venerdì 17 giugno 2022

È bello intrattenersi con Lui...

 16 giugno 2022, festa del Corpus Domini

"Se qualcuno dirà che nel santo sacramento dell’eucarestia Cristo, unigenito figlio di Dio, non debba essere adorato con culto di latria, anche esterno; e, quindi, che non debba neppure essere venerato con qualche particolare festività; ed essere portato solennemente nelle processioni, secondo il lodevole ed universale rito e consuetudine della santa chiesa; o che non debba essere esposto alla pubblica venerazione del popolo, perché sia adorato; e che i suoi adoratori sono degli idolatri, sia anatema" (Concilio di Trento, Sess. XIII, can. 6).

A questo pronunciamento del Concilio di Trento, si conforma la dottrina costante della Chiesa che ha sviluppato la propria vita spirituale mettendo al centro Gesù Eucarestia.

Scriveva Giovanni Paolo II nella sua enciclica "Ecclesia de Eucharistia": 

"Il culto reso all'Eucaristia fuori della messa, è di un valore inestimabile nella vita della Chiesa.Tale culto è strettamente congiunto con la celebrazione del Sacrificio eucaristico. La presenza di Cristo sotto le sacre specie che si conservano dopo la Messa  – presenza che perdura fintanto che sussistono le specie del pane e del vino  – deriva dalla celebrazione del Sacrificio e tende alla comunione, sacramentale e spirituale. Spetta ai Pastori incoraggiare, anche con la testimonianza personale, il culto eucaristico, particolarmente le esposizioni del Santissimo Sacramento, nonché la sosta adorante davanti a Cristo presente sotto le specie eucaristiche.
È bello intrattenersi con Lui e, chinati sul suo petto come il discepolo prediletto (cfr Gv 13,25), essere toccati dall'amore infinito del suo cuore. Se il cristianesimo deve distinguersi, nel nostro tempo, soprattutto per l'« arte della preghiera », come non sentire un rinnovato bisogno di trattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in adorazione silenziosa, in atteggiamento di amore, davanti a Cristo presente nel Santissimo Sacramento? Quante volte, miei cari fratelli e sorelle, ho fatto questa esperienza, e ne ho tratto forza, consolazione, sostegno!"

Nell'esperienza del grande Pontefice si sente riecheggiare l'esperienza dei santi, di moltitudini di devoti e di martiri, di grandi sacerdoti, come don Dolindo Ruotolo, che ambiva  il contatto continuo con Gesù Sacramentato per dirGli tutto, quando, nei momenti  difficili, di autentica persecuzione, apriva il Tabernacolo e cominciava a parlare con Gesù, piangendo, raccontando tutta la pena del suo cuore sacerdotale.

Così si esprimeva Benedetto XVI, nel Discorso ai Partecipanti alla Plenaria della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 13 marzo 2009, riportando passi della sua Esortazione  "Sacramentum Caritatis":

"Mentre la riforma [ndr. liturgica] muoveva i primi passi, a volte l'intrinseco rapporto tra la santa Messa e l'adorazione del Ss.mo Sacramento non fu abbastanza chiaramente percepito. Un'obiezione allora diffusa prendeva spunto, ad esempio, dal rilievo secondo cui il Pane eucaristico non ci sarebbe stato dato per essere contemplato, ma per essere mangiato. In realtà, alla luce dell'esperienza di preghiera della Chiesa, tale contrapposizione si rivelava priva di ogni fondamento.

L'adorazione eucaristica non è che l’ovvio sviluppo della Celebrazione eucaristica, la quale è in se stessa il più grande atto di adorazione della Chiesa. 


Ricevere l’Eucaristia, genuflettendo o almeno con l’inchino, significa porsi in atteggiamento di adorazione verso Colui che riceviamo in modo da non porre mai il nostro io, la pressione degli interessi e l’attrattiva dell’utilità come criterio ultimo, ma il suo regno presente là dove Egli è amato e dove il suo amore ci raggiunge portandoci a solidarizzare tra noi, con i più poveri in particolare. Proprio così e soltanto così diventiamo una cosa sola con Lui e pregustiamo in anticipo la grande speranza, la vita veramente vita per affrontare il presente: il presente, anche un presente faticoso, può essere celebrato e vissuto, pregato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino. 

L’atto di adorazione al di fuori della santa Messa prolunga e intensifica quanto è accaduto nella Celebrazione liturgica stessa. Infatti, soltanto nell’adorazione può maturare un’accoglienza profonda e vera.

Il Concilio Vaticano II e il magistero post-conciliare hanno messo in luce il ruolo singolare che il mistero eucaristico ha nella vita dei fedeli.

Paolo VI ha più volte ribadito che “l’Eucaristia è un altissimo mistero, anzi propriamente, come dice la Sacra Liturgia, il mistero della fede”. L’Eucaristia, infatti è all’origine stessa della Chiesa ed è la sorgente della grazia cioè dell’amore divino in noi, costituendo un’incomparabile occasione sia per la santificazione dell’umanità in Cristo che per la glorificazione di Dio. In questo senso, da una parte, tutte le attività della Chiesa sono ordinate al mistero dell’Eucaristia, e, dall’altra parte, è in virtù dell’Eucaristia che “la Chiesa continuamente vive e cresce”.

"La preghiera di adorazione
ci fa entrare nel Mistero di Dio"
Papa Francesco
Nostra carità pastorale è percepire e far percepire il preziosissimo tesoro di questo ineffabile mistero di fede “tanto nella stessa celebrazione della Messa quanto nel culto delle sacre specie, che sono conservate dopo la Messa per estendere la grazia del Sacrificio”.

La dottrina della transustanziazione del pane e del vino e della presenza reale sono verità di fede evidenti già nella Sacra Scrittura stessa e confermate poi dai Padri della Chiesa. Papa Paolo VI, al riguardo, ricordava che la “Chiesa Cattolica non solo ha sempre insegnato, ma anche vissuto la fede nella presenza del corpo e del sangue di Cristo nell’Eucaristia, adorando sempre con culto latreutico [ndr: di adorazione], che compete solo a Dio, un così grande Sacramento” (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica 1378).

Adorare indica, con la parola greca, il gesto di sottomissione, il riconoscimento di Dio come nostra vera misura, la cui norma accettiamo di seguire; con la parola latina, denota il contatto fisico, il bacio, l’abbraccio, che è implicito nell’idea di amore. L’aspetto di sottomissione prevede un rapporto di unione, perché colui al quale ci sottomettiamo è Amore. Infatti, nell’Eucaristia l’adorazione deve diventare unione: unione con il Signore vivente e poi con il suo Corpo mistico, cioè la Chiesa."

"La disputa del Sacramento" (Raffaello Sanzio)

Non possiamo esimerci dal fare questa riflessione finale: 

preso atto che la conservazione nel Tabernacolo e l'ostensione del Corpo di Cristo non è  altro che la naturale continuazione della celebrazione del Sacrificio, e la Chiesa cattolica lo insegna in modo reiterato e costante  ormai da un millennio, 

l'uso (e abuso) invalso nelle comunità neocatecumenali di preparare per la Consacrazione un pane che non può essere conservato nel Tabernacolo, non può essere portato in processione o esposto nell'ostensorio per essere adorato, rompe questa necessaria unità e artificialmente crea una cesura tra Cristo Eucarestia - con il quale si comunicano nel corso del proprio rito esclusivo e separato - e Cristo Eucarestia adorato e realmente presente, in corpo, anima, spirito e divinità, nella sua Chiesa.

89 commenti:

  1. Il kikianesimo nega ai suoi fedeli tutti quegli aspetti del rapporto dell’uomo con Dio in cui è sottolineata la dimensione contemplativa dell’esistenza: pace silenziosa, ascolto della Parola, adorazione, meditazione, ecc...
    Questo santo e pacifico atteggiamento interiore arricchisce la persona e la aiuta ad immergersi coscientemente nella realtà della Chiesa e del mondo, sicché ci vien facile comprendere perché venga così attentamente scansato, oltre che temuto, dall'ambiente settario neocatecumenale.
    L'adorazione vien detta "eucaristica" perché ha come centro e punto di riferimento il mistero del Corpo del Signore, cioè l’Eucaristia. Pertanto non ci aspettiamo alcuna adesione ad essa da un contesto che ha reso la Messa alla strenua di un atto celebrativo culturale qualunque, ove viene meno il rispetto sacrale che si deve al Corpo e Sangue di Cristo, in quello che è, di fatto, il Sacrificio del Salvatore. Sono più di cinquant'anni che possiamo osservare le modifiche e le addizioni apportate alla struttura Liturgica da Kiko e Carmen, che hanno messo da parte il Messale Sacro e imposto la loro visione di Messa a tutto il mondo neocatecumenale.
    Questo che stiamo passando è un periodo di tenebra, ecco perché il cammino sussista ancora, ma i tempi floridi del kikianesimo son già passati e la sua colpa è oggi più evidente che mai; la colpa d'aver proibito a molte anime d'adorare il Signore.

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  2. "Se credi acriticamente, apoditticamente, incrollabilmente nella verità inconfutabile di un totem ideologico (come il Cammino), se questo totem fallisce così miseramente ed evidentemente che nemmeno tu puoi negarlo, non ti resta che una via di scampo: sostenere che il totem è stato venerato troppo poco, troppo male, troppo infedelmente… se la tua medicina miracolosa sta fallendo, la tua cecità ideologica ti fa pensare ad una cosa sola: che le dosi erano insufficienti e vanno dunque aumentate, aumentate ed aumentate fino all’esasperazione".

    La vedo brutta, per i camminanti. Mano al portafoglio, fratelli!

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  3. Carmen diceva che se Gesù avesse voluto essere adorato al Tabernacolo non avrebbe preso le specie del pane, ma si sarebbe fatto una pietra.
    Di conseguenza i camminanti che davvero credono a quello che dice la Chiesa non possono che prendere le distanze da queste parole di Carmen e considerarle come un vera ERESIA.

    Il problema di tanti camminanti, anche di quelli in buona fede, è che hanno molta dimestichezza dei mamotreti, ma poca della dottrina della Chiesa, a cominciare dal Catechismo della Chiesa Cattolica.

    La dottrina della Chiesa integra il Vangelo, mentre il fondamentalismo tende a considerere solo alcune cose di esso dandogli interpretazioni sopesso letterali ed estreme.

    Faccio un esempio: il perdono.
    Sicuramente il perdono va sempre offerto, su questo Gesù è addirittura RIGIDO.
    Ma nel Vangelo di Luca si legge anche: "Se un tuo fratello pecca, RIMPROVERALO (non chiedigli perdono!); ma se si pente, perdonagli. E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai" (Lc 17,3-4).
    In questo brano il perdono è collegato al pentimento.

    Pertanto la misericordia del perdono va offerta sempre, ma il perdono diventa efficace solo se c'è il pentimento, che non esclude l'espiazione.
    Per questo il più misericordioso di tutti, cioè Dio, contempla l'inferno per chi rifiuta il perdono, e per questo la giustizia terrena, sia ecclesiale che civile, contempla che i carnefici, e non le vittime, devono pagare per il male commesso.

    Non nego che ci siano bravi camminanti, ma questi, per essere "perfetti" nella loro buona fede, devono prendere PUBBLICAMENTE le distanze dagli errori inequivocabili del Cammino, come la frase blasfema di Carmen riguardo all'Eucaristia, e il concetto che è la vittima che deve chedere perdono al carnefice.

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    1. Il Kiko incolla i camminanti al masochismo, bisogna provare con diversi tipi di solventi!

      Ferramenta FungKu, sconti grandi comunità.

      PS ben ritrovato, Pietro!

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    2. Mi associo a Fung, sia nella ricerca di solventi più efficaci, sia nel piacere di poter rileggere i commenti equilibrati e centrati di Pietro non del Cammino!
      Che scrive: "Non nego che ci siano bravi camminanti, ma questi, per essere "perfetti" nella loro buona fede, devono prendere PUBBLICAMENTE le distanze dagli errori inequivocabili del Cammino, come la frase blasfema di Carmen riguardo all'Eucaristia, e il concetto che è la vittima che deve chedere perdono al carnefice".
      È esattamente quello che chiedeva agli iniziatori padre Zoffoli, di cui abbiamo ricordato ieri l'anniversario della morte: una pubblica ritrattazione degli errori ed una professione di fede nella dottrina della Chiesa. La sua richiesta è ancora valida: se Kiko non sarà in grado di esaudirla, ci saranno sempre i suoi successori che lo potranno fare.
      Solo così si sanerà la ferita e lo scandalo che questi due autoreferenziali riformatori hanno procurato in questi anni a tanti buoni fedeli cattolici.

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    3. se la richiesta era di Zoffoli, la risposta è No


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  4. Ciò che pontefici come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ci tenevano a far comprendere e a mettere in chiaro, dopo una stagione post conciliare disordinata in cui l'idea di Carmen che l'eucarestia fosse da consumare e non da adorare era dilagata (questo fa capire anche quanto fossero assai poco originali le idee dei due iniziatori), era che non ci poteva essere banchetto senza Sacrificio, sacrificio senza offerta da parte dei fedeli, e non ci potesse essere partecipazione all'Eucarestia senza atteggiamento adorante, durante e dopo la Messa.
    Questo, a dispetto dei tanti che non vedevano l'ora di degradare la Messa a livello di santa cena protestante.
    Per capire cosa sia il Cammino oggi, bisogna pensare che tutta la sua "teologia" si è fermata ad allora, a quegli anni in cui parecchi sconsiderati pensavano che in fondo bastava passare armi e bagagli dalla parte di Lutero per ringiovanire la Chiesa. Il bello (o brutto) è che lo stavano facendo proprio nel momento in cui il protestantesimo della prima e seconda Riforma dimostrava nei fatti e numericamente tutto il proprio fallimento.

    Scriveva padre Benedetto DiMatteo, che dopo aver letto i mamotreti è inorridito e ha ingaggiato una battaglia aperta contro il Cammino e i suoi ideologi:

    Non avendo il coraggio di negare la Presenza Reale, la travisano: «dicevo che la Chiesa primitiva non ha mai problemi sulla presenza reale. Se a San Pietro fosse stato chiesto se Gesù sia presente nell'Eucaristia, si sarebbe meravigliato, perché per lui non si pone il problema: per lui, Cristo è una realtà vivente che fa la Pasqua e trascina la Chiesa. Non è questione di briciole o cose di questo tipo». (pag. 349 degli Orientamenti).
    Ecco perché sento e leggo di sacerdoti che buttano via le briciole del pane che viene consacrato da loro! Io ho reagito a questa profanazione, e ho dovuto portare un cucchiaino per la raccolta delle tante briciole dal pane che essi preparano. Per Kiko, la vera Presenza Reale è «questa forza trascinante, che dovrebbe essere la loro grande riscoperta: la presenza di Gesù è un'altra cosa. È il carro di fuoco che viene a trascinarci verso la gloria...». (pag. 350).
    E ancora: «in un certo momento, fu necessario insistere contro i protestanti sulla presenza reale. Ma una volta che questo non è più necessario, non bisogna insistere di più, perché quel momento storico è passato...». (pag. 353-354)
    E ancora: «la Chiesa primitiva non ha avuto mai problemi circa la presenza reale. Ma se già nella Pasqua Dio era presente... Dio è presente completamente, in maniera efficace, come diciamo noi; è una presenza sacramentale, reale, autentica, memoriale. Come si realizza la Pasqua se non c'è il braccio potente di Jahvè che trae fuori dall'Egitto? Con Gesù Cristo è lo stesso. Il memoriale che egli lascia è il suo spirito resuscitato dalla morte, fatto vita per portare al Padre tutti quelli che celebrano la Pasqua, tutti quelli che celebrano la cena con lui. La Chiesa primitiva non ha problemi a proposito di questa presenza... »(pag. 246). «quando scopriremo quello che è il centro, tutte le altre cose che vi girano attorno perderanno importanza, a vantaggio del tesoro centrale nascosto». (pag. 312).

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    1. Sotto queste parole quei due fraudolenti nascondono la loro negazione della "Presenza Reale" che non è un semplice memoriale ma il suo vero corpo, nato da Maria!
      Inoltre il problema della "Presenza Reale" non è un fatto di un momento storico contro i protestanti; ma è la base necessaria e assoluta dell'Eucarestia, sia come sacramento che come sacrificio; è un problema che, nato a Cafarnao, come primo annunzio dell'Eucarestia, si è completato nell'Ultima Cena, ed è stato sottolineato da San Paolo ("chi mangia indegnamente viola il corpo di Cristo") ed ha avuto persino una eco del pensiero dei pagani, i quali sospettavano che i cristiani uccidessero e mangiassero un bambino;
      è attestato dai Padri, che anticipano il termine "transustanziazione": come Cirillo di Gerusalemme: conversione (metabole); come Gregorio Nisseno: trans elementazione (metastoixeiosis); come san Crisostomo traslazione (metarritmesis); come Cirillo di Alessandria: trasposizione (metistesis); come Giovanni Damasceno: trasformazione (metapoiesis); come sant'Ambrogio, il quale parlando del pane che diventa corpo di Cristo dice: "se è tanta la potenza delle parole di Gesù Cristo, che le cose che non esistevano incominciano ad essere, quanto più efficaci saranno per far sì che le cose che già esistevano si convertano in altre!..."
      Nel Medioevo, poi, le lunghe discussioni di Ratramno, le eresie di Berengario, condannate dalla Chiesa, e poi tante altre, fino a Lutero, che non nega la presenza reale ma, come dice Kiko schernendo il Concilio di Trento, «negò solo la parolina transustanziazione, che è una parola filosofica che vuole spiegare il mistero».(pag. 345).
      Ma la più aperta eresia di questi "villanzoni" è la negazione del sacrificio di Cristo, sia del sacrificio espiatorio della Croce, sia del sacrificio della Messa, perché, secondo loro, l'idea del sacrificio espiatorio è un'idea pagana da rigettare.

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    2. villanzoni, eh ????????????????

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    3. Lo dice un sacerdote che è stato presbitero in comunità e ha difeso il Cammino pubblicamente prima di avere l'opportunità di leggere il mamotreto delle catechesi. Quindi, parla a ragion veduta, motivando le proprie asserzioni.

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  5. Domanda secca ai neocatecumenali: perché non praticate, in armonia con le disposizioni della Chiesa, il culto delle sacre specie, conservandole dopo la Messa per estendere la grazia del Sacrificio?

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  6. @Valentina Giusti

    Vedo che sei piuttosto a digiuno di teologia, ma anche di liturgia allora ti propongo la lettura di questa ottima riflessione del liturgista e professore Clarettiano, padre Matias Augè è un noto, consultore anche della Cong.per il Culto Divino:

    "In modo sintetico, possiamo dire che se l’antichità cristianità ha vissuto l’Eucaristia soprattutto come CELEBRAZIONE COMUNITARIA DEL MEMORIALE DEL SIGNORE, nella partecipazione alla comunione del suo “corpo” eucaristico ed ecclesiale insieme; nel Medioevo occidentale il centro di attenzione SI E' SPOSTATO SULLA PRESENZA REALE DI CRISTO, CONSIDERATA SEMPRE MENO IN RELAZIONE ORGANICA ALLA CELEBRAZIONE E VISTA SEMPRE PIU IN SE STESSA, in un certo senso come “VALORE AUTONOMO"Contemplando la medesima Eucaristia, mentre la mentalità greco – cristiana del tempo dei Padri vedeva l’Eucaristia come MEMORIA DELL'AZIONE SALVIFICA DI GESU' CRISTO, la mentalità germanica del Medioevo vede invece la stessa Eucaristia come il “MISTERO”, nel senso del “NASCONDIMENTO" del Corpo di GesùMentre dunque la mentalità antica considerava l’Eucaristia partendo dalla celebrazione, la mentalità germanica vede l’Eucaristia partendo dal pane e dal vino, considerati come il velo che copre e nasconde il Corpo del Signore, isolando così tendenzialmente la considerazione dell’Eucaristia sia dalla vicenda storica di Gesù Cristo, sia dalla Chiesa.Il sorgere stesso del metodo “allegorico” è il sintomo che la “memoria reale”, l’anamnesi, non è più capita(Nemmeno voi sapete cosa sia l'anamnesi NDR).La comprensione che avevano i Padri dell’Eucaristia si evidenzia nella celebrazione, mentre non appare fuori della celebrazione. La celebrazione eucaristica è infatti la memoria/anamnesi dell’azione salvifica di Gesù Cristo, che stringe intorno a sé la comunità ecclesiale, raccolta/redenta precisamente dall’azione salvifica di Gesù Cristo. E’ la prospettiva messa in risalto da tutte le catechesi patristiche.L’epoca postridentina è stata caratterizzata SIA DALLA SOTTOLINEATURA DEL CULTO EUCARISTICO FUORI LA MESSA , SIA DALL'INSISTENZA SACRIFICALE DELLA MESSA in chiave antiprotestantea . Si sviluppa una pietà eucaristica che, pur sottolineando giustamente la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, tende a divenire unilaterale e incompleta, perdendo di vista il significato della Messa come un tutto unico e la sua conclusione naturale con la Comunione, che viene sempre più spostata o abbandonata. La teologia di ispirazione scolastica si caratterizza per il suo riferimento all’essenza delle cose, e ha concettualmente espresso la fede eucaristica attraverso la dottrina della transustanziazione, che vede e identifica l’Eucaristia nella realtà del corpo e del sangue del Signore. La riflessione attuale privilegia invece la ricerca del significato delle cose, dentro un orizzonte di pensiero di carattere fenomenologico o personalistico, certo decisamente antropologico, ma potrebbe rischiare di disattendere il riferimento primario a Gesù Cristo, rapportando l’Eucaristia più direttamente all’uomo; si pensi, in proposito, all’accentuazione dell’Eucaristia come comunione con i fratelli. “L’Eucaristia è un dono troppo grande, per sopportare ambiguità e diminuzioni” (Ecclesia de Eucharistia 10). Nessuno degli elementi che il pensiero e la pietà cristiana hanno rilevato nell’Eucaristia lungo i secoli deve essere perduto; tutti devono essere però organicamente ordinati e vissuti intorno alla celebrazione del memoriale, sacrificio – convito. Si tratta di ricuperare la prospettiva patristica senza dimenticare gli apporti posteriori. Questa è la sfida del nostro tempo!".

    Hai capito Valentina?Se non hai capito sono disposto a spiegarti, sono gli stessi concetti di Kiko e Carmen nelle catechesi sull'Eucarestia.Bada che questo presbitero non è del Cammino è semplicemente uno che conosce la liturgia.Studiate!

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    1. @ Anonimo delle 16:17 copia e incolla quanto segue...

      "La riflessione attuale privilegia invece la ricerca del significato delle cose, dentro un orizzonte di pensiero di carattere fenomenologico o personalistico, certo decisamente antropologico, ma potrebbe rischiare di disattendere il riferimento primario a Gesù Cristo, rapportando l’Eucaristia più direttamente all’uomo; si pensi, in proposito, all’accentuazione dell’Eucaristia come comunione con i fratelli".

      Ora, che eri un emerito asino in teologia, l'avevamo capito benissimo. Poi, magari, ci darai anche l'indirizzo della facoltà dove studi per sconsigliarla ad altri, ma che nemmeno riesci a capire il senso di quello che tu stesso hai copiato ed incollato, ti costringe a ripartire dalle elementari e non intendo dalla terza classe dove in parallelo cominci anche a frequentare il catechismo per la prima comunione no no, proprio dalla prima elementare.
      Sai, Anonimo, ricordo che quando ero piccolo spesso, tra bambini, si utilizzava, per scherno, una piccola filastrocca che diceva "chi non sa leggere la propria scrittura è un asino di natura", io l'applicherei anche alla sola lettura, che ne dici?

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    2. Stavolta SDT(QV) ha autocopiato da un post del 2011 del suo stesso Blog Imperiale "chi si nasconde", dei bei tempi che furono, di quando l'ottimo Lino lo rendeva quasi simpatico a forza di prenderlo in giro...

      A. Non.

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    3. @ A. Non.

      Quindi ci stai dicendo che SDT altro non è che l'originale pasqualone "imperiale" direttamente dal rione Trainano di Napoli quartiere Fuorigrotta?

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    4. @GV,

      È che SDT scrive in quell'inconfondibile Stile Impero, lasciando libero sfogo all'atteggiamento imperialista di chi è deciso a conquistare il blog e, tramite esso, anche il mondo e la famiglia, come ben sappiamo. Stavolta non più con minacce ed insulti di bassa lega (a parte in spam) ma con quell'alta retorica che ben prospera nelle monarchie illuminate.

      A. Non.

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  7. Argüello ha dipinto una figura ambigua e atipica - che i nc identificano erroneamente come la Madonna - che esorta al silenzio poggiandosi il dito sulle labbra. Un messaggio controverso che simboleggia più che altro il silenzio settario a cui debbono attenersi gli affiliati. Nulla deve filtrare fuori dalle loro mura, il segreto è principe e protagonista del caotico ambiente. L'altro senso visibile e manifesto applicato da Kiko a questa immagine è quello dell'esclusione di Maria. Il suo silenzio diviene una scusa per porLa fuori dal cammino dei suoi seguaci.
    Ma Maria, in verità, tace di sé, perché tutto in Lei parla di Dio. Forse ciò è sconveniente per Kiko?
    Il silenzio di Maria è meditativo, orante, un silenzio efficace per aprire il cuore e parlare ininterrottamente con Dio. Ecco a cosa ci deve ispirare tal magnifico silenzio, a far ciò che una bambina di nove anni comprese ed espresse in due semplici parole.

    Fra Emiliano Antonucci spiega che: "La più bella definizione della Madonna del Silenzio non me l’ha data un mariologo, ma una bambina di 9 anni. Guardando l’immagine, Sofia si rivolge alla sua mamma e dice: se la Madonna ci chiede di fare silenzio significa che il Figlio ci deve dire qualcosa".

    Altro che Kiko, catechisti illuminati e percorsi umani durevoli una vita, per adorare veramente Cristo 'basta' un bambino! (Le autorità religiose disapprovavano il comportamento dei fanciulli che gridavano nel tempio: “Osanna al figlio di Davide!“).

    Il fatto triste è che nel movimento nc non si può abbassare il rumore di fondo per connettersi con lo Spirito, poiché il caos è parte integrante e inscindibile del contesto.

    Essi acclamano, sempre con atteggiamento chiassoso: "Shemà Israel!".
    L’ascolto è la condizione per relazionarsi con se stessi e con Dio, ma l'ascolto inteso alla maniera del catecumeno è tutt'altro che proficuo per la spiritualità. Bisogna sedersi, ascoltare perpetuamente una parola che non è quella di Dio - le catechesi impositive di Kiko e Carmen - aderirvi e lasciarsi trascinare. Il tutto farcito da danze e musiche etniche dal ritmo immutabile che occupano la mente rendendola euforica. L'ilarità di questo genere è associabile al caos interiore, il quale proibisce la contemplazione. Il popolo è quindi ingannato, perché l'euforia non è edificazione e perché la saletta ha levato dalle loro vite il Santissimo Sacramento che, essendo presente sotto le specie del pane, secondo la teoria dei due menzogneri fondatori del cammino neocatecumenale va a male e non merita, o comunque non propone, d'essere adorato.

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    1. Grazie Rebel per queste belle riflessioni! Il silenzio di chi ascolta e accoglie insegnatoci dalla Vergine Maria, non è certo il silenzio dell'omertà imposto in Cammino, il silenzio che deriva dalla mancanza di dialogo e di confronto, che si scontra con il "capirai più tardi" o con il versetto biblico manipolato ad arte, mentre quando si tratta di imporre i diktat del loro "credo", è ammessa e richiesta la parresia, il monologo scriteriato anche durante le funzioni sacre, la voce alzata ed alterata, la parolaccia, persino, e il rumore, il fracasso in genere.
      Riporto in proposito il disastroso "canto" proposto durante una adorazione "alla neocatecumenale".
      Il testo è tratto dalla VII Ode di Salomone, uno dei testi apocrifi, con influssi gnostici, tanto cari agli arguellanti. Dispiace che ai giovani venga insegnato che questo caos assurdo possa essere adorazione...

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    2. E quale sarebbe il peccato esimia Valentina?
      I Vangeli canonici sono pieni di materiale “apocrifo”. Testimonianze apocrife e gnostiche “adornano” edifici di culto cattolico in ogni dove almeno in Europa. A Natale si fa il presepe con i tre magi Gaspare Melchiorre e Baldassarre cui Matteo non ha dato affatto il nome e non ha neanche affermato che sono tre (ha parlato di tre doni)
      Se poi si vuole di tutto ciò faccio un elenchetto che vale come un disegnino… mi scordavo c’è la magica parolina ...gnostico che getta l’ombra sinistra sui NC

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    3. Nessun peccato. Ma con tutti i bei canti della tradizione cattolica che si possono fare davanti al Santissimo, direi che non è il caso di scegliere un apocrifo dell'Antico Testamento (non del Nuovo come quelli a cui ti riferisci tu).

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    4. wiki scrive sulle Odi
      “La lingua probabile di composizione sembra essere il siriaco (anche se sono state proposte alternative quali il greco, ormai rifiutato, e l'ebraico, non tenuto troppo in considerazione). Pertanto risultano essere la prima testimonianza del cristianesimo siriaco”.
      Per conseguenza erano questi testi adottati dal cristianesimo ma il solito Padre Testa lo considera lr Odi assai apprezzate tra i giudeo cristiani per il loro ampio e interconnesso simbolismo “vegetale”
      Risultato: è una questione di “gusti”

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    6. Ho dato uno sguardo al video concernente la 'veglia neocatecumenale del Corpus Domini' proposto da Valentina, e vorrei informare l'Anonimo che di peccati se ne riscontrano a bizzeffe!
      Ad iniziare dal canto (perchè i nc intonano soltanto i testi di Argüello, quando tra i canti cattolici e non kikiani ve ne sono di realmente appropriati ed edificanti?) chiassoso e intollerabile che impedisce la pace interiore; gente seduta a terra a mo di scampagnata, atteggiamenti inadeguati, bonghi, chitarre, nacchere, cembali...ma cos'è?
      Nella scelta del canto si poteva far di meglio, o no? Perché optare per un canto così ambiguo, inoltre integrato da versi inesistenti nel testo originale ("Tu sei il cammino, come è meraviglioso,Tu sei l'amore, Tu sei il cammino, via, vita...cammino, cammino, cammino, cammino...")?

      Questa identificazione Dio-Cammino è totalmente inventata e subdola.
      Non si può reputare casuale la modifica illecita di questo testo.
      Dei neocatecumeni che parlano di "cammino" intendono un'unica e sola cosa!

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  8. Faccio presente all'Anonimo che nell'articolo sono citate e riportate esclusivamente encicliche, esortazioni e discorsi papali che ribadiscono un medesimo concetto (che non mi pare per nulla in contraddizione con i concetti del liturgista citato, se non fosse per una sua certa analisi storica rispettabile ma che fa parte evidentemente di una personale libera visione, altri ne hanno di diverse), cioè che dalla celebrazione eucaristica, in cui le Sacre Specie vengono adorate e consumate dal sacerdote e dai fedeli, l'adorazione deve continuare in modo conseguente con la conservazione delle suddette Sacre Specie e con la loro esposizione, nel Tabernacolo e nell'Ostensorio.
    Quindi, se vuoi confutare le encicliche e le esortazioni dei Pontefici, devi ricorrere a documenti dello stesso livello. A meno che tu non ritenga anche il Magistero Pontificio "a digiuno" di Teologia...

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    1. non ci posso credere non capite neanche quello che postate.
      comprensione del testo inesistente.
      Quello che hai postato non avalla minimamente quello che trovi nei mamotreti, anzi, lo qualifica come uno dei due errori.

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    2. me lo ha infilato qui ma era per anonimo delle 16:17

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    3. Hai fatto bene a metterlo qui il commento, tanto Anonimo scrive ma raramente legge. Sì, la strategia è sempre quella: copia-incollare un testo qualsiasi (possibilmente lungo), metterci qualche maiuscolo a caso, ma soprattutto, in testa e in coda, insultare gli interlocutori, con la stessa liberalità con cui si distribuiscono caramelle.
      E non è raro che, come hai fatto notare tu, dia conferma alle stesse affermazioni che intende negare.

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  9. Anonimo delle 16 e 17:
    se il "magistero" di padre Matias Augè non è conforme a quello dei Papi, per me quel "magistero" è carta straccia.
    E se il "magistero" di Kiko è simile a quello di Matias Augè ma non è conforme con quello dei Papi, anche il "magistero" di Kiko è carta straccia.
    Forse non hai letto il post perché, forse, il magistero vero, quello dei Papi, a te non interessa.

    Anonimo delle 19 e 38:
    i Vangeli canonici NON contengono nemmeno una virgola degli scritti apocrifi, che sono posteriori e che la Chiesa, sebbene in alcune parti li ha considerati attendibili (ad es. i 3 magi), non li ha mai riconosciuti come canonici.
    Il problema delle fonti evengeliche è ben altro.

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    1. Allora, con pazienza, provo a esprimermi meglio e qualcuno provi, a propria volta, a leggere meglio
      Ho scritto “I Vangeli canonici sono pieni di MATERIALE “apocrifo”. Perchè dico questo? Perchè i vangeli (e le lettere) sono stato “smontati” al fine di determinare la versione “originaria” attribuita convenzionalmente a questo o a quell’altro evangelista
      Possiamo anche usare il termine pseudoepigrafico in lyigi di apocrifo che se non è un sinonimo (e del resto i sinonimi non esistono) gli si avvicina
      Ora, ad esempio, la più che famosa frase “Chi è senza peccato scagli la prima pietra" relativo alla lapidazione dell’adultera è un episodio dovuto al fervore di un copista e non apparteneva, al testo originale del vangelo di Giovanni, così come le Apocalissi sinottiche sono, per critica concorde, estranee al Vangelo proprio perché incoerenti con il pensiero di Gesù (Luigi Moraldi: Le apocalisse gnostiche XIV). Allo stesso modo dei problemi sorgono con la Resurrezione dal momento che il Vangelo di Marco nelle sue redazioni più remote non ne parla mei termini conosciuti
      Per Riccardo Petroni, studioso “atavico” della figura di Gesù, le cose stanno così (estratto):
      “Son stati infatti aggiunti da mano ignota successivamente ed hanno così inevitabilmente influenzato i Vangeli di Luca, Matteo e Giovanni, scritti decenni dopo. Proprio così. Ed a testimoniare la veridicità di quanto sostengo, sono i due più antichi papiri originali esistenti del Vangelo di Marco.
      Sono:
      - il “Codex Sinaiticus” il “Codice Sinaitico”, esposto alla London Library di Londra (che sono andato personalmente a vedere). E’ scritto in “greco onciale” (ovvero in maiuscolo) ed è datato intorno al 325 d.C. Fu ritrovato dal tedesco Konstantin von Tischendorf (teologo, filosofo e ricercatore di manoscritti) presso il Monastero di Santa Caterina sul Monte Sinai, in Egitto, nel 1859.
      - il “Codex Vaticanus” o “Codice Vaticano” perché è conservato in Vaticano. Ha le stesse caratteristiche del Codice Sinaitico e contiene lo stesso testo.
      Entrambi finiscono così: “Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto. Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite”.
      Marco quindi nei testi originali esistenti dice che è solo di un giovane sconosciuto, vestito di bianco davanti alla tomba vuota la domenica mattina, primo giorno della settimana ebraica, che afferma che Gesù è “risorto” e che invita le tre donne presenti, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome, a darne l’annuncio. Le tre donne però non credono a quanto viene loro detto da quell’enigmatico personaggio e scappano spaventate. Decidono quindi di non dire niente a nessuno. E tutto finisce lì."
      Anch’io mi fermo qui ma potrei continuare a iosa…
      Per conseguenza nell’esempio domando: se uno manipola la Resurrezione di Marco come definiamo il testo piegato all’intervento del manipolatore che offre un altro contenuto ben a diverso dal precedente attribuendolo all'evangelista?
      Flaso ? Pseudoepigrafico? Apocrifo?
      So che alle repliche non siete usi rispondere tuttavia ci provo

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    2. Il testo dell'adultera a più di uno studioso è parso non in linea con lo stile giovanneo e non è compreso nei primissimi manoscritti.
      Nella mia bibbia TOB” così si annota: “La sezione 7,53-8,11 è omessa dai manoscritti più antichi e da numerose versioni; altri la pongono sia dopo i versetti 36 o 44, sia alla fine del vangelo; altri ancora la inseriscono dopo Luca 21,38. I Padri greci sembrano ignorarla; il testo stesso presenta numerose varianti e non possiede le caratteristiche dello stile giovanneo. Perciò si può pensare che, all’inizio, questa pericope non apparteneva al vangelo di Giovanni. Si tratta di una tradizione indipendente, inserita dopo; il suo carattere canonico non è da contestare”.
      Tutt'altro il percorso di altri apocrifi, come il Vangelo di Giacomo, mai inserito nel canone anche se molte vicende sono entrate nella Tradizione, e di altri ancora, come lo gnostico Vangelo di Tommaso, del tutto rigettato pur riportando molti dei detti di Gesù.
      Per la Chiesa Cattolica i testi ispirati e che sono stati utilizzati anche a fini liturgici, sono quelli riconosciuti nel canone, e che fanno parte della tradizione, anche se hanno avuto dei percorsi diversi o sono stati riconosciuti come non appartenuti all'autore cui attribuiti tradizionalmente come la lettera agli Ebrei e le lettere apostoliche.
      Quindi dal punto di vista cattolico un apocrifo vetero testamentario può avere interesse letterario ma non è ritenuto ispirato.

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    3. Spero che questo argomento sia conclusivo. Nessuno va a contestare agli ebrei l'esclusione di libri antichissimi dal loro canone, come pure nessuno può contestare ai protestanti si siano attenuti a quel canone, più utile alla loro teologia. Tanto meno si può contestare alla Chiesa cattolica l'aver fissato il proprio, di canone: e in tempi non sospetti. Quanto detto sopra era una mia osservazione sull'opportunità di usare in una celebrazione dei testi non canonici e neppure mai presi in considerazione dalla tradizione cattolica.
      Questo spiega anche perché certi commenti non vengano pubblicati.

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  10. @Pietro non del Cammino

    Ma caro Pietro l'analisi di padre Auge' si basa su dati storici, proprio sul Magistero della Chiesa. Infatti ti consiglio la lettura dell'istruzione Eucaristicum Mysterium di Papa Paolo Vi risale al 1967,guarda cosa dice del culto eucaristico fuori la messa:

    "FINE PER CUI SI CONSERVA L'EUCARISTIA

    Scopo della conservazione della SS. Eucaristia

    5. Scopo primario e originario della conservazione della Eucaristia fuori della Messa è lL'amministrazione del Viatico; scopi secondari sono la distribuzione della comunione e l'adorazione di nostro Signore Gesù Cristo, presente nel Sacramento. La conservazione delle sacre specie per gli infermi portò infatti alla lodevole abitudine di adorare questo celeste alimento riposto e custodito nelle chiese: un culto di adorazione che poggia su valida e salda base, soprattutto perché la fede nella presenza reale del Signore porta natu­ralmente alla manifestazione esterna e pubblica di questa stessa fede "

    Il fine primario della santa riserva e' portare il viatico agli ammalati e la distribuzione durante la messa, poi c'è anche l'adorazione che però in passato era diventata la più importante della messa..Si celebrava per fare le ostie per l'adorazione e ciò significa dare più importanza al culto eucaristico fuori la messa che alla celebrazione.

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  11. Ottimo, infatti anche nell'enciclica ed esortazione citate nell'articolo, si citava la Eucaristicum Mysterium, non ripresa nel testo per brevità. Ma basterebbe il titolo del paragrafo "FINE PER CUI SI CONSERVA L'EUCARESTIA" e la succinta spiegazione: per i malati, e per l'adorazione fuori dalla Messa. Cosa che nelle Eucarestie neocatecumenali non avviene: il pane non viene conservato né per i malati, né per l'adorazione. Quindi il titolo per i neocatecumenali potrebbe essere: FINE PER CUI NON CONSERVIAMO L'EUCARESTIA. Perché non li riteniamo tanto sventati da fare le cose per caso o tanto sbadati da non accorgersi della "piccola dimenticanza" in più di mezzo secolo!
    Grazie ad Anonimo per aver chiarito maggiormente il tema.

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    1. @valentina, per i malati e per l'adorazione ci sono le ostie sempre presenti nel tabernacolo. Non c'è bisogno di conservare il pane azzimo.
      Fallacio Asino Vinicio

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    2. Se leggi con attenzione quanto postato anche da Anonimo, la Chiesa non prevede Messe speciali per accantonare le ostie, ma prevede che dopo ogni Eucarestia possa essere conservato il pane transustanziato in Corpo e Sangue di Cristo, per i malati e per l'adorazione. Nelle vostre Eucarestie questo non succede, quindi come minimo si può dire che esse vengono meno a ciò che la Chiesa prevede e prescrive.
      Ma questo non è l'aspetto più grave secondo me: l'aspetto più grave è che lo fanno volendolo fare, cioè non si vuole conservare il Corpo di Cristo, fatto esclusivamente per la consumazione della "piccola comunità". E noi sappiamo anche benissimo il perché, visto che Carmen lo ha dichiarato e le sue parole sono state ripetute per almeno 30-40 anni in tutte le catechesi neocatecumenali.

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    3. e cosa c'entra?
      la discussione era su altro, piantala di cambiare argomento quando siete spalle al muro.
      un tuo "socio", non capendo quello che copia e incolla, si è dato la zappa sui piedi, voi non riuscite mai a leggere qualcosa nella sua interezza, vi soffermate su un concetto estrapolando completamente il contesto, e nei fatti prendendo cantonate. Ma vi capisco, del resto lo stesso Kiko ( e Carmen ) ha preso le stesse cantonate partendo dalle stesse basi. Nel trattato da voi esposto si lancia una sfida a trovare un equilibrio sostenendo che i due estremi sono un errore madornale, ma niente, voi vi buttate sul secondo errore anima e corpo attacando con insistenza il primo errore.
      Morale siete in errore, e insegnate una visione non completa della Eucarestia.

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    4. @Fav Anonimo18 giugno 2022 10:13
      Mi sembra che tu stia sostenendo in modo implicito, ma che si rileva molto esplicito, che esistono due tipi di Consacrazione Eucaristica, ovvero la "vostra"(di serie a) destinata solo e soltanto al Cammino; l'altra di serie b,
      per i malati, i moribondi, ed i Cattolici naturali, per l'adorazione, ammesso e non concesso che nelle "vostre" Parrocchie il cero rosso accanto al Tabernacolo, quasi sempre nascosto, sia acceso.
      Ruben.
      ---

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    5. @valentina, ma ci vuole tanto a capire? La celebrazione del cammino Neocatecumenale è solo una delle celebrazioni Eucaristiche della pastorale parrocchiale. In tutte le celebrazioni della parrocchia si conservano le ostie che sono più adatte alla conservazione e all'uso nelle grandi assemblee. Il pane azzimo non è adatto alla conservazione e all'uso nelle grandi assemblee, a meno di un controllo molto attento (come avviene nelle nostre celebrazioni) per via dell'alta probabilità di dispersione di briciole.
      Fallacio Asino Vinicio

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    6. Noi capiamo benissimo, Fav. Forse sei tu che non capisci. Potresti citarmi in quali passi dell'OGMR si prescrive di poter usare pane sbricioloso nelle piccole assemblee? E laddove si stabilisce che si possa usare un pane confezionato non secondo il metodo tradizionale, in ostia e particole, tale da non potersi conservare per gli scopi previsti e ribaditi dal costante Magistero Pontificio?
      Queste regole mi risulta te le stia inventando tu sul momento. Il vostro pane non può essere conservato non tanto per le briciole ma perché si trasforma in un sasso in poche ore. Forse era il famoso sasso in cui secondo Carmen, avrebbe dovuto trasformarsi Cristo per essere adorato... chissà?

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    7. Fav alle 13,42 ha detto: " La celebrazione del cammino Neocatecumenale è solo una delle celebrazioni Eucaristiche della pastorale parrocchiale."
      Benissimo! Parole precise, ma comportatevi di conseguenza; affermando che la celebrazione del
      Cammino è una Eucarestia della Pastorale parrocchiale, aprite le porte anche agli altri fedeli, così come prescritto dal vostro Statuto.
      Ruben.
      ---

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    8. @valentina,
      319. Fedele all’esempio di Cristo, LA CHIESA HA SEMPRE USATO PANE E VINO CON ACQUA per celebrare la Cena del Signore.

      320. IL PANE PER LA CELEBRAZIONE DELL’EUCARISTIA DEVE ESSERE ESCLUSIVAMENTE DI FRUMENTO, CONFEZIONATO DI RECENTE E AZZIMO, secondo l’antica tradizione della Chiesa latina (per quanto tempo si può conservare un pane fatto secondo L'ANTICA TRADIZIONE LATINA?... ndr)

      321. la natura di segno ESIGE CHE LA MATERIA DELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA SI PRESENTI VERAMENTE COME CIBO. Conviene quindi che il pane eucaristico, sebbene azzimo e confezionato nella forma tradizionale, sia fatto in modo che il sacerdote nella Messa celebrata con il popolo possa spezzare davvero l’ostia in più parti e distribuirle almeno ad alcuni dei fedeli. LE OSTIE PICCOLE NON SONO COMUNQUE AFFATTO ESCLUSE, QUANDO IL NUMERO DEI COMUNICANDI, O ALTRE RAGIONI PASTORALI LO ESIGANO. (le ostie piccole sono tollerate solo nelle grandi assemblee con tanti comunicandi...ndr) Il gesto della frazione del pane, con cui l’Eucaristia veniva semplicemente designata nel tempo apostolico, manifesterà sempre più la forza e L'IMPORTANZA DEL SEGNO DELL'UNITÀ DI TUTTI IN UN UNICO PANE E DEL SEGNO DELLA CARITÀ, PER IL FATTO CHE UN UNICO PANE È DISTRIBUITO TRA I FRATELLI. (UN UNICO PANE DISTRIBUITO TRA I FRATELLI... ndr)
      Ps. Se il pane è fatto bene non si sbriciola.
      Fallacio Asino Vinicio

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    9. Grazie a Fav per aver riportato il testo che chiarisce come deve essere confezionato il pane, cioè secondo l'antica tradizione latina. Non deve essere difficile capire quale essa sia, dal momento che tutta la Chiesa cattolica vi si attiene.
      Quel pane, confezionato secondo l antica tradizione latina in ostie e particole, è atto alla conservazione, perché la Chiesa prescrive che esso sia fatto per la consumazione del sacerdote e dei fedeli sempre, anche dopo un periodo anche prolungato di conservazione nel Tabernacolo e dopo essere stato adorato sia durante la Messa, sia nel Tabernacolo , sia esposto nell'Ostensorio.
      Non si prevede assolutamente che un pane possa essere confezionato in modo da diventare sasso entro poche ore, non poter essere conservato per l'adorazione e per la riserva eucaristica o per i malati.
      Grazie per le conferme e buona domenica.

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    10. Quindi, leggendo i commenti di FAV:

      pur sapendo che il pane sbricioloso è ad alta probabilità di sbriciolamento, prendiamo nota che pur di magnare tutti dallo stesso unico pagnottone spezzettato preferite una procedura che rischia di disperdere le Sacre Specie , arrampicandovi poi sugli specchi di scuserelle come quelle della buona ricetta o coprendovi con la foglia di fico della buona procedura.

      Intanto qualunque pane sbriciolerà sempre, perché è pane, e il pane sbriciola.

      A proposito di buona ricetta : la Ferrarelle che c'entra, nel panefattobene?

      https://neocatecumenali.blogspot.com/search?q=ferrarelle

      E a proposito di buona procedura: sulla questione della santità di vita richiesta alle persone che preparano il pane della Comunione, come la mettiamo? La questione l'ha ribadita il Card. Sarah qui

      https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccdds/documents/rc_con_ccdds_doc_20170615_lettera-su-pane-vino-eucaristia_it.html

      e indovinate un po' ad uso di chi, visto che le ostie per i Cattolici della Domenica le preparano le suore.

      Come la mettiamo quindi, visto che, già dai primissimi incontri di una nuova comunità, il pane lo fate cuocere a fratelli (preferibilmente di sesso femminile, tanto per iniziare a distribuire i ruoli nel villaggio), scelti a caso?

      A gente che, parole vostre, trovandosi nella fase pre-catecumenale ha bisogno di essere salvata e che, magari, sempre parole vostre, vive nel peccato ma ancora non lo sa perché non ha ancora iniziato la kenosis, gente a cui non dite niente se convive o ruba (sempre parole vostre, tutte nei mamotreti segreti) fino allo shemà?!

      E qui ci starebbe bene una fila di puntini lunga come un treno merci.

      Meno difendete il Cammino meglio è per lui.
      Anzi, difendetelo.
      A. Non.

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    11. @valentina, con la tecnica del rigiramento dei discorsi puoi fregare giusto qualche sprovveduto, ma la maggior parte dei tuoi lettori non sono scemi. Nell'antica tradizione latina non si facevano le ostie, ma addirittura nei primi secoli venivano consacrati pani di diverse forme e grandezze, poi diventati di forma rotonda e azzimo. Le ostie piccole sono conparse solo secoli dopo, quando la Chiesa è cresciuta a dismisura e ora sono consigliate/tollerate dalla Chiesa solo per celebrazioni molto grandi.
      Fallacio Asino Vinicio

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    12. Avrai sicuramente ragione tu Vinicio, non contesto. Quindi l'intera Chiesa Cattolica non confezionerebbe il pane eucaristico secondo la tradizione latina in ottemperanza a quanto prescritto nel Messale Romano? Bisogna assolutamente avvisarli...la situazione è grave ed urgente!

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    13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    14. Sull'argomento "pane", mi ricordo una discussione identica, persino con gli stessi passi del messale, di settimane fa. Mi ricordo anche che furono prodotti gli atti del Concilio di Trento in cui si dichiarava che, proprio a causa della dispersione dei frammenti dei pani "vecchia maniera", la Chiesa era infine passata all'uso di sottilissime ostie. Una conquista della devozione, che nessuno doveva rinnegare.

      Interrogato sul medesimo argomento, al post intitolatoÈ successo che mentre mangiavo il Corpo di Cristo una mollica è caduta e visto che a causa del colore del pavimento non era possibile vederla , Padre Angelo Bellon OP dichiara a chiare lettere:

      " Tu mi parli di mollica e non di frammento. Ciò farebbe intendere che la Messa non sia celebrata con pane azzimo. E questo sarebbe senza dubbio un abuso."

      In un altro post il padre spiega perché non è lecito lasciare la Comunione del cantore al vicino del cantore, come invece si fa in Cammino .

      Il filo che unisce queste norme eucaristiche è sempre lo stesso: fare di tutto per rispettare, onorare ed adorare Nostro Signore sacramentato.

      Il Cammino invece ha deciso di appigliarsi ad usanze desuete (desuete a buona ragione) per sovrascrivere il significato della Santa Eucaristia in favore di una modalità falsamente riscoperta (e poi vanno a dare dei tradizio-latri agli altri) ma che conviene alla sussistenza del Cammino stesso: celebrare il rito della cementazione comunitaria. Siamo tutti a cena, a cena si mangia tutti nessuno escluso, si mangia tutti insieme.

      Motivo per cui il pane deve per forza essere non sotto forma di ostie singole ma come parti spezzate dello stesso pagnottone. Motivo per cui ci si comunica senza essersi confessati. Motivo per cui ci si comunica/va al segnale e da seduti insieme al sacerdote, che non è più ministro di Dio ma "presidente dell'assemblea", uno tra tanti che "ha la vocazione".

      E, proprio perché essi vogliono assolutamente che passi questo messaggio e non un altro (o magari anche solo un dubbio), guai a toccargli questi gesti che hanno valenza propagandistica: procedono invece imperterriti, aggrappandosi a qualunque cosa, inclusa la ripetizione indefessa di concetti sbagliati, il nascondimento, la menzogna, l'ipocrisia... Tutto pur di assicurare la sopravvivenza delle proprie modalità, cioè di se stessi, all'interno della Chiesa Cattolica.

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  12. @Ruben

    Non ci sono nostre parrocchie caro Ruben.

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    1. @Anonimo18 giugno 2022 14:56
      Ha detto:
      "@Ruben
      Non ci sono nostre parrocchie caro Ruben."
      ---
      Di Diritto no, ma di fatto si!..
      Ruben.
      ---

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    2. Diciamo che finché ci rimangono e le colonizzano, sono parrocchie loro. Poi, quando finalmente se ne vanno, lasciando le macerie, bisogna ricominciare a costruire da zero. Mentre tutte le altre realtà cattoliche arricchiscono la Chiesa, loro la isteriliscono.

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  13. Ho letto tutte quelle fantasie sui Vangeli.
    E non posso tacere.
    Il Vangelo è il Vangelo, se qualcuno vi vede mani, tinteggiature e altro, ecco che ha una mente fantasiosa. La sostanza è uguale, Cristo è Risorto, la Domenica, e fu messo in Croce il venerdì.
    Per le fantasie varie, giusto per togliervi il prurito della fantasia, vi sono innumerevoli testimonianze sui fatti, che sono realmente accaduti, perché Gesù ha seminato nei secoli, attraverso i santi, gli stessi segni, alcuni spunti: stimmate di padre Pio e san Francesco e altri, Sant'Antonio contro i demoni, ma anche san Benedetto, miracolo del sole a Fatima e l'angelo della pace, sui libri di Luisa Gesù ha raccontato alcuni episodi come per Adamo, Pilato e i Farisei, e anche sulla Resurrezione e Passione e vita privata e altro, il numero dei colpi ricevuti durante la Passione a santa Brigida, se non erro, ecc,ecc,ecc.
    Per cui, concludo, non abbiamo bisogno di maestri sui dettagli secondari, e cose simili. Conta la sostanza.
    CDD.

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    1. Concordo, CDD. Anche perché, per difendere le loro liturgie sgrammaticate, vanno a ripescare ciò che dicono gli studiosi del "Gesù storico", quelli che sezionano il vangelo decidendo cosa può essere avvenuto e cosa no, quali miracoli sono più o meno credibili: quello dei demoni che vanno a finire nei porci secondo loro non è credibile, è una diatriba contro chi allevava una carne non permessa per l'alimentazione...quella della folla sfamata con 5 pani e due pesci non è credibile...insomma tutti i miracoli pubblici di Gesù non piacciono, si nega la loro storicità, dimenticando volutamente che i Vangeli circolavano quando ancora erano in vita i testimoni diretti di questi avvenimenti eccezionali, che quindi avrebbero potuto sconfessarli in qualsiasi momento.
      E tutto per cosa? Per giustificare le idee balzane e ormai obsolete dei due iniziatori. Ma non si può svendere la propria fede per danzare intorno al vitello d'oro, anche se lo dicesse Aronne stesso. Qualcuno di loro, prima o poi, se ne accorgerà?

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    2. Di fantasiosi, cara Valantina, ve ne sono a bizzeffe, e di ogni direzione e credo e cose simili. Ne troviamo tra questi soggettoni neocatecumenali, che se la cantano e suonano tra di loro, si sommergono di fantasie, girano e rigirano mentalemente le cose, ovviamente è come, faccio una grande fantasia anch'io, un po' come la Divina Commedia, parte il vento dal grande capo, er sommo al quale si deve obbedienza cieca, e poi il girone gira e rigira.
      Poi, sto notando in questi giorni, vi sono altri soggettoni in giro, uno di questi e don Marco Pozza, di cui ha scritto molto bene padre Ariel (l'ha, fatemi passare il termine senza offesa, smerdato davanti a tutti) il quale ha fatto pubblicità di gay, per cui l'agenda LGBTQ, la cui pagina ( sulla strada di emmaus) è piena di questi soggetti, cioè ha fatto gli auguri a Matano ( pubblicizzato ovunque in tv, sappiamo a quale scopo, siamo cristiani, almeno spero) scrivendo che era felice per il suo MATRIMONIO. Poi ha dovuto correggersi, ed ha scritto unione civile. Ma siamo sempre lì, come per i nc, altro girone infernale, però sul lato gay, cioè, spiego brevemente: il peccato non è più peccato, ma è amore ( Dio si è sbagliato, ma no! Non Dio! Siamo noi che ci sbagliamo! Quanto mai Dio ha detto che l'atto omosessuale è peccato? Siete voi che siete brutti e sporchi e cattivi che dite che non è amore, ecc, ecc) i Comandamenti roba vecchia oltrepassata ( ma non dicono da cosa, cioè quali sono le Nuove Tavole della Legge), Gesù è come una sorta di misericordioso che ( capite bene il passaggio) autorizza il gay, per cui non è peccato fare sesso omosessuale ma è amore ( attenzione a questo, ripeto attenzione), ma nello stesso tempo è misericordioso che non si schifa di te ( che è vero, ma loro manipolano le verità), e se qualcuno gli dice che l'omosessualità è peccato, quel qualcuno ( attenzione anche qui) è sporco, brutto e cattivo, per cui è contro la Chiesa, il Papa ( vi ricorda qualcosa, il Papa è con noi!) e contro Dio. Per cui, finisco, chi fa notare che è peccato l'omosessualità, viene condannato, incriminato, espulso, escluso, diffamato, calunniato ecc, ecc, e loro sono gli oppressi, i discriminati ecc, ecc ( vi ricorda qualcosa, faccio un esempio concreto: FAV che dice il Blog mi perseguite e sta tutti i giorni sul blog a scrivere contro i brutti e sporchi e cattivi?) Il tutto condito con post di Gesù, MIsericordia e altro, come i nc, che tendono a portare il discorso al proprio mulino. In poche parole si usa Gesù Cristo per propri fini di parte, non si abbraccia la Verità che è Dio così come è, no, si usa Gesù.
      Come potete vedere, le situazioni, bene o male, sono sempre le stesse. La storiella si ripete sempre.
      Concludo: quanto è brutta l'ipocrisia!

      CDD.

      Elimina
    3. Ricordatevi e ricordiamoci sempre una cosa: quando l'uomo non porta Dio ( cioè realmente così come Egli è, e come Lui vuole, cioè la Divina Volontà) porta se stesso, anche se vi parla di Dio, della Madonna, di Misericordia , del Vangelo e cose simili.
      Questo già l'aveva capito san Paolo ( non è che ha fatto una grande scoperta, nel senso che sapeva, e sappiamo tutti, che a l'uomo gli gira la testa a causa del peccato), infatti ha detto:

      «Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro Vangelo. Però non ce n'è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il Vangelo di Cristo. Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!»

      Quante cose accadute nella storia? ( ne cito alcune, ma l'elenco è immenso): Catari, Dolciniani, Spirituali, Valdesi, Protestanti, Testimoni di Geova, Mussulmani, Donatisti, ecc, ecc.

      CDD.

      Elimina
  14. @Valentina Giusti

    Certo le arricchiscono talmente tanto che le parrocchie sono vuote, non ci va più nessuno.Ma se sono così ricche queste parrocchie, come spieghi il deserto?Ma per piacere!

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    1. Personalmente, tutte queste Parrocchie vuote, non le ho mai viste; abito a Roma, dove le Parrocchie sono circa 300, riportami qualche esempio, e ti darò soddisfazione.
      Ruben.
      ---

      Elimina
    2. Sono vuote perché ci siete voi. Voi andatevene dentro le case, e vedrete che so riempiono.
      Dove vado io è strapieno, sacerdoti santi e onesti, rispetto, e Divina Volontà, sotto lo sguardo della Madonna.
      Un saluto e non ti rodere più di tanto con quella testa.

      CDD.

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    3. @Anonimo
      Ma non le dovevate riempire voi?
      Dov'è che avete fallito te lo sei mai chiesto?

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    4. @anonimo
      ti invito a messa nella mia parrocchia, così vedrai che le parrocchie non sono poi così vuote

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  15. Bisogna ammettere comunque che c'è stata almeno un'occasione in cui le gerarchie del Cammino (cioè Kiko Argüello) hanno disposto che il pane eucaristico potesse essere conservato, e specificamente nel periodo del 2020 - 2021 durante il lockdown.
    In quell'occasione infatti sono state consacrate da zelanti presbiteri neocatecumenali (si spera nella forma tradizionale di ostie) particole in esubero, insacchettate con zelo (abbiamo il video che lo dimostra), da consegnare come sacre pizzette ai neocatecumenali, custodite in un tapperware magari nella dispensa di casa, cosicché il capofamiglia durante la autogestita veglia di Pasqua potesse comunicare se stesso e i familiari.
    Non sempre a tutti naturalmente: in alcuni casi solo ai responsabili che si sono vantati con gli altri di aver avuto questo speciale privilegio e che Dio avesse fatto "un'eccezione per loro" (perché di alto livello neocatecumenale, non perché malati o altro).
    Inutile specificare con questa operazione quanti sacrilegi, abusi eucaristici e ferite alla comunione dei fedeli cattolici sono stati compiuti.

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    1. Da un sito Neocatecumenale, apprendo, che nella preparazione del "loro pane azzimo", l'impasto di acqua e farina , va impastato per 20/30 minuti!.. Ovvero; dal punto di vista biochimico un tempo enorme, nel quale, i batteri naturali, presenti nell'aria, nell'acqua e nella farina, altro non faranno che nutrirsi e far lievitare anche se di non molto l'impasto.
      A disposizione per chi volesse contraddirmi.
      Ruben.
      ---

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  16. O.T.
    Un paragrafo dell'art. 14 Dello Statuto del Cammino che mi inquieta:

    "§ 2. I neocatecumeni vengono gradualmente iniziati alla preghiera liturgica e
    all’orazione. I genitori sono istruiti a trasmettere la fede ai figli
    in una celebrazione
    domestica, fatta durante le Lodi della Domenica.53 I figli sono preparati alla Prima Comunione e alla Cresima nella parrocchia e dopo i 13 anni sono invitati a iniziare il
    Cammino Neocatecumenale."
    ---
    Lo strano, guardate un po', che l' iniziazione dei figli al Cammino Neocatecumenale, avviene dopo i 13 anni compiuti,
    ovvero la maggiore età per gli ebrei: maschi 13 anni ed un giorno; femmine 12 anni ed un giorno.
    " invitati a iniziare il Cammino Neocatecumenale."
    Scusatemi, ma se questi figli, nati e vissuti fino all' adolescenza nel Cammino Neocatecumenale l'"invito", sancito da uno Statuto, secondo me, è una coercizione da parte di una pressione familiare.
    Neanche l'Opus Dei è così severa, in quanto rispetta il libero arbitrio, dei loro adolescenti liberi di scegliere.
    Ruben.
    Fine O.T.
    ---

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    1. Ruben hai proprio ragione.
      Più li analizzi e più trovi con questi campioni!
      'Invito' fa ridere proprio. Come invitano loro si sa!

      Invito obbligatorio, grondante imposizione.
      Ditemi voi chi figlio del è libero di declinare l'invito???
      Ma dai sono ridicoli!
      Presi nelle maglie strette del cammino fin dalle fasce, tra trasmissione della fede (in Kiko), cresima, post-cresima e appena tredicenne catechesi consigliate per modo di dire ma che triste condanna annunciata per questi poveri piccoli!!!!

      Il fatto che sia tutto questo nello Statuto è vomitevole, hai ragione proprio.

      Pax

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    2. senza considerare che le catechesi sono per adulti e il cammino stesso è per gli adulti.
      gli adolescenti li dentro non ci fanno niente

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    3. Giustissimo. Questo dettaglio (molto più che un dettaglio invero!) mi era sfuggito.

      Pax

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    4. Questi neocatecumenali vivono una contraddizione in termini.

      Dicono che le catechesi neocatecumenali servono per gli scristianizzati, compresi i parrocchiani che non sarebbero stati adeguatamente formati.
      Al contrario i loro figli, proprio perché figli di chi dovrebbe essere formato, non dovrebbero avere bisogno del percorso neocatecumenale. Sono figli di gente con la fede adulta o quasi. No?
      A 13 anni andrebbero quindi invitati alla Chiesa e non al percorso neocatecumenale, che hanno già fatto sin dalla nascita con i loro genitori. Sono figli formati dalla famiglia, dai maestri dei bambini, dalle Eucarestie e dalle Lodi neocatecumenali, impregnati di neocatecumenalesimo sin dai primi momenti di vita.
      Infatti, quando un figlio neocatecumenale fa la Prima Comunione, si dice che entra nella comunità dei propri genitori finché non inizia la propria.

      Questi figli formati da cristiani adulti o perlomeno sulla via della maturità, non sarebbero scristianizzati e quindi dovrebbero essere invitati nella parrocchia. Non nel Cammino Neocatecumenale, che è la stessa chiesa dei genitori, dove sentiranno le stesse cose che i genitori dovrebbero aver trasmesso loro.

      Oppure, prendendola da un altro lato, sarebbero scristianizzati anche i figli dei neocatecumenali, e quindi bisognosi di formazione come i lontani o i parrocchiani?

      La domanda viene quindi spontanea: ma questo Cammino, forma o non forma alla fede?
      Se sì, allora non si invitino i figli alle stesse catechesi dei genitori, perché la fede proviene da una famiglia cristiana e dalla Chiesa.
      Se no, allora li invitino al Cammino, perché né i genitori né il Cammino sono stati in grado di farli crescere nella fede.

      No, neocatecumenale, non mi rispondere che le catechesi del Cammino vanno ascoltate da adulti. Quello vale per gli scristianizzati. Lo dite voi.
      Ma i vostri figli non dovrebbero essere scristianizzati, no? Voi e tutto l'entourage di maestri e padrini dovreste aver trasmesso i contenuti di ciò che vivete, giusto?
      Perché allora trattate i vostri figli allo stesso pari degli scristianizzati?

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  17. @Neo

    Il compito del Cammino non è riempire le parrocchie, ma riempire di Gesù Cristo la vita di quelli che vi sono chiamati.

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    1. e dove li mettete?
      ti rispondo io in parrocchia ( vedi parrocchia atomica )
      Dio chiama TUTTI, e ogniuno è libero di rispondere si o no, sia al cnc sia alla parrocchia e finanche a Dio stesso.
      ma che il cnc non dovesse "riempire" le parrocchie stao prendendo una bella cantonata, leggiti le catechesi iniziali.

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    2. @Neo
      le parrocchie portano già Gesù nella vita delle persone, il Cammino è una cosa in più che le persone possono scegliere di fare o meno. Non è che se non fai il Cammino non ti salvi, ti salvano i Sacramenti. Il Vangelo dice chiaramente che chi accoglie Cristo sarà salvo, non dice "chi fa un percorso di riscoperta del Battesimo sarà salvo". Che poi una persona in buona fede possa incontrare il Signore ANCHE nel Cammino non lo metto in dubbio. Volevo solo dire che il discorso che ho senitito fare al mio ex catechista sul fatto che si salva con più probabilità chi oltre ad andare in parrocchia fa anche un percorso (intendendo il Cammino) è molto generalizzante, non ha basi teologiche e soprattutto tende ad essere divisivo, perchè così i camminanti si sentiranno migliori e più fortunati dei semplici parrocchiani

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    3. @Neo
      scusami, il mio commento era per l'anonimo delle 22:26, condivido il tuo punto di vista ;)

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  18. Di questo tuo commento andrebbe fatto un manifesto, carissimo FAV:

    Anonimo 18 giugno 2022 13:42
    @valentina, ma ci vuole tanto a capire? La celebrazione del cammino Neocatecumenale è solo una delle celebrazioni Eucaristiche della pastorale parrocchiale. In tutte le celebrazioni della parrocchia si conservano le ostie che sono più adatte alla conservazione e all'uso nelle grandi assemblee. Il pane azzimo non è adatto alla conservazione e all'uso nelle grandi assemblee, a meno di un controllo molto attento (come avviene nelle nostre celebrazioni) per via dell'alta probabilità di dispersione di briciole.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. La vostra celebrazione Eucaristica è solo una.....?

      Ma davvero?

      E come mai vorreste trasformare l'intera parrocchia in VOI?
      Comunità di comunità. Parrocchia atomica.... blablabla...

      Il vostro progetto è inclusivo. Non vi considerate una realtà, ma l'unica vera spiritualità.
      Tutti dovete chiamare a conversione.

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    2. Il pane azzimo non adatto alla conservazione?
      La vostra forma di celebrare non è il punto di arrivo dell'unica vera pastorale di evangelizzazione (contro la inutile e dannosa pastorale di conservazione - mo' ci vuole!!).
      Al massimo e proprio per tentare di giustificarla dovevate mantenervi dietro l'alibi della motivazione pedagogica.
      Punto è basta.
      Il che significa che, finita la fase di apprendimento dei neo-catecumeni , dovevate farla finita e dovete farla finita. Punto e basta.

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    4. E ora tiriamo le conclusioni:

      Appurato che il vostro pane azzimo non può essere conservato, e su questo non ci piove, diciamo che sotto questo aspettò non c'è nessuna soluzione. È inadeguato senza appello.
      Per la celebrazione nella grande assemblea invece non la vedi tragica. Ci vuole soltanto molta attenzione. Quella che proverbialmente avete voi da sempre (qui scroscio di risa irrefrenabile) ... e si può pure fare.

      Ma il top del tuo commento è il tuo riconoscimento esplicito del fatto che caratteristica intrinseca del vostro pane azzimo è che si sbriciola tutto. Inevitabilmente con "alta probabilità di dispersione di briciole", parole tue!

      Sei un testimone interno prezioso per noi.. Meriti un Tapiro d'oro super, che idealmente e con grande simpatia ti assegniamo.
      FAV sei un Numero Uno che non teme concorrenza alcuna.

      Ti canterei una vecchia canzone:
      "Come te, non c'è nessuno, così unico al mondo..."

      Pax

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    5. Se il loro pane non può essere
      conservato, in quanto si degrada,
      non è azzimo.
      Un Rabbino, quel pane, lo butterebbe..........non mi fate essere
      volgare!
      Ruben.
      ---

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  19. Infine FAV quante volte devo ripeterlo che non ti si può sentire parlare di Parrocchie morte e della loro fine. Ma guarda le vostre comunità piuttosto piene di tanti problemi di sopravvivenza. Siete avviati verso il traguardo a grandi passi. La fine è vicina.

    Pax

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    1. La fine è vicina? Si vedrà

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    2. @Anonimo 20 giugno 2022 10:28
      La fine è vicina? Si vedrà
      ---
      Tranquillo, è già "in fieri".
      Ruben.
      ---

      Elimina
    3. Siete già finiti, di fatto, come idea.

      Pax

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    4. @anonimo
      E' vero, solo Dio conosce il futuro del destino del Cammino, ma noi possiamo guardare la Storia. Nella storia della Chiesa tanti gruppi in contrasto con la dottrina ufficiale sono esistiti per anni, ma poi si sono estinti. Un esempio sono i Donatisti, che sono durati 200 anni, ma ora li sentite mai nominare? Se il Cammino si mettesse finalmente in obbedienza alla Chiesa, correggesse i suoi errori dottrinali, e soprattutto smettesse di creare divisioni e ferite nelle persone, allora ben venga che viva a lungo, anche fino alla fine del mondo. Ma se continuate negli errori che perfino i Papi vi hanno corretto allora vi causate da soli la fine, noi non abbiamo altra responsabilità che non di dirvi le cose come stanno

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    5. sbrigatevi a trovare qualcun'altro che vede la Madonna, altrimenti vi vedo malissimo.
      Vi azzuffate nel piccolo per cose "perniciose", mi immagino quando scatterà la lotta vera per il potere, i pochi che saranno rimasti vedendo quello spettacolo andranno via anche loro.
      Si avvererà così la profezia di Carmen:
      non rimarrà pietra su pietra...ma quando lo diceva voi ridevate, invece di capire e correggere voi ridevate..
      io ti auguro di sbagliarmi, ma non ci conterei troppo

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    6. @pax, vedo che proprio non riuscite a discutere senza Denigrare l'interlocutore (fallacia ad hominem), brutto segno per i vostri argomenti. Va bene, comunque vada, la Chiesa ha sempre detto che il cammino è un frutto dello Spirito Santo, se finirà sarà come Dio vuole, se non finirà sarà sempre come Dio vuole.
      Fallacio Asino Vinicio

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    7. @Fav
      che i Papi abbiano detto che il Cammino sia un frutto dello Spirito Santo nessuno lo contesta, ma la verità va detta per intera, e la verità è che i Papi vi hanno anche sgridato e corretto più di una volta, a voi non avete mai obbedito, anzi ogni richiamo lo prendete come persecuzione. Se poi le persone si accorgono di questa cosa e se ne vanno, la responsabilità è vostra

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    8. Scusa caro FAV ma dove ti ho denigrato?

      Rivolgendomi a te ho scritto questo:

      " Sei un testimone interno prezioso per noi.. Meriti un Tapiro d'oro super, che idealmente e con grande simpatia ti assegniamo.
      FAV sei un Numero Uno che non teme concorrenza alcuna.

      Ti canterei una vecchia canzone:
      "Come te, non c'è nessuno, così unico al mondo..." "

      A me sembra un attestato di stima. E poi mi sei pure simpatico.
      Ti do del Numero Uno e ti dedico una canzone!

      Pax

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    9. @Neo delle 12:10

      Si rideva, è vero, come per ogni cacciata di Carmen contro Kiko.
      Lei ce l'aveva con lui in verità e la sua mania di costruire catecumenium dappertutto piuttosto che seminari o sfarzose domus.
      Ma come tu dici la profezia è spirituale. Riguarda l'edificio C.N. come da Statuto/disatteso.
      Quindi anche tutte le corbellerie liturgiche carmeniane piuttosto che la predicazione kerigmatica kikiana.
      Di questo tutto andrà in rovina perché ha altro fondamento da Cristo. L'idolatria di una persona.

      Pax

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    10. questa persona chi sarebbe : Kiko per caso?????????????

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    11. Però : FAV adesso è il numero uno ed è pure simpatico. Per noi tutto l'opposto

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