colpe, ne dia una a chi non ne ha!

      A. Non.

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